Un edificio anonimo, chiuso tra Viale Fulvio Testi e il suo controviale. Si scende qualche rampa di scale e ci si avventura lungo un corridoio sotterraneo per arrivare a immergersi nel cuore più tecnologico dei trasporti milanesi: la centrale operativa di M5.
Ci vuole circa mezzora per coprire i 12 chilometri di tratta, con una frequenza di un treno ogni tre minuti negli orari di punta. Sono 19 stazioni, tutte interrate e interamente accessibili a persone con disabilità, che vedono passare fino a 180mila passeggeri al giorno. Al capolinea nord, Bignami, si trova il cervello operativo dell’unica linea ad oggi senza conducente.
Fermata del passante che fa rima con università ma che rimanda i ricordi della Milano laboriosa e operaia di un tempo. Al centro di un’area in grande fermento, per molti la Berlino Est di Milano. Andiamo alla scoperta di cosa si trova nei pressi della stazione.
Fermata del giorno: 7 cose da fare e vedere intorno a MILANO BOVISA
# Mutevole di Elisabetta Mastro, “Più che street art, muralismo urbano contemporaneo”
https://www.elisabettamastro.it/mutevole/
In via Schiaffino, 400 metri di muro sono stati resi vivi dall’opera a artistica di Elisabetta Mastro. Nell’opera, composta da 25 pannelli, vengono rappresentati diversi stati d’animo attraverso dipinti di corpi in movimento, arricchiti da vivaci colori acrilici.
# L’Orto conviviale del Politecnico di Milano
https://www.coltivando.polimi.it/
Il progetto COLTIVANDO del Politecnico di Milano Bovisa ha dato vita nel 2012- fra tutti i progetti – anche a questo orto, collocato nel campus Candiani del Politecnico di Milano. L’orto è visitabile sia dagli studenti sia dai cittadini di Milano, poiché l’obiettivo del progetto è quello di favorire un’interazione tra gli abitanti del quartiere e la comunità dell’università.
In via Candiani si trova il pop-up shop dei Cupcake di Michele. Ideale per una merenda al volo, a base di uno dei tipici prodotti da forno della cultura statunitente.
Se si desidera passare il proprio tempo libero in modo rustico ma con sapore internazionale, il Birrificio la Ribalta in via Cedevale 3 risulta essere una garanzia per questa zona. Tra la birra artigianale, la musica dal vivo, le degustazioni e gli eventi culturali c’è l’imbarazzo della scelta.
# Bovisa Urban Garden
https://www.tripadvisor.it/
Anche questo bistrot in via Broglio 3 è un luogo di incontro in cui si possono condividere idee, culture ed esperienze, proponendosi come punto di riferimento per la comunità. La filosofia del locale è green, plastic-free, anti spreco ed ecosostenibile e ciò si rispecchia non solo nell’arredamento ma anche nelle proposte culinarie.
# Spirit de Milan
https://www.facebook.com/spiritdemilan
In via Bovisasca si trova l’iconico locale da ballo che si propone come luogo per divertirsi, ridere, mangiare, chiacchierare, incontrare vecchi e nuovi amici, come si legge sul sito ufficiale. L’atmosfera che si respira rimanda molto alla Milano di una volta, del dialetto e dello swing.
# MiSunChì, la cucina naturale
Locale di cucina vegetariana in via Andreoli, caratterizzato da ingredienti sani, genuini e freschi, arrangiati in composizioni e abbinamenti originali . L’ambiente è molto semplice, dalle tipiche caratteristiche di una gastronomia milanese.
Una milanese, orgogliosa di esserlo, e un simbolo di chi è sopravvissuto all’Olocausto e ha scelto di raccontare quella tragica pagina di storia alle generazioni che non l’hanno vissuta.
LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto
# Il ricordo di Liliana bambina: “Mi avevano espulso dalla scuola, perché eravamo ebrei“
Liliana Segre
“Io ho un ricordo, di quelli che non passano mai: avevo otto anni, era la fine dell’estate. Ero a Premeno, sul lago Maggiore, con mio papà e i miei nonni. Lui, tra l’imbarazzo e la preoccupazione, mi disse che mi avevano espulso dalla scuola, perché eravamo ebrei. Da quel giorno, ogni giorno, gli chiedevo il perché di quella espulsione, anche perché la mia non era una famiglia religiosa, era una famiglia molto più che laica. E da lì è iniziata una storia, che è finita ad Auschwitz. Mi resi conto che la mia vita non sarebbe stata più la stessa: le mie compagne di scuola non si fecero più vive (a parte tre, con le quali siamo ancora adesso amiche) e la risposta della maestra fu che non era colpa sua se c’erano le leggi razziali“.
Questo è il racconto del vissuto di una bambina di 84 anni fa, la cui unica colpa fu quella di essere nata. Una bambina che in pochi istanti si ritrova nella piena consapevolezza di essere esclusa dal mondo. Quella bambina è Liliana Segre, una milanese, orgogliosa di esserlo. Comunque la pensiate, Liliana Segre va considerata un simbolo, un’entità umana da ascoltare e maneggiare con cura.
# L’arresto e la deportazione ad Auschwitz dal binario 21 della Stazione Centrale
Credits: memoranea.it
Fu arrestata a 13 anni, perché ebrea. Per lei ci sono voluti 45 anni, dalla fine della seconda guerra mondiale, per raccontare e divulgare le atrocità del nazifascismo.
A questa nostra concittadina il racconto sullo sterminio costa sempre molto, ha sentito il bisogno di parlare del genocidio dopo essere diventata nonna. Un cambiamento nella propria vita che le ha dato una scossa positiva e che al tempo stesso l’ha portata a decidere di abbandonare il silenzio sulle atrocità dei campi di concentramento, iniziando, con modestia e onestà, a raccontare.
Venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano: era il gennaio del 1944, fu mandata ad Auschwitz. In quel treno di deportati c’erano 605 persone, se ne sono salvate 22. Fu separata dal padre, che non vide mai più, il genocidio le uccise tutti i parenti paterni (la madre di Liliana morì quando lei aveva soltanto un anno).
# Salva perché mandata a lavorare in una fabbrica di munizioni
La Segre porta ancora al braccio sinistro il numero di matricola, tatuato: in quell’universo del male le diedero il codice 75190, che non ha mai pensato di togliere, anzi, lo porta con grande onore perchè “rappresenta la vergogna di chi lo ha fatto“. Quel numero serviva, secondo la macabra numerazione nazista, per sapere quanti “stucke”, ovvero quanti “pezzi”, c’erano nel campo: esseri umani trattati come oggetti numerati.
Si salvò, perché mandata a lavorare in una fabbrica di munizioni, tra fatica feroce e sofferenze, ma almeno sotto un tetto che, in un modo o nell’altro, la proteggeva. La notte torna nel lager, tra le grida, che riecheggiano nel buio, delle persone mandate a morire nei forni, le grida delle madri separate dai figli piccoli.
Resiste, malgrado i due inverni passati nel campo, un fisico debilitato dalla fame, dalla fatica, dalle percosse, dal freddo, dalla sofferenza e dal quel sopravvivere giorno per giorno, chiedendosi se fosse arrivata l’alba successiva.
# La liberazione e l’inizio di una nuova vita
Viene liberata nel maggio del 1945: in estate torna a Milano dai suoi parenti sopravvissuti. Dopo tanta sofferenza, vive da leonessa in gabbia fino ai diciotto anni, quando incontra Alfredo Belli Paci, colui che diventerà suo marito. La vita di Liliana prosegue all’insegna della dedizione alla famiglia, lei e Alfredo hanno tre figli, Luciano, Alberto e Federica.
Poi collabora nell’azienda di famiglia, la Segre & Schieppati, che si occupava di tessuti di qualità, che rifornivano importanti case di moda.
# Il racconto della tragedia dell’Olocausto
Liliana Segre
Negli anni novanta diventa nonna, sente che le nuove generazioni rischiano di perdere il contatto con la memoria delle pagine più atroci del ‘900. Così esce da quel silenzio sull’Olocausto che si è tenuta bloccata dentro per 45 anni e inizia a raccontare. Raccontare la sua tragedia, che poi è stata, ed è, la tragedia di un pezzo della nostra storia. Il suo racconto diventa un verbo che vuole arrivare a tutti, soprattutto ai più giovani. Per non ripetere gli sbagli del passato.
Liliana Segre nel 2018 diventa senatrice a vita. Ultimo riconoscimento dopo tante onoreficenze.
# “Mi sento talmente milanese, che non potrò mai vedermi in un altro posto che non sia Milano“
Questa nostra concittadina è nata il 10 settembre 1930, e con il proprio vissuto ha saputo elaborare i concetti più forti del nostro tempo: l’Odio, “è una forma disumana che va combattuta, io ho odiato tanto durante e appena dopo il lager, ora continuo a non voler perdonare e a non dimenticare quello che ho subito, ma ho imparato a non odiare“, l’Indifferenza, “è più potente e violenta della violenza stessa“, la Discriminazione, “si cura attraverso gli incontri tra le persone e il guardarsi negli occhi“. Sulla nostra città continua a mantenere la stessa idea: “Mi sento talmente milanese, che non potrò mai vedermi in un altro posto che non sia Milano“.
Credits smeraldaproperties - Il Museo più piccolo d'Italia
Scopriamo quale è il museo più piccolo d’Italia, quando è stato inaugurato e cosa si può vedere al suo interno.
Quale è il MUSEO più PICCOLO d’Italia?
Credits ileniagiagnoni IG – Il museo più piccolo d’Italia
Il museo più piccolo d’Italia si trova in Sardegna ad Arzachena, in provincia di Sassari. Si chiama “La Scatola del Tempo” e i suoi spazi occupano appena 24 mq. Inaugurato nel 2017 all’interno di una vecchia bottega della frutta, questo museo racchiude al suo interno più di 5.000 anni di storia dell’isola e in particolare della Gallura. Si trova in Corso Garibaldi 6 e l’ingresso è gratuito.
# Un piccolo tesoro culturale composto da mappe, foto e piccoli reperti
@ileniagiagnoni IG – Interno del Museo più piccolo d’Italia
La storia è raccontata tramite mappe appese alle pareti, foto e piccoli reperti. Tra gli oggetti esposti si trova:
una cartina del 1833, disegnata dal Capitano Daniel Roberts della Royal Navy, che per anni viaggiò nel nord della Gallura dopo aver preso residenza alla Maddalena;
un’altra mappa, sempre risalente ai primi dell’800, che mostra i pochi edifici presenti all’epoca nella zona, tra cui i ruderi di un vecchio villaggio romano: “Turribulum minor”.
Questo piccolo tesoro culturale è stato realizzato da Mario Sotgiu, appassionato tipografo e amante della storia del territorio della Costa Smeralda. Nel museo infatti è presente anche una una piccola sezione dedicata ai vecchi sponsor del territorio, tra cui Aga Khan.
Luci spente a Milano. Il sindaco proclama una progressiva riduzione nell’impiego delle fonti di energia in città. Un processo che già sta avvenendo. Le insegne dei negozi danno sempre meno luce a una città che sembra spegnersi lentamente. Si tratta solo di un letargo o di un processo irreversibile?
Tornerà la LUCE a MILANO?
Non si riesce a supportare la crescita con le attuali fonti e non si può compensarla con altre fonti
Il problema più grosso che riguarda l’energia e, in generale, tutte le materie prime è che il mondo sta trovando sempre più difficoltà a produrre materie prime a basso costo che è stata la condizione strutturale per la crescita economica mondiale negli ultimi 70 anni, dal dopoguerra in poi.
Il punto è: che quantità di sviluppo è possibile su un pianeta finito? Abbiamo utilizzato a un ritmo impressionante materie prime che non sono rinnovabili. E questo non riguarda solo l’energia. Riguarda il ferro, il nichel, il cobalto. E riguarda soprattutto l’impossibilità di arrivare alla cosiddetta transizione green, perché in quel caso si propone un sostituto a bassissima intensità energetica che non sarà in grado di sostituire i combustibili fossili o, comunque, non sarà in grado di mantenere lo stesso sistema, la stessa crescita, lo stesso benessere economico che abbiamo vissuto negli ultimi 50/60 anni.
Il patto con il diavolo
Lo sviluppo che ha caratterizzato il nostro mondo dal Settecento si è basato sui combustibili fossili.
Abbiamo usato delle fonti di energia non rinnovabili che ci hanno portato a un picco dello sviluppo ma che ora stanno portando al collasso del sistema che hanno creato. È come un patto con il diavolo: utilizzi una fonte di energia che già sai che a un certo punto ti lascerà a piedi. Perché ti costerà sempre di più estrarla e quindi avrai sempre meno energia netta a parità di costo. Prima bastava una picconata per avere petrolio, ora bisogna trovarlo a profondità sempre maggiori. Significa sempre più costi per avere la stessa quantità di energia. Il contrario del principio delle economie di scala che è alla base dell’attuale modello di sviluppo economico della globalizzazione.
La politica propone come soluzione il passaggio alle fonti rinnovabili. Ma queste non hanno la densità energetica per sostituire i combustibili fossili. Se non sono state mai implementate è perché non riescono ad assolvere le funzioni per cui sarebbero necessarie.
Le più colpite saranno le grandi città
La globalizzazione si regge su fonti di energia a basso costo. Aumentando il loro prezzo, diventa sempre meno conveniente spostare le merci a livello globale. La progressiva carenza di risorse energetiche a basso prezzo può pertanto aprire a un processo di deglobalizzazione. Un processo che rischia di trasformare radicalmente soprattutto le grandi città.
Questo perché le grandi città, durante i periodi di sviluppo, forniscono le competenze e le classi dirigenti della globalizzazione. Le città non producono niente quindi, finché sono inserite in un contesto di crescita, sono gli snodi di una grande struttura che definiamo globalizzazione: in cambio della fornitura di management della globalizzazione, professioni, università, grandi aziende, in cambio di ciò che forniscono si prendono una parte della produzione energetica, di cibo, infrastrutture e così via.
Ma con la deglobalizzazione può capitare a Milano, come nelle altre grandi città contemporanee, quello che è accaduto in diversi contesti storici che hanno analogie con il momento che stiamo vivendo: da luoghi privilegiati rischiano di trasformarsi in luoghi che sono più in difficoltà rispetto, ad esempio, alle campagne che hanno una capacità di autonomia che una città di milioni di abitanti non ha, perché ha la necessità di essere rifornita di tutto. Nel momento in cui questa funzione viene messa in discussione gli abitanti delle città, come in tempo di guerra, si trovano molto più in difficoltà rispetto a chi vive in campagna.
# Come riaccendere la luce a Milano
In una situazione di luci spente, di carenza di materie prime a basso prezzo, di deglobalizzazione che colpirà soprattutto le grandi città, come si può affrontare questo periodo? Bisogna innanzitutto farci un quadro più chiaro possibile della situazione. Non è facile, perché l’informazione tende a rappresentare sempre un futuro più o meno roseo o, eventualmente a dare la colpa, come nel caso della guerra, a fattori contingenti invece che lasciare intravedere un fine civiltà. Quindi serve prendere coscienza della situazione in cui realmente ci si trova e quel punto la scelta è individuale.
In senso metaforico, ognuno deve cercare di fare luce, che significa stabilire nuove relazioni basate su criteri diversi da quelli che hanno caratterizzato un mondo che non tornerà più.
Quello che potrebbe essere al capolinea è un mondo di dipendenza. Da fonti esterne, dagli altri, dal sistema. Anche perché presto rischiamo di avere una crisi dei debiti sovrani, con l’impossibilità degli Stati di finanziare se stessi e chi vive di dipendenza dallo Stato. Come sta già succedendo, gli Stati stanno elargendo un’infinità di sussidi per compensare effetti che in realtà non sono compensabili. L’unica risposta efficace è di reagire a livello individuale, puntare al massimo sull’autonomia individuale, fisica e psicologica. Due cose che quasi sempre vanno assieme.
Clima mediterraneo, cibo squisito, arte e cultura millenaria alla portata di tutti. Ecco la città più economica dello stivale e perché potrebbe essere un nuovo approdo per i milanesi.
La CITTÀ più LOW COST d’ITALIA: sarà la nuova frontiera dei milanesi?
# Palermo, una città d’arte millenaria nel cuore del Mediterraneo
@epiruranio IG – Teatro Massimo Palermo
Una città che spicca per la sua arte e cultura millenaria, il centro storico di Palermo con i suoi 240 ettari è uno dei più vasti d’Europa e tra i più ricchi con oltre 500 tra palazzi, chiese, conventi, monasteri e teatri. Tra questi il Teatro Massimo, il Teatro Lirico più grande d’Italia e terzo in Europa. Per non parlare del clima splendido quasi tutto l’anno grazie alla sua posizione nel cuore del Mediterraneo, oppure del cibo da provare nei caratteristici mercati rionali e infine le bellissime spiagge nelle immediate vicinanze.
Nonostante tutto quello che ha da offrire Palermo è una meta low cost. Se si viaggia tra Settembre e Ottobre, il periodo migliore dell’anno grazie alle temperature gradevoli, si spende poco anche per hotel, non più di 30€ a notte per una singola o 40€ per una doppia per due persone, e voli, a poche decine di euro andata e ritorno.
Per il cibo invece non c’è stagione, si può pranzare o cenare anche a soli 5 euro. Tra i locali dove gustare ottimi piatti a base di pesce o altri prodotti locali con una minima spesa la pagina instagram _travelcuriosity_ consiglia: I Manciatari, Stravizi, Lo Scalino del Cardinale, Da Don Ciccio, l’Osteria lo Bianco , il Baro e Sciuscia.
Anche l’arte e la cultura sono per tutte le tasche, in alcuni casi si può ammirare gratis, come la Palazzina Cinese, la Cappella Palatina o Il Palazzo dei Normanni.
# Piano City da Palermo a Milano
Piano City Palermo
Palermo sarà la nuova frontiera dei milanesi? Oltre a tutto questo da qualche anno viene replicato con successo uno degli eventi più importanti di Milano, trovando qui una cornice ideale: Piano City Palermo. Dal 7 al 9 ottobre è tornato con la sua quinta edizione confermando l’amore dei palermitani per questa iniziativa. Il festival ideato dall’imprenditrice milanese Daniela Cattaneo nel 2011, è stato coprodotto dal Comune di Palermo, dal Teatro Massimo e dall’associazione Piano City Milano, ed è consacrato al pianoforte spaziando tra i generi musicali, dalla classica al jazz, dal pop all’elettronica. La musica viene portata gratis nei luoghi più sensibili, simbolici e significativi per la vita sociale della città
Nella cornice di uno dei luoghi naturali più incredibili e suggestivi d’Italia, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, si può pedalare sull’acqua passando tra aironi e fenicotteri rosa.
La STRADA sull’ACQUA in mezzo ai FENICOTTERI ROSA
# Il Delta del Po, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, dove terra e acqua riescono a creare un equilibrio incredibile
Credits: ferraraterreeacqua.it
La cornice è quella del Delta Po tra Veneto ed Emilia Romagna, Patrimonio dell’Umanità UNESCO nell’elenco “Riserva della Biosfera” dal 2015, un territorio esteso per 700 km differenziato dove terra e acqua riescono a creare un equilibrio incredibile e un paesaggio unico ed irripetibile.
In questo territorio sono oltre 320 le specie di uccelli censite, tra cui quelle di maggior pregio che sono: lo Svasso Maggiore, la Volpoca, il Cavaliere d’Italia, la Garzetta, le varie specie di Aironi e, soprattutto i meravigliosi fenicotteri rosa presenti in oltre 400 esemplari nella Salina di Comacchio che si possono ammirare anche pedalando in bicicletta. Vediamo i percorso da fare e come arrivarci.
# Il giro delle Valli di Comacchio pedalando “sull’acqua” in mezzo ai fenicotteri rosa
Federico dalla Palma – Percorso in bicicletta alle Valli di Comacchio
Federico della Palmaci porta in bicicletta alla scoperta di un percorso incredibile che circonda le Valli di Comacchio, in provincia di Ferrara, nella parte meridionale del Delta del Po. La partenza è da Comacchio, la “piccola Venezia dell’Emilia Romagna” con i suoi caratteristici canali, per arrivare alla Valli vere e proprie in un un tragitto lungo 55 km. Dopo essere giunti a Porto Garibaldi e costeggiato il Mare Adriatico ci si addentra di nuovo verso le Valli di Comacchio.
Credits Federico dalla Palma – Fenicotteri Rosa
Tra i punti più emozionanti e suggestivi che si possono trovare da questo punto in poi c’è la salina popolata da una distesa di magnifici fenicotteri rosa, e una strada che passa in mezzo all’acqua all’altezza del Canale Gobbino per arrivare sulla sponda opposta delle Valli di Comacchio.
Credits Federico dalla Palma – Strada sull’acqua
Mentre si pedala, con l’acqua da entrambi i lati, si possono osservare le diverse specie di avifauna di questa meravigliosa riserva naturale.
Vediamo quale è il comune più piccolo d’Italia, quanto si estende il suo territorio e l’origine del suo nome.
Quale è il COMUNE più PICCOLO d’Italia?
Credits marat IG – Atrani
Il Comune di Atrani è il più piccolo d’Italia con i suoi 0,1206 kmq di superficie. Non solo: al tempo stesso è quello con la densità di popolazione maggiore della provincia di Salerno, 6.691,67 abitanti per kmq.
L’ultimo censimento riporta 803 abitanti. Il territorio comunale si estende lungo la valle del fiume Dragone, stretto tra il monte Civita ad est ed il monte Aureo ad ovest. Il nome del paese deriva proprio “antro” formato dai due monti con la loro imponenza sulla valle.
# Una delle perle della Costiera Amalfitana
@lizzitravels IG – Atrani
Atrani insieme ad altri 12 comuni, Amalfi, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti e Vietri sul Mare, forma la Costiera Amalfitana. Il monumento più rappresentativo è la Collegiata di Santa Maria Maddalena con il campanile e la cupola rivestiti di maioliche.
# Gli altri comuni più piccoli d’Italia
Scorrendo la classifica dei comuni meno estesi d’Italia, dopo il paese campano troviamo: Miagliano in Piemonte con una superficie di 0,6678 kmq, Fiorano al Serio in Lombardia con 1,0601 kmq, Conca dei Marini in Campania, sempre in provincia di Salerno, con 1,1281 kmq, Roccafiorita in Sicilia con 1,1682 kmq, Solza e Maslianico in Lombardia rispettivamente con 1,2278 e 1,2885 kmq, San Lorenzo al Mare in Liguria con 1,2886 kmq e infine un’altra coppia di comuni lombardi, Crosio della Valle con 1,4407 kmq e Ferrera di Varese con 1,5265 kmq.
La ricostruzione di S. Tecla nel 453 - Credits: Duomo di Milano
Per la chiesa di Milano e il rito ambrosiano arriva una delle ricorrenze più solenni da 1569 anni. Che celebra la rinascita (letterale) di Milano.
La Dedicazione del Duomo, un antichissimo rito che RISALE ALL’ANNO 453
# Milano: da capitale dell’Impero Romano a cumulo di macerie
La ricostruzione di S. Tecla nel 453
Per decisione dell’Imperatore Diocleziano, Milano è stata capitale dell’Impero Romano d’occidente dal 286 al 402. In poco più di un secolo la chiesa milanese ha visto lo splendore dell’Editto di Costantino (313) e l’arrivo di Ambrogio Vescovo (374).
Minacciato dalle popolazioni barbare da Nord, l’inetto Imperatore Onorio decide di spostare la capitale a Ravenna e Milano diventa territorio di caccia. Fino al 452, quando Attila e i suoi Unni la radono al suolo completamente.
Milano non si arrende e, grazie all’opera del vescovo Eusebio, l’anno dopo inizia la ricostruzione, partendo proprio dalla Cattedrale, allora S. Tecla.
La riconsacrazione di S. Tecla avviene domenica 18 ottobre 453, la terza domenica di ottobre. Da allora si celebra la Dedicazione (consacrazione) della Cattedrale.
# S. Maria Nascente e la “sua” terza domenica di ottobre
@Igor Saveliev via Pixabay
La solennità della Dedicazione (consacrazione) della Cattedrale, diventa la data perfetta per celebrare il Duomo e la sua storia. Le tappe, molto significative, sono:
Partendo dalla riconsacrazione di Eusebio, nel 453, S. Tecla poi S. Maria nascente, ha vissuto altre giornate solenni
Nel 1418Papa Martino V consacra l’altare maggiore dell’antica cattedrale milanese. È in questa occasione che la Dedicazione diventa una “data mobile”, per incrociare la III domenica di ottobre
La Dedicazione diventa una celebrazione fissa nel 1557, per mano di S. Carlo Borromeo, allora Vescovo di Milano. Era il 20 ottobre, la terza domenica.
Il vescovo Carlo Maria Martini, dal canto suo, sceglie la III domenica di ottobre del 1986 per la dedicazione del nuovo altare, a seguito di lavori di adattamento al presbiterio.
Il carattere distintivo del Rito ambrosiano è precisamente quello di essere il Rito romano più antico, cosicché esso ha il merito di attestare ancora ai nostri giorni, in modo vivo e vissuto, il rito della Chiesa romana antica – Papa Pio XI
La Dedicazione non è celebrata soltanto a S. Maria Nascente, ma in tutte le chiese di rito ambrosiano sul territorio. Il rito ambrosiano è per sua natura un cerimoniale liturgico di tipo latino, ma con caratteristiche del tutto particolari. Ci sono alcuni elementi, soprattutto, che derivano da tradizioni orientali. I rapporti diretti o indiretti tra Milano e l’oriente sono numerosi, anche se non è sato stabilito come il cerimoniale orientale sia entrato nel rito ambrosiano.
Nel 2008il Lezionario Ambrosiano è riformato per adattarsi al Concilio Vaticano II. Per opera di Mons. Carlo Magnoli, cambia il nome della solennità: la Dedicazione della Cattedrale, diventa Dedicazione del Duomo di Milano, Chiesa madre di tutti i fedeli di Rito Ambrosiano.
L’appuntamento solenne è fissato in Duomo domenica 16 ottobre alle ore 11.00 con una liturgia speciale.
Domenica 16 le celebrazioni eucaristiche avverranno alle ore 7.00 -8.00 – 9.30 – 11.00 – 12.30 e 17.30
In particolare la messa delle 11.00 coincide con la Pontificale, officiata da Mons. Delpini, Arcivescovo di Milano, che celebra la solenne liturgia. Sarà possibile seguirla sul Sito del Duomo di Milano o dal canale YouTube Duomo Milano Tv.
Canto Processionale “Quando avrete passato il Giordano”
12 Kyrie e Sallenda
Ingressa
Gloria
Salmo: Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre
Alleluia Gregoriano
Post Evangelium
Offertorio
Credo
Santo
Confractorium: Non siete più stranieri
Transitorium: Ho ascoltato la preghiera
Organo
La chiusura della Dedicazione è per le ore 16.00 con i Vespri e la benedizione Eucaristica
Quando avrete passato il Giordano,
elevate al Signore un altare di pietre non toccate dal ferro;
su questo altare offrirete olocausti
e vittime di pace al vostro Dio
Molti progetti concepiti non sono stati realizzati. Il primo progetto è precedente perfino alla metropolitana di Londra, la prima al mondo. Prevedeva di sfruttare l’alveo dei Navigli.
Ma è inizio Novecento che vengono pensati progetti per una vera e propria metropolitana. In occasione dell’Expo 1906 si realizzò la prima micro-metropolitana sopraelevata. Ma che fu smantellata dopo l’esposizione.
Il primo piano di sistema della metropolitana completa fu del 1910 e prevedeva 6 linee. Tra i primi progetti c’era quello di interrare i tram del centro.
Tra i progetti più strani quello di nastro trasportatore, un tappeto mobile circolare tipo quello per il ritiro bagagli dell’aeroporto.
La prima versione del percorso della M1 fu nel 1942. Nel 1864 viene inaugurata la prima linea della metropolitana. In totale dall’Ottocento sono stati presentati 37 progetti.
Le immagini e tutta la storia nel video di UrbanFile
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
Negli ultimi 50 anni le città italiane hanno assistito ha una vera emorragia della loro popolazione. Si salvano solo in due. Vediamo le cause principali.
La CRISI dei 50 anni: il CROLLO DEMOGRAFICO delle CITTÀ ITALIANE
# Le maggiori città italiane hanno perso complessivamente oltre 1,5 milioni di abitanti nell’ultimo mezzo secolo
Crollo demografico Italia ultimi 50 anni
Le grandi città italiane nell’ultimo mezzo secolo hanno visto perdere in totale oltre 1,5 milioni di abitanti. Se si prendono in considerazione i principali capoluoghi di provincia, Genova, Torino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari e Palermo si è passati da poco meno di 10 milioni a poco più di 8,4 milioni.
# Roma e Palermo le uniche grandi città che hanno limitato i danni
credits: @manutoni24 su IG
L’eccezione più evidente è Roma, che nonostante abbia registrato un calo sensibile negli ultimi decenni nel ‘900 ha recuperato sostanzialmente i livelli di popolazione precedenti con una perdita solo del 0,67%. Anche Palermo, in scala più ridotta, è sostanzialmente ai livelli di 50 anni fa segnando un -1,7%, pur avendo registrato la massima crescita nel decennio successivo.
# Torino, Milano, Firenze e Napoli hanno perso almeno il 20% di residenti, Venezia e Genova il 30%
Credit: @lestradedigenova
Milano, che segna un -21% negli ultimi 50 anni, è insieme alla capitalel’unica ad aver invertito la rotta nell’ultimo decennio, salvo questo biennio di pandemia in cui ha perso circa 20.000 residenti, superando a inizio 2019 la soglia di 1,4 milioni di residenti come alla fine degli anni ’80. Tra le altri grandi città che hanno perso almeno il 20% troviamo Firenze, Catania con -21%, Napoli con -25% e Torino 27%. Il crollo più marcato si è avuto a Venezia con -30%, con le isole e il centro storico ridotti ai minimi termini, e Genova a -31%.
# Le cause principali del declino demografico: deindustrializzazione, suburbanizzazione e crollo della natalità
La crescita dei residenti nelle città italiane, soprattutto quelle di medie e grandi dimensioni, è coinciso con il boom economico italiano negli anni ’50 e 60′ del ‘900 e conseguente sviluppo massiccio delle industrie, con migrazione degli abitanti dai centri rurali e dal sud al nord Italia, e il picco segnato agli inizi anni ’70 salvo alcune eccezioni.
Il declino demografico è iniziato proprio quando le industrie, soprattutto nel settentrione, hanno iniziato a delocalizzare, spostando gli stabilimenti fuori il perimetro comunale e all’estero, e la progressiva conversione al terziario delle città con la ridotta necessità di operai e manovalanza. Tra le altre cause che hanno inciso maggiormente allo spopolamento c’è stato un forte fenomeno di suburbanizzazione, con una intensa migrazione dei cittadini verso i comuni dell’hinterland, dovuto anche all’alto costo della vita e all’eccessivo inquinamento, e il crollo della natalità non sufficientemente compensato dall’immigrazione.
#Venerdì 14/10: assassinio sul treno, sister act e il party che ogni ora cambia tema
Sister Act – Credits: Affari Italiani
Tracy Wolff presenta Court: la scrittrice incontra il pubblico e firma le copie dell’ultimo episodio della saga di Grace e la Katmere Academy. Presso il Mondadori Megastore di piazza Duomo dalle 18.00 a fine serata.
Cin Ci La, L’operetta guarda a Oriente: al Dal Verme di via San Giovanni sul Muro, Maurizio Nichetti racconta Cin-Ci-La, su musiche di Lombardo e Ranzato.
Charlotte Jacobs: l’elettro pop dell’artista delle Fiandre è in scena sul palco di Germi, in via Cicco Simonetta 14/A, con inizio alle 21.00.
La storia di un cazzo ebreo: ultimo fine settimana per il dirompente spettacolo di Fabio Cherstich. Al Franco Parenti di via Pierlombardo 14, con l’interpretazione di Marta Pizzagallo, Riccardo Centimeri e Francesco Maisett Consigliato ai maggiori di 16 anni.
Fulu Miziki: al Biko di via Ettore Ponti 40, il collettivo di Kinshasa che suona strumenti fatti con oggetti ritrovati nella spazzatura.
Lime Cordiale: al Legend Club di viale Enrico Fermi 98, la band australiana suona per la prima volta in Italia. Il gruppo dei fratelli Oli recupera la data annullata in precedenza.
Sogno di una notte di mezza estate: debutta in prima nazionale al Carcano di Porta Romana, il nuovo spettacolo di Andrea Chiodi. In scena fino al 23 ottobre.
Sister Act: il musical debutta al Teatro Nazionale di piazza Piemonte, per la regia di Michele William Barbato e le coreografie di Anna Paggiaro e Giosuè Vettorato. Lungo appuntamento fino al 7 gennaio 2023.
Cradle of filth: il metal dell’iconica band inglese, sul palco del Live Club di via Mazzini a Trezzo s/Adda, per l’unica data italiana del tour Existence Is Futile.
Serata Mamacita: hip hop, R&B e reggaeton con i dj set live al Fabrique di via Fantoli 9. Inizio sonorità alle 23.30 circa.
1 hour party: torna all’Alcatraz di via Valtellina 25 la festa che ogni ora cambia tema. Si inizia alle 23.00 e si conclude all’alba, cambiando festa ogni volta che un countdown di 60 minuti raggiunge lo zero.
#Sabato 15/10: il Sabato di Lambrate, la musica di Lacuna Coil e Grignani e la Notte dei Senza Dimora
La Vecchia Cappelletta di via Conte Rosso. Foto di Sofia Mari
Terra, un pianeta davvero speciale!: al Planetario di Milano, 4 appuntamenti a partire dalle 11.00 dedicati ai più piccoli. L’animazione intraprende un lungo viaggio alla scoperta del cielo, dall’altra parte del mondo.
Delicati equilibri: mostra di Walter Turcato al Made4Art in via Ciovasso 17. La personale si inserisce nel Milano Photo Festival e prosegue fino al 29/10.
Festa d’Autunno: il Sabato di Lambrate si veste di una speciale tinta autunnale, per la 48ma edizione della sua caratteristica festa. Attività e spettacoli per animare via Conte Rosso, ininterrottamente dalle 10.00 alle 19.00
I dinosauri e il mestiere del paleontologo: alla cascina Cotica di via Natta 19, i più piccoli sono invitati a vestire i panni del paleontologo. Si procederà alla classificazione di alcuni fossili di dinosauro.
Alan Walker: concerto di uno degli artisti più apprezzati del momento, di scena all’Alcatraz di via Valtellina. 9 volte platino solo in Italia, Walker vanta oltre 50 miliardi di streaming in tutto il pianeta.
Gianluca Grignani: torna a suonare a Milano, al Forum, in occasione del 25 anniversario de La fabbrica di plastica. La scaletta prevede l’esecuzione di tutto l’album, oltre ai grandi successi di uno degli artisti più interessanti del panorama italiano.
Lacuna Coil: heavy metal made in Milano, che torna ad esibirsi live al Fabrique di via Fantoli 9, con inizio alle 20.30.
Afroteque, the unusual party: serata clubbin’ al Biko di via Ettore Ponti 40. Dj Nina Kipiani, con apertura e chiusura con Steve Dub.
Alzaya: secondo appuntamento della rassegna all’Ex Cinema Club di via Padova 272. Protagonisti della serata i djset di Young Marco, Volantis & Nicodemo, Andre WWW & Clover, a partire dalle 23.30.
Notte dei Senza Dimora: evento diffuso per sensibilizzare i cittadini alla solidarietà verso i senzatetto. Musica, cena collettiva e giochi dalle 16.00 e dormita all’aperto in sacco a pelo.
#Domenica 16/10: Dedicazione della Cattedrale, ultramillenario rito del Duomo, e le colonne sonore di John Wiliams per la prima volta in Italia
La Dedicazione della Cattedrale – Credits:joecrupier, via Pixabay
Solennità della Dedicazione del Duomo: uno dei riti più antichi di Milano, pieno di significati fin dalla riconsacrazione di S. Eusebio del 453, prende vita oggi la terza domenica di ottobre. La Dedicazione celebra una delle tante rinascite di Milano.
Pittarosso Pink Parade: alle 9.00 con start da Piazza Castello, parte la nona edizione della corsa per la ricerca contro il tumore al seno.
El Mercatel su la Martesana: dalle 10.00 alle 18.00 appuntamento con le bancarelle del vintage del Naviglio Piccolo, in via Tirano 28.
Corso di puntasecca: imparare una tecnica di stampa versatile, incidendo una matrice di plexiglass con una punta di metallo. Presso NOI Spazio Libreria di via delle Leghe 18, dalle 10.00 alle 17.00.
Leonardo Fake News: al Leonardo 3 Museum, Piazza della scala con ingresso dalla Galleria, domenica mattina alle 11.00 i più piccoli sono invitati a rispondere a un quiz. Modalità vero/falso sul genio rinascimentale per eccellenza.
Luci e ombre al Monumentale di Milano: visita guidata alla scoperta del museo a cielo aperto che è il cimitero Monumentale. Dalle ore 15.00 con ritrovo nella piazza antistante il cimitero.
9 Gesti: spettacolo di circo contemporaneo e teatro di figura per bambini dai 3 agli 8 anni. Il Mondo Guscio è in scena alle 16.00 al Teatro Rosetum di via Pisanello 1.
Le colonne sonore di John Williams: interpretate da un’orchestra di 70 elementi, diretti da Matthias G. Kendlinger, suonano per la prima volta in Italia le colonne sonore di Star Wars e Harry Potter. Al Teatro Dal Verme di via S. Giovanni sul Muro alle 21.00.
The Dream Syndacate: Paisley Underground californiano DOC al Magnolia di Segrate, in Circonvallazione Idroscalo 41. Ultraviolet Battle Hymns And True Confessions dalle 20.30 in avanti.
# Per tutto il fine settimana: sagre per tutti i gusti (letteralmente) Giornate FAI d’autunno, le prove di Zelig aperte al pubblico e il duo Fjaak
Credits Andrea Cherchi – Chiesa di Baggio
Sagra di Baggio: tre giorni di musica, sport e divertimento in Piazza Anita Garibaldi. Uno dei borghi più caratteristici e indentitari di Milano, si colora con la caratteristica Sagra, tra jazz, gospel e revival ‘70/’80.
Archivi aperti, Conservare il Futuro: 25 archivi fotografici aperti per l’ottava edizione della manifestazione voluta da Reti Fotografiche. Va avanti fino al 23 ottobre. Spicca l’apertura dell’archivio fotografico della Veneranda Fabbrica del Duomo.
Festa d’autunno alla Fornace Curti: apertura straordinaria sabato e domenica, con ingresso gratuito dalle 10.00 alle 18.00. Visita ai laboratori, ai manufatti in terracotta e agli studi degli artisti presso via Tobagi 8.
Bimbinfiera: al Superstudio Maxi di via Moncucco 25, torna la fiera dedicata a bimbi e famiglie. Laboratori, workshop e un welcome gift a disposizione dei partecipanti.
Giornate FAI d’autunno: sabato e domenica porte aperte in alcuni degli edifici più rappresentativi della città. I volontari del FAI ci porteranno a visitare, tra gli altri, il comando di piazza Beccaria, il Pirellone, Palazzo Diotti, Villa Necchi Campiglio e molti altri. Scopri qui le opportunità
Quando suonavano le sirene: diario di una Milano ferita alla Casa della Memoria di via Confalonieri 14. Immagini, cronaca e testimonianze di Milano sotto le bombe. Fino a domenica 16 con orario dalle 10.00 alle 17.30.
Swing’n’Milan: allo Spirit de Milan, in via Bovisasca 57, un festival che porta al pubblico milanese il ballo, la musica e la cultura swing degli anni ‘30 e ‘40.
Prove TV di Zelig: è possibile assistere alle prove dello spettacolo, agli studi Zelig di viale Monza 140. Biglietto a € 16,50 venerdì 14 e sabato 15. Ricorre per altre date fino al 27/10.
Degustazione Siciliana: al PNaturale sulla Ripa di Porta Ticinese 79, sabato e domenica dalle 20.00 alla 1.00 ritorna Degusta. Aperitivo non convenzionale con degustazione di ricette tipiche della Trinacria.
Santo Piacere: al Teatro Manzoni debutta venerdì Giovanni Scifoni, in scena fino a Domenica 16. Santo piacere. Dio è contento quando godo,è una commedia che cerca di mettere d’accordo amore e piacere.
Fjaak Dj Set: all’Arca di via Rimini 38, il duo tedesco di electronic ed energetic dance, anima le serate di sabato e domenica, con una ricca scaletta.
Festa della Birra Cesano Boscone: Festa della Birra con Street Food, Musica e divertimento, da venerdì a domenica, presso il Parco Sandro Pertini.
Fiera Agricola di Abbiategrasso: torna puntuale al Parco “La Fossa” di Corso Italia 65, la fiera agricola. Esposizione di mezzi agricoli, attività collegate ed anche tanto street food.
Festa del Paese a Caleppio: due giorni e tre location a Caleppio di Settala, per la tradizionale festa del paese. Il programma è ricco di animazione e divertimento per tutte le età, mercatini e specialità eno gastronomiche.
Mostra del Bitto: a Morbegno la 115ma edizione della sagra dedicata al Bitto. Mercatini, cooking show, spettacoli e teatro di strada, animeranno il sabato dalle 10.00 alle 22.00 e la domenica dalle 10.00 alle 18.00.
Sagra della Caldarrosta: a Trezzano Rosa una sagra con tutto il repertorio delle castagne. Mercatini, sfilate di trattori d’epoca, specialità enogastronomiche e birra, legati al frutto d’autunno.
Festival del Gusto: food truck, buon cibo, musica e tanto divertimento a Vanzago. Appuntamento in via della Filanda 4, per una tre giorni di intrattenimento non-solo-cibo.
Sagra dei Pizzoccheri: si conclude domenica 16 la rassegna di Senago che si tiene il fine settimana presso il Centro sportivo di Via G. Di Vittorio 2.
Appuntamento a Lunedì 17 per i nuovi eventi infrasettimanali.
Buon weekend!
Partire da Milano in bicicletta, un sabato mattina, approfittando delle giornate ancora belle, è diventato un must per ogni milanese à la page. Così facendo si può oltretutto scoprire la Lombardia, la nostra regione che ancora pochi milanesi conoscono bene e sicuramente hanno girato di meno rispetto a Liguria, Sardegna e Puglia.
Questa volta ci dirigiamo in quella zona a metà tra la pianura e i monti che non attira mai troppi turisti, dove il clima è una via di mezzo tra l’alpino e il padano, con estati non troppo afose e con inverni non troppo rigidi. Partiamo in direzione Civate, piccolo paesino della provincia di Lecco, ai piedi del Monte Cornizzolo sul bellissimo lago di Annone.
Milano-Civate
CIVATE e il bellissimo LAGO di ANNONE a un’ora da Milano
# Come un quadro, da una parte un’imponente cupola avvolta dalla montagna e dall’altra parte il lago
Foto redazione – Lago Annone a Civate
L’altitudine di Civate (270m) offre ai visitatori una vista piacevole sul lago di Annone e la possibilità di immergersi nei boschi alla ricerca dei sentieri per tutti. Il lago è penetrato da una striscia di terra lunga circa 1km e larga non più di 500 m, la Penisola di Isella, che divide questo specchio d’acqua in due parti, lasciando al contempo un paesaggio comunicante.
Civate per il nuovo arrivato si presenta come un quadro: da una parte un’imponente cupola avvolta dalla montagna e dall’altra parte il lago. Poche altre località possono vantare un tale colpo d’occhio iniziale che è poi quella cosa che ci fa ricordare di alcuni posti a scapito di altri.
# Il complesso di San Pietro al Monte, uno dei più bei monasteri romanici della Lombardia
Foto redazione – Civate con monte e monastero
Sulle alture di Civate sorge il complesso di San Pietro al Monte, uno dei più bei monasteri romanici della Lombardia. L’abbazia si trova ad una quota di 630 metri alle pendici del monte Cornizzolo ed è raggiungibile solo in bicicletta, o a piedi, partendo dalla frazione Pozzo nel comune di Civate, attraversando con un sentiero un fitto bosco. E’ un complesso di stile romanico che si compone di tre edifici: la basilica di San Pietro, l’oratorio intitolato a san Benedetto e quello che era il monastero di cui rimangono solo rovine. La basilica è visitabile tutti i giorni eccetto il lunedì. La domenica è possibile partecipare a visite guidate gratuite.
# Un panorama unico su monti e lago
Di particolare rilevanza l’imponente ciclo di affreschi della basilica di San Pietro, che ha come tema l’Apoteosi finale del Cristo e il Trionfo dei Giusti. Dal pianoro erboso dove sorge la basilica si può godere uno splendido panorama sulla Brianza, i monti lecchesi e il lago di Annone. Cercate il posto migliore per appoggiare la vostra bicicletta e scattatevi il selfie più bello che potete per dimostrare che la Lombardia non ha nulla da invidiare alle altre regioni italiane!
Porta Nuova da una visuale inedita. Le riprese notturne di un drone ci porta alla scoperta del distretto finanziario milanese, volando a fianco e al di sopra di alcuni dei grattacieli più iconici di Milano. Il video di Dario Tortora.
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
Nella città italiana dove si registra il maggior consumo di sushi, si è superata l’ultima frontiera: il sushi di carne. Ecco dove.
A Milano si può MANGIARE il SUSHI di CARNE
# Roll Milano e Milanese new edition
@cantera.milano cantera milano
Un posto dove fusion è la parola d’ordine, dove si possono mangiare nighiri e roll molto particolari, come il roll Milano, con battuta al coltello di vitella, iceberg, mayonese allo zafferano e chips di parmigiano. Ma ancora tramezzini in stile katsusando e la specialità in assoluto “La Milanese”: con carré di vitella da latte in panko e mayo allo zafferano. In questo ristorante, grazie alle ottime materie prime, creatività e e contemporaneità creano gusti mai provati.
# Cantera Milano
@cantera.milano Canters Milano
Una cucina contemporanea, che mescola i sapori milanesi con quelli orientali, che unisce la carne al sushi, la si può trovare alla Cantera Milano, in Via Emilio Morosini 19. Il ristorante, disposto su due piani, può contenere fino ad un massimo di 90 coperti (60 al pianterreno e 30 al primo). Ha aperto da pochi mesi ma ha già conquistato il cuore di molti milanesi. Il lunedì è chiuso e gli altri giorni offre solo la cena o un drink, lo si trova infatti aperto dalle 20 all’1:30. La carne cruda replicherà il successo mondiale del pesce?
Scopriamo qual è l’edificio più antico d’Italia, quando è stato costruito e la funzione che svolgeva prima del suo abbandono.
Qual è l’EDIFICIO più ANTICO d’Italia?
@ robertacabras77 IG – Altare prenuragico
L’edificio più antico in Italia si trova in Sardegna, nel comune di Sassari. Non si tratta di un nuraghe ma di un altare prenuragico legato al megalitismo europeo: la piramide a gradoni di Monte d’Accoddi. Alla vista si presenta come una struttura imponente caratterizzata da una forma tronco-piramidale, con una lunga rampa di accesso, e che ricorda quella delle ziqqurat mesopotamiche del III millennio a.C. La sua costruzione è datata intorno al 2800 a.C. quando prese il posto della precedente struttura distrutta probabilmente a causa di un incendio.
La funzione dell’Altare di Monte d’Accoddi era quella di “luogo alto” dove con molta probabilità si riunivano le comunità prenuragiche per compiere riti legati alla fertilità. Per diversi secoli l’edificio mantenne la sua funzione religiosa di “villaggio-santuario” fino al suo definitivo abbandono che avvenne attorno al 1.800 a.C.
# In origine c’era il Tempio Rosso
@valentina.romano.wakonda IG – Resti Tempio Rosso
L’edificio è sovrapposto ai resti di un altra costruzione chiamata il “Tempio Rosso”, per il sacello rettangolare intonacato e dipinto di ocra rossa sulla sommità della terrazza, e del quale si conservano ancora tracce del pavimento e parte del muro perimetrale. Il periodo di realizzazione di questa struttura si colloca addirittura tra il 3650 e il 4000 a.C., quindi circa 1.000 anni prima rispetto a quella che ne ha preso il posto.
Un anno fa le restrizioni riguardavano motivazioni sanitarie per arginare l’avanzata del Covid. Questo autunno invece le disposizioni sono segnate dalla crisi energetica. Le novità che ci attendono sono state illustrate dal sindaco in un video diretto ai cittadini. Vediamole in sintesi.
La LUNGA NOTTE di Milano: le novità per l’inverno della crisi energetica
Il sindaco Sala nella serata del 12 ottobre ha pubblicato un video sui social in cui illustra ai cittadini le novità in arrivo per consentire un risparmio energetico in vista dell’inverno. Le novità si suddividono tra quelle già approvate e quelle in fase di progettazione.
# Novità certe
Riscaldamento nelle case: 15 giorni in meno di riscaldamento. Gli impianti verranno accesi 8 giorni dopo rispetto agli anni passati e spenti 7 giorni prima. Non solo. Le case saranno riscaldate un’ora in meno al giorno e con un grado in meno. Si tratta questa di una disposizione da decreto del governo. A questa si aggiungono alcune iniziate specificatamente dal Comune di Milano:
Uffici chiusi il venerdì: alcune sedi del Comune verranno chiuse il venerdì. I lavoratori opereranno in smart working oppure nelle sedi rimaste aperte, come quella di via Larga
Illuminazione delle strade: da fine ottobre le strade verranno illuminate un’ora in meno, soprattutto al mattino
Queste modifiche consentiranno un risparmio energetico valutato in circa 1,5 milioni di euro.
# Novità ipotizzate
A queste iniziative già programmate se ne aggiungeranno altre, tra cui:
Sostituzione lampadine con impianti a LED, soprattutto nelle scuole
Richiesta di ATM per avere due gradi in meno sulla metro
Richiesta ai privati di spegnere le insegne dei negozi di notte.
Credit nongio70 IG - Treno trenord Porta Garibaldi
Milano sempre più simile a un fortino? All’introduzione delle nuove regole dell’area B si stanno accompagnando interruzioni nei collegamenti del trasporto pubblico. Dopo la Limbiate Milano ora arriva una nuova tegola sui pendolari provenienti da Saronno. Ma anche a Sud le cose non vanno meglio, con Melegnano che resta al palo.
La “GRANDE FRATTURA”: il mistero dei COLLEGAMENTI INTERROTTI con Milano
# Dal 2024 stop ai collegamenti diretti tra Saronno e Milano Centrale
Estratto delibera Regione Lombardia su Malpensa Express
Dal 2024 il collegamento diretto da Saronno a Milano Centrale, via Bovisa e Porta Garibaldi, verrà cancellato definitivamente. Nella Deliberazione XI/7032 del 26 settembre 2022 di Regione Lombardia, come evidenzia il Comitato Viaggiatori TPL Nodo di Saronno, viene comunicato ufficialmente che l’attuale linea Saronno-Milano Centrale sarà fatta passare dalla variante di Gallarate-T2 a seguito dell’attivazione del collegamento T2 Malpensa – Linea RFI del Sempione con fine cantieri prevista per il 2024.
Il servizio del Malpensa Express taglierà fuori il comune di Saronno e tutti i suoi residenti che ogni giorno vanno a studiare o a lavorare a Milano. Al momento non ci sono allo studio ipotesi alternative. L’unica speranza di vedere slittare la scadenza, e avere maggior tempo per ripensare a un’altra linea da Saronno, è il fatto che per lo spostamento del Malpensa Express serve quadruplicare la linea Rho-Parabiago, con lavori previsti tra il 2024 e il 2030.
# La tranvia Milano-Limbiate sospesa dal primo ottobre e rimpiazzata da bus
Milano-Limbiate
Una linea che è appena stata sospesa, per motivi di sicurezza dovuti alla poco manutenzione e a sistemi e mezzi obsoleti, è la tranvia extraurbana Milano-Limbiate. Dal primo ottobre circolano infatti al suo posto i bus della linea 165, anche se negli ultimi mesi i tram viaggiavano solo al mattino nelle ore di punta tra le 6 e le 9.30, nonostante un progetto approvato e finanziato i cui lavori non sono però mai partiti. Lo stop al servizio potrebbe essere momentaneo, come successo in passato, ma senza la rinegoziazione dei costi per la riqualificazione della linea e l’arrivo di ulteriori risorse potrebbe non riprendere più.
Oltre alle nuove e alle future interruzioni ci sono anche sospensioni che si prolungano. Come la S12.
# La linea suburbana S12 non è più stata riattivata dopo la pandemia
oltrepolombardo.com – Trenord
La linea suburbana S12 Melegnano-Milano Bovisa era stata attivata in via sperimentale a settembre 2016 riscuotendo un discreto successo. Le corse erano presenti in alcune fasce orarie, con fermate anche a San Giuliano e San Donato Milanese, e insieme a quella della linea S1 Saronno-Lodi garantivano un servizio di metropolitana leggera da e verso Milano, con passaggi dei treni ogni 15 minuti.
I.sorry-wikipedia – S12 Milano
Con l’avvento della pandemia e il conseguente ridimensionamento del trasporto pubblico, la linea è stata sospesa e mai più riattivata. Le nuove telecamere di Area B e i nuovi divieti rendono ancora più urgente la ripresa della servizio a favore dei pendolari del sud-est milanese che non possiedono auto nuova per entrare a Milano o che non hanno alternative al treno.
Le polemiche sull’inasprimento dei divieti di Area B non accennano a placarsi. Dopo il Sindaco di Sesto San Giovanni un altro primo cittadino dell’hinterland attacca il sistema della grande ZTL milanese.
Area B: l’HINTERLAND diventa il PARCHEGGIO di Milano?
# “Area B è ecologia o ideologia?”
Credits Claudio Agostoni Fb- Area B
Il Sindaco del Comune di Sesto San Giovanni, Roberto di Stefano, ipotizza di farpagare i milanesi che entrano nel territorio da lui amministrato realizzando un’ “Area S” con telecamere che registrano gli accessi: perché molti da Sesto non possono andare a Milano ma i milanesi possono entrare a Sesto? Si chiede il sindaco. Ora si aggiunge anche il Sindaco di Cormano, Lugi Magistro, che attacca la ZTL di Milano per un altro motivo: “Area B. È ecologia o ideologia?“. Il suo comune che confina a nord del capoluogo lombardo ha visto crescere il numero di automobilisti che parcheggiano lungo via dei Giovi per andare a piedi al capolinea di Comasina M3.
# “Milano non fa parcheggi”, così tutti lasciano le auto nei comuni confinanti
Con l’inasprimento dei divieti e l’attivazione di tutte le telecamere, Cormano e altri comuni dell’hinterland rischiano di diventare il parcheggio di Milano: “Area B vuole tenere fuori le macchine da Milano ma i parcheggi il Comune di Milano non li fa e i Comuni della prima fascia, come Cormano, devono supplire, sopportando traffico e occupazione degli spazi. Quest’area viene reclamizzata come una misura antismog ma pagando l’ingresso i veicoli sono autorizzati a inquinare“.
# I bus al posto del tram sulla Milano-Limbiate rendono il servizio lento e poco attraente contribuendo all’aumento del traffico nell’hinterland
Credits d_reda89 IG – Ultima corsa Milano-Limbiate
Tra i fattori che contribuiscono alla aumento di autovetture parcheggiate per le strade di Cormano c’è anche la soppressione del servizio tranviario che da Milano arrivava fino a Limbiate. Dal primo ottobre è stato infatti sostituito per tutte le corse dal bus 165, che muovendosi nel traffico di via dei Giovi offre un servizio più lento, poco attraente portando sempre più cittadini dell’hinterland a scegliere l’auto e aumentando traffico e inquinamento a Cormano. Le parole del Sindaco Magistro: “Il Comune di Milano dice di incentivare con Area B l’uso dei mezzi pubblici ma ha sospeso un mezzo su rotaia per sostituirlo con uno su gomma.”
Il commento finale su Area B: “La tutela dell’ambiente e della qualità dell’aria è un tema fondamentale, ma proprio per questo va affrontato con ragionevolezza e senza vincoli ideologici, che sembrano più attenti agli slogan che al buon senso“.
In questi giorni viene avviato l’iter che dovrà portare alla formazione del prossimo governo a guida Centro Destra. Tra i primi possibili provvedimenti del nuovo esecutivo potrebbe esserci la pace fiscale, la possibilità per i cittadini di regolarizzare le proprie pendenze tributarie con il Fisco tramite rottamazione o saldo e stralcio e quindi con forti sconti sull’ammontare dei debiti verso gli enti locali o l’Erario. Che cosa ne pensi?
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