Le BELLEZZE più NASCOSTE di MILANO

I gioielli nascosti di Milano che spesso neanche il milanese conosce

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Ph. Andrea Cherchi
Ph. Andrea Cherchi

Immaginate di non essere milanesi e quindi immaginate anche di non essere mai stati a Milano. Fatto? Bene! Ora immaginate di essere persone che amano viaggiare, avete visitato la nostra penisola in lungo e in largo, avete girato l’Europa, siete stati sull’Orient Express e non c’è continente che non abbiate visto. Eppure c’è qualcosa che manca e quel qualcosa è Milano. Strano da immaginare, soprattutto considerando che Milano, negli ultimi anni, è diventata una delle mete più gettonate dagli amanti del viaggio. Chi viene per la prima volta a Milano, sarà più propenso e desideroso di visitare il Duomo, il Castello, i Navigli, Brera, l’ultima Cena, la Pinacoteca. Ma Milano nasconde molto altro, gioielli che, a volte, neanche i milanesi sanno di avere. Proviamo a vedere quali.

Le BELLEZZE più NASCOSTE di MILANO

# ZONA CENTRO

Il centro di Milano non è solo il Duomo e per lo meno solo a livello toponomastico. Eppure non molto distante dalla cattedrale, ci sono luoghi che andrebbero visitati o scoperti.
Dalle parti di via Torino, c’è via Bagnera, la via più stretta di Milano, celebre per Antonio Boggia, un serial killer che in questa strada a gomito ha adescato, ucciso e fatto a pezzi quattro vittime innocenti.

Stretta Bagnera

Pochi sanno che in via San Giovanni sul Muro si trova una statua di Nelson Mandela, un dono fatto dalla giunta milanese al consolato sudafricano in ricordo di chi ha combattuto l’orrenda vicenda dell’apartheid.

Milano è stata una città romana e come tutte le città conquistate dall’Impero aveva il suo Foro in Piazza San Sepolcro, dove ancora oggi sono visibili le fondamenta, figure e simboli dei Crociati e affreschi di epoca medioevale.

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Credits: milanopocket.it
statua libertà milano

La statua della libertà non è una prerogativa newyorchese. A parte il fatto che che la famosa statua è un dono fatto agli americani da parte dei francesi, anche Milano ha voluto la sua statua della libertà. La possiamo ammirare sul lato sinistro del Duomo, realizzata nei primi anni dell’ottocento da Camillo Pacetti, Sono in molti a credere che sia stata la prima ad essere realizzata e che sia stata la fonte d’ispirazione per Frederic Auguste Bartholdi quando concepì quella che poi sarebbe finita a New York.

# ZONA NORD

Giardini di via Terraggio https://www.uber.com/it/blog/milan/i5luoghisegreti_milano/

Ci spostiamo di poco dal centro e in Corso Magenta troviamo presso il Museo Archeologico una torre poligonale (detta di Ansperto) risalente al terzo o quarto secolo. Una torre alta diciassette metri e composta da 24 lati, riguardo il suo utilizzo ci sono ancora molti dubbi, ma è sicuramente una forte testimonianza di quando Milano era la capitale dell’Impero Romano d’Occidente.

Non molto distante, in via Terraggio 5, si trova un palazzo uguale a tanti altri, ma pochi sanno che dietro il suo portone si nasconde un giardino segreto contaminato da una natura senza eguali. La leggenda narra che nel 400 questo giardino fu un dono di Ludovico il Moro a Lorenzo il Magnifico.

Poco più in là, in via Tommaso da Cazzaniga, tra i palazzi di corso Garibaldi e la Casa degli Artisti, sorge un piccolo giardino curato dal WWF e intitolato a Pippa Bacca. I suoi murales, le vasche d’acqua, le panchine e i vasi colorati ricordano i temi cari della sfortunata artista milanese assassinata nel 2008 in Turchia.

# ZONA SUD

https://www.uber.com/it/blog/milan/i5luoghisegreti_milano/ – La Walk of Fame di Milano

Anche Milano ha la sua walk of fame: è infatti sufficiente spostarsi in Largo Corsia dei Servi per “ammirare” le impronte lasciate nel cemento dagli artisti internazionali che presenziavano al Gran Gala della televisione (il Telegatto per intenderci).

Poco più la, immersi tra le proprietà della Curia e l’Università Statale, troviamo in Sant’Antonio la chiesa dove Mozart eseguì per la prima volta il suo “Exsultate Jubilate”.

Percorriamo qualche chilometro e ci spostiamo in via Piacenza dove, tra una Corvetto in rivalutazione e la Fondazione Prada, svetta un palazzo in stile liberty caratterizzato dal suo angolo acuto e dalla punta molto stretta. Si tratta di Casa Sartorio, l’edificio a “ferro da stiro” ispirato al Flatiron Building di New York.

Leggi anche: Casa Sartorio, l’edificio a ferro da stiro

# ZONA OVEST

https://www.uber.com/it/blog/milan/i5luoghisegreti_milano/ – castello di carte

Il nostro viaggio prosegue tra i quartieri di Sant’Ambrogio, Fiera e Baggio. Nella chiesa del nostro patrono si entra nel sacello paleocristiano dove si conservano le spoglie di San Vittore: i suoi mosaici e le sue tessere d’oro sono una rarità di estrema bellezza.

In via Benedetto Brin sorge un palazzo che è una vera e propria opera d’arte voluta da Missoni e Fiorucci. La sua particolarità è che pare di trovarci di fronte ad un castello di carte da gioco.

Credits: pinterest.com

Portello è una zona divenuta celebre negli ultimi anni (complice anche il passaggio della linea lilla) ed è qui che sorge un parco dove troviamo il Time Garden, un rifugio immerso nella natura dove riscoprire la dimensione filosofica del tempo.

# ZONA EST

https://www.otowell.it/ca-delloreggia-la-casa-dellorecchio-leggenda-e-storia/

Concludiamo verso i quartieri più vicini alla tangenziale Est, definita da alcuni la tangenziale che i milanesi prendono per raggiungere i diversi luoghi di villeggiatura. In zona Porta Venezia, in via Serbelloni, sulla Ca’ dell’Oreggia esiste una scultura in bronzo a forma di orecchio, che potremmo definire il primo citofono wireless. Il suo scultore era Adolfo Wildt e la leggenda narra che i desideri sussurrati al suo interno si avverassero sempre.

Ci spostiamo di qualche chilometro in via Frisi dove, ancora una volta, lo stile liberty fa da padrona con un palazzo del primo novecento che ospitava un cinema fino al 1932. Oggi è una biblioteca, ma il suo fascino architettonica è rimasto intatto.

Ph. Andrea Cherchi
Ph. Andrea Cherchi

Concludiamo il nostro viaggio in via Balzaretti (zona Città Studi) dove si trova la celebre Casa dei Rossetti progettata da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari che hanno voluto sulla facciata uno sfondo blu in cui spuntano mani che impugnano, appunto, dei rossetti. Una vera e propria opera pop.

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MICHELE LAROTONDA

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Michele Larotonda
Direttore de Il BARNABÓ, un blog d’informazione di attualità e cultura pop. Ha scritto e diretto cortometraggi che hanno avuto visibilità in manifestazioni specializzate a Milano,Roma e Varese. Autore del format I DUE DELLA STANGATA andato in onda su Radio 2.0. Ha scritto tre romanzi, Il Sognoscuro (Link Edizioni, 2018), Da un’altra parte (Pav Edizioni, 2020) e Tutto quello che non ti ho detto (Pav Edizioni. 2023). Sito web: www.ilbarnabo.it