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Le 7 cose da fare almeno una volta nella vita a CityLife

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credits Yes Milano

In pochi anni è diventato uno dei luoghi simbolo di Milano. Le cose da fare sono tantissime, vediamone alcune.

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Le 7 cose da fare almeno una volta nella vita a CityLife

#1 Fare acquisti nello shopping district

Fino alle 21 si possono fare acquisti nello shopping district, il centro commerciale più sofisticato di Milano. Si possono trovare 80 negozi, 1 supermercato e 20 ristoranti e bar. Lo Shopping District di City Life occupa complessivamente una superficie di 32mila metri quadrati ed è composto da 3 aree collegate tra loro. Si raggiunge comodamente con la metro (M5 fermate Tre Torri) e con l’auto, con il vasto parcheggio sotterraneo.

#2 Mangiare in uno degli oltre 20 ristoranti e bar della food hall

credits City Life Milano

Nella Food Hall al piano superiore e nella piazza sottostante le Tre Torri si possono gustare hamburger, gelati e tanto altro, sfruttando i 20 ristoranti e bar presenti. Molte cucine tipiche, da quella cinese alla messicana.

#3 Andare al cinema

credits City door Milano

Sempre all’interno dello shopping district è presente anche il cinema, situato all’ultimo piano. L’Anteo di CityLife dispone di 7 sale cinema da 1.200 posti totali, ed è possibile guardare film sia in lingua originale che in lingua italiana. D’estate ormai è tradizione la versione open air verso piazza Giulio Cesare.

#4 Ammirare gli Orti Fioriti

credits Orti Fioriti

Altra attrazione sono gli Orti Fioriti di City Life, un progetto che coinvolge l’associazione Orticola lombarda con l’obiettivo di promuovere il sapere e la tradizione italiana di orticoltura e giardinaggio. La loro ideazione ha dietro una grande firma: l’architetto paesaggista Filippo Pizzoni prima, e successivamente Susanna Magistretti di Cascina Bollate che ne ha curato la realizzazione.

#5 Passeggiare nel parco

credits Elle Decor

Sono quasi 170mila i metri quadri di verde pubblico in uno degli angoli più moderni della città. Il parco City Life è un ambiente unico dove potersi rilassare in mezzo alla natura, e alterna prati e zone boscate, numerose area di sosta e uno spazio dedicato al fitness. ll parco ricrea il microcosmo di Milano e del suo territorio con un susseguirsi di ambienti e situazioni e questo anche grazie alla modellazione del terreno. Si possono anche incontrare graziosi coniglietti. Altra caratteristica molto amata dai milanesi? Si tratta di uno dei pochi parchi pubblici in prossimità del centro senza cancellate o orari di chiusura.

#6 Visitare i cantieri del nuovo CityOval

credits urbanfile

Sarà una grande arena coperta destinata ad accogliere competizioni sportive, manifestazioni culturali, mostre immersive ed esperienziali e grandi convention aziendali. CityOval sarà quindi il nuovo nome del Palazzo delle Scintille. L’edificio si estende su una superficie di 8.200 mq e ambisce a diventare, entro il 2026, un nuovo punto di riferimento per gli eventi in città. Secondo alcune indiscrezioni, i cantieri dovrebbero terminare nelle ultime settimane del 2025. Intanto, però, si possono quanto meno ammirare i lavori.

#7 Immergersi nelle sculture di ArtLine

credits Milano Sguardi Insoliti

In Citylife possiamo anche ammirare tutte le opere di ArtLine. Si può infatti passeggiare lungo il parco d’arte contemporanea della città, alla ricerca di numerose sculture e installazioni. Ogni anno la collezione si arricchisce con una nuova opera, inaugurata durante la Art Week.

Continua la lettura con: Il parco a cielo aperto di City Life

ANDREA PARRINO

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La foto del giorno: dove siamo?

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Ph. @milanosuitacchi IG

La foto del giorno: oggi siamo a Villa Mirabello (Via Villa Mirabello 6)

Ph. @milanosuitacchi

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Ti ricordi la tua prima volta a Malpensa?

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Quando tutto ti sembrava così complicato. 
 

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Continua con: La prima volta che hai provato a mettere il Telepass sullo scooter

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Le 5 pizzerie più economiche di Milano: l’ultima ha un prezzo imbattibile

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credits scattidigusto

Una pizza a meno di 10 euro? Si può fare! Abbiamo trovato le 5 pizzerie più economiche di Milano ad un prezzo stracciato.

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Le 5 pizzerie più economiche di Milano: l’ultima ha un prezzo imbattibile

# O Surdato ‘Nnamurato

credits milanodascrocco ig

Se cercate una pizza napoletana economica, accompagnata da dolci di fine pasto fatti in casa, O Surdato ‘Nnamurato fa al caso vostro. La pizzeria si trova in zona De Angeli, più precisamente in via Daniele Ricciardelli 15. O Surdato ‘Nnamurato vi farà calare in un’esperienza in stile napoletano, con un ambiente casereccio e portato all’attenzione verso il cliente. Qui i prezzi delle pizze sono tutti inferiori ai 10 euro. Abbiamo addirittura una marinara al prezzo di 4 euro!

# Pizzeria da Romano

pizzerie economiche
credits milanodascrocco ig

Questa pizzeria è invece situata in Porta Romana, zona più centrale rispetto a quella precedente. Proprio per questo, ci si potrebbe aspettare dei prezzi più alti, ma non è così! Anche qui, i prezzi delle pizze sono tutti inferiori ai 10 euro. Il posto è un po’ piccolo, ma il personale è gentilissimo e il locale è molto accogliente.

Pizzeria da Romano si trova in corso Lodi 12

# La Magolfa

pizzerie economiche
credits milanodascrocco ig

La Magolfa è una pizzeria-ristorante che offre una vasta scelta di pizza romana a due passi dai Navigli. Nel coperto sono compresi alcuni assaggi di focaccia fatta al momento, portati come benvenuto per stuzzicare fame insieme agli antipasti. Anche qui le pizze sono molto economiche: costano infatti meno di 10 euro, partendo da un prezzo di 4. La Magolfa si trova in Piazza Ventiquattro Maggio 6.

# Il Pomodorino

pomodorino milano
credits milanodascrocco ig

Il Pomodorino è invece una pizzeria improntata su un impasto non tradizionale. Anche questa pizzeria è in zona Porta Romana, più precisamente in via Crema 3. Il ristorante utilizza un pomodoro biologico, verdure a km 0 e una rigida selezione di materie prime. Qui i prezzi salgono un po’ e si aggirano intorno ai 9-10 euro.

# Pizza e Mozzarella

Questa è probabilmente la pizzeria più economica di Milano. Il ristorante ha tutte pizze napoletane, affiancate da ottimi antipasti, ed è situato in un piano interrato molto ampio, con un mix di stile tra il casereccio e il moderno. È presente anche una terrazza dove poter mangiare all’aperto. In questo locale, i prezzi delle pizze si aggirano tutti intorno ai 3,50€ e i 6€. È consigliata la prenotazione, soprattutto nel weekend.

Pizza e Mozzarella si trova in via Carlo Torre 22.

Continua la lettura con: La pizzeria low cost, con i prezzi più bassi di Milano raddoppia

ANDREA PARRINO

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“La marcia su Roma”, il film di Dino Risi ambientato nella “mantovana” Milano

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Marcia su Roma

Nel 1962 la città di Mantova si “travestì” da Milano, anzi, venne spacciata per Milano. Detta così la cosa sembra un po’ strampalata, in realtà nel film “La marcia su Roma” il regista Dino Risi volle ambientare diverse scene nel capoluogo lombardo, utilizzando però le vie della città virgiliana.

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“La marcia su Roma”, il film di Dino Risi ambientato nella “mantovana” Milano

# La manifestazione eversiva delle camice nere sul grande schermo

Musei Alto Vicentino – La marcia su Roma

Spieghiamo un po’: a quarant’anni dalla marcia su Roma, a diciannove dalla caduta del Fascismo, diciassette dalla Liberazione e in pieno “Boom economico”, il regista milanese vuole far rivivere attraverso il grande schermo la manifestazione eversiva delle camice nere, dandole una connotazione, ora comica, ora drammatica, avvilente e grottesca. Negli anni sessanta l’argomento era da maneggiare con cura (anche se oggi lo sarebbe ancora di più), così venne scelto un cast di attori e attrici che erano una garanzia nella riuscita del film. Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman sono gli indiscussi protagonisti, che si appoggiano a figure caratterizzate dalla grande espressività, come Giampiero Albertini e Liù Bosisio.

# Mantova scelta per “vestirsi” da Milano

Mantova – Via Massari – Set cinematografico del film La marcia su Roma di Dino Risi – Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman durante una ripresa

La protagonista del film è Mantova, ma Risi fa credere al pubblico di essere a Milano: già nella prima scena si è in via Anselmo Guerrieri Gonzaga, ma i dialoghi ci inducono a credere di essere nella città meneghina. Poi è tutto un percorso di seicento chilometri da Milano e Roma, dove l’ex militare della Grande Guerra, Domenico Rocchetti (Gassman), scansafatiche e scroccone, aderisce, per puro interesse nello sbarcare il lunario, all’organizzazione della sfilata che preparò il terreno all’ascesa di Benito Mussolini. Rocchetti casualmente incontra il contadino Umberto Gavazza (Tognazzi) che, deluso dalla vita e dalla famiglia, accetta di aggregarsi alla rivoluzione fascista partendo con Rocchetti e con la truppa lombarda di fasci, verso la Capitale.  La carovana  semina azioni contro socialisti e antifascisti. La trama si chiude con l’arrivo dei protagonisti nella città eterna, ma Rocchetti e Gavazza, delusi e avviliti dalle forti contraddizioni e dall’uso della violenza delle camicie nere, svestono gli abiti fascisti, si vestono con abiti civili e assistono all’invasione capitolina da perplessi spettatori.

Anche via Carlo Poma, sempre a Mantova, deve creare nello spettatore l’impressione di essere a Milano: qui si accende una rissa in cui Gavazza e Rocchetti vengono arrestati e condannati al carcere dal giudice Bellinzoni. Usciti di prigione, i due protagonisti si uniscono ai fascisti guidati da un certo Paolinelli, reduce della Prima Guerra Mondiale.

# La vendetta dei due protagonisti, interpretati da Gassman e Tognazzi, nei confronti del giudice che li aveva condannati

Marcia su Roma

Tra atti di vandalismo nei confronti di una tipografia socialista, verso la sede di “Unità proletaria” e scritte sui muri inneggianti a Mussolini (dove il set era nel comune di San Benedetto Po), Gavazza e Rocchetti approdano in piazza Sordello (sempre nella località virgiliana) a bordo del camion che trasportava la truppa. I due vanno alla ricerca dell’abitazione del giudice Bellinzoni, per vendicarsi (con una punizione purgativa a base del celeberrimo olio di ricino) della carcerazione che il magistrato aveva loro inflitta. Qui Dino Risi ci fa intendere di essere ancora nel capoluogo lombardo, in realtà siamo via Massari (ora via Govi), qui al Bellinzoni, viene fatto bere quel famoso olio.

Il film prosegue per circa mezz’ora lasciando le ambientazioni mantovane, per proseguire in località dell’Italia centrale, fino alla Capitale. Ma la città di Mantova, scelta per “fingersi” Milano, rappresenta il fulcro di questa iconica pellicola.

FABIO BUFFA

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CLAUDIO ABBADO, il GENIO eternamente insoddisfatto

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LUISA AMMAN: un’OPERA d’ARTE di Milano

LUCIANO LUTRING: il bandito più popolare di Milano

BRUNO ARENA, il fico di Milano

Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana

TINO SCOTTI, il milanese del “Ghe pensi mi”

ORNELLA VANONI, Milano e Settembre

MARIANGELA MELATO, da “ranocchietta” a mito del cinema

MARTA ABBA: la musa di Pirandello

Quelle DIABOLIKE sorelle GIUSSANI

GIANNI MAGNI: il re del cabaret milanese

COCHI e RENATO: una coppia diventata il MARCHIO del CABARET

Giorgio AMBROSOLI: il RIVOLUZIONARIO in GIACCA e CRAVATTA che sfidò anche lo Stato

Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale

FRANCO CERRI: quel genio che partì suonando nei cortili

I KRISMA: la coppia più PUNK della storia di Milano

LILIANA SEGRE, la testimonianza milanese dell’Olocausto

MARIA CALLAS, la Scala e BIKI, quel legame che ha fatto la storia dell’arte

WALTER VALDI, cintura nera di dialetto milanese

LORENZO BANDINI, lo sfortunato campione adottato da Milano

ALEX BARONI, il “chimico” prodigio della musica

MICHELE ALBORETO, il “pilota gentiluomo”

BEPPE VIOLA: il geniale raccontatore del calcio

Storia di una GRANDE DONNA di Milano: ALDA MERINI

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Milano è tra le 4 città in Europa che producono più ricchezza

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Ph. @robertobrunetti_ita IG

L’area metropolitana parigina comanda la classifica delle più ricche dell’Unione Europea. Ma Milano ben figura tra le prime, davanti a tre città tedesche. Roma è fuori dalla top ten.

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Milano è tra le 4 città in Europa che producono più ricchezza

# Parigi in vetta alla classifica con circa 600 miliardi di euro prodotti

pexels-pierre-blaché- Parigi dall’alto

In base ai dati rilevati da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione Europea, l’area metropolitana che produce più Pil è Parigi, pari a circa 600 miliardi di euro. Tra i fattori che determinano una tale produzione di ricchezza l’alta concentrazione di popolazione e imprese, la presenza del più grande distretto finanziario d’Europa per dimensioni e la seconda Borsa dopo Londra. Il territorio si riferisce a quello che in Italia è assimilabile alle città metropolitane e varia comunque in base alle Nazioni e anche alle singole regioni al loro interno. Nella classifica non sono tenute inoltre in considerazione le città esterne all’Unione Europea, quali ad esempio la capitale inglese e quelle svizzere. Dopo la capitale francese troviamo Madrid e Dublino, con poco più di 200 miliardi di euro di Pil.

# Milano prima non capitale 

Credits Andrea Cherchi – Porta Nuova

Dietro alle capitali di Francia, Irlanda e Spagna troviamo Milano con una ricchezza prodotta in linea con le due città al secondo e terzo posto, seppur leggermente inferiore: sempre al di sopra dei 200 miliardi di euro. Milano figura la prima non capitale forte di oltre il 10% del Pil nazionale, grazie all’elevata concentrazione di multinazionali, dal settore tecnologico alla moda, alla presenza della Borsa Italiana e alla sua posizione strategica di hub industriale per il Sud Europa. Seguono due città tedesche, Berlino e Monaco di Baviera, poi Amsterdam. Sotto i 200 miliardi di Pil troviamo Bruxelles, Amburgo e Barcellona nella top ten.

# Roma si piazza al dodicesimo posto

pexels-skitterphoto – Roma

La capitale italiana si prende la dodicesima piazza, dopo Stoccolma, e mette davanti altre due città tedesche, Francoforte e Stoccarda, e Copenaghen.

Continua la lettura: Il PROBLEMA dove ci sono le TASSE più BASSE d’EUROPA? TROPPI SOLDI da SPENDERE!

FABIO MARCOMIN

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22 marzo. Ultimo giorno delle bandierine sui mezzi pubblici: tutte le date celebrate dall’ATM

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Ph. treniebinari.it

Dal 18 al 22 marzo, sui mezzi ATM vengono commemorate le “Cinque Giornate” del 1848. Ma quali sono le altre festività che meritano una bandierina sui mezzi pubblici di Milano?

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22 marzo. Ultimo giorno delle bandierine sui mezzi pubblici: tutte le date celebrate dall’ATM

# 1 febbraio, firma dei patti Lateranensi (1929)

bandierine atm

 

# Dal 18 al 22 marzo, vengono commemorate le “Cinque Giornate” del 1848

bandierine atm

 

# 25 aprile, si commemora la Liberazione del 1945

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# 1° maggio, Festa del Lavoro

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# 9 maggio, si ricorda la Festa dell’Europa (1950)

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# 2 giugno, la Festa della Fondazione della Repubblica Italiana avvenuta nel 1946

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# 28 settembre, insurrezione popolare di Napoli del 1943

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# 4 ottobre, San Francesco patrono d’Italia

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# 24 ottobre, fondazione dell’ONU (1945)

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# 4 novembre, festa delle Forze Armate (data della vittoria della I guerra mondiale, 1918)

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Continua la lettura con: 21 marzo: primo giorno della Mela in Centrale

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Come una «piccola Napoli», la nuova cornetteria notturna di Milano

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diariodellafoodlover IG

Nottambuli e golosi: questo articolo è per voi! A Milano ha aperto una nuova cornetteria notturna. Sembra una piccola Napoli milanese. Ma cosa si trova al suo interno?.

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Come una «piccola Napoli», la nuova cornetteria notturna di Milano

# Una perla nascosta

diariodellafoodlover IG

Un posto dove si assaporano i veri dolci napoletani anche di notte. Aperto da qualche mese, al suo interno ce n’è per tutti i gusti: caldi, soffici e farciti al momento, a partire da 2 euro ci sono le superstar, i cornetti ischitani super ripieni,enormi e in tante golose varianti per una colazione o per uno spuntino di mezzanotte. Nel weekend restano aperti fino alle 5 del mattino. Si può anche usufruire del servizio bar con cappuccini e caffè alla napoletana. Ma dove si trova questo piccolo angolo di Napoli a Milano?

Leggi anche: La brioche extralarge di Milano: un’esperienza esagerata

# Il “dolce” menu con cornetti ischitani e il meglio della pasticceria napoletana

cornetiamo_milano IG

Ci troviamo da Cornetiamo dove insieme ai farcitissimi cornetti ischitani ci sono anche le graffe, insieme a tanti altri dolci tipici della cucina napoletana. I cornetti ischitani sono dei cornetti da colazione che vengono tipicamente in Campania, per la precisione ad Ischia. Si tratta di una sfoglia sovrapposta ad un impasto brioche, quindi dalla fusione tra un croissant e la pasta brioche nasce l’autentico cornetto ischitano. Si può scegliere tra numerosi gusti: pistacchio, doppio cioccolato, oro nero, nutella, kinder bueno, caffè, ricotta, nocciole e tante marmellate.

Le graffe napoletane, invece, sono uno tra i più classici dolci di carnevale, un dolce immancabile sulle tavole napoletane. Si tratta di ciambelle fritte sofficissime che nell’impasto contengono anche le patate. Ma si possono trovare anche altri dolci della tradizione. Ad esempio, la mini pastiera, la mini caprese, i babà e il patacchione, un dolce croccante fuori ma morbido dentro con un impasto al cacao ripieno di crema di latte e nocciole salate.

# I prezzi e gli orari di apertura

cornetiamo_milano IG – Orari

I prezzi cambiano tra il giorno e la notte. Quelli diurni vedono un cornetto con un gusto a 2 euro, quello a due a 2,50 euro, quelli notturni rispettivamente 3 e 3,50 euro. 

Cornetiamo si trova in via Farini 37. Per arrivarci si può usufruire della metro, quando è aperta, scendendo alla fermata Monumentale della M5. Il locale è aperto dal venerdì alla domenica dalle 22 alle 5 mentre in settimana dalle 7 alle 15.

Fonte: diariodellafoodlover IG

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MARTA BERARDI

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Le future linee suburbane di Milano

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Mappa future linee suburbane

Il passante nel futuro potrebbe diventare ancora più strategico per i milanesi. Soprattutto se verranno attivate queste nuove linee programmate da Regione Lombardia.  

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Le future linee suburbane di Milano

# S14: da Magenta a Rogoredo

Mappa future linee suburbane

Il primo suburbano che dovrebbe essere introdotto è la linea S14 da Magenta a Milano Rogoredo, fermando a Corbetta, Vittuone Arluno, Rho, Rho Fiera, Certosa, Villapizzone per poi proseguire nella galleria del passante ferroviario fino a Rogoredo. La linea ricalca quella attiva durante l’Expo, che collegava Rho e Milano Rogoredo. Ci si aspetta una frequenza semioraria, con cadenza 10’/20’ rispetto al S6 (Novara-Treviglio).

La creazione della linea è vincolata ad un adeguamento infrastrutturale non meglio specificato.

# S15: da Malpensa a Rogoredo

gazzetta dei trasporti – Collegamenti da Malpensa

La seconda linea è la S15 che dovrebbe congiungere Milano Rogoredo a Malpensa T2, in un primo momento si pensava che la linea potesse essere attiva prima dell’apertura della variante necessaria a raggiungere Malpensa da Gallarate, ma per come stanno le cose le linea dovrebbe essere aperta interamente. I treni passeranno con frequenza semioraria, con cadenza 10’/20’ rispetto alla linea S5 (Treviglio-Varese). La linea dovrebbe fermare a Malpensa T2, Ferno-Lonate-Pozzolo, Castellanza, Legnano, Canegrate, Parabiago, Nerviano, Rho, Rho Fiera, Certosa, Villapizzone, per poi entrare all’interno del passante ferroviario.

La creazione della linea è vincolata al quadruplicamento del tratto Rho-Parabiago, l’altro vincolo era appunto l’apertura della linea ferroviaria Malpensa-Gallarate.

Leggi anche: Ferrovia Milano-Malpensa: operativo un primo binario

# Il passante è già saturo

Tracciato passante di Milano
Credits: wikipedia.org – Tracciato passante di Milano

Con queste modifiche dovrebbero transitare 8 treni all’interno del passante ferroviario, il che comporterebbe una frequenza che nel tratto Lancetti-Porta Vittoria raggiungerebbe 3 minuti e 45 secondi, come una metropolitana. Questa corrisponderebbe alla massima capacità dell’infrastruttura milanese che a poco più di vent’anni dalla sua costruzione si dimostra essere già stretta.

# Un prolungamento per servire la paullese

Da M3 a Crema con la ferrovia

Nelle ultime settimane si è parlato molto della nuova ferrovia che dovrebbe servire la paullese, raggiungendo poi Crema. Possiamo pensare che parte di questi treni venga dirottato a sud dopo aver raggiunto Rogoredo. Infatti, ad oggi la stazione di Rogoredo è capolinea di 5 linee di suburbani, con il transito della linea S13 che termina a Pavia. La regione ha immaginato di prolungare anche la linea S2 fino a Pavia, possiamo quindi immaginare che S14 e S15 raggiungano Crema, lasciando il solo servizio S12 a terminare la sua corsa a Rogoredo.

Leggi anche: M3 fino a Peschiera, semaforo rosso per Paullo, novità per Crema: la proposta della regione per il sud-est di Milano

Continua la lettura con: L’annuncio: ci sarà un biglietto unico per tutti i trasporti pubblici della Lombardia

SAMULE GALBIATI

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Cena al museo? 12 ristoranti dove si può fare a Milano

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freearleen IG - Voce

A Milano l’unione tra arte e ristorazione é una delle tendenze in atto più evidenti. Molti sono infatti i luoghi dove l’arte si sposa con il buon cibo. 

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Cena al museo? 12 ristoranti dove si può fare a Milano

#1 Mudec il regno del pluristellato chef Bartolini

Enrico Bartolini al Mudec

In via Tortona e presso il Mudec si trova il regno dello chef più stellato d’Italia, Enrico Bartolini. Si può scegliere il menù alla carta oppure tuffarsi nei molteplici menù degustazione. 

Indirizzo: via Tortona, 56

Leggi anche: Questi sono i 10 ristoranti più belli di Milano?

#2 Voce, il bistrot all’interno di Gallerie d’Italia

freearleen IG – Voce

In via Manzoni c’è Voce, il ristorante del Gruppo Aimo e Nadia, proprietario anche del due stelle Michelin nel loro storico locale “Il Luogo di Aimo e Nadia”, all’interno delle Gallerie d’Italia. Si distingue per la proposta gastronomica tutta rivolta alle eccellenze culinarie italiane. Aperto anche a colazione nella elegante caffetteria.

Indirizzo: piazza della Scala, 6

#3 Fondazione Prada, il ristorante panoramico

Ristorante Torre Prada

Il ristorante Torre, interno alla Fondazione, ha una magnifica terrazza da cui si può godere di una panoramica che spazia fino ai grattacieli di City LifeAperto a pranzo e cena con menù alla carta o degustazione. Imperdibile il cocktail bar.

Indirizzo: Via Giovanni Lorenzini, 14

Leggi anche: 7 ristoranti con terrazza panoramica a Milano

#4 Pinacoteca di Brera, caffè Fernanda dalla colazione all’aperitivo

Credits: @lucisalc – Caffè fernanda

Un bistrot con cucina che offre un menù semplice ma di successo, come riso al salto, amatriciana e secondi piatti sfiziosi.

Indirizzo: via Brera, 28

#5 Museo del Novecento e Giacomo Arengario, cibo e arte vicino al Duomo 

Credits: cat_tejagupta IG – Giacomo Arengario

Vicino al Duomo, l’Arengario è un palazzo storico che ospita il ristorante Giacomo Arengario. La cucina è variegata, tante le proposte di terra e di mare. Magnifica la terrazza dove sorseggiare drink con vista sul Duomo. 

Indirizzo: : Via Guglielmo Marconi, 1

#6 Triennale, il Rooftop panoramico

Credits robertabertussi IG – Terrazza Triennale

Terrazza Triennale ha una vista spettacolare sui luoghi più iconici di Milano come Torre Branca. Menu sempre variabile nel rispetto della stagionalità delle materie prime, grandi classici della cucina italiana e milanese. C’è anche un ottimo bar presso il caffè Giardino.

Indirizzo: Viale Emilio Alemagna, 6
 

#7 Gam e LùBar, arte e Sicilia a braccetto

Credits matteopenzo IG – LùBar

Famoso questo locale in via Palestro, elegante e pieno di piante e ampie vetrate. Cucina siciliana a suon di panelle, pasta alla norma o parmigiana di melanzane. Aperto a colazione.

Indirizzo: via Palestro, 16

#8 Fondazione Rovati. La cucina stellata di Andrea Aprea

cosetta_fiori IG – Andrea Aprea

In zona Porta Venezia ha sede il ristorante dello chef stellato Aprea, con annesso caffè bistrot al piano terra. La cucina é prevalentemente partenopea come gli spaghetti alle vongole e tanti i percorsi degustazione da scegliere. 

 
Indirizzo: corso Venezia, 52

#9 Villa Necchi Campiglio, il bistrot all’interno di una residenza storica

credits villanecchicampiglioig

In via Mozart, in una delle residenze storiche più belle di Milano, si trova un incantevole bistrot che propone i grandi classici della cucina italiana e specialità milanesi come il risotto. 

Indirizzo: Via Mozart, 10

#10 Rotonda della Besana, arte e cucina mediterranea

basilgreenpencil IG – Rotonda Bistrot

In via Besana, Rotonda Bistrot si trova presso la Rotonda, museo storico che ospita anche Muba. Ristorante immerso nel verde, aperto anche a colazione

 
Indirizzo: Via Enrico Besana, 12

#11 Hangar Bicocca, arte e cucina a nord di Milano

iutabistrot IG

Iuta bistrot in via Chiese, si trova presso Hangar Bicocca. Qui si può trovare un menù di stampo internazionale ma si può venire per la colazione o la sera per un buon cocktail presso il bar della struttura. 

 
Indirizzo: via Chiese, 2

#12 Museo Bagatti Valsecchi. La bottega delle eccellenze gastronomiche italiane 

ilsalumaiodimontenapoleone1957 IG

All’interno del museo infatti si trova il Salumaio di Montenapoleone, tempio della eccellenza gastronomica italiana sempre al passo con i tempi in tema di qualità della materia prima. Piatti raffinati presso il ristorante con proposte di mare e di terra.

 
Indirizzo: Via Santo Spirito, 10

Continua la lettura con: 7 locali preferiti dagli studenti di Milano

ALESSANDRA GURRIERI

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Le 5+1 scuole di Milano più frequentate dalle celebrità

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Quali scuole superiori hanno fatto alcuni dei milanesi più noti? 

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Le 5+1 scuole di Milano più frequentate dalle celebrità

#3 Vittorio Veneto (Scientifico)

Fulvio Bracco (Fondatore Bracco), Oliviero Toscani, Riccardo Giacconi (Premio Nobel)

toscani
toscani

#2 Berchet (Classico)

Giuliano Pisapia, Enrico Ruggeri, Miuccia Prada, Luchino Visconti, Gad Lerner, Don Luigi Giussani. 

ruggeri giovane
ruggeri giovane

#1 Parini (Classico)

Franca Valeri, Diana Bracco, Carlo Emilio Gadda, Alessandro Manzoni, Carlo Cattaneo, Dino Buzzati, Felice Cavallotti, Carlo Tenca.

franca valeri
franca valeri

#1 Manzoni (Classico)

Matteo Salvini, Enrico Mentana, Rossana Rossanda, Giorgio Ambrosoli, Rossana Rossanda, Rose Villain, Tito e Stefano Boeri.

#1 Leone XIII (Classico)

Mario Monti, Gabriele Albertini, Gabriele Salvatores, Luca Barbareschi, Luca Garavoglia, Piero Manzoni, Massimo Moratti, Bernardo Caprotti. 

barbareschi giovane
barbareschi giovane

#1 Beccaria (Classico)

Giuseppe Parini, Giovanni Berchet, Bruno Bozzetto, Sergio Romano, Ornella Vanoni, Andrea Brambilla (Zuzzurro), Achille Occhetto, Gabriele Salvatores. 

salvatores
salvatores

Menzione d’onore:

Molinari (Ist. Tecnico):  Alessandro Aleotti (J-ax)
Boccioni (Artistico): Federico Lucia (Fedez)
Cremona (Scientifico): Claudio Bisio
Liceo musicale G. Verdi: Malika Ayane
Einstein (Scientifico): Stefano Belisari (Elio)
Sant’Ambrogio (Classico): Silvo Berlusconi
Cattaneo (Geometri): Renato Pozzetto
Verri (Ragioneria): Ernesto Pellegrini
Galvani (Istituto Tecnico): Giuliano Palma

Salvini studente
Salvini studente

Continua la lettura con: In quali università milanesi hanno studiato le celebrità?

MILANO CITTA’ STATO

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I grattacieli del futuro in arrivo a Milano entro due anni

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Torre Faro A2A

Lo stop al “Salva Milano” e le inchieste hanno messo un freno allo sviluppo immobiliare. A questo si aggiungono singole situazioni problematiche, come la cancellazione della Torre Botanica. Restano quindi pochi, ma iconici, i grattacieli previsti in completamento nei prossimi anni. Vediamo quali sono.

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I grattacieli del futuro in arrivo entro due anni a Milano

2025

# I «portali» di Gioia 20 e 21: la nuova «Porta Nuova»

Gioia est e ovest

In Porta Nuova si sta avviando alla conclusione il cantiere de “I Portali”. Si tratta di due edifici situati in via Melchiorre Gioia 20 e 21, progettati dallo studio ACPV ARCHITECTS, che fungono da nuova porta d’ingresso al quartiere. La Torre Est si erge per 98 metri e si prepara ad accogliere la sede di Kpmg, mentre la Torre Ovest raggiunge i 64 metri, offrendo complessivamente circa 75.000 mq di superficie commerciale. 

Urbanfile – I Portali di Gioia

Un elemento distintivo è l’installazione, per la prima volta in Italia, di 12 ascensori TWIN prodotti da TK Elevator: ogni vano ospita due cabine indipendenti, ottimizzando lo spazio e migliorando l’efficienza del flusso di passeggeri. La conclusione dei lavori è prevista per il primo quadrimestre del 2025.

# Syre: la nuova torre di 70 metri in arrivo a San Siro al posto delle vecchie scuderie

Credits abitare.co – Syre

A San Siro lungo via Rospigliosi, nell’isolato compreso tra piazza Axum, via Capecelatro e via Pessano sull’area delle vecchie scuderie demolite nel 2020, è in fase avanzata la costruzione di un nuovo complesso residenziale di pregio. Il progetto sviluppato da Marco Piva per Axa IM e Redbric, dal nome Syre, prevede la costruzione di:

  • una torre alta 70 metri per 22 piani;
  • un edificio da otto per un totale di 120 appartamenti in vendita in edilizia libera, da bilocali fino a pentalocali;
  • un terzo dedicato ad affitti calmierati per un totale di 22.000 mq di superficie di nuova edificazione.

Abitare Co. si occupa della commercializzazione, con prezzi stimati intorno ai 6.500 euro al mq. Le immagini di Urbanfile mostrano lo stato dei cantieri a dicembre 2024. La consegna, inizialmente prevista per luglio 2025, potrebbe slittare tra fine anno e l’inizio del 2026.

Urbanfile – Syre

2026

# Torre Faro A2A sarà il primo grattacielo nel sud Milano, alto 145 metri per 28 piani: in ritardo sulla tabella di marcia, inaugurazione nella prima parte del 2026 

Torre Faro A2A

Torre Faro sarà la nuova sede milanese di A2A, la più grande multiutility italiana. L’edificio è stato pensato per raggruppare sotto un unico tetto gli svariati uffici sparsi sul territorio. L’originale “spaccatura” centrale a circa 60 metri d’altezza con giardini pensili è la caratteristica saliente del progetto: previsto inoltre l’uso di innovativi sistemi di efficienza energetica ed eco sostenibilità.

Fabio Marcomin – Cantiere Torre Faro da sud

L’altezza prevista è di 145 metri per 28 piani complessivi. L’edificazione vera e propria è partita all’inizio del 2024, con l’obiettivo di l’inaugurarlo per le Olimpiadi del 2026, o comunque entro la fine dello stesso anno, con il graduale ingresso dei 1.500 dipendenti dislocati oggi nelle varie sedi. 

Leggi anche: Un nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO sopra Milano

# M.I.C., la Torre Multiforme con un’altezza massima di 94,5 metri attesa per il 2026

Al posto del vecchio Hotel Michelangelo, che per cinquant’anni ha dominato con la sua mole rosso mattone il lato orientale della Stazione Centrale, sorgerà MI.C. su progetto dello studio Park Associati. L’Hotel Michelangelo è stato un’icona della storia di Milano, inaugurato sul finire degli anni Settanta con i suoi 17 piani e 306 camere, è stato dismesso nel 2020 e trasformato nel primo centro convalescenza Covid-19. 

Credits parkassociati – Mic dal basso

Il nuovo edificio si compone di due torri adiacenti, alte fino a 94,5 metri, che si sviluppano da un volume in cortina che lega il complesso al suo isolato. Il dinamismo è alla base del progetto e a sorprendere è proprio la facciata del nuovo edificio: sarà multiforme.

Urbanfile – Cantiere MIC

La demolizione dell’hotel è stata completata nel 2024. Come riportato da Urbanfile, all’inizio del 2025 iniziata l’attività di preparazione del basamento procede da settimane. La consegna è programmata tra la fine del 2026 e l’inizio del 2027.

Leggi anche: La NUOVA TORRE “MULTIFORME” in Stazione Centrale che cambia lo skyline milanese

Continua la lettura con: I 10 progetti più interessanti in arrivo a Milano entro le Olimpiadi 2026

FABIO MARCOMIN

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La movida romana: i 5 luoghi del divertimento e le idee per tornare la città della Dolce Vita

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Quando si parla di movida, Roma non è più in cima alle classifiche internazionali, posto che un tempo occupava. Ma nonostante questo, Roma è una città piena di giovani, soprattutto studenti universitari. Come si divertono oggi i giovani a Roma? Quali sono i luoghi più gettonati e come si potrebbe tornare agli anni d’oro della Dolce Vita o dell’Estate Romana? Scopriamolo Insieme.

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La movida romana: i 5 luoghi del divertimento e le idee per tornare la città della Dolce Vita

# Tra Trastevere e Ponte Milvio: i luoghi maggiormente frequentati oggi dai giovani internazionali

Credits: Vito Giaccari – Pexels

Che a Roma manchino i posti dove divertirsi non si può dire. Certo è che, data la sua grandezza, è difficile trovare un posto che centralizzi tutta la movida romana. Tra i luoghi che esercitano una maggiore attrattiva ci sono:

  • Trastevere, che con le strade strette e piene di locali, storici e non, offre occasioni continue di socializzazione e divertimento. Non è raro trovare qualcuno che, sfruttando il grande flusso di persone, esibisca la propria arte cantando, ballando o suonando.
  • Ponte Milvio, punto di riferimento soprattutto di ragazzi benestanti ed è tra i più importanti punti di aggregazione di tutta Roma Nord.
  • San Lorenzo, che tra i maggiori punti di forza ha la vicinanza con l’università, tutti i fine settimana si riempie di studenti, romani o fuorisede, che animano le strade e le piazze del quartiere.
  • Piazza Bologna, come San Lorenzo, sfrutta la vicinanza con l’università ma soprattutto il fatto che sia una zona piena di affitti per studenti la rende particolarmente popolata specialmente nei fine settimana.
  • Pigneto, negli ultimi anni ha guadagnato una certa popolarità grazie ai locali trendy e agli spazi culturali che offre.

Questi posti, tutti molto diversi tra loro, offrono tanti modi diversi per svagarsi. Ognuno di questi ha dei limiti però e sono spesso tutti dovuti al facile sovraffollamento, a volte alla compresenza di pedoni e macchine che rende caotico l’ambiente e, infine, alla presenza di elementi più agitati o pericolosi che rendono meno tranquilla la zona.

# Cosa manca oggi della Roma del passato?

Ph: ladolceitaclub – Instagram

Tra i luoghi che abbiamo elencato sinora c’è un grande assente che, in passato, ha reso Roma famosa in tutto il mondo. Stiamo parlando di Via Veneto, il teatro della Dolce Vita che Fellini ha saputo magistralmente raccontare. Sicuramente in passato la movida romana aveva un sapore diverso e i luoghi che animavano il divertimento romano erano meno caotici ma più esclusivi e sperimentali, conditi spesso con un mix di eleganza e innovazione che li proiettava in un’ottica internazionale. Forse si è persa l’eleganza e la capacità attrattiva, anche se un po’ si cerca goffamente di conservarla. Ma come si potrebbero rivitalizzare i luoghi della movida e dargli nuovamente una forza d’attrazione internazionale?

# Come rilanciare la capacità di divertimento dei romani in chiave internazionale

Per far tornare Roma un riferimento mondiale per il divertimento giovanile, si dovrebbero adottare alcune misure mirate. Si potrebbe, ad esempio, investire in eventi culturali e musicali di respiro internazionale, magari rilanciando l’Estate Romana in chiave moderna. Questo potrebbe attrarre turisti e, perché no, ravvivare l’interesse dei giovani.

Inoltre, visti i disagi elencati prima, bisognerebbe regolamentare meglio gli spazi della movida, distinguendo in maniera netta le aree pedonali ed efficientando i trasporti notturni, cosa che permetterebbe anche un rientro a casa più sicuro. Infine, sarebbe necessario promuovere i talenti locali – artisti, DJ, organizzatori – al fine di dare un’identità unica al modo di divertirsi dei romani, facendo emergere Roma rispetto alle altre capitali europee e riportandola al centro della scena globale.

Continua la lettura con: I 7 luoghi di Roma che dovrebbero avere la metropolitana

RAFFAELE PERGOLIZZI

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Il progetto di autostrada Londra – New York

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Amazing Maps Fb

Un’opera faraonica che attraverserebbe tre continenti. Per percorrerla tutta ci si impiegherebbe circa tre settimane, contando le dovute soste, per un totale di circa 220 ore di viaggio. Il percorso previsto e gli ostacoli da superare.

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Il progetto di autostrada Londra – New York

# Un tracciato di 20.150 km attraverso tre continenti

Amazing Maps Fb

Accanto al progetto dell’InterContinental Railway che prevedrebbe la costruzione di circa 8.850 chilometri di nuova ferrovia da New York a Parigi passando per la Russia, ne esiste uno altrettanto ambizioso: un’autostrada dalla Grande Mela a Londra. Stiamo parlando della Trans-Eurasian Belt Development (TEPR), presentata nel 2015 all’Accademia delle scienze di Mosca e promossa dal presidente delle ferrovie russe RZD, con una lunghezza di circa 20.150 km.

Leggi anche: PARIGI – NEW YORK in TRENO: non è FANTASCIENZA. Ecco come si potrebbe fare

# Un’autostrada transiberiana a quattro corsie, affiancata alla ferrovia, connessa a New York e Londra

Transiberiana

Il progetto prevede la costruzione di un’autostrada transiberiana a quattro corsie, via Mosca-Nome-Fairbanks, dato che verrebbe affiancata all’attuale ferrovia esistente. In questo modo verrebbe resa più semplice sia la realizzazione che la manutenzione dell’opera in condizioni estreme di freddo, disgelo e piogge. Il percorso proseguirebbe lungo l’Europa per arrivare fino alla capitale britannica da un lato e dall’altro fino a New York con primo approdo sul suolo americano in Alaska.

# Fino a 220 ore in viaggio

Credits bobtheskater-pixabay – Auto

Sono previste aree di servizio ogni 50 chilometri lungo il tragitto, per consentire agli autisti e ai passeggeri di fare sosta e rifornimento. Il viaggio infatti non sarebbe affatto una passeggiata di salute dato che, contando una velocità media di 100 km orari e dieci ore alla guida, si rimarrebbe in auto circa 220 ore nell’arco di tre settimane di viaggio.

# Un investimento stimato in 70 miliardi di euro solo per il tratto russo

Per questa opera faraonica era stato stimato nel 2015 un investimento pari a 50-70 miliardi di euro, che oggi sarebbe da rivedere al rialzo, solo per la porzione di tracciato in Russia. L’obiettivo di questo progetto è rilanciare il turismo in territori inaccessibili e anche l’apparato industriale della Siberia quale territorio ponte tra due continenti.

Leggi anche: Un TRENO SOTTOMARINO dalla Cina agli Usa: sarà il progetto del millennio?

# Gli ostacoli da superare

Enryonthecloud-wikipedia – Stretto di Bering

Per rendere possibile la costruzione di questa autostrada, tralasciando le risorse necessarie e i conflitti in corso, ci sono alcuni ostacoli da superare:

  • il superamento dello stretto di Bering, che ha una distanza minima di 80 km, per gran parte dell’anno ostruito da blocchi di ghiaccio. La soluzione potrebbe essere una galleria subacquea;
  • l’assenza di un collegamento stradale tra la città americana affacciata sullo stretto e la rete stradale con il resto della Nazione. Il progetto di estendere la Highway 2 da questa all’ultima località collegata alle strade americane e canadesi, Fairbanks, prevede un costo di 2,7 miliardi di dollari per 800 km di percorso. Ritenuto ad oggi troppo costoso, anche dall’autorità locali per la successiva manutenzione, e ostacolato dagli ambientalisti.

Continua la lettura con: L’AUTOSTRADA SILENZIOSA e SOTTOTERRA a nord di Milano

FABIO MARCOMIN

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«Sarebbe opportuno aggiungere in Piazzale Loreto un cippo…»

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Buonasera, 

io abito a Roma, ma a Milano ci ho vissuto per alcuni mesi. Poiché ho letto che è iniziata l’opera di rifacimento del piazzale Loretociò che state facendo lo trovo molto bello, speriamo anche funzionale alla mobilità.

Mi sia consentito di farvi notare che sarebbe opportuno aggiungere un cippo, una targa, qualcosa,  che attesti il luogo in cui fu esposto il cadavere di Mussolini. Una scritta molto breve: qui il 29 aprile 1945 venne appeso per i piedi Mussolini.

Stop. Nessuna firma. Sarebbe anche un modo di porre una pietra sul passato e di chiudere con questa storia, che ogni anno avvelena l’atmosfera e gli animi.
 
Per il resto, avanti, il progresso non si ferma!
 
Saluti e tanti auguri 
 
ANDREA
 

________________________________

Un cippo scottante. 
 
 
 
IL POSTINO
 
Vuoi segnalare qualcosa, fare una domanda, sfogare la tua creatività o la tua disperazione? Manda una mail a info@milanocittastato.it (Oggetto: I fatti nostri). 

Continua la lettura con: «In occasione delle partite a San Siro non si potrebbe…»

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La foto del giorno: dove siamo?

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Ph. @milanographies IG

La foto del giorno: oggi siamo al Parco Nord

Ph. @milanographies

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Continua la lettura con: La foto del Giorno (20 marzo)

MILANO CITTA’ STATO

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La prima volta che hai provato a mettere il Telepass sullo scooter

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Apre a Milano il parco termale urbano più grande d’Italia

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demontel IG

Ci siamo. Inaugura il maxi centro termale dove un tempo c’erano le splendide scuderie Liberty in zona San Siro. Vasche, docce, saune, aree umidi e trattamenti. C’è persino una splendida terrazza dove potersi sedere a mangiare. Scopriamo tutto quello che ha da offrire e quanto costa trascorrere una giornata al suo interno.

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Apre a Milano il parco termale urbano più grande d’Italia

# Le storiche scuderie De Montel diventano un centro termale

Credits alesabi54 IG – Scuderie de Montel

Milano avrà presto il suo primo grande centro termale, sorto dove un tempo correvano i cavalli. A differenza delle terme di Porta Romana, qui l’acqua proviene dall’unica sorgente termale della città, situata a 396 metri di profondità, oligominerale e riconosciuta per le sue proprietà terapeutiche. Questa fonte, ripristinata nel 2007, ha ispirato la riqualificazione del complesso Liberty delle ex scuderie De Montel, realizzate nel 1921 su progetto di Vietti Violi. Situato in zona San Siro, tra via Achille e via Fetonte, il sito si trasforma ora in un’oasi di benessere con saune, hammam, bagno turco e massaggi.

# Inaugurazione il primo aprile

Terrazza de Montel

Dopo l’annuncio del dicembre 2024, è seguito il lancio del sito ufficiale demontel.it e l’annuncio dell’apertura delle terme De Montel. La data da segnalare sul calendario è il 1 aprile 2025. Con i suoi 16.000 mq, di cui 6.000 al coperto e 10.000 tra corte e aree verdi, è il più grande parco termale urbano d’Italia. La gestione è affidata al gruppo Terme & SPA Italia, lo stesso delle Terme di Saturnia, che mette a disposizione prodotti estetici e personale formato direttamente dagli esperti della storica struttura toscana.

# Preservate le architetture originarie

Le cuspidi, i pennacchi, la trabeazione, le modanature e gli abbaini sono stati restaurati, mentre quelli andati distrutti sono stati integralmente ricostruiti usando il materiale originale compreso un legante d’impasto recuperato a Grenoble, lo stesso degli abbaini della Galleria Vittorio Emanuele di Milano. 

# Cosa offre il centro termale

I numeri del parco:

  • Spazi interni: 5.450 mq
  • Spazi esterni: 10.000 mq, con 8.000 mq di parco
  • 10 vasche termali
  • 16 sale massaggi
  • 9 aree relax
  • 4 saune e 1 bagno di vapore
  • 1 hammam
  • 3 punti ristoro (ristorante bistrot, caffetteria, garden bar)
  • 3500 nuovi alberi piantati

# Le piscine principali: della Sorgente e dell’Eclisse

Due le piscine protagoniste:

  • Piscina della Sorgente (34°): all’aperto, abbracciata dall’edificio delle Terme e formata da due vasche simmetriche attrezzate con chaises longue e getti idromassaggio;
  • Piscina dell’Eclisse (34°): infinity pool esterna, immersa nel verde, con un percorso di idromassaggi completo.

# Le altre vasche

  • Vasca della Pioggia: 34°, con una pioggia leggera dal soffitto.
  • Vasca Velo d’Acqua: massaggio naturale intenso.
  • Vasca della Leggerezza: stimola la circolazione.
  • Vasche del Freddo e le docce svedesi: 22°, per riequilibrare la temperatura, DON piccole vasche circolari di reazione 
  • Vasca della Sospensione: 38°, effetto zero-gravity in acqua ipersalina.
  • Vasca del Refrigerio: 22°, per nuotare e rilassarsi.

# Saune e aree umide

Tra le saune e le zone umide troviamo:

  • Sauna dei Rituali: temperatura di 80-90° e umidità del 10-20%, con una grande vetrata sulla corte.
  • Sauna dei Cristalli: cubo di vetro con pavimento riscaldato, con temperatura di 60-90° e umidità 0%;
  • Sauna del Respiro: 40-50°, con profumi di legno alpino grazie al rivestimento di pino cembro e all’azione dei suoi olii essenziali;
  • Banja Russa: energizzante e detossinante, con temperatura di 80-90° e umidità del 10-20%;
  • Bagno di Vapore e Hammam: 40-45°, umidità al 98%.
  • Tepidarium Salino: 45°, con pavimento di sale.

# I prezzi di giornate nella Spa e trattamenti

demontel.it – Home terme

Le prenotazioni sono aperte, direttamente sul sito ufficiale, per aprile, maggio e giugno 2025. I prezzi, a partire da 60 euro, variano in base alla durata e al giorno della settimana.

Gli orari:

  • Da lunedì a giovedì dalle 8:30 alle 23:00
  • Venerdì e Sabato  dalle 8:30 alle 24:00
  • Domenica  dalle 8:00 alle 23:00
  • Ponti festivi dalle 8:00 alle 24:00

 Da lunedì a venerdì

  • SPA Time Relax 3 ore – Valido per ingressi compresi tra le 12:00 e le 13:00
    60 euro
  •  SPA Time Relax 5 ore a 79 euro
    79€
  • SPA Time Relax 8 ore a 89 euro

Sono poi disponibili trattamenti per corpo e viso che vanno dai 70 ai 210 euro.

# Si può mangiare seduti in una terrazza vista parco

demontel.it – Terrazza

Nel centro è possibile anche mangiare nel ristorante bistrot o nel garden bar, con una capienza di 700 persone, dove sono proposti piatti salutari, anche vegetariani e vegani dalla colazione alla cena passando per l’aperitivo. Il pranzo a buffet costa 39 euro a persona. 

Continua la lettura con: La Spa in un castello millenario a meno di un’ora da Milano

FABIO MARCOMIN

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A Milano 6 case su 10 vanno riqualificate entro pochi anni

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Credits Andrea Cherchi - Vista dall'alto di Milano

La nuova direttiva europea impone obiettivi ambiziosi, mentre i costi e le tempistiche preoccupano cittadini e investitori italiani: la strada è tutta in salita. Milano, con il suo vasto patrimonio immobiliare, si trova di fronte a una sfida cruciale.

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A Milano 6 case su 10 vanno riqualificate entro pochi anni

# La direttiva sull’efficienza energetica europea “Casa Green”

Giovanni Fanelli FB – Casa pastello

La direttiva europea “Casa Green” ha come obiettivo principale quello di migliorare l’efficienza energetica degli edifici residenziali, riducendo le emissioni di CO2 e i consumi energetici. Entro il 2030, tutti gli immobili devono almeno raggiungere la classe energetica E, mentre entro il 2033 è previsto l’adeguamento alla classe D. Per rispettare queste scadenze, si punta su soluzioni tecnologiche e materiali eco-compatibili, promuovendo al contempo incentivi per agevolare la transizione. Tuttavia, l’applicazione concreta della direttiva in Italia, e in particolare a Milano, solleva diverse problematiche legate ai costi di riqualificazione e agli impatti sul mercato immobiliare. 

# Entro il 2023 il 60% del patrimonio immobiliare deve essere riqualificato

Credits Andrea Cherchi – Vista dall’alto di Milano

Il problema di fondo per Milano è che il 60% del patrimonio immobiliare necessita di interventi di riqualificazione per conformarsi agli standard europei. Lo rivela un’analisi condotta nel 2024 dalla piattaforma Casavo. Nello specifico, il 25% degli immobili rientra nella classe G, la più bassa, mentre il 19% è in classe F. Questi edifici richiedono lavori urgenti, entro il 2030, come il miglioramento dell’isolamento termico, l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti e la transizione verso fonti energetiche rinnovabili. Le abitazioni in classe E, da rinnovare e portare almeno in classe superiore entro il 2033, rappresentano il 16%, mentre quelle in classe D il 14%.

# Il 73% degli italiani è preoccupato dai costi di ristrutturazione, il 68% teme una svalutazione degli immobili

Casavo – Sondaggio direttiva Casa green

Le reazioni degli italiani rispetto alla direttiva “Casa Green” sono contrastanti, sempre secondo una ricerca di Casavo. Da un lato, il 64% vede la normativa come un’opportunità per ammodernare il patrimonio immobiliare, migliorando la qualità della vita e riducendo i consumi. Dall’altro, la questione economica preoccupa la maggior parte dei cittadini. Il 73% teme un aumento dei costi di ristrutturazione, mentre il 68% prevede una forte svalutazione delle abitazioni con una bassa classe energetica. Inoltre, il 56% degli intervistati considera gli investimenti iniziali troppo onerosi, seguiti da difficoltà burocratiche e dalla carenza di incentivi governativi. Il rischio per Milano, dato l’enorme patrimonio immobiliare da riqualificare, di vedere nei prossimi anni un crollo del mercato senza precedenti. In Italia è infatti obbligatorio per i proprietari a fornire un Attestato di Prestazione Energetica (APE) aggiornato prima di affittare un immobile e non è escluso, nel prossimo futuro, che solo quelle rispondenti ai requisiti europei possa essere messe in locazione.

Continua la lettura con: Milano, la città delle case vuote

FABIO MARCOMIN

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Le 7 cose che fanno più arrabbiare a Milano

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Ph. @milanobiz IG

Nel giorno dello sciopero ci vuole un sondaggio: «Qual è il disservizio che ti ha fatto più arrabbiare a Milano?». Questi i risultati. 

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Le 7 cose che fanno più arrabbiare a Milano

#7 Le ciclabili

Urbanfile – Ciclabile Buenos Aires

Fanno arrabbiare gli automobilisti costretti a incolonnarsi su una corsia sola per lasciare metà carreggiata libera a piste deserte. Ma non solo loro: anche i ciclisti lamentano la scarsa manutenzione o il tracciamento approssimativo che porta a svolte, incroci o interruzioni molto pericolose. Spesso sono più motivate dal pregiudizio ideologico che da reale senso pratico. Questo fa arrabbiare di più. 

#6 La carenza di taxi

Taxi

Altro problema irrisolto da decenni. Il servizio taxi è un po’ come i soldi dati dalle banche: ce ne sono tanti quando servono poco, spariscono quando sono più utili.  

#5 L’asfalto


FOTO ROBY BETTOLINI – MALTEMPO MILANO-BUCHE APERTASI SULL ASFALTO IN VIALE JENNER E VIALE ELIA. – fotografo: ROBY BETTOLINI

Lamentela che unisce tutti: automobilisti, ciclisti, pedoni. Lo stato delle strade che alle prime gocce di pioggia si trasformano in gruviera. Non solo: c’è anche il pavé mal tenuto e gli smottamenti provocati dai binari. 

#4 Trenord

Credits: ilsussidiario.net
Trenord

Trenord. Basta la parola. Per molti il solo nome è sinonimo di disservizio. Ritardi, carenze, corse soppresse, ognuno può associare il problema più rilevante. Molti invocano che si dovrebbe finirla con questa frattura tra ATM e Trenord: entrambi servono lo stesso territorio, nell’area di Milano, ma sono incapaci di qualunque forma di integrazione. 

#3 Circolare (e parcheggiare) in auto

Credits: milano.corriere.it
Traffico a Milano

Già sta diventando sempre più difficile entrare a Milano per chi arriva da fuori. Non solo: una volta dentro tra telecamere e ciclabili la pressione dell’automobilista sfonda quota 200. E non è finita: quando arriva il momento di voler lasciare l’auto, spesso ci si trova davanti a una mission impossibile. E molto dispendiosa. 

#2 Gli scioperi ATM

Nuove pensiline ATM

L’appuntamento fisso del venerdì. Nella Milano che tra ZTL e parcheggi off limits punta tutto sui mezzi pubblici, nei giorni di sciopero si rimane letteralmente a piedi. C’è chi dice che è peggio di un lockdown e chi suggerisce una soluzione elementare: almeno quando c’è lo sciopero sospendere Area B, Area C e rendere liberi i parcheggi. 

#1 Il sindaco

Credits: milanpost.info – Beppe Sala

Ma come causa di arrabbiatura stravince il primo cittadino. Non è una sorpresa. La carica si presta a diventare il bersaglio di ogni tipo di malessere. Molte le motivazioni sollevate dai cittadini, tra cui emergono: l’ “ossessione” di voler trasformare la città una città solo per ciclisti, il fervore ideologico, un certo strabismo che lo porterebbe ad interessarsi di più ai grandi gruppi che ai singoli cittadini o piccoli commercianti. 

Continua la lettura con: Le 7 funivie di ATM 

MILANO CITTA’ STATO

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