Home Blog Pagina 382

🔴 La METRO di Milano PUNTA a PARIGI

0
Credits SofiLayla-pixabay - Metro Parigi

Atm vuole mettere a frutto l’esperienza consolidata nella gestione della metropolitana di Copenaghen. Ecco l’offerta presentata dall’azienda di trasporti milanese per espandersi ancora di più in Europa.

🔴 La METRO di Milano PUNTA a PARIGI

# Atm in gara per la gestione della 16 e della 17, due nuove linee automatiche del Grand Paris Express 

Credits: wikipedia.org – Grand Paris Express

Milan l’è un gran Milan, l’assonanza della lingua meneghina con il francese è ben nota. Forse è per questo che i vertici Atm spingono per andare all’ombra della torre Eiffel a gestire non una, ma ben due nuove linee automatiche parigine. L’ex municipalizzata ha infatti presentato nelle scorse settimane l’offerta per la gestione delle linee 16 e 17, del Grand Paris Express. Attualmente questo è il più ampio progetto di costruzione di una nuova rete metropolitana in corso in Europa: comprende quattro linee totalmente driverless, la cui realizzazione è in fase di conclusione ed ha l’obiettivo di ridisegnare la mobilità nella periferia di Parigi.

Credits ufficio stampa Atm – Centrale operativa e di controllo M5 

La società di Foro Buonaparte per cercare di farsi spazio nel difficile mercato parigino si copre le spalle e si allea con Egis, gruppo francese riconosciuto a livello internazionale che opera nei settori dell’ingegneria delle infrastrutture, della pianificazione e della manutenzione ferroviaria. 

Leggi anche: ATM va all’ESTERO: dopo Copenaghen punta su Spagna, Francia e Medio Oriente

# La campagna francese di Atm (dopo quella vittoriosa in Danimarca)  

Credits ufficio stampa Atm – Metro Copenaghen gestita dal 2008 da Atm

Da un po’ di tempo la cerchia dei navigli inizia a stare stretta all’Azienda dei trasporti pubblici di Milano. Sia perché alla sua veneranda età (l’anno scorso ha festeggiato 90 anni) si sente abbastanza grande per cercare fortuna lontana da Palazzo Marino, sia perché il covid ha messo a dura prova la tenuta economica del suo operato, con bilanci non più in pareggio da un paio d’anni e prospettive nel breve periodo di contrazione della mobilità causa crisi energetica e smart work. La partecipazione a questa gara rappresenta per questo un’importante tappa del piano strategico per il rilancio e l’espansione geografica di Atm, che punta a consolidare il proprio ruolo di top player anche nello scenario europeo. 

L’azienda non è nuova a (fortunate) sortite oltralpe. Ha infatti già maturato negli anni un’esperienza consolidata in Danimarca, dove dal 2008 gestisce le linee metropolitane driverless di Copenaghen, le linee 1, 2, 3 e 4 del Cityring, in servizio 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e 365 giorni all’anno.

La presenza di Atm è così consolidata nel paese della sirenetta da farla diventare uno dei primi operatori di trasporto pubblico in Danimarca, insieme ad Hitachi Rail STS (ex Ansaldo STS) tramite la società Metro Service A/S. In questi anni sono stati numerosi i riconoscimenti internazionali ottenuti per l’eccellenza del servizio, con un indice di soddisfazione da parte della clientela superiore al 90%. A Copenaghen Metro Service A/S trasporta ogni anno circa 70 milioni di passeggeri per 15 milioni di km, con l’obiettivo di raddoppiare con il prossimo completamento del Cityringen. 

Leggi anche: A Copenaghen la METRO è GESTITA dall’ATM di Milano

Continua la lettura con: Fine emergenza: sui MEZZI CAPIENZA al 100% e BASTA GREEN PASS 

LEONARDO MENEGHINO

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

La gallina che giudica il contadino

0

Il concetto di umiltà viene da humus che per i latini era il terreno attorno a un albero. Intendevano così che la persona umile è quella che si occupa unicamente della realtà che conosce e che riesce a gestire in prima persona.

Ognuno di noi ha intorno a sé il suo humus che è dato dalla conoscenza, dalle capacità e dall’esperienza diretta. Quello che si riesce a coltivare e a far crescere rappresenta la propria realtà, come un’estensione della propria personalità. Tutto ciò che è al di fuori è ancora ignoto, anche se sembra di poterlo conoscere attraverso l’esperienza degli altri o la propria immaginazione ma è comunque una realtà ancora fuori portata, di cui possiamo cogliere solo degli aspetti marginali o illusori finché non arriviamo a sperimentarla direttamente.

Protagora definiva questo meccanismo con il principio che l’uomo è misura di tutte le cose. Questo significa da un lato che ogni persona è in grado di trasmettere in modo autentico e credibile solo la sua realtà. Allo stesso modo può percepire unicamente il livello di realtà che ha vissuto. Un po’ come una gallina non è in grado di percepire la totalità dell’essere umano o un bicchiere piccolo non riesce a contenere tutta la quantità di liquido di un bicchiere più grande.

Sotto questi aspetti la nostra è un’epoca segnata dal contrario dell’umiltà, ma da ciò che gli antichi definivano hybris, la superbia, il porsi al di sopra della vita, di chi giudica e pretende di gestire livelli di realtà che non gli appartengono.

Nel mondo dell’informazione globalizzata tutti si credono capaci di comprendere qualsiasi argomento semplicemente perché credono di esserne a conoscenza, mentre in realtà sono spesso solo dei ripetitori di idee e messaggi elaborati da altri. In generale persone che non hanno la capacità di comprendere realtà e personaggi lontani da loro, pensano di giudicarli quando invece il loro giudizio esprime solo una proiezione della loro realtà interiore e spesso incompiuta.

Forse chi sente la responsabilità dell’informare gli altri dovrebbe rappresentare solo ciò che è all’altezza della sua vita sperimentata. E chi vuole informarsi in modo autentico dovrebbe scegliere chi informa sulla base della corrispondenza tra ciò che dice con quello che ha dimostrato di fare.

Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno 

MILANO CITTA’ STATO 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

 

🔴 BOOM dei PREZZI delle CASE nell’HINTERLAND di Milano: a quanto è arrivato il mq e qual è il paese più caro?

0
Credits castellarinaria IG - San Donato Milanese, Villaggio Eni

Dopo la frenata dovuta dalla pandemia i prezzi delle abitazioni tornano a salire anche nell’hinterland di Milano. Ecco quanto costa vivere fuori città e dove si spende di più.

🔴 BOOM dei PREZZI delle CASE nell’HINTERLAND di Milano: a quanto è arrivato il mq e qual è il paese più caro?

# I prezzi medi nell’hinterland sono saliti a 2.750 euro al mq

Credits: Andrea Cherchi

I prezzi delle abitazioni nell’hinterland di Milano hanno ripreso a crescere, dopo lo stop conseguente alla pandemia. Secondo l’ultima rilevazione della commissione immobili della Camera di commercio di Milano la quotazione media al mq di un appartamento arriva 2.750 euro al mq. Il 50% dei comuni della Città Metropolitana ha un prezzo medio compreso tra 2.450 euro e 3.100 al mq e la maggioranza degli immobili in vendita si concentra in queste località: Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Segrate, Legnano, Pioltello, Assago, Abbiategrasso, Rho. 

# San Donato Milanese è il comune più caro con quotazioni fino a 3.850 al mq. Il più conveniente? Turbigo

Credits castellarinaria IG – San Donato Milanese, Villaggio Eni

I prezzi più alti si registrano nel comune di San Donato Milanese, dove per un appartamento nuovo in centro si spende fino a 3.850 euro al mq. A seguire con 3.800 euro al mq troviamo Cernusco sul Naviglio, poi Arese con 3.600 euro, Cusano Milanino con 3.550 euro, Sesto San Giovanni con 3.250 euro. Il comune più conveniente dove vivere è Turbigo dove le quotazioni immobiliari si fermano a 850 euro al mq.

Fonti: Il Giorno, mercatommobiliare.info

Continua la lettura con: MATTONI D’ORO: qual è il PREZZO al MQ di una CASA a Milano? E il QUARTIERE che si è APPREZZATO di PIÙ?

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità

La nuova MICRONAZIONE creata da un gruppo di ragazzi

0
credits: IG @nawaiwaqt

Mollare tutto e scappare su un’isola deserta, chi non l’ha mai desiderato mente. Tutti almeno una volta abbiamo puntato il dito a caso sul mappamondo e abbiamo fantasticato su come sarebbe partire e iniziare a vivere sul primo pezzo di terra in mezzo all’oceano. Ma si sa, nella vita di tutti i giorni, tra il dire e il fare c’è, per l’appunto, un intero mare. Eppure, c’è chi non si è accontentato di sognare e oltre a comprare un’isola ci ha fondato addirittura una nazione.

La nuova MICRONAZIONE creata da un gruppo di ragazzi

# Comprare un’isola potrebbe costare meno di un monolocale a Milano

isola Belize

Per chi conosce il mito dell’Isola delle Rose questa storia potrebbe ricordargli il sogno di quell’ingegnere bolognese che costruì un’isola artificiale e la trasformò in uno stato indipendente al lato delle acque territoriali italiane. Un sogno durato solo 55 giorni, ma non è così per Gareth Johnson e Marshall Mayer che, dopo aver fondato il progetto “Let’s buy an island” nel 2018, si sono accaparrati un’isola del Belize.

L’idea nasce da un viaggio in cui i due giovani si sono conosciuti. Entrambi appassionati di turismo, hanno iniziato a confrontarsi sul tema domandandosi quanto potesse costare acquistare un’isola. Approfondendo l’argomento, si sono resi conto che non sarebbe un sogno utopico e che effettivamente esistono parti del mondo in cui comprare un’isola è più che fattibile.

# Il nuovo principato di Islanda ai Caraibi

credits: IG @caneby

È così che, da semplici elucubrazioni, i due giovani passano all’azione danno vita ad una campagna di raccolta fondi riuscendo a racimolare ben 300.000 euro. Una cifra che a Milano permetterebbe, forse, di comprare un monolocale, mentre per soli 165.000 euro (escluse tasse) Gareth e Marshall sono riusciti a comprare Coffee Caye, un’isola caraibica a 15 chilometri dalla costa del Belize con una superficie di 40,469 chilometri quadrati. Una vera e propria oasi tropicale resa indipendente dal Regno Unito nel 1981 e che i due ragazzi hanno ribattezzato “Principato di Islanda” in onore del proprio Paese.

# Da un sogno a una vera e propria micronazione

credits: IG @nawaiwaqt

Un sogno divenuto realtà grazie al contributo di più di cento persone di categorie diverse e di 25 diversi stati che hanno creduto nel progetto. Grazie al crowdfunding sono riusciti a creare una vera e propria micronazione con l’idea di favorire il turismo della zona. Anche se ancora non è stata ufficialmente riconosciuta, l’isola possiede un proprio governo, una bandiera e addirittura un inno nazionale.

Che dire, Gareth e Marshall hanno sicuramente tutte le carte in regola per il successo, ora spetta a loro trasformare nella perfetta destinazione turistica questa nuova micronazione dispersa nell’oceano.

Continua la Lettura con: Come si diventa RE di un’ISOLA del REGNO UNITO

SARA FERRI

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Via libera per il “BOSCO della MUSICA”: sarà il primo campus aperto in Italia

0
Credits: milano.corriere.it

Oltre all’amato bosco verticale ora Milano ospiterà un nuovo bosco sui generis dedicato alla musica. A Rogoredo arriva il via libera per costruire la nuova sede del conservatorio Giuseppe Verdi, il primo campus aperto in Italia dove gli spazi avranno anche funzioni pubbliche. Un nuovo tassello per la rigenerazione urbana di una Milano policentrica.

Via libera per il “BOSCO della MUSICA”: sarà il primo campus aperto in Italia

# Finalmente il via libera per una riqualificazione a suon di musica

Credits: Ubanfile – Masterplan Bosco della Musica

Il progetto per il nuovo polo del conservatorio a Rogoredo venne presentato ancora nel 2019. Pensato per realizzarsi nei lotti rimasti liberi dopo le demolizioni della Montecatini-Montedison in via Monte Penice al lato degli studi di Sky, questa iniziativa era un primo passo per rinnovare il quartiere di Santa Giulia attraverso la cultura.

Una riqualificazione per lo sviluppo di questa zona che finalmente ha avuto il via libera. Da poco, infatti, sono state approvate dalla giunta le linee di indirizzo per la sottoscrizione di un atto essenziale al prosieguo del procedimento: il Protocollo di intesa tra Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Ministero dell’Università e della Ricerca, Regione Lombardia, Conservatorio e Comune di Milano. È così che a Rogoredo arriva il “Bosco della Musica”: il nuovo campus del Conservatorio Giuseppe Verdi.

# Cresce la Milano policentrica

Credits: 7giorni.info – Area di realizzazione del campus

Ed ora che le formalità sono state compiute si pensa alla creazione di questa nuova struttura polifunzionale dedicata alla musica. L’area che lo ospiterà, oggi di proprietà comunale, ha una superficie di oltre 13mila mq, e verrà concessa in diritto di superficie gratuito per 90 anni al Conservatorio. Aule, laboratori, auditorium, alloggi e aree di ristoro; nessuno manca all’appello per una struttura che, oltre ad essere funzionale per le attività degli studenti, porterà a compimento la riqualificazione urbana dell’intera area.

Dalle eccellenze della sua storia cresce la Milano policentrica – interviene l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi – Come in altri quartieri della città, ad esempio Rubattino e Porta Vittoria, è obiettivo di questa Amministrazione superare i confini tra centro e periferia, restituire valore e qualità urbana a contesti come quello di Rogoredo, rigenerare i luoghi con la vitalità dei giovani, come nel caso della nuova sede del Conservatorio, che attrae studenti da tutta Italia e dall’estero, che qui troveranno un moderno campus e camere dotate di tutti i servizi a prezzi accessibili”.

# Il primo campus aperto in Italia

Corte interna Campus della musica

Un progetto all’avanguardia che porta a Milano un altro primato: il Bosco della Musica sarà il primo campus aperto in Italia. Infatti, il disegno molto articolato prevede un parco con un complesso di funzioni pubbliche volte a coinvolgere non solo la comunità accademica, ma anche l’intera collettività. Come prima cosa verrà ristrutturata la Palazzina ex-Chimici che, con una superficie di circa 1.400 mq, verrà destinata allo svolgimento di attività didattiche dei corsi popular music (jazz, pop, rock), e al recupero a verde pubblico della parte dell’area oggi adibita a parcheggio.  Non solo, nell’aerea retrostante la Palazzina verrà realizzata un’arena all’aperto per spettacoli estivi mentre, per gli eventi interni sarà adibito un auditorium tecnologico da 400 posti e due sale prove, che verrà messo a disposizione anche dell’amministrazione e del municipio 4. Inoltre, l’accordo prevede anche la programmazione di spettacoli musicali gratuiti per la cittadinanza.

# A Milano si pensa in grande

Ma le proposte di intervento sono innumerevoli. Con uno sguardo lungimirante, verrà dato spazio anche alla musica elettronica e il sound design integrando aule e laboratori digitali ad hoc. Verranno progettati uno spazio di coworking attrezzato per fornire un’ulteriore formazione in campo imprenditoriale, fiscale e sui materiali sostenibili ai ragazzi che escono dalla Scuola civica di liuteria. E infine sono previsti nuovi corsi e laboratori, anche in collaborazione con realtà universitarie e istituzioni culturali e scientifiche milanesi.

Insomma, si progetta in grande e il costo complessivo previsto è di 47 milioni di euro. Questo sarà coperto dai due ministeri coinvolti: per 20 milioni dal Mims, per 15 milioni dal ministero dell’Università e dalla Regione i restanti 12 milioni. Un’impresa non da poco, ma sicuramente degna di una Milano policentrica e all’avanguardia pronta a riqualificare tutti i suoi quartieri.

Continua la Lettura con: Dal bosco della droga al BOSCO della MUSICA: il primo CAMPUS di un CONSERVATORIO ITALIANO

SARA FERRI

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

Uno SHOOTING o un EVENTO SPETTACOLARE? Le LOCATION di Milano più INUSUALI e INTRIGANTI

0
AtelierForte

Ambientazioni uniche e spettacolari dove realizzare un evento o uno shooting fuori dagli schemi.

Uno SHOOTING o un EVENTO SPETTACOLARE? Le LOCATION di Milano più INUSUALI e INTRIGANTI

#1 AtelierFORTE, un paesaggio ecogotico sulle rive del Lambro

Stoccolma, Milano
Stoccolma, Milano

Atelier Forte è un’ex fabbrica tessile di 5.000 mq situata in via Corelli 38, trasformata dal designer svedese-milanese Duilio Forte nella sua abitazione-studio. Un paesaggio ecogotico in città, dove vedere una palafitta con le sembianze di un gigantesco cavallo che si innalza in mezzo alla natura e costruzioni goticheggianti e oniriche, oltre a oggetti incredibili e visionari che arredano gli ambienti interni. Luogo ideale per shooting ad alto impatto o per eventi con atmosfere alla Tim Burton. 

 

#2 Biblioteca braidense, un piccolo gioiello milanese

brera
Biblioteca Braidense – Via Brera, 28

Voluta dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria la Biblioteca Braidense ha sede nel palazzo di Brera, costruzione monumentale il cui nucleo originario ospitava l’ordine degli Umiliati. Un piccolo gioiello milanese con scaffalature in noce e radica risalenti al tardo Seicento, grandi volte affrescate e due grandi lampadari a goccia in cristallo di Boemia.
Per shooting o eventi ad alto tasso di aristocrazia

Leggi anche: I LOCALI di Milano dove succedono COSE STRANE

 

#3 Palestra Visconti, nei sotterranei del Circolo Arci Bellezza, scenografia del film Rocco e suoi fratelli di Luchino visconti

Credits sue_susannacisini IG – Palestra Visconti

Nel seminterrato del Circolo Arci Bellezza si trova una grande sala riadattata a spazio per eventi, spettacoli e presentazioni di libri e recuperata come memoria storica di Milano. Un tempo in questo locale c’era infatti la famosa Palestra di pugilato, La Lombarda, scenografia del film Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti e dalla quale sono usciti negli anni ’50 e ’60 un campione mondiale e due campioni europei.
Per shooting o eventi neorealisti.

 

#4 Bagni Misteriosi, la piscina più glamour di Milano

bagnimisteriosi - Teatro Parenti
bagnimisteriosi – Teatro Parenti

Fatta rinascere dal Teatro Parenti grazie alla sua fondazione e alle visioni di Andrée Ruth Shammah i “Bagni Misteriosi” sono la piscina più glamour di Milano. Strutturata con due piscine separate da un camminamento, dispone di una pedana di legno mobile utilizzabile come solarium di giorno e palcoscenico per eventi la sera. Al centro della vasca più piccola c’è la statua liberty dei fenicotteri a dare un tocco ancora più scenografico alla location.
Per shooting ed eventi glamour chic.

Leggi anche: Le 7 più BELLE PISCINE all’APERTO di Milano

 

#5 Circolo Filologico, una delle meraviglie nascoste della città

Credits circolofilologicomilanese IG – Circolo filologico

La palazzina liberty dove ha sede il Circolo Filologico Milanese, l’associazione più antica di Milano, è una delle meraviglie nascoste della città. Situata in pieno centro anche se in una via defilata, a pochi passi dal Teatro alla Scala, splendido salone principale con pavimento in parquet illuminato da un lucernario a quattro pioventi con velario, circondato da un’ampia balconata con balaustra in ferro battuto.
Per shooting o eventi in spirito milanese DOC.

 

#6 Acquario Civico Milano, in un edificio liberty nel Parco Sempione

Credits lecannibaleclub IG – Acquario Civico Milano

L’Acquario Civico di Milano, il terzo più antico d’Europa, si trova in un palazzo liberty viennese accanto all’Arena Civica, nel Parco Sempione. Costruito come padiglione della storica EXPO di inizio Novecento, fu mantenuto e restaurato nel 2006, compresa la sua meravigliosa facciata con statue, mosaici e fontana. L’interno è strutturato ad anello con vasche che seguono il percorso dell’acqua dalle sorgenti alpine fino ai 30 metri di profondità marina. Nei suoi spazi si possono organizzare eventi in un’ambientazione fuori dal comune.
Per shooting ed eventi tra creature marine. 

 

#7 Spogliatoi della Piscina Romano, la più antica piscina scoperta di Milano

Credits cirorogliani IG – Spogliatoio Piscina Romano

Costruita nel 1929, la Piscina Romano ha l’imponente impronta architettonica dell’epoca ed è stata progettata dall’architetto Luigi Secchi. L’ingresso attuale, dopo l’alienazione dell’edifico centrale a servizio del comando di polizia locale di zona, si trova in una bassa palazzina realizzata nel 1934 in stile razionalista, a uso di spogliatoio a rotazione, con la facciata principale prospettante su via Ampère.
Per shooting o eventi ad alto tasso di fisicità. 

 

#8 Albergo Diurno di piazza Oberdan, in stile Art déco e Liberty

albergo diurno
Credits: fondoambiente.it

L’Albergo Diurno Venezia, realizzato nella zona tra Piazzale Venezia e piazza Oberdan, è una struttura sotterranea che, aperta negli anni ’20, fungeva da centro servizi per la cura della persona, come un parrucchiere e un piccolo centro termale, per i viaggiatori in arrivo a Milano. A questo si univano servizi quali agenzie di viaggio, i cambiavalute, come pure lavanderie e dattilografie. Progettato dall’ingegner Troiani e allestito dall’architetto Portaluppi presenta un colonnato e diversi ambienti in stile Art déco e Liberty.
Per shooting o eventi molto underground. 

Leggi anche: ALBERGO DIURNO Venezia: che ne sarà di questo luogo fiabesco?

 

#9 Ex deposito del verde dei Bastioni di Porta Venezia

Credits lume_occupato – Ex- deposito comunale Porta Venezia

Il magazzino di proprietà del Comune di Milano lungo i bastioni di Porta Venezia, a fianco dei binari del tram, è stato per lungo tempo adibito alla manutenzione dei vari parchi milanesi. Dopo esser stato al centro dell’iniziativa di “Porta Venezia In Design”, dal 2017 è occupato dal collettivo LUME che l’ha sistemato e trasformato in un luogo polifunzionale e sala concerti. 
Per shooting o eventi per romantici a Milano. 

 

#10 Osteria del Biliardo, un bar-osteria come una volta

Credits osteriadelbiliardo.it – Osteria del biliardo

L’Osteria del Biliardo nasce agli inizi del ‘900, nei locali della storica Cooperativa Sempre Uniti di Affori, per riunire i lavoratori dell’allora sobborgo milanese di Affori non ancora aggregato a Milano. Gli ammodernamenti non hanno intaccato l’anima del locale, che si presenta con un ingresso simile a quello di un bar, con il classico bancone, i tavoli da biliardo e una grande sala con tavoli in cui sedersi a mangiare cucina tradizionale.
Per shooting o eventi da commedie anni ottanta

 

#11 Circolo ex-combattenti e reduci di Porta Volta

Credits circolo-combattenti-e-reduci.business.site – Circolo ex combattenti

Il Circolo Combattenti e Reduci, o Circolino, è un luogo storico a Milano nei pressi dei bastioni di Porta Volta. Ospitato all’interno di un antico casello daziario con annessa terrazza esterna coperta da un suggestivo pergolato di glicine, accoglie spesso concerti di canzoni milanesi in un’atmosfera informale e d’altri tempi.
Per shooting o eventi da Milano di Gaber e Jannacci. 

 

#12 Circolo Canottieri Milano, in una stupenda palazzina Liberty sul Naviglio Grande

canottaggio a milano
Credits: canottierimilano.it – Circolo Canottieri

La Canottieri Milano, società sportiva fondata alla fine dell’800 e che ancora oggi continua a “sfornare” campioni in diverse discipline, si trova all’interno di una palazzina Liberty protetta dalle Belle Arti e affacciata sul Naviglio Grande. Per realizzare eventi, oltre allo spazio esterno di 500 mq, ci sono alcune sale e un ristorante.
Per shooting o eventi in spirito olimpico. 

 

Continua la lettura con: La STREET PARADE: le 20 vie più MILANESI

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Ecco come sarà il nuovo STUDENTATO al POLITECNICO BOVISA

0
Rendering, Via Durando Credits: Duepiedisbagliati

A pochi passi da MoLeCoLa, l’area intorno allo snodo ferroviario accoglie due edifici gemelli che diventeranno la sede di un nuovo studentato per il Polimi. Vediamo come stanno cambiando 45.000 m² in Bovisa.

Ecco come sarà il nuovo STUDENTATO al POLITECNICO BOVISA

# La ristrutturazione di un ex ecomostro

Rendering, vista dall’alto Credits: Duepiedisbagliati

La ristrutturazione di un ex ecomostro abbandonato da anni, situato tra Via Durando e Via Morghen, costituisce il punto di partenza per la realizzazione di uno studentato destinato a diventare il secondo più grande d’Italia.

Due edifici gemelli, chiamati CX Palace Milano Bovisa, forniranno alloggi per gli studenti del Politecnico: uno circa 948 stanze e l’altro poco più di 1.000, per un totale di 45.000 m² a disposizione.
Un mix tra affitti a prezzo calmierato e liberi sul mercato, sono l’emblema di una Milano che punta ad accogliere giovani studenti, per rinvigorire gli atenei meneghini e il tessuto sociale della città.

Leggi anche: La MILANO del FUTURO: i progetti degli STUDENTI

# Non solo dormitori

Rendering, Via Durando Credits: Duepiedisbagliati

I due studentati accoglieranno, in unità abitative ampie, rispettivamente 250 e 300 universitari. Il target di proposta si rivolge anche agli studenti stranieri, quelli che vengono a Milano in cerca del luogo ideale in cui esprimersi. Con un taglio moderno e di grande veduta, l’area non sarà focalizzata solo agli studi o ai dormitori.

Grande risalto verrà dato agli spazi comuni per il confronto e la socialità, così come al tempo libero: ci saranno cinema, sale yoga e spazi polivalenti. Un intero piano dell’edificio che affaccia su Via Andreoli, è ad esempio pensato per diventare un moderno retail, con bookshop, caffetteria e ristoranti.
Le rifiniture come le zone pedonali, i giardini pensili e le aree verdi, renderanno l’area di aspetto gradevole e pongono l’attenzione sul miglioramento della qualità della vita in generale.

Leggi anche:  Al via i LAVORI per il più GRANDE STUDENTATO di Milano: ecco come sarà

# La sfida green nel segno della cooperazione

Rendering, Via Andreoli Credits: Duepiedisbagliati

Non può mancare la sfida alla sostenibilità ambientale e, infatti, il nuovo campus del Polimi punta alla certificazione LEED Gold,  Leadership in Energy and Environmental Design, che certifica l’edificio come un edificio green, sia per i materiali utilizzati che per l’attenzione all’efficienza energetica.

A portare a termine questo affascinante progetto è una nutrita pattuglia di player. Il Polimi e il Comune per il lato istituzionale, FNM Nord proprietaria di alcuni terreni vicino allo snodo ferroviario di Milano-Bovisa, Hines e Blue Noble dal lato immobiliare e Antirion Sgr, che gestisce il fondo Student2 per l’aspetto finanziario.

# Una nuova cellula di Milano

Rendering, Retail Credits: Duepiedisbagliati

CX Palace viene innestato di prepotenza, come una nuova cellula impiantata nel tessuto della città, attualmente diviso in due dal passaggio della ferrovia.
Nella nuova zona lavoreranno e studieranno, convivendo insieme, migliaia di persone.
L’urbanizzazione riveste il ruolo di protagonista, perché dovrà inserire il campus e le attività accessorie per metterle anche al servizio del quartiere in cui sta nascendo.

Ecco che la nuova cellula si propone anche di interpretare l’ispirazione della MoLeCoLa, Mobility, Learning, Community e Lab, i fattori chiave con cui si intende rivitalizzare questa parte della Bovisa, includendo sempre meglio i Dipartimenti di Ingegneria e Design del Politecnico.

Il cantiere del primo edificio è già attivo, la fine dei lavori è prevista per il 2025. E chissà quali altri progetti ha in serbo Milano

Fonte: Blog UrbanFile

Continua la lettura con: Una MoLeCoLa per Milano: le 4 TRASFORMAZIONI che rilanceranno il QUARTIERE BOVISA

LAURA LIONTI

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità

A Milano cos’è il DISAGIO?

0

Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Francesca COLOMBO: “la mia Milano avrà più CULTURA DIFFUSA e CONTEMPORANEA”

0
Francesca Colombo

Laureata in Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano e diplomata in Pianoforte al Conservatorio di Musica G. Verdi, Francesca Colombo ha sempre lavorato come manager culturale. Ha ricoperto il ruolo di Direttore Generale della Fondazione MAST (Bologna), co-fondatore e Segretario Generale di MITO, Direttore Artistico del Festival Stradivari (Cremona), Sovrintendete del Teatro dell’Opera di Firenze, responsabile del programma cultura di Milano Expo 2015, Responsabile delle coproduzioni artistiche del Teatro alla Scala. È stata nominata Young Global Leader ed Expert in Arts&Culture del World Economic Forum. Siede nel CdA di prestigiose istituzioni culturali-sociali-educative (Pinacoteca di Brera, Fondazione Milano per la Scala, Comitato fundraising San Patrignano, Palazzo Reale di Genova, advisory board degli Young global leader del World Economic Forum…) e tiene lezioni in numerose università italiane. Dal 2018 è Direttore Generale Culturale del parco pubblico BAM-Biblioteca degli Alberi Milano.

Francesca COLOMBO: “la mia Milano avrà più CULTURA DIFFUSA e CONTEMPORANEA”

Francesca Colombo

La cosa che ami di più di Milano?

I suoi teatri e i suoi cortili, la Scala e il Piccolo Teatro Studio.

Quella che invece ti piace di meno?

La poca valorizzazione dei Navigli.

Credits Andrea Cherchi – Vicolo dei Lavandai, Navigli

Il tuo locale preferito?

Il vecchio Marchesi di corso Magenta.

Il tuo passatempo preferito a Milano?

Correre con il cane al parco Monte Stella.

luciano perciaccante (c)
luciano perciaccante (c)

La canzone su Milano a cui sei più legata?

Luci a San Siro nella versione di Roberto Vecchioni con Mina e la bellezza della parte musicale.

Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?

In bici lungo la Martesana per arrivare al “mio” lago di Lecco, il Lario.

Credits: @nonseifigo
Naviglio Martesana

La cosa più bella che ti è capitata a Milano?

Una cena indimenticabile con Giorgio Strehler dopo il Faust di Goethe al Teatro Studio quando ero un’adolescente.

La fermata della metro a cui sei più affezionata (e perché)?

San Babila: quando studiavo al Conservatorio, arrivando da Lecco, san Babila era per me la fermata terminale. Da lì un beve cammino, uno sguardo veloce alle vetrine di Fiorucci e ai paninari del Burghy, poi una deviazione verso via Vivaio per salutare i fenicotteri rosa e poi di corsa in aula al Conservatorio.

Credits: www.pinterest.it

La cosa più curiosa che hai visto a Milano?

I pennelli giganti all’Ansaldo per dipingere le tele delle scenografie della Scala.

Il quartiere che ami di più?

Sono i quartieri legati alle tappe della mia vita a Milano: prima il quartiere attorno al Conservatorio e alla Chiesa della Passione, via Donizzetti…oggi Pagano, piazza Tommaseo in primavera, le giganti ombre notturne della statua di Giuseppe Verdi in piazza Buonarroti.

Credits: @genedieve
Piazza Tommaseo

Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)

Aiutare a sostenere, valorizzare e far emergere le tante piccole realtà culturali della città oltre ai giganti più istituzionali. Più cultura diffusa e contemporanea.

Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?

Non sono ben informata, ma l’idea mi piace e poi penso che guardare le best practices internazionali possa sempre aiutare.

Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?

Nella natura…non so ancora se tra i monti o tra gli ulivi.

Credits : jacques perler- Olivi in Ticino

Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?

Li spenderei per l’educazione musicale e artistica di tutti i bambini milanesi, con professori ed educatori capaci di accendere la fiamma che è in ciascuno di noi e che alimenta la ricerca costante del bello e dell’armonia.

Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?

Una Milano sempre più verde e più culturale, con maggior spirito “civil servant” dei cittadini e di give back delle aziende, con comunità partecipi alla vita della città.

Francesca Colombo

Continua la lettura con: Tutti i personaggi di #milanomia già pubblicati

Ogni giorno Milano Mia su milanocittastato.it: l’intervista a personaggi innamorati di Milano

MILANO CITTÀ STATO

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Il treno triste

0
Locarno (Svizzera), 3 aprile 2022

Eliminando anche l’obbligo della mascherina sui mezzi pubblici e dell’isolamento per i positivi dal primo aprile la Svizzera è definitivamente uscita dalla pandemia. Ora il Covid è considerato alla stregua di una normale malattia.

Ci siamo recati in visita in Svizzera per constatare in prima persona l’effetto della scomparsa delle restrizioni. Appena varcato il confine lo shock è stato devastante. CI siamo trovati a Locarno nel bel mezzo del Carnevale posticipato per recuperare quello perduto a causa della pandemia: cittadini festanti che hanno affollato la piazza centrale con personaggi multicolori in un’orgia di allegria collettiva.

Locarno (Svizzera), 3 aprile 2022

Locarno, celebre per il festival del cinema, si trova sulla parte svizzera del Lago Maggiore, a pochi chilometri dalla cittadina italiana di Luino, anch’essa sulle sponde del lago. Passandoci attraverso Luino pareva di una tristezza sconfinata con sparute persone impaurite che si salutavano a distanza toccandosi con i pugnetti, con vetrine di locali rivestite di norme su Green Pass, sanificazioni, mascherine e distanziamenti e frequentati più da zelanti controllori che da clienti. A confronto dell’Italia di oggi, perfino la Svizzera assomiglia a una festa caraibica. 

Il pensiero è andato alla scena iniziale di Sturdust Memories di Woody Allen, quando si trova su un treno frequentato da persone tristissime, brutte, qualcuno piange, mentre fuori dal finestrino vede sul treno fermo sul binario opposto impazzare una festa scatenata con gente felice, una donna bellissima gli manda pure un bacio.

Il protagonista notando con crescente angoscia dal finestrino la differenza tra la cupezza del suo treno e l’allegria dell’altro chiama il bigliettaio chiedendogli se può cambiare il treno ma è troppo tardi, entrambi i treni si mettono in moto avanzando paralleli ognuno con il suo opposto universo.
Più passa il tempo e più ci stiamo rendendo conto che siamo sul treno sbagliato, un treno su cui purtroppo regna solo una triste speranza.

Continua la lettura con: Tutti i pensieri del giorno 

MILANO CITTA’ STATO 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

 

La STREET PARADE: le 20 vie più MILANESI

0

Ci sono vie “più milanesi” di altri? Lo abbiamo chiesto in un sondaggio sulla pagina Facebook. Vediamo quali sono state le risposte più votate.

La STREET PARADE: le 20 vie più MILANESI

#20 Via Gluck, dove c’era l’erba 

Credits Andrea Cherchi – Casa natale di Adriano Celentano Via Gluck

Si parte da via Gluck, a lato delle rilevato ferroviario della Stazione Centrale, che ha dato i natali di Adriano Celentano e dove per decenni ha avuto sede il piccolo gioiello del Museo del Manifesto Cinematografico.

#19 Corso Venezia, la strada regina

Credits Andrea Cherchi – Corso Venezia

Tutt’altro charme per Corso Venezia che congiunge piazza San Babila con porta Venezia ed è una delle vie più eleganti di Milano. Lungo il suo percorso si possono ammirare gli splendidi giardini Indro Montanelli, la Villa Reale e alcuni degli edifici in stile liberty più belli della città.

#18 Via Bagutta, l’anima del centro 

Credits martina300773 IG – Via Bagutta

Via Bagutta è una delle vie del centro storico di Milano che ha preservato il fascino di un tempo, stretta, con i sanpietrini e nascosta dal traffico della città.

#17 Via Orti, la strada delle trattorie e dei ristoranti tipici

Via Orti Milano

Via Orti è una delle strade più caratteristiche della città, in zona Porta Romana. Riqualificata da pochi mesi, qui si respirano le atmosfere delle vecchia Milano.

#16 Stretta Bagnera, il fascino del noir

Stretta Bagnera

La via più “terrificante” di Milano, famosa per il primo serial killer italiano che qui ha ucciso le sue vittime. Via Bagnera, a pochi passi da piazza del Duomo, se attraversata di sera fa scorrere qualche brivido lungo la schiena ma è capace come poche altre di far immergere il milanese nella storia della città.

#15 Via Torino, troppo bella per essere brutta, troppo brutta per essere bella 

Via Torino

Via Torino parte da piazza Duomo e porta direttamente nella piazza delle Colonne di San Lorenzo. La via dello shopping per tutte le tasche in centro città. Rappresenta Milano e le sue contraddizioni, chic ma commerciale, bella ma brutta. Oggi è il regno della street fashion. 

#14 Corso Vercelli, la via dello shopping

corso vercelli
Corso Vercelli

Corso Vercelli è stata la prima via dello shopping milanese, prima di essere “sostituita” da corso Buenos Aires. Elegante e raffinata, ancora oggi conserva la sua anima borghese che da sempre la contraddistingue.

#13 Corso Buenos Aires, la grande arteria commerciale

Corso Buenos Aires

Corso Buenos Aires è una delle via commerciali più lunghe al mondo. Da Porta Venezia a piazzale Loreto è un susseguirsi di negozi, di fascia medio-bassa, e da locali di nicchia introvabili in altri quartiere.

#12 Galleria Vittorio Emanuele, il salotto di Milano

Galleria Vittorio Emanuele II

La prima galleria commerciale coperta d’Italia nonché il salotto di Milano. La Galleria Vittorio Emanuele ospita al suo interno i negozi dei brand di lusso della moda internazionale e alcuni dei ristoranti e hotel più prestigiosi della città, oltre a essere impreziosita da mosaici, marmi e affreschi.

#11 Via Manzoni, la via della Scala

Via Manzoni

Via Manzoni segna il confine con il quartiere di Brera. Inizia da piazza della Scala, dove si trova il teatro lirico più famoso al mondo, oltre alla sede del comune e l’imbocco della Galleria, e prosegue fino agli archi di Porta Nuova. Parte del Quadrilatero della moda e tra le zone più lussuose di Milano.

#10 Corso Sempione, gli Champs Elysées di Milano

Credits: @signor_ingro – Corso Sempione

Corso Sempione è il viale alberato più famoso di Milano. Ricorda gli Champs Elysées, anche se più in grande, e giunti all’altezza dell’Arco della Pace è capace di regalare uno dei cannocchiali visivi più belli della città, con il Parco Sempione e il Castello Sforzesco sullo sfondo.

#9 Via Ortica, la galleria a cielo aperto

Murales al quartiere Ortica

Via Ortica è il cuore del quartiere a cui dà il nome. La sua caratteristica distintiva è il lungo murales che colora i palazzi e che insieme agli altri della zona contribuiscono a renderle l’Ortica il “borgo” dei murales di Milano.

#8 Corso Magenta, la via Unesco

Credits conpassigiapponesi IG – Corso Magenta

Corso Magenta conserva ancora la strada in pavè, il passaggio del tram e vi si affacciano alcuni dei luoghi imperdibili di Milano: la Basilica di Santa Maria delle Grazie con annesso refettorio che ospita l’affresco de “l’Ultima Cena” Patrimonio dell’Unesco e la vigna di Leonardo.

 

#7 Via Fiori Chiari, il simbolo di Brera

Via Fiori Chiari

La via dello shopping del quartiere bohémien di Milano. In via Fiori Chiari, in Brera, si trovano i negozi più particolari di Milano e si ha la percezione che il tempo sia rallentato rispetto al resto della città.

#6 Via Madonnina, la Milano di una volta

Credits antuz IG – Via Madonnina

Via Madonnina è la più silenziosa e nascosta del quartiere Brera. Prevalentemente residenziale, passeggiando tra le case si viene catapultati indietro nel tempo nella Milano di una volta.

#5 Via Montenapoleone, la strada del lusso

Via Montenapoleone

La via del lusso sfrenato di Milano, una delle cinque strade più care del mondo. Via Montenapoleone è meta per gli amanti dello shopping, soprattutto stranieri, e per lo struscio dei milanesi.

#4 Corso San Gottardo

Credits Andrea Cherchi – Corso San Gottardo

Corso San Gottardo era l’arteria principale di un borgo storico esterno alle mura spagnole. Si trovano ancora le caratteristiche case a corte che si trovano nell’area compresa tra il Corso e il Naviglio Pavese. La strada che finisce con il Ticinese rappresenta, pur con la sua grande storia, la Milano più giovane ed effervescente. 

#3 Via Brera, Milano nel cuore

Credits jpimento IG – Via Brera

Via Brera attraversa da nord a sud l’omonimo quartiere. Tra le più caratteristiche della città, sia per la presenza del palazzo della Pinacoteca di Brera, sia per alcuni storici locali che si affacciano su questa strada.

#2 Vicolo dei lavandai, l’angolo più iconico dei Navigli

Vicolo Lavandai – Alzaia Naviglio Grande 14

Vicolo dei Lavandai, lungo il Naviglio Grande, è uno degli angoli più suggestivi di Milano. In uso dall’Ottocento fino agli anni ’50 del Novecento per lavare indumenti e biancheria oggi è meta imprescindibile per chiunque si trovi in questa zona della città.

#1 Corso Garibaldi, dove si incontrano il passato e il futuro di Milano 

Corso Garibaldi

Corso Garibaldi è insieme a Corso Como la via della movida per eccellenza, dove si trovano molti dei locali più chic e ricercati di Milano. Nella strada si intravedono scorci della Milano di un tempo insieme a quelli della nuova Milano. 

Continua la lettura con: 10 POSTI di Milano dove NON SEMBRA di essere a Milano

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità

La casa FATTA DI CARTONE che dura 100 anni: sarà il futuro?

0
Credits: @wikkelhouse IG

Ispirata dalle più recenti tecniche di creazione degli imballaggi, la casa di cartone si può trasportare dove si vuole, usufruendo di un secolo di garanzia. Diamo un’occhiata alla casa di cartone?

La casa FATTA DI CARTONE che dura 100 anni: sarà il futuro?

# L’ispirazione dall’industria dell’imballaggio

Credits: @wikkelhouse IG

Quando arriva il televisore nuovo in casa, oppure un nuovo accessorio ingombrante, di solito succede che qualcuno della famiglia trasforma l’imballo nella propria abitazione. I bambini fanno questa magia per gioco, i gatti un po’ più seriamente.
Alla Fiction Factory, brand olandese che ha inventato questo concept, devono aver preso esempio da questi due importanti affetti familiari e hanno creato la casa di cartone, che si monta in un giorno, ma è costruita così a regola d’arte, da meritare una garanzia che varia da 50 a 100 anni. Non sono molte le abitazioni che vengono costruite per durare un secolo. Wikkel House è tra queste.

Leggi anche: Il BORGO italiano dove comprare CASA costa come una CARAMELLA

# Cartone arrotolato su un telaio a forma di casa

Il “telaio a forma di casa” Credits: @wikkelhouse IG

Wikkel House sfrutta una recente tecnica dell’industria degli imballi, coniugata alla ricerca di soluzioni abitative. Alla base del telaio di questa abitazione, si applica la stessa tecnica con cui vengono preparati gli imballi dei pomodori. Il cartone per il trasporto a lunga percorrenza di questi delicati ortaggi, deve infatti durare nel tempo del viaggio, proteggere i pomodori dagli scossoni e risultare confortevole per non ammaccare il frutto.

Non che alla Fiction Factory siano convinti che gli umani siano pomodori ma, sfruttando questa tecnica, hanno realizzato la loro casetta incollando fibra proveniente da alberi scandinavi. La casa è realizzata avvolgendo questa fibra per 24 volte su un telaio a forma di casa, rifinita con strati impermeabilizzanti, listelli di legno e ampie vetrate.

Leggi anche: Le 10 MINICASE “Fai-da te più belle” del mondo (fotogallery)

# Modulare, senza fondamenta, pronta in un giorno

Credits: @wikkelhouse IG

La fibra di cartone viene arrotolata su un telaio rotante, che prepara parti di lunghezza standard, pari a 1,2 m. Wikkel House è disponibile infatti con realizzazione modulare: da un minimo di 3 parti a un massimo suggerito dalla fantasia.
Si può mettere in giardino, in spiaggia, nel capannone; ovunque, perché il peso complessivo di una casetta standard da qualche modulo è di appena 600 kg. Dato il peso, non ha bisogno di fondamenta. Ma non lasciamoci ingannare: la garanzia fornita dal costruttore per queste case, è un minimo di 50 anni fino a un massimo di 100.
I moduli sono proposti standard anche per le soluzioni: capsule per il bagno, per la camera e così via.
La versione minima, composta da tre moduli, si monta in appena un giorno e ha un prezzo campione di circa 25.000 Euro.

Leggi anche: I 5 LUOGHI più PERICOLOSI al mondo

# Economica ed ecologica

Credits: @wikkelhouse IG

L’impegno della startup olandese è sempre stato quello di poter dare una casa a tutti, in maniera efficiente ed economica.
La politica della società è quella di piantumare in maniera costante le foreste, in modo da poter garantire il ricambio per ogni albero utilizzato come materia prima. Inoltre, al momento, si impegnano a produrre non più di una dozzina di case arrotolate all’anno.

Il cartone così usato, offre un notevole isolamento termico rispetto all’esterno: servono meno energia e meno spreco per riscaldare l’ambiente domestico.
La colla utilizzata per assemblare gli stati è garantita super eco friendly.

Leggi anche: COB HOUSE: le case che costano appena 180 EURO

# Altro che gioco di fantasia

Coibentazione della Wikkelhouse Credits: @wikkelhouse IG

Non è un gioco, è una casa dalle caratteristiche molto serie, green a sufficienza per guadagnarsi spazio in futuro.
La Wikkel House è per ora disponibile nei mercati del Nord Europa: Olanda, Belgio, Francia del Nord, Danimarca e Lussemburgo.
Ma vale la pena di tenere monitorato questo tipo di mercato: appena approderà anche in Italia, si potrà osservarne gli sviluppi.
Mini fenomeno o flop? Al Nord Europa ci credono. A noi non resta che ingannare l’attesa guardando un video. Con la stufa in bella vista nella casa di cartone

Continua la lettura con: La CASA NOMADE: la casa senza radici solo per PANORAMI MOZZAFIATO

LAURA LIONTI

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità

La TOP 10 dei MECCANICI di MILANO

0
I 10 migliori MECCANICI

In una città come Milano o si conosce un professionista di fiducia o risulta quasi più facile tirare a sorte da quante sono le possibilità di scelta. Ma se invece ci affidassimo ad un amico che di ricerche è un esperto? Pronta per l’evenienza, ecco una top list dei meccanici stellati di Milano secondo le recensioni Google.

La TOP 10 dei MECCANICI di MILANO

credits: pexels

#10 Autofficina Meccanica DMC

Stelle 4,7 (46 recensioni) Via Privata Giovanni Zambelli, 15, 20161 Milano MI 0266221686

“Ho fatto il tagliando del mio porsche cayenne, tutto perfetto, prezzi molto onesti il proprietario molto competente, cordiale e disponibile a spiegarti tutto sulla macchina con passione per il suo lavoro. Super consigliato. Ci ritornerò sicuramente!” Giuliano M.

#9 L&M CAR s.n.c. Officina Elettrauto Gommista

Stelle 4,8 (44 recensioni) Viale Liguria, 49, 20143 Milano MI 028321268

“Solo loro cliente da anni. Bravi, onesti, disponibili e molto alla mano. Fidelizzatissima. Consiglio vivamente” Elena B.

#8 Autofficina Cantoni Snc Di Guerra Franco E Izzo Mauro

Stelle 4,8 (48 recensioni) Via Ermenegildo Cantoni, 11, 20156 Milano MI 0233497242

“Ti sembra di entrare in un luogo senza tempo, i ragazzi si sbattono come pochi e la clientela affezionata lo dimostra, so che Malgioglio ripara l’auto qui. 10 stelle” Paolo C.

#7 Pit stop milano di Roberto Dinapoli

Stelle 4,8 (85 recensioni) Viale delle Rimembranze di Lambrate, 7, 20134 Milano MI 022151683

“Sempre super disponibili, onesti e pronti a darti il consiglio giusto. Merce rara a Milano.” Valentino G.

#6 Autofficina Malvestiti

Stelle 4,8 (126 recensioni) Via Bernardo Quaranta, 55, 20139 Milano MI 0257409362

“Officina “di una volta” con tanto di meccanico competente e onesto in un ambiente che “profuma di automobili”. Luciano è un ottimo meccanico, gentile e premuroso. Ho portato il mio Qubo a cambiare i freni e sono stato consigliato e servito in modo molto preciso e puntuale. Cercavo il classico “meccanico di fiducia” in zona e sono felice di averlo trovato. Consigliatissimo.” Simone M

#5 Bacchiglione Meccanica & Pneumatici

Stelle 4,8 (174 recensioni) Via Gardone, 22, 20139 Milano MI 3926950585

Quando trovi professionalità e civiltà non puoi che ottenere un ottimo servizio. Precisi e puntuali, oltre alla cordialità del personale. Hanno acquisito un nuovo cliente e mi sento di consigliarli anche ai miei conoscenti ed a voi.” Raffael C.

#4 Officina Auto Sport Car Milano

Stelle 4,8 (205 recensioni) Via Carlo D’Adda, 2, 20143 Milano MI 0289405637

“Questa volta è diverso …. dopo 8 mesi di problemi alla macchina mai risolti, interventi da parte del concessionario e vari meccanici, finalmente sono capitato in questa officina. Gentili, Professionali e competenti. Per farla breve, da quando l’ho portata da loro la macchina è perfetta! GRAZIE DI TUTTO Michele e Antonio!” Cristian T.

#3 Autofficina Elettrauto Fratelli Colella

Stelle 4,9 (166 recensioni) Viale Gian Galeazzo, 6, 20136 Milano MI 028395069

“PROFESSIONALI, PUNTUALI, CORDIALI, SIMPATICI, COMPETENTI e… chi più ne ha più ne metta. Dopo essermi da poco trasferito, stavo cercando una nuova officina nella zona per risolvere un problema alla mia vespa ormai anzianotta. Per caso o per fortuna, mi sono imbattuto in questa officina. A differenza di altre officine, nel giro di un giorno hanno risolto il problema con puntualità ed efficienza…” Alessandro S.

#2 9000 Giri

Stelle 4,9 (658 recensioni) Viale Piceno, 3, 20129 Milano MI 027383175

“Professionalità e passione delle persone di 9000 giri, portano a grandi risultati. Ho portato la mia VW Golf 7.5 1.5 TSI ACT per rifare l’intero scarico. La soddisfazione di sentire la macchina appena presa in mano è stata tantissima. Buon rapporto qualità /prezzo.” Ennio B.

#1 Autofficina Leone Giuseppe

Stelle 5,0 (59 recensioni) Via Mario Fusetti, 9, 20143 Milano MI 0258101445

“Tutta la famiglia Leone composta da persone eccezionali sia dal punto di vista umano che professionale. Soprattutto Alessandro che riesce sempre ad individuare il problema e di conseguenza a risolverlo. Vado da loro da anni e mi sono sempre trovato bene.” Filippo M.

Continua la Lettura con: La TOP 10 dei DENTISTI di MILANO

SARA FERRI

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

 

Štivor: nei boschi della BOSNIA si trova un VILLAGGIO ITALIANO

0

Nel nord della Bosnia-Erzegovina esiste un villaggio dove quasi 300 abitanti hanno origini trentine e, dopo 130 anni, ancora conservano le tradizioni dei loro antenati.

Štivor: nei boschi della BOSNIA si trova un VILLAGGIO ITALIANO

# Štivor: un villaggio singolare in mezzo ai boschi della Bosnia

Ci troviamo nel nord della Bosnia-Erzegovina, a 70km circa dalla città di Banja Luka e a ben 450km dal confine tra l’Italia e la Slovenia. Qui, in mezzo ai boschi della Repubblica di Srpska, si nasconde un villaggio molto particolare, Štivor. Si tratta di una comunità di circa 400 abitanti di origine trentina, i cui antenati sono sopravvissuti a più di 130 anni di storia ed eventi, tramandando una cultura che nel corso del tempo è rimasta la stessa.

# Štivor: un pizzico di storia

Nel 1882 la Valsugana, zona pedemontana a sud est del Trentino, fu colpita da una terribile alluvione, che come sempre spazzò via case, terreni coltivati e le speranze di chi qui viveva. Futuro cancellato improvvisamente per chiunque. La soluzione per i più, fu quella di emigrare. Chi ha venduto casa (se ancora esistente!) e gioielli, ha potuto acquistare un biglietto di sola andata per il Brasile. Si è presto accorto, però, di essere stato vittima di un raggiro, e il biglietto era solo un pezzo di cartastraccia.

Credits: @stivorstivor(FB) – Valsugana alluvionata nel 1882

Soluzione alternativa: l’emigrazione verso la ex-Jugoslavia, dove da poco tempo l’Impero austro-ungarico aveva preso il comando, dopo la guerra contro i turchi. Francesco Giuseppe cominciava a mettere insieme terre colonizzate e contadini rimasti senza terra. La Valsugana rispondeva: chi si sposa prima di partire, carica il carro e si prepara a fare un viaggio di oltre 800km, in compagnia dei propri buoi, per raggiungere la Bosnia. Un lembo di terra disabitata significherà la rinascita di questo popolo, di queste 200 anime scappate al nulla lasciato dalle piogge nella loro terra natìa.

Credits: @stivorstivor(FB) – Gruppo di emigrati a Stivor, anni ’30

# Štivor: accoglienza in italiano

Štivor si trova nella municipalità di Sibovska (Republika Srpska, Bosnia – Herzegovina). Ad accogliere chi la raggiunge, un cartello stradale scritto in bosniaco e italiano.

Credits: stivorstivor(FB)

Nessuno conosce esattamente l’etimologia del suo nome, ma l’ipotesi più credibile sembra essere quella di sljive, il nome locale della prugna, da sempre coltivata nella zona. Oggi il villaggio conta più di 150 case con giardino. La buona parte di esse ormai è vuota, perché la gente torna sempre più spesso in Italia o all’estero per lavorare. Gli abitanti di Štivor di origini trentine hanno riacquisito la cittadinanza italiana e mantengono dei solidi legami col Trentino, terra di partenza dei loro antenati. Ad oggi, il villaggio conta circa 270 abitanti.

A Stivor chiunque ha passaporto italiano, a scuola si studia italiano, si legge la stampa italiana e si vive con pensioni provenienti dall’Italia. Gli abitanti del villaggio sono particolarmente orgogliosi della loro cittadinanza italiana, riottenuta qualche anno fa grazie a una legge che ha previsto il suo conseguimento per le sole origini. Più precisamente, in base ai registri anagrafici custoditi nelle chiese.

Credits: @questotrentino.it – Il Bar Trentino a Štivor

Al “Circolo Trentino” si legge con fierezza la rivista “Trentini nel mondo” per tenersi aggiornati su quanto succede nella Provincia Autonoma di Trento. E’ vero che, in maniera meno romantica ma più comoda, le notizie arrivano anche qui all’istante attraverso la televisione e il web.

L’attività economica principale rimane l’agricoltura. Tuttavia, quasi chiunque è tornato a fare lavori in altri settori, oltre confine. L’agricoltura sembra diventata più un hobby per riempire il tempo libero. Accanto alla via principale del paese c’è un piccolo cimitero. Sulle lapidi sono incisi tutti cognomi italiani.

Continua la lettura con: Il VILLAGGIO ITALIANO dove si parla un TEDESCO MEDIEVALE (a due ore da Milano)

LUCIO BARDELLE

Copyright milanocittastato.it

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità

Perché “lo STORTO” si CHIAMA COSÌ?

0

I milanesi sono soliti dare un vezzeggiativo o un soprannome alle icone, alle statue e ai grattacieli della città. Nemmeno il secondo grattacielo di Citylife si è potuto sottrarre a questo destino. Scopriamo il motivo per cui la scelta è ricaduta sul soprannome “lo Storto”.

Perché “lo STORTO” si CHIAMA COSÌ?

# Il grattacielo di Zaha Hadid, per tutti lo “Storto”

Credits Andrea Cherchi – Lo Storto

Il secondo grattacielo realizzato a Citylife, ad opera della compianta archistar irachena Arata Isozaki, svetta da qualche anno nello skyline cittadino. Insieme al Dritto casa di Allianz e al Curvo che ospita Pwc, ultimo in ordine di tempo ad essere inaugurato, fa da cornice alla piazza Tre Torri. “Lo Storto”, forse il più amato dai milanesi, è il soprannome con cui è conosciuto da tutti. Vediamo perché.

# Perché ha questo soprannome

Credits pietmassuger – Lo Storto

Alto 177 metri per 44 piani il grattacielo sede di Generali si innalza sul cielo di Milano facendo una torsione che trascina con se le due linee portanti, visibili anche a grande distanza. Proprio questo sviluppo verticale con un dinamico movimento di torsione, che viene attenuata sempre più con l’aumentare dell’altezza e che porta il nome della sua creatrice, è il motivo del soprannome “lo Storto”.

Credits whatpollysees IG – Lo Storto

Arata Isozaki ha progettato la torre nel quartiere dell’ex fiera in questo modo per valorizzare la percezione e la vista che offre rispetto agli assi urbani. In base al lato dell’edificio che si osserva si può notare un grado di torsione più attenuato o più accentuato.

Leggi anche: CityLife allo sprint finale: la PASSERELLA SOSPESA dello “SDRAIATO”

Continua la lettura con: A Tokyo nascerà il GRATTACIELO del DIVERTIMENTO

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Si lamentano tutti… Ma come si dice a Milano?

0

Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Susanna GARAVAGLIA: “la mia Milano saprà coltivare l’ESSERE attraverso la CONOSCENZA”

0
Susanna Garavaglia

Susanna Garavaglia. Scrittrice, Naturopata, Counselor, gestisce il B&B JOIE De VIVRE. Storica insegnante al Leone XIII, in avanguardia sui tempi. Da sempre orientata alla bellezza e alla dimensione spirituale dell’esistenza. 

Susanna GARAVAGLIA: “la mia Milano saprà coltivare l’ESSERE attraverso la CONOSCENZA”

Susanna Garavaglia

La cosa che ami di più di Milano?

La sua creatività. Non è sfrenata come quella di Parigi, impone delle regole che, se sei cresciuta a Milano, segui quasi inconsciamente. Diciamo… la sua creatività leggermente strutturata.

E quella che ami di meno?

Come scrivo nel mio ultimo romanzo talvolta è così troppo indaffarata per guardare negli occhi”.

Il tuo locale preferito?

Senza dubbi il Bar Magenta. Ma sai quanti anni ho?

Credits Andrea Cherchi – Bar Magenta

Il tuo passatempo preferito a Milano?

A Milano non c’è bisogno di passatempi, il tempo passa senza che tu te ne accorga. E poi dipende dall’età e dalle fasi della vita, io ne ho passate tante di fasi della vita a Milano. Ma ora che vivo in un bosco mi piace, quando torno a Milano, camminare nelle vie dove ho passato il tempo, respirandone i ricordi.

La canzone su Milano a cui sei più legata?

“Innamorati a Milano”, cantata dalla Vanoni. Quella che inizia con “Sapessi com’è strano sentirsi innamorati a Milano..

I luoghi dei dintorni di Milano che ami di più?

Forse quelli verso il Ticino

Credits nicola_farise – Parco del Ticino

La cosa più bella che ti è capitata a Milano?

Nascere, crescere, scoprire tanto della vita, viverla nei miei vari ruoli, soprattutto come madre e conoscere una buona parte di Susanna. Il resto di me mi sta ancora aspettando, ma non più a Milano.

La fermata della metrò a cui sei più affezionata e perché?

Cadorna, ho sempre vissuto all’angolo della piazza alla fine di via Vincenzo Monti ma la mia vita è sempre stata dall’altra parte di Monti, la mia scuola, l’Università, entrambe in Sant’Ambrogio, la Civica Scuola d’Arte Drammatica in corso Magenta, l’Istituto Superiore di Psicodinamica Applicata (Ispa) allora in via De Togni e tanto altro, ancora sempre da quelle parti.

Credits laromisa IG – Cadorna M2

La cosa più curiosa che hai visto a Milano?

Una delle cose più curiose di Milano è stata la sua trasformazione proprio della zona dove sono nata e vissuta: quando ero una ragazzina davanti al Leone XIII in via Vincenzo Monti c’erano distese di campi, oggi City Life!

Credits Andrea Cherchi – Citylife

Il quartiere che ami di più?

Il quartiere Magenta-San Vittore, ci ho passato la mia vita.

Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?

Caro Sala, hai presente quegli anni in cui tu iniziavi l’università e io la stavo finendo, quegli anni in cui ci sentivamo aperti a tutte le possibilità, quando non avevamo paura di immaginarci il nostro futuro e nemmeno di improvvisare perché ci piaceva dare vita ad aspetti di noi di cui non avremmo nemmeno immaginato l’esistenza se non li avessimo risvegliati.

Quando non avevamo paura di sbagliare perché nulla ci sembrava irreversibile, quando ci inventavamo un lavoro durante l’Università e lo facevamo per provare, per provocarci, per saggiare i nostri limiti e i doni. Quando la sera andavamo, senza paura di essere aggrediti, all’Orchidea a vedere i film d’essai o in Cineteca o a teatro a vedere di tutto, perché tutto era sempre qualcosa di nuovo. Quando il Pier Lombardo ha avuto per primo l’idea di iniziare la sera gli spettacoli alle otto, quando ci fermavamo in auto prima di tornare a casa, quando ci bastavano i Panzerotti di Strippoli e i primi panini in Galleria, quelli che avevano qualcosa di più del prosciutto, del salame, del formaggio.

Ecco, ti scrivo per chiederti se puoi fare qualcosa per dare anche oggi a Milano quegli stimoli all’arte, alla cultura, alla gioia e un po’ più di sicurezza la sera e la notte. Forse ti chiedo una magia?

Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?

Milano città – Stato: Certamente!

Tolta Milano in quale città ti piace vivere?

Se dovessi lasciare Milano…Già l’ho lasciata, ho tenuto solo un piccolo nido dove tornare quando ne ho nostalgia e sono venuta a vivere in un bosco ligure dove ho aperto un B&B che si chiama Joie de Vivre.

Credits: joiedevivrebb.home.blog

Se avessi due miliardi per Milano cosa faresti?

Non lo so, forse reiventerei un sistema scolastico che metta al primo posto la Per-cultura (non ho scritto Permacoltura, ma Percultura!) quella coltivazione dell’essere attraverso la conoscenza, quella vera. Intera. E impiegherei quei soldi per formare gli insegnanti e renderli capaci di risvegliare nei giovani i loro doni perché saranno quei giovani, poi, a portare avanti la vita in ogni suo aspetto. O forse li userei per dare agli anziani degli spazi in cui invecchiare non voglia dire tirare i remi in barca ma imparare a portare la propria barca, con quei remi, in nuovi territori, nella gioia e nella follia della loro saggezza.

Qual è il più grande auspicio per il futuro di Milano?

Creativa e seduttiva come Parigi, aperta come Londra, giovane come Berlino, saggia come fosse una donna, tenace come un uomo che abbia portato a termine una gravidanza sapendo quindi che ogni fase ha i suoi tempi e che non si può abbandonare un travaglio perché ci si è stancati. Bisogna andare fino in fondo, altrimenti il bambino che fa?

Susanna Garavaglia

Continua la lettura con: Tutti i personaggi di #milanomia già pubblicati

Ogni giorno Milano Mia su milanocittastato.it: l’intervista a personaggi innamorati di Milano

MILANO CITTÀ STATO

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

In Europa i primi NEGOZI AMAZON da cui si esce “SENZA PAGARE”

0
Credits amazonfreshuk IG - Amazon Fresh just walk out

Uscire da un negozio “senza pagare”? Dopo la diffusione degli Amazon Go negli USA sono arrivati anche in Europa i punti vendita dove si può acquistare senza tirare fuori il portafoglio. Ecco come funzionano e dove si trovano.

In Europa i primi NEGOZI AMAZON da cui si esce “SENZA PAGARE”

# Fare la spesa “senza pagare”: la rivoluzione di Amazon

credit: supermarketnews.com – Store di Seattle

Da qualche anno Amazon sta rivoluzionando il modo di fare la spesa nei supermercati americani. Nei punti vendita Amazon Go si può uscire senza pagare, o meglio senza fermarsi in alcuna cassa e tirare fuori il portafoglio, grazie alla tecnologia. Il sistema che lo consente si chiama “Just Walk Out”, che tradotto significa “Basta semplicemente uscire”. Nella primavera del 2021 il primo negozio cashierless della multinazionale americana è sbarcato a Londra, nel Regno Unito. Per il debutto europeo è stato scelto un altro nome per identificare i punti vendita: Amazon Fresh, come il servizio di consegna di generi alimentari di Amazon già disponibile anche a Milano. Un indizio per un prossimo arrivo anche nella nostra città?

# Come funzionano questi supermercati hi-tech

credit: foodweb.it – Amazon Fresh

All’ingresso del punto vendita il cliente dovrà passare il proprio Qr Code Amazon Fresh sui lettori digitali installati sui tornelli, per attivare la procedura. Subito dopo potrà iniziare la spesa inserendo i prodotti desiderati all’interno di sacchetto. Al termine gli articoli verranno visualizzati su una ricevuta virtuale, recapitata via email, collegata allo stesso account Amazon su cui verrà addebitato il costo di quanto acquistato.

Credits amazonfreshuk IG – Amazon Fresh food to go

Per rilevare gli oggetti prelevati dagli scaffali sono state installate delle telecamere dotate di intelligenza artificiale capaci di individuarli e infine delle machine learning che si occupano di verificare il conto e concludere in modo automatico il pagamento.

# Dopo la prima inaugurazione sono saliti a 17 i punti vendita Amazon Fresh a Londra

Street view google – Amazon Fresh Ealing

Il primo negozio Amazon Fresh ad inaugurare è stato quello al numero 59 di Broadway, nel quartiere di Ealing nella zona ovest della capitale britannica, di fronte al supermercato Morrison’s di Ealing Broadway ormai da tempo partner Amazon per le consegne di prodotti freschi nella City. Un’iniziativa fino ad oggi vincente visto che, in un solo anno, se ne sono già aggiunti altri sedici in tutta la metropoli, tra cui uno vicino allo stadio Wembley e un altro a Canary Wharf. 

Continua la lettura con: La novità a Milano: PANE FRESCO in EDICOLA. Ecco dove

FABIO MARCOMIN

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

7 cose che POCHISSIMI sanno delle UNIVERSITÀ MILANESI

0

“Ci sono città di evidente bellezza che si danno a tutti, e altre segrete che amano essere scoperte. Milano appartiene a questa specie…”

Parlava così il poeta milanese Carlo Castellaneta della sua città amata e non si può che dargli ragione. Milano è affascinante e seducente, ma sa essere anche molto misteriosa e discreta in tutte le sue romantiche sfaccettature. Di seguito un paio di chicche sugli Atenei meneghini.

7 cose che POCHISSIMI sanno delle UNIVERSITÀ MILANESI

#1 Cattolica: la base della Resistenza milanese

https://www.radiolombardia.it/

Durante il periodo del secondo conflitto mondiale, l’Ateneo ha ospitato all’interno delle sue mura universitarie il Corpo volontari della libertà, struttura di coordinamento partigiano ed un centro di espatrio clandestino del cappuccino padre Carlo da Milano, per convogliare oltralpe perseguitati politici o prigionieri di guerra.

Ezio Franchescini e Concetto Marchesi, professori dell’Università, fondarono il Gruppo Frama, nome nato dall’unione delle prime lettere dei due cognomi. A causa delle numerose perquisizioni tedesche, se Marchesi è costretto a bruciare preventivamente i documenti segreti, Franceschini raccoglie il tutto e lo seppellisce in una scatola metallica sotto un cumulo di scheletri di vittime della peste settecentesca. Ad assistere alla sepoltura per esserne testimone dell’ubicazione, solamente Marisa Scolari, segretaria del fondatore della Cattolica, padre Agostino Gemelli.

Che fine ha fatto la scatola? Dissotterrata soltanto alla fine della Guerra, ne conserva perfettamente il contenuto, che sarà successivamente pubblicato, divenendo così materiale di storica importanza.

#2 Bocconi: una guerra e un Presidente della Repubblica nella sua storia

https://www.unibocconi.it/wps/wcm/connect/bocconi/sitopubblico_it/albero+di+navigazione/home

1896. Battaglia di Adua. In quella che è una delle più grandi disfatte del Regio Esercito, si contano più di 6 000 vittime italiane. Tra queste vi è anche Luigi Bocconi, a cui il padre Ferdinando intitolerà l’Università fondata ad imperitura memoria del figlio scomparso, con l’intento di creare una Scuola Superiore di Commercio da affiancare al Politecnico di Milano per “dotare gli ingegneri di una solida base commerciale e […] promuovere socialmente i ragionieri attraverso un diploma universitario.”

Ma non è tutto. Rispettivamente Direttore e Presidente della Bocconi, Luigi Einaudi sarò eletto primo Capo dello Stato, mentre Giovanni Spadolini Presidente del Consiglio dei Ministri. Chissà che la Bocconi non porti la stessa fortuna anche agli studenti. Forse è per questo che la leggenda vuole che tre edifici della sede di Via Röntgen abbiano una struttura particolare a formare la dicitura “30L”.

#3 Conservatorio: per fare musica bisogna leggere

https://www.artribune.com/

In che città si trova la più grande biblioteca italiana per la ricerca storica e scientifica in ambito musicale? A Milano ovviamente. La Biblioteca del Conservatorio Giuseppe Verdi, fondata nel 1808, conta circa 30 mila volumi a carattere musicale, 50 mila manoscritti e circa 400 testate di periodici musicali.

Nel 2007 nasce anche la Biblioteca Digitale del Conservatorio di Milano per preservare in forma computerizzata il ricco patrimonio culturale posseduto. In bocca al lupo a chi deve scannerizzare tutto quel materiale…

#4 Statale: dai neonati agli universitari

https://beethecity.com/it/milano/guida-punti-d-interesse/universita-statale-di-milano

Luigi Mangiagalli le ha fatte proprie tutte. Medico ostetrico, accademico, senatore del Regno di Italia, sindaco di Milano, filantropo, rettore dell’Università Statale. È lui il promotore della UniMi, progetto a cui lavorava da tempo e di cui assumerà la massima carica.
Grazie ai suoi lavori in ambito medico ed universitario, gli verranno intitolate la Clinica del Policlinico in Via della Commenda ed una via, oggi sede del Dipartimento di Scienze Farmaceutiche della Sua Statale. Bello pensare che in questo modo possa sempre stare accanto ai suoi studenti.

#5 IED:  “Aria” nuova dall’ex macello


L’ultimissima novità riguardo lo IED? È stato approvato il progetto del nuovo Campus internazionale di 30.000 mq nella zona nord dell’ex macello di Porta Vittoria. Arriverà ad ospitare 4.500 studenti ed uno studentato da 400 posti. Il tutto si inserisce nel disegno di riqualificazione dell’area in disuso con la realizzazione del nuovo quartiere Aria, caratterizzato da sostenibilità, social housing e numerosi spazi verdi.

#6 Politecnico: i record di velocità di droni e guida autonoma

https://www.indyautonomouschallenge.com/media-all

Record del mondo per i ragazzi del PoliMOVE Team, squadra di automobili a guida autonoma. Arrivando a battere il proprio primato conseguito nel 2021, sono stati in grado di far sfrecciare il bolide alla bellezza di circa 280 kmh, velocità massima mai raggiunta prima d’ora da un veicolo della categoria all’interno di un circuito ovale. Ma non finisce qui.

Sventola infatti la bandiera a scacchi per il PoliMi nella prima e seconda edizione del “Leonardo Drone Contest”, svolte rispettivamente nel 2020 e nel 2021 e finalizzate allo sviluppo della AI nei sistemi senza pilota.
Speriamo di non dover essere mai inseguiti dagli ingegneri dell’Ateneo milanese…

#7 Università che vai, superstizione che trovi

Superstiziosi o meno che siano i milanesi, sicuramente lo sono i suoi universitari. Se in Cattolica è “scaramanticamente” vietato attraversare in linea retta i cortili e passare in mezzo alla scalinata con le colonne ai lati, allo stesso modo in Bocconi vige il detto “chi passa tra i leoni, non si laurea in Bocconi”, in riferimento alle statue feline poste all’ingresso della sede storica.

In Statale, per accedere al cortile di Filarete secondo alcuni è proibito attraversare la porta centrale, secondo altri quelle laterali. Un consiglio per non sbagliare? Non passate proprio per il cortile di Filarete, cambiate strada.

Non si sentano però al sicuro gli studenti delle altre università. Guai, infatti, ad accedere alla Terrazza del Duomo, pena ovviamente il mancato conseguimento della tanta agognata laurea. Ci sarà sicuramente altra occasione per farsi i selfie con una bella vista.

Continua a leggere con: 7 CURIOSITÀ che forse non sapevi sulla VECCHIA MILANO

CARLO VITTORIO MATRONE

Copyright milanocittastato.it

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Il VILLAGGIO d’EPOCA: il tempo si è fermato a un’ora da Milano

0

Mentre Milano va sempre avanti e la città si popola di edifici ultra moderni, per tornare un po’ indietro nel tempo basta prendere la macchina e farsi meno di due ore di strada. Una volta percorsi circa 150km, si viene catapultati in un posto senza tempo.

Il VILLAGGIO d’EPOCA: il tempo si è fermato a un’ora da Milano

# Un villaggio operaio in stile liberty

Credits: @nick_abbrey
VIllaggio Leumann

Il Villaggio Leumann è un paesino che sembra essersi fermato nel tempo. Si trova nel comune di Collegno, in provincia di Torino, e fu costruito tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento per ospitare gli operai di un cotonificio. L’imprenditore svizzero Napoleone Leumann chiese infatti all’ingegnere Pietro Fenoglio di realizzare un quartiere operaio in stile liberty così da poter offrire una casa ai lavoratori della sua fabbrica. Il risultato fu un villaggio di 60mila metri quadrati con più di 60 edifici e 100 alloggi.

# Rischiava di diventare un quartiere fantasma

Credits: @innamoratopazzo8
Villaggio Leumann

Negli anni Settanta però il cotonificio chiuse e il villaggio Leumann sembrava destinato a diventare un quartiere fantasma. Fu grazie all’interesse della comunità e del comune di Collegno che oggi il villaggio Leumann è ancora così com’era un secolo fa. Il Comune, infatti, annesse il villaggio alle sue proprietà e, dato che l’intero quartiere residenziale aveva perso la sua funzione, decise di preservare le sue bellezze e riassegnare alcune case secondo le norme dell’edilizia residenziale pubblica, mentre altre sono rimaste agli operai e alle loro famiglie. Da quindi quartiere destinato a scomparire, il villaggio Leumann è diventato un luogo unico nel suo genere, un posto dove sembra di essere ancora a fine Ottocento.

# Il tempo si è fermato alla fine dell’Ottocento

Credits: @achille_jus
Villaggio Leumann

Tra la vecchia scuola dei figli degli operai, gli edifici e le case liberty, i richiami ai paesini svizzeri sono ovunque. Passeggiando per il quartiere, è possibile anche scorgere la vecchia stazione Torino-Rivoli e la chiesa eclettica di Santa Elisabetta. Il Comune di Collegno ha proprio voluto mantenere vivo il villaggio Leumann, infatti vengono organizzate tantissime iniziative che puntano sul fatto che qui il tempo si è fermato.

Fonti: siviaggia.it

Continua la lettura con: Il VILLAGGIO dei PUFFI a 3 ore da Milano

BEATRICE BARAZZETTI

Riproduzione vietata al sito internet che commette sistematica violazione di copyright appropriandosi di contenuti e idee di altri senza citare la fonte

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle nuove newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/
Ti manderemo anche notizie che non pubblichiamo sui social. Riservato agli iscritti della newsletter: inviti a eventi, incontri e feste organizzati o promossi da Milano Città Stato

Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.


TLAPSE | Your Project in Motion