7 LUOGHI CELEBRI nella VECCHIA MILANO che ora non ci sono più

7 curiosità che forse non sapevi sulla "Vecchia Milano"

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Sempre ricca di cosa da fare, da visitare, da vivere, Milano non smette mai di stupire. Tante curiosità nuove, ma anche vecchie, che portano con sé memorie di tempi passati ma non dimenticati.

7 LUOGHI CELEBRI nella VECCHIA MILANO che ora non ci sono più

Indietro nel tempo alla scoperta di alcune particolarità sulla Milano di altri tempi.

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# Il cimitero delle celebrità a piazzale Lagosta

credits: blog.urbanFile.org

Dove oggi si trova Piazzale Lagosta, prima sorgeva il cimitero detto “della Mojazza”, chiamato anche San Giuseppe della Mojazza. Il termine “mojà” in milanese significa inzuppare, ammollare ed è proprio per la particolare zona in cui sorgeva, un terreno pregno d’acqua, che prese questo soprannome. In questo cimitero, soppresso ormai dal 1895, vi erano sepolti numerosi personaggi celebri come Parini, Cesare Beccaria, Melchiorre Gioia, Francesco Melzi d’Eril e Carlo Mozart. Nel 1922 il volto del cimitero iniziò a cambiare e prendere forma in quello che oggi conosciamo come il trafficato Piazzale Lagosta. Vi era anche un oratorio delle Cascine Abbadesse, una sorta di convento femminile delle Agostiniane che oggi è stato trasformato in un condominio. Rimane, però, una piccola chiesetta.

# Il Barchett de Boffalora, il traghetto dei navigli

credits: nautica report

Si chiamava Barchett de Boffalora il traghetto che navigava sul Naviglio Grande e Abbiategrasso per tutto l’Ottocento, il cui capolinea era proprio Boffalora. Qui, vi si svolse la storica battaglia tra Austriaci e francesi nel 1859. Il traghetto era trainato dalla “rozza dei navigli”, o alzaie, grazie all’impiego di animali da tiro e ci impiegava 3 ore all’andata, ma un’ora in più al ritorno proprio perché viaggiava controcorrente.

# La prima birreria nata nel settecentoInterno birreria bq

 

Costruita in stile Liberty, il bar “Puerto Rico” è stata la prima birreria cittadina di Milano. Si trovava in via Agnello, un tempo chiamata contrada San Simpliciano.

# Il Palazzo dei Visconti e il convento di San Francesco che svettava sullo Skyline

Il Palazzo dei Visconti e il convento di San Francesco: entrambi demoliti in epoca napoleonica, un tempo si trovavano dove oggi sorge la Caserma Garibaldi. Il Palazzo fu l’abitazione di Maria d’Aragona insieme al marito Alfonso d’Avalos che divenne il governatore di Milano. Il convento, invece, era l’edificio più imponente nella skyline milanese e conteneva un’opera dipinta da Leonardo da Vinci dedicata alla Vergine delle Rocce. Venne restaurata e in seguito venduta ad un collezionista inglese.

# Sant’Agostino: prima era un macello e ospitava la “casa di Meneghino”

credits: pinterest

Prima ancora di essere Piazza Sant’Agostino, era piazza Macello. Qui, infatti, sorgeva il macello comunale. In seguito, venne abbattuto e sostituito con abitazioni e edifici scolastici. In questa piazza vi era anche la “Casa di Meneghino”, la celebre maschera carnevalesca meneghina, dalla quale aveva preso avvio il carnevale milanese nella metà dell’Ottocento.

# Il Villaggio demolito dopo la guerra

Credits: skyscrapercity.com – Il Villaggio Campo dei Fiori

A nord della Varesina si trovava il Villaggio Campo de Fiori, appartenente all’Istituto delle Case Popolari. Un complesso di villette popolari del 1919, completamente immerse nel verde e nella natura, di cui ogni strada portava il nome di un albero. Subì, però, un tragico destino. Venne demolito nel dopoguerra per essere poi sfruttato attraverso la costruzione di numerosi condomini.

# L’albergo del pozzo

credits: milanofree

Un edificio storico molto particolare che interessava principalmente i viaggiatori. Presso questa struttura, infatti, partivano numerose macchine con diverse destinazioni, sia europee, come l’Austria, Francia, Svizzera, che italiane, come Venezia, Trieste, Alessandria e Torino. Vi soggiornavano numerose personalità celebri e, per questa ragione, all’entrata si radunavano spesso gruppi di suonatori ambulanti per dare loro il benvenuto, nella speranza di racimolare qualche spicciolo.

Fonte: MilanoFree 

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SELENE MANGIAROTTI

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Selene Mangiarotti
Aspirante traduttrice, cerco il mio posto nel mondo un articolo alla volta