Home Blog Pagina 99

Questo è il paese più «sfortunato» d’Italia

0
Credit: @antonio.mormando.photographer

Voldermort in Harry Potter non è l’unico il cui nome non può essere nominato, in provincia di Matera esiste infatti un paese anche noto come il paese “innominabile”. Si chiamo Colobraro e tutti dicono sia il paese più sfortunato d’Italia, vediamo perchè.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Questo è il paese più «sfortunato» d’Italia

# Un piccolo paese in provincia di Matera

Credit: @girastrittue.colobraro

Colobraro è un piccolo paese in provincia di Matera, in Basilicata, che conta meno di 2000 abitanti. É un caratteristico centro agricolo dell’Appennino lucano situato nella valle del fiume Sinni e sorge sulle pendici meridionali del Monte Calvario.

Grazie al suo paesaggio completamente arroccato su uno sperone, Colobraro offre al visitatore la vista su un panorama mozzafiato.

Il nome pare derivi dal latino “colubarium”, un termine che indica un territorio pieno di serpenti, definizione azzeccata se pensiamo al paesaggio selvaggio e arido che circonda il paese.

# “Quel paese”

Credit: @enzaspartaco

Nei paesi vicini, Colobraro è chiamato in modo scaramantico “Quel paese”.

Ciò a causa della presunta innominabilità della parola “Colobraro” per la credenza superstiziosa che anche la sola evocazione del nome porti sfortuna.

Sono due gli aneddoti che intrecciano la storia di Colobraro alla sfortuna, rendendolo così il paese dal nome innominabile.

#1 La caduta del lampadario

La leggenda narra che verso la fine degli anni Cinquanta un noto avvocato di Colobraro vinceva tutte le cause attirandosi l’invidia dei colleghi, i quali iniziarono a raccontare che il successo dell’avversario derivasse dal patto che questo aveva stretto con il diavolo.

Nel giorno in cui fu inaugurato il Tribunale di Matera, la prima causa vide protagonista proprio l’avvocato di Colobraro, don Virgilio, che durante la sua arringa disse: “Se non dico la verità, possa cadere questo lampadario”.

A quanto pare il lampadario cadde davvero, uccidendo i malcapitati che
avevano messo in dubbio le sue parole.

Da quel momento l’episodio dell’avvocato diventò un marchio di iella per l’intero borgo.

A dire il vero questa non può neanche essere considerata una leggenda dato che ci sono i documenti di quel giorno. Ma la storia di Don Virgilio non è l’unica a confermare la sfortuna del paesino.

#2 Il viaggio di Ernesto de Martino

La prima volta che Ernesto de Martino, antropologo e storico italiano, mise piede a Colobraro imboccò la strada sbagliata e il borgo gli apparve cupo e inquietante.

Il famoso antropologo visitò il paese nel 1952 e successivamente nel 1954 e riferì di essere stato protagonista di episodi sfortunati insieme al suo gruppo di ricerca.

La sua testimonianza non fece altro che consolidare la fama sfortunata che il paese aveva già. Da allora per tutti i lucani è semplicemente «Quel paese».

# Colobraro oggi: trasformare una maldicenza in un fattore di successo

Credit: @roberto_segato_

Questo borghetto è riuscito a fare di questa nomea la sua forza.

Dal 2010 ha trasformato le maldicenze in un evento di successo dal titolo “Sogno di una notte a Quel Paese”, durante il quale, ironizzando sulle storie sfortunate che accompagnano da decenni il paese, il visitatore è guidato lungo un percorso alla scoperta di questo borgo divertente e affascinante.

Questo spettacolo teatrale, scritto da Giuseppe Ranoia, ha trasformato la favola nera in una grande opportunità per il territorio e viene riproposto ogni anno precisamente tutti i martedì e venerdì di agosto (salvo imprevisti).

Nonostante questo ancora oggi alcuni abitanti delle località vicine per riferirsi a Colobraro dicono “Quel paese là'”, perché anche solo nominarlo potrebbe portare sfortuna.

Che siano storie reali o solo leggende, Colob…..quel paese là (sempre meglio essere prudenti) è sicuramente un borgo molto bello che porta il visitatore in un mondo fatto di storie affascinanti.

 

Continua la lettura con: Il BORGO più BELLO d’Italia si trova a UN’ORA da Milano

ARIANNA BOTTINI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le stazioni della metro più profonde a Milano (cosa è cambiato con la M4?), in Italia e nel mondo

0
metrodimilanoIG - Dateo

Quanto corrono sotto la superficie le linee metropolitane di Milano e quali sono le stazioni più profonde di ogni linea? E in Italia o nel mondo? Scopriamo tutti i record sulle metro più profonde.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Le stazioni della metro più profonde a Milano (cosa è cambiato con la M4?), in Italia e nel mondo

#1 Linea M1: Fermata Pero a -15 metri

Credits: sottomilano.it – Stazione Pero M1

La linea rossa o M1, è stata la prima metropolitana costruita a Milano, inaugurata nel 1964. Si estende per 27 chilometri e comprende 38 stazioni, distinguendosi come la meno profonda dell’intero sistema metropolitano cittadino. La sua costruzione ha seguito il “Modello Milano”, una tecnica di scavo a cielo aperto che ha mantenuto la profondità media tra i 7 e i 10 metri. Unica eccezione è la stazione di Pero, dove il piano banchina raggiunge i 15 metri di profondità.

#2 Linea M2: Centrale, Cadorna e altre 4 fermate a -15 metri

Credits: ilgiorno.it – Centrale Fs

Seguendo l’esempio della linea rossa, anche la linea verde, inaugurata nel 1969 e la più estesa con i suoi 40,4 chilometri e 35 stazioni, si sviluppa prevalentemente a bassa profondità. Tuttavia, diverse stazioni, come Centrale, Cadorna, Caiazzo, Moscova, Piola e Gioia, raggiungono una profondità maggiore, arrivando fino a 15 metri.

#3 Linea M3: Duomo a -22,5 metri

Credits: wikipedia.org – Duomo M3

La terza linea metropolitana di Milano, costruita prevalentemente negli anni ’90, si estende per 16,6 chilometri con 21 stazioni e presenta una profondità media di circa 15 metri. Alcune stazioni situate nelle aree periferiche, come Comasina e Corvetto, ma anche Porta Romana e Corvetto, si trovano a una profondità più ridotta, intorno ai 12 metri. Al contrario, le stazioni più profonde includono Missori, Crocetta e Sondrio, che scendono fino a 20 metri sotto il livello stradale. Il record per la linea lo detiene la stazione Duomo raggiungendo i meno 22,5 metri.

#4 Linea M5: prima della M4 la più profonda delle linee milanesi era Lotto a meno 25 metri

Credjts: metroricerche.com – Scale mobili Lotto M5

La linea lilla, o M5, è la prima metropolitana senza conducente di Milano, completamente operativa dal 2015. Con una lunghezza di 13 chilometri e 19 fermate, le sue gallerie si trovano a una profondità leggermente maggiore rispetto a quelle della linea gialla, con una media tra i 15 e i 17 metri sotto la superficie. Tra le stazioni più profonde si distinguono Garibaldi, a 20 metri, e Lotto, che raggiunge i 25 metri, risultando la più profonda tra le linee in funzione prima dell’arrivo della M4.

#5 Linea M4: Dateo la nuova fermata più profonda in assoluto, 32 metri sotto la superficie

metrodimilanoIG – Dateo

La linea M4 si estende per 15 km e 21 stazioni e viaggia a una profondità media di 20-25 metri, le stazioni esterne sono a 15 metri sotto la superficie. La stazione più profonda della quinta linea metropolitana ad aprire in città, driverless come la M5, è stata quella di Dateo: il corpo della stazione è a meno 32 metri. In quel punto la linea è costretta a transitare sotto il passante ferroviario dove avviene appunto l’interscambio con la metropolitana. Un profondità simile si trova anche nelle stazioni centrali, inaugurate il 12 ottobre 2024, soprattutto per la presenza di edifici storici: Sforza Policlinico, Sant’Ambrogio, Santa Sofia, Vetra e De Amicis.

# La più profonda d’Italia? Toledo a Napoli, a circa 50 metri sotto la superficie

Stazione Toledo Napoli

In vetta alla classifica delle stazioni più profonde troviamo Napoli con la linea 1  progettata da Metropolitane Milanesi. Corre molto in profondità a causa del sottosuolo partenopeo che ha un’intera città antica sotto quella attuale, la “Napoli sotterranea, e un terreno di tufo friabile che obbliga a scendere nelle viscere. La stazione più profonda è Toledo, la più famosa della metro dell’arte e votata come la più bella d’Europa: è stata realizzata a circa 50 metri sotto il suolo, con 5 piani da percorrere. Attorno ai meno 40 ci sono ad esempio quelle di Duomo e Garibaldi.

Dopo Napoli c’è al momento Roma tra le città con linee scavate più in profondità. La fermata di San Giovanni della Linea C, che interscambia con linea A, scende a meno 35 metri. Un record destinato a durare almeno una decina di anni, quando dovrebbe aprire la stazione di piazza Venezia i cui scavi scendono a meno 85 metri.

# Quali sono le fermate di metropolitana più profonde al mondo? Il record è -105 metri

Credits: travel.taboos IG – Arsenalna Station

Quali sono invece a livello mondiale le fermate più profonde? Tra le prime 5 fermate, l’unica occidentale è a Portland, le altre sono tra il blocco russo e l’Asia. Ecco le più profonde in assoluto:

#5 Washington Park, a Portland, scende fino a 79 metri ed è la stazione metro più profonda del Nord America.

#4 A 84 metri troviamo Park Pobedy, a Mosca.

#3 Puhŭng station, a Pyongyang, profonda 100 metri. Costruita seguendo il modello della metropolitana di Mosca, è una delle due sole stazioni metro accessibili ai turisti stranieri, l’altra è la stazione Yŏnggwang. La rete è quella con la maggior profondità media al mondo.

#2 Admiralteyskaya, a San Pietroburgo, a seguire a 102 metri

#1 Con 105 metri di profondità, la stazione più profonda in assoluto è Arsenalna a Kiev, in Ucraina.

Continua la lettura con: M2 Metro Express: le tre nuove fermate per estendere la verde fino a Bergamo

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

M2 Metro Express: le tre nuove fermate per estendere la verde fino a Bergamo

1
Fermate M2 da Milano a Bergamo

Non solo Monza. Anche Bergamo un giorno potrebbe essere collegata con la metro di Milano. Sarebbe una soluzione per trasferire il traffico privato, di chi arriva da fuori città, sul trasporto pubblico. Il trasporto ferroviario, condividendo più linee sugli stessi tracciati, è infatti inefficiente e poco frequente. Questo è il prolungamento che si potrebbe realizzare.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

M2 Metro Express: le tre nuove fermate per estendere la verde fino a Bergamo

# I progetti di estensione delle metropolitana verso Monza Brianza e…

Credits ascuoladiopencoesione.it – Tracciato M5

Attualmente sono due i progetti previsti per collegare Milano con il capoluogo di un’altra provincia: Monza Brianza. Il più avanti è quello dell’estensione della linea M5 da Bignami al Polo Istituzionale che servirà Cinisello Balsamo, la stazione ferroviaria Monza Fs, piazza Trento Trieste e il Parco della Villa Reale. In totale saranno 13 km di linea, con un raddoppio del tracciato attuale, e 11 fermate. Servono circa 400 milioni di extracosti per procedere con la gara d’appalto. I cantieri, i base alle ultime stime, potrebbe partire nel 2026 per inaugurare il nuovo tratto di linea nel 2033.

# … e verso Vimercate

Prolungamento M2

L’altro progetto riguarda la prosecuzione della M2 da Cologno Nord come Light Rail Transit metrotranvia veloce fino a Vimercateun tracciato di 12 km e 8 fermate. Da poco sono stati sbloccati i fondi per realizzare un primo mini studio di fattibilità economica, in fase di elaborazione, per poi procedere a quello più articolato. Al momento non è possibile fare ipotesi sulle tempistiche di realizzazione.

Leggi anche: La M2 avanza verso Vimercate: l’ultima novità del progetto di estensione

# Una metro express da Gessate M2 a Bergamo?

Maps – Da M2 Gessate a Bergamo

Rimanendo sulla linea M2 si potrebbe ipotizzare un altro prolungamento, sempre verso est, per arrivare a servire l’ultimo comune ai confini della Città Metropolitana di Milano e spingersi fino a Bergamo. Un tracciato tra i 25 e i 32 km dal capolinea di Gessate, una sorta di metro express da Milano a Bergamo, con prosecuzione diretta dalla M2 o con un percorso dedicato sempre di metropolitana ma con rottura di carico, per portare la lunghezza complessiva a 72 km, come la Piccadilly Line di Londra.

# Le 3 nuove fermate: Trezzo, Dalmine e capolinea alla stazione ferroviaria di Bergamo, con eventuale biforcazione per Orio al Serio

Metro Expres M2-Bergamo

Per renderlo davvero un collegamento veloce sarebbe opportuno realizzare poche fermate, anche perché esiste già un collegamento con treno regionale diretto di circa 50 minuti e 4 fermate dalla Stazione Centrale di Milano a quella di Bergamo, con cambi si arriva a circa 1 ora e 20 minuti. Si potrebbero quindi ipotizzare le seguenti stazioni:

  • Trezzo sull’Adda, l’ultimo comune prima del confine tra le due province;
  • Dalmine, quarto comune per residenti della provincia di Bergamo, sede di un importante polo produttivo e di una facoltà universitaria;
  • il capolinea alla stazione ferroviaria di Bergamo.

Possibile poi un’eventuale biforcazione all’Aeroporto di Orio al Serioper arrivare all’estensione massima di 32 km. In circa 20 minuti il centro di Bergamo sarebbe collegata alla stazione di Gessate M2, senza i rischi dei disservizi del trasporto ferroviario, con un tracciato dedicato e rimanendo sempre all’interno della stessa infrastruttura.

Continua la lettura con: Milano Barcellona a 30 euro: arriva il treno low cost

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Smog e inquinamento: a Milano (e Lombardia) scattano le solite misure. Cosa si potrebbe fare in futuro?

0
Milano e la Lombardia si trovano ad affrontare una delle sfide ambientali più urgenti e dannose per la salute pubblica: l’inquinamento atmosferico. Queste le soluzioni adottate finora e quelle che si potrebbero mettere in atto per migliorare la qualità della vita dei milanesi.
 
Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Smog e inquinamento: a Milano (e Lombardia) scattano le solite misure. Cosa si potrebbe fare in futuro?

# L’inquinamento a Milano e in Lombardia

Da anni, le città lombarde, in particolare Milano, sono tra le più inquinate d’Europa. Secondo i dati dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA) Lombardia, i livelli di PM10 (particolato fine) a Milano superano abbondantemente i limiti raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questo tipo di particolato fine è uno degli inquinanti più pericolosi, poiché può penetrare nei polmoni e causare danni a lungo termine. Nel 2024, i livelli di PM10 hanno superato più volte la soglia di sicurezza, raggiungendo picchi di 50 µg/m³, ben oltre i 20 µg/m³ raccomandati.

Oltre al PM10, altri inquinanti, come il biossido di azoto (NO₂), l’ozono (O₃) e il monossido di carbonio (CO), peggiorano ulteriormente la qualità dell’aria, creando difficoltà respiratorie per milioni di cittadini. L’inquinamento non solo danneggia l’ambiente, ma ha anche gravi ripercussioni sulla salute, provocando malattie respiratorie e cardiovascolari. Di fronte a questa emergenza, sono state recentemente adottate misure temporanee per contrastare lo smog.

# Le misure messe in campo per combattere l’inquinamento: blocco del traffico e riduzione del riscaldamento 

Per far fronte all’emergenza smog, sono state adottate diverse misure temporanee, come il blocco del traffico per i veicoli più inquinanti e il divieto di utilizzare impianti di riscaldamento a biomassa legnosa di bassa classe emissiva.

Nello specifico, per i comuni con più di 30mila abitanti delle province coinvolte, è prevista la limitazione alla circolazione tutti i giorni nella fascia 7.30-19.30 per tutti i veicoli Euro 0 e 1 di qualsiasi alimentazione e per i veicoli Euro 2, 3 e 4 a gasolio. Nel caso in cui vi sia una emergenza inquinamento si applicano delle limitazioni temporanee che prevedono l’estensione del blocco anche nelle giornate di sabato e di domenica. Gli autoveicoli che hanno aderito a MoVe-In, e si sono dotati di misuratore delle emissioni, saranno anch’essi oggetto delle limitazioni.

Inoltre, è stato imposto un limite massimo di temperatura nelle abitazioni e nei locali commerciali, fissato a 19°C, per ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2. Sebbene queste misure possano rivelarsi utili per arginare temporaneamente l’inquinamento, è evidente che per una soluzione duratura occorre un impegno su più fronti.

#1 Trasformare la città in un “polmone verde”

Milano potrebbe puntare a una trasformazione urbana radicale, con un’estensione del modello Bosco verticale e la creazione di spazi verdi che assorbano il carbonio e purifichino l’aria. Giardini pensili, tetti verdi e la piantumazione massiva di alberi potrebbero diventare la norma, contribuendo a ridurre il particolato e migliorare la qualità dell’aria. Questi spazi verdi non sarebbero solo aree di svago, ma “polmoni verdi” urbani, progettati con una funzione ambientale specifica.

#2 “Milano Verticale”: la “vita” sopra, l’inquinamento sotto

Milano verticale

Una proposta ancora più radicale sarebbe lo sviluppo della “Milano verticale“, dove il traffico delle automobili verrebbe relegato sotto terra, liberando i piani superiori per pedoni, veicoli elettrici e zone verdi. In questo scenario, l’inquinamento sarebbe ridotto drasticamente, ma è legittimo chiedersi se la politica cittadina avrà la lungimiranza necessaria per realizzare una visione così innovativa.

#3 La pulizia dell’aria attraverso la tecnologia: filtri sospesi

Nonostante gli sforzi per ridurre le emissioni, l’aumento della popolazione e della mobilità urbana continueranno a contribuire all’inquinamento atmosferico, con le previsioni che suggeriscono che Milano e la Lombardia potrebbero dover convivere con alti livelli di smog ancora per molti anni. In un futuro non troppo lontano, una “soluzione” potrebbe essere la pulizia dell’aria attraverso la tecnologia piuttosto che la riduzione delle emissioni. 

Immaginate una città dove, pur non eliminando del tutto l’inquinamento atmosferico, si può comunque vivere in relativa sicurezza grazie a tecnologie avanzate. Un’idea futuristica (e allo stesso tempo spaventosa) potrebbe essere l’utilizzo di realizzare filtri sospesi su strade e quartieri che proteggano i milanesi dall’inquinamento atmosferico.

Questi dispositivi, simili a quelli utilizzati in ambienti industriali o durante emergenze sanitarie, potrebbero purificare l’aria che respiriamo, creando una barriera tra l’inquinamento e la nostra salute. In alternativa o in aggiunta si potrebbero adottare sistemi di areazione che possano aumentare la circolazione dell’aria creando un effetto simile a quello del vento. 

#4 Il futuro dei marciapiedi e l’architettura che respira

Dubai, strada/quartiere con aria condizionata all’aperto.

Una visione futuristica della città di Milano potrebbe includere l’introduzione di un sistema innovativo per combattere l’inquinamento atmosferico direttamente nelle strade. Immaginate marciapiedi dotati di ventole e filtri, in grado di aspirare gli inquinanti presenti nell’aria e purificarli in tempo reale.

Un sistema simile a quello adottato a Dubai per il raffreddamento dell’aria all’aperto potrebbe essere implementato, dove le ventole, alimentate da energia solare, vengono montate su pali della luce, pensiline degli autobus o altri arredi urbani. Queste “isole di respiro” permetterebbero ai cittadini di camminare lungo le strade senza doversi preoccupare dei livelli di smog. Un’idea che potrebbe non solo migliorare la qualità dell’aria, ma anche contribuire a creare un ambiente urbano più salubre e vivibile, in linea con i principi di sostenibilità.

Ma la lotta contro lo smog potrebbe andare oltre le soluzioni temporanee e focalizzarsi su un’architettura che respira. L’adozione di materiali e tecnologie avanzate come il cemento fotocatalitico, capace di trasformare gli inquinanti atmosferici in composti innocui, potrebbe rendere gli edifici veri e propri purificatori d’aria.

Le “facciate viventi”, realizzate con materiali naturali come alghe o funghi, che purificano l’aria grazie alla fotosintesi, potrebbero diventare una delle soluzioni innovative per combattere lo smog in modo efficace. In questo scenario, Milano potrebbe trasformarsi in un modello di città sostenibile, dove l’architettura contribuisce attivamente alla lotta contro l’inquinamento atmosferico, migliorando la vivibilità urbana.

Continua la lettura con: Milano d’inverno sarà sempre più al chiuso? I nuovi spazi indoor contro freddo e smog

MATTEO RESPINTI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Quando chiami lo 02.02.02 per i servizi del Comune e ti mettono in attesa

0

Ma che sta facendo l’operatore? Finalmente svelato l’arcano.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Continua con: Il trucchetto dei pendolari del Milano-Mortara per arrivare in orario

SMAILAND, “il sorriso di Milano”: ogni giorno su milanocittastato.it

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Queste sono le 7 cose di Milano che tutto il mondo ci invidia

0
Credits Andrea Cherchi - Persona seduta davanti al Castello Sforzesco

Le 7 cose che tutti, nessuno escluso, invidiano di Milano.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Queste sono le 7 cose di Milano che tutto il mondo ci invidia

#1 Senso di inclusione

Associazione per MITO Onlus: Orchestra in Opera

Sono numerosi i modi per sviluppare il senso di appartenenza alla città, non serve essere milanesi, ma occorre essere curiosi. Associazioni, scuole di ballo, punti di ritrovo, persino una semplice passeggiata può essere utile per integrarsi nel tessuto sociale, politico ed economico. Milano chiama, basta rispondere.

#2 Movimento 

santarinimusic IG – Evento terrazza LVMH

Chi vive a Milano lo sa, chi si ferma è perduto. Spesso si sente dire che a Milano si corre, ma non si tratta di una corsa compulsiva senza senso, quanto piuttosto di assecondare una metropoli che offre stimoli, regala energia, moltiplica costantemente occasioni, cui è impossibile sottrarsi.

#3 Ansia di migliorare 

È frequente soffermarsi nel paragonare Milano ad altre realtà cittadine, il che non ha nulla a che fare con l’osservare se l’erba del vicino sia più verde, quanto, più realisticamente, di un confronto utile a migliorare. Non ci sono mai arrivi definitivi, ma continue tappe che Milano tenta di raggiungere. Spesso ci riesce. 

#4 L’impossibile non esiste

credit: primabergamo.it

A Milano tutto è possibile, basta organizzarsi e qualunque progetto si realizza. A Milano si ha fiducia nel futuro, non esiste il fatalismo, il caso, ma tutto dipende dall’essere umano, dalla sua capacità, voglia di fare e di mettersi in gioco.

#5 Locali e movida

piperita IG

Sono una vera e propria attrazione. Impossibile non restare affascinati dalle luci dei locali che pullulano in qualsiasi quartiere, offrendo diverse possibilità di divertimento, socializzazione e voglia di divertirsi fino a notte fonda.

#6 Eleganza

È un valore innato, insito nel DNA e ammirato in tutto il mondo. Gli stranieri adorano lo stile chic milanese e non è un caso se Milano è la capitale della moda in quanto sono i milanesi stessi a farsene portavoce con il loro stile ed eleganza, sfoggiate con naturalezza e garbo.

#7 Mobilità 

Arrivo a Linate

Milano è una metropoli frenetica, che non dorme mai e dove la mobilità è fondamentale. Nel weekend vale lo stesso: ma si scappa dalla città per raggiungere le mete più disparate, anche perché, baciata dalla felice posizione geografica, Milano permette di raggiungere qualsiasi parte del mondo in poco tempo. 

Continua la lettura con: Quello che i milanesi fanno più spesso

ALESSANDRA GURRIERI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I 10 progetti in arrivo nella Milano del futuro

1
Credits: Coima

Vediamo i progetti che trasformeranno la città.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

I 10 progetti in arrivo nella Milano del futuro

#1 Citywave by BIG, la nuova porta d’ingresso di Citylife

Credits: corriere.it – Il quarto grattacielo

CityWave, firmato dallo studio danese Bjarke Ingels Group (BIG), è il quarto grattacielo di Citylife, la nuova porta d’ingresso alla città nel quartiere dell’ex-fiera. Due edifici autonomi, di 110 e 50 metri, collegati da una struttura a portico sospeso lunga ben 140 metri, sotto il quale ci saranno spazi di lavoro, negozi, ristoranti, due corti private ed un rooftop bar con piscina. Tra fine 2025 e inizio 2026 la conclusione prevista dei lavori.

Leggi anche: La prima pietra di CityWave

#2 Hippodrhome, una torre di 80 metri con affaccio sull’ippodromo 

Credits Urbanfile – Hippodrome

Una torre di 22 piani di circa 70-80 metri d’altezza, appoggiata su un edificio di 6 piani, si affaccia sull’ippodromo di San Siro. Il nuovo complesso abitativo di oltre 16 mila metri e 135 unità abitative, avrà al suo interno palestra, locker room e area di coworking .

#3 Welcome, la rivoluzione giapponese a Milano

Credit: internimagazine.it

Nell’ex area Rizzoli di Parco Lambro avrà luogo la “rivoluzione giapponese” a Milano. Nel 2025 nascerà un nuova costruzione, demolendo quella vecchia e riqualificando la zona, con l’idea di costruire un edificio biofilico, secondo i principi di quella che viene chiamata “l’architettura della vita”. Il progetto si chiama “Welcome, feeling at work”, sarà a zero emissioni e destinato al lavoro e allo svago. Ci sarà una piazza ricca di vegetazione, corti open air per le riunioni più informali, terrazze con orti e giardini fioriti e serre declinate in luoghi di lavoro ma anche di svago.

#4 TPR Tower of professions, una torre di 20 piani per 75 metri nei pressi del Naviglio Grande

Credits: grattacielimilano.it

Il progetto TPR prevede la costruzione di un complesso edilizio multifunzionale su una posizione strategica lungo la ferrovia Milano-Mortara che collega Corsico al centro di Milano in pochi minuti. Il complesso, che si affaccia su un parco urbano esistente delimitato a sud dal Naviglio Grande, è composto da una grande lastra orizzontale di due livelli fuori terra, sormontata da una torre di 20 piani per un’altezza di 75 metri.

#5 Torre Faro, il primo grattacielo del sud di Milano, ai confini del futuro “Scalo Romana”

Credits: fanpage.it – Torre Faro A2A

Il grattacielo progettato dallo studio Citterio-Viel & Partners, già rinominato la “Torre Faro” servirà a raggruppare sotto un unico tetto gli svariati uffici sparsi sul territorio della multiutiliy A2A. Caratteristica saliente del progetto sarà l’originale “spaccatura” centrale a circa 60 metri d’altezza con giardini pensili oltre che l’uso di innovativi sistemi di efficienza energetica ed eco sostenibilità. Raggiungerà i 145 metri per 28 piani complessivi e dovrebbe essere concluso nel 2025.

#6 Il “Bosco della Musica” tra Rogoredo e Santa Giulia

Rendering Bosco della Musica

Il quartiere di Santa Giulia, confinante con Rogoredo e la stazione ferroviaria, si è da poco arricchito di due edifici dal design simile a quelli già presenti per la sede Sky:  Spark One e Spark Two. Pochi passi più in là si attende ora l’avvio dei cantieri per il Campus del Conservatorio Giuseppe Verdi. Prevista la riqualificazione della Palazzina ex-Chimici, la realizzazione di uno studentato, un’arena all’aperto, un auditorium tecnologico da 400 posti, due sale prove e aree verdi. Una superficie di oltre 13mila mq, concessa in diritto di superficie gratuito per 90 anni al Conservatorio. 

Leggi anche: Le AVANGUARDIE del nuovo BUSINESS DISTRICT di Milano

#7 “Gioia 20 Est” e “Gioia 20 Ovest”: i grattacieli fratelli di Porta Nuova

Credits: Urbanfile – Gioia 20

Il progetto di “Gioia 20” è suddiviso in “Gioia 20 Est”, alto 98 metri di fronte a “Gioia 22”, e “Gioia 20 Ovest” di 64 metri. I primi scavi e lavori sono già partiti nella prima metà di quest’anno. Le due torri ad uso terziario, che rientrano nel vasto progetto di Porta Nuova Garibaldi Varesine, andranno a coprire gli ultimi due buchi rimasti in questa porzione del Centro Direzionale. Consegna prevista entro la fine del 2024.

#8 Park Towers Milano, due torri di 77 e 55 metri con affaccio sul parco Lambro

Credits: milano.corriere.it – Park towers

Park Towers Milano è un progetto di Asti Architetti gestito da BlueStone, primario sviluppatore immobiliare. Le due torri di 77 e 55 metri d’altezza, entrambe con affaccio sul parco Lambro, sono composte da 107 appartamenti di diversi tagli e metrature, 123 box e si svilupperanno su un area verde di circa 5.000 metri quadrati ad esclusiva fruibilità dei residenti con spazi comuni come co-working, palestra, area gioco bambini, delivery room, sala eventi. 

#9 East Up Town, le nuove residenze a Cascina Merlata

Credits Urbanfile – East Up Town

A Cascina Merlata, il nuovo quartiere tra Molino Dorino, Cimitero Maggiore e MIND, procede la realizzazione del progetto Uptown dello Studio Scandurra e Zanetti Design Architettura. Il lotto “East Uptown” ha già visto completato il settore R3. Entro il 2026 dovrebbe essere realizzato anche il lotto R1.

Leggi anche: MERLATA BLOOM: la FOTOGALLERY e le ATTRAZIONI principali del più grande MALL di Milano

#10 Pirelli 39, l’ultima “maxi rigenerazione” in Porta Nuova

Il progetto di ridisegno complessivo dell’area tra via Pirelli 39 e via Melchiorre Gioia, affidato al pool di studi di architettura composto da Stefano Boeri Architetti, Diller Scofidio + Renfro, prevede 2 interventi:

  • un nuovo grattacielo, “Torre Botanica”, un vero e proprio polmone verde con 1.700 metri quadrati di vegetazione distribuiti su più piani e cambierà il colore della facciata con l’alternarsi delle stagioni;
  • l’ex-edificio degli uffici comunali al civico 39 di via Pirelli subirà una pesante riqualificazione con un rivestimento di vetrate e con una terrazza panoramica all’ultimo piano.

Leggi anche: La TORRE BOTANICA: il nuovo grattacielo che cambia COLORE in ogni stagione

Continua la lettura con: I 7 GRATTACIELI più IMPRESSIONANTI in arrivo nel MONDO

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Da Milano a Roma, Napoli e Palermo (dopo il ponte sullo stretto): chi vince la sfida treno – aereo?

0
Ideogram Ai - Sfida treno-aereo

Il confronto dei tempi di viaggio da Milano alle principali città del centro-sud Italia. Ecco quale mezzo di trasporto conviene e cosa cambierebbe con la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Da Milano a Roma, Napoli e Palermo (dopo il ponte sullo stretto): chi vince la sfida treno – aereo?

# Da Milano a Roma: il treno batte l’aereo

miomyitaly.com – Confronto viaggi treno-aereo Milano-Roma

Quanto tempo ci vuole per arrivare da Milano alle principali città del centro-sud dell’Italia con il treno o l’aereo? La pagina miomyitaly ha realizzato una tabella per mettere a confronto la durata del viaggio con entrambi i mezzi di trasporto. Partiamo dalla tratta più battuta, la Milano-Roma. In treno, con l’alta velocità di Frecciarossa e Italo, la durata minima è di 3 ore, 2 ore 50 con il no-stop tra Rogoredo e Tiburtina. In aereo è poco più di 1 ora, ma aggiungendo i tempi medi necessari di attesa all’aeroporto e delle procedure di imbarco e sbarco si arriva a 4 ore.

# Da Milano a Napoli: in treno o in aereo è indifferente

Credits: IG @quasisemprescalza

Raggiungere Napoli da Milano o viceversa è invece sostanzialmente indifferente in termini di tempi di viaggio sia che si scelga il treno che l’aereo. La durata minima in treno è di circa 4 ore 30 minuti, con sosta solo nelle stazioni principali, il volo dura circa 1 ora e 20, a cui aggiungere i soliti tempi che precedono l’imbarco e che seguono lo sbarco.

# Da Milano a Palermo: cosa cambierebbe con il Ponte sullo Stretto?

Webuild – Ponte sullo stretto di Messina

La sfida tra aereo e treno da Milano a Palermo è al momento senza storia. Optando per l’aereo ci vogliono in tutto circa 5 ore: il volo dura 1 ora 40. Scegliendo il treno, senza cambi e con trasbordo del convoglio sul traghetto per proseguire poi verso il capoluogo siciliano, richiede quasi 21 ore. La situazione potrebbe però migliorare nel prossimo futuro grazie alla realizzazione di alcune opere:

  • linea dell’alta velocità Salerno-Reggio Calabria;
  • il raddoppio dei binari da Palermo a Catania;
  • il potenziamento della ferrovia tra Messina e Catania;
  • il Ponte sullo Stretto di Messina.

Sommando tutte queste nuove infrastrutture e migliorie di quelle esistenti il tempo di viaggio si dimezzerebbe, scendendo a sole 7,5-8 ore per arrivare fino a Reggio Calabria e a 9,5-10 ore fino a Palermo.

Leggi anche: Alta velocità al Sud: sarà così? E cosa cambierebbe per Milano?

Continua la lettura con: Milano Barcellona a 30 euro: arriva il treno low cost

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Semaforo verde per la Vigevano – Malpensa: cosa cambierà per Milano?

3
mit.gov.it - Vigevano-Malpensa

Respinti tutti i ricorsi al Tar. Quando il progetto sarà completato, l’Aeroporto di Malpensa e l’Autostrada Milano-Torino saranno connessi con il bacino SudOvest di Milano. 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Semaforo verde per la Vigevano – Malpensa: cosa cambierà per Milano?

# Respinti dal Tar del Lazio tutti i ricorsi dei comuni della città metropolitana di Milano

commercialisti.it IG – Tar Lazio

Bocciati i ricorsi, dopo anni di ritardi l’opera può essere realizzata. I giudici del Tar del Lazio hanno stabilito che non esiste nessuna illegittimità nella procedura di approvazione dei progetti definitivo ed esecutivo dell’infrastruttura “SS 11-494 Padana Superiore e Vigevanese, collegamento tra la SS 11 a Magenta e la Tangenziale ovest di Milano-Variante di Abbiategrasso e adeguamento in sede del tratto Abbiategrasso Vigevano fino al Ponte sul fiume Ticino”. I ricorsi erano stati presentati dalla Città Metropolitana di Milano, dai Comuni di Albairate, Cassinetta di Lugagnano, Boffalora Sopra Ticino, del Parco Sud Milano e da moltissimi cittadini del territorio.

# Via ai lavori per la prima tratta: da Ozzero ad Albairate

Tangenziale Ovest Esterna
Credits: quattroruote.it – Ipotesi tracciato Tangenziale Ovest Esterna 

Nel mese di luglio 2024 era stata appaltata la prima tratta della superstrada Vigevano – Malpensa da parte di Anas alla Salc spa, società del gruppo Salini, per un importo pari a 170 milioni di euro. L’infrastruttura avrebbe dovuto far parte del percorso della Tangenziale Ovest Esterna di Milano da affiancare a quella est, ma le proteste degli amministratori locali e del Parco Agricolo Sud hanno fatto ridurre la portata dell’opera che comunque prevede l’attraversamento di tutto l’arco ovest della Città Metropolitana di Milano. La tratta in questione, la C, è quella che va da Ozzero ad Albairate.

 # L’avvio dei lavori programmata per la fine dell’anno

anas – Supestrada Vigevano-Malpensa

Al netto di ulteriori intoppi i lavori dovrebbero partire entro l’anno, per un tracciato di 6,9km suddiviso in due parti: la più corta poco fuori dall’abitato di Vigevano, a Ozzero, la più lunga fino ad Albairate. Previsti 6 svincoli, 4 viadotti e 3 gallerie artificiali, che consentiranno lo scavalco della linea FS Milano – Mortara, della S.S. 494 e del Naviglio Grande. La larghezza complessiva della piattaforma stradale è di 10,5 km, con una sezione a unica carreggiata C1 con una corsia per senso di marcia e banchina laterale. 

# Atteso completamento finanziamento e appalto per la tratta A

ticinonotizie.it – Tratta A Albairate – Magenta

Entro la fine dell’anno è attesa anche l’integrale copertura finanziaria per la tratta A, da Albairate a Magenta, un totale di 167 milioni di euro, e della relativa gara d’appalto. Si tratta in questo caso di un tracciato di 9,7 km a cui si aggiungono i 900 metri della variante di Pontenuovo. In totale sono 7 i comuni interessati da tutta l’opera: Magenta, Boffalora Sopra Ticino, Robecco sul Naviglio, Cassinetta di Lugagnano, Albairate, Abbiategrasso ed Ozzero.

# I benefici dell’opera: riduzione dei tempi di viaggio, del traffico e dell’inquinamento

mit.gov.it – Vigevano-Malpensa

Al termine di tutti i lavori, l’Aeroporto di Malpensa e l’Autostrada Milano-Torino saranno connessi con il bacino Sud – Ovest milanese. Il nuovo collegamento efficienterà il sistema viabilistico dell’Abbiatense e dell’Est Ticino con ricadute importanti quali minori tempi di percorrenza, riduzione del traffico e dell’inquinamento nei centri abitati. 

Continua la lettura con: In Olanda il tunnel stradale costruito in un weekend: le 7+1 grandi opere che si dovrebbero costruire in poco tempo a Milano

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Storia della Pelota di via Palermo, dove giocavano i migliori giocatori del mondo

0

In via Palermo 10 a Brera. Fino a qualche anno fa ospitava incontri di pelota, con squadre costituite in massima parte da giocatori provenienti dai Paesi Baschi. Il pubblico poteva scommettere sui giocatori.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Storia della Pelota di via Palermo, dove giocavano i migliori giocatori del mondo

La storia della Pelota a Milano ha inizio nel 1946 quando l’imprenditore milanese Del Pozzo costruisce e apre in via Palermo un campo lungo 55 metri e largo 10. Il gioco consiste nello scagliare contro una parete la pelota, una palla di caucciù realizzata artigianalmente, elastica ma dura come un sasso. La palla può raggiungere i 300 chilometri orari e gli scambi velocissimi e pericolosissimi. Il pubblico è protetto da una rete, gli atleti da un casco. In una celebre puntata del telefilm Miami Vice un giocatore rimane ucciso dalla pelota che pare abbia causato in tutto il mondo una cinquantina di morti.
La pelota può rimbalzare una sola volta a terra o sul muro laterale, poi deve essere rilanciata contro la parete. Chi sbaglia regala il punto agli avversari. Squadre da sei a nove, con la chìstera come racchetta, una cesta di vimini lunga mezzo metro e larga 5 centimetri, giusto il diametro della palla.

Dal 1976 la pelota di Milano divenne un’eccellenza mondiale: il napoletano Salvatore Laino con l’aiuto del giocatore basco Sabino Elizburu riuscì a portare in via Palermo i migliori giocatori del mondo, strappandoli al mercato americano. Il motore erano le scommesse. Negli anni ’80, gli anni d’oro in cui lo sferisterio era ritrovo per centinaia di appassionati, si puntava sui giocatori, con puntata minima di mille lire. Chi c’è andato ricorda un’unica grande scritta sulla parete laterale: “La decisione dell’arbitro è inappellabile”. E si ricorda che dopo l’assegnazione di ogni punti si levavano le grida di scommettitori imbufaliti che si scagliavano contro l’arbitro.
Il 31 maggio 1997 Salvatore Laino e la moglie Gabriella Zocca si arrendono, dopo 21 anni. I campioni tornano in america, altri vanno a Cannes. In Italia non resta più alcun impianto. Ma tre ex giocatori, Severino Elizburu assieme a Jesus Echaniz e Jose Torres rimangono a Milano e aprono un ristornate: la Taverna Basca in Ludovico il Moro.
Il locale rimane a disposizione come spazio per eventi.

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il grande sogno del grattacielo fuori Milano: voleva essere il più alto d’Italia

2
Credits: @francesco_vassalli Crystal Palace

Lo skyline milanese vanta la maggior parte degli edifici più alti in Italia: prima tra tutti la Torre Unicredit in piazza Gae Aulenti con i suoi 231 metri di altezza e 31 piani. Eppure non è stata Milano la prima città italiana ad aver ospitato un grattacielo, che per comodità lo definiamo un edificio più alto di 100 metri, bensì Genova che nel 1940 fa costruire la Torre Piacentini. Oggi nella top10 per altezza dei grattacieli italiani la Torre Piacentini genovese non c’è e sono ben 7 su 10 gli edifici milanesi in classifica. I tre rimanenti sono due grattacieli di Torino e uno di Napoli. Ma la domanda è: uscendo dai confini milanesi, ma rimanendo sempre in prossimità della città meneghina, qual è la città con il grattacielo più alto?

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Il grande sogno del grattacielo fuori Milano: voleva essere il più alto d’Italia

# Il Crystal Palace di Brescia

Credits: @onedayinbresciaofficial
Crystal Palace

Consultando la classifica dei grattacieli italiani più alti, per quanto riguarda quelli lombardi, per uscire dai confini milanesi bisogna arrivare al 27esimo posto della classifica italiana, quando compare il Crystal Palace. Grattacielo bresciano costruito nel 1990, il Crystal Palace è alto 110 metri e conta 27 piani fuori terra e 3 interrati. Progettato dall’architetto Bruno Fedrigolli, l’edificio fu essenziale nell’urbanizzazione del quartiere costruito circa 20 anni prima, Brescia 2. E insieme all’edificio adiacente, il “Symbol” (chiamato “matitone” per la sua forma a matita a testa in giù), ha fatto da sfondo a molti spot pubblicitari. Eppure il Crystal Palace di Brescia avrebbe potuto essere ancora più alto e superare anche alcune torri milanesi importanti, ma è stata proprio la città meneghina a non aver accettato questa cosa, contestando il progetto bresciano. Ma cos’è successo?

# Milano blocca il progetto

Credits: @onedayinbresciaofficial
Crystal Palace

La costruzione del Crystal Palace inizia nel 1988 e termina definitivamente nel 1992. Il progetto prevedeva che il grattacielo fosse più alto, ma Milano non ci stava. Perché? Perché altrimenti il Crystal Palace sarebbe diventato il grattacielo più alto d’Italia, superando di circa 6 metri il Grattacielo Pirelli, che ha invece mantenuto il suo primato per ben 35 anni, dal 1960 al 1995. Durante la sua ultimazione, il Grattacielo Pirelli era anche il più alto d’Europa e il terzo nel mondo, non poteva certamente farsi battere da un grattacielo bresciano. Durante il periodo di costruzione del Crystal Palace, allora ci furono varie controversie tra Regione Lombardia e la Provincia di Brescia, che si conclusero con un’ordinanza regionale che bloccava il progetto del grattacielo bresciano. Oggi il Crystal Palace è l’edificio più alto di Brescia, ma ai tempi avrebbe potuto ottenere primati molto più importanti.

# Il “nuovo” Skyline bresciano

Credits: @roberto_roversi_hd
Crystal Palace e Palazzo Mercurio

Il Crystal Palace è adibito ad uffici commerciali, si trova appunto in via Cefalonia nel quartiere Brescia2 e il suo punto forte è la fontana musicale artistica che ha davanti. Chi lo sa che cosa sarebbe stato del Crystal Palace se per un po’ di anni avesse potuto vantarsi di essere il grattacielo più alto d’Italia, intanto comunque Brescia negli anni ha modificato un po’ il suo skyline. Tra gli anni ’90 e 2000, oltre al Crystal Palace ha costruito la Torre Mercurio e la Torre Kenndy e dopo il 2010 è comparso anche lo Skyline 18.

Continua la lettura con: I NUOVI GRATTACIELI in arrivo a Milano nel PROSSIMO TRIENNIO

BEATRICE BARAZZETTI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Le ville più belle di via Venti Settembre, la «Kensington High Street» di Milano

0
Maps - Via Venti Settembre

Storia, architettura e curiosità della strada simbolo dell’alta borghesia milanese.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Le ville più belle di via Venti Settembre, la «Kensington High Street» di Milano

# La strada simbolo dell’alta borghesia milanese

Maps – Via Venti Settembre

Via Venti Settembre, prevista dal Piano Berruto nell’ambito dell’urbanizzazione delle aree poste tra il Castello Sforzesco e Porta Magenta, è stata realizzata a Milano a cavallo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo. Lunga 450 metri fu lottizzata in piccoli appezzamenti per la costruzione di villini signorili dell’alta borghesia milanese. Quelli più famosi, il Villino Hoepli e il Villino Francetti Frova, furono demoliti, ma la zona ne conserva ancora molti, in stile liberty e art Decò, eclettico e altri con richiami a palazzi nobiliari del Cinque-Seicento o del Quattrocento lombardo.

Vediamo quelli più degni di nota.

# I “palazzi gemelli” 

All’incrocio con via Mascheroni, ai due angoli apposti di via Venti Settembre, ci sono due palazzi “gemelli”, caratterizzati da una fascia bassa in pietra chiara e il resto della edificio da mattoni rossi con decori che rimandano allo stile Liberty.

# La Villa Tudor

Sempre su via Mascheroni c’è una villetta che ricorda le case del nord Europa come le Ville Tudor presenti in via Giambologna, zona Porta Lodovica, per il tetto di legno spiovente. Si tratta del Villino Bass, edificio del 1913 in stile chalet rimaneggiato nel corso degli anni.

Leggi anche: Il MISTERO sulle VILLE TUDOR in zona Navigli: sono INGLESI o TEDESCHE? 

# Le torrette gemelle di piazza Tommaseo

In piazza Tommaseo si trovano affiancate due villette con torretta. In quella di sinistra la torretta è posizionata sull’angolo della facciata fronte piazza e la parete dell’edificio presenta una fascia di mattoni rossi al centro. Nell’altra villetta la torretta è centrale e sui terrazzini a fianco ci sono delle bizzarre opere d’arte moderna che rappresentano dei cani color rosa.

# Il villino Maria Luisa

Realizzato nel 1906, è uno dei più sfavillanti esempi di Liberty milaneseIl Villino “Maria Luisa” in via Tamburini 8 colpisce sulla facciata uno splendido mosaico con un cielo stellato di influenza neogotica, che ricorda quasi una piccola Cappella degli Scrovegni. Il cancello e il balcone in ferro battuto, con i tipici motivi floreali, sono opera del mastro ferraio Alessandro Mazzuccottelli, il principe del liberty italiano. 

Leggi anche: Porta MAGENTA: il quartiere dei PALAZZI da SOGNO di Milano

# La casetta Neorinascimentale di via Sommaruga

In via Giuseppe Sommaruga c’è una casetta in stile Neorinascimentale, con elementi di recupero inseriti nella parete, e forse originali d’antiquariato, come frammenti di bassorilievi e porzioni di colonne.

# Altre ville e palazzi lungo la via tra cui Villa Bocconi e Villa Borletti

# La Torre al Parco, per molti un obbrobrio, per alcuni un’icona

Foto Redazione – Torre al Parco

Per concludere con gli edifici ecco la Torre al Parco di Vico Magistretti, in via Revere 2 con affaccio sui binari ferroviari. Per molti milanesi è meglio ora che è ricoperta dall’impalcature di un cantiere in quanto ritenuta un vero obbrobrio, per altri uno dei palazzi da inserire nelle opere d’architettura più rilevanti della città. 

Veniamo ora ad alcune curiosità della via.

# La via è intitolata alla presa di Roma

Targa via Venti Settembre

Forse non tutti sanno che la via è intitolata alla data del 20 settembre 1870, quando ci fu la presa di Roma, la famosa Breccia di Porta Pia, con la quale venne sancita la fine dello Stato Pontificio e l’entrata di Roma nel Regno d’Italia

# La scalinata di Milano

Alla fine della via in direzione della Triennale si trova quella che può essere definita l’unica vera scalinata di Milano, ampia e con 23 gradini in pietra, una piccola “Trinità dei Monti” in salsa milanese.

Dalla sommità si vede da un lato il Parco Sempione con la Triennale e la Torre Branca, dall’altra tutta la via con i suoi filari di alberi, i controviali e le ville.

# Le curve “Gemelle” tra i binari e via venti Settembre

Curve gemelle Milano

La scalinata e l’area verde ai lati è invece circondata dal viale Pietro e Maria Curie che è formato in realtà da due “curve gemelle”. Si tratta di due curve identiche e opposte l’una all’altra disegnate come dei tornanti di montagna che salgono scavalcando i binari della stazione Cadorna. Sono ormai un patrimonio di Milano, e sono molti i milanesi che in bicicletta o in moto hanno sfidato la sorte percorrendole in massima piega.

Leggi anche: I 7 LUOGHI più CURIOSI di Milano

Continua la lettura: Le VIE dei MESTIERI a Milano

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

5 borghi italiani esclusivi che si possono raggiungere solo a piedi

0
credits: love_borghi_italiani IG

Chiudete gli occhi, immaginate di fare un viaggio nel tempo e di tornare nel passato, quando le automobili non c’erano. Ci siete riusciti? Se l’immaginazione non vi basta, sappiate che esistono in tutta Italia alcuni borghi e paesi dove sembra proprio di tornare indietro nel tempo. Questi luoghi infatti si possono raggiungere solo a piedi, quali sono?

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

5 borghi italiani esclusivi che si possono raggiungere solo a piedi

#1 Civita di Bagnoregio, “la città che muore”

credits: love_borghi_italiani IG

In provincia di Viterbo, si trova Civita di Bagnoregio, un paese d’altri tempi, tra sogno e realtà. Situata su un’altura di tufo, a causa della costante erosione della roccia, è tristemente soprannominata “la città che muore”.

Per raggiungerlo bisogna lasciare la macchina e percorrere a piedi il lungo ponte che permette l’accesso al borgo. Lungo circa un chilometro proietta in un mondo quasi incantato e offre uno dei panorami più spettacolari di tutto il Lazio. Nei giorni di nebbia l’incredibile paese sembra fluttuare nel vuoto.

#2 Cornello dei Tasso, un gioiello raggiungibile solo con un trekking

credits: igbergamo IG

Cornello dei Tasso è un paesino della Val Brembana adagiato su uno sperone roccioso. Il borgo ha origine medievale ed è tra i più caratteristici e meglio conservati della Lombardia, nonché tra i più belli d’Italia. Il suo nome è legato alla famiglia Tasso, nota in tutto il mondo per le doti poetiche di Torquato Tasso.

Si può raggiungere solo a piedi tramite due sentieri oppure percorrendo l’antica via Mercatorum. L’isolamento ha permesso al paese di conservare le caratteristiche del tipico paese di montagna con casette di pietra e i tetti di legno.

#3 Chamois, un vero nido d’aquila

credits: lovechamois IG

Tra le vette della Valle d’Aosta, a 1815 metri d’altezza, sorge Chamois, un paese senza automobili. Potete raggiungerlo a piedi, seguendo la vecchia mulattiera, in bicicletta o in funivia, a voi la scelta! Anche grazie all’assenza delle auto, il paesino è stato inserito nel novero delle “Perle delle Alpi”, un titolo che premia i comuni montani più virtuosi in termini di sostenibilità e mobilità dolce.

#4 Pentadattilo, cinque dita in mezzo al nulla

credits: amepiaceilsud IG

Scendiamo in Calabria per scoprire Pentadattilo, un paesino incastonato tra le guglie di pietra del monte Calvario, sull’Aspromonte. Lo strano nome deriva dalla caratteristica forma della roccia che ricorda quella di una mano gigante dalle cinque dita. Quello che era l’antico paese è stato definitivamente abbandonato nel 1971 dopo essere stato dichiarato inabitabile. Solo ultimamente il borgo sta pian piano riprendendo vita, alcuni artigiani hanno aperto qui le loro botteghe e alcuni edifici stanno subendo una ristrutturazione necessaria. Il paesino arroccato si può chiaramente raggiungere solo a piedi da Melito San Paolo.

#5 Savogno, il paese con un solo abitante

credits: j.org.ls IG

Concludiamo con Savogno, un borghetto della Valtellina, fermo al medioevo. Il paesino è arroccato su un terrazzo naturale, proprio sopra le Cascate dell’Acquafraggia, ed è circondato da boschi. La Cascata, pur trovandosi sotto al paese, ha costituito per secoli il filone d’acqua necessario per lo sviluppo del borgo. Savogno conserva ancora interessanti esempi di architettura rurale spontanea, con mura di pietra e loggiati in legno, ma per ammirarli bisogna faticare. L’unica via d’accesso è una ripida mulattiera di 2800 gradini, forse è per questo che il paese è stato progressivamente abbandonato, fino a registrare oggi un solo abitante.

Continua a leggere: I 7 PAESI d’Italia con il NOME più BUFFO 

CHIARA BARONE

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La «stazione fantasma» della metro di New York: la più bella anche se impossibile

0
credits: @traveling_the_world su IG

Sono circa 5,5 milioni i pendolari newyorchesi che utilizzano la metropolitana ogni giorno. Ma forse non tutti sono a conoscenza di un luogo misterioso e inaccessibile che si cela da più di cent’anni. Scopriamo di che cosa si tratta.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

La «stazione fantasma» della metro di New York: la più bella anche se impossibile

# La prima metropolitana fuori dall’Europa

credits: Il Lato Positivo su YouTube

New York, 1904.  Viene costruita la prima metropolitana fuori dall’Europa. Per utilizzarla si paga un nichelino. Furono 15.000 le persone che si recarono all’entrata di City Hall per essere i primi a viaggiare sui vagoni. La stazione da cui è partita la prima corsa era un autentico gioiello. 

# Il “Gioiello della Corona”

credits: @architecturalvisits su IG

La stazione era chiamata “Il gioiello della corona” per la sua posizione particolare: si trovava proprio sotto al municipio di Manhattan e da qui è partita la prima corsa. La stazione di City Hall è considerata un capolavoro per la sua architettura straordinaria.

Ciò che colpisce maggiormente sono i suoi soffitti a volta decorati con graziosi lucernai che permettevano d’inondare di luce naturale la stazione della metro. Dove la luce non arrivava, sono stati installati dei grossi lampadari dorati che hanno impreziosito ulteriormente il suo interno. Un ulteriore elemento caratteristico di questa stazione sono le piastrelle verde smeraldo.

# La stazione FANTASMA: chiusa perchè “curva”

credits: @kerrybhoy65 su IG

Nonostante la sua bellezza, questa stazione metropolitana è ormai in disuso da molti anni (dal 1945) ed è diventata a tutti gli effetti una stazione fantasma. Cosa ha portato alla chiusura di questa stazione?

Le ragioni sono molteplici, ma quasi tutte legate a questioni di praticità: la stazione non era dotata di tornelli e di conseguenza era difficoltoso per le persone potervi accedere. Inoltre, la stazione non aveva un binario per il treno espresso e così erano poche le persone che vi accedevano. Preferivano recarsi direttamente alla stazione di Brooklyn Bridge, a pochi isolati per poter usufruire di quel servizio. Infine, i vagoni della metropolitana col tempo sono stati modificati, diventando più lunghi, e per questa ragione non potevano più viaggiare in quella stazione per la sua caratteristica piattaforma curva.

# Un luogo INACCESSIBILE… o quasi.

credits: Il lato Positivo su youtube

La stazione nascosta è oggi considerata un luogo inaccessibile, ma in realtà un modo per accederci esiste. È possibile accedervi solo in determinate circostanze, ovvero è necessario diventare membri del New York Transit Museum e partecipare alle guide organizzate.

# Anche Milano ha la sua STAZIONE FANTASMA

credits: Milano Life

Anche a Milano ha la sua personalissima stazione fantasma e si trova in Corso Sempione. Lì giacciono i resti di quello che un tempo era il capolinea della linea ferroviaria che collegava Milano e Gallarate alla fine dell’Ottocento. La stazione fu demolita ma come testimone della stazione, è rimasto un vecchio respingente ferroviario.

Continua a leggere con: Inaugurata la STAZIONE FANTASMA: si scende dal treno e ci ritrova in MEZZO al NULLA

SELENE MANGIAROTTI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

La brioche più buona di Milano si trova qui

0
Credits mymilanofood - Sissi

Che colazione è senza una buona brioche?  Abbiamo chiesto ai milanesi di indicarci “la brioche più buona di Milano”. Vediamo i risultati del sondaggio.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

La brioche più buona di Milano si trova qui

# La brioche più buona di Milano si mangia alla Pasticceria Sissi

Credits mymilanofood – Sissi

The winner is…Pasticceria Sissi in zona Tricolore, in piazza Risorgimento 6. Un locale bohémien, sui toni del rosa con i tavolini in legno e bellissimo pergolato esterno, che da venticinque anni delizia il palato dei milanesi. La pasticceria è famosa in tutta Milano per le sue brioche, prodotte nel laboratorio annesso, da poter fare riempire al momento al banco con crema, cioccolato e marmellata. Un spettacolo per la vista e per le papille gustative che i milanesi hanno premiato nel nostro sondaggio con il primo posto nelle classifica delle più buone di Milano. Ma quali sono le altre brioche che insidiano il suo primato?

 

Leggi anche: La PIZZA più BUONA di Milano: 2023 edition

# Le 10 brioche più buone di Milano

Credits pasticceriabiffi IG – Pasticceria Biffi

Dietro a Sissi, incalzano queste altre brioche top di Milano:  

2. Biffi in Corso Magenta 18, storico bar-pasticceria milanese aperto del 1847

3. Pasticceria Cucchi in Corso Genova 1, locale a conduzione familiare da tre generazioni

Fuori dal podio, in questo ordine di preferenza, ci sono le brioche servite da: Pasticceria Romeo in via Anguissola 54, Gattullo in piazzale di Porta Lodovica 2, Pasticceria La Martesana in via Cagliero 14, Pasticceria Grossi in piazzale Udine 8, Migliavacca in via Ajaccio 13, Pasticceria Leonardo in via Saffi 7 e Alvin’s in via Melchiorre Gioia 141.

Continua la lettura con: Il CAFFÈ più BUONO di Milano si prende qui

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

La proposta choc: un tunnel sottomarino tra Italia e Tunisia

1

E se per risolvere il problema degli sbarchi si procedesse in direzione opposta a quello che si è sempre fatto? Realtà visionaria o proposta attuabile?

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

La proposta choc: un tunnel sottomarino tra Italia e Tunisia 

# Il dramma del Mediterraneo: migliaia di morti ogni anno 

Negli ultimi dieci anni, l’Italia è stata al centro di uno dei dibattiti più urgenti d’Europa riguardo la gestione dei flussi migratori. Ogni anno, migliaia di migranti attraversano il Mediterraneo in cerca di un futuro migliore. Molti di loro non arrivano mai a destinazione.

Nel 2014 si sono registrati oltre 3.000 morti, nel 2015 oltre 4.000 e nel 2016 più di 5.000. Sebbene il numero di vittime fosse sceso nel 2020 a circa 1.450, negli ultimi anni si è assistito a un nuovo aumento, culminato nei 3.155 morti nel 2023. 

E’ evidente che l’Italia e l’Europa non possano permettersi di lasciare che il Mediterraneo continui ad essere un cimitero. È necessario trovare risposte concrete e innovative per affrontare questa emergenza.

Dopo il fallimento delle iniziative di “chiusura” dei confini, forse la soluzione è di percorrere la strada opposta: costruire un tunnel sottomarino che colleghi l’Italia alla Tunisia. Pria di capirne i vantaggi, cerchiamo di valutare la sua fattibilità.

# Un tunnel sottomarino tra Sicilia e Tunisia: una connessione fisica e simbolica

 

Sarebbe un’opera straordinaria sia dal punto di vista ingegneristico che simbolico e potrebbe rappresentare una vera rivoluzione nelle politiche migratorie dell’Europa.

Il tunnel potrebbe partire dalla città siciliana di Marsala, nota per lo sbarco di Garibaldi e la produzione del vino omonimo, e arrivare alla città tunisina di Kélibia, un importante porto peschereccio situato a circa 25 km a sud di Capo Bon.

Il tunnel sarebbe progettato per consentire il passaggio di veicoli, persone a piedi e treni ad alta velocità. Questo treno potrebbe attraversare il tunnel in meno di un’ora, rendendo il viaggio non solo più sicuro, ma anche più rapido e accessibile rispetto alle tradizionali traversate in mare. La struttura del tunnel sarebbe realizzata con materiali all’avanguardia, resistenti a eventi naturali e dotata di un sistema di ventilazione avanzato, per garantire la sicurezza anche in caso di emergenza. Inoltre, sarebbero previste aree di sosta all’interno, con punti di ristoro e strutture di prima assistenza.

# Il tunnel della Manica come riferimento: costi e dimensioni

Il tunnel Italia-Tunisia potrebbe prendere ispirazione dal tunnel della Manica, inaugurato nel 1994, che collega il Regno Unito alla Francia. Questo tunnel ha una lunghezza di 50,45 chilometri, di cui ben 39 chilometri sono sotto il livello del mare, ed è stato completato in 7 anni di lavoro. Il costo complessivo del tunnel della Manica è stato di circa 11,44 miliardi di euro.

Il nuovo tunnel Italia-Tunisia, con una lunghezza di 154,47 km (98,47 miglia), sarebbe molto più lungo e richiederebbe, probabilmente, un periodo di costruzione simile o superiore a quello del tunnel della Manica. I costi per una tale opera sarebbero senza dubbio elevati, ma i benefici derivanti dalla sicurezza, dalla gestione dei flussi migratori e dal rafforzamento dei legami economici e politici tra Italia e Tunisia potrebbero giustificare l’investimento. Non solo: trattandosi di un problema che investe l’intera Europa, la struttura dovrebbe essere finanziata interamente dal bilancio dell’Unione Europea. Ma dopo aver appurato la sua fattibilità è il momento di capirne il senso: che vantaggi si avrebbero?

# La sicurezza e il controllo dei flussi migratori

Un aspetto fondamentale di questa proposta riguarda la sicurezza. Attualmente, le barche che partono dalle coste del Nord Africa sono spesso sovraccariche e inadeguate, con un alto rischio di naufragio. Con il tunnel, il viaggio sarebbe sicuro e monitorato. Già, perchè il secondo vantaggio sarebbe quello del controllo, affidato a un corpo di polizia europeo specializzato. Questo corpo opererebbe in collaborazione con le forze di polizia italiane e tunisine, garantendo la sicurezza all’interno del tunnel e prevenendo il traffico illecito di esseri umani.

All’ingresso del tunnel sarebbero istituiti centri di screening e selezione, dove i migranti verrebbero “scremati” in base ai loro diritti d’ingresso in Europa. Qui, funzionari dell’UNHCR e esperti di diritto internazionale potrebbero verificare le credenziali dei migranti, per stabilire se abbiano diritto d’asilo, come stabilito dalle leggi internazionali.

Per chi avesse diritto d’asilo, sarebbe garantita una protezione adeguata e il proseguimento del viaggio verso l’Europa, con l’assistenza delle autorità competenti. Chi non soddisfacesse i requisiti necessari per entrare in Europa non verrebbe respinto in maniera brutale, ma indirizzato verso una cittadella temporanea in Tunisia, gestita in collaborazione con le autorità locali. Qui, le persone avrebbero accesso a servizi di base e a programmi di assistenza legale e umanitaria.

# Un distretto europeo in Tunisia: un’alternativa concreta

Insieme al tunnel si dovrebbe costruire una cittadella europea in Tunisia per chi non ha diritto d’asilo. Questo distretto, sotto il controllo dell’Unione Europea, sarebbe situato lungo le coste tunisine, dove i migranti in attesa di una risposta definitiva potrebbero ricevere supporto legale, sanitario e sociale. Le istituzioni europee sarebbero responsabili del monitoraggio costante della situazione, garantendo il rispetto dei diritti umani e la protezione dei migranti.

Inoltre, il distretto potrebbe diventare un punto di partenza per progetti di integrazione e selezione dei migranti, in base alle competenze richieste dai paesi membri dell’UE. I migranti, in attesa di una soluzione definitiva, potrebbero accedere a programmi di formazione, inserimento nel mondo del lavoro e assistenza sanitaria. Questo approccio garantirebbe un trattamento umano e dignitoso per i migranti e permetterebbe di gestire in maniera più ordinata i flussi migratori, riducendo il rischio di situazioni di emergenza.

La Tunisia, come partner strategico, potrebbe trarre enormi benefici da questa cooperazione, migliorando la propria economia e rafforzando i legami con l’Unione Europea. Il distretto europeo in Tunisia potrebbe fungere anche da hub per lo sviluppo economico e la creazione di nuovi posti di lavoro, aprendo nuove opportunità per le persone che vi risiedono, oltre che potenziare fortemente l’interscambio nel commercio tra Europa e Africa. 

Continua la lettura con: In Olanda il tunnel stradale costruito in un weekend: le 7+1 grandi opere che si dovrebbero costruire in poco tempo a Milano

MATTEO RESPINTI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La nuova metropolitana Ticinese-Lombarda: il progetto e l’orizzonte di Milano

0
Limewire Ai - Metro

Una parte del progetto è stata completata, manca però quella a sud che consentirebbe di rivoluzionare la mobilità transfrontaliera. Il punto sul progetto e cosa manca per essere completato.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

La metropolitana nuova Ticinese-Lombarda: il progetto e l’orizzonte di Milano

# Il progetto di AlpTransit con le gallerie Lötschberg, San Gottardo e  Ceneri

 

Credits alptransit.ch – AlpTransit

Il progetto di AltpTransit ha contribuito a migliorare sensibilmente i collegamenti ferroviari tra l’Italia e la Svizzera. Sono state costruite ad oggi tre gallerie: la galleria del Lötschberg, quella del San Gottardo, che con i suoi 57 chilometri è il tunnel ferroviario più lungo del mondo, e la galleria di base del Ceneri. Quella che ha consentito di accorciare i tempi di percorrenza è stata in particolare quest’ultima, lunga 15,4 km e percorsa in 7 minuti, grazie a velocità di punta fino a 160 km/h. I tempi tra Bellinzona, Lugano e Locarno si sono infatti dimezzati, da Bellinzona a Lugano servono 15 minuti, da Lugano a Locarno ne bastano 30.

Leggi: Il treno che ha rivoluzionato i movimenti tra la Svizzera e Milano

# Cosa manca per una super-metro tra Como e Lugano

Como-Lugano in treno

L’opera però non è ancora stata completata, anche se il sogno di una super-metro tra Como e Lugano è ancora vivo. Tra gli obiettivi futuri ci sono quelli di portare la frequenza dei collegamenti Locarno-Lugano-Milano da 30 a 15 minuti e aumentare la capacità dei convogli con l’introduzione di modelli a due piani. Per realizzare un collegamento frequente e veloce è necessario terminare il versante sud dell’AlpTransit dove sono presenti le strettoie dell’attraversamento degli agglomerati di Bellinzona e Lugano e soprattutto dalla vecchia linea lungo il Lago Ceresio e il Mendrisiotto, fino a Chiasso. A questo si aggiunge il fronte italiano, in particolare la tratta Seregno-Monza-Milano, per la quale è previsto l’instradamento dei treni verso Milano Greco. Nonostante esista esista un’ipotesi ufficiale sul percorso con il quadruplicamento del tratto iniziale tra Seregno e Lissone, non è stata presa una decisione definitiva. 

# La nuova metropolitana ticinese-lombarda: si andrebbe da Milano a Zurigo in 2 ore mezza

Credits g_trains_ IG – Alptransit

La completa realizzazione dell’AlpTransit consentirebbe di superare saturazione dei treni tra Lugano, Chiasso e Como liberando le tracce utilizzate per il traffico locale a servizio dei treni ad alta velocità. Si verrebbe a creare una sorta di stazione “unica”, le stazioni dei comuni di Chiasso e Como sono separate da appena 3-4 km, dando vita alla nuova metropolitana ticinese-lombarda. Si andrebbe da Milano a Zurigo in 2 ore mezza, invece delle 3 ore 45 minuti attuali.

Non solo, essendo AlpTransit inserito nel “corridoio Reno-Alpi” che connette il porto di Genova a quello di Rotterdam attraversando sei Paesi europei, con l’inaugurazione del Terzo Valico dei Giovi previsto nel 2027 si andrebbe velocemente anche al mare da Lugano.

Leggi anche: Il primo viaggio da Milano a Genova in treno a 250 km/h? La data e le ultime dai cantieri

# Lo stallo del progetto anche se tutti convergono verso la sua realizzazione in tempi ragionevoli

trasportoeuropa.it – Treno_Lotschberg

Il progetto è attualmente in stallo sia dalla parte svizzera che italiana, il Canton Ticino non ha definito il prolungamento di Alp Transit a sud di Lugano come una priorità, preferendo invece ad altri progetti e infatti non ha ancora sottoposto la richiesta a Berna. Nel mese di ottobre 2024 si è però tenuto un incontro a Roma, tra il presidente della Camera italiana Lorenzo Fontana e il presidente del parlamento ticinese Michele Guerra, nel quale è stata sottolineata l’importanza dell’opera.

Ancora prima, nel mese di luglio 2023, il Ministro dei trasporti svizzero Albert Rösti e quello italiano Matteo Salvini hanno firmato un accordo per il potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria transfrontaliera. Un lettera d’intenti che, nonostante l’esclusione degli investimenti a Sud di Lugano nel documento Prospettiva ferroviaria 2050, stabilisce a livello bilaterale che tra gli obiettivi da raggiungere entro il 2035 sugli assi che uniscono i due Paesi ci sono anche quelli approvati dal Parlamento elvetico, come l’ampliamento delle gallerie di base del Lötschberg e dello Zimmerberg. L’obiettivo rimane quindi per tutti quello di realizzare in tempi ragionevoli la trasversale ferroviaria alpina del Gottardo tra Zurigo e Milano: occorre passare dalla intenzioni alle azioni concrete.

Continua la lettura con: La “Porta Sud delle Alpi”: il mega tunnel per portarci in Svizzera

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il trucchetto dei pendolari del Milano-Mortara per arrivare in orario

0

Solo i piani alti ci possono salvare. 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Continua con: La prima volta di un assessore a Quarto Oggiaro

SMAILAND, “il sorriso di Milano”: ogni giorno su milanocittastato.it

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La fuga dei 50mila: sorpresa, Milano in un anno ha perso tanti abitanti come l’intera città di Lodi

0
Ph. @alemaestri_fotos IG

Milano prima per la qualità della vita, secondo la nuova edizione dell’indagine annuale realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, ma per la prima volta dopo il 2020 perde residenti. Se si sta così bene, perchè si fugge? Ecco i motivi.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

La fuga dei 50mila: sorpresa, Milano in un anno ha perso tanti abitanti come l’intera città di Lodi

# A dicembre 2023 secondo Palazzo Marino i residenti erano più di 1,4 milioni, per l’Istat solo 1,37

Credits hoigole IG – Palazzo Marino

L’anno prima dell’arrivo della pandemia Milano aveva superato la soglia di 1,4 milioni di residenti. Un numero calato nei successivi tre anni, con molti cittadini andati a vivere altrove o ritornati nei paesi d’origine, per poi risalire a 1 milione e 417 mila a dicembre 2023 come registrato dall’Anagrafe di Palazzo Marino. Il dato non ha avuto però conferma dall’Istat, che nello stesso periodo dell’anno registrata “solo” 1.370.536 abitanti. Un numero inferiore quindi di circa 47mila unità rispetto rispetto a quanto comunicato dal Comune di Milano, 30mila in confronto al dato del 2019, e che non ha avuto segnali di crescita almeno sino ad agosto 2024.

# In calo immigrati da altre città italiane e dall’estero, in crescita i milanesi trasferiti fuori dai confini

Credits Sushil Ghimire-unsplash – Stazione Centrale Milano

Il trend della popolazione milanese in calo nell’ultimo anno è spiegabile con questi numeri: 

  • Calo degli arrivi dalle altre città (-10mila): 45mila arrivi da altre città italiane nei primi 8 mesi del 2023 contro i 35mila stimati per il 2024;
  • Calo dei nuovi stranieri (-8mila): 31mila stranieri approdati nel 2023 contro i 23mila del 2024;
  • Aumento dei milanesi andati all’estero (+2.500): 5.254 trasferimenti di milanesi all’estero nel 2023 contro i 7.888 del 2024;
  • Meno nati: 9.423 nati nel 2023 rispetto alle 9.886 del 2022, i nati registrati dall’Istat fino ad agosto 2024 è di 6.146;
  • Più morti: quota 10.000 decessi già raggiunta ad agosto nel 2024.

Infine aumentano i milanesi che lasciano la città per trasferirsi nell’hinterland o in altri posti in Italia. 

# I motivi della discrepanza dei dati

La discrepanza tra i dati, come riportato da Repubblica, è dovuta al fatto che il Censimento permanente della popolazione effettuato annualmente dall’Istat dal 2018 è basato «sull’utilizzo integrato di fonti amministrative e di altre fonti di dati utili a fini censuari e sullo svolgimento di rilevazioni periodiche». I numeri prodotti da Palazzo Marino si riferiscono invece solo al database dell’Ufficio Anagrafe.

# La città è meno attrattiva e il costo della vita è troppo alto

Credits Kunnasberg-pixabay – Costi energia

Sono questi in sintesi le due cause che hanno portato al calo della popolazione e che rischiano di far proseguire il trend verso il basso, nonostante Milano abbia tutte le carte in regole per essere attrattiva. Palazzo Marino aveva infatti fissato come target per la fine del 2024 un numero di residenti di 1 milione e 420mila e il recente primo posto nella classifica della qualità della Vita, realizzata da ItaliaOggi e Ital Communications, sembrava confermare tutto. Il demografo docente della Cattolica, Alessandro Rosin, spiega infatti che «Da una città come Milano ci si sarebbe aspettati una crescita in termini di popolazione. In potenza, infatti, il capoluogo lombardo ha tutti gli elementi per sviluppare una capacità attrattiva che altre aree in Italia non hanno. Ma non si sta facendo abbastanza per attuare le potenzialità della città».

Il docente aggiunge che «Vivere a Milano è diventato costoso oltre che complicato. Il costo della vita è troppo alto, spostarsi tra le zone periferiche e il centro non è più così facile. Insomma, Milano non ha fatto quello che doveva fare per esprimere al meglio la propria capacità attrattiva. In questo modo sempre meno flussi di persone in entrata ci saranno». Infine da Milano «ci si aspetterebbe che, nonostante la bassa natalità, il fenomeno migratorio riuscisse a invertire lo scenario».

Fonte: Repubblica Milano

Continua la lettura con: Qualità della vita: Milano torna in vetta, incalzata dalla sua “sorellina”

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Queste sono le 5 “piccole” città italiane che potrebbe sfidare Milano

0
Screenshot

Sondaggio tra i milanesi: “Qual è la piccola città italiana che può competere con Milano? “. Queste le 5 città più votate dai milanesi. Più temute o più ammirate?

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Queste sono le 5 “piccole” città italiane che potrebbe sfidare Milano

#5 Trieste… se fosse indipendente

Credits: italymypassion IG

Al quinto posto, tra le piccole città che potrebbero competere con Milano, si piazza Trieste.
Trieste (se fosse indipendente come è secondo i trattati)Cit. Lorenzo Z.

Da sempre Trieste ha una relazione speciale con Milano. I comuni trascorsi asburgici, una posizione strategica con paesi di oltre frontiera, una sobrietà e una raffinatezza culturale le rendono molto vicine. Forte anche la componente istriana che si è trasferita in città a metà del secolo scorso. Ed entrambe hanno nel cuore un desiderio di maggiore autonomia. 

#4 Bologna… se fosse meno provinciale

Credits: @ig_bologna_
Bologna

Al quarto posto tra le più gettonate si piazza Bologna, per la sua organizzazione simile alla metropoli milanese.
Io vivo in Puglia e reputo sia Bologna che Milano molto organizzate.Cit. Giacomo V.

I legami tra Bologna e Milano si sono fatti ancora più stretti grazie all’Alta Velocità. In poco tempo si passa da una all’altra città. Bologna insidia Milano soprattutto come città dei giovani e per il fermento culturale. E’ poi città borghese, elegante, amante del lavoro e della qualità della vita. Ci sono molte somiglianze nella mentalità, è innegabile. Se perdesse qualche vena un po’ provinciale Bologna potrebbe davvero competere a pieno con Milano. 

#3 Pavia… se ritrovasse lo spirito longobardo 

credits: @miguel_teixei su IG

Pavia si prende la terza piazza soprattutto grazie alla sua storia gloriosa che la poneva spesso in competizione con Milano.
Pavia è stata capitale della longobardiaCit. Paola M.

Fu infatti preferita a Milano come città più importante dai Longobardi che hanno forgiato profondamente il carattere della nostra regione. Successivamente la città del Sud della Lombardia si è un po’ smarrita. Per rilanciarsi dovrebbe ritrovare quel sano spirito da capitale, scrollandosi di dosso quella mentalità un po’ chiusa, e potrebbe puntare sui territori dell’Oltrepò che rappresentano qualcosa che a Milano manca. 

#2 Catania… se guidasse un rinascimento siciliano

Credits: siciliafan.it – Catania

Catania, la Milano del sud, si prende il secondo posto.
Vuoi metter il cibo, il mare, il duomo, l’Etna? Milano l’amo ma Catania è Catania
Cit. Filippina L.

Per ora l’immagine le consente di primeggiare dal punto di vista produttivo rispetto a Palermo. Per lanciare la sfida a Milano dovrebbe riuscire a trainare la Sicilia da regione prevalentemente turistica a motore di innovazione per l’intera Italia. 

Leggi anche: Le 7 CAPITALI d’ITALIA

#1 Verona… se diventasse la nuova regina del Veneto

Credits cjfontenas IG – Verona

Secondo i milanesi interpellati, è Verona la piccola città che meglio potrebbe competere con Milano.
“Perfetto baricentro del nord italia, punto di incontro delle comunicazioni con il nord Europa e quelle tra est ed ovest, fa parte di una regione, il Veneto, che, a parte una breve parentesi nella prima metà dell’800 (Napoleone e poi gli austriaci), è sempre stata “sovrana”. Cit. Lorenzo V.

In teoria avrebbe tutto. La posizione strategica che, grazie al Brennero, la pone a diretto contatto con il cuore dell’Europa. E poi ha dalla sua lo straordinario motore del Triveneto, un territorio di grande potenza ma che dai tempi della Venezia antica non ha trovato ancora una città in grado di diventare un punto di riferimento per l’economia nazionale e internazionale. Se Verona si ponesse in questo modo potrebbe certamente competere con Milano. E forse pure superarla. 

Continua la lettura con: Le CITTÀ più STRANE del mondo

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti gratis: per te è un piccolo gesto, per noi ha grande importanza

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


TLAPSE | Your Project in Motion