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🛑 Ultimi dati ISRAELE: DUE TERZI dei CASI GRAVI sono vaccinati, rivela il Ministro della Salute. In arrivo la TERZA DOSE

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Credits Olivier Fitoussi-Flash90 - ThetimesofIsrael

“L’efficacia del vaccino si sta riducendo”, la protezione dal contagio “è passata dal 95% al 39%”. La “maggioranza dei casi gravi sono vaccinati” ed anziani. Queste le dichiarazioni del Ministro della Salute rilasciate il 27 luglio. Per intervenire a rimettere in protezione i più fragili Israele sta lavorando per la somministrazione di una terza dose. Vediamo cosa sta succedendo.

🛑 Ultimi dati ISRAELE: DUE TERZI dei CASI GRAVI sono vaccinati, rivela il Ministro della Salute. In arrivo la TERZA DOSE

Traduzione estratto da: The Jerusalem Post

# Il governo israeliano è al lavoro per autorizzare la terza dose di richiamo. Il premier Bennett: “Ce ne stiamo occupando da un mese ormai

Credits dunyahabarlaryofficial IG – Naftali Bennett

Il governo nazionale sta lavorando a pieno ritmo per decidere se gli anziani debbano ricevere una terza dose di vaccino contro il coronavirus, ha detto martedì il primo ministro Naftali Bennett. La maggior parte degli esperti che consigliano il Ministero della Salute sostengono la scelta in linea di principio, anche se il dibattito è stato molto acceso, dal momento che una terza dose non ha ottenuto l’autorizzazione della Food and Drug Administration degli Stati Uniti o di altre importanti autorità sanitarie, secondo quanto riportato dai media ebraici. 
Si dice che Israele stia lavorando con Pfizer per anticipare le prossime spedizioni di vaccini per consentire la terza dose di richiamo. “Ce ne stiamo occupando, credetemi, da un mese ormai“, ha detto Bennett mentre visitava la struttura di residenza assistita Migdal Nofim a Gerusalemme.

# Oltre il 50% dei contagiati attuali e due terzi dei pazienti gravi risultano completamente vaccinati. La maggioranza sono anziani

Credits ourworldindata – Vaccinati Israele: 63,7% con almeno una dose, il 58,8% completamente vaccinati

“Più della metà dei casi attuali e due terzi dei pazienti in gravi condizioni sono stati completamente vaccinati”, ha riferito il ministro della Salute come . L’aumento della morbilità grave è stato relativamente limitato rispetto alla morbilità generale. All’inizio di giugno, su meno di 200 casi attivi, circa 20 pazienti erano in gravi condizioni. Oggi, con oltre 13.000 casi attivi, 145 pazienti sono in gravi condizioni.
I funzionari sanitari ed esperti temono che la protezione fornita alle fasce più vulnerabili della popolazione che sono stati vaccinati per primi sia diminuita. La maggior parte delle persone vaccinate in gravi condizioni oggi sono anziane.

# Tasso di positività in crescita al 2,3%, indice Rt a 1,33 e pazienti gravi raddoppiati rispetto alla settimana precedente

Creditd ourworldindata – Curva ricoveri Israele in crescita da metà giugno

Tutti gli indicatori sono in peggioramento. Lunedì sono stati registrati circa 2.112 nuovi casi, con circa 95.000 test elaborati in 24 ore, i numeri più alti da marzo, secondo quanto riferito dal ministero della Salute.
Il tasso positivo si è attestato al 2,3%, in aumento rispetto ai giorni precedenti. Domenica sono stati registrati circa 1.400 casi su circa 72.000 test.
Martedì i pazienti in gravi condizioni erano 145, rispetto ai 124 di lunedì e ai 97 di domenica, più del doppio rispetto a martedì scorso.
Il tasso di riproduzione, o R, che misura il numero di persone infette in media da ciascun portatore di virus, continua a essere superiore a 1, indicando che l’epidemia è ancora in espansione (un R inferiore a 1 indicherebbe che la malattia sta regredendo). Martedì era a 1,33. Se non verranno prese nuove misure, il numero di pazienti in gravi condizioni potrebbe raggiungere da 200 a 400 entro metà agosto, secondo un rapporto di martedì dell’Università Ebraica di Gerusalemme e dell’Hadassah-University Medical Center.

# L’efficacia del vaccino nel fermare il contagio è drasticamente calata, dal 95-90% al 39%. Mentre è ancora alta per evitare il ricovero: fino all’88%

Credits ourworldindata – Curva contagi Israele in crescita da metà giugno

L’efficacia del vaccino è significativamente inferiore a quella che il Paese ha sperimentato a marzo, fino a circa l’80% contro i sintomi gravi e il 90% contro la mortalità, rispetto a oltre il 97% in entrambe le categorie nei mesi precedenti, afferma il rapporto. Il ministro della Sanità israeliano Nitzan Horowitz non ha fornito dettagli approfonditi a sostegno delle sue conclusioni, né sono state sottoposte a revisione paritaria come per gli articoli medici pubblicati su riviste accademiche.

Tuttavia, lui e diversi esperti hanno sottolineato che durante la quarta ondata, iniziata in Israele intorno a metà giugno, la protezione garantita dal vaccino è andata diminuendo. “Il vaccino contro il coronavirus di Pfizer rimane efficace al 91% contro lo sviluppo di casi gravi della malattia, mentre la sua efficacia nel fermare l’infezione è diminuita dal 90% -95% al ​​39%“. Il Ministero della Salute ha affermato anche che: “Il vaccino è risultato essere efficace al 40% contro il COVID-19 sintomatico e efficace all’88% contro il ricovero in ospedale.”

Fonte: The Jerusalem Post

Continua a leggere con: UK: CROLLO CONTAGI dopo la FINE delle RESTRIZIONI

FABIO MARCOMIN

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Sondaggio: il mondo della SCUOLA dice no al GREEN PASS

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Credits: @cistunis IG

Secondo un sondaggio della rivista “Tecnica della Scuola”, insegnanti e addetti scolastici sembrano essere contrari al nuovo decreto sul Green Pass, attivo a partire dal 6 agosto.

Vediamo i risultati.

Sondaggio: il mondo della SCUOLA dice no al GREEN PASS

# La maggioranza è CONTRARIA

Credits: tviweb.it
Green Pass

Mentre molti italiani si mettono in coda per fare i vaccini e poter mettere le mani sulla famosa certificazione verde, per il web iniziano a circolare i primi sondaggi per capire l’opinione pubblica da che parte sta. Tra questi, c’è il sondaggio della rivista “Tecnica della Scuola” che evidenzia la contrarietà della maggioranza di utenti che hanno risposto.

# Parliamo di DATI

credits: tecnicadellascuola.it

Questo sondaggio, come pubblicato anche da siciliaweb.it, rivela che 8 casi su 10 si sono dimostrati contrari all’”obbligo” del green pass. In un totale di 11mila lettori, sono oltre la metà di 6.700 insegnanti che hanno risposto a sfavore. Il dissenso viene segnato con la percentuale dell’83% (tra tutti i partecipanti). A rispondere al sondaggio, sono stati principalmente insegnanti e genitori, con le rispettive percentuali del 50,6% e 32,8%. Quasi il 44% di risposte è giunta dal Nord Italia; oltre il 30% dal Sud, Isole incluse.

# Per i più giovani la prima motivazione al vaccino è l’ALTRUISMO

credits: tecnicadellascuola.it

A raccogliere il maggior numero di risposte, oltre il 40%, sono state le scuole superiori; la primaria e la scuola secondaria di primo grado si aggirano ognuna attorno al 25% di risposte. Anche tra gli studenti la tendenza è per il no, “per la generazione zeta l’unica motivazione al vaccino, o quasi, per quanto forte, è compiere un gesto di altruismo a vantaggio di tutta la collettività: un “sentimento” che evidentemente nella maggior parte viene meno.”

# Presto si tornerà in PRESENZA

Il Green Pass ha come scopo dichiarato quello di agevolare il ritorno a scuola in presenza ma il mondo della scuola non sembra affatto gradire questa decisione. “Le perplessità confermano la riluttanza degli addetti ai lavori verso questo genere di imposizioni: già al precedente sondaggio della Tecnica della scuola sull’obbligo vaccinale, solo 4 su 10 erano stati gli insegnanti che si sono detti favorevoli. 

FONTE: lasiciliaweb.it

Continua a leggere con: 🛑 GREEN PASS for DUMMIES: tutte le novità di un decreto SENZA PRECEDENTI

SELENE MANGIAROTTI

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Il GELATO più costoso al mondo: 683 euro. Ecco dove

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Credits: @sicilyinfood gelato

Non è il primo prezzo assurdo che vediamo, ma quando un cibo italiano viene rivisitato e venduto a prezzi esagerati, suscita sempre quel non so ché di fastidio. Essendo di nostra invenzione, non si capisce perché altri debbano farlo pagare così tanto.

Il GELATO più costoso al mondo: 683 euro. Ecco dove

Si sta parlando di un gelato costato ben 683 euro, non poco confrontando i circa 2-3 euro di un cono in Italia. Si perché questo prezzo esorbitante non è stato presentato da una gelateria italiana, bensì da un bar di Dubai.

# La storia del gelato

Credits: @sicilyinfood
gelato

Non si sa ancora chi abbia inventato effettivamente il gelato. Se addirittura si parla di frutta, latte, miele e altri alimenti refrigerati e di latte ghiacciato come gli antenati del gelato, l’invenzione di questo dolce si fa risalire ad un cuoco italiano. Precisamente sarebbe stato Francesco Procopio dei Coltelli, siciliano, ad aver creato per la prima volta il gelato. Partito da Aci Trezza giunse poi a Parigi e, nel 1686, aprì il Café Procope. Sembrerebbe che proprio qui, in Francia, il gelato divenne così famoso e apprezzato, tanto da rivendicare la sua invenzione, ma, per ora, rimane il fatto che noi italiani possiamo prenderci il merito.

# Gusti pregiati per un gelato da 683 euro

Credits: primabergamo.it
black diamond

Un gelato realizzato con baccelli di vaniglia freschi, zafferano, tartufo nero e guarnito con oro vero commestibile. Come riporta Supereva.it questi sono i gusti che hanno fatto sì che a Dubai un gelato fosse pagato quasi 700 euro. Fu la Travel vlogger indiana, Shenaz Treasury, durante un viaggio a Dubai, a scoprire il dolce dal prezzo proibitivo. Documentando tutto ciò che faceva, giunse anche allo Scoopi Cafe, dove trovò una coppa di gelato chiamata Black Diamond. Già il nome aveva detto tutto, considerando poi gli ingredienti con cui è stato realizzato, un prezzo alto c’era da aspettarselo. Prezzo in realtà che sembra anche variare, dato che si legge che sia stato pagato anche 751 euro.

Inoltre, pare ci siano volute 5 lunghe settimane per creare la giusta combinazione di gusti e pensare alla presentazione perfetta. Il gelato è infatti in una coppetta di Versace e decorato con una foglia d’oro edibile di 23 carati.

# Prendi un gelato e ti regalano un anello

Credits: primabergamo.it
Mauboussin Mega Sundae

Ma non è finita qui. Perché se il Black Diamond sembra il gelato più costoso al mondo, in realtà si arriva anche a prezzi più alti. In questo caso bisogna precisare però che spesso, insieme al dolce, ti viene regalato qualcosa (per questo si considera quello di Dubai il più costoso). Come per il Mauboussin Mega Sundae, venduto per 919 euro a New York. Qui, oltre ad una coppa di gelato alla vaniglia con panna montata, sorbetto allo champagne Dom Perignon rosé, tartufi di cioccolato, macaron e brownie sempre al cioccolato ricoperti d’oro 24 carati, il tutto avvolto in una salsa di cioccolato alla vodka, viene regalato un anello d’oro bianco. Il gelato infatti è dedicato alla gioielleria  francese Mauboussin.

# Una guarnizione di diamanti

Credits: primabergamo.it
Strawberries Arnaud

Ma il prezzo più assurdo è quello di un semplice gelato alla vaniglia con guarnizione di fragole, salsa al vino, panna, spezie e menta fresca, lo Strawberries Arnaud, venduto a New Orleans. Questo dolce costa ben 1.23 milioni di euro. Il motivo? Guardando meglio, si nota che una fragola è decorata da un anello di diamante rosa da 4,7 carati.

Continua la lettura con: La CAPITALE del GELATO: vince Roma o Milano?

BEATRICE BARAZZETTI

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Riapre la DOMUS AUREA: la straordinaria reggia di NERONE

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credits: @grand_tour_international_roma

Riapre quella che doveva essere la sfarzosa residenza di Nerone, che cadde vittima dell’odio nei suoi confronti.

Riapre la DOMUS AUREA: la straordinaria reggia di NERONE

# La Domus Aurea riapre RINNOVATA

credits: @passeggiandoconsilvia

Dal 23 giugno, la Domus Aurea, voluta da Nerone, ha riaperto i battenti, con un nuovo ingresso, opera dell’archistar Stefano Boeri.

I sensi le faranno da padrone, anche come “rilancio” della fruizione artistica, con luce, ombre e calore, oltre che musica in tempo reale, a suggello del legame tra passato e futuro, simboleggiato anche dal nuovo ingresso.

# Un po’ di storia della Domus Aurea

credits: romanoimpero.com

Dopo l’incendio del 64 d.C. (che alcuni gli imputarono), Nerone decise di costruire una struttura che doveva fargli da residenza, il cui sfarzo doveva restare nei secoli. Così non è stato; l’odio per Nerone fece sì che la Domus Aurea (che si sviluppava su due colli di Roma, Palatino ed Oppio, aveva un lago artificiale e diverse soluzioni architettoniche molto innovative) venisse distrutta ed in parte riempita di terra, così da fornire fondamenta e materiali per altre costruzioni.

Curiosamente, fu proprio questa decisione (che ha reso visitabili solo i resti sul colle Oppio) a rendere il luogo affascinante, soprattutto ad alcuni pittori del XV secolo, tra i quali Pinturicchio e Raffaello, che presero a calarsi in quelle che ormai erano diventate grotte e che ospitavano i resti della Domus Aurea. Fu proprio il geniale pittore urbinate a “riprendere” le decorazioni che aveva visto nei resti della Domus Aurea e ad incorporarle in uno stile proprio.

# I percorsi interattivi per visitare la Domus Aurea

credits: techprincess.it

Probabilmente, la riapertura della Domus Aurea servirà anche a sperimentare gli strumenti interattivi più efficaci a corredo dell’esperienza dei visitatori. Si tratta certamente di un ottimo punto di (ri)partenza per il turismo in Italia.

Continua a leggere con: Le vacanze al MARE degli ANTICHI ROMANI: queste erano le località più ambite

ANTONIO ENRICO BUONOCORE

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Le 5 METE TOP per un’estate in LOMBARDIA

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Credits kia_b84 IG - Valtellina

Voglia di vacanza? Ecco 5 mete dove trascorrere qualche giorno tra natura, arte e cultura suggerite da cronacamilano.it

Le 5 METE TOP per un’estate in LOMBARDIA

#1 Valtellina, la zona montuosa più rinomata della Lombardia

Bassa Valtellina

La Valtellina è la zona montuosa più rinomata della Lombardia, con Sondrio, Livigno e Bormio che attirano ogni anno turisti non solo italiani ma anche stranieri. Per gli amanti della montagna o anche solo per coloro che vogliono fuggire al caldo delle città, la Valtellina è l’ideale per trascorrere qualche giornata all’insegna del relax, dello sport e del contatto con la natura

Leggi anche: I LUOGHI in Lombardia dove fare il VOLO dell’ANGELO

#2 Lago di Como, tra natura e il fascino delle ville d’epoca

Credits: pepitaviaggi.com – Lago di Como

Il Lago di Como è lo specchio d’acqua più amato della Lombardia, scelto per le vacanze anche dalle star internazionali come George Clooney che qui da anni ha la sua residenza estiva. Sono proprio le ville d’epoca affacciate sulle sue acque, i paesini in cui il tempo sembra essersi fermato e locali di lusso a rendere questo lago una meta imperdibile per l’estate in Lombardia.

#3 Lago Maggiore, scorci mozzafiato tra Lombardia e Piemonte

Credits: wikimedia.org – Lago Maggiore

Il Lago Maggiore è un’altra delle mete lombarde più ricercate. Il merito va ascritto ai suoi scorci mozzafiato, alle meravigliose Isole Borromee che si trovano nell’omonimo golfo, tra le località di Pallanza e Stresa, all’Eremo di Santa Caterina del Sasso a strapiombo sul lago. Una meta meno affollata rispetto al Lago di Como e che quindi si può godere in tutto il suo splendore anche in agosto.

Leggi anche: Alla scoperta di STRESA, la località PIÙ MILANESE del Lago Maggiore

#4 Mantova, la regina del Rinascimento

Credit marcobenedettiph IG – Mantova

Città d’arte tra le più belle che il mondo possa vantare, capitale del ducato omonimo, terra dei Gonzaga, Mantova vale sicuramente una visita per appagare la propria sete di cultura e non solo. Le attrazioni da vedere in questo gioiello urbanistico del cinquecento patrimonio dell’Unesco, sono il Palazzo Ducale, il Duomo, il Palazzo Te, il Castello di San Giorgio. Circondata da 3 laghi, lago Superiore, lago di Mezzo e lago Inferiore, viene soprannominata anche “La città del Loto” per via della bellissima isola-aiuola galleggiante, che ospita una distesa di fiori di loto che sbocciano ogni estate. Assolutamente da vedere.

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#5 Milano è sempre Milano

Credits: Andrea Cherchi (c)

A Milano si concentrano delle vere e proprie meraviglie d’interesse storico-artistico: il Castello Sforzesco, il Duomo, la Galleria Vittorio Emanuele, Parco Sempione, il Cenacolo vinciano Patrimonio dell’Unesco, il Cimitero Monumentale solo per citarne alcune. Una gita a Milano è d’obbligo specialmente in estate, quando si svuota un po’ e la si può visitare con maggior tranquillità. Lo stesso vale anche per i milanesi che durante l’anno hanno poco tempo da dedicare per fare i turisti nella loro città. 

Leggi anche: MILANO è l’unica città al MONDO a chiamare Chinatown col NOME ORIGINALE del quartiere

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FABIO MARCOMIN

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Non è il migliore che sopravvive ma il più adatto all’ambiente

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La massima di Darwin spiega i fondamenti della selezione naturale. La specie che sopravvive non è la migliore ma quella che si adatta meglio all’ambiente.

Durante la pandemia alcuni esperti di scienze naturali hanno ripreso questa massima per porre l’allarme sul fatto che se si crea un ambiente di persone in gran parte vaccinate, si rischierebbe di favorire la selezione di varianti che riescono ad adattarsi, ossia quelle resistenti ai vaccini. In un processo simile a quello che è accaduto con i batteri resistenti agli antibiotici negli ambienti ospedalieri.

Ma se si prende a riferimento la massima di Darwin e la applichiamo agli esseri umani di oggi, chi è il più adatto?

La società di oggi pare destinata a un controllo sempre più serrato dei movimenti e delle caratteristiche sanitarie delle persone. E quindi si può prevedere che si diffonderanno sempre più individui che accetteranno queste disposizioni e questa perdita di libertà conseguente.

Questo scenario segue un copione orwelliano ripreso da molti film di fantascienza, come Minority Report o il Quinto elemento, dove si immaginava una società in cui il controllo totale impedisce alle persone di commettere reati. Al prezzo della perdita della loro autonomia. 

Però c’è una grande incognita a questa ipotesi. L’incognita è ciò che spiega i numerosi salti evolutivi nella storia del mondo. Ossia che l’ambiente è mutevole.

Nel nostro caso, se la società fondata sull’ipercontrollo che si sta costruendo si rivelasse inadatta all’ambiente politico, economico e naturale, oltre che incompatibile con la natura umana, allora rischia di essere lei incapace di adattarsi e di rivelarsi perdente.

A quel punto le persone meno adatte a questa nuova società potrebbero essere quelle che prevarranno, dando vita, forse, a un nuovo paradigma sociale più coerente con l’ambiente e con la natura umana.

Del resto è successo spesso così. I mammiferi che sembravano degli animaletti insignificanti alla fine hanno prevalso sui grandi e grossi dinosauri. Così come imperi colossali e apparentemente indistruttibili sono caduti in rovina per opera di persone considerate irrilevanti ma che per idee, organizzazione o valori si sono rivelate più adatte allo spirito del tempo. 

Continua la lettura con: La fede nel mezzo

MILANO CITTA’ STATO

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🛑 UK: CROLLO CONTAGI dopo la FINE delle RESTRIZIONI

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Credits Giuseppe Caronia Fb - Curva contagi Uk dopo Freedom Day

La preoccupazione maggiore dopo che il 19 luglio nel Regno Unito sono state tolte tutte le restrizioni, compreso l’obbligo della mascherina al chiuso, era che la curva dei contagi potesse risalire in modo vertiginoso. Ad oggi i dati mostrano l’esatto opposto.

UK: CROLLO CONTAGI dopo la FINE delle RESTRIZIONI

# Dopo il Fredoom Day la curva dei contagi è crollata

Credits worldometer – Curva contagi Uk

Ad oggi le preoccupazioni per l’eliminazione di tutte le restrizioni nel Regno Unito, il 19 luglio nel cosiddetto Freedom Day, non sono confermate dai fatti. Al contrario il numero di casi di coronavirus segnalati è diminuito per il sesto giorno consecutivo, offrendo ulteriori speranze che sia passato il picco di una terza ondata.

Credits Giuseppe Caronia Fb – Curva contagi Uk dopo Freedom Day

Come si vede dall’immagine qui sopra, successivamente al “liberi tutti” la curva dei contagi ha virato verso il basso in tutte le aree del Paese. Sono stati 24.950 casi positivi nel Regno Unito ieri 26 luglio, un calo di 15.000 da 39.950 di lunedì scorso e da 54.000 del 17 luglio. Inoltre l’indice Rt è sceso al di sotto di uno, suggerendo che la pandemia si sta riducendo, e questo nonostante siano passati oltre 15 giorni dalla finale degli Europei di Calcio in cui solo dentro lo stadio di Wembley erano presenti oltre 60.000 persone, non distanziate tra di loro e spesso senza mascherina. Fonte dati: The Times. 

# La percentuale di popolazione vaccinata in Italia è vicina a quella del Regno Unito. Il nostro governo adotterà la stessa strategia di quello britannico?

Credits ourworldata.org – Vaccinazioni Uk

La campagna vaccinale nel Regno Unito ha raggiunto la percentuale del 69.9% di persone che hanno ricevuto almeno una dose e il 58,8% di quelle che hanno ricevuto la copertura completa. Un dato che ha convinto ancora di più il governo britannico a mantenere la promesse di eliminare tutte le restrizioni il 19 luglio.

Credits ourworldata.org – Vaccinazioni Italia

L’Italia si trova ormai a qualche punto di distanza dal Regno Unito, con il 62% di popolazione a cui è stata somministrata almeno una dose di vaccino e il 48,4% a cui sono state somministrate entrambi le dosi o il monodose Johnson.

Sorgono spontanee quindi queste domande:

  • Quando avremo raggiunti i livelli inglesi toglieremo tutte le restrizioni come hanno fatto loro per tutti?
  • Oppure qual è la soglia obiettivo di vaccinazioni in Italia?
  • E dopo averla raggiunta che cosa accadrà?
  • In sintesi, qual è la nostra strategia?

Continua a leggere con: Freedom Day: LONDRA ha tolto tutte le RESTRIZIONI nonostante 50.000 contagi al giorno

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Quando ci vedevamo in SALA GIOCHI: i 5 VIDEOGIOCHI più mitici di quando eravamo bambini

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credits: mikeshouts.com

Chi è nato tra la metà degli anni ’70 e i primi anni ’80 non può non ricordare che parte della nostra infanzia dorata è passata fra calci al pallone, giri in bmx, gommose caramelle da oratorio e giornate intere ai videogames arcade. Ovvero, quei meravigliosi scatoloni di divertimento ideati dagli statunitensi e infarciti di software giapponesi. Splendidi compagni di vita e di un passato che non tornerà più, ma che ci ricorda quanto poco bastasse per essere felici: bastavano 200 o 500 lire da cambiare in gettoni, la scritta in stampatello INSERT COIN e il simpatico jingle d’attivazione che partiva quando inserivamo il gettone nello slot dedicato.

Poi sono arrivate le consolle e pian pianino le sale giochi si sono svuotate, ma l’emozione di ritrovarsi lì con gli amichetti è qualcosa che chi non ha vissuto difficilmente potrà comprendere. Ognuno di noi aveva un videogame preferito dal quale proprio non riusciva a staccarsi. Andiamone a vedere qualcuno insieme.

Quando ci vedevamo in SALA GIOCHI: i 5 VIDEOGIOCHI più mitici di quando eravamo bambini

 

# Pac-Man (1980), adorato anche dalle BIMBE

Ideato dalla Namco nel 1980, Pac-man fu il principe dei videogames giapponesi. Divenne celebre in men che non si dica e, negli anni a seguire, fu moltiplicato in innumerevoli versioni, approdando come era lecito aspettarsi anche su computer e consolle. Il protagonista del gioco è una sfera gialla che deve fagocitare in tempo breve tutti i pallini di forma simile che trova in un labirinto e, al contempo, sfuggire alle grinfie dei fantasmi.

Come per quasi ogni gioco giapponese, le vite a disposizione erano tre, e ogni volta che un fantasma toccava Pac-man se ne perdeva una. ll labirinto era poi disseminato di power pills che rendevano vulnerabili gli antipatici spettri, invertendone la marcia e salvando Pac-Man.

Pochi videogiochi sono stati amati come questo, e la cosa divertente è che, rispetto ai più combattivi maschietti che preferivano corse d’auto e combattimenti, Pac-Man era adorato dalle bimbe e dalle ragazzine.

 

# Bubble Bobble (1986): combattimento a suon di BOLLE

credits: noideglianni8090.com

I protagonisti di questo spassoso videogame prodotto dalla Taito sono due draghi di nome Bub e Bob, capaci di colpire gli avversari a suon di bolle. Ha avuto lo stesso successo indiscusso di Pac-Man nonostante sia rimasto per così dire meno iconico rispetto alla simpatica sfera gialla. Ed esattamente come Pac-Man, Bubble Bobble era amatissimo dalle ragazzine, anche e soprattutto in virtù del suo essere un gioco più pacifico rispetto a quelli che andremo a vedere fra poco.

# Street Fighter (1987): il più amato in ASSOLUTO

credits: noideglianni8090.com

In assoluto, il gioco di combattimento più famoso di sempre, e il più amato dai ragazzi di tutte le età. Street Fighter fu sfornato dalla Capcom e come per ogni suo simile ha avuto poi un ottimo successo anche nelle versioni per consolle domestiche. Ispirato al manga Karate baka ichida, Street Fighter è stato uno dei precursori del genere di videogame da combattimento.

È diventato una serie animata e anche un film diretto da Steven de Souza del 1994, ed è stato testimone di memorabili pomeriggi passati a sfidarsi fra il Brasile di Blanka, la Russia di Zangief e il giappone di Ryu. Il mio preferito (e anche il personaggio con cui avevo finito tutte le serie di Street Fighter) era il thailandese M.Bison (pronunciato erroneamente da qualcuno Mr. Bison)

# Chase HQ (1988): una corsa contro il tempo

credits: worldvideogiochi.it

Uscendo dalle piste di combattimento, scendiamo in strada e conosciamo Chase HQ, capolavoro del 1988 e primo vero simulatore di guida da inseguimento, prodotto dalla Taito e convertito poi in game da consolle soprattutto per Atari e Amstrad. All’inizio di ogni livello, il giocatore è informato di quale veicolo deve inseguire, veicolo che inizialmente è collocato a grande distanza.

Egli deve raggiungere il criminale prima della scadenza del tempo limite, pena la sconfitta. Sebbene la saga di Out Run (prodotta dalla Sega nell’86) sia arrivata prima, Chase HQ è diventato in breve tempo il punto di riferimento assoluto per chi preferiva la velocità a calci e pugni.

# Golden Axe (1989): uno dei primi picchiaduro a scorrimento

credits: goldenaxe.it

Tornando a parlare di Sega, facciamo conoscenza (o meglio ricordiamo) della spada di Golden Axe, sottogenere dell’arcade denominato hack ‘n’ slash, composto da guerrieri con armi bianche. Golden Axe era un guerriero supermuscoloso che assieme al cugino Rastan ricordava molto Conan il Barbaro (lungometraggio di John Milius del 1982 interpretato da Arnold Schwarzenegger).

Importante successo per la SEGA, fu uno dei primi picchiaduro a scorrimento con armi fisse e attacchi speciali magici, oltre a uno dei primi arcade a permettere di scegliere tra tre personaggi. Lo scopo del gioco era sconfiggere il tiranno Death Adder (Vipera della morte) rapitore del re e della principessa Yuria e usurpatore al trono.

A memoria, credo di aver speso quello che all’epoca (ultimi anni ’90), per un bimbo di otto anni qual ero, una piccola fortuna, ovvero un sacchetto pieno di centinaia di monete da 200 lire, che era il valore di una partita alle prime versioni arcade di Golden Axe.

Ora come sempre tocca a voi, amici degli anni’70 e ’80. Qual era il vostro videogame arcade preferito?

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CARLO CHIODO

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Le 7+1 SPIAGGE LIBERE più BELLE d’Italia

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Credits andrea_pelagotti IG - Cala Violina

Percorrendo tutto lo stivale, dalla Liguria alla Puglia, vediamo quali sono le spiagge libere più spettacolari nella selezione del sito Siviaggia.it.

Le 7+1 SPIAGGE LIBERE più BELLE d’Italia

#1 La Baia del Silenzio, in Liguria, incorniciata dalle tipiche e coloratissime case liguri

Credits giuseppe.sutera_ IG – Baia del Silenzio

La Baia del Silenzio è un luogo incantevole incorniciato dalle tipiche e coloratissime case liguri, ma anche da importanti edifici storici, che rendono il paesaggio ancora più caratteristico. La baia si contraddistingue per la sua sabbia fine e dall’essere separata tramite una penisola da un’altra baia, la “Baia delle Favole”. 

 

Leggi anche: BOOM del TRENO per le vacanze: questa è la META REGINA dell’ESTATE

#2 La Spiaggia di Boccasette, sul Delta del Po in Veneto, un’immensa distesa di sabbia dorata

Credits facciolavaligiaeparto IG – Spiaggia di Boccasette

Nel Delta del Po la natura incontaminata regala sempre uno spettacolo meraviglioso. In provincia di Rovigo, la spiaggia di libera di Boccasette è famosa per l’immensa distesa di sabbia dorata. Si può raggiungere a piedi camminando attraverso un sentiero circondato da deliziosi canneti e una vegetazione lussureggiante. 

 

#3 San Michele di Sirolo, nelle Marche, una delle spiagge più spettacolari all’ombra del Conero

Credits dariodarba IG – Spiaggia di San Michele

All’ombra dell’imponente promontorio che si tuffa nel mare Adriatico, nella Riviera del Conero, ci sono panorami dalla bellezza pura e incontaminata. La Spiaggia di San Michele a Sirolo è tra le più spettacolari delle Marche, una mezzaluna di ghiaia mista a sabbia dove stabilimenti balneari si alternano a tratti di libera fruizione.

 

#4 Cala Violina, in Toscana, immersa in panorama incantevole

Credits andrea_pelagotti IG – Cala Violina

Cala Violina è una tra le spiagge più belle della Toscana, immersa all’interno della Riserva Naturale delle Bandite di Scarlino dove la natura è selvaggia e rigogliosa. Per poter godere del panorama incantevole che vi aspetta una volta arrivati alla baia e per preservare il paesaggio, l’accesso è limitato a 700 persone al giorno, e costa la cifra simbolica di 1 euro. 

 

#5 La Spiaggia Pineto, in Abruzzo, una delle più suggestive

Credits anto.nella.valente IG – Spiaggia Pineto

L’Abruzzo non si fa mancare le spiagge libere dove trascorrere una vacanza al mare e Spiaggia Pineto è una delle più suggestive e affascinanti. Una lunga distesa di sabbia dorata sovrastata da una piccola colina dove sorge la Torre di Cerrano, una delle più antiche torri costiere del Regno di Napoli.

 

#6 Marina Grande, a Capri in Campania, il mare turchese in un’isola ricca di fascino e di storia

Credits amandine_nadal IG – Marina Grande

Capri è una delle delle mete più ricercate in Italia, un’isola ricca di fascino e di storia. A due passi dal porto, con un mare di color turchese, troviamo la spiaggia di Marina Grande, la baia più grande di tutta l’isola. Perfetta sia per chi vuole godersi la vacanza in uno stabilimento balneare attrezzato e sia per chi preferisce rilassarsi in una spiaggia libera.

 

#7 Cala Cipolla, in Sardegna, una spiaggia paradisiaca

Credits rico.nic IG – Cala Cipolla

Ci troviamo non lontano da Cagliari, nel sud della Sardegna. L’isola è nota per le sue numerose spiagge “caraibiche” e anche Cala Cipolla non è da meno. Una spiaggia paradisiaca, una stretta lingua di sabbia si snoda tra due promontori rocciosi per formare una piscina naturale suggestiva. La vegetazione incontaminata fa cornice a questa meraviglia.

 

#7+1 Punta Prosciutto, in Puglia, per gli amanti della natura incontaminata

Punta Prosciutto

La spiaggia libera di Punta Prosciutto, nel Salento in Puglia, è l’ideale per chi vuole immergersi nella sua natura incontaminata. Un luogo idilliaco dove trovare una rigogliosa vegetazione mediterranea, splendida sabbia bianca lambita da acque cristalline e fondali bassi perfetti anche per i più piccoli.

 

Fonte: Siviaggia

Continua a leggere con: La BAIA del SILENZIO: la SPIAGGIA più BELLA tra quelle più vicine a Milano

FABIO MARCOMIN

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La CITTÀ dei 15 MINUTI: il nuovo progetto per RIQUALIFICARE San Basilio

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credits: paesaggiorigenerazioneperiferie.it

La sindaca Virginia Raggi, insieme all’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Luca Montuori, hanno presentato il progetto il 14 giugno ponendosi l’ambizioso obiettivo di riqualificare tutta la zona di San Basilio nell’arco di dieci anni.

Scopriamo quali interventi sono previsti.

La CITTÀ dei 15 MINUTI: il nuovo progetto per RIQUALIFICARE San Basilio

# Sostenibilità e recupero del patrimonio

credits: paesaggiorigenerazioneperiferie.it

Il futuro della città di Roma, in particolare di San Basilio, viene ridisegnato attraverso un nuovissimo progetto di riqualificazione a partire dalle periferie, ristabilendo le connessioni con il resto della città. Così, la Sindaca Virginia Raggi presenta il progetto le cui parole chiave sono “accessibilità, mobilità sostenibile, spazio pubblico e recupero del patrimonio abitativo”.

“Un tema forte è la mobilità sostenibile, ci sono strade dove si corre tanto e dobbiamo abbassare la velocità delle auto. Si interverrà sull’accessibilità, la possibilità di potersi muovere liberamente senza barriere architettoniche, con il recupero del patrimonio abitativo, parliamo di 4 mila alloggi, una rigenerazione completa del quartiere”. Ecco quanto afferma la sindaca di Roma.

# Il sogno di una città PARCO

credits: urbanistica.comune.roma.it

L’obiettivo principale dell’iniziativa è quella di recuperare e restaurare il patrimonio edilizio e urbanistico preesistente con interventi sull’efficienza energetica, adeguamento degli attuali standard abitativi, biodiversità, agricoltura urbana e riforestazione. L’idea è realizzare una grande “città-parco” di 65 ettari un insediamento prevalentemente pubblico Ater ed Erp di oltre 900 mila metri cubi.

# San Basilio come luogo di CONNESSIONE

credits: urbanistica.comune.roma.it

La città parco viene immaginata come una grande “piazza diffusa, uno spazio di connessione, una zona centrale che si colloca nel sistema già presente di strade e viali”. Sarà quindi necessario ridefinire il sistema di mobilità, andando a ridisegnare la trama stradale per ridurre il traffico e ampliando le piste pedonali e ciclabili. Inoltre, verrà realizzata una parte con negozi, bar e ristoranti, servizi dedicati al quartiere, laboratori e un mercato all’aperto.

# La città dei 15 MINUTI

credits: ehabitat.it

L’idea di fondo è quella di riqualificare lo spazio pubblico in un luogo dove tutti i cittadini vivano in relazione tra loro, tornando a far vivere i quartieri esistenti, senza il bisogno di realizzare grandi infrastrutture. Ma quello che più stupisce è l’obiettivo di creare una città dei 15 minuti, ovvero dove tutti i servizi necessari sono a portata di mano e, al massimo, a un quarto d’ora di distanza. Una visione green e sostenibile, moderna di una città che si spinge oltre i limiti imposti dal modello produttivo pre-covid lanciata per la prima volta dal direttore scientifico della Sorbona di Parigi Carlos Moreno

# Potrebbe veramente funzionare?

credits: ehabitat.it

Quella dei 15 minuti sembra essere la soluzione perfetta per la costruzione di una città del futuro, ma potrebbe veramente attecchire nella Capitale? Osservatoriocasaroma.com spiega che “Roma è caratterizzata da una estensione enorme, 1.287 kmq, e al tempo stesso da densità abitative basse. Dunque, portare i servizi pubblici in molti quartieri – come nelle zone ex-abusive – ha un costo elevato per la collettività”. Inaspettatamente, Roma potrebbe essere il modello perfetto per questo tipo di progetto poiché sulla piattaforma Sony chiamata “The 15 minutes City unveiled” solo Roma e Parigi sembrano essere in linea con questa nuova filosofia di vita.

FONTE: RomaToday

Continua a leggere con: ROMA si TRASFORMA: tre nuovi progetti per ex-Poligrafico, ex-Zecca, ex-Arsenale

SELENE MANGIAROTTI

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Presentato il TRENO a levitazione magnetica più VELOCE del MONDO

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credits: New China TV

Il futuro è qui. Dopo 5 anni di ricerche, la Cina rompe tutti gli schemi con il nuovo treno a levitazione magnetica e conferma l’obiettivo di diventare una potenza tecnologica e scientifica.

Presentato il TRENO a levitazione magnetica più VELOCE del MONDO

#  Pechino – Shangai in DUE ore

credits: New China TV

Si chiama “Maglev” il nuovo treno supersonico a levitazione magnetica realizzato dalla China Railway Rolling Stock Corporation. Questo treno appartenente alla linea dell’alta velocità sarebbe capace di viaggiare a 600 km/h dimezzando i tempi di percorrenza di qualunque tratta. Ci basti pensare che per la tratta Pechino-Shangai, 1.000 km normalmente percorsi in 3 ore di aereo o 5 e mezza di treno, grazie al Maglev, basterebbero due ore soltanto.

La Cina si presenta già come il leader dei trasporti ferroviari con ben 37.900 km di linee ad alta velocità e ora si stanno svolgendo ricerche per lo sviluppo di linee interurbane e interprovinciali con treni a levitazione magnetica.

# Il treno che FLUTTUA sui binari

credits: New China TV

Parte di un progetto per la realizzazione di una linea ferroviaria ad altissima velocità, il treno Maglev è il treno più veloce del mondo. Il nuovo treno cinese potrà avere dai 2 ai 10 vagoni e trasportare un massimo di 100 persone.

Essendo a levitazione magnetica, può sfruttare la forza elettromagnetica per “fluttuare” e avanzare sui binari senza alcun contatto col binario. In questo modo, l’attrito viene annullato e l’unica forza che si oppone al suo moto è quella dell’aria, generando così anche meno rumore.

# 30% in più di EFFICIENZA rispetto ai treni normali

credits: New China TV

Come dichiarato dalla stessa China Railway Rolling Stock Corporation, il nuovo prototipo, dotato di sistemi antivibrazioni e ganci di trazione, dimostrerebbe il 30% in più di efficienza, riducendo la distanza di frenata da 16 a 10 chilometri.

A tutto c’è un “ma”. Il sito wired.it ci fa notare le diverse limitazioni, in particolare “i costi e l’impossibilità di integrare le specifiche per il funzionamento di questa tecnologia con l’infrastruttura già esistente”.

# E in ITALIA?

Credits: motorbox.com

I treni a levitazione magnetica sarebbero una grande novità per il nostro Paese, il quale si è dimostrato tra i più interessati ad implementare questa nuova tecnologia. Si era già parlato, dunque, di un progetto simile chiamato “Hyperloop” che permetterebbe di collegare Milano con Roma in soli 30 minuti.

Come afferma l’imprenditore Paolo Barletta, anche per l’Italia “lo sviluppo non sarà semplice, per la morfologia del territorio e per il fatto che per costruire un chilometro di infrastruttura Hyperloop ci vogliono intorno ai 60 milioni di euro”.

Fonte: tomshw.it 

Continua la lettura con: 🛑 Compiuto il primo VIAGGIO con l’HYPERLOOP: “l’obiettivo è una GRANDE METROPOLITANA tra le città del NORD”

SELENE MANGIAROTTI

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

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🛑 Svelato il progetto del MERCATO CENTRALE: cibo, musica e un piccolo mulino

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Credits: ansa.it Mercato Centrale

Sul modello di Londra e Barcellona e seguendo la scia di Firenze, Roma e Torino, anche Milano avrà il suo Mercato Centrale. Uno spazio coperto dove poter acquistare alimentari, mangiare e socializzare. Doveva essere pronto per l’aprile 2020, ma la pandemia non ha favorito il proseguire dei lavori. L’attesa però è quasi finita perché, il 2 settembre, il Mercato Centrale milanese aprirà le porte.

Svelato il progetto del MERCATO CENTRALE: cibo, musica e un piccolo mulino

# Una piazza coperta che sarà casa del buon cibo e luogo di socializzazione

Credits: milano.corriere.it
Mercato Centrale

Una piazza coperta, ecco quello che si presuppone di essere il Mercato Centrale milanese. Sul lato di Piazza IV Novembre della Stazione Centrale, tra poco più di un mese, ci sarà un luogo all’interno del quale si troveranno un piccolo mulino, un caseificio, macellerie, pescherie, punti vendita di prodotti bio e ristoranti. Un posto che si propone non solo di essere luogo di acquisto, ma, essendo una piazza, anche luogo di socializzazione e incontro. Per questo motivo all’interno del Mercato Centrale saranno organizzate anche attività culturali e formative, sia per grandi che per piccoli. Ne sono un esempio il laboratorio radiofonico di Alessio Bertallot, i corsi di cucina e tanti eventi che animeranno la piazza coperta milanese.

# In mostra gli artigiani del cibo

Credits: scattidigusto.it
Mappa Mercato Centrale

Per un totale di 18 milioni di euro investiti, il Mercato Centrale occuperà circa 4500 metri quadri e sarà distribuito su 2 piani. Ospiterà 30 botteghe del gusto con 350 addetti e 2,5 milioni di visitatori attesi l’anno. “Metteremo in mostra gli artigiani del cibo che purtroppo stanno scomparendo dal centro delle nostre città e il cibo sarò foriero di stimoli e relazioni sociali”, riporta Umberto Montano, presidente della società Mercato Centrale. Oltre a quanto già detto, all’interno del mercato ci saranno anche un’enoteca, un fiorista, un chiosco di frutta verdure e frullati, ristoranti dedicati alla cucina cinese e al barbecue all’americana. L’obiettivo generale è quello di attrarre i milanesi a tutte le ore del giorno, per questo ci sarà anche un cocktail bar. Inoltre, il mercato offrirà il servizio di consegna del cibo a domicilio, grazie alla collaborazione con cosaporto.it.

# Obiettivi?

In una più grande visione, gli obiettivi di Mercato Centrale sono principalmente 2: far rinascere quell’area della stazione che si affaccia a piazza IV Novembre, una zona ormai degradata da decenni, e raggiungere quella che potrebbe essere la parola d’ordine del progetto, l’integrazione.

Continua la lettura con: Il MERCATO COPERTO PREALPI rinasce con un RESPIRO EUROPEO: ecco il progetto

BEATRICE BARAZZETTI

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La fede nel mezzo

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Il dito e la luna

Quando c’è un problema irrisolto occorre sempre mantenere ferma l’attenzione sulla sua risoluzione, senza mai innamorarsi di uno dei possibili mezzi per conseguirla.
Anzi, la strategia migliore è quella di avere più strumenti per arrivare alla soluzione in modo da poter avere successo anche in caso di inefficacia di alcuni di loro.

Dipendere da un unico strumento che ancora non è risultato pienamente risolutivo è un motivo di grossa debolezza e di grande rischio.
In particolare quando ci sono dei problemi irrisolti di grande rilevanza si tende spesso ad attaccarsi a uno degli strumenti con un atteggiamento più fideistico che pragmatico.

Questo chiude la strada allo sviluppo di strumenti alterativi e al miglioramento della procedura che si sta seguendo. Non solo, l’esperienza insegna che per risolvere problemi complessi non ci sono soluzioni semplici. E l’esperienza insegna anche che finché il problema non è risolto il dubbio è il metodo principale per poter migliorare ogni singolo strumento e correggere ogni sua debolezza.

Nel momento in cui abbiamo puntato tutto su una unica procedura di soluzione se il problema non si rivelerà risolto ci si troverà punto a capo. E quando questo succede di solito invece di assumersi la responsabilità del fallimento si cerca di individuare un capro espiatorio su cui scaricare ogni colpa.

Continua la lettura con: L’innovazione non è sinonimo di miglioramento

MILANO CITTA’ STATO

Copyright milanocittastato.it

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A Milano la DISTANZA tra quartieri ricchi e poveri è la più ALTA d’ITALIA

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Credits: @ na_rima_ IG

La mappa tratteggiata da una ricerca della Uil e del centro studi Eures fotografa Milano come la capitale italiana delle disuguaglianze. Ecco il quadro nel dettaglio.

A Milano la DISTANZA tra quartieri ricchi e poveri è la più ALTA d’ITALIA

# Milano è il capoluogo più ricco d’Italia, ma anche quello con le maggiori disuguaglianze

Credits: foursquare – Crocetta

Nella mappa realizzata da una ricerca della Uil e del centro studi Eures, Milano risulta la capitale delle disuguaglianze. Infatti, da un lato è il capoluogo più benestante d’Italia per reddito medio con 35.585 euro, davanti a Bologna con 28.435 euro, Roma con 27.805 euro e Firenze 27.295 euro. Dall’altro lato considerando l’indice di Gini, un indicatore sintetico che misura il grado di concentrazione dei redditi e che assume valori compresi tra zero, completa uguaglianza nella distribuzione reddituale, e uno, condizione di assoluta disparità, Milano è il luogo in Italia dove la disuguaglianza è maggiore.

La nota della ricerca: “A Milano, prima per ammontare del reddito medio, si riscontra uno scenario di forte disuguaglianza con un indice di Gini pari a 0,54. Seguono, a breve distanza, Roma e Napoli, che ottengono entrambe un indice di Gini pari a 0,49, mentre risultati più incoraggianti si segnalano a Genova (0,43) e Venezia (0,42) che registrano valori sostanzialmente analoghi alla media nazionale (0,43)“. 

La maggiore disomogeneità a livello di reddito medio si registra nel quartiere Duomo-Crocetta, con un indice record di 0,71, le situazioni più equilibrate si trovano invece nei quartieri di Quarto Oggiaro e Forze Armate, con un risultato di 0,38.

# Il reddito medio del quartiere Brera-Castello è cinque volte maggiore di quello di Quarto Oggiaro

Credits: @
na_rima_ IG

La palma del quartieri con il reddito medio più alto di Milano, e d’Italia, spetta a Brera-Castello, con un reddito medio per contribuente di 100.489 euro all’anno, oltre il 30% più alto del quartiere più ricco di Roma, i Parioli, che si ferma a 68.264 euro all’anno. Al secondo posto c’è Citylife con circa 80.000 euro e al terzo Sant’Ambrogio con un reddito medio annuo di 76.657 euro, a seguire Duomo, Crocetta e De Angeli. Nella fascia più bassa troviamo i quartieri di Forze Armate con 23.338 euro di reddito medio all’anno, Crescenzago con 23.881 euro, Villapizzone con 23.963 euro e Affori-Comasina con 23.991 euro. L’ultima piazza tocca a Quarto Oggiaro, che con 18.926 euro di reddito è superato di cinque volte quello dal quartiere Brera-Castello, per una differenza di oltre 80 mila euro. 

Continua a leggere con: A Milano il QUARTIERE in Italia dove i PREZZI delle case sono saliti di più

FABIO MARCOMIN

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5 CURIOSITÀ che non sai sul MAR MEDITERRANEO, il “nostro mare”

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Credits leganerd - Mar Mediterraneo

Sei sicuro di conoscere tutto del nostro mare? Ecco 5 cose che ti sorprenderanno nella selezione di Geopop.

5 CURIOSITÀ che non sai sul MAR MEDITERRANEO, il “nostro mare”

#1 C’è il vulcano sommerso più grande d’Europa

Credits ingveterremoti – Vulcano Marsili

Sul fondo del mare Mediterraneo esistono molti vulcani, contando solo quelli italiani si arriva a 16. Tra questi c’è il Marsili, uno dei più pericolosi e soprattutto il più vasto d’Europa: misura 70 km di lunghezza e 30 km di larghezza, per una superficie totale pari a 2.100 chilometri quadrati. La sua sommità tocca i 3.000 metri a 450 sotto il livello del mare.

#2 Sulle sue coste si affacciano persone di oltre 20 nazionalità differenti

Credits blendspace – Mar Mediterraneo

Sul Mar Mediterraneo, grazie ai 46.000 chilometri, sono oltre 20 le Nazioni diverse che vengono bagnate dall’acqua, compresa l’Italia: Albania, Algeria, Bosnia ed Erzegovina, Cipro, Croazia, Egitto, Francia, Gibilterra, Grecia, Israele, Libano, Libia, Malta, Marocco, Monaco, Montenegro, Palestina (Striscia di Gaza), Regno Unito (Akrotiri e Dhekelia), Siria, Slovenia, Spagna, Tunisia, Turchia.

#3 Supera i 5.000 metri di profondità massima

Credits chimica-online.it – profondita-mar-mediterraneo-mappa

Si è portati a pensare che il Mar Mediterraneo sia poco profondo, perché in effetti il valore medio si aggira a 1500 metri, ma lungo le coste greche la sua profondità supera i 5.000, toccando la quota di 5270 metri.

#4 Ha una barriera corallina, tra Bari e Otranto

Credits unesconet.it – Barriera corallina puglies
La barriera corallina non è un’esclusiva dei mari tropicali, anche il Mar Mediterraneo ha la sua. Si estende per circa 2,5 km dalla costa di Monopoli con profondità di circa 40-55 metri, anche se la sua estensione reale potrebbe essere molto più vasta, circa 200 km nel tratto tra Bari e Otranto.

#5 La salinità media è più alta di tutta quella degli altri mari e oceani

Credits newence.com – Mappa salinità acque terrestri

Il Mediterraneo ha una salinità media maggiore, circa 38.5 PSU (Practical Salinity Units), della salinità media globale. Le variazioni che si registrano sono dovute principalmente alle stagioni che influenzano le correnti.

 

Continua a leggere con: E’ nato il QUINTO OCEANO

FABIO MARCOMIN

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La STAZIONE della METROPOLITANA più BELLA? Serdika a Sofia. Ecco il perché

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Credits: varyadavydova.com Metro Sofia

Quando si parla di architettura e urbanistica, siamo soliti guardare i paesi dell’Est Europa e quelli ex socialisti, in generale, con una certa supponenza, o addirittura a non prenderli nemmeno in considerazione. Invece anche a Nord Est di Rogoredo ci sono città che negli ultimi anni hanno fatto interessantissimi interventi di recupero urbanistico e audaci opere architettoniche.

La STAZIONE della METROPOLITANA più BELLA? Serdika a Sofia. Ecco il perché

# Non si citano mai le bellezze dell’Est Europa

Credits: it.wikipedia.org
Serdika

Da Praga a Bucarest e da Wroclaw a Bratislava. Possiamo citare il recupero di Lipscani, nel cuore della Parigi dei Carpazi, o la costruzione di un grande terminal per i bus nella capitale Slovacca. Se poi si vogliono citare a modello stazioni della metropolitana per valutazioni estetiche, non si cita mai Sofia! Nella antichissima capitale bulgara, però, hanno realizzato una cosa grandiosa!

# La storia di Sofia valorizzata all’interno della metropolitana

Credits: varyadavydova.com
Metro Sofia

Sofia fu fondata dai Celti con il nome di Serdica, divenne poi parte dell’impero macedone di Filippo il Grande. Conquistata dai Romani, divenne municipio al centro di una regione amministrativa, durante il regno dell’imperatore Traiano (98-117), che la chiamò Ulpia Serdica.

Credits: @vera_nikol_ IG

Nel pieno del suo centro storico è stata ricavata una stazione all’interno di un sito archeologico, o meglio, hanno valorizzato i resti di epoca tracio-romana all’ interno di una stazione della metropolitana! La stazione risulta così, non solo la tappa di un viaggio fisico, ma quasi un viaggio nel tempo. Per raggiungere i treni si calpestano pavimentazioni, si vedono mura, colonne, davvero non solo un stazione ma un vero e proprio museo.

# Sarebbe potuta essere una proposta per la M4

Credits: Flickr.com
Serdika Metro

Forse per la nuova linea M4 di Milano si poteva guardare a quanto fatto in Bulgaria, visto che i ritrovamenti a Milano sono innumerevoli, così come non manca certo il patrimonio archeologico. A Milano però, si sa, si preferisce cercare sempre soluzioni estremamente moderne e la valorizzazione del proprio patrimonio non è certo il suo forte.

Continua la lettura con: Nelle metro in Giappone le CARROZZE ROSA per le DONNE. Un’idea per Milano?

ANDREA URBANO

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🛑 La TORRE dell’ACQUA all’ex Falck si trasformerà in una FONTANA PANORAMICA

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Credits Urbanfile - Torre piezometrica

Nella trasformazione delle ex-aree industriali Falck a Sesto San Giovanni ci sarà un’incredibile attrazione: la torre dell’acqua diventerà una fontana panoramica. Vediamo il progetto.

🛑 La TORRE dell’ACQUA all’ex Falck si trasformerà in una FONTANA PANORAMICA

# MilanoSesto, il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia pronto entro il 2025

Credits Urbanfile – Masterplan MilanoSesto

MilanoSesto sarà il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia e uno dei principali a livello europeo con cura e ricerca quale cuore pulsante di tutta la riqualificazione. Oltre a questo nell’area di 1,5 milioni di mq di terreni dismessi, dove un tempo sorgevano le acciaierie Falck di Sesto San Giovanni, verrà realizzata una piccola nuova città. Il masterplan firmato da Foster + Partners prevede: quartieri residenziali, un mall comerciale all’interno degli edifici recuperati delle ex-acciaierie, spazi direzionali e alberghieri, nuove piazze, spazi pubblici pensati, 45 ettari di verde diffuso, una nuova stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni a firma Renzo Piano che incrocia l’omonima fermata M1. Ci sarà anche un’attrazione incredibile: la fontana panoramica.

Leggi anche: MilanoSesto 3.0: le immagini della RIVOLUZIONE dell’area nord di Milano (Render Grafici)

# La torre dell’acqua diventa una fontana panoramica

Credits sestonotizie.it – Torre piezometrica

La Torre dell’Acqua, all’interno del complesso industriale delle acciaierie Falck, veniva utilizzata come serbatoio per garantire la quantità d’acqua necessaria alle diverse fasi di lavorazione dell’acciaio. La torre è visibile da viale Italia e, nel piano di riqualificazione che farà nascere MilanoSesto, verrà trasformata in una “fontana panoramica” con una cascata d’acqua verticale sulle pareti esterne e un’osservatorio sulla sommità, chiuso da vetrate, con una vista a 360 gradi. Nell’area sottostante è prevista la piazza Torre dell’Acqua, una delle cinque piazze insieme a Stazione, Omec, T3 e T5, collegate tra loro.

Continua a leggere con: L’ULTIMA NOVITÀ della grande RIQUALIFICAZIONE per l’ex area Falck di Sesto

FABIO MARCOMIN

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ARIA: il nuovo quartiere di Milano con case a 500 euro di affitto

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Credits: artribune.comAria Milano - Nuovo campus Ied

Dall’Ex Macello nascerà un nuovo quartiere: ARIA. Tanti spazi dedicati ai cittadini, un campus universitario dello IED, un polo per la divulgazione delle materie scientifiche con un polo posto in uno delle strutture principali e, molto importante, una serie di alloggi in edilizia convenzionata. Il tutto immerso in spazi pubblici e tanto verde.

ARIA: il nuovo quartiere di Milano con case a 500 euro di affitto

# Parola d’ordine: ecosostenibilità

Credits: artribune.com
Aria Milano

Grandissima attenzione è stata posta alla questione ecosostenibile, al punto che verranno riqualificati alcuni edifici che, in partenza, dovevano essere abbattuti. Con questa soluzione si è calcolato un importante risparmio di energia e di materie prime che altrimenti sarebbero state necessarie per una nuova edificazione. Ovviamente tutte le costruzioni, vecchie e nuove, avranno una trasformazione energetica al punto che si percorrerà l’obiettivo, primo a Milano, di un quartiere ad impatto negativo rispetto all’energia che servirebbe per la vita del quartiere stesso.

# Tutto a misura d’uomo

Credits: artribune.com
Aria Milano

Collegamenti con le grandi arterie di trasporto pubblico, uno sharing di quartiere per il trasporto privato, tecnologia che convive con una vita a misura d’uomo e prezzi calmierati, sia per affitto che per le case, a favore di famiglie meno abbienti e studenti. I 15 ettari, che comprendono le due aree separate da via Lombroso, fungeranno anche da elemento di congiunzione tra il quartiere sorto qualche anno fa sull’area della ex stazione di Porta Vittoria e quello presente sul lato Ovest dell’Ortomercato. Playground, spazi per la musica e le arti figurative, orti pubblici e, come detto, la nuova sede dello IED, che raggruppa tutte quelle presenti ora nella città.

# Case a prezzi accessibili

Le case saranno a prezzi accessibili (sotto i 2.500 euro al mq) per famiglie e centinaia di studenti. La parte residenziale si svilupperà prevalentemente a sud e ospiterà circa 1.200 nuclei familiari con un mix tra Social Housing, circa 60mila mq, di cui 60% in locazione a canone convenzionato e il 40% in vendita agevolata.

I valori di affitto saranno compresi tra 60 €/m2 e 115 €/m2 – equivalenti ad un affitto mensile di 500 euro per un trilocale da 75mq. I prezzi di vendita saranno pari a 2250 €/m2. 

# Le università stanno scegliendo le periferie

Credits: artribune.com
Aria Milano

Il Poli in Bovisa, il Conservatorio prossimamente a Santa Giulia, l’Accademia di Brera in Farini, la Scala in Rubattino ed ora lo IED nell’ex Macello. Insomma la cultura non più nel centro della città ma a portar vita e cultura nei quartieri più o meno periferici, segno che sotto lo sguardo vigile della Madonnina c’è una grande rivoluzione in atto.

# Tanti servizi e nuovi posti di lavoro

Credits: artribune.com
Aria Milano

In ARIA tutte le principali strutture saranno riqualificate, mentre alcune, originariamente non vincolate nella conservazione, diventeranno edifici commerciali, una scuola per l’infanzia e servizi per la collettività. Si calcola che, tra attività e altro, l’operazione porterà a 30 mila nuovi posti di lavoro. Reinventing Cities, il bando internazionale rivolto alla trasformazione e recupero di aree dismesse o fortemente compromesse, sta dando a Milano una grande sferzata, necessaria più che mai per una metropoli che scalpita per tornare il motore trainante dell’Italia.

Fonti: milanotoday.it

Continua la lettura con: Arriva NAPA: sarà la nuova NOLO?

ROBERTO BINAGHI

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Il PALAZZO di Porta Romana sembra un’OPERA di GAUDÍ. Quasi completato il nuovo favoloso murale

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Credits: @@andreacherchi_foto Murale Porta Romana

Ne parlano già tutti, un gioco di prospettiva e di street art che si potrebbe dire di non avere eguali. Tutto questo in una strada milanese, in una delle zone del centro che sta diventando pian piano sempre più famosa.

Il PALAZZO di Porta Romana sembra un’OPERA di GAUDÍ. Quasi completato il nuovo favoloso murale

# Il palazzo che ricorda Casa Batlò

Credits: @@andreacherchi_foto
Murale Porta Romana

Si sta parlando del murale di Porta Romana 113, realizzato dall’artista Cheone. Un’opera di trompe l’oeil, che inganna l’occhio e che fa credere di avere davanti dei volumi e non un semplice muro. Un’opera, poi, che sta diventando sempre più famosa proprio perché ricorda Casa Batlò, realizzata dal celebre architetto Antoni Gaudì a Barcellona. Sono state sicuramente l’originalità e la particolarità del murale a far paragonare il muro di Porta Romana al patrimonio UNESCO al civico 43 del Passeig de Gràcia.

# Un murales tra sogno e realtà

Credits: @kavalaomer
Murale Porta Romana

Mancano solo gli ultimi ritocchi, che probabilmente verranno fatti proprio oggi, lunedì 26, e poi l’opera dello street artist Cheone sarà finalmente completata. L’artista, all’anagrafe Cosimo Caiffa, è riuscito a rendere un semplice muro un palazzo che sembra essere uscito da una fiaba: con le sue finestre, balconi e architravi dalle linee curve, l’edificio sembra sia lì lì per sciogliersi. Una dimensione onirica e fiabesca che Cheone, nonostante negli ultimi anni si sia avvicinato al fotorealismo, mantiene sempre. L’idea del sogno che ricorda, poi, quella di Salvator Dalì. Tra Gaudì e Dalì e i rimandi artistici che si stanno facendo, forse per esaltarne la bellezza, ricordiamo che l’opera di street art è firmata Cheone, artista pugliese naturalizzato milanese.

Fonti: milano.repubblica.it

Continua la lettura con: 🛑 Il nuovo DRAGONE di MILANO: il maxi murales già da LEGGENDA

BEATRICE BARAZZETTI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La cronaca della manifestazione di MILANO per dire NO AL GREEN PASS

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Sabato 24 luglio, in contemporanea con altre 80 città italiane, anche Milano è scesa in piazza per dire NO al green pass. Vediamo la cronaca. 

La cronaca della manifestazione di MILANO per dire NO AL GREEN PASS

Più Mitteleuropea che mediterranea la Milano di un afoso sabato pomeriggio di luglio. Archiviate per qualche ora le ciabattine e il costume, Milano resta a casa per scendere in piazza, come una delle tante capitali delle nazioni a nord delle Alpi, e dice NO alla discriminazione introdotta dal green pass.

# Ore 17:30 ritrovo in Piazza Fontana

Il tam tam è iniziato da due sere prima, appena conclusa la conferenza stampa del Presidente del Consiglio Draghi, nella quale sono stati annunciati i passaggi più significativi dell’introduzione del green pass.
La reazione di molti cittadini non si è fatta attendere e, in men che non si dica, le piazze erano già organizzate.

Nelle ore immediatamente precedenti la manifestazione, cominciano a girare i passaparola tra i conoscenti per darsi appuntamento nella piazza scelta, che è anche una delle più significative della storia milanese.
Arriva anche un brutto temporale e alle 17:20 la piazza sembra vuota.
In realtà i manifestanti si sono solo protetti sotto dalla pioggia, pronti a portare la protesta fuori dai portici del centro.

# Entusiasmo ed amarezza

Lo stato d’animo è un mix in perfetto equilibrio tra entusiasmo ed amarezza. Lo stupore di vedere arrivare tanti volti, tanti cartelli, mischiato all’amarezza del momento, perché il green pass rischia di introdurre una pesante discriminazione tra persone che desiderano poter continuare a scegliere le cure migliori per sé stessi.
Ad un certo punto del pomeriggio Piazza Fontana, che presentava ampi spazi liberi, si riempie di migliaia di manifestanti.

Al grido di “Libertà, libertà” parte un corteo, che si dirige verso Piazza Duomo prendendo la via intitolata a Carlo Maria Martini.
Passanti e turisti, ignari dell’iniziativa, iniziano a gridare gli slogan del corteo, immortalando il momento con i loro cellulari.

La manifestazione prende la via della Galleria Vittorio Emanuele, per dirigersi in Piazza della Scala.

# Palazzo Marino

Il corteo fa una piccola sosta davanti a Palazzo Marino. Un plotone di carabinieri in assetto anti sommossa e giubbotto antiproiettile d’ordinanza fa buona guardia, ma non ci sono scontri. Anzi. Spesso ci sono scambi di applausi e sguardi di intesa. 


La manifestazione di sofferma sotto il palazzo del Comune perché simbolico. I milanesi non hanno proferito cori contro l’attuale amministrazione, i bersagli sono piuttosto il Ministro Speranza, il Premier Draghi e il green pass.
Senza creare il minimo problema, la manifestazione gira per Case Rotte, Piazza San Fedele, la Via San Raffaele per tornare in Piazza Duomo gridando lo slogan “Giù le mani dai bambini”.


Parlando con i manifestanti, infatti, uno dei punti più critici della situazione attuale, è l’accanimento contro i più piccoli: mentre i principali paesi europei, come UK Germania o i paesi scandinavi, vietano o sconsigliano questo vaccino agli under 17 in Italia si forzano anche gli over 12 ad assumerlo. 

Dopo una piccola sosta all’angolo con Via Mercanti, il corteo fa ritorno in Piazza Fontana, gridando gli slogan scanditi per un’ora e mezza e raccogliendo altri sorrisi, battiti di mano e foto dei curiosi, attirati dalla manifestazione.

# Hanno manifestato le mille Milano

Non c’è un identikit per individuare i milanesi in piazza ieri.
Nessun target di età (era pieno di bambini anche molto piccoli, insieme a qualche nostro anziano), o simboli politici, nessuna bandiera (solo un tricolore) niente “Bella Ciao” o cori di opposta matrice né altri segni di riconoscimento di correnti politiche, cosa che forse era anche lecito aspettarsi.


Nessuna delle etichette della nuova normalità, perché in corteo c’erano concittadini che si sono ritrovati tranquillamente gli uni al fianco degli altri. No Vax e Pro Vax contrari all’obbligo e al Green Pass. 
È scesa in piazza in gran parte la Milano che non partecipa di solito alle manifestazioni politiche.
Sabato 24 luglio 2021 il punto di unione tra tutti era dire NO alla discriminazione, NO alla creazione di una nuova categoria di capri espiatori, da additare come bersagli per togliere l’attenzione dai veri responsabili della disastrosa gestione di una emergenza sanitaria che sembra non avere mai fine e che, anzi, sta prendendo una piega sempre più pericolosa per i diritti dei cittadini. 

Continua la lettura con: Le tre Fake News della conferenza stampa di Draghi

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

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