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Liguria e Trentino Alto Adige vogliono lo STOP alle MASCHERINE in CLASSE. Nel resto d’Europa niente mascherine anche in aereo

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Credits Alexandra_Koch-pixabay - Mascherina a scuola

Welcome in Mascheriland. Così ormai all’estero si descrive l’Italia, il paese che prevede ancora l’obbligo di mascherina in contesti dove altrove non c’è più, come nelle scuole o sull’aereo. Ma c’è chi prova a ribellarsi. 

Liguria e Trentino Alto Adige vogliono lo STOP alle MASCHERINE in CLASSE. Nel resto d’Europa niente mascherine anche in aereo

# In Italia mascherine in classe fino alla chiusura dell’anno scolastico, unica Nazione in Europa. Liguria e Trentino vogliono lo stop

Credits Alexandra_Koch-pixabay – Mascherina a scuola

In Italia sarà obbligatorio indossare la mascherina in classe, almeno quella chirurgica, fino alla fine dell’anno scolastico: un unicum in Europa. La regola vale sia per gli alunni, sia per gli insegnanti, ma anche per il personale Ata. Alcune regioni chiedono però con forza lo stop.

Il presidente della Liguria Toti ha scritto su Facebook: “La Liguria è pronta a portare questa richiesta in Conferenza Stato-Regioni: basta regole stravaganti, fidiamoci degli italiani e dei nostri ragazzi“.

In Trentino Alto Adige i due assessori all’istruzione Philipp Achammer e Mirko Bisesti hanno scritto una lettera ai ministri Patrizio Bianchi e Roberto Speranza facendo leva sull’autonomia delle due province di Trento e Bolzano in materia di istruzione: “In qualità di assessori delle Province autonome di Trento e Bolzano, con deleghe in materia di istruzione, vista la nostra storia di autonomia, di sguardo rivolto all’Europa dove è venuto meno da tempo l’obbligo di indossare le mascherine nelle aule scolastiche e sottolineando, in virtù della nostra autonomia, la ferma volontà di dare un segnale chiaro e positivo alle comunità scolastiche e in particolare ai più piccoli chiediamo, […] che i nostri studenti, di ogni ordine e grado, siano esonerati dall’uso dei dispositivi di protezione all’interno degli ambienti scolastici, nelle modalità ritenute più consone dai vostri ministeri

# Non solo in classe, l’obbligo della mascherina è il più esteso in assoluto

Credits pagella politica – Obbligo mascherina in Europa

L’obbligo delle mascherine In Italia non è presente solo nelle scuole. Il nostro Paese continua ad essere quello dove questa restrizione è mantenuta in modo più esteso. Nel Regno Unito, in Belgio, nei Paesi scandinavi e in Slovenia non è più obbligatoria in nessuna situazione. In Germania, Francia e Spagna, Portogallo e Irlanda, la mascherina serve solo nelle strutture sanitarie e sui trasporti pubblici, in Austria e Grecia nei supermercati come in Italia fino a qualche settimana. Sul territorio italiano l’obbligo è invece presente anche nei luoghi di lavoro privati, cinema, teatri, concerti, palazzetti dello sport e competizioni sportive al chiuso. Dal 16 maggio in Europa la maschera di protezione non si usa più nemmeno sui voli aerei, eccetto per quelli dall’Italia dove rimarrà obbligatoria il modello FFP2 fino al 15 giugno e dalla Germania fino al 23 settembre.

Continua la lettura con: Da Varese a SHANGHAI: il racconto impressionante del nuovo LOCKDOWN

FABIO MARCOMIN

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🔴 Da MILANO a ORIO al SERIO in soli 30 MINUTI!

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credits: IG @ms.rearview

Solo mezz’ora da Milano per arrivare all’aeroporto di Bergamo? Un sogno per molti milanesi e non, ma che ben presto diventerà realtà. Ferrovie dello Stato annuncia il suo piano industriale per il 2022-2031 e tra i vari progetti c’è anche il tanto atteso treno per Orio al Serio. Sarà pronto per il 2026?

Da MILANO a ORIO al SERIO in soli 30 MINUTI!

# Terzo scalo più movimentato d’Italia, eppure raggiungerlo non è così semplice

credits: @oriospottedgroup su IG

I milanesi di certo non possono lamentarsi per mancanza di aeroporti, sono ben tre ad essere comodi per vicinanza alla città: Malpensa, Linate e Orio al Serio. Molto spesso però, per chi si trova a Milano, la scelta ricade automaticamente su Malpensa e non perché fornisca più voli rispetto agli altri, ma semplicemente per la facilità nel raggiungerlo.

Ormai è da anni che dal centro di Milano con il treno Malpensa Express, in circa cinquanta minuti si possono raggiungere i terminal dell’aeroporto. Non è lo stesso per gli altri due poli, soprattutto per il Caravaggio di Bergamo, che pur essendo il terzo scalo italiano per movimento di passeggeri, risulta scomodo per chi proviene dalla City. Ma le cose stanno per cambiare.

# Essere in aeroporto in mezz’ora non è più un’utopia

credits: IG @hey_yo1126

A dare la grande notizia è il recentissimo piano industriale 2022-2031 emanato dalle Ferrovie dello Stato e da poco presentato a Roma: il collegamento ferroviario tra Milano e l’aeroporto di Orio al Serio si farà e non sarà il solo.

L’obiettivo è di portare un treno ogni mezz’ora a collegare il capoluogo con il “suo” aeroporto, possibilmente entro le Olimpiadi invernali del 2026. Sarebbero solo 5 chilometri di tracciato aggiunti alla linea Bergamo-Rovato, ma potrebbero rivoluzionare il traffico e gli spostamenti dei milanesi (e non solo).

Con questo nuovo disegno Milano sembra aver fatto centro, non solo diventerebbe ancora più attrattiva per i viaggiatori di tutto il mondo, ma semplificherebbe la vita soprattutto ai suoi cittadini. In questa ottica non sono da meno i progetti previsti per l’intera Lombardia.

# Investimenti esorbitanti per una Lombardia sempre più connessa

credits: IG @fsitaliane

Più di 14 miliardi di euro, gli investimenti previsti per la Regione. L’intervento principale riguarda i 48 chilometri di alta velocità tra Brescia e Verona, ormai completato per circa un terzo del totale. E poi il quadruplicamento dell’infrastruttura ferroviaria tra Milano, Pavia, Voghera e Tortona, così come il potenziamento della tratta tra Rho e Gallarate, il raddoppio della linea Codogno-Piadena-Mantova e la soppressione di diciannove passaggi a livello.

Infine, oltre 75 milioni di euro sono espressamente dedicati al polo urbano di Milano e ai suoi scali ferroviari. Dai parchi di scalo Farini e scalo San Cristoforo a Porta Romana, dove è in progetto la realizzazione del Villaggio Olimpico per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Un piano ambizioso che si estende a tutta l’Italia, le parole d’ordine?

# Innovazione, digitalizzazione e connettività

credits: IG @a.elnagar53

I progetti sul lungo periodo sono molti e dalle proposte emerge una visione strategica e industriale sostenuta da un piano di investimenti da oltre 190 miliardi nei prossimi dieci anni con un impatto di circa il 2-3% del Pil sull’economia nazionale.

Un piano innovativo che mira a creare una rete sempre più connessa e digitalizzata. Un’attenzione particolare va alla transizione ecologica. L’obiettivo è di rendere più attrattivo l’uso del treno, il mezzo più ecologico per eccellenza, attraverso l’attività di efficientamento e riduzione dei consumi. Come?

# Treni sempre più sostenibili, diventeranno la prima scelta?

credits: IG @fsitaliane

Si prevedono nuove iniziative per valorizzare i propri asset, come impianti di autoproduzione di energia elettrificata fonti rinnovabili, per garantire almeno il 40% del fabbisogno energetico del Gruppo.

“Lavoriamo per rendere le nostre infrastrutture sempre più moderne, interconnesse e resilienti e i servizi di mobilità calibrati sulle diverse esigenze dei nostri clienti. Intendiamo promuovere un trasporto collettivo multimodale, e più sostenibile anche in ambito urbano”, ha dichiarato Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Di certo i buoni propositi ci sono, ora non resta che attendere la messa in atto di questi servizi e prenotare il prossimo volo da Bergamo senza la preoccupazione di come arrivarci.

Continua la Lettura con: 10 LOCALITÀ da raggiungere in TRENO da Milano per una gita o per una breve vacanza

SARA FERRI

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🔴 “Se siete tristi perché è lunedì, pensate a chi abita a Milano”: l’attacco SOCIAL dei ROMANI

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The Roma Post FB 16 maggio 2022

Se siete tristi perché è lunedì, pensate a chi abita a Milano“. Con l’immagine di una Milano nebbiosa e questa provocazione sferzante il The Roman Post ha deciso di salutare l’inizio della settimana dalla sua bacheca di Facebook. La reazione dei milanesi non è tardata ad arrivare…

“Se siete tristi perché è lunedì, pensate a chi abita a Milano”: l’attacco SOCIAL dei ROMANI

# “Se siete tristi perché è lunedì, pensate a chi abita a Milano”

The Roman Post FB

Un anonimo incrocio attraversato da macchine, un cielo plumbeo “ravvivato” solo dai cavi appesi della filovia. La nebbia che ingrigisce la mattina di una città. E un titolo: “Se siete tristi perché è lunedì, pensate a chi abita a Milano”. Il senso è che Se Roma piange, Milano non ride. 

Sberleffo? Provocazione? Sicuramente The Roman Post ha fatto centro, scatenando in poche ore oltre 3.200 interazioni, 177 condivisioni e quasi 600 commenti, tutti all’insegna dello storico derby d’Italia tra Roma e Milano.

Leggi anche: In costruzione il TRENO più VELOCE del MONDO: farebbe Milano-Roma in 1 ora

# “Siete antichi anche nelle foto”

Credits: fototommy via Pixabay

Il post ha scatenato l’incendio. Le principali reazioni sono sulla scarsa attualità dell’immagine scelta: Roma è in ritardo anche nelle fotografie

Tra i principali commenti del post troviamo infatti quelli come Ubaldo P. che geolocalizza nel tempo l’immagine: «Dalle auto penso siano almeno 10 anni fa …..piazza Caiazzo». Già, perché la foto ritrae una Milano avvolta nella nebbia, fenomeno che ormai è un lontano ricordo nel capoluogo lombardo.
Questo concetto è rimarcato da moltissimi milanesi, che allegano anche le foto in real time di una Milano soleggiata in un lunedì di piena estate, nonostante sia solo metà maggio.
Gianmario S. sottolinea che «Una nebbia così a Milano non si vede dai tempi di Craxi» e Francesca E.L.M. fa eco: «Aò la nebbia qui non si vede dal 1970 forse dovreste un po’ aggiornare i vs stereotipi». Mirko D.F. mette subito le cose a posto, perché i milanesi amano la nebbia: «la foto postata di Milano con la nebbia è semplicemente bellissima. Racchiude l’essenza intima di una vera metropoli. Misteriosa, alienante, in movimento. Milano non è una grande borgata, è una piccola metropoli, e noi ci stiamo benissimo ve lo assicuro».

Perché non solo i milanesi sbeffeggiano l’inattendibilità della foto ma il tenore è proprio l’opposto: la nebbia a Milano non c’è più. Ed è un peccato. 

E in un attimo si passa dalla difesa (della nebbia) al contrattacco (dei cinghiali).

Leggi anche: A Roma si dice SCIALLA, a Milano?

# Meglio la nebbia dei cinghiali

Cinghiali a Roma – Credits: La cronaca di roma

È il festival degli stereotipi. A Milano funziona tutto, a Roma niente. A Roma è tutto-bello, Milano è brutta. I romani sono fannulloni, ma indigeni; a Milano i fannulloni sono importati dal Sud. Ce n’è per tutti i gusti, in uno scontro dialettico dai toni a volte anche accesi.
«Almeno a lavoro ci arrivano» è una sintesi di Lorenzo A.

C’è un Brambilla-Fumagalli tutto impuntito che da ragione alla redazione del Roman Post: «Sono Milanese, ho vissuto a Roma e sottoscrivo. Milano triste, Roma top», mentre i convinti in coro puntano sulle eccellenze di Milano. Come Mirko D.F. che commenta «Se siete tristi perché è lunedì, pensate che a Milano le strade sono intere (anche quelle con i sampietrini), i palazzi sono interi, i monumenti sono interi, i mezzi di trasporto funzionano e non ci sono ratti o cinghiali in giro per la città», o un provocatore Danilo C. che affonda la stoccata: «Seee rosicate Romaniii, che quando raggiungerete gli standard di Milano l’umanità sarà già su Marte» o Laura V. che si chiede «Ma voi il lunedì non lo passate sul raccordo????».

Trova spazio l’attualità, in cui le vicissitudini romane vengono usate come attacco. Paolo C. dice «Vivete in mezzo alla spazzatura da anni e anni e volete anche minimamente solo paragonarvi a Milano? Per favore, non diciamo cazzate», o Ines P. «… che a Milano non hanno cinghiali e monnezza sotto casa, poverini», cui fa eco Francy G. «Effettivamente la peste suina ve la invidiamo».

Leggi anche: URBICUS: il (quasi) invincibile GLADIATORE della MILANO romana

# Milanesi e romani sono rosiconi?

Credits: La Tana dei Goblin

The Roman Post tocca il nervo scoperto per eccellenza dei milanesi che, sentendosi in diritto di difendere la propria città, hanno sfoderato armi pesanti. La domanda di Alessia G. sembra opportuna: «Milanesi rosiconi ne abbiamo??? si chiama ironia per chi non l’avesse capito! Ma fateve na risata», ma la risposta di Federica C. ribalta la frittata «Siete solo dei rosiconi….. Detto da una romana felice di vivere a Milano, non tornerei a vivere a Roma manco ammazzata….». Anche Chiara C. si chiede «Quanto stanno rosicando i Milanesi sotto questo post?» e Sabrina L. che risponde che «Chi afferma questo [riferito all’affermazione del The Roma Post] credo che a Milano non ci sia mai stato o non ci vada da una vita..

Leggi anche: AUTONOMIA per Veneto, Lombardia o MILANO? No, SOLO per ROMA

# L’invito a unire le forze per un nuovo bersaglio comune: Torino

Credits: djedj via Pixabay

«Comunque questo post fa davvero ridere. Sembra estratto da un film anni ’50: su dai a tutti servirebbe un bagno di realtà, al di là del tifo campanilista e un pò da stadio, per questa o quella città» dice Viviana M. sdrammatizzando gli sfottò che si sono susseguiti in poco tempo nei commenti.
Famosa eredità degli anni ’50 è probabilmente una certa spensieratezza, la stessa sfoggiata da Alex R. che rifiuta di raccogliere la provocazione di Francesco Cianfarani [curatore della pagina The Roman Post] «No no ma chi li pensa.. Me se annebbia il pensiero..» così come Romano S. che sicuro dichiara «Ma neanche ci penso».
Umberto W. consiglia alla redazione di darsi una “svecchiata” con un laconico «Ok boomer».

La rivalità tra Milano e Roma non sembra placarsi, come dimostrano i quasi 600 commenti che si sono susseguiti sulla bacheca Facebook del Pigneto.

In caso i romani decidessero di cambiare bersaglio, Jacopo G. ne suggerisce uno: «in un anno a Milano non ho mai visto nebbia, in tre mesi a Torino svariate volte ho girovagato in cerca del portone di casa. dobbiamo cambiare il nostro obiettivo».

Continua la lettura con: La riforma costituzionale: ROMA CITTÀ STATO. Ma c’è chi rilancia: anche Milano e Napoli devono avere poteri da REGIONE

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

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🔴 FUGA da MILANO: prima per cancellazioni anagrafiche. Dove scappano i milanesi?

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Andrea Cherchi

Non molti decenni fa, si registrava una fuga di massa dal sud Italia. Tutti a bordo di quelle lunghissime tratte ferroviarie che collegavano il Mezzogiorno con le città del nord, come Milano e Torino. Le città in cui ognuno dei migranti riponeva le proprie speranze e sogni. Oggi, però, sembra che anche al nord si stia assistendo alla fuga dei suoi abitanti: in particolare a Milano. Dove si sta fuggendo?

Fuga da Milano: prima per cancellazioni anagrafiche. Dove scappano i milanesi?

# La fuga: Milano prima in Italia per cancellazioni demografiche

natipervivereamilano.com

Pubblicato un nuovo rapporto ufficiale. Nel 2021 Milano è prima in Italia per cancellazioni demografiche in Italia. I motivi sono diversi: c’è chi non è stato risucchiato dal movimento incessante e ipnotico della città e ha capito che non è la città adatta alla sua persona, c’è chi ha usato Milano come trampolino per raggiungere altre mete, c’è chi semplicemente non riesce a stare dietro al caro prezzo di vita, e preferisce spostarsi in provincia o altrove.

 

# Se non Milano, dove?

Per tanti giovani – e non – Milano è stata una tappa nel loro percorso di vita. E questa è sicuramente una cosa positiva: agli occhi di un milanese si è orgogliosi e ci si riempie di speranza il cuore sapendo di vivere nella città capace di offrire concrete possibilità per un futuro migliore. D’altro canto viene da chiedersi: perché Milano non è stata abbastanza? A volte non ci pensiamo, ammaliati dai grattacieli e dalla modernità della città, ma Milano rimane sempre Italia, e i problemi del paese riempiono le vite anche di chi vive nella città europea italiana.

# La meta? Le piccole città intorno alla metropoli lombarda. In primis: Pavia. 

Città di Pavia – https://www.facebook.com/unipvinternational/

Città come Monza, Bergamo e Pavia sono le mete favorite da chi decide che i suoi giorni da milanese – di nascita o adozione – sono finiti. Rimanendo però sempre alle sue porte.

A Monza il costo di vita non è significativamente più basso rispetto a Milano, però è registrata come una delle mete più popolari da chi scappa dal capoluogo lombardo, in particolare l’intera area della provincia Monza-Brianza.

Anche Pavia e la campagna pavese sono le mete più amate in questi casi: è sicuramente la scelta migliore se si vuole vivere con costi moderati e continuare ad avere contatti, anche quotidiani, con Milano. Soprattutto se si è studenti. Questa zona è un’opzione più verde e tranquilla di Milano.

Bergamo e l’area limitrofa sono un’ottima opzione, soprattutto per chi ha anche bisogno di cambiare un po’ aria.                                                                       

Spostandosi in uno di questi paesi o nella città di Bergamo, si sale al nord e di conseguenza il paesaggio cambia: sono vicinissimi il lago d’Iseo e le montagne, che sovrastano la città. Il centro storico bergamasco è sicuramente più piccolo di quello meneghino, ma quanto a bellezza non ha nulla di meno.

Un duro colpo per Milano, più abituata ad accogliere volti stranieri sorridenti invece che vedere schiene che si allontanano da lei.

Continua a leggere con: BOOM dei PREZZI delle CASE nell’HINTERLAND di Milano: a quanto è arrivato il mq e qual è il paese più caro?

ALICE COLAPIETRA

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🔴 Carissima Milano: AFFITTI RECORD, il DOPPIO rispetto al resto d’ITALIA

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Andrea Cherchi

Nel capoluogo lombardo il costo della vita è sempre più alto. Il prezzo degli affitti è schizzato alle stelle e le retribuzioni non riescono a tenere il passo. 

Carissima Milano: AFFITTI RECORD, il DOPPIO rispetto al resto d’ITALIA

# A Milano il prezzo degli affitti è di 20 euro al mq contro gli 11 della media nazionale. Mentre le retribuzioni sono superiori “solo” del 30%

Andrea Cherchi – Tetto del Duomo

Il costo degli affitti continua a salire a Milano, nonostante gli effetti della pandemia, mentre gli stipendi rimangono al palo. L’ultimo dato registrato riporta infatti una media di 20 euro al mq contro gli 11 della media nazionale per vivere in un appartamento in città, quasi il doppio.

La forbice relativa al reddito medio lordo annuo pro capite si ferma però al 32%: nel capoluogo lombardo la media delle dichiarazioni IRPEF di 31.777 euro, a livello nazionale è di circa 21.500 euro. Il ceto medio è quindi sempre più in difficoltà.

# Il 40% delle spese di una famiglia media è destinato a locazione e bollette

dimitrisvetsikas1969-pixabay – Milano

Secondo i calcoli effettuati da “Repubblica”, in base alle ultime rilevazioni dell’Istat, il 40% delle spese di una famiglia media milanese è destinato al pagamento della locazione dell’immobile di residenza e alle bollette, poco più di 1.325 euro su un totale di 3.330 euro. Tra le altre spese essenziali si aggiungono 441 euro per la spesa alimentare e 345 euro per i trasporti. 

Continua la lettura con: COTTARELLI candidato contro FONTANA (o Moratti) alle REGIONALI?

FABIO MARCOMIN

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SOR CARERA: la scultura ROMANA per le strade di MILANO

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Credits: @foumonsieur_ Scior Carera

Roma e Milano da sempre sono agli opposti: sono la nemesi e l’antitesi una dell’altra. Più ironicamente si contendono il titolo di capitale italiana, una è quella ufficiale amministrativa, l’altra quella economica. Anche a livello di bellezze architettoniche, le due città si contendono scorci e paesaggi che fanno di Roma una città romantica, storica, un museo a cielo aperto. D’altro canto Milano (soprattutto negli ultimi anni) ha conosciuto una riscoperta e un restyling totale che l’ha fatta diventare una città molto europea che non ha nulla da invidiare alle più blasonate Parigi, Londra o Berlino. Ora, a parte le differenze ironiche e non, a Roma bisogna dare atto di una cosa importante: parecchi secoli fa il suo impero, la sua città dominarono il mondo conosciuto, non c’è zona d’Europa che non abbia tracce del passaggio romano. Quando il glorioso impero si sgretola e si divide in occidente e oriente è a quel punto che Milano diventa capitale e lo resterà per poco più di un secolo.

SOR CARERA: la scultura ROMANA per le strade di MILANO

# Romana o milanese?

Credits: @passeggiate_milanesi
Scior Carera

Quante volte siete passati per Corso Vittorio Emanuele? Se siete dei veri milanesi, è una zona imprescindibile nell’arco della nostra vita. Eppure nonostante questo, sono tante le cose che ci scorrono davanti agli occhi, ma per la fretta (tipica milanese) non vediamo e non notiamo. Al civico 13, circondati dai grandi marchi quali Zara, Tezenis e Bershka, si trova una statua in marmo che dai milanesi è conosciuta come Omm de Preja (uomo di pietra). Una statua molto anonima che per anni è stata oggetto di discussione sulle sue origini e soprattutto su chi rappresentasse. Gli studi hanno rilevato che la statua risale al terzo secolo circa e che all’inizio, chi l’avesse scolpita, avesse volutamente omesso la testa che è stata, a sua volta, aggiunta in epoca medioevale. Si può notare facilmente che l’Omm de Preja indossa una tunica tipicamente romana ed è da questo particolare che comincia la diatriba.

# Due correnti di pensiero: è Adelmanno o Cicerone?

Credits: @raffaellatremolada
Scior Carera

Dopo diversi studi e analisi, si sono formati due correnti di pensiero. Alcuni sostengono rappresenti l’arcivescovo di Milano Adelmanno che tra il 948 e il 953 d.C. usò tutto il suo potere ecclesiastico per difendere i diritti della plebe andando contro la nobiltà, nonostante lui stesso discendesse dalla nobile famiglia milanese dei Menclozzi.

Eppure, nonostante questo, il fatto che l’Omm de Preja sia vestito con una tunica romana, ha fatto sì che alcuni studiosi contestassero la teoria di Adelmanno, attribuendo alla statua la figura di Marco Tullio Cicerone che aveva origine laziali, ma che è stato pretore di Milano nel 67 a.C.

# Anche la scritta fa nutrire i dubbi

Credits: @mirkob73
Scior Carera

Sotto la statua si trova una scritta in latino: Fu per Milano, quello che per Roma era la statua di Pasquino (Son Carera). Da questa frase nasce il dubbio che ci troviamo di fronte ad un’opera romana piuttosto che milanese. Il Pasquino non è altro che una celebre statua capitolina conosciuta anche come statua parlante. Pare che al collo di questa statua venissero appesi dei cartelli con delle satire e offese per farsi beffa dei personaggi più in vista della città (da qui il termine pasquinate). Ragione per cui il papa Adriano VI (anche lui oggetto di scherno) ordinò di gettare la statua nel Tevere, decisione bloccata per paura di conseguenze peggiori.

Stessa cosa accadeva a Milano con ‘Omm de Preja, dove le pasquinate erano rivolte verso gli austriaci durante il loro dominio in città, ma tanto bastò per sospettare che la statua avesse origine romane piuttosto che milanesi.

# Il dubbio rimarrà per sempre

Ancora oggi i dubbi sono tanti e gli studi proseguono senza mai arrivare ad una soluzione. Ad ogni modo che sia l’Omm de Preja o il Son Carera, ci troviamo di fronte ad un’altra scoperta nascosta della nostra città che meriterebbe più attenzione. Che sia romana o milanese ha poca importanza.

Continua la lettura con: Pasquino e Sior Carera, le STATUE PARLANTI che danno voce al POPOLO

MICHELE LAROTONDA

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AFFARISTA: come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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🔴 COTTARELLI candidato contro FONTANA (o Moratti) alle REGIONALI?

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Credits azionetoscana IG - Carlo Cottarelli

Siamo a poco meno di un anno dalle elezioni regionali in Lombardia ma la situazione candidature è ancora in alto mare in entrambi gli schieramenti. Da un lato il centrosinistra sta cercando di capire quale la coalizione a scendere in campo, dall’altro lato il centrodestra rischia di avere più di un pretendente. Vediamo il punto della situazione.

COTTARELLI candidato contro FONTANA (o Moratti) alle REGIONALI?

# Sarà Cottarelli a sfidare Fontana?

Credits azionetoscana IG – Carlo Cottarelli

Nella primavera del 2023 i cittadini lombardi saranno chiamati a decidere chi sarà il presidente e la coalizione politica a guidare la regione per i successivi cinque anni. Il Partito Democratico e tutto il centrosinistra proverà a spezzare il lungo dominio della Lega e Forza Italia che da decenni siedono nei banchi della maggioranza di Regione Lombardia. Esclusa sin da subito la possibilità di vedere Beppe Sala candidarsi a presidente in quanto fresco di rielezione a sindaco di Milano, uno dei nomi più concreti delle ultime settimane è l’economista Carlo Cottarelli. L’ex Presidente del Consiglio incaricato ed ex direttore del dipartimento Affari Fiscali del Fondo Monetario Internazionale rispondendo alla domanda su una sua possibile investitura ha dichiarato: “Se me lo chiedessero insistendo, ci penserei riflettendo“.

Il problema principale del centrosinistra, che dovrà puntare su un fronte allargato per poter vincere la sfida il prossimo anno, è che l‘asse tra Pd, Azione e M5S sembra destinato a morire prima del tempo visto che Carlo Calenda vorrebbe il movimento fondato da Beppe Grillo fuori dalla coalizione e lo stesso movimento preferirebbe correre da solo. Se la situazione rimanesse tale le probabilità di ribaltare i pronostici odierni sarebbero flebili.

# Fontana ancora in dubbio come candidato per il centrodestra

Credits: milanopost.info
Fontana

Attilio Fontana avrebbe dovuto sciogliere la sua riserva sulla sua ricandidatura al Pirellone nel mese di Marzo, ma il leader della Lega Salvini ha posticipato questa decisione a poco prima dell’estate. Se la gestione della pandemia ha fatto scendere l’apprezzamento per l’attuale presidente regionale, il proscioglimento nell’inchiesta sul “caso camici” potrebbe avere migliorato la fiducia nei suoi confronti da parte dei lombardi e quindi giocare in suo favore.

Anche nel centrodestra però non mancano le difficoltà.

La prima è la possibile discesa in campo della vicepresidente Letizia Moratti, in quota Forza Italia, che proprio nel pieno della pandemia è arrivata per sostituire Giulio Gallera e soprattutto per agire come una sorta di “presidente in pectore” vista la debolezza dimostrata da Attilio Fontana. Questa scelta potrebbe minare l’unità del fronte Lega-Forza Italia.

La seconda è il cambiamento di peso politico che potrebbe verificarsi nella colazione del centrodestra dove, secondo i sondaggi più recenti, la Lega sarebbe ancora primo partito ma con un vantaggio molto ridotto rispetto alle precedenti elezioni e con Fratelli d’Italia pronto a superarla nei prossimi mesi. Se così fosse il nome di Attilio Fontana potrebbe non essere più il favorito e una riconferma del centrodestra alla guida della regione più produttiva d’Italia non sarebbe più così tanto scontata.

Continua la lettura con: AUTONOMIA per Veneto, Lombardia o MILANO? No, SOLO per ROMA

FABIO MARCOMIN

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L’incredibile GRATTACIELO con la CASCATA

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https://www.mybestplace.com/it/article/liebian-building-il-grattacielo-con-la-cascata-artificiale-piu-alta-del-mondo

Ci ritroviamo ancora una volta in Cina, paese che negli ultimi decenni ha superato i limiti dell’architettura, stravolgendo l’idea di innovazione e modernità che abbiamo avuto fino ad oggi. Scopriamo il Liebian Building, il grattacielo con la più grande cascata artificiale di sempre.

L’incredibile GRATTACIELO con la CASCATA

# Una cascata nel centro di una metropoli

https://www.mybestplace.com/it/article/liebian-building-il-grattacielo-con-la-cascata-artificiale-piu-alta-del-mondo

Nel sud-ovest della Cina, nella provincia di Guizhou, è stato inaugurato l’incredibile grattacielo dalla cui fiancata sgorga una cascata artificiale. L’acqua – riciclata – precipita da un’altezza di 108 metri e viene raccolta alla base da un sistema di stoccaggio e drenaggio sotterraneo. Successivamente un impianto elettrico dotato di 4 pompe da 185 kilowatt la rispedisce verso l’alto.

Il Liebian Building ospita gli uffici dell’azienda Guizhou Ludiya Property Management Co – mandante del progetto – oltre ad un centro commerciale e un hotel. É quindi possibile vedere la cascata anche dall’interno dell’edificio anche per il turista.

# Uno spettacolo dispendioso

https://www.arabnews.com/node/1346231/offbeat

La bellezza e spettacolarità del progetto non sono sufficienti per far tenere la cascata accesa in maniera continua. Infatti, il costo all’ora per mantenere accesa la cascata si aggira sui 120 dollari all’ora: da qui la decisione di tenerla accesa per un massimo di 20 minuti unicamente in occasioni importanti.

Per quanto riguarda invece l’impatto ambientale e lo spreco, l’acqua è totalmente riciclata e riutilizzata ed è un mix tra acqua piovana e acqua proveniente dagli acquedotti pubblici della regione.

# Innovazione o regressione?

https://www.arabnews.com/node/1346231/offbeatù

Le opinioni in merito a questa incredibile e unica costruzione sono contrastanti: per alcuni si tratta di una meravigliosa creazione architettonica degna di lodi, altri invece vedono solo lo spreco di energia e di acqua non necessario

Continua a leggere con: La TORRE del SOLE: il grattacielo che scandisce le stagioni e amplifica i suoni del mare

ALICE COLAPIETRA

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🔴 L’80% degli ABITANTI di Hong Kong vuole EMIGRARE: la CINA sta DISTRUGGENDO la CITTÀ STATO?

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Credits blazejosh-pixabay - Hong Kong

In soli due mesi hanno lasciato la metropoli oltre 131.000 abitanti e la maggioranza degli abitanti vorrebbe andarsene. Cosa sta succedendo nella metropoli asiatica?

L’80% degli ABITANTI di Hong Kong vuole EMIGRARE: la CINA sta DISTRUGGENDO la CITTÀ STATO?

# Hong Kong ha perso oltre 131.000 residenti in appena due mesi

Hong Kong – Ph. Brayden Law, by Pexels

La Città Stato di Hong Kong continua a perdere residenti, in soli due mesi tra febbraio e marzo è stato registrato un calo di oltre 131.000 unità e sembra che questo trend sia destinato a perdurare a lungo. Secondo un sondaggio online effettuato dalla società Bartra a metà marzo, su un campione di circa 500 residenti maggiorenni, è emerso come il 79% degli intervistati stia prendendo in considerazione l’emigrazione o la prenderà in considerazione, per il 48% potrebbe verificarsi in futuro, mentre il 31% stava considerando di farlo.

# I motivi principali di emigrazione dalla metropoli asiatica

Credits MarciMarc105-pixabay – Hong Kong

Tra i motivi principali per cui i cittadini delle metropoli asiatica potrebbe emigrare, sempre in base al sondaggio, ci sono al 51% un ambiente di vita migliore, al 29% la ricerca di una migliore istruzione per i propri figli e il 27% l’ottenimento di un’ulteriore residenza e nazionalità straniera.

# Il crollo dei milionari

Credits blazejosh-pixabay – Hong Kong

Anche il numero di milionari è in calo. Il report “Hong Kong Multi-millionaire Survey Report 2021” elaborato da CityBank mostra come i residenti con un patrimonio netto totale di 10 milioni di Hk$, circa equivalenti a 1 milione e 211 mila euro, o più e attività liquide di almeno 1 milione di Hk$, è sceso del 15% e quindi di circa 81.000 unità.

Il maggiore controllo della Cina, con il tentativo di riduzione di libertà, autonomia e poteri, sta distruggendo dalle “fondamenta” la Città Stato di Hong Kong?

Fonte: The Epoc Times

Continua la lettura con: Dal Governo FONDI a MILANO per chiudere il bilancio. Ma zero autonomia (a differenza di ROMA)

FABIO MARCOMIN

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I 7 luoghi MENO MILANESI di Milano

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Cresits: Andrea Cherchi - Piazza Olivetti

Sondaggio fatto ai milanesi: “Qual è il posto meno milanese di Milano?”. Questa la classifica dei top 7 luoghi più “alieni di Milano” in base alle risposte ottenute.  

I 7 luoghi MENO MILANESI di Milano

#7 Piazza Olivetti e il distretto Symbiosis: sembra la Silicon Valley

Cresits: Andrea Cherchi – Piazza Olivetti

Piazza Olivetti e tutto il distretto Symbiosis con i suoi edifici orizzontali a specchi, i laghetti e gli stagni dove gli stessi si riflettono, i canneti, le ninfee proiettano chi ci sta al di là dell’oceano. Più che alla Madonnina ricordano le sedi ipertecnologiche disseminate nella Silicon Valley americana.

Leggi anche: SYMBIOSIS trasforma la zona di SCALO ROMANA: come diventerà entro il 2024

#6 Via Paolo Sarpi: la Cina a Milano

Credits: @xruqayya95x – via Paolo Sarpi

Tra i luoghi meno milanesi di Milano non può mancare via Paolo Sarpi, il cuore di Chinatown. Nonostante il quartiere sia ormai abitato in maggioranza da italiani, camminando tra via Paolo Sarpi e le vie perpendicolari sembra di essere stati catapultati in Cina, con molti negozi, insegne e ristoranti che richiamano la Terra del Dragone. C’è persino un centro commerciale di cinque piani di soli prodotti cinesi.

Leggi anche: Via PAOLO SARPI e le chicche di Chinatown: breve guida al quartiere più di tendenza nel cuore di Milano

#5 Il quartiere arcobaleno di via Lincoln: un po’ Notting Hill, un po’ Burano milanese

Credits: @solynou IG

Il villaggio operaio di via Abramo Lincoln, un quartiere di case progettate e pensate nell’Ottocento da una cooperativa edilizia per gli operai e ferrovieri della fu stazione di Porta Tosa. La caratteristica di questo quartiere sono le variopinte villette colorate, da cui il soprannome di quartiere arcobaleno, che richiamano le atmosfere inglesi di Notting Hill o quelle di Burano, l’isola veneziana.  

Leggi anche: Sette cose che non sai sul QUARTIERE ARCOBALENO di Milano

#4 Piazza Sant’Alessandro: la tipica piazza romana 

Credits: co.pinterest.com – Piazza Sant’Alessandro

Piazza Sant’Alessandro, nascosta tra le vie del centro. alle spalle di piazza Missori, si può definire come la più classica delle piazza romane. Prende il nome dalla chiesa barocca omonima, una delle più belle della città, e si caratterizza per il suo pavimento in pietra, lo spazio raccolto di fronte al sagrato e le abitazioni basse di colore pastello, cosa comune nel centro della capitale ma non a Milano. Molto romana anche la tendenza diffusa di fermarsi a parlare in piccoli gruppi o a sgranocchiare uno snack sui gradini della chiesa. 

Leggi anche: Le 7 PIAZZE più SORPRENDENTI di Milano

#3 A Citylife come a New York

Credits Andrea Cherchi – Citylife e fiori

Citylife, il quartiere sorto dalla ceneri dell’ex-fiera, ha tutto quanto per ricordare New York. Il grande parco circondato dai grattacieli più alti di Milano, le opere di design all’aperto, il locale cool con sdraio e balle di fieno creano un’atmosfera da Central Park.

#2 Porta Nuova come la Défense di Parigi

Credits Andrea Cherchi – Porta Nuova vista grattacieli

Se Citylife ricorda New York, Porta Nuova richiama la Défense di Parigi. La selva di grattacieli che ha trasformato e continua a modificare lo skyline e il volto del financial district milanese riportano alla memoria il centro finanziario che ha spostato l’asse del business nella capitale francese. 

#1 L’aiuola con le palme di piazza del Duomo: l’angolo esotico nel cuore di Milano

Credits: ilportaledeitreni.it – Palme in Piazza del Duomo

“Sapessi come è strano…vedere delle palme a Milano…”. Si potrebbe prendere spunto dal celebre brano cantato da Memo Remigi e Ornella Vanoni “Innamorati a Milano” per spiegare come le aiuole con le palme in piazza del Duomo facciano venire in mente tutto tranne che di trovarsi nel capoluogo lombardo. Forse in una città del sud Italia o sul mare, ma non nella Pianura Padana. Un po’ per scherno, un po’ per fastidio, al primo posto tra i posti indicati come meno milanesi di Milano svetta questo angolo esotico di Piazza del Duomo. 

Leggi anche: C’è un angolo di FLORIDA a Milano: le PALME segrete in CORSO BUENOS AIRES

Continua la lettura con: Le 10 CITTÀ dove i MILANESI non vorrebbero mai PIÙ RIMETTERCI PIEDE

FABIO MARCOMIN

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Inaugurate le TERME più BELLE del mondo

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Credits skylagooniceland IG - Sky lagoon Islanda piscina

Sono state inaugurate quelle che sono state definite “le terme più belle al mondo”. Ecco dove si trovano e come sono state realizzate.

Inaugurate le TERME più BELLE del mondo

# La Sky Lagoon: dove l’oceano incontra il tetto più bello al mondo con un panorama mozzafiato

Le terme Sky Lagoon si trovano nel cuore dell’oceano Atlantico e sono già definite la piscina geotermica più bella del mondo. Inaugurate nella primavera 2021, sono attorniate dall’oceano Atlantico e coperte dal tetto più bello al mondo: il cielo d’Islanda. Grazie alla posizione strategica da queste terme spettacolari si può godere di un panorama mozzafiato.

# Progettata dall’uomo ma il vero relax è offerto dalla natura

credit: siviaggia.it

Sky Lagoon si trova per l’esattezza nel porto di Kársnes, a  Kópavogur, ed è stata progettata da Pursuit. Le immagini che hanno iniziato a circolare ancora prima dell’inaugurazione hanno subito lasciato immagine il relax che la natura circostante avrebbe potuto offrire. Seduti in una vasca idromassaggio, se si è fortunati, si può ammirare lo spettacolo offerto dall’Aurora Boreale circondati dai profumi e dai suoni oceanici oppure fare il bagno nelle calde acque termali che contrastano le fredde temperature islandesi.

Leggi anche: Il TRENO che insegue l’AURORA boreale

# 70 metri di laguna senza soluzione di continuità con l’oceano

Credits skylagooniceland IG – Sky lagoon Islanda piscina

Le dimensioni di questa laguna sono di circa 70 metri d’ampiezza ma lo spazio sembra non avere una vera fine, grazie al bordo a sfioro che dà la sensazione di trovarsi nell’oceano, senza soluzione di continuità. Il relax è sempre assicurato. L’obiettivo principale della struttura è quello di offrire una totale immersione panica, connettendo mente, corpo e ovviamente la natura.

credit: siviaggia.it

La Sky Lagoon è ormai diventata una delle mete turistiche più ambite dell’Islanda: in quale altro luogo si può sorseggiare un drink in una rilassante piscina termale, circondati dai rumori dell’oceano e sovrastati dai colori di un tramonto dai mille colori? Anche Milano però non sarà da meno quando nel 2023 inaugurerà le sue terme fiabesche restaurando e riqualificando il gioiello liberty delle Scuderie de Montel nel cuore di San Siro.

 

Continua la lettura con: In arrivo a Milano delle TERME FIABESCHE

FABIO MARCOMIN

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La SCUOLA più PICCOLA del MONDO è a due ore e mezza da Milano

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Ceresole Reale. Ph. @lobodiuchenko IG

Poco più di cento abitanti e solo 2 alunni. Ai piedi del Gran Paradiso, nella valle Orco e sulle acque dell’omonimo lago, si trova Ceresole Reale, il paesino che ospita la scuola più piccola del mondo. 

La SCUOLA più PICCOLA del MONDO è a due ore e mezza da Milano

# Due alunni bastano per fare una scuola

Ceresole Reale è un paesino di montagna in provincia di Torino, vicino al confine con la Francia. Insieme a Venaria Reale è l’unico comune italiano a potersi fregiare del titolo Reale. Oltre a questo, detiene un altro primato: ospita la scuola più piccola del mondo. Sono soltanto due gli alunni iscritti alla primaria. Si tratta i due cugini Raffaele di sei anni e Guglielmo di nove, che vengono seguiti dalla maestra Ylenia di 27 anni di Cuorgnè.

I due bambini svolgono le loro lezioni insieme, in una pluriclasse che si trova al piano terra del municipio. Ma nonostante le dimensioni, la scuola fornisce ogni servizio. L’aula è dotata di computer, una lavagna luminosa e, in più, offre una vista meravigliosa sul parco naturale che circonda il paese, offrendo la possibilità anche di lezioni all’aperto.

# La scuola è il cuore del paese

pexels

È da anni che a Ceresole mancano alunni. Il paesino d’inverno conta non più di 80 persone: molti anziani e pochi bambini. Purtroppo, è la storia di molti paesini di montagna che si spopolano durante l’inverno diventando solo mete turistiche, mentre gli abitanti si spostano verso le città per avere più servizi e comodità.

Ma non importa la grandezza, la scuola è di enorme importanza per il suo paese e per questo, ad accogliere i due alunni il primo giorno di scuola, erano presenti il sindaco Alex Gioannini, il vicesindaco Mauro Durbano e il consigliere regionale canavesano Claudio Leone. “Un paese senza bambini non ha futuro – commenta il vicesindaco Mauro Durbano – de la scuola rende il paese ancora vivo. Ci auguriamo che il bando della Regione Piemonte che offre contributi a coloro che intendono trasferirsi nei comuni di montagna possa, in un prossimo futuro incrementare il numero dei nostri alunni. Un paese senza scuola – conclude – è un paese fantasma”.

# Più servizi per aiutare chi rimane

credits: @emanuelbernardi88

Ma forse il primato non verrà mantenuto ancora a lungo. Infatti, grazie anche alla Regione che finanzia all’80% le scuole sussidiate di montagna, Ceresole Reale è uno dei piccoli comuni che può ancora offrire un servizio basilare alla popolazione, agevolando chi decide di rimanere. Anche per la scuola l’aiuto della regione è fondamentale ed evita che bambini e genitori debbano affrontare inenarrabili disagi per frequentarla.

Continua la Lettura con: Sul MONTE BIANCO e a BORDO DI UN VELIERO: la TERAPIA DELL’AVVENTURA di una scuola di Milano

SARA FERRI

Copyright milanocittastato.it

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CAUSA di FORZA MAGGIORE: come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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I NUMERI della METROPOLITANA di Milano

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Credits marco.colombini77 IG - Deposito Atm San Donato

La metropolitana di Milano raccontata i numeri. Ecco tutti quelli da conoscere.

I NUMERI della METROPOLITANA di Milano

# Le linee metropolitane? 4 + 1 “people mover”

Mappa ATM 2021

La rete metropolitana di Milano si compone di 4 linee, la M1 identificata dal colore rosso, la M2 dal colore verde, la M3 dal colore giallo e la M5 dal colore lilla. A queste si aggiunge un people mover: MeLA (acronimo di Metropolitana Leggera Automatica), che collega la stazione di Cascina Gobba all’Ospedale San Raffaele.

Leggi anche: La NUOVA MAPPA della METRO: le 4 novità e che cosa manca per essere perfetta

# Quanto è estesa? 96,9 km di rete, di cui 72 in galleria e 22 fuori dal Comune

L’estensione totale della rete è di 96,9 km, prima in Italia, così suddivisi: 27 km la linea rossa, 40,4 km la linea verde, 16,6 km la linea gialla e 12,9 km la linea lilla. Di questi 74,8 km si snodano dentro il Comune di Milano e 22 km nell’hinterland. I treni corrono in galleria per 72 km, mentre il resto del tracciato è in trincea o sopraelevato.

# Quante fermate? 113 stazioni, di cui 19 extraurbane e 18 in superficie

Stazione Gessate

Le stazioni metropolitane attive sono 113, di cui 95 sotterranee e 18 in superficie. Le stazioni extraurbane sono 19, di cui 4 sulla linea rossa e le rimanenti 15 sulla linea verde dove sono in prevalenza all’aperto.

# Quanti sono i capolinea? 11  

La rete metropolitana milanese si sviluppa in 11 direttrici differenti, che in alti paesi verrebbero considerate come 11 linee, e altrettanti capolinea per via delle diramazioni della M1 e M2. Nel dettaglio:

  • la M1 fa capolinea a sud-ovest a Bisceglie, a nord-ovest Rho Fiera e a nord Sesto 1° Maggio FS;
  • la M2 fa capolinea a sud a piazza Abbiategrasso e Assago Milanofiori Forum, a nord-est a Cologno Nord e Gessate;
  • la M3 a San Donato M3 a sud e Comasina a nord;
  • la M5 a Bignami a nord e San Siro Stadio a ovest.

# 7 interscambi

Dall’incrocio delle 4 linee si generano 7 interscambi: tra M1 e M2 a Cadorna FS e Loreto, tra M1 e M3 a Duomo, tra M1 e M5 a Lotto, tra M2 e M5 a Porta Garibaldi, tra M2 e M3 a Stazione Centrale FS e tra M3 e M5 a Zara.

Leggi anche: METRO ROSA: come immaginare il LATO NORD

# 2.400 corse effettuate ogni giorno 

Ph. danielemik (pixabay)

Sulle 4 linee in esercizio ogni giorno vengono effettuate 2.400 corse. 

# 187 convogli in circolazione, di cui 21 senza conducente

Credits marco.colombini77 IG – Deposito Atm San Donato

In base agli ultimi dati disponibili sono 187 i convogli in circolazione, compresi sia quelli con conducente a bordo che i 21 driverless in funzione sulla M5 ma che non sono di proprietà di ATM. In servizio ci sono ancora alcuni treni delle prime serie che sono stati revampizzati e ammodernati.

Leggi anche: L’EVOLUZIONE dei TRENI della METRO di Milano

# 6 depositi per i treni, ma nessuno per la M5

Credits Atm – Metro M5 nella rimessa

I depositi dei treni sulla rete metropolitana milanese sono 6: due sulla linea rossa a Molino Dorino e Precotto, tre sulla linea verde a Gorgonzola, Cologno Nord e Famagosta, uno sulla linea gialla nei pressi della stazione di San Donato. La linea lilla al momento ha solo una rimessa dove è attivo un sistema di autolavaggio.

Leggi anche: I TRE SEGRETI della LILLA

# 2 centrali operative e di controllo, una dedicata solo alla M5

Credits Atm – Sala controlli metropolitana Lilla

Sono due le centrali operative e di controllo delle metropolitane di Milano in funzione 7 giorni su 7. La più grande si trova in via Monte Rosa e si occupa di garantire il funzionamento delle linee M1, M2, M3 e in futuro M4 oltre a quello del trasporto pubblico di superficie. Alla fermata di Bignami c’è invece la sala di controllo per la linea M5.

# Una nuova linea e un prolungamento in costruzione per un totale di 23 nuove stazioni e 17 km di tracciato

La metropolitana milanese presto vedrà espandere la sua rete. In fase di ultimazione ci sono:

  • una nuova linea, la M4, con un percorso di 15 km e 21 stazioni, le prime tra Linate e Dateo apriranno in autunno mentre le restanti entro il 2024;
Le nuove denominazioni delle stazioni delle linea blu
  • un prolungamento di 2 fermate e circa 2 km della linea M1 a nord con le stazioni di Sesto Restellone e Monza-Bettola che dovrebbero inaugurare nel 2024.
Credits: Urbanfile – Prolungamento Monza Bettola

Leggi anche: Forse ci siamo: conto alla rovescia per l’INAUGURAZIONE delle prime 6 FERMATE della M4. Fissata la nuova data per le ULTIME STAZIONI

# 3 estensioni di linee finanziate con 17 nuove stazioni e 19,2 km di tracciato

Oltre ai cantieri attivi ci sono altri prolungamenti che hanno ottenuto i finanziamenti necessari e che presto vedranno iniziare i lavori. Le linee interessate saranno tre:

  • la linea M1 si estenderà ad ovest di 3 stazioni, Valsesia, Baggio e Quartiere Olmi per circa 3,5 km e i lavori dovrebbero iniziare entro l’anno per concludersi tra il 2027 e il 2028;
Credits: Urbanfile – Prolumgamento Bisceglie-Quartiere degli Olmi
  • la linea M5 si spingerà sino al Polo Istituzionale di Monza, diventando così la prima linea metropolitana in Italia a collegare due province, partendo dall’attuale capolinea Bignami per 12 stazioni e 13,2 km. L’inaugurazione dovrebbe avvenire tra il 2029 e il 2030;
Credits: Urbanfile – M5 fino a Monza
  • la futura M4, ancora da aprire, si allungherà ad est di 2 fermate e 2,5 km fino a Segrate dove verrà realizzato un interscambio con la futura stazione dell’Alta Velocità. L’apertura di questo tratto è previsto per il 2030.
Prolungamento M4

Leggi anche: Entro il 2030 la METRO CRESCERÀ del 34%: le 38 NUOVE FERMATE in arrivo

Continua la lettura con: Il progetto dell’EURO NIGHT SPRINTER: come una METRO ad ALTA VELOCITÀ tra le città d’Europa

FABIO MARCOMIN

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L’aperitivo si aggiudica una giornata mondiale: ecco il WORLD APERITIVO DAY

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Credits: zenomag.com

L’aperitivo. Non solo icona della milanesità, ma anche un business che si assesta su un gigantesco volume d’affari, ottiene la sua giornata mondiale.
Occhio alle agende, perché sta per arrivare

L’aperitivo si aggiudica una giornata mondiale: ecco il WORLD APERITIVO DAY

# La presentazione nella città simbolo dell’aperitivo

Credits: navigli-aperitivo.com

Nasce il World Aperitivo Day, la prima giornata internazionale incentrata su una delle icone italiane. Da un’idea di MWW Group, gruppo di comunicazione che realizza format per valorizzare le eccellenze del comparto agro alimentare, insieme ad Aperitivo Association, l’appuntamento per il World Aperitivo Day è fissato per giovedì 26 maggio.

Tutti invitati a condividere il proprio concetto di aperitivo, grazie anche alla campagna social e all’hashtag #worldaperitivoday, non per trarne una sintesi ma per mettere in risalto le tante interpretazioni che ognuno riesce ad affidare a questo momento della giornata.
La presentazione è avvenuta ieri a Milano, nella città che anche all’estero è considerata la migliore in Italia per la tradizione dell’aperitivo. Sarà un punto di ripartenza post pandemia?

Leggi anche: FINGER FOOD, il must di ogni aperitivo: come si dice in milanese?

# Un rito da miliardi che nemmeno il lockdown è riuscito a fermare

Credits: silverrbgstudio via Pixabay

Secondo Federico Gordini, presidente di MWW Group, l’aperitivo solo nel 2019 ha mosso 4,5 miliardi di Euro. Un volume impressionante, che in Italia è legato a filo continuo con uno dei beni più importanti del paese, il food.
Sebbene le restrizioni degli ultimi due anni abbiano ridotto notevolmente il volume di affari, nemmeno il lockdown è riuscito ad azzerare questo rito. Locali e bar hanno iniziato ad offrire i loro cocktail migliori da asporto. Magari in confezioni poco eleganti, ma sicuramente pratiche, per portare a casa degli irriducibili un momento di normalità.
Durante il lockdown oltre 150 milioni gli aperitivi delivered to home. Dopo le riaperture, nel 2021 sono stati 170 milioni quelli consumati dagli italiani fuori casa.

Leggi anche: Lo PSICOAPERITIVO: l’APERITIVO cambia con la PERSONALITÀ

# Un evento lungo 10 giorni

Credits: zenomag.com

L’appuntamento vero e proprio del 26 maggio, a Milano, è fissato alla Fondazione Feltrinelli. In occasione della presentazione, moderata da Francesca Romana Barberini, oltre a Federico Gordini haanno partecipato anche gli chef Andrea Berton e Daniel Canzian, insieme al suo sommelier Silvio Toselli, Filippo Sisti, barman ambassador, e Luca Enzo Bertè, sommelier del ristorante Berton.
Insieme a loro anche Alessandro Lupo, del Marketing & Communication di Carrefour e Giuseppe Monopoli, Manager di Haier Group, questi ultimi due a rappresentare i main sponsor del World Aperitivo Day, Carrefour e Candy.

Proprio Carrefour darà il via all’evento da lunedì 16 maggio, con una serie di promozioni commerciali legate all’aperitivo, con l’intento di sensibilizzare i clienti verso l’acquisto di prodotti a filiera garantita.

Leggi anche: I 5 migliori MERCATINI AGRICOLI di Milano

# La scelta degli ingredienti

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Nonostante ognuno ne abbia la propria personale interpretazione, l’aperitivo è tale se almeno il 50% è italiano. La scelta degli ingredienti, pertanto, deve essere per lo meno a metà di produzione italiana.
La giornata internazionale dell’aperitivo si prefigge anche questo obiettivo, ovvero esaltare il patrimonio enogastronomico regionale, con accostamenti alle tradizioni di food & beverage di tutto il mondo, passando però per prodotti a denominazione o provenienti da filiere di garanzia Made in Italy.
Anche l’accostamento tra cocktail e cibo deve passare attraverso una scelta per nulla banale, per esaltare il gusto e il lavoro di chef e mixologist.

La sintesi del World Aperitivo Day sarà la sottoscrizione del Manifesto dell’Aperitivo, un decalogo proposto da Aperitivo Association per individuare e codificare i valori fondanti di questo cerimoniale quotidiano. Senza dimenticare la formidabile accoppiata tra incontro e tasting.

Dopo due anni molto faticosi, è proprio quel che serve al comparto per ripartire con leggerezza.
Pronti per alzare i bicchieri?

Continua la lettura con: APERITIVO all’APERTO? I 10 posti TOP a MILANO

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

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In vendita l’ISOLA SELVAGGIA che costa meno di un MONOLOCALE a Milano

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Credits coldwellbankerhomes - Duck legend islands vista da vicino

Un’isola paradisiaca con prati verdi, alberi, scogliere basse e una grande casa. Ecco dove si trova e il suo incredibile prezzo.

In vendita l’ISOLA SELVAGGIA che costa meno di un MONOLOCALE a Milano

# Prati verdi, alberi, scogliere basse e una grande casa

Credits coldwellbankerhomes – Duck legend islands vista dettaglio

Una vera isola da sogno. Nella costa dello stato del Maine a nord degli Usa quasi al confine con il Canada, una delle zone più belle e ambite di tutta la Nazione, si trova “Duck Ledges Island“.

Credits coldwellbankerhomes – Duck legend islands vista frontale

Un luogo meraviglioso con natura selvaggia, prati verdi, alberi, scogliere basse dove prendere il sole, un porticciolo e un piccolo tratto di mare e anche una grande casa in legno dove vivere con annesso piccolo capanno. Nei giorni scorsi questa intera isola privata è stata messa in vendita a un prezzo davvero incredibile.

# Il prezzo è quello di un monolocale a Milano

Credits zillow – Casa Ducks Ledges Island

Le isole private hanno prezzi solitamente accessibili solo a star del cinema e dello sport e in genere ai miliardari. In questo caso l’isola è in vendita a un costo alla portata di tutti, o quasi, per la precisione 339.000 dollari che corrispondono a circa 325.000 euro al cambio attuale. Con la stessa cifra si può acquistare un monolocale o poco più a Milano, quindi si tratta di un vero affare, e per chi ha intenzione di cambiare vita questa potrebbe essere l’occasione giusta.

Credits coldwellbankerhomes – Duck legend islands interno abitazione

Invece di un appartamento in mezzo al frastuono e al traffico della città c’è un’alternativa in mezzo alla natura contaminata dove poter lavorare da remoto o rilassarsi pescando, facendo escursioni in canoa o semplicemente leggendo un libro nella veranda esterna o dal salotto con la meravigliosa vista del mare a fare da cornice.

 

Fonte: Esquire

Continua la lettura con: Come si diventa RE di un’ISOLA del REGNO UNITO

FABIO MARCOMIN

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La “Piccola Toscana vicino a Milano”: inglesi innamorati dell’OLTREPÒ PAVESE. Queste cose lo rendono unico al mondo 

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credits: @renzocavagliotti - Oltrepò Pavese

A pochi chilometri da Milano si trova una perla spesso sottovalutata come meta turistica, ma che non è passata inosservata agli occhi inglesi. Sul The Guardian si parla dell’Oltrepò Pavese, la regione a solo un’ora dalla City è una delle località suggerite per una vacanza immersa nella natura.

La “Piccola Toscana vicino a Milano”: inglesi innamorati dell’OLTREPÒ PAVESE. Queste cose lo rendono unico al mondo 

# Gli inglesi alla scoperta dell’Italia nascosta

credits: @boscolonghino

Si sa, “l’erba del vicino è sempre più verde” e molto spesso si guarda sempre all’estero senza rendersi conto delle bellezze che si trovano nei dintorni della propria città. A dimostrare che il proverbio non vale solo per gli italiani è un articolo sul The Guardian. Il celebre quotidiano britannico sembra essersi accorto del potenziale turistico di una zona sottovalutata dagli italiani e nella sua rubrica “Hidden Italy” suggerisce di far visita all’Oltrepò Pavese.

# Una piccola toscana vicino a Milano

credits: @roertamastretta

Questa zona, a meno di un’ora da Milano, è una delle località che ha incuriosito gli autori della guida che nel loro articolo descrivono come “una piccola toscana” sconosciuta e suggeriscono dove soggiornare e cosa fare fuori dai sentieri più battuti.

Gli inglesi sembrano aver particolarmente apprezzato le colline verdi e dorate dell’Oltrepò Pavese. Il suo paesaggio suggestivo, con distese di vigneti e villaggi medievali ricchi di castelli maestosi sembra essere la destinazione perfetta per una vacanza fuori dal turismo di massa.

# Le bellezze della provincia di Pavia

credits: @marco_brbs

Tra i luoghi consigliati dal The Guardian c’è Voghera, di cui viene anche citata la celeberrima casalinga. Da non perdersi sono il Duomo di San Lorenzo, il castello Visconteo e la chiesa rossa dedicata ai Santi Flavio e Giorgio. Non mancano poi i riferimenti a quella che viene chiamata “la vera gioia” della regione, ovvero le sue dolci colline punteggiate da borghi come Fortunago e Costa Cavalieri. Il territorio è ricco anche di fortezze, e d’obbligo è una visita al Castello Dal Verme, non lontano da Zavattarello in provincia di Pavia.

# Una vacanza gastronomica

Credits: @maralattuada
Vino San Colombano

Ma quando ci si trova in Italia l’aspetto culinario non si può di certo trascurare e nell’Oltrepò Pavese il protagonista indiscusso è il vino. Questa regione è infatti una delle prime zone a livello mondiale per la produzione del Pinot Nero. Tra le sue colline si possono trovare numerose cantine che offrono degustazioni guidate dove poter deliziare il palato assaggiando anche Riesling, Barbera, Sangue di Giuda, Bonarda, Croatina e Moscato. Ma anche la cucina locale non è meno ricca e per accompagnare un calice di buon vino si può scegliere tra svariate specialità come il salame di Varzi, il pane di Stradella, il Miccone (un panino fritto), la torta di Mandorla e la Formaggella di Menconico.

# A soli 40 minuti da Milano

credits: @renzocavagliotti

Insomma, gli inglesi si sono innamorati dell’Oltrepò Pavese e prima che flotte di turisti lo invadano forse conviene prendere la macchina e scoprire noi stessi questa “Hidden Italy” a 40 minuti da Milano.

Continua la Lettura con: Le ANTICHE BELLEZZE dell’OLTREPÒ: i 5 CASTELLI da non perdere

SARA FERRI

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Come si dice CAPOLISTA a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

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A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Le nuove BANDIERE BLU: le 14 novità e le SPIAGGE premiate della LOMBARDIA (e quelle più vicine a Milano)

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gardone riviera
gardone riviera

In questi giorni è stata pubblicata la 36esima edizione delle Bandiere Blu, elenco in cui vengono premiate le località turistiche marittime e lacustri per la qualità delle acque e dei servizi a 360 gradi. Vediamo le novità e quelle più vicine a Milano.

Le nuove BANDIERE BLU: le 14 novità e le SPIAGGE premiate della LOMBARDIA (e quelle più vicine a Milano)

# I requisiti per diventare bandiera blu

Credits agenziaanna IG – Bandiera blu

Istituita nel 1987 la Bandiera blu è un riconoscimento che premia i comuni rivieraschi e gli approdi turistici che si distinguono per la qualità delle loro acque e dei servizi a 360 gradi. La selezione viene effettuata dalla Foundation for Environmental Education, una ONG danese che ha il compito di valutare tutte le candidature. Per entrare in questo elenco ci sono 32 requisiti molto rigidi da rispettare e che certificano sia la qualità delle acque ma anche alcune virtù della cittadinanza in termini di comportamento civico ed ecosostenibilità.

Leggi anche: Anche senza mare la LOMBARDIA ha una SPIAGGIA da BANDIERA BLU che sfida quelle della SARDEGNA

# Le 14 nuove località italiane in elenco

Credits gigugin90 IG – Isola di Capo Rizzuto

Nella 36esima edizione delle Bandiere Blu in Italia sono 210 le località premiate, 427 sono le spiagge in totale, con 14 new entry: Cannobio in Piemonte, Riccione e San Mauro Pascoli in Emilia Romagna, Porto Recanati nelle Marche, Pietrasanta in Toscana, Alba Adriatica in Abruzzo, Ispani in Campania, Caulonia e Isola di Capo Rizzuto in Calabria, Castro, Rodi Garganico e Ugento in Puglia, Budoni in Sardegna, Furci Siculo in Sicilia. 

Tra novità e conferme vediamo quali sono le spiagge premiate più vicine a Milano.

#1 Gardone Riviera sul Lago di Garda, l’unica località lombarda, con due spiagge

Credits decop2010 IG – Gardone Riviera

Per il dodicesimo anno consecutivo Gardone Riviera sul Lago di Garda in provincia di Brescia, l’unica località lombarda, si trova in questo prestigioso elenco. Famosa per essere sede del Vittoriale degli italiani, monumentale residenza del Vate Gabriele d’Annunzio che qui riposa per sempre, Gardone Riviera ha ottenuto il riconoscimento di Bandiera Blu per due spiagge: Spiaggia Lido e Spiaggia Casinò. 

#2 Cannobio e Cannero Riviera sul Lago Maggiore

Credits appartamento_tiglio IG – Lido di Cannobio

Sul Lago Maggiore nel Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte, sono due le località con la Bandiera Blu. La prima è Cannobio, al confine con la Svizzera, rientrata dopo un anno di esclusione. La spiaggia premiata è il lido di Cannobio. Da visitare anche il pittoresco borgo e il porticciolo. Il comune dal 2011 è anche Bandiera arancione, riconoscimento attribuito dal Touring club italiano.

Credits swiss_travelblogger IG – Cannero Riviera

L’altro comune è Cannero Riviera, località di fronte alla quale affiorano dall’acqua i castelli di Cannero. Confermata anche quest’anno la Bandiera Blu per il lido di Cannero.

#3 Gozzano sul Lago d’Orta

Credits lidodigozzano IG – Ligo di Gozzano

Sul Lago d’Orta ottiene il riconoscimento della Bandiera Blu per il terzo anno consecutivo  il lido di Gozzano, nel paese omonimo che nel nome porta il ricordo del poeta delle “buone cose di pessimo gusto”.

Continua la lettura con: Le 7 SPIAGGE nel mondo con il MARE più BLU

FABIO MARCOMIN

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