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Gli INGLESI ad agosto preferiscono MILANO

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Credits: Daniele Gambero via Pexels

Lo rileva un’analisi dei big data forniti da Jetcost, un motore di ricerca specializzato nelle soluzioni per voli e hotel.

Gli INGLESI ad agosto preferiscono MILANO

# Le ricerche dei turisti britannici

Mohamed Hassan via Pixabay

“Milano, agosto 2022” potrebbe essere, a buona ragione, il tema registrato da Jetcost, un motore di ricerca specializzato che fornisce soluzioni per voli, hotel e pacchetti di soggiorno completi. Analizzando le ricerche effettuate oltre Manica, Milano è la meta più ricercata dai viaggiatori britannici. I turisti di Sua Maestà preferiscono Milano a Roma, Napoli e Venezia.

Nel resto d’Europa Milano è la seconda ricerca per gli spagnoli e olandesi, che preferiscono prima tentare su Roma o mete in Veneto (Venezia e Verona).
La città della Madonnina sta riconquistando l’interesse e le presenze del turismo, attestandosi ai livelli del 2019 e se le ricerche su Jetcost dovessero tramutarsi in arrivi, tra qualche settimana potrebbe esserci un boom di turisti Made in U.K.

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# Milano: amata dagli stranieri ma snobbata dagli italiani

Roberto Patti via Unsplash

Mancano all’appello i turisti russi e cinesi ed anche gli italiani non sembrano mostrare un interesse primario per il Duomo e i Navigli.
Per una vacanza breve i connazionali preferiscono orientare le ricerche su altre mete, piazzando Milano al 12esimo posto tra le destinazioni di interesse.
Gli italiani cercano i posti di mare, sia nella penisola che in Europa, ma preferiscono Milano a molte capitali europee, come Lisbona, che si attesta al 14 posto, o Parigi al 18.
Secondo Jetcost le mete a lungo raggio, come ad esempio New York, sono ancora abbastanza distanti: la Grande Mela è al 24 posto tra le ricerche degli italiani.

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# Cosa trova un viaggiatore a Milano

Dimitris Vetsikas via Pixabay – Pinacoteca di Brera

Ad Agosto Milano può offrire scorci piuttosto interessanti, opposti alla proposta business che solitamente si accosta al capoluogo lombardo.
Non ci saranno fiere internazionali o eventi legati a moda e design, inoltre Milano si presenterà svuotata, perché alcuni milanesi saranno in vacanza altrove. Con il traffico e la vita caotica in pausa, Milano ha comunque un ventaglio di offerte culturali, gastronomiche e d’arte: i musei e i monumenti non vanno in vacanza, gli ottimi ristoranti milanesi e tutti i pacchetti di soggiorno stanno già scaldando i motori. Tutto è pronto ad accogliere il ritorno dei turisti provenienti da tutta Europa.

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# Gongolano il settore e gli amministratori

Daniele Gambero via Pexels

Lo aveva già sottolineato Martina Riva ad aprile: a Milano sono tornati i turisti, con presenze e numeri importanti che hanno pareggiato le performance del 2019.
In tutto il 2022 fino adesso, le prestazioni sono state quelle di prima della pandemia. Due milioni e mezzo di turisti solo nel secondo trimestre, da aprile a giugno, grazie a moda, Salone del Mobile e Fuorisalone, Design Week e Motor Show.
Numeri da capogiro: ad aprile sono stati registrati 587.717 visitatori, contro i 594.269 del 2019, a maggio 626.742 rispetto ai 648.489 di 3 anni fa e a giugno 628.759 contro i 638.600 dell’anno pre-Covid.

Dopo le ultime due tremende estati del 2020 e 2021, una vera boccata d’ossigeno per la locomotiva d’Italia, che aspetta un’occasione di riscatto e rinascita da troppo tempo ormai.
Beppe Sala lo ha definito un «miracolo», ma chi ci ha sempre creduto sa che – appena dai una chance a questa città – Milano ti ripaga con un +500% di turisti.
Welcome back friends.

Continua la lettura con: Quello che i TURISTI NON SANNO di Milano

LAURA LIONTI

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ZARA – la nuova MOVIDA MILANESE 🕺🏽🟣⁠

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Sai perché l’abbiamo chiamata così? La fermata è diretta su Viale Zara, l’importante strada radiale che ha origine in piazzale Lagosta e arriva in piazzale Istria. Usciti dalla stazione si trova una Milano un po’ periferica ma con locali, affascinanti architetture e un parco tranquillo. La vicinanza con la Bicocca è un po’ la sua fortuna quando si parla di divertimento⁠.

Altre curiosità sulla fermata di Zara:

  • Zara connette M3 e M5: è stata capolinea di entrambe le linee. La stazione sulla linea M3 è stata attivata il 16 dicembre 1995, come capolinea del prolungamento proveniente da Sondrio. E’ rimasta capolinea fino all’8 dicembre 2003, quando la M3 si è estesa fino a Maciachini.
  • Il 10 febbraio 2013 è stata aperta la stazione sulla M5. La fermata è rimasta capolinea fino al primo marzo 2014 quando fu aperto il tratto diretto a Garibaldi.  
  • La stazione possiede ingressi e uscite solo su viale Zara.  

Continua la lettura con: Le altre fermate del giorno

MILANO CITTA’ STATO

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La STRATEGIA ATM per fermare il SALTO dei TORNELLI

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Credits arimatea.artist IG - Tornelli Atm

ATM si prepara a correre ai ripari per ridurre l’evasione sui biglietti da parte degli utenti della metropolitana che entrano saltando il tornello. Vediamo la strategia dell’Azienda dei Trasporti Milanesi per arginare il fenomeno.

La STRATEGIA ATM per fermare il SALTO dei TORNELLI

# In tre anni l’evasione sui biglietti è salita dall’1 al 4%

gorgo_n_zola_shitposting IG – Salto del tornello

Il “salto del tornello” sta diventando una “disciplina” sempre più diffusa nella metropolitana di Milano. In tre anni infatti l’evasione sui biglietti, di chi entra in stazione senza pagare, è salita dall’1 al 4%. C’è chi si spinge con le braccia per scavalcare la sbarra, chi passa sotto e chi si accoda negli ingressi dotati di barriera a schermo. Il risultato finale è sempre lo stesso e la conseguenza è un ammanco di entrate nelle casse comunali, considerando il costo di 2 euro per un singolo titolo di viaggio. Per far fronte a questo problema ATM sta mettendo in atto una doppia strategia.

# Aumento del numero di controllori da 130 a 150

Credits: foto di redazione
M5

La prima mossa decisa in via Foro Buonaparte 61, dove ha sede la municipalizzata del trasporto pubblico del capoluogo lombardo, è quella di aumentare il numero dei controllori sia all’entrata che all’uscita dei tornelli. Passeranno da 130 a 150. In caso di controllo a chi viene trovato senza biglietto verrà comminata una multa di 39 euro se pagata subito, che diventa di 54 euro dopo 5 giorni e di 70 dopo 60 giorni. 

# Entro l’estate 2023 inizierà l’installazione di nuovi tornelli con barriere alte 180 centimetri e dotati di allarme sonoro

Credits: milano.repubblica.it – Metro Milano

La seconda mossa sarà l’installazione di nuovi tornelli a barriera alti 180 centimetri dotati di un sensore per rilevare il passaggio di una seconda persona facendo scattare una sirena. Saranno gli stessi presenti sulla linea M5, che però non hanno l’allarme sonoro, e sulla futura M4. La gara d’appalto è già in corso e dovrebbe chiudersi in autunno. L’inizio dei lavori per la sostituzione degli accessi alle stazioni delle metropolitana è previsto tra la primavera e l’estate del 2023 in sette fermate tra cui Duomo, Cadorna, Rogoredo, Garibaldi e Centrale per poi passare a tutta la linea gialla. 

Fonte: Milano Corriere

Continua la lettura con: METROLINK: verrà costruita la PRIMA METROPOLITANA d’IRLANDA

FABIO MARCOMIN

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PARCO ALFA ROMEO al Portello: CONCLUSO l’ultimo TASSELLO di un progetto durato oltre 10 anni

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Credits gianma1974 IG - Parco Portello

Il parco Portello, nato sulle ceneri dell’ex fabbrica di auto dell’Alfa Romeo, è un progetto partito nel 2009 e che solo oggi è in fase di ultimazione. Ecco come si presenta ora e quando verrà inaugurato.

PARCO ALFA ROMEO al Portello: CONCLUSO l’ultimo TASSELLO di un progetto durato oltre 10 anni

# Un progetto a lotti iniziato nel 2009

Credits architetturasostenibile.it – Parco Portello

Il Parco Industria Alfa Romeo al Portello ha cominciato la sua realizzazione con un procedimento a lotti: il primo terminati tra il 2009 e il 2010 e aperti al pubblico nel 2011. Tra il 2015 e il 2017 venne aperto un secondo lotto. L’area di costruzione è quella degli stabilimenti dall’Alfa Romeo, dismessa negli anni ’80.

Credits Andrea Cherchi – Parco Portello dall’alto

Negli ultimi giorni di gennaio sono stati avviati i cantieri per il completamento dell’ultimo lotto, fino ad ora lasciato da parte, che si trova tra viale Renato Serra e viale Alcide de Gasperi, a sud del parco.

Leggi anche: Il PARCO del PORTELLO: al via i lavori per completare lo spazio VERDE più SCENOGRAFICO di Milano 

# A giugno 2022 conclusi i lavori, si attende l’inaugurazione

Credits Urbanfile – Portello ultimo lotto

I lavori per l’ultimo lotto sono stati terminati nel suo complesso nel mese di giugno. Sono in corso solo alcune rifiniture e si attende l’approvazione finale da parte degli organi di competenza per programmarne l’inaugurazione, con molta probabilità non prima di questo autunno.

Credits Urbanfile – Cantiere Parco Portello

Questa parte di parco si compone di un’area circolare, per metà spiazzo pedonale con panchine e per metà prato con cespugli e alberi, due aree a verdi esterna ad essa e una rampa che porta al livello superiore dove si trova una terrazza. Ci sono due ingressi, uno tra viale Serra e viale Alcide de Gasperi, che conduce al centro del parco, e l’altro da via Serra.

# Un aspetto naturale in armonia con il resto del parco

Credits gianma1974 IG – Parco Portello

Oltre al completamento dei lotti, Deltapav ha realizzato passaggi pedonali tramite la tecnica detta del “sasso slavato”, con l’utilizzo di sassi rossi e bianchi, che rendono naturale e particolare l’architettura del parco. Quando il parco sarà aperto si amplieranno gli spazi verdi della metropoli milanese garantendo la possibilità di passeggiare in mezzo a prati e camminate su ciottoli.

 

Fonte: Urbanfile

Continua la lettura con: Partito l’ITER per il progetto di BOSCO VERTICALE nella PERIFERIA di Milano

FABIO MARCOMIN

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“ITALIA IN TOUR”: l’offertona per girare l’Italia in TRENO LOW COST

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Trenitalia Italia in Tour

Viaggiare in treno senza limiti a prezzi stracciati per tutta l’Italia? È possibile grazie alla promozione lanciata da Trenitalia. Scopriamo come funziona e quanto costa.

“ITALIA IN TOUR”: l’offertona per girare l’Italia in TRENO LOW COST

# Viaggi illimitati per 3 o 5 giorni consecutivi

juangatito-pixabay – Trenitalia

Trenitalia lancia la nuova promozione per fare viaggi illimitati in seconda classe sui treni regionali, regionali veloci e metropolitani di Trenitalia e Trenitalia Tper indipendentemente dall’origine e dalla destinazione del viaggio. Sono disponibili due pacchetti: “Italia in Tour 3” e “Italia in Tour 5” che consentono di viaggiare rispettivamente per 3 e 5 giorni senza limiti a partire dal giorno in cui si decide di prendere il primo treno. 

# Quanto costa e come funziona

Italia in tour Trenitalia

Per usufruire della promozione basta cliccare su Altro/Miglior prezzo direttamente dal form di acquisto in home page, accedere alla sezione Promo/Servizi Regionali e scegliere la durata, la data di partenza e il numero di titoli di viaggio da comprare. “Italia in Tour 3” costa 29 euro per gli adulti e 15 euro per ragazzi tra i 4 e 12 anni compresi, “Italia in Tour 5” ha invece un prezzo di 49 euro per gli adulti e 25 euro per la fascia 4-12 anni.

# Dove non si può utilizzare

hpgruesen-pixabay – Trenord

La promozione non è utilizzabile nell’ambito del territorio del Parco Nazionale delle Cinque Terre, tra le stazioni di Levanto e La Spezia Centrale comprese quelle di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola, Riomaggiore, così come a bordo di servizi operati da altre imprese di trasporto come Trenord.

Continua la lettura con: ESTATE in TRENO: aumentano i FRECCIAROSSA Roma-Milano e i collegamenti con il MARE

FABIO MARCOMIN

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L’unico STADIO al mondo ATTRAVERSATO DA UNA FERROVIA: mentre si gioca passa a fare il tifo

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Credits: sportpravda.sk

Tra le cose più assurde del mondo? Un treno che corre sulla fascia laterale durante una partita di calcio, fischietta alla partita e viene accolto dai tifosi quasi in trionfo. Vediamo dove si trova

L’unico STADIO al mondo ATTRAVERSATO DA UNA FERROVIA: mentre si gioca passa a fare il tifo

# Uno strano terzino

sportpravda.sk

Quante volte abbiamo letto o sentito la cronaca di una partita, in cui i terzini vengono paragonati ai treni che usano le corsie laterali? O a uno stantuffo?
Čierny Balog, in Slovacchia, nello stadio del TJ Tatran Čierny Balog, questo evento accade spesso durante le partite casalinghe.
Ad un certo punto dell’incontro, si inizia a scorgere la locomotiva, l’inconfondibile sferragliare e sui binari si compie la stranezza: un treno si materializza tra il rettangolo di gioco e gli spalti.
Se il TJ Tatran è impegnato in un incontro il macchinista fa anche il tifo, azionando la sirena acustica. Ma mentre in campo regna l’aplomb, perché the show must go on, dagli spalti viene ricambiato il saluto.

Leggi anche: Il TRENINO ROSSO: la NOSTRA FERROVIA delle ANDE (VIDEO)

# Una festa nella festa

Il TJ Tatran gioca nel campionato dilettantistico, quindi è il caso di dire che i suoi tifosi (e perché no? anche quelli avversari) vanno allo stadio per divertimento. Il passaggio del treno diventa quindi una festa nella festa.
Ad impreziosire il momento ci pensa anche l’aspetto vintage del convoglio. Sui binari spunta infatti un trenino di fine ‘800: 3 vagoni in totale trainati da una locomotiva a vapore. Il treno è “sfruttato” per l’intrattenimento di turisti, che si ritrovano a fare un viaggio attraverso il tempo a bordo del convoglio. Passando nello stadio vengono accolti dai sorrisi e dagli applausi dei tifosi e, con il caratteristico fischio da vecchio treno e la sua lunga scia di vapore bianco, il momento diventa anche scenografico.

Leggi anche: Il TRENO del FOLIAGE: a un’ora da Milano uno dei 10 percorsi più belli del mondo

# Ma che treno è?

Credits: wonderfulengineering.com

Il trenino, che oggi viaggia per scopi turistici, percorre una ferrovia a scartamento ridotto che una volta era la rete forestale più estesa della Cecoslovacchia. La linea fa parte di un network di oltre 132.000 km, su cui viaggiava il legname dalle foreste ai centri urbani, per l’industria manufatturiera dei mobili ed anche per scopi domestici.
Čierny Balog, che è un grande centro formato dalla conglomerazione di 13 piccoli villaggi, è la protagonista dell’insurrezione contro il regime nazista durante la II Guerra Mondiale.
Lo stadio cittadino, oggi, è l’unico al mondo ad essere attraversato dai binari della ferrovia.

Leggi anche: Da Milano il VIAGGIO nel tempo: su un TRENO A VAPORE fino al Lago Maggiore (con sorpresa finale)

# L’unica invasione di campo che non mette in allarme

Credits: amusingplanet.com

A guardare il video ci si accorge in pieno che quella del treno è una vera e propria invasione di campo! Né l’arbitro né i giocatori sentono però il bisogno di fermare il gioco, in barba alle norme di sicurezza.
La partita va avanti ma è innegabile che, per circa 20 secondi, l’attenzione viene monopolizzata da questo particolarissimo evento. Il pubblico si distrae, sorridendo e salutando i passeggeri, o chiedendo al macchinista di azionare la sirena.
In campo potrebbere accadere qualunque prodezza, episodio controverso o addirittura un gol dei beniamini.
Non se ne accorgerebbe nessuno.

Chissà se è mai successo che la palla sia finita sul treno e “requisita” come il souvenir più strano del mondo

Fonte: TML Planet, Instagram

Continua la lettura con: Il TRENO che insegue l’AURORA boreale

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

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DERGANO – IL PAESINO NELLA METROPOLI 🟡🏘️

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Lo sapevi che Dergano ha da sempre avuto un’identità commerciale e artigianale? Nonostante sia annesso alla città di Milano, Dergano sembra più un borgo che sorge sulla strada tra Milano e Como.

Sono le sue piccole osterie e locande a renderlo caratteristico, nonostante molte abbiano lasciato spazio ai grandi insediamenti industriali. La sua stazione della metro è stata inaugurata nel 2011, nonostante l’apertura fosse stata prevista tre anni prima.

Leggi anche: Dergano o Dergano?

Altre curiosità sulla fermata di Dergano:

  • La stazione possiede un unico punto di ingresso e uscita, situato in via Carlo Imbonati
  • Il quartiere è caratterizzato per i collegamenti, attraversato da vie ad alto scorrimento: a Sud è delimitato dalla circonvallazione 90-91, a Est dalla parte iniziale della Milano – Meda. Nel quartiere ha origine il percorso della Comasina che collega piazzale Maciachini a Como e alla Svizzera
  • L’altra fermata della M3 nel quartiere è Maciachini

Continua la lettura con: Le altre fermate del giorno

MILANO CITTA’ STATO

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Il MISTERO di GIUSEPPE MENGONI, l’architetto della Galleria Vittorio Emanuele

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Credits: pinterest.com (@marinaferlini) Milano prima

La galleria Vittorio Emanuele è uno dei simboli di Milano. Ogni anno milioni di turisti in visita alla città, recandosi al Duomo, non possono esimersi dall’ammirare e dal visitare quella che viene definita il “salotto dei milanesi”. Eppure, nonostante tutto, nonostante la sua bellezza e maestosità, è sempre stata oggetto di discussione, perché molti la vedono come un’opera d’arte troppo sabauda e poco meneghina. Infine c’è dell’altro, c’è un mistero e ci sono segreti ancora poco chiari.

Il MISTERO di GIUSEPPE MENGONI, l’architetto della Galleria Vittorio Emanuele

# Una breve storia

@marinaferlini
Milano prima

Milano è sempre stata una città fatta di portici, Bonvesin de la Riva aveva individuato circa una sessantina di porticati, ma col passare degli anni si avverte quasi la necessità di cambiare totalmente l’aspetto di piazza Duomo, abbattendo palazzi e porticati e costruendo una via che collegasse Piazza Scala e Piazza Duomo. Numerose furono le opposizioni cittadine, ma il 3 aprile 1860, ottenuti i permessi, venne bandito il concorso per la realizzazione a cui parteciparono diversi architetti. tra cui Giuseppe Mengoni che in un primo momento propose una via ispirata ai palazzi comunali. L’architetto poi modificò il progetto prevedendo una galleria a croce che incontrò gli entusiasmi della società inglese appaltatrice (City of Milan Improvements Company Limited) e finalmente nel 1865, alla presenza di molte autorità, del sindaco di Milano Antonio Beretta e del primo ministro Alfonso La Marmora, venne messa la “prima pietra”.

# Un tragico “incidente”

La Galleria Vittorio Emanuele venne inaugurata nel 1877, ma il destino beffardo giocò un brutto tiro all’architetto Mengoni che l’aveva progettata, perché proprio la sera prima dell’inaugurazione cadde da una cupola della sua creatura e morì all’istante. Ci troviamo di fronte, forse, al primo cold case milanese, perché da allora non è mai stata fatta luce se la tragedia fosse avvenuta per un errore umano o più semplicemente dal suicidio dell’architetto. E se fosse quest’ultima la verità, quali sono le ragioni?

# L’assenza di Vittorio Emanuele II e la mancata consegna finita


Galleria vittorio emanuele II

Nonostante la galleria fosse intitolata al re d’Italia, Vittorio Emanuele II non partecipò all’inaugurazione e per molti questa mancanza fu l’ennesimo smacco alla fragile personalità dell’architetto che per anni aveva subito pesanti critiche al suo progetto. Fu definito troppo avveniristico, troppo piemontese, troppo sabaudo, una costruzione che stonava accanto al Duomo e alla Madonnina. Mengoni non seppe mai che la mancanza del re era dovuta alle reali gravi condizioni di salute del monarca che morì qualche giorno dopo.

La costruzione della galleria fu anche attraversata da diversi problemi non solo di natura artistica, ma anche di ripensamenti dell’ultimo minuto e quando fu inaugurata, in realtà, mancavano ancora delle parti da ultimare e a causa di questo fu recapitata all’architetto una forte penale da pagare.

# I dubbi sulla morte dell’architetto


Mengoni

L’architetto Mengoni, dopo la sua caduta “accidentale” da un ponteggio, morì all’istante sotto gli occhi degli operai che si trovavano con lui in quel momento. Furono interrogati e alcuni dichiararono che Mengoni aveva spesso espresso giudizi negativi e perplessi sulla costruzione. Altri incolparono uno stretto collaboratore con cui aveva avuto una forte discussione per una questione di donne. Qualunque sia la ragione, tanti furono i misteri e tante furono le ragioni per evitare di indagare più a fondo. L’architetto morì e l’inaugurazione si fece senza alcun clamore sulla tragedia avvenuta.

# I simboli esoterici

Galleria Vittorio Emanuele II

Volontariamente o involontariamente la galleria, già nel progetto di Mengoni, prevedeva simbologie misteriose che hanno affascinato per anni gli studiosi. Ad esempio l’Ottagono è una forma geometrica che ritorna molto nel simbolismo dei Templari, basti pensare che la medesima forma la troviamo nel simbolo dei Cavalieri di Malta, come a Castel del Monte, in Puglia, e a Collemaggio, in Abruzzo. Una leggenda vuole che ci sia stato un patto col diavolo perché altrimenti non si spiegherebbe come un progetto così osteggiato, soprattutto dalla borghesia benpensante, sia diventato con gli anni il ritrovo del ceto stesso.

Nonostante tutti i misteri legati alla galleria e al suo realizzatore, l’architetto  non è stato dimenticato dai milanesi. Appena entrati nella galleria provate a guardare in alto a sinistra e troverete una targa commemorativa che ricorda non solo la sua figura, ma anche la sua tragica e mai chiarita fine. La sua salma riposa al Cimitero Monumentale e sopra alla sua tomba si erge una scultura di Francesco Barzaghi, un omaggio alla versatilità e alla complessità dell’architetto.

Continua la lettura con: 6 cose che vi stupiranno sulla GALLERIA Vittorio Emanuele

MICHELE LAROTONDA

copyright milanocittastato.it

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I più bei GLAMPING d’Italia

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Credits: @postievini Glamping Canonici di San Marco

Da qualche anno, in Italia come all’estero, si è diffusa una moda vacanziera che sta prendendo sempre più piede fra gli appassionati di camping e non solo. Il cui vero miracolo, probabilmente, è quello di aver convinto anche le persone che hanno sempre detto no al campeggio a scoprire un nuovo modo di trascorrere le ferie o il weekend lungo. Stiamo parlando dei campeggi di lusso, alias, i glamping. Quindi lasciate perdere picchetti e fornelli elettrici. I glamping sono il miglior compromesso fra un curatissimo relax e turismo di natura. In Italia ce ne sono già molti, oggi vi porto a scoprire i più belli.

I più bei GLAMPING d’Italia

# Procida Camp Resort (Campania)

@procidacampresort
PROCIDA Camp & Resort

Benvenuti a Procida, l’isola di pescatori al largo della capitale storica del Mezzogiorno, recentemente eletta Capitale della Cultura 2022. Qui si trova il Procida Camp Resort, ovvero, il glamour camping più rinomato del Golfo di Napoli. Nelle quattro tipologie di strutture disponibili (Caravan airstream, Garden suite, Safari Lodge e Nordisk Village) i gestori di questo glamping vi accompagnano nella scoperta di un territorio ricco di cultura e tradizioni, ma anche di un’inattesa propensione all’innovazione. La piacevole sensazione di libertà e avventura si unisce al comfort di un alloggio cinque stelle, curato e ricercato. Il glamping è per gli esploratori di oggi che vogliono vivere il contatto con la natura e allo stesso tempo sentirsi a proprio agio, proprio come a casa, in un’isola che, stretta fra la fama internazionale di Ischia e Capri, riscopre tutto il suo grezzo splendore.

# Gaia’s Sphere (Piemonte)

@franckreporter
Gaia’s Spheres B&B

Gaia’s Sphere è un glamping situato nel cuore delle Alte Langhe, dove si può avere l’occasione unica in Italia di dormire in una sfera. Un’ esperienza incredibile, ma sicuramente non per tutti: per questo come per altri glamping è necessario nutrire una grande passione per questi alloggi insoliti e non convenzionali. Le tipologie di abitazioni proposte sono tantissime, non solo quelle di tipo sferico. Da Gaia ci si sente coccolati, si perde il senso del tempo ed è facilissimo liberare la mente da stress e pensieri negativi grazie al paesaggio semplicemente da favola, oltre che al silenzio indescrivibile. Trascorrere un soggiorno immersi nella natura è un buon modo per ricaricare le energie. Le sfere sono meravigliose, arredate con stile e armonia: non manca attenzione al dettaglio e ai piccoli gesti, semplici elementi che aiutano l’ospite a sentirsi a casa.

# Canonici di San Marco (Veneto)

@postievini
Glamping Canonici di San Marco

A Mirano, un glamping di charme situato all’interno del parco di una villa seicentesca, per vivere secondo i ritmi della natura immersi nella romantica campagna tra la Laguna Veneta e il fiume Brenta. Glamping Canonici di San Marco è paradiso di rara bellezza che unisce il fascino rurale delle tipiche tenute coloniche venete con l’esotismo degli accampamenti di lusso d’epoca coloniale. Primo in assoluto fra i luxury glamping creati in Italia, qui, dal 2014, Emanuela e Monica curano ogni dettaglio delle due meravigliose suites e delle sei suggestive lodge (tende) immerse nel silenzio della natura, ognuna arredata in cromie e stili diversi, dal tribale al boho-chic, con statement pieces dal sapore esotico e grandi chandeliers. La guest house, a disposizione per gli ospiti per momenti di relax, per la colazione o cene create su misura, si trova nella seicentesca barchessa di Villa Pomai-Rota, ora Muneratti, all’interno di un parco nel graticolato romano meglio conservato d’Italia (ovvero le terre date in assegnazione come premio di battaglia ai soldati romani più valorosi).

# Cerchio del Desiderio (Abruzzo)

@matteo_ciommi
Cerchio Del Desiderio Glamping Retreat

Gli alloggi di questo glamping del centro Italia includono un balcone con vista sul giardino, un angolo cottura dotato di frigorifero e un bagno privato con doccia, inoltre presentano tutti una terrazza affacciata sulle montagne. Situato a 23 km dalla Casa di Gabriele D’Annunzio a Pescara, il Cerchio Del Desiderio Glamping Retreat offre una piscina stagionale all’aperto, un salone in comune e sistemazioni climatizzate con patio e Wi-Fi gratuito. In loco troverete un giardino con barbecue e nelle vicinanze potrete effettuare escursioni in bicicletta. Bonus point: il campeggio propone una colazione continentale o vegetariana. La struttura dista 19 km dall’Aeroporto d’Abruzzo, lo scalo più vicino, e fornisce un servizio di navetta aeroportuale a pagamento.

# Atmosfera Bubble (Basilicata)

@franckreporter
Atmosfera – bubble glamping

Se in Piemonte vanno forte le sfere, qui in Lucania preferiscono chiamarle bolle. È proprio questa la proposta di Atmosfera Bubble Glamping, struttura immersa tra i boschi rigogliosi di Satriano di Lucania. Non esistono camere classiche ma solo le bubble, camere sferiche con pareti e soffitto trasparenti arredate con singolare stile, provviste di tutti i comfort di una stanza di hotel ma con il vantaggio di essere immersi nel silenzio della natura. Atmosfera è stato uno dei primi bubble glamping italiani ed è l’unico in tutta la Basilicata. Il progetto è stato studiato a lungo in modo da essere realizzato con la massima attenzione agli aspetti naturalistici e in modo da avere un basso impatto ambientale. Le bubble room di Atmosfera sono tutte prodotte in Europa con materiali di altissima qualità e la struttura usa impianti fotovoltaici, pannelli solari e prodotti a Km 0.  Tutte hanno un vero bagno privato esterno con acqua corrente ed energia elettrica, un bel patio con tavoli e sdraio dove rilassarsi, e una vasca idromassaggio riscaldata a uso esclusivo.

Avete mai soggiornato in uno di questi glamping o in altri sparsi per la Penisola? Raccontatecelo!

Continua la lettura con: Dormire in una TENDA a 5 STELLE vicino al mare

CARLO CHIODO

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GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese

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Credits: fabu 022 Gianni Magni

In questi giorni cade il 30° anniversario della morte di Gianni Magni, uno dei pionieri del cabaret, fondatore del gruppo milanese dei Gufi e figura emblematica del palcoscenico artistico della nostra città. E non solo.

GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese

# Gli inizi della carriera

@misswallyg
Gianni Magni

Magni (all’anagrafe Gianantonio) nacque a Milano il 16 maggio 1941; la sua era una famiglia di origini circensi. All’età di 12 anni esordisce a Teatro e, subito dopo, partecipa, assieme ad un giovane Nino Castelnuovo, a Ferruccio Soleri e Giancarlo Cobelli, alla trasmissione “Zurlì, mago del giovedì“, programma Rai che diede popolarità a Cino Tortorella, nella veste, appunto, del mago Zurlì. Ma Gianni Magni aveva sete di qualità artistica, così a 18 anni entra nella scuola di recitazione del Piccolo Teatro di Strehler.

Poco più che ventenne conosce Lino Patruno (un jazzista calabrese, salito a Milano per approfondire la sua passione musicale), Nanni Svampa (un laureato in Economia che traduceva le canzoni e le poesie di Georges Brassens, dal francese al dialetto milanese) e Roberto Brivio (uno chansonnier milanese da poco diplomatosi all’Accademia dei Filodrammatici) e con loro fonda “I Gufi”. Di questo quartetto, Gianni Magni è il personaggio più espressivo e caratteristico, con  quella  faccia elastica e i movimenti molleggiati da cartone animato

# Da “I Gufi” alla televisione

@brunellabb
I gufi

I Gufi, che rappresentano la prima formazione di cabaret in Italia, espressione di una milanesità comica e amara, graffiante e delicata, con un tocco di politica e di critica sociale,  in poco tempo entrano in modo dirompente nell’attenzione di un pubblico sempre più ampio. Si sciolgono nel 1969 e Magni passa al cinema e alla televisione, con ruoli in diverse opere, tra cui, “Bianco, Rosso e…“, “Oh! Serafina“, “La Filibusta“, “Nel mondo di Alice” e nella trasmissione televisiva “La sberla“, il varietà del 1978 che lo rese celebre al grande pubblico.

Nel 1981 i Gufi si riuniscono e Magni aderisce in modo convinto a questo nuovo progetto artistico. Poi passa ad Antenna 3 Lombardia, prodomo degli imperi televisivi privati. Nel frattempo lavora come doppiatore, nelle pubblicità e, tre anni prima di mancare, scrive il libro “No (virgola) tu fai il rospo”.

# Il suo attaccamento a Milano

@solovinile
Cabaret Gianni Magni

Muore a Milano, colpito da un infarto, il 16 luglio 1992, mentre passeggia in Piazza Duomo, pensando a nuovi progetti artistici. In un’intervista, rilasciata un anno prima di quel triste giorno d’estate, raccontava di come “Milano è cambiata, nel corso degli anni è diventata più frenetica meno pacata e, per me, meno preferibile“. Lui, cultore del dialetto milanese si rammaricava della mancanza di attenzione alle tradizioni linguistiche: “il dialetto sta sparendo, per me è una constatazione amara, visto che sono uno che si crogiola nel dialetto milanese: Del dialetto -continuava Magni- mi piace quel ruolo di sintesi dei concetti, il dialetto è coreografia e sonorità“.

Parole che suonano come un testamento all’insegna della valorizzazione della tradizione. Conoscendo Gianni Magni, una tradizione e una valorizzazione localistica non all’insegna della chiusura e del passato, anzi, come strumento di confronto e apertura culturale… verso il futuro.

Continua la lettura con: Il PERSONAGGIO di Milano dell’anno è GIORGIO ARMANI

FABIO BUFFA

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Il TRAMONTO più BELLO del mondo è in SICILIA: ogni giorno crea un panorama diverso

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Credits: @gtanophotography Saline della Laguna di Marsala

Ci sono periodi dell’anno in cui il tramonto è un vero spettacolo, ma è l’atmosfera che regala questo momento della giornata a rendere il tramonto magico. La bellezza del classico tramonto sulla spiaggia, mentre si guarda l’orizzonte e ci si perde nei propri pensieri, nei propri ricordi e sogni, non ha eguali. Ma per osservare i tramonti più belli non c’è bisogno di andare chissà dove, sì perché lo spettacolo più bello al calar del sole lo si può vedere in Italia.

Il TRAMONTO più BELLO del mondo è in SICILIA: ogni giorno crea un panorama diverso

# La tavolozza di colori delle Saline di Marsala

Credits: @pupina
Saline della Laguna

Quello che potrebbe essere definito il tramonto più bello d’Italia si trova in Sicilia. Bisogna recarsi tra Tapani e Marsala per ammirarlo, precisamente nel parco naturale delle Saline della Laguna. Qui, la combinazione tra il rosso intenso del sole e le dune di sale su cui la luce della grande palla si riflette rende lo spettacolo della golden hour imbattibile. Oltre al rosso e al bianco, rispettivamente del sole e del sale, nel paesaggio delle Saline della laguna si staglia il mare, che diventa una tavolozza di colori mischiando il suo azzurro cristallino con tutte le sfumature del tramonto.

Il tramonto ammirabile dalle Saline è stato definito, tenendo conto delle preferenze dei viaggiatori, da Trm il quarto tramonto più bello del mondo, ma c’è chi lo ritiene il più spettacolare in assoluto. Certamente è il più bello d’Italia.

# Una pedana con sedie dove ammirare lo spettacolo

Credits: @hermes_pupella_photography
Saline Isola Di Mozia, Marsala

Per ammirare lo spettacolo del tramonto delle Saline della Laguna di Marsala, la posizione perfetta è quella vicino all’imbarcadero storico, quello per raggiungere Mozia e le Isole dello Stagnone. Qui è stata installata una pedana con un centinaio di sedie, così da permettere ai viaggiatori di godersi lo spettacolo comodamente.

Ciò che rende il tramonto nella località siciliana il più bello del mondo, non è solo il colore del cielo combinato a quello del mare e delle dune di sale, ma sono anche il Mulino d’Infersa e il panorama dell’Isola Lunga (visibile dal versante di ponente). Sono infatti le vasche di sale, le sagome dei mulini al vento e la bellezza della Sicilia a far sì che qui il tramonto sia il più bello del mondo.

Fonti: siviaggia.it

Continua la lettura con: La SPIAGGIA più BELLA d’Italia. La classifica 2022

BEATRICE BARAZZETTI

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6 dei MIGLIORI RISTORANTI al MONDO si trovano in ITALIA: il TOP in Lombardia

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Credits muttinis IG - Lido '84

Nella classifica 2022 di The World’s 50 Best Restaurants il primo posto va al Geranium di Rasmus Kofoed di Copenaghen, ma l’Italia riesce a piazzare sei ristoranti, di cui due nella top ten. Scopriamo quali sono.

6 dei MIGLIORI RISTORANTI al MONDO si trovano in ITALIA: il TOP in Lombardia

#6 St. Hubertus di Norbert Niederkofler a San Cassiano, Bolzano (Trentino Alto Adige)

Credits sig_hu90 IG – St. Hubertus di Norbert Niederkofler

Il tre stelle Michelin St. Hubertus di Norbert Niederkofler a San Cassiano, Bolzano, è il primo ristorante italiano nella classifica The World’s 50 Best Restaurants partendo dal fondo. La filosofia anti spreco dello chef e l’amore per il territorio si riflette in cucina, con piatti quali il risotto al pino mugo con faraona affumicata o le linguine e i ravioli che valorizzano funghi e formaggi alpini.

 

#5 Piazza Duomo ad Alba, Cuneo (Piemonte)

Credits marco.ma.81 IG – Piazza Duomo Alba

Il ristorante tre stelle Michelin “Piazza Duomo” di Enrico Crippa ad Alba, in provincia di Cuneo, si prende la quinta piazza nel nostro Paese e la diciannovesima nel mondo. Lo chef è capace di valorizzare le tradizioni con piatti all’apparenza semplici come polenta e lumache, con queste ultime allevate dai monaci benedettini a erbe medicinali.

  

#4 Reale di Niko Romito a Castel di Sangro, L’Acquila (Abruzzo)

Credits travelviamoscova IG – Reale di Niko Romito

Il ristorante Reale di Niko Romito, a Castel di Sangro Quarto in Abruzzo, è al quarto posto in Italia e al quindicesimo a livello globale della classifica The World’s 50 Best Restaurants. Tra i suoi piatti più celebrati c’è il fresco Anguria e Pomodoro.

 

#3 Uliassi a Senigallia, Ancona (Marche)

Credits antorrents IG – Uliassi

Sul terzo gradino podio in Italia e alla dodicesima posizione mondiale c’è il ristorante tre stelle Michelin Uliassi a Senigallia. Aperto nel 1990, dallo chef Mauro Uliassi insieme alla sorella Catia, è affacciato direttamente sul mare, tra il porto canale e la spiaggia. Accanto ai classici delle proposte storiche è possibile assaggiare i piatti inediti del Lab, come gli spaghetti con olive nere, eucalipto e friggitelli.

 

#2 Le Calandre a Sarmeola, Padova (Veneto)

Credits eugeniatorelli IG – Le Calandre

Al secondo posto in Italia e decimo nel mondo troviamo il ristorante tre stelle Michelin Le Calandre, in provincia di Padova. Nel contesto di una tradizione familiare in questo alto tempio della gastronomia italiana lavorano i tre fratelli Alajmo. Il menù degustazione propone piatti stagionali che seguono la disponibilità naturale delle materie prime. La pietanza più famosa è il risotto al caffè distillato con polvere di capperi, bottarga di acciughe e tartufo bianco.

 

#1 Lido ’84 a Gardone Riviera, Brescia (Lombardia)

Credits muttinis IG – Lido ’84

Lido ’84 a Gardone Riviera, in provincia di Brescia, è il migliore ristorante italiano in classifica e all’ottavo posto a livello globale. Guidato dallo chef Riccardo Camanini, tra le specialità di questo ristorante ci sono la Torta di Rose e la cacio e pepe, con rigatoni e pecorino cucinati dentro una vescica di maiale.

 

Fonte: Elle

Continua la lettura con: Le 6 MIGLIORI OSTERIE vicino al MARE in Italia

FABIO MARCOMIN

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In vendita VILLA ALESSI, la DIMORA di PREGIO sul lago Maggiore. Ecco quanto COSTA

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Credits roemervii IG - Villa Alessi

Un gioiello di architettura inserita in uno degli scorci più belli del Lago Maggiore. Vediamo come è fatta e quale è il prezzo di vendita.

In vendita VILLA ALESSI, la DIMORA di PREGIO sul lago Maggiore. Ecco quanto COSTA

# Un gioiello dell’architettura di 4 piani in uno degli scorci più belli del Lago Maggiore

Credits Sotheby’s International Realty IG – Terrazza con giardino e entrata Villa Alessi

Progettata dal noto architetto milanese Aldo Rossi, il primo italiano a vincere il premio Pritzker, e costruita nel 1989, Villa Alessi è un gioiello dell’architettura inserita all’interno di in uno degli scorci più belli del Lago Maggiore. Si trova a Verbania, nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola ed è davvero imponente: 4 piani di altezza, 560 mq di superficie, un giardino con una terrazza in legno a sfioro sull’acqua, che si protende verso il paesaggio, e una darsena privata con posto barca. 

Credits michbeck44 IG – Villa Alessi fronte strada

Il lato fronte strada ha una superficie muraria massiccia con una sola apertura e un monumentale portone affiancato da due colonne di granito, mentre quello fronte lago si compone di tre logge con balaustre di terracotta è un sobrio stile classico.

# Come è fatta all’interno

Passando all’interno troviamo un doppio salone con accesso diretto al giardino al piano terra, una zona living con una grande terrazza al primo piano e infine quattro camere da letto distribuite negli ultimi 2 piani.

# Il prezzo? 7 milioni di euro

Credits roemervii IG – Villa Alessi

Questa dimora di pregio è stata ora messa sul mercato da Sotheby’s International Realty al prezzo di 7 milioni di euro. Chi sarà il fortunato e danaroso futuro proprietario?

 

Fonte: Domusweb

Continua la lettura con: DOVE viveva LEONARDO a MILANO? Oggi la sua CASA è sul MERCATO

FABIO MARCOMIN

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FERMATA DEL GIORNO: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di CONCILIAZIONE

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http://notizie.comuni-italiani.it/foto/37501

Conciliazione. Che significa? In un momento di grandi turbolenze questa piazza nel cuore della “Milano bene” evoca un ricordo lontano, forse fuori portata nell’Italia di oggi. Comunque sia, attorno alla fermata ci sono molti motivi di interesse. Come questi.


FERMATA DEL GIORNO: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di CONCILIAZIONE

# Piasù, from Piadina to Tiramisù

https://nicelocal.it/milan/restaurants/piasu/

Piasù è un chiosco all’area aperta in via Ariosto 2, perfetto per queste serate estive ma anche per una pausa pranzo. Il loro menù offre un’ampia scelta tra piadine – con l’opzione di scegliere personalmente l’impasto – e insalate. Per concludere in bellezza, Piasù offre un delizioso e fresco tiramisù, il classico e quello rivisitato. Inoltre, dalle 18 alle 22 è possibile consumare un aperitivo, o meglio, un “aperisù”. Sul sito ufficiale si possono prenotare i tavoli.

# Fru Eat – Urban Oasis, la gelateria sana e genuina

IG @frueatmilano

In Piazzale Baracca si trova questa gelateria il cui motto è quello di servire ai clienti sempre e solo healthy food, ingredienti naturali, freschi e genuini. Ogni giorno infatti offrono una selezione di frutta freschissima al 100%. La loro specialità è il gelato, ma qui è possibile gustare anche delle centrifughe, frullati e insalate per chi vuole pranzare.

# Il Palazzo Binda e l’architettura della zona

Il Palazzo Binda, appena usciti dalla stazione di Conciliazione, attrae subito lo sguardo. L’edificio è in stile liberty, e lo si capisce dai dettagli in ferro battuto e dalle minuziose decorazioni sulla facciata. In generale questa zona regala perle dal punto di vista architettonico: sono numerose le case e ville dalla bellezza mozzafiato.

In foto alcuni esempi: Palazzo Binda (Piazza Conciliazione), Casa Donzelli (via Tasso 8), Casa Cavalli Agostoni (via Ariosto 21)

# Ariosto Spaziocinema

In via Ariosto al numero civio 16 si trova questo piccolo cinema, dove proiettano pellicole d’autore recenti, rassegne e documentari in un intimo spazio dall’area retrò. Sul sito ufficiale è possibile capire come creare una tessere e accedere allo Spaziocinema.

# Rufus Cocktail Bar

https://flawless.life/it/italia/milano/rufus-cocktail-bar/

Questo cocktail bar in via Alberto da Giussano 2 è il luogo perfetto della zona dove poter bere qualcosa dopo cena. La selezione e la cura con cui creano e preparano cocktail è il loro punto forte. L’ambiente è elegante e pieno di dettagli che arricchiscono l’esperienza. Inoltre esiste quella che viene chiamato la “gabbia”, una sezione riservata a clienti che desiderano accedere a selezioni di bottiglie a prezzi speciali per i clienti fidelizzati. Maggiori informazioni sul loro sito.

# Giardino Renata Tebaldi

http://notizie.comuni-italiani.it/foto/37501

Questi giardini si trovano in piazza Tommaseo e si tratta di uno spazio verde ricco di flora. Infatti, in seguito alla riqualificazione sono state piantante oltre 1000 piante arbustive, un nuovo cedro e delle panchine da cui ammirare il tutto. Le magnolie, quando fioriscono, dipingono la piazza di rosa. Il Giardino Renata Tibaldi fa parte del progetto “Effetto Farfalla”, promosso dal Comune di Milano e dalla Facoltà di Medicina Veterinaria della Statale di Milano. L0biettivo è quello di ripopolare la città di farfalle, selezionando con cura le piante da piantare.

# Vinci’s – Pizza d’Autore

https://www.facebook.com/vincispizzadautore/

Vinci’s Pizzeria si trova in Corso Vercelli 20. Specializzati in pizze alla napoletana, da quelle più classiche a quelle più particolari, sono conosciuti anche per il loro fritto, che riceve sempre molti complimenti. Il locale è prevalentemente in stile industrial chic.

# L’Uccellina, un angolo di Toscana nel cuore di Milano

https://www.zomato.com/it/milano/luccellina-cadorna-milano/menu

Questo ristorante toscano in Corso Magenta 96 angolo Piazzale Baracca è il luogo dove poter fare un viaggio tra i sapori toscani senza muoversi dalla metropoli lombarda. Il locale è rustico e dominato dal legno, dai colori scuri e da un’atmosfera calda e accogliente.

# Galleria Tonelli

https://zero.eu/it/luoghi/97969-galleria-tonelli,milano/

Sempre in Corso Magenta al numero 85 troviamo questa galleria d’arte, fondata nel 1981, specializzata in esposizioni d’arte moderna e contemporanea. Vicino a questa sede storica, è stata aperto anche un nuovo spazio espositivo dedicato alla valorizzazione delle opere dei grandi artisti del 900. Questa seconda sede si trova in via Aurelio Saffi 33.

# Tommasi Milano, il ristorante chic

https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187849-d4432486-Reviews-Tommasi_Milano-Milan_Lombardy.html

In Piazza Giovine Italia sorge questo elegantissimo ristorante in cui dominano la cucina dello chef Andrea Cabassa e la creatività dei bartender, che accompagnano ad ogni piatto e abbinamento culinario la giusta miscela alcolica o non.

Continua a leggere con: FERMATA DEL GIORNO: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di GIOIA

ALICE COLAPIETRA

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L’incredibile CASCATA dentro una GROTTA a TRE ORE da Milano

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Credits nicola.ferrari.92 IG - Cascata Varone

Una maestosa cascata visibile solo addentrandosi dentro una montagna tra sentieri, ponticelli e una scala a tornanti. Ecco dove si trova e quale spettacolo naturale si può ammirare.

L’incredibile CASCATA dentro una GROTTA a TRE ORE da Milano

# La Cascata del Varone, una vera rarità geologica 

@nicola.ferrari.92 IG – Cascata Varone

La Cascata del Varone, all’interno dell’omonimo parco privato “Parco Grotta Cascata Varone”, è una vera rarità geologica. Si trova infatti dentro un grotta, un gola naturale scavata in oltre 20.000 anni, le cui acque provengono dal Lago di Tenno. In realtà si tratta di una forra con una conformazione insolita rispetto ad altre presenti nel resto del mondo. Si trova a poca distanza dal Lago di Garda, nella località le Foci in provincia di Trento.

# Un salto naturale di quasi 100 metri

Credtis natalya799 IG – Percorso per cascata Varone

Addentrandosi nella montagna si assisterà a uno spettacolo incredibile: la cascata compie un salto di quasi 100 metri. Si può vedere da due punti di osservazione. Attraverso la Grotta Inferiore dove la cascata è nella sua fase finale e il frastuono è maggiore, camminando a un metro sopra l’acqua attraverso sentieri, ponticelli, balaustre e una scala a tornanti. In alternativa si può scegliere la Grotta Superiore, a 40 metri più in alto, per ammirarla nel pieno della sua caduta. In questo caso si dovrà percorrere un tunnel di 15 metri.

# Come arrivarci e il prezzo del biglietto

Milano-Cascata Varone

Per godere di questa meraviglia della natura servono poco meno di 3 ore di auto da Milano. Si può prendere l’autostrada A4 o Brebemi fino a Brescia, uscire al casello della A4 di Brescia est e poi proseguire sulla Strada Statale Gardesana fino a Riva del Garda. Qui si procede su via Molini e infine su via Nuova per arrivare a destinazione. Il prezzo per visitare le grotte e le cascate è di 6 euro ed è consigliabile portare con sé un maglione e un k-way, quest’ultimo anche acquistabile a 2 euro presso la biglietteria, per proteggersi dalle basse temperature, dall’umidità e dai numerosi schizzi della cascata. 

Continua la lettura con: La VALLE con CASCATE e BORGHI ANTICHI a due ore da Milano (che pochi milanesi conoscono)

FABIO MARCOMIN

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LAMBRATE FS – IL SOTTOPASSAGGIO INFINITO 🚇🟢

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Lo sapevi che per andare dai treni alla metro nella stazione di Lambrate bisogna correre la maratona di New York? Sì perché se sei in ritardo e sei appena sceso dalla metro, non sperare di poter prendere il treno qualche minuto dopo. Il sottopassaggio è infatti particolarmente lungo ed è stato inaugurato nel 2010.
La stazione di Lambrate FS invece fu attivata il 27 settembre 1969, come parte della prima tratta della linea 2.

@giomelgari
Lambrate Fs

Altre curiosità sulla fermata di Lambrate:

  • La stazione è situata in piazzale Enrico Bottini 
  • Lambrate nel 1969 divenne la seconda stazione ferroviaria di Milano, dopo Cadorna, ad avere l’interconnessione con la metropolitana 
  • La stazione ferroviaria di Lambrate ha 12 binari che ne fanno la quarta più grande stazione milanese dopo Centrale, Garibaldi e Rogoredo

Continua la lettura con: Le altre fermate del giorno

MILANO CITTA’ STATO

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A Milano c’è un LOCALE che ti prepara il CESTINO per fare PIC NIC al Parco Sempione

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Credits locale.milano - Pic Nic parco Sempione

Per chi non avesse mai provato l’esperienza di un pic nic a Milano è possibile farlo al Parco Sempione. Questo locale prepara tutto l’occorrente per una scampagnata in centro città degustando dell’ottimo cibo. Ecco dove si trova e come funziona.

A Milano c’è un LOCALE che ti prepara il CESTINO per fare PIC NIC al Parco Sempione

# Una scampagnata al Parco Sempione

@fuggodamilano IG – Locale Milano

A pochi metri dall’Arco della Pace, in via Domenico Cirillo 12, c’è un ristorante che prepara il cestino per fare pic nic al Parco Sempione: si chiama Locale. Il nome è stato scelto perché i piatti proposti sono realizzati esclusivamente con eccellenze artigianali prodotte nelle campagne attorno a Milano. Una cucina quasi a km zero.

# Si sceglie il giorno e l’orario e si passa a ritirare il cestino di vimini

locale.milano – Pic Nic parco Sempione

Per provare questa esperienza basta andare sul sito e scegliere il giorno e l’orario in cui fare il pic nic, dalle 19 alle 21 di sera. All’orario prefissato si passerà a ritirare un cestino di vimini per due persone, con tutto il necessario: la classica tovaglia a quadri rossa, tovaglioli, posate, bicchieri. A questo punto non rimane che fare qualche passo e dirigersi verso il Parco Sempione per degustare quanto preparato dal ristorante.

# Il prezzo varia dai 22 euro per l’aperitivo ai 55 euro per un pasto più completo

Credits locale.milano – Cestino Pic Nic parco Sempione

Le proposte di menu base sono 6: si parte dall’aperitivo al prezzo di 22 euro con stuzzichini, polpette di manzo, humus di ceci e lenticchie con verdure e focaccia e due birre artigianali, fino alla “pennica milanese” che costa 55 euro e comprende una terrina di verdura, una selezione di formaggi con mostarda e mandorle, carpaccio di manzo, una crostata con crema frangipane e composta di mirtilli, acqua e altro ancora. Sono disponibili anche le proposte per vegani, vegetariani e celiaci e anche cestini ad hoc selezionando le intolleranza e preferenze particolari. 

 

Spunto: Duelombardialristorante IG

Continua la lettura con: I più STILOSI APERITIVI all’APERTO di Milano

FABIO MARCOMIN

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🔴 “Metti ga denter i danè o i carta”: a Milano i DISTRIBUTORI che parlano in DIALETTO

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Credits: @Semplicemente Milano di Andrea Cherchi (FB) Caro benzina

Da martedì in oltre 74 distributori della zona, città e provincia di Milano, non si sentiranno più parlare le macchinette in italiano ma bensì in dialetto. Non ti chiederanno i soldi ma i “danè” e ti consiglieranno di “fa su la benzina”. Ecco l’iniziativa e di quali erogatori si tratta.

“Metti ga denter i danè o i carta”: a Milano i DISTRIBUTORI che parlano in DIALETTO

# Il dialetto per portare ironia anche nel momento del rifornimento

Credits autoappassionati – Distributore carburante

È Eni ad aver avviato quest’iniziativa che non sarà solo a Milano ma in tutta Italia. In oltre 1700 Eni live station e 100 province i distributori non parleranno solo italiano o le altre 4 lingue (inglese, francese, spagnolo e tedesco) che si possono selezionare, ma comunicheranno le istruzioni al cliente in dialetto locale. L’iniziativa è partita qualche giorno fa, precisamente martedì, ed è nata dall’idea di unire le evoluzioni tecnologiche alle tradizioni territoriali. E la lingua è una delle caratteristiche che contraddistinguono maggiormente i territori, soprattutto in Italia.

I dialetti creano “un senso di appartenenza, offrendo spesso espressioni capaci di esprimere leggerezza, ironia e immediatezza”, dice l’azienda, e per questo si è deciso di inserire anche il dialetto come lingua da selezionare sui distributori, per “portare un sorriso” anche nei momenti di rifornimenti presso le Eni Live Station.

# “Metti ga denter i danè o i carta” e “fa su la benzina”

Le registrazioni vocali in dialetto sono state realizzate da Eni in collaborazione con l’azienda Fortech, leader in Italia nella fornitura di servizi per gli impianti di distribuzione carburanti. L’iniziativa prima è stata sperimentata su 15 distributori e poi, visto il grande successo, ampliata in tutta Italia.

Così a Milano, come riporta milanotoday.it ora si sentirà il distributore dire “Fa su la benzina e va a pagà alla cassa“, “Metti ga denter i danè o i carta” oppure chiedere di “oigia il nùmer su la tastera e schiscià il butun verd per cunfermà” e prima di proseguire e fare benzina, attendere un “cicinin“.

Fonti: milanotoday.it

Continua la lettura con: Alle PORTE di Milano il BENZINAIO del FUTURO

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

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L’HOTEL che costa solo 1 EURO (ma senza privacy)

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Credits: SiViaggia

Il giovane proprietario di un vecchio ryokan giapponese, alla ricerca di un nuovo modello di business, ha avuto l’idea per finire su tutti i siti di notizie e recensioni. Ma come nasce l’idea di rivoluzionare il cavallo di battaglia di un hotel, la privacy?

L’HOTEL che costa solo 1 EURO (ma senza privacy)

# Room 8

Tetsuya live in ufficio – Credits: lindependant.fr

Si chiama Tetsuya Inoue, ha 27 anni e conduce l’Asahi Ryokan, attività che ha rilevato dalla nonna. Tetsuya si è ispirato ad un viaggiatore britannico, che qualche tempo fa si è fermato nel vecchio ryokan di Fukoka, trasmettendo live il soggiorno per i propri follower.
Folgorato da questo episodio, il giovane ha avuto l’idea di allestire uno streaming tutto suo. «Il nostro è un hotel di tipo economico, abbiamo bisogno di un valore aggiunto, qualcosa di speciale di cui tutti parlino», ha dichiarato Tetsuya Inoue, ammettendo che si tratta della ricerca di un nuovo modello di business.

Lo streaming è stato allestito nella camera N. 8 dell’Asahi: i viaggiatori in transito possono scegliere quella stanza, pagare una minima fee di 100 ¥ a notte, l’equivalente di 1 Euro e visitare Fukoka in maniera estremamente economica.

# Dormire “live” su Youtube

Credits: Anna Lisa via Pixabay

Secondo Inoue «i giovani di oggi non si preoccupano molto della privacy. Alcuni di loro dicono che va bene essere online solo per un giorno». Ed ecco che le notti di perfetti sconosciuti, finiscono sul canale Youtube di “One Dollar Hotel”, per essere guardati da altri sconosciuti.
Ci sono delle regole da rispettare. Non è possibile trasmettere in streaming le notti d’amore, compiere atti illeciti o condividere documenti personali, ed anche la toilette è priva di telecamere. Lo streaming è solo video, per tenere intatta la privacy delle telefonate, garantita anche per le conversazioni di affari.
Ma se qualcuno è tanto curioso da osservare i viaggiatori di passaggio a Fukoka, può scoprire come questi preparano i bagagli, cosa si portano dietro, i colori del pigiama e in che posizione dormono.

# Ma i guadagni?

Credits: oversixty.com.au

La camera 8 di Tetsuya è in perdita, uno scotto da pagare per tutte le idee nuove. Lo scopo è però di arrivare a monetizzare tramite le visualizzazioni del canale Youtube, in modo da trasmettere anche annunci pubblicitari a pagamento.
Se la stanza non è occupata, o nessuno accetta di finire in streaming, dal One Dollar Hotel channel Tetsuya trasmette un suo streaming personale, di lui impegnato in ufficio.
Se c’è fervore tra gli spettatori che si collegano al canale per la diretta, ma la Room 8 è deserta, il ventisettenne sposta la telecamera dal suo ufficio e inquadra sé stesso mentre dorme, avvolto in una copertina bianca.
Emblematico il commento di Sabira M. «Perché sto guardando un uomo che dorme? È strano». Sembra un argomento da spaccare in due i commenti: voi che ne pensate?

Fonte: TML Planet, Instagram

Continua la lettura con: L’Hotel FUNGO, l’ALBERO GIGANTE e il LETTO VOLANTE: i RESORT più STRAVAGANTI del mondo

LAURA LIONTI

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La storia INFINITA: l’inaugurazione fantasma della M4. Fissata la nuova data: ce la farà a partire?

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Credits milano.corriere - Metro M4

L’inaugurazione della linea M4 mese dopo mese oscilla tra farsa e mistero. Se ne parla ormai dal 2005 ma ancora non è stata aperta una stazione. La cronistoria di tutte le inaugurazioni saltate insieme alla nuova data. Ce la farà ad aprire?

La storia INFINITA: l’inaugurazione fantasma della M4. Fissata la nuova data: ce la farà a partire?

# 2015: la prima apertura mancata entro Expo

Linee previste per Expo2015

Partiamo dal principio, la storia della linea M4 è pluridecennale. L’istruttoria del progetto era stata già completata dalla giunta Albertini nel 2005 e la linea inserita nel dossier di presentazione della candidatura di Milano ad Expo2015 insieme alla linea M5. Il riacquisto da parte della Giunta Moratti delle obbligazioni e del controllo di A2A ha rallentato il finanziamento del progetto e l‘assegnazione dell’appalto a inizio del 2011 ha sancito la definitiva impossibilità di aprire la linea entro il 2015.

Leggi anche: Perché è stata costruita l’M5 PRIMA dell’M4?

# Il primo rinvio: una mini-tratta entro il 2015 oppure posticipo al 2017? 

Credits: Urbanfile – M4 Linate – Forlanini Fs

La prima ipotesi alternativa spostava l’inaugurazione dell’intera linea di 15km e 21 fermate a cavallo tra la fine del 2017 e i primi mesi del 2018, ma non fu mai messa nero su bianco. Al contrario un verbale della giunta Pisapia stabiliva di mettere in esercizio la mini-tratta di 3 fermate Linate-Stazione Forlanini entro l’Esposizione Internazionale del 2015. Una data non rispettata a causa di un braccio di ferro tra le imprese di costruzione e il Comune di Milano in merito a una richiesta di risorse extra per la tratta.

# Lo slittamento dell’intera linea al 2022

Le nuove denominazioni delle stazioni delle linea blu

I lavori per le prime 3 fermate, Forlanini FS, Repetti e Linate Aeroporto, partirono ufficialmente il 19 luglio 2012, mentre a fine 2014 venne ripianificata l’apertura dell’intera linea al 2022, quindi 7 anni dopo rispetto a quanto inizialmente previsto.

# Il balletto delle inaugurazioni della mini-tratta: gennaio… aprile… luglio 2021

Stazione di Linate

A fine 2019 la successiva giunta del Comune di Milano ha ulteriormente prorogato la data ufficiale per l’entrata in servizio della quinta linea metropolitana. Dopo il primo cronoprogramma con apertura della mini-tratta a gennaio 2021, la stessa è stata fatta slittare ad Aprile 2021, a luglio 2022 fino a Dateo, a dicembre dello stesso anno fino a San Babila e nella prima metà del 2023 il resto della linea fino a San Cristoforo Fs. La causa di questo slittamento è stato lo stop ai lavori conseguente al ritrovamento di alcuni reperti archeologici in alcune stazioni e alla pandemia.

Leggi anche: Perché è stata costruita l’M5 PRIMA dell’M4?

# Lo stallo causato da mancati nulla osta 

Treno M4

Anche la data di Aprile 2021 è però passata senza alcuna inaugurazione sostanzialmente per due problemi: i mancati nulla osta da parte del Ministero dei Trasporti, perché ancora assente la figura preposta alla relativa autorizzazione finale e il basso numero di utenti provenienti dall’aeroporto di Linate che non avrebbero giustificato la messa in funzione della sola tratta di 3 fermate fino alla stazione di Forlanini F.S. 

# Il tanto agognato “nulla osta” di luglio 2021 però… tutto fermo per pandemia e la valutazione sullo scarso numero di passeggeri per la prima tratta

credits: @milanotrasporti su IG

Il 17 luglio luglio 2021 è arrivato finalmente anche il tanto atteso “nulla osta” da parte del Ministero delle infrastrutture e per le mobilità sostenibili. Superati tutti i collaudi e anche le ultime autorizzazioni sono state rilasciate. La nuova metropolitana era quindi a tutti gli effetti pronta per il suo primo vero viaggio, ma la pandemia e i previsti pochi utenti rendevano sconveniente l’apertura.

# Nuova data di apertura: in autunno 2022 viaggeranno i primi treni su sei fermate. A inizio 2024 operativa tutta la linea 

Credits: wiikipedia.org

Il 2022 sembra poter essere l’anno buono almeno per aprire qualche stazione della linea blu. In autunno i primi viaggiatori potranno andare da Linate a Dateo, dove incrocerebbero il passante intercettando anche una porzione di abitato densamente abitata. Saranno quindi 6 le fermate operative mentre per il resto della linea l’attesa sarà ancora più lunga: i treni potranno percorrere le gallerie fino a San Babila nella primavera del 2023 e fino al capolinea ovest di San Cristoforo FS all’inizio del 2024. La speranza è che queste nuove date vengano rispettate e che l’inaugurazione della M4 non continui a essere una storia infinita.

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FABIO MARCOMIN

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