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Le 30 COSE DA FARE almeno una volta a Milano ad AGOSTO

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Credits excelsiorhotelgallia IG - Terrazza Gallia

Alcune cose che si possono fare con ancora più gusto proprio nell’estate 2023. 

Le 30 COSE DA FARE almeno una volta a Milano ad AGOSTO

#1 Andare al cinema all’aperto

Il più celebre è l’Arianteo. Chi non l’ha fatto deve provare. Occhio solo alle zanzare. 

#2 Prendere un treno per una gita fuori porta

Milano è unica al mondo per i posti che si possono raggiungere in poco tempo. In giornata si può andare e tornare sul lago di Como, sul Garda, sul Maggiore, in montagne, in Liguria, a Venezia o in altre città d’arte. Qui: 10 destinazioni da raggiungere in treno per una gita.

#3 Andare a cena in posti superpettinati senza prenotare

Agosto = possibilità di trovare posto in luoghi altrimenti inaccessibili. Molti posti di culto sono chiusi ad agosto, come Luini (chiuso tutto agosto!). Per fortuna però ci sono anche locali aperti tutto il mese dove in altri periodi è quasi impossibile trovare un posto last minute. 

#4 Surfin’ all’Idroscalo

Una delle grandi attrazioni dell’estate: WakeParadise, la vasca con le onde da surf all’Idroscalo, lato sud. Spettacolare e ad agosto si riesce anche a trovare modo di farlo senza troppe code. Sai la soddisfazione di diventare in un mese dei campioni di surf stando a Milano?

#5 In canoa sul Ticino

Chi l’ha fatto dice che ci sono tratti che sembra di essere nella giungla del Vietnam. Discesa del Ticino in canoa. 

#6 Sera in bici nella città deserta

L’ebbrezza che si prova a girare in bici per le strade del centro nelle sere di agosto è un’esperienza quasi mistica. Si sente perfino la brezza tra i capelli (per chi ce li ha). Anche girare sul monopattino elettrico ha il suo perchè. Anche perché potrebbe essere l’ultima estate per i monopattini in sharing. Almeno senza casco. 

#7 Lavorare da globetrotter in un bar del centro

Nell’anno dello smart working ci si è riscoperti capaci di lavorare ovunque. Quest’estate Milano consente a chi lavora al computer in un bar di sentirsi come in una grande città del mondo. Nessun barista che ti guarda male, nessun cliente che ti frega il posto, a volte perfino nessun obbligo di consumazione. Meglio di New York.

#8 Fare il turista

Avete mai provato a fare i turisti a Milano? Sul tetto del Duomo, prendere una pizza in Galleria, farci spennare da una chiromante a Brera…

#9 Scambiare una libreria per una biblioteca

Librerie deserte, con aria condizionata, soprattutto con le, ormai sempre meno purtroppo, sedie a disposizione di chi vuole assaggiare un libro prima di comprarlo. Tra le librerie più ospitali la Rizzoli in Galleria e la Feltrinelli di piazza Piemonte o in Centrale, quella con il tavolo tondo.

#10 Supermercato senza fila

Complice l’estate ora sono spesso vuoti, senza code alle casse. Intriganti anche i supermercati celebri per gli incontri, come i super 24h o quelli storici, come l’Esselunga sotto Gae Aulenti.

#11 Un tuffo ai Bagni Misteriosi

La piscina più glam d’Italia, a disposizione di giorno o di sera. Stupenda.

#12 Visita noir al Monumentale

Niente di più elettrizzante che vivere il deserto cittadino in un cimitero.  Alcune tombe sono stupende e diventano magiche nel silenzio dell’estate.

#13 Passeggiare in un parco

Milano questa estate è una città più verde che mai. Ci sono parchi che si rivelano in tutto il loro splendore. Il Sempione purtroppo è chiuso. Ma ci sono le sorprese del Parco Nord o del Parco delle Cave di notte. 

#14 Ferragosto a Chinatown

Per cercare di scoprire quali negozi sono aperti anche nel giorno più di festa dell’anno. Un must è Johnny Aggiustatutto: sempre aperto e aggiusta davvero tutto.

#15 In terrazza

La moda dell’estate: serata in terrazza. Ne stanno aprendo un botto. 

#16 Scoprire i giardini nascosti

Come quelli dei palazzi di Brera o delle Stelline.

#17 Jogging nelle strade deserte del centro

La domenica mattina, le strade deserte, il rumore dei passi, uno sguardo e un sorriso con chi incontri. 

#18 CityLife

Di giorno o di sera facendo confronti con Porta Nuova: meglio CityLife o la Biblioteca degli Alberi?

#19 Parcheggiare in zona Navigli il sabato sera

O in centro o in posti che solitamente sono inaccessibili. 

#20 Passeggiare la sera

Nelle stradine di Brera, nel quadrilatero della moda o in quello del silenzio. Riempie il cuore di amore. 

#21 Fare amicizia con i baristi o gli altri clienti

D’estate si può perfino conversare con i baristi la mattina a colazione. E anche gli altri clienti se gli chiedi qualcosa ti rispondono sorridendo.  

#22 BAM

Almeno una volta da provare: sentirsi come in spiaggia alla Biblioteca degli Alberi, Gae Aulenti. 

#23 Al Castello

Quante volte ci siete passati e avete rimandato? Ora è arrivato il momento giusto per andare a vedere la pietà Rondanini o la sala delle asse. La sera ci sono anche spettacoli. 

#24 Scrivere un libro.

O una sceneggiatura. Oppure un tormentone estivo.

#25 Organizzare una serata rivedendo vecchi amici

Con la complicità di chi è rimasto ad agosto in città. 

#26 Provare ad accedere a un luogo inaccessibile

Tipo cenare sul Tram Atmosfera o vedere l’Ultima Cena senza prenotazione. 

#27 Entrare a Palazzo Marino

E scoprire l’assessore a cui tocca stare a Milano per firmare i TSO.

#28 Fare uno Street Food Tour

Estate a Milano è street food, dai panini alle angurie.  

#29 Sperimentare un nuovo business

Un mese per poter provare a fare partire un’attività nuova, a scoprire se c’è mercato anche per idee folli, senza rischiare di lasciare traccia.

#30 Innamorarsi

Milano d’estate è meglio del Love Boat

Continua la lettura con: Tre terrazze nuove a Milano

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FERRAGOSTO: le 3 località PREFERITE dagli ITALIANI. Una è in ITALIA

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Credits lafrancymilano77 IG - Spiaggia la Cinta di San Teodoro

Ormai ci siamo. Ferragosto. L’ansia di chi ancora non sa dove andare. Può essere di aiuto la classifica delle destinazioni preferite dagli italiani redatta da Holidu, portale di prenotazione di case vacanze tra i più noti d’Europa.

FERRAGOSTO: le 3 località PREFERITE dagli ITALIANI. Una è in ITALIA

# La Spagna fa la voce del padrone

Torna in auge la Spagna tra le preferenze degli italiani, almeno a Ferragosto. Al primo posto c’è Barcellona e al terzo Palma di Maiorca. Al quinto risale la Costa Brava con Lloret de Mar, al settimo Valencia. Solo la Spagna entra nella top 10 tra le destinazioni straniere. Tra le prime 30 si va all’estero anche a Malaga (13), Lisbona (26) e Saranda in Albania, in poderosa crescita rispetto al passato (14). Domina la Spagna tra i vacanzieri nostrani: ben 8 località spagnole, 3 delle quali in top 5. Seguono Francia, Portogallo e Croazia con 2 mete ciascuna. Una meta invece per Grecia e Albania. Tra le località italiane quali sono le prescelte?

# In Italia domina la Sardegna 

Credits larentismichele IG – Spiaggia la Cinta di San Tedoro

Tra le italiane svetta San Teodoro con la Cinta e le sue altre splendide spiagge a Sud della Costa Smeralda. Precede il Salento di Gallipoli (quarta), poi Rimini, Olbia, Napoli e Alghero che conferma la preferenza degli italiani per il mare di Sardegna che piazza nella top 50 ben 10 destinazioni: oltre a quelle della top 10 ci sono anche Villasimius e Budoni rispettivamente nelle posizioni 17ma e 20ma. Costa Rei è invece 27ma, Pula è tre posizioni sotto al 30mo posto. A chiusura troviamo Palau 43ma e Santa Teresa di Gallura 48ma.

Dopo la Sardegna si piazza la Sicilia con 6 località in classifica anche se nessuna in top 10: apre San Vito Lo Capo appena sotto in 11ma posizione, seguono Palermo 22ma, Siracusa 25ma e Marina di Ragusa 37ma. Castellammare del Golfo si attesta in 42ma posizione, mentre chiude Cefalù al 49mo posto.

Sono invece 5 le località della Puglia: oltre a Gallipoli quarta, Porto Cesareo è il 18ma posizione mentre Monopoli è 29ma. Le altre due località sono Vieste in 38ma posizione e Otranto 45ma.

Due destinazioni ciascuna per Toscana (Viareggio 16ma e Follonica 41ma), Veneto (Bibione 19ma e Jesolo 34ma), Lazio (Sperlonga 28ma e Roma 40ma), Emilia-Romagna (Rimini sesta e Riccione 24ma) e Campania (Napoli nona e Paestum 50ma).

Una meta invece per Lombardia (Livigno 21ma), Calabria (Tropea 12ma) e Friuli-Venezia Giulia (Lignano Sabbiadoro 15ma).

# La località più economica a 60 euro

La città più costosa, l’unica al di sopra dei 300 euro è Parigi: prezzo medio a notte a persona di 342 euro. Seguono 4 città al di sopra dei 200 euro: oltre a Barcellona  con i suoi 268 euro, anche Palma di Maiorca con 244 euro di notte a persona che precedono Marbella e Roma. Tutte le altre destinazioni sono comprese tra i 100 e i 200 euro a notte a persona. Tutte tranne una, l’unica al di sotto del muro dei 100 euro: la località più economica è Saranda dove si spendono in media soli 60 euro a notte a persona.

Fonte: https://www.holidu.it/casa-vacanze/europa#ferragosto

Continua la lettura con: La spiaggia più cara d’Italia

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Curiosità e RECORD poco noti dei GRATTACIELI DI MILANO

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Foto; Andrea Cherchi (c)
Foto; Andrea Cherchi (c)

Negli ultimi anni lo skyline di Milano si è profondamente trasformato proiettandosi verso l’alto. Nuovi grattacieli sono sorti, nuovi stanno sorgendo e ancora altri ne sorgeranno in un futuro molto prossimo. Quando la città ha deciso di spingersi verso il cielo seguendo l’esempio di metropoli come Londra o New York o Singapore?

Curiosità e RECORD poco noti dei GRATTACIELI DI MILANO

# La Torre San Babila: il primo grattacielo della città

Dobbiamo tornare indietro di un centinaio di anni, nel fermento razionale degli anni ’30 quando nel pieno centro della città, accanto alla chiesetta di San Babila fu inaugurato il primo grattacielo cittadino: la Torre Snia Viscosa, meglio conosciuta come Torre San Babila, che con i suoi (appena) 59 metri mantenne il primato di edificio più alto della città per parecchi anni.

Torre San Babila

# Il grattacielo più alto d’Europa: il Pirellone (fino al 1966)

Ci fu poi il periodo nel dopoguerra, con il boom economico degli anni ’50. Una dopo l’altra si susseguirono le costruzioni, sempre più alte! Nuove forme e nuovi materiali. Dal brutalismo della Torre Velasca del gruppo BBPR, che contava spazi ad uso commerciale e spazi per uso abitativo, alla Torre Galfa, fino alle torri “di famiglia” come la piccola Torre Martini di piazza Diaz. Con le Torri Breda e Pirelli a cavallo tra gli anni ’50 e gli anni ’60, si superò poi il veto, di derivazione ancora mussoliniana, di non poter andar oltre l’altezza della Madonnina del Duomo (108,50 metri): la Breda, di Luigi Mattioni (stesso architetto del centro Diaz e della già citata Torre e Terrazza Martini) in Piazza della Repubblica arrivò a 116,25 metri e il Pirellone, accanto alla Stazione Centrale a 127,00. Il Grattacielo Pirelli fu l’edificio più alto dell’Unione Europea fino al 1966.

Grattacielo Pirelli

# I grattacieli di Porta Nuova

Sarà poi il XXI secolo a dare un nuovo impulso propulsivo alle costruzioni: con il Palazzo Lombardia si superarono i 160 metri e si diede il via ad una lunga serie di progetti e costruzioni di edifici pubblici e residenze private, dal complesso delle ex Varesine, con la Torre Unicredit e il suo puntale che ricorda nelle forme il Burj Khalifa di Dubai, alla Diamond Tower della BNP Paribas fino agli eleganti edifici della Solaria e del Bosco Verticale di Boeri con i loro appartamenti super esclusivi da mille e una notte.

# CityLife: gli ultimi arrivati

L’Expo del 2015 mise il carico da novanta. Ed ecco sbocciare, come fiori in primavera, le torri di City Life, bellissime costruzioni di vetro e di luce: il “Lungo” di Isozaki, lo “Storto” della compianta architetto Hadid e il quasi finito “Curvo” di Libeskind. Torri che svettano verso il cielo per decine e decine di metri in attesa che nuovi progetti le facciano passare da tre a quattro fino a cinque! Perché Milano non si ferma, e continua la sua corsa per andare oltre le nuvole.

Credits: Andrea Cherchi – Grattacieli a Porta Nuova e Citylife

# Qual è il grattacielo più alto?

Ma in tutto ciò, qual è la torre più alta? Strutturalmente è la Torre Unicredit che con la guglia di 231 metri è la torre più alta di Milano e d’Italia, ma il piano lavorativo più alto lo detiene la Isozaki che ha l’ulteriore primato di essere l’edificio più elevato (sempre in Italia) per numero di piani (50), seguita dalla Hadid (44) e il Palazzo Lombardia (43).

Continua la lettura con: La spiaggia più cara d’Italia

ROBERTO BRACCO

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Enrico BERUSCHI… e allooora???

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Beruschi

Celebre per le sue facce strane e i suoi versi diventati dei tormentoni. 

Enrico BERUSCHI… e allooora???

# Tradito dalla Rai

Nelle interviste rilasciate a varie emittenti negli ultimi due anni, quindi dichiarazioni che sanno già di bilancio di una carriera pressochè cinquantennale, in sintesi possiamo dire che Enrico Beruschi la pensa così: dalla Rai si sente tradito, tra Mediaset di oggi e la Fininvest degli anni ottanta, preferisce di gran lunga quella di quando c’era il “Drive In”, ha una stima intramontabile per Silvio Berlusconi e ha sempre avuto un debole per le belle ragazze che lavoravano con lui, senza però cadere in tentazioni, “ragazzi, sono sempre stato un uomo sposato”. Beruschi, che non nasconde di ssere un uomo di centrodestra, che nella prima Repubblica votava per la Diccì (“sono un estremista di centro”), è talmente meneghino che, all’ortodossia del dialetto milanese di Carlo Porta, preferisce il progetto linguistico-dialettale proposto da gente come Roberto Marelli oppure Cesare Comoletti, quello degli anni cinquanta, più comprensibile, quindi più spendibile su  vasta scala.

# Compagno di classe di Cochi, faceva i versi per attirare le ragazze

Enrico Beruschi nasce in viale Tibaldi, il 5 settembre 1941: le medie le ha fatte in via Gentilino, alle superiori andava in via Tabacchi: “le prime le ho frequentate con Renato Pozzetto, mentre all’Istituto per Ragionieri  avevo come compagno Cochi Ponzoni, con queste compagnie giovanili, come si faceva a stare lontani dal mondo del varietà? Già alle superiori iniziava a sgomitare per mettersi in mostra dando spettacolo: “Cochi era bello e non aveva bisogno di tante manfrine per mettersi in mostra con le ragazze, io, invece, con un fisico meno attraente, mi dovetti arrangiare per attirare l’attenzione di compagni e, soprattutto, compagne. Così mi ingegnavo a raccontare storielle, facendo dei versi con la bocca, per far ridere”. Diventa ragioniere ed entra alla Galbusera, dove rimarrà quindici anni. Nel frattempo prova la strada del cabaret, si esibisce ogni tanto al Derby Club, tirando fino a tardi e alzandosi presto la mattina per andare in ufficio. Si sposa e, dopo due mesi, lascia la professione di ragioniere per quella di attore. Diventando professionista della scena. Dopo l’esperienza nel programma “Qua la zampa”, nel 1977 debutta a  “Non Stop”, il programma Rai che, oltre a rendere famoso Beruschi, avvierà straordinarie carriere come quelle di Massimo Troisi, Carlo Verdone, I Gatti di Vicolo Miracoli, Francecso Nuti e tanti altri. Con questo programma il valore artistico del nostro Enrico ingrana la giusta marcia verso la popolarità. A dire il vero aveva già partecipato a sette film, tra cui “C’eravamo tanto amati”, “Il padrone e l’operaio” e “Oh, Serafina”, ma con ruoli di secondo piano. Sempre nel 1977 lo troviamo nel capolavoro drammatico “Un borghese piccolo piccolo”, al fianco di Alberto Sordi e sotto la regia di Monicelli.

# Uno dei protagonisti di  Drive In

Nella stagione 1979/80 Beruschi debutta a teatro con “L’Angelo azzurro”, nei due anni successivi, sempre sul palco, parteciperà a “L’impareggiabile monsieur Landru” e “Il postino dell’arcobaleno”.

In Tv lo troviamo, sempre verso la fine degli anni settanta, in programmi come “La sberla” e “Luna Park”. Gli anni ottanta sono quelli della Milano da bere e della rivoluzione televisiva berlusconiana: Enrico Beruschi è uno dei personaggi principali di “Drive In”, la trasmissione che così tanto ha fatto discutere, allora, come oggi: “era un programma caratterizzato dalla voglia di sperimentare, di provare a buttarsi in qualcosa di nuovo. Il coraggio ci ha dato ragione -disse l’attore milanese in un’intervista di alcuni anni fa- la Tv di oggi è artificiale, computerizzata, quella di allora era spontanea e più semplice”.

La televisione lo tiene lontano dal teatro per un decennio, poi (nel 1992) torna a recitare all’aprirsi di un sipario: “dopo una trasmissione Tv andata maluccio, ho deciso di tornare sopra un palco con un lavoro che mi sono autoprodotto, proponendo un’opera  di Carlo Maria Pensa”. Parliamo di “Arivivis”.

# E…allora…

Al cinema, intanto, lavorerà in altre dodici pellicole, mentre in Tv lo troviamo protagonista, tra il 1989 e il 2022, in una decina di telefilm e altrettanti trasmissioni televisive, tra cui “Striscia la Notizia”. Sua inseparabile compagna di lavoro è Margherita Fumero, l’attrice piemontese scoperta da Erminio Macario. Poi abbiamo le pubblicità e le canzoni: Beruschi ha partecipato al Festival di Sanremo del 1979 con il brano “Sarà un fiore”, che quell’anno divenne uno dei tormentoni più ascoltati. Beruschi rimarrà famoso per quel suo modo di dire “E…allora…”, muovendo la bocca in modo buffo: “come è nata quella frase? Eravamo a Non Stop e i mie interventi erano frasi dette una dietro l’altra, che tra di loro non avevano alcun collegamento. “E allora”, era un modo per legarle tra loro”.     

FABIO BUFFA

Continua la lettura con altri milanesi d’autore:

GIANRICO TEDESCHI, l’attore milanese “che parla, comunica e ti INCANTA”

Fabio CONCATO: il lato romantico e “bestiale” della musica milanese

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Quelli di VIA OSOPPO: la STANGATA di Milano

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Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana

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Quelle DIABOLIKE sorelle GIUSSANI

GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese

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FRANCO CERRI: quel genio che partì suonando nei cortili

I KRISMA: la coppia più PUNK della storia di Milano

LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto

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ALEX BARONI, il “chimico” prodigio della musica

MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”

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Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

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7 MERAVIGLIE ALTERNATIVE dell’EMILIA ROMAGNA

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Ph. credits: visitupbologna.com

Terra ricca di storia, arte e buon cibo, l’Emilia Romagna è una regione tutta da scoprire qualsiasi siano le vostre passioni. Divisa in più territori durante i secoli, dal ducato di Parma e Piacenza a  quello estense di Ferrara, Modena e Reggio, fino alle terre papali della dotta Bologna e della Romagna, questa zona di pianure, montagne e mare nasconde alcune piccole perle al suo interno che valgono la pena di esser raccontate.


7 MERAVIGLIE ALTERNATIVE dell’EMILIA ROMAGNA


#1 Bobbio (PC)

Tra i canyon della Val Trebbia, che tanto affascinarono Hemingway, sorge questo magico borgo medioevale, la cui storia è legata alla sua romanica abbazia. Fu infatti lirlandese San Colombano, il primo uomo a dirsi cittadino dEuropa, a fondare il potente monastero e il suo nucleo abitativo attorno al VII secolo. Sebbene ad oggi labbazia di Bobbio sia stata soppressa, restano ben visibili i segni del suo splendore passato nelle architetture porticate del suo Scriptorium, nella sua chiesa e, soprattutto, nella monumentale tomba di San Colombano presente nella cripta, vero gioiello dellarte gotica. Passeggiare per il borgo medioevale è anche un occasione per attraversare il suo famoso ponte gobbo, detto ponte del diavolo perché legato alla leggenda secondo cui il maligno lo costruì in una notte in cambio dellanima del primo malcapitato che lo avesse attraversato e che venne beffato da Colombano, che invece vi fece passare un cane.

 


#2 San Leo (RN)

Situato sulle colline romagnole, San Leo è un caratteristico borgo arroccato sulla roccia. Anticamente chiamata Montefeltro, da cui nacquero i futuri duchi di Urbino, la cittadina è soprattutto famosa per la sua rocca rinascimentale, voluta dal duca Federico da Montefeltro e tristemente famosa per essere stata, durante la dominazione papale, un crudele carcere. Nelle sue celle finì i suoi giorni il conte di Cagliostro, accusato di eresia, nel 1795. Oltre alla sua fortezza, San Leo, vanta un magnifico duomo romanico e una vista spettacolare sulle piane circostanti, teatri nel tempo delle cruenti battaglie che hanno imperversato queste terre.

 


#3 Reggia di Colorno (PR)

Ph. credits: castellidelducato.it

Reggia dei Duchi di Parma e Piacenza, lattuale palazzo venne edificato nel XVII secolo per volere di Ranuccio II Farnese e di suo figlio Francesco, che incaricarono del progetto larchitetto bolognese Ferdinando Galli da Bibbiena. Lo sfarzo e la grandezza di Colorno si deve, però, al duca Filippo di Borbone, genero di Louis XV, che fece ingrandire ed impreziosire ulteriormente ledificio secondo i gusti francesi dellarchitetto Petitot, in modo che anche la corte parmense potesse avere la sua piccola Versailles”. Tra queste sale e questi giardini si tennero, tra il 1750 e il 1802, numerosi festeggiamenti che ricalcavano molto bene latmosfera rococò della corte ducale. Con la restaurazione, nel 1814, il ducato venne dato a Maria Luisa dAustria, seconda moglie di Napoleone e figlia dellimperatore Franz, che amò questa dimora risiedendovi spesso, a tal punto da farne la propria residenza prediletta. Il declino della sfarzosa reggia avvenne con lunità dItalia, il nullo interesse da parte di Casa Savoia rese vuote queste stanze, cedute alla provincia di Parma. Oggi, passeggiando per le sue sale interne e i suoi dolci viali, è possibile riassaporare, anche solo in parte, laria barocca e rococò che si respirava durante il secolare ducato.

 


#4 Brescello (RE)

Ph. credits: gazzettadiparma.it

Teatro delle celebri storie di Don Camillo e Peppone”, raccontate da Guareschi nei suoi film, Brescello è davvero un paese senza tempo, rimasto proprio come in quelle pellicole in bianco e nero che ne raccontano la vita dei suoi abitanti e il loro rapporto con il grande fiume Po. Passeggiando per le sue vie, esattamente come nel set dei celebri film, si arriva in quella piazza Matteotti dove fanno bella mostra la chiesa, al cui interno si trova proprio il celebre crocifisso con cui Don Camillo dialogava, il comune e le due statue di Camillo e Peppone, che si scambiano un saluto come due vecchi amici e rivali. Brescello non è solo cultura cinematografica, è anche buona cucina, basti pensare ai salumi e ai tortelli di zucca preparati in paese, il tutto, rigorosamente, sorseggiando un buon bicchiere di Lambrusco.

 


#5 Fondazione Magnani – Rocca (PR)

Ph. credits: artemilia.it

È veramente uno dei luoghi meno conosciuti dalla maggior parte degli italiani, ma che contribuisce a rendere, con i suoi tesori, questa regione e questa nostro Bel Paese la terra culturalmente più ricca del mondo. A pochi chilometri da Parma, nel mezzo delle sue pianure, sorge quella che, a mio parere, è la villa dei tesori”, un vero e proprio scrigno darte. Varcare i cancelli di questa villa e della sua fondazione, creata nel 1977 dal collezionista Luigi Magnani, permette di ammirare alcuni dei capolavori più importanti della storia dellarte da fare invidia ai più blasonati e decantati musei del mondo.
Qui si possono trovare affreschi del veneziano Tiepolo, opere di Dürer, Van Dyck, Rubens, Goya, Tiziano, De Chirico, Cèzanne, Canova e tanti altri grandi artisti di fama mondiale.

 


#6 Fontanellato (PR)

Una rocca medioevale con tanto di fossato nel bel mezzo di questo affascinante borgo, la cui bellezza sta anche negli affreschi rinascimentali al suo interno, realizzati dal grande Parmigianino. Fontanellato è un luogo magico, affascinante, e con un labirinto vero e proprio a pochi chilometri di distanza dal suo centro. Il labirinto della Masone, il più grande labirinto di bambù al mondo, è un ottima meta dove svagarsi unendo lattività allaria aperta ad una visita culturale alle collezioni di Franco Maria Ricci.

 


#7 Rocchetta Mattei (BO)

Ph. credits: visitupbologna.com

Lungo un piacevole giro per i colli bolognesi, è facile imbattersi in questo affascinante e stravagante edificio voluto dal conte Cesare Mattei nel 1850. Un unione di vari stili architettonici caratterizzano le varie sale del castello, da quello moresco del cortile dei leoni a quello orientale della Loggia Carolina.
Vi sembrerà di essere sul set di un film o allinterno di un racconto incantato, più semplicemente questa è la magia della Rocchetta Mattei, un luogo senza tempo nato dalla stravaganza del suo creatore.


 

Continua la lettura: le meraviglie del Piemonte

MATTIA GALBIATI

copyright milanocittastato.it

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Le 7 MERAVIGLIE sconosciute del PIEMONTE

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Credits: piemonte.eu - Sale San Giovanni

E’ la regione della prima capitale d’Italia, circondata a nord dalla bianca corona delle Alpi, i cui massicci dominano come giganti le pianure circostanti fino a Milano, dalla mole del Monte Rosa alla perfetta punta piramidale del Monviso a cui si ispira il logo della Paramount. Andiamo alla scoperta di queste sette chicche poco conosciute del Piemonte.

Le 7 MERAVIGLIE sconosciute del PIEMONTE

#1 Gurro, un angolo di Scozia tra le valli piemontesi (VB)

Credits: travel.fanpage.it – Gurro

Basta passeggiare per le vie di questo piccolo borgo della Val Canobbina per rendersi conto dell’autenticità che lo caratterizza, ad iniziare dall’abbigliamento tipico dei suoi abitanti: il tartan. Difatti Gurro è un piccolo angolo di Scozia tra le valli piemontesi, dove la cultura gaelica vive ancora nel dialetto locale, nei suoi costumi tipici con tanto di kilt, nelle sue architetture e nelle melodiche cornamuse.

Tutto ebbe inizio nel 1525 quando, alla disfatta francese di Pavia, un gruppo di soldati scozzesi di ritorno verso l’amata patria decisero di fermarsi in questa valle e di stabilirvisi, forse vedendo una somiglianza con la loro terra natia. Ricerche effettuate dal barone Gayre of Gayre and Nigg negli anni ’70 confermarono quanto la storia effettivamente tramandava, riscontrando nei cognomi locali l’effettiva origine scozzese, e decidendo di adottare Gurro e i suoi abitanti nel clann Gayre, il cui colore verde del tartan è oggi presente nei kilt indossati dagli abitanti del borgo.

 

#2 Terre Ballerine, un bosco magico (TO)

Credits: viaggiaescopri.it – Terre ballerine

Un percorso naturalistico in cui sembra quasi di camminare, o saltellare, su un morbido materasso elastico, queste sono le cosiddette “Terre ballerine”. A poca distanza da Ivrea, tra i laghi Sirio e Pistono, sorge questo bosco che potremmo definire magico, dove gli alberi sembrano muoversi quasi a ritmo di danza. In realtà questo fenomeno è dovuto alla presenza in passato del Lago Coniglio, divenuto in parte una torbiera e quindi prosciugato nel 1895 per volere dell’industriale valdostano Francois Mongenet, padre della siderurgia italiana, per ricavarvi materiale combustibile per le sue industrie.

Grazie allo strato d’acqua presente nel sottosuolo si ha la sensazione di camminare su un materiale talmente morbido da sembrare di gomma, provare per credere. Per gli amanti dell’arte, a Montalto Dora, comune di cui fanno parte le “terre ballerine”, si trova anche la quattrocentesca chiesetta di San Rocco, al cui interno è presente un pregevole ciclo di affreschi rinascimentali influenzati dallo stile di Gaudenzio Ferrari.

 

#3 Menir di Cavaglià, la Stonehenge piemontese (BI)

Credits: wikipedia.org – Menhir Cavaglia

Poco distante dal lago del Viverone in passato insediamento palafitticolo, sorge il più grande cerchio di pietre del Piemonte, una sorta di Stonehenge locale. Risalente al 4000/5000 a.C., questi Menhir costituivano il più grande luogo di culto celtico dell’intera regione, in cui nell’età del ferro la popolazione vi giungeva per celebrare riti legati all’astronomia.

Sebbene negli anni ’70, a causa dell’incuria e del menefreghismo dell’espansione edilizia molto spesso nocivo per le bellezze del passato, i Menhir siano stati spostati in un area poco distante dal loro sito originale. Nel 2005, grazie alla Soprintendenza ai Beni Archeologici della Regione Piemonte e allo studioso Luca Lenzi, questo sito è stato risistemato e valorizzato in maniera decorosa. Un importante, silenziosa e mistica testimonianza del passato celtico di questa terra.

 

#4 Abbazia di Vezzolano (AT)

Credits: ambientecultura.it – Abbazia di Vezzolano

Immersa nel verde delle colline vinicole astigiane, questa romanica Abbazia venne fondata da niente meno che Carlo Magno attorno all’VIII secolo. Oggi l’edificio è un insieme di stili architettonici che variano dal romanico al gotico, con una facciata in cotto decorata con motivi decorativi in pietra come la statua di Cristo posta a mo di bifora tra gli arcangeli Michele e Raffaele. L’interno, risalente al 1100, ricorda molto le abbazie francesi, con il suo pontile divisorio nel mezzo della navata centrale, decorato con alcune storie della Vergine, oltre ad affreschi trecenteschi che si sono conservati lungo le pareti.

 

#5 Sale San Giovanni, un angolo di provenza tutto italiano (CN)

Credits: piemonte.eu – Sale San Giovanni

Da metà giugno fino al 5 luglio i campi attorno a questo caratteristico borgo medioevale si colorano del viola tipico delle lavande e del loro profumo, come se per incanto fossimo trasportati in Provenza. Fino al 5 luglio è possibile percorrere quei campi di lavanda a piedi, ammirarne i colori ed apprezzare il paesaggio circostante.

Sale è comunque apprezzabile tutto l’anno, in quanto con la lavanda raccolta vengono prodotti distillati, oli profumati che si possono comprare nelle botteghe del paese. Paese che non smette di affascinare anche culturalmente ed artisticamente, grazie alla presenza della romanica Pieve di San Giovanni e al medioevale castello dei Marchesi di Incisa Camerana.

 

#6 Santuario del Cavallero, gioiello incastonato nella Val Sessera (BI)

Credits: fondoambiente.it – Santuario del Cavallero

Per raggiungere il santuario che sorge sul ponte-piazzale più grande d’Italia bisogna percorrere un facile sentiero boschivo, con tanto di ponticello sospeso sulle acque del torrente Sessera. Dopo un suggestivo cammino tra le bellezze della natura, ecco apparire la barocca mole della chiesa e la sua piazza-ponte sul rio Cavallero, costruita nel 1772 e talmente ambia da poter ospitare numerosi fedeli.

Il santuario venne costruito sul finire del XVII secolo, quando la Vergine apparve in questo luogo ad contadina sordomuta, ridonandole l’uso dell’udito e della parola. Bell’esempio di arte tardo barocca, il santuario gode di una posizione unica e magica, incastonato nel mezzo della biellese Val Sessera, uno dei cosiddetti santuari minori che circondano il piu ben noto santuario alpino di Oropa.

 

#7 Ponte Tibetano Cesana Claviere, il ponte sospeso più lungo del mondo (TO)

Credits: torinotoday.it – Ponte Tibetano Cesana Claviere

In una terra come questa non poteva mancare un ponte tibetano, per l’esattezza il ponte sospeso più lungo del mondo, coi suoi 554 mt di lunghezza su 30 di altezza. Un percorso mozzafiato attraverso tre ponti sospesi sulle Gorge di San Gervasio, nelle quali scorre la piccola Dora. Costruito nel 2006, è un esperienza che vale la pena di fare almeno una volta nella vita.

 

MATTIA GALBIATI

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La SPIAGGIA più CARA d’Italia: costa al giorno come un mese in un BILOCALE

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Cinque Vele Beach Club

I prezzi sono saliti alle stelle ormai per ogni cosa, a causa dell’inflazione e del rialzo delle bollette, compresi anche i servizi degli stabilimenti balneari. Tra questi ce ne sono alcuni che hanno raggiunto cifre stratosferiche. Ecco dove si prende il sole in una spiaggia a cinque stelle.

La SPIAGGIA più CARA d’Italia: costa al giorno come un mese in un BILOCALE

# Battuto il Twiga di Briatore, la spiaggia più cara d’Italia è in Puglia

Twiga

Secondo una classifica elaborata dall’associazione Codacons, che mette in fila le spiagge più costose d’Italia, a primeggiare nell’estate 2023 è il “Le Cinque Vele Beach Club” di Marina di Pescoluse, in Puglia. Ha battuto, con un grande margine, il “Twiga” di Flavio Briatore di Forte dei Marmi, meta di VIP nostrani e non solo. Per una giornata nella famosa spiaggia dell Versilia, con tenda araba con sofa, 2 letti king size, 2 lettini standard, 1 sedia regista e 1 tavolino, si spendono 600 euro

# Oltre 1.000 euro al giorno scegliendo l’opzione rimborsabile

Cinque Vele Beach Club

Al “Cinque Vele Beach Club” di Marina di Pescoluse, una delle più note spiagge salentine, si può avere a disposizione un gazebo e tavolino, 4 lettini, teli da mare e aperitivo alla cifra astronomica di 960 euro. Scegliendo l’opzione rimborsabile si sfonda addirittura il muro dei 1.000 euro, per l’esattezza 1.010 al giorno. All’arrivo viene servito un drink di benvenuto, prosecco o cocktail analcolico, si ricevono dei teli mare maxi in morbida spugna. Il servizio comprende frutta fresca e “Bollicine” oltre a un assistente personale pronto ad accogliere ogni richiesta. Dal 2022 ci si può anche rilassare nella prima SPA marina d’Italia.

# Natural Sea Spa, gli elementi naturali caratteristici della spiaggia diventano percorsi di benessere

Credits naturalseaspa IG – Spa marina Le cinque vele

Si chiama Natural Sea Spa, la prima SPA marina d’Italia, una novità nel panorama delle strutture dedicate alla cura della persona, all’interno dello stabilimento balneare le Cinque Vele Beach Club. Una SPA che nasce sulla costa, all’aria aperta, da dove provengono le materie prime successivamente lavorate e sono infatti gli elementi naturali caratteristici della spiaggia salentina a diventare percorsi di benessere. Dei percorsi sensoriali unici grazie a specifici trattamenti per il corpo sotto forma di oli essenziali e composti naturali preparati manualmente utilizzando la sabbia e piccole pietre, il sale, le piante da frutto come il fico d’india e gli arbusti mediterranei come il lentisco. Per un servizio a cinque stelle.

 

Leggi anche: Nasce in Italia la PRIMA SPA MARINA

Fonte: Leggo

Continua la lettura con: Questa è la SPIAGGIA ITALIANA più AMATA del 2023

FABIO MARCOMIN

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La PIÙ BELLA COSA da fare d’ESTATE a Milano

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Credits Foundry-pixabay - Anguria

I risultati di un sondaggio tra i milanesi. 

La PIÙ BELLA COSA da fare d’ESTATE a Milano?

# “Godersi questa meravigliosa città, senza fretta e finalmente vederla, non semplicemente guardarla” – Ale Casile

montestella

# “Andare dall’anguraio la sera, fa molto Milano vintage” –  Andrea Galluzzi

Credits Foundry-pixabay – Anguria

# “Godersi i posti cool in pace – Maria Rönnqvist

Credits aleildevi IG – Ceresio 7

Leggi anche: APERITIVO con VISTA su Milano: i migliori ROOFTOP sotto le STELLE

# “Andare all’Esselunga e non trovare filaKatiuscia Ognibene

Credits: www.italiafruit.net

# “Parcheggiare ovunque” – Alberto Umana

Credits Andrea Cherchi – Via Melchiorre Gioia

Uno dei sogni proibiti dei milanesi, avere strade e parcheggi liberi in ogni parte della città per posteggiare l’auto senza farsi venire l’orticaria.

# “Godersi la tangenziale ovest vuota ed arrivare a casa in 5 minuti – Joe Mustacchio

TEEM - Tangenziale Est Esterna
TEEM – Tangenziale Est Esterna

# “Andare a Malpensa e prendere il primo volo…” – Kekko Cifa

Credits walkingnwatching IG – Easyjet Malpensa

Continua la lettura con: Gli APERITIVI più PARTICOLARI da fare a Milano

FABIO MARCOMIN

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Venezia come Cortina: il progetto di una FUNIVIA per arrivare in centro

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Funivia Venezia

Il Masterplan 2037 di Save, la società che gestisce l’aeroporto Marco Polo di Venezia, considera l’idea di una funivia tra aeroporto e centro storico della città.

Venezia come Cortina: il progetto di una FUNIVIA per arrivare in centro

SAVE e il Masterplan 2037: in funivia dall’aeroporto al centro

Save, la società che gestisce l’aeroporto Marco Polo di Venezia e quello di Treviso, ha recentemente rinnovato l’interesse nei confronti di una vera e propria funivia sulla laguna, al fine di collegare l’aeroporto Marco Polo con il centro storico della città di Venezia. La funivia, di cui si parla già da tempo, era stata riproposta anche nel 2022 da Enrico Marchi, presidente di SAVE. L’idea della funivia è ora tenuta in considerazione direttamente nel sito istituzionale di SAVE, in una sezione volta ad accogliere osservazioni e nuove proposte riguardo le linee del Masterplan 2037.

Credits: @Lorenzocevavalla(FB)

Per ridurre il moto ondoso

L’idea è inserita all’interno di una serie di progetti in discussione nella città lagunare, legati al tema della mobilità sostenibile. Il primo scopo della funivia è quello della riduzione del moto ondoso creato dalle imbarcazioni che transitano tra lo scalo lagunare e la città (lungo il canale di Tessera). Save ha risposto di essere “interessata a proporre una ipotesi di collegamento alternativa tramite impianto a fune tra l’aeroporto e la città storica“. Da notare che la maggior parte del progetto sarebbe realizzata in area non di pertinenza del sedime aeroportuale (direttamente sulla laguna): date le molte competenze esistenti sul territorio lagunare e sulla laguna, si andrebbe incontro inevitabilmente ad un iter complesso.

Credits: @Flightinstructor(FB) – L’aeroporto Marco Polo di Venezia

Credits: grupposave.it

Continua la lettura con: La FUNIVIA A MILANO: sette linee per godersi una città da vertigini

LUCIO BARDELLE

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Sulle STRADE di Milano: districarsi tra i FASTIDI della GUIDA

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Credits bobtheskater-pixabay - Auto

Il traffico di Milano riflette la natura cosmopolita della città. Le strade sono animate da una vasta gamma di veicoli, dalle Vespe e dalle utilitarie alle lussuose auto sportive e ai camion commerciali. Inoltre, i mezzi di trasporto pubblico, tra cui tram e autobus, si snodano lungo le arterie, soddisfacendo le esigenze di residenti e turisti. Il risultato è una rete vivace, spesso caotica, ma interconnessa, che alimenta la vitalità della città.

Sulle STRADE di Milano: districarsi tra i FASTIDI della GUIDA

# I tre comportamenti di guida più fastidiosi a Milano

Credits bobtheskater-pixabay – Auto

#1 Code aggressive e clacson. Uno dei fastidi più comuni per gli automobilisti milanesi è la coda aggressiva e il clacson eccessivo. Il traffico nelle ore di punta può essere impegnativo, ma una guida aggressiva non fa che aumentare la frustrazione e lo stress, aumentando il rischio di incidenti.

#2 Mancato utilizzo degli indicatori di direzione. Molti automobilisti milanesi sembrano dimenticare lo scopo degli indicatori di direzione. La mancata indicazione delle intenzioni durante i cambi di corsia o le svolte crea confusione e porta a manovre brusche, mettendo in pericolo gli altri automobilisti e i pedoni.

#3 Disinteresse per i pedoni. Nonostante la reputazione dell’Italia di essere una città a misura di pedone, alcuni automobilisti milanesi mostrano una mancanza di considerazione per chi va a piedi. Ignorare le strisce pedonali e le linee zebrate, o non dare ai pedoni il diritto di precedenza, può portare a incidenti evitabili e a un senso generale di astio tra gli utenti della strada.

A questi si aggiunge anche l’irritazione di guidare senza marmitta funzionante. Guidare senza marmitta funzionante può essere incredibilmente fastidioso, sia per il conducente che per chi gli sta intorno. Lo scopo principale di una marmitta per auto è quello di ridurre il rumore del motore e minimizzare l’inquinamento acustico. Quando un veicolo funziona senza questa componente essenziale, i forti ruggiti e i ringhi del motore riecheggiano per le strade, disturbando la pace e la tranquillità della città. Il rumore fastidioso non solo irrita gli altri automobilisti, ma colpisce anche i residenti, i pedoni e persino la fauna selvatica della zona.

# I vantaggi dell’utilizzo di un silenziatore per auto

Immagine di una marmitta per auto – www.auto-doc.it
  • Riduzione del rumore. Come già accennato, il principale vantaggio di una marmitta per auto funzionante è la riduzione del rumore. Dissipando e assorbendo le onde sonore del motore, la marmitta aiuta a mantenere un ambiente più silenzioso, promuovendo un senso di calma e benessere.
  • Conformità alla legge. In molte città, tra cui Milano, guidare un’auto senza una marmitta correttamente funzionante è una violazione delle norme sul rumore e può comportare multe o sanzioni. L’utilizzo di una marmitta per auto garantisce il rispetto della legge e una convivenza armoniosa con i cittadini.

Guidare a Milano può essere un’esperienza esaltante, ma richiede un comportamento corretto e rispetto per gli altri sulla strada. Affrontando i fastidi comuni che irritano i cittadini milanesi, possiamo impegnarci collettivamente per ottenere un ambiente di guida più sicuro e piacevole. Inoltre, dotare i nostri veicoli di marmitte per auto funzionanti è un modo semplice ma efficace per ridurre l’inquinamento acustico, rendendo le strade di Milano più invitanti per tutti e preservando il fascino della città per le generazioni a venire.

Riferimenti: 

https://www.auto-doc.it/info/come-omologare-lo-scarico-di-unauto-e-come-montarlo

REDAZIONE

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I LOCALI di Milano APERTI ad AGOSTO

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Credits matteopenzo IG - LùBar

Nel mese di agosto molti ristoranti, bar e locali a Milano abbassano le saracinesche, anche se non più come una volta, e quindi è difficile capire per chi rimane in città dove fermarsi per una colazione, un aperitivo o una cena. Scopriamo questa selezione suggerita da daysofmilan.

I LOCALI di Milano APERTI ad AGOSTO

# Aperti tutto il mese

#1 Il Mannarino

Credits bandanahbk IG – Il Mannarino

Per gli amanti della carne c’è Mannarino, la macelleria di quartiere in Via Fiamma 4/6. Un punto di riferimento per chi ama acquistare carne di prima qualità direttamente al banco per portarsela a casa oppure farsela servire al tavolo con la cottura desiderata. 

#2 Tunas Milano

Credits tunas.milano IG

Pescheria, bistrot e gastronomia di mare in Via Fiamma 6. Tunas è nata con l’ambizione di portare il mare a Milano. Nella sua proposta si trovano: crudi, pescato del giorno, zuppa di pesce, primi ricercati come il cavatello barese con triglie di scoglio al profumo di basilico fresco e per finire i fritti. 

#3 Cascina Cuccagna

Un Posto a Milano

Nell’unica cascina attiva in centro città, Cascina Cuccagna, c’è il ristorante “Un posto a Milano”. Dalla colazione alla cena, si può mangiare al chiuso o all’aperto seduti ai tavolini coperti da ombrelloni circondati da un giardino ricco di orti. In Via Cuccagna 2.

Leggi anche: 5 COLAZIONI all’APERTO da provare a Milano

#4 Mi Scusi

Credits lacasadellecosebuone IG – Mi Scusi

Mi Scusi propone una cucina incentrata sulla pasta fresca e condimenti della tradizione con un twist contemporaneo, con due sedi, una via Leopardi, 13 e l’altra in viale Bligny, 7, dove è possibile fare le cene cantate.

Leggi anche: I MIGLIORI POSTI dove fare KARAOKE a Milano

#5 Il Mercato Centrale 

Credits Andrea Cherchi – Interno Mercato Centrale

Il Mercato Centrale di Milano, sul lato ovest della Stazione Centrale dà su Piazza IV Novembre e via Sammartini, è uno spazio di oltre 4.500 metri distribuito su due livelli e con 29 tra ristoranti, bar e locali, che ne fa il più grande in Italia. C’è un’area del pesce di 1.000 mq, una zona dedicata alla carne e altre a panificati, dolci e cucina internazionale.

Leggi anche: Il NUOVO MERCATO CENTRALE di Milano

#6 Lubar

Credits matteopenzo IG – LùBar

Lu Bar si trova all’interno di Villa Reale, nota per le opere ottocentesche della Galleria d’arte moderna, in via Palestro 16. Un ristorante siciliano dall’atmosfera retrò, ricco di pianti e statue. Si può fare colazione o pranzare in una serra settecentesca, in quella nel cortile o nel giardino.

Leggi anche: I BAR più INTRIGANTI di Milano per una pausa caffè

#7 Pescaria

Credits thepresidentreal IG – Pescaria Milano

In Via Bonnet 5 e in Via Solari 12 c’è il famoso hamburger pugliese di PescariaIl classico panino di mare con abbinamenti golosi e prezzi abbordabili. Su tutti spicca quello con il polpo alla griglia.

Leggi anche: 25 RISTORANTI di Milano dove MANGIARE con MENO di 25 euro

#8 Cascina nascosta

Cascina Nascosta

La Cascina Nascosta è ormai una tappa conosciuta dai milanesi per un aperitivo in mezzo al verde, si trova nel cuore del Parco Sempione, oltre che per pranzare e cenare  in centro città isolati dal rumore. Ha anche uno spazio dedicato alla riscoperta della tradizione agricola e culinaria lombarda: “La Latteria”.

Leggi anche: La CASCINA NASCOSTA nel parco SEMPIONE

#9 Bomaki Uramakeria

Credits theannarella IG – Bomaki

Bomaki Uramakeria è il brand di ristoranti nippo-brasiliani più famoso e cool di Milano. Il nome nasce dalla fusione di bom, buono in brasiliano, e maki, il delizioso roll della cucina giapponese. Tra i piatti troviamo i burritos in stile jap, il Tataki di salmone o il Sashimi exotic. Tra gli otto locali in città, rimangono sempre aperti quelli di Citylife, Corso Garibaldi, Navigli, Porta Venezia e quello storico in Corso Sempione.

# Chiusi solo nei giorni attorno a Ferragosto

Credits giolina_milano – Giolina

Tra i locali che chiudono solo nei giorni attorno a Ferragosto ci sono:

  • il ristorante con braceria Acquacheta e la caffetteria con micro torrefazione di Nowhercafe, chiusi solo il 15 di Agosto;
  • Drinc Different, il cocktail con una nuova idea di speakeasy, chiuso dal 13 al 15;
  • Giolina, con la sua pizza con il cornicione a canotto, chiuso del 14 al 16;
  • Fred Records, locale in stile vintage con vendita di vinili, oltre a colazione, hamburger, snack e cocktail, chiuso dal 13 al 16.

Fonte: daysofmilan IG

Continua la lettura con: 7 attività stupende da fare a MILANO in AGOSTO

FABIO MARCOMIN

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L’Inghilterra incorona l’ARTE DI MILANO: le QUATTRO MERAVIGLIE uniche al mondo

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Dopo la politica, l’arte: gli svizzeri hanno proclamato Milano la vera capitale d’Italia? L’Inghilterra rilancia incoronando Milano come capitale dell’arte “senza folla”. 

L’Inghilterra incorona l’ARTE DI MILANO: le QUATTRO MERAVIGLIE uniche al mondo

Se amate pittura e scultura, Milano è il posto che fa per voi“, questo scrive The Guardian, aggiungendo: “ma senza le code e la folla che si trovano a Venezia o a Firenze”.

Il tema dell’articolo scritto da Rachel Cooke è proprio questo: quanto è sottovalutata la straordinaria offerta artistica di Milano.

Il primo motivo per cui la si sottovaluta è la supremazia dell’immagine di città della moda. “Think of Milan and you think of fashion” è l’incipit quasi banale di Rachel, che fa sorridere quando scrive che “la prima volta che ho trascorso qualche ora in città, passeggiavo nella Galleria Emanuele II sognando di essere ricca”, anche perchè cos’altro si può sperare in un luogo “dove tutti sono così invidiabilmente vestiti?” e dove “perfino le suore sembrano chic”?

Eppure la città della moda e dove tutto è chic offre una straordinaria offerta artistica. Secondo The Guardian, infatti, Milano non è da meno delle più quotate città d’arte, anzi, il fatto di essere così sottovalutata consente di godere dei capolavori universale senza folla. Nell’articolo si citano quattro meraviglie artistiche della città.

Le quattro meraviglie artistiche di Milano

#1 San Maurizio

“Nella straordinaria Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore, una chiesa dove quasi ogni superficie è rivestita di affreschi, alcuni del pupillo di Leonardo Da Vinci, Bernardino Luini, sono rimasta stupita di ritrovarmi quasi completamente sola“.

San Maurizio

#2 Cristo morto  (Pinacoteca di Brera)

Nella “principale galleria pubblica” della città, gestita dal “carismatico direttore Anglo-canadese James Bradburne, ho visto alla fine lo Lo stupefacente Cristo morto di Mantegna (1480), un dipinto straordinario tanto per la sua stranezza quanto per il suo realismo (la composizione dell’artista attira in modo inquietante tutta la vostra attenzione sull’inguine del corpo, drammaticamente scorcio di Nostro Signore).

#3 Codice Atlantico (Ambrosiana)

“Alla Pinacoteca Ambrosiana è possibile vedere, ogni giorno, pagine selezionate del Codice Atlantico, il più grande insieme di disegni e scritti esistenti di Leonardo

#4 L’Ultima cena (Santa Maria delle Grazie)

“Ma sicuramente l’esperienza più incredibilmente intensa che si può avere a Milano è quella di visitare l’Ultima Cena, dipinta dall’artista nel 1490, nel Refettorio del Convento di Santa Maria delle Grazie”. Anche in questo caso colpisce potersi godere l’opera in tranquillità e senza resse: “solo 30 persone sono ammesse in sala”. “E come risultato, puoi guardare l’affresco di Leonardo senza frizione, con gli occhi completamente liberi di vagare attraverso le sue delicate distese”, dove “puoi dire esattamente cosa pensa e sente ciascun apostolo“.

leonardo
leonardo

Come sottolineano anche i commenti all’articolo del Guardian, vivere l’arte di Milano è un’esperienza meravigliosa e sorprendente. Dove oltre alla bellezza delle opere e alla mancanza di code o di ressa, l’autrice del pezzo sottolinea un terzo elemento di forza dell’arte di Milano: un’esperienza che “was very good for my credit card“.

Qui l’articolo originale di The Guardian: Milan art tour: fresco heaven, without the crowds

Continua la lettura con: Dalla Svizzera: “Milano è la CAPITALE MIGLIORE: mostra agli italiani quello che sarebbe possibile se solo lo volessero”

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La METRO 5 lancia una linea di ABBIGLIAMENTO e ACCESSORI

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M5 Lilly

La metro 5 compie dieci anni. Per festeggiare il traguardo e per ringraziare tutti gli utenti che utilizzano la linea per lavoro e svago esce una collezione ad hoc. 

La METRO 5 lancia una linea di ABBIGLIAMENTO e ACCESSORI

# Nasce “LaLilla”, il merchandising dedicato alla linea M5

10 anni M5

In occasione del decimo anniversario di inaugurazione della linea lilla o M5, le prime stazioni hanno infatti aperto nel 2013 mentre l’intero tracciato alla fine del 2015, nasce il progetto “LaLilla”, definito come “lifestyle brand ispirato alla Linea Lilla di Milano”. Un modo per festeggiare il traguardo e per ringraziare tutti gli utenti che utilizzano la linea per lavoro e svago, vivendo i servizi e gli allestimenti presenti nelle stazioni.

# Una linea di abbigliamento e accessori

Ocio al Salt

Il merchandising si può acquistare previa ordinazione sul sito www.lalilla.it, l’e-Commerce ufficiale di Metro5. Comprende capi di abbigliamento e accessori tutti finemente stampati o ricamati a mano in Italia. Tra questi magliette con un logo appositamente realizzato o con la scritta “Ocio al salt” e il logo sul retro, felpe, cappellini, zaini, shopper, portachiavi e tazze.

# Quattro collezioni: Lilly, Lalilla Underground, Lalilla Logo e Ocio al Salt

M5 Lilly

In tutto ci sono quattro collezioni, che continueranno ad evolversi seguendo il cambiamento della città, con il nome di: Lilly, Lalilla Underground, Lalilla Logo e Ocio al Salt. Disponibili tutte per uomo e donna, per bambino solo le prime due. Come spiegato da Metro5 S.p.A., la società Concessionaria per la progettazione, costruzione e gestione della Linea, la linea non si propone solo come un mezzo di trasporto, ma vuole diventare un luogo iconico, grazie ad eventi culturali, intrattenimento e turismo.

Continua la lettura con: Arriva la PRIMA INSTALLAZIONE ARTISTICA sulla METRO BLU

FABIO MARCOMIN

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ESTATE in città: godersi Milano QUARTIERE per QUARTIERE

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credit: agrodolce - Tramvai

Da tempo in agosto Milano non è più sinonimo di serrande abbassate e desolazione. Anche se le cose possono cambiare da un quartiere all’altro. Questa la guida di sopravvivenza a Milano in agosto divisa per ogni quartiere.

ESTATE in città: godersi Milano QUARTIERE per QUARTIERE

Rielaborazione articolo di Maria Angela Silleni per “Agrodolce” – Estate in città, la guida per sopravvivere a Milano divisa per quartieri

Da tempo in agosto Milano non è più sinonimo di serrande abbassate e desolazione. Anche nel 2023 come negli anni passati, molti locali e ristoranti si limiteranno a chiudere per le settimane centrali di agosto, altri rimarranno sempre aperti. Manca ancora parecchio a quando si potrà trascorrere l’estate pagaiando sulla cerchia dei navigli, ma anche adesso le attività estive a Milano non lasciano certo a desiderare: basta scegliere un punto di partenza e lanciarsi nell’esplorazione della città metropolitana estiva.

ESTATE in città: la GUIDA per sopravvivere a Milano QUARTIERE per QUARTIERE

# Un gelato in centro

Una visita a una piazza Duomo molto meno affollata del solito è una tappa obbligata. I dintorni sono perfetti per un gelato, in poche centinaia di metri si trovano alcune delle migliori gelaterie cittadine:

  • Ciacco in via Spadari 13, rinomato per i tanti gusti intensi e privi di ingredienti di origine animale;
  • Pavé Gelati e Granite in via Cesare Battisti 21, apprezzato per le granite e i gusti particolari come la sbrisolona e la mandorla con scorze di limone;
  • Alberto Marchetti in viale Monte Nero 73, conosciuto per le sue creme dal sapore piemontese come il bonet e il meliga e lime, oltre per un’ottima panna montata a mano.

 

# I ristorantini di Brera

Dal Duomo e dalla Galleria Vittorio Emanuele la passeggiata prosegue naturalmente verso Brera con ciottoli e tanti ristorantini con tavoli all’aperto. Tra i locali da provare ci sono:

  • Clotilde Brera, in Piazza San Marco, dove si cena o si fa aperitivo con vista grazie alla terrazza che si affaccia sui tetti del quartiere;
  • in via Andegari 9 il bistrot e il ristorante stellato Seta, guidati dallo chef Antonio Guida;
  • proseguendo verso nord si raggiunge il suggestivo Tombon de San Marc, la chiusa dell’Incoronata segnava un tempo l’ingresso in città del naviglio Martesana, che oggi ospita in uno scenario suggestivo i tanti tavoli del pub Carlsberg e dei locali che lo circondano;
  • a pochi passi c’è piazza XXV Aprile animata di Eataly All’Aperto: pizza, drink e tante proposte preparate dalle cucine dei ristorantini di Eataly o da quella di Viva, il ristorante gestito dalla chef Viviana Varese. 

 

# Un drink all’Isola

Basta proseguire lungo corso Como per arrivare in Gae Aulenti e ai giardini della Biblioteca degli Alberi e al ristorante Ratanà, con mondeghili e schiscette. Per chi preferisce sedersi a tavola ci sono proprio gli spazi all’aperto di Ratanà in via Gaetano de Castillia 28, con specialità lombarde servite in un giardino di aromi e giochi d’acqua.

Nel cuore del quartiere Isola merita una sosta la gelateria Artico, con le tante varianti di cioccolato e i gusti alla frutta di stagione, mentre appena oltre la circonvallazione, nel quartiere Bovisa, si raggiunge il Rob de Matt in via Enrico Annibale Butti 18. Il locale, nato per l’inserimento lavorativo di persone con patologie psichiatriche, è oggi conosciuto per i suoi cocktail, le birre artigianali, le proposte di piccola cucina e l’ampio giardino dedicato. 

 

# Aromi cinesi a Chinatown e dintorni

Restando a sud della stazione di Porta Garibaldi ci si muove verso via Paolo Sarpi, una zona ormai ricca di locali e ristoranti con cucina non solo orientale. Tra questi troviamo:

  • Ceresio 7 in via Ceresio 7, dove la cucina di Elio Sironi è abbinata a cocktail originali ma soprattutto a due terrazze con piscina, affacciate sulla skyline di Milano;
  • al centro di piazzale Baiamonti il chiosco Mimì Gourmet, dove si servono panzerotti e crudi di mare; 
  • lungo via Paolo Sarpi i cocktail di Otto al n. 8;
  • la Ravioleria al n. 27 con gli spuntini caldi o freschi;
  • i calici delle Cantine Isola al n. 30;
  • le birre artigianali della Buttiga al n. 64;
  • il B Locale in via Albertini 4.

Qualche centinaio di metri in direzione sud, nella piazzetta di via Cesariano colorata dai murales di Pao, ci può sedere da Librosteria e il Cafè Popolare, lungo le mura del Cimitero Monumentale a nord, vale la pena entrare a esplorare il Tempio del Futuro Perduto in via Luigi Nono 9 che mette a disposizione una biblioteca, uno spazio per mostre e un giardino che comprende resti affascinanti di archeologia industriale. Per una sosta gelata sarebbe un delitto non fermarsi da Massimo del Gelato in via Castelvetro 18 o in alternativa da Gusto17 in via Cagnola 10.

 

# Nei parchi di San Siro

In una Milano in cui i parchi del centro resteranno chiusi per tutto il mese, per trovare la natura bisogna volgere le tende verso i quartieri di periferia. Andando verso ovest ecco addentrarci in alcuni dei parchi più belli di Milano, come il parco delle Cave, il parco di Trenno, il Bosco in Città, ideali per una pedalata o un picnic in famiglia. Sempre in zona c’è anche Mare Culturale Urbano, la cascina di via Giuseppe Gabetti 15 da diversi anni adattata a contenitore di iniziative artistiche, dove mangiare, assistere a spettacoli o guardare il cinema seduti nelle sede a sdraio con i piedi nella sabbia.

 

# La sera sui Navigli e a Porta Genova

L’estate a Milano senza i Navigli non esistono. Negli ultimi anni l’area di interesse è arrivata ad includere anche i dintorni della stazione di Porta Genova e di via Tortona. Da quest’anno a BASE Milano c’è Terrazza Base, un giardino pensile dove fare aperitivo con vista sulla città, la Terrazza glamour Vertigo di Nhow Hotel. Per una cena vera e propria ci si può accomodare nel giardino lussureggiante di Alfresco in via Savona 50, con piatti mediterranei e arredamento shabby chic e poi concludere in altro punto in città di Gusto17 in via Savona 17. 

Passeggiando lungo il Naviglio Grande ci si imbatte poi:

  • in un classico dei cocktail bar come Rita in via Angelo Fumagalli 1;
  • in via Vigevano 27 nella gelateria LatteNeve;
  • in zona Darsena – Porta Ticinese l’ampio giardino di E/N Enoteca Naturale con i suoi vini naturali;
  • più a sud, affacciati sui tanti tanti cortili di via Giovenale 7,  i drink e la cucina delle Fonderie Milanesi, il ristorante Al Cortile e il cocktail bar Officina.

 

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# Aperitivo a Porta Romana

Le vie che collegano e attorno a Porta Romana e piazzale Lodi sono ormai una meta imprescindible per chi vuole regalarsi delle soddisfazioni gastronomiche, provando diverse tipologie di locali e cucine. La prima puntanta è alla storica polleria e rosticceria Giannasi in piazza Buozzi, conosciuta per il pollo arrosto più buono di Milano. In via Muratori ci sono numerosi ristoranti a matrice romano-laziale tra cui Giulio Pane e Ojo e Abbottega, mentre via Tiraboschi 19 il panificio di Davide Longoni, per il pane e la caffetteria. Infine la Cascina Cuccagna, per comprare prodotti bio in bottega o al mercato settimanale, o per pranzi, aperitivi e cene a km zero nel ristorante Un Posto a Milano.

 

# In bici sul Naviglio Martesana

Il naviglio che attraversa i quartieri a nord est di Milano non è meno affascinante dei suoi omologhi più conosciuti, al contrario la passeggiata lungo la ciclabile e i parchi che circondano il Naviglio Martesana sono più suggestivi e rilassanti. Ecco i locali che possiamo trovare:

  • al n. 131 via Melchiorre Gioia la gelateria Prossima Fermata, che propone un cioccolato fondente particolarmente cremoso e sorbetti con piccoli frutti di stagione;
  • al n.194, nel punto esatto in cui il naviglio si interra, l’ampio dehors del birrificio artigianale La Buttiga;
  • in via Gianfranco Zuretti 75 il Tranvai, che serve caffè, drink e panini all’esterno di uno storico tram 1522;
  • in via Luigi Bertelli 44 la Cascina Martesana, che propone birre e sangria, piadine e taglieri e dispone di ampi spazi all’aperto e persino di un giardino nascosto, con uno spazio per proiezioni, un orto aromatico, tanti divanetti. 

 

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# Balera e Cascine a Milano Est

I quartieri di Milano est, spesso trascurati perchè meno serviti dalla metropolitana, propongono delle vere chicche:

  • ai confini del Parco Lambro la Cascina Biblioteca in via Casoria, 50: di giorno un luogo per l’accoglienza di bambini e adulti disabili, la sera un punto di ritrovo per gli amanti della cucina biologica e per spettacoli di stand up comedy. Cena e aperitivo vengono serviti con vista su un vagone ferroviario di fine anni ’20, accuratamente ristrutturato. 
  • andando in direzione sud, la Balera dell’Ortica in via Amadeo 78 è da alcuni anni un obiettivo sicuro per chi desidera ballare, giocare a bocce ma anche mangiare i piatti della tradizione italiana, dagli arrosticini abruzzesi allo gnocco fritto romagnolo;
  • l’Arena Milano Est in via Riccardo Pitteri 60, allestita nel cortile del teatro dei Martinitt, quest’anno all’interno del teatro in seguito ai danni del maltempo, con proiezione di film ogni sera.
  • T’Imo, l’agriristoro della Cascina Santambrogio in via Cavriana 38, inaugurato da poche settimane con proposte gastronomiche semplici ma  arricchite dalle erbe aromatiche coltivate nella food forest che circonda la cascina.

 

# Nel vasto parco di Milano Sud

La zona sud di Milano è quella di confine con il Parco Agricolo Sud. Tra risaie, aironi e il gracidare delle rane possiamo trovare alcuni fra i migliori ristoranti cittadini con ampi spazi all’aperto. Al Garghet in via Selvanesco 36 è perfetto per chi ama le ricette tradizionali, dal riso saltato alla cotoletta a orecchia d’elefante, l’Erba Brusca all’alzaia Naviglio Pavese 286 per chi preferisce una cucina più innovativa, ma comunque legata al territorio e all’orto poco distante, e per concludere Shambala, in via Ripamonti 337, per chi all’ambiente di una cascina ristrutturata vuole abbinare sapori orientali e un giardino di bambù.

 

# Food Tour

I milanesi che rimarranno in città avranno soprattutto la possibilità di riscoprirla in un periodo meno affollato e meno frenetico: quale miglior occasione per scoprire o riscoprire le meraviglie artistiche, oltre che quelle gastronomiche? Tra la rete di guide turistiche autorizzate ce ne sono alcune che propongono food tour standard o su misura, per singoli, famiglie o gruppi più numerosi. Fra quelle già testate e consigliate ci sono MilanoArte e Fiamma Toursm, ma sono numerose le guide e le agenzie in grado di mescolare con successo arte e cultura gastronomica, alla scoperta dei quartieri della città.

Fonte articolo originale: Agrodolce

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Arriva la PRIMA INSTALLAZIONE ARTISTICA sulla METRO BLU

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Credits Urbanfile -Installazione d'arte-a Tricolore

Non siamo ai livelli delle stazioni dell’arte di Napoli ma qualcosa si sta muovendo. Scopriamo la prima installazione sull’ultima linea metropolitana di Milano.

Arriva la PRIMA INSTALLAZIONE ARTISTICA sulla METRO BLU

# Nelle stazioni della linea blu arriva l’arte

Credits Urbanfile – Una suggesstione per la stazione di Dateo 

La società METRO4 SPA, che come concessionaria del Comune di Milano si occupa della progettazione, realizzazione e gestione dell’ultima linea metropolitana, aveva lanciato nel 2020 il bando Arte4 per interventi di natura creativa e artistica, sia permanenti sia temporanei, all’interno delle stazioni della linea. Un bando a tempo indeterminato rivolto a a privati cittadini, imprese, fondazioni, enti e istituzioni pubbliche, accademie e università. Nell’immagine in alto una suggestione di Urbanfile di come potrebbe essere abbellita la stazione Dateo. In attesa di ammirare le opere nella metro, c’è un’anticipazione in una delle stazioni. 

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# A Tricolore un’istallazione dedicata alla storia di Milano e dell’Italia

Credits Urbanfile – Installazione d’arte a Tricolore

La prima stazione ad accogliere un’opera su questa linea è quella di Tricolore, inaugurata insieme a San Babila il 4 luglio 2023. Di recente è stata inaugurata un’installazione dedicata al Risorgimento e non solo. Nella zona sono infatti presenti vie e piazza a memoria di quel periodo. Oltre a Piazza Tricolore, con riferimento alla bandiera italiana, ci sono piazza Risorgimento, Corso Indipendenza, piazza Fratelli Bandiera. L’opera è stata sostenuta da Fondazione Cariplo attraverso “Ouartieri tranquilli” di Lina Sotis, mentre l’idea è stata di Dada Saligeri, costumista e docente presso il Centro Internazionale delle Arti dello Spettacolo Franco Zeffirelli e appunto Lina Sotis, giornalista e scrittrice impegnate da tempo con iniziative volte a migliorare la vita a Milano

Leggi anche: Le STAZIONI più BELLE di ogni metropolitana italiana

# Un treno con degli oblò per un viaggio dal passato ai nostri giorni

Per l’installazione, che gli utenti possono vedere nel mezzanino, si è pensato a un vagone del treno con degli oblò che consentano uno sguardo su illustrazioni disegnate da Filippo Martinez che dipingono alcuni momenti importanti degli ultimi secoli di storia milanese e italiana. Un treno di colore nero con alle estremità la scritta illuminata di bianco: “Tricolore Storia d’Italia”. Tra le immagini raffigurate ci sono il 1796 con la bandiera Tricolore, le Cinque Giornate del 1848, l’Unità del regno di Italia del 1861, la Madonnina durante la Prima Guerra Mondiale e l’Expo 2015.

Credits Urbanfile – Installazione Tricolore descrizione

La Saligeri, che ha collaborato per 10 anni alla metropolitana di Napoli per le famose opere d’arte istallate nelle varie stazioni del metrò e proprio lì ha imparato ad osservare cosa la gente vuole trovare quando è in viaggio, ha spiegato l’opera al Corriere della Sera:  “Abbiamo pensato a questa installazione per rendere la nuova fermata di Tricolore informativa ma scenografica”.

Fonte: Urbanfile

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Il TUNNEL di TENDA vede la LUCE: le conseguenze anche per Milano

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Credits tunneltenda.it - Ponte a scavalco

Un momento topico per i lavori per il raddoppio dello storico collegamento tra le Alpi: l’abbattimento dell’ultima parete rocciosa. Il punto sui cantieri e benefici per i milanesi.

Il TUNNEL di TENDA vede la LUCE: le conseguenze anche per Milano

# In corso i lavori per il raddoppio dello storico collegamento tra le Alpi

Colle di Tenda

Il valico del Colle di Tenda lungo la statale 20 “del Colle di Tenda e di Valle Roja”, alla quota di 1.871 metri s.l.m., collega le province di Cuneo e Torino con la Riviera ligure e la Costa Azzurra attraverso le propaggini occidentali delle Alpi Marittime lungo la valle Vermenagna, in Italia, e la valle della Roya in Francia. Nel 1882, anno della sua inaugurazione, era con i suoi 3.182 metri il tunnel stradale più lungo mai costruito.

Credits tunneltenda.it – Ponte a scavalco

La Commissione Intergovernativa per il Miglioramento dei Collegamenti Franco-Italiani nelle Alpi del Sud (CIG) per adeguare il valico alle attuali esigenze di circolazione, elevare il livello di sicurezza stradale e velocizzare il collegamento internazionale, ha previsto un nuovo tunnel e l’allargamento di quello esistente insieme ad altre opere come un ponte di scavalco sul Vallone de La Ca’. Nello specifico la nuova galleria in direzione Italia-Francia avrà una carreggiata di 6,5 metri, di cui 2,7 di corsia di emergenza, il collegamento Francia-Italia sarà invece ampliato fino ad arrivare alle stesse dimensioni.

# Il 31 luglio 2023 abbattuta l’ultima parete rocciosa tra Italia e Francia

Abbattimento parete Col di Tenda

Pur con anni di ritardo, il progetto è stato approvato 15 anni e rivisto di recente, il 31 luglio 2023 è stata abbattuta l’ultima parete rocciosa dello spessore di due metri tra le due Nazioni. Una tappa importante anche se resta ancora molto da fare.

Credits tunneltenda.it – Progetto tunnel versante italiano

Tra questi i lavori di messa in opera e in sicurezza del nuovo tunnel, l’avvio dei cantieri di recupero della vecchia galleria, ad oggi ancora da programmare, e l’allestimento dei 13 by-pass già scavati che dovranno collegare il nuovo e il vecchio tunnel, i rivestimenti in calcestruzzo della nuova canna e la realizzazione dell’arco rovescio. 

Sul lato francese sono i corso i lavori con la realizzazione delle berlinesi, per costruire il nuovo ponte sul Vallone de La Cà, e  avviato lo spostamento degli imbocchi dei tunnel che convergeranno sul nuovo ponte.

# La nuova galleria dovrebbe aprire a giugno 2024: un’alternativa per raggiungere in treno la Costa Azzurra

 

Se tutto procederà regolarmente la nuova galleria dovrebbe aprire alla circolazione a giugno 2024, a senso unico alternato fino al riammodernato del vecchio tunnel, mentre ad ottobre 2023 dovrebbe essere già consentito il transito contingentato ai mezzi di cantieri per velocizzare alcune operazioni di lavoro. Quando l’infrastruttura sarà accessibile al 100% anche i milanesi ne trarranno beneficio. Si potrà infatti risparmiare km e tempo di viaggio per arrivare in Francia, in particolare nella regione della Provenza-Alpi-Costa Azzurra, senza dover transitare dalla Liguria.

Continua la lettura con: Il TUNNEL SUBPORTALE per snellire il traffico. Perché a Milano costruire tunnel sotterranei è diventato un tabù?

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🛑 L’ANTITRUST contro i TAXI: violano la concorrenza?

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Coda per i taxi in Centrale - ph. @giannirivieccio IG

Breaking News. L’Antitrust ha avviato un’attività di indagine nel settore dei taxi, in seguito ai problemi riscontrati nel servizio offerto a Milano, Roma e Napoli. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato intende fare chiarezza sui disservizi e sul sistema delle licenze a numero chiuso, che non ha uguali al mondo. 

Coda in attesa di un taxi alla Stazione Termini di Roma – @romafaschifo

La prima azione dell’Antitrust sono state la richiesta di informazioni alle società di radiotaxi e alle cooperative. L’ipotesi: ci sarebbe un cartello tra otto compagnie con extra-costi per 2 miliardi di euro.

Fonte: MF

Continua la lettura con: Lo scandalo taxi in Italia: le licenze devono essere libere

MILANO CITTA’ STATO

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La RIVOLUZIONE a DUE RUOTE: i PERCORSI CICLABILI che Milano deve assolutamente avere

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percorsi ciclabili
Rete ciclabile

L’utilizzo della bicicletta a Milano è già piuttosto diffuso, ma probabilmente potrebbe estendersi ulteriormente se la città fosse dotata di una rete organica di percorsi ciclabili.

La RIVOLUZIONE a DUE RUOTE: i PERCORSI CICLABILI che Milano deve assolutamente avere

# Il piano a breve termine e a basso costo: la creazione di una mappa di percorsi ciclabili

Occorre distinguere tra percorsi ciclabili e piste ciclabili.
I primi sono delle direttrici in cui l’utilizzo della bicicletta può avvenire in modo sicuro: sono costituiti da strade dove le auto non possono superare i 30km/h, da marciapiedi non troppo affollati dove biciclette e pedoni possono convivere o da tratti di piste ciclabili dedicate.
Queste ultime sono quei tratti di strada dove una parte della stessa è esclusivamente dedicata al passaggio delle biciclette. Non necessariamente i percorsi ciclabili sono interamente costituiti da piste ciclabili protette. Taluni tratti del percorso possono avvenire in una carreggiata assolutamente protetta ma in molti casi i percorsi coprono strade in cui ci sono anche automobili e/o pedoni.

A Milano non esiste al momento un piano organico né di percorsi ciclabili, né di piste ciclabili. Queste ultime infatti sono presenti a tratti, in modo non organizzato. Spesso sono incomplete e terminano improvvisamente, talvolta su marciapiedi, creando rischi anche per i pedoni.
Non sono ben disegnate per cui spesso in corrispondenza di incroci è necessario aspettare anche 2 cicli semaforici per poter attraversare. È inevitabile che praticamente nessun ciclista aspetti “due verdi”.

Una buona rete di percorsi ciclabili non è troppo diversa nel disegno da una rete metropolitana: occorrerebbe formalizzare una rete di percorsi ciclabili che tenga conto sia delle esigenze dei ciclisti che dei pedoni da realizzare a tendere nei prossimi 5 anni.
Come si può vedere dalla mappa sotto attualmente esistono solo alcune piste ciclabili protette che permettono di raggiungere il centro (sugli assi Gioia – San Marco – Brera e Sempione – Castello – Dante).percorsi ciclabili

Per la realizzazione del piano dei percorsi ciclabili si potrebbero anche trovare delle soluzioni di breve termine, simili all’urbanistica tattica che è stata adottata per pedonalizzare alcune piazze:

#1 Disegnare una mappa di percorsi ciclabili come si fa per la metropolitana: creazione di strade a 30Km/h

Il primo passo dovrebbe essere il disegno dei percorsi ciclabili fino ad arrivare alla zona del Duomo, intesa come il centro della città.
Come visto i percorsi ciclabili non devono necessariamente essere separati dai pedoni o dalle automobili. Si potrebbero definire delle strade in cui le auto possono procedere solo a 30km/h.

#2 Inserimento di segnaletica orizzontale (sulla strada)

La presenza del percorso ciclabile dovrebbe essere marcata con segnaletica orizzontale (sostanzialmente delle figure adesive sulla superficie della strada). La segnaletica orizzontale è meno invasiva rispetto al tipico cartello verticale e può essere applicata a brevi intervalli in modo che sia i pedoni che gli automobilisti la possano vedere. In questo modo si dovrebbero evitare comportamenti pericolosi da parte di tutti gli attori coinvolti (ciclisti, pedoni ed automobilisti).

#3 Creazione di piste ciclabili nelle aree critiche

Canalizzando il flusso delle biciclette nei percorsi ciclabili si potrebbero col tempo vedere dove sono le criticità in termini di eccessivo traffico o di pericolosità. In questi luoghi si potrebbe poi intervenire con lo sviluppo di piste ciclabili dedicate. Attualmente il Comune realizza le piste ciclabili non in funzione di un effettivo bisogno, ma a seguito di interventi di riqualificazione urbanistica. In questo modo spesso vengono utilizzate delle risorse pubbliche per la costruzione di piste ciclabili che nella pratica non sono molto utilizzate. Questo determina la frustrazione sia degli automobilisti che vedono ridotto lo spazio a loro dedicato, sia dei ciclisti che vedono risorse impiegate in zone dove non necessariamente ce n’è bisogno. Un esempio a Milano di un intervento di questo tipo è la ciclabile di Via Ceresio peraltro parallela alle vie Bramante e Farini, che rappresentano le tipiche strade dove si potrebbero invece realizzare i percorsi ciclabili (radiali verso il centro con traffico prevalente di mezzi pubblici in corsia preferenziale).

Di seguito la lista dei possibili percorsi ciclabili (a titolo di esempio) e per il numero 1 una lista dei possibili interventi per adeguare il percorso ciclabile.

#4 I nuovi percorsi ciclabili

Partendo dal Duomo e muovendoci in senso orario i percorsi ciclabili potrebbero essere i seguenti (riportati anche in questa cartina scaricabile):

PERCORSI RADIALI

1 – Duomo – Scala – Brera – San Marco – Gioia – Martesana
Gli adeguamenti da fare sarebbero i seguenti:
Via Santa Margherita (Zona 30km/h) – segnaletica orizzontale
Via Verdi – Pista ciclabile già esistente
Via Brera – Zona 30 e pedonale già esistente
Via San Marco – togliere sampietrini dalla ciclabile ed asfaltarla
Via Melchiorre Gioia – Pista ciclabile già esistente o zona 30
Martesana – Pista ciclabile già esistente

2 – Duomo – San Babila – Corso Venezia – Parco Montanelli – Piazza Repubblica – Stazione Centrale

3 – Duomo – San Babila – Corso Venezia – Via Spallanzani – Via Morgagni – Viale Abruzzi – Loreto – Via Padova – Via Palmanova

4 – Duomo – San Babila – Corso Venezia – Piazza Duse – Via Bixio – Via Pascoli – Politecnico – Via Pacini – Staz. Lambrate – Via Cassanese – Parco Lambro

5 – Duomo – San Babila – Via Mascagni – Piazza Tricolore – Corso Concordia – Dateo – Corso Plebisciti – Susa – Viale Argonne – Ortica – Via Corelli – Idroscalo

6 – Duomo – Piazza Fontana – Largo Augusto – Corso Porta Vittoria – Piazza Cinque Giornate – Corso XXII Marzo – Parco Marinai d’Italia – Via Cena – Via Piranesi – Tre Ponti – Via Mecenate

6A – Diramazione da Via Cena per Piazzale Martini – Piazzale Insubria – Piazzale Cuoco – Parco Alessandrini

7 – Duomo – Piazza Missori – Corso di Porta Romana – Piazzale Medaglie d’Oro – Corso Lodi – Piazzale Corvetto – Via Omero – Chiaravalle

8 – Duomo – Piazza Missori – Corso Italia – Via Teulie – Via Castelbarco – Parco Memorie Industriali – Via Spadolini – Via Brembo – Via Adamello – Via Broni – Quartiere Fatima

8A – Diramazione da Via Castelbarco per Via Verro – Via Ripamonti

9 – Duomo – Piazza Missori – Corso Italia – Via Teulie – Via Castelbarco – Via Bazzi – Via Valla – Via Treccani – Via Dudovich – Viale Missaglia – Gratosoglio

10 – Duomo – Piazza Missori – Via Disciplini – Piazza Vetra – Parco Basiliche – Porta Ticinese – Naviglio Pavese

11 – Duomo – Piazza Missori – Via Disciplini – Piazza Vetra – Parco Basiliche – Porta Ticinese – Naviglio Grande

12 – Duomo – Piazza Cordusio – Via Meravigli – Corso Magenta – Via Sant’Agnese – Piazza Sant’Ambrogio – Via Olona – Parco Solari – Via Cola Di Rienzo – Piazza Napoli – Via Vespri Siciliani – Via Lorenteggio

13 – Duomo – Piazza Cordusio – Via Meravigli – Corso Magenta – Via Sant’Agnese – Piazza Sant’Ambrogio – Via Olona – Parco Solari – Via Dezza – Via Costanza – Via Caterina da Forli – Via Forze Armate – Parco delle Cave

14 – Duomo – Piazza Cordusio – Largo Cairoli – Piazza Cadorna – Via Boccaccio – Via Arturo da Giussano – Via Monterosa – Piazzale Lotto – Via Caprilli – Parco di Trenno

14 A – da Piazza Amendola deviazione per Citylife

15 – Duomo – Piazza Cordusio – Largo Cairoli – Parco Sempione – Corso Sempione – Viale Certosa – Cimitero Maggiore – Via Gallaratese – Area ex Expo

16 – Duomo – Piazza Cordusio – Largo Cairoli – Parco Sempione – Corso Sempione – Via Varesina – Parco Verga – Quarto Oggiaro

17 – Duomo – Piazza Cordusio – Largo Cairoli – Parco Sempione – Via Montello – Via Farini – Piazza Maciachini – Via Crespi – Via Fermi – Parco Nord

18 – Duomo – Piazza Cordusio – Largo Cairoli – Parco Sempione – Via Montello – Via Farini – Cavalcavia Bussa – Via Borsieri – Via Lario – Via Veglia – Viale Suzzani – Parco Nord

PERCORSI CIRCOLARI

19 – Circonvallazione interna (corrispondente a bus 94) – Completare il percorso ciclabile già delimitato a tratti da segnaletica orizzontale. Trasformare tutta la circonvallazione in zona 30Km/h

20 – Circonvallazione Mure spagnole (corrispondente a tram 9 e 10) – Rendere tutte le strade coperte da queste linee in zone 30km/h

21 – Circonvallazione esterna (corrispondente a filobus 90/91) – dove presenti i controviali renderli tutti zone 30km/h. In corrispondenza dei cavalcavia delle Milizie o della Ghisolfa ed in altre zone pericolose permettere alle biciclette di transitare sui marciapiedi.

22 – Anello dei parchi (AbbracciaMI) di circa 60km che unisce tutti i parchi milanesi

Continua la lettura con: Critical Mass: le 10 regole dell’onda anomala di biciclette

 LUCA SVALUTO

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TRE TERRAZZE NUOVE a Milano

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Terrazza Nh Hotel District

Tre punti panoramici della città dove rilassarsi mentre si osserva lo skyline e si gusta un aperitivo o un drink dopocena, magari accompagnato da un tuffo in piscina.

TRE TERRAZZE NUOVE a Milano

#1 Terrazza Base, il giardino pensile di Base Milano

Credits: base.milano.it – Terrazza Base

Nei 12 mila mq riqualificati di quelli che un tempo era il complesso industriale dell’Ansaldo ha inaugurato nel 2016 Base Milano, un centro culturale che produce innovazione sociale e connette arti, imprese e tecnologia, frequentatissimo soprattutto dai giovani. Da non molto ha aperto sul tetto la terrazza del Bistrot Base, il ristorante e cocktail bar di questo centro polifunzionale. Un giardino pensile con fiori e piante botaniche, dondoli, panchine e tende che ricrea un’atmosfera tipica di quei giardini curati al minimo dettaglio, in oltre 500 mq di spazio, perfetto per fare aperitivo sorseggiando cocktail esclusivi con un posto in prima fila all’ora del tramonto sui tetti della città. Uno luogo dedicato al relax, si può persino fare yoga, e al divertimento.

Indirizzo: Via Bergognone 34

Leggi anche: La “TERRAZZA NASCOSTA” con GIARDINO PENSILE a MILANO (dove fare anche aperitivo)

#2 The District, il rooftop con piscina al 13esimo piano dell’ex chiesa del Cristo Re trasformata in hotel

Terrazza Nh Hotel District

L’edificio dell’Nh Hotel in zona Portello è frutto della trasformazione della chiesa sconsacrata del Cristo Re. Nella riprogettazione sono state mantenute alcune delle caratteristiche originali come la navata, le colonne e i capitelli della chiesa, conservate con gusto e rispettose della storia dell’ex edificio religioso e integrate da strutture più moderne. Tra queste la torre, la hall, le camere e la suggestiva terrazza The District sul tetto al tredicesimo piano, dai colori tenui dal bianco al grigio, con piscina e annesso bar. La prima ad esclusivo utilizzo degli ospiti, il secondo aperto a tutti per godere della vista delle Tre Torri di Citylife con uno dei cocktail signature ispirati ai sette peccati capitali.

Indirizzo: Via Bartolomeo Colleoni, 14

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#3 Vertigo, la terrazza glamour con l’infinity pool in Tortona 

Credits: @nhow.hotel – Vertigo

La terrazza Vertigo del NHow Hotel di via Tortona ha inaugurato ad aprile 2023 e punta ad essere una delle più glamour di Milano. Si estende su una superficie di ben 750 mq, sul tetto dell’edificio, e può ospitare fino a 200 persone. Il colore dominante è l’arancio, a ricordare il colore simbolo del gruppo alberghiero, alternato al grigio della pavimentazione e al magenta di qualche dettaglio. La vera chicca però è l’infinity Pool che regala la vista sullo skyline milanese oltre due piscine circolari e colorate, un’area solarium, un ristorante e l’esclusivo cocktail bar.

Indirizzo: Via Tortona, 35

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Spunto: megliounpostobello

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FABIO MARCOMIN

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Le 7 GELATERIE più BUONE di Milano APERTE in Agosto

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Credits rinoserrone IG - Gelateria Marghera

7 tappe golose da non farsi scappare per chi rimane in città nel mese delle ferie.

Le 7 GELATERIE più BUONE di Milano APERTE in Agosto

# Gelateria Marghera: dal 1979 l’icona del gelato da passeggio

Credits rinoserrone IG – Gelateria Marghera

Via Marghera significa questo da decenni: traffico bloccato dalle auto in doppia fila davanti alla Gelateria Marghera. Un classico. Nato come primo negozio interamente dedicato al gelato da passeggio o da asporto a Milano, con molti gusti e prodotto fresco nel laboratorio del negozio, con materie prime naturali, quindi veramente artigianale. Un punto di riferimento della città da oltre 40 anni: ha inaugurato nel 1979. In costante evoluzione, anche dal lato della comunicazione del brand, il “gelato gourmet” è una delle sue invenzioni. Aperta tutto il mese di Agosto

Indirizzo: Via Marghera, 33

# Gelateria Artico: premiata dal Gambero Rosso e dal New York Times

La Gelateria Artico è la casa del gelato tradizionale: poco tempo fa è stata selezionata tra i cinque migliori luoghi da visitare a Milano dal The New York Times. Propone materie prime di altissima qualità, nessun additivo chimico, solo ingredienti naturali e tutto, proprio tutto, è fatto in casa, premiato anche con “3 coni” dalla Guida Gambero Rosso. Sono tre ora i locali in città. I punti vendita di Isola e Città Studi chiudono dal 14 al 16 agosto, quello in Duomo rimarrà aperto tutto il mese

Indirizzi: Via Porro Lambertenghi 15, Via Dogana 1 e Via Giovanni Pacini, 17

# Gelateria artigianale n° 22: un punto di riferimento in Porta Romana

Credits: zero.eu

La “Gelateria Artigianale n° 22” ripropone lo schema estetico classico: un paio di sgabelli davanti a un bancone, dietro al quale si intravede il laboratorio, e alcune panchine all’esterno. La produzione ha una sua specifica identità e gusti inaspettati. Tra questi la pera con cannella e pompelmo rosa, il mascarpone con arance e fichi, la nocciola con mandorla e il cioccolato San Tomè. Un gelato di ottimo qualità a 100 metri dalla storica “Polleria” di Giannasi. Sempre aperta ad agosto

Indirizzo: Corso Lodi, 22

# Gelateria Alberto Marchetti: il meglio di Torino a Milano con due punti vendita

Credits ilpostochevale IG – Alberto Marchetti

Nasce a Torino la gelateria di Alberto Marchetti, riconosciuta come una delle migliori in Italia, e sbarca a Miilano nel 2014 in viale Montenero 73. Nel frattempo ha aperto anche un corner da Eataly Smeraldo. Il punto vendita è organizzato con banchi a pozzetto, arredamento minimal e propone una selezione dei gusti più famosi di Marchetti: il Farina Bona, in buona compagnia del Bonet, del Cioccolato Extra senza latte e del Ramassin. Come alternativa si può provare l’affogato da passeggio con 3 palline di gelato a scelta, caffè e granella oppure, per i più salutisti, il binomio gelato-Frutta. Chiuso solo a ferragosto

Indirizzi: Viale Montenero 73 e Eataly Smeraldo, Piazza Venticinque Aprile, 10

# Gelateria Giova: gelato top fatto con ingredienti di aziende agricole locali

Credits: flawless.life – Gelateria Giova

Quello che caratterizza la gelteria Giova sono gli ingredienti di altissima qualità, provenienti prevalentemente da aziende agricole locali, trasparenza nella produzione, passione e dedizione. Tra i gusti fissi troviamo: sorbetto di cioccolato, yogurt, pistacchio di Bronte. Tra quelli a rotazione ricotta & gocce di cioccolato, arachidi, fichi fioroni, fragoline di bosco. Per chi si trova nel quadrante est della città è una meta imperdibile. Chiuso solo la settimana di ferragosto

Indirizzo: Corso Indipendenza, 20

# Gelateria Rigoletto: solo ricette artigianali nell’ovest Milano dal 1997

Credits bar.damien_park IG – Gelateria Rigoletto

In tutti i punti vendita del Rigoletto, sono tre e tutti ad ovest della città, esiste dal 1997 una sola filosofia: gelato artigianale realizzato solo con ingredienti genuini e basti su ricette tradizionali, ma senza escludere sapori più audaci e contemporanei. La scelta di gusti è ampia, circa una trentina, dalle diverse variazioni di cioccolato ai gusti malaga, cassata e torrone. Si possono trovare poi deliziose barrette di cioccolato artigianali, semifreddi e le rinfrescanti granite. Aperti tutto il mese di Agosto

Indirizzi: Via San Siro 2, Piazza Po 10 e Via Cola di Rienzo 2

# Premiata Cremeria Rossi: la Sicilia più dolce in piazza Bolivar

Ci spostiamo verso sud, in Piazza Bolivar. Qui la Premiata Cremeria Rossi porta nel capoluogo lombardo il vero gelato e la vera granita siciliana, ma anche cannoli e cassate. La vera specialità della casa, da gustare sia nel classico cono che nella tipica brioche sicula, il pistacchio. Non sono da meno gli altri gusti, dalla consistenza cremosa e tutti realizzati con ingredienti di qualità. Per chi vuole buttarsi sulle granite, i gusti alla fragola e alla mandorla sono i più consigliati. Aperto sempre tranne a Ferragosto

Indirizzo: Piazza Bolivar, 7

 

Continua la lettura con: I 7 GELATI più ORIGINALI da ORDINARE a Milano (anche con delivery)

FABIO MARCOMIN

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