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I PRIMI EVENTI DELL’ANNO: gli appuntamenti da non perdere dal 9 al 13 gennaio (#To-DO Milano)

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Teresa Mannino - Credits: TicketOne

Con il ritorno dalla pausa natalizia, arriva l’appuntamento con i primi eventi del 2023 in città (e non solo)

I PRIMI EVENTI DELL’ANNO: gli appuntamenti da non perdere dal 9 al 13 gennaio (#To-DO Milano)

#Sommario

#Lunedì 9/01: le nozze d’oro di Giorgio Conte con la sua arte

Giorgio Conte – Credits: Franco Parenti
  • ReA! Kids: arriva a Milano il format per bambini che unisce teatro, laboratorio, gioco e divertimento, sviluppati su date multiple. Appuntamento alle 17.30 al Campo Teatrale di via Casoretto 41, altre info QUI.
  • Bagni arcobaleno: Giorgio Conte racconta i suoi 50 anni di carriera, in uno spettacolo composto da letture, aneddoti, canzoni e proiezioni. In scena al Franco Parenti di via Pierlombardo 14, alle ore 20.30.
  • Marco Albonetti e l’Orchestra Filarmonica Italiana: alla Sala Verdi, la Filarmonica Italiana fa da cornice al sassofonista Albonetti. In occasione del trentennale della scomparsa di Astor Piazzolla, un programma dedicato al grande autore argentino, alle 20.45 in via Conservatorio 12.
  • Bookswap: scambio di libri, per farli tornare a nuova vita, alla sede dell’associazione Il Tassello, via Don Minzoni a Saronno. Swap con inizio alle ore 21.00.

#Martedì 10/01: il ritorno di Raffaele Kohler, a teatro con Dragon Ball e Teresa Mannino, concerto di Lucinda Williams

Teresa Mannino – Credits: TicketOne
  • Raffaele Kohler Swing Band: a Cascina Cuccagna, nel cuore di Porta Romana, Kohler e la sua Swing Band sono i protagonisti del Jazz in Cascina. Due spettacoli: alle 19.30 con l’aperitivo o alle 21.30 con la cena.
  • Omaggio ai Queen a lume di candela: doppio spettacolo al Teatro Gerolamo di piazza Beccaria, in compagnia di Federica Badalini al pianoforte e Loris Rossi al violoncello. Appuntamenti alle 19.30 e alle 21.30.
  • Processo Galilei: 3 episodi che narrano la vita del padre della scienza moderna, dalle tavole del palcoscenico del Piccolo Teatro Strehler, in Largo Greppi 1. Debutto alle ore 19.30, in replica fino al 15/01.
  • Hokuspokus: la Familie Flöz è sul palco del Teatro Menotti (nell’omonima via), con il proprio standard interpretativo. Improvvisazione all’inizio e poi il racconto che abbandona la parola e lascia lo spazio alla musica e alla manipolazione di immagini e luci. In replica fino al 15 gennaio, sipario ore 20.30.
  • Lolita, Reading & Music: la fuga senza speranza di Humbert Humbert e le sue perversioni, con la lettura e l’interpretazione di Paolo Calabresi, accompagnato dalla musica di Violetta Zironi. Sipario alle 20.30 al Teatro Carcano in Porta Romana.
  • Frank McComb: virtuoso delle tastiere e grande pianista, McComb è sul palco del Blue Note di via Pietro Borsieri 14. Il concerto inizia alle 20.30.
  • Portatori Sani di Stand Up: serata di avvicendamenti sul palco dello Zelig Cabaret, in viale Monza 140. Dalle 21.00 è staffetta non-stop tra alcuni dei protagonisti più divertenti della stand up comedy.
  • Amore e informazioni: la drammaturgia di Caryl Churchill in prima nazionale all’Elfo Puccini di corso Buenos Aires 33. In scena fino al 29 gennaio, interpretato da Corinna Agustoni, Mauro Barbieroed Elena Callegari, per la regia di Marina Bianchi. Spettacolo alle 21.00.
  • Vegetà è morto (e l’ho ucciso io): la voce di uno dei personaggi di Dragon Ball è di Gianluca Iacono, che si “ribella” ai personaggi da lui doppiati. Per la regia di Nicola Nocella al Teatro Martinitt di via Pitteri 58, alle ore 21.00 e in replica anche mercoledì 11.
  • Max Prandi Vintage Trio: riapre all’insegna del blues il Mare Culturale Urbano, nella cornice di Cascina Torretta in via Gabetti 15. Tutti sul palco alle 21.30.
  • Teresa Mannino: tra irriverenza e improvvisazione, arriva al Teatro Manzoni l’artista palermitana, con lo spettacolo Il Giaguaro Mi Guarda Storto. In scena fino a domenica 22 gennaio.
  • Lucinda Williams: unica data italiana per la cantautrice americana, che porta le sue ballate sul palco del Teatro Lirico – Giorgio Gaber, alle ore 20.45.

#Mercoledì 11/01: si gioca al buio

Tributo a Valerio Negrini – Credits: Milano Pocket
  • Volevo scrivere una poesia, invece ho fatto una torta: è il titolo del libro di Grace Paley. Nel centenario della sua nascita, c’è una lettura, con aperitivo e torte salate, presso il bar Mosso, di via Mosso al Parco Trotter. Appuntamento alle 18.00.
  • Tre modi per non morire: Baudelaire, Dante, i Greci portati in scena da Toni Servillo al Piccolo Teatro Studio – Melato, in giorni diversi fino al 22 gennaio.
  • Tributo a Valerio Negrini: una serata di prestigiosi omaggi ad uno dei fondatori dei Pooh, autore di tutti i successi del gruppo. Al Teatro Pime di via Mosè Bianchi 94, fuoriclasse della musica si avvicenderanno per una serata di beneficienza ad un ente a cui Negrini era molto legato. Sipario alle ore 21.00.
  • Giochi di ruolo al buio: presso la sede di Dadi Ducali, in via Pisani 1 a Vigevano, si entra alle 21.00, ci si siede e si gioca un GdR al buio.
  • MTG Pauper: si gioca anche al Labirinto di Bollate, in via Donadeo 7. In programma il torneo di MTG Companion, a partire dalle 21.15. Continua venerdì 13 alle ore 21.00 con MTG Modern.

#Giovedì 12/01: Riccardo III, un attentato e strani misteri ambientati a Milano

Jack Savoretti – Credits: Billboard Italia
  • Casa è…: mostra collettiva d’arte contemporanea che sviluppa un percorso attraverso l’interpretazione del concetto di abitazione e focolare, visti da numerosi artisti. Apre alle 18.30 presso Spazio HUS, in via San Fermo 19.
  • Born in the first light of the morning: aperta fino a domenica la mostra personale di Dineo Seshee Bopape. L’artista sudafricano è noto per creare con materiali organici, ed è ospite del Pirelli Hangar Bicocca.
  • Family: a Modern Musical Tragedy: nuova opera di Gipo Gurrado, che torna con canzoni ironiche e coreografie surreali, a raccontare una classica famiglia che riserva acidità e sorpresa sapientemente equilibrate. Al Teatro Fontana di via Boltraffio 21, fino al 29/01, alle ore 20.30.
  • Lo Sboom: monologo diretto e interpretato da Paolo Rozzi, che arriva a Milano col preciso intento di far saltare in aria uno dei simboli del potere, un grattacielo. Viene inesorabilmente inghiottito dalla città e lo ritroviamo al Teatro Oscar di via Lattanzio 58, fino a sabato 14 compreso. Spettacolo alle 20.30.
  • Riccardo III, invito a corte: feroci delitti e inconfessabili progetti, tratti dalla tragedia di Shakespeare, in scena al Pacta Salone fino a domenica 15. In via Ulisse Dini alle 20.45.
  • Chi siamo noi per giudicare? Serata di comicità e gara di magia allo Zelig di viale Monza 140. Serata dedicata ai nuovi protagonisti, ma in compagnia del Mago Forest, Raul Cremona e Marco Santin, alle 21.00.
  • Passanti: frecciate velenose in una placida stand-up comedy, sono gli ingredienti di uno dei protagonisti emergenti del genere milanese, Amedeo Abbate. Unica data al Teatro Martinitt di via Pitteri, alle ore 21.00.
  • A casa allo zoo: feroce ironia e sarcasmo dilaniante, per due opere che Edward Albee ha ricostruito in un unico spettacolo teatrale. Con la regia di Bruno Fornasari, interpretato da Tommaso Amadio, Valeria Perdonò e Michele Radice al Teatro Filodrammatici alle 20.30, in replica fino al 29/01.
  • Jack Savoretti: torna la voce ruvida e profonda dell’artista anglo-italiano, che propone al pubblico il suo omaggio allo stile europeo anni ’60 e ’70. Euronomia è al Teatro degli Arcimboldi alle ore 21.00
  • Frigor Mortis: i misteri di una strana casa di Milano, in cui abitano due vecchie sorelle, sono in scena al Teatro Da Vinci di via Ampere 1. Repliche fino a domenica 22 gennaio, per la regia di Marco Rampoldi.

#Venerdì 13/01 (orario diurno e pre serale): il Padel mondiale si raduna a Milano

  • Padel – Credits: IGfotojonas, Pixabay

    Padel Trend Expo: In esclusiva a Milano, 3 giorni in compagnia degli operatori provenienti da tutto il mondo. Il Padel monopolizza la scena fino a domenica 15 gennaio compresa, all’Allianz MiCO di viale Scarampo, dalle 9.00 alle 18.00.

  • Mi-Lo | Innovazione, Sviluppo, Tradizione: il governo Meloni a seminario (per due giorni) su Milano al centro dello sviluppo del Sistema Lombardia e del sistema italia. Dalle ore 11.00 presso l’auditorium Testori di piazza Città di Lombardia.
  • Art Aperitivo: appuntamento di 3 ore per dipingere e assaggiare. Un laboratorio di pittura organizzato da Ma Ma Che Buono di via Lorenteggio 5, accompagnato da un calice di vino a scelta e gustosi salatini. Inizio alle ore 12.00.
  • Mille Volti: apertura della mostra personale della collezione di Enrico Rovelli, imprenditore del settore musicale. Debutto alle ore 19.00 presso la Galleria Cael, di via Tenca 11.

Appuntamento a giovedì 12 per gli eventi del week end!

Continua la lettura con: Le più CALDE NOTTI di Milano: i LOCALI HOT

LAURA LIONTI

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LIVIGNO, “NOVAX LAND”: solo il 2% con la quarta dose

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Credits nirolfix-pixabay - Livigno

Prosegue la campagna vaccinale per la quarta dose in Lombardia, ma i risultati sono assai diversi sul territorio. L’area della Valtellina è quella meno coperta, con il record di Livigno. Vediamo nel dettaglio la situazione aggiornata in tutta la regione.

LIVIGNO, “NOVAX LAND”: solo il 2% con la quarta dose

# In Valtellina il minor numero di vaccinati con la quarta dose, il record a Livigno

Credits nirolfix-pixabay – Livigno

La campagna vaccinale contro il Covid-19, con la somministrazione della quarta dose, prosegue a ritmi differenti in Regione Lombardia. L’area della Valtellina in provincia di Sondrio risulta quella meno coperta in assoluto: hanno ricevuto la seconda dose booster appena 20.000 persone, con il record di no vaxLivigno dove della popolazione vaccinabile solo il 2% si è fatta somministrare la quarta dose.

# La provincia di Lodi è quella con più somministrazioni 

Credits lalobi IG – Lodi

La provincia più vaccinata è invece quella di Lodi, con 35.000 residenti a cui è stata somministrata la quarta dose pari al 15,2% della platea. Poco sotto il 15% troviamo la provincia di Cremona, seguono, attorno al 14,5%, Milano e Monza. Poi ci sono Lecco, Varese con circa il 14%, Pavia e Como con il 13,5%, Brescia con il 13% e infine Bergamo e Mantova rispettivamente poco oltre e poco sotto il 12%.

Fonte: Il Giorno

Continua la lettura con: Inghilterra: per la prima volta dal 2020, i RICOVERI in OSPEDALE per INFLUENZA superano quelli per COVID

FABIO MARCOMIN

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PARCHEGGI a pagamento, rincari, multe: considerare i CITTADINI come dei BANCOMAT è una strategia VINCENTE?

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Credits: milano.repubblica.it - Multe su auto parcheggiate su strisce blu

Negli ultimi 10 anni i parcheggi passati da gratuiti a pagamento sono cresciuti di oltre il 200%, dilagando anche nelle aree periferiche. A Milano il costo della vita si fa sempre più proibitivo, anche per le iniziative del Comune. E all’orizzonte la nuova mazzata: passano a pagamento anche le seconde auto dei residenti. Ma questa politica è vincente?

PARCHEGGI a pagamento, rincari, multe: considerare i CITTADINI come dei BANCOMAT è una strategia VINCENTE?

# “Oltre il 200% di strisce blu in più in 10 anni

Foto redazione – Nuove strisce blu Via Verbano estate 2022

Quasi in ogni quartiere, dal centro alla periferia, la sostituzione dei parcheggi gratuiti bianche con quelli a pagamento sta procedendo senza sosta da ormai 10 anni. Una crescita del 200% come fatto notare nei mesi scorsi da Silvia Sardone, consigliere comunale della Lega a Milano, che ha ricevuto conferma dall’assessore alla Mobilità in seguito a un’interrogazione sul tema: “Dal 2011 (ultimo anno di amministrazione di centrodestra) al 2021, a Milano, i parcheggi a strisce blu sono passati da 35.213 a 106.206: un incremento di oltre il 200% targato sinistra che ha trasformato i milanesi in veri e propri bancomat“. Le giustificazioni addotte per questo cambio di rotta sono sempre le solite di stampo ambientalista ma per Silvia Sardone si tratta solo di “una crociata finto-ambientalista contro gli automobilisti“. Anche perchè i dati sull’inquinamento sono impietosi: il 2023 risulta l’anno record per lo smog a Milano. 

Leggi anche: Smog record a Milano: tre mesi di aria fuorilegge

# Automobilisti usati come bancomat senza alcun beneficio per la collettività

Credits sicurauto – Zone a pagamento a Milano

L’esubero di parcheggi a strisce blu sta diventando un salasso per gli automobilisti che vengono considerati dal Comune alla stregua di un bancomat, utili solo per fare cassa ma senza avere nessun particolare beneficio: “In dieci anni hanno reso Milano un’enorme macchia blu senza tra l’altro migliorare la qualità dell’aria, come si evince dalle costanti rilevazioni delle autorità preposte“.    

# La cerchia extra-filoviaria registra l’incremento maggiore di parcheggi a pagamento

Foto redazione – Nuovi stalli strisce blu via Verbano estate 2022

Le periferie sono quelle che hanno registrato l’incremento maggiore di stalli a pagamento. Nella cerchia filoviaria si è andati da 21.625 a 31.284 parcheggi con le strisce blu, in quella extra-filoviaria da 5.408 a 68.077. Nella risposta all’interrogazione il Comune si giustifica parlando dei parcheggi a lunga sosta ma secondo la Sardone non è una scusa che regge: “La lotta alle auto è solo un pretesto, l’ennesimo, per spolpare i milanesi“.

Vedi qualcosa che non va a Milano? Segnalacelo scrivendo (mettendo foto se possibile) qui: info@milanocittastato.it (oggetto: milano non fa schifo ma…)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI MILANO NON FA SCHIFO MA:

Le strade perdute di Milano: asfalto o groviera?

CASORETTO: spariscono i CESTINI, l’immondizia in strada si MOLTIPLICA

A Milano lo stipendio non basta

Caro biglietti, taglio dei servizi: sarà un anno di austerity?

“Non riesco più a capire la mia città”

Malpensa Express mica tanto Express

Buenos Aires: la strada dei record (di incidenti)

Groviglio di bici sul Passante

L’asfalto ferito: la video denuncia del comico Storti

Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO

Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI

Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina

La sciatteria delle scuole di Milano

Bovisa o Calcutta? I CUMULI di SPAZZATURA abbandonati in strada

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

Quei primi 100 METRI di via IMBONATI

Il DEGRADO delle PORTE di Milano

Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA

 Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano

Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì

I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS

I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina

Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL

il MARCIAPIEDE di Via Pirelli

Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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Il GARAGE TRAVERSI diventa LOUIS VUITTON

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Louis Vuitton Garage Traversi

Dopo 20 anni di abbandono, la prima autorimessa multipiano priva di rampe di Milano è rinata come spazio commerciale destinato al luxury retail & food. Vediamo come è stato trasformato questo mirabile esempio di architettura razionalista.

Il GARAGE TRAVERSI diventa LOUIS VUITTON

# La rinascita dopo 20 anni di abbandono

Garage Traversi anni ’50

L’ex Garage Traversi, la prima autorimessa multipiano di Milano priva di rampe, fu progettato e realizzato nel 1938 secondo il progetto degli architetti Giuseppe De Min e Alessandro Rimini per la Società Anonima Resta Gestioni Immobiliari e per 60 anni è rimasto in attività. Un esempio mirabile di architettura razionalista, uno dei primi fabbricati in cemento armato realizzati in città, sviluppato su 8 piani fuori terra, era servito da una scala elicoidale ed all’interno era anche organizzato il servizio di lavaggio e manutenzione vetture. 

Dopo 20 anni di abbandono è rinato pochi giorni fa come spazio commerciale destinato al luxury retail & food grazie ad un investimento di 30 milioni di euro da parte della maison francese Louis Vuitton

# Un restyling che comprende due terrazze panoramiche e il rinnovo dell’area su via Bagutta

Louis Vuitton Garage Traversi

Nel restyling è compreso anche l’area antistante l’immobile su via Bagutta, in direzione San Babila, con l’utilizzo di sampietrini nel nuovo marciapiede e due terrazze panoramiche destinate ad attività food & entertainment  che verranno inaugurate successivamente.

Rendering terrazze ex Garage Traversi

È stato ripristinato il colore originale dell’intonaco verde salvia ricreando così il collegamento visivo originariamente pensato dall’architetto De Min con la torre di Piazza San Babila.

# Tre piani di esperienza immersiva nell’universo della maison francese

Interno Louis Vuitton ex Garage Traversi

Il nuovo store di Louis Vuitton si sviluppa su tre piani e 5.550 mq con un concept pensato per mantenere inalterata la storia dell’edificio, che si contraddistingue per un sistema di pareti curve che lascia a vista le monumentali travi a ventaglio in cemento armato, con l’obiettivo di offrire un’esperienza immersiva nell’universo della maison francese.

Credits giulialoveslife_ IG – Garage Traversi Louis Vuitton

Il piano terra e il secondo piano sono dedicati al retail, con borse, scarpe e abbigliamento femminile e maschile, occhiali da sole, fragranze e gioielli, mentre al primo piano verranno ospitati progetti speciali, eventi, manifestazioni, con un calendario di attività già in essere che verrà dedicato all’arte e alla cultura.

L’apertura è stata l’occasione per lanciare la nuova collezione firmata Yayoi Kusama caratterizzata da un allestimento costellato da pois su tutte le superfici, su tutti i capi e accessori e esposti, da un’installazione di palle che invadono tutti i piani, zucche giganti e colori sgargianti dal giallo al fucsia. 

 

Fonte: Wallstreet Italia

Continua la lettura con: Svelato THETRIS, il nuovo GRATTACIELO alla BARONA

FABIO MARCOMIN

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Le TERME da FAVOLA di San Siro: quando saranno inaugurate?

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Credits termedisansiro.it - Nuove terme alle ex scuderie de Montel

Il cantiere alle ex scuderie de Montel prosegue a pieno ritmo per consegnare nei tempi previsti le nuove terme da favola ai milanesi.

Breve cronistoria che ha portato all’avvio dei lavori: a fine settembre 2020, il Comune firma il contratto preliminare di vendita con la società incaricata di sviluppare il progetto. Il contratto definitivo viene stipulato a inizio 2021 per il via ai lavori. Nello stesso periodo arriva il via libera fondamentale da parte della Sovrintendenza in quanto il complesso in stile Liberty delle scuderie costruito tra il 1915 e il 1917-18, è sotto vincolo monumentale.

Vediamo il progetto nel dettaglio, lo stato di avanzamento del cantiere e quando dovrebbe inaugurare il nuovo complesso termale.

Le TERME da FAVOLA di San Siro: quando saranno inaugurate?

# La rinascita delle ex scuderie De Montel: un gioiello Liberty in zona San Siro

@alesabi54 IG – Scuderie de Montel

Le ex scuderie De Montel, straordinario complesso in stile Liberty costruito tra il 1915 e il 1917-18 all’angolo tra via Achille e via Fetonte, accanto allo stadio Meazza, diventeranno le “vere” terme di Milano. “Vere” in quanto saranno alimentate dall’“acqua marcia” che scorre sotto la città. Un’acqua caratterizzata da un elevato contenuto di solfuri che verrà emunta a 250 metri di profondità (e poi riscaldata) grazie a un pozzo già esistente profondo 350 metri.

# La storia: scuderie di lusso del banchiere De Montel

Ex scuderie De Montel

Fu il banchiere Giuseppe De Montel a voler costruire il complesso di lussuose scuderie che oggi si intravede sotto gli edifici fatiscenti, per anni – dopo lo splendore – teatro di degrado e occupazione abusiva.

Prima della Seconda Guerra Mondiale, la zona di San Siro era costellata di scuderie e allevamenti di cavalli pensati sul modello “ippico” di Chantilly in Francia e Newmarket in Inghilterra. Ma con il Fascismo De Montel, a causa delle sue origini, fu costretto a vendere le scuderie che ospitavano i cavalli della borghesia meneghina.

L’area fu inizialmente data alle Pie Opere Missionarie, che la affittarono ad altre scuderie e allenatori.
Nel 1983, la società Ilaria del Gruppo Ligresti, divenuta nel frattempo proprietaria, cedette l’immobile al Comune di Milano per far tornare i conti con gli oneri di urbanizzazione per la lottizzazione del condominio del Cavallino costruito in via Fetonte. Quattro anni più tardi, Ligresti tornò sui suoi passi e chiese la concessione della scuderia per trasformarla in una club house per gli inquilini dei palazzi da lui costruiti. Ma non gli fu concesso.

Altri progetti, avanzati nel tempo, naufragarono uno dopo l’altro: il Gruppo Verde San Siro voleva il restauro delle scuderie per farne un centro culturale aperto alla cittadinanza, il WWF un centro di ippoterapia, l’architetto Giovanna Franco Repellini, nel 2005, presentò un progetto per la costruzione di un centro termale e, nel 2018, gli studenti dell’Istituto Europeo Leopardi di Milano, vinsero il Torneo del Paesaggio del Fai con un disegno che prevedeva scuderie, pista di allenamento, museo dell’ippica e del cavallo, centro medico, ristorante e pet therapy.
Il gioiello Liberty si è trasformato così, negli anni, in un rifugio per senzatetto e sbandati.

# Rispetto del patrimonio storico-artistico ed effetti suggestivi nel progetto di Marzorati

scuderie de montelNel 2021, il nuovo bando è stato vinto dallo Studio Marzorati Architettura – S+J srl. «La fattibilità del progetto è garantita dal sostegno di un’impresa privata», spiega l’architetto Marzorati. «Attualmente, su un terreno di 16mila e 200 metri quadrati, vi sono due edifici storici su cui sono ancora visibili dettagli artistici dell’epoca. La nostra intenzione è quella di mantenere religiosamente l’architettura delle costruzioni originarie, con piccoli adattamenti necessari per la destinazione di utilizzo. Nei vari sopralluoghi, abbiamo anche scoperto un edificio che probabilmente costituiva l’abitazione del custode e un’area di pertinenza con un sontuoso affaccio su via Fetonte. Nel progetto, abbiamo pensato di utilizzare il parco oltre all’edificio principale, quello a forma trapezoidale, per costruire un anfiteatro dove l’acqua scorrerà sulla cavea, sfruttando il dislivello dei gradoni, per creare un effetto di grande suggestione».

# Il più grande complesso termale italiano in una grande città

scuderie de montel

Il “Teatro delle Terme”, questo il nome del progetto vincitore, sarà il più grande complesso termale italiano in una grande città e le prime terme green d’Europa, a zero emissioni di CO2. Avrà 800 mq di vasche interne ed esterne di acqua sulfurea che potranno ospitare fino a 600 persone contemporaneamente. Il nuovo parco urbano si svilupperà su una superficie di 8.000 mq con saune, piscine, aree relax. 2.400 metri quadrati di cortili interni.

# Il punto sui cantieri 

Credits Urbanfile – Ex Scuderie de Montel

Nel 2021 si è proceduto alla pulizia dell’area e ai rilievi necessari e successivamente sono state effettuate le bonifiche. All’inizio di quest’anno sono state demolite alcune porzioni pericolanti dell’edificio e sono state sgomberate le macerie.

Durante l’estate è stato avviato il cantiere e come si vede nel reportage fotografico di Ottobre del blog Urbanfile.org è in corso la realizzazione di parte delle fondamenta e del piano interrato del futuro nuovo complesso termale milanese. 

# L’inaugurazione è prevista tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024

scuderie de montel
Teatro delle Terme

Il cronoprogramma prevede la completa costruzione di tutte le strutture e la realizzazione del parco entro la fine del 2023. Sempre per la fine del prossimo anno è prevista l’apertura al pubblico del centro termale, al più tardi all’inizio del 2024.

 

Continua la lettura con: A Milano il VILLAGGIO delle MERAVIGLIE

FABIO MARCOMIN

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Il FUTURO dei VOLI SUPERSONICI: da Milano a NEW YORK in 4 ore, a LONDRA in 30 minuti

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Ouverture

Uno dei grandi sogni dei milanesi: la velocità. Anche nei voli. Qualcosa potrebbe cambiare molto presto per due delle tratte internazionali più frequentate. 

Il FUTURO dei VOLI SUPERSONICI: da Milano a NEW YORK in 4 ore, a LONDRA in 30 minuti

# MILANO – NEW YORK in 4 ore a 100 euro: il sogno di una nuova start up

Un rendering del nuovo aereo superveloce Ouverture. Nathan Leach-Proffer, Boom Supersonic (it.businessinsider.com)

Si chiamerà Overture, come il preludio di una grande opera, e sarà il frutto di una start up americana nata con il sogno di realizzare un aereo supersonico capace di abbattere, oltre al muro del suono, i tempi di trasporto ora necessari sulle lunghe distanze. Molto più evoluto del francese Concorde, molto più sicuro del russo Tupolev Tu-144 che fu ironicamente soprannominato Konkordski per la somiglianza al blasonato fratello d’Oltralpe, Overture sarà equipaggiato per trasportare circa 80 passeggeri e dotato di propulsori di nuova generazione capaci di erogare una potenza devastante pur stringendo l’occhio alla necessaria filosofia della eco compatibilità essendo in grado di lavorare con un impatto ambientale decisamente migliore rispetto agli attuali jet in circolazione.

# Poco più di tre ore per volare dall’altra parte dell’oceano

Credits: @trapgrunge
(INSTG)

La Boom Supersonic è un sogno che si sta realizzando grazie alla caparbietà di un illuminato imprenditore, Blake Scholl, che ha già raccolto diverse adesioni in campo finanziario e che fissa l’obiettivo di una messa a regime del nuovo aereo supersonico per il 2030.

Prezzi popolari, ambienti super lusso e una capacità di muovere le persone da una parte all’altra del pianeta in tempi ridotti. La tratta classica Parigi New York sarà quindi percorribile in tre ore e 15 minuti, esattamente un quarto d’ora in meno rispetto al Concorde, ma senza tutti i problemi che comportava un aereo avveniristico per l’epoca ma con molte criticità.

Si concentrerà su oltre 500 rotte principalmente transoceaniche e aspira ad essere un nuovo aereo di linea commerciale entro il 2026. Il prezzo del biglietto? Dovrebbe essere di poco superiore ai cento euro, molto meno rispetto al Concorde che negli anni ’90 faceva pagare circa 12.000 dollari per un viaggio di andata e ritorno.

# MILANO – LONDRA: con il JET SUPERSONICO si potrà volare in 30 MINUTI

Credits: aerionsupersonic.compersonic.com

Il jet supersonico è stato sviluppato dalla società Aerion Corporation, fondata da Robert Bass nello Stato americano del Nevada, in collaborazione con Airbus. Il nome dell’erede del Concorde è AS2 anche se rispetto al suo “predecessore”, che raggiungeva i 2.179 km orari, viaggerà “solo” alla velocità Mach 1.4: circa 1.610 chilometri orari, comunque oltre la velocità del suono. Da Milano a Londra si impiegherebbero appena 30 minuti. L’altra differenza con l’areo anglo-francese è che sarà un jet privato.

Credits: aerionsupersonic.com – Interni Jet

L’AS2 è stato pensato per trasportare 8-10 passeggeri, con un design di lusso sostenibile, sedili proprietari di Aerion, cabina insonorizzata e climatizzatore, connettività ad alta velocità, ambiente full digital, illuminazione OLED avvolgente e cucina completa con suite di elettrodomestici di ultima generazione.

# La produzione dei velivoli inizierà nel 2023. Il primo volo nel 2027

Credits: aerionsupersonic.com – Aerion Park

La costruzione dei velivoli inizierà nel 2023 all’interno dell’Aerion Park della società, in Florida, un campus integrato per la ricerca, la progettazione, la produzione e il supporto degli aerei supersonici di Aerion. 

Sempre da qui nel 2025 decolleranno i jet per i primi voli di prova. Il primo volo con passeggeri è invece programmato nel 2027 dalla pista dell’aeroporto di Orlando Melbourne che verrà realizzata accanto all’Aerion Park.

Ecco come sarà in volo:

 

Continua la lettura con: In costruzione il treno più veloce del mondo: farebbe Milano-Roma in 1 ora

FABIO MARCOMIN

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NUOVA DARSENA ancora in alto mare: cosa manca per completare il RESTYLING

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Credits: riaprireinavigli.it - Progetto restyling Darsena

La Darsena è stato il lascito più grande oltre che simbolo della rinascita di Milano in occasione dell’Expo2015 anche perché realizzata dopo la conclusione di lunghe vicende giudiziarie legate al progetto di costruzione di un parcheggio sotto il vecchio porto milanese. Un acquitrino misto a vegetazione selvaggia e fauna varia è così rinato, ma a distanza di nemmeno 7 anni avrebbe bisogno di una accurata manutenzione e di un pesante restyling. Foto da: Urbanfile

 

NUOVA DARSENA ancora in alto mare: cosa manca per completare il RESTYLING

# Da dove si è partiti: il vecchio porto di Milano in abbandono per anni

Darsena prima dei lavori

L’immagine della Darsena prima dei lavori di rifacimento era una delle più brutte “cartoline” da far vedere ai milioni di turisti che sarebbero arrivati da tutto il mondo per partecipare ad Expo2015 e visitare la città. 
L’amministrazione comunale decise quindi di fare il possibile per vincere la causa in corso tra il Comune e l’azienda che avrebbe dovuto realizzare un parcheggio a pagamento a servizio dell’area dei Navigli proprio sotto la superficie dell’acqua. In questo modo Milano ha potuto beneficiare di una Darsena rinnovata.

# Il progetto di restyling della Darsena e il mistero della Conca perduta

Credits: riaprireinavigli.it – Progetto restyling Darsena

Il progetto di restyling ha previsto la realizzazione di una banchina allargata rispetto all’originale Darsena, per permettere passeggiate ed eventi, l’installazione di bar e la costruzione del nuovo mercato rionale in sostituzione di quello precedente demolito, la riapertura del Ticinello a ridosso di Piazza 24 Maggio e la pedonalizzazione di quest’ultima.

Foto Credit: https://www.milanodavedere.it
Foto Credit: https://www.milanodavedere.it – Conca di Viarenna

Dalla parte opposta, sul lato opposto alla Canottieri Milano, è stato costruito un ponticello di attraversamento tra le due sponde e un’area verde per fare attraccare le piccole imbarcazioni. In mezzo, sul lato di Viale D’Annunzio un altro ponticello con la predisposizione sottostante al collegamento con la Conca di Viarenna. Dato per certo fino a poco prima della progettazione definitiva, dell’apertura del collegamento con la Darsena e della rifunzionalizzazione della conca non se ne è saputo più nulla.

Leggi anche: La proposta di UrbanFile per RISOLLEVARE la DARSENA dal degrado

# Un progetto suggestivo, ma di qualità mediocre e con molti problemi

Credits Urbanfile – Degrado in Darsena

L’inaugurazione della nuova Darsena è stato un momento importante per tutti i milanesi, ma già dopo poco tempo si è capito che la qualità progettuale e dei materiali non è stata della migliori.

Vediamo tutto quello che non va:

#1 Scelta di un design datato

Credits Urbanfile – Degrado Darsena graffiti

La prima nota dolente riguarda la scelta dei mattoni in pietra, inguardabili e fuori contesto, non richiamano in nessun modo lo stile architettonico milanese e in aggiunta fanno da sponda al secondo e ben più grave problema.

#2 Materiali sbagliati e scarsa manutenzione che causano degrado

Credits: Urbanfile – Degrado in Darsena

La scelta di utilizzare mattoni per i muri perimetrali e di lasciare le altre pareti grigie è stato percepito da molti come un invito ai writer ad usarle come delle belle tavolozze da dipingere. Non è passato molto tempo infatti prima che venissero prese d’assalto. La mancanza di una rapida pulizia delle scritte, da parte degli operatori dell’Amsa, ha amplificato la situazione di degrado e oggi la Darsena è ricoperta di scarabocchi su ogni superficie.

Credits Urbanfile – Tag Darsena

Inoltre la manutenzione insufficiente peggiora l’estetica e crea pericolo: i faretti sulle banchine mal tenuti, i listelli di legni rotti sulla banchina, gli ascensori per i disabili a supporto dell’attraversamento tra le due sponde mai entrati in funzione, balaustre completamente rovinate, panchine e molto altro.

#3 Utilizzo di materiale di pessima qualità

Ponticello ammalorato e arrugginito

In aggiunta a tutto questo, le poche risorse a disposizione per il progetto e la sua implementazione e la concomitante scarsa lungimiranza hanno fatto il resto, ovvero la scelta di materiali di scarsa qualità con il risultato che:

  • le balaustre in legno sono da tempo ammalorate, con evidenti segni di usura nonostante la recente datazione dell’opera
  • la pavimentazione della banchina d’attracco sarebbe già da sostituire
  • numerosi faretti a bordo banchina sono rotti
  • i lampioni dall’orrendo design persino in un’area industriale
  • panchine realizzate con legno di bassa qualità
  • il ponticello con la struttura già gravemente arrugginita

Questo e altro nella galleria di foto in basso:

# Urge già un nuovo restyling

Credits Urbanfile – Tag sui muri della Darsena

La situazione in Darsena sembra ormai fuori controllo, non c’è un angolo che sia libero da scritte, scarabocchi e disegni di ogni tipo. Occorre quanto prima rimettere mano al progetto iniziale, aprendo un nuovo bando internazionale per rivisitarlo con materiali e arredo urbano degni di Milano e della sua storia. La “nuova Darsena” doveva essere un fiore all’occhiello della città, un luogo iconico e storico da trasformare in qualcosa di meraviglioso, ma la combinazione di un progetto al ribasso e investimenti forse non adeguati ha prodotto un risultato appena soddisfacente e più fungibile che bello.

Vista la mole di capitale estero che gravita e graviterà anche in futuro su Milano se ne potrebbe intercettare una parte per fare risplendere la Darsena e tenerle pulita salvandola dal costante degrado.

Continua la lettura con: Il video del giorno: da Gioia alla Darsena, IN VOLO sopra Milano sul percorso dei vecchi NAVIGLI

FABIO MARCOMIN

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ADRIANA ASTI, l’artista ribelle amata dai grandi del cinema e del teatro

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Un viaggio iniziato a Porta Romana e arrivato a toccare i grandi del cinema e del teatro italiano. Senza farsi mancare nulla, neppure lo scandalo della censura. Una grande artista milanese che ha attraversato stagioni molto diverse. 

ADRIANA ASTI, l’artista ribelle amata dai grandi del cinema e del teatro

A dire il vero a Milano, in modo stanziale, non stette molto, perché sin da ragazzina aveva una verve all’insegna del “nuovo” e del cambiamento, ma la milanesità ad Adriana Asti continua a scorrere nelle vene, anche se da molti anni vive all’estero. Milano se la sente dentro, come quando interpreta, per esempio, “Stramilano Dienott”, raccontando il suo essere una donna che guarda l’evoluzione della propria città, che cambia col passare degli anni e le diventa un po’ amante e un po’ estranea. La signora Asti è un simbolo ed un esempio prezioso nella recitazione, capace di trasmettere, con quegli enormi occhi, passione ed ironia, tragedia e comicità.

# Da Porta Romana a Strehler e Visconti

Adriana Asti con Pasolini

E’ nata a Porta Romana il 30 aprile 1931, in una famiglia benestante e borghese: con l’adolescenza emerge un carattere ribelle, sempre alla ricerca dell’evasione dalla routine quotidiana. “A Milano conobbi alcuni attori della compagnia teatrale “Il Carozzone”, mi chiesero se volevo unirmi a loro e mi affascinò il fatto che viaggiavano molto ed io non vedevo l’ora di partire ed andarmene”, raccontò la Asti. Fu lì che mosse i primi passi all’interno del mondo dello spettacolo.
La nota Giorgio Strehler, che la vuole in “Elisabetta d’Inghilterra” di Brukner al Piccolo Teatro, lei ha 21 anni. A 23 anni recita in “Partita a quattro”, il suo primo lavoro per la televisione. Torna a teatro, è il 1955 e Luchino Visconti la ingaggia nel “Crogiuolo”, di Miller. In questo periodo però Adriana deve sospendere l’attività per un esaurimento nervoso.

# Musatti e la psicanalisi

Contatta lo psicoterapeuta Cesare Musatti, un professore giunto nel 1940 a Milano, dal Veneto, per insegnare Filosofia al Parini. Lui le cambierà la vita: innanzitutto la spinge a riprendre la recitazione, vedendo questa’arte come una terapia per chi soffre di fragilita psichica. Per convincerla a non interrompere l’attività, la va a vedere alle prove. Musatti scrive per lei la commedia “Tre uomini per Amalia” e Adriana Asti “risponde” con “Caro Professore”, che interpreta, tra l’altro, con Cochi Ponzoni.
Ora Adriana è pronta per ri-partire. E lo fa diventando un simbolo della recitazione. Lavora ancora con Luchino Visconti, in “Rocco e i suoi fratelli”, con Pasolini, in “Accattone” e, nel 1962, incontra Vittorio Gassman, che la inserisce nel cast di “Questa sera si recita a soggetto”.
Nel frattempo si era sposata con lo scrittore e drammaturgo Fabio Mauri, da cui si separò dopo due anni, in seguito ebbe una bella storia con Bernardo Berlolucci, con cui lavorò in “Prima della rivoluzione”, film del 1964. Da circa 50 anni è sposata con il regista e direttore artistico, Giorgio Ferarra.

# Lo scandalo e la censura

Ma torniamo alla carriera della Asti, passando al periodo più trasgressivo di una vita artistica mai banale e sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo ed esclusivo: era il 1973 e Luchino Visconti metteva in scena “Tanto tempo fa”, meglio nota come “Old time”, un ‘opera di Harold Pinter. “Visconti, preparando quella rappresentazione, mi anticipò che dovevo recitare nuda, io pensavo ad uno scherzo, invece era tutto vero; fu uno scandalo, il primo ad arrabbiarsi fu proprio Pinter, poi arrivò la censura e la chiusura del set dopo due rappresentazioni”. Era allo Stabile di Roma.
Quello della scandalosa trasgressione diventa uno dei periodi più significativi della carriera di Adriana Asti, che compare senza veli in “Caligola” e in “Action”, entrambi film di Tinto Brass. Due opere a cavallo tra il 1979 e l”80, periodo in cui Adriana Asti conduce su Rai 1 la trasmisione televisiva “Sotto il divano”, con ospiti in studio che si raccontano, in modo intimo ed ironico. Nell’ultima puntata, e capirete il perchè fosse l’ultima, era ospite proprio Tinto Brass, che recita una poesia veneta, che fa così: “la rosa vien de maggio, la viola vien col giasso, la mona vien col casso”. Ai vertici della Rai viene una sincope e la trasmissione finisce lì.

# I numeri di una grande carriera

I numeri di Adriana Asti dicono che ha recitato in 60 film, 16 pellicole per la televisione, una ventina di opere teatrali, con 17 attrici doppiate, tra cui Romy Shneider, Edy Vessel e Claudia Cardinale. Per non parlare dei lavori in radio e degli 11 riconoscimenti nell’ambito del David di Donatello, del Nastro d’Argento, Globo d’Oro, Ciak d’Oro e Premio Flaiano.
Nelle epoche più recenti vediamo Adriana Asti interprete di Adriana Carati ne “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana. Milanese pure lui, come Visconti e Busati, che hanno incontrato sulle proprie strade questa loro concittadina.

FABIO BUFFA

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Svelato THETRIS, il nuovo GRATTACIELO alla BARONA

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TheTris

Cambio radicale per il progetto del nuovo grattacielo per il sud-est di Milano: nuovo nome e nuova forma. Ecco come sarà.

Svelato THETRIS, il nuovo GRATTACIELO alla BARONA

# Skydrop lascia il posto a TheTris

Credits Urbanfile– Cantiere Skydrop

La costruzione alla Barona del grattacielo Skydrop, la goccia del cielo, si era interrotta bruscamente quest’estate dopo l’avvio dei cantieri nel 2021 come riporta Urbanfile. C’erano tutti i presupposti affinché diventasse uno dei tanti progetti destinati a rimanere bloccati per anni. Invece è di pochi giorni fa la notizia di un cambio radicale del progetto, l’edificio a doppia vela progettato da PRP Architettura e promosso da Real Estate Center lascerà il posto ad un nuovo iconico edificio.  

Credits alesdebr-skyscrapercity – Skydrop nel dettaglio

La progettazione è stata affidata allo studio di Stefano Belingardi Clusoni – BE.ST e il nuovo nome sarà TheTris.

Leggi anche: Svelato “The Skydrop”, il NUOVO GRATTACIELO del Sud di Milano

# Come sarà il nuovo grattacielo

TheTris

In base alle prime informazioni dovrebbe essere una torre di poco più di 100 metri d’altezza suddivisa in tre moduli, da questo deriva il nome dell’edificio, il primo di 8 piani, il secondo di 6 e il terzo di 4. In totale dovrebbero esserci tra i 21 e i 25 piani. 

Ogni modulo arretra rispetto a quello successivo, partendo dal basso, creando delle aperture che consentono di guardare attraverso il grattacielo e tre terrazze verdi con piante e arbusti.

Fonte: Urbanfile 

Continua la lettura con:  L’IPERTORRE: il GRATTACIELO GIOIELLO da vertigini

FABIO MARCOMIN

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L’AUTODETERMINAZIONE dei POPOLI: il grande nemico dell’Occidente al tramonto

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Comunque la si veda, la guerra in Ucraina ha mostrato una volta ancora il grande tabù per chi governa in Occidente: l’autodeterminazione. L’autoproclamazione d’indipendenza dall’Ucraina delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk ha innescato ogni tipo di reazione tranne una di quelle forse più logiche: capire se esiste realmente la volontà maggioritaria dei popoli che vivono in quei territori di staccarsi dall’Ucraina.  

Questa non è una sorpresa. L’ostilità del mondo occidentale nei confronti di qualunque rivendicazione di autonomia territoriale è ormai cosa nota. Nel recente passato è stata esercitata anche in modo violento la repressione contro le istanze autonomiste della Catalogna o della Nuova Caledonia.

La cosa curiosa è che buona parte degli stati dell’Occidente si sono originati proprio da processi di autodeterminazione dei popoli, come ad esempio gli Stati Uniti, la Germania e la stessa Italia che durante le guerre risorgimentali ha utilizzato lo strumento del plebiscito per dare una legittimità al processo di unificazione che trovava giustificazione proprio dal diritto di autodeterminazione delle popolazione annesse.

La questione cruciale è questa: ha ancora senso che i popoli si possano autodeterminare quando di fatto l’Occidente lo considera il pericolo peggiore che possa capitare all’interno dei loro stati?

Forse, per evitare l’escalation bellica, sarebbe nell’interesse delle nazioni europee ricordarsi della loro origine e cercare di comprendere se sia autentica e accettabile la decisione della maggioranza dei cittadini delle due regioni indipendentiste di staccarsi dall’Ucraina.

La paura di risvegliare al loro interno spinte indipendentiste potrebbe alimentare un conflitto che per gli stessi stati europei presenta rischi ben maggiori.
Gli stati hanno molta più paura di perdere pezzi dei loro territori che affrontare una guerra.

Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno 

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🔴 BELLA ma IMPOSSIBILE: quasi DUEMILA EURO al mese per un bilocale. Milano supera Parigi e Berlino

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Case Amsterdam - Foto di Łukasz Siwy da Pixabay

Nuovo record per gli affitti a Milano. Sfondato a dicembre il muro dei 21 euro al metro quadrato. Per un bilocale si raggiunge la cifra di 1.850 euro al mese. Questi i risultati da brivido raggiunti dal mercato immobiliare milanese. Con questi dati Milano è ai primi posti in Europa, superando le grandi capitali continentali. 

BELLA ma IMPOSSIBILE: quasi DUEMILA EURO al mese per un bilocale. Milano supera Parigi e Berlino

Milano è la quarta città in Europa per il prezzo di un appartamento. Nel capoluogo lombardo, infatti, per un bilocale il canone mensile arriva a 1.853 euro al mese, i monolocali sfiorano i 1.280 e per le stanze private 725 euro. Questi i dati pubblicati da Milano Today ripresi dal report di “HousingAnywhere”, la piattaforma internazionale di alloggi per studenti e giovani professionisti che ha pubblicato i risultati del suo “International Rent Index”, che prende in considerazione 23 città europee. 

Nel quarto trimestre del 2022, in Europa le case costano di più soltanto ad Amsterdam, Reykjavík e Lisbona. Mentre Milano stacca Monaco, Parigi o Berlino. Gli aumenti sono del 14,3% su base annua.

Conferma il trend il sito Idealista che sottolinea come gli affitti abbiano raggiunto soglie record: lo scorso dicembre il prezzo degli immobili in locazione ha raggiunto la cifra di 21 euro al metro quadro. Cifra sempre più insostenibile, anche perchè l’alternativa, comprare casa, sembra fuori portata, come attesta un’altra ricerca. 

# Cosa si può acquistare a Milano con uno stipendio “medio”

L’osservatorio Casa Affordable, promosso dal Ccl con la partnership del dipartimento di Architettura e studi Urbani (DAStU) del Politecnico di Milano, ha condotto una ricerca per conoscere che tipo di casa ci si può permettere a seconda dello stipendio medio.

Con uno stipendio medio di 1.500 euro al mese, tenendo conto di un mutuo ventennale con una rata al 30% dello stipendio, si può avere a Milano un appartamento nuovo di 18 metri quadrati.

Partendo sempre da uno stipendio di 1.500 euro mensili, l’appartamento può salire a 24 metri quadrati se è in buone condizioni, mentre si arriva a 31 metri quadrati nell’eventualità in cui l’immobile debba essere ristrutturato.

Come attestano gli ultimi dati della Fimaa, la Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari, escludendo il centro storico di Milano che ha valori doppi rispetto al resto della città, la media dei valori di compravendita nel 2021 è stata di 5.258 euro per quanto riguarda il mercato del nuovo con classe energetica A oppure B, di 4.122 euro sul mercato dell’usato in buone condizioni e di 3,086 euro sul mercato degli immobili usati da ristrutturare. 

# I quartieri in Italia con il più alto affitto residenziale (in rapporto al prezzo di acquisto)

Quando si parla di costo delle case, Milano batte ogni record. Anche nei quartieri. Una recente ricerca condotta da Idealista/News ha rivelato che Milano è la città che vanta il quartiere con il più alto costo residenziale: si tratta di Ortles che nella speciale classifica occupa il primo posto davanti a un altro quartiere milanese, Boffalora-Torretta. Nella top 20 Milano è presente con altri quartieri: Bovisa-Comasina al settimo posto, Dergano al dodicesimo, Turro al tredicesimo, Inganni al quindicesimo e Rogoredo-Santa Giulia inserito alla diciannovesima posizione.

Continua la lettura con: Il quartiere del boom: rivalutato oltre il 10% in un anno

MILANO CITTA’ STATO

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🔴 CONSOB e ANTITRUST a Milano: depositato il disegno di legge

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https://www.sostrader.it/2020/04/22/l-o-v-e-il-dito-medio-di-piazza-affari/

Da decenni lo ripetono un po’ tutti. Che senso ha avere a Roma l’autorità di vigilanza sulla Borsa di Milano? L’unico senso è il peccato originale del sistema amministrativo italiano osteggiato dai federalisti ai tempi dell’unificazione d’Italia e che ancora oggi fa rivoltare nella tomba Carlo Cattaneo. E molti altri da vivi. 

CONSOB e ANTITRUST a Milano: depositato il disegno di legge

Tutto a Roma, questo il principio del più forte centralismo in un grande paese europeo che, dopo la riforma sul decentramento d’Oltralpe, ha superato anche quello francese. A governi alterni si parla di spostare qualcosa anche a Milano, tipo un ministero o un’autority. Ora è il turno della Lega che ha depositato un progetto di legge alla Camera. 

L’intenzione è di spostare Consob e Antitrust a Milano: le sedi della commissione di vigilanza su borsa e del garante per la concorrenza e i consumatori. Il proposito è contenuto in una progetto di legge a prima firma Silvana Commaroli di Soncino (Cremona). La sede ci sarebbe già: Palazzo Mezzanotte. 

 
Intanto tra febbraio e marzo scadranno il commissario Berruti e il componente del Garante per la concorrenza Ainis: vedremo se con le nomine si respirerà aria nuova e necessaria per un territorio che sta venendo asfissiato dalla burocrazia e dal centralismo. 
 

Continua la lettura con: 5 enti da trasferire subito da Roma a Milano

 
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🔴 Il nuovo URBAN PARK, la cittadella di sport e musica: inaugurazione prima dell’estate

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Rendering Urban Park

Un tempo c’era il Karma, la celebre mega discoteca all’aperto che aveva spopolato negli anno Novanta. Finalmente l’area abbandonata da oltre un decennio trova nuova luce con l’Urban Park caratterizzato da sport e musica.

Il nuovo URBAN PARK, la cittadella di sport e musica: inaugurazione prima dell’estate

Rendering Urban Park

Oltre 3mila metri quadri di nuovo bosco, un mercato settimanale di Coldiretti insieme a sport e musica. Il “nuovo parco della Musica” avrà il nome di Urban Park e sarà aperto dall’estate del 2023. Lo ha annunciato “Social Music City” che, dopo l’aggiudicazione il luglio scorso della gestione trentennale dell’area, sta già realizzando i lavori del mega parco destinato a diventare una nuova stella polare per sport e musica di Milano. Rivitalizzando ancora di più una zona dove ci sono anche altre attività, come il Painting Milano Banzai e il Parco Avventura Corvetto. Così rinasce l’area che ospitava le folli notte del Karma a Porto di Mare. 

Fonte: Repubblica

# La più grande discoteca mai esistita a Milano

Credits: ilgiornaldenavigli.it

E’ stata la più grande discoteca che sia mai esistita a Milano: così grande da essere divisa in due creando una serie di ambienti adatti alle atmosfere più disparate. Quando in estate potevano dare il meglio accogliendo fino a 10.0000 persone tra posti al chiuso e all’aperto, sia al Karma che al Borgo del Tempo Perso era possibile cenare, bere un cocktail, ballare latino americano o revival piuttosto che disco dell’ultima ora.

Negli anni d’oro lavoravano ogni sera fino a 200 persone più una lunga lista di PR. Hanno suonato DJ di fama internazionale, musicisti più o meno noti e, prima dell’inarrestabile declino, sono stati protagonisti di serate da tutto esaurito i vari eliminati del Grande Fratello. Un evento catalizzante migliaia di ragazzi che si accalcavano nei locali con un entusiasmo pari alla finale dei mondiali di calcio.

La chiusura dei due locali ha aumentato il degrado di una zona che ha conosciuto grandi problemi, primo fra tutti il confinante parco collegato con il tristemente noto Boschetto di Rogoredo. Ora dopo tanti anni di oblio, si intravede all’orizzonte una nuova alba. Appuntamento a questa estate. 

Continua la lettura con: Momento nostalgia: LOCALI MITICI di Milano che NON ci sono più

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I FUTURI PROLUNGAMENTI della METROPOLITANA di Milano

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Credits: @dom_bul (da Reddit)

La prima tratta di M4, da Linate a Dateo, ha inaugurato il 26 novembre 2022, ma la rete cittadina si prepara ad allungarsi ancora anche fuori dai confini comunali. Oltre all’apertura delle restanti fermati della linea blu nell’autunno 2024, sono diversi i progetti approvati o in fase di studio per il prolungamento di linee esistenti o di realizzazione di linee aggiuntive. Ecco quali sono i prolungamenti programmati e quelli possibili nel prossimo futuro.

I FUTURI PROLUNGAMENTI della METROPOLITANA di Milano

# M1: si allungherà di 5,4 km, confermandosi la più estesa della città, arrivando a 43 fermate 

La linea M1 crescerà di 5,4 km grazie a due prolungamenti, uno a nord e l’altro ad ovest, arrivando a 32 km di tracciato e 43 fermate.

Prolungamento M1 Monza-Bettola

A nord sono già state realizzate le gallerie per estendere il tracciato di 1,9km con le due nuove fermate di Sesto Restellone e Monza Bettola. Dopo oltre 10 anni di lavori causati dai fallimenti delle aziende incaricate e per ultimo dalla riprogettazione del nodo d’interscambio con la linea M5 con annesso polo commerciale, il nuovo capolinea della M1 e tutta la tratta dovrebbe inaugurare entro il 2024.

Credits: Urbanfile – Prolumgamento Bisceglie-Quartiere degli Olmi

A ovest è già stata approvata, e finanziata con 350 milioni di euro, l’estensione della linea rossa da Bisceglie a Baggio, con la realizzazione di tre nuove fermate: Parri, Baggio, Olmi. Il tracciato si snoda per 3,5 km, con capolinea in via degli Ulivi. L’appalto dovrebbe essere assegnato nel 2023 mentre i cantieri dovrebbero concludersi entro il 2028

# M2: avviata la fase di approfondimento per il prolungamento da Cologno a Vimercate con una metropolitana leggera

Prolungamento M2

La linea M2 verrà prolungata da Cologno Nord a Vimercate, anche se la tipologia di trasporto scelta è ricaduta su una metropolitana leggera. A partire dal progetto presentato nel settembre del 2019 da MM e rivisto più volte, la stessa partecipata milanese è stata incaricata di realizzare un approfondimento per definire gli standard infrastrutturali del sistema, effettuare un’analisi planoaltimetrica del tracciato, verificare le principali interferenze e vincoli. A questo seguirà lo studio di fattibilità tecnico-economica per individuare il percorso migliore per servire i comuni di Brugherio, Carugate, Agrate Brianza, Concorezzo e Vimercate. I fondi per il progetto sono stati inseriti nella finanziaria 2022.

M2 a Rozzano

A sud una possibile estensione, che ha ottenuto le migliori performance nell’analisi costi-benefici ma senza ancora uno studio di fattibilità, potrebbe arrivare nel comune di Rozzano.

# M3: allo studio due prolungamenti per la linea, a nord fino a Paderno Dugnano e a sud fino a Paullo

I progetti di prolungamento della linea metropolitana M3 si muovono più a rilento rispetto alle altre, ma sono comunque allo studio l’estensione a nord fino a Paderno Dugnano e a sud fino a Paullo.

Credit: nord24milano.it

Alla fine del 2020 è stata messa a disposizione una somma di 350mila euro per finanziare lo studio di fattibilità del prolungamento della M3 a nord di due fermate, nei comuni di Cormano e Paderno Dugnano. Al momento non ci sono novità.

Credits: laprovinciacr.it – m3 a Paullo

La vicenda sul prolungamento della linea gialla fino a Paullo dura invece ormai da 30 anni. Ad oggi è stato redatto un primo studio di fattibilità, che andrebbe aggiornato, ma sono ancora diverse le ipotesi in campo. La prima vede l’estensione della linea fino a San Donato Centro per poi proseguire fino a Paullo est con bus rapidi in superficie o metrotranvia, la seconda una metrotranvia fino a Peschiera, la terza tutta la tratta in metropolitana lungo i 5 km di percorso. Ad oggi l’ultima opzione sembra quella meno realizzabile. Nella finanziaria 2022 sono previste le risorse sia per il progetto di estensione fino a Paullo e sia per quello da Peschiera verso Crema.

Leggi anche: La M3 arriverà fino a PAULLO? La regione dice NO e propone altre due soluzioni

# M4: entro il 2024 entreranno in funzione le restanti 15 stazioni della nuova linea. In fase avanzata di progettazione due prolungamenti oltre i due capolinea

Le nuove denominazioni delle stazioni delle linea blu

La nuova linea metropolitana milanese, la blu o M4, dopo numerosi ritardi e rinvii ja inaugurato la prima tratta di 5,6 km tra Linate Aeroporto e Dateo il 26 novembre 2022. A giugno 2023 arriverà a San Babila, mentre il tratto rimanente, dal centro alla periferia sud-ovest del Giambellino e Lorenteggio fino alla stazione di San Cristoforo FS nella prima nell’autunno del 2024

Leggi anche: Il video del giorno: Inaugurazione M4, le NUOVE STAZIONI della METRO BLU

Nel frattempo sono già in fase avanzata di studio la realizzazione di due prolungamenti verso ovest e verso est.

Prolungamento M4

Nel progetto ufficializzato a dicembre 2021 che prevede la realizzazione del “Milan east gate hub”, la nuova stazione ferroviaria dell’alta velocità ad est della città, è compreso il prolungamento del tracciato di 3,1 km della linea M4. Il percorso si allungherà in sotterranea dall’Aeroporto di Linate all’Idroscalo e ci saranno due fermate nel territorio di Segrate: Idroscalo-San Felice e Segrate punta Est.  I fondi sono stati stanziati dalla finanziaria 2022. Rispetto alle tempistiche originarie, l’inaugurazione di tutto il progetto comprensivo della stazione AV Porta Est slitterà oltre il 2026, con molta probabilità si dovrà attendere almeno il 2029.

Leggi anche: L’EAST GATE HUB: la RIVOLUZIONE per i TRASPORTI con la PORTA d’ACCESSO del futuro a Milano

Credits: giornaledeinavigli.it – Diverse ipotesi di prolungamento M4 a ovest

La linea blu potrebbe allungarsi verso ovest oltre il capolinea di San Cristoforo Fs. Tutti gli enti coinvolti, comuni, Città Metropolitana di Milano e Regione Lombardia, hanno approvato il prolungamento, resta da decidere il percorso, la lunghezza e il numero di fermate. Sono 6 le ipotesi al vaglio su cui dovrà ricadere la scelta definitiva, per una lunghezza massima di 4 km.

Credits milanotoday – Percorso breve M4 a Buccinasco

Mentre si va lavora per concludere lo studio di fattibilità, in base agli ultimi aggiornamenti il Comune di Milano e la Regione Lombardia sarebbero più propensi ad un prolungamento con percorso breve, con una sola fermata a Buccinasco, in quanto tale soluzione risulterebbe meno impattante in termini di costi di realizzazione e di successivi costi di esercizio. L’investimento previsto sarebbe di 150 milioni di euro, un costo di esercizio annuo di 3,5 milioni di euro ed un rapporto tra benefici e costi in area ampiamente positiva.

# M5: entro il 2031 la linea raddoppierà con nuovo capolinea nord a Monza Polo Istituzionale: 13km e 11 fermate. Ipotizzate altre due estensioni: verso Bresso e Settimo/Magenta

La linea lilla dovrebbe raddoppiare la sua estensione entro il 2031, con 13km e 11 nuove fermate a nord e nuovo capolinea Monza Polo Istituzionale e sarà così la prima metropolitana a collegare due province. In studio due ulteriori prolungamenti, un altro a nord e uno ovest.

Tracciato M5 wikipedia

Entro il 2031 la linea M5 attraverserà i comuni di Milano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Monza, raddoppiando la lunghezza attuale con i 13 km di binari aggiuntivi. Dopo la stazione di Bignami, ora capolinea, verranno costruite altre 11 fermate: Testi Gorky, Rondinella Crocetta, Lincoln, Monza Bettola, Campania, Marsala, Monza Fs, Monza Centro Trento Trieste, Villa Reale, Ospedale San Gerardo, Polo Istituzionale. L’importo per la realizzazione dell’opera è di 1,265 miliardi di euro, di cui 900 milioni di euro stanziati dallo Stato Italiano, ma andrà rivisto verso l’alto a causa dell’aumento dei costi dei materiali e per alcune modifiche progettuali e quindi dovrà essere integrato con nuovi fondi. I lavori dovrebbero partire entro il 2024.

Sbinamento M5

La linea potrebbe prevedere un ulteriore prolungamento a nord, verso i territori di Bresso, Cusano Milanino e Cinisello, con la biforcazione dei binari da Bignami: da un lato proseguendo verso Monza, dall’altro in direzione Bresso con l’ipotesi di 5 nuove fermate: Parco Nord, Bresso, Cusano e due fermate a Cinisello. Al momento è già stato completato lo studio di fattibilità. Il tracciato dovrebbe estendersi per 5,5 km, ma per ora è stato messo in stand-by.

Prolungamento M5 Settimo Milanese

In fase di partenza c’è anche uno studio fattibilità per il prolungamento della lilla a ovest da San Siro Stadio verso Settimo Milanese. Le nuove fermate sarebbero 5: Caldera, Quinto Romano, San Romanello, Figino, Settimo Milanese. Una delibera regionale ha inoltre approvato uno studio di fattibilità su estensione supplementare da Settimo Milanese a Magenta per quasi 20 km di nuovo tracciato.

Leggi anche: La M5 va oltre SAN SIRO: pronto lo STUDIO di FATTIBILITÀ per l’estensione di 11 chilometri

# Circle Line: una metro semi-circolare sul percorso della S9 con 12 fermate, interscambi con 5 linee metropolitane e passaggio dei treni ogni 10 minuti

Circle line Milano
Credits: wikipedia.org – Circle line Milano

Tra le linee più interessanti del futuro sistema di trasporto milanese c’è la circle line, una metro semi-circolare di 12 fermate sul percorso della linea S9, nel tratto compreso tra Rho Fiera e San Cristoforo FS. La linea vedrà altre 3 nuove stazioni, oltre a quella Tibaldi-Bocconi inaugurata a dicembre 2022 in anticipo sui tempi: Istria che interscambierà con la M5, Dergano con M3, Stephenson e MIND-Cascina Merlata a nord-ovest. Insieme alle 7 stazioni esistenti di San Cristoforo, Romolo, Porta Romana, Forlanini, Lambrate, Certosa, Rho Fiera ci saranno un totale di 12 stazioni a servizio della città e dei pendolari in ingresso. L’intero tracciato ferroviario verrà rifunzionalizzato, saranno acquistati 20 treni dedicati che a regime passeranno ogni ogni 10 minuti

Leggi anche: Le IMMAGINI della NUOVA STAZIONE di TIBALDI-BOCCONI

# M6: una nuova linea da sud-est a sud-ovest con ipotesi di estensione a nord in direzione di Rho Fiera o Mind. I cantieri non partirebbero prima del 2030

La linea M6 con le varianti previste nel PUMS
La linea M6 con le varianti previste nel PUMS

Nel Pums è prevista un’altra linea metropolitana per Milano, la linea M6 o linea rosa, al momento l’ultima linea metropolitana radiale in fase di analisi. La linea nelle ipotesi iniziali avrebbe dovuto fungere da collegamento tra la periferia nord-ovest e quella sud-est di Milano, passando per il centro della città. Nel piano del 2010 la linea prevedeva 37 fermate (tra le quali Quarto Oggiaro, viale Certosa, Pagano, Porta Genova, piazza XXIV Maggio, Porta Romana, via Lombroso, Ponte Lambro).

Credits milano.corriere – M6 Milano

La nuova ipotesi allo studio prevede un tracciato che colleghi Ponte Lambro ad est e la Barona ad ovest. Nella finanziaria 2022 sono stati stanziati 4,5 milioni di euro per lo studio di fattibilità tecnica di M6 che interesserà la parte sud del milanese in connessione con le linee della metropolitana 2 e 3.

Credits Urbanfile – M6 lato ovest ipotesi da Urbanfile

L’amministrazione comunale di Milano ha inoltre presentato una proposta al governo per ottenere i finanziamenti utili a chiudere “idealmente” il semicerchio Ovest della Circle Line, dato che quest’ultima correrà sulla cintura ferroviaria e sarà un’infrastruttura a parte rispetto alla metropolitana, facendo arrivare la M6 fino a Cascina Merlata/MIND connettendo tutte le altre linee. I cantieri, in caso di approvazione del progetto definitivo e di ottenimento dei fondi necessari, non partiranno prima del 2030.

Leggi il progetto qui: Il video del giorno: il PERCORSO della M6 di Milano

Continua la lettura con: Le ESTENSIONI attese per la METROPOLITANA di ROMA

FABIO MARCOMIN

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I TRENI che vanno ancora a DIESEL. In ITALIA e in LOMBARDIA

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Ph. hpgruesen

Nonostante l’Italia sia nella top ten europea e mondiale come diffusione della rete ferroviaria ad alta velocità, sul resto delle linee c’è ancora molto lavoro da fare. Alcune regioni non hanno alcuna linea elettrificata con treni che vanno a Diesel. Consumando e inquinando a livelli record. 

I TRENI che vanno ancora a DIESEL. In ITALIA e in LOMBARDIA

# Su un terzo della rete nazionale corrono ancora treni a trazione diesel

Credits _drol3x_official_ IG – Treno Diesel

L’Italia è dotata di una delle migliori infrastrutture di treni ad alta velocità, nella top ten europea e mondiale per l’estensione di binari sul suo territorio, ma sconta ancora dei ritardi per quanto riguarda l’elettrificazione del resto della rete. Su un totale di 16.832 km sono 4.672 km le linee ancora oggi a trazione diesel, vale a dire il 28%, e quindi più inquinanti, più rumorose e meno efficienti. Il dato di RFI è aggiornato al 31 dicembre 2021.

# Record negativo per Sardegna e Valle d’Aosta: nessuna linea elettrificata

Credits rfi – Ferrovia Sardegna

Nessuna regione si salva e anzi ci sono due record negativi: in Sardegna e in Valle d’Aosta sul 100% della rete viaggiano ancora convogli dieselPer la prima, dopo il fallito esperimento della corrente monofase con le E.491/E.492, è stato firmato un protocollo d’intesa ad ottobre del 2022 per l’elettrificazione ad esempio del bacino del Sulcis, connesso al raddoppio Decimomannu – Villamassargia, e della tratta Oristano-Macomer. 

Per la seconda, oltre all’arrivo previsto di alcuni treni elettrici, a dicembre 2023 dovrebbero partire i lavori per l’elettrificazione della linea Ivrea-Aosta.

Vicino all’80% c’è il Molise, mentre Abruzzo, Basilicata, Veneto, Trentino Alto Adige e Marche si collocano tra il 39,3% e il 30,5%.

# Le più “virtuose” sono Liguria, Umbria e Emilia Romagna, la Lombardia è al quinto posto

Credits rfi – Rete ferroviaria Regione Lombardia

Le regioni con la minor percentuale di linee percorse da treni diesel sono Liguria, Umbria ed Emilia Romagna rispettivamente con il 3,4%, il 4,9% e il 6,4% per un totale di 123 km su 2.237 km. La Lombardia si piazza al quinto posto con il 16,3%, sono 283 i chilometri non elettrificati su 1.740 km, dopo il Lazio con il 6,4%.

Fonte: Rfi

Continua la lettura con: Il treno LOWCOST sta conquistando l’EUROPA

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CASORETTO: spariscono i CESTINI, l’immondizia in strada si MOLTIPLICA

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Il grande dilemma: se si riducono i cestini che succede alla spazzatura? Da Casoretto arriva la risposta a questa domanda. 

CASORETTO: spariscono i CESTINI, l’immondizia in strada si MOLTIPLICA

Ci scrive Gabriele Simonelli: “Sono mesi che quasi ogni mattina si trovano rifiuti abbandonati nelle aiuole della via, provvedo a segnalare ad AMSA e al comune, ma nessun provvedimento serio viene messo in atto, dopo qualche giorno i rifiuti vengono raccolti ed altri vengono nuovamente abbandonati… Fatemi sapere se è utile che ogni volta mandi la mail anche a voi, magari può servire a creare interesse da parte dell’amministrazione comunale…”

# Interi isolati senza un cestino

Aggiunge Simonelli “vi inoltro una panoramica che ho appena scattato nelle vie della zona in cui vivo, via carpi 1 (incrocio con via porpora), ingegnoli e wildt. Purtroppo è pieno di rifiuti abbandonati e mancano i cestini, AMSA ne ha tolti 4 negli ultimi mesi, ci sono interi isolati senza un cestino!”.
Seguono le immagini di Simonelli. Purtroppo l’eliminazione dei cestini sta determinando disagi anche nel resto della città come ci segnalano altri lettori. Amsa interverrà?
 

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La NUOVA STAZIONE FUTURISTICA di Renzo Piano: le ULTIME NOVITÀ sulla PASSERELLA “SOSPESA” sopra la M1

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Proseguono senza intoppi i lavori per realizzare a Sesto San Giovanni una stazione ferroviaria di design, quale primo tassello che connetterà l’area con il futuro progetto di “MilanoSesto – Città della Salute” in costruzione nei terreni dell’ex Falck. Vediamo gli ultimi aggiornamenti sui cantieri e quando dovrebbe inaugurare.

La NUOVA STAZIONE FUTURISTICA di Renzo Piano: le ULTIME NOVITÀ sulla PASSERELLA “SOSPESA” sopra la M1

# La stazione ferroviaria di Sesto San Giovanni, attuale capolinea M1, cambierà volto grazie a Renzo Piano nel 2023

Foto Credits: Urbanfile

Il comune di Sesto San Giovanni è al centro di una delle più grandi trasformazioni urbanistiche, definita “il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia, e uno tra i principali a livello europeo“: la rigenerazione delle ex aree industriali Falck. Tra le opere previste c’è la realizzazione della nuova stazione ferroviaria di viale Gramsci ed è proprio da qui che sono partiti i lavori.  

La stazione riqualificata si caratterizzerà per una passerella di vetro sospesa, che offrirà una vista panoramica sul nuovo grande parco urbano di cui diventerà il principale punto d’accesso, e sarà attrezzata con bar, negozi e servizi. La consegna della stazione è prevista per l’ultima settimana di giugno 2023, con inaugurazione nel mese successivo. In seguito l’intervento si allargherà a piazza Primo Maggio e alla nuova piazza lato Città Salute. Entro febbraio 2024 la nuova Città della Salute, la cui apertura è fissata a luglio 2024 dopo i collaudi necessari, ed il parco urbano Unione di 13 ettari. Nel 2026 arriverà anche il campus universitario dell’Università San Raffaele.

Leggi anche: MilanoSesto 3.0: le immagini della RIVOLUZIONE dell’area nord di Milano (Render Grafici)

# La passerella di vetro collegherà due zone separate della città e sarà l’antipasto della “Città della Salute – MilanoSesto”

Credits milanotoday – Rendering Stazione Sesto

Il valore complessivo dell’infrastruttura è di 15 milioni di euro. L’opera consentirà di congiungere due zone della città da sempre separate dalla ferrovia ma avrà anche una forte valenza simbolica. Nella nota di MilanoSesto si legge: “La nuova stazione ferroviaria, che nasce dal progetto dello studio Renzo Piano Building Workshop con Ottavio Di Blasi & Partners e SCE Project sarà realizzata come una grande passerella di 89×18 metri sospesa al di sopra dei binari esistenti e consentirà di congiungere due zone della città da sempre separate dalla ferrovia. La struttura moderna in ferro e vetro, con copertura fotovoltaica in grado di alimentare completamente la stazione, ospiterà servizi e attività commerciali e sarà un punto panoramico di osservazione su tutto il progetto MilanoSesto. Si tratta di uno sviluppo immobiliare di oltre 1,45 milioni di metri quadrati che diventerà una nuova destinazione urbana sulla base di modelli avanzati di inclusione sociale, nel rispetto dei più elevati standard internazionali di sostenibilità ed efficienza energetica anche grazie all’utilizzo sapiente della tecnologia“.

# Un ponte animato e vissuto funge da interscambio tra la sottostante linea della metropolitana, le linee ferroviarie e gli autobus di superficie

L’impostazione progettuale di tipo urbanistico si basa sul concetto di spazio dinamico e attrezzato per ricucire la storica cesura tra le due parti della città divise dai binari, ovvero il nucleo centrale di Sesto San Giovanni e le aree ex Falck – spiegano i titolari del progetto – Un ponte animato e vissuto che, oltre ad integrare la funzione di servizio e ristoro, funge da interscambio tra la sottostante linea della metropolitana, le linee ferroviarie e gli autobus di superficie. L’immagine storica delle grandi stazioni ferroviarie e del loro linguaggio di ferro e vetro è stato uno degli elementi di ispirazione più importanti nel concept progettuale della nuova stazione: un approccio che si fonde con la vocazione architettonica industriale del luogo, integrandosi in modo armonico con il paesaggio urbano“.

Credits Ottavio-Di-Blasi-and-Partners – Stazione Sesto San Giovanni

L’obiettivo della realizzazione prevede che il servizio di rete ferroviaria rimanga fruibile ai viaggiatori per tutta la durata del cantiere, grazie alla messa in sicurezza dei percorsi, per garantire una soluzione di continuità all’importante flusso di traffico pedonale e ciclabile che attraversa l’area.

# In corso la fase di copertura della passerella

Credits cimolai – Posa impalcato per passerella ad aprile 2022

I cantieri, affidati a Cimolai Spa dopo una gara pubblica indetta da Milanosesto Spa, sono partiti ad ottobre del 2021, con la posa simbolica della “prima pietra”. Tra il 6 aprile e il 7 aprile 2022 una maxi gru di 60 metri ha sollevato e posato le due porzioni di impalcato in carpenteria metallica: una di 27 metri di lunghezza, 18 metri di larghezza e 158 tonnellate di peso e un’altra di 34 metri di lunghezza, 18 metri di larghezza e 169 tonnellate di peso.

La struttura a scavalco dei binari è stata posizionata sui pilastri in calcestruzzo armato della nuova stazione a ponte. Negli ultimi mesi sopra la passerella, di 89 metri di lunghezza per 18 di larghezza, si sono concentrati i lavori di installazione delle barre a supporto del grande tetto vetrato lungo 110 metri e largo 28 metri. 

Il cantiere proseguirà con la realizzazione delle scale e degli ascensori per l’accesso alla passerella pedonale dal corpo della stazione e dai binari, oltre che la posa delle balaustre laterali. La consegna dell’opera è prevista entro la fine del 2023.

Leggi anche: Via ai LAVORI per la STAZIONE FERROVIARIA del futuro. Firmata RENZO PIANO

Continua la lettura con: Le IMMAGINI della NUOVA STAZIONE di TIBALDI-BOCCONI

FABIO MARCOMIN

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A Milano lo STIPENDIO non BASTA

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Uno dei più gravi problemi a Milano: la sostenibilità economica. Una delle città dell’Europa con il costo della vita più alto, soprattutto se si parla di casa, ma anche una di quelle in cui gli stipendi sono cresciuti di meno negli ultimi vent’anni. Questo ha creato una forbice per molti insostenibile. Uno dei fatti balzati alle cronache negli ultimi mesi è stata la mancata risposta a nuove offerte di lavoro di ATM. 

A Milano lo STIPENDIO non BASTA

# Nessuno vuole più lavorare per Atm?

Credits: @amilanopuoi
Piazza Cordusio

Da grande voglio fare il posto fisso, diceva il piccolo Checco Zalone nel film “Quo vado”. E una volta ottenuto – impiegato nell’ufficio provinciale licenze caccia e pesca –  lo ha difeso a tutti i costi, anche accettando trasferimenti assurdi, dalla Val di Susa a Lampedusa, per finire al Polo Nord. 

Oggi a Milano non sembra più esserci questo mito. Contratto sicuro, tempo indeterminato, ferie e malattia pagate sembrano non interessare più i milanesi. A inizio anno Atm ha lanciato una campagna assunzioni che prevedeva l’inserimento di 650 nuove risorse, ma ha faticato a reperirle. 

Ma perché i milanesi non vogliono più fare questi mestieri, condurre questi mezzi, candidarsi per aggiudicarsi il posto fisso? La risposta è arrivata da un autista di Milano. 

# ATM non trova autisti. La replica di un tranviere: stipendi bassi e costo della vita insostenibile

Credits Andrea Cherchi – Manetta Tram

Un conducente ci scrive e prova a spiegare il perché:

«Gentile redazione, sono un autista Atm/net da quasi vent’anni, e nel corso di questo periodo ho visto cambiare tante cose in Atm in primis, e nel contratto nazionale che, già quando sono stato assunto io nel 2000, era abbastanza basso.

Ma adesso chi viene assunto in Atm o comunque col contratto autoferrotranvieri guadagna circa €1200 al mese, considerando il fatto che per poter fare questo lavoro bisogna spendere circa €5000 per fare le patenti, tutte le abilitazioni e tutte le varie visite necessarie per poter svolgere questa tipologia di lavoro. 
 
Quindi chi investe €5000 nelle patenti e poi ha un prospetto di lavoro dove ne guadagna 1200€ al mese e le spese sono tantissime, non va più a fare l’autista o il tramviere o il macchinista ma punta fare qualcos’altro dove ovviamente riesce a lavorare guadagnando il giusto per vivere decorosamente. 
 
Cordiali saluti 
Giorgianni BAGLIERI»
 
Un problema sollevato che sembra valere non solo per i conducenti di ATM ma per molti altri lavoratori come risulta da una ricerca. 

# Il milanese si mette in tasca 123 euro al giorno

klimkin da Pixabay

Il dipartimento politiche del lavoro della CGIL, ha effettuato un’indagine su 1.687.183 buste paga milanesi, tratte dal data base di INPS su dati del 2020. E ha fatto i conti in tasca a tutti settori lavorativi di Milano, escluso il comparto agricolo.

La paga media giornaliera di Milano si aggira intorno ai 123 Euro/giorno (lordi). Il dato è un numero assoluto ricavato dalla media tra gli stipendi più alti e quelli più bassi.

# I dirigenti guadagnano 562 euro, gli intermittenti 47 euro

I valori su cui si è fatta la media sono quelli dei dirigenti, che guadagnano in media 562 Euro lordi al giorno, i quadri che raggiungono i 232 €/giorno, fino ad arrivare agli stipendi più bassi di impiegati, operai e interinali, che rispettivamente sono 109, 74 e 72 Euro.
Tra i lavoratori interinali, che sono all’incirca 83.000 delle buste paga analizzate, vi è da considerare gli intermittenti, che guadagnano 47 Euro lordi al giorno.

Leggi anche: “NORD-SUD, bisogna fare come in Germania”: STIPENDI più alti dove si produce di più

# La grande differenza tra uomini e donne

Gerd Altmann da Pixabay

L’indagine di CGIL ha anche scoperto che anche a Milano esiste l’anomalia che affligge il mondo del lavoro in Italia. Non è infatti solo la posizione ricoperta a garantire uno stipendio più elevato.
Trasversalmente in ogni fascia di età, c’è un divario tra i salari percepiti dagli uomini e quelli delle donne.

Tra gli operai l’uomo guadagna 80,00 € al giorno, la donna 54,00. Per tutti gli altri lavori o settori, questa forbice resta ampia: tra gli impiegati il gap uomo/donna va da 125€ a 96€; tra i quadri si passa da 232€ a 214€, mentre per i dirigenti si va dai 585 Euro guadagnati da un uomo, ai 478 della donna.

Leggi anche: A Milano 11 ANNI di STIPENDIO per comprare CASA. Il doppio della media nazionale

# Confronto con l’Europa: gli unici a essere diventati più poveri in 30 anni

Andrew Khoroshavin da Pixabay

Da fonti OCSE risulta che l’Italia è l’unico paese in Europa in cui i salari da lavoro dipendente sono diminuiti nel 2020 rispetto al 1990.
In Lituania gli stipendi sono aumentati di un +276,3%, in Estonia +237,20%, Lettonia +200,50%. Nel nucleo dei fondatori Euro, gli aumenti sono più contenuti, ma spicca il + 129,6 della Slovacchia.
L’Italia è l’unica a essersi impoverita: -2,9%. Sono lontani i tempi in cui ci si poteva confrontare con Francia (+31,1%), Austria (+24%) o Germania (+33,7%). Anzi: con l’unico segno negativo, l’Italia in Europa ha smesso di confrontarsi con tutti, prendendo una strada tutta sua.

Fonte: OCSE

Leggi anche: Prezzi nordeuropei ma stipendi anni 90: quanto COSTA comprare CASA a Milano zona per zona

# Cosa fare a Milano con 47 Euro lordi? Scegliere Milano Città Stato

Alexas Fotosda Pixabay

Resta da capire cosa può fare un lavoratore intermittente che a Milano guadagna 47 Euro al giorno.
La pressione fiscale si aggira, per quella fascia di retribuzione, su un 15% circa.
Un lavoratore potrebbe quindi percepire meno di 40 Euro al giorno. Una lavoratrice, come ammette anche l’indagine CGIL, ancora meno.
La vita a Milano è molto cara, l’unica cosa che si può fare a Milano con queste cifre è il lockdown personale perenne e il digiuno intermittente, sperando che la CGIL inizi a fare il sindacato seriamente, mettendo a dura prova le politiche del lavoro che hanno creato una nuova fascia di povertà.

Quand’è che Milano deciderà di diventare autonoma da queste logiche discriminatorie? Non basta tinteggiare Palazzo Marino un mese all’anno, o dire a parole che a Milano siamo diversi. Bisogna avere il coraggio di guardare alle grandi città d’Europa non solo per le ciclabili o l’urbanismo tattico, ma soprattutto per ciò che le contraddistingue davvero: l’autonomia dal governo centrale. 

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LAURA LIONTI

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“Non riesco più a capire la mia città”

Malpensa Express mica tanto Express

Buenos Aires: la strada dei record (di incidenti)

Groviglio di bici sul Passante

L’asfalto ferito: la video denuncia del comico Storti

Prima di aprire la STAZIONE FORLANINI M4 è già in DEGRADO

Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI

Gli ostacoli per chi si muove sulla carrozzina

La sciatteria delle scuole di Milano

Bovisa o Calcutta? I CUMULI di SPAZZATURA abbandonati in strada

L’enigma MALPENSA EXPRESS: la stralunata porta d’ingresso a Milano

Quei primi 100 METRI di via IMBONATI

Il DEGRADO delle PORTE di Milano

Il lato oscuro della City: il DEGRADO di PORTA VOLTA

 Shock al rientro: DEGRADO e INCURIA nel CUORE di Milano

Milano non fa schifo ma…i palazzi INSUDICIATI dagli scarabocchi sì

I giochi pericolosi ai GIARDINI OSIRIS

I CARTELLI DA MARCIAPIEDE di Via Taormina

Il grave degrado dei GIARDINI MENDEL

il MARCIAPIEDE di Via Pirelli

Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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Dalla METROPOLI a un PAESINO SPERDUTO in montagna: la SCELTA di un 20enne

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Credits tvsvizzera.it - Vittorio Olivetto

Sta riscuotendo grande successo al cinema “Le otto montagne”, film tratto dal romanzo omonimo, che racconta la storia di due amici e del profondo legame con la montagna. Forse è un segno dei tempi, come la storia di un giovane e della sua scelta di un cambio radicale di vita.

Dalla METROPOLI a un PAESINO SPERDUTO in montagna: la SCELTA di un 20enne

# La nuova vita del ventenne Vittorio in un borgo con meno di 10 abitanti

Credits zanini_marina IG – Monteviasco

Il ventenne Vittorio Olivetto ha deciso di lasciare la casa che si trovava nella città metropolitana di Milano ai confini con la provincia di Varese per andare ad vivere a Monteviasco, in Val Dumentina nel Varesotto, ai confini con l’alto Malcantone in Svizzera: un borgo montano con meno di 10 residenti, e non sempre presenti per tutta la settimana. In vetta a questo paese dalle caratteristiche case di sasso ci sono ristoranti, un osservatorio astronomico rinomato favorito dal buio totale della notte.

# Isolato da tutto: si può raggiungerlo solo a piedi, camminando lungo 1.400 antichi gradoni

Credits lorena.29.12 IG – Mulattiera a gradoni

Un territorio isolato da tutto e da tutti dal 2018, prima a causa di un tragico incidente costato la vita al manutentore della funivia e poi per la difficoltà di trovare cooperative disposte a prendere in mano l’unico servizio di trasporto pubblico che lo collega agli altri comuni. Oggi per arrivarci bisogna percorrere una mulattiera di 1.400 antichi gradoni in sasso, e un’ora di cammino, partendo dal primo posteggio a valle dove partiva la cabina gialla dell’impianto a fune.

# Una scelta di vita: “Qui si capisce di cosa davvero hai bisogno: si torna all’essenziale della vita dell’uomo”

Credits tvsvizzera.it – Vittorio Olivetto

La decisione di Vittorio di andare a vivere in questo luogo sperduto non è stata affatto azzardata, ma al contrario una scelta ragionata, una ricerca della semplicità, di un ritorno alle origini, “della volontà di fuggire per poi ritrovarsi“. Il suo è infatti un modo di combattere soprattutto contro la tendenza alla grande fuga.

Nel borgo di meno di 10 anime ha riscoperto la volontà di aiutarsi tra vicini, sparsi nella valle, con piccoli lavoretti in cambio di uova fresche, formaggio, o della pizza, e ha deciso di portare avanti un’antica tradizione locale imparando l’arte di costruire ed intrecciare cesti il cui insegnamento è tramandato solo oralmente da alcuni anziani del posto.

Rimpianti, nostalgie? Tutt’altro. Il suo invito è rivolto a tutti, soprattutto ai suoi coetanei, a provare esperienze simili: “Qui si capisce di cosa davvero hai bisogno: un po’ di acqua, il fuoco e qualcosa da mangiare, si torna all’essenziale della vita dell’uomo”. 

 

Fonte: TvSvizzera

Continua la lettura con: Cornello dei Tasso, Il BORGO LOMBARDO dove è nato il SERVIZIO POSTALE

FABIO MARCOMIN

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🔴 Per i SALDI a Genova PARCHEGGI GRATIS nei week end: una buona idea anche per Milano?

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credits: @ilmondodeitrasporti IG

Genova si fa più europea. Come succede in altre città del Vecchio Continente, anche a Genova in occasioni speciali i parcheggi a pagamento diventano gratuiti. Un’idea che anche Milano potrebbe replicare?

Per i SALDI a Genova PARCHEGGI GRATIS nei week end: una buona idea anche per Milano?

Ph. dexmac – pixabay

Quattro giorni di parcheggi gratuiti nelle aree di sosta comunali: questa la decisione dell’amministrazione comunale di Genova per aiutare i commercianti ad attrarre clienti nella stagione dei saldi. In occasione del primo weekend di saldi invernali, a partire da giovedì 5 gennaio, su tutto il territorio genovese sarà possibile parcheggiare gratuitamente nelle zone Blu Area e nelle Isole Azzurre (le aree gestite da Genova Parcheggi). La temporanea sospensione della sosta a pagamento su suolo pubblico nelle aree regolamentate è prevista giovedì 5 gennaio, sabato 7 gennaio, e sabato 14 gennaio.

Ph. dexmac – pixabay

L’Amministrazione comunale visto il buon risultato degli scorsi anni, ha deciso di ripetere l’iniziativa proposta e concordata con le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti, per favorire i cittadini e gli operatori nei primi giorni di saldi. Promuoviamo così, anche quest’anno, la nostra città in un’ottica commerciale e turistica insieme, con l’obiettivo di incentivare e facilitare l’affluenza di cittadini e turisti nei primi giorni di saldi, assicurandoci che ci sia la piena possibilità di accesso agli esercizi commerciali, attraverso la gratuità degli stalli. Invitiamo e sosteniamo la campagna “compra sotto casa”  anche in occasione delle vendite di fine stagione con i commercianti genovesi, pronti ad offrire tante occasioni e una vasta scelta di articoli“. dichiarano gli assessori al Commercio e alla Mobilità Paola Bordilli e Matteo Campora, come riportato da La Voce di Genova

In tutta Europa l’azione sui parcheggi per incentivare il commercio e l’abbandono delle auto è piuttosto comune. A Cannes, ad esempio, nei week end e in occasioni speciali i parcheggi pubblici e privati adottano tariffe agevolate. In tutta la Francia è poi consuetudine che tutti i parcheggi pubblici e privati consentano il parcheggio gratuito entro un’ora dalla sosta. Milano per ora da questo orecchio non ci sente e cerca di disincentivare l’auto soprattutto con tasse, restrizioni e multe. Perché non provare anche con il rovescio della medaglia, con azioni di incentivo? A Genova sembrano aver riscosso successo. 

Continua la lettura con: Milano – Genova in 50 minuti

MILANO CITTA’ STATO

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