Home Blog Pagina 459

Gli INCENTIVI più CURIOSI del mondo per convincere le persone a VACCINARSI

0
Credits: france24.com

In molti paesi del mondo prosegue la campagna vaccinale. E diversi governi hanno elaborato incentivi per convincere le persone a vaccinarsi. Vediamo quali sono quelli più bizzarri. 

Gli INCENTIVI più CURIOSI del mondo per convincere le persone a VACCINARSI

# Uova e gelati in Cina

Credits: france24.comPartiamo dalla Cina, il paese che per primo ha vissuto la sfida contro la pandemia. La popolazione non sembra sentire l’urgenza di farsi inoculare il vaccino e non è in vigore nessun obbligo a livello nazionale. Tuttavia, alcune amministrazioni locali stanno cercando di invogliare le persone. In alcune zone, come la periferia di Pechino, vengono regalate scatole di uova agli over 60 dopo la seconda dose, in altre viene offerto un buono per un gelato gratuito, buoni sconto per lo shopping oppure altri beni materiali come tessuti o farina.

# Ravioli in omaggio

In Giappone ha un motivo in più per cui preoccuparsi: le Olimpiadi. A soli due mesi dalle Olimpiadi di Tokyo, che sono tutt’ora in bilico, nel paese del Sol Levante al momento meno dell’1% della popolazione risulta vaccinata (dati ufficiali). Questo per una cultura diffusa di diffidenza per i vaccini nata quando negli anni settanta ci sono stati dei movimenti di opinione contrari generati da una serie di decessi inaspettati in bambini vaccinati.

Un tentativo per vincere questa riluttanza è arrivato dal ministro per la campagna vaccinale, Taro Kono, che ha proposto di regalare i gyoza a chi deciderà di farsi somministrare una dose. I gyoza sono i tipici ravioli ripieni di carne, cipollotti, zenzero, aglio e cotti al vapore. Nonostante siano molto amati dai giapponesi, sembra però che l’idea non stia riscontrando grande successo.

# India: frullatori e sconti per riparare l’auto 

In India si sta vivendo una situazione molto difficile, a causa della nuova variante del virus, anche se il paese rimane il primo produttore di vaccini al mondo. Dunque, c’è un estremo bisogno di sensibilizzare la popolazione all’importanza della copertura, anche con dei piccoli doni. Alcuni orafi si sono offerti per offrire forcine d’oro alle donne, mentre per gli uomini sono previsti frullatori a immersione. Altre località hanno optato per i classici sconti, anche sulle riparazioni delle auto, oppure snack e dolci come omaggio.

# Negli USA c’è chi offre la cannabis

Credits: repubblica.it

Gli Stati Uniti d’America sono tra le nazioni che sono riuscite a procedere più speditamente nella campagna vaccinale. Tuttavia, nel paese non mancano gli scettici, così alcune città e autorità locali si ingegnano, ognuna a modo suo, per raggiungere la tanto agognata immunità di gregge. I doni variano in base allo stato in cui ci troviamo: in New Jersey viene donata una birra a tutti i vaccinati con più di 21 anni, a New York è previsto un biglietto gratuito per una partita di baseball, in California ci sono incentivi in denaro e sconti dedicati agli sport acquatici, mentre in varie altre città si è arrivati a regalare persino la cannabis.

Leggi anche: A New York vaccino Covid gratis a tutti i turisti

# In Messico il ballo dei vaccinato

Spostandoci a sud del continente, troviamo anche il Messico con una proposta molto singolare. L’incentivo è una vera e propria esperienza collettiva: la possibilità, per i vaccinati, di ballare tutti insieme sulle note di una banda che suonava musica dal vivo. Un evento che sicuramente ha risollevato gli animi di molti che, da tempo, non vivevano momenti di socialità.

Fonte: agi.it

Continua a leggere con: Ryanair dice NO ai passaporti vaccinali

MATTEO GUARDABASSI

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

🛑 Riapre a Milano il MUSEO INTERATTIVO del CINEMA: cosa lo rende speciale e dove si trova

0
Credits: @cinetecamilano Esperienza virtuale MIC

Umberto Eco ha detto che “il cinema è un alto artificio che mira a costruire realtà alternative alla vita vera, che gli provvede solo il materiale grezzo.” Il cinema è un arte che nasce dall’immaginazione di grandi, offre riflessioni e allo stesso tempo diverte. Poche sono le persone che non amano il cinema e forse è impossibile trovare chi, in generale, non guardi film. A Milano esiste un’occasione unica per vivere il cinema in modo interattivo negli spazi di quelli che un tempo erano la “cinecittà” di Milano. 

Riapre a Milano il MUSEO INTERATTIVO del CINEMA: cosa lo rende speciale e dove si trova

In Italia abbiamo il Museo Nazionale del Cinema di Torino che celebra questa grande arte, ma non solo. Infatti sabato 8 maggio riapre il MIC, museo interattivo del cinema. Ma dov’è e cosa si trova al suo interno?

# Il MIC riapre con nuovi spazi espositivi

Credits: lastampa.it
Cineteca Milano

A 10 anni dall’inaugurazione la Cineteca Milano MIC riapre, ma con un allestimento rinnovato e uno spazio espositivo ampliato. Il museo di Milano ha voluto avvicinarsi maggiormente al mondo del cinema e del suo linguaggio, che sono in continuo cambiamento, e lo fa rendendo la sua offerta ancora più interattiva. Sabato 8 maggio riaprirà, infatti, con 6 nuovi spazi, che si aggiungono a quelli già esistenti, e nuove postazioni dedicate ai videogames. Cosa accomuna cinema e gaming? La creatività e il MIC vuole porre in relazione l’immaginario, le competenze professionali e i linguaggi di entrambi.

L’obiettivo del MIC è quello di creare un dialogo tra il cinema e le nuove tecnologie, concentrandosi sull’esperienza del visitatore. Il Museo ora ha molti più spazi per farlo: si estende su 1250 metri quadrati distribuiti su 3 livelli, più una sala cinema da 85 posti e una terrazza per le proiezioni e gli eventi esterni.

Leggi anche: Istituto Luce Cinecittà: che cos’è e come opera nel cinema italiano

# Le esperienze che offre

Credits: milanopost.info
MIC

Il piano terra della Cineteca di Milano è interamente dedicato a ciò che unisce il cinema alla fotografia: si racconta il “falso movimento” e il rapporto complesso tra immagine fissa e non. Viene narrata la storia della macchina fotografica con l’esposizione dalla più antica della collezione del MIC fino ai telefoni cellulari e alle loro mille funzioni.

Il primo piano è invece quello più apprezzato dai giovani, forse anche grazie all’effetto che crea il gioco di luci e colori. All’interno si trova una sala doppiaggio ed effetti sonori, una sala musica, un’area virtual reality e una dedicata interamente ai videogames.

La vera novità della Cineteca di Milano sta però nel nuovo spazio dedicato ad esposizioni temporanee. Dall’8 maggio il museo ospiterà “E.T The Fall”: una mostra che partendo dalla pellicola E.T l’extraterrestre, racconta gli inizi e il fallimento del videogioco.

 

Fonti: metronews.it

Continua la lettura con: Riaprono i musei: le NUOVE MOSTRE in arrivo a Milano

BEATRICE BARAZZETTI

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi contenuti e idee di altri senza citare la fonte.

 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

 

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Il paradiso per sole donne: l’ISOLA dove i MASCHI NON possono ENTRARE

0
Credits: nonsoloturisti.it SuperShe Island

Qualche giorno di pace e tranquillità per le donne è essenziale; una o due volte al mese dove nessuno le stressa e possono prendersi giorni di libertà e relax. La soluzione perfetta per questo desiderio che tutte le ragazze hanno è SuperShe, un’isola dove, non solo si possono trascorrere giorni tranquilli, ma soprattutto dove gli uomini non possono entrare.

Il paradiso per sole donne: l’ISOLA dove i MASCHI NON possono ENTRARE

# Uomini: vietato l’accesso

Credits: meteoweb.eu
SuperShe Island

SuperShe è un’isola che si estende per poco più di 3 ettari al largo della costa di Helsinki, in Finlandia. L’idea di un rifugio per sole donne è venuta a un’imprenditrice americana, Kristina Roth, che voleva creare un luogo dove le donne potessero rilassarsi, lontane dal caos e da ogni distrazione.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, l’ideatrice di SuperShe non odia gli uomini e non è vero che non li vorrebbe accanto, ma crede che le donne abbiano bisogno di un posto dove poter meditare e pensare al loro solo benessere. L’imprenditrice sostiene anche che la psiche femminile sia particolarmente influenzata dalla presenza degli uomini ed è questo un altro motivo per cui agli uomini è vietato entrare nell’isola.

Leggi anche: Nei CdA italiani le donne sono il 38%

# Un’oasi di tranquillità

Credits: supershe.com
SuperShe Island

All’interno di SuperShe Island si può fare yoga, meditazione, escursionismo, kayak e c’è una spa, ma non solo. È un luogo dove potersi divertire e vivere una vacanza circondate da sole donne; come dice l’imprenditrice Kristina Roth SuperShe è un modo “per unire tutte le donne toste del mondo” in un posto dove stare insieme, rilassarsi e ritrovarsi.

E quando si dice che agli uomini è vietato l’accesso è proprio così. Sono donne anche chi lavora lì per offrire tutti comfort alle ospiti e gli unici fortunati ad essere entrati nella SuperShe Island sono stati due tecnici della linea elettrica e delle condotte idriche nel 2017. L’isola, infatti, che si può tranquillamente definire resort, è stata aperta solo nel 2018.

# Un’idea che piace: il prossimo progetto nei Caraibi

Un soggiorno all’isola-hotel SuperShe non è però particolarmente economico, anzi sembrerebbe che per una settimana costi 5mila euro. Tuttavia, l’idea di un paradiso terrestre per sole donne piace e anche molto. A soli 3 anni dall’apertura di quella in Finlandia, Kristina Roth sta progettando di creare una nuova SuperShe in un’isola dei Caraibi dell’arcipelago di Turks e Caicos.

Continua la lettura con: Il mistero dell’ISOLA che si SPOSTA per il VENTO

BEATRICE BARAZZETTI

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi contenuti e idee di altri senza citare la fonte.

 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

 

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Lo specchio deformato

0

L’immagine degli italiani è abbinata a stereotipi. A ben guardare si tratta di stereotipi spesso lontani dalla verità. 

All’estero ogni italiano è considerato un mafioso che lavora in pizzeria e suona il mandolino. In perenne ritardo, inaffidabile, anarchico e un mezzo delinquente. Poi si scopre che quelli che lavorano con più impegno sono proprio i nostri connazionali e, anche se gli stranieri non ci credono, sono pochi gli italiani che possono vantare frequentazioni con la criminalità organizzata.

Le stesse statistiche mostrano come il tasso di criminalità in Italia è inferiore rispetto a quello della maggioranza dei paesi europei, compresi quelli che hanno un’immagine completamente opposta.  

La cosa bizzarra è che alcuni di questi stereotipi sono validati anche dagli italiani stessi. Un esempio è quello del luogo comune dell’italiano indisciplinato, anarchico, un delinquente che non rispetta le regole.

Quest’anno di emergenza ha mostrato con evidenza che non è così.
Chiunque abbia avuto esperienze all’estero nell’ultimo anno ha potuto constatare che in nessun luogo c’è stata un’osservanza così rigida alle regole anti Covid come si è avuta in Italia. 

Una prova sperimentale sono gli studi che hanno rilevato la mobilità dei cittadini durante il primo lockdown: Milano è risultata la città al mondo in cui nei mesi di chiusura totale le persone si sono mosse di meno. (qui lo studio)

Lo stesso vale per le mascherine. Anche se ufficialmente la normativa le imponga all’aperto solo nel caso in cui non si possa garantire il distanziamento con gli altri basta circolare nelle nostre strade per vedere quanto la stragrande maggioranza dei cittadini non solo rispetta questa regola ma addirittura va oltre indossandola sempre e facendola indossare anche agli altri.

In ogni nazione si rilevano fenomeni di ribellione e di proteste di massa nelle piazze, ma in Italia non è mai avvenuto niente di serio.

Tutti i dati sperimentali mostrano che siamo un popolo molto ubbidiente, rispettoso delle regole e timoroso dell’autorità.

Eppure non solo all’estero pensano il contrario ma gli italiani stessi anche di fronte l’evidenza continuano a ritenere l’indisciplina dei loro connazionali come un dogma, che è alla base dei pessimi risultati sanitari ottenuti dalle misure adottate e che costituisce una eccezione rispetto al senso di legalità diffuso negli altri paesi.

È come se ci fosse uno specchio deforme, in cui l’immagine degli italiani viene distorta e percepita diversamente da quello che avviene nella realtà. Forse si tratta di una questione culturale, forse si tratta anche di un problema di auto coscienza individuale.

Se fossimo capaci di guardare la realtà per quello che è, e non per quello che viene veicolata, potremmo affrontare con più obiettività e fiducia i problemi reali che incontriamo individualmente e come popolo.

Continua la lettura con: “non sono stato io”

MILANO CITTA’ STATO 

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi contenuti e idee di altri senza citare la fonte.

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

Il MISTERO dei misteri: ma quando sarà INAUGURATO il PRIMO TRATTO della M4?

0
Treno M4

Dopo i primi rinvii è sceso un velo di silenzio sulla data dell’inaugurazione della linea blu. Cosa sta succedendo? 

Il MISTERO dei misteri: ma quando sarà INAUGURATO il PRIMO TRATTO della M4?

# Nel primo cronoprogramma ufficiale l’apertura della mini-tratta Linate-Stazione Forlanini era previsto a gennaio 2021

Credits: Urbanfile – M4 Linate – Forlanini Fs

A fine 2019 il Sindaco Sala aveva annunciato il cronoprogramma ufficiale per l’inaugurazione della prima tratta della linea blu da Linate a Stazione Forlanini a gennaio 2021 e a seguire le altre tratte fino al al 2023. Questa la dichiarazione durante un sopralluogo al capolinea di Linate: “Come tutte le opere, ci sono stati problemi nella fase iniziale, e noi li abbiamo avuti. Ma da quando abbiamo rifatto il cronoprogramma, esattamente un anno fa, siamo più che allineati. Stanno veramente volando e questo mi porta a confermare il timing: prima della fine del mio mandato ci sarà l’apertura Linate-Forlanini, che è un tratto breve, ma permetterà il collegamento con la ferrovia”

# Lo slittamento ad Aprile “causa pandemia”

Credits: wiikipedia.org

Come dichiarato dall’assessore ai trasporti Marco Granelli a fine marzo, a causa della pandemia, l’apertura della tratta di 3 fermate sarebbe slittata di 3 mesi insieme a tutto il resto della linea: “i lavori sono sostanzialmente terminati e ora sono in corso le attività necessarie per avere le autorizzazioni, dalla data del 31 gennaio, inizialmente annunciata, con i tre mesi di ritardo dovuti al Covid, si andrà al 30 aprileSulla partenza effettiva del servizioattendiamo di capire gli scenari pandemici, soprattutto in relazione al sistema dei trasporti e al traffico aereo di Linate“. La data di Aprile però è passata senza che sia successo nulla, anche a causa i dei mancati nulla osta da parte del Ministero dei Trasporti, perché è ancora mancante la figura preposta alla relativa autorizzazione finale.

# Ipotesi di nuova data 31 maggio 2021?

Credits: Luigi Costanzo Fb – Banchina metro 4 Linate

Il problema burocratico dei nulla osta, anche se dovesse essere risolto in tempi brevi, non è però l’unico che sta prorogando di continuo l’apertura della nuova linea. La giunta infatti sta riflettendo sulla sostenibilità economica dell’inaugurazione della mini-tratta, vista la scarsa affluenza di passeggeri provenienti o diretti all’aeroporto di Linate, a causa dei pochi voli dovuti alla pandemia, e di quelli che potrebbero usare una linea di sole 3 fermate che incrocia solo il passante a Forlanini.

Tra le date che circolano in rete quella del 31 maggio sembra la più quotata, ma nessuna notizia ufficiale è trapelata dall’amministrazione comunale o da Atm. Come è possibile che sia tutto avvolto nel mistero? Tra i più maliziosi circola il sospetto: non è che il rinvio dell’inaugurazione segue il rinvio delle elezioni a ottobre?

Continua la lettura con: M4 BLOCCATA: manca il nulla osta per la MINITRATTA

FABIO MARCOMIN

Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🛑 ALBERTINI rinuncia alla corsa a SINDACO

0
Credits: mitomorrow -Gabriele Albertini

Gabriele Albertini ha deciso di rinunciare alla corsa a sindaco di Milano alle prossime elezioni amministrative.

Lo ha annunciato con una lettera al quotidiano “Libero”. L’ex sindaco spiega così la sua decisione: “Grazie per l’affetto ma resto in famiglia”. 

🛑 ALBERTINI rinuncia alla corsa a SINDACO

“Alcuni sondaggi mi avevano inaspettatamente indicato come valido antagonista del sindaco uscente” comincia così la lettera che Gabriele Albertini ha affidato alle colonne di Libero per spiegare la motivazione del suo ritiro. L’articolo in prima pagina è intitolato “Grazie per l’affetto, ma resto in famiglia”. Accanto, Vittorio Feltri esprime il suo rammarico: “La tua rinuncia è il funerale di Milano”.

Albertini ringrazia Salvini che, “nel propormi, ha superato le tante divergenze politiche da che ci conosciamo, 24 anni”. “Gli avevo fatto presente le mie contrarietà di carattere personale e familiare ad accettare il gravoso lavoro. Avrei rivissuto, da carnefice e da vittima, quella nuova fattispecie di reato: ‘il sequestro di persona del consenziente‘ (come avevo definito la vita del sindaco di Milano), e una sicura crisi coniugale, essendo mia moglie contrarissima, oltre a ridurre considerevolmente il mio reddito”.

 “Se fossi stato eletto – rivela Albertini – ecco il mio primo atto di sindaco di Milano: chiedere a Beppe Sala di entrare nella Giunta municipale come vicesindaco, magari accompagnato da alcuni assessori suggeriti da lui e ho dalle forze politiche responsabili che lo sostengono.

 “In altre circostanze non avrei mai pensato a un progetto così insolito così inconcepibile perfino farneticante. Ma viviamo tempi molto particolari e gravi. Dopo l’inverno della pandemia, ecco questa primavera in cui vogliamo tornare vivi per vedere risorgere Milano, anche distribuendo in sintonia con il Governo la quota di Investimento del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza destinato alla nostra città”.

Leggi anche: Turco, Comelli e i big al bivio: le manovre nel centrosinistra di Milano

MILANO CITTA’ STATO 

Nelle RSA gli ANZIANI ancora SENZA VISITA. L’appello dei familiari

0
Credits: cislpiemonte.it

Gli anziani delle RSA continuano a non poter ricevere visite dai propri cari anche se sono vaccinati. Il nuovo appello dei familiari, dopo quello rimasto inascoltato a ottobre dello scorso anno rivolto al Ministro della Sanità e a Regione Lombardia. Ecco la drammatica situazione in cui pare potrebbe aprirsi uno spiraglio.

Nelle RSA gli ANZIANI ancora SENZA VISITA. L’appello dei familiari

# Dal 2020 i familiari non possono abbracciare i propri cari ospitati nelle case di riposo

“Da fine Febbraio 2020 i nostri cari, ospiti di RSA-RSD, vivevano in una bolla che idealmente li stava proteggendo dal tanto temuto Covid 19. A novembre volevamo riabbracciarli in sicurezza e nessuno ci ha ascoltati. Tutt’oggi i nostri cari vivono in quella stessa bolla che, oltre a non averli mai protetti dal famigerato Covid 19, li ha isolati completamente dal mondo esterno e dagli affetti. La cronaca degli ultimi 15 mesi ci ha raccontato che sono centinaia le persone che, nonostante vivessero nell’isolamento più totale, sono stati contagiate e hanno perso la vita all’interno delle strutture che avrebbero dovuto proteggerle. Percentuali da brivido ci hanno raccontato come il virus sia entrato a prepotenza in tali strutture, a volte veicolato da scelte scellerate, a volte veicolato da ignari operatori. Chi non è deceduto è comunque stato contagiato. Chi è sopravvissuto ora è anche vaccinato.”

# Da Febbraio 2020 i contatti tra ospiti e parenti solo tramite interfono

credits: ilmessaggero.it

Da Febbraio 2020 solo gli operatori possono accedere alle strutture, parenti, amici, conoscenti, sono esclusi, obbligati a visite sporadiche, ridotti a contatti attraverso interfono stando all’esterno della struttura […] sulla strada o nei cortili […] dietro un vetro fumé chiuso ermeticamente. Siamo ridotti a elemosinare colloqui, videochiamate (ove possibili), i regali devono essere ispezionati, sanificati, quarantenati. […] Mai un colloquio intimo, tutto raccontato a tutti tramite altoparlanti e interfoni, mai la possibilità di una confidenza, senza che la stessa possa essere ascoltata da chiunque. Si parla di riaperture, di vaccini per tutti, di vacanze, di coprifuoco, e non si capisce perché persone che non hanno mai potuto violare alcuna restrizione, che non sono sottoposte a carcerazione non possano tornare a incontrare i loro cari, uscire per una visita medica senza poi essere messi in isolamento per dieci giorni […].

Leggi anche: Covid-19, le pagelle ai virologi italiani

# Il nuovo appello e la petizione su Change.org

Credits: Andrea Cherchi – Anziana alla finestra

Il nuovo appello e la petizione di un’associazione di familiari: “Si parla di persone che mentre noi stavamo allegramente in vacanza, durante l’estate 2020, quella del liberi tutti, hanno passato interminabili giornate all’interno di strutture che, nella maggior parte dei casi, per eccesso di cautela, gli hanno impedito qualsiasi tipo di socialità. Anche noi – racconta Lorenza Mainetti una delle persone che non ancora potuto riabbracciare il proprio familiare nella RSA – abbiamo creato un comitato, anche noi abbiamo creato l’ennesimo appello su change.org La speranza è che qualcuno si metta una mano sulla coscienza e liberi le strutture dalla responsabilità, che pensano di avere sulle spalle, dopo le tristi vicende della primavera 2020.”

“Nelle strutture ci sono persone fantastiche, che lavorano fra mille difficoltà e che noi riconosciamo essere anche loro vittime del sistema che le ha fagocitate. A loro va il nostro più sentito ringraziamento, a loro dobbiamo la riconoscenza per essersi presi cura dei ns cari. […] Il “rischio controllato” tanto raccontato dal Presidente Draghi non può non applicarsi alle persone più fragili, quelle che necessitano di essere accompagnate nella malattia o negli ultimi giorni della loro vita. Troppe persone sono morte sole o per solitudine, non possiamo più accettarlo. Abbiamo decine di testimonianze da portare, centinaia di articoli pubblicati a tema, un’infinità di appelli da Amnesty International. […]” Conclude Lorenza Mainetti: “Potrei continuare all’infinito ma concludo dicendo che tutto ciò è disumano.”

# Il governo sta lavorando per una riapertura delle RSA a maggio, ma senza nessuna data certa

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha dichiarato a Rai Radio 1: “Stiamo lavorando a un emendamento che verrà inserito nel decreto Aperture che consentirà il ritorno delle visite dei parenti ai propri cari ospiti delle Rsa”. Il decreto dovrebbe essere approvato nelle prossime settimane, con l’obiettivo di rendere accessibili le Rsa entro la fine di maggio, anche se al momento non è stata prevista alcuna data. Tra le proposte delle regioni c’è quella di prevedere che per le visite agli anziani “si consenta l’ingresso solo a visitatori o familiari in possesso di Certificazione Verde Covid-19”.

Continua la lettura con: TORTURA RSA: migliaia di ANZIANI SENZA VISITE da inizio Covid. L’APPELLO dei familiari

MILANO CITTA’ STATO

Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

«Io, TEDESCA di 26 anni, vi racconto perché ho scelto di emigrare a MILANO (e ne sono felice)»

1
Alisa Sydow

In un’intervista a Berlino Magazine una ragazza tedesca racconta i motivi della sua scelta di emigrare nel capoluogo lombardo e di restarci. Ecco alcuni estratti.

«Io, TEDESCA di 26 anni, vi racconto perché ho scelto di emigrare a MILANO (e ne sono felice)»

# Tra Milano e Stoccolma, Alisa ha scelto la prima per lo stile di vita italiano

Da anni ormai il flusso degli italiani che vanno a studiare e lavorare all’estero è più alto di quello degli stranieri che scelgono di venire nel nostro Paese per una fase della loro vita e magari per rimanere. Tra questi ultimi c’è una ragazza di tedesca di 26 anni, Alisa Sydow, originaria di Hildesheim in Bassa Sassonia che, intervistata da Federica Felicetti per Berlino Magazine racconta invece il motivo della sua scelta di venire a vivere e lavorare in Italia e nello specifico a Milano: “Ho scelto l’Italia, e in particolare Milano, per ragioni di studio. Era il 2013, studiavo ad Amburgo, ma avevo voglia di una svolta e provare un’esperienza all’estero. Presi in considerazione varie università fuori dalla Germania e, dopo averle attentamente valutate, rimasero due opzioni, Milano e Stoccolma. Sinceramente mi attirava di più l’idea di vivere in Italia, il buon cibo e la possibilità di andare al mare in estate, piuttosto che il freddo costante e il grigio di Stoccolma. Così mi sono iscritta a un corso in management per l’impresa all’Università Cattolica di Milano. È nato tutto così.” 

Leggi anche: Studio choc: 9 ITALIANI su 10 pronti a EMIGRARE all’ESTERO

# Dopo il corso in management alla Cattolica è arrivato il lavoro presso una startup di prodotti cosmetici

Come spiega Alisa, la scelta di Milano e dell’Italia è avvenuta senza conoscerla, avendo visitato solo il capoluogo lombardo in un’unica occasione: “Non conoscevo per niente l’Italia prima di trasferirmi qua, se non attraverso i racconti di amici che ci erano già stati, ma l’idea della “dolce vita”, per quanto stereotipata, mi attirava. A differenza di molti tedeschi, non vi avevo trascorso neanche alcune vacanze estive, ero stata solo a Milano una volta per un brevissimo week-end insieme ad un´amica, entrambe allettate da un biglietto aereo low-cost.». Il fattore che l’ha fatta rimanere è stata l’esperienza di tirocinio che si è poi trasformata in lavoro: “Nel piano di studi del mio corso, era previsto anche uno stage, che io ho deciso di svolgere presso Agronauti, startup che realizza prodotti cosmetici completamente vegani. È stata una bella esperienza tanto che, dopo il tirocinio, mi è stato proposto un vero contratto. Mi occupo del lancio dei nostri prodotti sul mercato tedesco.”

# “Non penso di tornare in Germania. L’unico difetto che, ogni tanto mi fa venire voglia di tornarci, è il caos della burocrazia italiana

La scelta di Alisa di rimanere a Milano potrebbe essere definitiva o comunque potrebbe essere una permanenza di lungo periodo: “Non penso di tornare in Germania, non subito almeno. Qui mi trovo bene e ho anche iniziato un dottorato in management e innovazione. L’Italia mi sta dando molte opportunità. Sto insegnando anche anche in un corso internazionale per la laurea triennale di economia e, devo proprio dirlo, mi piace moltissimo. Mi trovo molto bene in Italia, il calore delle persone, che ho conosciuto solo qui, gli amici, il cibo buonissimo. Se hai un lavoro che ti soddisfa, qui si vive bene.”

[…] Solo solo due le motivazioni che potrebbero farle cambiare idea e valutare un ritorno nella sua terra natale, la burocrazia e la nostalgia degli affetti più cari: “L’unico difetto che ho riscontrato in questi anni e che ogni tanto mi fa venire voglia di tornare in Germania è il caos della burocrazia italiana. E ovviamente la nostalgia della mia famiglia e dei miei amici di sempre, ma in questi casi la tecnologia aiuta sicuramente a sentirsi più vicini.

Fonte: Berlino Magazine

Continua la lettura con: La FUGA degli ITALIANI all’estero: in un anno persa una città come Brescia. Queste le METE preferite in Europa e nel resto del mondo

FABIO MARCOMIN

Leggi anche: Recovery Plan, che regali ai palazzinari degli studenti

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte.

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La HOBBIT HOUSE italiana

0
Credits: thetravelization.com Hobbit House

Nel mondo c’è una nuova tendenza: quella di costruire delle case per Hobbit, perfette per i protagonisti dei best seller e campioni di incassi “Il Signore degli Anelli” e “Lo Hobbit”. Nascoste sotto terra, ricoperte d’erba o comunque immerse nella natura, queste case in miniatura dall’arredamento rustico sembrano poter ospitare il famoso Frodo. La particolarità è che, non solo le si trovano in giro per il mondo, ma anche in Italia.

La HOBBIT HOUSE italiana

# Una casa misteriosa

Credits: thetravelization.com
Hobbit House

La Hobbit House italiana si trova in Emilia Romagna, precisamente a Carù, una frazione di Villa Minozzo in provincia di Reggio-Emilia. Non è molto che tra la foresta della zona c’è una Hobbit House, infatti, la proprietaria britannica Jill ha voluto costruirla solo qualche anno fa, nel 2018. Come la Terra di Mezzo, ambientazione del famoso film, è magica, così anche attorno alla casa si cela un mistero: trovarla non è per nulla facile, anzi a volte senza le indicazioni della proprietaria è quasi impossibile. Un soggiorno nella Casa Hobbit è un’esperienza certamente particolare: bisogna salutare l’idea di avere il Wi-Fi e la connessione Internet e immergersi nella natura e nel relax. All’interno della proprietà c’è poi una piscina, una vasca riscaldabile, l’orto e tanto prato.

# Un soggiorno da Hobbit

Credits: thetravelization.com
interno Hobbit House

La casa è molto graziosa con la porta d’ingresso tonda verde che ricorda proprio quella di Frodo e l’arredamento rustico. Nonostante il richiamo a “Lo Hobbit” la struttura offre tutti i comfort di una casa vacanza: angolo cottura, tavolo, letto e bagno. Inoltre è realizzato con materiali sostenibili e ecologici. Per aumentare l’atmosfera, poi, a disposizione degli ospiti ci sono alcuni oggetti di scena, quali le orecchie a punta.

# Le Hobbit House: una tendenza mondiale

Credits: loveproperty.com
Hobbit House Galles

Purtroppo non possiamo dire che la Hobbit House emiliana sia l’unica al mondo, o comunque che sia una particolarità italiana. Forse, però, è proprio questo che rende interessante il tutto. Che “Il Signore degli anelli” sia famoso non c’è ombra di dubbio e, come molto spesso accade con storie così famose, le sue ambientazioni vengono riprese e adattate ad altro. Altro esempio rampante sono i bar a tema Harry Potter. Tuttavia, è curioso il fatto che le Hobbit House stiano comparendo in tutto il mondo, un po’ come funghi. Nascoste, accoglienti e perfettamente ecosostenibili, alcune delle Hobbit House si trovano nel Wisconsin, Pennsylvania, alcune in Galles, Bedford, Washington, Svizzera, Irlanda, ma oserei dire, in ogni dove.

Forse, veramente, il problema sarà trovarle!

Fonti: thetravelization.com

Continua la lettura con: E’ possibile DORMIRE nel YELLOW SUBMARINE dei Beatles

BEATRICE BARAZZETTI

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Il BACIO di due DONNE: il murales di ROMA che sta facendo il giro del mondo

0

Quello che la politica divide, l’arte unisce. Nei giorni in cui divampa il dibattito sulla legge ZAN, arriva da Roma un messaggio d’arte all’insegna dell’estetica e della tolleranza. Da un mese a Roma un enorme murales con un bacio fra due donne sorridenti e “pixellate” campeggia sulle mura della fermata Jonio lungo la linea della metro B. E’ diventato un simbolo nel mondo contro le discriminazioni. Ma non è l’unico a promuovere questo messaggio. 

Il BACIO di due DONNE: il murales di ROMA che sta facendo il giro del mondo

E’ l’opera dello street artist Krayon, con la collaborazione dell’agenzia Zon Productions e del Municipio III di Roma Capitale. Rappresenta due belle donne su sfondo rosso ritratte con la tecnica della pixel art e pubblicizza una linea telefonica (800 713 713) che fa capo a un contact center contro l’omotransfobia che ogni anno riceve circa 20.000 contatti, offrendo ascolto e supporto alle vittime. Insieme a Croce Rossa Italiana, inoltre, il Gay Center gestisce l’accoglienza di giovani vittime di violenza con la casa-famiglia Refuge Lgbt. 

Roma combatte l’omofobia con due Murales green

Da quando è apparsa l’opera sono stati molti i giornali, le televisioni e le radio che ne hanno parlato non solo per l’attualità dell’argomento in tempi di polemiche sulla Legge Zan ma perché si tratta del primo murale raffigurante un bacio fra due donne o due uomini autorizzato da un’istituzione pubblica d’Italia.

Quello del bacio fra le due donne è il 2° murale romano dedicato alla comunità LGBT in pochi mesi, dopo quello realizzato nel quartiere San Paolo di Roma, da Judith de Leeuw e dedicato all’iconico e indimenticato Andrea Berardicurti, per tutti La Karl di Pignè, icona del mondo LGBTQI+, attivista instancabile del Circolo Mario Mieli e drag queen, deceduto nel 2018. Di fatto il primo murale ecosostenibile di Roma dedicato alle lotte del movimento LGBTQI+, con il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli che ha così condiviso il progetto: “I muri dei pregiudizi sono i più difficili da abbattere. Per questo motivo abbiamo deciso di trasformare un muro in un simbolo di amore, rispetto e libertà. Lo abbiamo fatto sposando la bellissima iniziativa di Yourban2030 di realizzare il primo murales green dedicato alla comunità LGBT+. 

Oggi Roma ha due murales che gridano rispetto, giustizia e diritti per tutti.

Continua la lettura con: I murales a Roma rilanciano la periferia

FRANCESCA SPINOLA

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Il paesaggio incantato di SAN CANDIDO, borgo magico dell’Alta Pusteria

0
Credits: @sancandidolomites (INSTG)

Piste da sci, speck, canederli e cucina locale. In alta montagna, uno dei borghi più a nord d’Italia.

Il paesaggio incantato di SAN CANDIDO, borgo magico dell’Alta Pusteria

Ricordo come fosse ieri un viaggio risalente ormai al periodo di Natale di circa 25 anni fa. Mio padre, intenditore di salumi, doveva recarsi a San Candido, patria indiscussa dello speck, per motivi di lavoro. Mia mamma, io e mio fratello abbiamo colto l’occasione al volo e lo  abbiamo accompagnato. Non potevamo fare scelta migliore: San Candido, come tutta la zona che la circonda, sotto la neve è uno spettacolo della natura!

# Innichen

Innichen”, questo è il nome di San Candido in tedesco. E’ un tranquillo borgo nella Valle delle Dolomiti, bene patrimonio UNESCO: sono presenti numerose attrazioni naturali, come le sorgenti termali. L’Alta Pusteria offre ai più coraggiosi splendidi luoghi in cui avventurarsi tra percorsi sciistici, escursioni mozzafiato e arrampicate.

Credits g_masera IG – Innichen

Secondo i documenti storici, le prime persone che vivevano nella zona erano indoeuropei, come i Celti, che vivevano lungo il Danubio. In epoca romana la zona era chiamata Littamum: era un’antica postazione romana utilizzata come luogo di sosta per i cavalli.

La funzione di area di passaggio e di trasporto fu mantenuta nel Medioevo e nelle epoche successive fino al XIX secolo, fino a diventare un luogo di culto che attirava fedeli da tutta Europa. Durante la prima guerra mondiale, la città fu annessa all’Italia per motivi politici e militari.

# Dove si trova San Candido

San Candido si trova sui prati della valle del Parco Naturale delle Dolomiti di Sesto, in Trentino Alto Adige, nella provincia autonoma di Bolzano. Si trova a oltre 1.000 metri sul livello del mare. Il borgo è completamente circondato dai fitti boschi delle Alpi.

Non lontano da San Candido si può incrociare il fiume Drava, che scorre nel comune di Dobbiaco, attraversa l’Austria e i paesi slavi sino all’Ungheria, per confluire infine come affluente del Danubio.

Intorno alla città svettano le maestose cime dell’Alta Pusteria. La Val Pusteria è una delle valli più grandi delle Alpi: innumerevoli pendii e ampi dossi disegnano un’armoniosa atmosfera di verde, donando un carattere unico al territorio. Tutta la zona è dominata da praterie e conifere e qui, l’uomo, ha sempre tenuto stretto il contatto con la natura.

# La vita a San Candido

Negli ultimi due decenni la città di San Candido ha conosciuto un rapido sviluppo economico. Il merito va a vari fattori: il paesaggio naturale unico e la ricca cultura locale, hanno reso di sicuro la regione un’attrazione turistica per i turisti di tutto il mondo. Ma oggi San Candido è anche una zona di passaggio molto comoda e valida per i visitatori di Dobbiaco e Cortina d’Ampezzo, molto vicine: grazie al grande numero di alberghi in città o nei dintorni,  un breve soggiorno è molto conveniente ed assai consigliato.

# Turismo e speck

Il turismo è di certo la fonte principale per l’economia di San Candido. Ma come vi ho già detto ad inizio articolo, ci troviamo nella patria dello speck, una specialità locale, la cui dimensione industriale e la riconoscibilità del marchio non mette in ombra la tradizione. Infatti, le numerose aziende attive nel settore alimentare, come la Senfter, assicurano un ottimo introito per la zona. Queste realtà economiche sono presenti già dal XIX secolo e oggi sono ancora leader nella lavorazione delle carni e dei salumi locali.

# Canederli e Zelten

Di certo non possono mancare, nella cucina tradizionale locale, questi due piatti. Chi frequenta la zona sa benissimo di cosa sto parlando.

Lo speck è il protagonista principale della tavola trentina. A San Candido, il suo compito è quello di dare ai piatti il sapore inconfondibile della zona: la zuppa di canederli allo speck e la zuppa di orzo rinforzata con ricchi pezzi di carne affumicata ne sono i due esempi più famosi.

Credits: @sancandidolomites (IG) – Canederli allo speck

I dolci di questa parte d’Italia sono anche molto gustosi; tra i più apprezzati troviamo il classico strudel di mele e la torta a base di frutta secca, chiamata Zelten, dolce tipico della tradizione natalizia locale.

# Piste da sci, di giorno…

Credits: @sancandidolomites (IG) – Drei Zinnen Dolomiten

Il comprensorio delle  “Tre Cime Dolomiti” (Drei Zinnen Dolomiten) mette a disposizione ben 110 km di piste e 38 impianti di risalita, divisi tra San Candido/Innichen, Dobbiaco/Toblach e Sesto/Sexten.

In questo comprensorio, per i più impavidi, si trovano delle piste molto impegnative: per esempio la “Holzriese 2“, una delle piste più ripide d’Italia. La discesa ha una pendenza del 71% e su una lunghezza di 700 m compie un dislivello di 300 m.

È possibile fare il giro della valle completa, il “Giro delle Cime” (Giro della Dolomiti di Sesto). Il giro giornaliero conduce attraverso cinque cinque montagne e  più o meno 30 km di piste compiendo 9700 metri di dislivello.

#…e di notte

Il comprensorio sciistico Drei Zinnen Dolomiten è un’area sciistica notturna, dove è possibile sciare di notte. A San Candido, ad esempio, ogni martedì e venerdì le piste dell’Haunold sono aperte per lo sci notturno. Gli sciatori notturni possono fare qualche altro giro notturno tra le 19.00 e le 22.00 su circa 3 km di piste. Sulla Haunold è possibile anche lo slittino notturno. Se avete bisogno di un po’ di ristoro con lo sci notturno, potete fermarvi per un pasto con specialità regionali e bevande nel rifugio Riese-Haunold Hütte.

# 3 snowpark per tutti i gusti

Il comprensorio Dolomiti di Sesto vanta ben tre snowpark: Snowpark Tre Cime, sul Monte Elmo, lo Snowpark presso l’impianto di risalita Untertal di Baranci e Shaka Snowpark a Dobbiaco.

Snowpark e funpark in Alto Adige - snowboard e freestyle
Credits: @sudtirol.com – Snowpark e funpark a Dobbiaco

I parchi offrono molte attrazioni utili a chiunque stia scoprendo, o sia esperto, di freestyle. Sono infatti disponibili salti, box, rails di vario livello, per i più grandi e per i più piccini.

A Baranci ci si può mettere alla prova sulla leggendaria pista SKI Cross della Coppa del Mondo con sei curve ripide, dodici waves e quattro salti.

# Invece in estate…

Il periodo estivo a San Candido e dintorni prevede un vasto numero di escursioni praticabili a seconda della difficoltà o della lunghezza, adatte ad un pubblico sia principiante ed inesperto che percorsi riservati ad alpinisti con esperienza.

Credits: sancandido.net

Per la bicicletta esistono itinerari studiati in combinazione con i mezzi pubblici (treno, autobus) – come la famosissima San Candido – Lienz in Austria – per consentire di programmare spostamenti verso località interessanti anche attraverso la vicinissima Austria. Ogni giovedì sera, da luglio a fine agosto, si svolgono gli “incontri in piazza”. I negozi sono aperti anche la sera e in zona pedonale si servono gustose specialità culinarie, accompagnate da musica dal vivo.

Credits: @sancandidolomites (IG) – La Dobbiaco-Lienz

Le organizzazioni e gli enti locali propongono un vasto programma di attività: alpinismo, equitazione, funbob, mountain bike e, per chi ama il settore, la raccolta di funghi.

Credits: paesionline.it, snowtrex.it

LUCIO BARDELLE

Continua la lettura con:  I 10 PANORAMI delle Dolomiti che non si possono perdere

Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🍾 ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

L’ELISIR di LUNGA VITA si chiama MILANO

0
ph: cutoutandkeep.net

Non lo diciamo noi milanesi, lo dice la scienza. A Milano è stato scoperto l’elisir, o meglio la proteina, di lunga vita.

L’ELISIR di LUNGA VITA si chiama MILANO

A1, quante volte abbiamo sentito e usato questa combinazione? Pensando all’autostrada del sole, ad esempio, la A1 Milano-Napoli.
Esiste un altro tipo di A1, ed è un’autostrada della salute, che parte sempre da Milano per arrivare a salvare il genere umano dai rischi di ictus e infarto. Per sempre.

# Il carattere genetico A-1 Milano

credit: Loscrivodame

C’è un mistero che circonda alcuni abitanti di una delle località più belle del mondo, Limone sul Garda. Questa cittadina della provincia di Brescia, ha dato i natali ad alcune persone che sono in tutto e per tutto uguali al resto della popolazione, ma possiedono una felice anomalia che li rende unici al mondo.

Si tratta di una quarantina di persone in tutto, le quali hanno subito una vera e propria mutazione genetica, che li rende del tutto esenti dai pericoli di infarto e ictus: nel loro sistema cardiocircolatorio non c’è alcuna possibilità di trovare depositi di grasso e di colesterolo.
Le cosiddette scorie vengono portate direttamente al fegato, e da lì metabolizzate senza creare pericoli.
Questo straordinario carattere genetico si deve ad una proteina, che lo scopritore ha chiamato A-1 Milano.

In seguito ad alcuni approfondimenti e studi, si è poi scoperto che la mutazione ha carattere ereditario, seppure non universale. Si trasmette da una generazione all’altra con uno schema che a tutt’oggi non è ancora stato codificato. Quindi può capitare che anche tra fratelli e sorelle, uno o più di loro la abbiano oppure no.
Quel che è certo – ricostruendo l’albero genealogico di questi speciali limonesi – è che tutti discendono da una coppia di coniugi trentini, Catarina Zito e Cristoforo Pomaroli, sposati nella seconda metà del settecento e che hanno iniziato a scompigliare le carte della normale evoluzione umana, rendendo i loro eredi i custodi di questo tesoro.

# 421 di colesterolo, 1.820 di lipemia… e non sentirlo

ph: magazinerevitalco.uk


La storia della scoperta medica, inizia nel gennaio del 1974 quando il Sig. Valerio Dagnoli, ferroviere di mezza età dal fisico asciutto, inizia a soffrire di disturbi gastro enterici.
Come sempre in questi casi si inizia dalle analisi di routine, che danno un responso impietoso: 421 di colesterolo e 1820 di lipemia. I medici mettono subito in allarme Dagnoli, prospettando il peggio.

«Ma se non sono mai stato così bene?» protesta il paziente, costringendo gli specialisti ad andare più a fondo, anche perché ogni farmaco utilizzato per abbassare gli allarmanti livelli di trigliceridi, in realtà produceva gli effetti opposti.
A quel punto si decide  di interpellare un ricercatore farmacologico di fama mondiale, il milanese Cesare Sirtori che, con l’aiuto di esami specifici, scopre una proteina certamente un mutante, cui assegna il nome di A-1 Milano in onore della città dove viene isolata.

C’è da considerare che Limone è stata una località piuttosto isolata fino agli anni ’30 del secolo scorso. L’isolamento, interrotto dalla costruzione della strada Gargnano-Riva, il clima mite della zona e le abitudini alimentari dei cittadini limonesi, a base di pesce del lago, agrumi e olio locale, hanno certamente influito sulla circoscrizione territoriale e familiare della proteina.

Si apre una nuova strada di ricerca, che coinvolge tutti gli abitanti di Limone Sul Garda.
Praticamente tutti i limonesi vengono sottoposti ad esami per individuare A-1 Milano. A circa 850 cittadini viene prelevato il sangue.
Due dei figli di Valerio Dagnoli, giovani portatori della apolipoproteina, vengono invitati a San Francisco per sottoporsi a rigide ricerche scientifiche che durano un mese e che porteranno ad individuare l’esatta natura dell’anomalia genetica.

# I signori degli “anelli” della catena evolutiva

ph: enwikipedia.org


I ricercatori di San Francisco identificano l’errore molecolare responsabile di questa straordinaria mutazione.
In pratica la apolipoproteina A1, presente nel sangue di tutti noi ed anche di diverse specie animali, è composta da una catena di 243 anelli.
I portatori della proteina A-1 Milano hanno uno di questi anelli, per l’esattezza il 173esimo, che è diverso e conferisce il dono straordinario di proteggere il corpo da accumuli di grasso nell’apparato cardiocircolatorio.

Niente arteriosclerosi, o infarti e ictus quindi. In questo senso, si tratta di un vero e proprio elisir di lunga vita, ed in effetti circa il 10% della comunità di Limone, raggiunge e supera con una certa facilità, la soglia dei 100 anni.
Dal momento della scoperta, Limone sul Garda è al centro delle attenzioni di un’intera comunità scientifica di eccellenza assoluta.

Viene organizzato dal Prof. Sirtori, un ciclo di 5 conferenze dedicate all’argomento e con sede a Limone sul Garda, che richiamano relatori e ricercatori da ogni angolo del mondo.
Altri studi sono stati condotti dal centro di ricerca di Bethesda, vicino Washinghton D.C., grazie anche alla disponibilità di Davide Girardi e Amelio Segala, che vi si sono recati per fare da cavie di laboratorio e sottoporsi agli esami e alle richieste della scienza.

# Tanti benefici accertati, ma il farmaco?

ph: rinodistefano.com


Dopo che il brevetto per la sintesi di A-1 Milano è stato venduto ad una farmaceutica americana, dagli Stati Uniti è arrivato l’annuncio che la apolipoproteina speciale è stata riprodotta sinteticamente, ma un farmaco non è stato mai realizzato, pare per gli eccessivi costi di produzione.

Nel frattempo molti studi condotti su animali, hanno dimostrato che ripetute iniezioni di mutante, hanno un effetto benefico su scompensi cardiaci e arteriosclerosi.
A Pisa si sta cercando di somministrare A1 Milano attraverso latte geneticamente modificato e le risultanze di questi esperimenti, rivelano una sensibile diminuzione delle placche di arteriosclerosi.
Adesso il Prof. Sirtori ha deciso tornare a Limone sul Garda alla guida di una nuova equipe di luminari, per andare ancora più a fondo e studiare le eventuali mutazioni della proteina in questi anni di assenza di esami sul campo.

ph: it.blastingnews

L’obiettivo è davvero ambizioso: dimostrare che la somministrazione della apolipoproteina A-1 Milano, sia uno strumento di efficacia risolutiva nel trattamento degli scompensi cardiaci. «Lo studio del sistema immunitario nei portatori della A1 Milano – spiegano i responsabili della ricerca – consentirà di fornire strategie innovative per il trattamento di patologie come le malattie croniche articolari ed anche lo sviluppo dei tumori».

L’unica ricerca che si è arresa, al momento, è solo quella che riguarda il perché è avvenuta questa mutazione? Potremmo non saperlo mai. Quel che ci piacerebbe vedere, però, è l’elisir di lunga vita portare il nome di due città lombarde: Limone sul Garda e Milano.

Fonti:
Rino Di Stefano
Giornale di Brescia 

Leggi anche: Le 5 FONTI MIRACOLOSE della LOMBARDIA

LAURA LIONTI

Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🛑 Sondaggio Ipsos: 2 MILANESI su 3 vogliono per MILANO poteri da REGIONE o PROVINCIA AUTONOMA!

0
Credits: linkiesta.it

I milanesi vogliono Milano Città Stato. A dirlo non siamo noi, ma i milanesi secondo l’ultimo sondaggio realizzato dalla Ipsos di Nando Pagnoncelli commissionato da una lista che sostiene il sindaco Sala. 

Sondaggio Ipsos: 2 MILANESI su 3 vogliono per MILANO poteri da REGIONE o PROVINCIA AUTONOMA!

Sta circolando da giorni nelle redazioni dei giornali il sondaggio richiesto da Gianfranco Librandi, parlamentare di Italia Viva e promotore di una lista a sostegno di Beppe Sala, a Ipsos di Nando Pagnoncelli (2.250 interviste).

All’interno un risultato dirompente che potrebbe segnare il futuro di Milano. 
 

Alla domanda: “Sarebbe opportuno che alla città di Milano venissero attribuiti poteri o competenze speciali come se Milano fosse una regione o una provincia autonoma?”

 
Così hanno risposto i milanesi: 
 

SI 63%

NO 28%

Non so/non rispondo 9%

 
2 milanesi su 3 desiderano per Milano il tipo di autonomia più spinto previsto dalla nostra Costituzione. 
 
progetti milano citta stato
progetti milano citta stato
NOTA METODOLOGICA
L’indagine è stata realizzata da Ipsos per Gianfranco Librandi ed è stata condotta attraverso la realizzazione di interviste online (con tecnica CAWI, Computer-Assisted Web Interviewing) e telefoniche (con tecnica CATI, Computer-Assisted Telephone Interviewing) tra il 31 marzo e il 15 aprile. Sono state realizzate 2.250 interviste complete (su 14.065 contatti), su un campione rappresentativo della popolazione maggiorenne residente nel comune di Milano in base a parametri di genere, età, condizione occupazionale, titolo di studio e municipio di residenza. I dati raccolti sono stati successivamente riponderati per garantire la rappresentatività del campione anche in base al comportamento di voto alle precedenti elezioni comunali del 2016 e alle elezioni europee del 2019. Il margine di errore delle stime è compreso tra +/- 0,4% e +/- 2,1%. Il documento informativo completo riguardante il sondaggio sarà inviato ai sensi di legge, per la sua pubblicazione, al sito www.sondaggipoliticoelettorali.it.
 

Continua la lettura: i dieci vantaggi preferiti dai milanesi se Milano diventasse città stato

 
MILANO CITTA’ STATO 
 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

“Non sono stato io”

0
Thomas Alva Edison

L’errore è fondamentale per la crescita.
Qualunque cosa di nuovo si voglia sperimentare o apprendere passa necessariamente attraverso una serie di sbagli. Anzi, il fatto di fare errori spesso indica proprio un percorso di crescita, di sfida dei propri limiti.

Il bambino per andare in bicicletta deve passare attraverso una serie di cadute, Elon Musk per testare i suoi viaggi interspaziali passa attraverso continui fallimenti che vengono visti come elementi fondamentali per la crescita del processo.
Edison è riuscito a inventare la lampadina dopo aver fallito per oltre duemila volte. Così però ha rielaborato la sua storia: “Io non ho fallito duemila volte nel fare una lampadina. Semplicemente ho trovato millenovecento-novantanove modi su come non va fatta una lampadina”.

Se non sbagli significa che sei fermo. Oppure significa che non riconosci l’errore. E questo è forse il pericolo maggiore per la crescita. Perché se l’errore è la base per progredire, questo avviene solo se capisci di aver sbagliato e perché hai sbagliato in modo da togliere la causa dell’errore.

Le storie delle persone di successo sono segnate più da errori che da successi. Come nel caso di Steve Jobs che è stato cacciato da una Apple in crisi in cui è poi ritornato anni dopo per trasformarla in azienda di successo mondiale.

Uno dei motivi principali del perché l’Italia stenta così tanto a crescere e a progredire è proprio questa difficoltà psicologica ad accettare l’errore e a trasformarlo in opportunità di miglioramento.
Se non si passa attraverso l’accettazione dell’errore non si potrà mai diventare un paese adulto ma si rimarrà per sempre in una condizione infantile in cui lo sbaglio lo si nega o lo si proietta sugli altri.

“Nella mia vita ho sbagliato più di novemila tiri, ho perso quasi trecento partite, ventisei volte i miei compagni mi hanno affidato il tiro decisivo e l’ho sbagliato. Ho fallito molte volte. Ed è per questo che alla fine ho vinto tutto.“ (Michael Jordan)

Continua la lettura con: il governante in libertà vigilata 

MILANO CITTA’ STATO 

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi contenuti e idee di altri senza citare la fonte.

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

🛑 REFERENDUM in Svizzera per mettere un LIMITE alla politica del GOVERNO sul Covid

0

La Svizzera è il primo Paese al mondo a sottoporre le norme legate al Covid a un voto popolare a livello nazionale. I sostenitori del referendum preoccupati per le possibili derive autoritarie del governo. Il 13 giugno è la data prevista per il voto.

REFERENDUM in Svizzera per mettere un LIMITE alla politica del GOVERNO sul Covid

# Raccolte oltre 90.000 firme raccolte per il referendum contro la legge sulla gestione della pandemia

Una decisione parlamentare, nel sistema della democrazia diretta elvetico, può essere impugnata e sottoposta a voto popolare se entro 100 giorni dall’approvazione del Parlamento vengono raccolte almeno 50.000 firme valide. Per poter votare contro la legge introdotta a settembre, che contiene una vasta serie di misure volte a lottare contro il diffondersi della pandemia di Covid-19, ne sono state raccolte oltre 90.000 da diversi comitati cittadini. Con il lancio di un referendum di norma viene posticipata l’entrata in vigore di una legge, mentre “un rifiuto alle urne equivale a un veto contro la decisione parlamentare.”

# L’obiettivo della legge nazionale per il contenimento della diffusione del Covid-19

L’obiettivo della legge, formata all’inizio da 14 articoli separati e poi emendata in più occasioni, era quello di costruire una forte base legale a supporto delle scelte operate dal governo tra la metà di marzo fino alla metà di giugno del 2020, senza il consueto coinvolgimento del Parlamento. Gli aspetti toccati dalla legge riguardano “le spese sanitarie, protezione dei lavoratori, asilo e chiusura delle frontiere, cultura, sport, così come i media e i diritti dei cittadini” oltre al sostegno finanziario ad aziende e lavoratori colpiti dalle restrizioni. “La legge è limitata fino alla fine del 2021 e conferisce al governo la facoltà di reintrodurre lo stato di emergenza qualora necessario, ma solo dopo essersi consultato con il Parlamento, le autorità dei 26 Cantoni, le organizzazioni padronali e i sindacati.”

Leggi anche: “Covid? Non è stato un cigno nero: la pandemia apre una nuova guerra fredda”

# I sostenitori del referendum, gli “amici della Costituzione”, preoccupati per le possibili derive autoritarie del governo

Credits: secondowelfare.it

I sostenitori del referendum, “gli amici della Costituzione”, trovano ingiustificata l’introduzione delle chiusure di negozi e ristoranti, le restrizioni della libertà di riunione o l’obbligo di indossare una mascherina nonostante il numero esiguo di decessi causati dal Covid. Ritengono inoltre che la legge non sia necessaria in quanto non servirebbero poteri aggiuntivi in capo al governo per adottare delle misure di contenimento della pandemia e si dicono preoccupati che questa possa essere un precedente che potrebbe consentire di imporre in futuro un regime autoritario da parte del governo.  

Fonte: Swissinfo

Continua la lettura con: SVIZZERA: dalla riforma del 2020 un modello ancora più spinto di FEDERALISMO FISCALE

FABIO MARCOMIN

Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Un CONTADINO sposta il CONFINE con la FRANCIA, ora il BELGIO è più GRANDE

0
Credits: aw-journal.com

Un tratto del confine di due grandi stati, Francia e Belgio, è delineato da una pietra posizionata in un punto ben preciso. L’azione inconsapevole di un contadino, però, ha messo in bilico la reale estensione delle due nazioni, aprendo un caso curioso.

Un CONTADINO sposta il CONFINE con la FRANCIA, ora il BELGIO è più GRANDE

# Un ostacolo di una certa importanza

Credits: theguardian.com

In un campo coltivabile delle campagne belghe, un contadino era intento ad arare la sua terra con il trattore. Ad un certo punto, scorge una pietra che ostacola il percorso del suo mezzo e, senza pensarci due volte, la rimuove spostandola al lato del campo. La pietra in questione, però, non era stata posizionata lì casualmente. Si tratta del simbolo che segna il confine tra Belgio e Francia: dunque, il suo spostamento ha esteso la prima e reso più piccola la seconda a tutti gli effetti. La segnalazione è stata fatta da un appassionato di storia mentre girava nei dintorni della frontiera, nei boschi del comune francese di Bousignies-sur-Roc. Questa pietra ha inciso “1819” su un lato, anno in cui fu messa in quel punto poco dopo la sconfitta di Napoleone Bonaparte a Waterloo. In quel periodo fu delineata la frontiera franco-belga e, ora, le attuali alte cariche sono dovute tornare a interessarsi della questione.

# Dichiarazioni sull’accaduto

Credits: aw-journal.com

Sulla questione si sono espressi varie cariche istituzionali. Una di loro è Aurélie Welonek, la sindaca della cittadina francese di Bousignies-sur-Roc, dove è stata ritrovata la pietra, che ha dichiarato: “ha anche riposizionato la sua recinzione su alberi che appartengono al bosco di Bousignies” dimostrando la capacità del contadino di riuscire a superare sempre il limite. Tuttavia, il sindaco del villaggio belga Erquelinnes, David Lavaux, dall’altra parte del confine ha affermato che l’uomo mostra una buona volontà di sistemare tutto amichevolmente. Infatti, il contadino avrebbe potuto rischiare anche accuse penali se la questione arrivasse sul tavolo del ministro degli Esteri belga, il quale dovrebbe attivare la commissione di frontiera, organo dormiente dal 1930. Il clima, tuttavia, sembra essere piuttosto disteso e la sindaca francese Welonek ha risposto con una battuta: “Sì, in effetti speriamo di riuscire a evitare una nuova guerra per i confini nazionale”.

Continua a leggere con: Fuggire in SVIZZERA? A soli 80 KM dal CONFINE c’è un PAESE che ti PAGA per andarci a VIVERE

MATTEO GUARDABASSI

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi contenuti e idee di altri senza citare la fonte.

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

A Milano apre il NEGOZIO dove fare una copia di SE STESSI in 3D

0
Donna allo specchio. Credits: @hareemfatima658 (INSTG)

Con la pandemia siamo stati obbligati a fare molte più cose online.

A tutti è capitato di ordinare su internet dei vestiti che poi non andavano bene, oppure di vedere un capo e dire “prima di comprarlo dovrei vedere come mi sta indossato”.

Per non parlare di quando vuoi spiegare al personal trainer cosa vuoi migliorare della tua forma fisica e non sai come descriverti: un po’ bassa, forse da tonificare, in quel punto vorrei dimagrire…no un po’ più giù.

E se ci fosse una copia 3D, identica a noi e con tutte le informazioni sul nostro corpo?

A Milano apre il NEGOZIO dove fare una copia di SE STESSI in 3D

# A Milano apre IGOODI

Credit: @igoodiavatar

Ha aperto a Milano in via Negri 4 il primo showroom del progetto futuristico firmato da Billy Berlusconi, figlio di Paolo e nipote di Silvio.

Lo showroom prende il nome di “IGOODI”, in collaborazione con Oscar Farinetti, Igoodi è infatti partner di Green Pea.

Ma di cosa si tratta? Sembra assurdo da scrivere ma si può definire come “avatar factory”, un negozio in cui ognuno può creare il proprio avatar 3D.

Leggi anche: Il fallimento delle startup innovative

# Una copia virtuale di ognuno di noi

Credit: @igoodiavatar

La piattaforma IGOODI è in grado di generare una copia digitale tridimensionale e fotorealistica della persona fisica originale grazie al “the gate”, la cabina Bodyscanner progettata sulla forma del corpo umano.

L’Avatar viene corredato da un dataset inclusivo di dati antropometrici: indice di massa corporea, indicazione del somatotipo di appartenenza con i relativi consigli di stile e da una tabella taglie standard basata sulle misure del soggetto.

Questi dati creano un perfetto sostituto virtuale della persona reale.

Fino ad oggi IGOODI è riuscita a realizzare oltre 2.000 scansioni fisiche ed è arrivato il momento per i milanesi di creare il proprio Avatar.

Ora qui la domanda che probabilmente tutti si fanno: a cosa serve?

# La nuova frontiera per la moda e per la medicina

Credit: @igoodiavatar

L’Avatar possiede misure, taglie, indici di massa corporea e massa grassa, tutto nei minimi dettagli e questo lo rende perfetto per ordinare abiti senza misurarli o per far realizzare capi su misura senza dover andare nel negozio.

Questo progetto ha l’obiettivo di abbattere gli sprechi ambientali, ridurre i resi dello shopping online e abbattere costi e consumi della produzione industriale della moda ma non solo.

Avere un Avatar virtuale può aiutare ad ottenere un consulto da un nutrizionista o per ottenere programmi atletici personalizzati ma da lontano.

Gli avatar sono stati integrati con una ‘Body Identity’: un dataset che comprende tutte le informazioni fisiche del nostro corpo, un’analisi della propria bodyshape e persino dei  consigli di abbigliamento per valorizzarla.

# Un futuro virtuale

Credit: @igoodiavatar

Ai clienti che decideranno di creare la propria copia verrà fornito un vero e proprio “Smart Body”: un corpo virtuale tridimensionale, fotogrammetrico e contenente tutte le informazioni che caratterizzano e identificano il corpo reale.

L’idea di creare una copia 3D di sé stessi può sembrare un po’ stravagante e per il momento è sicuramente un servizio elitario ma pensandoci bene è solo un altro elemento che ci porta verso un futuro virtuale, già ampiamente avviato.

Fonti: milanotoday.it

Continua la lettura con: Sarà costruita in Italia la CASA più BELLA del mondo realizzata con una stampante 3D

ARIANNA BOTTINI

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi contenuti e idee di altri senza citare la fonte.

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🛑 ELEZIONI a MADRID: STRAVINCE la leader ANTI LOCKDOWN

0
Credits: @isabeldiazayuso (INSTG)

Il Partito popolare vince le elezioni regionali anticipate nella regione autonoma (città stato) di Madrid. Il successo della presidente in carica Isabel Ayuso premia la scelta di opporsi alle misure restrittive del governo centrale conseguendo anche risultati eccellenti sul piano sanitario.

Vedi anche: Madrid: l’approccio più svedese che spagnolo per combattere il virus

ELEZIONI a MADRID: STRAVINCE la leader ANTI LOCKDOWN

# Raddoppiati i voti: premiata la scelta di non imporre chiusure e lockdown, in contrasto con quella del governo centrale

Credits: @isabeldiazayuso
(INSTG)

La presidente uscente della regione autonoma di Madrid, Isabel Diaz Ayuso, è vicina alla sua riconferma, alle elezioni anticipate che hanno registrato un affluenza record di 11 punti in più rispetto alle elezioni del 2019, e secondo un sondaggio potrebbe governare da sola con l’astensione del partito di estrema destra Vox.

Il suo partito, il Partito Popolare, ottiene fino a 65 seggi, oltre il doppio della precedente tornata elettorale, un numero maggiore della somma di tutti i partiti di sinistra e distante soli quattro seggi della maggioranza assoluta. Un risultato che ha premiato la scelta della Ayuso di non imporre alcun lockdown sul territorio della città stato di Madrid, criticando contestualmente la gestione della pandemia da parte del governo spagnolo che invece ha scelto la strategia opposta di chiusure e restrizioni.

# Sempre aperti da un anno: la Ayuso ha difeso l’economia locale con ottimi risultati anche a livello sanitario

Credits: @isabeldiazayuso
(INSTG)

Madrid è stata l’unica grande capitale europea che, dal giugno 2020, ha tenuto aperti bar, ristoranti e teatri, con il coprifuoco posticipato dalle 21 alle 23. La presidente Ayuso ha scelto sin da subito di prediligere la salvaguardia dell’economia locale ed è sempre stata in prima linea anche durante i mesi più duri della pandemia nel guidare le regioni contrarie al lockdown imposto dal governo centrale.

Nonostante le dure critiche ricevute dalle opposizioni la sua strategia ha avuto successo anche sul piano sanitario: la regione di Madrid, con meno restrizioni del resto del Paese, da mesi ha tra le curve epidemiche più basse e i nuovi contagi e decessi non si sono più avvicinati al picco di inizio pandemia.

Fonte: Agi

Continua la lettura con: Madrid: l’approccio più svedese che spagnolo per combattere il virus

FABIO MARCOMIN

Leggi anche: 322 miliardi di dollari nel primo trimestre dell’anno: le big tech festeggiano il Covid

Riproduzione vietata a chi commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Quando si andava al MARE in SEGGIOVIA

0
Credits: greenme.it

La seggiovia, da sempre, è associata alla montagna e trasporta gli sciatori da valle alla cima. Tuttavia, a Ravenna, questo mezzo di risalita è stato utilizzato per raggiungere un luogo completamente opposto: la spiaggia.

Quando si andava al MARE in SEGGIOVIA

# Uno spettacolo poco comune

Credits: greenme.it

Siamo a Ravenna, più nello specifico a Lido di Spina, e qui sorgeva la cosiddetta “seggiovia del mare”. Un vero e proprio impianto di risalita che accompagnava i turisti nella spiaggia romagnola nel anni ’60. Le funi partivano dal Camping Spina e si estendevano quasi fino in riva al mare. La seggiovia fu inaugurata, per la precisione, nel 1968 e disponeva di 127 seggiolini, sui quali si poteva godere un tragitto della durata di 12 minuti. Una vero e proprio primato della riviera romagnola, ma perché fu costruita?

# Il percorso e la storia

Credits: diravenna.it

Il progetto non era soltanto un modo per differenziarsi da tutte le altre spiagge. Infatti, era presente una zona paludosa che divideva il camping dal mare e per oltrepassarla era necessario passare in alto. La seggiovia prestò servizio per sette estati, fino al 1974, quando fu smantellata a causa degli alti costi di gestione e per la corrosione derivante dalla salsedine.

Il mistero non ancora del tutto svelato ad oggi rimane chi fu il promotore di questo progetto. Le ipotesi più accreditate attribuiscono la paternità a Raul Gardini. Si tratta di un imprenditore di Ravenna, al tempo poco più che trentenne, che pare fosse socio sia del campeggio che della ditta che costruì l’impianto.

Dopo molti anni, la seggiovia viene ancora ricordata con nostalgia e affetto, in quanto pezzo di storia della Romagna e unica nel suo genere.

Fonte: ravennatoday.it

Continua a leggere con: Ippovia o seggiovia? I progetti più incredibili per la mobilità a Milano

MATTEO GUARDABASSI

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi contenuti e idee di altri senza citare la fonte.

 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

A Roma una PIZZA in 3 minuti, a qualsiasi ora del giorno e della notte

0
Credit: @mr.go_distributoriautomatici

A chi non è capitato di essere per strada dopo una festa e di avere una voglia matta di pizza? In quel momento sembra quasi un miraggio: una pizza pronta in 3 minuti, a qualsiasi ora del giorno e della notte.

A Roma però questo miraggio è diventato realtà, tra le vie della capitale è apparsa la prima pizzeria automatica.

A Roma una PIZZA in 3 minuti, a qualsiasi ora del giorno e della notte

# Il distributore automatico che sforna le pizze

Credit: @mr.go_distributoriautomatici

Passando per il civico 2 di via Catania a Roma da qualche giorno si incontra quello che sembra un comune distributore automatico di snack, con il nome di Mr.Go.

Quello che si vede però, non è un distributore di snack qualsiasi, Mr.Go offre infatti un servizio decisamente fuori dal comune: non più merendine e patatine ma vere e proprie pizze, fatte al momento e fumanti.

Il distributore automatico Mr.Go è una macchina in grado di impastare, condire e cuocere una pizza al momento e di restituirla al cliente nel cartone tradizionale.

Quasi quasi sembra più un distributore di sogni: pizza pronta in 3 minuti, 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

# Come viene preparata la pizza

Credit: @mr.go_distributoriautomatici

All’interno del macchinario, completamente automatico, la farina viene miscelata con l’acqua per ottenere un panetto da 160 grammi; poi l’impasto è pressato fino a diventare un disco, su cui stendere il pomodoro. Seguono i condimenti in base alla pizza selezionata, conservati sottovuoto fino al momento della preparazione.

Alla fine la pizza entra nel “forno”, dove cuoce a 380 gradi; dopo tre minuti la consegna avviene nel cartone, come le pizze tradizionali.

La tecnologia che ha permesso di realizzare questo distributore di pizza Mr.Go è frutto della ricerca di una start up internazionale che opera nell’ambito del food tech e ha brevettato il distributore sotto il marchio Let’s Pizza; al progetto ha partecipato anche il Cibo Labs di Bolzano, con l’obiettivo di implementare l’efficienza e la qualità del macchinario.

# Quattro tipi di pizze

Credit: @estate983

Da Mr.Go si possono ordinare quattro tipi di pizze: margherita, diavola, pancetta e margherita quattro formaggi, con prezzi che vanno dai 4.50 (per la margherita) ai 6 euro (per la quattro formaggi).

Ovviamente quella che esce fuori da questa macchina non è una pizza tradizionale, la quantità di lievito è per ovvie ragioni minima e tutto il processo è compresso in tre minuti.

L’azienda ha però assicurato sulla prima qualità dei sui prodotti, come scrive sul sito “gli ingredienti sono scelti accuratamente e di volta in volta monitorati attraverso un sistema remoto che consente di verificare le quantità di prodotto nella macchina e la scadenza per ciascuno in modo da offrire sempre la garanzia di eccellenza di questo prodotto”.

Questa pizzeria automatica c’è da pochi giorni e sta già facendo parlare di sé.

La pizza, ovviamente, non è gourmet ma chi non la mangerebbe una sera dopo una festa?

Fonti: gamberorosso.it

Continua la lettura con: La CAPITALE del GELATO: vince Roma o Milano?

ARIANNA BOTTINI

Riproduzione vietata ai siti internet che commettono violazione di copyright appropriandosi contenuti e idee di altri senza citare la fonte.

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.


TLAPSE | Your Project in Motion