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🔴 Tornano i TRENI del MARE: le novità per Levante e Ponente ligure

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Credits gazzettadellaspezia - Treno del mare

I milanesi avranno anche quest’estate una soluzione alternativa all’auto per raggiungere le spiagge e i borghi marittimi della Liguria, senza lo stress delle code in autostrada, e godersi una giornata di relax. Come funzionano e i principali collegamenti previsti.

Tornano i TRENI del MARE: le novità per Levante e Ponente ligure

# L’alternativa low cost e senza stress per i milanesi diretti in Liguria

Credits luca_perryit IG – Treno del mare stazione Genova Piazza Principe

Con l’estate tornano i “Treni del Mare“: il collegamento tra la Lombardia e le Riviere di Ponente e Levante. Un’alternativa veloce, comoda ed economica per raggiungere le spiagge della Liguria da Milano evitando le code in autostrada e il problema del parcheggio. Tutte le domeniche e i festivi, con alcune corse al sabato, a bordo di Trenord si potrà viaggiare verso le località marittime liguri come Albenga, Ventimiglia, Sestri Levante o Monterosso. Il servizio sarà attivo fino all’11 Settembre 2022.

# I collegamenti con la Riviera di Ponente

Credits Ana Cannone-unsplash – Borgio Verezzi

Tra le destinazioni raggiungibili sulla Riviera di Ponente ci sono: Arenzano, Cogoleto, Varazze, Spotorno, Noli, Finale Ligure, Borgio Verezzi, Loano e Ventimiglia.

I collegamenti di domenica e nei festivi sono:

  • da Milano Porta Garibaldi a Ventimiglia con partenza alle 06.43 e arrivo alle 11.20, il viaggio di ritorno parte alle 18.05 con arrivo alle 22.38;
  • da Milano Porta Garibaldi ad Albenga con partenza alle 09.00 e arrivo alle 12.25, il ritorno con partenza alle 17.30 e arrivo alle 21.04, oppure con partenza dalla stazione di Rogoredo alle 7.50 e arrivo alle 10.36 e ritorno alle 19.29 con arrivo a Rogoredo alle 22.40.

Il sabato sono previsti questi viaggi:

  • da Milano Centrale a Ventimiglia con partenza alle 7.10 e arrivo alle 10.54, il viaggio di ritorno parte invece alle 17.03 e arriva alle 20.57;
  • dal fine settimana del 28-29 maggio si aggiungono altri due collegamenti fino a Ventimiglia, con partenza da Milano Centrale alle ore 8.30 e arrivo alle ore 13.00, il viaggio inverso parte alle 17:57 e arriva a Milano Centrale alle 22.25.

Per ripristinare i collegamenti soppressi da Thello dal mese di giugno, sulla linea Milano-Ventimiglia circoleranno tre coppie di treni Intercity.

Leggi anche: I 10 BORGHI di MARE più amati dai milanesi

# I collegamenti con la Riviera di Levante

Credits AnnaHang-pixabay – Camogli

Sulla Riviera di Levante ci si può fermare, tra gli altri, a Genova Nervi, Recco, Camogli, Santa Margherita, Rapallo e Lavagna.

La domenica e nei giorni festivi ci sono le seguenti corse:

  • da Milano a Sestri Levante con partenza alle 8.17 e arrivo alle 11.28;
  • da La Spezia a Milano Centrale con partenza alle 17.10 e arrivo alle 21.30;
  • da Monterosso a Milano Porta Garibaldi con partenza alle 17.09 e arrivo alle 21.00.

Continua la lettura con: La sfida dei TRENI (quasi) GRATIS: dove si viaggia in treno in tutto il Paese a un PREZZO FISSO

FABIO MARCOMIN

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Una TENDA sul TERRAZZO in AFFITTO. Prezzo? 480 euro

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Credits: curioctopus.it tenda sul terrazzo

Tutti d’accordo: gli affitti a Milano stanno raggiunto livelli insostenibili. Succede anche che si debba spendere 600 euro per una stanza e se si esce verso la periferia i prezzi non sono comunque sotto i 450 euro. Per studenti e giovani lavoratori la soglia di accesso a Milano sembra insormontabile. Ma la creatività sembra non avere confini…

Una TENDA sul TERRAZZO in AFFITTO. Prezzo? 480 euro

Non siamo a Milano, ma per certi aspetti è come se lo fossimo. Una ragazza ha messo in affitto una tenda da campeggio montata sul proprio terrazzo, a meno di 500 euro.

# 480 euro al mese per una tenda, un materassino gonfiabile e cuscini

Credits: curioctopus.it
tenda sul terrazzo

Non siamo così lontani da Milano. Ci troviamo in Svizzera, a Zurigo, dove una ventisettenne ha messo online un annuncio che, al primo sguardo, farebbe ridere molte persone: per 500 franchi svizzeri (circa 480 euro) mette in affitto una tenda da campeggio montata sul proprio terrazzino. Ma attenzione: la tenda è completa di materassino gonfiabile e cuscini. Non solo: la ragazza inoltre mette a disposizione cucina, soggiorno e bagno della propria casa, ma per il dormire l’unica opzione rimane la tenda.

Sandra, è questo il nome della ventisettenne, ha offerto una tenda sul proprio terrazzo perché aveva bisogno di una soluzione per ridurre le spese dell’appartamento. Con una o un coinquilino, infatti, si possono dividere le spese ma, dice, “A Zurigo è molto difficile, se non impossibile, trovare una stanza in affitto a prezzi accessibili ecco perché mi è venuta l’idea della tenda”.

# Le richieste sono già arrivate

Credits: curioctopus.it
tenda sul terrazzo

Sandra ha già ricevuto alcune richieste e ha trovato molte persone interessate alla sua offerta. Come riporta sul sito curioctopus.it: “Molti studenti pensano che la mia idea sia interessante anche se mi rendo conto che potrebbe essere un po’ complicato trovare un coinquilino in inverno, perché il balcone non è coperto”. La domanda che appare spontanea però è: è legale mettere in affitto una tenta sul proprio terrazzo? Sicuramente non è vietato dalla legge, tuttavia se l’affitto tra Sandra e il coinquilino possa essere effettivamente messo a contratto non si sa. Intanto la ventisettenne propone “l’avventura” di vivere in una tenda su un terrazzino a Zurigo, vedremo chi si aggiudicherà la “stanza” sul balcone. E soprattutto se in futuro anche i terrazzi di Milano si affolleranno di tende da campeggio. 

Continua la lettura con: La nuova moda dal Giappone: in TENDA tra i GRATTACIELI. Si diffonderà anche a Milano?

BEATRICE BARAZZETTI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🔴 I MINI-OSPEDALI: il rilancio della SANITÀ TERRITORIALE a Milano. Ecco la mappa

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La sanità territoriale, la cui mancanza è stata uno dei fattori di emergenza nella pandemia, torna al centro dell’agenda della politica lombarda. Il Comune di Milano individua nei 9 municipi 24 siti per portare a 15 minuti anche i presidi sanitari.

I MINI-OSPEDALI: il rilancio della SANITÀ TERRITORIALE a Milano. Ecco la mappa

# La città a 15 minuti applicata alla riforma sanitaria della Lombardia

Credits: heofficialrebeldresser.blogspot.com

Regione Lombardia è la prima, tra le 21 regioni, a prendere di petto la riforma della sanità territoriale, con la legge 22/2021 per il «potenziamento territoriale del servizio socio sanitario lombardo» annunciato da una soddisfatta Letizia Moratti a febbraio 2022.
«La Lombardia è la prima Regione italiana che dà piena attuazione al Pnrr attraverso una normativa di respiro nazionale ed europeo», con l’approvazione dell’esecutivo in carica.

Ai singoli comuni il compito di individuare i siti adatti agli scopi prefissi dalla legge 22/2021.
Nella Milano che vuole diventare la città a 15 minuti, anche la sanità territoriale diventa di prossimità, grazie a 24 location che si trasformeranno in 15 case e 9 ospedali di comunità.

Leggi anche: ITALIA 20esima nella SANITÀ in Europa. Ma 4 nostre REGIONI tra le prime 5 per aspettativa di VITA

# Un presidio sanitario ogni 58.000 milanesi

Credits: tungnguyen0905 via Pixabay

Le prestazioni mediche verranno erogate a 15 minuti da casa, grazie alle 24 aree individuate che sono tutte servite dal servizio di trasporto pubblico locale.
Si tratta di 24 piccoli poli sanitari, una specie di mini-ospedali, che riuniranno in ogni quartiere le prestazioni di medici generali, pediatri, specialisti, professionisti del settore sanitario e sociale. Secondo l’Assessore milanese Bertolè l’operazione contribuirà «alla definizione di un nuovo modello di funzionamento della sanità territoriale».

Il mini-ospedale di quartiere garantirà le cure primarie, portando avanti programmi di screening e prevenzione, oltre che prestare cure a tutti i residenti afflitti da malattie croniche.
L’ospedale di quartiere svolge la funzione coperta dalla guardia medica. Ma mentre oggi la guardia medica arriva su chiamata, con il mini-ospedale di comunità, il servizio sarà aperto alla cittadinanza almeno 6 giorni su 7. Nella città di Milano sono previste anche strutture in grado di ricoverare dai 20 ai 40 malati non gravi.

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# Milano riparte dalle case di comunità?

Credits: fietzfotos via Pixabay

La Sanità, intesa come entità politica, ritorna sui suoi passi. Dopo aver depotenziato ogni struttura territoriale con le precedenti riforme sanitarie, sembrerà di tornare agli anni ’70, dove i cittadini avevano dei punti di riferimento per le prestazioni sanitarie.
L’intento a Milano è quindi di rivolgersi direttamente alle comunità, mettendo a disposizione le strutture di quartiere.

Le prestazioni mediche diffuse, avranno tutte carattere differenziato (e immancabili sigle burocratiche).
CDC è la sigla per le Case di Comunità, i nuovi punti di accesso unici per le prestazioni multidisciplinari per malati cronici.
Con ODC si individuano gli Ospedali di Comunità, per i ricoveri brevi o le cure, per lo più infermeriestiche, di malati a bassa e media intensità.
COT sta per Centrali Operative Territoriali.

Leggi anche: A Sesto il NUOVO CAMPUS dell’Università San Raffaele: modi e tempi del progetto

# Le sedi milanesi del nuovo Servizio Sanitario Regionale

Dal progetto di Regione Lombardia

L’operazione sarà resa possibile dai fondi del PNRR per una spesa complessiva di quasi 600 milioni di Euro per il capoluogo lombardo. Moratti si aspetta che entro la fine del 2022 almeno due ospedali di prossimità siano attivati da ogni ATS.
Milano ha già pronte da mettere sul campo le sedi di Va Rugabella 4 (CDC e COT), Via Sassi 4 (CDC, COT e ODC), Via Don Orione 2 (CDC e COT), Via Ricordi 1 (CDC e COT), Via Doria 52 (CDC), Viale Piceno 60 (CDC, COT e ODC), Via dei Cinquecento 19 (CDC), Via Gola 22 (CDC e COT), Via Caterina da Forlì 55 (CDC e COT), Via Stromboli 19 (CDC e COT), Via Monreale 13 (CDC e COT), Piazzale Accursio 7 (CDC, COT e ODC) e Viale Zara 81 (CDC e COT).
Verranno riqualificati e messi a disposizione della cittadinanza parte delle sedi di Via Aldini, Via Polesine 3,  e l’ex ospedale Bassi in Viale Jenner.
Infine edificati da capo, dopo l’abbattimento, la ex scuola di Via Betti 71, il parcheggio di Via Valsesia 95, una porzione di Via Ferrara 14, l’ex scuola Ghini, il parcheggio di Via de André, l’angolo tra Via Salomone e Via Bonfadini, il mercato coperto di Via Moncalieri 15 e quello di Gorla.

Continua la lettura con: Tempi di ATTESA per VISITE MEDICHE: Milano la più VELOCE in ITALIA. Ecco quanto si deve aspettare

LAURA LIONTI

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Economia: ITALIA all’ULTIMO POSTO per il RECUPERO dei livelli PRE PANDEMIA

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Credits Federico Di Dio photography-unsplash - Galleria Vittorio Emanuele vuota

Gli aiuti economici in arrivo con il PNRR e Next Generation UE pare che non serviranno a evitare al nostro Paese l’ultimo posto nella classifica dell’Eurozona per crescita del Pil. Nessun altro Paese farà peggio del nostro. Ecco le previsioni per i prossimi anni pubblicate da Il Sole 24 Ore.

Economia: ITALIA all’ULTIMO POSTO per il RECUPERO dei livelli PRE PANDEMIA

# Crescita del Pil dimezzata per l’Italia rispetto alle previsioni, ultima in Europa

Credits Ralphs_Fotos-pixabay – Bandiera Unione Europea

Come scrive Gianni Trovati su Il Sole24Ore l’Italia sarà la peggiore dell’Eurozona per crescita e quindi quella che impiegherà più tempo a ritornare ai livelli economici precedenti all’avvento della pandemia. Rispetto alla precedente stima di un aumento del Pil nel 2022 del 4,1%, le nuove stime della commissione Ue prevedono solo un +2,4% e un +1,1% nel 2023 rispetto al 2019. Numeri distanti dalla media europea di +3,4%

# Debito peggiore di quanto stimato dal governo nel Def

Telepadova- Draghi

Le brutte notizie non sono finite. Non vanno meglio nemmeno le previsioni per il deficit dello Stato: secondo l’Unione Europea sarà del 5,5% nel 2022 e del 4,3% nel 2023, seppur in calo rispetto al 2021. Anche il debito sarà peggiore di quanto stimato dal governo nel Def: quest’anno dovrebbe attestarsi al 147,9% nel 2022, nove decimali in più, e al 146,8% nel 2023, peggio di 1,6 punti percentuali rispetto alle aspettative.

Fonte: Il Sole24ore

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FABIO MARCOMIN

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🔴 La CITTÀ METROPOLITANA di Milano: un’incognita che perde un sacco di soldi

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Credis gianlucamargheriti IG - Palazzo Isimbardi

La Corte di Conti ha certificato una situazione di allarme per il bilancio della Città Metropolitana di Milano, l’ente che ha sostituito l’ex-provincia nel 2015. Vediamo il quadro aggiornato.

🔴 La CITTÀ METROPOLITANA di Milano: un’incognita che perde un sacco di soldi

# Contratti di derivati pesano per centinaia di milioni di euro

Mappa Città metropolitana

La parte più consistente dei debiti del bilancio della Città Metropolitana di Milano va imputata agli otto «contratti di finanza derivata» per un ammontare di centinaia di milioni di euro, firmati dalle amministrazioni negli anni Duemila per mantenere o aumentare la propria capacità di spesa, e attivi ancora oggi. Nel periodo considerato nell’analisi da parte della Corte dei Conti, dal 2016 al 2019, su sei di quei contratti la Città metropolitana ha corrisposto complessivamente: oneri per 231.704.990 euro, di cui 80.270.185 euro ai creditori per il pagamento degli interessi sul debito contratto, e 151.434.804 euro alle banche per effetto dei contratti derivati stipulati.

# Quasi 2 milioni di euro di minusvalenza con la cessione delle quote di Brebemi

Credits bergamopossibile IG – Brebemi

Un altro episodio che ha inciso negativamente sui conti dell’ente metropolitano è stata la cessione delle quote dell’Autostrada Brebemi nel 2021 al socio di maggioranza ad un valore inferiore rispetto a quanto fosse inserito a bilancio. La piccola quota di capitale dello 0,6% pari ad euro 3.125.000 ha registrato una minusvalenza di 1.855.000 in seguito al decreto del sindaco che ne ha stabilito la vendita alla cifra di 1.270.000 euro.

# La riscossione di multe e tributi non supera il 32%

A questa situazione pesante si aggiunge una grave difficoltà nella riscossione di multe e tributi. La media di incassi oscilla tra il 5 e il 32% in meno rispetto a quanto l’ente dovrebbe incassare.

Continua la lettura con: Quanto COSTA VIVERE a Milano? Queste le SPESE di una famiglia tipo

FABIO MARCOMIN

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L’ex MARCHIONDI si trasforma in casa di STUDENTI e ARTISTI

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partecipami.it

Si prevede una nuova vita per l’edificio abbandonato da oltre trent’anni. La struttura, che una volta era l’Istituto Marchiondi, istituzione dell’800 dedicata all’istruzione dei “ragazzi difficili”, diventerà una casa per studenti e artisti.

L’ex MARCHIONDI si trasforma in casa di STUDENTI e ARTISTI

# Life from art: il Collegio di Merito

partecipami.it

Al progetto è stato dato il nome “Life from art” e prevede non solo la creazione di alloggi per gli studenti, ma anche spazi formativi e per la ristorazione, sale dedicate alla musica e all’arte, una biblioteca e spazi comuni per lo studio. Sono previsti fino a 168 posti alloggio, dedicati prevalentemente a studenti e studentesse frequentanti corsi universitari legati alle arti figurative, musicali e performative.

# Progetto brutalista di un allievo di Giò Ponti

La struttura si trova a Baggio in via Noale, progettata da un allievo di Gio Ponti, Vittoriano Viganò, nel ’57 in stile brutalista, manterrà l’architettura originale. Verrà inoltre anche completato il progetto originale, costruendo un secondo edificio che era previsto ma mai realizzato.

La proposta è della Fondazione Collegio delle università milanesi, che si è aggiudicata l’edificio per i prossimi 40 anni e ha ottenuto i fondi dal Ministero dell’università e della ricerca, grazie al V bando in attuazione della Legge 338/2000, con cui lo Stato può cofinanziare fino al 75% gli interventi per la realizzazione di alloggi e residenze universitari.

L’assessore al Bilancio e al Patrimonio immobiliare Emmanuel Conte ha dichiarato che con questo progetto “[…] possiamo finalmente risolvere una situazione di decenni di degrado, restituire a un quartiere periferico un’importante funzione culturale ed educativa e proseguire nella valorizzazione del patrimonio dei milanesi […]”.

 

Continua a leggere con: “GLI AEREI”: a due ore da Milano si trova uno dei ristoranti abbandonati più singolari al mondo

ALICE COLAPIETRA

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ACCUMULARE per i tempi difficili: come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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🔴 Quanto COSTA VIVERE a Milano? Queste le SPESE di una famiglia tipo

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Credits Marco Ottaviano-pexels - Milano

Uno studio mostra la cifra di una famiglia media necessaria per vivere a Milano. Una cifra record che mostra i sempre maggiori affanni del ceto medio in città. Vediamo i risultati. 

Quanto COSTA VIVERE a Milano? Queste le SPESE di una famiglia tipo

# Le spese superano i 3.300 euro al mese, l’affitto è la voce più impattante

Francesco Sgura-pexels – Milano

L’ultimo studio dell’Unione Nazionale Consumatori che rielabora i dati Istat, pubblicato da “la Repubblica Milano”, analizza nel dettaglio le spese che una famiglia media milanese composta da 2 o 3 persone deve sostenere mensilmente per vivere in città.

Il budget mensile ammonta a 3.314 euro: 441 euro sono destinati alla spese alimentare, 345 euro per i trasporti, 25 euro per l’istruzione e 1.325 euro per bollette e affitto, con quest’ultimo che pesa 869 euro ed è quindi la voce più impattante nel bilancio familiare.

Secondo l’indice degli affitti di Idealista.it, piattaforma del settore immobiliare, il costo medio di un metro quadro in locazione a Milano è il doppio rispetto alla media nazionale, 22 euro contro 11,4 euro, confermando il capoluogo lombardo come città più cara d’Italia.

# Stipendi in calo e inflazione in crescita mettono in difficoltà il ceto medio

Marco Ottaviano-pexels – Milano

Oltre alle spese sempre più elevate per vivere in città, l’inflazione milanese è in crescita al +4% nei primi mesi del 2022, come emerge dall’Osservatorio JobPricing, mentre gli stipendi di impiegati e operai hanno registrato una sensibile riduzione negli ultimi cinque anni, rispettivamente del 2,3% (33.673 euro lordi), e del 3,4% (25.870 euro lordi). 

Spese in crescita, stipendi in calo: che futuro si può avere a Milano?

Continua la lettura con: Carissima Milano: AFFITTI RECORD, il DOPPIO rispetto al resto d’ITALIA

FABIO MARCOMIN

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🔴 La “METROPOLTANA d’ITALIA” ha vinto la sfida con l’AEREO

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Credits: Uomo&Manager

Milano – Roma. Una tratta che fino al 2008 ha costituito il 10% del traffico nazionale,  tanto da attirare in Italia gli aerei delle compagnie straniere, sembra sul viale del tramonto. Cosa è successo dal 2009 in poi?

La “METROPOLTANA d’ITALIA” ha vinto la sfida con l’AEREO

# -80%: il crollo dei viaggiatori su quella che era la tratta d’oro del traffico nazionale

Google Maps

I viaggiatori che si spostano tra le due più importanti città italiane, Milano e Roma, non scelgono quasi più la tratta aerea, come succedeva fino al 2008, ma quella ferroviaria.
Il tempo di percorrenza resta il parametro più discriminante che l’alta velocità soddisfa pienamente.
Freccia Rossa e Italo, infatti, battono “la navetta dei cieli”, erodendo alle compagnie aeree una fetta sempre più significativa di passeggeri, calati dell’80% dal 2005 al 2018.
La grande quantità di viaggiatori che preferivano l’aereo per lo spostamento Milano-Roma, ha attirato l’attenzione delle compagnie aeree straniere, che hanno sottratto il monopolio di Alitalia, facendo atterrare Easy Jet a Linate e Ryanair a Bergamo.
Ma la concorrenza, quella vera, è un’altra.

Leggi anche: Mai visti tre AEROPORTI così VICINI: ecco perchè 3 is better che 1

# La “metropolitana d’Italia” conquista quasi il 90% dei passeggeri della tratta

Credits: Flikr

Italo e Freccia Rossa impiegano, in realtà, lo stesso tempo della navetta dei cieli per spostarsi tra Roma e Milano: 3 ore circa per entrambi i mezzi.
Ma mentre su Milano scegliere la stazione Centrale o l’aeroporto cittadino di Linate ha la stessa comodità, per Roma la differenza tra Fiumicino (fuori città) e Termini (in pieno centro di Roma), ha decretato una prima preferenza dei passeggeri, che hanno via via privilegiato la ferrovia.

Il treno tra Milano e Roma ha praticamente monopolizzato il traffico tra le due capitali italiane, “catturando” fino all’85% dei viaggiatori totali, circa 3,6 milioni di passeggeri all’anno.
Le corse di Italo e Freccia Rossa tra Milano e Roma, specialmente quelle dirette, sono state ribattezzate “la metropolitana d’Italia”, accentuando una propensione al pendolarismo tra le due città, fenomeno che ha addirittura fatto aumentare i passeggeri totali annui.

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# Il traffico Milano-Roma e ritorno

Credits: FT

Tra Roma e Milano si spostano, durante l’anno, milioni di persone, diventando un’attrattiva commerciale che fa gola a diversi player.
Fino al 2013 Alitalia ha potuto godere del monopolio assoluto sulla tratta Linate – Fiumicino, convogliando 2,4 milioni di passeggeri ogni anno. Per il traffico domestico, si tratta del 10% del volume totale dei transiti aeroportuali.
Nel 2009 Alitalia ha portato nei cieli 60 voli tra Roma e Milano.
Dal 2013 anche Easy Jet e Ryanair sono scese in campo, attirate da questa enorme fetta di mercato, spezzando il monopolio della ex compagnia di bandiera.
Questo mercato si è però contratto, non tanto per la concorrenza straniera, ma proprio perché, nel frattempo, l’alta velocità ha iniziato a correre sul serio: 2 ore e 59 minuti da Roma centro a Milano Centrale senza fermate intermedie.
I passeggeri hanno smesso di mettersi in fila ai check in e imbarcare i bagagli, passando dal cielo ai binari, aumentando il volume da 2,4 a 3,6 milioni di viaggiatori nel 2019.

Leggi anche: Ryanair e le altre: nuovi voli LOW COST in arrivo a LINATE. E Neos punta a NEW YORK

# Le compagnie aeree alzano bandiera bianca

Credits: Skitterphoto via Pixabay

La prima tra le compagnie aeree ad arrendersi, è stata Easy Jet, che pure era riuscita ad accaparrarsi 400.000 dei 2,4 milioni di passeggeri, ma l’efficienza dell’alta velocità ha messo in ginocchio la compagnia aerea, che ha interrotto il servizio perché poco sostenibile economicamente.

Già nel 2009 le perdite di passeggeri, per le compagnie aeree, sulla tratta Roma – Milano, ammontavano al 50%, passata da 2,4 a 1,4 milioni di viaggiatori.
Dal 2010 in poi la tratta Linate – Fiumicino smette di essere la più trafficata della penisola; il calo è vertiginoso e passa dal 10% storico ad appena 1,7% nel 2021.
Perdite ingenti soprattutto per Alitalia. Una fonte riservata del Corriere della Sera ha avuto accesso al consuntivo di Alitalia del 2018: 97,7 i milioni di Euro incassati con i voli Linate – Fiumicino, con un rosso di bilancio pari a circa 9 milioni.

Componenti fondamentali di questo calo sono state certamente la chiusura di Milano Forlanini nel 2019 per i lavori di restyling, la pandemia e la maggiore efficienza di Trenitalia e Italo nel ripristinare le corse con maggiore velocità dopo le restrizioni al Covid.

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# Che fine farà Linate?

Il city airport milanese è quello più in sofferenza, sia per le restrizioni Covid che per le decisioni di Alitalia prima e ITA poi, di cancellare i voli tra Fiumicino e il Forlanini.
Una sovrastruttura politica, nazionale ed europea, impone limitazioni di manovra a Linate e anche questo ha gettato Linate nel baratro.
Dal Forlanini non si può raggiungere Londra ad esempio, perché Linate non può far parte del circuito extra UE. Si può volare da e per l’Unione Europea, ma dentro un raggio di 1.500 km, misurati secondo il metodo della rotta ortodromica.

Tutte limitazioni politiche che il governo italiano ha dovuto chiedere a Bruxelles di rimuovere, nel tentativo di trovare una ri-collocazione allo scalo cittadino milanese.
La prossima volta che cerchiamo la rotta, per lavoro e per vacanze, ma non la troviamo su Linate (la cui comodità è innegabile) sappiamo che una parte della colpa è di anacronistici vincoli imposti a Milano sia dal governo italiano che da quello europeo

Continua la lettura con: Piovono BOMBE da Roma su Milano: LINATE paralizzata da Alitalia, MALPENSA da hub diventa aeroporto di transito per Fiumicino

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

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The “REGENERATED DISTRICT”: come sta cambiando il MUNICIPIO 5

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credit: areasymbiosis.com

Milano non arresta la sua forza propulsiva che ha avuto un’accelerazione negli ultimi 15 anni, agevolata anche dal volano di Expo 2015 sia prima che dopo l’evento internazionale. Si moltiplicano i progetti di rigenerazione e riqualificazione di intere zone della città. Il Municipio 5 è il più effervescente in assoluto. Scopriamo come si sta trasformando: tra le novità anche un “principe” della ristrutturazione. 

The “REGENERATED DISTRICT”: come sta cambiando il MUNICIPIO 5

#1 La nuova sede della Fondazione Prada realizzata trasformando gli edifici di una storica distilleria milanese in abbandono da decenni 

surrogati
Courtesy Fondazione Prada

La sede della Fondazione Prada, terminata nel 2008, è stata il primo tassello della rivoluzione del Municipio 5. Ha visto il recupero di un bel fabbricato degli inizi del ‘900 distribuito su un’area di 19.000 mq che un tempo ospitava la prestigiosa ed affermata distilleria della Società Italiana Spiriti, famosa per il brandy del Cavallino Rosso. Il progetto curato dallo studio Oma di Rem Koolhas ha permesso di salvare sette edifici industriali originali, tra cui ai quali sono state affiancate delle nuove strutture tra cui la “Torre” di 60 metri, con all’interno percorsi espositivi permanenti e un bar ristorante con terrazza con vista panoramica sullo Scalo Romana e il centro di Milano.

 

Leggi anche: Fondazione Prada: dal bar da film alla nuova torre, quando un fabbricato riesce a trasformare un intero quartiere

#2 Il progetto Symbiosis: la “metamorfosi” dell’ex area industriale del sud Milano

Credits: ioarch.it – Masterplan Symbiosis

Accanto alla Fondazione Prada sta procedendo da qualche anno il progetto di rigenerazione urbana Symbiosis che coinvolge un’area di 125.000 mq. Si estende dai margini dello Scalo Romana fino a via Quaranta a sud, via Orobia e via Gargano a est e via Adamello e via Broni ad ovest. Un nuovo Business District, a firma dello studio Antonio Citterio Patricia Viel e sviluppato dal gruppo Covivio, con nuovi edifici di classe energetica A che prendono il posto degli ex-stabili industriali della zona.

Al centro del progetto c’è piazza Olivetti inaugurata qualche anno fa, su cui affaccia il palazzo Next dal 2019 nuova sede di Fasteweb e Cirfood. A fianco sono in fase di rifinitura i lavori per l’edificio “D”, che ospiterà la società italiana del colosso del lusso Lvmh (Louis Vuitton Moët Hennessy), quella di una dei principali gruppi farmaceutici (la tedesca Boehringer Ingelheim), alcune realtà del gruppo Mars, il gruppo ortofrutticolo Orsero e un’altra azienda italiana.

Su viale Ortles ha già aperto i battenti l’iconico palazzo del campus Ics del gruppo Globeducate, tra le più prestigiose scuole internazionali al mondo, mentre altre multinazionali sposteranno il proprio HQ, Snam e Moncler, rispettivamente negli edifici “C+E” tra via Condino e via Vezza d’Oglio e nell’edificio G tra via Broni e via Gargano. Un altro edificio in fase di costruzione è Vitae, progetto vittorioso alla prima edizione di Reinventing Cities, che si distingue per una “Spirale verde”, un sentiero con una pergola di vite che sale in cima all’edificio, filari sui tetti che si alternano a terrazze e orti e serre stagionali. Tutto il complesso Symbiosis dovrebbe essere portato a termine entro il 2026.

 

Leggi anche: SYMBIOSIS trasforma la zona di SCALO ROMANA: come diventerà entro il 2024

#3 Il “Faro” di Milano: un avveniristico grattacielo di 144 metri pronto a diventare un landmark cittadino

Rendering Acpv – Torre Faro

Torre Faro” sarà il grattacielo del sud di Milano. Alto 144 metri per 28 piani, questo avveniristico edificio ospiterà dal 2026 i 1.500 dipendenti di A2A, la multiutility milanese e bresciana dell’energia, oggi dislocati in diverse sedi in città. Progettato dallo studio di architettura Antonio Citterio – Patricia Viel, disporrà di innovativi sistemi di efficienza energetica ed eco sostenibilità, avrà una forma tubolare e un’originale spaccatura a circa 61 metri di altezza con dei giardini pensili, uno sky garden di tre piani. In cima, all’altezza di 125 metri, uno spettacolare belvedere accessibile al pubblico da cui osservare la città dall’alto.

 

Leggi anche: Un nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO sopra Milano

#4 La rigenerazione dello Scalo Romana con il Villaggio Olimpico e un nuovo quartiere

Credits: Skidmore, Owings & Merrill – Vista aerea villaggio olimpico

Tra il grattacielo di A2A e la sede di Fondazione Prada ci sarà una delle più importanti rigenerazioni urbane di Milano dei prossimi anni: al posto dello Scalo Romana, uno dei sette ex-scali merci ferroviari della città, sorgerà un nuovo quartiere che ospiterà anche il villaggio olimpico per le Olimpiadi Invernali del 2026.

Credits: Skidmore, Owings & Merrill

Nel dettaglio, sull’area di 190.000 mq tra viale Isonzo, Corso Lodi, via Brembo e via Ripamonti, ci sarà:

  • al centro un grande parco pubblico di circa 100 mila mq caratterizzato da un “Bosco sospeso’’ che collegherà l’area più a est con quella più a ovest e passerà sopra la coppia di binari ferroviari rimasti in esercizio, che per 400 metri saranno interrati entro il 2028;
  • una nuova piazza su più livelli in prossimità di piazzale Lodi con alcuni palazzi per uffici, negozi e ristoranti e la stazione ferroviaria della Circle Line entro il 2031;
  • nella zona ovest dello scalo il Villaggio Olimpico su una superficie di 60 mila mq che ospiterà 1.300 atleti. Progettato dallo studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill sarà costituto da sei stecche collegate tramite delle strutture aeree e delle piccole torri. Verrà costruito da Coima Sgr, Covivio e Prada Holding con consegnaluglio del 2025 e al termine delle Olimpiadi verrà riconvertito in un quartiere a impatto ambientale zero secondo i requisiti NZEB (Nearly Zero Energy Building) con: una residenza per 1.000 studenti universitari, alcuni edifici destinati a residenza libera e agevolata, una nuova piazza con negozi e esercizi al piano strada, serre e orti per la produzione di cibo all’interno dell’area e spazi di co-working. 

 

Leggi anche: OLIMPIADI a MILANO: le 7 opere da MEDAGLIA d’ORO

#5 La novità del 2022 nel settore delle ristrutturazioni: Principe Ares in via Ripamonti

Showroom Principe Ares

In questo contesto di profonda trasformazione, a pochi passi dai due progetti di Symbiosis e Scalo Romana, ha aperto in via Ripamonti 92 lo showroom di Principe Ares. L’azienda milanese nata come costruttrice di immobili, si è evoluta nel tempo arrivando a proporre un servizio esclusivo e completo per ristrutturare vecchie abitazioni e uffici o realizzarne di nuovi partendo da zero. Una consulenza cucita su misura, rivolta sia ai privati che agli interior design o architetti autonomi, che spazia dal concept al design, con scelta dei materiali per pavimenti e pareti e dei mobili per ogni ambiente della casa, fino al collaudo finale. Il plus di Principe Ares è la possibilità per il cliente di visionare i progetti in 3D a 360 gradi, vivendo in anteprima il risultato finale dei lavori, per facilitare la scelta e vedere con maggior accuratezza ogni scelta di stile.

 

Continua la lettura con: I 10 MEGAPROGETTI in costruzione più IMPRESSIONANTI del mondo

REDAZIONE

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La sfida dei TRENI (quasi) GRATIS: dove si viaggia in treno in tutto il Paese a un PREZZO FISSO

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StockSnap da Pixabay

Mentre la primavera sta lasciando posto all’estate, la maggior parte delle persone ha già prenotato le vacanze. Ma non sempre si è già organizzato anche come raggiungere il posto. Per questo, due nazioni europee hanno risolto il problema: non è importante dove tu voglia andare, se resti nel paese potrai viaggiare quanto tu voglia ad un prezzo fisso per tutta l’estate. Quanti vorrebbero quest’offerta anche in Italia? 

La sfida dei TRENI (quasi) GRATIS: dove si viaggia in treno in tutto il Paese a un PREZZO FISSO

# Danimarca: al prezzo di un biglietto si viaggia illimitatamente per 8 giorni

stazione Copenaghen
(da pixabay)

In Danimarca quest’estate si può acquistare un abbonamento che permette di viaggiare illimitatamente per un periodo di 8 giorni. I cittadini potranno acquistare il pass tra il 1 giugno e il 31 luglio e utilizzarlo tra il 25 giugno e il 7 agosto. L’abbonamento non sarà propriamente gratuito, anzi costerà 399 corone (circa 54 euro), ma considerati i prezzi di alcuni biglietti quali quello per andare da Aarhus a Copenaghen, con il prezzo di un viaggio ci si può spostare in modo illimitato per 8 giorni.

# In Germania 9 euro per 90 giorni

stazione berlino
(da pixabay)

In Germania, invece, il Governo ha deciso di mettere in vendita un abbonamento mensile per tutti i mezzi pubblici e i treni regionali al prezzo di 9 euro. Il biglietto sarà acquistabile a partire dal 1 giugno e l’abbonamento sarà utilizzabile per i 3 mesi estivi, questo significa che per tutta estate si può viaggiare in Germania al costo di 27 euro totali, praticamente come un andata e ritorno. I biglietti potranno essere acquistati online o agli sportelli della Deutsche Bahn, la società ferroviaria tedesca con sede a Berlino, e l’abbonamento, che si chiama 9 für 90 (9 per 90), sarà valido in tutte le città tedesche. L’idea di offrire i viaggi in treno e sui mezzi pubblici a prezzi così contenuti non viene in realtà dalla volontà di far viaggiare i tedeschi in Germania durante l’estate, ma piuttosto è uno strumento per combattere la crisi energetica in atto. Ad ogni modo, però, l’abbonamento incentiva i cittadini a trascorrere l’estate all’interno dello Stato.

# Un’idea per l’Italia?

Credits: @
dinomarino7942 IG

Le proposte di Germania e Danimarca potrebbero essere l’ideale anche per l’Italia e il turismo interno, anche perché il treno sta diventando il mezzo preferito da molti italiani grazie ai prezzi contenuti, alla possibilità di portare quanti bagagli si vuole (a differenza dell’aereo) e al fatto che stanno diventando sempre più veloci. Intanto però anche TrenItalia ha lanciato delle offerte per l’estate seppure non all’altezza di Danimarca e Germania. La Promo Estate Frecce permette ad esempio di viaggiare su Frecciarossa e Frecciargento pagando il biglietto fino a 60% in meno

Continua la lettura con: Novità Trenitalia: Milano – Roma in meno di TRE ORE e BIGLIETTI al 50%

BEATRICE BARAZZETTI

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Primo CONCERTO IN METROPOLITANA: è partito il Festival Underground di Milano

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Cance - ATM

Già mille le prenotazioni con spazi già esauriti fino a metà giugno: sono gli artisti più o meno conosciuti che vogliono sperimentare, come novelli U2, il concerto in metropolitana. Vediamo come è andato il debutto del nuovo festival underground di Milano. 

Primo CONCERTO IN METROPOLITANA: è partito il Festival Underground di Milano

# Il via alla Fermata Garibaldi con Emit, Cance e Ode

Emit – ATM

A dare il via al progetto Sound Underground, siglato Open Stage e Atm, è stato Emit sul palco di Garibaldi M2, finalista di Musicultura 2022. E poi la voce netta, cristallina e tagliente di Cance, vincitrice del festival “Musica contro le mafie”. E ancora a seguire Ode, una giovane band milanese, Marchettini, cantante pop che ha già pubblicato un suo album, e Ivan Kp, busker che si sta facendo strada in tutta Italia.

# Prossima fermata: Loreto

Ivan Kp – ATM

Non bastasse un palco, eccone un secondo. È quello di Loreto, la stazione di interscambio tra M1 e M2, dove la rossa e la verde si intrecciano creando uno spazio per i giovani cantanti e le band emergenti per esprimersi e far conoscere la loro musica. 

Anche se a Milano tutto ha un prezzo, in questo caso si fa eccezione. I promotori offrono spazi e tecnologie gratuitamente a tutti cantautori in erba, a tutti i musicisti in cerca di visibilità e luoghi per diffondere la loro arte. Il palco hi-tech e multicolor è infatti disponibile gratuitamente, con quattro slot da un’ora tutti i giorni dalle 15 alle 17 e dalle 19 alle 21, nell’area interna ai tornelli delle due stazioni.

# Obiettivo: a Milano anche la metro è luogo di opportunità

«Il progetto – spiegano da Atm – vuole far vivere la metropolitana come luogo di opportunità, intrattenimento, incontro e contenuti artistici». L’azienda di Foro Buonaparte, come ha comunicato nelle sue più recenti campane, è infatti decisamente impegnata nel creare “un ambiente sempre più inclusivo per le persone e l’intera comunità, con progetti basati sulla sostenibilità sociale”.

# Come diventare protagonisti di Sound Underground

Cance – ATM

Per potersi esibire in metropolitana è indispensabile effettuare la prenotazione sull’app Open Stage, disponibile già da oggi su tutti i dispositivi Android e iOS. Sul palco di Sound Underground è infatti presente un totem altamente tecnologico con all’interno un mixer e un diffusore audio, attivabile solo tramite il codice Bluetooth ricevuto sul proprio smartphone, che gli artisti potranno utilizzare per collegare i loro strumenti musicali.

Cantanti e musicisti possono esibirsi solo dopo aver prenotato la postazione, il giorno e la fascia oraria tramite l’app e avere ricevuto la successiva approvazione dall’amministratore di sistema. 

«Tutti i passeggeri hanno la possibilità di assistere e di scaricare l’app Open Stage per scoprire il calendario delle esibizioni in programma – fanno sapere da Atm -. Inoltre, chiunque voglia sostenere il performer e i gruppi può fare una libera donazione direttamente dall’app».

Continua la lettura con: I numeri della metropolitana di Milano

 
LEONARDO MENEGHINO
 

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🔴 Tempi di ATTESA per VISITE MEDICHE: Milano la più VELOCE in ITALIA. Ecco quanto si deve aspettare

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Fonte: Repubblica

La sanità milanese primeggia in Italia per velocità nell’erogazione delle visite mediche. Tra le grandi città male Torino, Firenze, Roma, Bari e Palermo. Vediamo quali sono i tempi d’attesa secondo un’inchiesta di La Repubblica. 

Tempi di ATTESA per VISITE MEDICHE: Milano la più VELOCE in ITALIA. Ecco quanto si deve aspettare

# Milano è l’unica grande città a rispettare i tempi d’attesa e senza bisogno di andare fuori comune o provincia

Credits Andrea Cherchi – Ospedale Galeazzi

Per valutare la rapidità del servizio sanitario, tra il 12 e il 13 maggio “Repubblica” ha contattato i centri di prenotazioni di otto grandi città italiane chiedendo di prenotare alcune visite con ricette aventi la priorità D che dovrebbero garantire un appuntamento entro 30 giorni per le visite e 60 per gli esami. L’unica a rientrare nei tempi per ogni tipo di visita è stata Milano, senza necessità di andare fuori città o provincia.

# Per una visita ortopedica 3 giorni d’attesa, 5 per quella cardiologica e 8 per un’ecografia all’addome

Tempi di attesa della visite mediche per città. Fonte: Repubblica

A Milano si rimane sempre sotto i 20 giorni d’attesa per le visite oggetto della ricerca: nessun’altra città raggiunge questo livello di efficienza e tutte le altre almeno in un’occasione non rispettano i tempi previsti dalla priorità della ricetta. A Bari, Roma, Firenze e Torino si possono superare i 200 giorni e in alcuni casi essere costretti a fare oltre 100 km per ricevere la prestazione.

Per una visita cardiologica a Milano sono cinque i giorni di attesa, meglio solo Bologna con tre. Per una vista oculistica undici giorni, anche qui dietro a Bologna con quattro giorni e Genova con 7. Per una visita ortopedica Milano è davanti a tutti con 3 giorni, così come per una risonanza all’encefalo.

In caso di necessità di un’ecografia all’addome o di una gastroscopia il capoluogo lombardo si posiziona al secondo posto, rispettivamente dopo Bari e Firenze, con 8 e 14 giorni d’attesa. 

Fonte: Repubblica

Continua la lettura con: Carissima Milano: AFFITTI RECORD, il DOPPIO rispetto al resto d’ITALIA

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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L’epoca dell’ANALFABETA FUNZIONALE: come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Liguria e Trentino Alto Adige vogliono lo STOP alle MASCHERINE in CLASSE. Nel resto d’Europa niente mascherine anche in aereo

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Credits Alexandra_Koch-pixabay - Mascherina a scuola

Welcome in Mascheriland. Così ormai all’estero si descrive l’Italia, il paese che prevede ancora l’obbligo di mascherina in contesti dove altrove non c’è più, come nelle scuole o sull’aereo. Ma c’è chi prova a ribellarsi. 

Liguria e Trentino Alto Adige vogliono lo STOP alle MASCHERINE in CLASSE. Nel resto d’Europa niente mascherine anche in aereo

# In Italia mascherine in classe fino alla chiusura dell’anno scolastico, unica Nazione in Europa. Liguria e Trentino vogliono lo stop

Credits Alexandra_Koch-pixabay – Mascherina a scuola

In Italia sarà obbligatorio indossare la mascherina in classe, almeno quella chirurgica, fino alla fine dell’anno scolastico: un unicum in Europa. La regola vale sia per gli alunni, sia per gli insegnanti, ma anche per il personale Ata. Alcune regioni chiedono però con forza lo stop.

Il presidente della Liguria Toti ha scritto su Facebook: “La Liguria è pronta a portare questa richiesta in Conferenza Stato-Regioni: basta regole stravaganti, fidiamoci degli italiani e dei nostri ragazzi“.

In Trentino Alto Adige i due assessori all’istruzione Philipp Achammer e Mirko Bisesti hanno scritto una lettera ai ministri Patrizio Bianchi e Roberto Speranza facendo leva sull’autonomia delle due province di Trento e Bolzano in materia di istruzione: “In qualità di assessori delle Province autonome di Trento e Bolzano, con deleghe in materia di istruzione, vista la nostra storia di autonomia, di sguardo rivolto all’Europa dove è venuto meno da tempo l’obbligo di indossare le mascherine nelle aule scolastiche e sottolineando, in virtù della nostra autonomia, la ferma volontà di dare un segnale chiaro e positivo alle comunità scolastiche e in particolare ai più piccoli chiediamo, […] che i nostri studenti, di ogni ordine e grado, siano esonerati dall’uso dei dispositivi di protezione all’interno degli ambienti scolastici, nelle modalità ritenute più consone dai vostri ministeri

# Non solo in classe, l’obbligo della mascherina è il più esteso in assoluto

Credits pagella politica – Obbligo mascherina in Europa

L’obbligo delle mascherine In Italia non è presente solo nelle scuole. Il nostro Paese continua ad essere quello dove questa restrizione è mantenuta in modo più esteso. Nel Regno Unito, in Belgio, nei Paesi scandinavi e in Slovenia non è più obbligatoria in nessuna situazione. In Germania, Francia e Spagna, Portogallo e Irlanda, la mascherina serve solo nelle strutture sanitarie e sui trasporti pubblici, in Austria e Grecia nei supermercati come in Italia fino a qualche settimana. Sul territorio italiano l’obbligo è invece presente anche nei luoghi di lavoro privati, cinema, teatri, concerti, palazzetti dello sport e competizioni sportive al chiuso. Dal 16 maggio in Europa la maschera di protezione non si usa più nemmeno sui voli aerei, eccetto per quelli dall’Italia dove rimarrà obbligatoria il modello FFP2 fino al 15 giugno e dalla Germania fino al 23 settembre.

Continua la lettura con: Da Varese a SHANGHAI: il racconto impressionante del nuovo LOCKDOWN

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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🔴 Da MILANO a ORIO al SERIO in soli 30 MINUTI!

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credits: IG @ms.rearview

Solo mezz’ora da Milano per arrivare all’aeroporto di Bergamo? Un sogno per molti milanesi e non, ma che ben presto diventerà realtà. Ferrovie dello Stato annuncia il suo piano industriale per il 2022-2031 e tra i vari progetti c’è anche il tanto atteso treno per Orio al Serio. Sarà pronto per il 2026?

Da MILANO a ORIO al SERIO in soli 30 MINUTI!

# Terzo scalo più movimentato d’Italia, eppure raggiungerlo non è così semplice

credits: @oriospottedgroup su IG

I milanesi di certo non possono lamentarsi per mancanza di aeroporti, sono ben tre ad essere comodi per vicinanza alla città: Malpensa, Linate e Orio al Serio. Molto spesso però, per chi si trova a Milano, la scelta ricade automaticamente su Malpensa e non perché fornisca più voli rispetto agli altri, ma semplicemente per la facilità nel raggiungerlo.

Ormai è da anni che dal centro di Milano con il treno Malpensa Express, in circa cinquanta minuti si possono raggiungere i terminal dell’aeroporto. Non è lo stesso per gli altri due poli, soprattutto per il Caravaggio di Bergamo, che pur essendo il terzo scalo italiano per movimento di passeggeri, risulta scomodo per chi proviene dalla City. Ma le cose stanno per cambiare.

# Essere in aeroporto in mezz’ora non è più un’utopia

credits: IG @hey_yo1126

A dare la grande notizia è il recentissimo piano industriale 2022-2031 emanato dalle Ferrovie dello Stato e da poco presentato a Roma: il collegamento ferroviario tra Milano e l’aeroporto di Orio al Serio si farà e non sarà il solo.

L’obiettivo è di portare un treno ogni mezz’ora a collegare il capoluogo con il “suo” aeroporto, possibilmente entro le Olimpiadi invernali del 2026. Sarebbero solo 5 chilometri di tracciato aggiunti alla linea Bergamo-Rovato, ma potrebbero rivoluzionare il traffico e gli spostamenti dei milanesi (e non solo).

Con questo nuovo disegno Milano sembra aver fatto centro, non solo diventerebbe ancora più attrattiva per i viaggiatori di tutto il mondo, ma semplificherebbe la vita soprattutto ai suoi cittadini. In questa ottica non sono da meno i progetti previsti per l’intera Lombardia.

# Investimenti esorbitanti per una Lombardia sempre più connessa

credits: IG @fsitaliane

Più di 14 miliardi di euro, gli investimenti previsti per la Regione. L’intervento principale riguarda i 48 chilometri di alta velocità tra Brescia e Verona, ormai completato per circa un terzo del totale. E poi il quadruplicamento dell’infrastruttura ferroviaria tra Milano, Pavia, Voghera e Tortona, così come il potenziamento della tratta tra Rho e Gallarate, il raddoppio della linea Codogno-Piadena-Mantova e la soppressione di diciannove passaggi a livello.

Infine, oltre 75 milioni di euro sono espressamente dedicati al polo urbano di Milano e ai suoi scali ferroviari. Dai parchi di scalo Farini e scalo San Cristoforo a Porta Romana, dove è in progetto la realizzazione del Villaggio Olimpico per le Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026. Un piano ambizioso che si estende a tutta l’Italia, le parole d’ordine?

# Innovazione, digitalizzazione e connettività

credits: IG @a.elnagar53

I progetti sul lungo periodo sono molti e dalle proposte emerge una visione strategica e industriale sostenuta da un piano di investimenti da oltre 190 miliardi nei prossimi dieci anni con un impatto di circa il 2-3% del Pil sull’economia nazionale.

Un piano innovativo che mira a creare una rete sempre più connessa e digitalizzata. Un’attenzione particolare va alla transizione ecologica. L’obiettivo è di rendere più attrattivo l’uso del treno, il mezzo più ecologico per eccellenza, attraverso l’attività di efficientamento e riduzione dei consumi. Come?

# Treni sempre più sostenibili, diventeranno la prima scelta?

credits: IG @fsitaliane

Si prevedono nuove iniziative per valorizzare i propri asset, come impianti di autoproduzione di energia elettrificata fonti rinnovabili, per garantire almeno il 40% del fabbisogno energetico del Gruppo.

“Lavoriamo per rendere le nostre infrastrutture sempre più moderne, interconnesse e resilienti e i servizi di mobilità calibrati sulle diverse esigenze dei nostri clienti. Intendiamo promuovere un trasporto collettivo multimodale, e più sostenibile anche in ambito urbano”, ha dichiarato Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Di certo i buoni propositi ci sono, ora non resta che attendere la messa in atto di questi servizi e prenotare il prossimo volo da Bergamo senza la preoccupazione di come arrivarci.

Continua la Lettura con: 10 LOCALITÀ da raggiungere in TRENO da Milano per una gita o per una breve vacanza

SARA FERRI

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🔴 “Se siete tristi perché è lunedì, pensate a chi abita a Milano”: l’attacco SOCIAL dei ROMANI

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The Roma Post FB 16 maggio 2022

Se siete tristi perché è lunedì, pensate a chi abita a Milano“. Con l’immagine di una Milano nebbiosa e questa provocazione sferzante il The Roman Post ha deciso di salutare l’inizio della settimana dalla sua bacheca di Facebook. La reazione dei milanesi non è tardata ad arrivare…

“Se siete tristi perché è lunedì, pensate a chi abita a Milano”: l’attacco SOCIAL dei ROMANI

# “Se siete tristi perché è lunedì, pensate a chi abita a Milano”

The Roman Post FB

Un anonimo incrocio attraversato da macchine, un cielo plumbeo “ravvivato” solo dai cavi appesi della filovia. La nebbia che ingrigisce la mattina di una città. E un titolo: “Se siete tristi perché è lunedì, pensate a chi abita a Milano”. Il senso è che Se Roma piange, Milano non ride. 

Sberleffo? Provocazione? Sicuramente The Roman Post ha fatto centro, scatenando in poche ore oltre 3.200 interazioni, 177 condivisioni e quasi 600 commenti, tutti all’insegna dello storico derby d’Italia tra Roma e Milano.

Leggi anche: In costruzione il TRENO più VELOCE del MONDO: farebbe Milano-Roma in 1 ora

# “Siete antichi anche nelle foto”

Credits: fototommy via Pixabay

Il post ha scatenato l’incendio. Le principali reazioni sono sulla scarsa attualità dell’immagine scelta: Roma è in ritardo anche nelle fotografie

Tra i principali commenti del post troviamo infatti quelli come Ubaldo P. che geolocalizza nel tempo l’immagine: «Dalle auto penso siano almeno 10 anni fa …..piazza Caiazzo». Già, perché la foto ritrae una Milano avvolta nella nebbia, fenomeno che ormai è un lontano ricordo nel capoluogo lombardo.
Questo concetto è rimarcato da moltissimi milanesi, che allegano anche le foto in real time di una Milano soleggiata in un lunedì di piena estate, nonostante sia solo metà maggio.
Gianmario S. sottolinea che «Una nebbia così a Milano non si vede dai tempi di Craxi» e Francesca E.L.M. fa eco: «Aò la nebbia qui non si vede dal 1970 forse dovreste un po’ aggiornare i vs stereotipi». Mirko D.F. mette subito le cose a posto, perché i milanesi amano la nebbia: «la foto postata di Milano con la nebbia è semplicemente bellissima. Racchiude l’essenza intima di una vera metropoli. Misteriosa, alienante, in movimento. Milano non è una grande borgata, è una piccola metropoli, e noi ci stiamo benissimo ve lo assicuro».

Perché non solo i milanesi sbeffeggiano l’inattendibilità della foto ma il tenore è proprio l’opposto: la nebbia a Milano non c’è più. Ed è un peccato. 

E in un attimo si passa dalla difesa (della nebbia) al contrattacco (dei cinghiali).

Leggi anche: A Roma si dice SCIALLA, a Milano?

# Meglio la nebbia dei cinghiali

Cinghiali a Roma – Credits: La cronaca di roma

È il festival degli stereotipi. A Milano funziona tutto, a Roma niente. A Roma è tutto-bello, Milano è brutta. I romani sono fannulloni, ma indigeni; a Milano i fannulloni sono importati dal Sud. Ce n’è per tutti i gusti, in uno scontro dialettico dai toni a volte anche accesi.
«Almeno a lavoro ci arrivano» è una sintesi di Lorenzo A.

C’è un Brambilla-Fumagalli tutto impuntito che da ragione alla redazione del Roman Post: «Sono Milanese, ho vissuto a Roma e sottoscrivo. Milano triste, Roma top», mentre i convinti in coro puntano sulle eccellenze di Milano. Come Mirko D.F. che commenta «Se siete tristi perché è lunedì, pensate che a Milano le strade sono intere (anche quelle con i sampietrini), i palazzi sono interi, i monumenti sono interi, i mezzi di trasporto funzionano e non ci sono ratti o cinghiali in giro per la città», o un provocatore Danilo C. che affonda la stoccata: «Seee rosicate Romaniii, che quando raggiungerete gli standard di Milano l’umanità sarà già su Marte» o Laura V. che si chiede «Ma voi il lunedì non lo passate sul raccordo????».

Trova spazio l’attualità, in cui le vicissitudini romane vengono usate come attacco. Paolo C. dice «Vivete in mezzo alla spazzatura da anni e anni e volete anche minimamente solo paragonarvi a Milano? Per favore, non diciamo cazzate», o Ines P. «… che a Milano non hanno cinghiali e monnezza sotto casa, poverini», cui fa eco Francy G. «Effettivamente la peste suina ve la invidiamo».

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# Milanesi e romani sono rosiconi?

Credits: La Tana dei Goblin

The Roman Post tocca il nervo scoperto per eccellenza dei milanesi che, sentendosi in diritto di difendere la propria città, hanno sfoderato armi pesanti. La domanda di Alessia G. sembra opportuna: «Milanesi rosiconi ne abbiamo??? si chiama ironia per chi non l’avesse capito! Ma fateve na risata», ma la risposta di Federica C. ribalta la frittata «Siete solo dei rosiconi….. Detto da una romana felice di vivere a Milano, non tornerei a vivere a Roma manco ammazzata….». Anche Chiara C. si chiede «Quanto stanno rosicando i Milanesi sotto questo post?» e Sabrina L. che risponde che «Chi afferma questo [riferito all’affermazione del The Roma Post] credo che a Milano non ci sia mai stato o non ci vada da una vita..

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# L’invito a unire le forze per un nuovo bersaglio comune: Torino

Credits: djedj via Pixabay

«Comunque questo post fa davvero ridere. Sembra estratto da un film anni ’50: su dai a tutti servirebbe un bagno di realtà, al di là del tifo campanilista e un pò da stadio, per questa o quella città» dice Viviana M. sdrammatizzando gli sfottò che si sono susseguiti in poco tempo nei commenti.
Famosa eredità degli anni ’50 è probabilmente una certa spensieratezza, la stessa sfoggiata da Alex R. che rifiuta di raccogliere la provocazione di Francesco Cianfarani [curatore della pagina The Roman Post] «No no ma chi li pensa.. Me se annebbia il pensiero..» così come Romano S. che sicuro dichiara «Ma neanche ci penso».
Umberto W. consiglia alla redazione di darsi una “svecchiata” con un laconico «Ok boomer».

La rivalità tra Milano e Roma non sembra placarsi, come dimostrano i quasi 600 commenti che si sono susseguiti sulla bacheca Facebook del Pigneto.

In caso i romani decidessero di cambiare bersaglio, Jacopo G. ne suggerisce uno: «in un anno a Milano non ho mai visto nebbia, in tre mesi a Torino svariate volte ho girovagato in cerca del portone di casa. dobbiamo cambiare il nostro obiettivo».

Continua la lettura con: La riforma costituzionale: ROMA CITTÀ STATO. Ma c’è chi rilancia: anche Milano e Napoli devono avere poteri da REGIONE

LAURA LIONTI

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🔴 FUGA da MILANO: prima per cancellazioni anagrafiche. Dove scappano i milanesi?

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Andrea Cherchi

Non molti decenni fa, si registrava una fuga di massa dal sud Italia. Tutti a bordo di quelle lunghissime tratte ferroviarie che collegavano il Mezzogiorno con le città del nord, come Milano e Torino. Le città in cui ognuno dei migranti riponeva le proprie speranze e sogni. Oggi, però, sembra che anche al nord si stia assistendo alla fuga dei suoi abitanti: in particolare a Milano. Dove si sta fuggendo?

Fuga da Milano: prima per cancellazioni anagrafiche. Dove scappano i milanesi?

# La fuga: Milano prima in Italia per cancellazioni demografiche

natipervivereamilano.com

Pubblicato un nuovo rapporto ufficiale. Nel 2021 Milano è prima in Italia per cancellazioni demografiche in Italia. I motivi sono diversi: c’è chi non è stato risucchiato dal movimento incessante e ipnotico della città e ha capito che non è la città adatta alla sua persona, c’è chi ha usato Milano come trampolino per raggiungere altre mete, c’è chi semplicemente non riesce a stare dietro al caro prezzo di vita, e preferisce spostarsi in provincia o altrove.

 

# Se non Milano, dove?

Per tanti giovani – e non – Milano è stata una tappa nel loro percorso di vita. E questa è sicuramente una cosa positiva: agli occhi di un milanese si è orgogliosi e ci si riempie di speranza il cuore sapendo di vivere nella città capace di offrire concrete possibilità per un futuro migliore. D’altro canto viene da chiedersi: perché Milano non è stata abbastanza? A volte non ci pensiamo, ammaliati dai grattacieli e dalla modernità della città, ma Milano rimane sempre Italia, e i problemi del paese riempiono le vite anche di chi vive nella città europea italiana.

# La meta? Le piccole città intorno alla metropoli lombarda. In primis: Pavia. 

Città di Pavia – https://www.facebook.com/unipvinternational/

Città come Monza, Bergamo e Pavia sono le mete favorite da chi decide che i suoi giorni da milanese – di nascita o adozione – sono finiti. Rimanendo però sempre alle sue porte.

A Monza il costo di vita non è significativamente più basso rispetto a Milano, però è registrata come una delle mete più popolari da chi scappa dal capoluogo lombardo, in particolare l’intera area della provincia Monza-Brianza.

Anche Pavia e la campagna pavese sono le mete più amate in questi casi: è sicuramente la scelta migliore se si vuole vivere con costi moderati e continuare ad avere contatti, anche quotidiani, con Milano. Soprattutto se si è studenti. Questa zona è un’opzione più verde e tranquilla di Milano.

Bergamo e l’area limitrofa sono un’ottima opzione, soprattutto per chi ha anche bisogno di cambiare un po’ aria.                                                                       

Spostandosi in uno di questi paesi o nella città di Bergamo, si sale al nord e di conseguenza il paesaggio cambia: sono vicinissimi il lago d’Iseo e le montagne, che sovrastano la città. Il centro storico bergamasco è sicuramente più piccolo di quello meneghino, ma quanto a bellezza non ha nulla di meno.

Un duro colpo per Milano, più abituata ad accogliere volti stranieri sorridenti invece che vedere schiene che si allontanano da lei.

Continua a leggere con: BOOM dei PREZZI delle CASE nell’HINTERLAND di Milano: a quanto è arrivato il mq e qual è il paese più caro?

ALICE COLAPIETRA

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🔴 Carissima Milano: AFFITTI RECORD, il DOPPIO rispetto al resto d’ITALIA

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Andrea Cherchi

Nel capoluogo lombardo il costo della vita è sempre più alto. Il prezzo degli affitti è schizzato alle stelle e le retribuzioni non riescono a tenere il passo. 

Carissima Milano: AFFITTI RECORD, il DOPPIO rispetto al resto d’ITALIA

# A Milano il prezzo degli affitti è di 20 euro al mq contro gli 11 della media nazionale. Mentre le retribuzioni sono superiori “solo” del 30%

Andrea Cherchi – Tetto del Duomo

Il costo degli affitti continua a salire a Milano, nonostante gli effetti della pandemia, mentre gli stipendi rimangono al palo. L’ultimo dato registrato riporta infatti una media di 20 euro al mq contro gli 11 della media nazionale per vivere in un appartamento in città, quasi il doppio.

La forbice relativa al reddito medio lordo annuo pro capite si ferma però al 32%: nel capoluogo lombardo la media delle dichiarazioni IRPEF di 31.777 euro, a livello nazionale è di circa 21.500 euro. Il ceto medio è quindi sempre più in difficoltà.

# Il 40% delle spese di una famiglia media è destinato a locazione e bollette

dimitrisvetsikas1969-pixabay – Milano

Secondo i calcoli effettuati da “Repubblica”, in base alle ultime rilevazioni dell’Istat, il 40% delle spese di una famiglia media milanese è destinato al pagamento della locazione dell’immobile di residenza e alle bollette, poco più di 1.325 euro su un totale di 3.330 euro. Tra le altre spese essenziali si aggiungono 441 euro per la spesa alimentare e 345 euro per i trasporti. 

Continua la lettura con: COTTARELLI candidato contro FONTANA (o Moratti) alle REGIONALI?

FABIO MARCOMIN

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SOR CARERA: la scultura ROMANA per le strade di MILANO

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Credits: @foumonsieur_ Scior Carera

Roma e Milano da sempre sono agli opposti: sono la nemesi e l’antitesi una dell’altra. Più ironicamente si contendono il titolo di capitale italiana, una è quella ufficiale amministrativa, l’altra quella economica. Anche a livello di bellezze architettoniche, le due città si contendono scorci e paesaggi che fanno di Roma una città romantica, storica, un museo a cielo aperto. D’altro canto Milano (soprattutto negli ultimi anni) ha conosciuto una riscoperta e un restyling totale che l’ha fatta diventare una città molto europea che non ha nulla da invidiare alle più blasonate Parigi, Londra o Berlino. Ora, a parte le differenze ironiche e non, a Roma bisogna dare atto di una cosa importante: parecchi secoli fa il suo impero, la sua città dominarono il mondo conosciuto, non c’è zona d’Europa che non abbia tracce del passaggio romano. Quando il glorioso impero si sgretola e si divide in occidente e oriente è a quel punto che Milano diventa capitale e lo resterà per poco più di un secolo.

SOR CARERA: la scultura ROMANA per le strade di MILANO

# Romana o milanese?

Credits: @passeggiate_milanesi
Scior Carera

Quante volte siete passati per Corso Vittorio Emanuele? Se siete dei veri milanesi, è una zona imprescindibile nell’arco della nostra vita. Eppure nonostante questo, sono tante le cose che ci scorrono davanti agli occhi, ma per la fretta (tipica milanese) non vediamo e non notiamo. Al civico 13, circondati dai grandi marchi quali Zara, Tezenis e Bershka, si trova una statua in marmo che dai milanesi è conosciuta come Omm de Preja (uomo di pietra). Una statua molto anonima che per anni è stata oggetto di discussione sulle sue origini e soprattutto su chi rappresentasse. Gli studi hanno rilevato che la statua risale al terzo secolo circa e che all’inizio, chi l’avesse scolpita, avesse volutamente omesso la testa che è stata, a sua volta, aggiunta in epoca medioevale. Si può notare facilmente che l’Omm de Preja indossa una tunica tipicamente romana ed è da questo particolare che comincia la diatriba.

# Due correnti di pensiero: è Adelmanno o Cicerone?

Credits: @raffaellatremolada
Scior Carera

Dopo diversi studi e analisi, si sono formati due correnti di pensiero. Alcuni sostengono rappresenti l’arcivescovo di Milano Adelmanno che tra il 948 e il 953 d.C. usò tutto il suo potere ecclesiastico per difendere i diritti della plebe andando contro la nobiltà, nonostante lui stesso discendesse dalla nobile famiglia milanese dei Menclozzi.

Eppure, nonostante questo, il fatto che l’Omm de Preja sia vestito con una tunica romana, ha fatto sì che alcuni studiosi contestassero la teoria di Adelmanno, attribuendo alla statua la figura di Marco Tullio Cicerone che aveva origine laziali, ma che è stato pretore di Milano nel 67 a.C.

# Anche la scritta fa nutrire i dubbi

Credits: @mirkob73
Scior Carera

Sotto la statua si trova una scritta in latino: Fu per Milano, quello che per Roma era la statua di Pasquino (Son Carera). Da questa frase nasce il dubbio che ci troviamo di fronte ad un’opera romana piuttosto che milanese. Il Pasquino non è altro che una celebre statua capitolina conosciuta anche come statua parlante. Pare che al collo di questa statua venissero appesi dei cartelli con delle satire e offese per farsi beffa dei personaggi più in vista della città (da qui il termine pasquinate). Ragione per cui il papa Adriano VI (anche lui oggetto di scherno) ordinò di gettare la statua nel Tevere, decisione bloccata per paura di conseguenze peggiori.

Stessa cosa accadeva a Milano con ‘Omm de Preja, dove le pasquinate erano rivolte verso gli austriaci durante il loro dominio in città, ma tanto bastò per sospettare che la statua avesse origine romane piuttosto che milanesi.

# Il dubbio rimarrà per sempre

Ancora oggi i dubbi sono tanti e gli studi proseguono senza mai arrivare ad una soluzione. Ad ogni modo che sia l’Omm de Preja o il Son Carera, ci troviamo di fronte ad un’altra scoperta nascosta della nostra città che meriterebbe più attenzione. Che sia romana o milanese ha poca importanza.

Continua la lettura con: Pasquino e Sior Carera, le STATUE PARLANTI che danno voce al POPOLO

MICHELE LAROTONDA

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