7 cose che TUTTI i MILANESI AMANO

Anche se i milanesi sembrano divisi su tutto c'è qualcosa che fa davvero breccia nel cuore di tutti senza distinzione di credo o ideologie

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Ph. giannino nalin (pixabay)

Anche se i milanesi sembrano divisi su tutto c’è qualcosa che fa davvero breccia nel cuore di tutti senza distinzione di credo o ideologie.

7 cose che TUTTI i MILANESI AMANO

# Le giornate di cielo azzurro

Credits: Semplicemente Milano di Andrea Cherchi
Milano

Altolà. So benissimo che per questo primo punto i profeti del “che scoperta” inorridiranno,
additando le giornate soleggiate come qualcosa di scontato. Se non fosse che a Milano se ne vedono in questi anni molto più che una volta, grazie soprattutto al cambiamento climatico, ma anche alle politiche che negli anni hanno ridotto l’inquinamento regalando aria e cielo più puliti di vent’anni fa…Milano soleggiata, credetemi, è una città davvero da scoprire. Perché non so se ci avete mai pensato, ma…non tutte le città con il sole sono ugualmente belle. Un esempio? Londra. Per godersela davvero ci vuole il grigio inglese, non certo il cielo azzurro dell’Italia.

# I navigli al tramonto

tramonto navigli
tramonto navigli

Probabilmente gli scatti turistici più diffusi sulle cartoline anni ’80, sui portali di fotografia amatoriale e, più di recente, usati per perfetti selfie dal colore dorato o ambrato. Fra i tanti periodi adatti per fare una foto da qui (consigliamo l’appostamento sul Naviglio Grande nei pressi della Darsena) è rimasta celebre una giornata di fine novembre 2020, per l’esattezza il 23 novembre, in cui il cielo era semplicemente meraviglioso. Googolare per credere.

# La vista del Monte Rosa

Credits: Semplicemente Milano di Andrea Cherchi
Milano

Come sopra, ma in direzione opposta. La luce del crepuscolo serale che si spalma sul massiccio montuoso più alto delle Alpi dopo il Monte Bianco è osservabile in direzione ovest-nord-ovest da Milano, e nelle poche giornate prive di umidità e foschia regala agli appassionati di fotografia, e non solo, una vista da oscar che riempie di gioia tutti i milanesi.

 # Sant’Ambrogio

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Il santo patrono della città è amato da tutti i cittadini. Nessun dubbio su questo. Piace di lui tutto, la sua storia, i luoghi e anche il periodo della sua festa. Come la mitica fiera degli Oh bej! Oh bej!, ovvero la festa le cui origini risalgono al 1510 e coincidono con l’arrivo in città di Giannetto Castiglione, primo Gran Maestro dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. Il quale era stato incaricato da Papa Pio IV di recarsi a Milano nel tentativo di riaccendere la devozione e la fede verso i Santi da parte dei cittadini ambrosiani. Da allora si cominciò ad organizzare, nel periodo di Sant’Ambrogio e della Festa dell’Immacolata (7/8 dicembre) la fiera degli Oh bej! Oh bej!. Che oggi ha perso forse un po’ della sua tradizione centenaria ma che resta comunque la fiera cittadina più apprezzata dalla città e dagli abitanti meneghini.

Leggi anche: Sant’Ambrogio a Milano

# La Madunina

Credits: @andreacherchi_foto
Madonnina

Alias la Madonnina, cioè la statua che veglia sul Duomo creata da Giuseppe Perego e composta da rame dorato in onore della Madonna Assunta. Altro simbolo della città che è molto caro a tutti i cittadini. Basta un’occhiata, vederla luccicare nel suo corpo d’oro, per trasmettere un frizzantino nel cuore. Alta più di 4 metri e diventata in breve, oltre che un simbolo eterno della città di Milano, protagonista dell’inno cittadino Oh Mia Bela Madunina (composto da Giovanni d’Anzi nel 1934), la Madonnina veglia sul capoluogo lombardo e sui suoi operosi abitanti da prima ancora che in Francia iniziassero a cadere le teste della rivoluzione e fosse poi stilata la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino. L’anno di posa, infatti è il lontano 1774. Una curiosità? Sui milanesi non veglia una, bensì quattro Madonnine: vedi qui l’articolo (le 4 madonnine che vegliano sopra Milano)

# L’aperitivo

Credits: amilanopuoi.ocm

Forse, e soprattutto, perchè proprio qui si è creata quella moda diffusasi poi a livello mondiale di accostare a drink e amari in voga negli anni ’80 un piattino di arachidi, snack salati, olive e quant’altro. L’aperitivo è Milano e Milano è aperitivo. L’invenzione di questo appuntamento di tarda mattina e pre-serale è da attribuire a Vinicio Valdo, imprenditore nel ramo dei locali serali che sfoderò questa rivoluzionaria tendenza diffusasi a macchia d’olio in Europa e nel resto d’Italia, e convertitasi poi nel nome più moderno di happy-hour. Tutti i milanesi gli sono affezionati anche se non tutti amano la dicitura apericena o l’anglicismo happy hour. 

# Il weekend

Credit: ligurianotizie.it

Beh, per forza. Dopo tutto quello che abbiamo passato in settimana, non solo per lavoro ma anche per la partecipazione ai migliaia di eventi di vario tipo di cui si può godere a Milano, a Milano il week end è un vero e proprio punto di arrivo. Il week end significa staccare, e qui entrano in ballo le tradizioni tipiche dei milanesi: Mare o città d’arte in primavera-estate, montagna in inverno. Tanto, è tutto a meno di un’ora e trenta di auto, fatto che rende Milano una delle città con i dintorni più variegati e ricchi del mondo. 

Continua la lettura con: Le vie più ALLEGRE di Milano

CARLO CHIODO

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Carlo Chiodo
Nasco a marzo del 1981. Milanese moderno, ostinato e sognatore, alla costante ricerca di una direzione eclettica di vita. Laurea in Lingue e Comunicazione, sono appassionato di storia contemporanea, amante del cinema e del surf da onda. Dopo il romanzo d'esordio (Testa Vado Croce Rimango, 2016) ho pubblicato con Giovane Holden edizioni una silloge di racconti (Diario di Bordo, 2020).