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Angolo dei nerd: come si dice FORMATTARE a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

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Il CUORE di Milano: qual è l’esatto CENTRO GEOGRAFICO della città?

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Centro geografico di Milano

Piazza del Duomo è riconosciuta universalmente come il centro geografico della città per motivi simbolici, storici e perché localizzata all’incirca nel mezzo del Municipio 1, il cuore di Milano. Se però si prendessero in considerazione altri parametri di misurazione quale potrebbe essere il vero centro della città? Vediamo alcune possibili alternative.

Il CUORE di Milano: qual è l’esatto CENTRO GEOGRAFICO della città?

#1 Il quartiere più equidistante tra nord e sud: le Cinque vie

Cinque vie google

Misurando la distanza tra il punto più estremo a nord di Milano e il punto più a sud il centro geografico della città cadrebbe nella zona delle Cinque Vie: il quartiere più antico di Milano esistente sin dall’epoca dell’Impero Romano.

Leggi anche: La storia delle 5 VIE, il quartiere a forma di STELLA

#2 Al centro tra Ovest ed Est: l’Arena Civica

Arena Civica google

Con la stessa logica tracciando una linea che misuri la distanza tra il punto più estremo ad est e quello ad ovest, il centro geografico di Milano corrisponderebbe all’area delimitata da piazza Lega Lombarda e l’Arena Civica, uno dei simboli della città.

Leggi anche: Dopo essere stata sommersa dall’acqua l’Arena si copre di ghiaccio: al via l’esperimento per le olimpiadi

#3 Al centro tra Nord Ovest e Sud Est: Piazza 25 Aprile e la storica Porta Garibaldi

Piazza 25 aprile google

Utilizzando la stessa metodologia, ma tracciando una linea immaginaria da nord-ovest a sud-est, sarebbe piazza 25 Aprile con la Porta Garibaldi il centro geografico di Milano, in quanto equidistante dalle due estremità considerate.

Leggi anche: Il GIARDINO lungo la PASSEGGIATA PASTERNAK: un nuovo mini boulevard a Porta Garibaldi

#4 Al centro tra Nord Est e Sud Ovest: Zona Magenta, tra Palazzo Litta e Foro Bonaparte

Litta-Museo Civic

Misurando la distanza da nord-est a sud-ovest, il centro geografico di Milano si posizionerebbe invece nella zona di via Magenta, nell’area compresa tra Palazzo Litta e il Museo Civico Archeologico a pochi passi da Foro Bonaparte.

#5 L'”ombelico di Milano”, il centro geografico secondo Leonardo da Vinci: la cripta della Chiesa del San Sepolcro in Piazza Pio XI

credits: Veneranda Pinacoteca Ambrosiana

Un altro centro geografico, il “punto zero” di Milano, è stato invece indicato da Leonardo da Vinci nel suo Codice Atlantico e sarebbe rappresentato dalla cripta della Chiesa del San Sepolcro in Piazza Pio XI, a pochi passi dalla Piazza Duomo. Quella posizione identifica “l’ombelico della antica Milano e della civitas romana, sia in termini geografici sia etico-morali, perché si trova accanto alla copia esatta del sepolcro di Cristo realizzata nel 1100”. All’interno della cripta una grossa palma in bronzo e in rame, fatta realizzare nel 1600 dal Cardinale Borromeo, identifica simbolicamente il “cuore” di Milano.

Leggi anche: Il “PUNTO ZERO” di Milano: questo è il centro esatto della città secondo Leonardo da Vinci

Continua la lettura con: I 7 RECORD GEOGRAFICI più CURIOSI d’Italia

FABIO MARCOMIN

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La MANHATTAN del DESERTO vecchia di 2 mila anni

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Credits: pinterest.com

Nascosta nel deserto c’è un’antica città i cui palazzi ricordano i grattacieli di New York. La “Manhattan del deserto” esiste da duemila anni, ed è ancora abitata. Vediamo dove si trova.

La MANHATTAN del DESERTO vecchia di 2 mila anni

# Shibam: la città di duemila anni

Shibam è patrimonio dell’UNESCO dal 1982, ma la sua origine è molto più antica. La città è uno degli esempi più antichi di urbanistica verticale: prima ancora che gli europei arrivassero in America, in Yemen si costruivano già palazzi di 11 piani.

Gli edifici odierni sono stati costruiti a partire dal 1532 ma l’area è abitata dal 300 d.C. Ancora oggi 3.000 persone vivono uno stile di vita tradizionale in palazzi di mattoni di fango alti a partire da 5 piani. Ogni palazzo è abitato da un nucleo famigliare di circa 40 persone, un utilizzo molto diverso rispetto a quello degli appartamenti di New York.

Credits: pinterest.com

Leggi anche Le 7 MERAVIGLIE del mondo che MAI VISITEREMO 

# Grattacieli nel deserto

Dichiarata la prima casa dei grattacieli, Shibam è diventata un simbolo di resilienza per gli abitanti di territori che non sono più favorevoli alla vita umana. Gli abitanti non scappano dal deserto, anzi continuano a costruire adattandosi alle difficili condizioni ambientali e climatiche. L’UNESCO ha dichiarato la città uno dei più antichi esempi di perfetta urbanistica verticale, questo è il motivo per cui i suoi alti palazzi sono riusciti a sopravvivere nel tempo.

Nonostante la struttura sia molto diversa e i palazzi molto più bassi, il risultato visivo ha fatto sì che venne definita la Chicago o la Manhattan del deserto. Palazzi di 11 piani sono rari nei deserti mediorientali, perché difficili da costruire in condizioni di instabilità del terreno.

Credits: pinterest.com

Leggi anche SQUARCI di NATURA nei PALAZZI: sarà questa la nuova via delle archistar?

# Edifici antichi di migliaia di anni

I resti di edifici molto più antichi della città cinquecentesca sono ancora visibili, tra questi sono stati riconosciuti una moschea data nel 904 d.C. e un castello costruito nel 1220. Questo è ciò che rimane degli insediamenti antecedenti al 1532. Le antiche abitazioni, infatti, sono state rase al suolo da una spaventosa alluvione, che ha messo in ginocchio la regione.

Nello stesso anno è stata fondata Shibam e i suoi alti palazzi, che si possono ammirare ancora oggi. Come altre antichità yemenite, oggi l’integrità di Shiba è messa a rischio dalla guerra civile, che sta distruggendo non solo la popolazione ma anche il patrimonio culturale del paese.

Credits: pinterest.com

Continua la lettura con I segreti della CITTÀ STELLA, la più MISTERIOSA d’Italia 

SARAH IORI

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FACT CHECKING: come si dice a Milano?

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Un nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO sopra Milano

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Rendering Acpv - Torre Faro

Anche la zona sud avrà il suo grattacielo, che entrerà di diritto tra i “supertall” di Milano: si posizionerà al sesto posto per altezza, giusto dietro a Palazzo Lombardia. La costruzione del nuovo building, all’interno dello Scalo di Porta Romana, coinvolgerà anche la riqualificazione di tutta l’area circostante tra Piazza Trento, Viale Toscana e il piazzale antistante la Chiesa di Sant’Andrea in Via Crema.

Tutta l’area a sud dello scalo è in fermento e in trasformazione già da anni grazie alla realizzazione della Fondazione Prada, la sede Fastweb e tutto il progetto Symbiosis, in attesa della rigenerazione per le Olimpiadi 2026. Oltre alla Torre Faro sono altri i progetti in partenza nella città.

Un nuovo GRATTACIELO di 144 metri con GIARDINO PANORAMICO sopra Milano

# Torre Faro: il nuovo grattacielo per il sud Milano alto 144 metri per 28 piani 

Credits ACPV – Render della nuova sede di A2A con vista verso nord

Il progetto della nuova sede di A2a, multiutility di energia e rifiuti di Milano e Brescia, è stato presentato ufficialmente alla fine del 2020 alla Commissione urbanistica del Municipio 5. Si chiamerà Torre Faro”, sarà alta 144 metri per 28 piani complessivi e disporrà di innovativi sistemi di efficienza energetica ed eco sostenibilità.

Si inserisce nel contesto di rigenerazione urbana prevista dal Pgt di Milano 2030, che contempla anche la riqualificazione dell’intera piazza Trento, della parrocchia Sant’Andrea e di tutta la zona fino alla nuova sede A2A. Gli ultimi dettagli sulla parte pubblica dell’investimento saranno definiti nei prossimi mesi.

Leggi anche: Il FARO di MILANO: il progetto della nuova torre

# Forma tubolare, giardini pensili e belvedere panoramico. La nuova torre di A2A inaugurerà in tempo per le Olimpiadi del 2026

Progettato dallo studio di architettura Antonio Citterio – Patricia Viel, la caratteristica più importante del grattacielo sarà la sua forma tubolare e un’originale spaccatura a circa 61 metri di altezza con dei giardini pensili.

Credits, ACPV – Sezione parziale della torre con il Museo dell’Energia riqualificato

Ci saranno due serie di piani di uffici incorniciati dalla spaziosa hall d’ingresso al piano terra, con un cortile verde che collegherà la nuova sede al Museo dell’Energia, un edificio esistente che sarà riqualificato. Oltre allo sky garden, che sarà alto circa tre piani, ci sarà inoltre un belvedere che con molta probabilità sarà accessibile al pubblico ad un’altezza di 125 metri. La conclusione dei lavori è prevista nel 2025, mentre l’inaugurazione per le Olimpiadi del 2026 con il graduale ingresso dei 1.500 dipendenti dislocati oggi nelle varie sedi.

Ma le novità non sono finite. In arrivo anche due grattacieli in zona Parco Lambro.

# Due nuovi grattacieli da 22 e 15 piani, finanziati con l’equity crowdfunding, pronti entro il 2024 in zona Parco Lambro

Credits: milano.corriere.it – Park towers

Continua la spinta propulsiva di Milano nel riqualificare pezzi di città, che va avanti senza sosta negli ultimi anni. CityLife con le sue 3 torri al posto della vecchia fiera a cui se ne aggiungerà un quarto orizzontale denominato “CityWave”, tutti i grattacieli di Porta Nuova dove un tempo c’era solo degrado come il Palazzo Unicredit, il Diamantone, il Bosco Verticale, la Torre Solaria che è il grattacielo residenziale più alto d’Italia di 143 metri, oltre alla nuova sede della Regione. 

Tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 invece ci saranno due nuovi grattacieli di 22 e 15 piani, nel quartiere Feltre, in via Privata Ruggeri a est della città. Si tratta del progetto Park Towers Milano affacciato sul Parco Lambro, che prevede anche un terzo edificio in linea per un totale di 8mila mq. Le torri avranno 107 appartamenti di diversi tagli e metrature, 123 box e si svilupperanno su un area verde di circa 5.000 metri quadrati. Park Towers è stato oggetto anche di una raccolta di equity crowdfunding immobiliare tramite Concrete Investing, la piattaforma autorizzata da Consob per la raccolta di capitali destinati ad investimenti in progetti real estate: un successo con l’obiettivo massimo prefissato di 2,5 milioni di euro raggiunto in sole 24 ore.

L’AD di Bluestone Andrea Bezziccheri: “Il progetto Park Towers rappresenta per Bluestone una sfida. Si tratta, infatti, del nostro primo progetto immobiliare che prevede la costruzione di due grattacieli. Un progetto importante e un’ occasione da non perdere che capita di rado. Abbiamo pensato questo progetto riflettendo sulle nuove esigenze del vivere, ora ancora più urgenti: la necessità di spazi aperti, di abitazioni funzionali, sostenibili, tecnologicamente avanzate e ricche di servizi“.

Continua la lettura con: I NUOVI GRATTACIELI in arrivo a Milano nei PROSSIMI TRE ANNI

FABIO MARCOMIN

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Fermata del giorno: 10 cose da fare e vedere intorno a MOSCOVA

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https://www.objectsmag.it/lestetica-semantica-della-gucci-art-wall/

Ogni sabato appuntamento con una nuova fermata della metro di Milano e le attrazioni intorno ad essa. Scopriamo oggi insieme la zona intorno alla fermata di Moscova.

Fermata del giorno: 10 cose da fare e vedere intorno a MOSCOVA

# Moscatelli, l’eno-panetteria 

https://bussola-pro.com/768315/moscatelli

In Corso Garibaldi, al numero civico 93, il Forno Pattini e l’enoteca Moscatelli si sono unite dando alla luce un locale eno-panetteria, che offre degli aperitivi degni d’essere nella top list di Milano

# Orecchiette à Porter

https://www.italiaatavola.net/locali-turismo/ristoranti-pizzerie/2020/10/17/progetto-orecchiette-a-porter-street-food-dal-sapore-pugliese/70516/

In Largo la Foppa si trova un locale in cui è possibile respirare l’aria pugliese, assaporando uno dei piatti tipici di questa regione: le orecchiette. Condimenti di tutti i tipi, ingredienti d’alta qualità e dolci strepitosi: questi sono i punti forti di questo ristorante. 

 

# Thun Caffe 

https://www.milanoweekend.it/articoli/thun-caffe-milano-foto/

Se non sai che c’è, quasi non te ne accorgi. Il Thun Caffè è un delizioso bar in Corso Garibaldi 86, che ti serve il cappuccino in bellissime tazze a marchio Thun

# Hambirreria

IG @cantierehambirreria

Da Lecce a Milano in un attimo. Un format originale e autentico, in cui consumare esosi hamburger e selezionate birre artigianali, in un ambiente dallo stile old industrial dell’America anni 90.  In Corso Garibaldi 111. 

 

# Il murale artistico di Gucci

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In Largo la Foppa, dal 2017, Gucci orna la facciata di un edificio con murales mozzafiato, che rapiscono lo sguardo, facendoti camminare a naso all’insù. Ogni progetto ha alle spalle artisti diversi, il cui lavoro, progetto e realizzazione è documentato e fornito online sul sito ufficiale di Gucci. 

 

# Arena Civica

L’Arena Civica di Milano è un impianto sportivo polifunzionale che si trova ai margini del Parco Sempione. Consigliato anche solo osservarla dall’esterno mentre si fa una passeggiata per il Parco, magari per smaltire il pranzo. 

 

# El Porteño

 

Proprio di fronte all’Arena, in Viale Elvezia, si trova un ristorante argentino dall’aria retrò ed elegante, in cui è possibile gustare l’autenticità della cucina argentina.

 

# Chinatown 

credits: @visit_milano IG

Una passeggiata per il quartiere cinese di Milano è un’esperienza unica. Negozietti, ristoranti, ravioliera e bubble tea: questo e molto altro tra un edificio storico e l’altro. 

 

# Cinema Chiostro Dell’incoronata

https://milano.corriere.it

Perfetto per la stagione corrente, il cinema all’aperto AriAnteo Chiostro dell’Incoronata si trova in Via Milazzo 9. 

# La Casa degli Artisti

https://milanoevents.it

In Via Tommaso da Cazzaniga si trova la Casa degli Artisti, un “luogo di incontro, creazione e riflessione per sostenere la pratica degli artisti nell’ambito delle arti visive, performative, sonore, digitali, applicate, del cinema, della fotografia, della letteratura e del pensiero”. L’edificio è aperto al pubblico, che può godere della particolarità degli esterni ed interni di questo luogo d’arte. 

Continua a leggere con: La fermata del giorno: le attrazioni di ISOLA (M5)

ALICE COLAPIETRA

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10 abitanti 1 funivia: ma nessuno vuole gestirla

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https://www.varesenoi.it/2019/12/18/leggi-notizia/argomenti/territorio/articolo/curiglia-con-monteviasco-ci-cono-i-fondi-per-far-ripartire-la-funivia.html

Con la morte del gestore della funivia Silvano Dellea nel novembre 2018, questo piccolo borgo nell’Alto Varesotto è rimasto completamente isolato, poiché l’unico mezzo di collegamento con il resto del mondo è una funivia che da quel giorno è rimasta senza conduttore.

10 abitanti 1 funivia: ma nessuno vuole gestirla

# Il borgo immerso in un paesaggio mozzafiato

https://www.trekking.it/itinerari/monteviasco/

Si trova a ridosso del confine tra Italia e Svizzera, ed è uno dei borghi più caratteristici della regione lombarda: a 930 metri di altezza, immerso in un suggestivo silenzio, con case di pietra e legno incastrate tra castagni e faggi secolari.

# L’infelice avvenimento

https://www.varesenoi.it/2019/12/18/leggi-notizia/argomenti/territorio/articolo/curiglia-con-monteviasco-ci-cono-i-fondi-per-far-ripartire-la-funivia.html

Il comune di questo paese, Monteviasco, ha chiesto aiuto anche alla Regione, ma ogni tentativo di trovare un nuovo gestore della funivia è stato vano. Possiamo immaginare diversi motivi per i quali nessuno si è ancora fatto avanti. Probabilmente, un fattore deterrente è il fatto che il precedente gestore è deceduto in seguito ad un incidente sull’impianto, però ad oggi messo completamente a nuovo e in completa sicurezza.

# L’isolamento dal resto del mondo

https://www.folledicorsa.it/2017/01/le-5-scalinate-piu-difficili-per-folle.html

A prescindere dalle motivazioni che rendono così difficile trovare questa figura professionale, rimane il fatto che i residenti e ristoratori del borgo sono rimasti isolati ormai per il quarto inverno di fila, con come unica via di accesso – non proprio comoda – la mulattiera di 1400 gradini.

L’interesse principale del comune, oltre che colmare la posizione vacante, è quello di capire come un impianto rimesso a norma e con numerose potenzialità turistiche non sia in grado di attirare l’interesse economico di eventuali gestori.

Continua a leggere con: Il BORGO italiano dove comprare CASA costa come una CARAMELLA

ALICE COLAPIETRA

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A Milano il LOCALE ispirato alle SERIE TV

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Credits: @willysburgeritalia willy's burger

In un mondo dove Netflix ha preso il sopravvento, a Milano c’è un locale ispirato alle serie tv.

A Milano il LOCALE ispirato alle SERIE TV

# Il locale ispirato a Stranger Things e La Casa di Carta

Credits:@willysburgeritalia
willy’s burger italia

Il locale milanese ispirato alle serie tv si chiama Willy’s Burger e oggi conta due location: una in viale Abruzzi 25 e l’altra in via Lazzaretto 3. La sua musa ispiratrice è stata la serie di fama mondiale Stranger Things, ma poi, notando il successo di Netflix e di altre serie tv, si è ampliato anche verso la spagnola Casa di Carta. Avendo due locali, quindi, uno è ispirato al mondo del sottosopra e l’altro ad una banda di ladri ambiziosi. Entrambi gli spazi sono molto piccoli, pochi posti a sedere ma ricchi di particolari che ad un appassionato non sfuggono.

Credits:@willysburgeritalia
willy’s burger italia

Nella location di via Lazzaretto c’è il muro con le lettere e le lucine colorate, i cappelli dei ragazzi che combattono il demogorgone e il suo mondo del sottosopra, ma anche un jukebox dove vengono messe tutte le sigle delle serie tv più famose di Netflix e non. Nella location di viale Abruzzi ci sono invece la tuta rossa dei ladri dai nomi ispirati alle città e l’entrata ad una cassaforte di sicurezza della Banca di Spagna.

# Un gioco di nomi

Credits:@willysburgeritalia
willy’s burger italia

Willy’s Burger è una piccola hamburgheria nata nel 2016 che è riuscita ad affermarsi velocemente grazie alle sue materie prime e la loro lavorazione. Il nome viene da uno dei due proprietari, Sara e Willy, eppure sembra che sia ispirato proprio a Stranger Things, Willy è infatti uno dei protagonisti della storia. Sempre dal nome è facilmente intuibile quale sia la specialità del posto: nel menù ci sono diverse varietà di panini e hamburger, di carne, di pesce e vegetariani, e ogni panino ha un nome storpiato e ispirato ad una serie Tv, ad esempio “La Casa di Cheddar” o “Willy il principe di belOnion”

Continua la lettura con: Prendere il tè a Milano con ALICE nel paese delle MERAVIGLIE

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

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Voglia di FREE: come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

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🔴 AUTONOMIA per Veneto, Lombardia o MILANO? No, SOLO per ROMA

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Roma @pixabay

A Milano sono anni che se ne parla in tutte le salse. Convegni, raccolte firme, ordini del giorno in consiglio comunale, perfino un sito internet: ma niente. Tante chiacchiere e la ferma ostilità della amministrazione comunale in perfetto autosabotaggio. Anni di discussione senza approdare a niente, ma quello stesso progetto di autonomia è stato approvato in 20 minuti… per la capitale. Ecco quando Roma potrà diventare Città Stato e quali poteri le saranno assegnati.

AUTONOMIA per Veneto, Lombardia o MILANO? No, SOLO per ROMA

# Milano temporeggia, Roma agisce: diventa Città Stato

Roma @pixabay

Il 20 aprile 2022 la Commissione Affari costituzionali della Camera ha votato all’unanimità l’adozione del testo base della riforma costituzionale, predisposto dai relatori Annagrazia Calabria (Fi) e Stefano Ceccanti (Pd) sulla base di quattro proposte di legge, per trasformare Roma in Città Stato o meglio in Città Regione come ammesso dalla Costituzione Italiana.

Nel testo della riforma all’articolo 114 della Costituzione, dove si stabilisce che “Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento”, è stato aggiunto un comma che recita “Roma Capitale dispone di poteri legislativi definiti nelle materie di cui all’articolo 117, terzo e quarto comma”. Si tratta quindi delle stesse materie di competenza esclusiva delle Regioni e di competenza concorrente tra Stato e Regioni, escluse “la tutela della salute e le altre materie stabilite d’intesa con la Regione Lazio e lo Stato, secondo legge dello Stato approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti”. Gli stessi Municipi di Roma Capitale verranno dotati di maggiori poteri e autonomia.

Nel secondo comma è previsto che nel periodo transitorio, in fase di prima attuazione della legge, a Roma Capitale verranno applicate le legge della Regione Lazio e all’articolo 2 che il trasferimento dei poteri legislativi decorrerà dopo due anni dall’entrata in vigore della legge costituzionale. 

Lo stesso progetto di autonomia sognato da anni da Milano e i milanesi diventa realtà per Roma, mentre il capoluogo lombardo resta con un pugno di mosche.

Fonte: Canaledieci

# Milano Città Stato: dalla nascita del progetto alla raccolta firme per il referendum per dare a Milano i poteri da regione

@globalsystem – Città Metropolitana Milano

Milano Città Stato nasce come progetto nel 2015, nel 2016 debutta il magazine online. Nel corso di questi quasi 7 anni esponenti di diversi parte politiche e dell’imprenditoria si sono espressi in modo favorevole a fare ottenere alla città di Milano un maggior grado di autonomia. Dello stesso parere anche i candidati sindaci alle elezioni comunali del 2016, anche se in seguito alla sua investitura a primo cittadino Beppe Sala non ha mantenuto la parola data.

Un primo sondaggio sul sito di Milano Città Stato a maggio del 2019 aveva visto la maggioranza dei milanesi votanti scegliere per dare più poteri a Milano:

  • il 93% è a favore di un referendum sull’autonomia della città 
  • il 94% è per dare più autonomia a Milano (in maggioranza, 61%, sono per una “città regione” sul modello di Berlino, Madrid o Amburgo, segue l’ipotesi di “legge speciale”, votata dal 33%).

Il passo successivo avrebbe dovuto prevedere una prima raccolta di 1.000 firme per indire il referendum consultivo per far scegliere ai milanesi se dare autonomia a Milano, secondo quanto previsto dalla Costituzione Italiana e trasformarla in una Città-Regione, ma l’avvento della pandemia da Sars-Cov-2 ha bloccato l’iniziativa. 

Un altro sondaggio effettuato da Ipsos a maggio del 2021, su richiesta di Librandi promotore di una lista a sostegno della rielezione di Beppe Sala, ha confermato la volontà dei milanesi nel voler dare più autonomia alla città. Alla domanda: “Sarebbe opportuno che alla città di Milano venissero attribuiti poteri o competenze speciali come se Milano fosse una regione o una provincia autonoma?” 2 milanesi su 3 hanno votato per dare a Milano il tipo di autonomia più spinto previsto dalla nostra Costituzione.

Anche in questo caso il Comune di Milano si nasconde, o peggio fa capire che non ha bisogno di avere più poteri e risorse per gestire meglio il bene collettivo, dare servizi migliori ai propri cittadini e competere con le altre metropoli europee. Milano si dimostra ancora una volta colonia, succube, pronta a servire Roma e lo Stato Italiano senza pretendere nulla in cambio. Roma ottiene sempre di più dimostrando sempre meno, vedasi inefficienza, sprechi e debito monstre, Milano non ottiene niente nonostante continui ad essere il motore e il faro dell’Italia. Ma mentre Milano al suo solito china la testa in silenzio davanti alla politica romana, altrove hanno reagito in modo meno sobrio.

Leggi anche: IL SOLE SPLENDE SU MILANO: mille firme per il referendum sull’autonomia

# L’ira dei veneti: “Il Veneto aspetta da 50 mesi e poi per Roma si vota in 20 minuti

Credits: wikipedia.org – Bandiera veneta

Se Atene piange, Sparta non ride. Anche i veneti sono su tutte le furie dopo l’approvazione di questo testo in Commissione Affari costituzionali, votato anche dal coordinatore regionale e parlamentare, il leghista Alberto Stefani. Alberto Villanova, presidente del gruppo Lega-Liga Veneta nel Consiglio regionale del Veneto afferma quanto segue: “Grazie al contributo del Pd, correlatore del provvedimento, a Roma è stata approvata la riforma costituzionale per dare più poteri a Roma capitale. Tanta solerzia e velocità è encomiabile: Roma ha ottenuto in venti minuti quello che noi aspettiamo da oltre 50 mesi. Sarebbe bello però che i dem e i 5 stelle, che detengono la presidenza della commissione, mettessero lo stesso impegno per approvare, finalmente, anche l’Autonomia del Veneto“.

A rincarare la dose il sindaco di Noventa Padovana Marcello Albano: “E’ un fatto gravissimo. C’è un mandato popolare che i veneti hanno dato ai parlamentari che è stato completamente disatteso. Su questa vicenda chiedo un confronto immediato, perché non è possibile che in venti minuti si licenzi un testo su un comune che ha un dissesto finanziario come Roma e in 50 mesi non riusciamo ad ottenere risultati per il Veneto? Inaccettabile

Fonte: Padova Oggi

Continua la lettura con: Fabio Massimo NICOSIA: “la mia Milano avrà massima AUTONOMIA e LIBERTÀ GARANTITA per i cittadini”

FABIO MARCOMIN

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Che ci fa una CHIESETTA nella Stazione CENTRALE?

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Credits: blogo.it

In stazione centrale esiste ormai solo un luogo dove non si possa comprare nulla: si tratta della piccola cappella della stazione. Ma che cosa ci fa e qual è la sua storia?

Che ci fa una CHIESETTA nella Stazione CENTRALE?

# L’opposizione al nuovo restyling della stazione

Presso il binario 21 in Stazione Centrale esiste una sala con cinquanta posti, molto tranquilla e fresca d’estate: la cappella della stazione. La chiesina, posta in questo luogo piuttosto insolito, è poco frequentata, se non da qualche viaggiatore in cerca di conforto, oppure tranquillità. I frequentatori sono per lo più persone anziane che abitano i dintorni e forestieri. La cappella è una delle poche testimonianze dell’antica architettura fascista della stazione, che ha visto un restyling moderno, riempiendosi di nuovi negozi, che offrono servizi primari e la possibilità di comprare regali all’ultimo, per chi ne avesse bisogno.

Credits: petrix.tod, IG

Leggi anche La DISCOTECA di culto diventa la “cappella sistina” della STREET ART 

# Un’oasi di tranquillità

La piccola cappella è indicata da un’insegna blu, da cui si può scorgere la vetrata colorata sul fondo, l’interno è spoglio: pochi quadri di santi e quasi sempre vuota. Il suo essere vuota fa si che sia un’oasi di tranquillità all’interno del caos dell’andirivieni della stazione. Nonostante questa sua desolazione la cappella è un luogo curato, con fiori sull’altare e un grande crocefisso sulla parete di sinistra. Si respira aria di pace e le storie che attraversano le sue mura sono le più diverse, che verranno custodite nel silenzio di questo piccolo luogo.

Credits: blogo.it

Leggi anche: Il binario della VERGOGNA di Stazione Centrale 

Continua la lettura con I TAXI VOLANTI in arrivo a Milano: da Malpensa alla Stazione Centrale in 15 minuti 

SARAH IORI

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La nuova frontiera del turismo: l’ARABIA SAUDITA

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Credits: @enj0y_every_day Arabia Saudita

Tra le tante mete che la riapertura ufficiale del turismo da parte del governo ci può offrire per la prossima stagione (verifichiamo però sempre sul sito viaggiaresicuri.it che siano “aperti” anche i paesi dove vogliamo andare), dopo due anni in cui il 90% degli italiani non è uscito dall’Italia, c’è anche una relativa novità, un regno che aveva aperto le sue porte per la prima volta ai turisti nel settembre del 2020. Parliamo dell’Arabia Saudita, paese che con lo slogan “Vision 2030” ambisce ad acquisire la stessa quota di turismo che oggi sceglie Dubai, Abu Dhabi e il resto degli Emirati Arabi Uniti.

La nuova frontiera del turismo: l’ARABIA SAUDITA

# Il visto online

Passaporto
(da pixabay)

Prima di organizzare il viaggio in termini di voli e itinerari, è essenziale munirsi di visto turistico. Una procedura, grazie al sito in lingua inglese (visa.visitsaudi.com), decisamente semplice, nonostante qualche documento/foto da caricare e altrettanti inevitabili moduli da riempire (tempo stimato: venti minuti). A un certo punto, verso la fine della procedura, comparirà una schermata di loghi di assicurazioni con cui fare la copertura obbligatoria; se non avete voglia di informarvi su quale sia la migliore, scegliete quella che vi ispira di più (spoiler: il prezzo è lo stesso per tutte). Tempo cinque minuti e, anche se siete donne single, il visto turistico sarà già arrivato sulla vostra casella di posta.

# Il periodo

Credits: @gemini_boi
red sand desert

Tenuto conto delle temperature, forse l’estate non è esattamente il periodo migliore per visitare l’Arabia. Peccato, avevate fretta di partire, vero? Trattenete l’istinto basico del wanderlust e tenetevi dieci giorni di ferie da prendere fuori stagione, se vi è concesso questo privilegio incredibile del poter esplorare la Terra in condizioni di scarso affollamento (che forse un giorno torneranno gli assembramenti agostani), quando tutti i colleghi sono immancabilmente davanti al terminale. Il periodo che va da ottobre a marzo potrebbe essere quello ideale, magari evitando il Ramadan del 2023, per non avere disagi, anche se l’atmosfera che vi si respira, sin dai giorni che lo precedono, è sicuramente un’esperienza unica.

# La società saudita

Credits: internazionale.it
arabia saudita società

Forse sbagliamo noi occidentali a giudicare, a parametrare tutto ciò che vediamo solo attraverso i nostri occhi addormentati in decenni di progresso e stagnazione economica. Indubbiamente però, per una destinazione come questa, il sentito dire (pessimo e abbondante) indirizzerà sicuramente le nostre prime impressioni. Come scrivo nei miei libri di viaggi attraverso il mondo (Quante bandiere hai? e Bandiere per Tutti), la cosa peggiore dei vari stati, sono sempre gli stati stessi, i governi totalitari, l’uso ingiustificato del potere. I posti (e la gente) sono bellissimi, dappertutto. Anche la società saudita, dunque, bollata come retrograda unicamente in base a certi paletti imposti dallo stato-religione, è in realtà un ambiente in cui ci si può trovare bene sin da subito. Le donne guidano i SUV, vanno in giro da sole di giorno e persino di sera, qualcuna di loro non porta il velo…

# Riyadh, la capitale in costruzione

Credits: @ys.oma
Riyadh

La prima cosa che vi farà vedere il tassista agghindato tradizionalmente con la kefiah, saranno gli immensi isolati delimitati da cartellonistica a render, che annunciano i vari progetti in corso per i prossimi anni. La capitale dell’Arabia Saudita (e ancor prima del Najd), una città enorme di 8 milioni di abitanti in cui la gente si muove essenzialmente in auto attraverso le superstrade che tagliano i vari quartieri, è già puntellata di un certo numero di grattacieli interessanti: per esempio la famosa Kingdom Tower, oppure l’Al Faisaliah Center con la sua palla sulla sommità, e altri più recenti o ancora in costruzione lungo l’asse nord-sud di Olaya street, dove le future fermate della metropolitana giacciono in stato di semi-abbandono (vi lavora qualcuno solo sporadicamente). Vagate alla ricerca della patina araba nei dintorni a suk dell’antico palazzo di Masmak, oppure cercate refrigerio in un ristorante invitante e in un bar con shisha nei quartieri bene di As-Sulemaniyah o Al-Mohammadiyah, a seconda delle vostre preferenze.

# Jeddah, la vecchia anima cosmopolita sul mar rosso

Credits: @destinationjed
Jeddah

Sicuramente avrete sentito parlare, nelle scorse settimane, del gran premio di Formula 1 organizzato proprio a Jeddah, tra i missili che colpivano i depositi di petrolio e le altre varie polemiche legate allo status degli organizzatori (che assieme ad altri stati bombardano lo Yemen, ma del resto se si dovessero scegliere le mete turistiche in base al comportamento dei governi, resterebbero solo Svizzera e Scandinavia). La città affacciata sul Mar Rosso, ex capitale dell’Hejaz, con un importante porto e un’affascinante Corniche di palme e lungomari pedonali, denota da subito i suoi secoli passati sotto il giogo comunque cosmopolita dell’Impero Ottomano: l’immagine generale è “più europea”, la gente persino più rilassata. Anche qui non mancano i progetti urbanistici, addirittura interi isolati sono cintati in attesa di essere completamente demoliti, in un effetto decisamente spettrale; ma il progetto più importante riguarda la rivitalizzazione del centro vecchio, con le sue case a 4-5 piani di corallo, dai tipici balconcini sporgenti di vari colori (azzurri, rossi, verdi, marroni), un complesso monumentale di prim’ordine, e non solo per l’egida dell’UNESCO.

# Il deserto

Credits: @enj0y_every_day
deserto Arabia Saudita

Non c’è bisogno di dirlo, l’attrazione numero uno dell’Arabia resta, al di là delle sue città più rappresentative, il grandissimo deserto che copre la maggior parte del suo territorio. Anche senza voler esplorare con una guida la parte più estrema (il famoso “empty quarter”, il quadrante sud-orientale del paese, dove non c’è nulla a parte le dune del Rub-al-Khali), un semplice bus che vi porti da Riyadh a Jeddah o viceversa, oltre a regalarvi lo squarcio altrimenti precluso sulla vita quotidiana dei sauditi, vi farà apprezzare quanto sia vario e sempre splendido il paesaggio: dai canyon di pietra dell’altopiano alle propaggini montuose che circondano la città santa della Mecca (vietata ai non musulmani), dalle pianure di pochi arbusti solcate dai dromedari neri e da quelli bianchi sino alle distese rosse di sabbia mosse dal vento. Se potete, noleggiatevi un’auto (la benzina costa 50 centesimi) e dedicatevi a esplorare tante altre mete accattivanti: le rovine imponenti della Petra d’Arabia a Hegra, i fondali incontaminati di Yanbu, le curve spettacolari della strada che sale a Taif, la funivia che passa una valle sorprendentemente verde ai 2000 metri di Abha, l’ex capitale dell’Asir nel sud. Dieci giorni senza alcol, in fin dei conti, non possono che farvi bene…

Continua la lettura con: 7 VIAGGI ALTERNATIVI fuori dai RADAR del turismo di massa

LORENZO ZUCCHI

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GAME OVER: come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Il progetto dell’EURO NIGHT SPRINTER: come una METRO ad ALTA VELOCITÀ tra le città d’Europa

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Credit Mathias Gastel, Grüne Bahnstrategie - Particolare della rete ferroviaria notte transeuropea proposta dai Verdi tedeschi

La proposta di una rete transeuropea di treni notturni. Scopriamo le caratteristiche di questo progetto e quali sarebbero i vantaggi per i viaggiatori europei.

Il progetto dell’EURO NIGHT SPRINTER: come una METRO ad ALTA VELOCITÀ tra le città d’Europa

# Una rete di 40 linee internazionali per collegare 200 città in Europa

Credit Mathias Gastel, Grüne Bahnstrategie – Particolare della rete ferroviaria notte transeuropea proposta dai Verdi tedeschi

La proposta di realizzare una rete transeuropea di treni notturni è arrivata del partito dei Verdi Tedeschi in occasione delle ultime elezioni nazionali. L’obiettivo è quello di creare rete di trasporto su rotaia efficiente per i cittadini europei per ridurre l’utilizzo di auto e aerei e di conseguenza l’emissione di C02 nel continente. La mappa è stata rappresentata come un diagramma in linea retta nello stile dell’iconico design di Harry Beck per la metropolitana di Londra, mostrando l’Europa come un insieme ordinato di collegamenti notturni e destinazioni per il giorno successivo.

Euro Night Sprinter, questo il nome del progetto, avrebbe 40 linee internazionali a lunga percorrenza e garantirebbe il collegamento tra più di 200 città e luoghi in tutta Europa, da Lisbona a ovest a Mosca a est e da Helsinki a nord a Malaga a sud. 

Leggi anche: I TRANS-EUROP EXPRESS: i nuovi treni notturni per andare all’estero

# Le condizioni necessarie per realizzare il progetto

Credits touringclubitliano – nightjet_new_2021

Il progetto richiederebbe un lavoro congiunto e un accordo di tutti gli Stati e delle istituzioni europee. Al momento è infatti un’idea ancora abbozzata. Per realizzarla servirebbero:

  • un sistema unificato di controllo e coordinamento per le varie reti ferroviarie nazionali europee, come richiesto dall’Agenzia ferroviaria europea, sulla falsariga di Eurocontrol, l’agenzia del traffico aereo del continente;
  • treni notturni che possano viaggiare comodamente e silenziosamente in tutta Europa a una velocità compresa tra 200 e 250 km/h, con i necessari aggiornamenti del materiale rotabile da finanziare con la Banca europea per gli investimenti;
  • una piattaforma di prenotazione unica e di facile utilizzo per l’acquisto di viaggi internazionali con un unico biglietto;
  • investimenti sulle reti ferroviarie per aggiornare quelle vecchie e svilupparne di nuove;
  • infine per rendere più competitivi in viaggi in treno sarebbe necessario porre fine alle agevolazioni fiscali per le compagnie aeree.

Fonte: Bigthink

Continua la lettura con: In costruzione il TRENO più VELOCE del MONDO: farebbe Milano-Roma in 1 ora

FABIO MARCOMIN

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La TOP 10 degli AVVOCATI più “STELLATI” di MILANO

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In una città come Milano o si conosce un professionista di fiducia o risulta quasi più facile tirare a sorte da quante sono le possibilità di scelta. Ma se invece ci affidassimo ad un amico che di ricerche è un esperto? Pronta per l’evenienza, ecco una top list degli avvocati stellati di Milano secondo le recensioni Google calcolata attraverso un algoritmo computando stelle e numero di recensioni.

La TOP 10 degli AVVOCATI più “STELLATI” di MILANO

credits: pexels

#10 Avvocato Giuseppe Boccia (Moscova)

Stelle 4,9 (69 recensioni) MM Moscova, Via Palermo, 1, Milano MI; 02 8717 7638

“Disponibilità immediata cortesia gentilezza e professionalità fanno dell’avvocato Boccia non solo un buon penalista ma anche una brava persona, sempre pronto a dare i consigli nell’interesse del cliente anche quando questo esula dalle sue competenze.” Zaira R.

#9 Tomaino & De Zan Avvocati Associati (Centrale)

Stelle 4,9 (117 recensioni) Via Giovanni Battista Pirelli, 24, Milano MI; 02 8909 8861

“Studio avvocati con disponibilità e serietà sono stato contattato in breve tempo e ho avuto piena soddisfazione a riguardo di un problema personale. Vivamente consigliabile” Agostino A.

#8 Studio legale Avv. Massimo Ornato (Porta Nuova)

Stelle 5,0 (22 recensioni) Piazzale Biancamano, n. 8, Milano MI; 02 8089 7157

“Professionalità cordialità competenza… Affidatevi tranquillamente all’avvocato Ornato” Antonio P.

#7 Avvocato Greco – Studio Legale Milano (Besana)

Stelle 5,0 (31 recensioni) Piazzetta Guastalla, 3, Milano MI; 02 5656 8427

“Avvocato molto professionale e preparato. Sempre disponibile, cortese e rassicurante. Una garanzia.” Anna G

#6 Successioni Milano – Avv. Edoardo Amato (San Marco)

Stelle 5,0 (87 recensioni) Via Fatebenefratelli, 20, Milano MI; 328 752 7899

“Avvocato super preparato e gentile. Trovato per caso su internet ed è stata una piacevolissima scoperta! Nessuno ha saputo aiutarmi a parte lui. Lascio questa recensione perché se lo merita” Francesco G

 

credits: pexels

#5 LR & Partners (Monforte)

Stelle 5,0 (97 recensioni) Corso Monforte, 39, Milano MI; 02 5832 8338

“Conosco lo studio LR & partners da più di quindici anni seguendomi nelle mie esperienze lavorative sia per quanto riguarda il diritto commerciale che quello giuslavoristico. Grande professionalità ed efficienza sempre apprezzate anche dai miei colleghi stranieri trattandosi di realtà internazionali” Raffaele A.

#4 Studio Legale Miranda (Palazzo Giustizia)

Stelle 5,0 (100 recensioni) Via Cesare Battisti, 8, Milano MI; 02 551 6691

“Professionalità, competenza, tempestività e cordialità. Mi sono rivolto allo studio Miranda per un delicato fallimento della mia ex azienda. Lo studio è riuscito a farmi avere tutto ciò che mi poteva spettare. Grazie mille. Consigliatissimo.” Pasqui F.

#3 Studio Legale Bolzani Cerrato (Solari)

Stelle 5,0 (107 recensioni) Via Andrea Solari, 19, Milano MI; 02 498 0020

“Professionisti estremamente preparati, affidabili e molto disponibili.” Laura V.

#2 Avvocato Accanto (Vetra)

Stelle 4,8 (788 recensioni) Via Crocefisso, 6, Milano MI; 02 3664 4280

“Risposte esaustive che non lasciano interpretazione, e non usa molte parole di contorno quindi arriva direttamente al punto e questa e’ un ottima cosa. Consigliato” Mathias P.

#1 Studio Legale Tusa Salvetti (Buenos Aires)

Stelle 5,0 (239 recensioni) Corso Buenos Aires, 10, Milano MI; 02 2952 5311

“Mi sono affidato più di una volta all’avvocato Laura Salvetti, una garanzia. Persona molto disponibile e competente, in grado di comprendere la delicatezza delle situazioni e gestirle al meglio. Grazie” Daniele M.

Continua la Lettura con:  La TOP 10 degli OTTICI di MILANO

SARA FERRI

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AvLo: ecco il primo TRENO LOWCOST ad ALTA VELOCITÀ

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Credits entro_banda IG - AvLo

Dalla primavera del 2021 si può viaggiare su un treno dell’alta velocità a prezzi da regionale. A lanciare questo servizio è stata la compagnia spagnola Renfe con il primo treno super rapido low cost. Scopriamo le caratteristiche dei convogli e i prezzi dei biglietti.

AvLo: ecco il primo TRENO LOWCOST ad ALTA VELOCITÀ

# La compagnia spagnola Renfe ha lanciato il primo treno lowcost

Credit: ferrovie.info

Alle 11.00 del 24 marzo 2021 è partito dalla stazione di Puerta de Atocha, la stazione principale di Madrid, il primo treno low-cost Avlo della compagnia spagnola Renfe. Lasciato il binario 4, il convoglio diretto a Barcellona aveva a bordo 50 giornalisti invitati a provare personalmente il nuovo treno low cost che ha cominciato a circolare ufficialmente il 23 giugno. In totale sono cinque i treni della serie 112 ristrutturati per avviare questo servizio commerciale che copre Madrid-Saragozza-Barcellona-Figueras.

L’alta velocità ferroviaria spagnola “a basso costo” è partita con quattro corse giornaliere tra Madrid e Barcellona, ​​espandibili in base alla domanda. Come scrive la compagnia sul sito, si parte da un nuovo concetto di viaggio: viaggiare con tutti i confort al prezzo migliore“. Ad accompagnare questa idea ci sono anche i nuovi colori: viola, azzurro e arancione all’esterno, bianco e arancio all’interno.

# Da Madrid a Barcellona a 300 km/h con 7 euro

Credit: ferrovie.info

I biglietti hanno dei prezzi davvero stracciati. Per un posto sulla tratta Madrid-Barcellona a 300 km/h con un bagaglio a mano incluso, i biglietti partono da 7 euro e infatti nei primi giorni di apertura delle vendite ne sono stati acquistati oltre 200.000. Nei primi tre mesi oltre 1,5 milioni di clienti sommando tutte le destinazioni. Il sistema di vendita è dinamico e offre in ogni momento il miglior prezzo disponibile per il viaggio che si sta cercando. 

Sul prezzo base, il cliente può aggiungere servizi aggiuntivi come selezione del posto, modifiche o cancellazioni e bagaglio aggiuntivo. I bambini viaggeranno per 5 euro e sono previsti sconti anche per famiglie numerose.

Leggi anche: FLIXTRAIN: il treno LOWCOST avanza in EUROPA

# I servizi all’interno di Avlo: wi-fi e servizi multimediali 

Credit: mobilita.org

I convogli dei treni dell’alta velocità AvLo mettono a disposizione dei passeggeri:

  • distributori automatici in diversi punti del treno;
  • connessione Wi-Fi a bordo;
  • la piattaforma di contenuti multimediali Play Renfe;
  • sedili con tappi e i nuovi rivestimenti in colori chiari.

L’intero treno è stato unificato in classe economica per il nuovo servizio Avlo, guadagnando così il 20% di capacità, fino a 438 posti.

Arriverà anche in Italia una compagnia ferroviaria dell’alta velocità con prezzi da treni regionali?

Continua la lettura con: In costruzione il TRENO più VELOCE del MONDO: farebbe Milano-Roma in 1 ora

FABIO MARCOMIN

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🔴 Due nuove FERMATE PALCOSCENICO: la musica a Milano diventa UNDERGROUND

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Credits: ATM

In due stazioni M2 a partire dal 17 maggio un palcoscenico gratuito per musicisti e cantanti. Vediamo quali sono e come si può partecipare.

Due nuove FERMATE PALCOSCENICO: la musica a Milano diventa UNDERGROUND

# Le due fermate palcoscenico: Garibaldi e Loreto

Credits: ATM

Per il prossimo concerto la fermata è Garibaldi. Oppure Loreto. Si può scegliere liberamente. Le fermate della verde diventano dal prossimo 17 maggio due set musicali. Qui band, artisti e cantanti potranno esibirsi gratuitamente in concerti live e intrattenere i viaggiatori di passaggio nei mezzanini delle due stazioni.

Il progetto della musica in metropolitana non poteva che chiamarsi Sound Underground: l’iniziativa è di Atm, la realizzazione è stata fatta in collaborazione con Open Stage. Obiettivo? Offrire spazi definiti e un piccolo palco per dare la possibilità a chiunque di esprimere liberamente la propria arte.

La cornice delle esibizioni sarà un palcoscenico multicolor: ospiterà quattro esibizioni pomeridiane e serali dal 17 maggio prossimo, con slot da un’ora dalle 15 alle 17 e dalle 19 alle 21.

Il progetto, spiega Atm in una nota, vuole far vivere la metropolitana come luogo di opportunità, intrattenimento, incontro e di contenuti artistici. «Atm è infatti fortemente impegnata nel creare un ambiente sempre più inclusivo per le persone e l’intera comunità con progetti basati sulla sostenibilità sociale».

# Come diventare protagonisti di Sound Underground 

Credits: ATM

Per potersi esibire in metropolitana basta effettuare la prenotazione sull’app Open Stage, disponibile su tutti i dispositivi Android e iOS e si attende l’approvazione dal sistema. 

Poi si va direttamente sul palco. Qui sarà presente un totem con all’interno un mixer e una cassa audio che gli artisti potranno utilizzare per collegare i loro strumenti musicali. Per attivarli basta inserire il codice bluetooth ricevuto sul proprio smartphone.

Tutti i passeggeri avranno la possibilità di assistere alle esibizioni in programma, sostenendo i performer o i gruppi preferiti, anche con una libera donazione direttamente dall’app. Il canale Instagram Atm_Milano seguirà e condividerà le storie delle performance musicali per intrattenere anche i follower e gli appassionati. 

Continua la lettura con: Metro Rosa: come immaginare il lato Nord

LEONARDO MENEGHINO

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Questo è il RISTORANTE più ECONOMICO di Milano: MENU completo a soli 8 EURO

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Credits streetview - La Pergola

In base a una ricerca su tripadvisor questo è risultato il ristorante più economico di Milano. Il livello della cucina è nella media, ma i prezzi sono davvero imbattibili. Ecco dove si trova e i piatti proposti.

Questo è il RISTORANTE più ECONOMICO di Milano: MENU completo a soli 8 EURO

# “La Pergola”, una trattoria con cucina italo-cinese, è il ristorante più economico in città

Credits sluurpy – La Pergola Milano

Un ristorante con prezzi da record. La trattoria “La Pergola”, che propone una cucina italo-cinese, in base alle recensioni su tripadvisor ha una valutazione nella media. La filosofia del locale è quella di tenere i prezzi più bassi possibili per avere il locale sempre pieno e sfruttare quindi il ricambio rapido dei clienti. 

# Per il menu completo bastano solo 8 euro, sia a pranzo che a cena

Credits streetview – Trattoria La Pergola

Bastano solo 8 euro, sia a pranzo che a cena, per avere il menu completo con coperto, primo, secondo, contorno e 1/2 litro d’acqua o 1/4 di vino. Fino a qualche anno fa di euro ne bastavano 6,80. Con pochi centesimi si possono ordinare inoltre i piatti speciali e con soli altri 2 euro in più si può avere il dolce. Secondo molte recensioni il cestino del pane è sempre pieno e i primi sono abbondanti.

Credits: tripadvisor – Menu La Pergola

Nel listino della cucina cinese, il piatto più costoso supera di poco i 5 euro, per un piatto di pasta non si arriva a 4. Il ristorante si trova nella periferia nord-ovest della città, nel Gallaratese, nelle vicinanze della metro M1 di San Leonardo e del nuovo quartiere di Cascina Merlata.

   

Continua la lettura con: Il RISTORANTE stellato più ECONOMICO di Milano (tra i top 10 più a buon prezzo d’Italia)

FABIO MARCOMIN

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I CARAIBI di ROMA: un piccolo angolo di pace a un’ora dalla CAPITALE

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Credits 17131402-pixabay - Laghetto di San Benedetto

A un’ora di automobile dal centro di Roma si trova questa meraviglia della natura, una piccola oasi immersa tra i boschi e circondata dai monti. Scopriamo la sua storia e come arrivarci.

I CARAIBI di ROMA: un piccolo angolo di pace a un’ora dalla CAPITALE

# Il borgo di Subiaco

Credits stefanom1974-pixabay – Monastero di Santa Scolastica

A Subiaco ad appena un’ora di automobile dal centro di Roma, ai piedi dei Monti Simbruini e non lontano dal Monte Livata, tra le vette preferite dai capitolini per gli sport invernali, si trova la meraviglia del Laghetto di San Benedetto. Il borgo, conosciuto sin dai tempi di Nerone quando vi costruì un’imponente residenza estiva, è famoso soprattutto per il monaco umbro Benedetto da Norcia che fondò uno dei primi ordini monastici della storia e la definizione dell’Ora et labora, la regola della preghiera e del lavoro. Qui infatti c’è il Sacro Speco, il bel complesso religioso che fu prima forma di ospitalità per i discepoli.

# La magia del Laghetto di San Benedetto

Credits 17131402-pixabay – Laghetto di San Benedetto

Questa piccola di oasi di pace dai colori caraibici si trova proprio nelle vicinanze del Monastero di Santa Scolastica, passeggiando lungo i boschi che costeggiano l’Aniene. La piscina naturale del Laghetto di San Benedetto non è altro che un allargamento del bacino del fiume, frutto dell’erosione, alimentato da una cascata alta pochi metri. In questo scorcio circondato da fitti boschi il lago è ciò che resta di una serie di piccole piscine volute da Nerone per la sua residenza vacanziera, i cosiddetti Simbruina Stagna, gli stagni dei Monti Simbruini.   

# Come arrivare in questa oasi di pace

Credits pamela.guida_ IG – Laghetto di San Benedetto

Giunti a Subiaco è abbastanza semplice arrivare al Laghetto di San Benedetto. Partendo dal centro storico si impiega circa mezz’ora a piedi, la distanza è di 2,5 km, e senza bisogno di una preparazione fisica specifica. Partendo dalla Villa di Nerone la distanza in linea d’aria dal Santuario del Sacro Speco è di soli 340 metri, per circa 1 km in totale, in alternativa c’è un percorso boschivo che costeggia il fiume Aniene. L’accesso al lago è regolamentato e per entrare nell’area verde che da accesso a questa meravigliosa piscina naturale è richiesto il pagamento di un biglietto di un euro e cinquanta centesimi.  

 

Continua la lettura con: Le DOLOMITI a due passi da ROMA

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

CITTÀ TICINO e i BIRRIFICI ARTIGIANALI: una strategia vincente per lo sviluppo dell’economia locale

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Nella Città Ticino c’è una presenza di birrifici artigianali decisamente elevata, se confrontata con altri territori.
In un periodo dove, purtroppo, le produzioni di tutte le merceologie si concentrano sempre di più in poche mani, è stupefacente vedere come intorno a questo prodotto sia vivace lo spirito imprenditoriale.

CITTÀ TICINO e i BIRRIFICI artigianali: una strategia vincente per lo sviluppo dell’economia locale

# Il fenomeno birra artigianale

Si parla di birrificio artigianale in antitesi ai grandi e pochi gruppi mondiali, che hanno concentrato nelle proprie mani la percentuale di vendita più alta del mercato con il loro prodotto pastorizzato.
Birre artigianali significa una grande variabilità di gusti, molto spesso a chilometro zero, anche stagionali, produzioni speciali con tante altre diversità.

Una qualità che è riuscita ad appassionare molti giovani.

# La birra è un prodotto vivo

Da studente di chimica ho avuto la fortuna di lavorare nel laboratorio di analisi della Kronenbourg a Strasburgo in Francia.
Un’esperienza che non si dimentica. Passare le giornate avvolti nei profumi dei fermentatori, l’attesa alla mattina dell’arrivo in laboratorio dei carrelli con tutti i lotti di birra ai vari stadi di produzione, per non parlare della birra “fresca”, quella destinata alla sola città di Strasburgo.
É stata un’esperienza unica, quello sì che era lavorare!

# Qualcosa è cambiato nel mondo della birra

A quei tempi il mondo della birra era diverso. Bere una birra era veramente un rito da perpetrare con tutte le sue regole.
Occorreva avere un bicchiere studiato per ogni birra, e le birrerie andavano a gara per avere i propri bicchieri a marchio con diverse forme, più o meno larghi e più o meno alti.

E poi i bicchieri dovevano essere rigorosamente lavati e sciacquati perché la “schiumetta” si doveva formare perfettamente.
Era infatti da questa “schiumetta” che si giudicava la freschezza di una birra ed anche le tue capacità nel saperla versare.

Oggi ci siamo semplificati la vita e la si beve anche dalla bottiglia (che orrore!).

# I birrifici artigianali come esempio di una nuova economia

D’altra parte i nuovi birrifici artigianali, che fortunatamente crescono in tutte le parti del mondo, sono il migliore baluardo per mantenere diffusa la cultura di questo prodotto che rischierebbe un tremendo appiattimento con una generale standardizzazione.

Ogni città e perchè no ogni paese, potrebbe avere la sua birra e questo sarebbe fantastico.
Difendiamo questo trend acquistando e gustando le birre artigianali.

Continua la lettura con: La BIRRA DELL’UNIVERSITÀ e altri progetti avveniristici del Friuli, la BIONDALAND d’Italia

GIUSEPPE MARZAGALLI

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