La strada nuova

La strada non è porsi in dialettica perché loro vivono solo di dialettica. Se cerchi di combattere la loro battaglia, perdi

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Credits: Marys_fotos (pixabay)

Viviamo tempi in cui molti avvertono che la società si sta trasformando in qualcosa che fa orrore. E molti sentono la tentazione di volersi opporre, di voler lottare per cambiare le cose.
Ma questo è proprio il gioco di quelli contro cui ci si vuole opporre.

Supponiamo che il tuo obiettivo sia la saggezza, l’illuminazione. Se adesso ti metti a opporti a provvedimenti ingiusti e insulsi vieni immediatamente impedito nel tuo processo di realizzazione e rimani collegato emotivamente al loro disegno.
Metti la tua anima in una pozzanghera invece di fare il tuo percorso verso l’oceano.

Fanno le cose in maniera così orrida che bisogna essere come Lao Tse per non provare dolore. Chi ti dice che anche se l’immunizzazione non funziona, ti dice che ti impone un farmaco per non farti andare in ospedale, è lo stesso che ha ridotto gli ospedali e distrutto la sanità.
Vogliono annientare il coraggio di costruirsi una vita propria. Ti mettono un chiodo nella testa, ti inchiodano nell’Io quando l’unico processo di evoluzione è di trascendere dall’io. Stanno aggredendo ogni spiritualità inchiodando ogni tensione superiore in un rasoterra materialistico.

La strada non è porsi in dialettica perché loro vivono solo di dialettica. Se cerchi di combattere la loro battaglia, perdi. Non hai le armi per farlo, anche se forse è un vantaggio perché se avessimo le armi per farlo verrebbe la tentazione di combatterli, facendo in realtà il loro gioco.
Perché entreremmo nella dialettica che ha portato gli istinti e i sogni più belli ed elevati a trasformarsi nelle più grandi distorsioni e abomini della storia.
Se ci si mette con la testa dentro il buco, significa pensare di fare la rivoluzione mentre si sta vivendo in un videogame.
Il loro disegno è di provocarci a una battaglia che non ci appartiene.

E allora che fare?

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L’unica possibilità è uscire dal campo di gioco.
Non accettare il dialogo, non accettare la dialettica con una storia in cui il mutamento è solo illusione ma si trasforma sempre in consolidamento di ciò che si vuole cambiare.

L’unica possibilità è cercare l’elemento di realtà trascendente che questi personaggi stanno cercando di nascondere. E questo elemento di sacro esistenziale potrà essere l’unico elemento di unione autentica per chi non si riconosce in questa società di demoni.

Nel dolore sta nascendo qualcosa. Accetta lo stato di parto. E attendi il profumo della vita.

Continua la lettura con: Il regno della quantità

LA FENICE

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