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Il PALAZZO SENZA TEMPO: la via maestra per il futuro dell’Italia?

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ph. quinewsvaldera.it

Il progetto di riqualificazione di un frammento importante del centro storico medievale, che si divide tra il recupero di una proprietà storica della famiglia de’ Medici e la collina circostante, proiettando il grande passato d’Italia nel futuro. Vediamo come si sviluppa e dove si trova.

Il PALAZZO SENZA TEMPO: la via maestra per il futuro dell’Italia?

# La “Fusione dei tempi”: mix di Medioevo e contemporaneo

ph. archdaily – Sezione verticale

Questa è la storia di uno dei tantissimi borghi medievali italiani, che non ci sta a cedere al depopolamento e lotta con tutte le sue forze per interrompere il flusso in uscita dei propri cittadini. Il borgo è Peccioli, in provincia di Pisa e la sua amministrazione ha ingaggiato Mario Cucinella Architects, per far rivivere una parte del borgo medievale e ristrutturarlo.
Lo scopo del progetto è recuperare una parte del paese diroccato, riutilizzare gli spazi medievali e ricucirli al presente, stratificando un’opera che ha il pregio di osare.

Appartamenti, spazi polivalenti, co-working e una terrazza con vista spettacolare sulla collina toscana prospiciente, sono il risultato di questo progetto, che prende il nome di Palazzo Senza Tempo.

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# Vicoli incapsulati da moderne vetrate

ph. archdaily – Dai vicoli alla nuova terrazza a sbalzo

Il progetto gioca con gli spazi, ricavando una nuova piazza a sbalzo di 600 m² “appoggiata” sul borgo. L’azzardo continua con Palazzo Senza Tempo che incapsula le case storiche.
La luce per queste ultime è garantita dal perimetro del Palazzo, che è rifinito da moderne vetrate, lucernari e bow window.
Uno dei volumi più importanti ricavati dal progetto, è il recupero di un edificio diroccato di Via dei Bastioni, che si unisce al Palazzo Senza Tempo: il legame crea una specie di dialogo tra gli edifici e la storia di Peccioli.

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# La piazza con il murale

ph. archdaily – la vista

«La nuova terrazza è come un ponte che collega un paesaggio che sembra un dipinto del 1500 con il mondo moderno», afferma Mario Cucinella. «Con l’apertura di Palazzo Senza Tempo, Peccioli lancia un tema importante: quello delle comunità e dei loro luoghi pubblici. Dimostra il coraggio di fare qualcosa di ambizioso rispettando la storia».

La terrazza rappresenta la ciliegina sulla torta dell’intero progetto. Inoltre la nuova piazza è impreziosita dal murale dell’artista francese Daniel Buren.
Sempre secondo l’Arch. Cucinella per garantire un buon processo di rigenerazione «occorre intervenire laddove è necessario ricreare un luogo di incontro per la Comunità». Ecco perché la piazza, la terrazza e i nuovi spazi commerciali.

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# Capolavoro o architerror?

ph. domusweb

Quando un’opera divide gli animi, significa che ha fatto in qualche modo centro. E Palazzo Senza Tempo  raccoglie commenti eterogenei. C’è chi lo ritiene “un pugno nello stomaco“, chi un’appendice di Architerror “arrogante e distruttiva, perché altera irrimediabilmente un equilibrio“. Ma ci sono anche gli estimatori, che ritengono il progetto un bell’inserto moderno nel contesto toscano. Anche tra i follower di Urban File ci si pone la questione se interventi così, non siano la strada maestra per il recupero dei borghi medievali italiani.
Peccioli può essere il laboratorio capostipite per il futuro di uno dei patrimoni architettonici e storici della penisola?


Continua la lettura con: La rinascita dell’ANTICO BORGO RURALE che domina Milano

LAURA LIONTI

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Milano non fa schifo ma… i progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati all’incuria?

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credits: labsus.org

Forse uno dei principali difetti delle ultime amministrazioni. Grande slancio all’innovazione e al momento dell’inaugurazione, ma poi minore attenzione per la manutenzione e la cura di ciò che è stato introdotto di nuovo. Un esempio? L’urbanistica tattica

Milano non fa schifo ma… i progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati all’incuria?

# Servirebbero controlli e velocità mentre si fanno gli interventi di urbanismo tattico

Tiziana Venti ci segnala quanto segue: ”vi inviterei a vedere cos’è  diventato lo spazio tattico a ridosso del complesso scolastico Tommaso Grosso di viale Molise, Piazzale Cuoco: durante la settimana, soprattutto verso sera, dormitorio e bivacco (sporcizia e residui di cibo dappertutto) e, la domenica, mercato abusivo (vendita di merce di dubbia provenienza e con scarsissime norme igieniche) con assembramenti anche durante il periodo di lockdown. Pochissimi i controlli.

Noi abitanti ci siamo rivolti alle autorità preposte, abbiamo raccolto firme per non lasciare in degrado il nostro quartiere già  difficile…In questi anni solo pochi ci hanno ascoltato e continuano a farlo, come la consigliera del Municipio 4, Rosa Pozzani, sempre pronta ad accogliere le nostre segnalazioni e il nostro disagio. Dispiace vedere lo stato di abbandono di un quartiere vivo e storico. Ci si starebbe bene…42 anni fa, quando sono arrivata, non era così.”

Gli interventi di urbanistica tattica possono costituire un’ottima soluzione temporanea per testare i futuri interventi definitivi. Serve ad evidenziare criticità, apportare miglioramenti, accogliere i pareri dei cittadini, ma tutto questo deve durare il tempo strettamente necessario. E comunque per non cedere all’incuria devono accompagnarsi a controlli e manutenzione continua.

Vedi qualcosa che non va a Milano? Segnalacelo scrivendo (mettendo foto se possibile) qui: info@milanocittastato.it (oggetto: milano non fa schifo ma…)

 

Continua la lettura con: Milano non fa schifo ma… la preferenziale incompiuta sì

ANDREA URBANO

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PORTA ROMANA – LA FERMATA DELLE TERME🧖🏻‍♀️🟡

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Stazione di Porta Romana

Lo sapevi che dal 2007 anche a Milano ci si può rilassare alle terme? Bisogna scendere proprio qui, in Porta Romana. Ma soprattutto, lo sapevi che la stazione della M3 doveva essere chiamata Medaglie d’Oro? Questo perché il nome di Porta Romana sarebbe dovuto essere attribuito all’attuale stazione di Lodi TIBB.

https://www.viaggiamo.it/qc-terme-milano-orari-e-prezzi/

Altre curiosità sulla fermata di Porta Romana: 

  • All’inizio era capolinea: la stazione entrò in servizio il 16 dicembre 1990, come capolinea provvisorio della tratta da Duomo
  • Non va confusa con la stazione di Porta Romana che è una fermata ferroviaria sulla cintura sud di Milano, tra le fermate di Romolo e Forlanini, vicina alla fermata Lodi TIBB della linea M3
  • Le Terme Milano sono delimitate dalle mura spagnole, sorgono su spazi di proprietà ATM che in precedenza ospitavano la discoteca Il Ragno d’Oro

Continua la lettura con: Moscova, per passeggiare in Corso Garibaldi

MILANO CITTA’ STATO

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Il PONTE degli UBRIACHI: sembra farti fare un salto nel nulla

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Credits: @german_introvert Storseisundet Bridge

Una curva strana che sembra finire nel nulla, un trampolino, una rampa di lancio. Ecco cosa sembra il ponte che è stato soprannominato il “Ponte degli Ubriachi” probabilmente progettato e costruito da qualcuno non troppo sobrio. Eppure il ponte in questione è una costruzione d’eccezione, originale.

Il PONTE degli UBRIACHI: sembra farti fare un salto nel nulla

Per aggiungere suspense a chi percorre il ponte, è su una delle strade più pericolose al mondo. La domanda allora sorge spontanea: le macchine che lo percorrono finiscono veramente nel nulla?

# Una curva molto stretta che finisce nel nulla

Credits: @3600bob
Storseisundet Bridge

In Norvegia, sull’Atlantic Ocean Road, si incontra un ponte che sembra farti fare un salto nel vuoto. Si chiama Storseisundet Bridge e collega la penisola di Romsdal con l’isola di Averøya. L’infrastruttura è lunga 260 metri e alta 23, ma la sua particolarità è che un’illusione ottica fa sembrare che il ponte si interrompa in una curva molto stretta e poi finisca nel nulla. Sono stati i locali a soprannominarlo “ponte degli ubriachi” e il motivo è facile da intuire: il ponte sembra camminare parecchio storto.

Credits: @3600bob
Storseisundet Bridge

Come si è detto però è tutto un’illusione ottica, le macchine arrivano sane e salve alla fine del ponte e anche alla fine della strada. Sì perché il ponte è il più lungo degli otto della Atlantic Ocean Road, una strada panoramica norvegese costruita tra scogli e isolotti. L’Atlantic Ocean Road è stata però classificata come la strada più pericolosa al mondo, questo perché, in caso di avverse condizioni meteo, il forte vento e le forti mareggiate renderebbero la guida impegnativa.

# Una costruzione burrascosa

Credits: @thomaseckhoff
ponte degli ubriachi

Il ponte fu inaugurato nel luglio del 1989 e per 10 anni fu una strada a pagamento. Per costruire il ponte ci si impiegò circa 6 anni, un tempo breve se si pensa che nel frattempo gli operai hanno dovuto fronteggiare 12 uragani e condizioni meteo ingestibili. Eppure il ponte degli ubriachi è stato su e con un investimento di 22 milioni di corone norvegesi (pari a poco più di 2 milioni e 100 mila euro) fu finalmente completato.

Fonti: instagram.com

Continua la lettura con: PONTE o MONTAGNE RUSSE? In auto come al LUNA PARK

BEATRICE BARAZZETTI

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MONTENAPOLEONE – LA FERMATA DELLA MODA🟡👗

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Chi non sa che scendendo a Montenapoleone si arriva direttamente nel Quadrilatero della moda milanese? Difficile non saperlo, ma sai anche che la stazione della M3 è stata inaugurata nel 1990 come parte della prima tratta della metro gialla da Centrale a Duomo?

In più avremmo potuto non avere la fermata Montenapoleone…la stazione doveva chiamarsi infatti “Manzoni” proprio perché sorge nel punto in cui via Manzoni incrocia via Monte Napoleone e via Croce Rossa.

Credits: milanotoday.it – Montenapoleone M3

Altre curiosità sulla fermata di Montenapoleone: 

  • Venne costruita a binari sovrapposti, per evitare il passaggio sotto gli edifici (come succede nella stazione di Duomo). Al livello più basso si trova il binario in direzione di San Donato, al livello superiore il binario in direzione Comasina
  • Il nome della fermata non presenta lo spazio tra le parole Monte e Napoleone, a differenza del nome della strada (Via Monte Napoleone)
  • Via Monte Napoleone è nota come la terza via più cara d’Europa 

Continua la lettura con: Moscova, per passeggiare in Corso Garibaldi

MILANO CITTA’ STATO

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Le CHIESE-GRATTACIELO, un nuovo trend dell’architettura moderna?

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Una torre che, a prima vista, sembra una tra le tante, oppure un edificio che già dall’aspetto esce dall’anonimato e all’interno nasconde diversi “segreti”. Vediamo dove si trovano e come possono ispirare un trend per l’architettura moderna.

Le CHIESE-GRATTACIELO, un nuovo trend dell’architettura moderna?

#1 La Tamkang Church, armonizzata nel nuovo quartiere

Un blocco di cemento, completato in cima da un tetto angolare, progettato dallo studio tedesco Behet Bondzio Lin Architekten, costituisce una chiesa di New Taipei City, a Taiwan. È l’edificio numero uno costruito in un nuovo quartiere di torri residenziali, che ospiterà oltre 200.000 unità abitative.
11 piani di cemento armato, ospitati da un quartiere pronto ad accogliere i fedeli. A prima vista sembra una torre tra le tante, ma i simboli religiosi si mostrano non appena ci si avvicina e la loro presenza, non lascia più scampo alle fantasie.
Il nome della torre è Tamkang Church e, oltre al compito religioso, svolge anche la funzione di centro di aggregazione ed aiuto sociale.

# 11 piani di ritualità

Credits: Dezeen

Tamkang Church gioca letteralmente con la luce attraverso un impiego informale delle vetrate.
Sulle facciate verticali le finestre sono incastonate in un disegno irregolare, che però proiettano all’interno dei giochi di luce cubista. Ne godono gli spazi dell’auditorium da 600 posti, la sala principale per la raccolta dei fedeli.
Le vetrate accompagnano il tetto, composto da triangoli sovrapposti al blocco di cemento. In alto i vetri sono colorati, nel classico stile degli edifici religiosi, che sono le pareti di una seconda sala dedicata alle funzioni come  matrimoni e battesimi.
La fonte battesimale è esposta ad ovest e i battesimi vengono in genere celebrati verso le 2 del pomeriggio, nell’ora in cui il sole entra da un lucernario appositamente progettato, diventando così protagonista del cerimoniale.
Sale conferenze, spazi di assistenza  e aree congregazione, sono a disposizione della comunità, insieme ad un terrazzo all’ultimo piano e inserti di verde dalle facciate verticali, che spezzano il grigio del cemento a vista.

Leggi anche: La leggenda della CHIESA del DIAVOLO dove si sposò Teodolinda

#2 La chiesa di Saemoonan, in Corea del Sud

Credits: Dezeen

Il secondo edificio che si staglia tra le altezze dei grattacieli commerciali e residenziali, è la prima chiesa protestante della Corea del Sud, a Saemoonan.
Progettata da Seoinn Design Group e Eunseok Lee, la chiesa ha una forma particolare e molto evocativa. La facciata è ricurva e presenta un ingresso centrale, ai cui lati si stagliano due torri.
La prima torre, alta circa 13 piani, contiene molti uffici e spazi a disposizione della curia, mentre la seconda è pensata come una moderna guglia. Di forma curvilinea, si presenta morbida nel complesso religioso ed ospita in cima una cappella, sormontata da un osservatorio che mostra la croce sospesa sulla grande vetrata.
La chiesa di Saemoonan è incastonata in una piazza molto particolare, che contiene due elementi architettonici i quali, secondo l’architetto principale Dongkyu Choi, simulano le braccia protese della chiesa, pronta ad accogliere i propri fedeli.

# La moderna religione che si afferma anche attraverso l’architettura

Credits: Dezeen

Potrebbe essere questo il segreto per ispirare altre costruzioni religiose, nel contesto urbano di città che crescono sempre di più in altezza?
Seoinn Design Group ha infatti dichiarato di aver rigettato l’idea del gotico tradizionale, pensando alla chiesa di Saemoonan. L’ispirazione è corsa più alla riforma introdotta da Lutero, che andava affermata anche con un gotico di suggestione moderna. La guglia laterale potrebbe essere la metafora del campanile, senza contare che, lo sviluppo in altezza degli edifici religiosi, mette a disposizione tanto spazio da impiegare per la congregazione.
Questa chiesa ospita infatti numerose sale, un ristorante al seminterrato e un caffè al piano superiore, che si apre su un terrazzo che ospita un giardino pensile.

L’affermazione della religione attraverso le forme, può essere motivi di ispirazione per moderni luoghi di culto?

Fonte: Dezeen

Continua la lettura con: La CHIESA a PIRAMIDE: la più strana di MILANO

LAURA LIONTI

Copyright milanocittastato.it

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Estate a Milano: 7 cose da fare per ingannare la mente

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https://mole24.it/2021/06/15/riaprono-i-cinema-allaperto-a-torino-ecco-le-aree-che-parteciperanno/

Diventare adulti è dura, questo lo sappiamo tutti. Responsabilità, scadenze, stress, bollette. A volte viene solo voglia di tornare bambini, quando (idealmente) si è protetti dal crudo e spietato mondo degli adulti. E quando da giugno ai primi di settembre si è in vacanza, mare o montagna che sia, solo con la responsabilità di divertirsi e bighellonare il più possibile. 

Raramente un adulto gode di tutto questo tempo per rilassarsi e staccare dalla routine ed è per questo che abbiamo selezionato 7 attività da fare per ingannare la mente del Milanese costretto a rimanere in città invece che essere a mollo sul bagnasciuga di qualche spiaggia

Estate a Milano: 7 cose da fare per ingannare la mente

# Prendere il sole al Sempione, vicino al laghetto

C’è una piccola zona nei pressi del laghetto al Parco Sempione, sotto l’ombra dei grandi alberi, perfetto per stendere un telo e godersi un pomeriggio a leggere o a chiacchierare con un amico. Nel centro di Milano, ma se non ci pensi non te ne accorgi neanche: lontani dal traffico, con metà della città via per vacanze, qualche turista che passeggia e il caldo alleviato dalla zona d’ombra. Ricordarsi però di portare uno spray anti zanzare. 

# Una nuotata all’Idroscalo

https://idroscalo.org/istituzione/

Per ingannare la mente del milanese lavoratore anche in pieno agosto, una nuotata all’idroscalo può essere l’ideale. Compreso nei comuni di Segrate e Peschiera Borromeo, è una buona alternativa alle piscine. Un bagno nell’acqua del Lambro, prendere il sole sulle sponde e se si è fortunati è possibile godere dei numerosi eventi e spettacoli organizzati ogni estate qui all’Idroscalo: queste solo alcune delle decine di attività possibili. 

# Aperitivo con piscina ai Bagni Misteriosi

https://natipervivereamilano.com/2020/07/17/i-bagni-misteriosi-una-delle-piu-belle-piscine-di-milano/

In via Carlo Botta si trovano i Bagni Misteriosi, una piscina in piena città dove è presente un bistrot che offre anche la possibilità di gustare un aperitivo a bordo piscina

# Ascoltare un concerto gratis alla BAM

Credits Andrea Cherchi – Concerto alla BAM

Nel quartiere Isola, vicino Gae Aulenti e l’arteria Melchiorre Gioia, si trova il parco pubblico Biblioteca degli Alberi, il terzo parco per estensione della città. Tra frasi poetiche disposte lungo i sentieri e le centinaia di alberi ed esemplari di flora, nell’estate 2022 si può ascoltare gratuitamente la musica proposta all’interno del palinsesto culturale di BAM: BOOM BAM! Sunset music in the park with Saturnino and Friends.

FRC_BAM_KAKAWA

Il 7 e il 14 luglio alle 20.00 gli ultimi appuntamenti che vedranno come protagonisti rispettivamente i Kakawa e i D4rky Quartet, e che si terranno nell’Area Meli del parco. 

Rettifica: come erroneamente scritto in precedenza per l’estate 2022 il servizio di LIDO BAM, con sdrai e ombrelloni, non è stato attivato.

# Godersi un film al cinema all’aperto

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Capita spesso che in città durante l’estate vengano allestiti dei cinema all’aperto, delle contemporanee imitazioni del cinema drive-in statunitense. La fresca brezza serale dopo una calda giornata estiva, che accarezza mentre si guarda un bel film in buona compagnia: cosa c’è di meglio?

# Sorseggiare un aperitivo al Deseo, Arco della Pace

IG @deseo.milano

All’Arco della Pace c’è un locale, il Deseo, che in estate orna lo spazio esterno con piante e palme che ti fanno sentire in qualche località dei tropici, anche se in realtà i tram milanesi precorrono i loro tragitti a pochi metri dal tuo cocktail. 

# Godersi il tramonto sulla Montagnetta

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La Montagnetta di San Siro è uno dei punti panoramici che la città di Milano offre ai milanesi e turisti. È il luogo perfetto per godersi un bel tramonto (o l’alba per i più festaioli) e una stupenda vista su Milano. Forse un po’ nostalgico, potrebbe essere l’attività perfetta per la fine dell’estate, per dire arrivederci alla stagione.  

Continua a leggere con: Estate in SARDEGNA: scegliere NORD o SUD?

ALICE COLAPIETRA

copyright milanocittastato.it

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APERITIVHIT: la classifica dei 10 posti top per un APERITIVO a Milano

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Credits urpurossi IG - Nottingham Forest

Qual è il posto migliore per un aperitivo a Milano? Questa la domanda bomba sganciata sulla Fan Page di Milano città stato. Dai risultati espressi dai nostri lettori superintenditori abbiamo ricavato questa classifica.

APERITIVHIT: la classifica dei 10 posti top per un APERITIVO a Milano

#10 Al Picchio in zona Porta Venezia

Credits Andrea Cherchi – Caffè Picchio

La rivincita del bar di quartiere, che ha saputo mantenere il suo stile anche con il passare degli anni. Bar Picchio è frequentato da una clientela di affezionati, offre i suoi aperitivi a prezzo stracciato, e accoglie i milanesi in un’ambientazione vecchia Milano, con ancora il tavolo da biliardo e il telefono pubblico.

Al Picchio. Aperitivo al Picchio. Caffè al Picchio. Birretta al Picchio. Picchio state of mind

Indirizzo: Via Melzo 25 

#9 Millemisture all’Isola

Millemisture

Millemisture è un cocktail restaurant che profuma di selvatico. Un locale aperto a pranzo e, dall’aperitivo fino a tardi propone deliziosi cocktail e squisiti cibi con ottima musica in sottofondo.

Cocktail originali, fatti “strabene e veramente particolari”, con pochi eguali a Milano.

Indirizzo: Via Ugo Bassi 26 

#8 Camparino in Galleria

Ufficio stampa Camparino – Camparino in Galleria

Camparino è uno dei bar più famosi di Milano con affaccio diretto sia su Piazza Duomo che sulla Galleria Vittorio Emanuele II. Il bitter Campari è l’alcolico utilizzato per realizzare alcuni dei migliori cocktail al mondo e in questo locale viene proposto in tutte le sue varianti. Una location scenografica nel cuore della città, tra la preferite anche dai turisti.

Dal 1915 un’istituzione nel cuore di Milano, non si cena, ma hanno ottimi sottaceti accompagnati da un ottimo spritz o altro del genere.

Indirizzo: Piazza Duomo 21 

#7 Moscow mule a Lambrate

Il Moscow Mule compie 10 anni, ma si è fin da subito inserito con prepotenza nella scena dei locali milanesi, diventando in breve tempo una realtà consolidata. Un’oasi di relax dove bere cocktail di alto livello, uno su tutti il Moscow Mule.

Locale moderno, essenziale, con mattoni a vista. La loro specialità? I Moscow Mule.

Indirizzo: Via Teodosio 60 

#6 Jamaica in Brera

Il Bar Jamaica, a un passo dall’Accademia di Belle Arti, è il pirotecnico “caffè degli artisti” di Milano. Gestito sempre dalla stessa famiglia da tre generazioni, è stato il ritrovo tra gli altri di Piero Manzoni, Lucio Fontana, Ungaretti e Quasimodo. Un aperitivo in questo storico locale è un’esperienza da non farsi mancare.

“Locale leggendario di Brera, fondato nel 1911, dove si sono ritrovati i grandi artisti del novecento milanese.”

Indirizzo: Via Brera 32 

#5 BhangraBar all’Arco della Pace

BhangraBar

Il BhangraBar è un locale con vista Arco della Pace dagli arredi in stile indiano e dehors che propone un ricchissimo aperitivo. Aperto anche per il brunch domenicale è il luogo perfetto per chi vuole bere un drink e fare il pieno di cibo.

All’Arco della Pace, con una splendida vista e con 9/10 euro si cena.

Indirizzo: Corso Sempione 1 

#4 Princi in piazza XXV Aprile

Credits aroundyou___ IG – Princi piazza XV Aprile

Il Princi di piazza XXV Aprile è un locale spazioso, elegante, comodo e con una piacevole musica di sottofondo. L’aperitivo è accompagnato da focacce farcite o tranci di pizza, e altre prelibatezze salate, tutte preparate direttamente sul posto che nasce infatti come panificio. Un aperitivo coi fiocchi.

Da Princi in piazza XXV Aprile, “quello sì che è un vero aperitivo”.

Indirizzo: Piazza XXV Aprile 

#3 Mag Cafè sui Navigli

Mag Cafè è un locale anni ’30 sul Naviglio Grande, con un ambiente insolito per la zona. I barman preparano cocktail sorprendenti con materie prime di alta qualità, spezie incluse. Al suo interno si respira un’atmosfera bohémienne e anacronistica, interrotta dai tavoli all’aperto sul canale.

Locale bohemien sui Navigli.

Indirizzo: Ripa di Porta Ticinese, 43 

#2 Nottingham Forest in Porta Venezia

Nottingham Forest
Il Nottingham Forest è riconosciuto come il locale dove si bevono i migliori drink di Milano. Dal 2007 al 2016 ha fatto parte della lista di “The World’s 50 Best Bars”. C’è davvero l’imbarazzo della scelta, si passa dai drink molecolari a quelli fusion fino ai caraibici, serviti in bicchieri assurdi: a forma di teschio, di vasca da bagno, di conchiglia.
 
Ambiente rustico, molto piccolo, difficile trovare posto, cocktail insuperabili.
 
Indirizzo: Viale Piave 1 

#1 Bar Basso 

Bar Basso

Diventato bar dopo la seconda guerra mondiale, il Bar Basso sale alla ribalta alla fine degli anni ’60 con l’avvento di due barman veneziani, Renato Hausamann e Mirko Stocchetto. Il suo successo lo si deve all’invenzione per errore del “Negroni sbagliato” con le bollicine al posto del gin. Oggi è uno dei bar più frequentati della città per l’aperitivo e il dopocena.

Dove l’aperitivo è stato inventato, il regno del Negroni Sbagliato.

Indirizzo: Via Plinio, 39 

Continua la lettura con: Le 10 TERRAZZE più SCENOGRAFICHE di Milano

MILANO CITTA’ STATO

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Il progetto di UNIONE ZERO si SVELA alla COMUNITÀ MILANESE

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Installazioni evento di presentazione Unione 0

Il futuro dell’area che un tempo era occupata dalle acciaierie Falck è stato svelato in un evento dedicato e rivolto alla comunità di Sesto San Giovanni e della Città Metropolitana di Milano. Vediamo come si è svolta la serata e come verrà trasformata tutta la zona al confine nord di Milano.

Il progetto di UNIONE ZERO si SVELA alla COMUNITÀ MILANESE

# Svelato il futuro dell’area un tempo occupata dalle acciaierie Falck

Vista stazioni e edifici MilanoSesto

Il 29 giugno nello spazio MIL, a Sesto San Giovanni, è stato organizzato un evento per svelare il futuro dell’area un tempo occupata dall’acciaierie Falck e in particolare del lotto Unione 0 che ha già visto la partenza dei cantieri all’interno di quello che è il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia e tra i principali a livello europeo: MilanoSesto.

Masterplan MilanoSesto

L’iniziativa è stata promossa da Hines, Cale Street, Prelios e Milanosesto per far conoscere alla comunità di Sesto San Giovanni, della Città Metropolitana di Milano e a tutti coloro che vogliono conoscere più da vicino come verrà trasformata la zona.

Leggi anche: MilanoSesto 3.0: le immagini della RIVOLUZIONE dell’area nord di Milano (Render Grafici)

# Mario Abbadessa country head di Hines Italy: “Un progetto nato per creare un luogo per la comunità

da sinistra Luigi Aiello – Luciano Carbone – Mario Abbadessa

Mario Abbadessa, senior managing director & country head di Hines Italy ha commentato: “Unione 0 e l’intero progetto MilanoSesto, in cui si inserisce, nascono dal desiderio di creare un luogo per la comunità, un progetto ampio e inclusivo che risponda anche ai bisogni di chi Sesto San Giovanni già la abita. […] Con il supporto e la fiducia di Cale Street, nostro investitore nello sviluppo di Unione 0, cerchiamo quindi di migliorare ogni giorno l’ascolto dei cittadini, delle scuole, delle associazioni locali, ma anche di commercianti e altri operatori presenti nelle aree dove ci troviamo, in quanto è proprio da questo confronto che capiamo realmente quali sono le necessità attuali e future delle generazioni che abitano e abiteranno l’area. [..]

# Interventi, installazioni e anteprime di Unione 0

Installazioni evento di presentazione Unione 0

Durante la serata gli ospiti sono stati coinvolti attraverso interventi e approfondimenti da parte dei referenti dei player in gioco nella riqualificazione dell’ex-area industriale di Sesto San Giovanni, diverse installazioni presenti e ideate interpretando il tema natura, tra cui un percorso di piante verdi che hanno guidato gli ospiti verso la sala centrale dello spazio industriale e in cui è stato possibile vedere in anteprima alcuni esempi di creatività delle cesate che andranno a delimitare l’area di cantiere e inserite in una parete allestita con orti verticali.

Evento presentazione Unione Zero

È stata predisposta anche una grande installazione di scritte formata da biglietti di carta realizzati con pasta di semi, che i partecipanti hanno potuto portare a casa e
piantare, custodendo la pianta che ne nascerà fino a quando potrà essere trasferita in Unione 0.

Leggi anche: Via ai LAVORI per la STAZIONE FERROVIARIA del futuro. Firmata RENZO PIANO

# Uno studentato, uffici, hotel, residenze e un parco di 45 ettari

sestosg.net – Unione zero

Il racconto di Unione 0 ha previsto anche una presentazione dal carattere informale che ha coinvolto alcuni dei numerosi professionisti che già da diversi mesi collaborano per la realizzazione del primo lotto di MilanoSesto. Una tavola rotonda ha messo insieme gli architetti impegnati a tradurre in disegni quanto hanno immaginato per il nuovo quartiere e a seguirne poi la realizzazione vera e propria con l’avvio dei lavori prevista entro la fine dell’anno.

Racconto Unione 0

Tra questi Park Associati, che curerà lo studentato con circa 700 posti letto, lo studio di architettura e interior design ACPV ARCHITECTS Antonio Citterio Patricia Viel coinvolto nella progettazione degli spazi direzionali e di un hotel, Barreca & La Varra che progetterà le residenze in edilizia convenzionata e Scandurra Studio Architettura che si occuperà delle residenze libere, oltre a LAND che a cui è stata affidata la realizzazione della prima porzione del parco, pari a 13 ettari su 45 ettari complessivi.

I professionisti degli studi si si sono alternati nella presentazione con le loro visioni del progetto, le connessioni pensate tra i vari edifici e tra questi e gli spazi esistenti, in cui il concetto di osmosi pubblico-privato giocherà un ruolo centrale, così come anche il processo di rinaturalizzazione dell’area sarà un elemento cardine di Unione 0 e del progetto nel suo complesso. I cantieri per la realizzazione il primo lotto privato (Unione 0), all’interno del più grande progetto MilanoSesto, dovrebbero terminare nel 2025.

Leggi anche: RIGENERAZIONE FARAONICA a Milano: il via a “UNIONE ZERO”

Immagini da: Comunicato Stampa Image Building

Continua la lettura con: Milano avrà un PALAZZO ARCOBALENO? Presentato il progetto

FABIO MARCOMIN

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LA FERMATA DEL GIORNO: 10 cose da fare e vedere intorno alla stazione di PIOLA

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Piola. Fermata di riferimento di Città Studi. Molto frequentata dagli studenti. Ma che cosa si trova di interessante attorno a alla fermata della M2?

LA FERMATA DEL GIORNO: 10 cose da fare e vedere intorno alla stazione di PIOLA

#1 Piazza Leonardo da Vinci

https://blog.urbanfile.org/2016/05/24/milano-citta-studi-piazza-leonardo-da-vinci-rigenerata/

La grande piazza su cui si affaccia uno degli più antichi edifici del Politecnico di Milano attrae sempre quando si passa nelle vicinanze: ampia, luminosa e ricca di verde. Una delle piazze più maestose di Milano, da grande città europea.

#2 Il Politecnico e la Statale 

Se ci si trova in Città Studi, è d’obbligo una visita agli edifici che danno il nome al quartiere. Oltre alla bellissima e imponente già nominata sede del Politecnico in Piazza Leonardo da Vinci, si trovano anche diversi dipartimenti della Statale tra via Balzaretti, via Celoria, via Colombo, via Golgi, via Mangiagalli, via Saldini e via Vanvitelli.

#3 Bosco Milano

https://www.facebook.com/boscomilanosrl/photos

Bosco Milano è una Bakery House in viale Romagna, al 37. La Chef, partecipante di Masterchef 3, propone insieme ai collaboratori una cucina genuina e fedele “ai sapori di una volta”. Luogo perfetto per un aperitivo a base di finger food accompagnato da cocktail ricercati e di qualità. Dal nome si intuisce l’atmosfera creata dall’arredamento e dal design interno: un luogo in cui si è immersi nel verde e negli elementi della Natura, che accompagnano l’esperienza culinaria.

#4 MTM Teatro Leonardo

www.tripadvisor.it

Il teatro, affidato alla storica compagnia teatrale “Quelli di Grock”, si trova in via Ampére 1. Presso questo teatro, oltre che poter godere di un ampio programma di spettacoli teatrali, è possibile anche frequentare dei corsi di recitazione, sia con l’Accademia Litta sia con la Scuola Grock. Numerosi gli eventi e progetti organizzati, consultabili sul sito ufficiale.

#5 Vietnamonamour, Ristorante e B&B

www.kayak.it

In via Pestalozza 7 si trova questo ristorante vietnamita che funge anche da B&B. L’edificio in cui sorge risale al 1890 e comprende un giardino interno e una veranda, dove poter pranzare o cenare. La cucina è tipica vietnamita e solamente una parte del menù, quella dei dessert, è una rivisitazione della tradizione vietnamita: gli ingredienti sono tipici di questo paese asiatico ma vengono usati e abbinati in maniera diversa e innovativa.

#6 Atelier Meno 1 / Eleonora Gugliotta Artist

Al piano -1 di questo edificio in viale Gran Sasso 40 si trova lo studio, dimora e galleria d’arte dell’artista Eleonora Gugliotta. Tra le opere più famose dell’artista, troviamo le curiose volumetrie da lei create in luoghi già esistenti: “attraverso l’uso di fili di lana colorati rielabora e reinventa luoghi in stato di abbandono la cui architettura conserva i segni di una presenza umana precedente”, come si può leggere sul sito ufficiale, da consultare anche se interessati a visitare qualche esposizione.

#7 Giardino Teresa Pomodoro

 Antonella Bruzzese FB

Proprio sul Piazzale Gabrio Piola è stato inaugurato ne 2020 il Giardino Teresa Pomodoro, un luogo di calma e meditazione in mezzo al traffico milanese, ma solo sulle mappe. Ventun ciliegi intervallati da undici panchine, intorno ad un’area pedonale a forma di goccia, isolano dalla frenesia della città, regalando momenti di pace e tranquillità.

#8 MOBA Milano

IG @mobamilano

Il MOBA Milano è il paradiso per i gamer, gli amanti dei videogiochi e dei giochi da tavola. In via Pascoli 70 è possibile mangiarsi un buon hamburger, bersi un buon e ricercato cocktail e poi dedicarsi a qualche avventuroso gioco online o da tavolo.

#9 MAG Mastri Artigiani Del Gelato

www.tripadvisor.it

Qui il gelato e l’arte del crearlo viene celebrata ogni giorno, attraverso la cura e l’attenzione dedicata ad ogni cono o coppetta servito alla clientela. Si trova in Viale Gran Sasso 27.

#10 Spazio Tadini Casa Museo

In via Jommelli 24 è possibile visitare la Casa Museo dedicata allo scrittore, pittore e saggista Emilio Tadini. “Oggi è una casa museo privata gestita direttamente dai proprietari che condividono il loro spazio lavorativo e abitativo con il pubblico per continuare a rendere fruibile al pubblico il patrimonio culturale che custodiscono”, visitabile il mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dalle 15.30-19.30 (Spazio Tadini | CASA MUSEO in memoria di EMILIO TADINI- arte, cultura, eventi – Milano)

Continua a leggere con: La FERMATA del GIORNO: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di BICOCCA

ALICE COLAPIETRA

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Milano non fa schifo ma… la CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA sì

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Preferenziale

Grattacieli, Porta Nuova, Citylife, ora Mind e le opere per le Olimpiadi. Milano è in costante evoluzione, si progetta, si costruisce e si passa ad altro. Ma in questo processo c’è qualcosa che rimane sempre in alto mare. La preferenziale di Stuparich, l’eterna incompiuta.

Milano non fa schifo ma…la CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA sì

# La mai finita corsia preferenziale tra Piazza Stuparich e Piazzale Zavattari

Stiamo parlando di poche centinaia di metri, eppure i lavori di questa corsia preferenziale che tanto agevolerebbe il passaggio dei mezzi pubblici e di soccorso, non solo non sono stati completati: non sono proprio mai iniziati!

Sembra incredibile ma costruire grattacieli, progettare enormi quartieri residenziali, pensare a nuovi stadi sembra più semplice che alberare e asfaltare un breve tratto di strada.

Viale Giovanni Migliara

La storia di questa preferenziale mai costruita parte da lontano ed è contrassegnata da diversi eventi che ne hanno bloccato l’avvio del cantiere, da ricorsi fino a infiltrazioni mafiose

Credits: blog.urbanfile.org
Preferenziale

Grazie a dei fondi europei (e c’è da chiedersi se bisogna ricorrere ai fondi europei per opere di ordinaria amministrazione) i lavori sarebbero dovuti finalmente iniziare nel maggio 2021. Siamo a fine giugno 2022 e della preferenziale alberata nemmeno l’ombra dei futuri alberi.

Un pessimo biglietto da visita per Milano, un’arteria fondamentale di fronte al futuristico palazzetto ALLIANZ, vicinissima a San Siro, caratterizzata dall’abbandono, dove a causa delle tante buche e dei dislivelli la sosta non risulta nemmeno tanto agevole neppure per il parcheggio selvaggio

 

Vedi qualcosa che non va a Milano? Segnalacelo scrivendo (mettendo foto se possibile) qui: info@milanocittastato.it (oggetto: milano non fa schifo ma…)

Continua la lettura con: Milano non fa schifo ma… il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

ANDREA URBANO

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La SPIAGGIA più CARA d’Italia: costa al giorno come un affitto mensile di un monolocale

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Credits augustushotelresort IG - Tenda Augustus Hotel Resort

In uno degli angoli più esclusivi della Penisola si prende il sole in una spiaggia a cinque stelle. Scopriamo dove si trova, quali servizi offre e quanto costa. 

La SPIAGGIA più CARA d’Italia: costa al giorno come un affitto mensile di un monolocale

# Uno degli angoli più esclusivi della costa tirrenica

Ph. augustushotelresort IG – Spiaggia Augustus Hotel Resort

Per vivere un’esperienza a cinque stelle anche in spiaggia bisogna andare in Versilia, in uno degli angoli più esclusivi della costa tirrenica: l‘Augustus Hotel & Resort a Forte dei Marmi. 

Nella sua spiaggia privata sono presenti 74 tende che sono delle vere e proprie suite. Ognuna infatti dispone di lettino queen size, 2 lettini e sdraio, per il massimo comfort del cliente.

# 450 euro al giorno per rilassarsi, prendere il sole e fare il bagno nella piscina di acqua salata

Ph. augustushotelresort IG – Piscina con acqua salata Augustus Hotel Resort

Una spiaggia non per tutte le tasche. Per rilassarsi e prendere il sole in riva al mar Tirreno servono 450 euro. Lo stabilimento preferito dalla Ferragni e Fedez offre inoltre un accurato servizio di teli nuovi ogni giorno e l’assistenza continua del personale della spiaggia e del bar. A questo si aggiunge la possibilità di fare il bagno in una piscina con acqua salata riscaldata e idromassaggio, per un trattamento da VIP.

 

Fonte: Funweek

Continua la lettura con: Questa è “La SPIAGGIA più BELLA del Mediterraneo”

FABIO MARCOMIN

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Il “BALCONE PIÚ BELLO d’Italia”

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ph. alturis_winery IG

L’innovazione architettonica si è dimenticata di un elemento caratteristico dei nostri palazzi: il balcone. In tutte le opere anche più ardite il balcone resta sempre rappresentato in modo piuttosto tradizionale. Ma c’è chi ha osato rivoluzionando il concept: è nato così quello che è stato definito “il balcone più bello d’Italia”. Abbiamo rintracciato chi ha avuto l’idea. 

Il “BALCONE PIÚ BELLO d’Italia”

# La forma del vino

ph. enlace_arquitectura IG

Un calice di vino che racchiude le pagine della nostra storia“. Si presenta così l’agriturismo Alturis, con sede a Cividale del Friuli. Aperto nel 2009 da una famiglia di “Vignaioli in Terre di Confine”, che ha realizzato un monumento ad uno dei beni più preziosi che abbiamo in Italia: il vino.

Tutto qui richiama le antiche tradizioni che si compiono tra filari di viti e i tempi della vendemmia; tutto qui ha la forma del vino: dalle teche dell’enoteca ad una star assoluta di Instagram, il balcone a forma di calice di vino rosso.

Leggi anche: San Colombano, il “VINO di MILANO” sulla collina con vista della Madonnina

# Metti un calice di vino nella hall

ph. alturis_winery IG – Il ballatoio a Capodanno

L’agriturismo, che è anche winery e produttore di birra artigianale, è circondato dalla meravigliosa cornice friulana, un tuffo nella natura dove nascono, prosecchi e Ribolla così eccellenti, che sono da esportazione.
Quando si tratta di ristrutturare una parte del casolare di Cividale, Alturis si affida a Tania Radici che abbiamo contattato per sapere come è nata questa idea. 

Professione interior design, capace di esaltare gli interni, Tania ha avuto l’intuizione di “portare” un calice di vino rosso all’interno della struttura, ricavando un terrazzo tra due ali dell’edificio.
Il calice accompagna la struttura fino al secondo piano di Alturis. Al piano inferiore c’è l’enoteca, mentre a quello superiore troviamo la sala degustazione. È da qui che si accede ad un primo balconcino e poi al calice, ad un’altezza di 6,80 m, con vista spettacolare sui vigneti friulani.

Leggi anche: La BIRRA DELL’UNIVERSITÀ; e altri progetti avveniristici del Friuli, la BIONDALAND d’Italia

# Made in Friuli

ph. alturis_winery IG2

Tania Radici ci rivela che il calice è una “realizzazione ad elementi. La struttura principale è realizzata in ferro, che detta la sagoma del calice e diventa un grande ballatoio decorato con polipropilene rosso”, capace di interpretare la coppa di vino rosso.
Tutti i manufatti sono stati realizzati con artigiani della zona, perché “fin dall’inizio il progetto è stato pensato per rendere omaggio a Cividale e i suoi dintorni: Made in Friuli.”
La (meravigliosa) terra che ospita questo ballatoio, è patria di vini bianchi di eccellenza mondiale.
Ma allora perché un calice di vino rosso?

Leggi anche: I segreti della CITTÀ STELLA, la più MISTERIOSA d’Italia

# Basso profilo? No: spoiler alla sopresa finale

ph. alturis_winery IG

La scelta del calice di vino rosso non è né casuale né provocatoria. I Vignaioli delle Terre di Confine hanno travalicato uno di quei confini, innestando una vigna per la produzione di un Merlot rosso rubino dal “bouquet fruttato e note di lampone, mirtillo e prugne integrate a sentori di sottobosco e di spezie delicate” e – soprattutto – il vino che Alturis ritiene il miglior prodotto, “il nostro vino migliore: Epic Wine. Un pinot nero in purezza“.

Idea e struttura nascono proprio con l’intenzione di diventare il simbolo del Pinot Nero. Fino al lancio ufficiale, da buoni friulani, la scelta è quella di mantenere un profilo basso, per non rovinare la sorpresa.
Succede che Alturis e Tania Radici, rapiti dalla bellezza della realizzazione, creano un post su Instagram per presentare il nuovo protagonista e questo, in barba al low profile deciso, fa il giro del mondo, diventando virale conquistandosi la fama di “balcone più bello d’Italia”. 

Oggi il balcone a forma di calice di vino rosso è una delle star indiscusse di Intagram. Ai proprietari e creatori rimane quasi il “rammarico” di aver fatto quel post “così in fretta”, come ci ha confessato Tania Radici. Rammarico compensato dal grande successo dell’opera e dal nettare con cui brindare a questa stupenda realizzazione.

Continua la lettura con: I BORGHI del VINO in Italia assolutamente da visitare

LAURA LIONTI

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La “NORMANDIA d’ITALIA” che pochi conoscono

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Credits lucky_wild_ IG - Punta Penna

Un paesaggio inaspettato fatto di promontori, baie e calette che rimanda alle atmosfera delle coste settentrionali della Francia che si affacciano sul Canale della Manica. Ecco dove si trova e perché ha questo soprannome.

La “NORMANDIA d’ITALIA” che pochi conoscono

# Uno dei tratti di costa più belli di tutto l’Abruzzo

morettiandrea IG – Riserva Naturale di Punta Aderci

Nel comune di Vasto, in uno dei tratti di costa più belli di tutto l’Abruzzo, c’è un paesaggio fatto di promontori, spiagge, baie e calette, trabocchi e un mare meraviglioso: la Riserva Naturale di Punta Aderci. Questo gioiello naturale è diventato riserva nel 1998 con l’obiettivo di valorizzare e preservare un territorio così variegato e straordinario. Accessibile gratuitamente tutto l’anno, questa area protetta è caratterizzata nell’entroterra da una zona pianeggiante che ospita vigneti, oliveti e appezzamenti a perdita d’occhio.

# La spiaggia di Punta Penna è stata definita la piccola Normandia d’Italia

mononoke04 IG – Punta Penna

Lo spettacolo più incredibile della Riserva Naturale di Punta Aderci è donato dalla spiaggia di Punta Penna: un anfiteatro naturale, libero e selvaggio, dove le dune si alternano a specie vegetali per poi lasciare spazio a una sabbia fine e dorata bagnata dal mare e una sporgenza rocciosa a picco sul mare ne definisce l’intero paesaggio.

Il promontorio che si allunga nell’acque azzurre dell’Adriatico riporta infatti subito alla mente gli scenari naturali delle coste settentrionali della Francia che affacciano sul Canale della Manica, da qui il nome di piccola Normandia d’Italia.

 

Fonte: Si Viaggia

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FABIO MARCOMIN

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Le “MALDIVE delle ALPI”: un MARE TROPICALE a 3000 metri d’altezza (a tre ore da Milano)

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Credits ve.capelli IG - Bei Laghetti

Un panorama tropicale in vetta alle montagne? A poco più di tre ore da Milano è possibile assistere a uno spettacolo naturale che rievoca le mete più esotiche del mondo. Scopriamo dove si trova questo paradiso d’alta quota.

Le “MALDIVE delle ALPI”: un MARE TROPICALE a 3000 metri d’altezza (a tre ore da Milano)

# Le “Maldive” a 3.000 metri d’altezza

Credits cigiiii IG – Cartello Bei Laghetti

In provincia di Sondrio, nel comune di Bormio, si può fare il bagno in un mare tropicalea 3.000 metri d’altezza. Per essere precisi ci troviamo a una quota di circa 2.715 metri e non si tratta ovviamente di un mare bensì di acqua di lago: i Bei Laghetti sono tre laghi alpini nascosti fra le balze rocciose delle montagne con colori sbalorditivi che rievocano panorami simili a quelli delle Maldive.

Leggi anche: A 1 ORA da Milano c’è il LAGO dei TRAMONTI

# L’estate è la stagione perfetta

L’estate è la stagione perfetta per vedere brillare l’acqua di un colore azzurro brillante. Il sole che splende più in alto e il cielo terso sono la giusta combinazione per assistere a uno spettacolo naturale davvero unico.

# Come arrivare in questo paradiso d’alta quota

Credits _saragallagalli_ IG – Indicazione per Bei Laghetti

Partendo da Milano servono poco più di 3 ore di auto per arrivare in questo paradiso d’alta quota. Arrivati a Bormio si può scegliere di parcheggiare allo Chalet Rododendri e prendere il sentiero 542 che da Bormio 2000 arriva fino ai Bei Laghetti, un tragitto lungo e faticoso, o in alternativa prendere la funivia che arriva a Bormio 3000 e fare circa un’ora di cammino o in sella a una mountain bike lungo il sentiero 541 per scendere fino ai Bei Laghetti. 

Milano-Bei Laghetti

Continua la lettura con: Anche l’ITALIA ha due BARRIERE CORALLINE

FABIO MARCOMIN

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Il CAMPER più PICCOLO del mondo: costa come una Panda

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Credits: esquire.com Honda N-Van Compo

Un micro-camper che si è rivelato la soluzione ideale per le vacanze. Costa poco, consumi ridotti e nonostante le sue piccole dimensioni può ospitare fino a 4 persone. Ecco di cosa si tratta.

Il CAMPER più PICCOLO del mondo: costa come una Panda

# Un mini-camper di 3,4 metri che ospita 4 persone

ph. esquire.com
Honda N-Van Compo

Il mezzo dell’estate. E’ l’Honda N-Van Compo realizzato dall’azienda giapponese White House in collaborazione con Honda. È un mini camper, più piccolo di una Panda, e costa meno di una delle macchine più economiche vendute in Italia. Con i suoi 3,40 metri, la vettura è perfetta per fungere da camper e ospitare 4 persone.

Tutto è pensato nei minimi dettagli: all’interno sono stati progettati punti di appoggio per viaggi lunghi e sono stati creati scomparti per vestiti e bagagli. Inoltre, il micro-camper Honda consuma molto meno dei classici camper: il motore può essere o a 52 o 63 cavalli (a scelta dell’acquirente) e il mezzo è molto leggero, tanto da consumare fino a 10 volte in meno dei classici camper. L’ambiente ringrazia, ma anche le tasche del proprietario ne sono felici.

# Ha tutti i comfort (tranne uno)

Ph. quattromania.it
Honda-N-Van-Compo

Il camper ha tutti i comfort che si possano desiderare, ad eccezione di uno. Ricavare i 4 posti letto non sembra facile, eppure è stato tutto progettato ad hoc. Due materassini modulari e componibili possono essere posti su un ripiano al “primo piano” che è grande quasi quanto tutto il camper. Girando uno dei due sedili poi, si ricava un finto comodino come punto d’appoggio. Se si è parlato di “primo piano” vuol dire che c’è anche un secondo. È stato infatti ricavato un tetto a soffietto, dove è stato posto il secondo letto.

Il camper è dotato anche di sistema di riscaldamento, due lavelli e un forno a microonde. Ci sono poi scaffali portaoggetti, tavolino, zanzariere, frigorifero portatile e prese elettriche. Per l’arredamento del camper si possono scegliere più soluzioni: Cabin (la più basic), Style-One e Style-Two. Si può decidere infatti di aggiungere una tenda che faccia da veranda laterale e un pannello solare.

Unico comfort mancante? Il bagno.

# Il prezzo

Ma il punto forte dell’Honda N-Van Compo è il prezzo. In Giappone è venduto dai 2.240.700 ai 2.691.700 yen, ovvero da poco meno di 16.500 a circa 19790 euro, a seconda della dotazione che si sceglie.

Continua la lettura con: Arriva il CAMPER low-cost: ha il prezzo di una CITY-CAR

BEATRICE BARAZZETTI

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MOSCOVA – LA PASSEGGIATA IN CORSO GARIBALDI🟢🚶🏻‍♂️⁠ ⁠

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Lo sapevi che nonostante ci sia la Stazione di Porta Garibaldi, Moscova è più comoda per fare una passeggiata in Corso Garibaldi?

Sì perché si trova letteralmente a due passi dal centro della via con l’uscita su Largo La Foppa che taglia in due la celebre strada nel cuore di Milano.

Ma soprattutto, sai che per realizzare la stazione della M2 di Moscova per la prima volta l’intero piano banchine venne scavato a foro cieco, anziché a cielo aperto? Questo perché c’era poco spazio in superficie.⁠

 

Altre curiosità sulla fermata di Moscova: 

  • La stazione di Moscova fu inaugurata il 3 marzo 1978, nel tratto di estensione della M2 da Garibaldi a Cadorna. La prima tratta della linea M2 fu aperta il 4 ottobre 1969 a Nord Est di Milano, tra Caiazzo e Cascina Gobba.  Pochi mesi dopo ci fu l’apertura fino alla Centrale e nel 1971 si arrivò a Garibaldi. Bisognerà attendere altri sette anni per il nuovo tratto in città. 
  • Per il nome bisogna “ringraziare” Napoleone: il nome della via era in origine Via Santa Teresa per la presenza dell’omonima chiesa, ma durante la dominazione francese dei primi dell’Ottocento Napoleone Bonaparte rinominò personalmente la via in Moscova, nome del fiume che attraversa Mosca, in memoria della battaglia del 1812 nella campagna di Russia in cui molti milanesi combatterono al fianco dei francesi.  

Continua la lettura con: Lotto, la più profonda

MILANO CITTA’ STATO

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La nuova vita del PARCO della LAMBRETTA, una delle sorprese dell’ESTATE MILANESE

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Credits mentelocale - Nuovo look Parco Lambretta

Una dell’aree più trascurate della città prosegue il suo percorso di rinascita con un palinsesto di iniziative e eventi dedicati bambini e adulti che dureranno tutta l’estate. Ecco come è stata trasformata e cosa si potrà fare.

La nuova vita del PARCO della LAMBRETTA, una delle sorprese dell’ESTATE MILANESE

# La seconda vita del Parco della Lambretta 

Credits mentelocale – Parco Lambretta

Il Parco della Lambretta è un’area di 110.000 mq che si estende da via Caduti di Marcinelle a via Caduti in Missione di Pace, nel Municipio 3 in zona Rubattino, in parte sotto la Tangenziale Est e dove in mezzo passa anche il fiume Lambro. Trascurato per anni, nell’ultimo periodo sta rinascendo grazie alla realizzazione di opere di street art su larga scala, alle sfilate di moda internazionali in collaborazione con il brand Sunnei e alle riprese di diversi spot televisivi

# Il nuovo look

Credits mentelocale – Nuovo look Parco Lambretta

Per l’estate 2022 si presenta con un nuovo look. Da qualche tempo infatti l’associazione culturale Utopia ha deciso di rilanciare lo street park che sorge nel luogo in cui tempo era collocata una porzione del complesso industriale Innocenti Maserati a Lambrate. L’area destinata alle attività proposte dall’associazione, grazie a un attento lavoro di design e falegnameria, è stata predisposta con panche e tavoli realizzati solo con materiale di recupero e due container riqualificati ad hoc

# Le iniziative per l’estate 2022

Credits mentelocale – Street Food Lambretta

Per far diventare il Parco della Lambretta uno dei luoghi da non perdere nell’estate milanese è stato creato un palinsesto di iniziative che comprende eventi e attività speciali. L’idea è quella di trasformarlo in un luogo permanente dove provare street food proveniente da tutto il mondo, con brunch, pranzi e aperitivi, dove ascoltare una selezione musicale adatta a tutti i gusti, dove far giocare bambini e ragazzi con attività a tema e dove ammirare con le incredibili opere di street art a cura di Pao Fra! Design.    Gli abitanti del quartiere Rubattino e i cittadini di tutta Milano potranno partecipare alle iniziative proposte ogni weekend d’estate dalle 10.00 alle 22.00.

 

Fonte: Mente Locale

Continua la lettura con: Il PARCO ACQUATICO più ALTO d’Europa è in LOMBARDIA

FABIO MARCOMIN

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COME si VIAGGIA in TRENO in Svizzera: le COSE MIGLIORI che si dovrebbero importare in Italia

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L’efficienza dei treni svizzeri è conosciuta in tutto il mondo. Un imprenditore italiano trasferitosi nel territorio elvetico tramite il suo canale youtube ci mostra alcuni viaggi a bordo delle ferrovie della confederazione. Vediamo alcune best practice che si potrebbero importare nel nostro Paese.

COME si VIAGGIA in TRENO in Svizzera: le COSE MIGLIORI che si dovrebbero importare in Italia

#1 Divieto di fumo in banchina

Divieto di fumo nelle stazioni svizzere

Nelle stazioni ferroviarie svizzere è vietato fumare anche in banchina. C’è solo un piccolo angolo per fumatori prima di accedervi, dove è possibile spegnere le sigarette e buttare i mozziconi.

#2 Sulla macchinetta dei biglietti c’è la mappa dei trasporti

Macchinetta di biglietti con mappa dei trasporti

Anche nelle stazioni più piccole le macchinette per acquistare i biglietti sono tutte funzionanti ed è presente la cartina con tutti i trasporti ferroviari in modo da poter scegliere l’itinerario migliore. 

#3 Indicazione dell’esatto posizionamento delle carrozze di prima e seconda classe per i treni in arrivo

Indicazione carrozze di prima e seconda classe

Nel display in banchina che riporta i treni in arrivo vengono segnalate la carrozze di prima e seconda classe e la loro effettiva posizione all’interno del convoglio.

#4 Il cestino dei rifiuti all’ingresso del treno

Cestino rifiuti ingresso treno

Saliti a bordo del treno, appena oltre la porta, sono presenti i cestini dei rifiuti per la raccolta differenziata.

#5 Il display con indicazione delle fermate accanto alla porta

Display viaggio ingresso treno

Sempre all’ingresso, sopra i cestini dei rifiuti, è installato un display lcd che mostra il percorso del treno con la fermata attuale, quelle successive e il capolinea con relativi orari di arrivo, cosa che rende i treni più simili a una metropolitana. 

# Pulizia e puntualità

Pulizia stazioni svizzere

Un capitolo a parte riguarda la pulizia di treni e delle stazioni, oltre alla proverbiale puntualità del servizio ferroviario. Nonostante la Svizzera si trovi a soli 50 chilometri da Milano, per i treni e le stazioni sembriamo lontani anni luce. Soprattutto considerando che gran parte di questi servizi sono a basso costo e richiedono solo più cura e attenzione per chi viaggia.

 

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FABIO MARCOMIN

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7 forse non sapevi che sulle VEDOVELLE di Milano

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ph. Fonderie Lamperti

«Te offri da bev al drago verd». Chi è di Milano, per nascita o per scelta, prima o poi riceve questo simpatico invito, come dire che non si hanno neanche i soldi per offrire acqua minerale. Chi le chiama “Vedovelle” e chi “Drago Verde”, le fontanelle milanesi nascondono numerose curiosità. Vediamone qualcuna

7 forse non sapevi che sulle VEDOVELLE di Milano

#1 Il primo design (forse) di Luca Beltrami

ph. wloskiwehikulczasu.com

Pare che la prima fontanella abbia fatto la sua apparizione a fine ‘800 e che fosse un disegno di Luca Beltrami, l’architetto artefice del restauro del Castello. Si deve a lui l’idea e il design che oggi è tanto amato a Milano. La prima vedovella era in bronzo, dorata e decorata con una deliziosa greca in mosaico.

Leggi anche: A Milano si chiamano vedovelle

#2 Il “debutto” alla Scala e perché si chiamano così

ph. Flickr – La Vedovella di Piazza della Scala

Anche se non ci sono certezze circa la paternità del Beltrami, la prima Vedovella ufficiale fa la sua apparizione in Piazza della Scala nel 1931. Da allora conservano la caratteristica forma della colonnina, alta circa 1 metro e mezzo, con la bacinella circolare in basso e l’erogatore a forma di drago, che richiama il biscione visconteo.
Le Vedovelle, che non hanno rubinetto per regolare l’uscita di acqua, devono il loro soprannome al flusso ininterrotto che ricorda il pianto delle vedove della Prima Guerra Mondiale.

#3 Non sono milanesi, ma varesotte

ph. milanodavedere

Le fontanelle sono fabbricate in ghisa, ricavate da un unico stampo. Le producono, fin dal 1931, le Fonderie Lamperti di Castellanza.
Sono gli eredi di oggi che portano avanti l’azienda di famiglia in cui è «importante portare avanti una tradizione, più che per un guadagno», come ammette Andrea Lamperti. «Siamo rimasti in pochi a fare lavorazioni così particolari».
La lavorazione grezza è appaltata all’estero, per motivi economici, poi assemblata a Castellanza e consegnata. Ci vogliono circa 90 giorni, dallo stampo alla consegna, per avere una Vedovella.

Leggi anche: Le Vedovelle di Milano. La storia e dove trovarle

#4 Chiunque ne può avere una, anche a casa

ph. initalia.virgilio.it

Il Drago Verde non è un prodotto a uso esclusivo della città di Milano. Chiunque, su ordinazione, ne può comprare una da mettere in giardino o come oggetto di arredo.
Il prezzo varia a seconda della dimensione: le originali che si trovano in città costano 2.099,99 Euro, ma si possono avere anche a prezzi differenti.
Dopo decenni di onorata carriera, lo stampo usato fino ad oggi sta per essere rinnovato, perché presenta ormai delle piccole imperfezioni. Per gli appassionati di date e ricorrenze, si potrà avere il Drago Verde annata 2022.

#5 Il pianto delle vedovelle non è spreco d’acqua e ha una funzione antibatterica

ph. ArtisticOperations da Pixabay

Un argomento spinoso ma che va affrontato, perché le recenti polemiche sullo spreco d’acqua dovuto alle fontanelle non hanno alcun fondamento.
Innanzitutto perché di fronte alla capacità totale dell’impianto idrico meneghino, pari a circa 7.500 litri al secondo, le Vedovelle hanno una portata di 10 litri per secondo.
Ma soprattutto perché l’acqua raccolta dalla bacinella, viene incanalata nuovamente verso i depuratori comunali, dopodiché instradata per l’irrigazione dei campi a Sud di Milano.
Il getto continuo, per altro, ha un’azione antibatterica: evita infatti di avere acqua stagnante, sia dove si beve sia nella bacinella di raccolta.

Leggi anche: La TORRE dell’ACQUA all’ex Falck si trasformerà in una FONTANA PANORAMICA

#6 Sono posizionate nelle “teste morte” della rete idrica

 

L’ubicazione delle Vedovelle è decisa dai Municipi, che ne suggeriscono l’installazione al Comune di Milano. Da inizio anno esiste sul sito del comune una mappa interattiva, che mostra la posizione di ogni Drago Verde.
Queste piccole colonnine in ghisa hanno ricoperto nel tempo le funzioni più disparate.
Innanzitutto sono posizionate nelle cosiddette “teste morte” della rete idrica, laddove potrebbero formarsi delle sacche d’aria dannose per il funzionamento della rete. Hanno il compito di sfiatare l’aria e togliere pressione che potrebbe danneggiare le tubazioni di uso civile.
Ovviamente danno sollievo e refrigerio nelle calde giornate estive. In tempi di dopoguerra, quando non tutti avevano accesso all’acqua corrente, le Vedovelle sono state usate per abluzioni e – soprattutto – per radersi.

#7 10 mila euro tutto compreso

ph. Fonderie Lamperti

Le fontanelle sono dunque un vitale snodo della rete idrica meneghina. Come tali sono sottoposte ad attenta manutenzione. Le centinaia di Vedovelle subiscono ogni anno circa 650 interventi di manutenzione, alcuni sul posto ed altri che richiedono la momentanea asportazione della colonnina, per manutenzione straordinaria. Gli interventi fuori sede vengono tutti compiuti alla sede MM di Via Meda 44.
Installare una nuova Vedovella arriva a costare, tra cantiere e scavi, anche 10.000 Euro. Ecco perché, a volte, il Comune realizza questi interventi grazie a oneri di urbanizzazione, scaricando sui proprietari delle nuove costruzioni i costi dei cantieri e del consumo di acqua.

La Vedovella sarà un punto fermo nei prossimi mesi di calura estiva. Turisti e milanesi si troveranno di fronte alle centinaia di fontanelle, per dissetarsi e rinfrescarsi.
E voi, quale “tipi da Vedovella” siete? Quelli che bevono sotto al Drago o quelli che tappano il foro inferiore, per fare zampillare in alto il getto dell’acqua?

Leggi anche: L’ACQUA del SINDACO: Milano mette l’acqua potabile nel CARTONE

LAURA LIONTI

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