La rete metropolitana di Milano è la più estesa in Italia e continua ad espandersi. Ci sono però ancora molte fermate che mancano all’appello. Vota quella di cui ci sarebbe più bisogno: la vincitrice verrà comunicata a sondaggio concluso.
VOTA: la FERMATA che NON C’E’ (Milano Città Stato AWARDS)
Sarebbe un’infrastruttura unica nel suo genere. Scopriamo quali sono le sue caratteristiche, quando potrebbe essere realizzata e i possibili benefici ambientali ed economici per i territori coinvolti.
La prima GREENWAY METROPOLITANA al mondo potrebbe essere a Milano
# Un corridoio verde di 15km tra Milano e Monza con 5.000 alberi
Credits bikeitalia - Tracciato Greenway
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Credits bikeitalia - Tracciato Mi-Mo su viale Sarca
Credits bikeitalia - Tracciato Greenway Mi-Mo
Si chiama Mi-Mo, il progetto di riqualificazione urbana proposto da Bikenomist, una società di consulenza e comunicazione specializzata sui temi della bicicletta. Un corridoio verde di 15km pensato per collegare Milano a Monza passando per Sesto San Giovanni. A Milano il percorso si snoderebbe su Viale Sarca, in base alla proposta realizzata da Bikenomist in collaborazione con lo studio Montieri-Macchi, oggi utilizzato principalmente come bypass dagli automobilisti che vogliono evitare gli autovelox su Viale Fulvio Testi. Si tratta di un intervento a lungo termine, non si realizzerebbe infatti prima del 2030, che prevede una pista ciclabile e alcune corsie preferenziali per il trasporto pubblico circondate da 5.000 alberi e prati fioriti.
# I benefici ambientali ed economici
Credits: unimib.it progetto Bicocca
La realizzazione dell’opera avrebbe ricadute positive sia ambientali che economiche. Per il primo aspetto le analisi hanno stimato una riduzione delle emissioni di CO2 di 1.000 tonnellate, della temperatura degli edifici lungo il percorso di 3 gradi e di circa 20mila veicoli in meno al giorno sull’asse Milano-Sesto S. Giovanni-Monza.
Per il secondo è stato ipotizzato una crescita del 12-13% il valore del patrimonio immobiliare di Milano e, nel tempo, anche del giro di affari delle attività commerciali tra il 35 e il 55%. Si presumono quindi effetti positivi nell’economia della città, nonché una maggiore visibilità di quelle zone, ora marginali, che attraverserebbe.
# Pirelli pronta a finanziare l’iniziativa che potrebbe migliorare la vita di 75mila persone
Credits: bikeitalia.it Rendering Mi-Mo
L’infrastruttura prende ispirazione dal Parco lineare Turia di Valencia e potrebbe migliorare la vita di 75mila persone, coloro che vivono e lavorano nei territori coinvolti nel progetto. Avrebbe già come finanziatore Pirelli oltre al supporto di altre aziende di Bicocca e del polo universitario stesso. La multinazionale dei pneumatici ha infatti il suo quartier generale nella zona e vuole promuovere, coinvolgendo anche i suoi dipendenti, iniziative innovative atte a realizzare un polo per la mobilità green.
Non rimane che attendere i prossimi sviluppi per capire se la greenway metropolitana diventerà realtà.
17 dicembre. Viene installata la Big Ballerina per inaugurare la stagione del balletto.
La BALLERINA di LUCE alta 10 METRI in centro a MILANO
Fino al 7 gennaio è possibile ammirare una straordinaria istallazione luminosa: con più di 1200 luci a led e una altezza di 10 metri illumina il teatro e la piazza esaltando un bel connubio tra arte e tecnologia, grazie a una collaborazione tra La Scala e a2a energia
L’idea nasce da Angelo Bonello, già direttore artistico di Italia’s got talent e The voice: big ballerina ha già visitato la città di Brescia sulla torre dei francesi del castello della città e il lago di Iseo dove sul monte Isola l’istallazione è stata battezzata col nome di floating ballerina
Sbarca ora alla Scala e vuole essere simbolo di bellezza ma anche di tenacia e impegno, del lavoro e del sacrificio che sta dietro alla danza classica e che vuole omaggiare un teatro storico che dal 1778 ha ospitato artisti e opere di fama mondiale contribuendo a diffondere arte, musica e spettacolo in tutto il mondo.
Qualcuno la definì l’Eleonora Duse del teatro dialettale milanese, in realtà Anna Carena, attrice meneghina, diventò celebre per una sua esclusiva ed unica personalità artistica, poco paragonabile ad altre figure della recitazione. La sua popolarità, a livello nazionale, avvenne con “Miracolo a Milano”, il leggendario film di Vittorio De Sica ambientato tra le baraccopoli insediate (allora) nella zona che (oggi) individuiamo tra Città Studi e Lambrate.
ANNA CARENA, la signora Marta in “Miracolo a Milano”
# Il nome d’arte forse ispirato al romanzo di Lev Tolstoj “Anna Karenina”
wikipedia.org – Anna Carena in Miracolo a Milano
Nacque a Milano il 30 gennaio 1899. Abitava in via Plinio quando, nel 1916, entra nella compagnia di Annibale Bertone, un attore e regista torinese che si era fatto le ossa con Ermete Novelli. Il vero nome della Carena era Giuseppa Galimberti, probabilmente scelse il nome d’arte ispirandosi al romanzo di Lev Tolstoj, “Anna Karenina”. Dopo l’esperienza con Bertone, passa alla compagnia dell’impresario teatrale Pio Campa e dell’attore Uberto Palmarini: qui Anna ha la possibilità di lavorare con attori di grande calibro e può fare esperienza, in attesa di diventare prima attrice con il gruppo di recitazione guidato da Leo Garavaglia e Franco Schirato (quest’ultimo diventerà l’addetto al doppiaggio in italiano di “Via col vento”). Entra poi nella grande famiglia del teatro dialettale milanese, recita al Principe e crea una propria compagnia proponendo, tra gli altri, spettacoli come “One famiglia de cilapponi”.
# Il debutto al cinema con il ruolo di domestica in “Piccolo Mondo Antico”
Nel dopoguerra la Carena recita con Annibale Ninchi, cugino della popolare Ave, uno dei belli del cinema muto e protagonista (col sonoro) di “Scipione l’Africano”. Nel 1941 è Carlotta la domestica in “Piccolo mondo antico”di Mario Soldati, questo sarà il suo debutto sul grande schermo per una carriera cinematografica che per lei durerà circa trent’anni.
Nello stesso anno è la signora Tilde ne “La fuggitiva”, nel 1942 è la maestra sulla corriera nella commedia “4 passi tra le nuvole”, mentre nel 1951 è la signora Marta in “Miracolo a Milano” di Vittorio De Sica, che le regalerà tanti consensi a livello nazionale.
Mario Landi nel 1953 dirige “Siamo tutti milanesi” e non poteva certo trascurare Anna Carena nella scelta degli attori, le fa ricoprire la parte della Marchesa. La Carena, nel 1963, recita nel film drammatico “Il maestro di Vigevano”, di Elio Petri, mentre l’ultimo suo film sarà “Bianco rosso e…”di Alberto Lattuada nel 1972.
# Ha recitato in 27 film per il grande schermo, le è stato intitolato un giardino di Milano
Anna Carena
In tutto ha recitato in 27 film per il cinema, in due sceneggiati televisivi, due radiofonici, oltre alle numerose opere teatrali. Ha lavorato nel dramma teatrale “La monaca di Monza” con il debutto avvenuto a Cesena nel 1967, sotto la regia di Luchino Visconti. E’ diretta anche da Giorgio Strehler ne “L’anima buona di Sezuan”.
Morì a Milano il 15 aprile 1988. In zona Città Studio il 20 giugno 2023 le è stato dedicato lo spiazzo di via Golgi 36, titolato “Giardino Anna Carena (al secolo Giuseppa Galimberti)”. Un tributo dalla città verso un’ attrice talentuosa che ha lasciato un’eredità artistica pesantissima.
La ricerca sul proprio cognome può rivelare sorprese e spunti di orgoglio.
I 10 COGNOMI PIÙ DIFFUSI in Italia. E in LOMBARDIA?
# Da dove viene il mio cognome?
credits: Quotidiano Piemontese
Alzi la mano chi non si è mai posto questa domanda, o non ha mai avuto qualcuno che gliela rivolgesse. Impossibile, vero? A parte chi è troppo piccolo di età, o chi ha già fatto le proprie ricerche sul tema, l’albero genealogico è un argomento appassionante e che si affaccia, ciclicamente, nelle vite di ciascuno.
Facciamo un giro per l’Italia a scoprire i cognomi più diffusi.
# I più diffusi in Italia
credits: @ _cognomi_italiani_ IG
In tempi moderni, la stima viene fatta a fini statistici e di curiosità. Non siamo più nel medioevo quando il cognome era segno di appartenenza a certi mestieri o caste privilegiate. La top ten dei cognomi più diffusi in Italia, per numero di famiglie è composta, dal decimo al quarto posto, da
10° – Greco,
9° – Marino,
8° – Ricci,
7° – Colombo,
6° Romano,
5° Bianchi,
4° Esposito.
Il podio assoluto è occupato dal classico dei cognomi italiani: al 3° Ferrari, 2° Russo e al 1° Rossi.
Alcuni di questi cognomi hanno una derivazione da antichi soprannomi, oppure arrivano da tradizioni legate ai mestieri. Ognuna delle 20 regioni presenta cognomi più diffusi, ovvero che l’origine del cognome diventa anche una caratteristica territoriale, senza dimenticare i flussi migratori interni del ‘900, che hanno stravolto quella che poteva essere una vera e propria geografia dei cognomi.
# Regione per regione
credits: viaggiarealverde.it
Per trovare l’origine vera del proprio cognome, quindi, bisogna risalire alle radici dell’albero genealogico. Da dove venivano i miei nonni? E i nonni dei miei nonni? Sebbene con il tempo certi riti familiari si sono (forse) persi, è indubbio che nelle fredde sere d’inverno più o meno tutti ci siamo fatti raccontare le storie della famiglia, perché ognuna ha delle storie da raccontare. Ed ecco come sono stati ricostruiti interi alberi genealogici, legando saldamente – e con orgoglio – il proprio cognome ad una specifica regione d’Italia. Del podio assoluto appena mostrato, Rossi vince perché le famiglie con questo cognome sono le più numerose in molte zone. Rossi è infatti il cognome più ricorrente in Veneto, Umbria, Toscana, Marche e Lazio, cioè alcune delle regioni più popolose del paese. Il secondo classificato in assoluto, Russo, è il più diffuso nelle regioni del Sud, mantenendo il primato in Calabria e Sicilia. Ferrari, cognome di bronzo in questo podio ideale, è primo in Emilia-Romagna, come in Trentino, secondo in quasi tutte le altre regioni del centronord.
# In Lombardia
Credits: cognomix.it
Facendo lo stesso esercizio con i cognomi lombardi, scopriamo che Rossi ricopre il primo posto solo nella Città Metropolitana di Milano, ma risulta il secondo in tante altre province.
Nelle province di Mantova, Cremona, Lodi e Brescia, trionfa il cognome Ferrari, molto comune in ognuna delle altre province lombarde.
Le caratteristiche più uniche arrivano dalla provincia di Sondrio, dove i cognomi più diffusi sono Bordoni, Moroni e Scherini: senza questo focus sul territorio, nella top ten dei cognomi italiani, questi ultimi 3 non compaiono mai (nella storia).
Bianchi e Colombo, invece, spiccano rispettivamente a Como, Varese e Lecco.
Il cognome bergamasco dominante in provincia orobica è Rota, seguito da Locatelli e Rossi.
Infine Villa, il cognome brianzolo per eccellenza, ricopre il gradino più alto del podio a Monza e Brianza, seguito da Colombo e Sala.
# Solo cognomi di origine italiana?
Credits: Focus
Scendendo ancora più nel dettaglio, infine, scopriamo che nelle città lombarde i cognomi più numerosi risultano essere di origine straniera. A Brescia il pakistano Singh e a Milano il cinese Hu, sono i cognomi più ricorrenti in elenco. Flussi migratori di altra natura stanno per stravolgere nuovamente la geografia genealogica.
Cosa fare se il nostro cognome non è reperibile nelle classifiche nazionali? Niente paura, a volte è divertente rimanere unici e lontani dai temi generalizzanti. Basteranno dei semplici gesti come le ricerche su internet, o una bella riunione familiare davanti alle caldarroste e un buon bicchiere di vino rosso.
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Primo classificato nella competizione “Borgo dei Borghi” scopriamo insieme qual è “il borgo più bello d’Italia” e che cosa lo rende così speciale.
Il BORGO più BELLO d’Italia si trova a UN’ORA da Milano
# 20 paesi finalisti al “Borgo dei Borghi”
Credits: siviaggia.it
Bobbio, cittadina nella provincia di Piacenza che raggiunge poco più di 3 mila abitanti è stata eletta in diretta nazionale come il borgo più bello d’Italia. La competizione, andata in onda su Rai3, ha visto selezionati 20 paesini come più belli d’Italia, uno per ogni regione. A scegliere il vincitore sono stati i telespettatori e una giuria di esperti tra cui composta anche dal compianto Philippe Daverio, Margherita Grambassi e il geologo Mario Tozzi.
# Bobbio batte tutti e viene eletto il borgo più bello d’Italia
Credits: repubblica.it
Giunta nel quartetto finale ha lottato con Palazzolo Acreide, contendente siciliana, Laigueglia, borgo ligure e infine la località della Basilicata Rotondella. Ma ad aggiudicarsi il rinomato premio è stata proprio Bobbio che, grazie al mix di storia, bellezze naturali e enogastronomiche può così fregiarsi del titolo “il borgo più bello d’Italia”. Ma quali sono le 5 cose da vedere e da provare che hanno permesso a Bobbio di trionfare nella competizione?
#1 Il Ponte Gobbo ei suoi 11 archi
credits: @loves_united_emiliaromagna (INSTG)
Il simbolo della cittadina piacentina è senza alcun ombra di dubbio il famoso Ponte Gobbo o per molto conosciuto anche con i nomi di Ponte Vecchio o Ponte del Diavolo. Il ponte è lungo circa 273 metri e attraversa il fiume Trebbia ma ciò che lo caratterizza particolarmente sono gli 11 archi non uguali tra loro che, nonostante lo rendano imperfetto e fuori dagli schemi, lo differenzia dagli altri.
#2 Una passeggiata in Piazza Duomo
Twitter: atlante turismo
Anche Bobbio ha il suo Duomo e la sua piazza. La cattedrale di Santa Maria Assunta è una costruzione in stile romanico che risale al XI secolo. A circondare la piazza sono gli antichi palazzi nobiliari che sorgono attorno ai giardini del palazzo vescovile.
#3 Alla scoperta dell’Abbazia di San Colombano
Credits: sulleormedisancolombano.it
Al centro di Bobbio possiamo trovare una famosa abbazia che durante l’era medioevale fu tra i centri monastici più famosi di tutta Europa. La sua edificazione si intreccia con la storia di San Colombano, un monaco irlandese vissuto tra il 500 e il 600 che trascorse nella Bobbio di altri tempi gli ultimi anni della sua vita.
#4 Le tradizioni a tavola
Credits: merlochicago.com
Uno dei punti forti di Bobbio, come del resto un po’ in tutta Italia, sono le tradizioni culinarie. Le tradizioni piacentine si fondono a quelle emiliane dando vita a numerose pietanze da leccarsi i baffi. Si possono assaggiare salumi e piatti tipici come i Pisarei e faśö o gli anolini in brodo. Inoltre si possono deliziare pietanze come i maccheroni bobbiesi, la pasta realizzata con l’utilizzo di ferri da calza condita con lumache in umido.
#5 Bobbiowood – la città da cinema
Credits: italybyevents.com
Bobbio ha dato i natali a Marco Bellocchio, uno dei grandi maestri del cinema nazionale. Proprio dove è nato, il regista dal 1995 ha organizzato una ricca serie di eventi dedicati al grande schermo tra cui corsi di alta formazione o il Bobbio Film Festival dove ogni anno vede la presenza di prestigiosi attori e registi.
L’ultima mazzata per Torino la rivela l’inserto piemontese del Corriere della Sera: “A Torino per lavoro? No Grazie.” Ormai “il capoluogo torinese è quello che fatica di più nel Nord Italia a trovare lavoratori disposti a traslocare in città“.
Ci stiamo perdendo TORINO: NESSUNO ci vuole più andare a VIVERE
# I lavoratori preferiscono Milano, Bologna e Roma
Credits Andrea Cherchi – Milano vista skyline
A Torino non vuole andarci più nessuno. Questo è il quadro che emerge dall’analisidell’Osservatorio sul mercato del lavoro della città di Torino elaborato da Ires Piemonte, come riportato dall’edizione torinese del Corriere della Sera: il capoluogo piemontese è la città del Nord che ha perso di più in termini di attrattività dalla trasformazione da città industriale a città che punta su turismo, servizi e innovazione.
Il saldo anagrafico dei trasferimenti di residenza registrato a Torino è di appena lo 0,2% in rapporto alla popolazione: appena 2 mila persone l’anno, contro lo 0,8% di Bologna con 3.400 lavoratori e Milano con oltre 10 mila. Anche Roma e Genova hanno dati migliori.
# Cresce il turismo e la ristorazione, ma crolla l’industria
laurentbenetton IG – Fiat Lingotto
Il paradosso è che i lavoratori non scelgono Torino anche se il lavoro non manca. Sono cresciute infatti dell’1,6% le imprese operanti nei servizi, del 6,4% quelle operanti nel turismo e nella ristorazione, del 18,3% quelle che si occupano di salute, istruzione e servizi sociali, dalla logistica e i poliambulatori. Crolla invece l’industria, che ha perso il 17% delle società manifatturiere. Dal 2008 sono calate sia le nuove posizioni attivate nelle industria che nel settore delle costruzioni, rispettivamente scese al 4% e al 6%. Il 70% dei nuovi posti di lavoro è infatti nel settore dei servizi anche se di basso valore aggiunto vista la difficoltà ad attrarre talenti.
# La testimonianza di una pendolare torinese che lavora a Milano: “Quando arrivo a Torino Porta Susa mi sembra di arrivare in un paese di provincia”
giacomodenittis IG – Torino Porta Susa
Su Repubblica Angiola Maria Gili, una pendolare torinese che lavora a Milano come responsabile della comunicazione della Pirelli HangarBicocca, racconta la sua sensazione quando arriva nella stazione di Torino Porta Susa: «Quando arrivo a Torino Porta Susa mi sembra di arrivare in un paese di provincia. Non ci si deve mai fare largo tra la folla, mai confusione ma una calma tranquilla». […] «C’è sempre pochissima gente. Milano centrale, ma anche Porta Garibaldi, sono brulicanti. Alle volte la gente si trova gomito a gomito con altre persone per via dell’affollamento. A Porta Susa sembra di essere approdati in una stazione marginale.»
Non aiuta il fatto che la stazione, seconda per passeggeri dopo Porta Nuova e inaugurata oltre 10 anni fa, sia uno spazio desolante vista la carenza di bar, ristoranti e altri tipologie di attività commerciali.
# Persi quasi 50.000 residenti nell’ultimo decennio
A certificare il cattivo stato di salute di Torino anche la curva demografica. Lontani i tempi in cui si era superato il milione di abitanti, non troppo vicini nemmeno quelli i cui si era sopra i 900.000. Nel 2011 i torinesi erano 906.874, nel 2022 se ne sono contati meno di 860.000 con una perdita superiore alle 46.000 unità. Riuscirà la Città della Mole a fermare questa emorragia di residenti?
All Nippon Airways apre gli uffici a Malpensa. L’antipasto del piatto più ghiotto: l’attivazione del volo diretto Milano-Tokyo.
Arriva il diretto MILANO-TOKYO
# Il trasloco di All Nippon Airways da Roma a Milano
credits: @un.anno.a.tokyo su IG
Era stato annunciato per la primavera del 2020 ma poi è stato sospeso a causa di annessi e connessi della pandemia. Finalmente però è riapparso all’orizzonte: il diretto Milano – Tokyo.
Il primo tassello è il trasloco da Roma a Milano di All Nippon Airways: dal 18 dicembre si trasferisce infatti alla Malpensa chiudendo, dopo quasi tre decenni, gli uffici di Roma. La più grande compagnia aerea giapponese cambia sede in attesa dell’arrivo – per ora anticipato solo dal sito malpensa24.it – del volo diretto Milano-Tokyo.«Si tratta di una grande novità dopo i tanti anni passati nella Capitale, ma ogni cambiamento porta nuovo entusiasmo e nuove sfide che non vediamo l’ora di cogliere – commenta Viviana Reali, country manager di Ana, al sito malpensa24.it – E ci tengo anche rassicurare i tanti contatti e partner presenti a Roma che nulla cambierà nelle nostre relazioni perché saremo spesso in visita nella città».
# La più grande compagnia aerea giapponese “sostituisce” Ita Airways
Milano – Tokyo Ph: malpensa24.it
In attesa del volo diretto, al momento i viaggiatori italiani possono raggiungere l’aeroporto di Tokyo Haneda via Francoforte o Monaco di Baviera. Manca infatti un volo diretto dopo che Ita Airways ha tolto la tratta che in passato era gestita da Alitalia, così come sta per fare con il diretto per New York.
Non è un mistero che la nuova compagnia aerea italiana stia smobilitando il suo impegno a Malpensa, come peraltro anticipato dalla nostra testata in questo articolo: Mamma, Malpensa ha perso l’aereo.
# Ita Airways dopo Tokyo cancella il diretto Milano – New York
Credits: pixabay.com
Dopo aver eliminato il diretto decennale da Milano a Tokyo l’ex Alitalia ora sta per cancellare un altro storico volo: il collegamento Malpensa-New York di Ita Airways verrà cancellato dal prossimo 8 gennaio. L’ultimo volo acquistabile con destinazione Jfk è previsto per domenica 7 gennaio. L’aereo tornerà a Malpensa il giorno seguente, poi la rotta sarà cancellata. Per il diretto dall’Italia rimane così solo lo scalo di Roma Fiumicino.
Nonostante sia per Malpensa la rotta intercontinentale più redditizia, secondo il Corriere della Sera il vettore romano riusciva persino a perderci circa 1,8 milioni euro all’anno.
La cancellazione del volo su New York ha inoltre un significato importante: dopo settant’anni l’ex Alitalia abbandona Malpensa.
Credits Andrea Cherchi - Nido Verticale da Melchiorre Gioia
Il completamento delle nuova icona dello skyline milanese è alle battute finali. Vediamo cosa manca ancora, le ultimi immagini del cantiere del blog Urbanfilee quando dovrebbe inaugurare.
Il NIDO VERTICALE è quasi pronto: ci sarà anche uno SKY RESTAURANT
# 125 metri di altezza per un design unico firmato Cucinella
domusweb.it-Interno-Torre-Unipol
125 metri per 23 piani fuori terra, 3 piani interrati, una superficie totale di 31.000 mq e la forma di un Nido Verticale. La nuova torre progettata dallo studio Mario Cucinella Architects già dai primi rendering si presentava come uno degli edifici più iconici della città.
Credits simplemax71 IG – Torre Unipol
Una struttura ellittica, perfettamente inserita nel contesto circostante, con una facciata caratterizzata da una geometria a rete a simboleggiare le relazioni e la società contemporanea. Per realizzarla sono stati utilizzati pilastri curvilinei che incontrandosi in un determinato punto vanno a formare uno scenografico nido verticale.
# Un monumentale atrio di 75 metri di altezza
Credits Andrea Cherchi – Atrio Unipol Tower
Per costruire l’ultimo grattacielo del masterplan di Porta Nuova sono stati utilizzati vetro, legno e cemento. L’intercapedine della facciata ventilata che avvolge l’edificio, con vetro singolo all’esterno e doppio all’interno, riesce ad isolare l’ambiente dal freddo invernale e a limitare il surriscaldamento estivo. Lo sviluppo dell’ingresso verso l’alto crea un monumentale atrio di 75 metri di altezza.
Un’alta efficienza energetica è favorita, oltre che dalla “pelle esterna”, anche dai pannelli solari installati sull’edificio e dall’integrazione di sistemi di raccolta dell’acqua piovana. Tutto questo dovrebbe garantire l’ottenimento di una certificazione LEED Platinum.
# Gli ultimi ritocchi prima dell’inaugurazione in questa primavera: ci sarà anche uno Sky Restaurant
Sono ormai passati sei anni dall’avvio dei lavori, un cantiere complesso anche per la particolare struttura dell’edificio, ma siamo ormai arrivati alle battute finali. Installata anche la struttura “reticolare” che fa da tettoia “a sbuffo” all’ingresso, rimangono gli ultimi ritocchi all’interno e alcune sistemazioni sull’area pedonale che affaccia su Via Melchiorre Gioia.
Al suo interno uffici per ospitare circa 2.000 persone, una sala congressi di oltre 220 posti, diversi giardini pensili interni e uno sky restaurant all’interno della serra-giardino panoramica aperto anche per eventi pubblici e culturali.
Credits: www.mcarchitects.it
L’inaugurazione è prevista per la primavera 2024 ed entro l’estate dovrebbe essere occupato dalla società di assicurazioni UnipolSai con circa 650 dipendenti sparsi oggi in altre edifici a Milano.
Napoli supera Milano piazzando due quartieri sul podio. Milano risponde infilando quattro quartieri nella top ten. La fotografia del mercato immobiliare italiano e milanese in base ai prezzi rilevati da Tecnocasa.
La NUOVA TOP TEN dei QUARTIERI più rivalutati in Italia: NAPOLI supera MILANO
# Colli Aminei a Napoli è il quartiere più rivalutato in Italia: prezzi su del 29,6%. Sul podio Cermenate a Milano e un altro quartiere partenopeo
corriere.economia dati Tecnocasa
Napoli supera Milano. Almeno nella rivalutazione dei suoi quartieri. Il confronto è effettuato su una base dati omogenea condotta tra i prezzi rilevati da Tecnocasa per gli appartamenti di livello medio e usati alla fine del primo semestre 2023 con quelli dello stesso periodo del 2022. I risultati mettono al primo posto tra i quartieri più rivalutati in Italia quello dei Colli Aminei a Napoli, con +29,6%. Al secondo Cermenate a Milano con +23,3% e a chiudere il podio ancora Napoli con +22% il quartiere Montesanto-Dante.
# Nella top ten altri tre quartieri milanesi, altrettanti di Roma e uno di Torino
corriere.economia dati Tecnocasa Milano
Scorrendo la classifica troviamo il quartiere torinese di Santa Rita-Largo Tireno, rivalutato del 21,4%, poi ci sono altri due milanesi: Corsica-Lomellina-Argonne e Volvinio che registrano rispettivamente con +20,5% e con +20%. Stessa crescita per il quartiere Morena di Roma. Le ultime tre posizioni della top 10 sono occupate ancora da Roma e Milano. Per la prima troviamo all’ottavo posto Ostia-Grenet con +17,6% e al decimo Ardeatino-Colombo con +17,4%. Al nono posto ancora Milano con Piola con +17,5%.
Natale a Milano, quattro esperienze magiche in una città vestita a festa.
Le 4 COSE da fare a NATALE a MILANO
#1 A Christmas Magic, il Parco tematico coperto più grande in Italia al MiCo
Parco di Natale MICO
Inaugurato il 7 dicembre questo enorme villaggio a tema natalizio presso Allianz MiCo. Alberi di Natale, spettacoli dal vivo e una gigantesca pista di pattinaggio che è la pista al coperto più grande in Italia. Fino al 7 gennaio è possibile tuffarsi in questo magico universo di luci, esperienze immersive ed installazioni tecnologiche che sicuramente desteranno stupore e meraviglia nel visitatore.
#2 Magia del Natale al Carroponte
la.vale.r IG – Magia del Natale
In una location di 25000 mq ci si immerge in una sorta di paese incantato, un mondo fantastico quasi sospeso nel tempo, fra fabbriche di giocattoli, casa di Babbo Natale, fiumi di cioccolata calda ed eventi dedicati al Natale. Un universo magico per provare l’emozione di essere trasportati in Lapponia e di sentirsi bambini per qualche ora. Ha aperto il 18 novembre e durerà fino al 7 gennaio.
#3 Villaggio delle Meraviglie nei Giardini Indro Montanelli
Credits eve_starb IG – Villaggio delle Meraviglie
Presso i Giardini Montanelli in via Palestro é stato inaugurato sabato 18 novembre. Atmosfere natalizie irresistibili per questo villaggio, particolarmente adatto alle famiglie, tra giostre, le immancabili piste di pattinaggio e molteplici stand a tema come la casa dei giochi o quella di Babbo Natale o ancora quella di Geronimo Stilton.
Credits: milanoweekend.it – Via Monte Napoleone Natale
Ma forse la cosa più irresistibile è girare fra le vie del centro città vestite a festa. Che sia una passeggiata per ammirare le luci e le decorazioni, che si faccia una golosa pausa con una fumante tazza di cioccolata calda o che si prediliga lo shopping alla ricerca delle decorazioni più trendy, un giro in centro merita di essere fatto, tra numerosi alberi di Natale, meravigliosi decori, luci e tanta musica.
Circondato dalle Dolomiti, è una delle mete turistiche più gettonate degli ultimi anni. Ed è stato definito il “lago alpino più bello del mondo”.
Il LAGO ALPINO più bello del mondo
# Una “star dei social” circondata dalle Dolomiti
Credits: @lago_di_braies IG
In estate è color smeraldo, d’inverno è coperto da una coltre di ghiaccio e neve. Ecco il gioco di contrasti con cui si presenta ai numerosi visitatori il lago naturale che è diventato “star dei social”.
Siamo in Trentino-Alto Adige, a meno di 100 km da Bolzano e a quasi 1.500 metri sul livello del mare. Il Lago di Braies è circondato dalle Dolomiti, tra cui spicca Croda del Becco, ed è ubicato nella valle che porta il suo nome.
Il territorio si trova all’interno del Parco Naturale Fanes-Sennes-Braies, uno dei parchi più ampi dell’intera regione.
# Momenti di tranquillità immersi nella natura
Credits: @woodland.cathedral IG
Il Lago di Braies è il luogo ideale dove rilassarsi con la famiglia e con gli amici, concedendosi un weekend di tranquillità immersi nella natura di fronte all’imponente panorama montano.
E perché non affittare una barca per effettuare un giro sul lago? È bellissimo poter ammirare da vicino il verde smeraldo delle sue acque.
Ma non solo: si può anche fare una passeggiata costeggiando la riva del lago e ammirando i panorami mozzafiato che lo circondano.
# Escursioni, piste sciistiche…
Credits: @t._captured IG
Il Lago di Braies non promette solo relax e meraviglia. Offre diverse attività anche per escursionisti, ciclisti e scalatori.
Infatti, per gli esperti, non mancano gli itinerari tra le Dolomiti. Sono molti i sentieri che partono dalla Croda del Becco, ma, se volete concedervi un percorso di media difficoltà con un dislivello di 800 metri, allora quello che fa per voi è Lago di Braies – Le de Fojedöra – Lago di Braies, durante il quale potrete scorgere anche moltissimi animali da pascolo.
Invece, per gli amanti della neve che si recano in questa località d’inverno, l’area sciistica di Braies comprende 2 skilift e 4 piste da scii. E sarebbe anche l’occasione giusta per passeggiare tra i famosi mercati natalizi dell’Alto Adige.
# Il Lago di Braies è la porta d’accesso ad un leggendario regno sotterraneo
Credits: @adventurerfever IG
Il Lago di Braies non è solo una “star dei social”, ma anche una star del piccolo schermo. Infatti, è stato protagonista della fiction Tv Rai Un passo dal cielo.
Ovviamente, non mancano leggende e storie mitologiche legate a questo luogo da favola. Si dice che il Lago di Braies sia la porta d’accesso al regno sotterraneo di Fanes, la cui popolazione era alleata con le marmotte e che, ora, risiederebbe nel bacino in attesa di riscattarsi.
Leonardo visse a Milano per circa 20 anni, il periodo più prolifico della sua carriera. Pochi sanno che oggi la sua abitazione può essere addirittura comprata. Scopriamo dove viveva e le prove che lo dimostrano.
DOVE viveva LEONARDO a MILANO? La sua CASA è sul MERCATO
# L’arrivo di Leonardo a Milano
Cavallo di Leonardo a Milano
Leonardo Da Vinci arrivò a Milano nel 1482: ne restò subito affascinato per la sua modernità e apertura alle novità, sia tecnologiche che scientifiche. Nonostante sia conosciuto principalmente per le sue opere pittoriche, Leonardo è stato un genio a tutto tondo, interessato anche a progetti scultorei, ingegneristici, architettonici e idraulici.
Quando arrivò a Milano capì che il clima culturale era molto diverso rispetto all’ambiente fiorentino e decise di lasciarsi ispirare dalla città meneghina per circa 20 anni, disseminando opere di vario grazie al supporto di Ludovico il Moro. Ma la domanda rimane irrisolta: dove visse per questo lungo periodo?
# Cascina Bolla: una casa di campagna a pochi passi da City Life
credit: design.fanpage.it
Leonardo decise di abitare in campagna, a due passi dal centro. La casa in cui visse, chiamata Cascina Bolla, si trova oggi in piena città, in Via Paris Bordone 9, nel quartiere della ex Fiera. Secondo gli studi e i documenti raccolti dall’ingegner Camillo Rovizzani e il geometra Romano Pagnotti il Maestro avrebbe abitato qui mentre lavorava all’Ultima Cena nella basilica di Santa Maria delle Grazie.
# La proprietà si compone di una dimora di 1.000 mq immersa in parco di oltre 3.700 mq
Da allora la cascina ha subito diversi passaggi di proprietà ma è riuscita nonostante incendi e guerre a mantenere il suo fascino quattrocentesco. Circondata anticamente da un fossato con muraglione, si accedeva tramite un ponte levatoio e un porticato ad archi a sesto acuto oggi andati persi. Sul lato orientale è tuttora esistente, e affrescata con un volo di uccelli, una torretta d’avvistamento. In origine la cascina era situata in campagna, immersa nella natura, ed era adibita sia ad abitazione che ad osteria. Oggi la proprietà si compone di villa padronale di circa 1.000 mq completamente indipendente, con annessa dependance, e di un parco di oltre 3.700 mq.
# La vigna di Leonardo
Andrea Cherchi – Vigna di Leonardo
La passione di Leonardo per la campagna era risaputa poiché la sua famiglia possedeva molti vigneti in Toscana. Proprio per questo suo attaccamento ai campi e alla terra, Ludovico il Moro per farlo sentire a casa gli regalò una vigna conosciuta oggi come Vigna di Leonardo, in Corso Magenta 65, sul lato opposto della strada rispetto a Santa Maria delle Grazie. Tornando all’antica Cascina Bolla, oggi sarebbe uno stabile molto chic a pochi passi da una delle zone più contese del capoluogo: City Life.
# C’era davvero un collegamento sotterraneo con il Castello Sforzesco?
Pinterest – @ingiroper0
Oggi della cascina restano solo poche parti originali: nel corso del tempo è stata più volte ristrutturata ma attorno alla sua struttura aleggiano alcune leggende. La più chiacchierata è sicuramente quella su un presunto collegamento sotterraneo con il Castello Sforzesco che però non è mai stata accertata. C’era davvero un passaggio segreto? La disputa tra gli storici prosegue e nemmeno gli attuali proprietari sono riusciti ad ottenere una risposta certa. Certo è che Leonardo aveva ottimi rapporti con la famiglia Sforza e che gli furono commissionati diversi lavori a corte.
Passaggio segreto a parte, oggi l’antica abitazione di Leonardo è in vendita, ma le trattative sono strettamente riservate. Il futuro acquirente avrà a disposizione una dimora da sogno dal valore storico inestimabile.
Un secolo di grandi personaggi. Ma qual è il numero uno (tra quelli non più in vita)? Ti invitiamo a sceglierlo: il vincitore verrà comunicato a sondaggio concluso.
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SONDAGGIO CHIUSO
#1 Gae Aulenti
Di Gorup de Besanez – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=75572253
La situazione del mercato del lavoro e i settori con più offerte a Milano.
Mercato del lavoro: queste le PROFESSIONALITÀpiù RICHIESTE a Milano
# Le figure più richieste: cuochi e camerieri
Negozio Ikea
La Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, in collaborazione con
Formaper, raccoglie mensilmente alcuni dati occupazionali di previsione delle imprese del proprio territorio nel Sistema informativo Excelsior – realizzato da Unioncamere e dall’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (ANPAL). La fotografia degli ultimi dati, aggiornati al mese di ottobre 2023, mostra come le figure più richieste nell’area milanese siano nel commercio e le professioni tecniche.
stocksnap-pixabay – Cuoco
Osservando nello specifico il settore dei pubblici esercizi milanesi, secondo i numeri dell’associazione di categoria Epam-Fipe, il cuoco di ristorante e il cameriere di sala coprono insieme il 50% delle richieste.
# Il titolo di studio: il diploma batte la laurea
Il titolo di studio più richiesto, nel 27% dei casi, è il diploma di scuola superiore, seguito dalla laurea, al 23%, e dal diploma professionale al 22%.
# Le professioni rivolte ai giovani
Professioni per giovani 2023
Tra le professioni rivolte ai giovani, under 30, troviamo al primo posto quella di addetto alle vendite, al secondo quella di addetto all’accoglienza e all’informazione della clientela e al terzo quella di addetto alla segreteria e agli affari generali.
# Le aree aziendali e i settori con il maggior numero di proposte sul portale Indeed
Per quanto riguarda le aree aziendali e settori dove è maggiore l’offerta di lavoro in base ai dati del portale Indeed, uno dei motori per la ricerca di lavoro più importanti, troviamo: ingegneria, informatica, marketing, finanza e gestione, vendita, turismo, risorse umane e logistica.
Un confronto tra europeismo, lusso e internazionalità.
PARIGI e MILANO: due capitali a confronto
# Parigi, la ville lumiere, bella da togliere il fiato
pexels-pierre-blaché- Parigi dall’alto
Commovente, maestosa, scioccante coi suoi viali larghi, enormi, infiniti. Col sole o col freddo di dicembre, perfino sotto la pioggia, se ne respira eleganza, magia, fascino e romanticismo.
Arte, meraviglia e cultura. Non si sa dove volgere lo sguardo, perché tutto è bellezza totale e avvolgente. Non c’è angolo che non valga la pena visitare, museo in cui esitare ad entrare, bistrot o boulangerie che non inviti a tuffarsi per un goloso assaggio.
Le persone passano e guardano oltre, manco ti vedono. Gli unici che oggi tanto si soffermano qualche secondo in più per un fugace sguardo, sono i turisti come me, italiani specialmente, alla ricerca del bus, o della fermata metro. In particolar modo all’aeroporto Charles de Gaulle, i collegamenti non brillano né per efficienza né tanto meno per velocità negli spostamenti.
pexels-timea-kadar- Parigi Chanel
In centro ma non solo in centro, negozi, lusso sfacciato, gallerie, vie dorate e sfarzose. Alberghi lussuosi sparsi ovunque qua e là. Dominano le Marche francesi come Dior o Cartier o ancora Yves Saint Laurent e Hermes, ma ovviamente ci sono anche le grandi firme del made in Italy. Luci, alberi di Natale superbi e sfarzosi, tanta gente ma anche tanto turismo commerciale sparso in modo alternato tra le vetrine addobbate ed i viali zeppi di bistrot poco identitari per turisti.
Parigi è lì, giace senza troppi sforzi, pare non le interessi accoglierti, è talmente fiera della sua incommensurabile bellezza che sembra non voglia aprirsi all’esterno. Se la vuoi la raggiungi tu, perché lei non viene da te, neppure linguisticamente non si sforzerà di capire il tuo francese, se pur abbastanza evoluto. Non tenterà minimamente di provare con l’inglese e figurati se ti capirà se parli italiano, o magari ti capisce ma non te lo dice.
# Milano
Credits joecrupier-pixabay – Milano dall’alto
A Milano non è così. Magari vi sono meno attrazioni turistiche, o per lo meno molto meno appariscenti e maestose, meno Palais Royal e boulangerie o patisserie, meno sfarzo ed imponenza forse. Però a Milano puoi sentirti contemporaneamente in paese ed in metropoli, in Italia e pure all’estero.
Milano non sta immobile ad aspettare ma si muove e ti avvolge in un turbinio senza sosta. È lei che ti cerca, che ti tende la mano e fa di tutto perché tu possa trovarla accogliente, interessante, visitabile, agevole, senza sforzi neppure linguistici.
Una metropoli in continua evoluzione, in costante movimento, sempre tesa al futuro e soprattutto a te che vieni da lei per conoscerla. Ti accoglie, ti ospita e, in qualunque parte di essa ti trovi, Milano c’è comunque per te, pronta ad abbracciarti in qualsiasi ora del giorno e della notte e ad avvolgerti con la sua frizzante energia contagiosa.
Credits car_spotting.tommy IG – Auto in via Montenapoleone
E se proprio vogliamo parlare di lusso non c è che da citare Via Montenapoleone, visto che di recente il Maine Streets Across the Europe l’ha eletta la via più lussuosa d’Europa, battuta soltanto dalla Fifth Avenue di New York.
# Milano vs Parigi
Milano è una città internazionale. Parigi è una città europea. E insomma, nel più sta il meno. Dove il più è il saper essere internazionali magari mantenendo l’atteggiamento un po’ altezzoso così tipico dei parigini. Possiamo permettercelo anche a Milano no?
C’è anche un progetto milanese tra le 6 case history selezionate dal Building Performance Institute Europe come esempi eccellenti di riqualificazione energetica. Il progetto nel dettaglio e i risultati che mira ad ottenere.
A MILANO una delle CASE più “GREEN” d’Europa
# Il progetto italiano selezionato dal Building Performance Institute Europe
BPIE
C’è anche un progetto italiano, per la precisione milanese, tra le 6 case history selezionate dal Building Performance Institute Europe come esempi eccellenti di riqualificazione energetica. Presentato da Renovate Italy, che raggruppa diverse realtà imprenditoriali e no profit promotrici di progetti di riqualificazione energetica in Italia, è stato realizzato attraverso un processo di co-progettazione che ha coinvolto i condomini oltre ai tecnici.
# L’intervento riguarda un complesso di sei torri residenziali degli anni ’70
askanews.it – Complesso residenziale in riqualificazione
Oggetto dell’intervento è un complesso residenziale degli anni ’70 in zona Ca’ Granda composto da sei torri di 16 piani per 55 metri d’altezza, tra loro identiche e disposte con una rotazione di 90°, con una superficie abitabile di circa 30.000 mq. Sono dislocate in viale Ca’ Granda 27 e 29, Via Francesco Gatti 3, Via Michele de Angelis 12 e 10 e Via Angelo De Gasperis 2.
Il progetto consiste nell’installazione di 4.200 mq di facciate ventilate, a coprire quelle in cemento a lastre prefabbricate presenti sugli edifici, con l’obiettivo di un salto di 3 classi energetiche, dalla F alla C, per ogni torre. A questo si aggiunge l’adeguamento sismico.
# Un investimento di 35 milioni di euro
duepiedisbagliati-Urbanfile – Complesso Ca’ Granda in riqualificazione
I lavori sono ancora in corso, sono partiti a novembre 2021, per una durata complessiva stimata di 25 mesi. Sono 150 gli addetti coinvolti. L’investimento è invece di 35 milioni di euro.
Una natura lussureggiante e subtropicale, statue ispirate ai miti classici e riproduzione di alcuni degli edifici e monumenti più importanti al mondo. A un’ora da Milano ma ignorato dai milanesi.
Milano-Parco Scherrer Morcote
Il “GIARDINO delle MERAVIGLIE” a un’ORA da Milano
# Un parco-monumento che sovrasta le acque del lago Ceresio
@traveler_186 IG – Parco Scherrer
A Morcote, uno dei borghi più belli della Svizzera, c’è il “giardino delle meraviglie”: questo è il soprannome di Parco Scherrer. Realizzato da Arturo Scherrer, commerciante di tessili, appassionato viaggiatore e amante dell’arte e della cultura, perché diventasse un parco aperto al pubblico dopo la sua scomparsa nel 1956.
Il parco-monumento sovrasta sovrasta le acque del lago Ceresio ed è inserito in un mondo di flora subtropicale che comprende: palme, camelie, glicini, oleandri, cedri, cipressi, canfori, eucalipti, magnolie, azalee, arance, limoni, bambù e moltissime specie di piante fiorifere odorose. Ma non solo. Visitarlo significa viaggiare nel tempo e nello spazio.
# Si viaggia nell’età antica
Credits lapritty IG - Parco Scherrer
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Credits federico.vacca88 IG - Parco Scherrer
Credits lapritty IG - Sculture Parco Scherrer
Credits lapritty IG - Statue e fontana Parco Scherrer
All’interno di Parco Scherrer si trova una ricca collezione di oggetti d’arte di svariati paesi e epoche diverse, contornati da una vegetazione lussureggiante, oltre a fabbricati e opere d‘arte di vario genere provenienti da tutto il mondo. Tra questi spiccano le statue ispirate ai miti classici come quelle di Venere, Giunone e Giove, a dominare il parco dall’alto ci sono invece una statua rappresentante Mercurio, dio del commercio, e l’altra una filatrice, simboli della professione del signor Scherrer.
@saladin.monique IG – Vasca con elefanti
Nel giardino è stata realizzata una vasca sulla quale si affacciano quattro elefanti con la proboscide alzata, sovrastati da tre cobra pronti ad attaccarli e una vacca sacra di Mysorealla sulla sommità.
# In viaggio per il mondo tra gli edifici più importanti della Terra
@lapritty IG – Tempio Parco Scherrer
A queste statue si affiancano alcuni degli edifici monumentali più famosi al mondo come la copia in scala 1:4 del Eretteo il secondo tempio dell’Acropoli di Atene in pietra di Vicenza, il tempio egiziano di Nefertiti preceduto da un bosco di bambù o il Tempio del Sole con struttura di matrice spagnola. Procedendo verso l’uscita del parco si può invece vedere una tipica casa lombardo-ticinese del 1300, ricostruita nel 1930, che oggi viene utilizzata come ristorante-grotto.
# Quando si può visitare
@lapritty IG – Villa Parco Scherrer
Il “Giardino delle Meraviglie” è raggiungibile da Milano in circa un’ora e mezza tramite l’A8 e l’A9 fino al confine con la Svizzera e poi prendendo l’E35, la Strada 2 e infine quella che costeggia il Lago di Lugano. L’ingresso è gratuito e il parco si può visitare tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 fino al 9 di novembre. Dopo lo stop per la pausa invernale torna nuovamente visitabile dal 15 marzo dell’anno successivo.
Conoscete la “Casa delle Fate”? Una delle attrazioni della zona di San Siro, così denominata per la sua forma. Eppure nasconde un passato che non ricondurrebbe all’idea che può dare oggi. Ma di cosa stiamo parlando?
La CASA delle FATE: un presente fiabesco, un passato piccante
# La casa delle “Fate”: la più amata dai bambini milanesi
La casa delle “Fate” si trova in zona San Siro, nello specifico in via degli Odescalchi, nella parte del quartiere tra viale Caprilli e Segesta dove ci sono molte graziose villette spesso con giardino. La principessa del quartiere è lei, ben nota tra gli abitanti della zona.
Grazie alla sua forma è stata denominata la “casa delle fiabe” e sono molti i genitori che portano i loro bambini ad ammirarla dalla strada. Eppure nonostante questo aspetto e questo nome, la casa nasconderebbe un passato un po’ piccante.
# Ex casa degli appuntamenti con la piscina a cuore
Credits: ad-italia.it
Il giusto mix che ricorda Disneyland e il castello delle principesse infatti avrebbe un passato al quanto insolito e inaspettato. Negli anni ottanta e novanta si dice che sia stata una sorta di casa di appuntamenti con al suo interno una piscina a forma di cuore. Che siano verità o solo delle leggende metropolitane, quello che è sicuro è che oggi la villa è divisa in appartamenti e non c’è più traccia di questa memoria. Per la gioia dei più piccoli anche se, forse, non di tutti i più grandi.
Rolls-Royce presenta il modello di motore nucleare destinato ad alimentare i veicoli del futuro. Ecco quando sarà pronto.
Rolls-Royce presenta il primo MOTORE NUCLEARE: viaggeremo ATOMICI?
# Il primo micro-reattore per veicoli spaziali in arrivo nel 2030
Fine novembre 2023. Nella UK Space Conference a Belfast Rolls-Royceha presentato il primo modello concettuale dimicro-reattore nucleare dedicato a veicoli. Inizialmente pensato per le missioni spaziali, con e senza equipaggio, mira a fornire una fonte di energia affidabile e sempre disponibile.
Il programma è finanziato con 3,6 milioni di dollari dall’Agenzia spaziale britannica e prevede una dimostrazione sulla Luna del micro reattore per il 2030 ed è pensato anche per rifornire di energia le future basi spaziali sul satellite della Terra.
Il nuovo reattore è progettato come fonte di energia anche per sistemi di propulsione elettrici che potranno così estendere le missioni spaziali oltre il sistema solare. Grazie all’alimentazione nucleare i futuri veicoli spaziali potranno spostarsi più agevolmente e velocemente tra le orbite terrestri rispetto a quanto è possibile oggi.
# Le tre fasi dello sviluppo del motore
Il motore nucleare
Gli scienziati e ingegneri della Rolls-Royce hanno suddiviso il progetto in diverse parti: il combustibile utilizzato per generare calore, il metodo di trasferimento del calore e la tecnologia per convertire tale calore in elettricità.
Abi Clayton, Direttore dei programmi futuri per Rolls-Royce ha dichiarato: “Questo finanziamento ha consentito la ricerca cruciale e lo sviluppo di tecnologie che ci avvicinano alla realizzazione del micro-reattore. Il nostro modello concettuale del micro-reattore spaziale ci consente di dimostrare come questa tecnologia porterà immensi benefici sia per lo spazio che per la Terra […] La tecnologia dei micro-reattori offrirà la capacità di supportare casi d’uso commerciali e di difesa oltre a fornire una soluzione per decarbonizzare l’industria e fornire energia pulita, sicura e affidabile”.