Milano è la città dei palazzi immensamente belli che si osservano passando lungo i grandi viali trafficati. Ma quali sono i più belli della città? Andiamo a scoprire la top 10 fatta da latuaitalia.
I 10 PALAZZI più BELLI di Milano
# Palazzo dei Giureconsulti
Costruito tra il 1562 e il 1654 ha una storia molto particolare. La facciata presenta un porticato ritmato da archi sostenuti da doppia colonna e rilievi dei busti degli imperatori, troviamo poi una statua di Sant’Ambrogio e un altorilievo di Orfeo che suona la cetra.
Il palazzo si affaccia su Piazza Mercanti, che anticamente era il centro politico e amministrativo della città. Era destinato dal principio a essere un luogo importante la città: dal 1808 al 1901 ospita la prima Borsa Valori di Milano e successivamente dal 1911 diventa la sede della Camera di Commercio.
Oggi il palazzo è un centro polifunzionale che ospita convegni ed eventi legati soprattutto alla moda e al design.
# Palazzo Marino
Palazzo Marino è uno dei più famosi di Milano ma siete sicuri di conoscerlo davvero?
È stato commissionato dal conte Tommaso Marino, banchiere e mercante genovese, all’architetto Galeazzo Alessi che ne guidò la realizzazione tra il 1557 e il 1563. Alla morte del conte però, la famiglia Marino subì una profonda crisi economica che portò al pignoramento del palazzo da parte dell’amministrazione pubblica. La struttura venne poi venduta in condizioni di degrado alla famiglia Omodei, che riuscì a fare solo un piccolo restauro e senza mai usarla come abitazione. Riacquistato dallo Stato nel 1781, Palazzo Marino subisce una serie di ristrutturazioni durante la storia fino all’ultima nel secondo dopo guerra a causa dei bombardamenti.
Dopo l’unità d’Italia il palazzo diventa la sede del comune di Milano ma non solo, Palazzo Marino è visitabile, come una sorta di museo che racchiude e spiega la storia milanese attraverso i suoi interni. Le sale visitabili sono: il Cortile d’Onore, Sala Alessi, Sala Marra, Sala del Consiglio Comunale, Sala dell’Orologio e Sala Giunta. È prevista l’apertura di quattro nuove sale: delle Tempere, degli Arazzi, Trinità e Risurrezione.
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# Palazzo Clerici
Deve il suo nome alla famiglia che lo ha acquistato e abitato dalla meta del ‘600 alla fine del ‘700. A quell’epoca era uno dei palazzi più lussuosi della città. L’esterno del palazzo si presenta piuttosto sobrio e non lascia trasparire la bellezza e la ricchezza che si nasconde dentro. Lo scalone d’onore è unico nel suo genere, nessun palazzo milanese presenta infatti statue femminili all’orientale lungo il corrimano.
La particolarità più bella, però, è sicuramente la volta della galleria di rappresentanza affrescata da Giambattista Tiepolo, in cui è rappresentata “La corsa del carro del Sole”, una scena mitologica in cui compaiono divinità greche e personaggi terresti che rappresentano i continenti. Le decorazioni in legno che tappezzano le pareti della sala testimoniano l’eleganza e lo sfarzo della famiglia Clerici e della classe agiata milanese di quel secolo.
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# Casa degli Omenoni
Dietro Piazza San Fedele troviamo la Casa degli Omenoni, il cui nome deriva dagli 8 omenoni (grandi uomini) scolpiti sulla facciata dell’edificio da Antonio Abondio. Fu Leone Leoni nel 1565 a ordinare la costruzione di questo palazzo che diventò poi la sua dimora. Le grandi statue simboleggiano dei barbari sconfitti dalla forza di Roma.
Oltre alle grandi statue con i nomi delle loro stirpi indicate sopra il capo, in facciata troviamo anche nicchie, finestre e i balconcini che sono stati aggiunti nell’800. All’interno del palazzo, invece, troviamo un cortile a pianta rettangolare.
Casa degli Omenoni è ancora sede del “clubino”, un esclusivo Circolo per soli uomini aperto nel 1901, che era ritrovo per la borghesia e aristocrazia illuminata di Milano.
# Palazzo Belgioioso
Fu costruito nel 1787 da Giuseppe Piermarini per il principe Alberico XII di Belgioioso d’Este ed è un edificio in stile neoclassico ispirato alla Reggia di Caserta. Sulla facciata presenta il caratteristico bugnato rinascimentale e due ordini superiori con 4 colonne in ordine gigante e bassorilievi che fanno da marcapiano. L’interno è riccamente decorato in stile neoclassico, anche lo scalone che presenta i classici vasi a calice.
Il palazzo era un luogo frequentato da molti intellettuali (Parini e Foscolo sono stati ospiti diverse volte qui) poiché Alberico XII di Belgioioso d’Este era un uomo che apprezzava arte e letteratura e aveva creato a Palazzo Belgioioso un vero e proprio salotto culturale.
Oggi la villa appartiene ad un privato e purtroppo non è visitabile.
# Palazzo Museo Bagatti Valsecchi
Questo palazzo nacque dall’idea di Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi che decisero di ristrutturare la dimora di famiglia arredandola nello stile lombardo del ‘500 con oggetti antichi per vivere appieno in quello stile.
La casa rimase ai discendenti fino al 1974 quando uno dei figli di Giuseppe decise di creare la Fondazione Bagatti Valsecchi, alla quale donò le opere d’arte dei suoi antenati. Nel 1994 la dimora diventò il Museo Bagatti Valsecchi.
L’edificio è oggi una delle case museo meglio conservate d’Europa, con pezzi d’arredo del ‘400 e ‘500 sia originali sia d’imitazione.
# Palazzo del Senato
Il Palazzo del Senato è un edificio del 1608 in stile barocco, voluto dal Cardinale Federico Borromeo come nuova sede del collegio elvetico, uno dei principali lasciti della dominazione spagnola. La facciata è decorata con finestre sormontate da timpani sia triangolari sia curvi, al primo e al secondo piano. All’interno dell’edificio troviamo due grandi cortili, composti da un doppio ordine di logge.
Questo palazzo ha avuto una storia ricchissima: da collegio è passato a sede del governo austriaco, poi sede della Camera Bassa della repubblica Cisalpina e nel 1861 finalmente sede del Senato. Ma non finisce qui: Luigi Osio, direttore generale degli archivi di Lombardia, vide in questo edificio il luogo adatto a custodire i documenti sparsi nei vari edifici milanesi e metterli a disposizione della ricerca. Così nasce l’attuale Archivio di Stato di Milano.
# Palazzo Serbelloni
Nel 1774 il duca Gabrio Serbelloni affida i lavori della sua nuova dimora a Simone Cantoni. Il Palazzo Serbelloni è un edificio dalla facciata neoclassica, il cui elemento di spicco è il loggiato decorato con bassorilievi in stucco e sormontato dal grande timpano che rende l’edificio una vera perla di Milano.
Dall’esterno è visibile l’atrio del palazzo, affrescato a trompe-l’oeil. Purtroppo i bombardamenti hanno distrutto lo scalone monumentale e il salone da ballo. Il palazzo attualmente ospita convegni e altre manifestazioni nella sala detta “napoleonica”, adeguatamente ristrutturata dopo il 1943. Palazzo Serbelloni appartiene ad una Fondazione che ne permette la visita su prenotazione e lo rende disponibile per eventi culturali e di moda.
# Palazzo Castiglioni
Palazzo Castiglioni è stato commissionato nel 1900 dall’ingegnere Ermenegildo Castiglioni all’architetto Giuseppe Sommaruga, in pieno stile liberty. Nella facciata su corso Venezia è ben evidente lo stile dell’epoca: troviamo un netto contrasto fra i muri lisci e la pietra scolpita e le decorazioni vivaci.
All’interno troviamo le opere in ferro di Alessandro Mazzucotelli: la “lampada delle libellule” che si trova nell’atrio e la balaustra dello scalone a due rampe, che sono sopravvissute nel tempo.
# Palazzo Isimbardi
Palazzo Isimbardi subisce molti interventi da metà ‘700 in poi finchè nel 1935 viene acquistato dalla Provincia di Milano che decide, insieme all’architetto Ferdinando Reggiori, di recuperare il cortile cinquecentesco originario e il sottoportico. Giovanni Muzio poi aggiunge un nuovo edificio con la torre, i portali colonnati e i pannelli scultorei realizzati da Ivo Soli. Inutili tutti i lavori per portare al massimo la bellezza di tale edificio poichè fu rovinato dai bombardamenti del ’42 e del ’43 che resero necessari altri interventi che finiranno solo nel 1953.
Oggi il palazzo è sede della città metropolitana di Milano. E’ visitabile e al suo interno ospita una mostra di opere ottocentesche e la “Sala della Giunta” dove è presente un affresco del Tiepolo.
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ANDRA STEFANIA GATU
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