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🛑 REDDITO di CITTADINANZA: nella sola NAPOLI lo ricevono più persone che in tutto il NORD

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credit: siviaggia.it

Il capoluogo campano da solo batte tutto il nord Italia. Quasi metà dei percettori di reddito o pensione di cittadinanza in Italia si concentra in due regioni. La fotografia dell’Italia dei sussidi.

REDDITO di CITTADINANZA: nella sola NAPOLI lo ricevono più persone che in tutto il NORD

# Napoli batte il nord: 459.000 percettori di sussidi di cittadinanza contro 452.000

La sola città di Napoli supera tutto il nord per numero di percettori di reddito o pensione di cittadinanza, la misura studiata per ridurre la povertà e aiutare le famiglie sotto il livello di vivibilità. I numeri dell’Inps raccontano che la spesa per il reddito di cittadinanza a marzo a Napoli è stata di 102,2 milioni di euro contro i 109,7 di quelli di tutto il Nord Italia, mentre i cittadini beneficiari sono stati 459.000 nel capoluogo campano a fronte dei 452.000 del settentrione. In tutto il Paese a marzo sono state 2,6 milioni le persone che hanno ottenuto uno dei due sussidi, reddito o pensione di cittadinanza.  

# Oltre il 40% dei nuclei percettori di reddito o pensione di cittadinanza vive tra Campania e Sicilia

Se si osserva l’intero primo trimestre 2021, i beneficiari di reddito o pensione di cittadinanza sono stati complessivamente 3,4 milioni e quasi tutti al centro sud. Facendo riferimento solo al mese di marzo ce ne sono stati 1,8 milioni al Sud, 334.000 al Centro e appunto 452.000 nelle regioni del Nord. La regione che detiene il primato è la Campania con il 22%, seguita dalla Sicilia con il 20%, poi Lazio e Puglia rispettivamente con il 10% e il 9%: in queste 4 regioni si concentra il 61% dei nuclei famigliari che percepiscono il reddito o la pensione di cittadinanza. Per la maggioranza sono i nuclei formati da al massimo due componenti, il 62%, mentre l’età media è di 35,8 anni.

Il 34% dei beneficiari riguarda famiglie con minori, il 56% delle persone interessate, mentre i nuclei con disabili pesano per 17% del totale e il 18% delle persone interessate. La misura del reddito di emergenza ha invece toccato 425.000 nuclei famigliari con un importo medio mensile di 550 euro. 

Fonti: Fanpage

Continua la lettura con: REDDITO di CITTADINANZA: più SOLDI al SUD, escluso un milione di poveri del NORD

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🛑 Il Regno Unito accelera ancora: via libera alle AUTO a GUIDA AUTONOMA entro l’anno

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Credits: policymaker.com

La scelta del governo britannico prevede di concedere l’utilizzo di sistemi di guida autonoma su strada entro fine anno. Una importante rivoluzione su strada che sarà preceduta da nuove regole e riflessioni sulla responsabilità.

Il Regno Unito accelera ancora: via libera alle AUTO a GUIDA AUTONOMA entro l’anno

# Si potrà leggere un libro o vedere un film mentre l’auto si guida da sola

Credits: machinedesign.com

Nell’immediato futuro, gli automobilisti britannici potranno leggere un libro o guardarsi un film mentre si spostano con le loro auto a guida autonoma. Il governo ha annunciato una prima apertura sull’autorizzazione di questi sistemi, in maniera graduale e con alcune limitazioni. Le auto senza il diretto controllo del conducente dovranno andare ad una velocità massima di 60 km/h, solo su strade a scorrimento veloce e con la possibilità di restituire il controllo del mezzo in qualsiasi momento. Ciò è rivolto, in particolare, a tutte le auto che possiedono sensori per il mantenimento automatico della corsia, sia ai lati che a distanza rispetto a chi la precede. Da qui sono partite nuove consultazioni sul codice della strada per nuove norme, necessarie a garantire la sicurezza

# Il dibattito sulla questione

Credits: caranddriver.com

La notizia ha acceso una discussione che circonda questo tema già da diversi anni. Gli assicuratori e le organizzazioni automobilistiche non sono soddisfatte, affermando che era essenziale molta più organizzazione per garantire l’incolumità su strada. Al coro dei contrari si unisce anche Matthew Avery, direttore dell’organizzazione per la sicurezza stradale “Thatcham Research”, dichiarando che: “Molto lavoro è ancora necessario, sia da parte dei legislatori che dell’industria automobilistica, prima che qualsiasi veicolo possa essere classificato come automatizzato e autorizzato in sicurezza sulle strade del Regno Unito”. Da questo lato, persistono dubbi sulla consapevolezza dei guidatori riguardo questi sistemi e ci si chiede se sia sicuro permettere loro di rilassarsi eccessivamente su strada.

La risposta, arrivata direttamente dal Ministro dei Trasporti britannico Rachel Maclean, sottolinea che: “Un passo importante per l’uso tutelato di veicoli con guida autonoma è stato compiuto, rendendo i viaggi più facili, più affidabili e più green”.

Dello stesso parere è anche Mike Hawes, amministratore delegato del SMMT (Society of Motor Manufacturers and Traders) che ha affermato: “Le nuove tecnologie apriranno le porte a livelli più elevati di automazione in futuro e questi progressi libereranno il potenziale del Regno Unito per essere un leader mondiale nel loro uso e nel loro sviluppo. Ciò contribuirà anche a creare nuovi posti di lavoro, oltre che a garantire delle strade tra le più sicure del pianeta “.

Il governo britannico sembra tirare dritto nella suo via libera, destinando anche 42 miliardi di sterline nell’industria di auto a guida autonoma entro il 2035. Il tema, tuttavia, rimane spinoso e sarà necessario trovare il giusto bilanciamento tra comfort per chi viaggia in auto e convivenza in sicurezza con le altre vetture, pedoni oppure ostacoli imprevisti.

Fonte: theguardian.com

Continua a leggere con: Le AUTOMOBILI-BARCA: la rivoluzione della prossima estate

MATTEO GUARDABASSI

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La CAPITALE del GELATO: vince Roma o Milano?

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Credits: @gelatogram.italia (INSTG)

E’ una questione di gusti e di prezzi. Chi è la città più “icecream-friendly”?

La CAPITALE del GELATO: vince Roma o Milano?

Vi siete mai chiesti perché la prima cosa che fanno i turisti a Roma è andarsi a comprare il gelato? Perché nella capitale non ci sono regole che possano frenare il desiderio di chi ha voglia di un gelato.

# A Milano il gelato più caro d’Italia

Ma partiamo dal costo. Lo sapevate che secondo una ricerca di Altroconsumo è Milano la città in cui il gelato ha un costo maggiore, mentre Palermo quella in cui assaporare un cono o una coppetta è meno dispendioso? Nel mezzo c’è Roma dove un chilo di gelato costa fra i 12 e i 20 euro, ma il cono è sempre grande e la panna non si paga, anche se doppia.

# A Milano più gusti vuoi, più paghi. A Roma no

Continuando sulla scia delle differenze fra Roma e Milano in termini di cono gelato c’è un altro fattore fondamentale che fa la differenza, a Milano il gelato va a “palline”, per ogni pallina un gusto e un costo, a Roma no, il gelato da 2 euro o quello da 4, può avere quanti gusti si desidera. Non esiste nella capitale un gelataio che imponga un numero di gusti a seconda di quanto si paga il gelato. In questo modo è appagato anche chi desidera un gelato piccolo ma con più sapori.

# A Roma la Paletta, a Milano il porzionatore

Altro elemento fondamentale di differenza è il modo in cui si mettere il gelato sul cono. A Roma non esiste il porzionatore meccanico per gelato che fa le palline, ma la più basica spatola con la quale il gelato viene preso e lavorato per renderlo più cremoso prima di metterlo sul cono.

# A Roma la panna è sempre inclusa, a Milano è a parte

Ancora, a fare la differenza è la panna, la corona del cono! A Roma non esiste gelato senza panna, anzi doppia panna, dentro al cono prima di mettere i gusti di gelato e sopra al gelato e, attenzione, è gratis, o meglio, compresa nel prezzo del gelato mentre a Milano si paga a parte.

# L’origine del gelato nell’antica Roma: ghiaccio tritato con miele

In Epoca romana esistevano dei pozzi per il ghiaccio e la neve che gli schiavi portavano dai monti. Tra le rovine antiche vi sono tracce che fanno pensare a negozi in cui si vendeva l’antenato del gelato: ghiaccio tritato e addolcito con miele.

# Le migliori gelaterie di Roma e del Lazio

Secondo la Guida Gelaterie d’Italia 2021 del Gambero Rosso il gelato è il simbolo dell’italianità nel mondo e le migliori gelaterie di Roma e del Lazio sono, nello specifico: Gretel Factorydi Formia (provincia di Latina), Greed Avidi di Gelato di Frascati, La Gourmandise di Roma, Otaleg! di Roma, Stefano Ferrara Gelato Lab di Roma e Torcè di Roma.

Nella sfida sulla città più “ice-cream-friendly”  secondo voi chi vince? Io dico Roma!

Continua la lettura con: La sorpresa del supplì

FRANCESCA SPINOLA

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Il futuro della FABBRICA del VAPORE: sarà la “città dei giovani”

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Credits: @carlo.sette (INSTG)

Nuovi progetti stanno facendo rinascere la “Fabbrica del Vapore” e altri ancora potrebbero arrivare. Vediamo cosa c’è all’orizzonte.

Il futuro della FABBRICA del VAPORE: sarà la “città dei giovani”

# L’associazione “Nuovo Rinascimento” sta dando nuova vita alla Fabbrica del Vapore 

Credits: notizie.it – Fabbrica Vapore Tempo perduto

Un gruppo di under 35 milanesi, con l’associazione “Nuovo Rinascimento” sta cercando di far rinascere la Fabbrica del Vapore invitando a fare rete per ripensare l’utilizzo di questo grande spazio. Una porzione dell’edificio è stato ribattezzato “Il Tempio del Futuro Perduto”, di fatto un centro multidisciplinare e polifunzionale a forte impatto sociale, un esempio tangibile di cittadinanza attiva che porta avanti da un anno progetti per la città.

Credits: cittanuova.it – Muro gentilezza

Il primo progetto è stato il muro della gentilezza, ispirato da altri esempi in Europa come Berlino e nato un anno fa, rivolto soprattutto a chi in questo anno di pandemia ha sofferto più di tutti la crisi economica: chi ha qualche vestito in eccesso lo lascia appeso alla parete per chi ne bisogno. Collaterale a questo progetto sono state organizzate tante attività culturali come corsi di pittura e mostre. 

L’ultimo progetto è la “Città dei giovani”, partito con un incontro online tenuto il 10 aprile e il cui lavoro è stato presentato al Comune di Milano. C’è stato il coinvolgimento delle associazioni del territorio, molte delle quali composte da under 35, e tante persone tra cui artisti, promotori culturali, influencer, che hanno provato a immaginare il futuro della Fabbrica del Vapore come luogo sempre più utile a livello sociale per Milano e di valore per la cittadinanza.

Fonte: notizie.it

# In passato era “fabbrica dei tram”

fabbrica del vapore

Un tempo la “Fabbrica del Vapore” non era luogo di idee e pensieri ma di fervente attività industriale. La Carminati & Toselli mise sede in questo luogo nel 1899 con l’intento di costruire, riparare e vendere materiale rotabile per ferrovie e tramvie.

Milano vantava una rete ferroviaria già molto estesa e i tram, dal 1893, anno della loro elettrificazione, erano già parte del tessuto urbano, per questo motivo il settore era in fortissima espansione. Dopo la nascita nel 1907 della “Società Italiana Carminati Toselli” l’azienda diventò una grande realtà industriale in espansione che andò a occupare tutto l’isolato, con una produzione orientata anche verso l’estero e le colonie. Dopo la crisi dovuta alla prima guerra mondiale e alla crisi finanziaria degli anni venti, l’affidamento da parte di ATM della produzione di oltre un centinaio di vetture tranviarie a carrelli denominate “1928” segnò un periodo molto florido.

wDopo la successiva crisi ci fu il definitivo scioglimento dell’azienda a metà degli anni ’30 con l’affitto e successiva vendita degli edifici industriali a differenti società che si occupavano delle più svariate attività. Nel 1999 questi spazi, dopo anni di abbandono, sono stati trasformati dall’amministrazione comunale in un centro di produzione culturale e affidati ad associazioni fino allo stop degli ultimi anni, prima della recente nuova rinascita.

Leggi anche: Dalle avanguardie a Harry Potter: ascesa e caduta della FABBRICA del VAPORE, in cerca di una vera MAGIA

Continua la lettura con:Il CAMPO da BASKET trasformato in un’OPERA d’ARTE

FABIO MARCOMIN

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La scienza, il nuovo supermarket delle idee

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Galileo e l'inquisizione

Il mondo scientifico viene ormai utilizzato da chiunque per validare le sue opinioni.
Non sono più gli scienziati a divulgare le proprie ricerche ma sono politici, giornalisti, persone della strada che utilizzano temi scientifici per validare qualsiasi opinione. Dando un’aura scientifica a opinioni del tutto soggettive.

In televisione si invitano determinati rappresentanti della scienza non per divulgare le loro scoperte ma per rafforzare il punto di vista che si vuole trasmettere al pubblico. Lo stesso vale per la condivisione sui social. 

Il rischio di tutto ciò è che le opinioni scientifiche che sappiamo possono essere contraddittorie e in continua evoluzione vengano screditate da questo uso fraudolento e superficiale. Che in più le trasforma da stimoli per la ricerca a dogmi pseudo religiosi e che hanno come fine quello di difendere se stessi.

Il fatto che il mondo scientifico è diventato un universo gigantesco, è un fatto positivo perchè moltiplica le idee e le scoperte, ma dall’altro aspetto è diventato un supermercato che offre idee ancora tutte da verificare insieme a certezze consolidate del pensiero scientifico.

Il rischio è di tornare indietro di cinquecento anni in un mondo in cui la scienza è strumento di opinione invece che un metodo di ricerca.

Continua la lettura con: La fine dell’oggettività

MILANO CITTA’ STATO 

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Le AUTOMOBILI-BARCA: la rivoluzione della prossima estate

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credit: virgilio.motori.it

E’ in commercio l’automobile che diventa barca, per passare dall’autostrada al mare in pochi secondi. Che prestazioni garantisce?

Le AUTOMOBILI-BARCA: la rivoluzione della prossima estate

Ebbene sì, l’estate di chi non sa scegliere potrebbe essere rivoluzionata da un mezzo due in uno: l’automobile-barca. Immaginiamo di essere nel bel mezzo di un lungo viaggio in autostrada, stiamo andando in vacanza attraversando l’Italia da Nord a Sud e il caldo si sta facendo davvero torrido. Se fossimo su una macchina qualsiasi potremmo abbassare i finestrini o al massimo accendere l’aria condizionata, ma per i conducenti delle automobili-barche c’è un’opzione in più: uscire dall’autostrada e proseguire il viaggio in mare. Qual è la migliore in commercio e quali sono le prestazioni garantite?

# Dai primi modelli ai 200 km/h

credit: autodimerda.blogspot.com

La storia delle automobili-barche, anche dette auto anfibie, è iniziata negli anni ’60 con il modello “Amphicar 770”. Sono passati una sessantina d’anni da quando sono state commercializzate e continuano a riproporsi nel mercato, o meglio nei mercati: quello automobilistico e quello nautico.

credit: autoblog

Il primo modello che scosse il pubblico fu la “Python“, dell’azienda WaterCar, che raggiunse nel 2010 i 204 chilometri orari su strada e i 96 sull’acqua.

# La Pantera: la Jeep che naviga su mari e fiumi

credit: virgilio.motori.it

La “Python” rese nota l’azienda in tutto il mondo, e alle auto anfibie venne dedicato persino un documentario. Il problema però era che la “Python” aveva bisogno di un pontile per passare dalla strada all’acqua. Oggi l’azienda WaterCar ha reso immediato il passaggio, creando quella che viene definita La Pantera, la “WaterCar Panther”: ha la forma di una Jeep Wrangler e ha raggiunto velocità pazzesche sia su strada che in acqua. La velocità è diminuita leggermente rispetto alla “Python” ma garantisce prestazioni ottimali, senza ausili esterni, raggiungendo i 130 chilometri orari a terra e 70 sull’acqua.

# Il modello migliore sul mercato

credit: esquire.com

La Pantera, che al momento è il modello migliore sul mercato, permette di passare dall’autostrada al mare, di guadare i fiumi e attraversare i laghi. Insomma, un mezzo con cui andare davvero dappertutto, ogni volta che se ne ha voglia. Una potente sospensione idraulica abbassa e alza l’auto rapidamente, a seconda dell’utilizzo che se ne vuole fare. Per muoversi e navigare utilizza due motori differenti: uno sotto il portabagagli e l’altro al centro del paraurti posteriore.

credit: design.fanpage.it

Sarà la rivoluzione estiva dei trasporti? 

Fonte: Esquire

Leggi anche: AIRO, l’AUTO che MANGIA lo SMOG: un’idea per MILANO?

ROSITA GIULIANO

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Il PONTE di LEGNO più LUNGO del mondo sarà made in Italy

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Credit: infobuild.it

Nel 2025 potrebbe essere terminato il ponte di legno più lungo del mondo. Sorgerà in Norvegia, sarà lungo più di un chilometro e porta il marchio made in Italy.

Vediamolo insieme.

Il PONTE di LEGNO più LUNGO del mondo sarà made in Italy

# Il ponte da record in parte made in Italy

Il ponte di legno più lungo del mondo verrà realizzato da la joint venture Berinor, che comprendere l’azienda italiana Rizzani de Eccher di Udine e la Besix di Bruxelles.

L’autorità stradale norvegese Nye Veier ha scelto la joint venture Berinor soprattutto per l’attenzione alla sostenibilità che di questo progetto è il fulcro.

Le due aziende sembrano essere una coppia vincente, hanno infatti già collaborato in precedenza per la realizzazione di altri importanti progetti e primati in Europa, tra cui il ponte Crown Princess Mary in Danimarca, che comprendeva un’autostrada a quattro corsie di 8,2 chilometri e un ponte di 1,4 chilometri sul fiordo di Roskilde.

Il loro nuovo progetto da record potrebbe segnare il futuro del campo dell’edilizia sostenibile.

# La struttura

Credit: infobuild.it

Il progetto consiste nella progettazione e la realizzazione del tratto dell’autostrada E6 tra le località di Moelv, a nord di Oslo, e Roterud.

Il progetto prevede l’ampliamento dell’autostrada, la costruzione di una nuova infrastruttura e la sistemazione di alcuni nodi rappresentati da diversi ponti e canali sotterranei.

La lunghezza del ponte supererà il chilometro e sarà parte del tratto autostradale a quattro corsie di 11 chilometri.

Il progetto infrastrutturale E6 Moelv-Roterud sarà l’attraversamento in legno strutturale più lungo del mondo e sarà un punto di riferimento per l’uso di materiali sostenibili nei principali progetti infrastrutturali.

La struttura prevede pali di fondazione in acciaio, fondazioni in calcestruzzo armato con pilastri arrotondati ad arco ma tutta la struttura portante sarà in legno.

Da dove deriva la scelta di questo materiale?

Dovevamo progettare una infrastruttura che fosse al contempo leggera nella sua forma, sostenibile dal punto di vista ambientale e resistente dal punto di vista costruttivo. Abbiamo così pensato a una struttura che avesse anche un basso impatto ambientale in termini di emissioni di CO2: l’uso intensivo del legno consente di raggiungere questi tre obiettivi”, queste le parole di  Gilberto Dreas, tecnico della Rizzani de Eccher.

# Il ponte sul lago

Credit: infobuild.it

Il ponte in legno sorgerà sul lago Mjøsa, lago più esteso della Norvegia che con i suoi 80 metri è anche uno dei più profondi d’Europa.

Costruire un ponte su un lago ha portato con sé alcuni accorgimenti, ha reso infatti necessario trovare soluzioni capaci minimizzare le ricadute dovute all’inquinamento delle acque e alle emissioni prodotte dall’utilizzo di chiatte e barche.

Il ponte verrà realizzato dal basso e prevede l’utilizzo di pali che vanno fino a 80 metri di profondità.

L’obiettivo di questo progetto è creare una struttura che abbia come valore principale la  sostenibilità: si vogliono limitare le emissioni di gas serra e integrare il ponte nell’ambiente circostante e il legno sembra essere il materiale perfetto per questo.

La realizzazione di questo ponte costerà 240 milioni di euro e potrebbe terminare nel 2025.

Fonti: viaggiamo.it , infobuild.it

Continua la lettura con: Il PONTE SOSPESO nel vuoto a forma di OCCHIO

ARIANNA BOTTINI

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Le novità più BIZZARRE per quando TORNEREMO A VIAGGIARE

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L’estate si avvicina e potremo ricominciare a viaggiare. Ma, da quest’anno, non ci aspettano solo il mare e la sabbia o i rifugi di montagna in cui riscoprire felicità e relax che tanto ci meritiamo.

Lo stop dettato dalla pandemia ha rivoluzionato il concetto di soggiorno ed ospitalità. Ed il mondo dei viaggi, pronto ad accogliere nuovamente i suoi turisti, non poteva non prevedere tante novità. Alcune anche molto bizzarre.

Le novità più BIZZARRE per quando TORNEREMO A VIAGGIARE

# Il barista umanoide

Credits: www.hwupgrade.it

MSC Virtuosa è quasi pronta per ricominciare a viaggiare in giro per il mondo. Ma i suoi ospiti saranno accolti in modo completamente diverso, più futuristico. Infatti, Rob soddisferà le richieste di tutti i clienti parlando ben 8 lingue diverse e preparando i migliori cocktail d’autore e drink personalizzati.

Ma chi è Rob? Sarà il primo barman umanoide al mondo su una nave da crociera. E lo si potrà incontrare presso l’MSC Starship Club, un’isola automatizzata da 12 posti che “non è solo un bar, ma un’esperienza di intrattenimento dal vivo”. Sì, perché Rob ha una sua personalità che si evolve in base all’ambiente e all’atmosfera che lo circonda. E potrà anche intrattenere i presenti danzando, raccontando barzellette, formulando indovinelli o rivelando qualche curiosità.

Il tutto mentre gli ospiti si godono un’esperienza spaziale, stando comodamente seduti al proprio posto, da cui possono anche controllare lo stato della preparazione del proprio drink grazie a monitor digitali.

Ci sono voluti quasi 6 anni per portare a termine il progetto, ma si tratta senz’altro di un’idea in cui MSC Crociere crede molto.

# Lovot: il robottino che scalda il cuore delle persone

Credits: travelnostop.com

Sempre rimanendo in tema di umanoidi, una delle novità più curiose arriva dal Sol Levante. L’Hotel New Otani di Tokyo, unendo modernità e tradizione, metterà a disposizione dei propri ospiti Lovot.

Questo robottino, esempio di intelligenza artificiale prestata all’accoglienza, è stato inventato dall’azienda Groove X il cui obiettivo era proprio quello di creare un prodotto che producesse felicità, relax e benessere a chiunque lo toccasse. E così è stato.

Infatti, Lovot, grazie alla tecnologia Emotional Robotics, aumenta la capacità dell’uomo di affezionarsi a lui, sviluppando empatia e creando un legame speciale. Lovot sarà in grado di scaldare il cuore del suo umano e reagirà allo stato d’animo di chi lo circonda, rispondendo sia con gioia che con sconforto.

Si tratta di una soluzione per favorire il distanziamento adottata anche da altri hotel. Per esempio, anche l’Hotel Sky di Sandton Johannesburg ha introdotto 3 diversi robot: uno disponibile per il servizio in camera, uno per dare informazioni e uno per portare le valige degli ospiti.

# Consigli di lettura? È arrivato il maggiordomo dei libri

Credits: bigworldtale.com

Un’altra necessità dettata dalla situazione che stiamo vivendo è quella di non affollare lobby e bar. E in Florida, per rispondere a questo bisogno, è stato lanciato il “book butler”, il maggiordomo dei libri.

Infatti, l’Hotel Ben West Palm di Palm Beach, in collaborazione con la libreria della zona, ha lanciato questa nuova figura professionale che offre libri e consigli per la lettura.

E, per ordinare in camera uno dei libri presenti sulla lista, basta chiamare la reception o chiedere l’assistenza del maggiordomo dei libri: un vero e proprio servizio in camera.

In più, per chi vuole un’esperienza completa, si può anche abbinare al libro un menu personalizzato.

# L’hotel che fa tornare nel passato 

E non potevano mancare le offerte “a tema”.

In Florida, all’Hyatt Centric Las Olas Fort Lauderdale, gli ospiti saranno catapultati indietro nel tempo, all’epoca del Proibizionismo. Infatti, la suite 901 offrirà un’esperienza unica: trasformata in un bar segreto, uno speakeasy, metterà a disposizione degli ospiti drink speciali dal sapore del passato.

Fonte: www.repubblica.it

Continua la lettura con: La COSA che MANCA di più ai milanesi è VIAGGIARE

ALESSIA LONATI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

🛑 A settembre il FUORISALONE anche senza SALONE

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Fuorisalone 2019. Credits: @licialupelli (INSTG)

Nonostante i forti dubbi sulla effettiva realizzazione del Salone del Mobile del 2021, gli organizzatori della kermesse di eventi sparsi in città proseguono nell’elaborazione del programma. Ecco quando si dovrebbe tenere e gli obbiettivi di questa edizione.

A settembre il FUORISALONE anche senza SALONE

# Il Fuorisalone ci sarà a prescindere dal Salone del Mobile 

Credits: isaloniofficial IG

Il Salone del Mobile 2021 è a forte rischio a causa dell’annunciata defezione di alcune aziende italiane facente parti di Federlegnoarredo, l’associazione che riunisce tutte le imprese del settore oltre a buyer internazionali che da tempo hanno già comunicato la loro assenza. Al contrario gli organizzatori del Fuorisalone, il palinsesto che raggruppa tutti gli eventi collaterali diffusi in tutta la città, sono pronti per metterlo in piedi a settembre.

# Pronto il bis nel 2021 dopo l’edizione digitale di aprile

Fuorisalone 2019. Credits: @licialupelli (INSTG)

Il Fuorisalone di settembre sarà il secondo dell’anno, dopo l’edizione digitale svoltasi dal 12 al 18 aprile all’interno della cornice della Milano Design City, pensato come una preview di quello autunnale. Il progetto in elaborazione per l’autunno, in programma dal 5 al 10 settembre, si dovrebbe appunto svolgere in concomitanza del Salone del Mobile che però potrebbe saltare per il secondo anno consecutivo. L’obiettivo del Fuorisalone è aumentare la notorietà delle aziende che vi parteciperanno, utilizzando sia i canali online che la presenza fisica all’evento. Gli organizzatori stanno progettando una manifestazione che possa essere il più possibile inclusiva, sostenibile, dinamica e coinvolgente.

Fonte: sputniknews

Continua la lettura con: SALONE del MOBILE in crisi di nervi

FABIO MARCOMIN

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RIGENERAZIONE FARAONICA a Milano: il via a “UNIONE ZERO”

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Credits Urbanfile - Masterplan MilanoSesto

Foto credits: Urbanfile

Nei prossimi mesi partono i lavori per il lotto “Unione Zero” affidato a 4 studi di caratura internazionale. Ecco cosa verrà realizzato e gli sviluppi futuri nel primo vero progetto urbanistico nella “Grande Milano”.

RIGENERAZIONE FARAONICA a Milano: il via a “UNIONE ZERO”

# Sui terreni delle ex-Acciaierie Falck di Sesto San Giovanni entro l’estate partono i lavori sul primo lotto “Unione Zero”

Il capannone bramme nella ex Falck Unione
Il capannone bramme nella ex Falck Unione

Lo studio d’architettura Foster – Partners ha ridisegnato il masterplan per la trasformazione dell’area un tempo occupata dalle Acciaierie Falck di Sesto San Giovanni, dismesse dal 1996: diventerà un “centro urbano efficiente, sostenibile e inclusivo”. Il primo lotto interessato dai lavori è quello denominato “Unione Zero”, affidato a quattro studi di caratura internazionale.

Vediamo nel dettaglio: la progettazione degli spazi direzionali e di un hotel di oltre 60 metri e 250 camere è stata affidata allo studio Antonio Citterio Patricia Viel (Acpv), le residenze in edilizia convenzionata a Barreca & La Varra, lo studentato con circa 700 posti letto a Park Associati mentre le residenze libere a Scandurra Studio Architettura. In totale saranno sette edifici su 250 mila metri quadrati di superficie. La sostenibilità sarà il tema centrale di “Unione Zero”, da raggiungere grazie al coinvolgimento dei cittadini e all’utilizzo di materiali che “promuovono l’efficienza energetica tramite le certificazioni LEED, WELL e Cradle to Cradle”. L’avvio della prima fase è programmata per l’inizio del 2022.

# Dalla Città della Salute alla nuova stazione ferroviaria: ecco cosa sarà realizzato

Credits: Urbanfile – Città della Salute e dalla ricerca

Il masterplan di MilanoSesto prevede “per i prossimi anni un progressivo sviluppo di aree residenziali, nuove piazze, spazi commerciali e uffici e, soprattutto, luoghi pensati per connettere le persone.” Il fiore all’occhiello sarà la Città della Salute e della Ricerca, a cura dello studio MCA Mario Cucinella Architects, un complesso pubblico di assoluta eccellenza clinica e scientifica che metterà insieme le nuove sedi dell’Istituto neurologico Besta e dell’Istituto nazionale dei tumori.

Credits: Urbanfile – Passerella Sesto Fs

L’area è tra le più servite dell’area metropolitana milanese, in una posizione strategica a nord-est della città, grazie alla nuova stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni a firma Renzo Piano che inaugurerà entro l’estate del 2023 e inclusa nel progetto di rigenerazione, alla omonima stazione metropolitana della linea M1 e alle arterie stradali che collegano il centro cittadino, le autostrade e il resto della Lombardia. 

Leggi anche:  Una passerella di vetro “sospesa” sul capolinea della metro: la NUOVA STAZIONE MILANESE a firma di Renzo Piano

# Un progetto faraonico, verranno rigenerati 1,5 milioni di mq di terreni

MilanoSesto è il più grande progetto di riqualificazione urbana in Italia e uno dei più grandi in fase di realizzazione in Europa, saranno trasformati 1,5 milioni di mq di terreni. Saranno investiti 3,5 miliardi di euro, di cui 450 milioni nel settore pubblico. Gli operatori in gioco sono Milanosesto S.p.A come proprietaria dell’area, Hines come responsabile dello sviluppo e advisor strategico, e il Gruppo Prelios come project manager. 

Credits Urbanfile – Area residenziale e sport all’aperto

L’area adibita a residenziale ospiterà oltre 50.000 persone, creando un hub urbano che include anche retail, ospitalità, uffici e strutture pubbliche. Ci sarà “un mix unico di funzioni, tra cui alloggi innovativi basati su criteri di accessibilità, servizi speciali per l’individuo e uno schema intergenerazionale di alloggi per studenti, residenze multifamiliari per professionisti e giovani famiglie e alloggi per anziani.” Accanto al primo lotto in costruzione, Unione Zero, troverà spazio un parco di 13 ettari progettato dallo studio di architettura internazionale LAND, sui complessivi 45 ettari di polmone verde programmati a conclusione di tutto il progetto. 

 

Le ex acciaierie rimarranno come “testimonianza di archeologia industriale e saranno  recuperate, valorizzate e riconvertite” in un mall commerciale integrato con il parco e tutto il “nuovo quartiere” della Città Metropolitana di Milano.

# I numeri di “Unione zero” e le fasi di realizzazione di MilanoSesto

Credits Comune di Sesto San Giovanni – Unione zero

Vediamo i numeri a livello di impatto economico e sociale di Unione Zero, parte della più grande rigenerazione urbana in corso in Europa di MilanoSesto e primo lotto ad essere realizzato, al termine dei lavori: 

  • 800 nuovi nuclei familiari insediati di cui 285 nuclei con residenza convenzionata in un complesso di 27.000 mq;
  • 705 posti letto per studenti in un edificio di 22.000 mq;
  • 1.000 posti letto ospedalieri (tra Città Salute e San Raffaele 2)
  • 4.800 nuovi posti di lavoro tra uffici e attività di retail;
  • 3.500 posti di lavoro in ambito sanitario.

I cantieri di tutta la maxi-riqualificazione, che farà nascere MilanoSesto, partiranno come detto nel 2022 e si concluderanno dopo il 2032. Una prima fase si concluderà nel 2025 quando saranno ultimati e messi a disposizione della collettività il primo lotto privato (Unione 0) e la Città della Salute e della Ricerca.

Continua la lettura con: MilanoSesto 3.0: le immagini della RIVOLUZIONE dell’area nord di Milano (Render Grafici)

FABIO MARCOMIN

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BOCCONI di NOTTE: un progetto meraviglioso tra trasparenze e innovazione

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Credits: eventimilano.it nuovo campus bocconi

In anni dove si è sempre più proiettati verso il futuro, l’Università Bocconi di Milano ha voluto creare nuovi edifici che sposassero alla perfezione l’idea di innovazione.

La meravigliosa BOCCONI di NOTTE: un progetto tra trasparenze e innovazione

# Un concorso da record

Credits: elledecor.com
Edificio Campus

Nel 2012 l’Università Bocconi aveva indetto un concorso internazionale per la progettazione del nuovo campus che sarebbe andato ad inserirsi nella Zona 5 di Milano, migliorando il contesto paesaggistico e integrandosi perfettamente al tessuto urbano della città. Il concorso fu vinto dagli archistar Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa dello studio SANAA, vincitore del premio Pritzker 2010, ma i progetti candidati erano firmati Rem Koolhaas, David Chipperfield, Massimiliano e Dorina Fuksas, Mario Cucinella, Cino Zucchi e tanti altri. In poche parole, si era trasformato in un concorso dove i migliori architetti del momento si erano candidati.

Il progetto vincitore dello studio SANAA prevedeva: la nuova Residenza Castiglioni da 300 posti, inaugurata a settembre 2018, la nuova sede della SDA Bocconi e un centro sportivo e ricreativo.

# Il progetto

Credits: eventimilano.it
nuovo campus bocconi

Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, alla fine del 2019 era stato inaugurato il nuovo Campus Bocconi. Si è trattato di un progetto dal valore di 150 milioni di dollari, ma, grazie al quale, si è riusciti a riqualificare l’area della ex Centrale del Latte. 35mila mq di Campus con 17mila mq di verde, un progetto ambizioso e ben riuscito. Leggerezza e trasparenza sono i punti forti dei 4 edifici realizzati dai due architetti dello studio SANAA, i quali sono riusciti a dare continuità agli spazi e a far comunicare l’interno con l’esterno. Le linee sono curve e gli edifici si chiudono in sé stessi creando dei cortili al centro. Come sempre ormai, «Nella realizzazione del nuovo complesso, l’attenzione alla sostenibilità ambientale è stata massima», dice il Rettore dell’Università.

Leggi anche: il nuovo campus della Bocconi

# Gli edifici

Credits: elledecor.com
Edificio Campus

La nuova sede della SDA Bocconi comprende, quindi, la Residenza Castiglioni di 300 posti, tre edifici per la School of Management, cosiddetta MEO (Master, Executive, Office) e un centro sportivo di 2000 mq. All’interno di questo centro ci sono una palestra per basket e pallavolo, un anello per il running, una piscina olimpica coperta e riuscirà a ospitare, pandemia permettendo, un migliaio di spettatori sulle tribune.

Continua la lettura con: Le SUPERSTIZIONI UNIVERSITARIE a Milano: a volte studiare non basta

BEATRICE BARAZZETTI

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La CROCIERA di lusso TOP SECRET: nessuno sa dove si andrà

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Credit: @greattravelexpo

Si parte il 12 giugno, il viaggio durerà 10 giorni e serve un passaporto: queste sono le uniche informazioni a disposizione dei passeggeri della crociera segreta firmata Uniworld.

Non si sanno gli imbarchi, l’itinerario, le escursioni e nemmeno i servizi che verranno offerti, i passeggieri di questa crociera speciale avranno una sorta di appuntamento al buio.

La CROCIERA di lusso TOP SECRET: nessuno sa dove si andrà

# L’esperimento sui fiumi europei

Uniworld è una compagnia statunitense specializzata in crociere fluviali di lusso in tutto il mondo. Da molti anni offre crociere fluviali di alta qualità con interessanti escursioni a terra, cucina gourmet e ospitalità impeccabile ma questa volta ha deciso di fare qualcosa di diverso.

Nel 2021 ci sarà una crociera intorno ai più importanti fiumi europei, una crociera romantica all’insegna dei luoghi più caratteristici dell’Europa ma con una caratteristica speciale: la crociera è segreta.

# Un appuntamento al buio con una sorpresa tutti i giorni 

Credit: @greattravelexpo

Uniworld ha deciso di uscire dalla confort zone come azienda ma di far anche provare ai suoi clienti qualcosa di stravagante.

La crociera che stanno progettando sarà infatti segreta. Cosa vuol dire? Le tappe, i ponti d’imbarco e sbarco, le escursioni a terra e anche molti servizi inclusi rimarranno segreti fino all’ultimo minuto.

Questa idea potrebbe sembrare un po’ azzardata soprattutto nel periodo della pandemia in cui possono succedere moltissimi imprevisti ma questo è un gioco, la compagnia organizzerà tutto nei minimi dettagli, solo che non li comunicherà ai passeggieri che avranno questa sorta di appuntamento al buio, con l’Europa.

# Partenza il 12 giugno 

La partenza è segnata per il 12 giugno e serve il passaporto, per ora non si hanno molte più informazioni.

Il porto fluviale d’imbarco è segreto, l’itinerario anche, ma i futuri passeggieri sanno che il viaggio durerà 10 giorni.

Per chi conosce la compagnia sarà facile fidarsi, un po’ come quando un’amica ti organizza un appuntamento al buio e ti assicura che il ragazzo sia carino ma per tutti gli altri potrebbe sembrare un rischio e forse lo è, ed è proprio quello il bello.

Non sapendo l’itinerario una domanda sorge spontanea: cosa metto in valigia? Uniworld ha pensato anche a questo e quando sarà il momento manderà una lista precisa di ambiti e oggetti da portare ad ogni cliente.

# Una vacanza segreta, ma di lusso: 5.500 euro a persona

Credit: @forlivingmilano

Se questa nuova crociera può dare l’idea di essere un po’ più casual non lo è e il prezzo ne è la chiara prova: 5.499 euro a persona, che nel caso ce ne sia bisogno include anche il volo aereo per raggiungere l’aeroporto più vicino al porto d’imbarco, non bisognerà quindi spendere niente oltre la cifra a tre zeri.

La flotta europea della compagnia dispone di navi di lusso con una capacità media di 120 ospiti, fornendo il più alto rapporto personale-ospite nel settore delle crociere fluviali.

La compagnia assicura infatti che verrà offerto l’usale servizio all-inclusive di lusso, come per ogni crociera fluviale che hanno organizzato negli anni.

Ci saranno escursioni uniche, cibo gourmet, intrattenimento a bordo a cui verrà aggiunto un optional nuovo: l’attesa di scoprire quale sarà la prossima tappa.

Forse salire a bordo di una crociera segreta può sembrare un rischio ma non è questo il bello?

I passeggieri che decideranno di intraprendere questa avventura saliranno sulla nave non sapendo quasi niente, pronti a godersi il loro appuntamento al buio, con l’Europa.

Fonti: repubbica.it

Continua la lettura con: 10 VIAGGI post Covid che ci CAMBIERANNO LA VITA

ARIANNA BOTTINI

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Riaprono i musei: le NUOVE MOSTRE in arrivo a Milano

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Credits: @gallerieditalia

Riaprono gli spazi museali e mostre pubbliche e private a Milano, anche nei weekend. Ecco le mostre più interessanti da vedere e il calendario futuro.

Riaprono i musei: le NUOVE MOSTRE in arrivo a Milano

# Parte il 1° maggio il Museo della Scienza, poi Braidense e Pinacoteca di Brera

Pinacoteca di Brera

Il governo ha dato il via libera alla riaperture dei musei e delle mostre, sia pubbliche che private, anche nei weekend. I musei civici milanesi seguiranno gli orari 10-17.30, con prenotazione obbligatoria solo per il sabato e i giorni festivi. Tra i primi a riaprire il Museo Diocesano oggi 27 aprile, il Mudec e Il Museo della Scienza il 1° Maggio, la Biblioteca Braidense il 3, poi La Pinacoteca di Brera il 4, il Planetario l’8 maggio e a seguire il Cenacolo. Vediamo quindi le mostre più interessanti in partenza e quelle future in calendario.

# Le mostre che riaprono e il calendario dei prossimi mesi

# A Palazzo Reale fino al 12 settembre “Divine e Avanguardie. Le donne nell’arte russa”

Credits: arte.it – Divine Avanguardie

A questo si aggiunge “Prima, donna. Margaret-Bourke White” allestita fino al 29 agosto e “Le signore dell’arte. Storie di donne fra ‘500 e ‘600” già pronta ma in attesa dell’apertura e che resterà attiva fino al 27 luglio.

# Al Mudec dal 1° Maggio ripartono le mostre

Credits: ecodibergamo.it – Mostra fotografica Tina Modotti

Al Museo delle culture si potrà di nuovo vedere dal 1° maggio e fino al 7 novembre, la mostra fotografica di Tina Modotti e il progetto Robot – The Human Projet allestito fino al 1° agosto.

# Alle Gallerie d’Italia ancora pochi giorni, fino al 2 maggio, per vedere la mostra sul Tiepolo

Credits: @gallerieditalia – Tiepolo

Ieri 26 aprile hanno riaperto le Gallerie d’Italia in piazza della Scala, dove si potrà vedere ancora per qualche giorno la mostra su Tiepolo, termina il 2 maggio, e il vicino Poldi Pezzoli.

# Il Museo Diocesano oggi 27 aprile riapre con la mostra sugli affreschi del monastero di Santa Chiara

Credits: chiesadimilano.it – Mostra sugli affreschi del monastero di Santa Chiara Museo Diocesano

# Al Pac fino al 19 settembre si potrà vedere “Autoritratto di Luisa Lambri” 

Credits: atpdiary.com – Autoritratto di Luisa Lambri

# Le mostre future al Museo del ‘900 e al Castello Sforzesco

Credits: milanoguida.com – Retrospettiva Sironi

La mostra più attesa, dal 23 luglio al al 31 marzo 2022, è la grande retrospettiva di Mario Sironi al Museo del ‘900. Al Castello Sforzesco parte l’11 giugno l’omaggio al grande poeta milanese “Carlo Porta: El sur Carlo milanes” in occasione del bicentenario della morte. Sempre al Castello Sforzesco, grazie a una coproduzione Castello Sforzesco-Le Louvre, dal 20 luglio si potrà ammirare la grande esposizione sulla scultura del Rinascimento “Il corpo e l’anima. Da Donatello a Michelangelo”.

Fonte: leggo.it

Continua la lettura con: Apre in Italia il primo MUSEO dei SELFIE

FABIO MARCOMIN

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Una nuova TRASFORMAZIONE per Castel Sant’Angelo: stazione fluviale e metropolitana

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Secondo gli esperti della rivista internazionale di architettura Artribune presto Castel Sant’Angelo avrà un nuovo volto grazie a due progetti di cui uno avrà per protagonista il Tevere e l’altro il sottosuolo. Stiamo parlando della progettazione della tratta centrale T2 della metropolitana di Roma Linea C che interesserà la zona di Castel Sant’Angelo e del progetto per la navigabilità del Tevere.

Una nuova TRASFORMAZIONE per Castel Sant’Angelo: stazione fluviale e metropolitana

Da monumento funerario ad avamposto fortificato, da oscuro e terribile carcere a splendida dimora rinascimentale che vede attivo tra le sue mura Michelangelo, da prigione risorgimentale a museo, Castel Sant’Angelo incarna nelle sue possenti mura, nel fasto delle sue sale affrescate, le vicende della Città Eterna dove passato e presente appaiono indissolubilmente legati. Oggi sta per compiersi intorno al Castello di Roma un’altra trasformazione. 

Il progetto di navigazione del Tevere fino a Fiumicino

Fra i tanti progetti per migliorare Roma e la sua circolazione si parla da anni di navigazione del Tevere. Un sogno che molti romani custodiscono da tempo quello di vedere bateau mouche e traghetti solcare le acque del biondo Tevere su e giù per tutto il giorno sbarcando passeggeri e alleggerendo il traffico in strada. Questa volta un progetto vero sembra esserci, o meglio sembrano esserci i finanziamenti, cosa ben più importante in vista della reale fattibilità. Il progetto di navigabilità del fiume Tevere da Castel Giubileo al porto turistico di Fiumicino, promosso dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, sarà finanziato con fondi europei del programma Next Generation EU tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza presentato oggi dal Premier Mario Draghi e prevede alcuni interventi infrastrutturali per la navigazione e l’attracco oltre che un servizio di trasporto pubblico con battelli ibridi.

Castel Sant’Angelo: ministazione fluviale con sistemi elevatori

I nuovi approdi costituiranno delle mini stazioni fluviali che si inseriranno perfettamente nel contesto urbano integrandosi nella rete di trasporto pubblico locale e fornendo servizi annessi come punti ristoro, info-point turistici, toilet, wi-fi e rastrelliere per le bici. Inoltre dovranno connettere quote diverse con un ridisegno puntuale dei muraglioni del castello e prevedere sistemi elevatori di collegamento tra il piano banchina e la strada, migliorando definitivamente l’accessibilità alle banchine per bici, carrozzine e portatori di handicap. Oggi l’accesso alle banchine avviene attraverso rampe ripide e strette in corrispondenza dei ponti, pertanto gli ascensori di collegamento rappresentano un importante fattore di potenziamento della fruibilità pedonale delle sponde in funzione sia della navigazione sia di eventi culturali e sportivi.

La nuova stazione di San Pietro della metropolitana

Inoltre c’è il progetto di una tratta centrale, la T2 della metropolitana di Roma Linea C da Piazza Venezia a Clodio/Mazzini, che prevede la costruzione della nuova stazione San Pietro a ridosso dei giardini di Castel Sant’Angelo. Entrambi questi progetti coinvolgono direttamente Castel Sant’Angelo e costituiscono un’occasione unica per contribuire a rivitalizzare il rapporto perduto città-fiume, causato dalla costruzione dei muraglioni dopo l’unità d’Italia.

La storia del Castello 

Edificato intorno al 123 d.C. come sepolcro per l’imperatore Adriano e la sua famiglia, Castel Sant’Angelo ha un destino atipico nel panorama storico e artistico di Roma. Mentre tutti gli altri monumenti di epoca romana vengono travolti, ridotti a rovine o a cave di materiali di spoglio da riciclare in nuovi, moderni edifici, il Castello, attraverso una serie ininterrotta di sviluppi e trasformazioni che sembrano scivolare l’una nell’altra senza soluzione di continuità, accompagna per quasi duemila anni le sorti e la storia di Roma e forse, nel breve futuro, con questi nuovi progetti continuerà a farlo.

Continua la lettura con: Le opere della street art nelle periferie di Roma

FRANCESCA SPINOLA

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L’Eroico Manoscritto: il più GRANDE LIBRO del MONDO si trova in Italia

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Credits: ilrestodelcarlino.it L'eroico manoscritto

Nel 2015, per celebrare il 550 anni della Biblioteca Malatestiana di Cesena, è stata creato ciò che ora è noto come Eroico Manoscritto.

L’Eroico Manoscritto: il più GRANDE LIBRO del MONDO si trova in Italia

# L’Eroico Manoscritto: 2 metri di libro

Credits: @maurojmanzo
Eroico Manoscritto

Si tratta di un manoscritto che ha la forma di un grosso libro, con una base di 140 centimetri ed un’altezza di circa 2 metri (e che quindi, aperto, avrà grossomodo la dimensione di 3 metri per 2). Contiene un resoconto dei principali eventi dalla fondazione della Biblioteca in avanti e ci hanno lavorato più di 2.000 persone, tra tecnici, esperti e semplici cittadini interessati. Per scriverlo sono serviti circa 9 litri di inchiostro ed ogni pagina ha richiesto più di 20 ore di lavoro. Sempre nel 2015, precisamente il 22 novembre, il Manoscritto è entrato nel Guinness dei Primati, come manoscritto più grande del mondo.

# L’Eroico Manoscritto ed il suo contesto

Credits: travelfreefrom.com
Eroico Manoscritto

Come è tipico del modello emiliano, la costruzione dell’Eroico Manoscritto si è avvalsa anche del contributo di alcune importanti aziende della regione. Inoltre, un oggetto speciale come questo è “in buona compagnia”, in quanto ci sono altri oggetti d’arte giganteschi in tutta l’Emilia-Romagna.

# Gli altri primati della Biblioteca Malatestiana, la prima in Europa

Credits: @beniculturali3.0
Biblioteca Malatestiana

Quello riconosciuto dal Guinness dei Primati non è certamente l’unico record della Biblioteca cesenate. Si tratta, infatti, della prima biblioteca civica a livello italiano ed europeo (risale al 1465) ed è anche l’unica biblioteca umanistica di stampo monastico ancora intatta e perfettamente fruibile in epoca contemporanea. Ad oggi, la Biblioteca ospita circa 250mila volumi, alcuni di incalcolabile valore storico, oltre a più di 1700 manoscritti, risalenti ai secoli dal XVI al XIX, e diverse migliaia di documenti autografi. Un tale patrimonio culturale le è valso l’inserimento nei patrimoni UNESCO.

Continua la lettura con: Il VULCANO più PICCOLO del mondo si trova in ROMAGNA

ANTONIO ENRICO BUONOCORE

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La fine dell’oggettività

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Lutero affigge le 95 tesi

La nostra epoca sta facendo calare il sipario sul mito dell’oggettività.
Le democrazie occidentali si erano basate sulla Costituzione per scongiurare derive soggettive e un eccessivo relativismo basato sulla libera interpretazione delle leggi e sugli interessi del governo del momento.

La Costituzione prescrive dei principi fondamentali che proprio perché sono fondamentali non possono essere messi in discussione in situazioni di emergenza. Perché se non servissero proprio in situazioni di emergenza non sarebbero fondamentali.
Anzi, la situazione di emergenza è il luogo dove vive la Carta Costituzionale. Altrimenti sarebbe inutile.

Se un governo può interpretare a proprio piacimento la Costituzione e derogarla con semplici atti amministrativi, automaticamente la fa crollare come un castello di carte. E tutto l’impianto di leggi a valle dell’impianto costituzionale di conseguenza diventa un gigante con i piedi di argilla destinato anch’esso a crollare.

Dopo oltre 70 anni di continui tentativi di ricondurre l’interpretazione della Costituzione all’interno di una linea unica i nostri governanti hanno fatto saltare il banco come un nuovo Lutero.
È in atto una rivoluzione simile a quella protestante. In realtà una rivoluzione che avviene dall’alto, dalla stessa autorità che in realtà disconoscendo la carta mette le basi per la sua autodistruzione.

Nella riforma protestante la grande rivoluzione era stata che il sapere che era prima deposto nelle mani di pochi eletti, i sacerdoti, è diventato di dominio pubblico. E ognuno ha potuto interpretare le scritture secondo la sua visione e la sua coscienza. Questo ha aperto la strada a una riforma che ha affermato il criterio della soggettività laddove dominava il dogma della oggettività che in realtà coincideva con la soggettività dell’autorità.

Lo stesso sta accadendo anche oggi. Non solo con la Costituzione. Ci si appella alla scienza come se questa fosse dispensatrice di verità oggettiva quando invece è evidente come sia il luogo del dubbio e il regno delle posizioni soggettive.

Forse siamo davvero al tramonto di un’era delle democrazie totem nate nell’ottocento e prossimi a una nuova alba fatta di una società in cui la dimensione soggettiva sarà predominante e, di conseguenza, perderanno terreno le imposizioni dogmatiche e integraliste.

Continua la lettura con: La vera crisi è psicologica. Ma ne usciremo

MILANO CITTA’ STATO

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PONTE sullo STRETTO in 4 anni a costo zero per lo Stato: il PROGETTO della SVOLTA?

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Credits: gazzettadelsud.it - Ponte sullo stretto

Non ci sarebbe più bisogno dei fondi del Recovery Fund o di fondi statali. Ecco come verrebbe finanziato e in quanto tempo si potrebbe costruire.

PONTE sullo STRETTO in 4 anni a costo zero per lo Stato: il PROGETTO della SVOLTA?

# Webuild: “In 4 anni riusciamo a realizzare il Ponte sullo Stretto”

Credits: gazzettadelsud.it – Ponte sullo stretto

Come riportato dal quotidiano “La Sicilia”, l’amministratore delegato Paolo Salini di WeBuild, ex Salini-Impregilo, ha dichiarato la disponibilità di costruire il ponte senza fondi statali: Noi il Ponte siamo in grado di farlo e si può partire anche subito“, senza la necessità di inserire il Ponte sullo Stretto di Messina tra le opere da finanziarie con il Recovery Fund. Aggiungendo inoltre che se venisse utilizzato il “modello Genova”, l’infrastruttura si potrebbe realizzare in 4 anni

# L’accordo tra regioni e Salini per procedere in autonomia senza l’aiuto dello Stato

Negli ultimi mesi si sono susseguiti gli incontri tra gli assessori regionali alle Infrastrutture, Marco Falcone e Domenica Catalfamo, Salini e i manager di WeBuild per fare un quadro sulla revisione del progetto e del nuovo piano finanziario. WeBuild sarebbe in grado di sostenere l’investimento di 4 miliardi previsti per la costruzione del ponte con la formula del project financing, mentre i rimanenti 2 miliardi, per le infrastrutture di terra, sarebbero dalle regioni Sicilia e Calabria con proprie risorse e tramite il mercato finanziario in caso non arrivassero fondi dall’Unione Europea e dallo Stato.

# Sarebbe il ponte con la campata unica più lunga del mondo. Tutti i numeri del progetto

Ponte sullo Stretto – Webuild

Il ponte avrebbe la campata unica più lunga del mondo, 3.330 metri, per una lunghezza totale di 3.660 metri. L’altezza prevista per le torri è di 399 metri, la larghezza dell’impalcato di 61 metri e l’altezza libera per il transito delle navi di 65 metri. I 4 cavi che uniscono le torri alle estremità del ponte saranno estesi complessivamente 5.230 metri con quasi 42.000 fili d’acciaio per ogni cavo. Sul Ponte sullo Stretto dovrebbero transitare a regime 60.000 treni e 6 milioni di veicoli ogni anno.

Continua la lettura con: Sicilia e Calabria: progetto PONTE sullo STRETTO da RIAVVIARE (gallery dei 4 progetti)

FABIO MARCOMIN

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Il TRENO INVISIBILE: un’idea da portare da noi?

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credits: thenexttech.startupitalia.eu

Un nuovo tipo di treno, assolutamente rivoluzionario, arriva dal Giappone. Si tratta di un mezzo funzionale, attento all’ambiente e che offre ogni tipo di comfort per i passeggeri. Stiamo parlando del treno invisibile. Scopriamo insieme questa formidabile invenzione.

Il TRENO INVISIBILE: un’idea da portare da noi?

# Il treno invisibile che si mimetizza col paesaggio

credits: thenexttech.startupitalia.eu

Il treno invisibile è un nuovo modello di treno che si mimetizza con il paesaggio circostante, grazie a dei pannelli riflettenti. Il mezzo si adatta allo scenario tramite una copertura specifica, realizzata da specchi.

Il convoglio, in questo modo, non rovina il paesaggio naturalistico durante la sua corsa. La sua forma cilindrica, gli specchi e i pannelli semi-trasparenti che lo rivestono, infatti, gli permettono di mimetizzarsi completamente con l’ambiente circostante, quasi come un camaleonte.

# L’archistar giapponese che ha dato vita a quest’idea

credits: designwanted.com

Questa grande invenzione nasce dall’ingegno dell’architetto Kazuyo Sejima, una donna di grandissimo successo che nel 2010 ha vinto il Pritzker Architecture Prize, un premio che ogni anno viene assegnato all’architetto che ha mostrato più talento, impegno e professionalità.

L’archistar giapponese, con la sua invenzione, ha contribuito in maniera significativa alla circolazione ferroviaria, migliorando, attraverso l’arte, la quotidianità di uomo e ambiente.

# Utilità, comfort e attenzione all’ambiente

credits: siviaggia.it

Il treno invisibile, però, non è considerato una vera e propria rivoluzione solo per il minor impatto visivo, ma anche per quello ambientale. Il mezzo è infatti progettato per ridurre in modo significativo le emissioni e i consumi.

Inoltre, al suo interno i passeggeri potranno, comodamente seduti, avere una visione completa del panorama circostante. Una soluzione quindi che permette una miglior coesistenza tra il mezzo e il territorio che attraversa e che tiene conto dei bisogni dell’uomo e dell’ambiente.

Un vero esempio di come la modernità può abbracciare ed andare incontro alla natura. Potrebbe essere un modello e una valida alternativa ai nostri treni, capace di valorizzare ancor di più il nostro incantevole territorio.

Fonte: coccoontheroad.net

Continua a leggere: Il TRAIN BLEU: ritorna la MAGIA del TRENO dei SOGNI 

CHIARA BARONE

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🛑 M3 fino a PAULLO: forse è la volta buona

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Credits: sottomilano.it - M3 fino a Paullo

Dopo la lettera inviata a fine marzo a Governo, Regione e istituzioni locali dagli esponenti politici del cremasco, ora si muovono i sindaci della città metropolitana per realizzare un prolungamento atteso da 30 anni. Ecco gli aggiornamenti delle ultime ore.

M3 fino a PAULLO: forse è la volta buona

# I sindaci chiedono a MM di progettare il prolungamento della M3 fino a Paullo

Credits: milanoblu.com

Sabato 24 aprile i sindaci della città Metropolitana di Milano hanno organizzato un incontro con esponenti politici sia dei partiti di maggioranza al governo sia di quelli all’opposizione. La richiesta espressa dai primi cittadini è stata di dare mandato a Metropolitana Milanese Spa di realizzare il progetto del prolungamento della linea M3 almeno fino a Paullo con ipotesi di estensione del servizio di trasporto pubblico fino a Crema. Le parole della vice sindaca metropolitana Arianna Censi: “Questa decisione era attesa da tempo e, come i sindaci hanno sottolineato, avrà sicuramente ricadute positive per i comuni, per l’ambiente e per la vita delle nostre concittadine e dei nostri concittadini che da sempre premiano scelte amministrative orientate alla sostenibilità e al green: verso l’ambiente ci orienta l’Europa con il Recovery fund, verso l’ambiente si muovono gli Amministratori locali“.

Fonte: Milano Today

# A fine marzo la lettera, firmata dagli esponenti politici del cremasco, rivolta alle istituzioni: “Il prolungamento della M3 fino a Paullo si finanzi con il Recovery Fund

Credits: wikipedia.org –

L’assessore al bilancio di Crema Cinzia Fontana commenta la lettera firmata da tutti gli esponenti dei partiti cremaschi, in cui viene chiesto di finanziare il prolungamento della M3 fino a Paullo, indirizzata al premier Mario Draghi, ai ministri Daniele Franco ed Enrico Giovannini, al presidente della Lombardia Attilio Fontana e al sindaco di Milano Beppe Sala: “Mosse dall’interesse comune di sostenere azioni positive che portino beneficio al nostro territorio le forze politiche dell’area cremasca hanno condiviso un appello unitario a Governo, Regione e istituzioni locali affinché il progetto di prolungamento della MM3 San Donato-Paullo sia inserito tra gli interventi infrastrutturali prioritari e strategici nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza finanziato col Recovery fund“.

# L’ultimo progetto realizzato da MM, con capolinea a Paullo Est, prevedeva 8 fermate per una lunghezza di circa 14 km

Progetto MM Prolungamento M3 Paullo

L’ultimo progetto nella versione più estesa redatto da Metropolitana Milanese tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni ‘2000, insieme ad altri successivi, sono stati tutti bocciati dalla Corte dei conti per mancanza della sufficiente copertura finanziaria e un rapporto costi/benefici non ottimale. L’estensione della M3, come da immagine in alto, avrebbe previsto 8 nuove fermate per una lunghezza di circa 14 km con metà del tracciato in sotterranea fino a Peschiera e il resto quasi completamente in superficie o trincea fino a Paullo Est.

Continua la lettura con: “Vogliamo il METRÒ fino a PAULLO”

FABIO MARCOMIN

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Corso Buenos Aires sarà il BOULEVARD MILANESE

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credits:natipervivereamilano IG

Corso Buenos Aires, una delle arterie dello shopping milanese, da qualche anno è al centro di un progetto di rinnovamento. Dopo le nuove piste ciclabili, tanto dibattute, il Corso si prepara a nuovi cambiamenti. Ma non tutti sono favorevoli. Vediamo quindi come cambierà il volto di questo viale.

Corso Buenos Aires sarà il BOULEVARD MILANESE

# Il nuovo progetto: marciapiedi più grandi, alberi e meno posti auto

credits: ginevra.exe IG

Dopo le piste ciclabili, Corso Buenos Aires si prepara ad allargare i marciapiedi, eliminare i posti auto e a piantare alberi. Questi sono i tre elementi principali che rivoluzioneranno la via dello shopping, con l’obiettivo di renderla più vivibile e green. Il vialone, infatti, lungo un chilometro e mezzo, è sempre parecchio trafficato, soprattutto nella parte vicina a Piazzale Loreto.

Il progetto di riqualificazione è stato inserito tra le priorità 2022 del Comune e prevede un vero e proprio restyling della via dello shopping.

# Un’idea già valutata che potrebbe finalmente realizzarsi

credits: guigrieco IG

L’idea, in realtà, non è nuova. Una decina di anni fa, la giunta Moratti aveva pensato di trasformare il Corso in un viale alberato, piantando 80 alberi per 800 metri, su ogni lato. Il piano non partì mai, ma nel 2016 il Municipio 3 lanciò un sondaggio agli abitanti, che votarono in maggioranza per un cambiamento più green.

Il restyling di Corso Buenos Aires, si unisce oggi al piano per cambiare il volto di Piazzale Loreto e diventa uno dei punti chiave del nuovo Piano di governo del territorio per ridisegnare la città del 2030.

# Non tutti sono d’accordo: le preoccupazioni dei commercianti

credits: ilgiornale.it

Il nuovo progetto, però, vede contrapporsi principalmente due punti di vista: quello dell’As.Co.Baires, l’Associazione Commercianti, e il Comune. L’Associazione si è già scontrata con la Giunta sul tema delle ciclabili che, secondo i commercianti, sono state disegnate senza coinvolgere nessuno e hanno stravolto la viabilità del corso, mentre secondo i dati dell’amministrazione funzionano bene, in quanto le auto sono meno del 50% dei mezzi che percorrono la via.

# Gli alberi oscurerebbero le vetrine e senza posti auto si registrerebbe un calo della clientela

Credits Urbanfile – Rendering Corti di Baires con marciapiedi allargati e alberi

Per quanto riguarda il nuovo progetto, i commercianti sostengono che gli alberi oscurerebbero le vetrine e che marciapiedi più larghi creerebbero ulteriori disagi. La pandemia ha colpito duramente i venditori, specie quelli più piccoli, e si stima che circa 25 negozi abbiano chiuso. Le paure dei negozianti sono quindi molteplici: che gli affitti possano aumentare con una riqualificazione, che senza posti auto i clienti diminuiscano e che le grandi catene prendano il posto delle piccole botteghe. A maggio di quest’anno è già stato fatto un test, sul tratto di corso compreso tra via Scarlatti e Pergolesi, con vasi in cemento a bordo marciapiede a simulare la larghezza della strada per valutarne l’impatto sulla viabilità futura.

# Le Corti di Baires saranno il primo banco di prova del nuovo “boulevard milanese”

Credits Urbanfile – Negozio Corti di Baires

Il Comune sembra però andare avanti con il progetto, puntando molto sul cantiere delle Corti di Baires, l’operazione che sta trasformando la vecchia e fallita corte commerciale in sei negozi, 166 appartamenti di lusso e 4 suggestive corti interne con giardino e percorsi pedonali. Sarà proprio questo tratto di corso, su cui si sviluppa parte del nuovo complesso di edifici riqualificato, ad essere il primo vero banco di prova per capire quali saranno gli effetti della rivoluzione del “boulevard milanese”.

La prima fase del progetto delle Corti di Baires è in completamento, sono state inaugurate a metà dicembre due attività commerciali a cui seguiranno le altre nelle prossime settimane, mentre l’ampliamento dei marciapiedi e la piantumazione degli alberi avverrà in un momento successivo. Nella primavera del 2022, saranno invece pronti gli appartamenti.

 

Continua a leggere: 🛑 CORSO SEMPIONE cambia VOLTO: ecco i PRO e i CONTRO del progetto 

CHIARA BARONE

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