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Milano: ISTANTANEE di VITA QUOTIDIANA (fotogallery)

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Vita quotidiana a Milano. Gennaio 2021. Fotogallery di Paola Merzaghi.

Milano: ISTANTANEE di VITA QUOTIDIANA (fotogallery)

Continua la lettura con: MILANO di nuovo in SILENZIO: il secondo lockdown ritratto da Andrea Cherchi (FotoGallery)

PAOLA MERZAGHI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

Dopo Christo, il LAGO D’ISEO torna al centro del MONDO

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credits: si viaggia

Si chiama “Your World” ed è l’opera che verrà installata al centro del Lago D’Iseo per stimolare la responsabilità di ognuno di noi verso la Terra, scopriamo insieme di cosa si tratta e quando sarà di scena.

Dopo Christo, il LAGO D’ISEO torna al centro del MONDO

# L’opera è incentrata sulla simbologia delle mani

Le mani sono gli arti che usiamo di più, quelli con cui abbiamo piano piano scoperto il mondo e che usiamo quando dobbiamo interagire con gli altri, basti pensare alle strette di mano o alle carezze, quelle cose che ci mancano molto in questo periodo di emergenza. L’uomo usa le mani per entrare in contatto con il mondo e con i suoi abitanti, esseri umani, animali o piante.

Sono proprio le mani le protagoniste dell’opera che Quinn installerà sul Lago D’iseo e sono state scelte proprio per la loro importanza, “sono le artefici del tutto“.

# Le mani andranno a reggere la Terra

credits: siviaggia.it

Le mani progettate da Quinn andranno a sorreggere un globo che rappresenta la Terra. La scelta ovviamente non è casuale: le mani, essendo le artefici di tutto, possono essere in grado di salvare il pianeta o di distruggerlo. La più grande arma che esista al mondo, quindi, sono le mani di ognuno di noi. L’artista vuole spingere gli esseri umani a riflettere sui loro comportamenti individuali verso il pianeta e far capire che ognuno dovrebbe prendersi la propria responsabilità e contribuire a migliorare il mondo in cui viviamo.

# L’opera sarà visitabile attraverso una passerella che ricorda quella di Christo del 2016

Your World sarà posta di fronte alle rive di Sulzano e si potrà raggiungere attraverso una passerella che ricorda quella gialla dell’artista Christo installata qui nel 2016 e che passerà fra le due grandi mani che spuntano dalle acque del lago. Il progetto dovrebbe essere inaugurato nel 2022 ma già dai render condivisi dall’artista possiamo vedere come l’opera trasformerà il paesaggio del Lago con il suo impatto visivo ed emotivo.

‘The Floating Piers’

Continua la lettura con: La Biblioteca degli Alberi vs Isola Pepe Verde: due concezioni di GREEN a confronto

ANDRA STEFANIA GATU

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Il progetto più atteso per il FUTURO di Milano? Le TERME alle ex scuderie de Montel

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Milano Città Stato Awards: abbiamo chiesto qual è progetto più atteso per il futuro di Milano? Questa la classifica delle 10 nominations votate nel sondaggio di Milano Città Stato. Per un milanese su quattro il progetto più atteso è quello delle più grandi terme urbane in Italia. 

Qui le 10 nominations 

Qual è stato il progetto per il futuro di Milano del 2020 più importante?

LA CLASSIFICA FINALE

#10 Merlata Bloom (0,7%)

Si ispira alle proprietà e alle caratteristiche di una pianta di cactus, fungerà anche da collegamento tra UpTown e MIND e sarà un valore aggiunto per l’intero quadrante nord ovest di Milano. Al suo interno anche una fattoria urbana. L’inaugurazione è prevista nel 2022.

#9 Metrotranvia Milano-Desio-Seregno (0,9%)

Dopo decenni di stallo, ricorsi, modifiche al progetto e rischio concreto di stop definitivo, ora sembra arrivata la svolta decisiva. È stato infatti consegnato il progetto esecutivo da parte dell’impresa appaltatrice, che tra la primavera e l’estate del 2021 dovrebbe partire con i cantieri.

La prima parte fino a Paderno Dugnano (loc. Calderara) sarà a doppio binario e la seconda (da Calderara a Seregno) a binario singolo con raddoppi per gli incroci. Il progetto prevede la trasformazione dell’obsoleta tranvia interurbana Milano-Desio, con prolungamento a Seregno, in una moderna metrotranvia, intervenendo sulle vie di corsa, la tecnologia impiantistica, la tipologia dei treni e i criteri di esercizio.

#8 Passerella Sesto (2,8%)

Entro il 2023 Sesto San Giovanni avrà una stazione ferroviaria di design, quale primo tassello che connetterà l’area con il futuro progetto di “MilanoSesto – Città della Salute” in costruzione nei terreni dell’ex Falck. Sarà “il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia, e uno tra i principali a livello europeo”.

Si estenderà su piazza Primo Maggio e la nuova piazza lato Città Salute. Attrezzata con bar, negozi e servizi, offrirà una vista panoramica sul nuovo grande parco urbano di cui diventerà il principale punto d’accesso.

#7 Garage Traversi (5,9%)

Garage Traversi

La prima autorimessa multipiano di Milano, con un sistema monta-vetture molto innovativo, tornerà alla luce dopo quasi 20 anni dalla chiusura. L’obiettivo della riqualificazione del Garage Traversi è che torni a breve una vera icona dell’architettura in città, questa volta come punto di riferimento per shopping e lifestyle con più di 5.500 mq di spazio per il retail, e due rooftop mozzafiato destinati ad entertainment e food.

#6 Grattacielo A2A (7,7%)

Grattacielo A2A

Anche la zona sud avrà il suo grattacielo, che entrerà di diritto tra i “supertall” di Milano. La caratteristica più importante sarà la sua forma tubolare e un’originale spaccatura a circa 60 metri di altezza con dei giardini pensili.

La costruzione del nuovo building, all’interno dello Scalo di Porta Romana, coinvolgerà anche la riqualificazione di tutta l’area circostante tra Piazza Trento, Viale Toscana e il piazzale antistante la Chiesa di Sant’Andrea in Via Crema.

#5 M4: fine scavi delle gallerie e inaugurazione prima tratta (10,0%)

La linea M4 aprirà alcune stazioni nel 2021. Nella prima fase attuativa, che dovrebbe inaugurare ad aprile, garantirà l’esercizio nella tratta Linate – Forlanini F.S. con queste 3 fermate:

  • Linate Aeroporto, a servizio dell’aerostazione, qui il viaggio in anteprima al suo interno;
  • Repetti, che sostituirà quasi certamente il nome previsto inizialmente di “Forlanini Quartiere” per non confondersi con “Forlanini F.S.”, anch’esso rinominato. Sarà a servizio della zona di Via Marco Bruto e Piazza Ovidio, oltre ad essere interscambio con la linea 27 per il centro di Milano e per Viale Ungheria e capolinea della futura metrotranvia che attraverserà il quartiere di Santa Giulia fino a Rogoredo M3.
  • Stazione Forlanini, quale interscambio con le linee S5 – S6 – S9 con destinazione centro di Milano (Porta Venezia – Repubblica – Garibaldi, o verso l’esterno come Treviglio, Pioltello, Saronno o Albairate). 

#4 La goccia della Bovisa (13,2%)

Uno dei luoghi più particolari e trascurati di Milano forse ha finalmente un futuro. Si tratta della Goccia della Bovisa, il più grande bosco spontaneo di Milano. La “Goccia della Bovisa” è un’area abbandonata nella zona nord ovest della città di 42 ettari di bosco e ruderi a forma di goccia.

La riqualificazione dell’area è stata affidata al Politecnico di Milano. La goccia diventerà un grande parco scientifico-tecnologico, con un grande parco che ruoterà attorno ai due gasometri recuperati, uno destinato ad ospitare lo “Smart city innovation hub“, l’altro la “Fabbrica dello sport“.

#3 Hub di Segrate (15,1%)

Uno stanziamento di 400.000 euro per finanziare la seconda fase del progetto di fattibilità tecnica ed economica del nodo di interscambio ‘Hub metropolitano Segrate Porta Est Milano – Prolungamento M4 a est di Linate. L’obiettivo è realizzare una stazione di Porta per l’Alta Velocità ferroviaria, in analogia a Milano-Rogoredo e Rho-Fiera. Collegato al progetto l’estensione della M$ fino a Segrate. 

#2 La maxi area pedonale in Centro (18,9%)

Nel contesto dell’apertura della nuova fermata metropolitana della linea M4 San Babila che si interseca con la linea M1, verrà ampliata l’area pedonale dal Castello Sforzesco fino a San Babila estendendola in corso Europa, via Durini, fino a largo Augusto. 

A lavori conclusi infatti ci saranno 70 nuovi alberi, 14.000 mq di area pedonale aggiuntivauna nuova pista ciclabile su Corso Europa e la nuova piazza in Largo Augusto. In questo modo anche quest’area centrale della città sarà raggiungibile esclusivamente con trasporto pubblico e taxi, oppure a piedi o in bicicletta.

#1 Terme alle ex scuderie de Montel (San Siro) (24,8%)

Le ex scuderie De Montel, straordinario complesso in stile Liberty costruito tra il 1915 e il 1917-18 all’angolo tra via Achille e via Fetonte, accanto allo stadio Meazza, diventeranno le “vere” terme di Milano. “Vere” in quanto saranno alimentate dall’“acqua marcia” che scorre sotto la città. 

Sarà il più grande complesso termale italiano in una grande città e le prime terme green d’Europa, a zero emissioni di CO2.

I Milano Città Stato Awards sono stati votati dal 12 dicembre 2020 al 15 gennaio 2021 tra le 10 nominations che sono state segnalate sulla fan page di Milano Città Stato e che sono state più apprezzate (per numero di like) dai fans della pagina. Le percentuali si riferiscono ai voti sulle 10 nominations. In collaborazione con Vivaio.

Per altri milano città stato awards, clicca qui: MILANO CITTA’ STATO AWARDS

MILANO CITTA’ STATO

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7 COSE di Milano di cui i MILANESI FAREBBERO A MENO

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Credits: milanofanpage.it - Inquinamento a Milano

Milano o si ama o si odia, ma anche negli amori incondizionati ci sono difetti a volte insopportabili. Come questi sette. 

7 COSE di Milano di cui i MILANESI FAREBBERO A MENO

#1 Lo smog, una piaga da debellare

Credits: milanofanoagae.it – Inquinamento a Milano

Una delle città più inquinate d’Italia, nell’area più inquinata d’Europa. Ogni anno migliaia di persone si ammalano a causa dell’inquinamento atmosferica ma ancora non si è riusciti a debellare questa piaga. Ci riusciremo mai?

Leggi anche: torre antismog da 100 metri: la portiamo a Milano?

#2 L’umidità, specie in periferia

Nonostante Milano sia una metropoli densamente urbanizzata è circondata dall’area a verde più grande d’Italia, dopo la capitale, e per questo motivo più si esce dal centro e più l’umidità si fa sentire. Ma anche in centro, nelle giornate più afose d’Agosto, la pelle diventa appiccicosa. La pianura padana non è di certo l’area più adatta per chi soffre il caldo umido.

#3 Zanzare, le più agguerrite d’Europa

Logica conseguenza dell’umidità e del caldo sono le zanzare, che a Milano compaiono puntuali poco prima dell’estate e non se ne vanno prima dell’inverno. Le dimensioni variano in base alla vicinanza con l’acqua, infatti sui Navigli e in Darsena possono assumere sembianza umane. Celebre Frank Zappa che dopo un concerto tenuto nei dintorni di Milano nel 1982 ha dichiarato che a causa delle zanzare non avrebbe mai più suonato all’aperto a Milano. 

Leggi anche: Le ZANZARE di Milano: come difendersi e classifica delle zone più infestate

#4 Criminalità d’importazione 

©Lapresse 17-11-2010Napoli,Italia Cronaca Questura centrale l’arresto del casalese Antonio Iovine latitante da 15 anni
Nella Foto:Antonio Iovine

Ndragheta, camorra, mafia, chi più ne più ne metta. La criminalità nata in un alcune aree del mezzogiorno ha permeato il tessuto della nostra città e sarà sempre più difficile liberarne. Richieste di pizzo e estorsione non sono infrequenti. A volte le strade della città si macchiano di delitti efferati, sfacciati. Il milanese che delinque è invece più subdolo, predilige la discrezione delle truffe finanziarie.

#5 Centralismo romano che blocca ogni iniziativa della città

Roma si intromette su ogni scelta della città: dall’ampliare un parchetto, a riaprire i Navigli, fino a fare perdere grosse opportunità per l’invidia di vedere un’altra città capace di eccellere sulla mediocrità nazionale. 

#6 Burocrazia borbonica ostacolo alla vita quotidiana

 

Per richiedere qualsiasi documento, chiudere una pratica, aprire un’attività o risolvere delle piccole controversie servono dei percorsi interminabili che causano stress, arrabbiature e costi ingiustificabili. Milano è ancora imprigionata in una burocrazia di stampo borbonico, dove il funzionario deve esercitare un controllo e imporre una sudditanza nel cittadino. Davvero inconcepibile per una città internazionale come la nostra che punta ad attrarre sempre più investitori stranieri e ad avere un ruolo da città europea e non da paesello del seicento.

#7 Il costo della vita inaccessibile

Senza dubbio Milano è la città europea con il costo della vita più sproporzionato rispetto agli stipendi. Gli affitti sono alti più del doppio rispetto alla media nazionale e delle altre grandi città, per una margherita si può pagare anche 15 euro, mentre gli stipendi nel pubblico sono uguali a quelli delle altre zone d’Italia, nel privato sono inferiori alle controparti europee. Sopravvivere è già un miracolo.

Continua la lettura con 10 idee per rilanciare Milano

MILANO CITTA’ STATO

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I 5 AEROPORTI più BELLI del MONDO

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Aeroporto Singapore

Recentemente abbiamo parlato degli aeroporti più paurosi del mondo, ricordando con nostalgia le volte che in partenza per una vacanza iniziavamo a preoccuparci del volo, perché non esenti da strizza per turbolenze, vuoti d’aria, incidenti, mal d’aereo e quant’altro. Oggi proponiamo una rassegna meno thriller e più elegante, parlando dei più begli aeroporti sparsi per tutto il globo. Purtroppo molti di questi non sono più ai fasti di un tempo, perché gli aeroporti moderni, soprattutto gli hub di compagnie aeree internazionali, sono delle vere e proprie città. Ed esattamente come le città hanno subito sulla propria pelle il drastico calo di presenze, con inevitabili ripercussioni su manutenzione e conservazione degli interni. Ciononostante, dal nostro punto di vista, gli scali più belli al mondo intaccati poco o nulla dalla pandemia restano i seguenti.

I 5 AEROPORTI più BELLI del MONDO

#5 Zurigo, Svizzera: dove si osservano i piloti al lavoro

Credits: avionews.it

Aperto nel 1953, questo aeroporto ospita ogni anno 25 milioni di passeggeri. Fra tanti scali attraenti per diversi motivi, l’aeroporto di Zurigo è:
#1 l’unico al mondo dove è possibile osservare i piloti al lavoro nella cabina di comando, tramite uno speciale ponte di osservazione.
#2 Per i bambini, ci sono spaziosissime nurseries e stanze dei giochi, situate fra il gate A ed E, e seppur non offrano servizio di babysitter, sono organizzate per accogliere genitori e figli con fasciatoi, microonde, tavoli, poltrone e tantissimi giochi per intrattenere i bambini.
#3 L’aeroporto è stato inoltre costruito per aver un basso impatto ambientale. Ad esempio l’acqua piovana viene raccolta e riusata per gli scarichi dei wc. La bellezza dell’efficienza, nella terra dell’efficienza.

#4 Newquay, Regno Unito: vista mare e vista spiagge

Newquay Airport

Collocato a ridosso delle coste della Cornovaglia, l’aeroporto offre ai passeggeri una superba vista sul mare e sulle spiagge inglesi. Lo distinguiamo dai numerosi scali caraibici con caratteristiche simili (pista sull’acqua, sabbia, mare) perché la pista di Newquay ha la forma semicircolare di un quadrato bislungo.

Per i lettori poco forti in geometria, pensate al Circo Massimo di Roma e vi tornerà subito in mente la forma. Nelle immediate vicinanze dello scalo si trovano le principali attrazioni turistiche di quel piccolo paradiso terrestre che è la Cornovaglia: l’ Eden Project, il Cornwall National Maritime Museum e il Tate St Ives.

#3 Brisbane, Queensland: l’oasi naturale 

Credits: airlines-airports.com

Oltre 22 milioni di passeggeri vi transitano ogni anno per raggiungere l’Australia’s Gold Coast, la Sunshine Coast e Whitsundays, località da sogno nell’Emisfero Sud. Il Terminal per i voli internazionali è stato totalmente trasformato in un’oasi naturale, omaggio alla foltissima fauna australiana, dove è possibile rilassarsi immersi tra le palme e la vegetazione autoctona.

Brisbane Airport

Curiosità storica: proprio qui atterrò il primo volo con uno solo passeggero. Era il 1928 e alla cloche sedeva il pilota e pioniere dell’aviazione Bert Hinkler.

#2 Vancouver, British Columbia: l’acquario da 114 mila litri 

Credits: stuckattheairport.com

Fiore all’occhiello dei trasporti nel continente americano, lo scalo canadese (codice Iata YVR) è stato nominato il miglior aeroporto del Nord America per otto anni di seguito. Il motivo? Oltre allo scenario mozzafiato della Columbia Britannica in cui è immerso, stretto fra l’Oceano Pacifico, catene montuose e infinite foreste, l’aeroporto vanta un acquario da 114,000 litri e un intero team che si occupa di salvaguardare la fauna aerea dal rischio di collisioni con altri aeromobili. Natura, sicurezza e rispetto per gli animali.

Vancouver Airport

#1 Changi International, Singapore: l’aeroporto in stile “Avatar” 

Credits: visitsingapore.com

Varcare la soglia dello scalo è come essere catapultati sul set di “Avatar”. Un po’ come fare un viaggio nel futuro, in una città che, tra tutte, è sempre stata una delle più lungimiranti, non solo nel settore trasporti/turismo. Una città che ha saputo portare l’aeroporto a un livello successivo, trasformandolo da luogo di passaggio e di servizio a luogo di piacere, in cui trascorrere memorabili nottate prima di rientrare a casa.

Aeroporto Singapore

Al Changi ci sono un rooftop bar con vista su pista, un giardino per farfalle, un cinema gratuito, cascate, boutique e atelier di moda. Oltre 50 milioni di passeggeri ci transitano ogni anno e il Terminal 3, in particolare, è considerato dai turisti tra i più belli al mondo.  

Aeroporto Singapore

Qui si può assistere a spettacoli teatrali, lasciarsi affascinare da enormi schermi a LED, fare shopping sfrenato, gustare cibo internazionale, godersi una delle tre Spa o un film al cinema (ce ne sono ben 2) lanciarsi da uno scivolo alto 12 metri, fare un tuffo in piscina e fare un riposino nell’hotel interno tra un volo e l’altro.

E voi? Qual è l’aeroporto più spettacolare dove siete mai transitati?

Continua la lettura con LA LINEA 1000: un servizio in elicottero per collegare Milano a mare, laghi e aeroporti

CARLO CHIODO

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Le SETTE PAROLE NUOVE con cui racconteremo i tempi che stiamo VIVENDO

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Credits: perlaretorica.it

Da sempre le parole ci aiutano non solo a descrivere ma anche a definire e interpretare il mondo esterno, influenzando la nostra realtà e la percezione che ne abbiamo e portandosi dietro un bagaglio di idee e suggestioni di cui spesso non siamo nemmeno consapevoli. Le parole hanno il potere di creare la nostra realtà e ognuno di noi è le parole che sceglie di utilizzare. “Le parole sono importanti, chi parla male pensa male e vive male” sintetizzò efficacemente Nanni Moretti in Palombella Rossa nel 1989.

E se la lingua è il testimone del nostro tempo, i mesi della pandemia si distinguono anche per i nuovi vocaboli che ci lascieranno in eredità. Sembra passato un secolo dai tempi di spoilerare, trapper, cafonal, aspirazionale, eppure queste erano le parole del 2019. Il 2020 è stato però un anno di cose inimmaginabili e mai viste prima e con la stessa forza e irruenza è riuscito non solo a creare parole nuove ma a riscrivere, e in alcuni casi anche a stravolgere, il significato di termini già esistenti. Positivo, assembramento o mascherina sono solo alcuni esempi di termini che hanno ormai quasi perso la loro accezione originaria per assumere un nuovo significato legato alla pandemia.

Ecco quindi i principali termini legati alla pandemia entrati nell’edizione 2021 del prestigioso Nuovo Devoto-Oli.

Le SETTE PAROLE NUOVE con cui racconteremo i tempi che stiamo VIVENDO

#1 Covid-19 o Coronavirus

Fino all’autunno del 2019 nessuno, a parte gli scienziati, conosceva questo virus a RNA capace di causare nell’uomo una forma di polmonite atipica chiamata Sindrome Respiratoria Acuta Grave. Inizia a circolare in maniera sempre più prepotente a partire da gennaio insieme al diffondersi del virus e giorno dopo giorno si impone fino a diventare il protagonista dell’anno.  

#2 Lockdown

Originariamente utilizzato per indicare il confinamento dei prigionieri, il termine è stato poi utilizzato per indicare l’isolamento e la chiusura totale di una determinata area, con divieto di accesso, uscita e spesso anche di circolazione interna. Una sola parola capace di racchiudere l’esperienza di miliardi di persone sottoposte a dure restrizioni della loro quotidianità che ne hanno condizionato il lavoro, lo studio e la socialità e di cui capiremo la portata e gli effetti solo nei prossimi anni.

#3 Distanziamento sociale

Traduzione letterale dell’inglese social distancing, significa mettere distanza (fra le persone) all’interno della società al fine di ridurre il rischio di contagio.  L’espressione non piace a molti e il suo utilizzo ha fatto molto discutere. Nei primi mesi ci fu chi suggerì di utilizzare distanziamento fisico ma nel linguaggio comune alla fine è prevalso distanziamento sociale.

#4 Quarantenare

Sottoporre ad isolamento – la quarantena – chi è entrato in contatto con persone risultate positive al Coronavirus. Forse non tutti sanno che l’uso del termine quarantena risale ai primi del ‘400 ed indicava il periodo di isolamento di 40 giorni a cui erano costrette le navi sospettate di trasportare persone o animali contagiosi. La misura di tempo (la quarantina/quarantena di giorni) ha dato poi il nome al periodo ma la lunghezza è stata adattata agli effettivi tempi di incubazione di ogni malattia.

#5 Tamponare

Questo termine non è nuovo ma durante il 2020 ha assunto un significato diverso che ora è diventato anche quello più comune. Oggi tamponare indica infatti l’azione di eseguire un tampone per fare una diagnosi, mentre in origine questo termine è nato per descrivere l’atto di bloccare la fuoriuscita di sangue da una ferita.

#6 Contact tracing

Altro termine anglofono che indica la capacità di individuare tutte le persone entrate in contatto con un soggetto infetto per circoscrivere il contagio isolando tutti i potenziali portatori. Insieme alla diagnosi precoce e all’isolamento dei casi, doveva essere alla base della strategia delle 3 T da implementare durante la seconda fase per tenere sotto controllo la diffusione del virus.

#7 Infodemia

Neologismo nato dalla fusione dei sostantivi “informazione” ed “epidemia“ proprio per indicare quell’abbondanza di informazioni, più o meno accurate e verificate, che rendono difficile per le persone trovare fonti affidabili quando ne hanno bisogno. Una produzione eccessiva di informazioni spesso discordanti tra loro che, più che produrre consapevolezza, ha probabilmente contribuito ad amplificare incertezze e reazioni emotive nelle opinioni pubbliche di tutto il mondo.

Fonti: https://www.devoto-oli.it/neologismi/

LAURA COSTANTIN

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ITALIA primo anno Covid: i NUMERI della DISFATTA

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Nel mondo solo l’Argentina ha registrato una recessione economica peggiore della nostra. La fotografia del disastro. Un prezzo altissimo a cui però non corrisponde alcun risultato sperato: l’Italia è il Paese in Unione Europea con il maggior numero di morti e il primo al mondo per morti in base alla popolazione tra i paesi con almeno 15 milioni di abitanti. 

Ma vediamo i numeri che rappresentano la fotografia del disastro. 

ITALIA primo anno Covid: i NUMERI della DISFATTA

# L’economia del nostro Paese cola a picco: un disastro su tutti i fronti

Il fallimento del modello italiano nella gestione dell’emergenza sanitaria conseguente alla pandemia è ormai conclamato, nonostante il lockdown e le misure restrittive più dure, siamo tristemente il Paese in vetta alla classifica per numero di morti in Europa e in quella dei decessi in rapporto al numero di abitanti al mondo, escludendo tre paesi che hanno un numero di abitanti inferiore ai dieci milioni. 

Il prezzo pagato in termini di morti però è stato vano visto che non siamo stati in grado di preservare l’economia del Paese:

  • 420 miliardi di fatturato persi in un anno con un calo del Pil del 10%
  • tutti i principali settori hanno registrato perdite tra il 70% e il 90%
  • quasi 400.000 imprese e 200.000 professionisti hanno cessato la loro attività, 900.000 dipendenti sono stati licenziati e non hanno avuto il rinnovo del contratto e la cassa integrazione è cresciuta del 900%.

Leggi anche: Dati e previsioni UE: chi ha sacrificato l’ECONOMIA ha sacrificato anche la SALUTE

# I 3 pilastri della nostra economia, turismo, cibo e moda, sono in ginocchio

Credits: tesoriditaliamagazine.it

Tra i settori dell’economia più colpiti ci sono il turismo, il cibo e la moda: i tre asset più importanti in Italia. Il nostro Paese è il quinto al mondo più visitato dopo Francia, Spagna, Usa e Cina e quest’anno abbiamo perso 37 milioni di turisti internazionali, per un calo del settore complessivo dell’81%.

Nel cibo il -93% di prenotazioni nelle attività di ristorazione ha comportato un perdita di fatturato di oltre 27 miliardi. La moda è il risultato dell’ingegno e dell’artigianalità, campo in cui abbiamo pochi rivali, con Milano una delle 4 capitali più importanti: il settore in tutto il 2020 ha perso 30 miliardi di euro.

In tutte le Nazioni si sono registrate perdite economiche, anche se la gran parte dei Paesi ne hanno avuto meno di noi, ma la differenza fondamentale è che, a differenza del nostro esecutivo, gli altri governi hanno messo in campo misure concrete e immediate di sostegno per tutti gli operatori che sono stati colpiti in modo da compensare ogni tipo di danno prodotto, invece che dare bonus una tantum, spesso dati a casaccio.

morti per popolazione – crescita del PIL

Continua la lettura: Il “MODELLO ITALIANO”: penultimi in economia, primi per morti. Queste sono le RAGIONI

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.  

Nuova premier in Estonia: nel nord Europa COMANDANO LE DONNE. In Italia chi potrebbe essere la PRIMA?

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Credit: @kajakallas (INSTG)

Le donne sempre più leader degli stati nel Nord Europa. Anche se nel mondo solo 20 su 200 hanno come capo del governo una figura femminile. E l’Italia? Avrà mai un Capo di Stato donna? Ecco chi potrebbe esserlo. 

Nuova premier in Estonia: nel nord Europa COMANDANO LE DONNE. In Italia chi potrebbe essere la PRIMA?

# Il primo ministro dell’Estonia pronta a rialzare il paese in crisi per la pandemia

Kaja Kallas è stata nominata primo ministro dell’Estonia che vede per la prima volta una donna come leader del paese. La Kallas, 43enne a capo del partito riformista a favore dell’Unione europea e figlia dell’ex premier, andrebbe a sostituire Juri Ratas, venuto a dimettersi a seguito della bufera che ha travolto il suo gruppo politico per sospetta corruzione. 

# 20 paesi su 200 hanno un Capo di Stato donna

Instagram: unwomen

Sono oltre 200 i paesi del mondo ma solo 20 sono capeggiati da figure femminili, un numero che dà l’idea di quanto ancora vada fatto per raggiungere la parità anche dal punto di vista della partecipazione politica femminile. Tra queste 20 figure però vengono contate sia coloro che ricoprono la carica di capo del governo che coloro che hanno funzione di capo di Stato ma senza una vera funzione politica. 

# Le donne che governano gli stati del Nord Europa

Sanna Marin. Primo ministro finlandese. Credits: businesspeople.it

In Europa sono i Paesi del Nord a capeggiare il women empowerment. Erna Solberg, l’Angela Merkel della Norvegia, è la leader del partito conservatore oltre ad occuparsi spesso di diritti femminili. La Danimarca invece è guidata da Mette Frederiksen, spesso criticata per le sue posizioni rigide nei confronti dell’immigrazione e la lotta alla prostituzione. Anche l’Islanda, capitanata da Katrín Jakobsdóttir, e la Finlandia, con Sanna Marin, si sono affidate a due donne che, oltre a rappresentare il proprio Stato, fanno parlare di se per le iniziative femministe e ambientaliste. Ultima ma non per importanza è Angela Merkel che da ben 15 anni è la Cancelliera della Germania dimostrando sempre di riuscire a prendere decisioni scomode senza mai tirarsi indietro. 

# In Europa sempre più donne sono ai vertici statali

Credits: huffingtonpost.it/

Anche il Belgio e la Svizzera sono guidate da due figure tutte al femminile. La Prima Ministra belga, Sophie Wilmès, e la Presidente della Confederazione svizzera, Simonetta Sommaruga, fanno parte delle 20 donne politiche tra gli oltre 200 stati de mondo. Da sottolineare anche che San Marino, Slovacchia e la Croazia hanno deciso di affidare la figura di capo di Stato alle donne, capaci di risollevare i paesi e, a tratti, molto più empatiche degli uomini. In Serbia invece, Ana Brnabic è la prima donna apertamente omosessuale ad ottenere la carica di Prima Ministra.

# Dal caso della nuova Zelanda all’Italia. Chi potrebbe essere la leader del futuro italiano?

Credits: ilmessaggero.it/

La Prima Ministra della Nuova Zelanda, Jacinda Ardern, si è trovata a gestire la crisi della strage Christchurch a seguito dell’attacco a due moschee. La giovane Prima Ministra ha dimostrato come in un momento di difficoltà è riuscita a mantenere una leadership salda oltre che ad avere una comprensione umana che le ha portato fama a livello mondiale. Quali potrebbero essere le donne leader nell’Italia del futuro? 

Le principali indiziate a ricoprire una delle massime cariche dello Stato sono forse due. Giorgia Meloni, leader del partito in maggiore crescita attuale, e Marta Cartabia, Presidente della Corte Costituzionale, più volte ipotizzata come prossimo presidente del consiglio o presidente della Repubblica. 

Continua la lettura con 7 DONNE che hanno LASCIATO IL SEGNO a Milano

MARCO ABATE

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Una vita da bamboccione

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Il problema principale da risolvere dei governanti è come deresponsabilizzarsi.

Tutti gli interventi dei politici in Italia sono fatti per evitare ricadute di responsabilità. Esempio lampante è la gestione del Coronavirus. Dopo un anno siamo ancora al punto che l’unica scelta politica è tra chiudere un po’ di più o chiudere molto di più.
La logica è che tanto più chiudi tanto minore è il pericolo di dover rispondere dei risultati. Se senza aver chiuso avessimo avuto lo stesso numero di morti, che è il record in Europa, oggi avremmo i governanti sommersi sotto una caterva di denunce e sarebbero considerati politicamente responsabili per non aver chiuso.

I politici non vengono giudicati in base al risultato prodotto, che è il record di morti, ma in base all’aver adottato il criterio di massima precauzione per togliere da se stessi qualunque responsabilità sui risultati prodotti.
Il paradosso è che più il governante decide in modo da evitare qualunque responsabilità sulle proprie scelte, più i cittadini assegnano al governante la responsabilità di prendere decisioni sulle loro vite.

Il vero problema è la sudditanza dei cittadini: come eterni bamboccioni preferiamo che ci sia qualcuno che decida per noi su ogni aspetto della nostra vita. Anche se a questo qualcuno la cosa che gli importa di più è di eliminare qualunque responsabilità su ciò che ci dovesse provocare.  
L’unica via di uscita è esattamente come in famiglia. Così come per diventare adulti bisogna togliere ai genitori la responsabilità di decidere cosa è meglio per noi, così noi cittadini dobbiamo avere la maturità di pretendere da chi ci governa di restare fuori dalle scelte fondamentali della nostra vita. 

Continua la lettura con: le vittime della paura

MILANO CITTA’ STATO 

 

“La CASA del FUTURO sarà come un’AUTOMOBILE”

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Credits: carloneworld.it

La rivoluzione del settore immobiliare viene illustrata da Mario Abbadessa, Senior Managing Director di Hines, in un’intervista pubblicata sul Corriere della Sera. Riportiamo alcuni estratti.  

“La CASA del FUTURO sarà come un’AUTOMOBILE”

# Il leasing abitativo con servizi a valore aggiunto. Quali sono?

Credits: immobiliarebruschi.it

Dopo l’introduzione del leasing per le automobili, la nuova tendenza nel settore immobiliare sarà il leasing abitativo che permette di calmierare gli affitti a canoni nelle grandi città d’Italia come Milano. Questo consentirà di abitare in condomini di ultima generazione con servizi a valore aggiunto come palestre, piscine, aree giochi per bambini e un supporto di baby-sitter ma allo stesso tempo, grazie allo sviluppo causa Covid, anche di svolgere in piena tranquillità il proprio lavoro in smart-working. Questa l’anticipazione di Mario Abbadessa di Hines, pubblicata sul Corriere della Sera. Vediamo qualche estratto. 

# “In arrivo nuovi tipi di investimenti ad hoc per la classe media”

Youtube: MonitorImmobiliare

«Senza avere un approccio speculativo, con rendimenti meno attraenti rispetto a quelli basati sullo sviluppo di progetti immobiliari di lusso, ma orientandosi alla classe media che fa fatica a trovare una soluzione flessibile sul mercato libero senza sobbarcarsi investimenti troppo a lungo termine» è ciò che afferma Mario Abbadessa, Senior Managing Director di Hines, colosso americano in ambito immobiliare.  L’obiettivo è quello di colmare una domanda di mercato che fino ai giorni d’oggi non è stata soddisfatti ma che con la pandemia Covid ha aperto gli orizzonti per nuovi tipi di investimenti: «Il futuro? Il leasing abitativo. Affitti a canoni calmierati in grandi città come Milano ma in condomini di ultima generazione, con servizi a valore aggiunto come aree coworking, palestre, spazi giochi per i bimbi e supporto di baby-sitter. Una casa che è anche un po’ in ufficio vista l’esplosione dello smart-working ma senza perdere l’aspetto relazionale del lavoro che si può recuperare anche condividendo scrivania e pc col vicino di casa»

# La casa si trasformerà in un’automobile 

Credits: carloneworld.it

In un mondo dove il cambiamento è alla portata di tutti e dove, grazie ai lavori sempre più flessibili e meno statici, comprare casa rischia di essere fin troppo vincolante. Le case in affitto spopolano da qualche anno perchè consentono di non investire un ingente capitale ma di sfruttarlo fin quando si vorrà. L’obiettivo del futuro è quello di concedere degli appartamenti in condomini che allo stesso tempo offrono servizi che attualmente non sono presenti. Questo consentirà di trasformare la casa in una sorta di automobile, mezzo per spostarci ma che allo stesso tempo può trasformarsi in altro: «Io stesso vivo in affitto a Milano con moglie e figli. Comprare casa rischia di essere troppo vincolante. Con le vite che abbiamo, i cambiamenti che stiamo vivendo e i cicli di lavoro ormai sempre più corti la soluzione è l’affitto. Ma a canoni calmierati. Un prezzo fisso, non esorbitante, che includa però nel costo una serie di servizi che attualmente non abbiamo. Servono edifici di nuova generazione, con i migliori standard di efficienza energetica anche a tutela dell’ambiente, ma con una serie di spazi condivisi per coprire l’esigenze dello smart-worker che però ha bisogno anche di fare sport, per i bisogni dei figli con la didattica a distanza e il parco sotto casa per giocare con gli amici, di un’area barbecue per il week end. La casa diventerà come l’automobile. Con i servizi che conteranno più delle mura. Senza lasciare le città contenitori dei nostri lavori e fatte di stimoli e crescita».

# Il progetto di porta Vittoria e gli investimenti in Italia

Credits: blog.urbanfile.org

Mario Abbadessa annuncia che, grazie anche a Prelios guidata da Palenzona, verranno investiti 180 milioni per il complesso di porta Vittoria. L’obiettivo è quello di riqualificare un’area nelle vicinanze dell’aeroporto di Linate, offrendo alla città un parco di 40 mila metri quadrati con al suo interno oltre 200 unità immobiliari in affitto a canoni accessibili. Tutto questo avverrà entro il primo semestre del 2022 ma come testimoniato da Abbadessa stesso, investiranno ulteriormente su Milano una cifra che si aggira sul miliardo di euro. L’obiettivo inoltre è quello di investire in Italia, mercato appetibile per gli investitori stranieri, perchè la città rappresenta un buon modo di allocare i risparmi.

Perché Milano, che ha subito una battuta d’arresto?

«Perché l’Italia avrebbe bisogno del modello-Milano invece. Servizi efficienti, progetti veloci grazie ad un’amministrazione competente. I nostri investitori, principalmente americani, ritengono che la città rappresenti un buon modo di allocare i risparmi. Stiamo investendo anche a Firenze e stiamo valutando anche di farlo a Roma. E la sorprendo: nonostante l’instabilità politica, evidente in questi giorni, ed economica, l’Italia è invitante».

Fonte: Corriere

Continua la lettura con SORPRESA: ci sono zone a MILANO in pieno BOOM IMMOBILIARE. Più 50% in tre anni

MARCO ABATE

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La SUPER MAPPA dei TRASPORTI di Milano

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Credits: Nicola Russi Fb

La mappa dei trasporti milanese ha la grossa pecca di non evidenziare l’integrazione della rete metropolitana con quella suburbana e il passante. Il Prof. Nicola Russi, architetto milanese che insegna al Politecnico di Torino, ha provato a porvi rimedio. Ecco come sarebbe.

La SUPER MAPPA dei TRASPORTI di Milano

# Il confronto tra la mappa attuale ATM e quella rivista con la rete del 2023

Mappa ATM 2021

L’idea e la realizzazione della mappa è opera dell’architetto Nicola Russi che insegna al Politecnico di Torino e che ha fondato a Milano lo studio di progettazione Laboratorio Permanente, con cui ha vinto il concorso internazionale per gli scali ferroviari Farini e San Cristoforo con il progetto, sviluppato insieme allo studio OMA, Agenti climatici.

Credits: Nicola Russi Fb – Mappa alla data 2023 con Linea M4 completa

Nel suo profilo facebook Nicola Russi spiega la filosofia alla base della mappa:

#1 mantenere una certa fedeltà ai colori e grafica esistente e storica, per esempio spessore delle linee alla Bob Norda

#2 utilizzare uno schema cartesiano con inclinazione 45% alla Vignelli

#3 Includere tutte le tratte delle linee S, distinguendole nella loro tratta urbana e extra urbana e differenziare per frequenza lo spessore delle tratte urbane

#4 Includere nuove tratte in costruzione, come fossero già concluse, in una prima carta, e includere alcune delle estensioni previste, quelle che ho studiato essere le più probabili, nella seconda

#5 includere collegamenti ferroviari agli aeroporti.

# La mappa dei trasporti prevista nel 2030 con i prolungamenti della M1 a Baggio, M4 a Segrate e M5 a Monza Polo Istituzionale

Credits: Nicola Russi Fb – Mappa con orizzonte 2030

La seconda mappa vede l’inserimento dei principali prolungamenti in corso, finanziati o già approvati che dovrebbero aprire nel 2030: la linea M1 a nord fino Cinisello/Monza Bettola e a ovest fino al Quartiere Olmi, la linea M4 all’hub di Segrate AV e la linea M5 fino al capolinea di Monza Polo Istituzionale. Come da lui stesso sottolineato sono presenti alcuni errori di denominazione di alcune stazioni metropolitane o di inversione nella posizione delle fermate sulle linee suburbane in uscita da Milano.

La mappa così disegnata ha però il merito di far vedere in modo chiaro tutte le destinazioni raggiungibili dalla città e viceversa come arrivare da tutta la regione e anche dalla Svizzera, includendo tutte le linee di trasporto su treno e in aggiunta le indicazioni dei tre aeroporti di Linate, Malpensa e Orio al Serio.

Potrebbe essere una valida alternativa all’attuale mappa ATM per rendere più facile far capire a milanesi e pendolari come muoversi su tutta la rete di trasporto pubblico?

Leggi anche: Entro il 2030 la METRO CRESCERÀ del 34%: le 38 NUOVE FERMATE in arrivo

Continua la lettura con: M4 e le altre: le NOVITÀ della METRO di Milano attese per il 2021

FABIO MARCOMIN

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🛑 Lombardia verso la ZONA ROSSA

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La prima regione a tornare zona rossa nella seconda ondata e ad esserlo rimasta per più tempo è la più indiziata a diventarlo ancora da domenica 17 gennaio. Questa sembra la decisione che verrà presa dal governo con la nuova ordinanza. 

🛑 Lombardia verso la ZONA ROSSA

Tasso di positività (rapporto nuovi casi su tamponi) stabilmente ormai sotto la fatidica quota 10%. E da settimane sempre al di sotto della media nazionale. Decessi in calo, vicini ai minimi della seconda ondata e in rapporto alla popolazione inferiori alla media italiana. Anche le terapie intensive che nel picco della seconda ondata avevano superato il 70% della capacità totale, risultano in calo ormai da due mesi, rientrando attorno al 30%.

Sembrano dati incoraggianti con tendenze più rosee rispetto alla media nazionale, eppure un’altra volta non basta. La Lombardia, insieme a Calabria e Sicilia, è indiziata per adottare da domenica 17 gennaio le misure più restrittive programmate per contrastare la pandemia. 

A questo punto viene da porsi due domande di segno opposte: 

  1. Se questi sono i dati ufficiali che mostrano uno scenario per la Lombardia di miglioramento più sensibile rispetto al resto del Paese, in base a quali dati invece si sta decidendo un nuovo periodo di costrizioni?
  2. E visto che la Lombardia è la regione che sta adottando le misure più restrittive da più tempo, se è quella che necessita sempre nuove restrizioni, si potrebbe mettere in dubbio l’efficacia delle restrizioni adottate per contrastare l’epidemia

Qualunque sia la risposta, sembra ormai certo che da domenica 17 gennaio 2021 saranno 9 le regioni in zona arancione e 3 in zona rossa. 

Continua la lettura con: Lombardia rischia il rosso: nonostante i principali indici siano migliori del resto d’Italia

MILANO CITTA’ STATO 

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Il National Geographic INCORONA la LOMBARDIA: D’INVERNO è la NUMERO UNO

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credits: @livigno

“Le località montane della Lombardia godono di più ore di sole invernale che in qualsiasi altra parte d’Europa“. Queste parole non sono state pronunciate da un fiero lombardo ma sono l’elogio che il National Geographic ha riservato alla nostra regione, considerandola perfetta per la stagione invernale. Andiamo a scoprire insieme i consigli su cosa fare in Lombardia d’inverno che, finchè non si riaprono le regioni, solo i lombardi si possono godere.

Il National Geographic INCORONA la LOMBARDIA: D’INVERNO è la NUMERO UNO

# Adamello perfetto per il sci di fondo

credits: @nikmoreschi

La regione è ricca di impianti dove sfogare la propria voglia di sciare ma loro hanno scelto di nominare la zona del bresciano, con le stazioni sciistiche di Passo del Tonale e Ponte di Legno sono ideali per i principianti e anche per i più esperti. Per chi invece ama lo sci di fondo il luogo ideale è il vasto comprensorio dell’Adamello.

# Montespluga e Tonale per lo Snowkiting

credits: @plaskeland

Lo Snowkiting è uno sport invernale in cui le persone usano degli aquiloni da trazione per farsi trainare su superfici innevate. Il bello di questo sport è che possono essere usati sia gli sci sia la tavola da snowboard. In Lombardia è perfetto da praticare a Montespluga, frazione della località di Madesimo nella Valchiavenna, oppure al Passo del Tonale.

# Arrampicata sul ghiaccio: in Valtellina sono state costruire pareti di ghiaccio fatte apposta per essere scalate

credits: @matteo_tei_meucci

L’arrampicata non è soltanto uno sport estivo, sono molti gli intrepidi che sfidano il ghiaccio a furia di colpi di piccozza. La Valtellina è il regno di questo sport: qui si trovano torri di ghiaccio appositamente costruite per divertirsi a scalare il ghiaccio con l’imbracatura adeguata e, perché no, riprendere le energie con un pranzo a base di pizzoccheri e polenta taragna.

Leggi anche: la Milano vista dalla Valtellina

# Trekking sul Sentiero delle Orobie con la cascata più alta d’Italia

credits: @fabriziofarinoni

National Geographic consiglia moltissimi luoghi dove poter fare trekking in Lombardia, tra quelli più belli sicuramente c’è il sentiero delle Orobie che si trova nel territorio fra Bergamo e Lecco. La particolarità di questa passeggiata è la costante presenza di fiumi e torrenti che danno un tocco magico all’esperienza. Inoltre, questo sentiero ospita la cascata più alta d’Italia, quella del Serio, presso Valbondione.

# La Valcamonica è perfetta per lo snow tubing

credits: @prestonp29

La Valcamonica è famosa soprattutto per i ritrovamenti di varie pitture rupestri, ma non solo, è anche il luogo ideale per fare snow tubing. Questa pratica consiste nello scivolare sulla neve con un gommone, che può essere monoposto o doppio. La Valcamonica ospita diversi impianti di risalita forniti di nastri trasportatori che conducono in vetta. Uno sguardo veloce sulla bellezza delle Alpi e poi si può saltare giù insieme al proprio gommone.

Leggi anche: I segreti delle incisioni rupestri della Valcamonica

# Livigno: la vacanza ideale fra pattini e alpaca

credits: @livigno

Livigno è una località sciistica pregiata, ma è anche il luogo più bello in cui pattinare sul ghiaccio, un’attività adatta a tutti. Inoltre qui si può fare un’attività molto particolare: passeggiare nella neve in compagnia di dolcissimi lama e alpaca, una cosa che non capita tutti i giorni insomma.

# Ciaspolate nel Parco dello Stelvio in un paesaggio mozzafiato

credits: @ursusadventures

Per chi è un amante delle ciaspolate o semplicemente vuole ammirare paesaggi stupendi sicuramente il miglior suggerimento è il Parco dello Stelvio. Questo luogo sa regalare una pace unica e per i più silenziosi sarà possibile intravedere qualche timido cervo o curioso camoscio.

# Alle Terme sul Garda 

credits: @noemipiva_

Le vacanze non sono solo la ricerca dell’adrenalina, per chi ama il relax e il contrasto caldo-freddo le terme sono la miglior soluzione. Sirmione è un centro termale fantastico dove si può ammirare il Lago di Garda immersi in una calda piscina, mentre all’interno del centro troviamo sessioni di fangoterapia, massaggi e cura dei disturbi vascolari e dermatologici.

Fonte: siviaggia

Continua la lettura con: Il FOREST BATHING: i 5 luoghi dove praticare in Lombardia il “BAGNO nel BOSCO”

ANDRA STEFANIA GATU

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I TRE SEGRETI delle TRE CIRCONVALLAZIONI di Milano

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Credits: abitare.it

Cosa significa circonvallazione? Qual è la differenza tra quelle che possiamo trovare a Milano? Che cosa distingue la Circonvallazione con la “C” maiuscola?

I TRE SEGRETI delle TRE CIRCONVALLAZIONI di Milano

# Cosa significa circonvallazione?

Credits: focusjunior.it/

Il termine circonvallazione significa “strada che circonda il vallo”, ovvero quella strada che in origine circondava le mura della città. Se inizialmente, veniva scavato un fosso attorno alle mura, ai giorni d’oggi sono le strade, o meglio le circonvallazioni, a circondare le “mura” cittadine.

# Quali sono le circonvallazioni di Milano?

Credits: abitare.it

Le circonvallazioni di Milano sono costituite da tre anelli viari concentrici che ruotano attorno al centro storico della città.

  • la cerchia dei navigli: racchiude la Milano medievale. L’anello d’acqua che giunse a circondare la città medievale era composto da due bracci secondari, innavigabili, che congiungevano la Cerchia dei Navigli al fossato del Castello Sforzesco completando l’anello d’acqua intorno alla città. L’area di Milano all’interno della Cerchia dei Navigli è di 2,97 km².
  • la circonvallazione interna: ricalcano il tracciato delle mura spagnole ed è percorsa principalmente da viali alberati. L’area di Milano delimitata dalla Cerchia dei Bastioni è di 9,67 km². I terrapieni della mura spagnole sono stati tutti demoliti tranne i Bastioni di Porta Venezia lungo viale Vittorio Veneto che sono presenti ancora oggi.
  • la circonvallazione esterna: anello viario che fino alla fine della seconda guerra mondiale ha grosso modo delimitato l’estensione urbana massima della città.

La circonvallazione esterna è la strada continua più lunga di Milano: 19,5 km. Mentre quella interna è 11,2 Km.
Muoversi da una circonvallazione all’altra è molto semplice, basta spostarsi sul raggio di una ruota dal centro verso la circonferenza o viceversa.

# La circonvallazione con la “C” maiuscola: quella percorsa dalla filovia

Credits: fanpage.it

Ad oggi per circonvallazione si intende quella più esterna che ha funzione di delimitare il territorio milanese ma allo stesso tempo per identificare coloro che abitano a Milano da chi invece risiede nei dintorni. La circonvallazione Esterna è stata costruita sulla base del primo piano regolatore della città, chiamato “Piano Beruto”. Fino alla metà del Novecento ha costituito il limite della città ma in una Milano moderna dove non si parla più semplice “città” ma di “città metropolitana”, questo significato sta venendo a mancare sempre più. Questa cerchia è chiamata filoviaria perché ancora oggi è percorsa da filobus lungo il suo perimetro che ne delimitano i confini. In buona parte il filobus di riferimento è la linea 90-91. 

Continua la lettura con La proposta: la linea 90-91 sulla CIRCONVALLAZIONE anche sul tratto NORD-EST

MARCO ABATE

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2021-2023: i NUOVI GRATTACIELI in arrivo a Milano (Immagini)

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Sarà un triennio esplosivo per l’inaugurazione di nuove torri e grattacieli in tutti i quadranti della città. Scopriamo anno per anno tutte le novità.

2021-2023: i NUOVI GRATTACIELI in arrivo a Milano (Immagini)

2021 

#1 Gioia22 in Porta Nuova: 120 metri e 26 piani, il primo grattacielo a inaugurare nel 2021

Credits: Urbanfile – Gioia 22

Gioia 22, soprannominato “la scheggia” a causa della sua particolare architettura che si sviluppa allargandosi in una tensione verso l’alto e che al contempo si protende verso il basso. Sarà la nuova sede di UBI Banca, il primo grattacielo a inaugurare tra febbraio e marzo e il primo a emissioni zero. Disegnato da Pelli Clarke Pelli Architect ha un’altezza di 120 metri per 26 piani

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#2 Nel Social Village in zona ex-Expo gli edifici 3 e 4, rispettivamente di 65 e e 84 metri 

Credits: grattacielilitaliani.it

All’interno dell’ex Expo Village, il complesso residenziale realizzato per ospitare i partecipanti di Expo 2015, lo studio CZA Cino Zucchi Architetti sta portando a conclusione queste due torri che vanno a completare il complesso di Social Housing del lotto R9 del progetto Cascina Merlata. Le due torri, alte rispettivamente 65 e 84 metri, contano circa 200 alloggi ad affitto a canone concordato e patto di futura vendita.

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#3 Torre Aurora con l’affaccio su Citylife, alta 70 metri per 19 piani

Credits: auroralanuovamilano.it

Aurora è un complesso di 3 edifici residenziali che affaccia sul quartiere di Citylife, costituito da due blocchi lineari e la torre di 19 piani e 70 metri d’altezza, realizzata da Borio Mangiarotti Spa, storica società tra i protagonisti principali del panorama immobiliare milanese. Il progetto residenziale, firmato dallo Studio Calzoni Architetti, ridà vita ad uno dei più grandi isolati tracciati nel piano Beruto del 1889. In totale sono presenti 143 appartamenti, 172 box ed 11 posti auto. 

#4 Il nido verticale: disegnato da Cucinella, alto 120 metri per 23 piani 

Credits: urbanup.it – Torre Unipol

La torre Unipol, ormai nota come il “Nido verticale” di Cucinella, così soprannominato per la sua forma e struttura, ha già raggiunto la quota massima in altezza con il core e ora, si sta provvedendo alla realizzazione degli impianti e dell’intelaiatura esterna che ne comporranno la maglia. Entro la fine del 2021 il grattacielo di 120 metri per 23 piani dovrebbe essere completamente realizzato.

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2022 

#1 Città Contemporanea 3.0: tre edifici in linea più una torre di 92 metri nel progetto di Cascina Merlata

Credits: cittacontemporanea.it

Città Contemporanea 1.0 e 2.0 già consegnate, iniziati da poco i lavori per il lotto 3.0, tutto il progetto è frutto della collaborazione tra lo studio Antonio Citterio Patricia Viel e CMB. Insieme hanno condotto una co-progettazione integrata che si esplica nella qualità dei materiali, nella scelta degli elementi di design degli edifici e degli spazi pubblici. In questo terzo lotto sono previsti quattro edifici, tre in linea, più una torre di 28 piani e 92 metri, per un totale di 357 appartamenti. Tutti questi edifici fanno parte del lotto R7 riservato all’edilizia convenzionata del progetto di Cascina Merlata.

#2 Torre Milano: nel quartiere Maggiolina, 83 metri distribuiti su 24 piani

Credits: grattacielimilano.it

Torre Milano è un progetto interamente milanese, frutto della collaborazione di tre grandi nomi dell’immobiliare della città: Impresa Rusconi, Storm.it e lo studio di architettura Beretta Associati, che ha progettato l’edificio ispirandosi ai grattacieli simbolo del boom economico della città e agli stilemi tipici dell’architettura razionalista. Il progetto è frutto anche di uno dei primi interventi di equity crowdfunding immobiliare. La torre avrà un’altezza di 83 metri con 24 piani.

#3 Trilogy Tower: tre torri in zona Portello, la Platinum sarà alta 69 metri

Credits: grattacilelimilano.it

Trilogy Towers è un complesso residenziale firmato Abitare In, costituito da tre torri di altezze diverse collegate al piano terra e denominate rispettivamente: Gold, Diamond e Platinum. La più alta, costituita da 18 piani, raggiunge l’altezza massima di 68,80 m. Il progetto strutturale è dell’ingegner Alfonso Corredor di Studio PP8, mentre il progetto architettonico è di BAEC (Building Appraisal & Estimating Consulting).
Le torri, situate in zona Portello, affacciano su CityLife e il vicino Monte Stella.

#4 Terminal Tower: alta 65 metri per 18 piani, nei pressi del futuro capolinea ovest San Cristoforo della linea M4 

Credits: grattacielimilano.it

Terminal Tower comprende 33 unità residenziali di cui 20 trilocali, 7 bilocali, 6 quadrilocali oltre a 40 posti auto e si colloca in un’area al centro di un importante progetto di riqualificazione urbana che prevede la realizzazione di un parco di circa 140.000 mq e della nuova linea metropolitana cittadina M4 San Cristoforo integrata con la fermata della linea suburbana S9. Complessivamente la torre avrà 18 piani su 65 metri d’altezza.

2023 

#1 Torre Faro A2A: il primo grattacielo nel sud Milano, alto 145 metri per 28 piani

Credits: fanpage.it – Torre Faro A2A

Sarà la nuova sede milanese di A2A, la più grande multiutility italiana. L’edificio servirà a raggruppare sotto un unico tetto gli svariati uffici sparsi sul territorio. Caratteristica saliente del progetto sarà l’originale “spaccatura” centrale a circa 60 metri d’altezza con giardini pensili oltre che l’uso di innovativi sistemi di efficienza energetica ed eco sostenibilità. Raggiungerà i 145 metri per 28 piani complessivi.

Leggi anche: Un nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO sopra Milano

#2 The Gate: il quarto grattacielo di Citylife soprannominato “lo sdraiato”, toccherà la quota massima di 110 metri

Credits: corriere.it – Il quarto grattacielo

The Gate, soprannominato dai milanesi anche “lo sdraiato” per rimanere in linea con le definizioni date alle vicine tre torri il dritto, lo storto e il curvo, è l’ambizioso intervento di Bjarke Ingels Group (BIG): la nuova porta d’ingresso alla città. Due edifici autonomi collegati da una struttura a portico sospeso lunga ben 140 metri, sotto il quale ci saranno spazi di lavoro, negozi, ristoranti, due corti private ed un rooftop bar con piscina. L’edificio più basso, circa i 50 metri d’altezza, comprenderà un hotel di 10 piani e più di 120 camere, il più alto adibito ad uffici arriverà a 110 metri di nell’estremità strutturale.

Leggi anche: 3 PROGETTI ICONICI nel FUTURO di Citylife

#3 TPR Tower of professions: lungo la ferrovia Milano-Mortara delimitato a sud dal Naviglio Grande, 20 piani per 75 metri

Credits: grattacielimilano.it

Il progetto TPR prevede la costruzione di un complesso edilizio multifunzionale su una posizione strategica lungo la ferrovia Milano-Mortara che collega Corsico al centro di Milano in pochi minuti. Il complesso, che si affaccia su un parco urbano esistente delimitato a sud dal Naviglio Grande, è composto da una grande lastra orizzontale di due livelli fuori terra, sormontata da una torre di 20 piani per un’altezza di 75 metri.

#4 Park Towers: le due torri affacciate sul fiume Lambro. La più alta raggiungerà i 77 metri 

Credits: milano.corriere.it – Park towers

Park Towers Milano è un progetto di Asti Architetti gestito da BlueStone, primario sviluppatore immobiliare. Le due torri di 77 e 55 metri d’altezza, entrambe con affaccio sul parco Lambro, sono composte da 107 appartamenti di diversi tagli e metrature, 123 box e si svilupperanno su un area verde di circa 5.000 metri quadrati ad esclusiva fruibilità dei residenti con spazi comuni come co-working, palestra, area gioco bambini, delivery room, sala eventi. 

#5 I grattacieli fratelli “Gioia 20 Est” e “Gioia 20 Ovest”: prospicenti “la Scheggia” in consegna nel 2021, alti rispettivamente 98 e 64 metri

Credits: Urbanfile – Gioia 20

Il progetto di “Gioia 20” è suddiviso in “Gioia 20 Est”, alto 98 metri di fronte a “Gioia 22”, e “Gioia 20 Ovest” di 64 metri. A fine 2020 sono state predisposte le aree di cantiere e le opere speciali propedeutiche a scavi e fondazioni che dovrebbe partire a breve. Le due torri ad uso terziario, che rientrano nel vasto progetto di Porta Nuova Garibaldi Varesine, andranno a coprire gli ultimi due buchi rimasti in questa porzione del Centro Direzionale. Consegna prevista tra fine 2023 e inizio 2024.

Continua la lettura con: I 7 NUOVI GRATTACIELI in partenza o in arrivo nel 2021

FABIO MARCOMIN

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🛑 #IOAPRO: venerdì 15 la protesta simbolica. Chi sono, chi partecipa, cosa succederà, cosa si rischia?

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Credits: scattidigusto.it

Molti ristoratori sono in ginocchio. Hanno deciso di contestare i divieti imposti dal nuovo Dpcm lanciando la campagna #ioapro. Il 15 gennaio partirà un gesto di disobbedienza civile, che durerà tre giorni, senza però trasgredire le norme: i locali resteranno aperti all’ora di cena consentendo ai clienti di sedersi ai tavoli fino alle 22 ma senza consumare. Ecco i dettagli dell’iniziativa.

#IOAPRO: venerdì 15 la protesta simbolica. Chi sono, chi partecipa, cosa succederà, cosa si rischia?

# Cosa prevede l’iniziativa di disobbedienza civile dei ristoratori #IoApro dal 15 al 17 gennaio

Con l’iniziativa #IoApro i ristoratori vogliono far sentire la propria voce e contestare le norme inserite nell’ultimo Dpcm che prevedono la chiusura di bar e ristoranti, con il probabile stop anche all’asporto dopo le ore 18. I locali che aderiscono resteranno aperti anche a cena lasciando sedere le persone senza consumare, ma non oltre le 22 e per eventuali sanzioni che dovessero essere comminate a esercenti e clienti è previsto il supporto di un team legale.

La rivolta via social partita da un’idea di Maurizio Stara, titolare del pub “Red Fox” di Cagliari, che ha lanciato un appello su Facebook:
Non spengo più la mia insegna, io apro. La nostra è una protesta pacifica volta a dimostrare il nostro senso di responsabilità e la nostra capacità di rispettare e far rispettare le regole di prevenzione del Covid-19. Ai partecipanti è richiesto di accomodarsi al tavolo assegnato (non più di 4 persone per tavolo) e di rimanere seduti e composti. La mascherina andrà indossata per accedere al locale e per alzarsi per qualunque motivo. Una volta seduti potrà essere tolta, piegata e messa via. Non sarà possibile somministrare cibi e bevande, quindi consumarle in loco. Vi chiediamo di passare una mezz’ora con noi e di pubblicare un selfie con gli hashtag #nonspengopiùlamiainsegna e #ioapro taggandovi all’interno dal locale. Tutti i partecipanti verranno omaggiati con un piccolo ringraziamento d’asporto per la collaborazione. Grazie per il supporto“.

# Sono 50.000 i ristoratori che hanno aderito all’iniziativa, in più di 50 città in tutta Italia

Il tam tam sui social è fortissimo, tanto che saranno previste adesioni in tutta Italia, anche a Milano. Si parla di circa 50.000 ristoratori coinvolti. A plaudere all’iniziativa anche la Fipe Commercio, organizzazione di categoria di bar, ristoranti e locali d’intrattenimento, per voce del presidente Roberto Calugi: “Io credo che il governo farebbe bene ad iniziare la settimana controllando il territorio invece di massacrare un settore che invece è già di suo massacrato. È il caso di dire “basta”, la misura è colma. Se il governo vuole vedere centinaia di migliaia di persone che vengono in piazza a protestare verso modalità che sono incomprensibili, allora questo è il modo giusto. Non ne possiamo veramente più. Nessuno ci coinvolge e la mattina ci vediamo le notizie sui giornali.

Fonte articolo: MiTomorrow

# Cosa rischiano i partecipanti: fino a 1.000 euro di multa per esercenti e clienti e chiusura del locale fino a 30 giorni

Il rispetto delle norme anti-Covid non esclude l’intervento delle forze di polizia che infatti potranno sanzionare esercenti e clienti in base a quanto confermato nell’ultimo Dpcm. Le violazioni delle misure restrittive imposte potranno esser punite con una sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro, suscettibile di essere applicata sia agli esercenti che ai consumatori. Per quanto riguarda le categorie rappresentate, con la sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio o dell’attività da 5 a 30 giorni, oltre a eventuale configurazione a carico dei trasgressori di gravi ipotesi di reato, come i delitti colposi contro la salute pubblica previsti dall’art. 452 c.p.

FABIO MARCOMIN

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La VITTORIA degli STUDENTI MILANESI: si ritorna a scuola

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Credits: chenews.it

Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso del comitato «A scuola!» contro l’ordinanza regionale dell’8 gennaio che aveva disposto la didattica a distanza al 100% per tutte le scuole secondarie fino al 25 gennaio. Ora gli studenti potranno rientrare in classe.

La VITTORIA degli STUDENTI MILANESI: si ritorna a scuola

# Accolto il ricorso al Tar del comitato «A scuola!» contro l’ordinanza regionale che aveva disposto la Dad fino al 25 gennaio

Credits: milano.repubblica.it

Il Tar della Lombardia ha accolto il ricorso del comitato «A scuola!» contro l’ordinanza regionale dell’8 gennaio che aveva disposto la didattica a distanza al 100% per tutte le scuole secondarie fino al 25 gennaio. Significa che gli istituti superiori possono riaprire, anche fosse per soli due giorni. Infatti nel caso in cui la cabina di monitoraggio dell’Iss riportasse da domenica la Lombardia nuovamente in zona rossa la scuola potrebbe riaprire solo per le giornate di venerdì e sabato. 

Nello specifico il Tar scrive che l’ordinanza è sospesa “nella parte in cui disciplina la didattica a distanza, imponendola al 100%, nel periodo compreso tra i giorni 11 e 15 gennaio“. Secondo il ricorso, infatti, la Regione non aveva potere di vietare le lezioni in classe dal 7 al 15 gennaio perché era in vigore un Dpcm che stabiliva il rientro al 75%. In aggiunta l’ordinanza denota “contradditorietà” e “irragionevolezza perché “per contenere gli assembramenti adotta misure incidenti sulla didattica in presenza, rispetto alla quale non evidenzia alcun peculiare pericolo di diffusione epidemiologica». Infine secondo il Tar l’ordinanza comprime “il diritto fondamentale all’istruzione e le misure adottate avranno “oggettiva ricaduta sulla crescita, maturazione e socializzazione degli studenti“.

# La giunta regionale valuta il ricorso contro la sentenza. L’opposizione preme per la riapertura delle scuole in sicurezza

Credits: salesianilombardiaemilia.it – Palazzo Regione Lombardia

La nota da Palazzo Lombardia:Prendiamo atto della decisione del Tar e ci riserviamo, dopo aver valutato nel dettaglio le motivazioni, di proporre reclamo poiché i riferimenti normativi che hanno orientato il Giudice del Tribunale non tengono conto della possibilità delle Regioni di adottare misure più restrittive di quelle previste dai vari Dpcm“. L’opposizione per voce del capogruppo Pd Fabio Pizzul chiede che si faccia tutto il possibile per “riaprire le scuole nella massima sicurezzavisto che scuole e trasporti si erano già preparati per il 7 gennaio mettendo in campo “un serio e capillare screening per vigilare sulla eventuale nascita di focolai“. 

# Dall’Ufficio scolastico Regionale trapela cautela, ma la co-fondatrice del comitato «A scuola!» esulta: “Una vittoria incredibile

Credits: chenews.it

Nonostante l’ordinanza dall’Ufficio scolastico Regionale trapela cautela con la direttrice Augusta Celada che invita “ad attendere che ci sia una più concreta definizione dello scenario amministrativo” e anche dal presidente lombardo dell’Associazione Nazionale Presidi Massimo Spinelli che dice “Un rientro subito dopo la pubblicazione di una sentenza non è così automatico. Io non vedo grossi passi avanti nei trasporti e nell’istituzione di una rete di prevenzione sanitaria nelle scuole».

La co-fondatrice del comitato «A scuola!» Lisa Jucca, che riunisce oltre 200 persone, tra genitori e docenti Lisa Jucca, commenta l’esito positivo del ricorso stilato da una rete di dieci legali, tra cui alcuni genitori e membri del comitato. “È una vittoria incredibile. Puntiamo a riportare il focus sulla scuola e a trovare dei punti di equilibrio tra diritto alla salute e diritto all’istruzione: quest’ultimo in questo periodo drammaticamente soccombente. Speriamo di creare un precedente anche in altre Regioni“.

Fonte estratto articolo: Corriere Milano

Continua la lettura: 🛑 “Ci tolgono la SCUOLA? Noi ce la RIPRENDIAMO!”

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Le vittime della paura

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La paura è conservatrice. Il coraggio è innovativo.
La paura è il principale freno al cambiamento: creare un clima di paura significa creare il clima che blocca qualunque cambiamento.

La paura è strumentale alla conservazione dello status quo, al mantenimento del potere.
Chi ha paura tendenzialmente non vuole un ricambio del governo soprattutto se c’è una situazione di crisi. Però è proprio la situazione di crisi che spesso richiede un cambiamento, se non altro perché non si è risolta.

Darwin diceva che non è la specie più forte o più intelligente a sopravvivere ma quella che si adatta meglio al cambiamento.
Questo perché la vita è fatta di continui adattamenti: il cambiamento è ciò che consente di rispondere alle esigenze dell’ambiente, a crescere, migliorare e alla fine a sopravvivere.

La pandemia è una condizione ambientale che richiede un cambiamento per adattarsi alla nuova situazione. Ruolo del governo dovrebbe essere quello di stimolare tutti a cambiare nel modo ottimale per rispondere a questa situazione. Ma non dovrebbe impedire a cittadini o imprese di poter rispondere al cambiamento imposto dall’ambiente semplicemente stando a casa o bloccando la propria attività.

Affidarsi solo ai vaccini significa sperare che si ritorni tutto come prima. Invece come società intelligente bisognerebbe stimolare il cambiamento in modo che a una prossima pandemia si avranno gli strumenti per affrontarla. Esempio: i supermercati si sono adattati alle nuove esigenze di sicurezza e stanno prosperando. Tutti quelli a cui il governo invece impedisce di svolgere la loro attività li si sta privando di ogni possibilità di adattarsi.

La chiave di uscita è quella di avere un approccio opposto all’emergenza. Avere il coraggio di sbagliare, di cadere, perfino di farsi del male. Perché se non dai la possibilità di rispondere a un’esigenza di cambiamento togli ogni possibilità di sviluppo dell’intelligenza. E soprattutto ti poni come antagonista all’evoluzione naturale che è la legge fondamentale della vita.

Il più grande rischio è quello di non correre rischi (Confucio)

Continua la lettura con: Re Midia

MILANO CITTA’ STATO 

 

🛑 BLOCCO spostamenti tra regioni, coprifuoco e zone colorate: in arrivo il nuovo DPCM dal 16 gennaio al 5 marzo

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Credits: baraondanews.it

In arrivo in giornata il nuovo Dpcm che entrerà in vigore il 16 gennaio fino al 5 marzo. Nuove e vecchie restrizioni sono state anticipate. Dopo la zona rossa, arancione e gialla, arriva la zona… Bianca. Ma vediamo tutte le novità in arrivo.

🛑BLOCCO spostamenti tra regioni, coprifuoco e zone colorate: in arrivo il nuovo DPCM dal 16 gennaio al 5 marzo

# Nuovo Dpcm in arrivo il 16 gennaio

Credits: ilmeteo.it

Il nuovo decreto entrerà in vigore il 16 gennaio e avrà validità fino al 5 marzo, salvo eventuali proroghe. Come già annunciato in Parlamento dal ministro della Salute, Roberto Speranza, nella bozza del nuovo Dpcm viene prorogato lo stato di emergenza fino al 30 aprile 2021. Quali sono però le nuove norme restrittive e di contenimento del virus?

# Le nuove restrizioni che entreranno in vigore

Credits: provincia.livorno.it

Reinserite alcune restrizioni non presenti nell’ultimo Dpcm e prorogate altre per evitare l’isolamento dalla vita sociale. Quali sono però le restrizioni al quale bisognerà sottostare dal 16 gennaio? Andiamo a scoprirle:

  • Confermato il blocco degli spostamenti tra Regioni fino al 15 febbraio, anche tra due o più zone gialle.
  • Permessi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità per motivi di salute.
  • È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
  • Le visite nelle case private sono consentite per un limite massimo di due persone al di fuori del nucleo familiare. Non sono compresi minori di 14 anni, persone disabili o non autosufficienti conviventi. Consentito anche in zona rossa spostarsi verso un’abitazione privata purchè sia all’interno dello stesso comune.
  • Vietato lo spostamento nelle seconde case fuori regione, salvo motivi di urgenza. In quel caso lo spostamento dovrà avvenire solo per il periodo necessario al risolvimento del problema e non deve trasformarsi in “trasferimento”.
  • Resta in vigore il coprifuoco dalle ore 22 alle 5 del mattino.
  • In zona arancione ci si può spostare dai Comuni con popolazione inferiore a 5 mila abitanti in un raggio di 30 chilometri, esclusi però i capoluoghi di provincia.

# Nuovi parametri e l’introduzione alla “Zona bianca”

Credits: baraondanews.it

Nella bozza si parla anche di un inasprimento dei parametri che fanno scattare le misure restrittive più severe. Le misure previste per le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 2 e con livello di rischio moderato saranno applicate anche alle regioni con uno scenario di tipo 1, quindi con un livello di rischio alto. In questo caso scatta la chiusura di bar e dei ristoranti e il divieto di uscire dal proprio comune. Sono aperti i negozi, i parrucchieri e i centri estetici. Verranno introdotte le zone bianche nelle Regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 con un livello di rischio basso se all’interno dell’aria il numero dei contagi sarà inferiore ai 50 casi ogni 100.000 abitanti per due settimane consecutive. 

Continua la lettura con🛑 Tribunale di Roma: i DPCM del governo sono fuorilegge

MARCO ABATE

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2020: poche AUTO, smog RECORD in Lombardia

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Credits: rinnovabili.it

Il blocco del traffico durante il lockdown non ha portato nessun miglioramento della qualità dell’aria. Nonostante in Lombardia la concentrazione delle sostanze inquinanti in aria fosse in calo negli ultimi anni, nel 2020 si è verificato un aumento dei giorni in cui il livello di PM10 ha superato il limite di 50µg/m^3 rispetto all’anno precedente. E questo nonostante la riduzione del traffico determinata dal lockdown. Ma vediamo i dati. 

SMOG a Milano: AUMENTATO anche col LOCKDOWN

# La qualità dell’aria non è migliorata nonostante gli spostamenti limitati dovuti al lockdown. Solo i livelli di NO2 sono scesi sensibilmente

Credits: repubblica.milano.it – Inquinamento a Milano

Nel 2020, l’anno in cui il traffico è diminuito a causa dei lockdown, lo smog in Lombardia non è calato e i giorni in cui il famigerato Pm10 ha superato i limiti sono addirittura aumentati.
Per inciso la centralina con i valori più alti a Milano ha segnato 90 giorni di Pm10 «fuorilegge» nel 2020, l’anno prima 72 (diciotto giorni in meno) e prima ancora 79.
Smog aumentato perfino nel periodo in cui il lockdown aveva di fatto azzerato il traffico, come il 29 e 30 marzo, quando il Pm10 è schizzato. Ma sulle strade giravano solo i rider. 

L’assessore regionale all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo commenta la mancata riduzione dell’inquinamento durante il lockdown: “La riduzione del traffico durante i mesi di lockdown aveva fatto sperare nell’abbassamento del livello degli inquinanti e a un miglioramento generale della qualità dell’aria. I dati hanno però mostrato che questo non è accaduto. Le fonti di origine di queste sostanze sono molte e complesse. Non esistono prove scientifiche che dimostrino una relazione diretta tra l’intensità del traffico e la concentrazione degli inquinanti“.

# L’andamento meteorologico influenza la concentrazione di PM10 e il traffico incide solo per il 20%

Guido Lanzani aggiunge che il fattore principale che influenza la concentrazione di PM10 è infatti l’andamento meteorologico, infatti nei mesi di gennaio, febbraio e novembre in cui ci sono state precipitazioni molto ridotte “si è verificato il maggior numero di giorni di superamento dei pm10”. Inoltre, il traffico non è la fonte di PM10 più importante, incide solo per il 20% tra scarichi e usura dei freni, ma il riscaldamento a legna con il 40% oltre a tante altre fonti di PM10 secondarie causate soprattutto dalle attività agricole.

Per gli altri inquinanti l’ozono non mostra variazioni importanti con concentrazioni ben al di sopra dei valori obiettivo, mentre nessun superamento degli standard di benzene, monossido di carbonio e biossido di zolfo. Il presidente di Arpa Stefano Cecchin speiga che: “I dati sono stati sono stati rilevati da 87 centraline attive in tutta la regione” oltre a 22 campagne effettuate “con una stazione di rilevazione mobile su 9 province della Lombardia” nel corso del 2020.

# I presidenti delle Regioni del Bacino Padano hanno chiesto un piano di interventi in risposta alla procedura d’infrazione Ue

Credits: bighunter.it

Martedì 12 gennaio i presidenti delle Regioni del Bacino Padano hanno chiesto al presidente del Consiglio un incontro urgente per studiare un piano di interventi in risposta alla condanna della Corte di giustizia europea all’Italia per il superamento dei limiti di PM10, oltre alle altre due sugli ossidi di azoto e sul PM2.5, che potrebbero portare a una sanzione fino a 2,3 miliardi di euro.

Sempre l’assessore regionale all’Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo commenta l’assenza di investimenti nella bozza di Piano nazionale di ripresa e ripartenza: “non c’è nessun impegno finanziario per interventi relativi in maniera specifica alla qualità dell’aria…già a novembre le Regioni del Bacino padano, sulla qualità dell’aria, avevano avanzato una richiesta specifica.” Ad oggi Regione Lombardia ha previsto 48 milioni di euro dal prossimo febbraio per incentivare il rinnovo del parco veicoli con mezzi non inquinanti per privati, aziende e trasporto pubblico, più ulteriori 52 milioni per diversi interventi tra cui: installazione colonnine elettriche per enti pubblici, sostituzione caldaie più inquinanti negli enti pubblici, impianti a reti locali a biomassa.

Fonti: Il Giornale, Varese News

Continua la lettura con: Italia, INQUINAMENTO alle stelle e RECORD di DECESSI: procedura d’INFRAZIONE dall’UE

MILANO CITTA’ STATO

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.  


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