E se facessimo come AMSTERDAM per PULIRE i NAVIGLI (senza confidare solo negli Angeli)?

Acqua fresca e pulita? Ad Amsterdam ci pensa l'amministrazione, Milano la salvano gli angeli

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Credits Francesco Vigotti FB - Chiatta che raccoglie le biciclette nei canali di Amsterdam

Tutto il mondo è paese, l’inciviltà regna sovrana a Milano come ad Amsterdam. In entrambe le città i canali sono uno dei luoghi di abbandono preferiti per le biciclette dai cittadini. Il modo per recuperarle, però, è completamente diverso.

E se facessimo come AMSTERDAM per PULIRE i NAVIGLI (senza confidare solo negli Angeli)?

# A Milano c’è Simone Lunghi, l’Angelo dei Navigli

Credits Andrea Cherchi – Simone Lunghi

Nei Navigli di Milano si può trovare di tutto, dalla spazzatura fino alle biciclette e i monopattini, talvolta anche dei motorini. L’associazione “Angeli dei Navigli”, con il suo fondatore Simone Lunghi e gli altri volontari, da anni si impegna nell’opera di pulizia dei canali milanesi da tutto ciò che viene buttato sul fondo. Fino ad oggi sono più di 800 le biciclette recuperate. Un lavoro fatto manualmente a bordo di una canoa e con il solo aiuto delle braccia. 

# Ad Amsterdam usano una chiatta per ripulire i canali

 

Come segnalato da Francesco Vigotti, sul gruppo Cantiere Urbanfile, ad Amsterdam fanno diversamente. Per pulire i canali utilizzano un’efficiente chiatta che tramite un braccio dotato di pinza in pochi secondi aggancia le biciclette a gruppi e le carica sull’imbarcazione. Minimo sforzo e massima resa. I consorzi che navigano i Navigli milanesi potrebbero fare altrettanto con le loro chiatte, perché non prendere esempio dalla capitale dei Paesi Bassi evitando che tutto il lavoro ricada sulle spalle di Simone e dei volontari dell’associazione?

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.