Home Blog Pagina 372

Lo SNOWPARK più SCONOSCIUTO e DIVERTENTE d’Italia

0
Credits hannes_schurian IG - Snowpark Belpiano

Immerso in un paesaggio incontaminato sulle Alpi, a poca distanza da un luogo pieno di mistero, è risultato uno degli snowpark migliori d’Europa. Ecco come è stato realizzato e dove si trova.

Lo SNOWPARK più SCONOSCIUTO e DIVERTENTE d’Italia

# Belpiano, lo snowpark superattrezzato con affaccio sul lago di Resia

@walking_greis

Lo Snowpark Belpiano fa parte di un comprensorio sciistico che affaccia sul Lago artificiale di Resia, conosciuto per il campanile che emerge dalle sue acque a testimonianza del paese distrutto di Curon Venosta per far spazio alla diga e al lago.

Lo snowpark si suddivide in un’area per i principianti, con 3 kicker che misurano fra i 3 e i 6 metri, una medium kicker-line e una pro-line per i più esperti. Tra le aree attrezzate ci sono: una Butter Box e un Industry Flat Rail da 6 metri, 4 tubes che comprendono anche una Full Tube lunga 5 metri dove scivolare con lo snowboard e tre Third Tubes di 4 metri di lunghezza. 

# Pluripremiato parco del divertimento sulla neve

Credits hannes_schurian IG – Snowpark Belpiano

Non è tra gli snowpark più conosciuti d’Italia ma di sicuro uno dei più divertenti per chi pratica freestiyle grazie alla sua architettura incredibilmente varia. Apprezzato da esperti e professionisti, il grande kicker di 13 metri è l’attrazione preferita, lo Snowpark Belpiano ha ricevuto cinque stelle di valutazione dal più grande portale di valutazione per comprensori sciistici Skiresort.de risultando al quinto posto tra i Top Parks d’Europa. In un test condotto a livello europeo sulla Skiarea ha ottenuto il punteggio più alto.

 

Continua la lettura con: I misteri di Curon Venosta: il CAMPANILE che emerge da un LAGO a tre ore da Milano

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità

SHOPPING: come si dice a Milano?

0

Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Carola SALVATO: “la mia Milano sarà un continuo WORK IN PROGRESS, una città sempre in evoluzione”

0
Carola Salvato

Carola Salvato. Da Savona a Milano dove ha raggiunto la carica di CEO di Havas Health & You Italia, manager molto attiva in diverse iniziative ad impatto sociale, in particolare di quelle rivolte alla crescita e al protagonismo femminile. 

Carola SALVATO: “la mia Milano sarà un continuo WORK IN PROGRESS, una città sempre in evoluzione”

Carola Salvato

La cosa che ami di più di Milano?

I parchi e la loro generosità (da Lambrate a Sempione passando per il parco Nord, senza dimenticare Forlanini), spazi verdi in cui è facile ritrovarsi e provare un rinnovato senso di accoglienza e permanenza, in una città che talvolta sembra avvolgerci troppo, sino a renderci distanti e distaccati dal resto che ci circonda, in primis l’essere umano.

Credits: @marco.9lli
BAM

Quella che invece ti piace di meno?

Le periferie, che raccontano bene sia le cicatrici che le ferite ancora aperte di una città fatta anche di degrado e dimenticanze. Promesse mancate e talvolta strumentalizzate.

Il tuo locale preferito?

Lo avevo, un tempo, molti anni fa frequentavo il vecchio bar Le Trottoir. Un luogo autentico dove si poteva bere una birra in compagnia di Andrea Pinketts e fare nuove amicizie e perdersi in conversazioni infinite. Tempi in cui la notte raccontava altri tipi di storie, forse più intriganti. Milano è oggi una città dai molti locali, uno per ogni serata? Come i volti di chi la abita.

Credits: @alessandra__77
le trottoir

Il tuo passatempo preferito a Milano?

Frequentare i musei di Milano e godere della loro diversità e delle bellissime mostre ma anche isolarmi in uno dei suoi parchi o scoprire nuove strade.

Credits: it.wikipedia.org

La canzone su Milano a cui sei più legata?

Più che una canzone mi lega un personaggio, il Signor G, una voce, un volto, un’anima. Per me una ispirazione. Giorgio Gaber incarna Milano e le sue più grandi ambizioni.

“Com’è bella la città, come è grande la città, come è viva la città, come è allegra la città, piena di strade e di negozi e di vetrine piene di luce con tanta gente che lavora con tanta gente che produce… “

Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?

Montevecchia, una piccola cittadina che pulsa nel cuore del Parco del Curone. Nelle giornate tinte di blu e generose di sole, voltando lo sguardo verso sud, si può ammirare la Brianza sino a scorgere i grattacieli di Milano e poi… ancora più giù toccare le montagne con lo sguardo.

Credits giuliamasoli IG – Montevecchia

La cosa più bella che ti è capitata a Milano?

Realizzare la mia carriera senza dover lasciare l’Italia. Provo un grande senso di gratitudine per questo. Spesso mi fermo a pensare a cosa sento per Milano… provo gratitudine per avermi accolta, per avermi dato delle chance, per le amicizie, per l’amore e per le sfide che mi hanno allenata lungo il viaggio.

La fermata della metro a cui sei più affezionata (e perché)?

Lambrate. Perché all’uscita ero finalmente a casa, il luogo dove rintanarmi e finalmente rilanciare dopo una giornata frenetica in ufficio o trascorsa in viaggio. Lambrate era come una stazione di arrivo. Anche se ero già pronta a ripartire e sconfinare nel mondo.

Credits: @giomelgari
Lambrate Fs

La cosa più curiosa che hai visto a Milano?

  • Museo del Giocattolo e del Bambino. Mi sono divertita a scoprirlo e a visitarlo.
  • Come alcune edicole si sono rivisitate diventando dei bellissimi spazi di ristoro dove connettersi con gli amici. Negli anni sono nati diversi “chiringuitos” e chioschi capaci di attirare un pubblico molto ampio.
Credits: @cutmau
Museo del Giocattolo e del Bambino

Il quartiere che ami di più?

Città Studi, ho abitato lì per 20 anni. Una città nella città. Un luogo dove sentirsi un po’ in provincia ma al tempo stesso internazionale grazie al suo polo universitario. Oggi che vivo in un altro quartiere ne sento molto la mancanza. I suoi negozi, la sua atmosfera, la sua umanità anticonformista.

Credits: @ @all_you_need_is_my_pics
città studi

Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?

Che vivesse al di fuori del centro storico. Che frequentasse personalmente le strade e le zone più popolari, quelle abitate dalla gente comune, ma sempre per bene, quella che fa fatica ad arrivare a fine mese, quella che non riesce a trovare spazi di riscatto, quella che non ha strumenti per comprendere come integrarsi in questa città, quella abbandonata dalla burocrazia, le vie di un commercio in crisi che lascia il passo al degrado e ai luoghi comuni.

Vorrei che investisse tempo visitando alcuni luoghi vittima dell’abbandono emergenziale e della violenza dove si preferisce restare a casa perché non c’è rimasto più nessuno a rappresentarci o difenderci. Vorrei che Sala si ricordasse di essere il Sindaco di tutta la cittadinanza, dando voce ad una città che si è arricchita di diversità e bisogni contrastanti che ha mantenuto per lo più la sua facciata perdendo pezzi di anima.

Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?

Credo sia necessario se non vitale. Milano non ha solo una sua identità, incarna anche un ruolo per l’Italia intera. Credo che ciò rafforzerebbe il nostro Paese perché le cose buone (i progetti virtuosi) che accadono qui possono poi diventare esempi e stimoli da esportare. L’autonomia per Milano rappresenterebbe opportunità per rilasciare il suo pieno potenziale. La vera sfida sarebbe saper gestire l’autonomia.

Credits Andrea Cherchi – Duomo Milano alto

Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?

Oggi vivrei altrove, lascerei l’Italia. Non so esattamente dove, mi attirano le città del nord. Il loro modo di affrontare le sfide, non solo il Covid, mi ha fatto riflettere molto ultimamente. Ecco vorrei vivere in una città partecipativa e pronta a confrontarsi con la paura senza isterie.  Li invidio per questo.

Credits: stockholm_stoccolma IG

Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?

Ho un sogno di cui mi piacerebbe vedere il lieto fine. Investirei nelle periferie, vorrei diventassero luoghi di cultura, ambiti concreti di confronto e arricchimento, hub di attrazione internazionale. Una periferia che diventa molti mondi connessi con il centro della città.

Luoghi dove coinvolgere giovani e dare voce concreta al loro talento. Immagino spazi dedicati dove dare vita a progetti pilota sui molti temi che condizionano la qualità del nostro futuro. Investirei in attività culturali e multietniche perché il genere umano ha bisogno di ripartire dalle basi, da sé stesso e dalla comprensione profonda del senso civico. Investirei nella bellezza perché per risanare anime sofferenti ci vuole anche la potente medicina della cura dell’ambiente, ci vuole consapevolezza che siamo qui per un perché più grande. Siamo il futuro che abita le nostre coscienze.

Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?

Che voglia investire nella sicurezza, nel coraggio, nell’autenticità muovendo i passi necessari perché la cittadinanza senta una rinnovata fiducia scorrere nelle vene. Fiducia intesa come bene economico. Il mio più grande auspicio è che sappia aprirsi alle sfide con determinazione, senza troppi compromessi e la forza anche di andare controcorrente. Che sappia sfruttare il potere del femminile ed il talento delle donne per una visione che smetta di essere oltremodo polarizzata. Vorrei che Milano si definisse una città “work in progress”, una città in evoluzione capace di rilanciare tutte le domande necessarie, soprattutto quelle più difficili. Una città veramente inclusiva, anche delle sue paure più pressanti.

Carola Salvato

Continua la lettura con: Tutti i personaggi di #milanomia già pubblicati

MILANO CITTÀ STATO

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La colpa della casa

0
Gromatici romani

Nella lingua tedesca la parola debito si dice Shuld che significa “colpa”, intendendolo come la conseguenza di un cattivo comportamento del soggetto.

Un significato ben diverso da quello che si studia in Economia, dove si considera il debito come una leva per alimentare la libera iniziativa e gli investimenti.

Ph. mohamed Hassan (pixabay)

Nell’Europa gemanocentrica il debito viene visto in modo più simile a quello di colpa che di leva economica.
Non è un mistero che i tedeschi considerino il nostro patrimonio edilizio come una possibile e, forse per loro doverosa, espiazione delle nostre colpe da “cicale” che vivono sulle spalle degli altri.

A fronte del fatto che i contribuenti tedeschi ritengono di sostenere un rischio per il nostro debito pubblico, la richiesta più volte apparsa sui loro media è quella di avere come garanzia il nostro patrimonio immobiliare, fino addirittura a comprendere spiagge e monumenti appartenenti al demanio.

Ph. Nattanan Kanchanaprat (pixabay)

L’Italia è di fatto commissariata tramite ricatti finanziari per sostenere un debito altrimenti fuori controllo e  si vede costretta a inserire nell’orbita dei paesi creditori il suo patrimonio immobiliare.

I sospetti di molti è che la grande attenzione del governo di attuare la riforma del catasto con un’accelerazione improvvisa nonostante l’emergenza della guerra sia un’altra dimostrazione del pegno da pagare in cambio dei prestiti e delle concessioni di Bruxelles e dei grandi investitori.

Il fatto stesso di voler mettere la fiducia sulla riforma significa esautorare il Parlamento del suo potere legislativo e quindi togliere la rappresentanza dei cittadini su una questione fondamentale per la loro vita e per il futuro del Paese.

In un momento in cui si vive tutti delle situazioni di emergenza e si fa sempre più evidente la confusione e la sovrapposizione di interessi estranei alla nostra comunità, forse l’elemento più importante che si dovrebbe recuperare è la trasparenza nella comunicazione tra governo e cittadini.

Pena il rischio di ritrovarci privi delle nostre proprietà senza neppure rendercene conto. 

Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno 

MILANO CITTA’ STATO 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

 

 

 

All’asta “THE ONE”, la VILLA più COSTOSA del MONDO

0
Credits: corrieredellosport.it the one

È stata messa all’asta quella che potrebbe essere la villa più costosa al mondo, ma così lussuosa e grande che potrebbe valere tutto il denaro richiesto. Ecco com’è e quanto costa.

All’asta “THE ONE”, la VILLA più COSTOSA del MONDO

# La reggia del lusso e del divertimento

Credits: @williamsandwilliams
the one

A questo edificio la parola casa non si addice proprio, ma anche villa sembra un diminutivo. La gigantesca abitazione in questione si trova a Los Angeles e ha una vista a 360° sulla città, in particolare si trova su un promontorio del quartiere super lussuoso di Bel Air, e si chiama The One. Quanto è grande? 9755 metri quadri, disposti su tre piani.

Nella villa ci sono 20 camere da letto, 30 bagni, una sala cinema, diverse cucine e una sala da biliardo e bowling. Rimanendo sempre in tema divertimento, nella The One c’è anche un centro benessere privato con 7 piscine e vasche idromassaggio, ma anche una discoteca che può contenere fino a 900 persone.

Credits: corrieredellosport.it
the one
Credits: corrieredellosport.it
the one

# La messa all’asta a un prezzo stratosferico

Credits: corrieredellosport.it
the one

Un’altra particolarità è il salone d’auto di cui dispone. L’idea è quello di un garage, che conta fino a 50 auto e quindi ancora una volta la parola “garage” risulta un diminutivo. In poche parole la villa sembra una piccola città, concentrata nelle sue migliaia di metri quadrati. Effettivamente non le manca niente, forse solo un supermercato.

Ma quanto costa?

Credits: corrieredellosport.it
the one

La casa è stata messa all’asta in seguito al fallimento del costruttore, che non ha risarcito oltre 100 milioni di dollari di debito e quindi ha dovuto dichiarare il fallimento.

La lussuosissima villa è quindi in vendita su Concierge Auctions, per un valore stratosferico: 500 milioni di dollari (più di 450 milioni di euro). All’interno del prezzo sono comprese anche le supercar e auto da collezione presenti nel garage.

Ecco alcune foto della villa tratte dal sito corrieredellosport.it: vale veramente tutti questi soldi?

Credits: corrieredellosport.it
the one
Credits: corrieredellosport.it
the one
Credits: corrieredellosport.it
the one
Credits: corrieredellosport.it
the one

Continua la lettura con: Il CAMPER più GRANDE e LUSSUOSO del mondo: in pratica una VILLA con le ruote

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Incontri ravvicinati del terzo tipo… sulla METRO (immagini)

0

Viaggiare sulla metropolitana è un’esperienza unica che può diventare soprannaturale. All’interno delle gallerie buie in cui viaggiano treni sotterranei si entra in un altro mondo e a volte si possono fare incontri da fantascienza.

Incontri ravvicinati del terzo tipo… sulla METRO (immagini)

# Un’esperienza soprannaturale

Quante volte ci si sente alienati davanti a scene strane all’interno di un vagone della metropolitana. Dagli animali arrangiati nei bagagli alle soluzioni più assurde per far fronte al problema delle mascherine: per far fronte ad alcune esperienze non si può fare altro che desiderare una pianola per poter suonare le famose note del film di Spielberg per comunicare con l’alieno che ci si trova davanti.  Subwaycreatures è una pagina instagram che riporta tutte le esperienze più particolari vissute dai frequentatori della metro. Ne riportiamo alcune.

Leggi anche: Il sogno in grande della METROPOLITANA di PARMA 

# Esperienze surreali di vita quotidiana

Le esperienze più frequenti sono cani e gatti dentro zaini, borse e alcune soluzioni più bizzarre come sacchetti con i buchi per le zampe o carrelli per la spesa. La pandemia ha accentuato la stravaganza metropolitana, portando le persone ad inventarsi le strategie più curiose per far fronte alla carenza delle mascherine nel primo periodo, da qui l’utilizzo di sacchetti, bottiglioni d’acqua ritagliati, maschere di carnevale e, in tempi più recenti, si sono riscontrate immagini di mascherine dalle stampe più bizzarre. Infine, un’altra esperienza frequente è incontrare sosia di personaggi famosi, che diversamente dai loro “originali” si muovono con i mezzi pubblici.

Leggi anche: I nuovi AVVENIRISTICI TRENI per la METRO di Torino 

# Forme di creatività underground

Esistono però coincidenze ancora più alienanti: come vedere persone sedute una accanto all’altra che non si rendono conto di indossare gli stessi outfit o bizzarre fantasie di vestiti. Alcuni dei frequentatori della metropolitana invece si ritrovano ritratti nelle pubblicità attaccate sulle pareti del mezzo, trovando i sosia di loro stessi. Altre esperienze assurde riguardano la presenza di mascottes, traslochi e soluzioni creative per trasporti ingombranti. Per esempio, troviamo riportato il trasporto di un divano, il pezzo di un’auto e una grande tazza rossa che prende il metro insieme a tutti gli altri viaggiatori.

Leggi anche: Progetti di METROPOLITANE abbozzate ma MAI REALIZZATE in altre città italiane 

Fonte Avvistamenti da ricordare: 15 situazioni e persone divertenti incontrate in metropolitana 

SARAH IORI

Continua la lettura con Milano come Londra. Con i TRAM a DUE PIANI invece dei bus 

Copyright milanocittastato.it

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità

🔴 A Milano la RETE degli SPAZI IBRIDI: le nuove aree dove svolgere attività completamente diverse tra loro

0
Credits: mincioedintorni.it - Cinema all'aperto Mare Culturale Urbano

Negli ultimi anni si sono diffusi dei luoghi di difficile definizione, che raccolgono progetti legati all’arte, alla cultura, all’incontro, al food, al commercio e all’associazionismo, i cosiddetti spazi ibridi. Il comune di Milano ha creato un apposito registro dal nome “Rete spazi ibridi”. Vediamo gli obiettivi di questo registro e i requisiti per farne parte.

A Milano la RETE degli SPAZI IBRIDI: le nuove aree dove svolgere attività completamente diverse tra loro

# Cosa si intende per “spazi ibridi”

Credits: pexels.com

Negli ultimi anni si sono diffusi dei luoghi di difficile definizione, nati come risposta alle domande della comunità e dei suoi bisogni, accresciuti soprattutto dopo la pandemia: i cosiddetti “spazi ibridi”. Si tratta di realtà locali che accolgono progetti legati all’arte, alla cultura, all’incontro, al food, al commercio e all’associazionismo.

Tra gli esperimenti più interessanti che hanno visto la luce a Milano troviamo bar-portinerie di quartiere, librerie-coworking, negozi-centri di attività solitamente collocati in spazi riqualificati, come ex spazi industriali, cascine, ex luoghi di culto, ex scuole, ex spazi per uffici. 

# Il registro “Rete spazi ibridi” del Comune di Milano

Mare Culturale Urbano

All’inizio del 2021 il Comune di Milano ha deciso di mappare questi spazi e inserire le realtà sparse su tutto il territorio cittadino in un registro denominato “Rete spazi ibridi”. Il fine di di questo registro è analizzare e comprendere quali siano gli effetti di rigenerazione urbana che questi luoghi sono capaci di innescare. Ad oggi ne sono emersi 26, per un un’utenza complessiva di oltre 1 milione di persone all’anno.

Tra questi troviamo: l’area ex Ansaldo, che ospita Base Milano, l’ex cascina dove è stato sviluppato il progetto di Mare Culturale Urbano, l’ex fabbrica di cristalli che oggi ospita lo Spirit de Milan o il Mercato Lorenteggio che propone un mix di commercio tradizionale e iniziative sociali e aggregative per il quartiere.

# A chi si rivolge il bando per entrare nel registro comunale

Credits Andrea Cherchi – Palazzo Marino e piazza della Scala

Possono partecipare al bando per poter esser inseriti nel registro “Rete spazi ibridi” gli operatori pubblici e privati che gestiscono uno o più spazi socioculturali sul territorio di Milano svolgendo attività di innovazione in questo ambito in modo continuativo e non occasionale da almeno un anno.

In fase di candidatura ogni spazio aderente dovrà indicare una o più “funzioni prevalenti”, sociali, culturali, aggregative, educative e affini, di modo da individuare le vocazioni dei singoli spazi e incrementarle, rafforzando il rapporto con l’Amministrazione e favorendo lo sviluppo di specifici progetti tematici.

La nota del Comune di Milano in merito all’obiettivo di questo provvedimento: “Il provvedimento nasce dalla volontà di riconoscere e facilitare la creazione di una rete coordinata delle realtà di socialità, aggregazione e fruizione culturale, attive soprattutto nei quartieri meno centrali di Milano e nate spesso dal recupero di parte del patrimonio immobiliare pubblico e privato abbandonato o sottoutilizzato”.

Continua la lettura con: Allo IULM il campus che “vola”: il progetto

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🔴 La novità a Milano: PANE FRESCO in EDICOLA. Ecco dove

0
Credits: milanopost.info Quotidiana

Comprare il pane in edicola? Ad alcuni potrà sembrare inutile, ad altri risulterà un vero colpo di genio per risparmiare tempo. Ad ogni modo, a Milano, da poco, si può comprare il pane in edicola. Una novità davvero bizzarra ma se si pensa alla comodità di poter andare in un unico posto e chiedere un giornale e tre michette allora forse vale la pena sapere dove si trovano queste particolari edicole.

La novità a Milano: PANE FRESCO in EDICOLA. Ecco dove

# “Dal forno all’edicola”

Credits: @quotidiana_net
Quotidiana

Il pane può essere comprato nelle edicole di Quotidiana, una rete del gruppo Milano Card, e più precisamente, per ora, nelle edicole di via Losanna e Piazza del Tricolore a Milano. Ma l’idea è quella di coinvolgere nell’iniziativa tutte le edicole Quotidiana.

Tutti i giorni è pane fresco: preparato dai panettieri di quartiere e portato alle edicole da Busket, la startup che distribuisce pane di ottima qualità. Busket seleziona le materie prime, a volte anche più ricercate, come le farine non raffinate e naturali di grani antichi italiani, e le fornisce ai fornai che producono il pane di ottima qualità. Il pane viene poi trasportato ogni mattina dal fornai alle edicole, rigorosamente con mezzi elettrici per essere più sostenibili.

 # “la spesa di tutti i giorni in edicola”

Credits: @quotidiana_net
Quotidiana

Ma come mai è nata un’iniziativa del genere? Quotidiana è una rete di edicole un po’ innovativa, è la rivoluzione di un settore che sembra essere stato così statico nel tempo. Nata dall’idea del giovane milanese Edoardo Filippo Scarpellini, Quotidiana non è una semplice edicola ma è “la spesa di tutti i giorni in edicola”.

Nelle edicole Quotidiana infatti, in generale, non si trovano solo giornali di ogni genere e cartoleria varia, ma queste fungono da vero e proprio mini-market di emergenza. Qui si vendono anche prodotti alimentari (sia confezionati che gastronomia), prodotti per la casa, una selezione di bevande e addirittura c’è una mini parafarmacia all’interno. Da ora anche il pane.

Quotidiana si impegna anche nel sociale, offrendo alcuni servizi di vicinato e alla persona (tate, badanti, pronto intervento e altro). 

Continua la lettura con: Il segreto del successo di LUINI e dei PANZEROTTI più famosi del mondo

BEATRICE BARAZZETTI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La città dei MEETING: come si dicono a Milano?

0

Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Giacomo ZITO: “la mia Milano tornerà ad essere più MILANESE”

0
Giacomo Zito

Attore, doppiatore, autore radiotelevisivo e imprenditore nel settore della comunicazione, è tra le voci più conosciute del panorama pubblicitario e televisivo, è la voce di Discovery Channel e amministratore delegato di Cast Edutainment, una factory di progetti culturali basati sul racconto per le imprese che si esprimono attraverso prodotti video, podcast, reportage e attraverso il digitale in generale. Giacomo Zito è il fondatore anche de “Gli Ascoltabili”, una piattaforma italiana di podcast italiani originale.

Giacomo ZITO: “la mia Milano tornerà ad essere più MILANESE”

La cosa che ami di più di Milano?

Che non ti chiede chi sei, ma ti chiede continuamente chi è.

Giacomo Zito

Quella che invece ti piace di meno?

La gentrificazione che la sta allontanando da certe fasce sociali.

 Il tuo locale preferito?

Il Radetzky rigorosamente al mattino.

Credits: @radetzkymilano
radetzky milano

Il tuo passatempo preferito a Milano?

Visitare la pinacoteca di Brera e fermarmi sui tre dipinti: Il cristo morto del Mantegna, il bacio di Hayez e la cena in Emmaus del Caravaggio.

La canzone su Milano a cui sei più legato?

Milano e Vincenzo.

Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?

L’abbazia di Chiaravalle.

borghi di milano

La cosa più bella che ti è capitata a Milano?

Innamorarmi a diciotto anni.

Giacomo Zito

La fermata della metro a cui sei più affezionato (e perché)?

Lima. Perché quando esci ti propone una città sempre diversa, un incrocio di culture e un fermento costante.

La cosa più curiosa che hai visto a Milano?

La fontana dei Bagni misteriosi di De Chirico che era, per me bambino, un parco giochi.

Il quartiere che ami di più?

Porta Romana. Alla stregua di un bel quartiere di Parigi.

Credits: @dadelmi
Murale Porta Romana

Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?

Metti un cappotto grigio e il cappello, gira per la città, ascolta la sua gente. Non stringere troppe mani. Sii più milanese.

Milano città stato: sei a favore oppure no che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?

La domanda è suggestiva perché presuppone che la risposta debba essere si (per essere al passo con i modelli europei, “ce lo chiede l’Europa?”). Quindi dico di no.

Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?

Palermo.

Credits: palermolamicitta IG

Se avessi due miliardi di euro per Milano che cosa faresti?

Vincolerei tutte le aree agricole nei dintorni, realizzerei in quattro anni la metropolitana Milano-Brianza, finanzierei per ogni distributore colonnine elettriche e l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti del centro storico.

Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?

Di rispettare il lavoro dandogli valore, di accogliere i suoi lavoratori che vengono da fuori perché portano ricchezza, di tornare ad essere più milanese.

Giacomo Zito

Continua la lettura con: Tutti i personaggi di #milanomia già pubblicati

Ogni giorno Milano Mia su milanocittastato.it: l’intervista a personaggi innamorati di Milano

MILANO CITTÀ STATO

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Alle PORTE di Milano il BENZINAIO del FUTURO

0
Credits techprincess.it - Stazione servizio Milano-Meda

A settembre del 2021 ha inaugurato alle porte di Milano una stazione di servizio dove sembra di entrare nel futuro. Un hub dove trovare molte attività e piaceri, con un design innovativo e accattivante, unico nel suo genere. Ecco dove si trova e quali servizi offre. 

Alle PORTE di Milano il BENZINAIO del FUTURO

# Sulla Milano – Meda l’energia del futuro in un distributore dal design innovativo

Flasghip Q8 Paderno Dugnano

Archiviato da decenni il concetto di “benzinaio”, la stazione di servizio è uno dei luoghi che più di tutti ha saputo reinventarsi nel tempo. Nella galassia sterminata dei punti di rifornimento carburante, è nata in piena Città Metropolitana, a Paderno Dugnano, un vero e proprio hub in grado di accontentare qualsiasi utente che si trovi a viaggiare sulla Milano-Meda.
Il distributore Q8 di Paderno si presenta infatti con un look innovativo e una molteplicità di servizi da fare invidia alle capitali internazionali.

# Sei postazioni di ricarica elettrica di cui due ultrafast

Stazione di Servizio Paderno Dugnano

La transizione del futuro è alle porte di Milano. L’area di servizio si sviluppa su 8.000 mq e sul piazzale sono presenti, oltre al rifornimento per mezzi a motorizzazione tradizionale, anche 6 postazioni di ricarica elettrica di cui 2 ultrafast, nonché metano e gpl.

La stazione di servizio è già improntata alla interconnessione digitale con gli utenti, tutto il progetto nasce all’insegna della sostenibilità: l’illuminazione è a led con sensori di movimento e c’è ampio uso di materiali rigenerati.

L’efficientamento energetico è di dimensioni notevoli: è previsto il recupero delle acque piovane e il futuro compressore del metano sarà a zero emissioni. Il fabbricato, anche quello commerciale, filtra la luce solare e offre termoregolazione a zone. Tutte le pensiline sono invece realizzate con materiali ad elevata riflettenza solare, che finisce per essere convogliata sugli impianti fotovoltaici posti sulle superfici di ognuna.

# Il restyling a vela che richiama le imbarcazioni tipiche del Kuwait

flagship Q8 Credits: q8.it.

Un restyling dedicato a tradizione e innovazione, gioca un ruolo d’effetto e conferisce alla stazione un look scenografico. Il progetto richiama le vele della “Dhow”, imbarcazione tipica del Kuwait e simbolo stilizzato del brand della catena. Un albero maestro centrale, alto ben 25 metri, collega le due pensiline a forma di vela triangolare e riesce a coprire 2.000 mq dell’area. Una vela copre e quindi identifica, le pensiline di distribuzione dei carburanti tradizionali. Con un ideale transizione al futuro, la successiva “pensivela” copre gli erogatori dei prodotti alternativi.
Anche il fabbricato commerciale richiama le forme e i colori della tradizione mediorientale.

# “Il fiore all’occhiello”

L’edificio che ospita i servizi commerciali è anch’esso realizzato all’insegna della sostenibilità: 1.200 mq a basso impatto ambientale, per ospitare utenti e clienti e soddisfare decine di esigenze. Con a disposizione oltre 60 stalli per la sosta delle auto, “Svolta” ospita soluzioni di Food&Beverage come il tradizionale bar, una catena di bakery e un noto brand di offerta di carne di qualità.

All’inaugurazione della stazione di servizio del futuro nell’autunno scorso erano presenti il Presidente di Kuwait Petroleum, Nawaf S. Al-Sabah, insieme al Vice Presidente esecutivo, Azzam Al Mutawa, a testimoniare l’importanza e il rispetto che il colosso petrolifero nutrono nei confronti dell’Italia e del mercato di area sud europea.

I pionieri dell’automotive elettrico, potranno trovare ricarica e ingannare il tempo in un gioiello di architettura e design, prima di arrivare a Milano con le batterie completamente cariche.

 

Fonti: Gazzetta.it e Q8.it

Continua la lettura con: AUTO e TAXI VOLANTI in servizio già nel 2025: ecco dove

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Se questa è una guerra

1
Nella notte di Natale del 1914, nelle trincee delle Fiandre, si sospesero i combattimenti e i soldati degli eserciti contrapposti si ritrovarono a festeggiare il Natale giocando una partita di pallone nella terra di nessuno

In passato la guerra rispettava dei codici d’onore e di civiltà.

Prima di entrare in un conflitto si seguivano procedure molto precise.
Prima di dichiarare guerra a una nazione si inviava un ultimatum in cui si intimava il contendente a mettere in atto comportamenti per disinnescare il conflitto. Se ciò non avveniva, si dichiarava guerra con un atto formale consegnato all’ambasciatore del paese in questione. Questo consentiva all’avversario di organizzarsi di conseguenza per mettere al riparo la popolazione civile e di allertare tutti gli alleati.

Negli ultimatum e nelle dichiarazioni di guerra erano già scritti i punti che gli stati ritenevano fondamentali per muovere il conflitto e quindi anche la base per poter impostare le relazioni diplomatiche, così come per redigere i trattati di pace alla fine del conflitto.

Muovere guerra senza dichiararla era considerato un atto criminale della peggior specie. Ad esempio, la mancata dichiarazione di guerra dei giapponesi prima dell’attacco di Pearl Harbour (tra l’altro secondo i giapponesi dovuta a problemi di comunicazione) ha innescato un’escalation che ha portato perfino alla bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki che fu giustificata proprio come punizione per l’atto di guerra non dichiarata.

La tregua di Natale

La guerra era l’extrema ratio per risolvere problemi tra gli stati, perciò rispettava delle procedure che si muovevano all’interno delle regole civili, come quella di dichiarare guerra, di rispettare trattati e alleanze e di limitare il conflitto al settore militare. In tempi precedenti la guerra era una faccenda riservata principalmente ai membri delle classi dirigenti e si evitava di estendere il conflitto in ogni ambito che non fosse quello militare. Per gli antichi greci esistevano priorità superiori alla stessa guerra: per i Giochi Olimpici si sospendeva qualunque conflitto.

La guerra oggi sembra più simile a un atto di bullismo e di barbarie piuttosto che una modalità codificata nei secoli.

Non si usa più dichiarare guerra ma si passa subito a invadere territori. Non si rispettano le alleanze, ma si interviene a combattere anche in territori estranei a qualunque trattato di reciproca difesa. Invece di cercare di limitare le questioni belliche al settore militare si coinvolgono i civili e si estende la conflittualità in ogni ambito, da quello economico a quello culturale, come è il caso delle discriminazioni operate contro cittadini provenienti dai luoghi d’origine dei paesi contendenti.

Tregua di Natale

Senza dichiarare guerra, infine, non si mettono in luce le motivazioni fondamentali delle opposte fazioni e non si hanno elementi utili né per concludere il conflitto determinato dal contenzioso né per predisporre un trattato di pace che possa risolvere la questione in modo definitivo.

La guerra è da sempre parte delle questioni umane: proprio nella guerra si misurava il livello di civiltà di una società.
Se guardiamo a quello che sta accadendo oggi il livello di civiltà che stiamo dimostrando è al punto più basso della storia dell’umanità.  

Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno 

MILANO CITTA’ STATO 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

 

 

 

🔴 REGNO UNITO: dal 15 marzo STOP alla VACCINAZIONE OBBLIGATORIA per personale sanitario e sociale

0
Ph. Ch AFleks (pixabay)

Le regole erano entrate in vigore per il personale delle case di cura a novembre 2021 e avrebbero dovuto essere estese agli operatori del servizio sanitario nazionale. La decisione del governo britannico.

REGNO UNITO: dal 15 marzo STOP alla VACCINAZIONE OBBLIGATORIA per personale sanitario e sociale

# La conferma dello stop alla vaccinazione obbligatoria per gli operatori sanitari e sociali

Credits notizieoggi24.it – Boris Jonhson

Dopo l’annuncio di fine gennaio, il segretario alla Salute del Regno Unito Sajid Javid conferma lo stop alle vaccinazioni obbligatorie contro il Covid-19 per gli operatori sanitari e sociali a partire dal 15 marzo, come riportato dal sito del Governo Gov.uk

Javid ha affermato che quando è stata presa la decisione di renderlo un requisito legale per esercitare queste professioni, Delta era la variante dominante del virus, ma da allora è stata sostituita dalla meno grave Omicron. Le regole, entrate in vigore per il personale delle case di cura a novembre, avrebbero dovuto essere estese agli operatori del servizio sanitario nel mese di Aprile.

# La copertura vaccinale tra gli operatori sanitari e sociali

Credits fernandozhiminaicela-pixabay – Vaccinazione Covid

Dai dati raccolti dall’NHS, il sistema sanitario inglese, emerge che il 95% del personale  ha ricevuto almeno una dose, il 92% due dosi. Oltre 1,3 milioni di assistenti sociali  hanno ricevuto almeno una somministrazione. Tra il personale delle case di cura il 96% ha ricevuto una dose di vaccino e il 95% anche la seconda.

# In un sondaggio indetto dal governo il 90% degli inglesi ha espresso parere favorevole alla rimozione dell’obbligo

Credits 12019-pixabay – Houses of Parliament

A supporto della decisione, nel mese scorso il governo britannico ha indetto un sondaggio sulla popolazione inglese, che coinvolto oltre 90.000 persone. Il 90% degli intervistati, su una platea composta in maggioranza da semplici cittadini (55%) e operatori sanitari e sociali (26%), si è dichiarato favorevole alla rimozione dell’obbligo vaccinale

Continua la lettura con: VIAGGI: che cosa cambia dal PRIMO MARZO

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🔴 Allo IULM il campus che “vola”: il progetto

0
Credit CitterioViel-corriere- Rendering campus Iulm

Anche l’università di lingue e comunicazione IULM a Milano aumenterà gli spazi per la didattica, come gli altri atenei cittadini, con la realizzazione di nuovo complesso che potrebbe diventare un altro dei simboli della nuova architettura di Milano. Scopriamo il progetto e quando sarà realizzato.

Allo IULM il campus che “vola”: il progetto

# La firma dello studio Citterio Viel per il nuovo campus Iulm sollevato dal suolo

Credit CitterioViel-corriere- Rendering campus Iulm

Il rettore Gianni Canova dell’università Iulm, durante la cerimonia di apertura dell’anno accademico, ha presentato gli nuovi spazi per la didattica che verranno realizzati nei prossimi anni nell’ateneo. Il blocco Iulm 8 progettato dallo studio di architettura Citterio Viel sarà un “edificio iconico, ricoperto di porcellana bianca e sollevato dal suolo, ospiterà il corso di Moda e industrie creative. Sarà costruito ai bordi del campus, ci saranno tre aule da trecento posti più laboratori, locali per coworking e grandi terrazze per lezioni all’aperto, soluzioni pensate dopo l’esperienza del Covid.

Leggi anche: La nuova BIBLIOTECA IULM: avanguardia artistica o archihorror?

# La struttura del nuovo complesso “sospeso”

Credits CitterioViel-corriere – Campus Iulm vista laterale

Il nuovo campus universitario avrà cinque piani e verrà realizzato trasformando un complesso esistente in un edificio sospeso su un grande anfiteatro. Le finestre saranno a filo parete e gli spazi all’aperto per la didattica rivestiranno un ruolo centrale. Sarà costruito nell’area verso via Italo Svevo e via Schievano, tra l’edificio D del complesso di The Sign e il canale del Lambro Meridionale. I lavori dovrebbero terminare entro la fine del 2024

 

Leggi anche: THE SIGN: il nuovo polo sui NAVIGLI che rivoluziona lo SKYLINE di Milano

Continua la lettura con: Il SAINI, il “TEMPIO dello SPORT” di Milano, cambia VOLTO: approvato il PIANO di RIQUALIFICAZIONE

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🔴 Il “LABIRINTO” di Piazzale Lavater

0
Credits: blog.urbanfile.org

Nel distretto di Porta Venezia si trova piazzale Lavater, che da qualche anno aspetta di essere riqualificato, nonostante i lavori siano partiti vanno a rilento, ecco a che punto sono. Fonte e foto Cover: blog.urbanfile.org

Il “LABIRINTO” di Piazzale Lavater

# Procedono i lavori del redesign dello spazio pubblico

Credits: blog.urbanfile.org

I lavori per la riqualificazione di piazzale Lavater sono partiti nel dicembre 2020, nel bel mezzo della pandemia, le ultime notizie risalgono alla fine di febbraio 2022. Ad ora il progetto prevede l’allargamento delle aree pedonali, riducendo le dimensioni dei parcheggi, che rimarranno solamente per i residenti, tracciati quindi in giallo a terra. Mentre l’area cani che adesso si trova al centro della piazza, non verrà eliminata bensì verrà spostata in via Morgagni. Lo spazio pubblico pertanto verrà completamente ridisegnato.

Leggi anche: Il CONDOMINIO più GRANDE del MONDO: ospita 18.000 PERSONE 

# Il labirinto

Credits: blog.urbanfile.org
Credits: blog.urbanfile.org

Il cantiere adesso si è spostato. Si trova in via Stoppani, vicino alla scuola, dove è stato realizzato un grande labirinto fatto di tasselli di marciapiede grigio e grigio-neri, animando il pavimento con la fantasia geometrica. Il disegno porta un po’ di colore e di fantasia alla zona, nonostante di colorato non ci sia nulla. La parte di via Jan e via Omboni è invece già stata completata, con l’esclusione dell’area vicino all’edicola, che però verrà posizionata al più presto.

Fonte Milano | Porta Venezia – Cantiere di Piazzale Lavater: fine febbraio 2022 

Leggi anche: Il LABIRINTO più GRANDE del mondo si trova in ITALIA

Continua la lettura con Il SAINI, il “TEMPIO dello SPORT” di Milano, cambia VOLTO: approvato il PIANO di RIQUALIFICAZIONE 

SARAH IORI

Copyright milanocittastato.it

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità

 

La TORRE del SOLE: il grattacielo che scandisce le stagioni e amplifica i suoni del mare

0

Tendenzialmente quando si pensa ad un grattacielo, si immaginano enormi edifici imponenti, dallo stile molto moderno, con piani e piani di uffici e uomini e donne d’affari che corrono dietro alle scadenze e agli impegni.
Ma se vi dicessi invece che nel 2024 verrà inaugurato un grattacielo il cui progetto prevede che si fondi con la natura circostante?

La TORRE del SOLE: il grattacielo che scandisce le stagioni e amplifica i suoni del mare

Progetto di Open
Progetto di Open Architecture

# The Sun Tower: l’ultima rivoluzione dell’architettura contemporanea

Sto parlando della “Sun Tower”, un progetto architettonico della Open Architecture che sorgerà sulla costa del Mar Giallo della città cinese di Yantai. Il progetto ha l’obbiettivo di creare e rappresentare il dialogo tra gli elementi della natura e la città in rapido sviluppo.

Il grattacielo sarà altro 50 metri, avrà una struttura curvilinea in cemento bianco, sostenuta da lastre orizzontali e rampe, studiata e progettata per funzionare come una meridiana. La torre del sole oltre che scandire le ore sarà anche in grado di scandire le stagioni: nella piazza in cui sorgerà, verrà progettato un canale d’acqua che taglierà la piazza e sarà la linea retta che l’ombra dell’edificio seguirà il giorno dell’equinozio.
Creando ombre e giochi di luce, agirà anche come collettore di suoni, raccogliendo e amplificando i suoni del mare.

# La Torre del Sole: teatro, spettacoli e una piscina di acqua piovana

La vista dall’alto della Sun Tower. Progetto di Open Architecture

Costruito in uno spazio ampio in leggera pendenza, il guscio interno concavo creato dalle due pareti curvilinee ospiterà un teatro, una sala esposizioni, una biblioteca e una piattaforma di osservazione. Ma i servizi che proporrà la struttura non finiscono qua: il grattacielo permetterà di far vivere un’esperienza unica a contatto con la natura, che circonderà l’ospite fin dentro l’edificio.

È persino previsto sul tetto un lucernario, che permetterà alla Torre di catturare l’acqua piovana, che affluirà in una piscina che si trova all’interno dell’edificio. Piscina che in inverno verrà tenuta asciutta per poterla trasformare in un camino.

The Sun Tower. Progetto di Open Architecture

La Sun Tower é un progetto architettonico che rappresenta alla perfezione l’evoluzione tecnologica degli ultimi tempi e contemporaneamente onora la bellezza e la potenza della natura.

Continua la lettura con: 10 stupendi PROGETTI di ARCHITETTURA sull’ACQUA

ALICE COLAPIETRA

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

L’EMAIL a Milano si chiama così

0

Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Emy MILANI: “la mia Milano sarà sempre più una NUMERO UNO”

0
Emy Milani

Erminia “Emy” Milani. La donna che riesce a mettere in rete personaggi che si faticherebbe a immaginarli assieme, organizza iniziative di beneficenza, è protagonista da decenni della vita sociale e culturale di Milano. Di cui è da sempre follemente innamorata. 

Emy MILANI: “la mia Milano sarà sempre più una NUMERO UNO”

La cosa che ami di più di Milano?

Milano è unica, insostituibile, mi piace lei Milano.

Credits Andrea Cherchi – Duomo Milano alto

Quella che invece ti piace di meno?

Il traffico e le stupide regole del comune di Milano.

Il tuo locale preferito?

Aperitivo Ginrosa.

Credits: @soup_opera
ginrosa

Il tuo passatempo preferito a Milano?

Visitare i musei.

Credits: @hava_hoxha
Pinacoteca di Brera

La canzone su Milano a cui sei più legata?

Oh mia bela Madunina.

Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?

La Certosa di Chiaravalle.

credits: @chiaravallemilanese IG

La fermata della metro a cui sei più affezionata (e perché)?

Non prendo la metro.

La cosa più curiosa che hai visto a Milano?

Una mostra di ratti.

Il quartiere che ami di più?

Ticinese.

Credits: @lino.grillo
Porta Ticinese

Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?

Di sparire che è meglio.

Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?

Si d’accordissimo.

Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?

Parigi.

Credits: sognandoparigi.it

Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?

Tutto quanto perché sia avanguardia nel mondo. Per cui, progetti a non finire da portare a termine ovviamente.

Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?

Già è la Numero Uno, vorrei che diventasse ogni giorno di più la Numero Uno in tutto il mondo.

Continua la lettura con: Tutti i personaggi di #milanomia già pubblicati

Ogni giorno Milano Mia su milanocittastato.it: l’intervista a personaggi innamorati di Milano

MILANO CITTÀ STATO

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

L’origine della rabbia

2
Ph. Vicki Hamilton (pixabay)

La nostra società si sta caratterizzando sempre di più come una società rabbiosa.
La lotta contro il virus che era nata come una emergenza che ci accomunava tutti si è trasformata in un accanimento senza precedenti contro chi ha posizioni di pensiero differenti. L’invasione dell’Ucraina ha immediatamente innescato reazioni molto forti contro cittadini e organizzazioni russe anche in settori che non c’entrano nulla con il conflitto, come la cultura, lo sport o lo studio.

Sembra che la rabbia sia diventata la colonna sonora dei nostri tempi. Un sentimento spesso irrazionale che viene sempre indirizzato contro un avversario o un capro espiatorio da abbattere senza alcuna pietà.
Ma da dove nasce questo sentimento così violento e improvviso, che suona così alieno alla cultura occidentale?

Si possono fare diverse ipotesi. Sul piano sociale, uno dei fattori potrebbe essere quello della globalizzazione che ha portato a una società spersonalizzata in cui viene distrutta l’idea di microcomunità e, di fatto, ha annientato quello che è stato l’habitat naturale dell’essere umano in tutta la sua storia.

Se si passa invece a un’analisi più psicologica l’origine della rabbia è spesso una frustrazione determinata dalla schizofrenia, ossia da una radicale dissociazione tra la personalità naturale e l’io fittizio, che deriva dall’introiezione dall’ambiente di valori e desideri che in realtà non appartengono all’individuo.
Tutte le pulsioni e gli istinti naturali irrisolti sfociano così in una energia distruttiva che viene proiettata contro gli altri.

Qualunque sia l’origine ciò che è certo è il risultato di una rabbia che si continua ad alimentare amplificandosi a ogni passaggio. Il risultato è di arrivare all’impossibilità di risolvere il problema conducendo inevitabilmente a un’escalation senza fine.

Come nella patologia nevrotica o psicotica la via naturale di risoluzione passa attraverso una presa di responsabilità del soggetto. Tutto ciò che porta invece a un proiezione ossessiva dei propri problemi sull’esterno conduce inevitabilmente all’autodistruzione.

Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno 

MILANO CITTA’ STATO 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Le 4 SALE da TÈ più ORIGINALI di Milano

0
Credits: martii_1806, IG

L’arte di bere e servire il tè è una delle più eleganti e raffinate che si possono sperimentare nel capoluogo lombardo. Per gli amanti degli infusi e per chiunque voglia passare qualche ora di relax con una bevanda calda tra le mani, ecco 4 delle sale da tè più originali di Milano.

Le 4 SALE da TÈ più ORIGINALI di Milano

# Nel mondo delle meraviglie di Rabbit Hole in via Mazzini

Credits: martii_1806, IG

Ogni weekend, passando per via Mazzini, nei pressi del Duomo, si può notare una fila interminabile che cerca di approdare al numero 20. Cosa ci sarà dietro al cancello in ferro battuto che attira così tanti avventori? La risposta è Rabbit Hole, la nuova sala da tè milanese ispirata al mondo di Alice nel paese delle Meraviglie, creato da Lewis Carroll e poi da Disney.

Prendere il tè in qui significa entrare nel luogo dove Alice si è persa con la fantasia, è un’esperienza unica, fatta di fiori giganti, stanze sottosopra e specchi magici. Ogni sala è intitolata ad un personaggio o un luogo della favola mentre bevande e dolci sono accompagnate dalle famose targhette “drink me” ed “eat me”, ma non c’è da preoccuparsi, anche dopo aver mangiato e bevuto si rimane delle stesse dimensioni di quando si è entrati. Come il luogo anche il menù è magico e trascendentale, si servono infatti pietanze ispirate alla storia, colorate e aromatizzate nei modi più particolari. Rabbit Hole è un’ottima alternativa per passare del tempo in un mondo altro in compagnia di una dolce consumazione.

Leggi anche: Prendere il tè a Milano con ALICE nel paese delle MERAVIGLIE 

# Immersi nei té di tutta l’Asia nel Chà Tea Atelier vicino alla Darsena

Credits: chateaatelier, IG

Chà Tea Atelier è la sala di Milano dove la preparazione e la consumazione della bevanda calda diventano un culto. Il locale offre la più vasta varietà di tè di tutta la città, lo spazio è piccolo e la maggior parte è occupato da contenitori di latta che contengono tutte le varietà di tè che si possono immaginare e oltre, provenienti da tutta l’Asia.

Per poter ottenere questa varietà la proprietaria della piccola sala verde ha viaggiato e fatto ricerche, riportando tutta la sua conoscenza nella carta da tè, che descrive con precisione le componenti e le sensazioni che caratterizzano ogni infuso. Il piccolo locale sui navigli è un punto vendita ma offre la possibilità di accomodarsi e gustare la bevanda al suo interno, inoltre, dedica alcune giornate alla conoscenza del tè, con vere e proprie lezioni, dove si insegna la storia e la preparazione di ogni infuso. Chà Tea Atelier è l’ideale per gli appassionati, ma anche per i curiosi e chi semplicemente non ha fretta di scegliere cosa bere ma apprezza provare cose nuove e perdersi nell’antica tradizione del tè.

Via Marco D’Oggiono, 7

Leggi anche: 30 cose DA FARE a Milano almeno una volta nella vita 

# In compagnia dei gatti del Crazy Cat Cafè vicino alla Centrale

Credits: crazycatcafe, IG

Per quanto riguarda l’aspetto particolarità, per chi ama gli animali e in particolare i felini domestici, il luogo ideale dove prendere un tè è il Crazy Cat Cafè in via Napo Torriani. Questo è il primo Cat Cafè della città, dove gli amici a quattro zampe gironzolano tranquillamente saltando da un posto all’altro, dormono acciambellati ai piedi dei clienti e alcuni di loro si lasciano anche coccolare.

Il locale propone tè neri, verdi e bianchi in tazze rigorosamente a forma di gatto. Nonostante l’attrazione principale del locale siano proprio i gatti, i giovani proprietari servono prodotti di qualità, aromatizzati e puri, anche qui con una vasta scelta, accompagnati da pietanze golose. Passare qualche ora qui significa rilassarsi sorseggiando tè di qualità in mezzo a creature simpatiche e affettuose che lasciano tranquillo il cliente se lo desidera ma che si fanno avvicinare da chi invece adora la loro compagnia.

Leggi anche: “Happy Together – Vivere felici con il proprio gatto”, gli incontri del Crazy Cat Cafè 

# Un té a Palazzo Reale nel Caffè Giacomo

Credits: giacomo_milano, IG

Se si desidera un luogo più classico, in stile vintage dove sorseggiare un tè in centro, Caffè Giacomo dentro a Palazzo Reale è il luogo ideale. Circondati da un’atmosfera antica, a due passi dal Duomo, si può godere delle varietà del tè Mariage Fréres, accompagnato da piatti dolci e salati.

La scala in ferro battuto, le sedie di legno e i tavoli rotondi in simil ferro, riportano ai primi anni del Novecento, periodo che si può raggiungere anche con un viaggio attraverso l’arte. Infatti, il locale ospita una vasta raccolta di cataloghi della storia artistica italiana e non solo, che si possono sfogliare comodamente seduti mentre si beve il tè o si chiacchera con un compagno di ozio. Caffè Giacomo è la sala da tè in cui regna il classicismo e l’umanesimo di Milano, percorribili attraverso il suo stile vintage e il legame con la storia dell’arte.

leggi anche: “Al Pont de Ferr”: CHIUDE un SIMBOLO della RISTORAZIONE MILANESE – Milano Città Stato

Continua la lettura con Le FERMATE della METRO che non ci sono ma che ci PIACEREBBERO MOLTO 

SARAH IORI

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.


TLAPSE | Your Project in Motion