Il BOOM di BEREAL, il social network “sincero” nato in Europa: sarà l’alternativa a INSTAGRAM?

Una logica opposta rispetto ai big del settore: siamo davanti a una rivoluzione dei social?

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Sta spopolando un nuovo social network: BeReal. L’app si pone come una radicale innovazione del mondo dei social, cercando di ridurre la distanza tra mondo reale e virtuale. Siamo davanti a una rivoluzione dei social?

Il BOOM di BEREAL, il social network “sincero” nato in Europa: sarà l’alternativa a INSTAGRAM?

# Cos’è BeReal

BeReal è un social network francese lanciato nel 2020, sviluppato da Alexis Barreyat e Kevin Perreau. L’applicazione ha registrato un notevole incremento di iscrizioni e di notorietà durante il secondo semestre del 2022. Solo quest’anno infatti è cresciuta del 320% e a Luglio riportava di essere stata installata almeno 20 milioni di volte, diventando così una delle app gratuite per iPhone più scaricate negli USA, specialmente dal pubblico della Gen Z (la generazione dei nati tra il 1996 e il 2012). Ma come funziona quest’app e come mai sta diventando così popolare? 

# Come funziona e qual è il suo segreto

BeReal è una piattaforma virtuale in cui gli utenti possono condividere e commentare foto. La sua caratteristica principale è quella di inviare agli utenti una notifica una volta al giorno ad un orario casuale che li invita a scattare e condividere una fotografia: da quando aprono la notifica hanno a disposizione solo due minuti per scattare, la foto viene fatta dalla camera anteriore e posteriore nello stesso momento, senza filtri, lasciando così poco tempo per scegliere cosa inquadrare. Lo scopo dell’app, infatti, è quello di essere il più naturali e sinceri possibile, il nome in questo caso è un programma: BeReal, ”sii reale”. 

# Come nella vita reale

La novità consiste nel fatto che non esiste la possibilità di modificare l’immagine, è possibile solo aggiungere una descrizione e la geolocalizzazione del luogo. Non ci sono nemmeno “mi piace” ai post, gli amici hanno la possibilità di commentare e di aggiungere reazioni mentre chi non partecipa attivamente condividendo il proprio post non potrà guardare i contenuti altrui.  

# La “rivoluzione” di BeReal

A primo impatto questi cambiamenti possono apparire come poco rilevanti, ma nei fatti rendono questa applicazione profondamente diversa rispetto agli altri grandi social network come Instagram, Facebook e TikTok: i post limitati, la mancanza di filtri e il poco tempo a disposizione cambiano radicalmente il significato dei contenuti condivisi e le dinamiche di interazione all’interno della piattaforma. 

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# “Be Yourself, Be Real”

L’idea da cui prende piede BeReal è quella di costruire un nuovo tipo di social network, l’app infatti si definisce ironicamente come ”non un altro social” e ha come slogan “Be Yourself, Be Real”, in opposizione agli stereotipi associati alle altre piattaforme. Il cuore del progetto, infatti, parte da studi effettuati sulle rappresentazioni distorte della realtà che i social forniscono e del sovrautilizzo che ne viene fatto.  

È ormai noto che queste applicazioni costituiscono sì una grandissima opportunità di espressione per gli utenti, ma la possibilità di scegliere di aggiornare il proprio profilo tutte le volte che lo si desidera e di usare filtri favoriscono fenomeni come il dismorfismo corporeo e il personal branding.

# Contro il dismorfismo corporeo e il personal branding

Il dismorfismo corporeo è un disturbo ossessivo-compulsivo che consiste nell’insoddisfazione per la propria immagine. Questo disturbo ha raggiunto una diffusione sempre maggiore a anche causa delle dinamiche nate con l’avvento dei social network. Attraverso queste piattaforme infatti ci ritroviamo a confrontare la nostra immagine con quella delle altre persone, proprio come nella vita reale, l’unica differenza è che su internet gli utenti hanno la capacità di modificare e presentare la propria immagine a proprio piacimento, spesso con lo scopo di accostarsi a determinati canoni di bellezza irraggiungibili. Sui social vi è dunque la possibilità di raccontarsi per come si vuole essere e non per come si è, creando quindi termini di paragone idealizzati e irraggiungibili nella vita reale. È per questo motivo che su BeReal non esistono filtri di alcun tipo ed esiste il tempo limitato per la creazione di contenuti, il risultato sono selfie goffi e divertenti e foto fatte male, ma sicuramente più genuini e vicini alla realtà.

Il personal branding invece è un insieme di tecniche che vengono utilizzate per promuovere una persona, creando una vera e propria strategia marketing attorno ad essa. In poche parole si “confeziona” un’identità che metta in risalto le qualità così da rendere quel soggetto un modello per un predefinito target di persone. Con il personal branding ciò che noi vediamo di quella persona, oltre alle immagini esteticamente perfette, è un tipo di vita spettacolare. Anche in questo caso si crea nella testa di chi guarda uno standard che poi effettivamente è irrealizzabile.  È per questo motivo che BeReal ha introdotto il meccanismo della notifica temporanea, da quando arriva il messaggio l’utente ha pochi minuti per scattare una foto, rendendo così l’app una finestra su come le persone passano davvero il proprio tempo.

# La vera rivoluzione: il Feed limitato

L’innovazione che però si dimostra più in controtendenza rispetto agli agli altri social è l’introduzione del feed limitato. È risaputo che i social network sono stati pensati per fare in modo che gli utenti ci passino più tempo possibile, è infatti possibile aggiornare continuamente la home che compariranno sempre nuovi contenuti. Secondo uno studio di Datareportal gli utenti passano in media 6 ore e 58 minuti collegati a internet, di cui, circa 2 ore e 27 minuti sui social network. L’introduzione di contenuti limitati serve quindi a ridurre il tempo passato online, su BeReal infatti basta poco tempo per vedere i contenuti degli altri e si deve aspettare la notifica successiva per postare nuove foto vederne altre.

# Solo moda temporanea o inversione di tendenza?

BeReal cerca quindi di porsi come alternativa al classico modello di social network e il boom di iscrizioni al sito dimostrano l’interesse da parte dei più giovani per questi cambiamenti. Evidentemente sempre più utenti sono attratti da immagini e contenuti meno “costruiti” e più vicini alla realtà, con quest’app poi le dinamiche di confronto sociale online vengono profondamente cambiate e ridimensionate. Resta ora solo da chiedersi se siamo davanti a un trend momentaneo oppure se si tratta di una vera e propria rivoluzione del mondo dei social network.

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JACOPO CESARETTI

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Jacopo Cesaretti
Nato nel 2000 a Milano, sono uno studente laureando alla facoltà di Sociologia. Attraverso la mia passione per la sociologia urbana mi dedico allo studio delle città, con un’attenzione particolare ai conflitti sociali e alle politiche pubbliche urbane.