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La primavera ridipinge il paesaggio milanese con pennellate vivaci. I giardini in fiore a Milano invitano a rallentare, alzare lo sguardo e lasciarsi incantare da quanta bellezza naturale possa nascondersi tra il cemento. Milano svela in questa stagione un’anima verde e poetica: è il momento in cui la natura si prende la scena, regalando piccole oasi fiorite nel cuore metropolitano, per ritrovarsi in una dimensione più dolce e poetica, dove ogni albero in boccio racconta l’arrivo di giorni più caldi e luminosi.
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I 7 giardini in fiore più belli di Milano
#1 Le magnolie del Duomo…
Credits Andrea Cherchi – Magnolia Duomo
In pieno centro, nelle aiuole sul retro del Duomo, sbocciano maestose due magnolie che ogni primavera incantano i passanti. I rami rosa e bianchi avvolgono la chiesa simbolo di Milano con un abbraccio fiorito, creando un contrasto suggestivo con il marmo gotico.
#2 …e quelle di piazza Tommaseo
Credits Andrea Cherchi – Magnolie piazza Tommaseo
Ma anche passeggiando in piazza Tommaseo, in zona Magenta, ci si ritrova avvolti da una cupola di petali. Le magnolie colorano l’aria di sfumature pastello a metà marzo, adornando le facciate signorili intorno alla piazza e regalando al quartiere un’atmosfera fiabesca e raffinata.
#3 I ciliegi di Piazza Sant’Eufemia
maty1953 IG – Piazza Sant’Eufemia
Molte strade e giardini cittadini vedono protagonisti alberi dai fiori rosa. In piazza Sant’Eufemia, nel centro storico, i pruni ornamentali esplodono in una fioritura fucsia che incornicia la facciata della chiesa: un paradiso rosato dove i petali caduti formano un tappeto sul selciato. Non solo in centro si può assistere a questo spettacolo, infatti in molti parchi cittadini la primavera colora le chiome degli alberi.
#4 La Collina dei Ciliegi
Credits: @thelanzinho_ Collina dei ciliegi
Nella periferia nord della città ad esempio, nel quartiere Bicocca, c’è un capolavoro di ingegneria naturalistica: la Collina dei Ciliegi. Decine di ciliegi, che tra fine marzo e inizio aprile sono nel pieno della loro fioritura, colorano il panorama di tinte pastello creando una nuvola rosa sopra i prati. Passeggiare qui in questa stagione significa trovarsi circondati dai petali danzanti nell’aria, con lo skyline di Milano sullo sfondo che in questo periodo ricorda Tokyo.
#5 Le magnolie stellate a Santa Maria delle Grazie
foodtravelexperience IG – Chiostro delle rane
La bellezza dei giardini milanesi in primavera si nasconde anche in luoghi raccolti e insospettabili. Nel silenzio del chiostro di Santa Maria delle Grazie fioriscono candide magnolie stellate all’ombra della basilica. La fioritura bianca dona a questo cortile un’atmosfera di pace sospesa, lontano dal frastuono cittadino.
#6 Il Chiostro dei glicini all’Umanitaria
ilenia.montiglio IG – Chiostro dei glicini
Un altro tesoro verde che rivela il suo incanto stagionale è il Chiostro dei Glicini presso la Società Umanitaria.Questo cortile porticato è avvolto dalle cascate profumate dei glicini tra aprile e maggio. I grappoli di fiori viola e lilla pendono dai pergolati, diffondendo un profumo inebriante e trasformando lo spazio in un giardino segreto dal fascino senza tempo.
#7 L’Oasi delle farfalle ai Giardini Indro Montanelli
elevat_ur IG – Giardini pubblici Indro Montanelli
I giardini Idro Montanelli sono stati i primi giardini pubblici ad essere realizzati a Milano: era il 1782 quando l’architetto Piermarini cominciò a progettarli. Specchi d’acqua, monumenti, boschetti di ippocastani e persino un Museo Civico di Storia Naturale e L’Oasi delle farfalle. Quest’ultima è un’area fiorita realizzata nel 2020 che mira ad incentivare la presenza delle farfalle nel parco grazie alla messa a dimora di alcune specie preferite sia dai bruchi che per gli adulti dei lepidotteri. Tra le specie inserite troviamo la lavanda, la ruta, il finocchio selvatico e il prezzemolo che sono piante perfette per i bruchi del macaone, la più bella farfalla italiana. Insomma, un Eden racchiuso tra Corso Venezia e via Palestro.
Un’ultima aggiunta: l’Orto Botanico di Brera, dove si osserva un esemplare di Ginkgo Biloba antichissimo, o quello di Cascina Rosa, che ospita un nocciolo del Giappone.
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23 marzo 1921. Al KursaalDiana in piazza Oberdan è di scena la Mazurka Blu diretta da Giuseppe Barrettoni. Alle 23.30 esplode una bomba che devasta la platea e uccide 21 spettatori ferendone altri 80.
La strage è frutto di uno sbaglio. La bomba infatti era diretta al questore di Milano che alloggiava all’hotel Diana sopra il teatro. Gli autori della strage erano quattro anarchici che volevano così vendicare l’arresto di un loro compare e creò una violenta reazione da parte di squadristi fascisti.
Fonte: Milano d’Italia, Alberto Pezzotta- Anna Gilardelli, Bompiani
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Il sondaggio dei sondaggi. Abbiamo chiesto ai milanesi: «Qual è l’oggetto più milanese che esiste?». Queste le risposte più menzionate e votate.
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Questo è l’oggetto più milanese che esiste
#12 Il remulass
Un rapanello più grosso e più saporito di colore nero. «Ravanei, remulass, barbabietul e spinass tri palanchi al mass…»
#11 La perteghetta
Credits: Ideogram.AI
L’asta posta sul tetto del tram per collegarlo ai fili elettrici. «Se mi nonno g’aveva la pertegheta, l’era un tramvai»
#10 La Cassœula
Credits: lacucinaitaliana.it – Cassoeula maiale e verza
«Mio padre milanese puro diceva a mia madre: “Norma, te fe mail la Cassœula! Quanti ricordi!» (Barbara Gazzi)
#9 Il gipunin de lana
Ph. @ serafarrivoore11 IG
La maglia intima di lana a maniche lunghe che si usava in inverno. «Il gipunin era un termine che usava spesso mia mamma (sarta eccellente)» (Sara Passerini) «oh il gipunin… lo diceva sempre mia nonna. Che ricordo…» (Anna Nava).
O mia bela Madunina Che te brilet de luntan Tuta dora e piscinina Ti te dominet Milan Sota ti se viv la vita Se sta mai cuj man in man Canten tüti “Lontan de Napoli se moeur” Ma po vegnen chi a Milan
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Questa parte della linea fa parte di un corridoio ferroviario europeo che collegherà le “Colonne d’Ercole” fino al confine con l’Ucraina. Ecco i dettagli del progetto e lo stato attuale dei lavori.
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Alta velocità Milano-Venezia: avanza il «Core Corridor» dalla Spagna all’Est Europa
# Ultimata la realizzazione delle quattro gallerie della linea AV/AC Brescia Est – Verona: quando i treni potranno andare a 250 km/h
cepavdue.it – Alta Velocità Brescia-Verona
I lavori per il completamento dell’Alta Velocità tra Milano e Venezia sono in pieno svolgimento. Tutte le opere della nuova tratta tra Brescia Est e Verona sono state completate dal Consorzio Cepav Due, che include Saipem, Impresa Pizzarotti e ICM. Dopo l’abbattimentoa Calcinato del diaframma della galleria di circa 230 metri in canna singola e doppio binario nella primavera del 2024, lo scorso dicembre è stato abbattuto anche il diaframma della galleria San Giorgio, nel cantiere di San Giorgio in Salici a Sona. Si è quindi così ultimata la realizzazione delle quattro gallerie della linea AV/AC Brescia Est – Verona.
Il nuovo tracciato si estende per 48 km e include l’interconnessione “Verona Merci” con l’asse ferroviario Verona-Brennero: si sviluppa principalmente lungo l’autostrada A4 Milano-Venezia e la linea ferroviaria tradizionale. Grazie a questa nuova infrastruttura, i treni potranno raggiungere una velocità massima di 250 km/h.
# Completato lo scavo di una delle opere più importanti della tratta Verona-Bivio Vicenza
Av Verona-Padova
Questa tratta si aggiunge a quelle già in funzione dal 2007, come la Milano-Treviglio e la Padova-Venezia, e dal 2016, la Treviglio-Brescia. Insieme alla Padova-Verona, lunga 76,5 km, contribuirà a completare la linea dell’alta velocità fino a Venezia. Quest’ultima prevede tre lotti funzionali.
Il primo lotto è la tratta Verona-Bivio Vicenza di 44,2 chilometri, attualmente in costruzione: ha registrato un importante passo in avanti con l’abbattimento diaframma della galleria artificiale nel cantiere di San Martino Buon Albergo, in provincia di Verona. Il secondo lotto funzionale riguarda l’attraversamento di Vicenza, mentre il terzo, in fase di progettazione, coprirà la tratta Vicenza-Padova.
# Prima corsa in alta velocità da Milano a Verona: alla fine del 2026
otinord.it-Milano-Verona-Av
I cantieri, finanziati dal PNRR, dovrebbero concludersi nel 2026 garantendo dopo l’attivazione una circolazione più regolare, attraverso la riduzione le interferenze fra i vari flussi, un incremento della capacità di traffico nei nodi ferroviari e una maggiore puntualità nel servizio. Il completamento della totalità dei lavori, comprese quindi le opere collaterali non strettamente funzionali alla messa in esercizio della tratta, è programmato per il 28 giugno 2027. La tratta da Vicenza a Padova dovrebbe essere attivata nel 2032.
# Il “Core Corridor Mediterraneo”: dal sud della Spagna al confine ucraino
rfi.it – Corridoio mediterraneo
La linea ad alta velocità Milano-Venezia è parte del grande asse ferroviario europeo noto come “Core Corridor Mediterraneo”, il progetto che collegherà i porti del sud della Spagna – da Algeciras a Barcellona – con l’Ungheria e il confine ucraino, attraversando la Francia meridionale, l’Italia del Nord, la Slovenia e la Croazia.
Un’infrastruttura strategica che renderà i collegamenti ferroviari più veloci ed efficienti lungo tutto il Mediterraneo. Nel frattempo, proseguono i lavori per il potenziamento della tratta Venezia-Trieste: entro la 2025 dovrebbe vedere tre nuove fermate e treni capaci di raggiungere i 200 km/h. Ma lo sguardo va ancora più in là: è già in programma l’estensione del percorso fino a Lubiana, passando per Trieste e Capodistria, per un corridoio che punta a rivoluzionare la mobilità dell’Europa sud-orientale.
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I milanesi sono ormai abituati ai nomi delle stazioni metropolitane. Non sempre però sono così accattivanti e associati all’attrazione principale del luogo che servono. Potrebbero essere più evocative e utilizzabili come strumento di promozione per il turismo. Vediamo alcuni esempi di fermate che potrebbero cambiare nome.
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Scendiamo al Cenacolo o a Fondazione Prada? I nuovi nomi POP per le fermate della metro
Linea M1
# La fermata QT8 potrebbe chiamarsi “Il monte di Milano”
Maps – QT8
La fermata serve l’omonimo quartiere sperimentale concepito nell’ambito dell’ottava edizione della Triennale di Milano, tenutasi nel 1947. Al suo interno c’è anche il Monte Stella, conosciuta anche come Montagnetta di San Siro, forse più famosa del quartiere stesso. Potrebbe sostituire il nome attuale, anche come Monte di Milano o Montagnetta di San Siro.
L’indicazione al Cenacolo Vinciano è stata aggiunta già da diversi anni sotto il nome principale. Un’attrazione famosa in tutto il mondo come l’opera di Leonardo, iscritta nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Unesco, andrebbe messa come denominazione unica.
# Da Pagano a “Vercelli Shopping District”
Maps – Pagano M1
Rimanendo sulla rossa, al posto del nome della fermata Pagano o quella di Wagner potrebbe essere assegnato Vercelli Shopping District. In questo modo anche l’area compresa tra corso Vercelli, via Belfiore, via Marghera e via Ravizza, diventerebbe una meta per lo shopping internazionale.
# Da Wagner a “Teatro Nazionale”
Maps – Wagner
Come a Parigi c’è la fermata Opéra, per indicare la presenza del Teatro dell’Opera della capitale francese, a Milano potrebbe esserci quella di Teatro Nazionale invece di Wagner, affacciato su piazza Sempione e non distante dagli accessi della metropolitana.
Lo Zelig, famoso locale di Milano dedicato al cabaret nato nel 1986, si trova proprio nei pressi della fermata Gorla della linea M1. Come luogo simbolo della comicità milanese, potrebbe essere la scelta migliore per sostituire il nome attuale della stazione.
# Da Cadorna a “Triennale”
Maps – Cadorna Triennale
Come per Conciliazione, anche nella stazione di Cadorna basterebbe mettere come nome principale quello che oggi è relegato in secondo piano: Triennale.
# Da Lodi T.I.B.B. a “Fondazione Prada”
Lodi TIBB-Fondazione Prada
In attesa di una possibile stazione della linea M6, la stazione di Lodi T.I.B.B. sulla M3 potrebbe essere rinominata Fondazione Prada o SoPra, per identificare il nuovo quartiere glam di Milano raggiungibile in circa 10 minuti a piedi.
# Da Montenapoleone a “Quadrilatero della Moda”
M3 Montenapoleone
Allo stesso modo la fermata Montenapoleone potrebbe cambiare nome in Quadrilatero della Moda.
Linea M5
# Da Domodossola a “Corso Sempione”
Maps – Domodossola-Sempione
La stazione di Domodossola si trova a poco più di 100 metri da corso Sempione, strada di certo più conosciuta anche da chi non è di Milano sia per il suo scenografico filare alberato che conduce all’Arco della Pace che per i locali alla moda. Perchè quindi non chiamarla con il nome del corso?
# Da Tre Torri a “CityLife”
fiodavid81 IG – Citylife
Qui è facile. Si potrebbe passare da Tre Torri a Citylife, visto che la zona è conosciuta da tutti, anche dai turisti stranieri, in questo modo. Avrebbe un maggiore appeal anche a livello di marketing territoriale. Inoltre dal prossimo anno ai tre grattacieli si aggiunge“lo sdraiato” e in futuro forse un’altra torre, quindi il nome attuale sta diventando già vecchio.
# I monumenti stilizzati da associare alle fermate
Maps – Cordusio M1
Si potrebbero poi aggiungere, sia sulla mappa che sulle insegne delle fermate,delle rappresentazioni stilizzate di opere d’arte, edifici iconici o monumenti simbolo della zona raggiunta dalla metropolitana. Ad esempio la scultura L.O.V.E. di Maurizio Cattelan alla fermata Cordusio M1 o la Torre Velasca a quella di Missori M3.
La stazione di Vetra M4 potrebbe essere affiancata dall’immagine della Basilica di San Lorenzo Maggiore, quella di Garibaldi M2-M5 dalla Torre Unicredit.
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Spostarsi coi mezzi pubblici a Roma non è sempre facile, ancor meno facile è muoversi col trasporto pubblico in centro Italia. Molte volte, infatti, fare viaggi coast-to-coast dal Tirreno all’Adriatico è una vera impresa. È possibile immaginarsi un nuovo modo di spostarsi in questa zona della nostra penisola, magari rivoluzionando i mezzi proprio a partire da Roma? Scopriamolo insieme.
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Le estensioni più visionarie della metro: il grande sogno dei romani
# La Linea B arriverà fino a Guidonia. Solo l’inizio di un progetto più ambizioso?
Ph: zona_roma_nord – Instagram
Ad oggi le estensioni della metro a Roma sono argomento all’ordine del giorno, tuttavia le relative realizzazioni non viaggiano con la stessa velocità delle proposte. Ultimamente si parlava, ad esempio, di un’ulteriore estensione della Metro B. Il progetto prevederebbe, oltre alle fermate di cui si discute già da un po’, un prolungamento della linea fino a Guidonia! Non sarebbe la prima volta che la metro di Roma giunge in un altro Comune, già per la Linea C è avvenuta questa cosa. Tuttavia, l’idea di approdare nuovamente entro i confini di un’altra amministrazione fa viaggiare l’immaginazione e alimenta le speranze: potrebbe essere la base da cui partire per immaginare un collegamento della metro super-estesa?
# La metro del Centro-Italia: i capoluoghi del centro collegati con Roma
L’idea di una metro super-estesa non è solo un sogno infantile. A pensarci bene, è proprio quello che servirebbe a Roma e al centro Italia per risolvere i disagi dei trasporti in questa zona. D’altra parte, qui il servizio Trenitalia Regionale funziona bene solo sulle brevi distanze. E allora colmare questo sistema con nuovi prolungamenti delle linee già esistenti o una creazione ex novo di una metro inter-comunale sarebbe veramente la soluzione più audace da adottare. I diversi capoluoghi di Regione potrebbero essere i diversi capolinea da cui far partire le linee, le quali poi prenderebbero il nome ovviamente dalla Regione di provenienza.
Seguendo un percorso del genere, si potrebbe creare un sistema a ragnatela che colleghi efficacemente Umbria, Abruzzo, Marche e Lazio. Per rendere più efficace ancora il progetto, si potrebbe infine immaginare una fermata di congiunzione per tutte le linee e questa, geograficamente, avrebbe senso nella Provincia di Roma, o al massimo poco più in là. Per questo i prolungamenti già progettati lasciando pensare che un’idea simile sia possibile.
# Città come Londra e Berlino lo hanno già fatto, perché Roma non può competere con esse?
Credits: Mermek Avitia – Pexels
Stiamo parlando di un progetto ambizioso e pieno di difficoltà, tuttavia questo non deve scoraggiarci dall’immaginarlo. Già altre città hanno portato a termine esperimenti simili e dire che siano ben riusciti è poco. Si pensi per esempio a Londra, la cui celebre Undergroundsi estende addirittura in altre contee, ad esempio l’Elizabeth Line scorre lungo 100 chilometri, oppure a Berlino, la cui metro giunge quasi fino al confine con la Polonia. Non bisogna fare la brutta copia degli altri, non è quello che serve a Roma. Tuttavia un progetto del genere rivoluzionerebbe il modo di spostarsi in tutta la provincia romana, se non in tutto il centro Italia e renderebbe questa zona del nostro Paese molto più competitiva e accessibile.
Ecco sette bar dove poter provare drink unici a Milano.
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Un drink di lusso: 7 bar in hotel a cinque stelle a Milano
# Il “Giro del Mondo in 80 giorni” al Mandarin Garden
credits reportgourmet
Il Mandarin Garden offre una serie di drink della carta dedicata al “Giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne, una selezione di 11 miscele studiate per accompagnare i cocktail lover in un viaggio del gusto, riprendendo le tappe esotiche che hanno visto protagonista il gentleman Phileas Fogg nel suo pellegrinaggio globale. Il numero dei drink in carta non è casuale, ma rappresenta ciascuna delle lame del ventaglio del Mandarin Oriental, così come i viaggi che sono narrati nel romanzo del 1872.
Indirizzo: Via Andegari, 9
# Mio Lab al Park Hyatt Hotel
credits parkhyattmilano
Il Mio Lab è il cocktail bar dell’hotel Park Hyatt che, nell’estate del 2018, ha cambiato nome e ha deciso di concentrarsi sulla mixology. Anche in questo salotto la varietà dei drink è estesa. Infatti, la carta dei drink propone signature come il Mr.Smith (whisky Glenlivet 18 anni, Campari, vermouth Antica Formula, sherr e soda) o il Mio Mito (mezcal Casamigos, Campari, Cocchi aromatizzato al caffè), oltre ai drink classici e a variazioni sul Negroni. C’è anche la possibilità di mettere qualcosa sotto ai denti. Il Mio Lab offre infatti la Caesar salad, il Club Sandwich, primi piatti e la costoletta alla milanese.
Indirizzo: via Tommaso Grossi, 1
# Terrazza Gallia, settimo piano con vista meravigliosa
credits lombardia secrets
Situata al settimo piano dell’Excelsior Hotel Gallia, la Terrazza Gallia Bar & Restaurant offre una vista unica sulla città di Milano. Qui gli chef Lebano propongono un’offerta gastronomica creativa e contemporanea, pur mantenendo sempre il contatto con le proprie radici e con la tradizione culinaria italiana e locale. I cocktail vengono accompagnati da bocconi di qualità al costo di 18 euro.
# Bar Stilla al Four Seasons, tra luxury cocktail e social cocktail
credits coqtail Milano
Il Bar Stilla è aperto tutto il giorno per l’espresso mattutino, passando per l’aperitivo pre-cena e finendo con cocktail unici e raffinati, accompagnati da Dj set quotidiani. L’ambiente è stato rinnovato di recente per mano dell’archistar Patricia Urquiola e presenta un bancone semicircolare dove sedersi. La drink list offre signature del calibro di luxury cocktail e social cocktail.
Indirizzo: via Gesù, 4
# Principe Bar sotto il lampadario di Murano
credits flawless life
Il Principe Bar è il luogo perfetto per gli amanti dell’aperitivo. Questo bar è stato rivoluzionato da Daniele Celli, mixologist dall’esperienza internazionale ed ex bartender del famoso speakeasy 1930 di Milano. Al centro della rinascita c’è ovviamente la nuova drink list, pensata per valorizzare ogni ingrediente e pronta a rinnovarsi ogni tre mesi seguendo i ritmi naturali della stagionalità. Nella nuova carta viene dato spazio anche ai grandi classici della mixology. La lista ripercorre le diverse epoche storiche attraverso i loro cocktail più iconici e si arricchirà mese dopo mese con una nuova proposta.
Indirizzo: piazza della Repubblica, 17
# Bulgari Bar, immersi nel verde urbano
credits zero.eu
Il Bulgari Bar è il punto d’incontro per gli ospiti dell’hotel e per i milanesi. Neanche a dirlo, la scelta dei drink è vastissima, a partire dall’esclusivo Bvlgari Cocktail. Il bar offre anche una raffinata selezione di tè in foglia, tisane ed infusi, e comprende tutto il menu completo del ristorante, semplicemente servito in modo più informale. Ogni giorno, dalle 18:30 alle 21, il Bulgari Bar propone l’aperitivo Bvlgari in un lussuoso ambiente indoor-outdoor. La scelta va da un vasto assortimento di cocktail alle idee più originali proposte dai barman, che vi potranno sorprendere con creazioni di stagione accompagnati da stuzzicchini serviti direttamente dalla cucina.
Indirizzo: Via Privata Fratelli Gabba, 7
# Bamboo bar all’Armani Hotel
credits OpenTable
Il solo fatto che il BambooBar appartenga all’universo Armani lo rende unico nel suo genere. Il Bar, situato nel cuore pulsante della città in via Manzoni, al settimo piano dell’Armani Hotel Milano, offre una magnifica vista sulla città che lo rende perfetto per godersi i colori del tramonto sullo skyline della città meneghina. Il Bar offre un repertorio di 8 cocktail sofisticati che sono un vero e proprio omaggio al mondo dello stilista. In particolare sono due i cocktail celebri rivisitati per l’occasione. Il primo è il Ward Eight, che fu creato in onore delle elezioni di un politico americano del Massachussets, a base di Rye whisky, lime arancia e granatina. Il secondo è invece l’Army ‘n Navy, che è tratto invece da una vecchia ricetta di David Ambury: Plynouth gin, lime orzata e angostura.
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Milano offre infinite possibilità per divertirsi, ma a volte i milanesi sentono il bisogno di una fuga dalla città. Dalle mete storiche alle scelte più alternative, ecco alcune tra le più ricercate per serata fuori porta.
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I 7 luoghi preferiti dai milanesi per trascorrere una serata fuori Milano
#1 Vigevano: la piazza perfetta per l’aperitivo
A meno di un’ora da Milano, Vigevano è la meta ideale per chi cerca una serata elegante ma senza caos. La sua splendida Piazza Ducale, progettata da Bramante, offre un’atmosfera suggestiva con i suoi portici e i locali storici. Qui è possibile gustare un aperitivo raffinato o una cena a base di piatti lombardi, accompagnati da un buon calice di vino. Dopo cena, una passeggiata tra le vie del centro storico rende l’esperienza ancora più romantica e rilassante.
#2 Como: il lungolago da cartolina
comofoodlovers IG – Aperitivo vista lago a Como
Il classico intramontabile. Como attira i milanesi con la sua passeggiata sul lungolago, i ristoranti di pesce e la possibilità di un giro in battello. Le luci della sera riflettono sull’acqua, creando un’atmosfera magica. Ideale per una serata romantica o un aperitivo al tramonto, con un bicchiere di bianco e l’aria fresca del lago. Per chi cerca un’esperienza più raffinata, le ville storiche ospitano spesso eventi e cene gourmet con vista mozzafiato.
#3 Pavia: il fascino delle sere universitarie
Pavia
Pavia è la scelta di chi ama le città a misura d’uomo, con i suoi vicoli medievali, il Ponte Coperto e i locali frequentati da studenti. La movida qui è giovane, economica e senza pretese, perfetta per chi vuole una serata fuori Milano senza dover svuotare il portafoglio. I wine bar offrono ottime selezioni di vini dell’Oltrepò Pavese, ideali per una degustazione in compagnia. Inoltre, la città è ricca di eventi culturali serali, dai concerti alle mostre all’aperto.
#4 Monza: la nuova terra promessa dei milanesi
turismomonza IG
Il centro storico di Monza, a 15 minuti da Milano, è ricco di ristoranti eleganti e locali alla moda dove fermarsi per un aperitivo o una cena. Da Piazza Roma si diramano le vie con i locali più apprezzati della città. Tra questi il Caffè degli Artisti, un luogo perfetto per sorseggiare un cocktail in un ambiente chic, e Osteria di Porta Alari, dove gustare piatti tipici lombardi in una cornice accogliente. Per concludere la serata una passeggiata lungo il Lambro regala un’atmosfera unica, il parco della Villa Reale chiude invece all’ora dell’aperitivo in inverno e all’ora di cena in estate.
#5 Lodi: eleganza e gusto tra i portici di piazza della Vittoria
Credits lalobi IG – Lodi
Lodi, con il suo incantevole centro storico, è una meta perfetta per chi cerca una serata tranquilla ma vivace. Piazza della Vittoria, cuore pulsante della città, è circondata da splendidi portici e monumenti storici, ed è il luogo ideale per un aperitivo al tramonto. Qui si trovano locali accoglienti come Caffè della Piazza, dove è possibile sorseggiare un cocktail sotto i portici, o Osteria del Grano, che offre piatti tipici lodigiani come il “risotto alla lodigiana” e la “cassoeula”.
#6 Franciacorta: bollicine sotto le stelle
franciacorta.wine – Franciacorta in cantina
Per gli amanti del buon vino, la Franciacorta è una meta imperdibile. A circa un’ora da Milano, questa zona è rinomata per le sue cantine che producono spumanti metodo classico. Molte aziende vinicole offrono degustazioni serali, permettendo ai visitatori di assaporare le bollicine locali sotto un cielo stellato. Alcuni agriturismi organizzano cene a tema con prodotti tipici del territorio, abbinate ai migliori vini della zona. Per un’esperienza ancora più suggestiva, alcune cantine propongono tour notturni tra le vigne illuminate.
#7 Morimondo: il fascino di un borgo medievale vicino Milano
moni.bigh IG – Morimondo
A solo 30 minuti da Milano, Morimondo è un piccolo borgo che affascina con la sua storia e tranquillità, un luogo perfetto per chi è alla ricerca di una serata circondato da un’atmosfera d’altri tempi. La principale attrazione è l’abbazia medievale, un luogo di grande suggestione, ma anche il centro del paese offre un’atmosfera accogliente con locali che servono cucina tipica. Il Ristorante Il Moro è un’ottima scelta per una cena rustica ma raffinata, mentre Caffè Morimondo è perfetto per un aperitivo immersi nella quiete del borgo.
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Previsto un raddoppio dei collegamenti su rotaia tra città e aeroporti. Ai quattordici esistenti, di cui sette attraverso l’infrastruttura ferroviaria nazionale, se ne aggiungeranno altri. A questo si aggiungono nuove linee, stazioni e fermate di interscambio con per connettere scali vicini e dar vita a dei veri e propri hub.
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I nuovi collegamenti in treno tra città e aeroporti: le due grandi novità per i milanesi
# La nuova tratta Bergamo-Orio al Serio con inaugurazione prevista a dicembre 2026: si andrà dalla Centrale a Orio in un’ora
Credits ferrovie.it – Tracciato ferrovia Bergamo-Orio al Serio
Nell’area milanese, uno dei progetti più rilevanti riguarda la nuova tratta ferroviaria tra Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio, che garantirà un collegamento diretto con la Stazione Centrale di Milano, riducendo i tempi di viaggio a 60 minuti. Il progetto prevede la realizzazione di una stazione dedicata, finanziata con 5,6 milioni di euro, dotata di quattro binari coperti da pensiline e collegata allo scalo da un tunnel lungo 80 metri. La nuova linea, lunga circa 5,3 chilometri e a doppio binario, comporta un investimento di 209 milioni di euro. L’inaugurazione è prevista per dicembre 2026.
# La ferrovia Milano-Malpensa per chiudere l’anello ferroviario con primi treni da dicembre 2025
Malpensa T2 Sempione
Proseguono i lavori per completare l’anello ferroviario attorno a Malpensa, migliorando i collegamenti tra l’aeroporto, Milano e la Svizzera. Il progetto prevede un nuovo tracciato ferroviario di 5,7 km tra il Terminal 2 e la linea del Sempione, con un tratto in sotterraneo e uno in trincea. L’investimento complessivo è di 257,5 milioni di euro e include l’acquisto di 10 nuovi treni Caravaggio. Il completamento dell’opera è programmato per luglio 2025, con attivazione del tracciato a dicembre dello stesso anno.
# La stazione di Olbia – Aeroporto e altri 5 interventi programmati dal nord alle isole
Collegamento Olbia treno-aereo
L’ultima linea attivata è la Torino-Aeroporto-Ceres, che connette l’aeroporto di Torino e le Valli di Lanzo con il centro città. Tra gli interventi in programma entro il 2033 ci sono:
la linea Venezia-Aeroporto Marco Polo, intervento previsto per migliorare la connessione tra Venezia e l’aeroporto Marco Polo, con tracciato di circa 8 km di 3,4 km di galleria;
la ferrovia Olbia Costa Smeralda – Stazione ferroviaria, bando pubblicato a fine 2023, migliorerà i collegamenti per i milanesi diretti in Sardegna nei mesi estivi. Prevista una linea a semplice binario di circa 3,4 km non elettrificata, da attivare entro la fine del 2026.
il miglioramento della connessione Roma-Fiumicino, con lo lo sviluppo infrastrutturale della stazione Fiumicino Aeroporto dove si prospetta di passare dagli attuali tre binari ad un totale di cinque;
la linea Bari-Lecce e Brindisi Aeroporto a binario unico, che collegherà la Bari-Lecce con la futura stazione di Brindisi Aeroporto, per una lunghezza complessiva di circa 8 chilometri;
il potenziamento della connessione con l’aeroporto di Catania Fontanarossa grazie all’interramento del tratto ferroviario interferente con il prolungamento della pista aeroportuale e alla trasformazione in stazione della fermata Catania Aeroporto Fontanarossa, con la realizzazione di un terzo binario;
infine, sempre in Sicilia, la fermata “Aeroporto Vincenzo Florio” sulla linea Trapani-Birgi, realizzata tra le stazioni di Marausa e Birgi entro il 2026.
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In pochi anni è diventato uno dei luoghi simbolo di Milano. Le cose da fare sono tantissime, vediamone alcune.
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Le 7 cose da fare almeno una volta nella vita a CityLife
#1 Fare acquisti nello shopping district
Fino alle 21 si possono fare acquisti nello shopping district, il centro commerciale più sofisticato di Milano. Si possono trovare 80 negozi, 1 supermercato e 20 ristoranti e bar. Lo Shopping District di City Life occupa complessivamente una superficie di 32mila metri quadrati ed è composto da 3 aree collegate tra loro. Si raggiunge comodamente con la metro (M5 fermate Tre Torri) e con l’auto, con il vasto parcheggio sotterraneo.
#2 Mangiare in uno degli oltre 20 ristoranti e bar della food hall
credits City Life Milano
Nella Food Hall al piano superiore e nella piazza sottostante le Tre Torri si possono gustare hamburger, gelati e tanto altro, sfruttando i 20 ristoranti e bar presenti. Molte cucine tipiche, da quella cinese alla messicana.
#3 Andare al cinema
credits City door Milano
Sempre all’interno dello shopping district è presente anche il cinema, situato all’ultimo piano. L’Anteo di CityLife dispone di 7 sale cinema da 1.200 posti totali, ed è possibile guardare film sia in lingua originale che in lingua italiana. D’estate ormai è tradizione la versione open air verso piazza Giulio Cesare.
#4 Ammirare gli Orti Fioriti
credits Orti Fioriti
Altra attrazione sono gli Orti Fioriti di City Life, un progetto che coinvolge l’associazione Orticola lombarda con l’obiettivo di promuovere il sapere e la tradizione italiana di orticoltura e giardinaggio. La loro ideazione ha dietro una grande firma: l’architetto paesaggista Filippo Pizzoni prima, e successivamente Susanna Magistretti di Cascina Bollate che ne ha curato la realizzazione.
#5 Passeggiare nel parco
credits Elle Decor
Sono quasi 170mila i metri quadri di verde pubblico in uno degli angoli più moderni della città. Il parco City Life è un ambiente unico dove potersi rilassare in mezzo alla natura, e alterna prati e zone boscate, numerose area di sosta e uno spazio dedicato al fitness. ll parco ricrea il microcosmo di Milano e del suo territorio con un susseguirsi di ambienti e situazioni e questo anche grazie alla modellazione del terreno. Si possono anche incontrare graziosi coniglietti. Altra caratteristica molto amata dai milanesi? Si tratta di uno dei pochi parchi pubblici in prossimità del centro senza cancellate o orari di chiusura.
#6 Visitare i cantieri del nuovo CityOval
credits urbanfile
Sarà una grande arena coperta destinata ad accogliere competizioni sportive, manifestazioni culturali, mostre immersive ed esperienziali e grandi convention aziendali. CityOval sarà quindi il nuovo nome del Palazzo delle Scintille. L’edificio si estende su una superficie di 8.200 mq e ambisce a diventare, entro il 2026, un nuovo punto di riferimento per gli eventi in città. Secondo alcune indiscrezioni, i cantieri dovrebbero terminare nelle ultime settimane del 2025. Intanto, però, si possono quanto meno ammirare i lavori.
#7 Immergersi nelle sculture di ArtLine
credits Milano Sguardi Insoliti
In Citylife possiamo anche ammirare tutte le opere di ArtLine. Si può infatti passeggiare lungo il parco d’arte contemporanea della città, alla ricerca di numerose sculture e installazioni. Ogni anno la collezione si arricchisce con una nuova opera, inaugurata durante la Art Week.
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Una pizza a meno di 10 euro? Si può fare! Abbiamo trovato le 5 pizzerie più economiche di Milano ad un prezzo stracciato.
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Le 5 pizzerie più economiche di Milano: l’ultima ha un prezzo imbattibile
# O Surdato ‘Nnamurato
credits milanodascrocco ig
Se cercate una pizza napoletana economica, accompagnata da dolci di fine pasto fatti in casa, O Surdato ‘Nnamurato fa al caso vostro. La pizzeria si trova in zona De Angeli, più precisamente in via Daniele Ricciardelli 15. O Surdato ‘Nnamurato vi farà calare in un’esperienza in stile napoletano, con un ambiente casereccio e portato all’attenzione verso il cliente. Qui i prezzi delle pizze sono tutti inferiori ai 10 euro. Abbiamo addirittura una marinara al prezzo di 4 euro!
# Pizzeria da Romano
credits milanodascrocco ig
Questa pizzeria è invece situata in Porta Romana, zona più centrale rispetto a quella precedente. Proprio per questo, ci si potrebbe aspettare dei prezzi più alti, ma non è così! Anche qui, i prezzi delle pizze sono tutti inferiori ai 10 euro. Il posto è un po’ piccolo, ma il personale è gentilissimo e il locale è molto accogliente.
Pizzeria da Romano si trova in corso Lodi 12
# La Magolfa
credits milanodascrocco ig
La Magolfa è una pizzeria-ristorante che offre una vasta scelta di pizza romana a due passi dai Navigli. Nel coperto sono compresi alcuni assaggi di focaccia fatta al momento, portati come benvenuto per stuzzicare fame insieme agli antipasti. Anche qui le pizze sono molto economiche: costano infatti meno di 10 euro, partendo da un prezzo di 4. La Magolfa si trova in Piazza Ventiquattro Maggio 6.
# Il Pomodorino
credits milanodascrocco ig
Il Pomodorino è invece una pizzeria improntata su un impasto non tradizionale. Anche questa pizzeria è in zona Porta Romana, più precisamente in via Crema 3. Il ristorante utilizza un pomodoro biologico, verdure a km 0 e una rigida selezione di materie prime. Qui i prezzi salgono un po’ e si aggirano intorno ai 9-10 euro.
# Pizza e Mozzarella
Questa è probabilmente la pizzeria più economica di Milano. Il ristorante ha tutte pizze napoletane, affiancate da ottimi antipasti, ed è situato in un piano interrato molto ampio, con un mix di stile tra il casereccio e il moderno. È presente anche una terrazza dove poter mangiare all’aperto. In questo locale, i prezzi delle pizze si aggirano tutti intorno ai 3,50€ e i 6€. È consigliata la prenotazione, soprattutto nel weekend.
Pizza e Mozzarella si trova in via Carlo Torre 22.
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Nel 1962 la città di Mantova si “travestì” da Milano, anzi, venne spacciata per Milano. Detta così la cosa sembra un po’ strampalata, in realtà nel film “La marcia su Roma” il regista Dino Risi volle ambientare diverse scene nel capoluogo lombardo, utilizzando però le vie della città virgiliana.
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“La marcia su Roma”, il film di Dino Risi ambientato nella “mantovana” Milano
# La manifestazione eversiva delle camice nere sul grande schermo
Musei Alto Vicentino – La marcia su Roma
Spieghiamo un po’: a quarant’anni dalla marcia su Roma, a diciannove dalla caduta del Fascismo, diciassette dalla Liberazione e in pieno “Boom economico”, il regista milanese vuole far rivivere attraverso il grande schermo la manifestazione eversiva delle camice nere, dandole una connotazione, ora comica, ora drammatica, avvilente e grottesca. Negli anni sessanta l’argomento era da maneggiare con cura (anche se oggi lo sarebbe ancora di più), così venne scelto un cast di attori e attrici che erano una garanzia nella riuscita del film. Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman sono gli indiscussi protagonisti, che si appoggiano a figure caratterizzate dalla grande espressività, come Giampiero Albertini e Liù Bosisio.
# Mantova scelta per “vestirsi” da Milano
Mantova – Via Massari – Set cinematografico del film La marcia su Roma di Dino Risi – Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman durante una ripresa
La protagonista del film è Mantova, ma Risi fa credere al pubblico di essere a Milano: già nella prima scena si è in via Anselmo Guerrieri Gonzaga, ma i dialoghi ci inducono a credere di essere nella città meneghina. Poi è tutto un percorso di seicento chilometri da Milano e Roma, dove l’ex militare della Grande Guerra, Domenico Rocchetti (Gassman), scansafatiche e scroccone, aderisce, per puro interesse nello sbarcare il lunario, all’organizzazione della sfilata che preparò il terreno all’ascesa di Benito Mussolini. Rocchetti casualmente incontra il contadino Umberto Gavazza (Tognazzi) che, deluso dalla vita e dalla famiglia, accetta di aggregarsi alla rivoluzione fascista partendo con Rocchetti e con la truppa lombarda di fasci, verso la Capitale. La carovana semina azioni contro socialisti e antifascisti. La trama si chiude con l’arrivo dei protagonisti nella città eterna, ma Rocchetti e Gavazza, delusi e avviliti dalle forti contraddizioni e dall’uso della violenza delle camicie nere, svestono gli abiti fascisti, si vestono con abiti civili e assistono all’invasione capitolina da perplessi spettatori.
Anche via Carlo Poma, sempre a Mantova, deve creare nello spettatore l’impressione di essere a Milano: qui si accende una rissa in cui Gavazza e Rocchetti vengono arrestati e condannati al carcere dal giudice Bellinzoni. Usciti di prigione, i due protagonisti si uniscono ai fascisti guidati da un certo Paolinelli, reduce della Prima Guerra Mondiale.
# La vendetta dei due protagonisti, interpretati da Gassman e Tognazzi, nei confronti del giudice che li aveva condannati
Marcia su Roma
Tra atti di vandalismo nei confronti di una tipografia socialista, verso la sede di “Unità proletaria” e scritte sui muri inneggianti a Mussolini (dove il set era nel comune di San Benedetto Po), Gavazza e Rocchetti approdano in piazza Sordello (sempre nella località virgiliana) a bordo del camion che trasportava la truppa. I due vanno alla ricerca dell’abitazione del giudice Bellinzoni, per vendicarsi (con una punizione purgativa a base del celeberrimo olio di ricino) della carcerazione che il magistrato aveva loro inflitta. Qui Dino Risi ci fa intendere di essere ancora nel capoluogo lombardo, in realtà siamo via Massari (ora via Govi), qui al Bellinzoni, viene fatto bere quel famoso olio.
Il film prosegue per circa mezz’ora lasciando le ambientazioni mantovane, per proseguire in località dell’Italia centrale, fino alla Capitale. Ma la città di Mantova, scelta per “fingersi” Milano, rappresenta il fulcro di questa iconica pellicola.
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L’area metropolitana parigina comanda la classifica delle più ricche dell’Unione Europea. Ma Milano ben figura tra le prime, davanti a tre città tedesche. Roma è fuori dalla top ten.
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Milano è tra le 4 città in Europa che producono più ricchezza
# Parigi in vetta alla classifica con circa 600 miliardi di euro prodotti
pexels-pierre-blaché- Parigi dall’alto
In base ai dati rilevati da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, l’area metropolitana che produce più Pil è Parigi, pari a circa 600 miliardi di euro. Tra i fattori che determinano una tale produzione di ricchezza l’alta concentrazione di popolazione e imprese, la presenza del più grande distretto finanziario d’Europa per dimensioni e la seconda Borsa dopo Londra. Il territorio si riferisce a quello che in Italia è assimilabile alle città metropolitane e varia comunque in base alle Nazioni e anche alle singole regioni al loro interno. Nella classifica non sono tenute inoltre in considerazione le città esterne all’Unione Europea, quali ad esempio la capitale inglese e quelle svizzere. Dopo la capitale francese troviamo Madrid e Dublino, con poco più di 200 miliardi di euro di Pil.
# Milano prima non capitale
Credits Andrea Cherchi – Porta Nuova
Dietro alle capitali di Francia, Irlanda e Spagna troviamo Milano con una ricchezza prodotta in linea con le due città al secondo e terzo posto, seppur leggermente inferiore: sempre al di sopra dei 200 miliardi di euro. Milano figura la prima non capitale forte di oltre il 10% del Pil nazionale, grazie all’elevata concentrazione di multinazionali, dal settore tecnologico alla moda, alla presenza della Borsa Italiana e alla sua posizione strategica di hub industriale per il Sud Europa. Seguono due città tedesche, Berlino e Monaco di Baviera, poi Amsterdam. Sotto i 200 miliardi di Pil troviamo Bruxelles, Amburgo e Barcellona nella top ten.
# Roma si piazza al dodicesimo posto
pexels-skitterphoto – Roma
La capitale italiana si prende la dodicesima piazza, dopo Stoccolma, e mette davanti altre due città tedesche, Francoforte e Stoccarda, e Copenaghen.
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Dal 18 al 22 marzo, sui mezzi ATM vengono commemorate le “Cinque Giornate” del 1848. Ma quali sono le altre festività che meritano una bandierina sui mezzi pubblici di Milano?
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22 marzo. Ultimo giorno delle bandierine sui mezzi pubblici: tutte le date celebrate dall’ATM
# 1 febbraio, firma dei patti Lateranensi (1929)
# Dal 18 al 22 marzo, vengono commemorate le “Cinque Giornate” del 1848
# 25 aprile, si commemora la Liberazione del 1945
# 1° maggio, Festa del Lavoro
# 9 maggio, si ricorda la Festa dell’Europa (1950)
# 2 giugno, la Festa della Fondazione della Repubblica Italiana avvenuta nel 1946
# 28 settembre, insurrezione popolare di Napoli del 1943
# 4 ottobre, San Francesco patrono d’Italia
# 24 ottobre, fondazione dell’ONU (1945)
# 4 novembre, festa delle Forze Armate (data della vittoria della I guerra mondiale, 1918)
Nottambuli e golosi: questo articolo è per voi! A Milano ha aperto una nuova cornetteria notturna. Sembra una piccola Napoli milanese. Ma cosa si trova al suo interno?.
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Come una «piccola Napoli», la nuova cornetteria notturna di Milano
# Una perla nascosta
diariodellafoodlover IG
Un posto dove si assaporano i veri dolci napoletani anche di notte. Aperto da qualche mese, al suo interno ce n’è per tutti i gusti: caldi, soffici e farciti al momento, a partire da 2 euro ci sono le superstar, i cornetti ischitani super ripieni,enormi e in tante golose varianti per una colazione o per uno spuntino di mezzanotte. Nel weekend restano aperti fino alle 5 del mattino. Si può anche usufruire del servizio bar con cappuccini e caffè alla napoletana. Ma dove si trova questo piccolo angolo di Napoli a Milano?
# Il “dolce” menu con cornetti ischitani e il meglio della pasticceria napoletana
cornetiamo_milano IG
Ci troviamo da Cornetiamo dove insieme ai farcitissimi cornetti ischitani ci sono anche le graffe, insieme a tanti altri dolci tipici della cucina napoletana. I cornetti ischitani sono dei cornetti da colazione che vengono tipicamente in Campania, per la precisione ad Ischia. Si tratta di una sfoglia sovrapposta ad un impasto brioche, quindi dalla fusione tra un croissant e la pasta brioche nasce l’autentico cornetto ischitano. Si può scegliere tra numerosi gusti: pistacchio, doppio cioccolato, oro nero, nutella, kinder bueno, caffè, ricotta, nocciole e tante marmellate.
Le graffe napoletane, invece, sono uno tra i più classici dolci di carnevale, un dolce immancabile sulle tavole napoletane. Si tratta di ciambelle fritte sofficissime che nell’impasto contengono anche le patate. Ma si possono trovare anche altri dolci della tradizione. Ad esempio, la mini pastiera, la mini caprese, i babà e il patacchione, un dolce croccante fuori ma morbido dentro con un impasto al cacao ripieno di crema di latte e nocciole salate.
# I prezzi e gli orari di apertura
cornetiamo_milano IG – Orari
I prezzi cambiano tra il giorno e la notte. Quelli diurni vedono un cornetto con un gusto a 2 euro, quello a due a 2,50 euro, quelli notturni rispettivamente 3 e 3,50 euro.
Cornetiamo si trova in via Farini 37. Per arrivarci si può usufruire della metro, quando è aperta, scendendo alla fermata Monumentale della M5. Il locale è aperto dal venerdì alla domenica dalle 22 alle 5 mentre in settimana dalle 7 alle 15.
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Il passante nel futuro potrebbe diventare ancora più strategico per i milanesi. Soprattutto se verranno attivate queste nuove linee programmate da Regione Lombardia.
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Le future linee suburbane di Milano
# S14: da Magenta a Rogoredo
Mappa future linee suburbane
Il primo suburbano che dovrebbe essere introdotto è la linea S14da Magenta a Milano Rogoredo, fermando a Corbetta, Vittuone Arluno, Rho, Rho Fiera, Certosa, Villapizzone per poi proseguire nella galleria del passante ferroviario fino a Rogoredo. La linea ricalca quella attiva durante l’Expo, che collegava Rho e Milano Rogoredo. Ci si aspetta una frequenza semioraria, con cadenza 10’/20’ rispetto al S6 (Novara-Treviglio).
La creazione della linea è vincolata ad un adeguamento infrastrutturale non meglio specificato.
# S15: da Malpensa a Rogoredo
gazzetta dei trasporti – Collegamenti da Malpensa
La seconda linea è la S15 che dovrebbe congiungere Milano Rogoredo a Malpensa T2, in un primo momento si pensava che la linea potesse essere attiva prima dell’apertura della variante necessaria a raggiungere Malpensa da Gallarate, ma per come stanno le cose le linea dovrebbe essere aperta interamente. I treni passeranno con frequenza semioraria, con cadenza 10’/20’ rispetto alla linea S5 (Treviglio-Varese). La linea dovrebbe fermare a Malpensa T2, Ferno-Lonate-Pozzolo, Castellanza, Legnano, Canegrate, Parabiago, Nerviano, Rho, Rho Fiera, Certosa, Villapizzone, per poi entrare all’interno del passante ferroviario.
La creazione della linea è vincolata al quadruplicamento del tratto Rho-Parabiago, l’altro vincolo era appunto l’apertura della linea ferroviaria Malpensa-Gallarate.
Credits: wikipedia.org – Tracciato passante di Milano
Con queste modifiche dovrebbero transitare 8 treni all’interno del passante ferroviario, il che comporterebbe una frequenza che nel tratto Lancetti-Porta Vittoria raggiungerebbe 3 minuti e 45 secondi, come una metropolitana. Questa corrisponderebbe alla massima capacità dell’infrastruttura milanese che a poco più di vent’anni dalla sua costruzione si dimostra essere già stretta.
# Un prolungamento per servire la paullese
Da M3 a Crema con la ferrovia
Nelle ultime settimane si è parlato molto della nuova ferrovia che dovrebbe servire la paullese, raggiungendo poi Crema. Possiamo pensare che parte di questi treni venga dirottato a sud dopo aver raggiunto Rogoredo. Infatti, ad oggi la stazione di Rogoredo è capolinea di 5 linee di suburbani, con il transito della linea S13 che termina a Pavia. La regione ha immaginato di prolungare anche la linea S2 fino a Pavia, possiamo quindi immaginare che S14 e S15 raggiungano Crema, lasciando il solo servizio S12 a terminare la sua corsa a Rogoredo.
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