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Sondaggio: Vorresti una PRESENZA FISSA delle FORZE dell’ORDINE sui MEZZI PUBBLICI?

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Nel 2022 ci sono state oltre 60 aggressioni ai dipendenti dei mezzi pubblici di Milano e altri episodi violenti hanno visto come vittime i passeggeri. Da più parti si chiede un aumento delle forze di polizia a bordo di bus, tram e metro, se possibile con una presenza fissa sulle linee ritenute più a rischio. Cosa ne pensi?

Vorresti una presenza fissa delle forze dell’ordine sui mezzi pubblici?

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Altri sondaggi:

Sondaggio: Sei a FAVORE o CONTRO ad ALZARE il TETTO all’utilizzo del CONTANTE?

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Sondaggio: MILANO sta diventando una CITTÀ solo per RICCHI?

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Il video del giorno: un MILANESE a GENOVA

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“Datti una mossa, ma ti sei addormentato?”, “Questa città fa venire il mal di mare”, “Mi regalassero una casa a Genova, la vendo”, “Non potevano fare la Smart con il lanciamissile?”, “Di positivo vedo che i palazzoni ce li avete anche voi”. 

Un milanese in macchina ci dovrebbe sempre stare. Il video dei Pirati dei Carruggi

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IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Il BOOM di BEREAL, il social network “sincero” nato in Europa: sarà l’alternativa a INSTAGRAM?

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Sta spopolando un nuovo social network: BeReal. L’app si pone come una radicale innovazione del mondo dei social, cercando di ridurre la distanza tra mondo reale e virtuale. Siamo davanti a una rivoluzione dei social?

Il BOOM di BEREAL, il social network “sincero” nato in Europa: sarà l’alternativa a INSTAGRAM?

# Cos’è BeReal

BeReal è un social network francese lanciato nel 2020, sviluppato da Alexis Barreyat e Kevin Perreau. L’applicazione ha registrato un notevole incremento di iscrizioni e di notorietà durante il secondo semestre del 2022. Solo quest’anno infatti è cresciuta del 320% e a Luglio riportava di essere stata installata almeno 20 milioni di volte, diventando così una delle app gratuite per iPhone più scaricate negli USA, specialmente dal pubblico della Gen Z (la generazione dei nati tra il 1996 e il 2012). Ma come funziona quest’app e come mai sta diventando così popolare? 

# Come funziona e qual è il suo segreto

BeReal è una piattaforma virtuale in cui gli utenti possono condividere e commentare foto. La sua caratteristica principale è quella di inviare agli utenti una notifica una volta al giorno ad un orario casuale che li invita a scattare e condividere una fotografia: da quando aprono la notifica hanno a disposizione solo due minuti per scattare, la foto viene fatta dalla camera anteriore e posteriore nello stesso momento, senza filtri, lasciando così poco tempo per scegliere cosa inquadrare. Lo scopo dell’app, infatti, è quello di essere il più naturali e sinceri possibile, il nome in questo caso è un programma: BeReal, ”sii reale”. 

# Come nella vita reale

La novità consiste nel fatto che non esiste la possibilità di modificare l’immagine, è possibile solo aggiungere una descrizione e la geolocalizzazione del luogo. Non ci sono nemmeno “mi piace” ai post, gli amici hanno la possibilità di commentare e di aggiungere reazioni mentre chi non partecipa attivamente condividendo il proprio post non potrà guardare i contenuti altrui.  

# La “rivoluzione” di BeReal

A primo impatto questi cambiamenti possono apparire come poco rilevanti, ma nei fatti rendono questa applicazione profondamente diversa rispetto agli altri grandi social network come Instagram, Facebook e TikTok: i post limitati, la mancanza di filtri e il poco tempo a disposizione cambiano radicalmente il significato dei contenuti condivisi e le dinamiche di interazione all’interno della piattaforma. 

# “Be Yourself, Be Real”

L’idea da cui prende piede BeReal è quella di costruire un nuovo tipo di social network, l’app infatti si definisce ironicamente come ”non un altro social” e ha come slogan “Be Yourself, Be Real”, in opposizione agli stereotipi associati alle altre piattaforme. Il cuore del progetto, infatti, parte da studi effettuati sulle rappresentazioni distorte della realtà che i social forniscono e del sovrautilizzo che ne viene fatto.  

È ormai noto che queste applicazioni costituiscono sì una grandissima opportunità di espressione per gli utenti, ma la possibilità di scegliere di aggiornare il proprio profilo tutte le volte che lo si desidera e di usare filtri favoriscono fenomeni come il dismorfismo corporeo e il personal branding.

# Contro il dismorfismo corporeo e il personal branding

Il dismorfismo corporeo è un disturbo ossessivo-compulsivo che consiste nell’insoddisfazione per la propria immagine. Questo disturbo ha raggiunto una diffusione sempre maggiore a anche causa delle dinamiche nate con l’avvento dei social network. Attraverso queste piattaforme infatti ci ritroviamo a confrontare la nostra immagine con quella delle altre persone, proprio come nella vita reale, l’unica differenza è che su internet gli utenti hanno la capacità di modificare e presentare la propria immagine a proprio piacimento, spesso con lo scopo di accostarsi a determinati canoni di bellezza irraggiungibili. Sui social vi è dunque la possibilità di raccontarsi per come si vuole essere e non per come si è, creando quindi termini di paragone idealizzati e irraggiungibili nella vita reale. È per questo motivo che su BeReal non esistono filtri di alcun tipo ed esiste il tempo limitato per la creazione di contenuti, il risultato sono selfie goffi e divertenti e foto fatte male, ma sicuramente più genuini e vicini alla realtà.

Il personal branding invece è un insieme di tecniche che vengono utilizzate per promuovere una persona, creando una vera e propria strategia marketing attorno ad essa. In poche parole si “confeziona” un’identità che metta in risalto le qualità così da rendere quel soggetto un modello per un predefinito target di persone. Con il personal branding ciò che noi vediamo di quella persona, oltre alle immagini esteticamente perfette, è un tipo di vita spettacolare. Anche in questo caso si crea nella testa di chi guarda uno standard che poi effettivamente è irrealizzabile.  È per questo motivo che BeReal ha introdotto il meccanismo della notifica temporanea, da quando arriva il messaggio l’utente ha pochi minuti per scattare una foto, rendendo così l’app una finestra su come le persone passano davvero il proprio tempo.

# La vera rivoluzione: il Feed limitato

L’innovazione che però si dimostra più in controtendenza rispetto agli agli altri social è l’introduzione del feed limitato. È risaputo che i social network sono stati pensati per fare in modo che gli utenti ci passino più tempo possibile, è infatti possibile aggiornare continuamente la home che compariranno sempre nuovi contenuti. Secondo uno studio di Datareportal gli utenti passano in media 6 ore e 58 minuti collegati a internet, di cui, circa 2 ore e 27 minuti sui social network. L’introduzione di contenuti limitati serve quindi a ridurre il tempo passato online, su BeReal infatti basta poco tempo per vedere i contenuti degli altri e si deve aspettare la notifica successiva per postare nuove foto vederne altre.

# Solo moda temporanea o inversione di tendenza?

BeReal cerca quindi di porsi come alternativa al classico modello di social network e il boom di iscrizioni al sito dimostrano l’interesse da parte dei più giovani per questi cambiamenti. Evidentemente sempre più utenti sono attratti da immagini e contenuti meno “costruiti” e più vicini alla realtà, con quest’app poi le dinamiche di confronto sociale online vengono profondamente cambiate e ridimensionate. Resta ora solo da chiedersi se siamo davanti a un trend momentaneo oppure se si tratta di una vera e propria rivoluzione del mondo dei social network.

Continua la lettura con: i maranza alla conquista di Milano

JACOPO CESARETTI

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Quale è la regione italiana con la VETTA più BASSA?

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Quale è la regione italiana con la VETTA più BASSA?
Credits _lucialorusso_ IG - Rifugio Monte Cornacchia

Scopriamo quale è la regione italiana con la vetta più bassa, a quanti metri di altezza arriva e le vette di tutte le altre regioni italiane.

Quale è la regione italiana con la VETTA più BASSA?

Credits _lucialorusso_ IG – Rifugio Monte Cornacchia

La regione italiana con la vetta più bassa è la Puglia. Il Monte Cornacchia, nel gruppo degli Appennini denominato Monti della Daunia, arriva ad un massimo di 1.151 metri di altezza sul livello del mare. Si trova nel settore interno occidentale della provincia di Foggia al confine tra i territori comunali di Biccari e Faeto. Dalla sua sommità si possono ammirare i paesaggi che comprendono il Gargano, il Tavoliere, l’Irpinia, il Matese e la Maiella. Questo monte si caratterizza per la presenza diffusa di boschi e pascoli.

# Le vette più alte di ogni regione italiana

Credits daniela_capocasale IG – Monte Bianco

Risalendo questa classifica troviamo in penultima posizione la Sardegna con Punta La Marmora, nel massiccio del Gennargentu in Sardegna, che arriva a 1.834 metri. A seguire la Campania con La Gallinola nel massiccio Matese che tocca i 1.923 metri, la Toscana con il Monte Prado dell’Appennino Tosco-Emiliano la cui cima è a 2.054 metri, sempre nell’Appennino Tosco-Emiliano c’è l’Emilia-Romagna con i 2.165 metri del Monte Cimone, poi la Liguria con il Monte Saccarrello delle Alpi del Marguareis che arriva a 2.201 metri d’altezza.

Proseguendo troviamo il Molise con i 2.242 metri dei Monti della Meta, la Basilicata con i 2.248 metri del Monte Pollino, la Calabria con i 2.267 metri del Serra Dolcedorme e l’Umbria con la Cima del Redentore e i suoi 2.448 metri. L’ultima posizione della top ten è occupata dal Lazio i 2.458 metri del Monte Gorzano, poi le Marche con i 2.476 metri del Monte Vettore, il Friuli Venezia Giulia con i 2.780 metri del Monte Coglians, l’Abruzzo con il Corno Grande del Gran Sasso e i suoi 2.912 metri e il Veneto con i 3.343 di Punta Penia sulla Marmolada.

Nelle prime cinque posizioni c’è la Sicilia con i 3.357 metri dell’Etna, il Trentino Alto Adige con l’Ortles che tocca i 3.905 metri, la Lombardia con Punta Perrucchetti sul Bernina con i suoi 4.020 metri, il Piemonte con i 4.618 del Grenzgipfel sul Monte Rosa e infine al primo posto la Valle d’Aosta con la più alta vetta d’Italia: il Monte Bianco arriva a 4.810 metri sul livello del mare.

 

Continua la lettura con: Quale è la GALLERIA FERROVIARIA più LUNGA d’Italia?

FABIO MARCOMIN

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🔴 Breaking News: LETIZIA MORATTI si è DIMESSA

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Letizia Moratti si dimette da assessore al Welfare e da Presidente di Regione Lombardia. Le motivazioni sono incendiarie.

# Venuto meno il rapporto di fiducia con il Presidente Fontana

Di fronte al venir meno del rapporto di fiducia con il Presidente Attilio Fontana”, scrive Letizia Moratti in una nota resa nota dall’agenzia Ansa, “annuncio la decisione di rimettere le deleghe di vicepresidente e di assessore al Welfare di Regione Lombardia”.

“Per rispetto dei cittadini con senso di responsabilità ed in considerazione del delicato momento socio-economico del Paese, ho atteso l’esito delle elezioni politiche e la formazione del nuovo Governo per rendere nota la mia posizione“.

# Forte critica alle decisioni del governo in tema di pandemia

Credits glowsamy_ ig – Letizia Moratti

Per Moratti, si tratta di “un forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell’azione di questa Amministrazione, che a mio avviso non risponde più all’interesse dei cittadini lombardi”. Una scelta “di chiarezza di cui mi faccio pienamente carico, anche in considerazione dei provvedimenti contraddittori assunti in materia di lotta alla pandemia”. 

L’impegno dei mesi scorsi sul Covid “ha portato la Lombardia ad essere tra le prime aree al mondo per adesione e copertura: un successo di cui essere fieri e che ora viene messo in discussione da provvedimenti che non condivido”, ha aggiunto Moratti. “Da una parte – ha proseguito – prendo positivamente atto che la linea da me stabilita per i cittadini lombardi è stata quella di seguire il parere degli esperti della Cabina di Regia lombarda che ho attivato sull’obbligo delle mascherine in ospedali e Rsa”; dall’altra, “registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull’importanza dei vaccini”

# La reazione di Sala

Le dimissioni di Letizia Moratti da assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia “è chiaro che erano un qualcosa da me atteso. Moratti ha fatto quello che non ha avuto il coraggio di fare Fontana, cioè di prendere atto che non c’era più fiducia”. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha commentato le dimissioni di Letizia Moratti. 

Già si alimentano le indiscrezioni sul suo futuro: sarà lei a guidare il centro sinistra contro Fontana nelle prossime elezioni per la regione?

Continua la lettura con: Tornerà la luce a Milano?

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🔴 La FUGA dal CENTRO: 3 milanesi su 4 preferiscono PERIFERIA o HINTERLAND

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Ph. dimitrisvetsikas1969

Un terzo dei milanesi ha espresso il desiderio di cambiare casa nei prossimi due anni e il 73% di chi vive in centro preferirebbe spostarsi in periferia o nell’hinterland. Vediamo nel dettaglio quanto emerso da un’indagine Ipsos e le motivazioni di questa fuga.

🔴La FUGA dal CENTRO: 3 milanesi su 4 preferiscono PERIFERIA o HINTERLAND

# Un terzo dei milanesi pronto a cambiare casa, 3 su 4 in fuga dal centro

https://www.associazionemneme.it/it/passeggiate-nei-luoghi-della-memoria-metropolitana/

Un ricerca Unipol elaborata da Ipsos, su un campione rappresentativo dei residenti tra i 16 e i 74 anni, ha mostrato come ai milanesi piaccia sempre meno vivere in centro: un terzo dei residenti ha infatti espresso il desiderio di cambiare casa nei prossimi due anni e il 73% di chi abita dentro la prima cerchia di spostarsi verso quartieri periferici ben serviti dai mezzi pubblici.

# Al top delle preferenze: Dergano, NoLo e Città Studi

Tra le zone preferite ci sono: Dergano, Nolo, Isola e Città Studi al 43%, oppure l’hinterland ben collegato dai mezzi per il 30% degli intervistati.

# Le motivazioni principali che spingono ad andare in periferia o nell’hinterland

Andrea Cherchi – Piazza Duomo di sera

I motivi principali che spingono i milanesi a scappare in periferia sono il fatto che il centro storico la sera si spegne, con le insegne dei negozi che ad una cert’ora spariscono nel buio e i bar che fanno fatica per le difficoltà legate al mercato energetico, la necessità di una casa più grande e la presenza di reti solidali, un’esigenza avvertita soprattutto dopo la pandemia, che si creano più facilmente nei quartieri più esterni.

A questo si aggiunge la percezione della sicurezza: il 42% degli intervistati ritiene che non cambi molto tra centro e periferia, ma anzi, come emerso dai dati Areu, nel mese di ottobre risse, rapine e piccole aggressioni si sono concentrate soprattutto nel centro storico, in Garibaldi, sui Navigli e in Stazione Centrale.

# I criteri per la scelta della nuova casa

Credits Hans-pixabay – Casa con giardino

Tra i criteri per la scelta della nuova casa il 67% dei milanesi mette al primo posto il prezzo, a seguire la metratura per il 41% e la luminosità per il 39% anche in relazione della diffusione del lavoro da remoto. A questi si affiancano la vicinanza a parchi e giardini di zona, la presenza di uno spazio esterno e l’efficienza energetica dell’abitazione.

Fonte: Corriere Milano

Continua la lettura con: Le STRADE più COSTOSE d’Italia: 8 su 10 sono a MILANO. Ecco quali sono

FABIO MARCOMIN

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Milano non fa schifo ma… i MARCIAPIEDI di Via Sirtori sono PERICOLOSISSIMI

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Ph. Ludovica Volpi

“Buongiorno, i marciapiedi di Via Sirtori a Porta Venezia sono pericolosissimi.

Infatti i marciapiedi del tratto di Via Sirtori fra Via Nino Bixio e via Lambro hanno una forte pendenza verso la carreggiata dove passano le macchine. Io ho perso il controllo di un passeggino ed un disabile non riesce a controllare la carrozzina da solo.
 
Basterebbe alzare l’asse stradale e rendere orizzontali i marciapiedi.
 
Forse il problema è di essere al confine fra zona 1 e zona 3!! Terra di nessuno 
Grazie.
 
Ludovica Volpi”
 
 
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Continua la lettura con: gli altri MILANO NON FA SCHIFO MA…

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Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

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La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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A Milano il VILLAGGIO delle MERAVIGLIE

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Credits villaggiodellemeraviglie IG - Casette con dolci e regali

Il parco tematico del Natale. Ecco quando inaugura e quali attrazioni si possono provare.

A Milano il VILLAGGIO delle MERAVIGLIE

# Un tradizione lunga 15 anni

@villaggiodellemeraviglie IG – Logo Villaggio delle Meraviglie

Una tradizione consolidata per Milano. Dal 2008 il Villaggio delle Meraviglie, che all’epoca fu il primo parco tematico del Natale ad inaugurare in Italia, è un appuntamento fisso per famiglie e bambini che vogliono godersi l’atmosfera gioiosa delle festività invernali. 

# La pista di pattinaggio più grande del Nord Italia

@villaggiodellemeraviglie IG – Pista di pattinaggio

Tra le tante attrazioni presenti è confermata la grande pista sul ghiaccio, una doppia pista di pattinaggio in parte coperta e riscaldata e in parte all’aperto adatta a tutti, la più grande del nord Italia: è lunga infatti 80 metri e ha una superficie di 1.000 mq. Oltre al noleggio dei pattini i più piccoli possono sedersi a bordo di slittini a forma di pinguino o usare i pattini bilama.

# La casa di Babbo Natale

Credits villaggiodellemeraviglie IG – Babbo Natale al Villaggio delle Meraviglie

L’elemento centrale del villaggio è la casa di Babbo Natale, con prenotazione obbligatoria a questo link, dove i bambini potranno portare la propria letterina dei desideri e incontrare per davvero Babbo Natale.

Credits villaggiodellemeraviglie IG – Elfo Bianco al Villaggio delle Meraviglie

Tra le altre attrazioni troviamo: le pazze slitte volanti, l’albero magico di Natale, le slitte di Babbo Natale, la pesca del pinguino, l’arrampicata sui ghiacciai, il viaggio al Polo Nord, la giostra di fiocco di neve e la fabbrica dei giocattoli degli elfi. Al social corner si potrà incontrare l’Elfo Bianco che inviterà i presenti a ballare e cantare per diventare protagonisti sulle piattaforme di TikTok e Instagram

# Il Villaggio delle Meraviglie sarà aperto dal 19 novembre all’8 gennaio 2023

@villaggiodellemeraviglie IG – Casette con dolci e regali

Il Villaggio delle Meraviglie inaugura sabato 19 novembre e rimarrà aperto fino all’8 Gennaio 2023. La location è sempre all’interno dei Giardini Indro Montanelli raggiungibili dalla fermata di Porta Venezia M1. Dal 26 Dicembre al 5 Gennaio inoltre, all’interno nella Casa di Babbo Natale, si potrà incontrare Mamma Natale, mentre il 6 Gennaio ci sarà la Befana.

 

Continua la lettura con: “La città dei TESORI NASCOSTI”: il Week End perfetto è a Milano (secondo il New York Times)

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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LA CASSOEULA DEL TOGN: il primo delivery di soli PIATTI LOMBARDI

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Credits: @lacassoeuladeltogn La Cassoeula del Togn

Scopriamo la storia e le curiosità della prima Cassoeuleria di Milano, dove le antiche tradizioni lombarde si intrecciano con le dinamiche frenetiche della città.

LA CASSOEULA DEL TOGN: il primo delivery di soli PIATTI LOMBARDI

# Una storia familiare lunga 75 anni

@lacassoeuladeltogn
La Cassoeula del Togn

È il 1945 e gli Italiani incominciano il proprio cammino di Ricostruzione con inventiva e dedizione. Antonio “il Togn” Cesana è tra questi e nella Trattoria Capanna di Lurago d’Erba (CO) del padre Cesare inventa una particolare ricetta della cassoeula, successivamente tramandata (e perfezionata) di generazione in generazione.

Nonostante siano passati più di 75 anni, la ricetta segreta si caratterizza ancora oggi per
l’attentissima selezione delle materie prime, la cura maniacale nella preparazione, il gusto leggero e la ricca qualità. È cosi che Matteo, nipote del Togn, decide di lasciare la Brianza per approdare nel capoluogo lombardo ed aprire “La Cassoeula del Togn”.

# Un locale nel cuore del quartiere Solari

@lacassoeuladeltogn
La Cassoeula del Togn

Ci troviamo in Via Andrea Solari 43 nel centro di quello che è a tutti gli effetti uno delle zone più dinamiche della città, dove le ex fabbriche che la caratterizzavano sono diventate poli di moda e design internazionali. Il locale, che ha appena festeggiato il primo anno di attività, presenta al suo interno due tavolini, ma è il delivery il vero punto forte. Grazie a questa tipologia di format è possibile gustare i piatti tipici della tradizione lombarda stando comodamente seduti sul divano. Le pietanze vengono consegnate in pratiche versioni sottovuoto, da conservare in frigorifero e da consumare quando più lo si desidera.

# Un menù rigorosamente lombardo

@lacassoeuladeltogn
La Cassoeula del Togn

Il menù è espressione di quella cucina lombarda che a fatica si riesce ancora a trovare. Oltre a Sua Maestà la Cassoeula è possibile ordinare anche salumi brianzoli, brasato, formaggi della Valsassina, polente, dolci fatti in casa e una varietà di vini e birre artigianali.

# Una storia d’amore lunga 60 anni

@lacassoeuladeltogn
La Cassoeula del Togn

Tra le birre artigianali proposte non si può non citare la Rita, che porta il nome proprio della compagna di vita del Togn e con il quale ha festeggiato 60 anni di matrimonio. In accompagnamento ad un piatto di cassoeuela con la ricetta del Togn non c’è quindi altra birra da poter richiedere se non proprio la Rita.

Continua la lettura con: Il “PANINO più BUONO d’Europa” si mangia a MILANO

CARLO VITTORIO MATRONE

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I PRIMI EVENTI di Novembre: #ToDoMilano (2-4 novembre)

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Pronti per le novembrate di Milano? Il mese degli eventi di Milano inizia con una settimana corta. Per chi ha già voglia di tornare a uscire dopo il Ponte questi gli incontri più intriganti. 

I PRIMI EVENTI di Novembre: #ToDoMilano (2-4 novembre)

#Indice

#Mercoledì 2/11: veglie d’amore in ricordo di Alda Merini, street market dedicato al vintage, serata di champions e di danze irlandesi allo Spirit de Milan

Alda Merini – Credits: caffebook.it
  • Mercatini&Curiosità: primo mercoledì del mese per le bancarelle di corso di Porta Romana (San Nazario in Brolo). Nel cuore della vecchia Milano street market dal sapore vintage, dalle 8.00 alle 19.00.
  • Veglie d’amore: continua la 3 giorni dedicata al ricordo di Alda Merini, in occasione del 13 anniversario della scomparsa. Allo Spazio Alda Merini di via Magolfa 30 fino al 3 novembre, incontri, talk e poesia.
  • Italian Water Tour 2022: il Gruppo CAP ospita un pomeriggio di incontri su PNRR, digitalizzazione e l’immancabile transizione sostenibile, presso l’auditorium di via Rimini 38, dalle 14.00 alle 18.30.
  • The Irish Accident: sulla scia del capodanno celtico, lo Spirit de Milan di via Bovisasca 57 organizza una serata di danze irlandesi. Dalle 19.00 comprende intrattenimento, lezioni per imparare i primi passi e musica dal vivo dalle 22.00.
  • Milan – Salisburgo: ultima giornata dei gironi della Champions League, a San Siro il Milan si gioca l’accesso agli ottavi in una sfida da dentro e fuori con la squadra della città di Mozart.
  • Stand & Mr. Up: stand-up comedy in una delle location in cui è più di casa il genere. Al Gerico di via Pio IV 3, alle 21.00, giovani comici provano dialoghi e monologhi.

#Giovedì 3/11: Festival della Peste, torna Convivio, eurolega con il Real Madrid, la musica di Judith Hill e il violino di Uto Ughi

Medico della peste – Credits: Flickr
  • Festival della Peste!: a cura dell’associazione Il Lazzaretto, quattro giorni di spettacoli, concerti, workshop e laboratori aperti al pubblico. Laboratorio sensoriale Riprendere i sensi tra ragione e sentimento che inaugura alle ore 9.00.
  • Il buono in tavola: due mercatini a chilometro zero, o km sincero. Uno nei pressi di San Maurizio in Monastero Maggiore, l’altro in piazza S. Eustorgio, le bancarelle offrono i prodotti di coltivatori e allevatori lombardi.
  • Mercatino della Pusterla: il mercatino più di nicchia di Milano. Prodotti creati con materiali di riciclo, collezioni etniche, artigianato e collezionismo in mostra dalle 9.00 alle 19.00 in via Olona, angolo De Amicis.
  • Mercato antiquario di Piazza Diaz: come ogni giovedì mattina, aprono alle 9.00 le bancarelle poste sotto i portici di piazza Diaz. Appuntamento con antiquariato e oggetti di collezionismo.
  • International Horeca Meeting: anteprima della 12ma edizione di IHM, presso il Superstudio di via Tortona 27, alle ore 10.00.
  • Mercato Agricolo dei Legami: torna il giovedì del piccolo farmer market della Barona. Pomeriggio dalle 13.30 alle 19.00 al Villaggio di via Ettore Ponti 21.
  • L’inferno della luce era l’amore: inaugura alle 17.00 la mostra fotografica di Rita Antonioli e Alessandra Frison e che propone una rilettura della favola di Euridice e Orfeo. Alla Ghiacciaia dell’Unimi in via Festa del Perdono, fino al 18 novembre.
  • Convivio: dopo anni di assenza torna la mostra mercato benefica, alla Fabbrica del Vapore dal 3 al 7 novembre compresi.
  • Giovanotti Mondani Meccanici Reloaded: nuovo percorso al MEET Digital Culture Center di viale Vittorio Veneto. Il percorso si snoda tra il 1984 e il 2000, all’alba dei nuovi media. Apre alle ore 17.30.
  • Ricordo di Alda Merini: a 13 anni dalla scomparsa una serata per ricordare la poetessa milanese, nella suggestiva cornice della sagrestia del Bramante in Santa Maria delle Grazie. Appuntamento alle 19.00 in via Caradosso 1.
  • Judith Hill: R&B, soul e funky per l’artista californiana che ha debuttato con brani di Prince. Tutto il repertorio sul palco della Santeria di viale Toscana 31, alle ore 21.00.
  • Olimpia contro il Real Madrid: incontro dell’Eurolega di basket. Al Forum di Assago arrivano i campioni del Real Madrid guidati dal grande ex Sergio Rodriguez.
  • Uto Ughi: la Magia della Musica all’Auditorium di largo Mahler. Il violino di Uto Ughi apre il sipario alle 21.30, accompagnato dal pianoforte di Bruno Canino.
  • Oltre lo Specchio Film Festival: festival horror, thriller e sci-fi al Centrale di via Torino 33. La rassegna si pregia di oltre 30 pellicole, inedite in Italia, e resta open fino al 9 novembre.

#Venerdì 4/11 (orario diurno): le incredibili competizioni tra maestri di Panettone o della League of Legends, l’agricoltura urbana di Cascina Cuccagna, torna la mostra sui segreti del corpo umano

Credits: Décio Guanabarino Silveira, Pixabay
  • Coppa Del Mondo Del Panettone: terza edizione di un evento unico nel suo genere. Al Palazzo delle Stelline di corso Magenta, fino a domenica 6 novembre, arriva per la prima volta a Milano il concorso interamente dedicato al panettone. Degustazione finale dei panettoni premiati. Apre alle 12.00.
  • Agricoltura urbana e sistemi alimentari: mattinata di connessione tra agricoltura e città, alla Cascina Cuccagna di Porta Romana. Dalle 10.00 alle 13.00 si esplora l’agricoltura urbana e peri-urbana in alcune città europee.
  • Body Worlds – Il ritmo della vita: riparte in versione riveduta, la mostra che offre una panoramica completa dell’anatomia e fisiologia del corpo umano. Alla Galleria dei Mosaici in piazza IV Novembre. Aperta tutti i giorni dalle ore 10.00.
  • Alla Ricerca del Benessere: workshop di formazione e informazione, psicologia e attività fisica. Alle 17.00 in via Savona 99.
  • Red Bull Factions 2022: finale del torneo che è ispirato a League of Legends, uno dei divertimenti più giocati al mondo. Pelota Jai Alai in via Palermo 10 alle 17.30.

Appuntamento con il primo fine settimana di Novembre, fissato a giovedì 3

Continua la lettura con: Località del giorno per una gita in giornata da Milano

LAURA LIONTI

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Il video del giorno: l’APERITIVO più ECONOMICO in centro a Milano

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Aperitivo a 4 euro a 50 in centro a Milano. 

A partire dalle 16 compreso nel prezzo un’abbondante porzione di pizza.

Il nome del bar? C’era una volta. L’ultimo Video di Milano Da Scrocco. 

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

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clicca per il video

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LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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ITALIA prima per MORTI in ECCESSO da inizio pandemia: quali le CAUSE?

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Un dato agghiacciante: da inizio pandemia l’Italia è il Paese europeo che registra il più grande numero di morti in eccesso per abitanti, rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Si tratta di morti per ogni causa. Un numero impressionante che ci obbliga a cercare quali possano essere le cause per impedire che si vada avanti con un trend che costa morti in eccesso che si potrebbero evitare.

ITALIA prima per MORTI in ECCESSO da inizio pandemia: quali le CAUSE?

 
Dati terribili. L’Italia registra livelli di mortalità in eccesso sensibilmente superiori rispetto a quelli già drammatici che risultano negli altri paesi europei. L’Italia presenta il 40% di morti in eccesso in più dei paesi più colpiti, come Spagna, Portogallo o UK. Addirittura tra il +250% e +350% di morti in eccesso rispetto a Francia, Svezia o Irlanda. Solo la Grecia presenta dati che si avvicinano ai nostri. Quali possono essere le cause?

# In cosa l’Italia è diversa dagli altri (e da due anni e mezzo fa)?

Per capirlo basta chiedersi che cosa c’è di strutturalmente diverso rispetto a prima di due anni fa e rispetto agli altri paesi europei, Grecia esclusa. 
Si potrebbero rintracciare cause diverse ma opinabile. L’unica risposta fattuale è: la grande differenza è quello che accade negli ospedali italiani. 
 
Chi arriva al pronto soccorso, magari dopo un incidente stradale o un attacco di cuore, viene sottoposto a tampone. Se risulta positivo, viene messo in isolamento e sottoposto a protocollo Covid, anche se asintomatico. In sintesi, per questo motivo rischia di ricevere cure inadeguate per ciò per cui è stato ricoverato. Cosa che non succede più negli altri paesi europei dove non si usa più il tampone sui ricoverati per altre cause. 
 
Non solo. Anche l’obbligo all’uso delle mascherine porta a diversi interrogativi: esistono ormai molti studi che mostrano quanto sia dannoso respirare a lungo aria con alta concentrazione di anidride carbonica. Ciò può portare ad avere alti livelli di acidità nell’organismo che favoriscono l’insorgenza o l’aggravarsi di patologia. Per questo ci sono paesi, come la Svezia, dove le mascherine non solo non sono mai state rese obbligatorie neppure negli ospedali, ma sono state addirittura sconsigliate. 
 
 
A questo si aggiunge un’altra anomalia italiana: i limiti alle visite ai pazienti in ospedale. In particolare chi è ricoverato in Italia non può ricevere la visita di amici o di parenti non in possesso di Super Green Pass (questo vale anche per chi ha fatto solo una o due dosi), privandoli del conforto dai loro cari come non succede neppure a chi si trova in carcere.

# Il peccato originale della gestione pandemica in Italia

Si tratta di tre pratiche mai attivate o ormai abbandonate negli altri paesi del mondo (ad eccezione solo della Grecia) che denotano forse il grave errore di impostazione delle politiche sanitarie adottate con la pandemia in Italia: puntare tutto sulla prevenzione nei confronti di persone sane, trascurando gravemente la cura delle persone malate.
 
Impostazione che forse sarebbe il caso di correggere, anche per evitare che l’aumento di mortalità in eccesso segni nuovi drammatici record. 

Continua la lettura con: L’ultimo rave a Milano

ANDREA ZOPPOLATO

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Le NOVITÀ per MIGLIORARE la METRO di Milano: le 10 proposte dei milanesi

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ph. Lwcy - pixabay

Prendendo ispirazione dalle risposte alla domanda “Che cosa cambieresti della metro di Milano?” sulla fanpage di Milano Città Stato, queste le proposte più interessante suggerite dai milanesi. 

Le NOVITÀ per MIGLIORARE la METRO di Milano: le 10 proposte dei milanesi

#1 Porte anti-suicidio su tutte le linee

Treno in sosta alla stazione di Sesto 1º Maggio FS della linea M1 della metropolitana di Milano

Al momento le porte anti-suicidio sono presenti sulla linea M5 e nella futura M4, entrambe completamente automatizzate. Su tutte le altre tre linee M1, M2, M3 non c’è alcuna protezione in banchina, mentre sarebbe molto utile per evitare tragici episodi e consentire la regolarità del servizio.

L’unico test è stato effettuato alla stazione di Sesto 1º Maggio FS della linea M1 ma non ha avuto l’esito sperato per problemi di allineamento tra il sistema che controlla l’arrivo del treno e l’apertura delle porte dei treni e delle banchine. Le porte anti-suicidio sono state quindi rimosse. In tutta Europa invece, da Londra a Parigi, continua la loro installazione anche nelle linee più vecchie. 

#2 Orari più lunghi nei giorni feriali e servizio H24 nei weekend

heibergerwork-pixabay – Tunnel metropolitana

Un’altra cosa che migliorerebbe il servizio della metropolitana milanese sarebbe l’estensione degli orari di apertura durante i giorni feriali e il funzionamento H24 nei weekend, come accade ad esempio a Londra, Copenaghen e Berlino.

#3 Ascensori in tutte le stazioni

Numerose stazioni metropolitane, in particolare nelle prime due linee, sono senza ascensori rendendo difficoltoso l’accesso alle persone in carrozzina o ai genitori con bambini nel passeggino. Un caso emblematico è la connessione della metro di Duomo M1 con quella M3 dove ci sono solo scale fisse. Per gli ascensori bisogna risalire al piano mezzanino, uscire dai tornelli ed entrare dal lato della M3.

#4 Scale mobili anche in discesa

Credits Jannis Lucas-pixabay - La metro più profonda di Milano
Jannis Lucas-pixabay – Scale mobili metro Milano

Quasi tutte le stazioni della metropolitana hanno le scale mobili per salire dalle banchine al mezzanino. Solo le fermate esterne della linea M2 in direzione nord, in quanto a scavalco, sono senza. Quello che manca invece in molte stazioni sono le scale mobili in discesa, che sarebbero un valido aiuto per chi ha problemi di mobilità.

#5 Scale mobili a livello strada

Sono pochissime invece le stazioni che sono dotate di scale mobili, sia in salita che in discesa, a livello strada per facilitare l’accesso degli utenti del trasporto pubblico ai tornelli.

#6 Maggiori controlli ai tornelli

Luca Sammarco-pexels – Tornelli M3 Duomo Milano

Ancora troppe persone passano dai tornelli senza pagare. L’ATM e il Comune di Milano dovrebbero investire per aumentare sensibilmente la presenza di controllori e agenti della Polizia Locale per monitorare che acceda alla metropolitana solo chi è in possesso di un titolo di viaggio e per intervenire in caso di episodi di violenza.

#7 Tornelli alti in tutte le stazioni

Tornelli M4 Linate

La linea M5 e la futura M4 sono state progettati con tornelli alti in grado di ridurre drasticamente il numero di persone che li possano scavalcare. Anche per prime tre linee è previsto un piano di installazione di questo tipo di barriere. La sostituzione procede purtroppo a rilento, mentre si dovrebbe imprimere una decisa accelerata. 

#8 Bagni puliti e a pagamento

I bagni della metropolitana, quando presenti e funzionanti, sono sporchi e non sono sottoposti alla dovuta manutenzione. Come accade in altre città europee, o nelle grandi stazioni ferroviarie italiane, si potrebbe metterli a pagamento per recuperare risorse utili a tenerli in buono stato.

#9 Un sistema di raffrescamento e pulizia dell’aria

In troppe stazioni in estate si muore dal caldo eccessivo o si respira l’inquinamento prodotto dalla frenate dei treni o proveniente dalla strada. Si dovrebbe progettare un sistema che raffreschi l’aria e che contestualmente la purifichi per migliorare il benessere dei passeggeri in attesa.

#10 Abbellire le fermate

 leggofuorigrotta IG – Banchina fermata Duomo Napoli

Le prime metropolitane di Milano sono state in passato premiate per il loro design, copiato anche da altre città nel mondo. Ma dove Milano era un’avanguardia oggi sembra invece rimasta indietro. Le nuove linee, la M5 soprattutto nella prima tratta, sono asettiche e bruttine. Per la M4 è previsto un abbellimento con opere d’arte che verranno installate nei mezzanini, ma nulla a che vedere con le “stazioni dell’arte” della metro di Napoli. Milano dovrebbe osare di più realizzando fermate all’altezza della sua fama di città del design.

Continua la lettura con: Le FERMATE della METRO che mettono più ALLEGRIA ai milanesi

FABIO MARCOMIN

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Un dato agghiacciante: da inizio pandemia l’Italia è il Paese europeo che registra il più grande numero di morti in eccesso per abitanti, rispetto alla media dei cinque anni precedenti. Si tratta di morti per ogni causa. Un numero impressionante che ci obbliga a cercare quali possano essere le cause per impedire che si vada avanti con un trend che costa morti in eccesso che si potrebbero evitare.

ITALIA prima per MORTI in ECCESSO da inizio pandemia: quali le CAUSE?

 
Dati terribili. L’Italia registra livelli di mortalità in eccesso sensibilmente superiori rispetto a quelli già drammatici che risultano negli altri paesi europei. L’Italia presenta il 40% di morti in eccesso in più dei paesi più colpiti, come Spagna, Portogallo o UK. Addirittura tra il +250% e +350% di morti in eccesso rispetto a Francia, Svezia o Irlanda. Solo la Grecia presenta dati che si avvicinano ai nostri. Quali possono essere le cause?

# In cosa l’Italia è diversa dagli altri (e da due anni e mezzo fa)?

Per capirlo basta chiedersi che cosa c’è di strutturalmente diverso rispetto a prima di due anni fa e rispetto agli altri paesi europei, Grecia esclusa. 
Si potrebbero rintracciare cause diverse ma opinabile. L’unica risposta fattuale è: la grande differenza è quello che accade negli ospedali italiani. 
 
Chi arriva al pronto soccorso, magari dopo un incidente stradale o un attacco di cuore, viene sottoposto a tampone. Se risulta positivo, viene messo in isolamento e sottoposto a protocollo Covid, anche se asintomatico. In sintesi, per questo motivo rischia di ricevere cure inadeguate per ciò per cui è stato ricoverato. Cosa che non succede più negli altri paesi europei dove non si usa più il tampone sui ricoverati per altre cause. 
 
Non solo. Anche l’obbligo all’uso delle mascherine porta a diversi interrogativi: esistono ormai molti studi che mostrano quanto sia dannoso respirare a lungo aria con alta concentrazione di anidride carbonica. Ciò può portare ad avere alti livelli di acidità nell’organismo che favoriscono l’insorgenza o l’aggravarsi di patologia. Per questo ci sono paesi, come la Svezia, dove le mascherine non solo non sono mai state rese obbligatorie neppure negli ospedali, ma sono state addirittura sconsigliate. 
 
 
A questo si aggiunge un’altra anomalia italiana: i limiti alle visite ai pazienti in ospedale. In particolare chi è ricoverato in Italia non può ricevere la visita di amici o di parenti non in possesso di Super Green Pass (questo vale anche per chi ha fatto solo una o due dosi), privandoli del conforto dai loro cari come non succede neppure a chi si trova in carcere.

# Il peccato originale della gestione pandemica in Italia

Si tratta di tre pratiche mai attivate o ormai abbandonate negli altri paesi del mondo (ad eccezione solo della Grecia) che denotano forse il grave errore di impostazione delle politiche sanitarie adottate con la pandemia in Italia: puntare tutto sulla prevenzione nei confronti di persone sane, trascurando gravemente la cura delle persone malate.
 
Impostazione che forse sarebbe il caso di correggere, anche per evitare che l’aumento di mortalità in eccesso segni nuovi drammatici record. 

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Il video del giorno: RISSE AI NAVIGLI

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“Da molti anni vedo molte risse. Gente che si prende a bottigliate”

“Ci è capitato di chiamare la polizia, sono arrivati dopo quasi mezz’ora”

“Mi è capitato in un bar di vedere che si lanciavano letteralmente le sedie”

“Qui in questa zona non ci sono mai controlli. Nessuno si accorge di nulla”

“I Navigli sono peggiorati molto. C’è da fare di più per la sicurezza. La polizia è solo nella parte centrale e non fanno molto”

Il video Milano, Navigli: “Assenza di controlli e sicurezza” di QuotidianoNazionale. 

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ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

 

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

Le STRADE più COSTOSE d’Italia: 8 su 10 sono a MILANO. Ecco quali sono

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Credits Andrea Cherchi - Via Manzoni

L’alto costo della vita di Milano non è un mistero. Specie se si tratta di costi degli affitti: nella classifica delle vie più care d’Italia 8 su 10 si trovano nel capoluogo lombardo. Vediamo quali sono le strade più costose.

Le STRADE più COSTOSE d’Italia: 8 su 10 sono a MILANO. Ecco quali sono

# Il prezzo medio al mq a Milano è quasi il triplo che nel resto d’Italia

Andrea Cherchi – Via Mercanti

Milano si conferma la città più cara d’Italia. A certificare un primato consolidato da tempo è Immobiliare.it Insights, la business unit specializzata in studi di mercato del portale, che ha stilato la classifica delle 30 strade più costose d’Italia in riferimento alle abitazioni sul mercato al terzo trimestre del 2022: 8 delle prime 10 sono nel capoluogo lombardo. Dall’analisi è emerso che il prezzo medio al mq per un immobile a Milano è di 4.866 euro, quasi tre volte superiore a quello italiano che si ferma a 1.800 euro.

# Via Manzoni è la via più cara con 17.350 al mq, sul podio tutte strade milanesi

Andrea Cherchi – Via Manzoni

Al primo posto nella classifica delle vie più care d’Italia, e di Milano, c’è via Manzoni: tra il Teatro della Scala e le viuzze dello shopping di Montenapoleone il prezzo medio al mq è di 17.350 euro, il 40% più alto della media del quartiere. Per un semplice trilocale da 80 mq serve almeno un milione e mezzo di euro. In seconda posizione troviamo via Borgospesso con 16.128 euro e in terza via Montenapoleone con 15.692 euro. 

Al quarto posto in graduatoria la prima via non di Milano: via Caramelle a Capri con 15.252, al quinto la romana via Condotti con 14.574 euro. Le altre cinque posizioni sono tutte ancora occupate da vie di Milano: via dell’Orso con 14.292 euro e a seguire via Borgonuovo e via della Spiga con prezzi attorno ai 13.500 euro, via Conservatorio con 13.000 euro e via Rovello con 12.954 euro. 

Continua la lettura con: Le “ECCELLENZE di ESSELUNGA”: apre a Milano la nuova BOUTIQUE del CIBO di QUALITÀ

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Milano non fa schifo ma… è piena di OSTACOLI per chi VIVE IN CARROZZINA

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Credits: oltrelebarriere.net disabili e trasporti

Vivere a Milano su una sedia a rotelle non è per niente facile, o meglio, è molto costoso. È questo quello che ci racconta Concettina Costanzo, che ogni mese spende “uno sproposito” semplicemente per uscire a fare la spesa. Sì perché il servizio di trasporto che il Comune di Milano dà alle persone disabili non è molto agevolato, economicamente parlando. Pubblichiamo la sua lettera. 

Milano non fa schifo ma… è piena di OSTACOLI per chi VIVE IN CARROZZINA

oltrelebarriere.net
disabili e trasporti

Il Comune di Milano offre il servizio navetta alle persone diversamente abili, ma non considera che il costo di ciò che offre non sempre è sostenibile a tutti. Servirebbe che venisse incontro a queste persone, anche semplicemente offrendo 1 o 2 uscite gratuite al mese. Concettina Costanza ci racconta la sua storia, le sue difficoltà e le sue proposte per migliorare la vita a Milano per chi deve muoversi sulla sedia a rotelle:

# La lettera di Tina, in carrozzina dal 1985

“Sono una ragazza 66enne (scrivo ragazza, ironicamente, ma c’è un fondo di verità). Sono in carrozzina dal 1985 in seguito ad un episodio di malasanità. Quando esco sono costretta a servirmi di mezzi privati (c’è una società di pulmino attrezzati con pedana): sono oltre 20 anni che con loro esco per fare la spesa, per fare commissioni oppure per andare con un’amica a una mostra, insomma quello che fanno normalmente le persone, solo che a me costa al mese tantissimo! Uno sproposito! Anche se maggiormente esco per fare la spesa.

# Perfino Roma più avanti nell’aiuto ai disabili

Il Comune di Milano non ha mai proposto un iniziativa che so, di 1 uscita o 2 gratuite al mese per queste normali azioni quotidiane (lo fa solo se si fanno terapie o si studia o si va a scuola). Lo so per certo perché ero in contatto anni fa con una persona che era di Roma e nella città di Roma il Comune aveva stabilito per persone disabili (non da una certa età in poi, la persone in questione all’epoca aveva circa 40 anni) 5 uscite al mese gratuite (restando dentro la città di Roma). Non sono più in contatto con quella persona, temo che oggi quel servizio non sia più in vigore (non ne ho la certezza). Ecco questa è un’idea (non dico 5 uscite come a Roma, ma 1 o 2!). Qui non si parla di volontariato, ma di un servizio che già c’è che ognuno da privato deve pagare.

# I costi assurdi se ci si muove in carrozzina

Faccio un esempio, se vado al vicino centro commerciale (perché il centro commerciale è senza barriere e io faccio tutto da sola, la spesa o qualsiasi cosa compro, metto il sacchetto appoggiato dietro alla carrozzina e vado) a 3 chilometri di distanza spendo 20 euro andata e ritorno (io dico gli orari e l’autista viene a prendermi e poi all’orario indicato si fa trovare di nuovo per portarmi a casa). Se vado in centro sono 50,00 euro, se vado sempre in città, magari una zona centrale ma un po’ oltre il centro sono 70,00. Se vado al centro Arese sono 70,00 euro. Anche Easy taxi ha la pedana, però si paga 25 euro andata e 25 ritorno se ci si sposta però solo dentro Milano. Conviene se uscissi di sera perché il pulmino costerebbe di più. Questo per elencare che se faccio solo la spesa al mese di trasporto spendo 100/120 euro uscendo si e no 6 volte al mese! Ci si rende conto!? Potrebbero proporre un abbonamento non so, dove ci sia modo almeno di risparmiare. E salto sempre le vacanze ,preferisco uscire tutto l’anno nella MIA amata Città!!!

# Barriere architettoniche ovunque

Credits: ilgiornale.it
barriere architettoniche

E se vogliamo raggiungere l’obiettivo delle altre città Stato, le barriere architettoniche sono ancora ovunque. Pochissimi marciapiedi hanno scivoli e pendenze adeguate (se volete ho foto che dimostrano che le cose per bene si possono fare, basta volerlo) scivoli e pendenze fatte perfettamente, mi chiedo però: ma perché non si guarda ai lavori fatti bene? E continuare con queste società di manutenzione stradale ordinaria o straordinaria non so: sono 20 anni che l’allora vice sindaco De Corato mi rispose ad una mail dicendo che sì, avrebbero eseguito i lavori su alcuni marciapiedi con la manutenzione straordinaria. Correva l’anno 2005″.

LETTERA DI CONCETTINA COSTANZO

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FABIO MARCOMIN

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Dilagano le STRISCE BLU: TRIPLICATE in pochi anni

La SPAZZATURA ACCUMULATA agli angoli delle strade

Le tre sedi di municipio dell’ORRORE

 I progetti di URBANISTICA TATTICA abbandonati…

 La CORSIA PREFERENZIALE INCOMPIUTA

Milano non è più Erasmus City: SCIVOLA al 48esimo POSTO

 Le BUCHE sull’ASFALTO

Milano ha troppi PALI

Il SOTTOPASSO CHIUSO di Piazzale Lugano

I TRENI IMBRATTATI

La strana estate delle 11 PISCINE CHIUSE di Milano

Le STRISCE PEDONALI “SCOMPARSE”

Il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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CALCIATORI come BITCOIN: parte il CRIPTOCALCIO con STARCKS

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Starcks

Mentre a Milano si dibatte sul futuro di San Siro inaugura il 31 ottobre 2022 la piattaforma che “trasforma” i calciatori in criptovalute, in grado di far guadagnare i loro fans più accaniti. Vediamo come funziona e come si può partecipare.

CALCIATORI come BITCOIN: parte il CRIPTOCALCIO con STARCKS

# I tifosi possono avere un “pezzetto” di Messi o Ronaldo con il token Starcks

Token Starcks

A Milano è entrato nel vivo il dibattito sul futuro dello stadio San Siro e sul probabile nuovo impianto di Inter e Milan che andrebbe a sostituire la “Scala del Calcio”. Nel frattempo c’è chi sta trasformando i calciatori in criptovalute, in grado di far guadagnare i loro fans più accaniti. 

Da lunedì 31 ottobre alle ore 15 i tifosi possono partecipare attivamente alla carriera fuori e dentro il campo dei propri idoli sportivi grazie a Starcks (starks.io), un progetto che vuole sbloccare la potenza dell’engagement tra Fan e Star attraverso la Blockchain. Gli utenti possono acquistare e scambiare i token delle Star dei maggiori campionati del calcio europeo e, grazie ad essi, prendere parte al percorso professionale della Star, attraverso iniziative e contest riservati e, soprattutto, mettere alla prova la propria cultura calcistica. Possono scegliere tra esperienze da vivere direttamente con i calciatori o anche memorabilia, Nft e targhe personalizzate da acquistare con i propri token caricati sul proprio wallet.

Le parole di Emanuele Floridi, ideatore del progetto Starcks insieme con il procuratore Alessandro Moggi: “in un settore come quello del calcio bisognoso di risorse fresche, la possibilità di trasferire, attraverso specifici token, una quota del cartellino del calciatore potrebbe rivoluzionare l’intero ecosistema. Ogni tifoso potrebbe contribuire ai successi del club acquistando una quota di Dybala, Messi o Ronaldo”. I calciatori, in una seconda fase, potrebbero anche pensare di usare questi diritti di immagine come parte del loro compenso.

# Una piattaforma 100% made in italy completa di exchange proprietario

App Starcks

Starcks ha realizzato una piattaforma 100% made in italy completa di exchange proprietario in grado di gestire sia il top up, ovvero tutto il processo di conversione da moneta fiat (euro) a digital asset, che il meccanismo di scambio degli asset tra gli utenti una volta effettuato il listing dei vari token. Il tutto con la protezione e la certificazione delle transazioni garantita dalla blockchain e secondo il massimo rispetto di tutte le norme nazionali ed europee.

Anche la Tokenomics del progetto, il modello economico alla base del web3, è stata  realizzata appositamente per Starcks da WDA, Venture Builder specializzato nel web 3.0, e riflette l’intento di creare valore per gli utenti. Il minting dello Star Token, le monete che verranno coniate, è infatti limitato da un hard cap a 1.000.000.000 di token. La quota disponibile alla vendita massima è invece di 400.000.000.

# Il calciatore della Lazio e della nazionale Ciro Immobile è il primo calciatore abbinato al token Starcks

Starcks

Il primo calciatore con cui i fan 3.0 potranno divertirsi sarà Ciro Immobile, a cui seguiranno altri atleti tra cui Nico Gonzalez, Davide Frattesi, Gianluca Scamacca, Mattia De Sciglio e Riccardo Marchizza. Secondo le stime degli ideatori entro i primi mesi del 2023 si dovrebbe arrivare a “tokenizzare” tutti i maggiori giocatori della Serie A.

Il salto in avanti di Starcks, rispetto ai progetti legati al mondo delle criptovalute a cui i top club italiani hanno aderito, è che in questo caso sarà il singolo calciatore ad avere un token, un asset digitale, associato al proprio nome e che sarà direttamente collegato alle prestazioni dentro e fuori dal campo di gioco. Un algoritmo proprietario aumenterà o ridurrà automaticamente la supply della moneta del calciatore sulla base di dati statistici.

Continua la lettura con: Il Canton Ticino apre al pagamento delle TASSE IN BITCOIN. Un’idea per Milano?

REDAZIONE

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L’AUTOSTRADA più GRANDE del mondo: 26 CORSIE

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Credits albanyriverfrontcollaborative IG - Katy Freeway

Un’autostrada da record che arriva a contare ben 26 corsie di marcia. Vediamo dove si trova e quando è stata realizzata.

L’AUTOSTRADA più GRANDE del mondo: 26 CORSIE

# A Houston l’autostrada da record

Katy freeway

Interstate 10 o i-10 è il nome ufficiale dell’autostrada più grande del mondo, più comunemente conosciuta come Katy Freeway.

Si tratta della principale autostrada interstatale est-ovest negli Stati Uniti meridionali, si trova nello stato del Texas e corre da Anthony, al confine con il New Mexico, fino al confine con la Louisiana a Orange passando per El Paso e Houston. La sua costruzione è avvenuta negli anni ’60, inizialmente con 8 corsie. Nel corso degli anni sono state raddoppiate per portare la capacità a 200.000 veicoli al giorno.

# Dal 2008 ha 26 corsie di marcia

Credits albanyriverfrontcollaborative IG – Katy Freeway

Il piano di ampliamento non si è fermato. All’inizio del 2000 sono state aggiunte ulteriori corsie alle 16 presenti nel punto di larghezza massima. Nel 2008 con l’ultimo una parte dell’autostrada a ovest di Houston è diventata la più larga del mondo con 26 corsie comprese alcune che corrono parallele e che sono collegate alla stessa autostrada.

Continua la lettura con: La STRADA sull’ACQUA in mezzo ai FENICOTTERI ROSA

FABIO MARCOMIN

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7 PROGETTI di LINEE METROPOLITANE per il futuro della rete milanese

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M8

La metropolitana di Milano sta espandendo la sua rete ma ci sono ancora numerose tratte non servite che potrebbero essere coperte da nuove linee. Vediamo alcune ipotesi.

7 PROGETTI di LINEE METROPOLITANE per il futuro della rete milanese

#1 Il tracciato per la M6 verso Opera a sud e in direzione di Baranzate e Bresso a nord

M6

La futura linea metropolitana M6 dovrebbe transitare a sud lungo l’asse di via Ripamonti con capolinea a Opera, mentre verso nord con passaggio dall’Arco della Pace e Corso Sempione e due diramazioni: una verso Baranzate e l’altra verso Bresso. Le altre linee intercettate sarebbero la M4 a Santa Sofia, la M3 a Missori e Maciachini, la M1 e M2 a Cadorna e la M5 a Gerusalemme oltre alla linee S e R.

#2 La M7 sul tracciato della metrotranvia nord con prosecuzione a Molino Dorino M1

M7

Il tracciato di una ipotetica M7 potrebbe ricalcare quello della futura metrotranvia nord con prosecuzione fino a Molino Dorino M1 e fermate intermedia a Stephenson e MIND.

#3 La M8, la vera Circle Line di Milano

M8

Il percorso di una eventuale M8 potrebbe essere quello della vera Circle Line di Milano. Percorrendo in parte il tracciato della filoviaria 90/91, e in parte un tracciato più esterno, andrebbe a realizzare una metropolitana circolare chiudendo l’anello ad ovest e intersecando tutte le altre linee con fermate strategiche come quella del Villaggio Olimpico o del nuovo quartiere di Merezzate.

#4 La linea M9, la linea semicircolare esterna

M9

La linea M9 potrebbe invece avere un percorso semicircolare più esterno che da Lotto M1-M5 intersechi la M4 a Frattini, attraversi il Vigentino e correndo sul quadrante est della città si incroci a Cascina Gobba per poi terminare a Sesto FS.

#5 La linea M0, la piccola Circle Line

M0 – Circle Line interna

La M0 potrebbe essere una piccola metropolitana circolare interna che ricalca parzialmente il percorso dell’attuale tram 9 e del tram 10.

#6 Il prolungamento a sud della M2

Prolungamenti M2 a sud

La linea M2 potrebbe essere prolungata a sud est in direzione Gratosoglio, poi con fermate a Selvanesco, Nosedo, Rogoredo, Chiaravalle e capolinea a Poasco, a sud ovest con 6 fermate fino a Binasco.

#7 La metrotranvia rapida per la linea Milano-Limbiate o la trasformazione in metropolitana con estensione della M3

Milano Limbiate

La metrotranvia Milano-Limbiate, chiusa da qualche settimana per motivi di sicurezza, si potrebbe trasformare in metrotranvia rapida o in alternativa ridurre il numero di fermate per fare diventare il tratto tra Comasina e Limbiate un prolungamento della linea M3.

Continua la lettura con: La “storia infinita”; giunge al termine? Sala annuncia la data dell’INAUGURAZIONE M4

DOMENICO BULZIS

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