Questo 2024 che stiamo archiviando, ci ha portato via anche uno dei più grandi musicisti meneghini. Il 27 maggio scorso, infatti, ci ha lasciato Ghigo Agosti, pioniere del Rock’n’roll italiano, capostipite dei «cantanti urlatori», tra i primi autori di canzoni demenziali e primo artista ad aver trattato in una canzone la tematica della transessualità.
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Ghigo Agosti, pioniere del Rock’n’roll italiano, capostipite dei «cantanti “urlatori»
# Il primo urlatore nel panorama italiano
E’ mancato dopo 55 anni di carriera e 88 di vita: all’anagrafe di nome faceva Arrigo Riccardo, da ragazzino si appassiona alla fisarmonica, poi passa al pianoforte: suo cugino era attivo nel mondo della musica internazionale e, dall’America, gli porta i dischi dei pionieri del Jazz, del Blues e del Rhytm&Blues, come Luis Jordan, Lionel Hapton e Stan Kenton. Nel 1952 mette in piedi un gruppo musicale che propone cover d’oltreoceano, mentre nel 1954 crea “Ghigo e gli arrabbiati”, dove entra anche Giorgio Gaber. Più che arrabbiato, Agosti era un urlatore, è stato il primo urlatore nel panorama italiano, anche se questa categoria di interpreti la resero famosa Tony Dallara e Adriano Celentano. Quest’ultimo cantò con Agosti, anzi, la leggenda racconta che Ghigo insegnò al “Molleggiato” l’arte del Rock.
Suona con Gaber e Jannacci e mette nella propria musica quella convinzione secondo cui il Rock e il Blues siano la stessa cosa, vista da prospettive diverse. Il 18 maggio 1957 Bruno Dossena organizza del Primo Festival Rock in Italia, ovvero il Trofeo “Oransoda”. Qui si scrive la storia musicale di Milano, perchè questa kermesse si tiene al Palazzo del ghiaccio. Ghigo Agosti è tra i cantanti più attivi in questo manifestazione.
# Le canzoni bloccate dalla censura: “Coccinella” e “Banana”
Nel 1956 scrive la canzone “Coccinella”, dedicata ad un transessuale francese, che Agosti conobbe proprio oltralpe. Il vero nome di “Coccinella” era Jacqueline Charlotte Dufresnoy, la prima donna transessuale nel mondo dello spettacolo. Quando uscì, il brano fece scandalo, venne bloccato, fu inciso nel 1957, ma per due anni rimase nel cassetto, per essere proposto al grande pubblico nel 1959, diventando subito un successo.
Nel 1960 la censura si abbatte ancora sul cantante milanese, quando incide “Banana (frutto di moda)”. «La banana…se la provano ti dicono “ancora”, ma non basta gustarne una sola». Troppi doppi sensi allusivi, figuriamoci se nell’Italia di allora poteva passare inosservata.
# E’ stato anche il precursore del genere demenziale e fondatore del “Partito estremista dell’urlo”
All’inizio degli anni sessanta, Ghigo Agosti fonda il “Partito estremista dell’urlo”, con tanto di manifesti elettorali, che riportavano la sua fotografia e uno slogan che faceva così: «non stare in silenzio; unisciti e urla con noi». E’ stato anche il precursore del genere demenziale, con le canzoni “Scalogna e carcere” e “No! Al Demonio”, ad inizio degli anni sessanta diventa un riferimento per quel tipo di interpretazioni. Verso la fine degli anni sessanta sperimenta l’”Art Rock”, quel genere che si allunga verso il tentativo di andare oltre gli schemi standardizzati del Rock, coinvolgendo il Jazz e la musica classica europea.
# Dal Rock Psichedelico al giornalismo passando per il teatro d’avanguardia
Agosti prova il Rock Psichedelico, con una rivisitazione di “It’s a Man’s, Man’s, man’s world”, che intitola “James Brown dice …io dico!!”, opera che viene proposta al teatro Manzoni nello spettacolo “Off-off”. Passa poi al teatro d’avanguardia, apre i concerti di Jimi Hendrix al Piper milanese, di Elton John e di Isaac Hayes a Genova.
Negli anni settanta si specializza nella fotografia e nel giornalismo. Negli anni ’90 lo vediamo in Tv nella trasmissione “Sarabanda” a duettare con “Coccinella”, ovvero un concorrente della trasmissione, particolarmente appassionato al cantante milanese.
Nel frattempo Ghigo si era trasferito nell’Oltrepò pavese dove morirà, appunto, lo scorso mese di maggio.
FABIO BUFFA
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