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🔴 Area B: l’HINTERLAND diventa il PARCHEGGIO di Milano?

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Area B

Le polemiche sull’inasprimento dei divieti di Area B non accennano a placarsi. Dopo il Sindaco di Sesto San Giovanni un altro primo cittadino dell’hinterland attacca il sistema della grande ZTL milanese.

Area B: l’HINTERLAND diventa il PARCHEGGIO di Milano?

# “Area B è ecologia o ideologia?”

Credits Claudio Agostoni Fb- Area B

Il Sindaco del Comune di Sesto San Giovanni, Roberto di Stefano, ipotizza di far pagare i milanesi che entrano nel territorio da lui amministrato realizzando un’ “Area S” con telecamere che registrano gli accessi: perché molti da Sesto non possono andare a Milano ma i milanesi possono entrare a Sesto? Si chiede il sindaco. Ora si aggiunge anche il Sindaco di Cormano, Lugi Magistro, che attacca la ZTL di Milano per un altro motivo: Area B. È ecologia o ideologia?. Il suo comune che confina a nord del capoluogo lombardo ha visto crescere il numero di automobilisti che parcheggiano lungo via dei Giovi per andare a piedi al capolinea di Comasina M3. 

# “Milano non fa parcheggi”, così tutti lasciano le auto nei comuni confinanti

Con l’inasprimento dei divieti e l’attivazione di tutte le telecamere, Cormano e altri comuni dell’hinterland rischiano di diventare il parcheggio di Milano: “Area B vuole tenere fuori le macchine da Milano ma i parcheggi il Comune di Milano non li fa e i Comuni della prima fascia, come Cormano, devono supplire, sopportando traffico e occupazione degli spazi. Quest’area viene reclamizzata come una misura antismog ma pagando l’ingresso i veicoli sono autorizzati a inquinare“.

Leggi anche: L’ “isola di Milano” diventa un confino: i cittadini PRIGIONIERI dell’Area B

# I bus al posto del tram sulla Milano-Limbiate rendono il servizio lento e poco attraente contribuendo all’aumento del traffico nell’hinterland

Credits d_reda89 IG – Ultima corsa Milano-Limbiate

Tra i fattori che contribuiscono alla aumento di autovetture parcheggiate per le strade di Cormano c’è anche la soppressione del servizio tranviario che da Milano arrivava fino a Limbiate. Dal primo ottobre è stato infatti sostituito per tutte le corse dal bus 165, che muovendosi nel traffico di via dei Giovi offre un servizio più lento, poco attraente portando sempre più cittadini dell’hinterland a scegliere l’auto e aumentando traffico e inquinamento a Cormano. Le parole del Sindaco Magistro: “Il Comune di Milano dice di incentivare con Area B l’uso dei mezzi pubblici ma ha sospeso un mezzo su rotaia per sostituirlo con uno su gomma.”

Il commento finale su Area B: “La tutela dell’ambiente e della qualità dell’aria è un tema fondamentale, ma proprio per questo va affrontato con ragionevolezza e senza vincoli ideologici, che sembrano più attenti agli slogan che al buon senso“. 

Continua la lettura con: Anche il MONDO si STUPISCE: perché Milano CHIUDE le METROTRANVIE?

FABIO MARCOMIN

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Sondaggio: Sei d’ACCORDO a una PACE FISCALE?

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Sei d'accordo a una pace fiscale?

In questi giorni viene avviato l’iter che dovrà portare alla formazione del prossimo governo a guida Centro Destra. Tra i primi possibili provvedimenti del nuovo esecutivo potrebbe esserci la pace fiscale, la possibilità per i cittadini di regolarizzare le proprie pendenze tributarie con il Fisco tramite rottamazione o saldo e stralcio e quindi con forti sconti sull’ammontare dei debiti verso gli enti locali o l’Erario. Che cosa ne pensi?

Sei d'accordo a una pace fiscale, con forti sconti per chi deve pagare multe arretrate?

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La risposta è volontaria e sarà mantenuta anonima. I risultati non hanno alcun valore statistico. 

Altri sondaggi:

Sondaggio: MILANO sta diventando una CITTÀ solo per RICCHI?

Hai mai SUBITO una forma di AGGRESSIONE o un ATTO VANDALICO a Milano?

Sei D’ACCORDO con le NUOVE REGOLE per entrare in area B e in area C?

MILANO CITTA’ STATO

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A Milano si attraversa la strada con l’aiuto di un ROBOT

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Credits: imprese-lavoro.com

Nel quartiere Gratosoglio, gli alunni della scuola Arcadia sono arrivati in sicurezza in aula grazie ad un ROVER. Vediamo come si è sviluppata la sperimentazione

A Milano si attraversa la strada con l’aiuto di un ROBOT

# Il robot che “parla” con le macchine

 

Credits: sestonotizie

Un assistente molto speciale ha aiutato gli alunni ad attraversare la strada, per arrivare alla scuola Arcadia a Gratosoglio. È un piccolo ROVER, dotato di sensori e telecamere, che “parla” con le auto, imponendo lo stop in prossimità delle strisce pedonali.
Si chiama IPA2X il robot che, per la prima volta a Milano e sotto lo sguardo attento della Locale, ha aiutato gli alunni a raggiungere la scuola in sicurezza.

La sperimentazione ha anche coinvolto una vettura Skoda  dotata di connettività e interfaccia in grado di comunicare con il ROVER. Il conducente dell’auto è stato avvisato della presenza dei pedoni dal piccolo robot, potendo fermarsi e garantendo così l’attraversamento dei piccoli studenti.

Leggi anche: Il primo ROBOT-POSTINO sulle strade di Milano

# La sicurezza come obiettivo

 

Credits: imprese-lavoro.com

IPA2X è un progetto sviluppato da Hipert Srl e Lifetouch, ma voluto dall”Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT), finanziato nell’ambito delle ricerche EIT Urban Mobility dell’Unione Europea.
Il ROVER ha “accompagnato” a scuola due classi: una quarta ed una quinta della scuola di Gratosoglio, che hanno dimostrato tutto il loro divertimento, accogliendo questo piccolo robot con sorrisi e “pacche” sul dorso.

«Garantire l’accesso alle scuole in sicurezza è una priorità a cui continuiamo a lavorare con diversi interventi, sia strutturali» ha commentato Anna Scavuzzo. Aggiungendo che «Ogni sperimentazione e possibile innovazione tecnologica è certamente un’occasione per studiare nuove modalità di intervento».

Fonte: LaPresse

In un contesto futuribile, a Milano si è sperimentato un piccolo pezzo del prossimo futuro.

Continua la lettura con: Lo ZAINO JET è REALTÀ! Sarà il futuro servizio sharing di Milano?

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

 

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🔴 L’ “isola di Milano” diventa un confino: i cittadini PRIGIONIERI dell’Area B

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E’ il quartiere più isolato di Milano: è collegato da una sola strada al centro e non ha collegamenti con metropolitane e ferrovie. L’ “isola di Milano” dal primo ottobre è diventata un confino per molti suoi residenti “ostaggio” della grande ZTL comunale. Vediamo perché con il video e le interviste di alcuni residenti nel servizio di Local Team.

L’ “isola di Milano” diventa un confino: i cittadini PRIGIONIERI dell’Area B

# Il quartiere più isolato di Milano

Muggiano

Muggiano è un quartiere di Milano immerso nell’hinterland, in mezzo ai campi. Si trova all’estremo ovest del Comune di Milano e confina con Cesano Boscone, Cusago, Settimo Milanese e Trezzano sul Naviglio. Un tempo comune autonomo e ancora oggi uno dei pochi “borghi” che conserva ancora quel carattere rurale essendo immerso nel Parco Agricolo. Una piccola oasi nella metropoli milanese a cui è collegata da una sola strada, via Mosca, che è anche la principale del quartiere, dove non passano linee metropolitane o ferroviarie. Per questo, i nuovi divieti di Area B con l’attivazione di tutte le telecamere sta rendendo la vita impossibile ai suoi abitanti.

# “Ho dovuto cambiare la macchina perché non potevo più entrare a casa mia

Dal primo di ottobre, come racconta un servizio Local Team, i residenti di Muggiano sono prigionieri di Area B. Tutto il perimetro del borgo è infatti circondato dalle telecamere e pertanto l’unica possibilità per entrarci è transitare sotto ai varchi della grande ZTL che da circa 10 giorni vieta l’accesso anche i veicoli benzina Euro 2 e diesel Euro 4 e 5.

Telecamere Area B Muggiano

I commenti di alcuni cittadini: 

  • O lasci la macchina ai limiti esterni ed entri a piedi oppure non puoi entrare” [...] Ho dovuto cambiare la macchina che aveva100.000 km […] l’ho dovuta cambiare perché non potevo più entrare a casa mia“.
  • Farò un altro mutuo, andrò a chiedere i soldi per comprare un’altra macchina
  • Una persona anziana ha preso 10.000 euro di multa…continuava a passare” (sotto le telecamere in ingresso e in uscita N.d.r.)
  • Il commento di chi ha installato il dispositivo Move-In: “è una cavolata, mi prende tutti i km, anche il sabato e la domenica
  • è tutta una fregatura perché se uno vuole veramente tutelare Area B prima mettono a posto tutti gli impianti di riscaldamento di scuole e case ancora a gasolio“.

 

Continua la lettura con: Sciopero ATM + Area B: Milano si ferma?

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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“Pane per Tutti”: il bancomat del PANE GRATIS. Un’idea per Milano?

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Food machine - Credits: France24

È possibile avere tre tipi di pane caldo, semplicemente schiacciando un bottone. Vediamo come si sviluppa la beneficienza negli Emirati Arabi e perché ci potrebbe ispirare. 

“Pane per Tutti”: il bancomat del PANE GRATIS. Un’idea per Milano?

# Modello di beneficienza

Bread for All – Credits: France24

La rincorsa dei prezzi al consumo si abbatte anche nella maestosa Dubai, classificata la 23ma città più ricca del mondo. Nasce così un’iniziativa denominata “Bread for All”, volta ad aiutare le famiglie e i lavoratori svantaggiati, fornendo pane gratuito in vari momenti della giornata.
Bread for All mira a fornire pane fresco a chi ne ha bisogno attraverso macchine smart, a loro volta distribuite in diversi punti vendita. Il progetto realizza la visione di Sua Altezza lo Sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, Vicepresidente e Primo Ministro degli Emirati Arabi Uniti e Sovrano di Dubai che ha sottolineato come «negli Emirati Arabi Uniti nessuno dorme affamato o in stato di bisogno».
L’operazione coinvolge tutti i membri della comunità e consente ai singoli di contribuire e partecipare ad un modello sostenibile di beneficienza. Si tratta della prima iniziativa di questo tipo, che adotta il principio del finanziamento comunitario a breve termine.

Leggi anche: Dubai, Parigi, Cina e Silicon Valley: tutti imitano Milano

# Smart machines

Food machine – Credits: France24

In totale sono 10 i distributori di pane impiantati in diversi supermercati di Dubai. Dotate di schermo touch screen, queste smart machine preparano 3 tipi di pane: pagnotte per panini, pitta o chapatis in stile indiano. Sono programmate per fornire il pane gratuitamente: chiunque ne abbia bisogno può premere il pulsante “ordina”. Dopo una breve attesa, mentre il pane viene preparato, quello scelto viene erogato dal distributore.
Le macchine del pane sono un’iniziativa di una fondazione istituita dal sovrano di Dubai «L’idea è di andare dalle famiglie e dai lavoratori svantaggiati prima che vengano chiedano aiuto», ha detto la direttrice della fondazione incaricata, Zeinab Joumaa al-Tamimi. Sottolineando la natura solidale della società emiratina, la direttrice della fondazione ha espresso l’augurio che iniziative del genere possano creare un movimento di beneficenza globale, rafforzando lo spirito di solidarietà tra le varie componenti sociali.

Leggi anche: Il video del giorno: LA CODA per la FAME

# Gli svantaggiati

KonZografos – Pixabay

Bread for All è rivolta ai lavoratori svantaggiati, ma non proprio a tutti. Per ora i lavoratori stranieri non possono beneficiare del pane caldo gratis. La lussuosa città che importa qualsiasi tipo di genere, compresi gli alimentari, importa anche mano d’opera proveniente dall’Asia. Indiani, cingalesi e pakistani si affollano a Dubai in cerca di fortuna, ma spesso si devono accontentare di uno stipendio che, tra lavoro e mance dei clienti, oscilla tra i 700 e i 1.000 dirham al mese (190-270 dollari).

I datori di lavoro pagano di solito alloggio e trasporto, ma non il cibo. Considerando che la variazione mensile del costo di un paniere di prodotti alimentari, è rincarato dell’8,75%, o che quello dei trasporti è aumentato di oltre il 38%, è facile intuire la necessità di Bread for All.

All’iniziativa possono contribuire tutti i cittadini di Dubai, inviando un SMS, donazioni o installando direttamente un distributore di pane nei propri locali commerciali.

Continua la lettura con: Le VILLE FOTOCOPIA del nuovo QUARTIERE di DUBAI: VILLAGGIO PARADISO o INCUBO DISTOPICO?

LAURA LIONTI

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Il video del giorno: le BORSEGGIATRICI della METRO

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Servizio di Fuori dal Coro trasmesso su Rete 4 l’11 ottobre 2022: le borseggiatrici all’opera sulla metro e le contromosse dei volontari. 

Clicca sull’immagine o qui per vedere il video:

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Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Le intrusioni dei maranza

 

I nuovi poveri di Milano

 

Ultima corsa della Milano – Limbiate

 

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

 

Street Style a Milano

 

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

 

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

 

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

 

Avvisi storici sul tram

 

La sfida: di corsa contro la metro

 

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

 

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

 

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

 

La domenica di Milano vs di Roma

 

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

 

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

 

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

 

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

 

Mi sono trasferita a Milano

ALTRI VIDEO DEL GIORNO:

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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L’ISOLA di SANT’ERASMO, l’ “orto di Venezia” che rivive grazie ai ristoratori

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Credits: slowvenice.it

L’isola più grande della laguna di Venezia, dopo il Lido, abitata da contadini è al centro di un nuovo progetto di rivalutazione. 

L’ISOLA di SANT’ERASMO, l’ “orto di Venezia” che rivive grazie ai ristoratori

# Sant’Erasmo e Venezia

L’Isola di Sant’Erasmo si trova a nord-est di Venezia, si può raggiungere con i mezzi pubblici in meno di mezz’ora. E’ l’isola più grande della laguna veneta, dopo Venezia e il Lido. Conta circa 700 abitanti, quasi tutti agricoltori.

Credits: slowvenice.it

Tra questi, meno di 10, sono giovani. Il terreno di quest’isola ha sempre goduto di alcuni fattori geografici che ne hanno reso molto particolare la composizione: argillosa da una parte, verso la laguna, sabbiosa dall’altra, verso il mare Adriatico.

# L’orto di Venezia

Sant’Erasmo, a causa della sua posizione e dei suoi terreni, ha sempre contato pochi abitanti, dediti quasi tutti all’agricoltura. Per questo, l’isola è definita spesso “l’orto di Venezia“. E’ famosa soprattutto per le castraure, il tipico carciofo violetto che è diventato presidio Slow food. In passato, tuttavia, l’isola era terra ospitale per i frutteti: da qui provenivano le pesche usate per il famoso Bellini, qui crescevano alberi di pere, prugne, susine e giuggiole. L’acqua alta del 1966 ha però dato il via ad un’interruzione progressiva delle colture, che si sono riprese solo parzialmente con il passare del tempo.

Quando è iniziato il progetto Osti in Orto, molti dei terreni erano incolti da parecchi anni.

Credits: venezia.net

# “Osti in orto”: un esemplare progetto di sostenibiltà economica

Il progetto è tanto semplice quanto prezioso: nel 2021, in pieno periodo Covid, 13 ristoratori veneziani hanno affittato un appezzamento di terra nell’isola di Sant’Erasmo per coltivare verdura, spezie e aromi. Tutte materie prime che poi utilizzano nella realizzazione dei loro piatti. E’ nato così Osti in Orto.

Credits: @vivovenetia.it

Il progetto è un esempio perfetto di produzione circolare: il gruppo di ristoratori rappresenta la comunità che ha recuperato un terreno incolto e supporta chi vi lavora. Il territorio a disposizione dei progetti cittadini restituisce materie prime per le stesse attività del gruppo.

I ristoranti coinvolti nel progetto sono alcuni ta i migliori luoghi dove mangiare a Venezia e dintorni, dove poter assaggiare “il frutto” di questo incredibile lavoro: Al Covo, Antiche Carampane, Trattoria Anzolo Raffaele, Rioba, Riviera, Testiere, Trattoria Vittoria da Aldo, Marciano e Marcianino, Vini da Gigio, Covino, Trattoria da Ignazio, Da Guido (a Jesolo).

Inside Venice Shop | Visita all'orto di Osti in Orto a Sant'Erasmo - Esperienze in laguna
Credits: @insidevenice.it

Gli stessi ristoratori si riempiono d’orgoglio nel dar voce ai progetti cittadini che arricchiscono Venezia e la sua laguna. Per loro si tratta di una sfida che rispetta il territorio, unendo agricoltori, ristoratori e offrendo un prodotto di altissima qualità.

Fonte: insidevenice.it

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

LUCIO BARDELLE

Vedi anche: Oasi Zegna, Bormio, le Marmitte dei Giganti, Isolino VirginiaLuganoPomponescoMeranoMorcote, Mantova, le “Filippine Italiane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, Cumiana, MonzaValsassinaBardinetoValle d’Intelvi, Como, Maranello, Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal VigezzoPunta SassoPortofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoMadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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I MARANZA alla conquista di MILANO

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Foto di Rudy and Peter Skitterians da Pixabay

L’arresto dei rapper Babygang e Simba la Rue indica un salto di qualità nelle cronache riguardanti il disagio giovanile e la piccola criminalità a Milano. Stanno sensibilmente aumentando le denunce per aggressioni, furti e atti vandalici attuati da giovani e giovanissimi soprattutto nelle zone in cui si concentra la movida. Da dove nasce questo fenomeno e che caratteristiche tipiche sta mostrando a Milano?

I MARANZA alla conquista di MILANO

Nato ai margini si sta affermando come protagonista sulla scena milanese. E’ il “maranza”, diventato anche un meme sui social (soprattutto Instagram e TikTok). Su internet se ne parla in modo scherzoso ma i sempre più frequenti fatti di cronaca sollevano preoccupazione e inducono a cercare di capire chi siano questi ragazzi e sul perché attuino questo tipo di comportamenti di carattere antisociale.

Cos’è quindi esattamente un “maranza”?

# Le origini del termine: “l’è un Zanza”

Il termine maranza ritrova la sua radice nella parola “zanza”, traducibile in imbroglione, truffatore, furfante. Arriva dal gergale milanese o “del parlar furbesco” della Milano di Scerbanenco. “Attento che l’è un Zanza” significava di prestare attenzione a quel tipo in quanto truffatore.

Possiamo dunque scomporre il termine in mar-anza. La prima parte sta ad indicare la loro presunta etnia: secondo lo stereotipo degli anni Ottanta e Novanta le persone maghrebine erano considerate di origine marocchina. La seconda invece si riferisce all’atteggiamento tipico dello zanza.

La parola maranza è nata recentemente per definire le babygang di origine nord africana che si ritovano soprattutto nelle zone della movida milanese per compiere atti violenti, molesti o vandalici. La denominazione di “baby gang” sta ad indicare alcune forme di devianza minorile di tipo associativo che si caratterizzano per l’estrema violenza con cui i giovani realizzano le varie condotte illecite.

Seppur fenomeno variegato si può individuare un primo identikit del “maranza” tipo.

# Identikit del maranza

webboh.it

Sono gli stessi ragazzi di Milano che così rispondono alla domanda sui tratti distintivi in base ai quali si può riconoscere un maranza. La maggior parte delle persone li definisce come gruppi di giovani (spesso minorenni) di sesso maschile e di origine nord africana, che hanno atteggiamenti molesti e violenti nei confronti degli altri ragazzi.

Il classico maranza a livello estetico si presenta come un “ tamarro”. Quindi in tuta, aceta o tech, o con le divise sportive delle squadre di calcio (ad esempio Real Madrid o Paris Saint Germain), borsello di marca (spesso contraffatto) e non di rado utilizzano passamontagna o altro per coprirsi il volto prima di compiere violenze o atti vandalici.

Il maranza non è solo un look ma anche una modalità di agire. Vediamo in cosa consiste.

# I maranza in azione

poliziadistato.it

Le modalità di approccio ed esecuzione sono quelle tipiche delle baby gang. Innanzitutto si instaura un contatto con la vittima dalla quale, quasi sempre per futili motivi, ne scaturisce una lite. Dalla violenza verbale si passa velocemente a quella fisica, «il tutto con un ritmo estremamente rapido che crea una situazione di terrore e panico per la vittima» che, spiazzata, si ritrova ad essere derubato o aggredito dal gruppo.

Mentre è facile riconoscerlo, meno note sono le origini del fenomeno. Da dove nasce il maranza?

# Dove nasce il maranza

Film. I guerrieri della notte

Tradizionalmente il maranza è considerato la manifestazione di una forma di emarginazione sociale. L’atteggiamento, in particolare, viene visto come l’espressione di una rabbia sociale: il carattere “antisistema” dei loro atteggiamenti, basati sulla forza del branco, piccoli furti, rapine, risse e altre forme di vandalismo o violenza, spesso fine a se stessi, unita alla provenienza da contesti periferici porta la letteratura sociale a formulare questo tipo di ipotesi.

Un documento del Ministero degli Interni descrive il fenomeno come “criminalità epidemica, i cui tratti distintivi sono costituiti dall’operare in gruppo degli autori dei reati, anche se al di fuori dei contesti di criminalità organizzata, e dal tasso di violenza utilizzato nei confronti delle vittime, generalmente elevato (…) e, comunque, del tutto sproporzionato rispetto al movente, futile (…) e persino degradante a mero pretesto”.

Il fenomeno viene quindi pensato come una forma di ribellione giovanile a un ambiente sociale privo di stimoli e di prospettive sul futuro. Questo tipo di gruppo diventa un modo per affermare se stessi in una società in cui questi ragazzi si sentono ignorati ed emarginati.

Nelle baby gang i membri, frequentemente, “attribuiscono al gruppo anche un nome al fine di darsi una connotazione identitaria; tra i componenti esiste un marcato senso di unione ed una forte coesione interna in quanto il gruppo rappresenta un punto di riferimento per l’adolescente che ivi vi condivide esperienze, valori, linguaggio, comuni sentimenti di disagio, trovando, altresì, nella gang, lo stimolo all’aggressività come metodo di sfogo e compensazione.”

Lo scopo principale della condotta delittuosa appare essere, infatti, lo sfogo della violenza che non è quindi il mezzo per perpetrare il delitto ma costituisce lo scopo stesso dell’aggressione. Oltreché ad azioni violente nei confronti delle persone si assiste anche ad episodi di bullismo metropolitano e ad atti vandalici consumati in pregiudizio di istituti scolastici, edifici e mezzi pubblici.

# Il report: boom di reati nell’ultimo anno. 1 su 2 di origine straniera. Tre ragazzi su 10 hanno partecipato a delle risse

Film: Arancia Meccanica

Lo segnala l’ultimo report del Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia criminale sui minori nel periodo della pandemia. Aumenta del 10% in un anno la quantità di minori denunciati o arrestati (sono stati circa 25 mila nel 2021), così come sale del 20% il numero di reati. Si impenna anche il traffico di stupefacenti e cresce, dal 44 al 46%, la percentuale di stranieri – o di italiani di seconda generazione – che fanno parte delle baby gang. Tra gli immigrati le prime due etnie a cui sono attribuite più denunce sono proprio di origine marocchina e tunisina.

L’allarme è che sembra sia un fenomeno molto diffuso, anche oltre le sacche di reale disagio. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza su un campione di 7.000 adolescenti sul territorio nazionale, il 6,5 per cento degli adolescenti fa parte di una gang, che intenzionalmente sferra attacchi nei confronti dei loro coetanei o danneggiano strutture pubbliche o private, come la scuola, compiendo furti o veri e propri atti di vandalismo. Il 16 per cento ha commesso atti vandalici e 3 ragazzi su 10 hanno partecipato a risse.

# L’età e l’origine suonano l’allarme

Film: I ragazzi della 56ima strada

Questo fenomeno acquisisce una rilevanza particolare per due ragioni: a) stiamo parlando di ragazzi spesso giovanissimi, b) una quota rilevante di questi ragazzi è di origine straniera.

Il primo punto deve far riflettere sulla carenza di modelli di vita e di opportunità che la nostra società offre ai giovani. Se è vero che più di 6 ragazzi su 100 fanno parte di una gang significa che le nostre istituzioni e la società civile italiana non sono state in grado di offrire loro dei contesti in cui sviluppare una prospettiva sul proprio futuro, di immaginare dei progetti, sviluppare delle idee e delle passioni su cui investire per avere un ruolo positivo per se stessi, per la propria famiglia e per la collettività.

Il secondo punto invece rilancia la questione della mancata integrazione di una quota rilevante di alcuni immigrati di seconda generazione. Evidentemente per alcuni di questi ragazzi l’unica forma di riscatto sociale visibile è nella violenza e nella sopraffazione del prossimo. Tutto ciò però non deve ridursi a un circolo vizioso che oscilla tra la segregazione e la violenza, non è accettabile che questi ragazzini vengano già definiti come irrecuperabili.

# Invincibili, senza sogni

Film: Trainspotting

La gravità della situazione viene rappresentata dall’avvocato Valentina Calzavara pronunciate: “Quelli delle baby-gang quasi sempre sono ragazzi che non studiano e non lavorano, col benestare dei genitori. Parlo con loro e mi sorprendo a scoprire la totale assenza di progetti per il futuro: sono adolescenti che hanno smesso di sognare, o forse non l’hanno mai fatto”.

Giovani senza ambizioni, se non quella di proiettare sugli altri un’immagine di invincibilità. “Ricordo un cliente di 17 anni, che faceva parte di un gruppo accusato di spaccio di droga, rapine, rissa e lesioni. Alla fine dell’udienza gli dissi che la sua posizione processuale era critica, probabilmente peggiore di quella di tutti i suoi amici. Non disse nulla ma sorrise con uno sguardo gonfio di orgoglio…”.

Continua la lettura con: Multe e sanzioni Area B

JACOPO CESARETTI

copyright milanocittastato.it

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L’EDIFICIO più ALTO in ogni MUNICIPIO di Milano

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Credits erikflatmo IG - Torre di Porta Romana

Vediamo quali sono gli edifici da record di ogni municipio cittadino, quanto misurano e quando sono stati inaugurati.

L’EDIFICIO più ALTO in ogni MUNICIPIO di Milano

# Municipio 1: Torre Velasca, 106 metri per 26 piani

Credits: @amilanopuoi su IG

L’edificio più alto del Municipio 1 è uno dei più controversi di Milano, la Torre Velasca. Progettato dallo studio BBPR rappresenta una citazione moderna della Torre del Filarete al Castello Sforzesco. Inaugurata nel 1957, si mostra con una caratteristica forma a fungo e  nel 2011 l’edificio fa parte dei beni architettonici sottoposti a vincolo dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. La sua altezza è di 106 metri, per non superare l’altezza della Madonnina del Duomo, e conta 26 piani.

 

Indirizzo: Piazza Velasca, 3/5

Leggi anche: TORRE VELASCA: capolavoro o obbrobrio?

# Municipio 2: Grattacielo Pirelli, 127 metri e 32 piani

Credits Andrea Cherchi – Pirellone

L’edificio più alto del Municipio 2, per anni il grattacielo più alto di Milano e d’Italia, è il Grattacielo Pirelli progettato da Gio Ponti e inaugurato nel 1960. È uno dei simboli della città nel mondo, misura 127 metri per 32 piani. Fu commissionato dalla storica azienda di pneumatici milanese Pirelli per essere la nuova sede, e realizzato infatti nei pressi della vecchia fabbrica, ma fu venduto nel 1974 a Regione Lombardia per gli elevati costi di gestione.

 

Indirizzo: Via Fabio Filzi, 22

Leggi anche: Milano non fa schifo ma… il MARCIAPIEDE di Via Pirelli e il SOTTOPASSO del Pirellino?

# Municipio 3: la torre RCS Headquarter, 80 metri e 19 piani

Credits mrcpsv IG – Torre RCS

La torre RCS Headquarter è l’edificio più alto del Municipio 3 . Costruito sul disegno dell’architetto Stefano Boeri è inaugurato nel 2008, si trova in via Angelo Rizzoli nel quartiere di Crescenzago e ospita il quartiere generale di RCS Mediagroup insieme ad altri stabili. La sua altezza di 80 metri per 19 piani.

 

Indirizzo: via Angelo Rizzoli, 8

# Municipio 4: Mangoni Tower, 65 metri e 21 piani

Credits emacr95 IG – Mangoni Tower

Nel Municipio 4 è la Mangoni Tower, dal cognome dell’architetto milanese che l’ha progettata, a svettare tra tutti gli altri edifici. Conosciuta anche come torre “Paradiso”, è ad uso residenziale, raggiunge l’altezza di 65 metri e conta 21 piani. L’anno di inaugurazione è stato il 2000.

 

Indirizzo: Via Leo Longanesi, 20

# Municipio 5: Torre di Porta Romana, 89 metri e 25 piani

Credits erikflatmo IG – Torre di Porta Romana

La Torre di Porta Romana è il palazzo più alto del Municipio 5 con i suoi 89 metri e 25 piani. Realizzata tra il 1962 e il 1963, su progetto dell’architetto Paolo Chiolini, è stata aperta nel 1965 e ospita solo appartamenti. Domina i Bastioni della città, nei pressi di piazzale Medaglie d’oro.

 

Indirizzo: viale Angelo Filippetti 25 con ingresso da viale Sabotino 19/2

# Municipio 6: le due torri del Gemini Center, 96 metri e 21 piani

Credits omnitex_schermature IG – Gemini Center

Nel Municipio 6 c’è una coppia di edifici a detenere il record di altezza: la Torre 1 e 2 del Gemini Center, un complesso direzionale nel quartiere di Lorenteggio. Progettate dagli Studio Prp, Rolando Gantes, Roberto Morisi, sono stati inaugurati nel 1995 e si elevano per 96 metri e 21 piani. Fino al 14 piano sono collegate da un terzo edificio che fa da ponte tra le due torri.

 

Indirizzo: Via Koch Roberto, 1/2

# Municipio 7: Torre Trianto, 63 metri e 20 piani

Credtis tempocasa – Torre Trianto

L’edificio che si spinge più in alto nel Municipio 7 è Torre Trianto. Si trova tra le fermate della M1 di De Angeli e Gambara, è di tipo residenziale ed è stato terminato e inaugurato nel 2003. Tocca i 63 metri e conta 20 piani.

 

Indirizzo: Via Trivulzio Antonio Tolomeo, 18

# Municipio 8: Torre Allianz, 209 metri e 50 piani

Credits Andrea Cherchi – Grattacielo Allianz

La Torre Isozaki o “Dritto” è l’edificio più alto del Municipio 8 con i suoi 209 metri, ma non solo. È il secondo più alto di Milano e d’Italia, il più alto al tetto più alto e anche considerando l’altezza massima del piano calpestabile di 200,5 metri. Detiene inoltre il record italiano per il numero di piani: 50

 

Indirizzo: Piazza Tre Torri, 3

Leggi anche: Chi è più ALTO: l’Unicredit o la torre Allianz? Svelato l’arcano

# Municipio 9: Torre Unicredit, 231 metri e 30 piani

Credits Andrea Cherchi – Torre Unicredit dall’alto

L’edificio più alto del Municipio 9 è anche il grattacielo più alto d’Italia in base alla sua altezza strutturale: Torre Unicredit in zona Porta Nuova. Si eleva per 231 metri, contando la guglia di 80,5 metri, e 30 piani e sovrasta la piazza Gae Aulenti. L’altezza al tetto è di 160 metri. Progettato dall’architetto César Pelli, l’edificio in vetro e cemento fa parte di un complesso semicircolare attorno alla piazza che ne comprende altri due più bassi.

 

Indirizzo: Piazza Gae Aulenti, 3

Continua la lettura con: Quale è il GRATTACIELO più ALTO d’Italia?

FABIO MARCOMIN

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🔴 Anche il MONDO si STUPISCE: perché Milano CHIUDE le METROTRANVIE?

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Credits d_reda89 IG - Ultima corsa Milano-Limbiate

Il Comune di Milano inasprisce i divieti per chi vuole o è costretto ad utilizzare l’auto per entrare in città. I milanesi si attendono rinforzi sui mezzi pubblici invece sorprende un’altra notizia: la chiusura di una delle più importanti metrotranvie extraurbane, la Milano-Limbiate. La notizia dello stop al servizio della storica linea ha superato la frontiera: lo stupore nasce perché ovunque avviene l’esatto contrario, con nuove linee di tram e metrotranvie che stanno venendo aperte per collegare le metropoli ai comuni dell’hinterland.

Anche il MONDO si STUPISCE: perché Milano CHIUDE le METROTRANVIE?

# La notizia della chiusura della Milano-Limbiate viene rilanciata oltre frontiera

Milano Limbiate: l’ultima corsa della storica linea

La metrotranvia extraurbana Milano-Limbiate ha cessato il servizio il 30 settembre 2022, si spera solo temporaneamente, dopo molti anni di negligenza e mancanza di manutenzione e promesse mai mantenute di riqualificazione. Negli ultimi mesi i tram circolavano sulla linea solo al mattino nelle ore di punta tra le 6 e le 9.30, mentre per il resto del giornata giravano i bus sostitutivi.

Milano-Limbiate

La notizia della chiusura ha fatto il giro del mondo suscitando stupore e forti critiche. Uno dei più importanti magazine del settore “Urban Transport Magazine“, come riporta il gruppo facebook “Cantiere Urbanfile“, nell’articolo “The (temporary) closure of Milan’s last interurban tramway” racconta il preoccupante progressivo smantellamento della rete di tramvie extraurbane di Milano.

Alcuni estratti della traduzione dell’articolo: “Nell’era della rinascita mondiale del trasporto elettrico su rotaia, questa notizia non può che sorprendere, almeno a prima vista: la linea tranviaria, nota come Linea 179, attraversava un’area densamente popolata della periferia nord di Milano, e questo per lo più su un percorso dedicato.” […]

“La linea 179 è l‘ultima di una rete un tempo estesa nell’area metropolitana di Milano. Tutte le altre linee sono state progressivamente convertite in autobus e in alcuni casi si è verificata anche una conversione e integrazione nella rete metropolitana.” […]

Dopo anni (per non dire decenni) senza alcuno sforzo di modernizzazione significativo, il portafoglio di investimenti è ora considerevole. La linea, gravemente trascurata anche dal punto di vista manutentivo, da quasi 50 anni ha subito pochissime modifiche in termini di servizio e modalità operative”. […]

Misure di ammodernamento graduale avrebbero potuto essere avviate molto tempo fa per accelerare le operazioni e rendere la linea più efficiente e attraente per i passeggeri.”

Leggi anche: Il video del giorno: l’ULTIMA CORSA della Milano Limbiate

# L’attesa di una riqualificazione mai avvenuta

Milano-Limbiate

Una notizia che fa ancora più scalpore visto che da anni esiste un progetto per la riqualificazione e la trasformazione della linea in una metrotranvia moderna, veloce e puntuale. A doppio binario e integrata con la rete cittadina. Per cause di varia natura, burocratica e finanziaria, la scadenza per l’affidamento dei lavori era slittata al 31 dicembre 2022, la partenza a settembre 2023 e l’apertura al pubblico ad aprile 2027

Nonostante l’accordo sulla ripartizione dei fondi tra gli enti interessati, per coprire i 153 milioni di euro di costi previsti, il progetto è rimasto però al palo. Nel frattempo a complicare la situazione sono arrivati gli aumenti dei costi dell’energia e dei materiali che renderanno inevitabili le rinegoziazioni e incerti i tempi di ammodernamento della linea.

Leggi anche: La GRONDA NORD e le altre METROTRANVIE che ruoteranno attorno a Milano

# Nelle altre città del mondo si continuano ad aprire nuove linee di tram

Credits tampereenratikka.fi – Metrotranvia Tampere

Come evidenzia Andros Poma nel gruppo Cantiere Urbanfile, nel resto dell’Europa e del mondo avviene l’esatto contrario con la progettazione di nuove tramvie extraurbane come Parigi e Tampere, o di linee di tram-treno come a Karlsruhe, Chemnitz e Szeged per migliorare gli spostamenti su ferro in direzione dell’hinterland delle città.

Inoltre, proprio nella settimana dello stop all’esercizio della Milano-Limbiate, sono numerose le inaugurazioni di nuove linee tranviarie o ferroviarie suburbane. Tra queste ci sono: 

  • il nuovo tratto della M4 di Istanbul che connette l’aeroporto asiatico nella zona extraurbana al resto della città, a più di 30 km dal centro storico;
  • il nuovo tratto extraurbano della linea 3 della metro di Atene fino al Pireo;
  • il tratto finale della tramvia extraurbana nella Mauritius, che collega la capitale dell’Isola alla città di Curepipe;
  • Due nuove metro ad Ahmedabad, in India;
  • l’estensione della tramvia circolare di Kaohsiung, in sede protetta e con asservimento semaforico, a Taiwan;
  • l’inaugurazione di una nuova tramvia veloce a Los Angeles;
  • il collegamento dell’aeroporto alla città di Perth tramite un nuovo tracciato di ferrovia suburbana, in Australia.

Fonte: Cantiere Urbanfile, Urban Transport Magazine

Continua la lettura con: Quando a LONDRA circolavano dei BUS per CICLISTI

FABIO MARCOMIN

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E se facessimo come AMSTERDAM per PULIRE i NAVIGLI (senza confidare solo negli Angeli)?

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Credits Francesco Vigotti FB - Chiatta che raccoglie le biciclette nei canali di Amsterdam

Tutto il mondo è paese, l’inciviltà regna sovrana a Milano come ad Amsterdam. In entrambe le città i canali sono uno dei luoghi di abbandono preferiti per le biciclette dai cittadini. Il modo per recuperarle, però, è completamente diverso.

E se facessimo come AMSTERDAM per PULIRE i NAVIGLI (senza confidare solo negli Angeli)?

# A Milano c’è Simone Lunghi, l’Angelo dei Navigli

Credits Andrea Cherchi – Simone Lunghi

Nei Navigli di Milano si può trovare di tutto, dalla spazzatura fino alle biciclette e i monopattini, talvolta anche dei motorini. L’associazione “Angeli dei Navigli”, con il suo fondatore Simone Lunghi e gli altri volontari, da anni si impegna nell’opera di pulizia dei canali milanesi da tutto ciò che viene buttato sul fondo. Fino ad oggi sono più di 800 le biciclette recuperate. Un lavoro fatto manualmente a bordo di una canoa e con il solo aiuto delle braccia. 

# Ad Amsterdam usano una chiatta per ripulire i canali

 

Come segnalato da Francesco Vigotti, sul gruppo Cantiere Urbanfile, ad Amsterdam fanno diversamente. Per pulire i canali utilizzano un’efficiente chiatta che tramite un braccio dotato di pinza in pochi secondi aggancia le biciclette a gruppi e le carica sull’imbarcazione. Minimo sforzo e massima resa. I consorzi che navigano i Navigli milanesi potrebbero fare altrettanto con le loro chiatte, perché non prendere esempio dalla capitale dei Paesi Bassi evitando che tutto il lavoro ricada sulle spalle di Simone e dei volontari dell’associazione?

Continua la lettura con: Le FERMATE dei BUS sono all’ALTEZZA? Facciamoci ispirare dalla Corea del Sud

FABIO MARCOMIN

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Quale è stato il PRIMO AEROPORTO ITALIANO?

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Quale è il PRIMO AEROPORTO ITALIANO?
Primo aeroporto italiano

Scopriamo quale è stato il primo aeroporto italiano, l’anno della sua inaugurazione e i più vecchi della storia a livello mondiale.

Quale è stato il PRIMO AEROPORTO ITALIANO?

Credits periferico_express IG – Aeroporto di Centocelle

Il primo aeroporto italiano fu quello di Centocelle, a Roma. Inaugurato nel 1909 aveva funzione di aeroporto militare e fu scelto a partire dal 19 aprile dello stesso anno da uno dei fratelli Wright, Wilbur, per una serie di dimostrazioni del loro Flyer, il primo velivolo a motore più pesante dell’aria che abbia mai volato. Qui nacque anche la prima scuola militare di volo italiana sempre grazie a Wilbur Smith che, prima fondò la prima scuola di volo nella penisola, e poi formò l’ufficiale della Regia Marina Mario Calderara che fu il primo pilota italiano e che diventò in seguito il primo istruttore.

Dopo i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale e la forte urbanizzazione delle zone limitrofe l’aeroporto ospitò ancora reparti di volo fino agli anni ’70 prima di essere dismesso. Oggi è sede di un’installazione militare del Ministero della difesa, intitolata al leggendario pilota Francesco Baracca.

# Il secondo aeroporto italiano a Torino, il primo al mondo a College Park negli USA

Credits danielatracce IG – Ruderi torre di controllo aeroporto Torino-Mirafiori

L’aeroporto di Torino-Milanofiori, oggi dismesso come quello romano, è stato il secondo ad inaugurare in Italia. Costruito sempre nel 1908 entro però in servizio nel 1910

L’aeroporto di Pearson Field situato a Vancouver nello Stato di Washington, costruito nel 1905, è cronologicamente il più vecchio aeroporto in attività anche se fino al 1911 servì come punto d’attracco per i dirigibili, pertanto è da considerare il primo vero aeroporto della storia dell’aviazione quello di College Park, in Maryland. Aperto nel 1909 e anch’esso in funzione ancora oggi. Anche il primo aeroporto per voli internazionali è stato realizzato negli USA: si tratta di quello di Bisbee-Douglas a Douglas in Arizona, operativo dal 1941.

Continua la lettura con: Quale è il LAGO più PROFONDO d’Italia?

FABIO MARCOMIN

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Il video del giorno: le INTRUSIONI dei MARANZA

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Il tema del giorno. L’esplosione del fenomeno dei maranza di Milano. Dalla periferia al centro delle cronache. Il video di Chuck TV

Leggi anche: I maranza alla conquista di Milano

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

I nuovi poveri di Milano

 

Ultima corsa della Milano – Limbiate

 

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

 

Street Style a Milano

 

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

 

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

 

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

 

Avvisi storici sul tram

 

La sfida: di corsa contro la metro

 

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

 

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

 

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

 

La domenica di Milano vs di Roma

 

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

 

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

 

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

 

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

 

Mi sono trasferita a Milano

ALTRI VIDEO DEL GIORNO:

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Il progetto del PONTE SOSPESO “da record” tra le sponde del DANUBIO

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Credits webuild - Ponte Braila

La più grande attrazione naturale della Romania sarà finalmente raggiungibile via terra anche dal nord della Nazione. Scopriamo tutti i numeri di questo ponte e quando verrà inaugurato.

Il progetto del PONTE SOSPESO “da record” tra le sponde del DANUBIO

# Il Delta del Danubio, Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e area protetta dal WWF

Credits snakkefire01-pixabay – Delta Danubio

Il Delta del Danubio, la più grande attrazione naturale della Romania, è considerato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e area protetta dal WWF ed è l’habitat naturale di numerose specie vegetali. Fiumi, canali, paludi, laghi e isolotti danno vita a quest’area protetta meravigliosa, luogo ideale per il birdwatching delle circa 300 specie che qui sono di casa.

Chi ha viaggiato per visitarlo sa bene quanto sia difficile arrivarci in auto. Per giungere a destinazione al momento la sola soluzione è quella di guidare da Bucarest a Costanza lungo l’unico tratto autostradale che fu costruito da Ceausescu e poi risalire lungo la costa del Mar Nero fino a Tulcea.

Ma se all’altezza della città di Braila al posto di uno sgangherato ferry con pochi servizi al giorno, ci fosse un ponte nel punto in cui il ramo principale del Danubio devia verso sud mentre il ramo settentrionale si frastaglia a creare il Delta, le distanze per raggiungere il paradiso della fauna nelle ramificazioni del grande fiume si ridurrebbero in maniera importante.

# Il ponte di Braila, il secondo ponte sospeso più lungo dell’Europa Continentale

Credits webuild – Ponte sul Danubio

Il governo romeno ci ha finalmente pensato, grazie ai fondi per la viabilità arrivati dall’Unione Europea con il programma europeo POIM: entro l’anno, in anticipo rispetto al programma, sarà pronto il Ponte di Braila, che diverrà il secondo ponte sospeso più lungo dell’Europa Continentale. Il progetto è stato realizzato da Webuild, un gruppo multinazionale italiano che opera nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria, famoso per aver realizzato il Ponte San Giorgio a Genova, che ha sostituito il crollato Ponte Morandi.

Credits webuild – Ponte Braila

Il nuovo ponte, realizzato in collaborazione con il socio giapponese IHI Infrastructure Systems Co. Ltd., collegherà le due sponde del Danubio per circa 7.000 veicoli al giorno che oggi hanno come unica possibilità lo spostamento in traghetto.

Un’opera di grande complessità oltre che scenografica, con una campata centrale di 1.120 metri, lungo 1.975 metri e dotato di 4 corsie di marcia, con corsie di emergenza e piste ciclabili e pedonali per questa nuova icona dal cuore anche italiano.

 

Continua la lettura con: Il PONTE di LEGO nella città dei grandi sbalzi

LORENZO ZUCCHI

copyright milanocittastato.it

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🔴 Sciopero ATM + Area B: Milano si ferma?

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Ufficio Stampa Atm - Deposito bus Electric

Arriva anche lo sciopero a soffiare sul fuoco della nuova Area B. “Hai un Diesel euro 4 o Euro 5? Che problema c’è: ci sono i mezzi pubblici”. Vediamo la situazione. Anche se arriva uno spiraglio dal Comune sul problema parcheggi dentro l’area B.

Sciopero ATM + Area B: Milano si ferma?

# “Basta aggressioni”: martedì 11 rischio stop per metro, bus e tram

Credits arimatea.artist IG – Tornelli Atm

Martedì 11 ottobre a Milano è in programma lo sciopero dei lavoratori di ATM. Dalle 8.45 alle 15 rischiano di fermarsi i treni della metro, gli autobus e i tram. 

A proclamare l’agitazione, d’urgenza, sono tutte le maggiori sigle sindacali: Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cosal, Ugl e Orsa. La motivazione? Una nuova aggressione a due dipendenti dell’azienda nel weekend a Cascina Gobba: due addetti alla sicurezza sono stati presi a calci, pugni e morsi da un 22enne che stava infastidendo i passeggeri. 

“Chiediamo – si legge nel comunicato – un intervento concreto e sinergico che coinvolga il legislatore, le istituzioni e il gruppo Amt a tutela della sicurezza e dell’incolumità delle lavoratrici e dei lavoratori”.

# Piove sul bagnato per molti lavoratori con auto non ecologiche

Credits: milanopost.info
Area B

La notizia se verrà confermata getta ancora più nello sconforto mezzo milione di automobilisti rimasti a piedi dalle nuove norme su Area B. Non solo, rischia di colpire anche chi non può più entrare nell’area C con il proprio mezzo. Arriverà una deroga causa sciopero? Per ora Palazzo Marino tace. L’unico spiraglio potrebbe riguardare i parcheggi dentro l’area B. 

# Sala: “Ingresso annullato a chi usa i parcheggi di interscambi

Credits saba – Parcheggio Comasina M3

In arrivo un correttivo per i “posteggi-trappola” nei pressi dei varchi dell’Area B, che rischiano costare multe a ripetizione agli automobilisti che vogliono lasciare la propria vettura agli estremi della città per poi muoversi con la metro. Chi entrerà nella Ztl, ha dichiarato il sindaco: “e raggiungerà il parcheggio di interscambio, avrà l’ingresso annullato”. Nei giorni scorsi, un numero sempre crescente di automobilisti si era lamentato per le contravvenzioni ricevute nel tentativo di raggiungere queste aree di sosta, allo scopo di evitare di usare l’auto in città e sfruttare, invece, i mezzi pubblici.

Continua la lettura con: Area B: multe e sanzioni. Si rischia la sospensione della patente

MILANO CITTA’ STATO

UN ROMANTICO A MILANO

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La TORRE DELLE SIRENE, l’ultimo misterioso nascondiglio di Mussolini a Milano

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Uno dei luoghi abbandonati più strani che ci sia a Milano, nascosta nel cortile di Palazzo Isimbardi. Nasconde una storia drammatica con i contorni del mistero.  

La TORRE DELLE SIRENE, l’ultimo misterioso nascondiglio di Mussolini a Milano

# Non c’entrano nulla le affascinanti figure mitologiche

credits: @milano_mirabilia

La Torre delle sirene è un edificio alto una ventina di metri, in cemento armato e dalla forma cilindrica con il tetto a punta, costruito nel 1939. Si trova nel giardino di Palazzo Isimbardi, tra il palazzo della Provincia e quello della Prefettura, ed è in una posizione poco visibile. La torre non si vede dalla strada, ma si nota solo se si entra nel cortile interno.

Il nome della costruzione non ha nulla a che fare con le affascinanti e misteriose figure mitologiche, bensì con le sirene che suonavano nel momento in cui venivano avvistati aerei nemici durante la Seconda Guerra Mondiale. Nella torre, infatti, era stata installata una centralina con funzioni di vero e proprio allarme per avvisare i cittadini dei possibili bombardamenti.

# Una bicicletta per far funzionare le luci in caso di blackout

Credits la.tesserissima IG – Interno Torre delle Sirene

La struttura, alta e stretta, era difficile da colpire in caso di attacco aereo per cui risultava un luogo sicuro. Dentro c’era un bunker, dotato di meccanismi per filtrare l’aria e lampade a tenuta stagna. In caso di blackout era presente una bicicletta per far funzionare le luci presenti. Qui durante la guerra si rifugiarono in molti, compreso il prefetto e la sua famiglia.

# Fu l’ultimo rifugio di Mussolini a Milano

Al crollo della «linea gotica», Benito Mussolini si trasferì a Milano il 17 aprile del 1945, tentando di contrattare la propria incolumità con il Comitato di Liberazione Nazionale. Quei giorni si narra che fosse nascosto nella torre delle sirene per evitare l’arresto. Svanite le possibilità di una trattativa, Mussolini fuggì sul lago di Como, in divisa di soldato tedesco, per mettersi in salvo in Svizzera. All’altezza di Dongo fu riconosciuto e arrestato dai partigiani che lo giustiziarono per ordine del Comitato di Liberazione Nazionale il 28 aprile 1945. Il suo corpo martoriato fu appeso a testa in giù a Piazzale Loreto. 

Continua la lettura con: Quando i bambini dicevano Arimo

ANDRA STEFANIA GATU

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La SETTIMANA di EVENTI a Milano (10-14 ottobre) #ToDOMILANO

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Wine Escape Room - Credits Askanews

Settimana ricca di eventi: protagoniste le fiere dove spicca lo SMAU, ma anche tanta musica, omaggi all’autunno e qualche piccolo tocco in rosa declinato in moltissime forme. Cosa c’è e cosa non si deve perdere a Milano, nella settimana che inizia oggi?

La SETTIMANA di EVENTI a Milano (10-14 ottobre) #ToDOMILANO

# Sommario

#Lunedì 10/10: corso di difesa per donne, l’escape room a tema vino, la musica dei Saxon e del rapper Killy

Wine Escape Room – Credits Askanews
  • Women4Tech: al Fintech District di via Sassetti, apre alle ore 18.30 un incontro di networking tutto al femminile. Partecipano le più importanti Community a livello nazionale, impegnate nell’empowerment delle figure femminili.
  • ZETA 4 | Indagine Milano Calvairate: un rapper e un anziano sono i protagonisti dello spettacolo teatrale all’Aria Ex Macello di viale Molise 62. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
  • Corso di difesa per donne: il trainer Elia della ASD difesa personale, apre la palestra per un corso dedicato alla preparazione fisica e psicologica, per reagire a eventuali aggressioni. Appuntamento dalle 19.45 in via Marsala 10.
  • Killy: il rapper canadese al Legend Club di viale Enrico Fermi 98, in concerto per la prima volta in Italia. Inizio alle ore 20.00 ed è il recupero della data precedentemente annullata.
  • Wine Escape Room: una sfida di 45 minuti in cui superare tutte le prove ed arrivare al finale. Si esplora l’arte che da un singolo acino conduce fino al calice di vino. Dalle 20.45 all’Hub Serbelloni di Corso Venezia.
  • Il whisky e il bosco: serata di atmosfera autunnale, tra caldarroste e legno, frutti del sottobosco e le sue primizie. Al DreamWhisky di via Colletta 17, con inizio alle 21.00.
  • Saxon: all’Alcatraz di via Valtellina 25/27 i Saxon portano il Seize The Day World Tour. Unica tappa italiana per ascoltare il loro ultimo lavoro Carpe Diem.

#Martedì 11/10: mercatini e futuro, per concludere con la musica: Rocky Horror Show, i Virtuosi della Scala, Sfera Ebbasta, Random e Nayt

Rocky Horror Show – Credits: TicketOne
  • SMAU 2022: l’appuntamento di riferimento in Italia sull’innovazione e le startup, prende il via martedì 11 presso il MiCo – Milano Convention Center. Continua anche mercoledì, sempre a Fieramilano City.
  • Mercatino dell’artigianato e del collezionismo di Brera: appuntamento infrasettimanale con il modernariato, il vintage, i gioielli e non solo. In via Fiori Chiari dalle 8.00. La sezione Artigianato è proprio di fianco alla Pinacoteca di Brera.
  • Il Buono in Tavola: mercatino contadino, con le tipicità dei produttori, in piazza S. Eustorgio dalle 8.30 alle 13.30. Dalle fattorie lombarde alle tavole milanesi, un mercato cui partecipano di 14 aziende agricole bio.
  • Saul Steinberg Up Close: alla Biblioteca Nazionale Braidense, dall’11 al 15 ottobre, è possibile ammirare le opere donate dalla Saul Steinberg Foundation. Ingressi dalle 9.00 alle 18.00.
  • Il futuro al lavoro: aziende e startup scrivono la new way of working. Dalle 14.30 alle 18.30 in Triennale di viale Alemagna 6.
  • Il Mercato Agricolo della Cuccagna: come ogni martedì, i produttori si danno appuntamento a Cascina Cuccagna dalle 15.30 alle 19.30. Aziende selzionate ed anche qualche piccolo laboratorio artigianale, riempiono il pomeriggio dell’aia a Porta Romana.
  • Rocky Horror Show: forse il musical più famoso dell’epoca più recente, debutta all’Arcimboldi di viale dell’Innovazione 20. Prima nazionale del lungo tour mondiale, in replica a Milano fino al 23 ottobre.
  • Sfera Ebbasta: il Famoso Tour di Sfera riparte dal Forum di Assago alle 21.00. Repertorio e brani dell’ultimo album compongono la scaletta di uno show, che si annuncia futuristico.
  • Random: per la sua prima volta a Milano, il giovane rapper napoletano ha scelto i Magazzini Generali di via Pietrasanta. Dalle 21.00.
  • Virtuosi del Teatro alla Scala: i primi solisti di ogni sezione dell’orchestra della Scala si danno appuntamento sul palcoscenico del Piermarini. Dalle ore 20 tre ore di repertorio misto, da Mozart alla musica barocca, interpretata da veri virtuosi.
  • Nayt: al Fabrique di via Fantoli 9 è di scena il giovane rapper che ha già collezionato dischi d’oro. Raptus 3 è il suo nuovo lavoro che porta in tour quest’autunno.

#Mercoledì 12/10: il vintage che arriva sui binari della Stazione Centrale e – in serata – il ritorno di “slow hand”

Eric Clapton – Credits: Bologna-Repubblica
  • BI-MU: 33ma edizione della biennale dedicata ai costruttori di macchine utensili, robot, digital manufacturing e automazione. A Rho Fiera Milano dalle 9.30 alle 18, il BI-MU continua fino a sabato 15 ottobre.
  • Xilexpo: 27ma edizione della Biennale mondiale che presenta le tecnologie per la lavorazione del legno e dei componenti per l’industria del mobile. A Rho Fiera Milano fino al 15 ottobre.
  • NME: New Mobility Exhibition, l’evento internazionale biennale dedicato alla filiera della mobilità collettiva. Dal 12 al 14 ottobre a Rho Fiera Milano.
  • VinoKilo: esposizione del vintage che si sposta sui binari della ferrovia; arriva a Milano, alla Stazione Centrale per la terza tappa. Dal 12 al 16 ottobre, tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00. L’evento si preannuncia #cashless.
  • FoodTech Meetup: talk che discute l’impatto delle nuove tecnologie che stanno trasformando il settore della ristorazione, le tendenze attuali, le sfide e le opportunità future. Al Talent Garden Isola di piazza Città di Lombardia dalle 18.00.
  • Eric Clapton: Slow Hand torna ad esibirsi al Mediolanum Forum di Assago, recuperando le date annullate in precedenza. The Lady in the Balcony e vecchi successi, offerti al pubblico dal grande chitarrista britannico.
  • Arch Enemy + Behemoth: le band metal europee di successo si uniscono sul palcoscenico dell’Alcatraz di via Valtellina. Gli svedesi Arch Enemy e i polacchi Benemoth portano a Milano il Siege Tour per l’unica data italiana.

#Giovedì 13/10: la fiera della comunicazione visiva, unica in Europa, mercatini diffusi per la città e appuntamento con l’unica data italiana dei Black Crows

Flora et Decora – Credits: Web Lombardia
  • Viscom: l’unica fiera in Europa che racchiude l’intero mercato della comunicazione visiva, apre dal 13 al 15 ottobre a Rho Fiera Milano. Area espositiva, talk, eventi live intorno a tutto ciò che riguarda la grafica, il design e l’arte visiva.
  • Mercatino di antiquariato in Piazza Diaz: dall’Arengario, proseguendo sotto i portici di Piazza Diaz e fino a Via Gonzaga, il mercatino che propone antiquariato e collezionismo nel cuore del centro storico. Bancarelle pronte dalle 9.00 per gli appassionati.
  • Mercatino della Pusterla: mercatino che si pregia di esporre in vendita i prodotti creati con materiali di riciclo, collezioni etniche, artigianato e collezionismo. In via Olona dalle 10.00 alle 19.00.
  • Mercato Agricolo dei Legami: farmers’ market del giovedì all’interno del Villaggio Barona di via Ettore Ponti 21. Dalle 13.30 alle 19.00 ortaggi e frutta fresca di stagione appena raccolta, vini, olio e tanti prodotti di alta qualità.
  • Flora et Decora: inizia a City Life l’esposizione per la decorazione dei balconi. Fiori e piante, stand agroalimentari e perfino abbigliamento green, tra laboratori e workshop. Continua fino a domenica 16 ottobre.
  • The Black Crowes: unica data italiana per la band americana e il loro Shake Your Money Maker Tour. In scena all’Alcatraz di via Valtellina.

#Venerdì 14/10 (orario diurno): talks, degustazioni e prove su strada

La città che vorrei – Credits: Assolombarda
  • La città che vorrei: reinventare la città a misura di donna, all’Auditorium Squinzi di Assolombarda, dalle 9.00 alle 13.30 in via Pantano 9.
  • Next Vintage: dal 14 al 17 ottobre, a Pavia, si tiene la fiera dedicata alla moda e all’accessorio vintage. Nella splendida cornice del Castello di Belgioioso porte aperte dalle 10.00 alle 20.00 (tranne lunedì 17/10 che chiude alle 5 del pomeriggio).
  • Cake test ride: prove su strada delle Kalk &, Ösa + e Makka. In via Tortona 19 dalle 10.00 alle 18, con prenotazione obbligatoria e richiesta di portare il proprio casco.
  • Milano cresce, Milano aiuta: al Teatro Lirico Giorgio Gaber di via Larga, il sindaco Sala e la Giunta presentano le prospettive e i nuovi progetti di Milano. Dalle 15.00 e per tre ore.
  • Laboratorio MadreProject: degustazione atipica di 6 vini, con la partecipazione di Mateja Gravner e gli studenti di MadreProject. Al Padiglione Chiaravalle di via Bernardo 16, dalle 16.00 in avanti.
  • ReA! Talks 2022: alla Fabbrica del Vapore due talks su forme d’arte e media. Dalle 15.00 alle 16.30 è previsto lo speech su vecchi media e nuove forme di espressione. Conclude il talk Parlare d’arte e cultura nel 2022, dalle 18.00 alle 19.30.

Appuntamento a Giovedì mattina per gli eventi del weekend

LAURA LIONTI

Continua la lettura con: Le località del giorno (per una gita da Milano)

Vedi anche: Bormio, le “Filippine Italiane”MeranoPaviaVigevanoCumiana, MonzaValsassinaBardinetoValle d’Intelvi, Como, Maranello, Tremosine, Madonna di CampiglioVal VigezzoPunta SassoPortofino, BellagioLegnanoSottomarinaBobbioBroloPreda RossaLomelloBergamoMadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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Il video del giorno: i NUOVI POVERI di Milano

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A Milano tra i poveri che hanno perso il lavoro, video di La7. Tra piazza Duomo e Via Montenapoleone ogni lunedì la onlus Protetto creata da Fernando Barone si prende cura di chi è in difficoltà dando cibo e vestiti. 

“Sfiderei chiunque a mettersi per strada anche solo per una notte”. 

“Qui abbiamo soprattutto italiani. I loro parenti spesso non sanno neanche che sono qua

“Sto vedendo che si è ridotto del 30% quello che riceviamo per aiutare i poveri”

“Una persona su quattro è a rischio di povertà. E il dato è in peggioramento. A Milano circa 6.000 persone non hanno un tetto”. 

“Abbiamo un progetto a costo zero ma non capiamo perché il Comune non ci sia il via libera”

“Sono salito di categoria. Prima dormivo in macchina ora mi sono comprato un camperino. E’ già un passo in più”

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

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Ultima corsa della Milano – Limbiate

 

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

 

Street Style a Milano

 

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

 

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

 

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

 

Avvisi storici sul tram

 

La sfida: di corsa contro la metro

 

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

 

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

 

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

 

La domenica di Milano vs di Roma

 

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

 

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

 

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

 

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

 

Mi sono trasferita a Milano

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Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

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Evoluzione animata della metro di Milano

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I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Come ANDARE dall’AEROPORTO di MALPENSA a RHO FIERA

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Come ANDARE dall'AEROPORTO di MALPENSA a RHO FIERA
Credits rome2rio.com - Malpensa-Rho

Vediamo come andare dall’Aeroporto di Malpensa a Rho Fiera, con prezzi e durata in base al mezzo di trasporto utilizzato.

Come ANDARE dall’AEROPORTO di MALPENSA a RHO FIERA

Come ANDARE dall'AEROPORTO di MALPENSA a RHO FIERA
Credits rome2rio.com – Malpensa-Rho

Il polo fieristico di Rho Fiera non ha un collegamento diretto con l’Aeroporto di Malpensa ma si può raggiungere tramite una combinazione di mezzi di trasporto pubblico, oppure attraverso servizi di car sharing o taxi. Vediamo le principali possibilità.

# In treno con il Malpensa Express

Come ANDARE dall'AEROPORTO di MALPENSA a RHO FIERA
Malpensa-Rho Fiera treno

Dall’Aeroporto Internazionale di Malpensa, da entrambi i terminal, è possibile salire a bordo del Malpensa Express fino a Busto Arsizio e poi cambiare con la linea suburbana S5 o un treno regionale. La durata del viaggio è tra i 40 e i 50 minuti, incluso il cambio. Un’altra soluzione prevede il cambio alla stazione di Milano Politecnico con la linea S1 e dopo una fermata un ulteriore cambio con la linea S6 a Milano Lancetti per un tragitto complessivo di circa 1 ora e 5 minuti. Il costo è di circa 7 euro.

# Treno più metropolitana

Malpensa-Rho Fiera treno più metro

Scegliendo sempre di utilizzare il treno, il Malpensa Express, si può optare per proseguire la corsa fino alla stazione di Cadorna e poi prendere la linea metropolitana M1 in direzione Rho Fiera e scendere al capolinea. Al treno va aggiunto il costo di 4 euro per i biglietti a/r della metropolitana. Il tragitto è di poco più di un’ora

# Pulmann più metropolitana

Malpensa-Rho Fiera pulmann più metro

Un’alternativa è salire su un pulmann di uno diversi operatori presenti nel piazzale posto all’uscita degli arrivi all’aeroporto e scendere alla fermata Lotto/Stadio San Siro/Fieramilanocity. Da qui con la linea metropolitana M1 si raggiunge Rho Fiera in 13 minuti. 

# Come andare dall’Aeroporto di Malpensa a Rho Fiera in auto privata, car sharing o taxi

Malpensa-Rho in auto

Per chi sceglie l’auto privata, il car sharing o il taxi la durata del viaggio è di circa 30-40 minuti in base alle condizioni del traffico. Il costo dell’auto a noleggio è di circa 25-30 euro, con il taxi circa 85 euro. Il percorso più breve è tramite la strada statale 336 e poi prendendo una tra l’autostrada A4 e l’A8

Continua la lettura con: Come ARRIVARE a Milano dall’AEROPORTO di ORIO al SERIO 

FABIO MARCOMIN

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La ROULOTTE che si trasforma in BARCA: la RIVOLUZIONE on the road

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Credits cara-cat.com - Caracat 860

Campeggio o gita in barca? Due alternative in apparenza inconciliabili, ma grazie all’intuizione di un’azienda tedesca d’ora in poi non si dovrà più litigare sulla scelta della vacanza. Andiamo alla scoperta della prima roulotte anfibia della storia, le sue caratteristiche e il listino prezzi.

La ROULOTTE che si trasforma in BARCA: la RIVOLUZIONE on the road

# Il “campeggio in mare aperto” grazie alla prima roulotte anfibia della storia

Credits caracat.de iG – Il caravan che si trasforma in barca

Gli amanti del campeggio e delle gita in barca d’ora in poi potranno viaggiare insieme grazie all’intuizione di un’azienda tedesca che propone Caracat 860, una roulotte che all’occorrenza si trasforma in un catamarano grazie ai suoi ponti estensibili. Questo caravan lungo 8,60 metri è infatti la prima roulotte anfibia della storia, che può essere trainata da un’auto come tutte le roulotte per essere parcheggiata in apposite aree verdi o di sosta per il campeggio, ma che può anche in pochi secondi diventare una barca per navigare in fiumi, laghi e mare. In quest’ultimo caso l’unico limite è che non si ci può allontanare dalla costa.

Leggi anche: La MOTO-BARCA-CAMPER, tre mezzi in uno: questo il suo PREZZO

# Caracat 860 è energeticamente autonomo e dotato di ogni comfort   

Credits cara-cat.com – La roluotte barca

Tutti gli allestimenti prevedono riscaldamento e aria condizionata e ogni comfort sul mercato. Il tetto è dotato di pannelli fotovoltaici che lo rendono energeticamente autonomo, mentre gli interni si presentano con rifiniture dei lusso. La cucina è completamente accessoriata e dispone di un piano cottura, un frigorifero, un microonde e una cantinetta per i vini, la sala ha un televisore a schermo piatto a scomparsa e un sistema audio Bluetooth. La versione più costosa offre una zona soggiorno all’ombra con pavimento in teak. Infine il bagno ha una doccia e un water ecologico che trasforma i rifiuti in cenere e vapore acqueo. 

# I prezzi variano da 130.000 a 260.000 euro

Credits cara-cat.com – Caracat 860

Sono disponibili tre diverse metrature, per avere a bordo da un minimo di 4 a un massimo di 6 persone, e per ognuna si può scegliere tra il modello con motore elettrico o diesel. La versione più economica costa 130.000 euro, quella più lussuosa arriva a 260.000 euro.

Fonte: curioctopus

Continua la lettura con: Quando a LONDRA circolavano dei BUS per CICLISTI

FABIO MARCOMIN

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