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Sono i MILANESI a rendere grande MILANO: 50 mila REGALI per rendere più felice il Natale a chi è in difficoltà

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Credits: milano.corriere.it

Il passaparola ha da sempre un potere incredibile anche se spesso sottovalutato. Nato tutto da un appello di una mamma su Whatsapp si è arrivati a raccogliere oltre 50 mila scatole di Natale in meno di un mese.

Sono i MILANESI a rendere grande MILANO: 50 mila REGALI per rendere più felice il Natale a chi è in difficoltà

# Le scatole della solidarietà

Credits: twnews.it

Tre settimane fa Marion Pizzato, l’ideatrice dell’iniziativa, costretta a restare a casa a causa della quarantena per la positività al Covid, ha letto che in Francia, suo paese d’origine, era iniziata un’iniziativa per aiutare i più bisognosi. La donna ha deciso di mettersi subito all’opera realizzando un volantino molto semplice ma efficace che rappresentava una scatola riciclata e il contenuto richiesto ovvero qualcosa che tenesse caldo, come dei guanti o delle calze ma anche prodotti di bellezza, del cibo o qualsiasi cosa che potesse essere utile. Una volta inviato il volantino via chat è successo l’inaspettato.

# Dalle 70 scatole per gli Amici di Don Palazzolo a oltre 50 mila

Credits: milano.repubblica.it/

Il fenomeno è diventato virale e nel giro di poche ore hanno cominciato ad arrivare numerose scatole con tutto ciò che era stato richiesto. La donna, stupita da ciò che stava accadendo, ha subito contattato gli Amici di Don Palazzolo che seguono indigenti e anziani. L’associazione ha chiesto ben 70 scatole ma nessuno si sarebbe mai aspettato che quelle 70 scatole sarebbero diventate oltre 50 mila nel giro di pochi giorni.

# 3 mila scatole a Pane Quotidiano e un nuovo magazzino per quelle future

Credits: corriere.it

La seconda chiamata è stata fatta all’associazione Pane Quotidiano, dove ogni giorno migliaia di persone si mettono in fila in attesa di cibo e un po’ di attenzione. Oltre 3 mila scatole sono state donate all’associazione ma al contempo la signora Marion, con la casa ormai colma di scatole, ha dovuto chiedere il permesso per lasciare nel pianerottolo del palazzo.  In suo soccorso sono arrivate la parrocchia Sant’Elena di San Siro e Santa Maria Nascente al QT8 che le hanno concesso dei locali come deposito.

# 140 associazioni pronte ad aiutare i bisognosi con le scatole della solidarietà

Credits: milanotoday.it

Ad oggi sono arrivate oltre 50 mila scatole ma sembrano non volersi fermare qui. Oltre 140 associazioni sono pronte a riceverle per donarle ai più bisognosi. Alcune di queste sono No Walls che si occupa di migranti, Progetto Arca che lavora con i senzatetto o Casa Suraya, Ceas e Banco Alimentare. Ancora una volta, in un momento di difficoltà che vede Milano, l’Italia e il Mondo in una situazione di pandemia inoltrata, la generosità, l’ingegno e la solidarietà, sono riuscite a prevalere sugli stati d’animo negativi che la pandemia ha portato. 

Fonte: Corriere

Continua la lettura con Ruba il pane al SUPERMERCATO. Invece di denunciarlo il direttore gli paga la spesa

MARCO ABATE

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🛑 17 dicembre. Lombardia: morti scendono sotto i 100, calano i contagi, gli ospedali si svuotano, tasso di positività sotto il 9%

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Altra giornata di dati incoraggianti, soprattutto per la Lombardia. I morti tornano sotto i 100, calano i contagi e i ricoveri. In Italia morti stabili, crescono i contagi e il tasso di positività che torna vicino al 10%. in Europa Italia seconda per morti nelle 24 ore dopo la Germania. 

🛑 17 dicembre. Lombardia: morti scendono sotto i 100, gli ospedali si svuotano, tasso di positività sotto il 9%

#1 CALANO I MORTI IN LOMBARDIA: stabili in Italia

I morti in Lombardia scendono dai 106 di ieri ai 68 di oggi (il 10% del totale nazionale, dal 13% di ieri). Il picco massimo nella prima ondata il 21 marzo era stato di 546 morti. 
Stabili i decessi anche in Italia: dai 680 di ieri, nelle ultime 24 ore sono stati 683. 

#2 SCENDONO I CONTAGI IN LOMBARDIA: salgono in Italia (con tamponi in calo)

Scende il numero di nuovi contagi in Lombardia: ieri erano stati +2.994, oggi sono +2.730. A Milano città metropolitana +817.  
Risalgono i contagi anche in Italia: dai 17.572 di ieri, oggi sono stati segnalati +18.236.  
Calano però i tamponi: in Italia si è passati dai 199.489 di ieri ai 185.320 di oggi. Scendono i tamponi anche in Lombardia: dai 27.605 di ieri ai 31.587 di oggi.

#3 CONTINUANO A CALARE I RICOVERI: in discesa per il 23esimo giorno negli ultimi 25

Per il ventitreesimo giorno negli ultimi venticinque, scendono anche oggi i ricoveri in Lombardia: in terapia intensiva si scende di -18 dai -27 di ieri, per un totale di 611 ancora ricoverati. 

Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione scende sotto al 40%. Scendono di 153 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri -50). 

Stesso andamento in Italia sul fronte dei ricoveri: scendono i ricoveri in terapia intensiva di -71 (ieri -77) e i ricoverati meno gravi: -470 (ieri -445).  

I guariti sono: +4.278 in Lombardia (ieri +4.222) e +27.913 in Italia (ieri +34.495). Gli attuali positivi in Italia scendono di oltre 10.000: sono ora 635.343 (in ribasso dai 645.706 di ieri)

#4 TASSO DI POSITIVITA’ RISALE: Lombardia è all’8,6%, in Italia al 9,9%

Il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia rimane sotto il 10%: passa dal 7,9% all’8,6%, restando sempre al di sotto della media nazionale. 
Sale anche in Italia: dall’8,9% di ieri all’9,9%.

Perché l’epidemia sia sotto controllo bisogna scendere a un tasso di positività inferiore al 10% e avere un Rt nazionale sotto all’1%.

L’Rt nazionale risulta allo 0,82. Milano è attorno allo 0,70

Fonte dati: Protezione Civile

#5 ITALIA SECONDA IN EUROPA PER MORTI NELLE ULTIME 24 ORE

L’Italia mantiene ancora il primato di morti complessivo in Europa. 
Nelle ultime 24 l’Italia segue la Germania che ieri ha raggiunto i 749 morti. Seguono l’Italia per morti nell’ultimo giorno la UK 8+612*), la Russia (+596*), la Polonia (+431), la Francia (+289*), l’Austria (+218). In coda sempre la Svezia che nelle ultime 24 ore ha segnato 23 decessi. 
Con l’asterisco i dati aggiornati a ieri. 
 
Nuovi contagi in Europa per 100.000 abitanti/settimana:
Svezia: 369
Rep. Ceca: 288
Paesi Bassi: 273
Portogallo: 262
Austria: 236
Romania: 218
Polonia: 198
Italia: 197
Regno Unito: 174
Germania: 171
Belgio: 134
Francia: 118
Spagna: 109
 
Decessi per 100.000 abitanti/settimana:
Austria: 8,45
Italia: 8,02
Polonia: 7,7
Rep. Ceca: 6,9
Belgio: 5,7
Romania: 5,65
Portogallo: 5,5
Regno Unito: 4,45
Francia: 4,15
Germania: 3,45
Spagna: 3,15
Svezia: 2,5
Paesi Bassi: 2
(fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento 16/12/2020).

Continua la lettura con: Prima ondata a est, seconda ondata a ovest: Lombardia verso l’immunità di gregge?

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I 10 AGRITURISMI più BELLI vicino a Milano

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Credits: villanecchi.it

A pochi minuti da Milano si possono raggiungere numerosi agriturismi che saranno in grado di cullarvi tra relax e attività, senza dimenticare però il fattore culinario. Ma quali sono i 10 agriturismi più belli vicino a Milano? Ecco la lista in ordine sparso. 

I 10 AGRITURISMI più BELLI vicino a Milano

#1 Villa Biondelli Wine & Suites, il king della degustazione dei vini

Credits: booking.com

Villa Biondelli Wine & Suites, nel cuore della regione vinicola della Franciacorta e vicino al Lago d’Iseo è la scelta giusta per chi è in cerca di un agriturismo vicino a Milano. La villa, immersa in un parco di due ettari circondato dai vigneti che producono i vini Biondelli, offre ricchezze enogastronomiche della zona da non perdere.  A un paio di minuti a piedi si può visitare il Castello di Bornato che offre visite alle sue stanze e alle cantine, degustazioni e anche la possibilità di mangiare nel ristorante all’interno di quelle che erano le antiche scuderie del castello.

#2 Foresteria dei Piaceri Campestri, il classico che non passa mai di moda

Credits: tripadvisor.it

La Foresteria dei Piaceri Campestri è caratterizzato dalle sue stanze in stile classico. L’agriturismo, tra i migliori dove mangiare vicino a Milano, si trova ad appena cinque minuti di auto dalle sponde del Lago di Varese. Da non perdere sono anche il Sacro Monte di VaresePatrimonio dell’Umanità UNESCO, e il centro cittadino.

#3 Tenuta De L’Annunziata – Natural Relais, il centro benessere rivitalizzante

Credits: booking.com

La Tenuta De L’Annunziata, sulle colline a metà strada tra Como e Varese, è un agriturismo che offre piscina, centro benessere e un ristorante dove godersi le specialità della zona.  A circa mezzora di auto si possono raggiungere le città di Como e di Varese.

#4 B&B Villa dell’Usignolo, in mezzo al verde della natura

Credits: booking.com

Il B&B Villa dell’Usignolo è una residenza incantevole immersa nel verde, con camere luminosissime pensate per godersi tutto il silenzio del posto. Anche in questo caso la posizione è comodissima sia per i servizi della città, come l’aeroporto di Malpensa e Milano centro, ma anche per passeggiate e relax nella natura.

#5 Corte Reginella, le uscite in bicicletta e a cavallo

Credits: booking.com

Corte Reginella, a pochi chilometri a Nord di Mantova, è  un agriturismo con piscina immerso nei campi di mais della zona. La possibilità di fare uscite in bicicletta o a cavallo, lo rende un’ottima scelta anche per le famiglie con bambini. In circa 20 minuti si può raggiungere Mantova e il suo Palazzo Ducale mentre in poco più di mezzora si possono raggiungere la città degli innamorati, Verona, e Sirmione.

#6 Villa Necchi alla Portalupa, il pic-nic in famiglia

Credits: villanecchi.it

Tra MilanoVigevano e Pavia troviamo Villa Necchi alla Portalupa. L’antica residenza signorile immersa in una tenuta di dieci ettari nell’incredibile Parco del Ticino è la location perfetta per un pic-nic. Per chi è in cerca di comodità invece, è presente il ristorante che saprà cullare i vostri palati.

#7 B&B Al Dom, con vista Isole Borromee

Credits: aldom57.com

B&B Al Dom si affaccia sull’Orta San Giulio e si trova proprio di fronte all’Isola di San Giulio. Una delle attrazioni principali è il percorso dell’anello che circonda il lago, tra ville signorili e scorci magici. Altra attrazione sono senza alcun dubbio le Isole Borromee del Lago Maggiore, distanti pochi chilometri.

#8 Agriturismo Pratello, il biolago maestro del Relax

Credits: agriturismo.it

Pratello, sulla sponda occidentale del Lago di Garda, è una meta da non perdere per chi è alla ricerca di un agriturismo vicino a Milano dove mangiare bene e godere delle specialità della zona. Gli ingredienti utilizzati in cucina sono locali e provengono dall’azienda agricola Pratello. Per la perfetta combo cibo-relax questo agriturismo offre anche una piscina con idromassaggio e un biolago, ovvero una piscina naturale balneabile.

#9 Borgo il Mezzanino, la dimora in campagna

Credits: icastelli.net

Con una vista incredibile sul lago di Garda,  il Borgo il Mezzanino è un’antica dimora di campagna. L’agriturismo è circondato da un parco gigantesco, proprietà della stessa azienda agricola. Con pochi minuti di auto si possono raggiungere i borghi del Lago di Garda, il Vittoriale degli Italiani oppure partire per uno dei numerosi trekking offerti dalla zona.

#10 Wirnica, relax in piscina o trekking sul Resegone?

Credits: booking.com

L’agriturismo Wirnica mette a disposizione 4000 metri di parco, una piscina, una splendida vista lago e scelte di arredamento in perfetto stile locale e che non sbagliano un colpo. In pochi istanti possiamo raggiungere Lecco ma soprattutto la Rocca dell’Innominato. E per gli amanti dello sport è consigliabile fare trekking sul Resegone per godersi il panorama su lago e monti vicini.

Selezione tratta da TheLostAvocado

Continua la lettura con 5 FATTORIE TOP a due passi da Milano

MARCO ABATE

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Le 10 fermate della metropolitana più ambite dagli universitari di Milano

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Credits: notizie.tiscali.it - Distanziamento sociale in banchina

Migliaia di studenti ogni anno scelgono Milano per le sue rinomate Università. Studenti che vengono da fuori per studiare ma soprattutto per vivere a pieno tutte le opportunità che il capoluogo lombardo offre. Scelta fondamentale per coloro che arrivano da fuori è il trovare casa vicino all’Università che si frequenterà o per lo meno vicino alla metropolitana, mezzo utilizzato dalla maggior parte per raggiungere la sede dei corsi. Ma quali sono le fermate più ambite della metropolitana più ambite per gli studenti di Milano?

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Le 10 fermate della metropolitana più ambite dagli universitari di Milano

#1 Piola, Politecnico e Statale su tutti

 
Maps – Piola-Centrale linea 90-91

La fermata più vicina a Città Studi, dove si trovano sia il campus principale del Politecnico che molte facoltà scientifiche della Statale è una delle più ambite. Grazie anche al prezzo competitivo degli alloggi, circa 490 euro al mese per una stanza singola, è presa di mira dagli studenti di tutte le Università. Punto a suo favore anche la vicinanza alla stazione di Lambrate dal quale partono numerosi treni ogni ora.

#2 Loreto, a due passi da Corso Buenos Aires

Credits: notizie.tiscali.it – Distanziamento sociale in banchina

Poco distante da Città Studi, la fermata Loreto apre le porte ai numerosi negozi di Corso Buenos Aires oltre ad essere punto di intersezione tra due linee metropolitane (Rossa e Verde). Al prezzo di 480 euro al mese è possibile assicurarsi una stanza in affitto.

#3 Lima, dalla Stazione Centrale al Duomo è un attimo

Ottimo punto per raggiungere facilmente Città Studi, la Stazione Centrale ma soprattutto il centro cittadino. Lima è particolarmente apprezzata per essere il centro dell’area commerciale di Corso Buenos Aires. Il prezzo medio per accaparrarsi una stanza si aggira sui 500 euro al mese.

#4 Crocetta, la regina della vita notturna

La più ambita dagli studenti del campus della Statale di Via Festa del Perdono è senza alcun dubbio Crocetta. A pochi passi da Piazza Duomo, dalle Colonne di San Lorenzo e dai Navigli, i giovani studenti scelgono quest’area anche per la vita notturna caratteristica. L’affitto si aggira sui 560 euro al mese ma divertimento e comodità sono assicurati.

#5 Porta Romana offre tutti i tipi di servizi

La fermata di Porta Romana dà la possibilità di raggiungere facilmente le Università della Statale e della Bocconi. Area centrale e molto servita, anche dalla linea ferroviaria, offre agli studenti fuorisede stanze al prezzo di circa 550 euro al mese. 

#6 S. Ambrogio, eleganza cittadina

La fermata preferita dagli studenti che vivono a poche centinaia di metri dall’Università Cattolica si trova in una delle aree più eleganti e centrali di Milano. L’affitto mensile ammonta a circa 570 euro a stanza.

#7 Porta Genova, Navigli

Porta Genova è vicina a IULM, Cattolica e Bocconi. Ad attrarre gli studenti, disposti a spendere 550 euro al mese per una stanza in zona, è soprattutto la vicinanza con i Navigli, regno degli aperitivi milanesi e della vita notturna.

#8 Romolo, immerso nel verde

Nelle vicinanze dell’Università IULM, la fermata di Romolo si affaccia su aree caratterizzate da spazi verdi e da palazzi di costruzione recente. L’affitto per una stanza è di circa 510 euro al mese. 

#9 Famagosta, la periferia e gli studenti di medicina

All’altro estremo del campus IULM si trova Famagosta, ideale per gli studenti di medicina che frequentano l’Ospedale San Paolo. Tra le zone servite dalla metropolitana, a causa del suo essere più periferica, offre affitti a prezzi più modesti, circa 470 euro al mese. 

#10 Dergano, poco distante dal campus di Bovisa

Nonostante sia distante dal centro della città, questa zona è resa molto appetibile dalla vicinanza con il campus di Bovisa del Politecnico di Milano, oltre che dai prezzi economici. Una stanza singola costa in media 450 euro.

Continua la lettura con Gli STEREOTIPI sulle UNIVERSITÁ MILANESI

MARCO ABATE

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Le 10 ARCHITETTURE di Milano più INSTAGRAMMABILI

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credit: instagram @scatto_milano

Cosa offre Milano agli instagram addicted? Ecco le 10 architetture milanesi più instagrammabili. Fonte: Architempore

Le 10 ARCHITETTURE di Milano più INSTAGRAMMABILI

Oggi il tuo profilo instagram è il tuo biglietto da visita al mondo. Qualcosa di “instagrammabile” è qualcosa che vale la pena di pubblicare e condividere su Instagram e oggi rispondiamo alla domanda “Cosa offre Milano di instagrammabile?”. Vediamo le 10 architetture milanesi che non possono non essere condivise.

#1 Il Duomo

credit: Instagram – @duomodimilano

Al primo posto non poteva che esserci lui: il Duomo di Milano. Si trova sui profili instagram di tutti, sia dei boomer che dei teenager, che siano milanesi oppure curiosi turisti. Arrivano da ogni parte del mondo per instagrammare il Duomo… e tu che fai? Non ti fermi a fotografarlo?

#2 Galleria Vittorio Emanuele

credit: Instagram – @galleriavittorioemanuele

Dopo aver scattato un fantastico shot del Duomo, troverai poco distante la Galleria Vittorio Emanuele. Non è nemmeno necessario che te la indichino perché con la sua imponenza non passa certo inosservata. Mi raccomando, prenditi qualche minuto per assaporare il suo fascino ottocentesco prima di pubblicare una foto su Instagram.

#3 Chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino

credit: Instagram – @luisabertoldo

In zona Conciliazione si trova una chiesa poco conosciuta ma che merita davvero l’attenzione di turisti e non. Si tratta della Chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino, progettata nel 1961 da Giò Ponti ed è veramente un gioiellino dell’architettura religiosa italiana grazie alle aperture a punta di diamante che decorano la facciata esterna.

1… 2… 3… Scatta!

#4 Giardino delle Culture

credit: Instagram

Un’altra tappa che non puoi non instagrammare a Milano è il Giardino delle Culture: una zona da pochi anni riqualificata come tante altre in città, ma questa è stata progettata attorno ai murales. Le opere sono state realizzate dall’artista italiano ma di fama mondiale Millo e la ciliegina sulla torta sono le panchine: arrivano direttamente dal padiglione Germania di Expo 2015.

#5 Piazza Gae Aulenti e dintorni

credit: Instagram – @scatto_milano

E’ la piazza più futuristica della città e fare una passeggiata per le vie che la circondano ti costringe a tenere il naso all’insù per osservare i suoi giganti: i grattacieli. Se i primi grattacieli a Milano risalgono al 1923, nella zona Gae Aulenti troverai invece le più spettacolari architetture moderne che potrai vedere a Milano. Vedere, e instagrammare, per credere.

#6 Bosco Verticale e biblioteca degli alberi

credit: Instagram @boscoverticalemilano

Il famosissimo grattacielo si trova di fronte alla piazza Gae Aulenti ma merita un proprio posto in classifica. Sì perché il nostro Bosco Verticale ha vinto nel 2015 il premio come edificio alto più bello del mondo, superando più ben 800 grattacieli di tutto il mondo. Sempre osservando la natura è stato ideata la Biblioteca degli alberi, parco che collega il Bosco Verticale a Gae Aulenti.

Non la scatti una foto al Bosco Verticale?

#7 Fondazione Feltrinelli/Casa Microsoft

credit: Instagram @umb.o

Per restare in tema di architettura moderna ti consiglio di non perderti la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli/Casa Microsoft. L’edificio è stato costruito dal duo Herzog & De Meuron e si ispira all’archetipo di casa, infatti il tetto a capanna si può osservare da vicino nella biblioteca, all’ultimo piano della Fondazione Feltrinelli.

E’ il post perfetto per il tuo profilo instagram: non scontato ma d’effetto.

#8 CityLife Milano

credit: Instagram – @citylifemilano

Una zona residenziale completamente messa a nuovo che oggi gira attorno a tre meravigliosi poli: le residenze Hadid, le residenze Libeskind e le tre torri, che si affacciano sull’omonima piazza Tre Torri. Destinata a fare concorrenza all’ipermodernità di Gae Aulenti, anche CityLife è sicuramente tra le architetture più instagrammabili di Milano.

#9 Università Bocconi

L’Università Bocconi dal 2008 ha un nuovo palazzo, costruito su progetto delle Grafton Architects. Se non ti è mai capitato di vederlo ti lascerà a bocca aperta e ti consiglio di condividere il tuo stupore con i tuoi followers.

#10 Fondazione Prada

credit: Instagram – @fridahinterderlinse

A Milano non puoi non entrare nella bellissima Fondazione Prada. E’ un progetto dello studio OMA di New York che ha permesso la riqualifica di più edifici. Tra nuove e preesistenti costruzioni, sicuramente quella più instagrammabile è la torre dorata che non passa di certo inosservata.

Terminato di leggere l’articolo ti resta solo un semplice step: andare a caccia di scatti instagrammabili in giro per la città.

Fonte: Architempore

Continua la lettura con: 5 progetti di GRATTACIELI VISIONARI per il futuro di Milano

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🛑 MILANO è la CITTÀ che è diventata PIÙ POVERA: in un anno PIL -10%. LOMBARDIA a PICCO

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Credits: Paolo Liaci

Non bastava il crollo nella classifica della qualità della vita: dal primo posto a fuori dalle prime dieci in un solo anno. Brutte notizie anche sul fronte dell’economia: Milano sta pagando il prezzo più alto anche in termini di ricchezza perduta. E per il resto della Lombardia è un vero disastro. “5000 aziende hanno chiuso, 110mila lavoratori hanno perso il posto“. Vediamo i dati. 

MILANO è la CITTÀ che è diventata PIÙ POVERA: in un anno PIL -10%. LOMBARDIA a PICCO

# Le medie province del Centro-Nord sono prime per ricchezza e consumi, con Bologna in testa

Sul fronte di ricchezza e consumi dono le medie province del Centro-Nord a guadagnare posizioni con Bologna in cima alla classifica, grazie soprattutto ai due secondi posti per il reddito disponibile pro capite 2019 e nell’indice dei nuovi mutui per l’acquisto di casa stipulati nel 1°semestre 2020. Ultime le province del Sud: Salerno, Catanzaro e ultima Crotone.

# Per calo del Pil procapite Milano è ultima in classifica con un -10%. Flessione minore al Sud

L’indicatore relativo al Pil pro capite, quest’anno è stato impostato in modo da sottolineare l’impatto differente che la crisi generata dal coronavirus ha avuto sui territori. La caduta delle grandi aree metropolitane e di alcune province di media grandezza, ma dove si concentrano attività industriali, manifatturiere o turistiche è il dato più eclatante: Milano precipita in fondo alla classifica con un calo del 10% della ricchezza prodotta, preceduta da Rimini, Pisa, Prato e Bergamo la precedono. La flessione minore, invece, si registra in alcune province del Sud: in testa c’è Vibo Valentia, seguita da Foggia. 

# Solo sui risparmi Milano si difende, anche se questo può celare la paura ad investire

Alla data del 31 agosto 2020 le città dove i risparmi sono più elevati sono: Bolzano,  Milano, Piacenza, Cuneo e Sondrio. Un indice di ricchezza, che tuttavia può nascondere un lato negativo: il timore di spendere e investire che può ostacolare la ripresa del sistema economico.

# Milano la più inaccessibile a livello immobiliare. Al centro sud i canoni più abbordabili

Credits: repubblica.it

I valori immobiliari tengono nelle grandi città turistiche con i canoni medi di locazione che rimangono altissimi, Milano la più inaccessibile seguita da Roma, Venezia, Firenze. Se ci si focalizza sulla qualità della vita ad Avellino, Ascoli, Vibo e Fermo ci sono i canoni più abbordabili, mentre a Nuoro, Belluno, Isernia e La Spezia gli spazi abitativi delle famiglie sono più grandi.

Leggi anche: Allarme Milano: +170% di CASE offerte in AFFITTO. Crollo dei canoni: quasi -20%

# Il Pil della Lombardia crolla a -12% e 5.000 aziende hanno cessato la propria attività. Il 40% di quelle operative chiuderà in perdita il 2020

Credits: Urbanfile

Riguardo il Pil procapite la regione fa ancora peggio del suo capoluogo come spiega Danilo Margaritella segretario generale della Uil Milano Lombardia snocciolando i dati della prima parte dell’anno: “La Lombardia chiude questo 2020 con un calo del Pil di 12 punti percentuali nei primi sei mesi, con 5000 aziende che chiudono e 110mila lavoratori che hanno perso il posto. Quattro aziende su dieci chiuderanno l’anno in perdita“. 

Fonti: Il Sole24ore e Il Giorno

Continua la lettura con: Qualità della vita: MILANO passa dalla PRIMA posizione a FUORI DALLA TOP 10 in appena un anno (Il Sole 24 ore)

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🛑 Europa: paese per paese, dove le RESTRIZIONI di NATALE sono PIÙ DURE?

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Credits: thisbelgium IG - Bruxelles

Le festività natalizie si stanno avvicinando e in tutto il continente i singoli Stati stanno adottando misure differenti per contenere gli effetti di questa seconda ondata. Il quadro della situazione.

Europa: paese per paese, dove le RESTRIZIONI di NATALE sono PIÙ DURE?

#10 Svezia: quasi solo raccomandazioni, poco divieti

La nazione svedese è quella che continua a garantire maggiori libertà ai propri cittadini, anche durante le festività natalizie. Non ci sono obblighi, ma solo raccomandazioni. Per il periodo di Natale e Capodanno le nuove raccomandazioni sono entrate in vigore il 14 dicembre. I punti chiave sono i seguenti:

  • Socializzare solo con persone che si incontra abitualmente, meglio se con massimo di 8 persone
  • Mantenere le distanze dalle persone che incontri e incontrati fuori, se possibile
  • Tenere una distanza dagli altri in luoghi pubblici, all’aperto e al chiuso
  • Evitare i luoghi affollati come negozi e trasporti pubblici, se possibile
  • Se si viaggia, assicurati di potersi isolare da solo e tornare a casa in sicurezza senza entrare in contatto con gli altri nel caso in cui si sviluppino sintomi

Le persone sono libere di viaggiare tra le regioni, ma sono esortate a farlo in modo responsabile, evitando di entrare in contatto con gli altri lungo il percorso. Gli unici divieti sono quello di eventi pubblici con più di otto persone e  di vendita di alcolici dopo le 22:00.

Si prosegue sconsigliando l’uso di mascherine anche in interno perché, a detta degli esperti svedesi, la mascherina protegge solo se utilizzata in un ambiente asettico, tipo sala operatoria, e cambiata di frequente. In caso contrario potrebbe essere non solo inutile ma addirittura nazione. 

Ultimi dati (aggiornati al 16 dicembre).
Decessi 16 dicembre: Svezia 26, Italia 680.
Decessi per 100.000 abitanti/settimana (calcolati sulle ultime due settimane): Svezia 2,5 morti (la seconda migliore in Europa), Italia 8,0 morti (la seconda peggiore in Europa).
Morti totali per milione di abitanti: Svezia 770, Italia 1.101

#9 Norvegia, per due giorni di festività il limite delle riunioni sale a 10 persone. Sono sconsigliati i viaggi non essenziali. I negozi rimangono aperti

Anche la Norvegia ha soprattutto raccomandazioni. Le regole più rigide sono quelle che limitano le riunioni nelle case private, ma queste saranno leggermente allentate per le festività, al momento a non più di cinque ospiti esterni, a dieci persone per due giorni a Natale. Alle famiglie sarà data libera scelta di quali giorni utilizzare questa concessione. Le attività rimangono aperte.

Le linee guida natalizie sono valide dal 23 dicembre al 1 gennaio. Le autorità sconsigliano viaggi non essenziali in Norvegia, ma tornare a casa per Natale può essere considerato necessario. Le persone che viaggiano da zone a bassa o alta infezione sono invitate a prestare attenzione per i primi 10 giorni dopo aver viaggiato nel paese. Nessun obbligo di mascherine. 

Ultimi dati (aggiornati al 16 dicembre).
Decessi 16 dicembre: Norvegia 7, Italia 680.
Morti totali per milione di abitanti: Norvegia 74, Italia 1.101

#8 Svizzera: raduni limitati a 10 persone, ma è permesso sciare

I negozi, ristoranti e caffè sono aperti, ma dal 13 dicembre al 22 gennaio potrà esserci un minor numero di persone ammesse nei negozi e piccoli raduni privati. Oggi solo i gruppi fino a cinque persone di due famiglie possono incontrarsi, mentre dal 24 al 26 dicembre e il 31 dicembre potranno riunirsi fino a 10 persone. Rispetto alle nazioni confinanti è consentito sciare. Obbligo di mascherine solo sui mezzi di trasporto, comprese funivie. 

Ultimi dati (aggiornati al 16 dicembre).
Decessi 16 dicembre: Svizzera 108, Italia 680.
Morti totali per milione di abitanti: Svizzera 735, Italia 1.101

#7 Austria: il lockdown è stato sostituito dal coprifuoco e da limiti ai raduni. Nei giorni di festa riunioni fino a 10 persone

Le autorità austriache hanno annunciato un allentamento delle misure da lunedì 7 dicembre. Il lockdown per tutto il giorno in Austria è stato annullato e le restrizioni sull’uscita di casa ora si applicheranno solo dalle 20:00 alle 6:00. Ora si può uscire sempre di casa durante il giorno, di notte invece solo per quattro motivi: lavoro, esercizio fisico, cura degli altri bisogni essenziali.

Durante la giornata si può incontrare un massimo di sei adulti e sei bambini da un massimo di due nuclei familiari, mentre dal 24 al 26 dicembre e il 31 dicembre fino a dieci persone di qualsiasi numero di famiglie. I negozi possono riaprire, anche se soggetti a forti restrizioni, con un solo cliente per dieci metri quadrati. I mercatini di Natale e la vendita di alcolici da asporto sono stati banditi.

Ultimi dati (aggiornati al 16 dicembre).
Decessi 16 dicembre: Austria 116, Italia 680.
Decessi per 100.000 abitanti/settimana (calcolati sulle ultime due settimane): Austria 8,45 morti (la peggiore in Europa), Italia 8,0 morti (la seconda peggiore in Europa).
Morti totali per milione di abitanti: Austria 528, Italia 1.101

#6 Spagna, allentamento delle restrizioni: raduni famigliari fino a 10 persone e coprifuoco all’1.30 per la vigilia di Natale e Capodanno

Il governo spagnolo vieta gli spostamenti tra regioni tra il 23 dicembre e il 6 gennaio per scoraggiare i viaggi tra le comunità autonome. Ma il periodo delle vacanze vedrà anche un allentamento delle regole. Per non tenere separate le famiglie verranno consentiti raduni fino a dieci persone dalle attuali sei e il coprifuoco sarà prolungato fino all’1.30 la vigilia di Natale e a Capodanno.

In base alle norme nazionali, il viaggio è giustificato anche allo scopo di incontrare familiari e persino amici intimi, sebbene alcune autorità regionali impongano restrizioni più severe per evitarlo. Negozi, bar e ristoranti sono comunque aperti. Negli altri giorni il coprifuoco scatta da mezzanotte. 

Ultimi dati (aggiornati al 16 dicembre).
Decessi 16 dicembre: Spagna 195, Italia 680.
Decessi per 100.000 abitanti/settimana (calcolati sulle ultime due settimane): Spagna 3,15 morti (la terza migliore in Europa), Italia 8,0 morti (la seconda peggiore in Europa).
Morti totali per milione di abitanti: Spagna 1.039, Italia 1.101

#5 Francia: ristorazione e cultura ferme fino a gennaio. La vigilia solo  coprifuoco e libertà di viaggiare da parenti e amici. Per le cene limite consigliato di 6 persone

Le persone potranno viaggiare liberamente in Francia, i residenti internazionali possono tornare nei loro paesi d’origine, incontrarsi con la famiglia e gli amici per festeggiare le vacanze sono consentite. Ciò non significa che non rimangano restrizioni, ci sarà infatti un coprifuoco delle 20:00 in vigore per tutto il periodo festivo tranne il 24 dicembre e bar, caffè, ristoranti, cinema, teatri e musei tutti chiusi almeno fino a gennaio.

Al pubblico viene anche consigliato di “isolarsi” per una settimana prima di Natale se si intende vedere i parenti anziani. Per quanto riguarda le tradizionali cene di famiglia di Natale e Capodanno, si consiglia alle persone di limitare a un massimo di 6 persone.

Ultimi dati (aggiornati al 16 dicembre).
Decessi 16 dicembre: Francia 289, Italia 680.
Decessi per 100.000 abitanti/settimana (calcolati sulle ultime due settimane): Francia 4,15 morti (la quinta migliore in Europa), Italia 8,0 morti (la seconda peggiore in Europa).
Morti totali per milione di abitanti: Francia 908, Italia 1.101

#4 Regno Unito: finito il lockdown nazionale, quasi tutto il paese è soggetto alle restrizioni più rigide, ma per Natale sono permesse riunioni fino a tre famiglie diverse

Il Regno Unito ha terminato il suo lockdown nazionale, ma vaste parti del paese, inclusa Londra, sono soggette a rigide restrizioni di “livello 3”, il che significa che bar e ristoranti sono chiusi. Per quanto riguarda il Natale, il governo consente fino a tre famiglie di riunirsi insieme.

Ultimi dati (aggiornati al 16 dicembre).
Decessi 16 dicembre: UK 612, Italia 680.
Decessi per 100.000 abitanti/settimana (calcolati sulle ultime due settimane): UK 4,45 morti, Italia 8,0 morti.
Morti totali per milione di abitanti: UK 963, Italia 1.101

#3 Germania: regole inasprite sulle riunioni di famiglia, negozi chiusi ma nessun divieto di viaggiare. Dal 24 al 26 dicembre limite di quattro famigliari come ospiti

Da mercoledì 16 dicembre fino almeno al 10 gennaio sono state introdotte misure più severe dopo la crescita del numero di decessi: le scuole devono passare all’insegnamento online o chiudere fino alla metà del prossimo mese. Anche i negozi e i parrucchieri non essenziali devono chiudere così come vietato il consumo di alcolici in pubblico.

Per festeggiare il Natale dal 24 al 26 dicembre una famiglia può incontrare quattro familiari stretti, esclusi i minori di 14 anni. A Capodanno sono vietati i raduni e le persone non possono acquistare fuochi d’artificio. Alle persone non è stato ordinato di rimanere a casa, ma solo raccomandato.

Ultimi dati (aggiornati al 16 dicembre).
Decessi 16 dicembre: Germania 910, Italia 680.
Decessi per 100.000 abitanti/settimana (calcolati sulle ultime due settimane): Germania 3,45 morti, Italia 8,0 morti.
Morti totali per milione di abitanti: Germania 291, Italia 1.101

#2 Paesi Bassi: scuole e negozi chiusi fino al 19 gennaio. Dal 24 al 26 dicembre consentiti massimo 3 ospiti a casa

I Paesi Bassi hanno appena imposto un blocco rigoroso di cinque settimane con scuole e negozi non essenziali che chiudono fino al 19 gennaio. Il governo olandese ha fissato un numero massimo di ospiti nella casa a due al giorno, ma verrà fatta una piccola eccezione per Natale, consentendo tre ospiti in totale il 24, 25 e 26 dicembre.

Ultimi dati (aggiornati al 16 dicembre).
Decessi 16 dicembre: Olanda 78, Italia 680.
Decessi per 100.000 abitanti/settimana (calcolati sulle ultime due settimane): Olanda 2 morti, Italia 8,0 morti.
Morti totali per milione di abitanti: Olanda 597 Italia 1.101

#1 Belgio: riunioni consentite solo all’aperto

Il Belgio consente solo le riunioni di Natale all’aperto, il che significa che chiunque non abbia un giardino non può invitare nessuno. E per chi ha un giardino, gli ospiti non sono ammessi in casa e solo uno di loro può usare il bagno. Se un altro ospite ha bisogno di riposarsi, deve tornare a casa.

Ultimi dati (aggiornati al 16 dicembre).
Decessi 16 dicembre: Belgio 100, Italia 680.
Decessi per 100.000 abitanti/settimana (calcolati sulle ultime due settimane): Belgio 5,7 morti, Italia 8,0 morti.
Morti totali per milione di abitanti: Belgio 1.574, Italia 1.101

Italia: ancora in attesa delle misure definitive per le festività. Se dovesse essere applicato il lockdown da zona rossa, sarebbe il Paese con le restrizioni più rigide.

Il governo italiano raccomanda un massimo di sei adulti attorno al tavolo, i viaggi non essenziali tra le regioni sono vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio e il 25, 26 e 31 dicembre non ci si potrà spostare nemmeno fuori dal proprio comune.

I ristoranti possono aprire a Natale, fino alle 18:00, nelle regioni gialle e il coprifuoco sarà alle ore 22. A seguito delle immagini degli assembramenti per lo shopping natalizio sembra che le restrizioni subiranno un ulteriore aggravamento: probabile un nuovo lockdown totale (zona rossa) dal 24 dicembre all’epifania. Unico paese con obbligo di mascherine all’aperto. Se dovesse essere confermato il lockdown da zona rossa, l’Italia risulterebbe il paese con le peggiori restrizioni. 

Fonti: The Local.se, worldometers.info, ECDC (dati ufficiali Unione Europea)

Continua la lettura: Uno studio internazionale: in ITALIA le misure anti Covid più restrittive del mondo. NORVEGIA e FINLANDIA provano che l’approccio svedese FUNZIONA

MILANO CITTA’ STATO

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L’uomo che sussurrava agli ALBERI: il papà del PARCO NORD di Milano

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@varesenews

Ercole Ferrario, conosciuto come l’uomo che piantava gli alberi, fu un personaggio veramente importante per Milano. Uomo concreto e attento, impegnato per l’ambiente ma non solo. Andiamo a scoprire insieme la sua storia.

L’uomo che sussurrava agli ALBERI: il papà del PARCO NORD di Milano

# Partigiano, medico e poi politico

Ercole Ferrario nacque a Milano nel 1920. Mentre studiava all’università nel 1943 prese l’importante decisione di diventare un partigiano, nella zona della Valgrande. Era un uomo dal grande spirito di responsabilità: si sposò l’8 settembre del 1943 e il giorno dopo partì per la montagna.

Divenne medico e successivamente anche primario ospedaliero di medicina generale.
Probabilmente però fu proprio il periodo da partigiano in mezzo alle montagne che lo portò ad una riflessione sulla natura, la salute e sviluppo. Questo lo portò a diventare consigliere comunale nel 1970 e poi assessore all’ecologia dal 1975 al 1981.

# Il padre del Parco Nord di Milano

Il progetto del Parco Nord era nato negli anni ’70 ma nessuno aveva avuto il coraggio di iniziarne davvero i lavori. Fu Ferrario a prendersi questo incarico negli anni ’80. Iniziò piantando alberi nei campi della zona Nord che prima venivano coltivati. L’idea era di rendere quel luogo come un posto da vivere, in cui i cittadini sarebbero passati, scostandosi dalle infrastrutture urbane.

Ferrario era molto attento al progetto, si preoccupava della salute degli alberi e si dava da fare affinché venissero bagnati regolarmente: quelle piante erano importanti come i suoi pazienti.

# L’impegno per la salute dei milanesi andò ben oltre la creazione del Parco Nord

Ercole Ferrario non si limitò a creare una zona verde per la sua città ma fu attivo anche nella battaglia contro i livelli di atrazina nell’acqua, quando erano stati triplicati i valori di riferimento per far risultare pulita l’acqua. Fu proprio lui ad avviare il primo monitoraggio delle acque a Milano per evitare eventi del genere.

Infine questo grande uomo viene ricordato per il suo modo di fare ambientalismo e politica. Ferrario si basava sulla concretezza e sull’azione, ed era pronto ad affrontare lo scontro fra le parti per raggiungere il giusto compromesso e gli obiettivi che si dava.

Fonte: varesenews

Continua la lettura con: In futuro Milano sarà una BIOREGIONE: i 5 fattori chiave di trasformazione

ANDRA STEFANIA GATU

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Il nuovo TUNNEL che collega Milano al Nord Europa: nasce la “CITTÀ TICINO”

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Francobollo Ceneri 2020

Dicembre 2020: si è realizzato un vecchio sogno. La galleria di pianura tra Lugano e Bellinzona sotto il monte Ceneri. Questo ultimo tassello della mobilità ferroviaria svizzera ha rivoluzionato tutta la mobilità europea, che passa anche da Milano.

Il nuovo TUNNEL che collega Milano al Nord Europa: nasce la “CITTÀ TICINO”

# Il francobollo svizzero celebra il treno veloce da Rotterdam a Milano grazie alla galleria del monte Ceneri

Francobollo Ceneri 2020

Il francobollo della Posta Svizzera ben rappresenta il significato di un trasporto veloce per le merci dal porto di Rotterdam e i viaggiatori in arrivo a Milano dal Nord Europa, il tutto grazie alle gallerie di pianura realizzate in Svizzera per un attraversamento veloce delle Alpi.

# La “Città Ticino” con i vagoni Tilo è dotata ora di una vera metropolitana

Credits: varesenews.it

In Ticino prende così forma la Città Ticino, grazie ai vagoni Tilo che collegano Lugano a Bellinzona in 15 minuti e Lugano a Locarno in 30 minuti. La Città Ticino è ora dotata di una vera e propria metropolitana.

# Milano al centro di una nuova mobilità europea: inaugurato il nuovo treno TEE da Zurigo a Genova 

Milano, inoltre, si trova al centro di una nuova mobilità europea. In questo mese si è inaugurato un nuovo servizio di TEE che giornalmente uniscono nelle due direzioni Zurigo a Genova con sosta a Bellinzona, Lugano e Milano che porta il mare più vicino. 

Continua la lettura: Nuove tratte in arrivo: viaggeremo in EUROPA su TRENI superveloci. Anche di NOTTE

GIUSEPPE MARZAGALLI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

L’ARENA dei milanesi: Napoleone la volle come teatro di feste, corse dei carri e battaglie navali

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1807. Milano è capitale del Regno d’Italia, sotto la dominazione francese. Napoleone si era innamorato di Milano e fra le molte opere realizzate in città aggiunse anche l’Arena.

Il progetto era di Canonica che per volontà di Napoleone doveva avere la forma dell’anfiteatro per richiamarsi all’Impero Romano. Canonica si ispirò al circo di Massenzio di Roma e poteva contenere fino a 30.000 spettatori, ossia un quarto della popolazione di Milano dell’epoca.

Credits: milanoalquadrato.it – Una stampa immortala l’aspetto di come si presentava l’Arena all’atto dell’inaugurazione

L’opera fu completata in soli due anni e venne inaugurata il 17 dicembre del 1807 con una battaglia navale, alla presenza di Napoleone in visita a Milano per festeggiare la nascita del figlio. Infatti l’arena poteva essere riempita d’acqua, grazie al torrente Nirone che scorreva nei pressi, per mettere in scena spettacoli con le barche, le cosiddette naumachie. Le cronache narrano che il giorno dell’inaugurazione ci furono almeno 18 mila persone assiepate sulle tribune. Oltre alle battaglie navali l’arena ospitò manifestazioni teatrali, corse di cavalli e di bighe e giochi pirotecnici.

Anche dopo la caduta di Napoleone proseguirono questi tipi di spettacoli a cui si aggiunsero eventi a sorpresa, come il circo western di Buffalo Bill, nel 1894 e nel 1906.

L’edificio venne acquisito nel 1870 dal comune di Milano e fu denominato Arena Civica.

Nei primi anni del novecento l’Arena divenne lo stadio di calcio di Milano. Il 15 maggio 1910 la nazionale italiana sconfisse quella francese per 6 a 2. Dal 1930 al 1958 ospitò le partite dell’Inter: l’ultima fu la gara d’andata della finale della Coppa delle Fiere in cui l’Inter sconfisse i francesi del Lione per 7 a 0.

Nel 2002 l’Arena fu intitolata al giornalista Gianni Brera, con questa motivazione dell’allora sindaco Albertini: «È giusto che sia l’Arena, un pezzo di storia di Milano, più che uno stadio moderno, ad essere intitolata dalla città al suo Giovanni Brera fu Carlo», per la capacità di Brera di «andare oltre le tradizioni locali, comprendendo la lettura attenta della nostra società e spingendosi anche al di là dei nostri confini. Arena Civica era una definizione troppo formale, finalmente questo luogo ha un nome che sa di grande umanità e dedizione allo sport».

MILANO CITTA’ STATO

🛑 16 dicembre. Tasso di positività verso i minimi da ottobre: sotto il 9% in Italia e sotto l’8% in Lombardia

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Giornata di dati incoraggianti. Calano i morti e i ricoveri. Soprattutto cala il tasso di positività in Italia e in Lombardia. In Europa nelle ultime 24 ore la Germania supera l’Italia nel numero di morti. 

🛑 16 dicembre. Tasso di positività verso i minimi da ottobre: sotto il 9% in Italia e sotto l’8% in Lombardia

#1 CALANO I MORTI: in Lombardia il 15% del totale Italia 

I morti in Lombardia scendono dai 114 di ieri ai 106 di oggi (il 15% del totale nazionale, dal 13% di ieri). Il picco massimo nella prima ondata il 21 marzo era stato di 546 morti. 
Scendono i decessi anche in Italia: dagli 846 di ieri, nelle ultime 24 ore sono stati 680. 

#2 RISALGONO I CONTAGI (però aumentano anche i tamponi): Cresce Monza e Brianza

Risale ancora il numero di nuovi contagi in Lombardia: ieri erano stati +2.405, oggi sono +2.994. A Milano città metropolitana +737. Anche Monza e Brianza supera i +500. 
Risalgono i contagi anche in Italia: dai 14.844 di ieri, oggi sono stati segnalati +17.572 nuovi casi.  
Aumentano però ancora di molto anche i tamponi: in Italia si è passati dai 162.880 di ieri ai 199.489 di oggi. Aumentano i tamponi anche in Lombardia: dai 27.676 di ieri ai 37.605 di oggi.

#3 CONTINUANO A CALARE I RICOVERI: diminuiscono di oltre ventimila gli attualmente positivi

Per il ventiduesimo giorno negli ultimi ventiquattro, scendono anche oggi i ricoveri: in terapia intensiva si scende di -27 dai -29 di ieri, per un totale di 629 ancora ricoverati. 

Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione scende attorno al 40%. Scendono di 50 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri -57). 

Stesso andamento in Italia sul fronte dei ricoveri: scendono i ricoveri in terapia intensiva di -77 (ieri -92) e i ricoverati meno gravi: -445 (ieri -423).  

I guariti sono: +4.222 in Lombardia (ieri +4.771) e +34.495 in Italia (ieri +21.799). Gli attuali positivi in Italia scendono di oltre 20.000: sono ora 645.706 (in ribasso dai 667.603 di ieri)

#4 TASSO DI POSITIVITA’ CALA ALL’8,8% IN ITALIA: Lombardia scende sotto l’8%

Il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia scende ancora, rimanendo sotto il 10%: passa dall’8,6% al’7,9%, rimanendo sempre al di sotto della media nazionale. 
In Italia scende: dal 9,1% di ieri all’8,8%.

Perché l’epidemia sia sotto controllo bisogna scendere a un tasso di positività inferiore al 10% e avere un Rt nazionale sotto all’1%.

L’Rt nazionale risulta allo 0,82. Milano è attorno allo 0,70

Fonte dati: Protezione Civile

#5 ITALIA SECONDA IN EUROPA PER MORTI NELLE ULTIME 24 ORE

L’Italia mantiene ancora il primato di morti anche nelle ultime 24 ore. 
In Europa la Germania ha superato l’Italia segnando 772 morti* (dati di ieri). Seguono l’Italia per morti nell’ultimo giorno la Polonia (+605), Russia (+596), Francia (+428*). In coda la Svezia che ieri ha segnato 20 decessi*. 
Con l’asterisco i dati aggiornati a ieri. 
 
Nuovi contagi in Europa per 100.000 abitanti/settimana
Svezia: 369
Rep. Ceca: 284
Portogallo: 263
Paesi Bassi: 261
Austria: 241
Romania: 221
Polonia: 202
Italia: 192
Regno Unito: 169
Germania: 167
Francia: 117
Belgio: 117
Spagna: 109
 
Decessi per 100.000 abitanti/settimana
Austria: 8,65
Polonia: 7,8
Italia: 7,42
Rep. Ceca: 6,95
Romania: 5,7
Belgio: 5,55
Portogallo: 5,35
Regno Unito: 4,5
Francia: 4,2
Germania: 3,4
Spagna: 3,15
Svezia: 2,5
Paesi Bassi: 2
(fonte ECDC, dati ufficiali Unione Europea, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento 13/12/2020)

Continua la lettura con: Prima ondata a est, seconda ondata a ovest: Lombardia verso l’immunità di gregge?

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La M4 sarà la METRO più BELLA? Il nuovo BANDO e le STAZIONI ARTISTICHE che ci piacerebbe vedere a MILANO

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In Europa sempre più metropolitane vengono concepite come luoghi di bellezza e di arte, ammirate dagli utilizzatori del trasporto pubblico e dai turisti. Milano invece non è quasi mai riuscita a trasferire la sua nomea di “città del design” nelle metropolitane. E’ uscito un bando per la M4 che sembra andare in quella direzione: sarà la volta buona?

La M4 sarà la METRO più BELLA? Il nuovo BANDO e le STAZIONI ARTISTICHE che ci piacerebbe vedere a MILANO

# Arte4, il bando di M4 S.p.a. per realizzare delle stazioni artistiche nella nuova linea metropolitana

Rendering accesso ai tornelli

In un post su Facebook l’assessore alla mobilità Marco Granelli ha annunciato che M4 S.p.a., concessionaria del Comune di Milano per la progettazione, realizzazione e gestione della Linea 4 della metropolitana, ha lanciato un bando per realizzare delle stazioni artistiche sulla nuova linea metropolitana.

Nello specifico si legge: “un bando a tempo indeterminato per interventi di natura creativa e artistica, sia permanenti sia temporanei, da realizzarsi nelle Stazioni della Blu. L’obiettivo è trasformare le aree della M4 in spazi urbani d’interesse e voler migliorare il territorio cittadino, considerando tale anche quello sotterraneo. Arte4 potrà restituire ai milanesi e a tutti i viaggiatori uno spazio non solo funzionale ma anche confortevole ed attrattivo.” Sarà la volta buona per Milano di avere delle stazioni all’altezza della sua nomea di “città del design”? Vediamo alcuni esempi nelle metropolitane europee che potrebbero ispirarci. 

Leggi anche: La nuova STAZIONE di LINATE: M4 vicina al DECOLLO (fotogallery)

# Gli esempi in Italia e in Europa di stazioni pensate come luoghi dell’arte

In tutta Europa sono molti gli esempi di stazioni della metropolitana realizzate come delle vere opere d’arte. A Napoli la nuova linea è stata rinomata la “metro dell’arte” grazie al lavoro di alcuni dei più famosi architetti del mondo che hanno progettato le 15 stazioni della linea L1. Tra le più iconiche ci sono: “Toledo” con il cielo stellato, “Museo” con una riproduzione dell’Ercole Farnese, “Vanvitelli” con la spirale blu “Successione di Fibonacci” in neon e infine la stazione “Università” eclettica e piena di colori  concepita per simboleggiare l’era digitale e l’informazione.

 

A Stoccolma tutte e 3 le linee metropolitane che servono la città sono state concepite come luoghi da ammirare, alcune sembrano delle vere e proprie caverne. C’è la stazione arcobaleno “Stadion” sulla linea verde che ricorda le Olimpiadi, la Kungstradgarden sotto quello che era il giardino reale e di un verde intenso oppure la Solna Centrum della linea blu di un colore rosso fuoco da sembrare di scendere all’inferno.

Le stazioni di Mosca invece sono l’emblema del lusso e dello sfarzo: enormi lampadari, pavimentazioni e colonne in marmo, volte decorate con mosaici e da caratteristiche architettoniche tipiche dello stile barocco, affreschi. 

# Il tipo di stazioni che vorremmo avere a Milano

A Milano purtroppo sono poche le stazioni degne di nota, salvo la storica stazione “Amendola” sulla linea M1 premiata per la sua architettura e le nuove “Tre Torri” e “Porta Garibaldi” sulla linea M5 che hanno un impatto estetico decisamente superiore, pertanto l’iniziativa proposta per la nuova linea M4 dovrà un’occasione da cogliere al meglio

La nostra città ha tante icone da poter rappresentare nelle 21 fermate della linea blu, partendo dai monumenti più classici come il Duomo, il Castello Sforzesco, la Galleria Vittorio Emanuele II o l’Arco della Pace, oppure le opere d’arte più famose quali “L’ultima Cena”, i vari dipinti del “Tiepolo” celati in diversi palazzi della città, il “Bacio di Hayez” della Pinacoteca di Brera, per non parlare dei personaggi storici come Leonardo da Vinci, Cesare Beccaria, Alessandro Manzoni, Carlo Cattaneo.

Ancora i simboli di Milano quali la “Scrofa Semilanuta”, gli stemmi della casate dei Visconti e degli Sforza, la Madonnina, o anche gli oggetti del design e della moda che hanno reso famosa la città in tutto il mondo, per finire con opere d’arte realizzate appositamente per dare un’immagine di città che guarda sempre al futuro. Speriamo che gli architetti e progettisti chiamati all’opera siano all’altezza delle aspettative dei milanesi e dei turisti che considerano Milano la città della bellezza e del design.

Continua la lettura con: Le 10 PIÙ BELLE METROPOLITANE d’Europa a confronto con quella di Milano

FABIO MARCOMIN

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Da “in motu vita” al progetto “Dopodomani”: le TRASFORMAZIONI fatte o desiderate della STAZIONE CENTRALE

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Credits: 1.bp.blogspot.com

La Stazione Centrale ha avuto molte possibilità di cambiamento che hanno spesso però portato a numerosi dibattiti. Dalla piattaforma con funzione di eliporto all’attuale Centro Commerciale incorporato. Come sarebbe potuto essere la Stazione Centrale?

Da “in motu vita” al progetto “Dopodomani”: le TRASFORMAZIONI fatte o desiderate della STAZIONE CENTRALE

# La volontà di una nuova Stazione Centrale per sostituire quella preesistente

Credits: blog.urbanfile.org/

La Stazione Centrale di Milano ha dietro di sé una storia al quanto travagliata. In data 1 Luglio 1905,venne costituita l’Amministrazione Autonoma delle Ferrovie dello Stato: diede predisposizione per un piano di riordino del nodo ferroviario di Milano che avrebbe portato alla costruzione di una nuova Stazione Centrale, in sostituzione di quella preesistente divenuta ormai insufficiente rispetto al traffico ferroviario che cresceva sempre di più.

# La prima pietra che portò al progetto “in motu vita” di Stacchini

Credits: 1.bp.blogspot.com

Il 28 Aprile 1906, durante l’Esposizione Universale incentrata sui traporti, fu posata la prima pietra che avrebbe dato il via alla costruzione della nuova Stazione Centrale. Qualche mese più tardi fu bandito un primo concorso per la facciata della nuova stazione ma nonostante la partecipazione di 17 partecipanti, nessuno si aggiudicò il primo e il secondo premio. Nel 1911 fu bandito un secondo concorso con 43 partecipanti dove spiccò il progetto “in motu vita” dell’Architetto Ulisse Stacchini successivamente modificato prima dell’approvazione definitiva che arrivò solo nel 1924.

# Il nuovo progetto: riscaldamenti e riparazione dei danni della seconda guerra mondiale

Credits: 1.bp.blogspot.com

Il nuovo progetto introduceva una copertura a grandi arcate in sostituzione delle pensiline. L’inaugurazione avvenne in data 1 Luglio 1931 alla presenza del Ministro delle Comunicazioni, competente anche in materia di trasporti. Con delle piccole modifiche soprattutto incentrate sull’attivazione dell’impianto di riscaldamento dei deviatoi e sulla riparazione dei danni della seconda guerra mondiale, rimase invariata fino agli anni 50.

# I nuovi progetti: dalle piccole modifiche ai cambi radicali

Credits: 1.bp.blogspot.com

Nel 1952 le Ferrovie bandiscono insieme al Comune di Milano un concorso di idee per gli accessi alla Centrale ma si riscontrò che tra i progetti presentati si passava da piccole modifiche a cambiamenti radicali come l’inserimento di due rampe per raggiungere il piano dei binari posto a quota 7,39 metri del progetto degli architetti Morini e Vincenti. Due progetti furono presentati dall’architetto Viganò il quale uno prevedeva due piazze laterali sopraelevate al piano del ferro, l’altro invece prevedeva l’integrale azzeramento dell’edificio in pietra. 

# Il progetto “Dopodomani”: avrebbe creato disguidi o sarebbe stato incredibile?

Credits: 1.bp.blogspot.com

Il concorso venne vinto dal progetto “dopodomani” presentato dagli Architetti Giulio Minoletti ed Eugenio Gentili. Prevedeva la demolizione della galleria delle carrozze con l’avancorpo centrale, riproponendola più ampia ed a percorso unico alla quota dei binari. Inoltre l’obiettivo era quello di portare tramite due rampe simmetriche i mezzi di trasporto su gomma alla quota dei binari ed al coperto. Inoltre si voleva collocare una stazione per autolinee extra-urbane, insieme a due autorimesse, a livello della piazza, utilizzando lo spazio coperto compreso tra le rampe.

Il progetto scatenò un forte dibattito tra i sostenitori dell’architettura moderna e coloro che invece temevano che l’accentramento di troppe funzioni in un unico luogo avrebbe creato disguidi a livelli organizzativi. Si concluse con la decisione di non agire tranne se non nell’istallazione delle scale mobili al centro del salone della biglietteria.

# Il progetto incentrato sulla riduzione dell’altezza e sulla piattaforma con funzione di eliporto

Credits: 1.bp.blogspot.com

Con la necessità di dotare Milano di un Air Terminal, le Ferrovie decisero di chiedere agli architetti Minoletti e Gentili di rielaborare il vecchio progetto che verrà successivamente approvato nel 1960. Con la riduzione dell’altezza a 82,90 metri, viene inoltre prevista una piattaforma sui binari come funzione di eliporto.

# La Stazione Centrale diventa anche un Centro Commerciale

Credits: blog.italotreno.it

Si era ipotizzata la costruzione di un edificio per gli uffici milanesi della FS ma il progetto non vide mai luce. La Stazione Centrale non sarà più modificata fino agli interventi promossi da “Grandi Stazioni” con l’obiettivo di valorizzare gli spazi, trasformando la Stazione Centrale in un Centro Commerciale in grado di offrire più servizi ai viaggiatori.

Fonte: Adalingo

Continua la lettura con La RIQUALIFICAZIONE della Stazione Centrale: via Sammartini e i negozi del tunnel

MARCO ABATE

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Chi è il PERSONAGGIO dell’anno a Milano? Le 10 nominations 2020 (VOTA)

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Per i Milano Città Stato Awards vota tra le 10 nominations che sono state segnalate sulla fan page di Milano Città Stato e che sono state più apprezzate (per numero di like) dai fans della pagina. Puoi votare la tua preferita. La più votata sarà regina di Milano Città Stato e riceverà il Milano Città Stato Award 2020. In collaborazione con Vivaio.

Nota: qui trovi le 10 nominations dell’anno 2019

Chi è il PERSONAGGIO dell’anno a Milano? Le 10 nominations 2020 (VOTA)

#1 Giorgio Armani

Credits: d.repubblica.it

#2 Don Virginio Colmegna

Credits: avvenire.it

#3 Zlatan Ibrahimovic

Credits: fantacalcio.it

#4 Federico Lucia (Fedez)

Credits: tpi.it

#5 Chiara Ferragni

Credits: tustyle.it

#6 Milena Gabanelli

Credits: radioradio.it

#7 Massimo Galli

Credits: open.online

#8 Marracash

Credits: chiamarsimc.com

#9 Andree Ruth Shammah

Credits: teatrofrancoparentiblog.com

#10 Alberto Zangrillo

Credits: ilfattoquotidiano.it

Chi è il PERSONAGGIO dell'anno a Milano?

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Nominations Personaggio dell’anno 2019: Roberto Bagnato, Enrico Bartolini, Daniela Cattaneo, Francesca Colombo, Alessandro Merli – Takagi, Vincenzo Novari, Giulia Restifo, Remo Ruffini, Liliana Segre, Carlo Vanoni

Leggi e vota gli altri Milano Città Stato Awards 2020 qui: https://www.milanocittastato.it/awards/

MILANO CITTA’ STATO

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L’Hotel più ECONOMICO d’Italia: 6 Euro a NOTTE (colazione inclusa)

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Credits: tripadvisor.it/

L’hotel più economico d’Italia offre stanze a 6 euro a notte, colazione inclusa. La brillante idea del titolare Giovanni ha un obiettivo chiaro, fare profitti nel lungo periodo. Ecco come è fatto e dove si trova.

L’Hotel più ECONOMICO d’Italia: 6 Euro a NOTTE

# Hotel Sidney: 6 euro per una stanza e colazione inclusa

Credits: Villagehotelromagna.com

L’Hotel più economico d’Italia si trova a Igea Marina, in provincia di Rimini. L’Hotel Sidney offre la possibilità di prenotare una stanza singola al costo di 6 euro, colazione inclusa. 

# Il bagno diviso a metà non tralascia nessun servizio

Credits: tripadvisor.it/

Molto particolare è la divisione del bagno. La zona “doccia”, posta difronte alla porta d’entrata, è divisa dall’area dei “sanitari” che possiamo trovare invece alla sinistra. L’hotel mette a disposizione un televisore per intrattenere i propri clienti durante il soggiorno.

# Il potere del passaparola

Conscio del fatto che non è possibile offrire il servizio di tutte le stanze a disposizione al prezzo di 6 euro, il titolare dell’Hotel, Giovanni, afferma che le offerte per quelle camere sono una strategia di marketing che non porta reddito nell’immediato all’attività, bensì serve per pubblicizzare l’hotel via passaparola.

#UPDATE DEL 17 DICEMBRE 2021

L’Hotel Sidney continua a mantenere la strategia d’attacco a livello di prezzi cambiando leggermente l’offerta. La quotazione migliore proposta attualmente dalla struttura, per un numero di camere limitato, sale da 6 a 10 euro per persona a notte, ma con contestuale upgrade del servizio: da pernottamento e colazione a pensione completa.

MARCO ABATE

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La POMPEI del novecento: il Comune con UN SOLO ABITANTE

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credit: borgando.it

Vorreste fare un viaggio nel tempo? Scopriamo insieme la Pompei del Novecento, il borgo fantasma con un solo abitante.

La POMPEI del novecento: il Comune con UN SOLO ABITANTE

Come Pompei diventò una città fantasma dopo l’eruzione del Vesuvio, così il Comune di Roscigno Vecchia è rimasto con un solo abitante dopo una serie di frane e alluvioni. Ma vediamo la sua storia.

# Roscigno Vecchia: non un semplice borgo ma una macchina del tempo

credit: meteoweb.eu

L’antico borgo si trova in provincia di Salerno e ogni anno circa 20.000 turisti visitano i suoi stretti vicoli e le sue case in pietra, che ormai sono diventate un tutt’uno con la vegetazione circostante. Cosa può spingere un turista a visitare un piccolo comune come Roscigno Vecchia? Visitare Roscigno Vecchia è come entrare in una macchina del tempo che ti prende e ti catapulta incredibilmente indietro nel tempo. Camminando per il borgo sembra che il tempo si sia fermato ai primi anni del Novecento, proprio quando iniziò lo spopolamento.

# Come a Pompei, la natura ha messo fine alla vita del borgo

credit: style.corriere.it

Roscigno Vecchia è soprannominata “la Pompei del Novecento” proprio per la sua atmosfera statica, in cui tutto è visibile ma nulla sembra animato. Immaginate di programmare il vostro viaggio nel tempo fino al 1907. Dopo una serie di continue frane e alluvioni, molti abitanti decisero di allontanarsi e di spostarsi più a monte, a Roscigno Nuova. Non tutti però abbandonarono subito il borgo, fino agli anni Sessanta tentarono di continuare a dare una chance a quel piccolo comune ma la natura era ormai avversa e furono costretti tutti a trasferirsi altrove. Tutti, tranne uno.

# Tutti hanno abbandonato Roscigno, tranne uno: il cicerone Giuseppe

credit: settv.it

Tra i vicoletti del borgo si vedono solo turisti, o quasi. A Roscigno Vecchia un abitante è rimasto ed è il custode, Giuseppe Spagnuolo. La sua storia è particolare perché Giuseppe non abitava più a Roscigno da tempo e quando nel 2000 morì l’ultimo vero abitante, sua zia Dorina, decise di tornare nel borgo natio per vivere in piena tranquillità. Oggi per tutti coloro che hanno la fortuna di incontrarlo si trasforma in un perfetto cicerone e accompagna i turisti nel loro viaggio temporale attraverso la Chiesa di San Nicola di Bari, le botteghe, le stalle e la fontana che tutt’oggi continua a fornire acqua fresca al suo unico abitante.

# Un vero paradiso per turisti con un museo e resti archeologici

La storia del piccolo borgo rimasto fermo ai primi del Novecento ha incuriosito persino National Geographic, che vi ha spedito una troupe per documentare la vita solitaria del custode. Questo è stato sicuramente un grande onore per lui e la National Geographic non è stata l’unica a voler illustrare la vita di Roscigno Vecchia, infatti l’ex-municipio e l’ex-canonica ospitano il Museo della civiltà contadina. Il museo è costituito da sei sale che mostrano gli aspetti rurali del borgo: dalla produzione dell’olio e del formaggio fino al ciclo del grano, della vite e del vino. Per gli amanti dell’archeologia, nell’Antiquarium di Roscigno Nuova sono conservati reperti trovati nella necropoli del Monte Pruno databili tra il VII e il III secolo a.C.

Insomma, se sognate di fare un vero e proprio viaggio nel tempo non potete non visitare Roscigno Vecchia, sperando di essere fortunati e incontrare per le vie il cicerone Giuseppe.

Continua la lettura con: Questo è il BORGO più ANTICO d’ITALIA

Fonte: Fanpage 

ROSITA GIULIANO

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CROCETTA: ecco perché la fermata della metro gialla si chiama così

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Credits: foursquare - Crocetta

Visto il successo della storia di Lodi T.I.B.B.: la storia della sigla incomprensibile che dà il nome alla fermatatorniamo sui nomi delle fermate della metropolitana di Milano e veniamo a Crocetta, perché si chiama così? 

In rete e sulla letteratura di mia conoscenza, le fonti trovate non mi erano granché utili.
Dal web apprendo infatti che la posa dei binari cominciò l’8 settembre 1981, che la tratta da Duomo a Porta Romana entrò in servizio solo il 16 dicembre 1990, ma nessuna citazione sul perché del nome, ‘Crocetta’.

Uscendo dalla omonima fermata della metropolitana, nella piazzetta-spartitraffico che divide Corso di Porta Romana da Corso di Porta Vigentina, si trova un obelisco con in cima la scultura di un Santo, Calimero.

Secondo il progetto iniziale in superficie sarebbe dovuta sorgere addirittura una tettoia a forma triangolare con funzione di riparo, con una fontana e una statua, in base al lavoro dell’architetto Guido Canella. Nessuna crocetta. E allora?

Decido allora di rivolgermi a Giovanna Ferrante, scrittrice, giornalista, autrice e conduttrice di trasmissioni radiofoniche. Giovanna è una studiosa di tradizioni meneghine, nota filantropa milanese (nel 2007 le è stato conferito l’Ambrogino D’Oro), nonchè fondatrice della Fondazione Renata Quattropani Onlus dedicata ai pazienti affetti di Leucemia Linfatica Cronica (www.fondazionequattropani.org). Giovanna, per me come per molti, è la Signora Ferrante conosce tutto di Milano. Mi rivolgo a lei.

Giovanna, cos’è una ‘crocetta’?
Il termine Crocetta indica una croce stazionale. Venivano poste nei crocevia con accanto piccoli altari, in funzione di chiesa all’aperto, durante le epoche flagellate dalla peste.

Che ruolo avevano le crocette, nella devozione popolare?
Collocate in luoghi di gran passaggio, permettevano anche agli ammalati di seguire le funzioni religiose pur rimanendo nelle loro case (un altro esempio simile, sia pur molto rimaneggiato, è la Colonna del Verziere che ancora oggi si trova in Largo Augusto, N.d.r. – foto a destra).

Da dove deriva il nome della Crocetta di Milano?
Crocetta di Porta Romana fu voluta da San Carlo come molte altre in diverse zone della città. Del resto, proprio il Cinquecento fu secolo tragico per le pestilenze.

Ma la croce non c’è più…
Venne sostituita nel 1700 con la statua di San Calimero, quarto Vescovo di Milano dal 270 al 280 d.C. molto amato dai milanesi che a lui dedicarono una Basilica.

Ecco finalmente spiegato il mistero della Crocetta di Milano.

PAOLA PERFETTI

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🛑 15 dicembre. Raddoppiano i morti in Italia (846): prima al mondo nelle ultime 24 ore. In calo il tasso di positività: 9,1%

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Casi Covid Lombardia (Credit: Il Giorno)

Aumentano i decessi. Però cala il tasso di positività che scende in Italia sotto il 10%. Continuano a svuotarsi ormai da tre settimane gli ospedali in Lombardia.

🛑 15 dicembre. Raddoppiano i morti in Italia (846): prima nel mondo nelle ultime 24 ore. In calo il tasso di positività: 9,1%

#1 IN RIALZO I MORTI: quasi raddoppiati in un giorno i decessi in Italia 

I morti in Lombardia tornano sopra i 100: dai 67 di ieri, oggi sono stati 114 (sempre il 13% del totale nazionale). Il picco massimo nella prima ondata il 21 marzo era stato di 546 morti. 
Forte rialzo dei decessi in Italia: dai 491 di ieri, nelle ultime 24 ore sono stati 846. L’Italia si conferma sempre più prima in UE per decessi nelle ultime 24 ore, oltre che per morti totali dall’inizio della pandemia che hanno superato la soglia delle 65.000 vittime (vedi in fondo). 

#2 RISALGONO I CONTAGI (però aumentano anche i tamponi): Varese la più colpita in Lombardia

Risale il numero di nuovi contagi in Lombardia che tornano sopra quota 2.000: ieri erano stati +945, oggi sono +2.405. A Milano città metropolitana +594. La più colpita è Varese con +632. Anche Como si avvicina ai +500. Sotto i 100 restano Bergamo, Brescia e Cremona. 
Risalgono i contagi anche in Italia: dai 12.030 di ieri, oggi sono stati segnalati +14.844 nuovi casi.  
Aumentano però e di molto anche i tamponi: in Italia si è passati dai 103.584 di ieri ai 162.880 di oggi. Aumentano i tamponi anche in Lombardia: dai 25.523 di ieri agli 27.676 di oggi.

#3 CONTINUANO A CALARE I RICOVERI: 21esimo giorno di calo negli ultimi 23 in Lombardia

Per il ventunesimo giorno negli ultimi ventitre, scendono anche oggi i ricoveri: in terapia intensiva si scende di -29 dai -29 di ieri, per un totale di 656 ancora ricoverati. 

Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione scende sotto il 43%. Scendono di 57 i ricoverati non in terapia intensiva (ieri -106). 

Stesso andamento in Italia sul fronte dei ricoveri: scendono i ricoveri in terapia intensiva di -92 (ieri -63) e i ricoverati meno gravi: -423 (ieri +30).  

I guariti sono: +4.721 in Lombardia (ieri +908) e +21.799 in Italia (ieri +22.456). Gli attuali positivi in Italia scendono di quasi ottomila: sono ora 667.603 (in ribasso dai 675.109 di ieri)

#4 TASSO DI POSITIVITA’ CALA AL 9,1% IN ITALIA: Lombardia resta sotto il 10%

Il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia è stabile, rimanendo sotto il 10%: passa dall’8,3% all’8,6%, rimanendo sempre al di sotto della media nazionale. 
In Italia scende: dall’11,6% di ieri al 9,1%.

Perché l’epidemia sia sotto controllo bisogna scendere a un tasso di positività inferiore al 10% e avere un Rt nazionale sotto all’1%.

L’Rt nazionale risulta allo 0,82. Milano è attorno allo 0,70

Fonte dati: Protezione Civile

#5 ITALIA PRIMA AL MONDO PER MORTI NELLE ULTIME 24 ORE

L’Italia è il primo Paese in Europa per morti totali e mantiene ancora il primato di morti anche nelle ultime 24 ore. Non solo, al momento in cui scriviamo risulta anche prima al mondo. 
In Europa seguono l’Italia per morti nell’ultimo giorno la Russia (+577), Francia (+371*), Polonia (+349), Germania (+290), Spagna (+129*). In coda la Svezia che ieri ha segnato 20 decessi. 
Con l’asterisco i dati aggiornati a ieri. 
 
Nuovi contagi in Europa per 100.000 abitanti/settimana
Svezia: 369
Rep. Ceca: 284
Portogallo: 263
Paesi Bassi: 261
Austria: 241
Romania: 221
Polonia: 202
Italia: 192
Regno Unito: 169
Germania: 167
Francia: 117
Belgio: 117
Spagna: 109
 
Decessi per 100.000 abitanti/settimana
Austria: 8,65
Polonia: 7,8
Italia: 7,42
Rep. Ceca: 6,95
Romania: 5,7
Belgio: 5,55
Portogallo: 5,35
Regno Unito: 4,5
Francia: 4,2
Germania: 3,4
Spagna: 3,15
Svezia: 2,5
Paesi Bassi: 2
(fonte ECDC, dati ufficiali Unione Europea, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento 13/12/2020)

Continua la lettura con: Prima ondata a est, seconda ondata a ovest: Lombardia verso l’immunità di gregge?

 MILANO CITTA’ STATO

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🛑 La SECONDA ONDATA in Lombardia è un segno di IMMUNITÀ DI GREGGE?

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Credit: oliverbeige Twitter

In primavera a essere colpita è stata soprattutto la Lombardia sud-orientale: Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona sono state le aree più colpite in Regione. Nella seconda ondata queste stesse zone risultano quelle con minori contagi e decessi. Invece è stato il turno della parte nord-occidentale, con Milano, Monza Brianza e Varese. I dati sembrano confermare che l’ipotesi di immunità di gregge come barriera alla diffusione dell’epidemia sia avvalorata da quello che sta accadendo in Lombardia. E ci sarebbe una buona notizia: forse anche l’area colpita dalla seconda ondata avrebbe raggiunto l’agognata immunità. Vediamo i dati che proverebbero questa ipotesi. 

La SECONDA ONDATA in Lombardia è un segno di IMMUNITÀ DI GREGGE?

# Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona le aree più colpite in primavera, oggi sono quelle con meno contagi e decessi. In autunno invece è stato il turno di Milano, Monza Brianza e Varese: si ripeterà lo stesso scenario?

Credit: oliverbeige Twitter

La prima ondata ha colpito la parte est, la seconda la parte ovest. Questa è la fotografia, come si vede dall’immagine, che potrebbe dimostrare quanto una grave esposizione al virus durante la prima ondata possa aver immunizzato la maggior parte della popolazione, contribuendo a una diffusione molto più lenta,, e meno letale del virus durante la seconda ondata dell’epidemia.

In primavera alcune province lombarde hanno riportato un livello molto elevato di contagi, si stima una quota del 40% in provincia di Bergamo, del 36% a Cremona, del 29% a Lodi e 19% a Brescia sulla popolazione. Nel mese di Ottobre al contrario Bergamo ha registrato un incremento dei casi del 6,9%, il più basso della regione, mentre le realtà meno toccata a primavera come Varese con il 64,7%, risulta ora al valore più alto della Lombardia e la stessa Milano poco più sotto al 60,7%. La speranza è che ora anche Milano e il resto della regione siano immuni e il trend dell’ultimo mese e mezzo potrebbe significare che il virus stia limitando la sua diffusione proprio perché una quota sufficiente di popolazione ha gli anticorpi da Sars-Cov-2. Questi dati sperimentali potrebbero confermare alcuni studi e tesi che abbiamo pubblicato nei mesi scorsi. 

Leggi anche: Covid: BERGAMO è stata la città PIÙ COLPITA AL MONDO

# Le tesi del Professor Remuzzi e Bassetti sulla diffusione del virus nella regione e a Milano. Uno studio dell’Economist rileva che l’area di Bergamo registra 1/3 dei decessi rispetto alle zone colpite in autunno

 

Credits: economist.com

Uno studio dell’Economist, che ha messo a confronto le morti in eccesso della prima e seconda ondata, ha constatato che se Bergamo ha avuto il tasso di mortalità più alto a inizio pandemia ora registra 1/3 dei decessi delle zone del Paese più colpite in autunno. Un segnale che indicherebbe come chi ha subito maggiormente la veemenza del virus oggi risulterebbe più indenne

Già a Settembre il Professor Remuzzi ipotizzava che in Lombardia si fosse creata “una certa immunità che non è l’immunità di gregge, ma è fatta di tanti componenti. C’è l’immunità da anticorpi che a Milano e in Lombardia è intorno al 15-20% e a Bergamo fra il 30-50%. E poi c’è l’immunità delle cellule T, che sono dei linfociti capaci di riconoscere il virus. Questa immunità è più difficili da misurare, ma rappresenta il doppio dell’immunità da anticorpi. Quindi se il 20% in Lombardia ha gli anticorpi e il doppio verosimilmente ha le cellule T, possiamo dire che in Lombardia arriviamo al 60% di immunità“.

Lo stesso professor Bassetti a novembre dichiarava che nella città di Milano il 30% dei cittadini potesse già essere positivo al Covid, visto che da tempo è risaputo che il numero di contagi sia molto più basso di quello reale, per via della difficoltà di eseguire tamponi e per la maggioranza di asintomatici che non si sottopongono ai controlli non avendo appunto sintomi. 

Leggi anche: 🛑 L’ECONOMIST: le ZONE IN ITALIA più colpite a marzo sono VICINE all’IMMUNITÀ

# In Lombardia tutti i dati sono in miglioramento: dal numero di positivi  ai ricoveri in ospedale

A conferma di una possibile immunità di gregge arriva dagli ultimi dati sul fronte dell’emergenza, dove oltre al calo dei morti nella Regione Lombardia rispetto all’andamento del resto d’Italia, si assiste ad una discesa dei nuovi contagi che prosegue ormai da settimane: ieri ha raggiunto a un nuovo minimo nella seconda ondata, a quota 945 nuovi casi, 133 a Milano città. Lo stesso vale per il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) che da punte oltre il 20% a fine ottobre ora risulta sotto il 10%, passando dal 10,7% all’8,3%, risultando ormai da tempo sempre al di sotto della media nazionale, così come l’Rt allo 0,70 contro lo 0,82 nazionale.

Lo stesso per i ricoveri in ospedali che in Lombardia segnano una riduzione in venti degli ultimi ventidue giorni. 

E questo trend uniforme risulta invece diverso da quello di altre regioni che, se sono sfuggite ai picchi della Lombardia, ora registrano una crescita nei contagi, nei decessi e, in alcuni casi, anche nei ricoveri. 

La grande domanda è: se davvero la regione più colpita d’Italia ora risulta aver raggiunto l’immunità, ha senso uniformare le politiche nazionali su tutto il territorio caratterizzato da rischi e da caratteristiche epidemiologiche completamente differenti?

Continua la lettura con: 🛑 14 dicembre. LOMBARDIA: morti sotto i 100, nuovi contagi sotto i 1000, tasso di positività in calo. STABILE invece la situazione in ITALIA

MILANO CITTA’ STATO

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🛑 Allarme Milano: +170% di CASE offerte in AFFITTO. Crollo dei canoni: quasi -20%

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Le ultime parole famose

Il Covid non ha risparmiato nemmeno il mercato delle case che, dopo una resistenza iniziale, sta mostrando di cedere sotto i colpi di pandemia e restrizioni. I canoni sono in netto calo ma è l’aumento dell’offerta di case in affitto a colpire di più. Vediamo la situazione con gli ultimi dati di mercato. 

Allarme Milano: +170% di CASE offerte in AFFITTO. Crollo dei canoni: quasi -20%

# L’offerta supera la domanda: canoni d’affitto a Milano al -16%

@citylifemilano

Come riportato dal Sole 24 ore, questo 2020 ha portato ad un aumento esponenziale dell’offerta di case in affitto generando un calo generale dei canoni del 7,5%. La situazione è più evidente nelle grandi città (-9,5%), Milano registra un -16%.
In Lombardia a ottobre si è rilevato un aumento dell’offerta del 79,4%, mentre in Veneto il +62,1% e in Emilia-Romagna +55,2%.

# Milano si conferma comunque la più cara: canone medio poco sopra i 1000 euro al mese

La città più cara per affittare casa resta ancora Milano, con un canone medio di 1035 euro al mese, mentre Roma costa in media 794 euro (-10%), Bologna 702 euro (-11%), Torino 497 (-8%), e Firenze 690 euro (-10%). Restano stabili o in leggera crescita i canoni in pochissime città: Cagliari (-1%), Potenza, Catanzaro e Campobasso (+1%).

# Un aumento di offerta senza precedenti nelle grandi città: +174% case in affitto a Milano

@francesca_paquita

Secondo Idealista.it la pandemia ha portato in 4 casi su 5 un aumento dell’offerta del prodotto. Il dato più impressionante è sicuramente quello di Venezia dove l’offerta è arrivata addirittura al +309% rispetto al prima covid, quando il mercato veneziano si basava su affitti brevi e continui. La Serenissima però non è stata l’unica a registrare effetti del genere: Trento è arrivata al + 202,2%, Firenze +181,1%, Milano +174,5% e Bologna +138,7%.

# Meno condivisioni degli appartamenti

Per quanto riguarda la tipologia di richieste, calano trilocali (-8%) e quadrilocali (-7,2%). I locali più spaziosi però rimangono i preferiti dagli italiani. Si è registrata anche la richiesta di affitti “classici” per famiglie o persone singole, sono in netto calo le richieste di condivisione degli appartamenti. Studenti e lavoratori preferiscono un proprio bilocale (in crescita del 3,2%).

Fonte: newsrepublic

Continua la lettura con: CASE a Milano: con la seconda ondata PREZZI IN DISCESA

ANDRA STEFANIA GATU

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