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PEDALANDO in bicicletta SULL’ACQUA

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Credit: @notnella

Camminare sull’acqua o pedalare con la propria bici sulla superficie di un lago sono cose che accadono solo nei sogni, o forse no. All’interno di una riserva naturale in Belgio, c’è chi ha reso questi sogni realtà.

Si chiama Fietsen door het water ed è la pista ciclabile che permette di pedalare sull’acqua, immersi in un lago.

PEDALANDO in bicicletta SULL’ACQUA

# La pista ciclabile immersa nella natura

Credit: visitlimburg.be

Siamo nel Limburgo, la provincia più orientale delle Fiandre nonchè una delle tre regioni del Belgio, zona molto conosciuta per la Riserva naturale De Wijers.

Proprio in mezzo a questa natura incontaminata troviamo una pista ciclabile unica nel suo genere; si chiama Fietsen door het water ed è il nuovo percorso in bici in mezzo al laghetto che permette di pedalare sull’acqua.

# Il percorso in mezzo al lago

Credit: @hotel_zuid

L’obiettivo di questo progetto è quello di promuovere il cicloturismo, soprattutto in questo paradiso naturale famoso per i suoi laghetti e le centinaia di specie animali che lo abitano.

La pista ciclabile realizzata in cemento è lunga 212 metri e larga tre ed è stata costruita in mezzo ad un lago, regalando così l’esperienza unica di essere totalmente circondati dall’acqua quando la si attraversa.

La Fietsen door het water ha gli argini alti un metro e mezzo circa ed è quindi sicura per tutti quelli che la attraversano, siano essi in bici o a piedi, grandi o piccini.

Proprio per questa struttura non sono necessari strumenti particolari per attraversarla come stivali di gomma, l’unico strumento che può rendersi utile è la macchina fotografica per immortale il paesaggio mozzafiato.

# Pedalare sull’acqua

Credit: @notnella

Questa pista ciclabile ha un asso nella manica: è stata costruita sotto il livello dell’acqua.

Il risultato? Quando la si attraversa si ha la superficie liscia del lago ad altezza occhi e si ha la sensazione di essere sott’acqua.

Osservando lo spettacolo dall’esterno, le persone lungo la pista sembrano essere dei busti che fluttuano nell’acqua, rendendo il tutto ancora più divertente.

 

L’esperienza rara di camminare sull’acqua è stata per la prima volta resa fruibile nel 2016, anno nel quale la pista è stata inaugurata e ancora oggi ha un grandissimo successo.

Attraversare questa pista è facile e tutti lo possono fare, l’unica cosa a cui bisogna stare attenti è il panorama intorno, dietro e davanti a sé che potrebbe togliere il fiato.

 

Fonti: zingarate.com

Continua la lettura con: Il simbolo di RINASCITA per MILANO è la PISTA CICLABILE più LUNGA d’Italia

ARIANNA BOTTINI

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo#Madrid#Berlino#Ginevra#Basilea#SanPietroburgo#Bruxelles #Budapest#Amsterdam#Praga#Londra#Mosca#Vienna#Tokyo#Seoul#Manila #KualaLumpur#Washington#NuovaDelhi#HongKong #CittàDelMessico#BuenosAires#Singapore

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COB HOUSE: le case che costano appena 180 EURO

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Credits: activistpost.com

Spesso si sente parlare di cob house, ma cosa sono esattamente? Possono rivoluzionare il concetto di casa? Vediamo in che cosa consistono queste abitazioni.

Come già anticipato, la loro origine si perde nella notte dei tempi, risalgono alla preistoria: sono abitazione costruite con materie prime totalmente naturali: argilla, sabbia, acqua, terra, paglia.

Chi si trova davanti ad una di queste strutture, può capire come vivevano gli antenati.

Un professore inglese di 59 anni, Michael Buck, è riuscito a realizzare il suo sogno di costruire una di queste abitazioni che sembrano uscite da un racconto di Tolkien. Sapete quanto ha investito (economicamente parlando)? Solo 180 € in 8 mesi, tanto ci è voluto per completarla.

Questo proprio perché sono stati utilizzati solo materiali naturali e di riciclo: una piccola abitazione ma con tutti i comfort e nulla da invidiare ad una normale casa.

COB HOUSE: le case che costano appena 180 EURO

# Come è composta questa abitazione da Terra di Mezzo?

Credits: homecrux.com

Costruita su solide fondamenta in pietra, nella casa del professore inglese non manca davvero nulla: quando si entra la prima cosa che colpisce sono le travi in legno e paglia per la copertura, quasi in stile baita di montagna, quanto basta per dare un senso di calore ed accoglienza. Questi materiali sono stati recuperati da un terreno nelle vicinanze. Le finestre sono state prese da… un camion abbandonato. Il bagno? Il wc è un gabinetto di compostaggio in una dependance in paglia separata dalla casa… con vista panoramica sulla campagna dell’Oxfordshire. Per lavarsi ha utilizzato una vasca in latta sulla parete esterna, che si può utilizzare all’occorrenza. Per la cucina, Buck si è organizzato con un sistema a legna e, al bisogno, c’è anche la possibilità di sfruttare un impianto a gas. C’è una camera da letto, un salotto, una cucina e un’ampia area esterna.

Per non farsi mancare nulla: l’impianto elettrico è a bolletta 0€ (anzi… sterline) grazie a delle pale di legno che sfruttano le acque di un torrente nelle vicinanze, che è stato “sfruttato” anche per l’impianto idraulico, incanalando l’acqua in un condotto che serve direttamente la casa.

Inoltre l’abitazione ha un ottimo sistema di isolamento termico: d’estate è fresca grazie alla terra cruda di cui sono costituite le pareti, d’inverno invece, la paglia del tetto, trattiene il calore sprigionato da una stufa a legna.

Ovviamente non manca il frigorifero, ricavato da una cavità nel terreno che sfrutta le caratteristiche geodetiche della terra.

# Cob House: un fenomeno diffuso in U.K

Credits: agoravox.it

Nel Regno Unito sono molte le cob house, alcune davvero grandi, alte fino a 3 piani e con 4/5 camere da letto. La particolarità della casa dell’ex professore d’arte è l’investimento davvero irrisorio, come già scritto: solo 180 €. Dietro questa sua scelta c’è una motivazione ben precisa, Il sig. Buck ha infatti dichiarato:

“Ho voluto dimostrare che le case non devono costare nulla. Viviamo in una società in cui passiamo le nostre vite a pagare i nostri mutui, che molti neppure riescono a godere una volta estinti.”

Grazie ad un appezzamento di terreno di sua proprietà e, usufruendo di una normativa britannica secondo cui non bisogna chiedere permessi per la costruzione delle case estive, ha potuto realizzare l’abitazione che ha messo in affitto ad un contadino della zona che lo ripaga con latte e panna delle sue mucche.

Leggendo i libri di storia ha imparato le tecniche usate dagli antenati… e le ha messe in atto per la realizzazione della sua “casa preistorica”, dichiarando inoltre:

“Penso che tutti dovrebbero essere in grado di farlo davvero. Penso che le persone perdono tre anni all’università, quando dovrebbero essere in grado di costruire le proprie case. Non è complicato.”

In Italia? In realtà anche noi abbiamo le nostre “cob house”. Si trovano principalmente in Abruzzo e nelle Marche, risalgono agli anni settanta e sono più conosciute come massoni di campagna e alla realizzazione partecipava tutta la famiglia.

Purtroppo va detto che, nel nostro paese, non è così semplice poter costruire un’abitazione simile, perché qualsiasi tipo di trasformazione del terreno richiede una specifica procedura amministrativa, inoltre l’autocostruzione non è ancora regolata da norme, se non in casi particolari.

# Negli Stati Uniti, la sfida: costruire casa in un giorno

Credits: hypha.org

L’idea di una casa eco-sostenibile sta ormai prendendo sempre più piede, e Coenraad Rogmans ha lanciato una sfida, con l’aiuto di un gruppo di volontari: costruire una casa in un giorno! Ovviamente le tempistiche erano troppo ristrette, quindi la sfida è stata “in parte” persa. “In parte” perché alla fine ci hanno impiegato solo una settimana, un tempo sicuramente ristretto rispetto alle canoniche tempistiche dell’edilizia ordinaria.

L’iniziativa di Rogmans ha però avuto successo e ha replicato organizzando dei workshop formativi per insegnare come si costruiscono queste case in terra cruda. Per partecipare basta contattare l’ideatore e versare una piccola quota (circa 50 $).

#Le caratteristiche delle cob house

Credits: naturalhomes.org

Per concludere vediamo quali sono le caratteristiche che queste abitazioni devono avere:

Le dimensioni ridotte per rispecchiare a pieno le esigenze di ogni residente.

Impiego di materiali locali: le risorse devono essere tutte naturali e di provenienza locale.

Le cob house devono avere un’anima artistica. Chi decide di imbattersi in questa nuovo modo di vivere la casa può modellare (nel vero senso del termine) la sua abitazione, per far sì che lo rispecchi al massimo.

La socialità: costruire cob house richiede la collaborazione di tutti (amici, parenti, vicini ecc. ecc.).

Una soluzione eco-sostenibile, a basso consumo, a km 0 e soprattutto, ottimale per eventuali famiglie disagiate in cerca di casa.

Continua a leggere con: Liguria: vanno a ruba le CASE a UN EURO nel BORGO delle STREGHE

ANGELA CALABRESE

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Nascono in Lombardia le CASE BLU

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Credits archea_associati IG - Case blu Laveno

Il complesso residenziale è immerso in una cornice da favola e il suo colore richiama le sfumature del lago su cui affaccia. Scopriamo questo incredibile progetto.

Nascono in Lombardia le CASE BLU

# A Laveno nasce un complesso residenziale di 26 unità che richiama il blu del lago e ricorda le ceramiche Pozzi-Ginori

A Laveno, sulle sponde del Lago Maggiore, è nato un nuovo complesso residenziale caratterizzato dal colore blu che rappresenta la località e che ne diventa uno dei suoi simboli ricordando le storiche ceramiche dell’antica fabbrica di ceramiche Pozzi-Ginori presente un tempo sul posto. Il progetto a firma dello studio Archea riqualifica infatti l’ex area industriale su cui sorgeva lo stabilimento e si inserisce nella tradizione innescata in Italia dagli anni Venti con Gio Ponti, dove la ceramica e il design rappresentavano una simbiosi di arte e industria. Il progetto ha un’architettura ritmica che dialoga con l’ambiente circostante e si sviluppa su un’area è di 2.400 mq completamente pedonale per un totale di ventisei unità abitative.

# La ceramica Blu Laveno è l’elemento che ha ispirato il progetto

La ceramica Blu Laveno, famosa per per le caratteristiche intrinseche dei materiali e per la lavorazione ma anche per il taglio artistico della produzione sempre all’avanguardia,  veniva prodotta nello stabilimento sul lago. Il motivo ispiratore del progetto è proprio questa ceramica blu, scelta come materiale di rivestimento con “una forma irregolare pentagonale espressamente disegnate, smaltate con una sfumatura studiata ad hoc, posizionate non solo sulle facciate ma anche sulle falde delle coperture”. Il risultato che si ottiene è “un’effetto materico totale che fa sembrare i 4 edifici come 4 sassi blu” posizionati sul terreno, le cui bucature diventano “funzionalmente delle logge affacciate sul panorama circostante”. 

 

Continua la lettura con: Aria Hub: a Milano nasce una nuova CASA dello STUDENTE

FABIO MARCOMIN

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Leggi anche: “Vi spiego perché Biden punta sulle infrastrutture per battere la Cina”. Parla il prof. Del Pero

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Il CASTELLO nella ROCCIA a un’ora da Milano

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credits: @elenacrosetti IG

La fortezza è uno dei monumenti antichi più apprezzati dell’entroterra Ligure.

Il CASTELLO nella ROCCIA a un’ora da Milano

# Il castello tra due budini

credits: @elenacrosetti IG

Sebbene il castello sia stato eretto tra due torrioni di roccia, che per la somiglianza alla forma del budino vengono denominati “torrioni di puddinga”, il Castello della Pietra vede il suo nome indissolubilmente legato alla famiglia Della Pietra, proprietaria del sito fino al 1515. L’origine del castello è talmente antica che è stato impossibile risalire alla sua costruzione. Si sa solo che è lì da circa mille anni ed ora, grazie ad un’attenta opera di restauro delle strutture, è la punta escursionistica del Parco Antola, dopo che la proprietà è stata tolta alla famiglia Adorno con il trattato di Campoformio del 1797, che ha sancito la fine dell’epoca feudale.

# L’escursione nel Parco Antola

credits: @simonemodica

La roccaforte si trova in ottimo stato di conservazione generale, anche perché è in una posizione inespugnabile. La rocca è situata a circa 140 metri di altezza e domina la Val Vobbia, ed è meta di diverse escursioni che mostrano natura e sport insieme. Si può scegliere tra il sentiero più moderno, un percorso di circa un’ora e mezza con ascese abbastanza impegnative, ma che in questa stagione regalano anche la possibilità di raccogliere le castagne. Il sentiero è stato recentemente ristrutturato: sono state posizionate delle panchine belvedere, ma soprattutto è stato abbellito il tratto finale, che porta i visitatori al Castello della Pietra attraverso una passerella di legno, bella e panoramica.

Un altro modo per raggiungere le cime di puddinga e la fortezza, invece, è il Sentiero dei Castellani, il più antico della zona. Anche il Sentiero dei Castellani è lungo (1 ora e 30 minuti) ma presenta meno difficoltà e, soprattutto, è più panoramico. Parte da Vobbia, località Torre e prevede una decina di soste, che raccontano la vita del maniero in epoca medievale. Ci sono infatti diverse piazzole di arrivo, che portano il nome di antichissimi usi e mestieri, tra i quali la “piazzola del carbone”, la Forra, zona rupestre con flora selvatica, per finire con il Belvedere sul Castello passando per il Canyon della Val Vobbia, scenario davvero imperdibile.

# Il Castello e il suo mistero

credits: yallers.com

La storia del castello è avvolta dal mistero, perse le tracce della sua costruzione. Probabilmente era la sede dei monaci dell’Abbazia di San Colombano, che da Bobbio si allontanavano per affrontare la vita da eremiti. Quasi nulla si sa di come sia passato dai monaci ai Della Pietra e, da questi, agli Spinola e infine agli Adorno. Nel 1620 diventa uno dei manieri più strategici degli Asburgo, quando Mattia d’Asburgo lo conquista per controllare le zone intorno a Genova. Finisce depredato e incendiato nell’Ottocento e, infine, ristrutturato negli anni novanta per riportare in vita le sue segrete, le cisterne, i camminamenti di guardia e il salone centrale.

# Come arrivarci

credits: travel.fanpage.it

Da Milano si arriva in un’oretta abbondante di macchina, dalla A7 uscita a Busalla dove si imbocca la SP.9 fino a Crocefieschi. La Provinciale termina nello spettacolare canyon a Vobbia. Le indicazioni portano ad un piccolo parcheggio e da lì partono le segnaletiche per i sentieri, quello moderno e quello dei Castellani.

Cosa aggiungere? Che il Castello della Pietra è un esempio maestoso di architettura castellana ligure. È aperto al pubblico da maggio a novembre, mentre le escursioni si possono affrontare tutto l’anno. Da sapere che la zona, oltre alle castagne, offre ampi spazi per la raccolta funghi, che però è regolamentata. Quindi, vietato esagerare nella raccolta di questi organismi.

 

Continua a leggere con: Il CASTELLO delle “mille e una notte” ABBANDONATO nella campagna Toscana

LAURA LIONTI

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Leggi anche: Licenziamo i consiglieri comunali e regionali (e i Parlamentari)

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7+1 LUOGHI UNICI dove ammirare lo spettacolo dell’AURORA BOREALE

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Credits nataliacojocaruu IG - Isole Lofoten Aurora

Hai mai vissuto l’esperienza di osservare nel cielo la magia delle luci colorate e danzanti dell’aurora boreale? Ecco i luoghi migliori dove farlo.

7+1 LUOGHI UNICI dove ammirare lo spettacolo dell’AURORA BOREALE

#1 Abisko, a oltre 1.000 metro l’Aurora Sky Station (Svezia) 

Credits khaterat_e_safar IG – Abisko

Uno dei luoghi migliori dove ammirare le luci dell’aurora boreale è l’Aurora Sky Station ad Abisko in Svezia. Si tratta di una postazione per l’osservazione dell’aurora boreale, a oltre 1.000 metri d’altezza, situata sulla cima del Monte Nuolja.

 

#2 Kirkenes, l’ultimo porto del Postale dei Fiordi (Norvegia)

Credits kirkenesnorthernlights IG – Kirkenes aurora

Ci spostiamo nel villaggio norvegese di Kirkenes, uno dei punti più estremi della Nazione dove rimanere incantanti dallo spettacolo luminoso. Qui si trova anche l’ultimo porto del Postale dei Fiordi, l’Hurtigruten. 

 

#3 Isole Lofoten, un arcipelago dalla bellezza unica (Norvegia)

Credits nataliacojocaruu IG – Isole Lofoten Aurora

Sempre in Norvegia, troviamo un arcipelago dalla bellezza unica delle Isole Lofoten. A nord del Circolo Polare Artico di circa 200 Km, queste isole sono tra i luoghi migliori per godersi il meraviglioso gioco di luci colorate tra le stelle.

 

#4 Ivalo, un piccolo insediamento lontano da traffico e luci (Finlandia)

Credits lucas.feng2 IG – Ivalo aurora

In Finlandia si può osservare l’aurora boreale quasi ogni notte nei mesi giusti. Il luogo ideale è Ivalo, un paese situato in un’area quasi completamente priva di traffico o luci, sull’omonimo fiume della Lapponia.

 

#5 Grundarfjörður, una cittadina pittoresca in Islanda

Credits mafarka80 IG – Grundarfjörður aurora

Nella cittadina pittoresca islandese di Grundarfjörður, alle pendici del Monte Kirkjufell, si può ammirare lo spettacolo naturale dell’aurore boreale. Ci troviamo nella penisola di Snæfellsnes, da dove è facile raggiungere l’omonimo Parco Nazionale.

 

#6 Groenlandia, un terra estrema e affascinante

Credits shrutisen_21 – Groenlandia aurora

La Groenlandia, una terra estrema e dal grande fascino, è senza dubbio uno degli ambienti migliori dove osservare da vicino la magia delle luci colorate nel cielo. La natura incontaminata di questo luogo selvaggio garantisce delle esperienze incredibili.

 

#7 Yellowknife, uno dei luoghi migliori in assoluto dove ammirare le luci danzanti (Canada)

Credits darstravelbest IG – Yellowknife

Yellowknife in Canada, è uno dei luoghi migliori in assoluto dove osservare le luci colorate e danzanti nel cielo. Natura incontaminata a perdita d’occhio e un tasso di inquinamento tra i più bassi del mondo ne fanno la location perfetta.

 

#7+1 Fairbanks, una piccola cittadina nel nord America (Alaska – Usa)

Credits thenizthatis IG – Fairbanks

La cittadina di Fairbanks in Alaska, grazie alla sua latitudine a nord, è una delle mete ideali per ammirare l’aurora boreale. Situata in una zona di alta attività, ospita anche un centro di previsione e monitoraggio e di sorgenti termali per riscaldarsi.

 

Fonte: Siviaggia

Continua la lettura con: Questo è il “PIÙ BEL GRATTACIELO del MONDO”

FABIO MARCOMIN

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Leggi anche: “La fine del mondo” di Misculin: “Viviamo un’apocalisse quotidiana. La Storia in podcast? Non può essere pedante”

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SAN SIRO PARK: sarà il nuovo quartiere dello sport?

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Credits jdparchitects - San Siro Park

In questo progetto ci sarebbe spazio per il nuovo stadio e il mantenimento di quello attuale, anche se rifunzionalizzato. Il San Siro Park sarebbe un parco tematico dedicato allo sport e al calcio in una chiave di divertimento educativo. Scopriamo quali servizi e attrazioni ci sarebbero al suo interno.

SAN SIRO PARK: sarà il nuovo quartiere dello sport?

# Un progetto per preservare il vecchio stadio costruendo quello nuovo

Credits jdparchitects – Due stadi

San Siro Park è un’idea sviluppata da Joseph Di Pasquale, fondatore dello studio di architettura milanese JDP Architects, per realizzare un ambizioso progetto capace di legare architettura e città, elevando la vocazione turistica di Milano insieme al settore del divertimento. Alla base c’è il mantenimento del vecchio stadio, con nuove attività e una nuova sostenibilità economica, rendendo vantaggioso al contempo la costruzione del nuovo stadio.

# San Siro Park sarà un parco tematico dedicato allo sport e al calcio in una chiave di divertimento educativo

Credits jdparchitects – San Siro Park

Nel progetto è previsto il parziale smontaggio del terzo anello, e l’integrazione con nuove strutture per convertirlo in un “parco tematico dedicato allo sport, al calcio, ai suoi valori positivi ed educativi in una chiave di divertimento educativo” oltre a una serie di altre attività. Ci sarà una superficie di 100.000 mq dedicati al divertimento per giovani, anziani e per le famiglie: “La forte iconicità della “scala del calcio” non è solo un valore affettivo ma anche un grandissimo asset economico in termini di attrattività», afferma l’architetto Di Pasquale.

# Il polo di eccellenza del divertimento che manca a Milano

Secondo l’architetto Joseph Di Pasquale “il San Siro Park diventerebbe il polo di eccellenza del divertimento che attualmente manca alla città“. Ecco cosa potrebbe ospitare il parco tematico: museo del calcio, un’e-sport center, una area football legoland, il museo delle cere dei grandi campioni, un football hotel, un meeting centre ed un ristorante girevole panoramico. A questo si aggiungerebbero boulevard commerciali, parco pubblico e parco acquatico coperto, infinity spa, rooftop open sport e parco pensile con pista da jogging.

 

Fonte: Infobuild

Continua la lettura con: 

FABIO MARCOMIN

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Leggi anche: “A Mind 800 aziende. Serve una visione a 50 anni”

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La nuova moda: andare a Parigi sul TRENO più ICONICO del MONDO

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Credits myluxurytrain IG - Venice Simplon Orient Express

Un viaggio a bordo di un’icona dell’Art Déco tra percorsi pittoreschi, un servizio extra lusso e atmosfere d’altri tempi. Il Venice Simplon-Orient-Express consente di fare un salto indietro nel tempo. Scopriamo quando si può viaggiare e quanto costa il biglietto.

La nuova moda: andare a Parigi sul TRENO più ICONICO del MONDO

# La storia del Simplon Orient Express parte agli inizi del ‘900

Credits orientexpress iG – Orient Express

Nel 1906 fu inaugurato il viaggio del Simplon Orient con il collegamento Londra-Calais-Parigi-Losanna-Milano attraverso il nuovo traforo del Sempione, con capolinea a Venezia. Un percorso alternativo rispetto a quello originale, che transitava per Strasburgo, Vienna, la Romania e la Bulgaria per arrivare, con l’ultimo tratto in traghetto, all’antica Costantinopoli. Negli anni ’30 c’era attivo anche un terzo collegamento, l’Arlberg-Orient Express via Innsbruck, Vienna, Budapest e Atene.

# Il convoglio del Venice Simplon-Orient-Express è composto da 17 vagoni originali degli anni ’20 e ’30 del secolo scorso 

Credits myluxurytrain IG – Venice Simplon Orient Express

Nel 2021 Venice Simplon-Orient-Express ritorna proponendo un’offerta di inediti itinerari alla scoperta dell’Europa nascosta e una serie di nuove Grand Suite a bordo. Le cabine doppie, dotate di comodi sedili da cui ammirare il paesaggio, per la notte si trasformano in allettanti camere da letto con luci soffuse e fresche lenzuola.

Credits belmond IG – Venice Simplon Orient Express Suite

Nel convoglio, composto da 17 vagoni letto originali del 1920 e 1930, è rimasto intatto lo splendore originario di una vera e propria icona dell’Art Déco: i pregiati intarsi, i pannelli in vetro e le decorazioni in cera lacca nelle tre carrozze ristorante, i suoi legni lucidi, la tappezzeria dall’eleganza antica e i lampadari originali di cristallo. 

# Un servizio extra lusso d’altri tempi

Credits martinocrespi IG- Vagone ristorante Venice Orient Express

Salendo alla stazione di Venezia Santa Lucia i viaggiatori vengono serviti con un pranzo di tre portate in uno dei vagoni ristorante e con una selezione di dolci in cabina nel pomeriggio. Alla sera gli chef francesi preparano una deliziosa cena di quattro portate, mentre il secondo giorno la colazione viene servita in cabina all’orario prima di entrare con il treno nella Gare de l’Est di Parigi, dove finisce l’itinerario. Per chi vuole fare un altro spuntino durante il viaggio c’è anche una carrozza bar con pianista pronto ad allietarvi con la sua musica. Il Venice Simplon-Orient-Express vi farà fare un salto indietro nel tempo, in un’epoca dal fascino nostalgico e intramontabile e dal glamour davvero senza limiti.

# Un viaggio tra percorsi pittoreschi, ma non per tutte le tasche

Credits belmond IG – Venice Simplon Orient Express

Come ricorda il sito Fonte: SiViaggia, il percorso classico si snoda tra Londra e Venezia, che dura quattro giorni e ha un costo non per tutte le tasche, circa 8000 euro, attraversando la Francia e la Svizzera. Un viaggio tra percorsi pittoreschi, arrampicandosi su ripide cime e pendii scoscesi, dalle valli verdi ai fitti boschi, rasentando costoni innevati e laghi di montagna. Per chi vuole si può scegliere un itinerario più breve, Parigi-Londra o Venezia-Parigi come optato dall’imprenditrice digitale Chiara Ferragni. Le atmosfere lontane del treno più iconico del mondo si possono rivivere solo da marzo a novembre, per consentire la ristrutturazione e manutenzione del convoglio per la stagione successiva.

Continua la lettura con: I “TRENI del RELAX”: un’idea anche per i pendolari di Milano?

FABIO MARCOMIN

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Il RISTORANTE di BAMBÙ a forma di NAVE capovolta

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Credits: archdaily.com bamboo long house

Un ristorante che ti fa entrare in contatto con la natura solo semplicemente osservandolo. Un luogo dove le tecniche della lavorazione del bambù hanno superato ogni limite. È questo il ristorante costruito sfruttando tutte le caratteristiche del materiale con cui è stato realizzato, il bambù. La sua particolarità? Sembra una nave capovolta. Ecco qual è e dove si trova. 

Il RISTORANTE di BAMBÙ a forma di NAVE capovolta

# Il ristorante a forma di barca capovolta

Credits: @chloe.view
bamboo long house

Realizzato da un team di architetti il cui nome permette facilmente di capire con che materiale costruiscono i loro edifici, Bambubuild, il Bamboo Long House Restaurant si trova in Vietnam, precisamente a đồng hới, una città centrale, ed è una struttura che esalta tutta la bellezza del materiale che le da il nome.

La particolarità del ristorante sta proprio nel tetto dalla forma allungata a barca, che, insieme al resto della struttura, va a creare quella classica struttura a capanna che si vede nei film ambientati nei luoghi tropicali. E mentre il tetto di 7 metri ricorda molto la forma di una barca capovolta, all’interno si nota un tetto a sbalzo che crea un ambiente molto più ampio di quello che sembra.

# Una lavorazione accurata del bambù

Il team Bambubuild è specializzato nella lavorazione del bambu, questo grazie anche al fatto che collabora continuamente con artigiani locali che insegnano le tecniche tradizionali tramandate di generazione in generazione. Quando quindi si osserva il Bamboo Long House Restaurant si rimane incantanti dalla perfezione e l’accuratezza con cui è stato progettato e realizzato. Ecco alcune foto.

Credits: @selmatammaro
bamboo long house
Credits: archdaily.com
bamboo long house
Credits:designboom.com
bamboo long house

Continua la lettura con: Il ristorante di Milano dove si mangiava NUDI

BEATRICE BARAZZETTI

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7 cose da fare al LAGO di GARDA per una gita fuoriporta

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Credits iamlennyh IG - Terrazza del brivido

Vuoi trascorrere un weekend sul Lago di Garda ma ti serve qualche suggerimento? Ecco 7 idee per una gita fuoriporta sul lago più grande d’Italia.

7 cose da fare al LAGO di GARDA per una gita fuoriporta

#1 Visitare il lago blu di Tenno

Credits marghemas IG – Lago di Tenno

Il lago di Tenno, che si è formato a seguito della frana dei Ville del Monte, è un diamante turchese incastonato nel comune di Tenno in provincia di Trento. Sul lago si trova una piccola isola avvolta dalle sue acque di mille gradazioni di blu che si può ammirare quando c’è bassa marea.

 

Leggi anche: 10 MAGNIFICI LAGHI del Trentino-Alto Adige che (forse) non conosci

#2 Dormire in una casa sull’albero 

Credits astoriaresort IG – Treelodgy

Un’esperienza da provare è quella di dormire in una villa sospesa nel verde tra Lago di Garda e Trentino, con tutti i confort di un resort. A Riva del Garda, affacciata su un un parco di 15.000 mq, l’abitazione sostenibile Treelodgy di 50 mq si trova a 3 metri d’altezza ed è caratterizzata dal legno di larice all’interno e alte vetrate che offrono una vista magnifica sulle montagne. Sul terrazzo esterno è presente una vasca idromassaggio.

 

#3 Percorrere la pista il ciclopedonale che parte da Limone del Garda

Credit: @vacansoleil_be

La Garda by bike è un sentiero lungo 140 km che percorre tutta la circonferenza del lago di Garda. La pista ciclabile è formata sia da piste ciclabili esistenti sia da sentieri di nuova costruzione che ci guideranno dalla Lombardia, al Veneto, fino in Trentino. La pista sarà ultimata entro la fine dell’anno ma alcuni chilometri possono essere già percorsi intorno a Limone sul Garda.

 

Leggi anche: La pista CICLABILE più BELLA D’ITALIA sta per essere completata

#4 Fare un picnic alla Cascata dell’Ampola

Credits johannabumbul IG – Cascata Ampola

La Cascata d’Ampola è una delle cascate più fotogeniche d’Italia. Si trova in Val d’Ampola, a est di Storo, in Trentino Alto Adige. Il fiume Palvico precipita per circa 12 metri in una piscina color smeraldo. Il luogo perfetto per una nuotata o per un picnic in riva all’acqua.

 

#5 Ammirare il panorama dalla terrazza del brivido di Tremosine

Credits iamlennyh IG – Terrazza del brivido

Il panorama più spettacolare sul Garda si trova a Tremosine, sulla celebre Terrazza del Brivido. Sospesa a 350 metri di altezza questa struttura architettonica di cemento a “precipizio” è circondata da una ringhiera in ferro e si slancia oltre il promontorio su cui è stata costruita.

 

#6 Camminare sul sentiero panoramico Busatte-Tempesta

Credits lauramedri IG – Sentiero Busatte Tempesta

Il sentiero panoramico Busatte Tempesta è una passeggiata nella natura del Garda, sponda trentina, caratterizzata da oltre 400 scalini e un dislivello di circa 330 metri. Lunga 11,5 km è percorribile in 3 ore con andatura medio-lenta ed è capace di regalare scorci e panorami mozzafiato del lago più grande d’Italia.

 

Leggi anche: La TEMPESTA di BUSATTE: il sentiero da VERTIGINI sul lago di Garda

#7 Visitare Sirmione, la “perla” del Lago di Garda”

Sirmione. Credits: @paolotrl IG

Imperdibile una visita a Sirmione, la “perla” del Lago di Garda. Da vedere l’antico castello scaligero per godere appieno di un panorama a 360 gradi, perdersi per le sue vie medioevali dal profumo di lavanda, affacciarsi sulle acque del lago dai resti romani delle “Grotte di Catullo” e scendere nella nota Jamaica Beach.

 

Leggi anche: LAGO DI GARDA (sponda LOMBARDA): 10 idee per una splendida vacanza di prossimità

Fonte: Littletravelsbiglove

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FABIO MARCOMIN

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No panem, no circenses

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Assalto ai forni (Manzoni)

I motivi reali di ribellione dei popoli sono sempre i prezzi dei beni di base. L’andamento dei prezzi di risorse energetiche e delle materie prime alimentari lasciano intravvedere che a breve si rischia che la gente non abbia più da mangiare. E la conseguenza potrebbe essere un’onda di rabbia enorme contro i governi.

Se a Roma mancava il pane crollava l’Impero: per assicurare la stabilità serviva innanzitutto garantire la tratta dal Nord Africa attraverso cui passava il pane per i romani.
Ai nostri giorni non stanno andando fuori controllo solo i prezzi di gas e petrolio. È triplicato il prezzo dei semi, è raddoppiato il prezzo dei fertilizzanti, c’è carenza di fosfato, stanno esplodendo i prezzi dei metalli utilizzati nell’industria e tutto si riverbera sui prezzi dei beni alimentari.

C’è una scarsità irrisolvibile, perdiamo ogni anno il 6% di fonti non rinnovabili. E le politiche attuate negli ultimi anni hanno aggravato questa scarsità, nascondendola a tutti.
Da molti anni non si trovano più i Giant, i grandi giacimenti di petrolio, le grandi imprese globali hanno da tempo smesso di investire come prima perché gli investimenti non hanno lo stesso grado di profittabilità del passato. Si spende sempre di più e l’investimento rende sempre di meno. Su questo trend calante si è inserita la transizione green che è stata concepita per coprire questa carenza: una politica che ha finito per ridurre gli investimenti in nuovi esplorazioni, aggravando così ulteriormente il deficit di offerta.

Cosa potrebbe accadere se si arrivasse a un razionamento delle fonti di energia e a una conseguente carestia di risorse alimentari?

Abbiamo l’impressione che, alla fine, potrebbero ergersi a salvatori proprio gli stessi che hanno provocato la crisi. Che potrebbero indirizzare la rabbia dei cittadini contro quelli che loro stessi hanno usato e che ora sono in primo piano nella gestione dell’emergenza attuale.

Gli stessi che stanno governando venendo assolti da ogni colpa, potrebbero presto costituire il capro espiatorio anche per colpe non loro.  

Continua la lettura con: La stanza 101

LA FENICE

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Quando chiuderanno la porta dell’inferno?

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Harry a pezzi (Woody Allen)

Il 15 ottobre al Quirinale è stata aperta la porta dell’inferno con l’installazione di Auguste Rodin. È anche il giorno in cui è entrato in vigore l’obbligo di lasciapassare per tutti i lavori, coincidenza un po’ inquietante.

Nei giorni scorsi sono usciti due articoli del New York Times e del Washington Post che sottolineano come l’Italia stia adottando misure di restrizione della libertà di natura dragoniana senza precedenti nella storia umana. In particolare, scrive il Washington Post come l’Italia “si è spinta in un nuovo territorio per le democrazie occidentali”: è “un laboratorio politico in cui si sta cercando di capire quale sia il livello di controllo che la società è disposta ad accettare”.

Sono misure che inevitabilmente stanno amplificando la tensione sociale, nonostante i media nostrani minimizzino. Comprimere i diritti di una minoranza porta necessariamente a una lacerazione nella società e a forme di resistenza passiva e attiva per recuperare i diritti perduti. Come è sempre successo nella storia per ogni tipo di minoranza che non possa godere degli stessi diritti della maggioranza.

La porta al Quirinale richiama la descrizione dell’Inferno fatta da Dante, in cui si immagina la suddivisione in bolge che più si va verso il fondo e più si incrementa la gravità delle pene. E in questa progressione l’unico motivo di attenuazione della punizione per chi sta al di sopra è sapere che c’è chi sta peggio.

Nel film Harry a Pezzi Woody Allen scende nell’ascensore dell’Inferno. Arriva fino in fondo e chiede a una delle anime dannate perché si trova lì. E questo risponde che è perché ha inventato gli orribili infissi in alluminio anodizzato.

Forse è quello che sta accadendo anche all’Italia di oggi, in cui dei diavoli stanno facendo scontare ai cittadini delle pene sempre peggiori, per colpe difficilmente identificabili.

Continua la lettura con: Partito Trieste, il capolinea della politica

MILANO CITTA’ STATO

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L’INSTALLAZIONE TRASPARENTE per camminare tra le NUVOLE: da realizzare anche a Milano?

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Credits nonnagivemepepper IG - Summit One

Summit One è il punto panoramico più alto nel centro di Manhattan dove si può camminare su un pavimento di vetro a oltre 300 metri d’altezza e vivere anche un’esperienza sensoriale. Ecco come è fatto e dove si potrebbe vedere nella nostra città.

L’INSTALLAZIONE TRASPARENTE per camminare tra le NUVOLE: da realizzare anche a Milano?

# Nel grattacielo One Vanderbilt si trova il punto panoramico più alto nel centro di Manhattan

Credits newaltlas.com – One Vanderbilt

Nel grattacielo One Vanderbilt di Kohn Pedersen Fox, il quarto edificio più alto di New York per un altezza di 427 metri, si può avere la sensazione di camminare tra le nuvole. Completato nel 2020 questo edificio di 59 piani sopra la Grand Central Station a Midtown Manhattan è dotato di un ascensore completamente in vetro che porta i visitatori a 369 metri, dove si trova il punto panoramico più alto nel centro di Manhattan.

# Si può camminare sopra un pavimento di vetro a oltre 300 metri d’altezza

Summit, questo è il nome dell’osservatorio, è uno spazio di 6000 mq sviluppato su quattro livelli da dove si può per ammirare la metropoli da un’altezza incredibile con l’Empire State Building e il Chrysler Building a distanza ravvicinata, e il Central Park di sotto. All’interno si può anche vivere un’esperienza sensoriale, chiamata “Air” e progettata da Kenzo Digital Immersive, realizzata con 2500 specchi che creano un gioco di riflessi e una musica rilassante.

Man mano che si sale in altezza l’esperienza diventa più intensa sia fisicamente che emotivamente: si passa da “Transcendence” (trascendenza) al 91/esimo piano, a Levitation (levitazione) per arrivare a “Ascent” (Ascesa, la vetta del Summit), grazie all’unico ascensore trasparente all’esterno per un osservatorio di New York. Il piano dove si può camminare tra le nuvole è Levitation, strutturato con due sky box che sporgono dall’involucro dell’edificio, consentendo agli utenti di salire su un pavimento di vetro a 324 metri d’altezza. 

Leggi anche: I 7 SUPERGRATTACIELI che stanno cambiando lo SKYLINE di NEW YORK

# Nella Torre Isozaki potrebbe esser realizzato l’osservatorio panoramico di Milano

Credits: theplan.it

La Torre Isozaki a City Life, sede del quartier generale di Allianz, è il grattacielo più alto di Milano e d’Italia al tetto con 209 metri. La superficie vetrata e gli ampi spazi dei piani sarebbero ideali per realizzare al 50esimo livello, l’ultimo dell’edificio, un’osservatorio a 360 gradi sulla città e una piattaforma esterna in vetro per camminare “tra le nuvole” a 200 metri d’altezza. In alternativa si potrebbero utilizzare gli otto ascensori del grattacielo, che sono tutti ai lati esterni, sostituendo il pavimento degli stessi con delle lastre in vetro.

Continua la lettura con: Questo è il “PIÙ BEL GRATTACIELO del MONDO”

FABIO MARCOMIN

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Marsiglia la CITTÀ della CREATIVITÀ: progetti innovativi realizzati e in programma nel futuro

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Credits: @carolinedutrey Friche_Toit-terrasse

Una città dallo spirito inquieto, ma anche dalla tanta voglia di ridisegnarsi e innovarsi. Questa è Marsiglia, una delle città più iconiche del Sud della Francia. 111 quartieri e quasi 900 mila abitanti che mostrano al mondo la loro creatività. Marsiglia è la città della mixité, multiculturalità è la parola d’ordine, e il suo fascino è probabilmente dato da questa diversità e dall’autenticità che la circonda.

Partendo dalla candidatura a Capitale Europea della Cultura 2013, Marsiglia ha mostrato al mondo progetti architettonici innovativi, nuovi percorsi di arte contemporanea e diversi spazi dedicati alla cultura e alla socialità. Allora ecco i progetti più innovativi già realizzati o in programma per la città francese della creatività.

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Marsiglia la CITTÀ della CREATIVITÀ: progetti innovativi realizzati e in programma nel futuro

# Marsiglia si riscatta: da città povera e decadente a città creativa

Credits: @MicalefOTCM
Euromediterranée, Quartiere Docks

Marsiglia guarda avanti, ha voglia di riscattarsi e lo fa partendo dalla riqualificazione di molte sue zone. Grazie agli aiuti dello Stato, nella città si è deciso di andare ad operare su 5 aree in particolare, per un totale di 310 ettari di superficie: la Cité de la Méditerranée (il waterfront), il nuovo centro direzionale e residenziale La Joliette, il polo culturale della Belle de Mai, la zona di Saint-Charles e della stazione ferroviaria e infine rue de la République, l’asse centrale che collega il vecchio porto, Place de la Joliette e la Canebière.

Un progetto pensato già da tempo e voluto dalle istituzioni nazionali, regionali e locali per contrastare il declino della città, ufficializzato solo dopo che Marsiglia divenne Capitale Europea della Cultura 2013. Da città industriale Marsiglia si è concentrata sull’economia terziaria, focalizzandosi anche sul suo potenziale turistico. Così Marsiglia sta diventando più sicura, più turistica, più creativa e sempre pronta al nuovo.

# Il progetto MauMa, la street art per la città

Credits: @joOTCM
Panier, Street Art

Negli ultimi anni Marsiglia ha visto l’arte di strada come una delle tante possibilità di rinnovamento urbano, così ha deciso di chiamare artisti locali, nazionali e addirittura di fama internazionale per decorare le strade della città. Basta girare tra le vie del quartiere storico Le Panier o per Cours Julien per capire che Marsiglia ha fatto sua la street art.

Testimoni di questo continuo impegno a voler rinnovare e riqualificare le aree dismesse della città sono i colori dei murales e il progetto MauMa (Musée d’art urbain à Marseille, ovvero Museo dell’arte urbana a Marsiglia). L’idea è quella di realizzare, da qui ai prossimi anni, un percorso di arte urbana a cielo aperto così da decorare i muri degli edifici di zone degradate o senza identità. Attraverso MauMa Marsiglia vuole sviluppare l’economia locale reinserendo i giovani nel campo dell’arte e delle costruzioni, favorire l’accesso alla cultura, mobilitare i residenti e rendere più attrattive le aree non costiere del territorio, valorizzandone gli spazi pubblici.

# Il progetto della Grotta Cosquer, per portare a tutti una parte della storia di Marsiglia

Grotte Cosquer

Scoperta nel 1985 da Henri Cosquer, anche se dichiarata nel 1991, nei pressi dei Calanchi Cap Morgiou, la Grotta Cosquer è una delle più interessanti grotte sommerse al mondo. A 37 metri di profondità sono stati trovati infatti alcuni tra i più antichi graffiti della storia dell’uomo, risalenti a circa 27.000 anni fa.

Il problema è che alcune di queste figure sono a rischio, ma soprattutto che pochi possono vedere questi capolavori d’arte preistorica. A Marsiglia si è deciso quindi di restituire alla città una delle grotte più belle del mondo. Dove? All’interno della Villa Méditerranée, a pochi metri dal Mucem. Quando? Entro il 2022 si prevede un percorso guidato tra la riproduzione della Grotta Cosquer.

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Un arrivo in acqua su un pontile galleggiante e una scenografia che presenta il mondo delle immersioni, un centro di interpretazione dedicato alla preistoria e all’innalzamento del livello del mare e un anfiteatro. In più, l’idea è quella di organizzare un programma pedagogico che, attraverso l’insegnamento della preistoria e del problema dei cambiamenti climatici, vuole proporre numerose attività.

# L’Euromed Center e la riqualificazione dell’area portuale

Credits: @JoYanaOTCM
La Joliette, Bâtiment détail

Parte del più grande progetto di sviluppo urbano “Euroméditerranée”, che si pone come obiettivo la rigenerazione e riqualificazione di alcune aree della città attraverso progetti architettonici di rilevanza internazionale, l’Euromed Center è stato progettato dagli archistar Massimiliano e Doriana Fuksas. Una volta vinto il concorso nel 2006, i due architetti hanno progettato uno dei più grandi centri dell’intera città. 58 mila metri quadrati occupati da 4 edifici per uffici (chiamati Astrolabe, Calypso, Hermione e Floreal), un hotel 4 stelle, l’Hotel Golden Tulip, una strada pedonale con negozi, 5 mila metri quadri di spazi verdi, tra cui il Jardin d’Arenc, e un cinema multisala.

Con questo progetto Marsiglia vuole cambiare volto all’intera area portuale e mostrarsi come una città dinamica. Per questo, i due architetti hanno deciso di soddisfare questo desiderio di “città in movimento e in continua evoluzione”, andando a realizzare volumi e superfici morbide e rotonde, come se fossero costruzioni che accarezzano chi li guarda.

# Smartseille per una città più sostenibile

Credits: @JoYanaOTCM
La Joliette, quartier

Un quartiere innovativo, eco-sostenibile, realizzato con nuovi materiali e nuove tecniche costruttive, è questo il quartiere Smartseille. Ancora una volta parte del più grande progetto di rigenerazione urbana di tutta Europa, “Euroméditerranée”, Marsiglia mostra non solo di essere una città colorata e creativa, ma di essere anche attenta all’ambiente che la circonda e di cui fa parte.

L’idea di realizzare Smartseille è nata infatti nel 2009, quando si volle allagare di circa 170 ettari lo spazio di riconversione già inserito nel progetto Euroméditerranée. Marsiglia vuole diventare una città sostenibile, che si adatta ai cambiamenti climatici, geografici, culturali e mediterranei, e inizia a farlo con la costruzione di questo eco-quartiere che ha ricevuto anche il marchio di EcoCité. A Smartseille innovazione, risparmio energetico, nuovi usi e servizi sono le parole d’ordine.

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# Loop Aix-Marseille, la rivoluzione nel sistema di trasporti

Credits: madeinmarseille.it
Loop Aix-Marseille

Marsiglia non si vuole più fermare e, oltre a numerosi progetti volti alla riqualificazione di alcune aree urbane poco attraenti, ha deciso di puntare anche sui mezzi di trasporto. L’obiettivo? Riuscire a collegare Marsiglia ad Aix-en-Provence attraverso un mezzo di trasporto super innovativo che permetterebbe a chi lo prende di raggiungere la città di Aix-en-Provence in tempi record, solo 15 minuti.

Si chiama Loop Aix-Marseille ed è un’idea di Guillaume Nicoulaud, Mathieu Morateur e Michele Mossi che potrebbe essere realizzata entro il 2030. Si tratterebbe di mini vetture automatizzate che circolerebbero ad alta velocità in una rete di tunnel sotterranei. Ogni vettura potrebbe contenere circa 25 passeggeri e si fermerebbe solamente se ci sono passeggeri che devono scendere o salire. Il tutto sarebbe gestito da un’intelligenza artificiale che programmerebbe i viaggi.

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Per saperne di più: www.marseille-tourisme.comprovence-alpes-cotedazur.com www.france.fr

BEATRICE BARAZZETTI

Continua la lettura con: I 5 luoghi imperdibili dove gustare la migliore CUCINA PROVENZALE a Marsiglia e dintorni

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L’orologio più SOTTILE del mondo che costa come una LAMBORGHINI

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Credit: @mingweekly

L’orologio Octo Finissimo Perpetual Calendar: l’orologio più sottile al mondo che sembra arrivare dritto dal futuro. Ma il prezzo è supermaxi. 

L’orologio più SOTTILE del mondo che costa come una LAMBORGHINI

# L’orologio più sottile del mondo: 5.80 millimetri

Credit: @mingweekly IG

Con il lancio dell’orologio Octo Finissimo Perpetual Calendar Bulgari ha alzato  l’asticella dell’alta orologeria. Dopo aver vinto più di 60 premi internazionali, la società italiana nel settore del lusso pare voglia superare ogni limite.

Il nuovo Octo Finissimo è la versione più estrema della miniaturizzazione del movimento automatico e della ripetizione, aggiungendo a questo un’estetica mozzafiato. In poche parole: innovazione racchiusa in un piccolo oggetto.

Per Bulgari innovazione significa portare l’estetica e la funzionalità sullo stesso livello e qui arriviamo all’orologio che sembra appartenere al futuro: 408 componenti perfettamente assemblati all’interno di uno spazio estremamente ridotto. L’Octo Finissimo Perpetual Calendar è spesso infatti solo 5.80 mm, diventando l’orologio più sottile del mondo.

# L’avanguardia a portata di mano

Credit: @mingweekly

Lo sviluppo di questo calibro, spesso 2.75 mm, ha richiesto ai progettisti del movimento della Manifattura di Le Sentier di percorrere nuove soluzioni, come l’utilizzo di un micro-rotore e l’ottimizzazione dello spazio tra i componenti, senza ridurre le loro dimensioni.

Il nuovo modello monta un movimento meccanico automatico di manifattura, calibro BVL 305 con soli 2.75 mm di spessore. La cassa da 40 mm di diametro è in titanio sabbiato con corona in titanio sabbiato con inserto in ceramica (o cassa in platino lucido-satinato, quadrante blu e corona in oro bianco con cinturino in pelle).

Questo nuovo modello è disponibile in due varianti: una con l’iconica veste in titanio e una in platino.

Entrambe le versioni hanno fondello trasparente e impermeabilità fino a 30 metri.

# Il dominio del tempo fino al 2100

Credit: @mingweekly

Questo orologio di mezzo centimetro è la testimonianza del vero genio di Bulgari.

Tutti i componenti alimentano le lancette delle ore e dei minuti insieme a tutte le funzioni del calendario perpetuo ovvero data retrograda, giorno, mese e anno bisestile retrogrado. Sono regolati per mezzo di tre correttori: uno per la data alle ore 14, un altro per il mese alle ore 16 e un terzo per il giorno tra le ore 8 e le ore 9.

Come scrive Bulgari sul suo sito: “Emblema dell’indissolubile legame tra l’Uomo e il tempo, la sofisticata complicazione di cui è dotato l’orologio ha in sé qualcosa di magico e rappresenta un perfetta sintesi tra alta orologeria e creatività italiana”.

Chi possederà quest’orologio potrà leggere l’ora senza preoccuparsi di dover regolare le indicazioni prima di febbraio 2100, anno bisestile che richiederà l’adeguamento delle funzioni.

Prima di allora, l’orologio funzionerà completamente da solo dominando il tempo che gli uomini hanno sempre cercato afferrare.

# Un prezzo extra-large: 200mila euro

L’orologio non è ancora sul mercato ma le ipotesi sul prezzo fanno già girare la testa. Secondo alcuni siti di orologi questo gioiellino potrebbe costare anche 200.000 euro.

 

Continua la lettura con: Il PRIMO OROLOGIO pubblico del MONDO si trova a MILANO

ARIANNA BOTTINI

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Il MARGHERITA INDEX: quali sono i QUARTIERI di Milano con i PREZZI della PIZZA più ALTI

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Credits gian_strafile IG - Pizza margherita a Milano

Una startup milanese ha prodotto una ricerca sui menu di oltre 200 pizzerie meneghine per comparare i costi della pizza margherita. Ecco i risultati.

Il MARGHERITA INDEX: quali sono i QUARTIERI di Milano con i PREZZI della PIZZA più ALTI

# Dopo il Big Mac Index arriva il “Margherita Index”

credit: scatti di gusto

Il Big Mac index, inventato nel 1986 dal settimanale britannico The Economist, è un indicatore economico informale che confronta il potere d’acquisto di diverse valute monetarie rispetto ai prezzi di vendita dell’omonimo panino venduto dai ristoranti della catena Mc Donald’s presenti nel mondo. L’obiettivo è quello di mostrare le sopravvalutazioni e sottovalutazioni delle singole valute ponendo come base di confronto il prezzo del panino convertito in dollari statunitensi. Il dato costante che emerge è che nei Paesi più poveri per comprare un hamburger serve una porzione molto più consistente del proprio stipendio rispetto ai Paesi con un più alto tenore di vita.

Grazie alla ricerca della startup milanese Maiora Solutions sui prezzi della pizza margherita, nei menu di oltre 200 pizzerie in città, si può determinare una sorta di “Margherita Index” per capire come i costi di una pizza possono variare in base alla zone più ricche e meno ricche di Milano. I risultati hanno mostrato una forbice di prezzo tra i 5,5 euro e gli 8 euro. Vediamo in quale zona la pizza è più cara e dove è più economica.

# I quartieri più cari per mangiare a Milano: CityLife e Arco della Pace

credits: @andreacherchi_foto

A fronte di un prezzo medio di 6,75 euro, i quartieri più cari dove mangiare una pizza margherita sono in prevalenza quelli dove gli affitti medi e il pil pro capite sono più alti:

  • Porta Vittoria, Amendola, Buonarroti, City Life, Arco della Pace, Arena e Pagano, con un costo di circa 8 euro.
  • i quartieri di Porta Romana, Cadore, Montenero, San Vittore, Ticinese dove il costo si ferma a 7 euro.

# I quartieri più economici: San Siro e Barona

credits: kserviceimpresasociale.it – Villaggio Barona

Tra i quartieri o le zone dove la pizza è più economica troviamo soprattutto quelli meno ricchi della città:

  • zona Solari, Washington e Lotto, Fiera e Portello dove il prezzo si adegua invece alla media, a circa 6,5 euro;
  • le zone dei Navigli e Bocconi con 6 euro di spesa;
  • il risparmio maggiore si trova in zona San Siro, Trenno, Ripamonti, Vigentino, Bande Nere, Inganni, Famagosta, Barona dove per una pizza margherita bastano solo 5,5 euro.

Continua la lettura con: Il RISTORANTE stellato più ECONOMICO di Milano (tra i top 10 più a buon prezzo d’Italia)

FABIO MARCOMIN

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Partito Trieste, la Caporetto della politica

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Credit: @comingoutroma IG

In un momento in cui non c’è una vera opposizione politica, l’unico avversario del governo è la città di Trieste.

Il valore fondante che sta attirando su Trieste tanta simpatia da tutto il mondo è la libertà. Trieste sta rappresentando una sorta di porto franco della libertà dall’imperio, un’isola nel mondo della politica dominato da autoritarismi e restrizioni per i cittadini.

E questo non è un caso. Le proteste spesso nascono nelle periferie e nei ceti più semplici che durante le tempeste sono come piccole navi sopraffatti dalle onde.
È una città abituata da sempre a sopravvivere da sola e a difendere con forza la sua libertà e il suo territorio. In più la distanza dalle stanze del potere romano e il confronto quotidiano con culture straniere le consente di mantenere una visione più distaccata e obiettiva, alimentando uno spirito di corpo e di unità tra le persone.  
Il forte vento della bora riuscirà a spingere la libertà fino alle stanze del potere?

In questa politica spettacolo, come è bello far l’amore da Trieste in giù diventa un pensiero da statista.

Continua la lettura: verifichiamo la capacità ondulatoria 

MILANO CITTA’ STATO

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La VILLETTA di campagna che COSTA come una CITY CAR

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Credits soleta_zeroenergy - Soleta house

Una grande rivoluzione nel comparto delle tiny house: la mini villa con terrazzo, interamente realizzata in legno che coniuga bellezza, efficienza e molto di più.

La VILLETTA di campagna che COSTA come una CITY CAR

# Design moderno, prestazioni record e costo da utilitaria

Credits jebigadesign – Soleta house

Il mondo delle tiny house è da tempo nel mirino di un numero sempre maggiore di persone. L’attenzione degli utenti ha fatto crescere l’offerta e, con essa, la qualità generale dei progetti delle mini case. Non solo estetica, che è comunque sempre ricercata dagli amanti di buon gusto, ma soprattutto l’efficienza energetica. In questo quadro di difficile armonia esiste Soleta Zero Energy One, una mini villa che può arrivare fino a 100 mq, progettata con locali interni spaziosi e con una immensa veranda, che unisce l’amore per l’estetica alle prestazioni energetiche. Questa mini villa, nata per stupire, ha deciso di toglierci il fiato con un prezzo accattivante: costa come un’utilitaria.

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# Una mini villa gradevole ed efficiente ad un massino di 25.000 euro

#3 sviluppo ph. soleta.ro

Soleta House è una vera e propria sfida che gli ideatori si apprestano a vincere. Il progetto è degli architetti di Justin Capra Foundation, realizzato su commissione della F.I.T.S., Inventions and Sustainable Technologies, che è una Fondazione senza scopo di lucro, indipendente, la quale favorisce e diffonde invenzioni originali. La mini villa è realizzata nell’ambito della ricerca che promuove le case autosufficienti.

L’aspetto di Soleta House è bello: elegante, spaziosa, calda e accogliente. Interamente realizzata in legno ma con un carattere moderno e raffinato. La struttura portante è realizzata con travi in legno lamellare, mentre per le colonne è previsto il laminato. Anche pavimento e soffitto sono rifiniti con gli stessi materiali. Il legname è sottoposto ad un accurato trattamento antimicotico ed antisettico, la casa in sé è ben otto volte più leggera della stessa cubatura realizzata con materiali tradizionali. Tutto questo è proposto al prezzo che varia tra i 20 e i 25 mila Euro.

Il lato più sorprendente è che la Soleta House, sfruttando geotermia, energia solare, eolica o idroelettrica, si autoalimenta con fonti rinnovabili, riducendo al massimo il proprio impatto sull’ambiente circostante, oltre che le bollette dei proprietari. La struttura è perfettamente isolata, con doppi vetri studiati per la coibentazione ed ampie vetrate per aiutare la luce naturale ad illuminare la casa dove serve.

# Due taglie di comodità e domotica

Credits soleta_zeroenergy – Soleta house

Si può scegliere tra Soleta One, con una metratura di circa 48 mq, oppure esagerare con Soleta Two, che arriva fino a 100 mq. La casa è poi completamente affidata alla domotica. Con le opzioni remote è possibile controllare parametri come il calore interno, la ventilazione, il consumo di energia, mixare l’illuminazione tra naturale ed artificiale, nonché monitorare la sicurezza dell’abitazione. Grazie ad un collaudato e solido sistema di ancoraggio al terreno, la piccola Soleta House si può installare praticamente in ogni situazione, garantendo stabilità e risposta efficiente agli eventi sismici naturali.

Entrambe le metrature sono dotate di un grande terrazzo esterno, un bagno spazioso e la cucina è pensata per essere davvero funzionale. La differenza in metratura permette di scegliere tra la casa minimal ed una dotata di tre camere e doppio bagno. L’offerta è completa di ogni comfort: si possono ordinare a parte box per auto, piscina, sauna, pergolati esterni ed anche mobili personalizzati, per non perdere l’impatto estetico e vivere l’ambiente casalingo con sempre più comfort

# In città come in campagna

Credits prefabbricatisulweb – Soleta

I progettisti sono adesso sicuri che – con le caratteristiche implementate in questa tiny house – se ne vedranno presto delle belle. Soleta House è sicuramente pensata per godere di uno spazio amato in zone aperte, come la campagna o la montagna. Potrebbe stupirci con una diffusione anche in ambito urbano? Non è affatto escluso, troppe armi positive a disposizione per riuscire a resistere a questa tentazione. Chi non vorrebbe una bella casa, calda ed accogliente, in legno, che riduce da sola il peso delle bollette energetiche e che arriva a costare come una piccola automobile? Se questo è il futuro, ci auguriamo di vedere presto degli spazi ben attrezzati e arredati nelle nostre città, coi vicini di casa che si salutano dalle ampie vetrate delle varie tiny house. Ad esempio a Milano: dove si potebbe immergere un quartiere costituito di Soleta House?

Fonti: Esquire, Prefabbricatisulweb 

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LAURA LIONTI

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Leggi anche: Il Santo Graal dell’energia (che non esiste)

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La nuova iniziativa dei MILANESI: il biglietto ATM “SOSPESO”

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credits: Yuri De Letteriis nella pagina Facebook "Sporchi Cattivi & Pendolari"

Già da qualche anno è aumentato il prezzo dei biglietti ATM  a 2 euro. Molti milanesi si sono opposti a questa decisione e ne sono scaturite diverse proteste, anche all’interno della stessa ATM dove sono stati volutamente tenuti aperti i tornelli.
Tuttavia, i cittadini hanno dato vita ad un’altra iniziativa decisamente altruista: il biglietto “sospeso”.

La nuova iniziativa dei MILANESI: il biglietto ATM “SOSPESO”

# Un gesto gentile

Credits: @ilmondodichri
caffè

Il fenomeno che sta prendendo piede a Milano è un atto di gentilezza e solidarietà nei confronti del prossimo che prende spunto dall’iniziativa del “caffè sospeso” che già si pratica in molte città d’Italia. Due caffè pagati, ma solo uno viene effettivamente consumato. Il secondo caffè rimane “sospeso” per la prossima persona bisognosa che vorrà un caffè ma in quel momento non può permetterselo.

Lo stesso accade per il biglietto ATM.

# Una forma di protesta gentile: per avere mezzi pubblici gratuiti

credits: Yuri De Letteriis nella pagina Facebook “Sporchi Cattivi & Pendolari”

Non si sa chi sia stato a lanciare l’iniziativa, tuttavia è stata diffusa all’interno del gruppo Facebook “Sporchi, cattivi e pendolari” nella speranza di raggiungere più persone ed essere d’aiuto a qualcuno. Allo stesso tempo, dietro a questa cortesia si nasconde una protesta per raggiungere l’obiettivo utopico, come sottolineato da Fanpage, di ottenere il “costo zero” dei mezzi pubblici.

Ma come funziona? Chi compra un biglietto ATM, al termine del suo viaggio può cedere quest’ultimo se ancora valido e lasciarlo appoggiato ai tornelli in uscita. In questo modo chi ha bisogno di un biglietto potrà usufruire di quello che qualcuno molto gentilmente ha scelto di lasciare “sospeso”. Un po’ come succede con i ticket del parcheggio ancora validi che spesso qualche persona regala con piacere prima di andare via.

# Quel che potrebbe sembrare un gesto carino, per ATM è ILLEGALE

Credits: leggo.it – Biglietto Atm

Sfortunatamente il biglietto ATM, sia quello cartaceo che nella sua versione magnetica, è considerato personale e non cedibile. Di conseguenza, se risultano non essere in regola, si potrà incorrere in multe. Per evitare ogni problema invece è regolare lasciare un biglietto non timbrato a disposizione di chi ne abbia bisogno. 

Continua a leggere con: 🛑 ATM va all’ESTERO: dopo Copenaghen punta su Spagna, Francia e Medio Oriente

SELENE MANGIAROTTI

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Leggi anche: “La fine del mondo” di Misculin: “Viviamo un’apocalisse quotidiana. La Storia in podcast? Non può essere pedante”

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🛑 Svelato il PROGETTO del nuovo CONSOLATO USA nell’ex Tiro a Segno

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Credits: milano.corriere.it rendering consolato USA

Affidati i lavori di esecuzione del progetto che sposterà il Consolato americano in Piazzale Accursio.

Svelato il PROGETTO del nuovo CONSOLATO USA nell’ex Tiro a Segno

# Il Calimero di Villapizzone

Credits: brigante-engineering.it – Consolato Usa

Alle spalle del poderoso progetto di riqualificazione dell’area Portello c’era, fino a poco tempo fa, un piccolo Calimero che sta per tornare a nuovo uso e ad antico splendore. Si tratta dell’ex Tiro a Segno Nazionale, un complesso che affaccia su Piazzale Accursio e che ha vissuto anni d’oro fino allo spostamento della nuova sede del Tiro a Segno, sempre nei pressi di Accursio-De Gasperi.

Dopo i lavori del Portello e la realizzazione del nuovo parco nell’ex area dell’Alfa Romeo, nonché la nascita di nuovi edifici ad uso residenziale sulla Via Gallarate, solo l’ex Tiro a Segno e il maestoso boulevard che va da Musocco al Castello Sforzesco sembravano essere stati “quasi” dimenticati. Se ne prenderà cura il Governo Americano, che ne farà la nuova sede del Consolato, in un’operazione che unirà amore per l’antico e innesto del moderno, alla maniera milanese.

# Capolavoro del Liberty di Milano

Credits: milano.corriere.it
Tiro a Segno

Per chi non fosse mai passato da Piazzale Accursio, parliamo di una delle manifestazioni più belle del Liberty milanese. La palazzina di ingresso è un capolavoro dello stile, in dimensioni contenute ma che presto, grazie al lavoro di restauro, potrà essere ammirato anche dai milanesi. Il progetto del nuovo Consolato U.S.A. prevede il recupero completo del complesso Liberty, viene affrontato per restituire a Milano una parte di storia e verrà anche adibito ad eventi pubblici, per permettere ai milanesi e agli ospiti del Consolato di ammirare questa meraviglia. Già oggi è possibile osservare dall’esterno che, il consolidamento effettuato fin qui, ha mantenuto intatte le facciate esterne, nonché l’insegna della storica destinazione del Tiro a Segno Nazionale. Il colore scelto per le facciate esterne, infine, è il classico giallo Milano, un ulteriore omaggio alla storia dell’architettura meneghina. Alle spalle della palazzina verrà conservata anche l’antica tettoia che fungeva da copertura per la “linea di tiro” del tiro a segno.

# Il nuovo Consolato

Credits: milano.repubblica.it
Rendering consolato USA

Il Dipartimento di Stato Americano ha assegnato i lavori alla società Caddel Construction Company LLC di Montgomery, Alabama. La superficie complessiva interessata è di 4 ettari e il progetto definitivo è di SHoP Architects di New York. Saranno impiegati anche molti lavoratori edili locali, alcuni dei quali specializzati proprio nel recupero e la conservazione storica degli edifici interessati. Anche se ci troviamo su area del Demanio statale, ci piace sottolineare che i lavori saranno seguiti principalmente dal parere del Comune di Milano, attraverso l’assessorato alla riqualificazione urbana, con l’auspicio di vedere inserito il Consolato Americano in un contesto adatto alla visione della nuova Grande Milano.

# Il progetto prevede anche un nuovo edificio

Credits: milanotoday.it
rendering consolato USA a Milano

Alle spalle del complesso Liberty sorgerà un palazzo moderno, che ospiterà in tutta privacy e sicurezza i diplomatici americani e che si è annunciato, fin da subito, pronto a raccogliere le sfide ambientali di Milano. Troveranno posto pannelli fotovoltaici, geotermia e un sistema di recupero delle acque delle finestre, parametri che riducono l’emissione di gas serra. Ad unire nuovo e vecchio sarà il recupero della lunga tettoia, conservata in legno, tanto verde e uno specchio d’acqua. L’edificio nuovo avrà la certificazione LEED per il rispetto degli alti standard di risparmio energetico propri della bioedilizia, in pieno accordo con le nuove politiche ambientali di Milano. Tutto il complesso, quindi, consente di ampliare i servizi diplomatici per tutti i cittadini di nazionalità U.S.A. presenti nel Nord Italia, con spazi eventi recuperati all’impegno con il pubblico milanese non statunitense.

# I commenti delle istituzioni

Credits: blog.urbanfile.org
Rendering consolato USA Milano

In attesa di sollevare le reazioni e le curiosità dei lettori di Milano Città Stato, si raccolgono le prime dichiarazioni dei protagonisti locali e internazionali.

Il neo assessore alla Riqualificazione Ambientale, Tancredi dichiara che la notizia del Dipartimento di Stato Americano «ci rende particolarmente felici, dopo un percorso durato molti anni. […] Il Comune ha collaborato fattivamente affinché si realizzassero tutti i passaggi necessari alla realizzazione della bonifica, fino alla tutela dell’edificio storico».
Il Console generale degli Stati Uniti a Milano, Robert S. Needham, ha dichiarato grande soddisfazione per questo progetto che «permetterà di offrire servizi migliori ai cittadini americani e di incrementare la nostra capacità di interagire con il pubblico. La realizzazione del nuovo complesso che ospiterà il consolato e il restauro del Tiro a segno vengono portati avanti di concerto e con il supporto del Comune di Milano e l’impiego di maestranze locali esperte», aggiungendo che «Saremo lieti di continuare a cooperare con la città nelle fasi future di questo progetto»

Questo progetto di riqualificazione affaccia proprio sulla lunga arteria Certosa-Sempione e rappresenta l’ingresso al Castello Sforzesco da Ovest, la lunga e ideale via che unisce Milano a Parigi. Lo prendiamo come buon auspicio e stimolo per prendersi cura di questi lunghi ed alberati viali: possiamo chiedere di avere, anche a Milano, un boulevard degno di una capitale internazionale?

 

Fonti: Repubblica Milano, Corriere della Sera, blog.urbanfile.org

Continua la lettura con: Da Poligono di tiro a nuovo CONSOLATO USA: il progetto di trasformazione di un luogo di grande significato per Milano

LAURA LIONTI

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Leggi anche: “Milano sia un punto di riferimento per la sostenibilità ambientale del futuro”

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🛑 Torna la POLEMICA sul PAVÈ: ecco DOVE verrà ELIMINATO

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Pavè Corso Lodi

Mentre continua il dibattito su chi vuole il mantenere il pavé ovunque e chi solo nel zone storiche della città, continua il piano di rimozione delle pietre milanesi. Ecco la prossima strada ad essere coinvolta dall’intervento.

Torna la POLEMICA sul PAVÈ: ecco DOVE verrà ELIMINATO

# L’eterna diatriba tra chi vuole il mantenere il pavé ovunque e chi solo nel zone storiche della città

strade pavé
Via Torino

La contrapposizione tra i favorevoli al mantenimento del pavé in tutte le strade di Milano in cui è presente e quelli che preferiscono mantenerlo solo nel centro storico e nelle vie più caratteristiche della città, è sempre un tema molto acceso nell’opinione pubblica. Il sindaco di Milano Beppe Sala è tornato di nuovo sulla questione, come già fatto in campagna elettorale, confermando l’idea di eliminare il pavé dove più pericoloso per biciclette e scooter e preservarlo dove possibile come ricordo storico della città: “Intervenire sul pavé dove possibile non è sbagliato se vogliamo promuovere una mobilità leggera“.

# In via Palestro si procederà alla rimozione contestuale di binari e pavé

Via Palestro Google Maps

Si procederà quindi con la rimozione del pavé ma senza interventi radicali: “Dove si può togliere senza che sia una specie di sfregio alla storia della città, può avere senso farlo“, mentre dove “è parte della nostra storia”, non verrà toccato. La prima via interessata è via Palestro dove nelle prossime settimane verranno rimossi contestualmente i binari del tram e il pavé e nella porzione di strada coinvolta dall’intervento verrà steso l’asfalto come già presente in quasi tutta la sua larghezza.

 

Fonte: MilanoToday

Continua la lettura con: Via il PAVÈ dalle strade di MILANO?

FABIO MARCOMIN

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Leggi anche: L’Islam è No Vax? “Maometto era uomo di scienza, fake news sul ramadan girate sul web”

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