Quando in Duomo c’era il COPERTO dei FIGINI

Una splendida costruzione rinascimentale demolita per un interesse superiore

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Un’antica memoria di Milano risalente al Quattrocento che, purtroppo, è andata distrutta. Tuttavia, è sopravvissuta nel cuore e nella mente dei suoi cittadini.

Quando in Duomo c’era il Coperto dei Figini

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Nel 1858, quando venne aperta Piazza della Scala, la cui costruzione portò alla demolizione di alcuni caseggiati tra il Teatro e Piazza Marino, si decise di collegarla alla Piazza Duomo attraverso all’abbattimento dell’isolato che separa i due monumenti. In principio, fu difficile trovare l’approvazione del progetto ideato da Giuseppe Mengoni. Ci furono diversi concorsi ma nessuno dei progetti proposti sembrava convincere pienamente la Commissione Comunale. Alla fine, fu proprio Mengoni a ottenere l’incarico di stendere il progetto definitivo per Milano nel 1863.

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Il suo progetto prevedeva il collegamento tra le due piazze tramite una galleria coperta ispirata ai passages parigini, facendo uso delle nuove tecnologie del ferro e del vetro, mentre per la piazza Duomo era prevista la costruzione di palazzi porticati, il Palazzo dell’Indipendenza e la creazione di una Loggia Reale. Fu Vittorio Emanuele II a posare la prima pietra nel 1865 per la realizzazione della Galleria, poi inaugurata a suo nome nel 1867.

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Per la riuscita del progetto era, però, necessario riqualificare la zona. Ciò ha portato alla demolizione di un’antica costruzione porticata risalente al Quattrocento conosciuta con il nome di “Coperto, o Portico, dei Figini”. Si trattava di un edificio a pianta rettangolare commissionato nel 1468 da Pietro Figino, un discendente di una nobile famiglia che si era trasferita a Milano nel Trecento esercitando il capitanato in Porta Nuova.

Il nome “coperto” deriva dalla costruzione di un portico proprio sotto al palazzo, un’usanza frequente nella Milano del Quattrocento. La decisione di costruire questo splendido edificio rinascimentale a due piani con eleganti finestrelle in cotto fu presa in occasione del matrimonio tra Galeazzo Maria Sforza e Bona di Savoia.

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La sua costruzione fu una scelta importante poiché fu la prima soluzione alle esigenze commerciali della città. Proprio sotto al porticato, concluso nel 1480, aprirono tantissime botteghe di artigiani, in cui si vendevano principalmente prodotti dei “chincaglieri“, oggetti, ornamenti e soprammobili per la casa, ma anche botteghe in cui si vendevano stoffe e bottoni, telerie e tovaglie, opere d’arte, stampe e quadri antichi. Addirittura c’erano un dentista e un chirurgo.

Il Coperto venne demolito nel 1864, un anno prima della posa della prima pietra. Ad oggi, di tutti i Coperti che esistevano a Milano ne rimane uno solo, quello della Casa dei Panigarola in Piazza Mercanti.

Fonte: milanoneisecoli.blogspot.com

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SELENE MANGIAROTTI

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Selene Mangiarotti
Aspirante traduttrice, cerco il mio posto nel mondo un articolo alla volta