Home Blog Pagina 533

I 5 APPARTAMENTI più CARI in AFFITTO a Milano (con le foto)

0
Credits: ideediprestigio.it - Torre Solaria

Gli affitti a Milano sono i più alti d’Italia e, se già è difficile prendere in locazione in bilocale, figuriamoci attici o plurilocali nelle zone più centrali. Ma quali sono gli appartamenti più inaccessibili da prendere in affitto a Milano?

I 5 APPARTAMENTI più CARI in AFFITTO a Milano (con le foto)

#5 Appartamento al 21° piano Torre Solaria: 235 mq, 12.000 euro mensili

All’interno dell’edificio residenziale più alto d’Italia, la Torre Solaria, è proposto per la locazione una residenza di 235 mq al 21° piano, arredato con soluzioni di design. La vista è impagabile: Duomo e Torre Velasca e il nuovo parco de “La Biblioteca degli Alberi”. Il doppio living e zona pranzo interamente vetrata si affacciano sulla terrazza panoramica. La zona notte ha un’elegante camera master con cabina armadio, bagno en suite con vasca e doccia rivestito in pietra naturale. La concierge e la security sono 24H.

#4 Appartamento in Brera: 300 mq, 12.500 euro al mese

Appartamento di 292 mq con esterno sulla Chiesa di San Marco, dispone di 3 camere padronali con rispettivi 3 bagni in marmo e affaccio interno su Via Brera, oltre a camera e bagno di servizio o camera ospiti. A questo si aggiungono i pavimenti in parquet di grande pregio.

#3 Attico in Via Fatebenefratelli: 500 mq, 12.500 euro al mese

Appartamento unico al piano di 300 mq  con 200 mq di terrazza, situato al sesto piano con 4 camere, di cui una dotata di cabina armadio, 4 bagni, dei quali 2 en-suite. Si trova nel complesso “La casa del Cedro” edificata negli anni 50 del secolo scorso, che si caratterizza per la presenza di un grande cedro all’interno del giardino che circonda gli edifici.

#2 Attico in Via Fratelli Gabba: 315 mq, 16.000 euro mensili

Attico Via Fratelli Gabba

Esclusivo attico e superattico nel cuore di Brera in affitto nel cuore in un edificio di lusso con servizio di portineria, video sorveglianza e guardiania 24H. Su due livelli collegati da ascensore interno in vetro. Al 5° piano ha tre camere da letto di cui una padronale con cabina armadio e bagno en-suite e ulteriore bagno, mentre al 6° piano un salotto che affaccia sulla terrazza panoramica di 20 mq da dove si può ammirare il giardino dell’esclusivo Hotel Bulgari.

#1 Attico in via Fiori Chiari: 427 mq, 18.500 euro al mese

L’affitto più elevato in assoluto va ascritto a un prestigioso appartamento di 10 locali in Brera. Ha oltre 400 mq +130 mq di terrazzo, con salone triplo, 6 camere da letto, 4 bagni, bagno ospiti, lavanderia, camera e bagno di servizio, doppi ingressi, mansarda, cantina, box nelle immediate vicinanze. Insomma una vera reggia. Le foto sono solo su richiesta.

Ricerca effettuata sui principali portali immobiliari e sui portali delle agenzie immobiliari specializzate in immobili di lusso.

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

I FRIGORIFERI MILANESI: storia e presente di un luogo unico al mondo

0
Frigoriferi milanesi

Nato come fabbrica del ghiaccio e magazzini refrigeranti dell’azienda Gondrand Mangili nel 1899, il complesso si compone del Palazzo dei Frigoriferi e del Palazzo del Ghiaccio. Dopo la dismissione degli ultimi decenni, ospitano mostre, gallerie d’arte e eventi, come la finale mondiale dei videogames del 2019.

I FRIGORIFERI MILANESI: storia e presente di un luogo unico al mondo

# Nato del 1899, il Palazzo dei Frigoriferi serviva a conservare le derrate alimentari della città

Frigoriferi milanesi

I Frigoriferi Milanesi di Via Piranesi in Porta Vittoria sono un complesso industriale storico di Milano, di proprietà del gruppo Bastogi. E’ costituito da due corpi di fabbrica: il Palazzo dei Frigoriferi e il Palazzo del Ghiaccio.

Il Palazzo dei Frigoriferi nasce nel 1899 come fabbrica del ghiaccio e magazzini refrigeranti dell’azienda Gondrand Mangili, per l’epoca uno dei maggiori magazzini del ghiaccio europei. Fino alla metà del Novecento i Frigoriferi Milanesi producono ghiaccio e conservano le derrate alimentari della città, posizionati strategicamente in corrispondenza dello snodo ferroviario di Porta Vittoria e del mercato ortofrutticolo.

In seguito all’avvento degli elettrodomestici durante il boom economico l’attività viene riconvertita adattandosi alle esigenze dei tempi. Nel 1970 l’imprenditore Giuseppe Cabassi rileva il complesso nel quale affianca la realizzazione di celle blindate per
la conservazione di beni preziosi all’attività dedicata alla conservazione di pellicce e tappeti. Il binomio Palazzo dei Frigoriferi-Palazzo del Ghiaccio rappresenta una rivoluzione per i tempi, per le sue caratteristiche di integrazione polifunzionale.

# Il Palazzo del Ghiaccio: inaugurato del 1923, è stata una delle piste coperte più grandi del mondo

La costruzione del Palazzo del Ghiaccio

Il Palazzo del Ghiaccio è stato inaugurato nel 1923 dal Conte Alberto Bonacossa, più volte campione nazionale di pattinaggio artistico e editore della Gazzetta dello Sport, a fianco del Palazzo dei Frigoriferi e diventa la pista di pattinaggio dei milanesi e con i suoi 1800 metri quadrati la più grande pista coperta d’Europa e tra le più grandi del mondo.

Credits: Urbanfile – Palazzo del Ghiaccio

Realizzato in stile liberty, presenta un’imponente copertura in ferro, legno e vetro e costituisce un felice incontro di virtuosismo architettonico e rigore ingegneristico. Ripristinato dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale è rimasto attivo fino al 2002. Tra gli appuntamenti ospitati in 80 anni di storia ci sono stati: eventi agonistici milanesi, non solo su ghiaccio, ma anche di pugilato, scherma e pallacanestro; è stato inoltre sede di attività sportive amatoriali, eventi di intrattenimento, sfilate di moda, proiezioni cinematografiche e memorabili concerti.

# Il Palazzo del Ghiaccio dopo il restauro del 2007

Interno del Palazzo del Ghiaccio oggi

Dopo il restauro del 2007 l’edificio ha recuperato le funzioni preesistenti riqualificando e razionalizzando gli spazi dal punto di vista architettonico, acquisendo una nuova modularità per un utilizzo polifunzionale. In questo modo vengono ospitati la più ampia tipologia di eventi: spettacoli, concerti, sfilate di moda, serate di gala, mostre d’arte, convegni, fiere e meeting aziendali.

Nel 2016 nasce FM Centro per l’Arte Contemporanea, un nuovo polo dedicato all’arte contemporanea e al collezionismo con spazi espositivi, gallerie e archivi d’artista.

Credits: ilgiorno,it – Mondiale videogame al Palazzo del Ghiaccio

Tra gli eventi di respiro internazionale, nel 2019 all’interno del Palazzo del Ghiaccio si è tenuta la finalissima del torneo mondiale di videogames Tom Clancy’s Rainbow Six Pro League.

Fonte : Frigoriferi Milanesi

# Continua la lettura con il Macello di Milano 

FABIO MARCOMIN

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

 

I 7 DOLCI più BUONI del Nord Italia

0
Credits: ricette.giallozafferano.it - Strudel

Il Nord Italia non è solo industria, ma anche rinomata terra di arte pasticcera.
Molti dei dolci più famosi e apprezzati nel mondo, vengono infatti proprio dal nostro territorio. Vi proponiamo la nostra lista con i migliori dolci della tradizione.

I 7 DOLCI PIU’ BUONI del Nord Italia

#1 Tiramisù, il dolce italiano più famoso e più amato nel mondo

Credits: discoveritaly.alitalia.com – Tiramisù

È lui…il dolce italiano più famoso e più amato nel mondo!
La ricetta apparentemente semplice a base di biscotti savoiardi, caffè, crema al mascarpone e cacao, deve tutto alla qualità ed alla genuinità dei suoi ingredienti.
Il tiramisù oggigiorno, ha molteplici rivisitazioni, ma la migliore resta sempre quella originale.

Un dolce che nella sua semplicità, racchiude l’eccellenza dell’arte dolciaria.
La paternità del Tiramisù è contesa tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia.
Nel 2017, la ricetta tradizionale friulana del tiramisù è stata inserita dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali friulani e giuliani della regione Friuli-Venezia Giulia, dando dunque la paternità del seguente dolce, a quest’ultima regione.

#2 Gianduiotto, il re indiscusso dei cioccolatini

Credits: wikipedia.org – Gianduiotti

È il re indiscusso dei cioccolatini. Originario del Piemonte, viene ottenuto impastando il cacao e lo zucchero con la famosa nocciola Tonda Gentile del Piemonte, rinomata per la sua qualità. Con la sua inconfondibile forma, avvolta in carta dorata con quella tipica consistenza cremosa che si scioglie in bocca, il gianduiotto è un capolavoro della pasticceria. È incluso tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali piemontesi.

#3 Krumiri, un’opera artigianale con 140 di storia

Credits: tribugolosa.it – Krumiri

Biscotti tipici di Casale Monferrato, sono in realtà molto più di un semplice biscotto, sono una vera e propria opera artigianale, dal delizioso profumo di burro e vaniglia, che non dipende solo dagli ingredienti, ma anche dalla capacità nel saperli amalgamare.
La produzione del prodotto è rimasta ancora identica a quella originale creata 140 anni fa: tutto viene ancora eseguito a mano, inclusa la piegatura distintiva di questi biscotti
Anche i krumiri, sono stati inclusi tra i prodotti agroalimentari tradizionali (P.A.T.) piemontesi.

#4 Sbrisolona, originaria di Mantova, la sua ricetta risale alla corte dei Gonzaga

Credits: piccolericette.net – Sbrisolona

Dolce originario della città di Mantova, la cui ricetta risale a prima del ‘600 quando arrivò alla corte dei Gonzaga. Il nome deriva da “brìsa”, che in mantovano vuol dire briciola.
Caratteristica, infatti, inconfondibile della torta è la sua friabilità e croccantezza che la porta a sbriciolarsi con estrema facilità, quando viene spezzata per essere consumata. La sbrisolona si distingue da altre preparazioni, proprio per il metodo di lavorazione e per come viene servita, infatti questo dolce non dev’essere tagliato in fette regolari, ma spezzato con le mani. È tradizione, inoltre consumare la torta bagnandola con la grappa. Oppure accompagnarla con un vino liquoroso come il Malvasia, il Vin Santo o il Passito di Pantelleria.
Anche la sbrisolona è inclusa nei PAT, Prodotti Agroalimentari Tradizionali Italiani, della regione Lombardia.

#5 Strudel, tipico del Trentino Alto Adige

Credits: ricette.giallozafferano.it – Strudel

Lo strudel, tra i migliori dolci italiani, vede l’impiego di una sfoglia sottilissima e di un goloso ripieno, di mele, uvetta e i pinoli, ingredienti tipici della zona del Trentino-Alto Adige. La paternità di questo dolce, così come lo conosciamo oggi, viene infatti deputata alla seguente regione. La sua storia però è molto più lunga ed ampia ed ha un’origine molto lontana.
Secondo la cultura popolare, la giusta consistenza della sfoglia sarebbe quella che consente di leggervi in trasparenza una lettera d’amore infilata al suo interno.
Oggi lo strudel dell’Alto Adige è tutelato con un disciplinare che ne stabilisce gli ingredienti e che impedisce che la ricetta originale della pasticceria italiana venga riprodotta in tutto il mondo, anche se si tratta di un dolce che viene ripresentato in differenti varianti in moltissimi Paesi del mondo.

#6 Panna cotta, gusto raffinato e delicato 

Credits: cucchiaio.it – Panna cotta

Originaria del Piemonte, la panna cotta nacque agli inizi del Novecento dalla famiglia cuneese dei Songia.
Al giorno d’oggi questo dessert, dal gusto delicato e raffinato è diffuso in tutta Italia, servito con diverse salse dai frutti di bosco, al caramello, al cioccolato. Vi sono inoltre molteplici rivisitazioni, anche livello internazionale, ma a nostro dire, le ricette originali, semplici e genuine, restano le migliori!
La panna cotta inoltre, è inclusa nei PAT, Prodotti Agroalimentari tradizionali italiani.

#7 Torta Elvezia, uno dei più invitanti dolci mantovani

Credits: alice.tv – Torta Elvezia

La torta Elvezia, se non la conoscete, è considerata uno dei più invitanti dolci mantovani. Ideata dalla famiglia di pasticceri svizzeri dei Grigioni Putscher, che avevano aperto i loro negozi a Mantova alla fine del Settecento, deve il proprio nome alla loro nazione d’origine, l’Helvetia. Tra dischi di pasta sovrapposti di mandorle tritate, albumi montati a neve e zucchero, vi sono strati di creme di burro e zabaione. I mantovani, inoltre, rivendicano la paternità dello zabaione, poiché la più antica ricetta conosciuta è quella del cuoco di corte dei Gonzaga. Se non l’avete mai provata, questo potrebbe essere il momento giusto.

LUCIA MARTINAZZO

Continua la lettura con 7 piatti scomparsi del Nord Italia

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

7 cose che LE MILANESI DETESTANO nelle MILANESI

0
Credits: donnaglamour.it

Le milanesi sono magnanime verso le altre milanesi perché di base pensano che esser milanesi sia un’attenuante davanti a qualsiasi bruttura ma….se proprio vogliamo trovare qualcosa da ridire, ecco quello che non sopportano.

7 cose che LE MILANESI DETESTANO nelle MILANESI

#1 Quelle che se la tirano

Quando una milanese è sicura di sé diventa di un’antipatia da orticaria. Sono convinte di essere meravigliose, simpatiche, belle, colte. Uniche.

#2 Le viziate

Lo siamo un po’ tutte è vero. Anche quelle che sono cresciute nelle difficoltà vivono comunque in una città piena di opportunità dove si respira un’aria internazionale perciò siamo fortunate. Ma le viziate sfacciate sono capricciose, bambine cristallizzate nel corpo di un adulto. In genere sono circondate da uomini che obbediscono ad ogni ordine come i pastori tedeschi dopo un corso di addestramento militare.

#3 Le rifattone

Nel 2020 la chirurgia estetica non fa più scalpore anzi, la vera milanese del jet set DEVE avere almeno un ritocchino, ma diventare l’avatar di se stesse è triste e ridicolo

#4 Le firmate da capo a piedi

Sono quelle che misurano la loro felicità in base alla possibilità di indossare un brand. A furia di mettersi addosso firme diventano dei cartelloni pubblicitari ambulanti. E qui di sobrietà ben poca.

#5 Le socialmente impegnate (con smania di ostentazione)

Per carità, è una cosa molto importante e ammirevole ma in genere si travestono da hippie come se dovessero salpare sulle navi che ostacolano la mattanza delle balene.
Se ne vanno in giro con gli zoccoli olandesi e la ricrescita dei capelli bianchi bene in vista a dire: non abbiamo tempo per la banalità del quotidiano, dobbiamo salvare i coleotteri dall’estinzione. In verità chi fa del bene agli umani e alla flora e alla fauna, non dà nell’occhio.

#6 Le arrampicatrici in carriera

Te le trovi in ufficio così, da un giorno all’altro. Minigonna inguinale e camicetta di seta dal bottone difettoso. Tu che da 1800 anni hai provato a spingere la tua categoria verso la parità dei sessi prendendo 4 lauree, scopri che per diventare assistente del direttore generale bastava evitare di mettere il reggiseno.

#7 Le madri milanesi

Siamo in grado di fare milioni di cose contemporaneamente. Quando ci attiviamo per i compleanni dei nostri figli di 5 anni, sfoderiamo capacità organizzative degne dello staff di Trump. E siamo bravissime. E siamo perfette. Perciò un po’ antipatiche.

Continua la lettura con: Quello che le milanesi DETESTANO delle NON milanesi

PAOLA MERZAGHI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

 

REDDITO di CITTADINANZA: più SOLDI al SUD, escluso un milione di poveri del NORD

0
credit: Paolo Liaci (c)

Più beneficiari al Sud che altrove, è questo che emerge da una recente indagine Istat sul reddito di cittadinanza: il sistema, così come impostato, sembra premiare soprattutto chi risiede nel Mezzogiorno, nonostante il 43% delle persone povere in Italia viva al momento al Nord.

REDDITO di CITTADINANZA: più SOLDI al SUD, escluso un milione di poveri del NORD

Pubblichiamo estratti articolo di “Qui Finanza” – Reddito di cittadinanza, falla nel sistema di calcolo dei parametri: gli esclusi

# I beneficiari al Sud sono il triplo dei cittadini del nord

Dall’ultima indagine condotta dall’Istat sul reddito di cittadinanza emerge un Paese spaccato in due, infatti sia al Nord che al Sud vivono oggi circa due milioni di persone in uno stato di assoluta povertà, ovvero non in grado di acquistare bene di prima necessità. A questi soggetti lo Stato dovrebbe essere in grado di garantire tutte quelle forme di assistenza e previdenza che l’ordinamento riconosce loro, proprio perché appunto si trovano in una situazione di disagio.

Per il modo in cui è strutturato, il reddito di cittadinanza non riuscirebbe a raggiungere tutte le famiglie allo stesso modo. Infatti, sempre secondo l’indagine Istat le famiglie che usufruiscono del sussidio nelle regioni del Meridione sono tre volte più numerose di quelle che vivono nel Settentrione.

# Tra le falle del sistema c’è quella di basarsi solo sul requisito reddituale 

Tra i requisiti di accesso al reddito di cittadinanza vi è appunto quello reddituale. Il sistema, così come strutturato, funziona attraverso una sorta di scrematura iniziale, che esclude tutti quelli che possono contare su un reddito che supera quello minimo per avere accesso all’agevolazione. Solo determinate fasce Isee quindi, tenendo conto della composizione del nucleo familiare, hanno infatti diritto a ricevere l’aiuto economico da parte dell’Inps.

Nello specifico, al Sud gli italiani che ricevono ad oggi il sussidio sono 1,9 milioni (un numero quasi pari a quello di coloro che nel 2019 risultavano in povertà assoluta). Al Nord, invece, la popolazione che riceve il reddito di cittadinanza è pari ad un terzo dei poveri assoluti residenti nello stesso territorio. Questo perché il sostegno non tiene conto del disagio sociale, ma fa una distinzione tra poveri e meno poveri basandosi esclusivamente su delle condizioni  quantificabili come: reddito, patrimonio, componenti del nucleo familiare a carico e/o disoccupati, disabili etc., senza accettare alcuna discriminante.

# Il reddito di cittadinanza non tiene conto del costo della vita. Chi sono gli esclusi

Come ha riportato il Corriere, il problema principale è che il sistema non tiene conto del costo della vita che cambia con il variare del costo della vita nelle diverse zone/regioni italiane, mentre i criteri per ottenere il sussidio sono uguali ovunque. Pertanto sono frequenti le situazioni in cui un soggetto, solo perché guadagna di più al Nord, viene escluso anche se non riesce a provvedere adeguatamente alla propria famiglia.

Gli esclusi del Nord sono quelli che vivono in una condizione di disagio tale da poter essere paragonata a molte altre famiglie del Mezzogiorno che, a differenza loro, da diverso tempo possono contare comunque sugli aiuti promessi loro dallo Stato.

Fonte articolo: QuiFinanza

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

A Verona la PRIMA PISTA CICLABILE che si ILLUMINA con il buio. Un’idea da portare a Milano?

0
Credits: veronanews.it

Una sperimentazione arrivata dal Brasile consente l’illuminazione della segnaletica orizzontale ottenendo un duplice risultato: far viaggiare in sicurezza gli utenti in bicicletta e con il monopattino, producendo un risparmio energetico per l’amministrazione. Ecco come funziona la tecnologia utilizzata.

A Verona la PRIMA PISTA CICLABILE che si ILLUMINA con il buio. Un’idea da portare a Milano?

Pubblichiamo articolo di “Verona News” – Ecco la prima pista ciclabile che s’illumina col buio

# Una sperimentazione arrivata dal Brasile, per la prima volta in Italia

Una ciclabile che brilla di luce propria, nel vero senso della parola. Nel tratto cittadino di Verona tra il ponte Aleardi a Stradone Maffei e nella parte iniziale di Corso Porta Nuova, la segnaletica orizzontale si accende. Da ieri, 8 ottobre 2020, in città c’è la prima corsia dedicata a bici e monopattini in grado di illuminarsi con il buio. Non per l’installazione di fari, ma grazie all’applicazione di una nuova vernice luminescente, con pigmenti che assorbono i raggi ultravioletti e rilasciano luce durante la notte. Una sperimentazione che arriva direttamente dal Brasile e che approda per la prima volta in Italia, a Verona. Il colore di ultima tecnologia, infatti, è stato donato dall’azienda Corion che ha sede a San Paolo e a Milano. E che ha scelto la nostra città per dimostrare come la vernice possa essere efficace in ambito urbano.

È stato utilizzato un prodotto d’avanguardia che, se funzionale alla sicurezza cittadina, potrà essere applicato per rifare anche il resto della segnaletica orizzontale di ciclabili e attraversamenti pedonali. Le strisce che separano le corsie delle auto da quella delle bici sono state colorate di un giallo acceso, come prevede il Codice della Strada, che si ravviverà con l’arrivo del buio. 

# Il commento dell’Assessore alla Viabilità veronese: “Gli utenti deboli della strada possono essere più visibili senza dover installare impianti specifici, garantendo anche un risparmio energetico”

A margine dei lavori, l’assessore alla Viabilità Luca Zanotto ha incontrato l’amministratore delegato dell’azienda Corion Sergio Giorgetti Filho sulla ciclabile. “Quella che sembra una normale pista ciclabile durante il giorno, di notte si illumina garantendo maggior visibilità e sicurezza ai ciclisti o a quanti si spostano con il monopattino. Sperimentiamo, a costo zero, una nuova tecnologia che, se funzionale, potrà essere utilizzata per le altre piste ma anche per gli attraversamenti pedonali. Grazie a questa vernice, infatti, gli utenti deboli della strada possono essere più visibili senza dover installare impianti specifici. Così garantiamo anche il risparmio energetico”.

Fonte articolo: Verona News

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

   

Il lavoro come intrattenimento

0

Pensiero del giorno

Una delle cose che ha mostrato il lockdown è che in Italia abbiamo creato un sistema fatto di persone che se smettono di lavorare non si vede nessun effetto.

Perché in Italia il lavoro lo si intende come diritto non come servizio. Nei decenni l’obiettivo della politica è stato sempre più di creare il posto di lavoro senza interrogarsi sull’utilità sociale di quello che il posto lavoro produce.

I regolamenti sono una fabbrica di posti di lavoro. La stessa burocrazia sembra a volte fatta per avere persone che creano problemi artificiali che poi fanno finta di risolvere.

Molti lavori sono quelli di sempre. Ad esempio un bar oggi fa più o meno lo stesso che faceva in epoca romana. Ma oggi solo la sua apertura crea lavoro per tutti i tecnici che devono dare certificazioni e autorizzazioni necessarie. Per fare la stessa cosa oggi ci vogliono un sacco persone e una complessità gigantesca.

Nelle amministrazioni c’è una tendenza a perpetuare se stesse attraverso la produzione di regolamenti enormi che hanno come conseguenza quella di frenare le attività economiche, distruggendo l’economia e il PIL

L’amministrazione pubblica è come un’automobile in cui continui a mettere benzina ma solo per tenere acceso il motore invece di muoverla.

Avere il lavoro come un diritto e un obiettivo in sé lo sta trasformando in una forma di intrattenimento utile solo per il lavoratore.

Non bisogna semplificare le norme. Bisogna eliminarle. Perché ogni semplificazione è in realtà un aumento di complessità.

Qui trovi tutti i pensieri del giorno (clicca)

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

 

 

I 7 TIPI da METROPOLITANA

2
Tipi da metro

Anche se la metropolitana di Milano cambia il suo frequentatore medio a seconda della linea o del tratto utilizzato, questa è la tipologia media di soggetti che giornalmente la utilizzano.

I 7 TIPI da METROPOLITANA

#1 Lo studente

Il liceale ci sale al mattino e pare uno zombie. Si è svegliato a calci un attimo prima e ha la faccia del miracolato perchè anche sta mattina è riuscito a prenderla. Lo studente universitario, spesso trasferito qui da altre città, ha negli occhi una serietà e il carico di aspettative dei genitori che spendono soldi per farlo studiare.
Gli universitari figli di papà hanno lo scooter, non li vedi sul metrò.

#2 Lo straniero che fa lavori umili

Si alza all’alba e quando tu lo incroci è già alla seconda ora di viaggio. È stravolto, che sia al mattino che sia la sera. In genere fa lavori manuali pesanti o peggio ancora, sta dietro ai capricci delle vecchie milanesi che sono rimaste ai tempi in cui le colf si chiamavano domestiche ed anche “serve” (giuro).

#3 I lavoratori del terziario

Vivono in un anonimato senza speranza. Il loro viso malcela l’apatia di una routine che li sta alienando. Raggiunta l’apice della carriera, hanno scoperto che in vetta non c’era il paradiso tanto agognato ma solo altre vette da scalare. In un’esistenza che pare una Matrioska, salgono e scendono dal metro senza poesia.

#4 La femme fatal

Indipendentemente dall’orario, la trovi in metro vestita eroticamente sopra le righe. Può essere alto borghese quindi tailleur perfetto e tacco 12 con calze costosissime oppure trash, abitino succinto preso al mercato che svela ciò che neppure in spiaggia forse metteresti in mostra. Questa categoria di donne mi incuriosisce perché non gli preme piacere ad un uomo in particolare. Credo escano al mattino convinte che una vera donna debba vestirsi così. Punto.

#5 Quelli che leggono un libro cartaceo

Categoria in via d’estinzione, direi estinta. Sono cosi rari ma così rari ormai che quando ne trovo uno non riesco a togliergli gli occhi di dosso. Anche leggessero il romanzo d’amore in economica, li elevi a filosofi. Sono assorti nella lettura e ti fanno venire una nostalgia immensa degli anni 70, quando il kindle non esisteva ed i libri erano i migliori compagni di viaggio.

#6 I pazzi innocui o minacciosi

Questa è una categoria che non si può ignorare per quanto vasta e difficile da riassumere. Direi che ci sono due grandi sottocategorie: il pazzo innocuo e il pazzo minaccioso.
Il primo al limite chiede qualche euro e scende alla fermata successiva. Parla da solo e prega. Il secondo urla e ce l’ha su con il mondo. A volte sputa e impreca. Alla fine come tutti noi, sono solo persone che hanno perso qualche treno ma la vita non li ha abbracciati abbastanza.

#7 Gli inclassificabili

Se hai poche fermate non hai tempo di inquadrarli. Non hanno ne abiti né facce particolari. Ne orari precisi. Potrebbero essere in giro per fare shopping o per andare al corso di canto. Dalla nonna a bere il the o dall’osteopata. Forse sognano anche loro.

PAOLA MERZAGHI

Continua la lettura con: Metro prossima fermata: quali saranno le estensioni della metropolitana

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

Dati Gimbe: Dove il VIRUS è CIRCOLATO di più i CONTAGI crescono MENO

0

Nelle ultime tre settimane calcolando il tasso di crescita dei contagi c’è una spaccatura in Italia. Da un lato la Campania guida le regioni del Sud con tassi di crescita giornalieri dal +2% fino a quasi il +5%. Dall’altro le regioni del Nord in gran parte sotto all’1%. La fondazione Gimbe mostra il posizionamento delle regioni in relazione alle medie nazionali di prevalenza, per numero di casi 100.000 abitanti, e l’incremento settimanale dei casi. Lo studio nel dettaglio.

Dati Gimbe: Dove il VIRUS è CIRCOLATO di più i CONTAGI crescono MENO

# Campania quasi al 24% di incremento di casi, Lombardia al 2% con un -4% rispetto alla media

Il grafico mostra che le regioni che sono state colpite più duramente nelle prima fase ora vengono toccate marginalmente. Rispetto alla media nazionale che registra un incremento del 6% di casi, ci sono solo 8 regioni al di sotto con la Lombardia che riporta la crescita più bassa al 2%. A seguire l’Emilia Romagna al 3%, Piemonte, Valle d’Aosta e Marche al 4%, Molise al 4,5% e le province autonome di Trento e Bolzano rispettivamente al 5% e appena sotto il 6%. 

Poco sopra la media troviamo l’Abruzzo al 6,5%, la Calabria, il Veneto e la Liguria al 7%, il Friuli Venezia Giulia all’8%, nelle posizioni più critiche Sardegna, Umbria e Sicilia tra il 15% e il 16%, per finire la Basilicata al 18% e la Campania, la peggiore al 24% di incremento percentuale su base settimanale con +18% sopra la media.

# La Calabria è ferma a 100 casi ogni 100.000 abitanti, all’estremo Trento arriva a 1.200

Riguardo la crescita di casi ogni 100.000 abitanti, si va dalla crescita più bassa della Calabria con 100 casi alla provincia di Trento con 1.200. Tutte le regioni sopra la media per percentuale di incrementi, escluse Veneto e Liguria, si trovano sotto la media nazionale riguardo l’aumento di casi ogni 100.000 abitanti, tutte comprese tra 150 e 450 casi, salvo la Calabria appunto ferma a 100. 

Veneto e Liguria registrano rispettivamente una crescita di 600 e 950, le Marche sono in piena media nazionale di 550, mentre le altre regioni che stanno sotto la media di aumento percentuale Bolzano con 700 nuovi positivi ogni 100.000 abitanti, Emilia Romagna e Piemonte tra gli 800 e i 900, a seguire Lombardia e Valle d’Aosta con 1.110 e all’ultimo posto la provincia di Trento con 1.200 a + 650 oltre la media, oltre il 50%.

# Le regioni più a rischio sembrano Veneto e Liguria, a seguire Campania e Trento, le più sicure Molise e Marche

# Le regioni più sicure
Le ultime evidenze significative emergono prendendo il grafico complessivamente nei suoi quattro quadranti. Infatti troviamo le regioni più in sicurezza di colore verde, in basso a sinistra, che sono Molise e Marche ovvero le uniche che rimangono entro la media nazionale, sia dell’incremento percentuale sia di quello relativo al numero di casi ogni 100.000 abitanti.

# Le regioni moderatamente sicure
Nel quadrante in basso a destra troviamo tutte le regioni che nonostante siano oltre la media nazionale rispetto al numero di casi ogni 100.000, rimangono entro la media di aumento percentuale, ovvero quella da tenere più sotto controllo, e in questo caso si può notare che ad eccezione di Veneto e Liguria trovano poste le regioni più colpire nella prima fase. La Lombardia risulta la più sicura con un incremento del 2%, che significa un -4% rispetto alla media, a fronte di un aumento dei casi di 1.100 ogni 100.000 abitanti.

# Le regioni moderatamente a rischio
Nel quadrante in alto a sinistra sono collocate tutte le regioni che mostrano un aumento percentuale di casi da sopra a molto sopra media, partendo dall’Abruzzo con il 6,5% per arrivare alla Campania che con un incremento del 24% si vede a +18% rispetto alla media. Tutte le regioni inserite in questo quadrante devono essere tenute sotto controllo, soprattutto se oltre alla crescita percentuale esponenziale si assisterà al superamento delle media dei casi ogni 100.000.

#Le regioni più a rischio in assoluto
Posizionate nell’ultimo quadrante in alto a destra con il colore rosso, ci sono quelle regioni fuori media nazionale per tutti e due gli indicatori. Veneto e Liguria sono quindi quelle più a rischio avendo rispettivamente +50 casi ogni 100.000 abitanti e +1% di incremento sopra la media e +400 casi ogni 100.000 abitanti e +1,5% di incremento percentuale. Va detto che l’aumento percentuale, pur essendo sopra la media nazionale, è per tutte due le regioni molto in prossimità, in aggiunta il Veneto registra pochi casi sopra la media.

In sintesi pur trovando queste due regioni del nord da attenzionare, il massimo riguardo va dato alla Campania e al contrario nessun pericolo pare esserci più per le regioni più colpite nella fase critica, che potrebbero essere molto vicine all’immunità di gregge.

# Il professore Remuzzi: raggiunta una immunità in Lombardia. La ricerca svedese 

Un’ipotesi che vedrebbe conferma nel Professore Remuzzi, secondo il quale tra l’immunità da anticorpi e quella data dalle cellule T, si possa superare la soglia dell’immunità del 60%. “Se il 20% in Lombardia ha gli anticorpi e il doppio verosimilmente ha le cellule T, possiamo dire che in Lombardia arriviamo al 60% di immunità“. Aggiungendo che: “Ad oggi in Lombardia il numero degli infettati in proporzione alla popolazione è fortunatamente molto basso, tant’è che siamo la terzultima regione italiana per indice di diffusione del virus Sars-CoV-2″.

Leggi anche: Prof. Remuzzi: “In LOMBARDIA si è superata la soglia del 60% per l’IMMUNITÀ“

L’ipotesi di Remuzzi trova riscontro anche in una ricerca svedese, pubblicata da Tom Britton presso l’Università di Stoccolma ad agosto, che dice: “Solo il 20 per cento dell’immunità fa una grande differenza, perché coloro che sono stati infettati all’inizio dell’epidemia erano i più suscettibili al coronavirus e i più socialmente attivi“, grazie alla presenza dei “superdiffusori” del del Sars-CoV-2.

Leggi anche: 🔴 Una ricerca DANESE: “La pandemia in Svezia potrebbe essere terminata”. Effetti simili anche per la Lombardia?

# La Great Barrington Declaration: per alcuni tra i più autorevoli medici del mondo il virus va fatto circolare tra giovani e adulti in buona salute per costruire l’immunità di gregge

Sempre sulla stessa linea dell’immunità di gregge è appena arrivata da oltre 5.000 medici e scienziati internazionali la “Great Barrington Declaration”, secondo cui la misura del lockdown è stato più deleterio che benefico per la salute delle persone. Secondo il loro parere per raggiungere l’immunità di gregge il virus deve circolare tra le persone meno a rischio, senza chiudere uffici, scuole e tutte le altre attività, proteggendo al contempo le persone anziane e con patologie seguendo una strategia di “protezione mirata“.

Leggi anche: “Il VIRUS va fatto CIRCOLARE”. oltre 5.000 MEDICI internazionali FIRMANO per il ritorno alla vita normale

# L’Università di Edimburgo: i lockdown rimandano solo il problema ma alla fine producono più morti

I lockdown “rimandano” i decessi “e impediscono che si formi l’immunità di gregge” portando nel lungo periodo “a un aumento totale delle morti”. Questo infine lo studio dell’Università di Edimburgo pubblicato il 7 ottobre da numerose testate internazionali. 
 
 

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

  

Milano al TOP nella SANITÀ: 7 ospedali della città tra i 200 migliori al mondo (Newsweek)

0
Ospedale San Raffaele

La classifica è stata stilata da Newsweek in collaborazione con Statista e premia gli ospedali che nel mondo si sono distinti per: accesso ai migliori esami, livello di assistenza, trattamenti più efficaci. La nostra città ne mette in classifica sette, con alcuni primati: scopriamo quali sono.

Milano al TOP nella SANITÀ: 7 ospedali della città tra i 200 migliori al mondo (Newsweek)

Pubblichiamo estratti articolo di “Milano Today” – Milano, che eccellenza la sanità: 7 ospedali meneghini nella classifica dei migliori 200 al mondo

# La classifica ha premiato i migliori 200 ospedali al mondo per: accesso ai migliori esami, livello di assistenza, trattamenti più efficaci

L’ultima conferma dell’eccellenza della sanità milanese è arrivata da Newsweek, la prestigiosa rivista statunitense che nelle scorse ore ha pubblicato la graduatoria dei migliori 200 ospedali al mondo per i reparti di cardiologia, endocrinologia e oncologia.

La domanda che si sono posti gli esperti è stata: “Dove avrai accesso ai migliori esami, al più alto livello di assistenza e ai trattamenti più efficaci?” In base a questo hanno analizzato tutti i numeri in loro possesso e con “Statista”, elaboratore leader di dati sul mercato e sui consumatori, hanno stilato la classifica.

# In cardiologia 5 strutture ospedaliere tra le migliori

Alla voce cardiologia Milano fa la voce grossa, riuscendo a mettere cinque strutture tra le migliori 200 al mondo: il Monzino al 22esimo posto, il San Raffaele tre gradini più giù e il Policlinico San Donato al 30esimo. Nella graduatoria, stilata per ordine alfabetico oltre il 51esimo posto, sono entrati anche l’Humanitas e il Niguarda, che può vantare anche la posizione 47 nella top 100 generale.

# San Raffaele il più in alto in assoluto tra gli ospedali milanesi, al sesto posto, per l’endocrinologia. Per i tumori il migliore è lo Ieo all’11esimo

Secondo la “World’s Best Specialized Hospitals 2021” di Newsweek il riferimento meneghino per l’endocrinologia è il San Raffaele, che si piazza al sesto posto a livello mondiale per cure e servizi offerti. Molto bene anche i reparti oncologici: il primo a Milano è lo Ieo, che è 11esimo nel mondo. L’Istituto tumori si prende il 15esimo posto, mentre l’Humanitas si piazza al 25esimo e il Niguarda al 49esimo con il San Raffaele che chiude le presenze meneghine in classifica. In totale sono dunque sette gli ospedali meneghini tra i migliori 200 al mondo.

Fonte: Milano Today

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

  

Dopo i giudici francesi anche il TRIBUNALE DI MADRID boccia le misure del governo: chi non rispetta le norme anti-Covid non verrà sanzionato

0
Isabel Diaz Ayuso, presidente della città statodi Madrid che si è opposta al governo centrale (da: @isabeldiazayuso - instagram)

“Le misure imposte ledono i diritti e le libertà fondamentali”. In Spagna e Francia il potere giudiziario alza la voce contro le restrizioni imposte dai governi. Per primo si era preannunciato il TAR di Strasburgo che aveva bocciato l’obbligo di mascherine all’aperto imposto in alcune città della Francia. L’8 ottobre arriva anche la sentenza del Tribunale di Madrid che boccia le restrizioni anti Covid del Governo. Non sarà più considerato legittimo imporre sanzioni. Il potere giudiziario si farà sentire anche in Italia?
Leggi anche: Il Tribunale Amministrativo di Strasburgo si pronuncia sull’obbligo di mascherina all’aperto

Dopo i giudici francesi anche il TRIBUNALE DI MADRID boccia le misure del governo: chi non rispetta le norme anti-Covid non verrà sanzionato

# “Le misure imposte ledono i diritti e le libertà fondamentali”

Il Tribunale superiore di giustizia di Madrid contro le misure anti-coronavirus imposte dal ministero della Salute nella comunità di Madrid.

Secondo la Corte Superiore di Giustizia di Madrid il lockdown parziale imposto dal governo spagnolo alla capitale spagnola e ad altre nove città della provincia della Castiglia lede “i diritti e le libertà fondamentali”.

Chi non rispetterà le regole, dunque, non potrà essere sanzionato. Le misure sono entrate in vigore venerdì scorso comportano che chi non rispetterà le regole non potrà essere sanzionato.  

# La Presidente della città stato di Madrid si era opposta alle decisioni del governo centrale

Il numero dei contagi che nelle scorse settimane era aumentato fino a superare i 15.000 casi giornalieri, è sceso a 5.075 nuovi contagi nelle ultime 24 ore, con 76 nuovi decessi. Il maggior numero dei contagi delle ultime 24 ore si è verificato proprio a Madrid, con 2.325 nuovi casi. Al momento vi sono ricoverati in Spagna 1.568 persone in terapia intensiva. In Italia al momento sono meno di 400.

 

I conti non tornano: ITALIA PRIMA AL MONDO per LETALITÀ da Covid. Perché non si fa luce sui protocolli di cura?
CONTAGI in grande calo e ripresa ECONOMICA: la VITTORIA della SVEZIA (secondo Bloomberg e Financial Times)

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

  

Tegnell: “Spagna e Italia di nuovo colpite dal Covid, la Svezia no”. Proteste dall’Ambasciata italiana

0
Anders Tegnell ritratto nella metro di Stoccolma (credit: @gidstockholm - Instagram)

Anders Tegnell è per la Svezia l’equivalente del nostro Comitato Tecnico Scientifico. Epidemiologo tra i più quotati al mondo ha diretto la strategia di gestione del Covid in Svezia fin dal primo giorno seguendo dei principi opposti ai paesi più restrittivi, in particolare Spagna e Italia da lui spesso presi a riferimento come modelli negativi da cui prendere le distanze. Nella sua ultima intervista al quotidiano svedese Dagens Nyheter, Tegnell ha illustrato i risultati giudicati soddisfacenti per il paese scandinavo e, ancora una volta, ha menzionato i due paesi latini come metro di paragone per dimostrare che la situazione in Svezia è sotto controllo. Stavolta la sua frase ha innescato una dura presa di posizione dell’ambasciata italiana a Stoccolma. 

Tegnell: “Spagna e Italia di nuovo colpite dal Covid, la Svezia no”. Proteste dall’Ambasciata italiana

Pubblichiamo traduzione articoli di “The Local” – Italian ambassador criticises Tegnell over ‘second wave’ comments

# L’epidemiologo di stato svedese Tegnell: “Definirla una seconda ondata è troppo esagerato. Implica qualcosa di più grande come in Italia e in Spagna”

In un’intervista a Dagens Nyheter, Tegnell ha affermato che la Svezia a differenza di “Italia e Spagna” non sta vivendo una “seconda ondata” di coronavirus. Affermazione che secondo l’ambasciatore italiano “rischia di dare ai lettori un quadro falso della situazione in Italia“.

La dichiarazione di Tegnell era stata questa: “Definirla una seconda ondata è troppo esagerato. Ma è un segno di quello che si vede da qualche settimana ormai, che sta aumentando. Una seconda ondata implica qualcosa di più grande, che copre tutto il Paese, come in Italia e in Spagna. Abbiamo un aumento a Stoccolma che dovremmo assolutamente tenere d’occhio e prendere sul serio. Ma non è estremamente veloce e non ha interessato affatto il settore sanitario “.

La replica dell’ambasciatore italiana è che: “L’Italia sta attualmente assistendo a un aumento dei casi di coronavirus, come in Svezia, e in entrambi i Paesi i nuovi casi si concentrano in poche regioni. Anche il numero di ricoveri ha iniziato a salire, ma questa cifra, così come i decessi segnalati di recente, rimane bassa.”

# Il comunicato dell’ambasciatore italiano in Svezia Mario Cospito: “L’Italia non ha restrizioni troppo diverse da quelle svedesi, salvo l’obbligo delle mascherine”

Nel comunicato, l’ambasciatore Marco Cospito ha citato i rapporti del Centro europeo per il controllo delle malattie, dai quali risulta che nelle ultime due settimane i casi per 100.000 abitanti hanno raggiunto i 45 in Italia, contro i 57,6 della Svezia, i 319,3 della Spagna e i 246 della Francia. Il bilancio delle vittime per 100.000 abitanti è stato di 0,45 in Italia rispetto a 0,21 in Svezia, 3,4 in Spagna e 1,4 in Francia.

Cospito ha aggiunto: “L’Italia attualmente non ha restrizioni che differiscono in modo significativo da quelle svedesi (ad eccezione dell’uso di mascherine per la prevenzione delle infezioni) […] Vorrei sottolineare che gli ospedali in Italia attualmente non stanno subendo un aumento della pressione come conseguenza della nuova diffusione dell’infezione (la maggior parte delle persone infette viene messa in quarantena a casa) e che sia il governo che le autorità sanitarie sono pronte ad agire con nuove misure qualora la situazione epidemiologica dovesse peggiorare“.

# Le critiche di Tegnell all’Italia a Maggio

Non è la prima volta che l’ambasciata italiana critica i commenti dell’epidemiologo di Stato.

A maggio, Tegnell ha detto a Sveriges Radio: “Avevamo davvero pensato che in una società moderna e ricca in Svezia dovremmo essere in grado di proteggere i nostri anziani. [Abbiamo pensato che] non doveva essere come appariva in Cina, e forse anche l’Italia, dove hanno meno risorse per questo, ma che noi come società dovremmo essere in grado di gestirlo meglio “.

Fonte articolo: The Local

# L’intervista di Tegnell a settembre: “Alla fine, vedremo che differenza farà avere una strategia più sostenibile, che si può mantenere a lungo, invece della strategia di chiudere, aprire e chiudere più e più volte”

In un’intervista a Settembre all’emittente France-24, Ander Tegnell affermava: “Non abbiamo la recrudescenza della malattia che molti Paesi hanno. Alla fine, vedremo che differenza farà avere una strategia più sostenibile, che si può mantenere a lungo, invece della strategia di chiudere, aprire e chiudere più e più volte” ha aggiunto. Nel complesso nel Paese ci sono stati 5.895 decessi attribuiti al Covid-19 su 10 milioni di abitanti, lo stesso tasso di mortalità dell’Italia appena sotto lo 0,06% ovvero di deceduti  in proporzione alla popolazione, mentre la letalità è del 50% in meno rispetto al nostro Paese.

La dimostrazione di come gli svedesi siano riusciti a contenere la pandemia e salvare l’economia senza adottare misure restrittive e di ripartire da tempo senza paura di seconde ondate. Per questo motivo Tegnell ritiene che Spagna e Italia abbiano fin da subito adottato il metodo sbagliato, con lockdown a più riprese con l’obbiettivo di bloccare i contagi. Il contrario di quello che viene fatto per tutti i virus simil-influenzali, lasciandoli circolare tra i giovani e le persone di buona salute per arrivare a un livello di immunità di gregge. 
Gli ultimi dati confermano la ragione della critica che arriva dalla Svezia, dove non si registrano quasi più decessi e dove non si assistono a picchi di contagi come Italia, tranne le regioni come la Lombardia che potrebbe avere raggiunto una sorta d’immunità, secondo quanto ipotizza il Prof. remuzzi e degli studiosi danesi, o la Spagna che ha dovuto ripristinare il lockdown nella sua capitale.

Leggi anche:
I conti non tornano: ITALIA PRIMA AL MONDO per LETALITÀ da Covid. Perché non si fa luce sui protocolli di cura?
CONTAGI in grande calo e ripresa ECONOMICA: la VITTORIA della SVEZIA (secondo Bloomberg e Financial Times)

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

  

Nuove stime OMS: LETALITÀ Covid 0,14% (l’influenza stagionale è allo 0,10%)

0
Credits: globalist - Mike Ryan Oms

L’influenza ha un tasso di letalità medio dello 0,10%. Il vaiolo arrivava al 30%, l’Ebola può arrivare al 90%. L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, nelle sue ultime stime, alza di dieci volte il conto dei contagiati e pone il Covid per tasso di letalità prossimo all’influenza stagionale. Il tasso di letalità reale sarebbe dello 0,14%.

Nuove stime OMS: LETALITÀ Covid 0,14% (l’influenza stagionale è allo 0,10%)

Pubblichiamo estratti articolo di Silvia Turin per “Il Corriere della Sera” – “Contagiati uno su 10”. Per l’Oms i veri colpiti finora sono 770 milioni

# I contagiati reali sarebbe 770 milioni invece dei 35,5 milioni ufficiali

Il coronavirus avrebbe colpito il 10% della popolazione mondiale, circa 770 milioni di persone, contro i 35,5 milioni di casi Covid-19 confermati a livello globale. Lo ha detto lunedì (5 ottobre 2020 ndr) Mike Ryan il massimo esperto di emergenza dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “Le nostre migliori stime attuali ci dicono che circa il dieci per cento della popolazione potrebbe essere stata infettata da questo virus“. Che i casi reali di coronavirus siano più di quelli conteggiati è noto. Durante l’estate i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC) hanno affermato che la sottostima nel Paese probabilmente era arrivata al 90%. In Italia si era paventato ci fossero 10 volte i casi registrati, in realtà era 6-7 volte maggiore. La cifra prospettata dall’Oms, però, calcola 20 volte i casi ufficiali. Sembra un numero davvero alto, soprattutto se paragonato ai milioni di morti ufficiali, perché porterebbe la letalità del Covid a livelli simili di quelli dell’influenza, ma in ogni Paese colpito dal coronavirus i decessi sono stati molto di più.

Attraverso il suo ufficio stampa l’Oms ha chiarito al Corriere della Sera come è stato effettuato il calcolo:”L’Oms ha utilizzato la sieroepidemiologia per comprendere l’entità dell’infezione da Sars-Cov-2. La maggior parte degli studi dimostra che la sieroprevalenza sia inferiore al 10 per cento, ma gli studi sui lavoratori in prima linea e in alcune aree ad alta intensità stimano che sia superiore al 20%. La stragrande maggioranza del mondo, però, rimane a rischio” conclude la nota.

# Il commento di Matteo Villa ricercatore dell’Ispi “Con questi numeri sembrerebbe che la letalità sia minore” di quella reale “quasi pari a quella dell’influenza

Il ricercatore dell’Istituto per gli studi di politica internazionale Matteo Villa commenta lo l’analisi dell’Oms: “Potrebbero avere ipotizzato una diversa prevalenza per i Paesi africani, dove la popolazione è più giovane e meno controllata, il messaggio comunque è giusto: il 90 per cento della popolazione non è stata infettato e quindi l’immunità di gregge non è stata raggiunta. Quello che stona sono i rapporti numerici in proporzione ai decessi. Con questi numeri sembrerebbe che la letalità sia minore di quello che ormai ci dicono gli studi, circa quattro volte più bassa, quasi pari a quella dell’influenza

Fonte: Corriere della Sera

I tassi di letalità delle principali infezioni dimostrano come il coronavirus possa essere paragonato all’influenza e che non possa essere assimilato ad altre malattie o virus che hanno mietuto nella storia o mietono ancora oggi morti in tutto il mondo. Il vaiolo infatti arrivava al 30%, l’ebola può spingersi fino al 90%, la spagnola ha avuto un tasso di letalità del 2,5%, l’influenza si ferma all’0,1% e il coronavirus con lo 0,14% sarebbe molto vicino.

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

 

 

L’uso politico della scienza come una religione

0
il processo di Galileo

Pensiero del giorno

Il primo scienziato della storia viene considerato Galileo Galilei. Con lui rinasce la scienza. Rinasce perché la conoscenza si libera dalla religione che ne faceva un uso strumentale, quello per cui la scienza era uno strumento della fede, come diceva Tommaso d’Aquino.

A quei tempi compito dei rappresentanti della Chiesa era di cercare nella conoscenza chi e cosa fosse strumentale al dogma della religione, da cui discendeva il loro potere.
Gli stessi re, imperatori o uomini di potere usavano la religione come legittimazione per esercitare un potere assoluto sul popolo.

Il ruolo che aveva la religione per la politica oggi ce l’ha la scienza.

Nell’epoca moderna la scienza ha sostituito la religione come luogo dove i cittadini trovano le risposte alle loro domande e alle loro paure. In passato più il popolo aveva paura più si rifugiava nella religione. Poi lo ha fatto nella scienza. Oggi si rifugia nei politici. 

Questo perchè la politica si sta appropriando della scienza utilizzandola per giustificare le proprie decisioni e il proprio potere.

La dimostrazione è che ci sono governi che in nome della scienza adottano comportamenti opposti.

In nome della scienza ci sono paesi che hanno imposto il lockdown, mascherine obbligatorie e restrizioni alle libertà dei cittadini. Ma sempre in nome della scienza ci sono stati altri paesi che hanno invece lasciato libero il virus di circolare senza restrizioni o, perfino, senza nemmeno raccomandare l’uso delle mascherine. Decisioni opposte ma prese sempre in nome della scienza. 

La scienza si sta religiosizzando per essere strumento di potere e questo rischia di distruggerla, riportando la civiltà umana nel buio medievale.

Rischiano di distruggerla perchè trattare la scienza come religione significa attribuirle il dogma della verità. Ma la “verità scientifica” è un ossimoro perché la verità è quanto più distante dalla scienza e dal metodo scientifico: il metodo scientifico funziona perché fa delle affermazioni che possano essere sempre falsificabili, perché attraverso la falsificazione si può avere l’evoluzione del pensiero scientifico.

Se le cose procedono in questo modo bisognerà individuare un giorno un nuovo termine per distinguere il pensiero autenticamente scientifico da quello strumentalizzato dalla politica.

“Eppur si muove” [Attribuita a Galielo. In realtà è stata inventata da Giuseppe Baretti]

Qui trovi tutti i pensieri del giorno (clicca)

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

 

 

MILANO in MUSICA: le 10 canzoni più belle dedicate a Milano (con i Video)

0
Credit: Paolo Liaci (c)

Frutto di un delirio serale arrivato dopo un litigio familiare e mezza bottiglia di rosso corposo…10 + 1 canzoni che hanno Milano come protagonista.

MILANO in MUSICA: le 10 canzoni più belle dedicate a Milano (con i Video)

#1 Milano, Lucio Dalla – Il tributo dell’indimenticabile artista bolognese

 

Nel 1979 compresa nel meraviglioso LP “Dalla” l’omonimo compianto cantautore componeva un testo struggente nel quale sottolineava l’internazionalità e la stranezza di riuscire a racchiudere un mondo in sé. Anche se non completamente compresa rimane una metropoli nella quale vale sempre la pena andare e viverci. Un tributo di un genio

#2 Milano, Irama – Una giovane passione all’ombra della Madunina

 

Un artista emergente che ambienta a Milano una bella storia d’amore mentre nel filmato scorrono immagini di una città luminosa e estremamente vivibile. Una giovane passione all’ombra della Madunina.

#3 Milano e Vincenzo, Alberto Fortis – Il riscatto di un incompreso

 

Da sottolineare come Fortis, nativo di Domodossola, sia giunto a Milano dopo i vent’anni. Nata da un dissidio avuto con un discografico romano il testo è pregno di rancore verso Roma ma è chiaramente uno sfogo verso una persona che non ha apprezzato e compreso l’estro di un artista che proprio con il suo album d’esordio raggiungeva cifre record di vendite. Inclusa nell’LP anche “Il Duomo di notte”. Il riscatto di un incompreso.

#4 Un romantico a Milano, Baustelle – Un pezzo di storia

 

Con un video che ha vinto alcuni premi i Baustelle dedicano questa canzone a Luciano Bianciardi, intellettuale e uno dei protagonisti della nascita della Feltrinelli. Un tributo ad un massimo esponente della cultura del dopoguerra che a Milano e grazie a Milano ha dato il meglio di sé. Un pezzo di storia.

#5 Innamorati a Milano, Memo Remigi – Un classico

 

Una ballata che spiega come sia inconsueto coniugare amore e la città meneghina. Portata al successo anche da Ornella Vanoni che porta con sé il soprannome della Cantante della mala milanese è un motivo orecchiabile che sistematicamente salta fuori ogni qual volta si parla di musica dedicata a Milano. Un classico.

#6 Il Duomo di Milano, Enzo Jannacci – Una perla nascosta

 

Una struggente visione della sua amata città, un commovente testo che descrive il lato più cupo e interiore della metropoli. Per uno straordinario artista che ha saputo parlare di barboni, ladri “del lella”, di molte caricature tipiche questa è una faccia meno visibile e forse più sentita. Una piccola perla nascosta.

#7 Milano, Alex Britti – Un atto d’amore da un romano doc

 

Eccelso chitarrista prima che cantautore Britti scava nei palazzi, negli appartamenti alla ricerca di spezzoni di vita. Una città come tante ma anche unica perché estremamente aperta al punto di poter “sentire l’odore del mare”. Completa la ballata un assolo di chitarra acustica da brividi. Un atto d’amore da un romano doc.

#8 Luci a San Siro, Roberto Vecchioni – Un evergreen

 

Un altro mostro sacro della musica milanese in uno dei suoi componimenti più celebri. Nostalgia di una gioventù che non c’è più e di quelle cose che caratterizzavano gli anni 70 compresa la nebbia. Anche se non direttamente dedicata al Biscione i tifosi nerazzurri (quali Vecchioni) amano sentirla suonare nelle occasioni importanti. Un evergreen.

#9 Paninaro, Pet Shop Boys – Internazionali

 

Dedicata alla moda degli anni 80, quella dei paninari nata a Milano e sviluppatasi ovunque, il pezzo dance ha portato alla ribalta un certo modo di vestirsi che era tipico dei simpatizzanti di destra erroneamente chiamati così per il fatto che frequentassero i fast food mentre prendono origine da “Il Panino”, storico locale in Piazzetta Liberty ora sostituito da uno dei tanti “Panino Giusto” presenti in città. Internazionali.

#10 Il ragazzo della via Gluck, Adriano Celentano – Un pezzo da libri di storia

 

A ricordo di una Milano che non c’è più e di ciò che ruotava intorno Celentano e parte del suo Clan hanno scritto un brano memorabile, una carrellata nostalgica vista da una famiglia di emigranti che riporta in vita gli angoli ormai dimenticati di una metropoli che ha fagocitato realtà adesso inimmaginabili. Da studiare nei libri di storia.

#10+1 Torn – Ava Max

Sebbene non abbia Milano come soggetto della canzone la celebre star della musica nativa di Milwaukee ha ambientato il video della sua hit proprio a Milano in una veste molto gothic. Comunque la si veda “Milan l’è semper bèla”.

ROBERTO BINAGHI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

 

🔴 Mascherine e regole anti Covid a Milano: le nuove norme definite dal governo

0
Cerdits: ilpost.it

Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni finalmente reso il consiglio dei ministri ha approvato il nuovo Dpcm per contenere l’epidemia da Covid-19. Ancora non completamente chiara la questione “obbligo mascherine all’aperto”. Ma vediamo cosa recita il nuovo DPCM. Insieme alle norme anti-contagio, il Governo ha approvato anche la proroga dello Stato di emergenza fino al 31 gennaio 2020.

🔴 Mascherine e regole anti Covid a Milano: le nuove norme definite dal governo

In sostanza la norma varata oggi proroga il precedente Dpcm con le norme anti contagio che erano in vigore al 15 ottobre, ma stabilisce l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto se in presenza di persone non conviventi. Si tratta di un Dpcm-ponte che resta in attesa di un nuovo provvedimento da varare a breve per prorogare le disposizioni ed eventualmente stabilirne di nuove.

Per chi viola le disposizioni sulle mascherine all’aperto: multe dai 400 ai 1000 euro

Il nuovo Dpcm introduce “l’obbligo di avere sempre con sé, dispositivi di protezione delle vie respiratorie, con possibilità di prevederne l’obbligatorietà dell’utilizzo nei luoghi al chiuso accessibili al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, e in tutti i luoghi all’aperto allorché si sia in prossimità di altre persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli anti-contagio previsti per specifiche attività economiche, produttive e sociali, nonchè delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”.

Fonti del governo secondo l’Ansa hanno chiarito che l’obbligo di indossare la mascherina varrà “in tutti i luoghi all’aperto ad eccezione dei casi in cui sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento” da altre persone.

Esenzioni dall’obbligo di mascherina:

– I soggetti che stanno svolgendo attività sportiva;
– I bambini di età inferiore ai sei anni;
– I soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché coloro che per interagire con i predetti versino nella stessa incompatibilità.

Pertanto dovrebbe essere consentito, ad esempio, stare all’aperto senza mascherina purché soli o con un convivente, distanti almeno due metri da altre persone, anche se si dovrà attendere la nuova versione del DPCM per chiarire questo aspetto.

Resta l’obbligo di mascherine al chiuso. Si attende di sapere se verranno confermate le esenzioni per teatri, cinema e luoghi di spettacolo dove si può assistere al proprio posto senza mascherina purchè distanziati dagli altri. 

Oltre all’obbligo di mascherina all’aperto, il dpcm del 7 ottobre 2020 dovrebbe prevedere l’obbligo del tampone per chi rientra da Gran Bretagna, Olanda, Belgio e Repubblica Ceca. Misura che va ad aggiungersi a quella già prevista per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta, Spagna, oltre che da Parigi e altre sette regioni della Francia.

Continua la lettura con: Mascherine in Europa: i tre approcci

 

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

 

TURISMO in PICCHIATA: Lombardia, Veneto e Toscana le più colpite. E Trenitalia annulla il diretto tra Milano e la Costa Azzurra

0
Stazione Centrale

Persi 16 miliardi di spesa turistica: la metà tra Lombardia, Veneto e Toscana. Il conto più salato per il Covid lo pagano queste tre regioni.

211 milioni di entrate comunali in meno per Milano e per la Lombardia 6,6 milioni di arrivi e 16,4 milioni di presenze in meno rispetto allo scorso anno. Il richiamo del presidente dell’Istituto Demoskopika che ha condotto l’analisi: “Il governo decida se il turismo è davvero un settore strategico per la propria economia“. Altra mazzata sulle connessioni di Milano arriva da Trenitalia: da inizio 2021 verrà eliminato il collegamento diretto tra Milano e Marsiglia.

TURISMO in PICCHIATA: Lombardia, Veneto e Toscana le più colpite. E Trenitalia annulla il diretto tra Milano e la Costa Azzurra

# Sono 5 i sistemi turistici regionali più colpiti: Veneto, Lombardia, Toscana, Lazio e Sicilia

La stima dell’Istituto Demoskopika segnala come siano 5 i sistemi turistici regionali più colpiti dalle conseguenze del Covid: Veneto, Sicilia, Toscana, Lombardia e Lazio, con il Veneto in testa anche per il decremento  della spesa turistica a 3.272 milioni di euro. Infatti con un tasso di internazionalizzazione pari al 65,3%, avrebbe ridotto gli arrivi di 9,3 milioni (-63,3%), rispetto al 2019 e le presenze di 35,6 milioni (-65,1% rispetto al 2019). Al secondo posto in valore assoluto, la Lombardia con una contrazione pari a 6,6 milioni di arrivi (-55,8%), e 16,4 milioni di presenze ( -57,4%, Toscana con una riduzione pari a 6,1 milioni di arrivi (-59,2%) e 21,7 milioni di presenze (-60,7%), Lazio con una riduzione pari a 4,8 milioni di arrivi (-54,7%) e 15,2 milioni di presenze (-55,8%) e l’Emilia Romagna con una riduzione pari a 4,6 milioni di arrivi (-52,4%) e 18,1 milioni di presenze (-55,6%). (…)

Il Veneto, è in testa anche per il decremento stimato della spesa turistica: 3.272 milioni di euro. Seguono, con sforbiciate rilevanti dei consumi in “viaggi e vacanze”, Toscana con 2.130 milioni, Lombardia con 1.784 milioni, Emilia-Romagna con 1.609 milioni, Lazio con 1.513 milioni e Trentino Alto Adige con 1.165 milioni.

# Bruciati 16 miliardi di spesa turistica, la metà tra Veneto, Toscana e Lombardia. Il presidente di Demoskopika “Il governo decida se il turismo è davvero un settore strategico per la propria economia”

Nel 2020 già bruciate 173,5 milioni di presenze e oltre 48 milioni di arrivi con una contrazione rispettivamente del 52,5% e del 51,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In picchiata anche gli incassi comunali dell’imposta di soggiorno: oltre 211 milioni di euro. Sforbiciata di ben 16 miliardi di euro di spesa turistica, con quasi la metà, pari a 7,2 miliardi, concentrata in Veneto, Toscana e Lombardia che presentano un tasso di internazionalizzazione dei sistemi turistici ben al di sopra del 50%.

Fonte: Tgcom24

# Milano sempre più isolata: dopo la soppressione dei treni notturni per Parigi, arriva quella dei collegamenti giornalieri con Nizza e Marsiglia

Altra notizia negativa per Milano, il suo turismo e il suo ruolo di attrazione internazionale, visto il continuo taglio dei collegamenti con il resto d’Europa, dopo la recente cancellazione dei voli di Alitalia da Malpensa e la soppressione dei treni notturni per Parigi.

I treni Thello che collegavano Milano e Marsiglia, passando da Monaco e Nizza, non effettueranno più corse a partire dal 2021. In un comunicato il sindacato CFDT ha dichiarato: “La società Thello, filiale al 100% di Trenitalia, si appresta a cessare l’attività dei treni diurni creata nel 2014 e costituita da tre viaggi di andata e ritorno quotidiani tra Marsiglia, Nizza e Milano”.  Dopo uno stop totale dei tragitti durante il lockdown, il traffico era progressivamente ripartito e anche se le partenze non avvenivano più da Marsiglia e il collegamento Nizza/Milano veniva effettuato solo due volte al giorno, si ipotizzava un esito differente della vicenda.

Fonte articolo: Monaco Tribune

Leggi anche: MILANO ISOLATA: soppresso treno notturno MILANO-PARIGI, dopo i voli MALPENSA-FIUMICINO

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

 

Obbedire è un valore?

0
"Ho ubbidito agli ordini" (processo di Norimberga)

Pensiero del giorno

Seguire le regole o le leggi non esime le persone dalla responsabilità sugli atti compiuti.

Nel Processo di Norimberga per la prima volta nella storia sono state punite delle persone, fino alla condanna a morte, per avere ubbidito a degli ordini e a delle leggi nazionali. Questo ha posto un precedente importante sul concetto di obbedienza.

Poiché nella nostra società viene considerato esistente il libero arbitrio, le persone sono responsabili delle loro scelte indipendentemente dalle leggi in vigore nel loro paese. Anche perché spesso quello che è lecito in un paese non lo è in un altro.

Sta al singolo valutare, prima di seguire un ordine o obbedire a una legge, se questa è compatibile con la legge morale e i principi generali della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.

“Credereobbedirecombattere” (art. 4 dello Statuto del Partito Nazionale Fascista)

Qui trovi tutti i pensieri del giorno (clicca)

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

 

 

“Il VIRUS va fatto CIRCOLARE”. oltre 5.000 MEDICI internazionali FIRMANO per il ritorno alla vita normale

0

Una dichiarazione firmata da oltre 5.000 medici e scienziati a cui si aggiungono 52.000 cittadini chiede di lasciare che giovani e adulti in buona salute ritornino a una vita normale. L’unico modo ormai per sconfiggere il virus sarebbe quello di costruire l’immunità al virus attraverso lo sviluppo di anticorpi naturali come avviene per tutte le infezioni virali altamente infettive, continuando a proteggere in maniera adeguata unicamente le persone vulnerabili, ossia i molto anziani o chi è affetto da gravi patologie. Mantenere le misure restrittive fino a quando un vaccino non sarà disponibile causerebbe conseguenze irreparabili, con danni sproporzionati ai meno privilegiati. Il documento è la Great Barrington Declaration. 

“Il VIRUS va fatto CIRCOLARE”. oltre 5.000 MEDICI internazionali FIRMANO per il ritorno alla vita normale

Pubblichiamo traduzione della lettera firmata a Great Barrington nel Massachusetts, “The Great Barrington Declaration”

# Le politiche anti Covid stanno producendo effetti devastanti sulla salute pubblica 

In qualità di epidemiologi di malattie infettive e scienziati della salute pubblica, nutriamo gravi preoccupazioni per gli impatti dannosi sulla salute fisica e mentale delle politiche anti COVID-19 prevalenti e raccomandiamo un approccio che chiamiamo “Protezione mirata”. Provenienti sia da sinistra che da destra e da tutto il mondo, abbiamo dedicato la nostra carriera alla protezione delle persone. Le attuali politiche di lockdown stanno producendo effetti devastanti sulla salute pubblica a breve e lungo termine. I risultati (per citarne alcuni) includono tassi di vaccinazione infantile più bassi, peggioramento degli esiti delle malattie cardiovascolari, meno screening per il cancro e deterioramento della salute mentale – che porta a una maggiore mortalità in eccesso negli anni a venire, con la classe lavoratrice e i membri più giovani della società che portano il peso più pesante. Tenere gli studenti fuori dalla scuola è una grave ingiustizia.

# Il nostro obiettivo dovrebbe essere di ridurre al minimo la mortalità e i danni sociali fino a raggiungere l’immunità di gregge

Mantenere queste misure in atto fino a quando un vaccino non sarà disponibile causerà danni irreparabili, con danni sproporzionati ai meno privilegiati. Fortunatamente, la nostra comprensione del virus sta crescendo. Sappiamo che la vulnerabilità alla morte per COVID-19 è più di mille volte maggiore negli anziani e negli infermi rispetto ai giovani. In effetti, per i bambini, COVID-19 è meno pericoloso di molti altri danni, compresa l’influenza. Man mano che l’immunità cresce nella popolazione, il rischio di infezione per tutti, compresi i più vulnerabili, diminuisce. Sappiamo che tutte le popolazioni alla fine raggiungeranno l’immunità di gregge – cioè il punto in cui il tasso di nuove infezioni è stabile – e che questo può essere aiutato da (ma non dipende da) un vaccino. Il nostro obiettivo dovrebbe quindi essere quello di ridurre al minimo la mortalità e i danni sociali fino a raggiungere l’immunità di gregge.

# L’approccio di “Protezione mirata”: lasciar vivere normalmente chi ha un rischio di morte basso, per costruire l’immunità al virus attraverso l’infezione naturale, proteggendo meglio coloro che sono al massimo rischio

L’approccio più compassionevole che bilancia i rischi e i benefici del raggiungimento dell’immunità di gregge, è quello di consentire a coloro che hanno un basso rischio di morte di vivere normalmente la loro vita per costruire l’immunità al virus attraverso l’infezione naturale, proteggendo meglio coloro che sono al massimo rischio. Chiamiamo questa protezione mirata. L’adozione di misure per proteggere i vulnerabili dovrebbe essere l’obiettivo centrale delle risposte di salute pubblica al COVID-19.

A titolo di esempio, le case di cura dovrebbero utilizzare personale con immunità acquisita ed eseguire frequenti test PCR di altro personale e di tutti i visitatori. La rotazione del personale dovrebbe essere ridotta al minimo. I pensionati che vivono a casa dovrebbero farsi consegnare generi alimentari e altri generi di prima necessità. Quando possibile, dovrebbero incontrare i membri della famiglia all’esterno piuttosto che all’interno. È possibile attuare un elenco completo e dettagliato di misure, compresi gli approcci alle famiglie multigenerazionali, che rientra nell’ambito e nelle capacità dei professionisti della sanità pubblica.

# Le azioni da implementare: semplici misure igieniche per i meno vulnerabili al fine di ridurre soglia dell’immunità di gregge, riaprire scuole e attività extrascolastiche, stop al lavoro da casa e ripartenza attività sportive e culturali 

Coloro che non sono vulnerabili dovrebbero essere immediatamente autorizzati a riprendere la vita normalmente. Semplici misure igieniche, come lavarsi le mani e restare a casa quando si ammalano, dovrebbero essere praticate da tutti per ridurre la soglia di immunità di gregge. Le scuole e le università dovrebbero essere aperte all’insegnamento in presenza. Le attività extrascolastiche, come lo sport, dovrebbero essere riprese. I giovani adulti a basso rischio dovrebbero lavorare normalmente, piuttosto che da casa. Dovrebbero aprire ristoranti e altre attività. Le arti, la musica, lo sport e altre attività culturali dovrebbero riprendere. Le persone più a rischio possono partecipare se lo desiderano, mentre la società nel suo insieme gode della protezione conferita ai più vulnerabili da coloro che hanno costruito l’immunità di gregge.

Fonte: Great Barrington Declaration

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato

PAZIENTI Covid da NAPOLI all’ospedale in FIERA? La LOMBARDIA dice sì

0
ospedale in fiera

L’allarme Covid si è spostato nelle regioni del Sud, in particolare in Campania che registra da oltre due settimane il più alto tasso di crescita di contagi in Italia. Nella Regione divampa la polemica: perchè il governatore si è concentrato a lanciare messaggi contro i suoi cittadini invece di potenziare gli ospedali della sua regione? Già, perchè ai primi malati alcuni ospedali sono già in affanno. Per evitare che si diffondano queste informazioni De Luca pare che stia intervenendo sui direttori sanitari per non far trapelare notizie pericolose sul suo operato, come riportano alcune testate. Per sua fortuna arriva in soccorso la Lombardia. Se il governo dovesse chiedere disponibilità di letti di terapia intensiva ad altre regioni per la Campania, sia Fontana che Gallera hanno espresso piena disponibilità anche all’utilizzo dell’ospedale in fiera realizzato ad hoc per l’emergenza. 

PAZIENTI Covid da NAPOLI all’ospedale in FIERA? La LOMBARDIA dice sì

 

# “Se ci sarà bisogno Regione Lombardia sarà a disposizione”

Pazienti Covid provenienti dall’ospedale Cotugno di Napoli nella struttura realizzata in Fiera Milano? Il Governatore lombardo Attilio Fontana commenta l’eventualità, come riporta Affaritaliani.it, in caso di esaurimento dei posti letto nel nosocomio campano: “Aspettiamo che il governo ce lo chieda. Diciamo che l’ospedale in Fiera e’ efficiente a tutti gli effetti. Basta che ci sia una necessita’ e noi lo potremo utilizzare in qualunque momento“.

L’assessore regionale Giulio Gallera, sulla stessa domanda, ha aggiunto che: “Noi abbiamo i nostri 17 hub, che sono ospedali per le malattie infettive, che sono in grado di accogliere fino a 150 posti, dal 151esimo in poi scattano i due ospedali in Fiera, Milano e Bergamo. Se ci sara’ bisogno Regione Lombardia sara’ a disposizione. Nel periodo peggiore noi abbiamo spostato pazienti in Sicilia, in Puglia, oltre che all’estero, se servirà, saremo a disposizione“.

Fonte: “Affaritaliani” – Pazienti Covid da Napoli in Fiera? Fontana: “Se Roma ce lo chiede, ci siamo”

# Intanto De Luca è sotto attacco. Perché invece dei lanciafiamme contro i cittadini non ha potenziato gli ospedali? O’ sceriffo replica imponendo il silenzio stampa ai direttori sanitari

Documento Regione Campania rapporto con i media

Il 6 ottobre a due troupe di tv nazionali fuori dall’ospedale Cotugno di Napoli per raccontare la fase di impennata dei contagi Covid è stato vietato l’accesso e alla troupe del Tg3 Regionale Campania che da mesi staziona in un’area riservata nei pressi dell’ospedale è stato comunicato di andarsene. Un fatto mai successo dall’inizio delle pandemia ed è la conseguenza di una nota protocollata dai responsabili dell’unità di crisi campana che impone il silenzio stampa: “È pertanto inibito a tutti gli organi aziendali rilasciare informazioni e interviste o intrattenere collaborazioni con i predetti organi senza espressa autorizzazione di questa unità di crisi“. I dirigenti sanitari devono avere il via libera dagli uomini di Vincenzo De Luca, per comunicare come stanno le cose sul Covid in Campania. La Regione ha annunciato anche che nominerà un referente unico nei rapporti con la stampa.

Il motivo è presto detto: in Campania si registra ancora il tasso più alto di contagi, al +2,7%, mentre la Lombardia tanto attaccata dal presidente De Luca è ormai stabile allo 0,3%. Crolla quindi l’unico elemento fondante della vittoria alle ultime elezioni regionali ovvero quello della narrazione vittoriosa sul Covidabbiamo fatto un miracolo“,”Campania a testa alta“; «Ci siamo mossi prima di tutti». A quanto pare non è servito fare lo sceriffo contro la movida o voler chiudere l’ingresso ai cittadini delle altre parti d’Italia. Ora la preoccupazione fortissima della Regione Campania è non tanto sul numero dei contagi, ma su quello dei posti letto liberi, per i quali De Luca è il primo responsabile per non avere potenziato il numero di letti disponibili per il ricovero normale e di terapia intensiva.

La Regione Lombardia dimostrerà come al solito la sua solidarietà, al contrario di quanto mostrato nei suoi confronti dal governatore campano.

Fonti: Affaritaliani e Fanpage

Leggi anche:
🔴 De Luca: “Obbligo mascherine all’aperto”. In Campania il più alto tasso di crescita dei contagi. In Lombardia il più basso
CONTAGI record in CAMPANIA: De Luca, e ora come la mettiamo?

MILANO CITTA’ STATO

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul  #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong   #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

SOSTIENI MILANO CITTÀ STATO

Sostieni Milano Città Stato


TLAPSE | Your Project in Motion