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Gli EDIFICI ABBANDONATI più impressionanti a Milano (mappa)

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Credits giannibiondillo IG - Palazzo Cristallo

Sono circa 180 gli immobili abbandonati nel Comune di Milano. Alcuni in via di riqualificazione, la maggior parte attendono la demolizione, la prosecuzione dei lavori o una nuova vita e sono rintracciabili sul geoportale realizzato dagli uffici comunali. Altri ancora sono di proprietà comunali o altri enti pubblici. Tra questi ne abbiamo selezionati 7 tra i più rappresentativi in città.

Gli EDIFICI ABBANDONATI più impressionanti a Milano (mappa)

 

#1 I palazzi tra Via Lamormara 23 e 27 – Crocetta

Street view google – Via Lamarmora 23-27

In pieno centro a Milano in Via Lamarmora tra il civico 23 e 27 si trovano due edifici completamente disabitati e quasi in rovina da decenni. Sono state installate delle impalcature a protezione dei passanti ma nulla più. A pochi passi si trova l’ex convento in via Orti trasformato in un complesso residenziale di lusso, Horti, ad opera dell’architetto De Lucchi con un giardino interno aperto al pubblico.  

#2 L’ex Macello Pubblico di Milano – Calvairate

Credits exmcaello IG – Ex Macello

Istituito nel 1863 è stato uno dei macelli più all’avanguardia d’Europa. Dopo il trasferimento nella ultima sede di Viale Molise, dal 2005 il Mercato del Macello è stato completamente dismesso. Per l’area di 150.000 mq si attende la sua riqualificazione, dopo che il bando internazionale “C40 Reinventing Cities” ha visto vincitore REDO con il progetto Aria. Si prevede la nascita di un quartiere low cost e della nuovo campus del IED. Presto dovrebbe quindi essere riqualificato e uscire dal degrado in cui versa da decenni. 

Leggi anche: La storia del mercato del macello

#3 Gli edifici di via Medici del Vascello – Rogoredo

Credots: milanotoday.com – Uno degli edifici abbandonati di Via Medici del Vascello

L’area di oltre 160.000 metri quadri, edificata all’inizio degli anni Ottanta per ospitare edifici direzionali, è da tempo vuota. Situata a 800 metri dalla stazione dei treni e della metropolitana, un tempo ospitava gli uffici della Guardia di Finanza mentre oggi è oggetto di occupazioni abusive da parte di rom e sbandati. Una situazione di degrado e pericolo tenuto conto che di fronte è stato inaugurato il nuovo quartiere di Merezzate.

Leggi anche: Sport, musica e tempo libero: le OPERE che TRASFORMERANNO il quartiere di SANTA GIULIA

#4 Il Palazzo di Cristallo – Rubattino

Credits giannibiondillo IG – Palazzo Cristallo

Ventimila di metri quadrati di capannoni svuotati e decadenti, una fragile volta di tubi di ferro annerito dal tempo, muri pericolanti, detriti, lastre d’amianto, è questo quanto rimane di una delle aree industriali più attive di Milano, nel quartiere Rubattino. Dove una volta uscivano le auto Innocenti e Maserati o la Lambretta, e non lontano si trova anche l’ex fabbrica delle Tre Marie, rimane solo una discarica a cielo aperto. Nei prossimi anni è attesa la rinascita di questo luogo grazie alla realizzazione della Magnifica Fabbrica, il nuovo laboratorio del Teatro alla Scala.

Leggi anche: La MAGNIFICA FABBRICA: nuova vita per la SCALA

#5 L’Istituto Marchiondi, uno dei primi esempi di architettura brutalista, il suo plastico esposto al Moma di New York – Baggio

Istituto Marchiondi

L’Istituto Marchiondi, a Baggio, progettato nel 1953 dall’architetto Viganò, fu uno dei primi esempi di architettura Brutalista. Tanto che il suo plastico è esposto al Moma di New York e nessuno ha mai potuto abbatterlo. Fu un riformatorio che ospitava 300 ragazzi. Chiuso nel 1970, sotto il vincolo delle Belle Arti, oggi è protetto dal filo spinato per evitare nuovi insediamenti di zingari. Al suo interno solo erbacce, topi e vetri rotti. In occasione della Milano Design Week dal 20 al 22 aprile sarà fruibile dal grande pubblico nell’ambito di un’iniziativa che si pone come obiettivo la rivalutazione di spazi pubblici in disuso.

Numerosi tentativi di riqualificarlo sono andati nel vuoto a causa dell’insostenibilità economica di tale operazione, ma una delibera approvata nel 2022 dal Comune di Milano inerente un progetto di recupero  “Life from Art”, proposto dalla Fondazione Collegio delle università milanesi, prevede la trasformazione dell’edificio in una residenza per studenti universitari e giovani artisti grazie ai fondi del Pnrr. Sarà la volta buona? 

#6 Il “Cementone” di Greco

Una scatola grigia costruita nel 1985 vicino allo scalo di Greco, in via Emilio de Marchi, ribattezzato “il Cementone” per l’enorme presenza scenica e la sua totale inutilità. Doveva diventare il centro di calcolo delle Ferrovie dello Stato, oggi è un’immensa area abbandonata. Ormai è diventato “storico” il murales di “Cane Morto”.

#7 L’ex Ospedale delle malattie infettive Bassi – Dergano

Credits-abcmilano-Ex-Ospedale-Bassi

L’ex ospedale delle malattie infettive Bassi è un altro dei complessi edilizi abbadonato da anni a Milano. Si trova su viale Jenner, lungo la circonvallazione, si caratterizza per uno stile anni venti. Si compone di palazzine di pregio con finestre murate, pareti distrutte e degrado visibile a occhio nudo. Solo una piccola parte del complesso è stata recuperata, diventando presidio ATS. All’interno del perimetro dell’ospedale, annessa un secolo fa, è presente anche un’antica villa di una famiglia di industriali caratterizzata da un ottima qualità architettonica. All’orizzonte non ci sono progetti di recupero.

Continua la lettura: 7 AREE a Milano da RIQUALIFICARE alla GRANDE

FABIO MARCOMIN

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L’unica chiesa milanese in autentico STILE PALEOCRISTIANO

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A poca distanza della Darsena, in via Daniele Crespi, si trova la basilica di San Vincenzo in Prato.
E’ l’unica chiesa milanese che conserva un autentico stile paleocristiano.
La chiesa è sopravvissuta con l’originale struttura perché a ogni restauro non fu mai modificata sostanzialmente ed è l’unica a Milano che testimonia il più antico aspetto della cristianità milanese.

La cripta

Fu fondata dal re longobardo Desiderio, nell’anno 770, che inizialmente la dedicò alla Madonna: si chiamava Basilica Virginum. Il nome lo cambiò quando vennero trovati i resti di San Vincenzo. Dando sua figlia in sposa a Carlo Magno Desiderio riuscì a mettere i Longobardi al cuore dell’impero.

Una curiosità? Nel 1797, in seguito alle leggi napoleoniche la chiesa fu sconsacrata per essere adibita a magazzino militare, stalla e caserma: nell’Ottocento fu adibita a fabbrica di prodotti chimici e, curiosamente, il campanile era usato come ciminiera.

 

Continua la lettura con: il campanile medievale in un cortile di Milano

MILANO CITTA’ STATO

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10 COSE che a Milano erano più BELLE nel PASSATO

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Non vogliamo essere nostalgici. Milano è proiettata verso un futuro fatto di innovazione e di responsabilità. Ma senza dimenticare ciò che in passato si faceva meglio di oggi.

10 COSE che a Milano erano più BELLE nel PASSATO

#1 Le ringhiere

Quelle meravigliose di Mazzucotelli, in ferro battuto. Tipo Palazzo Sommaruga.

ringhiera

#2 Le strade lastricate

Esteticamente sono un piacere, trasmettono calore.

strade

#3 I tombini

I tombini che erano lavorati con cura, adesso sono brutti.

tombini

#4 I lampioni

In stile liberty, tipo in via Brera: davanti alla vecchia caserma ce ne sono quattro a gas.

urbanfile

#5 I tram

I tram più belli di Milano sono quelli di inizio secolo.

tram_edison

#6 Le targhe delle strade

Le targhe scolpite. Ora sono in alluminio riverniciato.

targhe

#7 La divisa dei vigili

Cappottone nero con bottoni dorati. Ora sembrano delle guardie giurate.

ghisa2

#8 Gli orologi pubblici (che funzionavano)

Ora ci sono quelli verdi che vanno a caso, ognuno indica un’ora diversa, spesso sono rotti. Servono solo per reggere il cartello della pubblicità.

orologio

#9 I vespasiani

Un tempo erano belli, era quasi un onore entrarci. Ora sono delle scatole di plastica che emanano cattivo odore.

vespasiano

#10 Il linguaggio

Un tempo si parlava anche in dialetto con tante espressioni colorite. Ora si parla un italiano volgare, infarcito di anglicismi. 

dialetto

 

Continua la lettura con: La Milano degli anni Ottanta

IVAN SAL

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Il video del giorno: la TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

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Cosa vedere vicino a Milano? Cosa fare vicino a Milano? La HIT PARADE delle 10 cose da vedere a vicino a Milano secondo la classifica stilata dal canale Come si Viaggia.

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

Il Naviglio in secca

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

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Le intrusioni dei maranza

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Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Quando in centro a Milano c’era un piccolo PORTO sull’acqua

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Via Laghetto si chiama così perché per quasi 500 anni le acque del Naviglio vi formavano una darsena che aveva un piccolo porticciolo. Lo fece costruire Gian Galeazzo Visconti nel 1388 per accogliere i blocchi di marmo provenienti dal lago Maggiore, il marmo di Candoglia, necessari per la costruzione del Duomo, che arrivavano dal Ticino attraverso il Naviglio Grande.

laghetto1

A quei tempi l’unica darsena era il laghetto di Sant’Eustorgio perchè quella che ancora esiste oggi a Milano è stata realizzata solo nei primi anni del 1600, in epoca spagnola. Col passare degli anni il trasporto dei blocchi di marmo non servì più e il piccolo porticciolo di via Laghetto venne usato per il trasporto della legna e del carbone, finchè si decise di interrare lo specchio d’acqua per motivi igienici.

Questa scelta fu presa da Francesco Giuseppe, imperatore d’Austria, nel 1857, quando durante una visita in città si accorse che zanzare e cattivi odori che si alzavano dal laghetto creavano fastidio ai degenti dell’ospedale Ca’ Grande che sorgeva nei pressi e che oggi ospita la Statale.

laghetto3

Continua la lettura con: 7 stranezze uniche al mondo che puoi trovare solo a Milano

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I MIGLIORI BAR di Milano: i 10 locali dove prendere un DRINK almeno una volta nella vita

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Credits backdoor43_milano IG - Backdoor

Milano è una città da bere. Non è solo uno slogan, perché la città degli aperitivi presenta dei locali unici al mondo. Ne abbiamo scelti dieci che si devono provare almeno una volta nella vita.

I MIGLIORI BAR di Milano: i 10 locali dove prendere un DRINK almeno una volta nella vita

#1 Nottingham Forest: i migliori drink di Milano

Si dice che ci siano i migliori drink di Milano. Per oltre dieci anni è apparso nella classifica dei migliori 50 bar del mondo.

Indirizzo: viale Piave, 1

#2 Bar Basso: dove è nato lo “Sbagliato”

Dove è stato inventato il negroni sbagliato. Appena viene la bella stagione la folla intasa le vie circostanti.

Indirizzo: via Plinio, 39

#3 Balera dell’ortica: si torna nella Milano di una volta

Credits: @alberto_cartasegna – La Balera dell’Ortica

Un luogo super rustico, a conduzione familiare, hanno ancora i neon originali della vecchia Milano. Si balla anche il liscio.

Indirizzo: via Giovanni Antonio Amadeo, 78.

#4 Backdoor43: il “bar più piccolo de mondo”


Sui navigli il bar più piccolo al mondo. Ha posto solo per tre persone. Riuscire ad entrare è praticamente impossibile.

Indirizzo: Ripa di Porta Ticinese, 43

#5 Bar Magenta: l’iconico punto di ritrovo per generazioni di studenti

Credits Andrea Cherchi – Bar Magenta

Vale la pena per il bancone retrò e perché è da sempre il locale degli universitari fighetti di Milano.

Indirizzo: via Giosue Carducci, 13

#6 Birrificio Lambrate: il regno della birra artigianale

Dal 1996 producono birra non pastorizzata e non filtrata. Si sono allargati fino ad arrivare a Berlino. Luogo divertente con birre, dove si vivono avventure.

Indirizzo: via Camillo Golgi, 60

#7 Mag Cafè: bere come un bohemien


Locale piccolo ma accogliente e curato nei dettagli, in stile bohemien. Cocktail innovativi ed accurati.

Indirizzo: Ripa di Porta Ticinese, 43

#8 La Chiesetta: il Padrenostro più alcolico del mondo

Posto affollatissimo nei week end. Ottimi drink (in particolare i chupitos) e molto coreografici (come l’Estrema Unzione fatta di assenzi vari o il Padrenostro a forma di Croce). Spettacolare la location: una Chiesa del XVIII secolo sconsacrata negli anni ’30. 

Indirizzo: via Lomazzo, 12

#9 Frida: l’Isola del bere


Il bar più “da Isola” dell’Isola, con mobili spaiati, impianti a vista e soffitto in vetro.

Indirizzo: via Pollaiuolo, 3

#10 1930: il Secret Bar di Milano, tra i migliori bar al mondo


E’ il secret bar di Milano. Locale nascosto in un anonimo bar cinese. Di cui non si conosce ufficialmente l’indirizzo. Si può sapere dov’è solo informandosi con amici e internet. Dicono che sia un’esperienza unica. Nel 2023 è al 35esimo posto nella classifica dei migliori bar al mondo.

Continua la lettura con: I nuovi locali più interessanti da provare a Milano

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Milano e i suoi FOTOGRAFI più FAMOSI

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Ph. magrogiovannadal IG (Quando pensavamo di cambiare il mondo)

Il rapporto tra Milano e la fotografia nasce tanto tempo fa. La città meneghina è da sempre sede di agenzie pubblicitarie che vivono non solo di prodotti, ma anche di chi li fotografa e che li sa valorizzare. Per questa e altre mille ragioni il rapporto tra fotografi e Milano è una relazione che difficilmente potrà trovare crisi. Ci sono tanti professionisti che magari non sono nati a Milano, ma sono diventati milanesi trasferendosi e cominciando la loro attività all’ombra della madonnina. Purtroppo, la fotografia non sta vivendo un periodo molto felice e fortunato: tanti negozi specializzati sono stati costretti a chiudere, molti fotografi hanno cessato le proprie attività a causa dello strapotere degli smartphone (sempre più potenti a livello di immagine), tante aziende hanno preferito risparmiare affidandosi a fotografi amatoriali, ma muniti di reflex costosissimi. Il fotoritocco non è più un’arte, ma qualcosa che si può imparare facilmente.

Milano e i suoi FOTOGRAFI più FAMOSI

Insomma, una situazione un po’ drammatica che sfortunatamente non pare avere una fine veloce. D’altro canto, ci sono ancora professionisti che continuano il loro lavoro e lo fanno con estrema passione ed estremo affetto nei confronti della città che di opportunità non ha mai smesso di regalare alla fotografia.

# Settimio Benedusi e il suo amore per l’arte sotto tutti gli aspetti

Credits: @settimio_benedusi
Settimo Benedusi

Avrei potuto cominciare questo articolo citando Oliviero Toscani, ma sarebbe stato scontato e per questa ragione vi voglio parlare di Settimio Benedusi, che è a tutti gli effetti il suo erede naturale.

Benedusi nasce ad Imperia. È un ragazzo curioso e attratto dall’arte sotto tutti gli aspetti. Ama il cinema, la letteratura, la musica, ma soprattutto la fotografia. Si trasferisce a Milano intorno ai vent’anni e senza conoscere nessuno comincia a lavorare come assistente fotografo. Sono gli anni d’oro della fotografia e questo gli permette di avvicinarsi e conoscere grossi clienti che gli danno fiducia e lo inseriscono nel dorato mondo della pubblicità.

Ph. @Settimio_benedusi IG

I suoi scatti finiscono su pubblicazioni Mondadori, Rizzoli, Rusconi, Condè Nast e diventando il fotografo ufficiale di Sports Illustrated. Da sempre innamorato della scrittura, si iscrive all’Ordine dei Giornalisti e apre il suo sito ufficiale dove, oltre alle fotografie, si trova un blog seguitissimo. La sua fama e il suo essere estroverso lo portano a diventare insegnate IED, organizzare workshop e conferenze sempre piene di appassionati e proporre mostre fotografiche al limite della provocazione (celebre fu quella in cui diede in mano una macchina fotografica a Martina Colombari che realizzò degli scatti messi in mostra, poi, allo Spazio Forma, in barba alla professionalità fotografica).

# MAX&DOUGLAS e il light painting

Credits: @jan.puylaert
Max and Douglas al lavoro

Al secolo Massimiliano Schenetti e Douglas Andretti. Sono una coppia di fotografi che si sono conosciuti per caso, dopo aver lavorato singolarmente in diversi ambiti fotografici, quando hanno deciso di frequentare un corso di fotografia presso IED. Dopo aver lavorato a lungo come assistenti presso Condé Nast, iniziano a sviluppare uno stile e una tecnica fotografica unica e mai vista in Italia (Light Painting), una caratteristica che li porta all’attenzione di marchi come Sony, Philips, Telecom Italia, Adidas, Fiat ed Enel. L’agenzia fotografica Grazia Neri li mette sotto contratto e da quel momento sarà un susseguirsi di lavori e copertine su prestigiosi giornali nazionali e internazionali. La loro tecnica fatta di luci e fotoritocco digitale li porta a lavorare per MTV dove fotografano alcuni veejay “immersi” in una realtà onirica realizzata con il solo uso del banco ottico. Celebre fu la mostra fotografica B/Reflected che fu sovvenzionata dall’ONU, una personale che ritraeva cinquanta celebrità italiane, tutto scattato in bianco e nero, usando solo uno specchio da interrogatorio e senza alcun ritocco digitale. Nonostante questo, a loro va riconosciuto di essere tra i primi professionisti ad aver portato la produzione digitale nel campo dell’editoria.

# Paolo Santambrogio, il re dei ritratti

Credits: @paolosantambrogio
Paolo Santambrogio

Milanese doc. È sicuramente uno dei fotografi più importanti nel mondo del ritratto. Inizia giovanissimo la sua carriera lavorando principalmente per testate giornalistiche e grossi marchi come Vanity Fair, Vogue Italia, Glamour, GQ, L’Officiel, Cosmopolitan, Style Magazine e Grazia. Il suo stile è un misto di eleganza e urban che lo rende riconoscibile al primo sguardo. Una caratteristica che lo porta in breve tempo a lavorare nella moda sia per nomi importanti (Fendi, Trussardi, Dolce & Gabbana), sia per start up giovanissime (Caterina Gatta, Fausto Puglisi).

Ph. @paolosantambrogio IG

Nel 2015, il suo nome è inserito, insieme ad altri fotografi, all’interno della mostra IL NUOVO VOCABOLARIO DELLA MODA ITALIANA presso la Triennale di Milano.
Da qualche anno, ha iniziato una carriera da regista per videoclip musicali che lo porta a vincere nel 2009 il prestigioso Premio Videoclip Italiano per il brano Alone di Paola Iezzi. Tenta anche la carta cinematografica realizzando diversi cortometraggi sia di live action che di animazione che hanno avuto visibilità in importanti rassegne specializzate.

# Lucia Giacani, ritratti di donne viste da un’altra donna

Credits: robadagrafici.net
Lucia Giacani

La fotografia è anche donna e la Giaconi merita uno spazio importantissimo nel mondo della moda. Anche lei non è milanese di nascita, ma ha trovato nella città meneghina il modo di emergere caratterizzandosi nel suo modo di fotografare solo donne. Un’intuizione vincente che l’ha portata a diventare uno degli obiettivi (fotografici) più importanti nel mondo femminile, cogliendo ogni loro aspetto. Una donna che riflette un’altra donna. Vogue l’ha contatta numerose volte e i suoi scatti sono stati pubblicati migliaia di volte.

Ph. @luciagiacani IG

Una rampa di lancio che l’ha portata a lavorare per marchi prestigiosi come Bata, Furla, Moschino, Frau e tanti altri. Oltre alla fotografia commerciale si interessa di arte esponendo i suoi scatti in tutto il mondo e vendendo i suoi lavori “non incorniciati” (come ama definirli) da Londra a Shangai. Il suo studio fotografico non si trova distante da piazza Dateo ed è un luogo di 220 metri quadri dove si respira arte a 360°.

# Giovanna Dal Magro tra foto e pittura

Credits: @GiodalMagro
Giovanna dal Magro

A differenza della sua collega precedente, la Del Magro è milanese di nascita e dall’inizio degli anni settanta è un affermata fotografa e giornalista. L’amore per la fotografia nasce in seguito alla sua formazione di pittrice quando intuisce che foto e pittura si possono fondere dando vita ad una sperimentazione che la porta all’attenzione di prestigiose riviste e di numerosi luoghi di esposizione artistica. Ha viaggiato per cinque continenti e Gillo Dorfles l’ha citata tra i quattro fotografi italiani più importanti. Ha pubblicato diversi libri tra i quali cito: Milano anni ’70 Quando volevamo cambiare il mondo  e Tanto di Cappello che è stata anche un importante esposizione alla Casa Museo Boschi Di Stefano.

Ph. magrogiovannadal IG (Quando pensavamo di cambiare il mondo)

E per continuare con i grandi fotografi, l’intervista al “fotografo di Milano”: ANDREA CHERCHI: “Amo la Milano internazionale, che ragiona in positivo, senza lamentarsi”

MICHELE LAROTONDA

copyright milanocittastato.it

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Dove si MANGIA MEGLIO a due ore di volo da Milano

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Credits: @visita_madrid Madrid

C’è chi dice Londra. O i più esotici puntano su Atene. Eppure no, la nostra scelta è un’altra. Entro due ore di volo da Linate questa è la meta top per un pasto spettacolo. 

Dove si MANGIA MEGLIO a due ore di volo da Milano

# Il meglio della cucina iberica

Credits: @visita_madrid
Madrid

Destinazione: Madrid. Perché abbiamo scelto la capitale spagnola? Potrebbe sembrare quasi un paradosso, visto che le ricette originarie della città non sono le più apprezzate in assoluto: gli huevos rotos si mangiano a colazione, le patatas bravas sono un contorno, il famoso cocido madrileño nelle classifiche internazionali dei piatti arranca. Ma Madrid attrae tutto il meglio della ricchissima tradizione culinaria spagnola, dalla Galizia alla Catalogna, dall’Andalusia ai Paesi Baschi. E la vitalità della città, con i suoi ritmi così esageratamente diversi da quelli del mondo circostante, costituisce una ricchezza ulteriore per chi magari è partito da Milano e ha bisogno di due ore in più per portare avanti tutte le sue attività lavorative, o per chi invece vuole caricarsi per bene con un lungo happy hour prima di affrontare la cucina iberica.

# Alcuni quartieri con i rispettivi piatti da provare

Credits: @churrascoemusica
espetos

In Calle de Zorrilla, a metà tra l’ombelico di Puerta del Sol e il famoso e ineguagliabile Triangolo dei Musei (Prado, Reina Sofia e Thyssen-Bormemisza) potremo mangiare gli espetos, cioè dei favolosi spiedini di sardine originari di Malaga. Poco lontano, già nell’orbita di Lavapiès, quartiere ex popolare e molto “hot spot” al momento, potremo assaggiare il miglior gazpacho della nostra vita (una zuppa fredda di verdure crude) in un versione che ci farà dimenticare i pessimi tentativi del nostro corso di lingua spagnola. Ma la città non è limitata al suo ricco e variegato centro storico: quartieri con una propria identità si stanno sviluppando ovunque e nelle vicinanze dell’immenso Santiago Bernabeu potremo mangiare le migliori croquetas de jamòn, cioè le crocchette al prosciutto, che sono talmente ubiquitarie da poter essere considerate un piatto DOP di tutta la nazione.

# I due must della cucina spagnola

Credits: @visita_madrid
Tortilla spagnola

E poi c’è un piatto talmente appetitoso da essere apprezzato dai madrileni al bancone del bar da colazione sino all’aperitivo: la tortilla. Introdotta nel 1817, il folklore dice che fu creata dal generale Zumalacárregui per nutrire il suo esercito affamato, poiché all’epoca le scorte di cibo erano scarse. Gli ingredienti chiave utilizzati nel piatto sono le patate e le uova a fette sottili. Esistono alcune varianti regionali che includono salsiccia (chorizo), zucchine, peperoni verdi o funghi, ma indipendentemente dalle variazioni, viene spesso servito nei bar di tapas, affettato o tagliato a cubetti e spicchi, come un perfetto pincho.

Non ho volutamente citato il piatto principe della cucina spagnola, la paella, perché Madrid non è il posto migliore per mangiarla. Ma se volete assolutamente includerla nel vostro tour gastronomico, magari abbinata a una favolosa bottiglia di Syrah o di Cabernet Sauvignon prodotta in loco, allora è meglio cercarla nei quartieri semiperiferici: i locali del centro tendono ad averla sul menù solo per accontentare i turisti senza troppe pretese.

Continua la lettura con: 20 specialità dello STREET FOOD europeo: dove gustarle a Milano

LORENZO ZUCCHI

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Il più grande CENTRO BUDDISTA d’Europa è alle porte di Milano

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Credits Andrea Cherchi - Centro buddista

Alle porte di Milano c’è il più grande centro buddista d’Europa, in un mix tra antico e moderno. Vediamo come è fatto e alcune curiosità. Con le foto speciali di Andrea Cherchi.

Il più grande CENTRO BUDDISTA d’Europa è alle porte di Milano

# Il più grande centro buddista d’Europa

Credits Andrea Cherchi – Cascina Centro Buddista con vista auditorium

Nel 2014 è stato inaugurato a Corsico, alle porte di Milano, il Centro Ikeda della comunità Soka Gakkai ritenuto il più grande centro buddista d’Europa. Si sviluppa su un’area di 40.000 mq e si compone di due edifici, uno storico e l’altro moderno.

Credits Andrea Cherchi – Cascina Centro Buddista

Quello storico è la Cascina della Guardia di Sopra del Cinquecento, uno dei più antichi ed importanti esempi storici delle costruzioni di impronta rurale a Sud Ovest di Milano, sottoposta a restauro conservativo in collaborazione con la Soprintendenza di Milano.

Credits Andrea Cherchi – Corte Centro Buddista

Sono presenti le antiche stalle e scuderie, i portici recuperati con volumi vetrati e sale destinate alla rappresentanza e all’ospitalità. Passata dagli Sforza ai Padri di Simpliciano, nel 1975 è stata acquisita dal Comune di Corsico. 

# Il tempio ricoperto di metallo dorato

Credits Andrea Cherchi – Centro buddista

Alla cascina recuperata si aggiunge il cuore del centro: una struttura di design che funge da sala civica, sala di culto o auditorium per 1000 persone, il cui boccascena si apre ulteriormente sulla parte sacra che contiene il Gohonzon, l’oggetto di culto, che può essere separata dal palco più “laico” con un sistema di grandi paratie scorrevoli. Rivestita di metallo dorato all’esterno e legno all’interno, la sua forma è anche un riferimento alla carpa d’oro che nella tradizione buddista giapponese incarna la metafora della trasformazione.

A completamento è presente infatti uno specchio d’acqua attraversato da passerelle che circonda il tempio-sala denominato Kaikan, castello in giapponese, con i fiori di loto bianchi e rosa. L’acqua rimanda anche al rapporto del territorio con il naviglio e l’acqua di falda e di superficie come risorsa di vita. 

Credits Andrea Cherchi – Portico tempio buddista

Dei padiglioni e un portico lungo 120 metri affiancano la struttura e un vialetto collega alla parte storica del complesso rurale recuperato.

 

Foto: Andrea Cherchi

Continua la lettura: Il Tempio della NOTTE, il regno delle TENEBRE di Milano

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Il video del giorno: INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

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Credits mobilita.org - Napoli-Bari

Da nord a sud ecco alcune le opere che rivoluzioneranno l’Italia. Il video di GeoPop

Il video del giorno: INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

#1 La nuova diga foranea di Genova, una delle più profonde al mondo

Credits webuildgroup – Diga foranea Genova

La nuova diga foranea di Genova sarà una delle più profonde del mondo. Sarà realizzata a circa 450 metri più al largo rispetto a quella attuale, che verrà demolita, ed è stata progettata per consentire al Porto di Genova di ospitare e far manovrare senza problemi navi dalle dimensioni più grandi, fino a 450 metri di lunghezza. Il suo sviluppo complessivo sarà di 6,2 km, poggerà su fondali profondi fino a 50 metri con un basamento composto da 7 milioni di tonnellate di materiale roccioso e una struttura composta da 100 cassoni cellulari prefabbricati di cemento armato alti fino a 33 metri, larghi fino a 35 e lunghi fino a 67.

#2 L’Alta Velocità da Brescia a Padova: Milano accelera a Est

Credits Ego l’hub – corriere – Tav veneta

Per completare l’Alta Velocità tra Milano e Padova è in costruzione la tratta di 48 km da Brescia, precisamente da Mazzano dove un nuovo bivio separerà la nuova ferrovia dalla linea convenzionale Milano – Venezia affiancandola per 2 km, fino al bivio di Verona Ovest all’altezza di Sommacampagna dove i binari dell’AV/AC torneranno ad affiancare la linea ferroviaria convenzionale Milano-Venezia connettendosi ad essa. I treni passeranno sotto l’autostrada A4 e in parte viaggeranno in galleria, trincea e viadotto. A questa si aggiunge la tratta successiva tra Verona e Padova di 76,5 km per un un investimento complessivo è di 4,8 milioni di euro e la conclusione dei lavori entro il 2026.

#3 Potenziamento ferroviario della linea Venezia-Trieste: prossima fermata, la Slovenia

Il Sole 24ore – Venezia – Trieste

Per consentire un collegamento ferroviario veloce da Milano fino a Trieste, il tratto Padova-Venezia è già attivo da anni, manca l’ultima tratta tra il capoluogo di regione veneto e quello friulano che è al momento in fase di potenziamento infrastrutturale. Il risparmio potenziale sarà fino a 30 minuti grazie all’innalzamento della velocità di percorrenza fino a 200 km/h. Le nuove fermate previste dovrebbero essere tre e i lavori dovrebbero concludersi nel 2025.

Leggi anche: Da MILANO a TRIESTE a 200 Km all’ora: a che punto siamo

#4 Alta Velocità da Napoli a Bari: dimezzato il tempo di percorrenza

Credits mobilita.org – Napoli-Bari

Fra qualche anno Napoli e Bari saranno collegate tramite una linea ad Alta Velocità-Alta capacità ferroviaria, consentendo un collegamento veloce anche con il resto d’Italia, che sarà parte integrante del Corridoio ferroviario europeo TEN-T Scandinavia – Mediterraneo. L’investimento complessivo per il progetto è di 6,1 miliardi di euro. La linea sarà lunga 145 km e i treni viaggeranno a una velocità massima compresa tra i 200 e 250 km/h. A conclusione dei lavori si dimezzerà il tempo di percorrenza tra le due città, passando dalle attuali 4 ore e sole 2 ore, da Roma a Bari si passerà da 5 a 3 ore. L’inaugurazione dovrebbe avvenire entro il 2027.

#5 Raddoppio dei binari da Palermo a Catania: opera attesa da un secolo

Credits mobilita.org – Palermo-Catania

Rimanendo al sud, sono in corso i lavori per il potenziamento del collegamento ferroviario Palermo – Catania con adeguamento a doppio binario elettrificato su quasi tutti i tratti ancora oggi a binario singolo, a cui si aggiunge quello su tutto il tratto Fiumefreddo-Giampilieri tra Catania e Messina. Il tempo di percorrenza tra Palermo e Catania passerà dalle attuali 3 ore a 2, mentre tra Messina e Catania da 1 ora e 15 minuti a 45 minuti. Tutte le opere dovrebbero concludersi tra il 2025 e il 2030.

Guarda il video di GeoPop

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MILANO CITTA’ STATO

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L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

 

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

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Vivo solo tra le montagne

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STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

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VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

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Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Il CAR RESTAURANT: mangiare in mezzo alle AUTO STORICHE a 20 minuti da Milano

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Credits: ilmemorabilia.it Memorabilia

A 20 minuti da Milano c’è un ristorante molto particolare che chiamarlo tale sarebbe riduttivo. Museo, collezione privata, cocktail bar, ristorante, galleria d’arte. Sono tanti i sostantivi con cui si può definire Il Memorabilia, luogo il cui nome già rimanda una galleria dei ricordi, ma prima di tutto scopriamo dov’è e poi di cosa si tratta.

Il CAR RESTAURANT: mangiare in mezzo alle AUTO STORICHE a 20 minuti da Milano

# Piatti della cucina italiana abbinati a motori e oggetti vintage

Credits: ilmemorabilia.it
Memorabilia

Il Memorabilia – Restaurant & Cocktail Bar si trova ad Agrate Brianza, precisamente in via Archimede 8, nei pressi dell’autodromo di Monza. Qui è possibile assaporare i piatti dello chef appagando allo stesso tempo gli occhi. Perché? Perché il Memorabilia non è solo un ristorante, ma anche un museo delle automobili. Quindi, mentre si mangiano piatti di terra e di mare tipici della cucina italiana contemporanea, si sarà circondati da auto, moto d’epoca ed una moltitudine di oggettistica vintage degli anni ’50, ’60 e ’70.

Il Memorabilia nasce da un’idea della famiglia Colombo, imprenditori già proprietari di un’azienda meccanica. È proprio davanti alla loro ditta, Atam, che la famiglia decide di aprire un ristorante. Un grande capannone industriale anni ’60 diventa quindi luogo di raccolta di oggetti collezionati dai Colombo, che però non si accontentano di creare una sorta di galleria di arte contemporanea e quindi decidono di renderla anche ristorante e cocktail bar. La ristrutturazione del grande capannone viene affidata all’architetto e interior designer Davide Fabio Colaci, che ha il compito di far emergere la vera essenza di Memorabilia.

# All’interno pezzi d’autore

Credits: @il_memorabilia
Memorabilia

Così è stato e dall’acquisto di una Vespa nel 1988 da parte della famiglia Colombo, oggi è nato un ristorante-museo. Accanto al capannone originario è stato affiancato un altro edificio, quello dedicato al ristorante, nonché l’unico da cui si può accedere. Nel frattempo sono state create anche un’area relax e suddivisi gli spazio in aree espositive.

Oggi al Memorabilia non ci sono solo automobili, ma anche oggetti strani e singolari, oppure oggetti di scena e costumi di film famosissimi. All’interno ci sono infatti la Shelby Cobra di Steve McQueen, la Rolls Royce appartenuta a Cary Grant, la Vespa di Gregory Peck, la Ford Thunderbird di “Thelma & Louise”, oppure alzando lo sguardo, sulle pareti, si potranno notare i dischi d’oro “Bad” e “Thriller” di Michael Jackson e la replica di una motoslitta di un celeberrimo 007.

# La proposta culinaria

Credits: @il_memorabilia
Memorabilia

Per quanto riguarda il ristorante, la proposta è stagionale e punta sulla qualità degli ingredienti, ma si aggiungono all’offerta due menù degustazione. Al Memorabilia vengono organizzati anche business lunch con piatti del giorno e la scelta a pranzo è o 4 portate a 22 euro, oppure una sola portata a 12. Il ristorante è aperto dal martedì al venerdì dalle 12 alle 15 e dalle 19:30 a mezzanotte, mentre il sabato è aperto solo a cena e la domenica e il lunedì solo a pranzo.

Altra piccola chicca del ristorante è l’area Gallery, una zona più riservata dove si mangia in una vera e propria galleria d’arte. In totale il Memorabilia conta circa ottanta coperti.

Continua la lettura con: Il RISTORANTE più PAZZO di Milano (dove si può MANGIARE GRATIS)

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

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Weekend di METÀ APRILE: gli appuntamenti da non perdere dal 14 al 16 #ToDoMilano

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Ph. miart.it

Giro di boa per Aprile. In attesa della settimana del Design un carnet ricco di eventi. 

Weekend di METÀ APRILE: gli appuntamenti da non perdere dal 14 al 16 #ToDoMilano

#Trova il tuo evento

#Venerdì 14/4: inaugura il MiArt, il duo romano Frenetik&Orang3 per la musica e allo Zelig tutti i personaggi di Teo Teocoli

Teo Teocoli – Credits: Noi degli anni 80 90
  • MiArt: dal 14 al 16 aprile 2023 torna miart, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, organizzata alla Fiera Milano City.
  • La vie en rose… Bolero: danza-teatro incentrata su due repertori molto diversi, in scena al Teatro Lirico – Giorgio Gaber. La prima parte si sviluppa sulla canzone francese, la seconda sulle note di Ravel. Inizio spettacolo alle ore 20.45.
  • Anatomia comparata: una storia d’amore senza tempo è protagonista dello spettacolo scritto da Nicola Russo. Debutta al Teatro Elfo Puccini alle 21.00 e resta in scena fino al 30 aprile.
  • Quasi come un blues: presentazione del libro di Roberto Caselli, che diventa anche serata musicale in omaggio a Leonard Cohen. Dalle 21.00 alla Scighera.
  • Tutto Teo: tutti i personaggi di Teo Teocoli, in uno spettacolo che si ispira anche al teatro-canzone milanese, in scena alle 21.00 allo Zelig Cabaret.
  • Franco Mussida: spettacolo di ottima fattura, incentrato sull’ultimo lavoro discografico del grande chitarrista, accompagnato sul palco dai giovani allievi della sua scuola. Improvvisazioni e jam session sul palco dell’Auditorium San Fedele, alle 21.00.
  • ABBAdream: è italiana la tribute-band del gruppo svedese probabilmente migliore al mondo. Si esibisce in omaggio al repertorio degli Abba al Teatro Repower di Assago, a partire dalle ore 21.00.
  • Frenetik&Orang3: duo di produttori della scena musicale romana, accompagnati dal violoncello di Carmine Iuvone, portano il loro Bootleg sul palco della Santeria Toscana. Lo spettacolo è in programma alle 21.30.

#Sabato 15/4: mercatini dalla mattina, pomeriggio al museo botanico, serata con mini derby a San Siro, i tre campioni del cabaret e l’omaggio ai Pink Floyd

Pink Floyd History – Credits: Lisinki Hall
  • Little Market: bancarelle con artigianato made in Italy, design e collezionismo in piazza S. Eustorgio. Dura tutto il giorno dalle 8.00 alle 19.00.
  • Basar, il mercatino solidale: nuovo e usato a prezzi vantaggiosi per il mercatino a cura di A.S.A. Onlus del secondo sabato del mese. Si svolge dalle 10.00 alle 18.00 presso la sede di via Arena 25.
  • Incontri al Museo Botanico: secondo appuntamento delle visite del sabato al Museo Botanico Aurelia Josz. Il ciclo prevede visite guidate alla scoperta degli ecosistemi e la loro evoluzione. Partecipazione gratuita, prenotazione obbligatoria, inizio alle ore 15.00.
  • Variazioni su un tema: George Pehlivanian alla direzione e Andrea Obiso al violino solista, presentano alle 17.00 un programma di Sibelius e Beethoven. L’appuntamento è al Teatro Dal Verme.
  • Melody Bach: l’artista di Vaprio d’Adda si esibisce al pianoforte pesso MaMu – Magazzino Musica. Dalle 17.30 ripropone il repertorio per organo e clavicembalo con cui ha girato le chiese d’Italia, nella sua personale chiave romantica e barocca.
  • Inter – Monza: ultimo dei mini derby milanesi. Alle 20.45 un Monza tranquillo in classifica e un’Inter alla caccia del piazzamento Champions si affrontano alla Scala del calcio.
  • Despite Exile: il deathcore italiano è protagonista della serata al Legend Club. La band si esibisce alle 21.00, preceduta dalle special guest Benthos e Omens Before Hysteria.
  • Pink Floyd History: concerto tributo alla band per eccellenza, che si propone al Teatro Repower di Assago alle 21.00. Esecuzione rigorosa, effetti speciali e video originali sono gli ingredienti di una serata che gli appassionati aspettano con trepidazione.
  • Ale e Franz + Natalino Balasso: tre grandi beniamini del pubblico, al prezzo di un solo spettacolo. Questa la proposta dello Zelig Cabaret, che attende il pubblico a partire dalle ore 21.00.
  • Minanthology: il quintetto che omaggia Mina e il repertorio della più grande interprete italiana, è sul palco del Bonaventura Music Club di Buccinasco. Inizio spettacolo alle ore 21.30.

#Domenica 16/4: fiori e sapori a Milano, in Brianza e a Pavia, musica classica al pomeriggio, Russ Millions, Stato Sociale e Cugini di Campagna la sera

Fiori e Sapori – Credits: Bellotti Viaggi
  • Fiori e sapori: la primavera meneghina invade i Navigli con le bancarelle fiorite dei migliori vivaisti d’Italia e le degustazioni enogastronomiche. Dalle 8.30 alle 18.30 sul Naviglio Grande, tra laboratori e tanti colori.
  • East Market speciale vinile: l’appuntamento del vintage milanese è dedicato al Record Store Day, con l’esposizione di alcuni tra i vinili più rari o curiosi della storia. Si svolge dalle 10.00 alle 21.00 in via Mecenate e chiude un dj set customizzato per l’occasione.
  • Asparago in Padella: anteprima di una delle sagre più riuscite della Brianza. Per tutto il giorno si può andare in visita dai produttori e assaggiare menù speciali a Mezzago (MB). QUI il sito per le informazioni.
  • Professori dell’Orchestra del Teatro alla Scala: la musica da camera nel Ridotto dei palchi Arturo Toscanini, condotta dalla bacchetta del M° Francesco Muraca. Inizio come di consueto alle ore 11.00.
  • Quartetto Rilke: giovani musiciste presentano lo show Ciao Robert, ciao Ludwig con il programma di Schumann e Beethoven. Alle 11.00 nello Spazio Atelier del Teatro Menotti.
  • Sagra delle Torte: decimo appuntamento con la dolce competizione dedicata a pasticceri non professionisti che si svolge a Cardazzo (PV). Fino alle 12.00 la competizione, dalle 12.30 polentata o vasta scelta di prodotti gastronomici.
  • Il Gruffalò: musical per bambini, ispirato al celebre lavoro di Julia Donaldson e Axel Sheffler. È in programma al Repower di Assago alle 16.00, nell’edizione di Pino Costalunga e la regia di Manuel Renga.
  • I monelli: l’Orchestra i Pomeriggi Musicali, diretta da Alessandro Caldario, accompagna la proiezione del film al Teatro Dal Verme. Inizio alle ore 16.00, preceduta da una trilogia Rossininana, Pulcinella e Il Pesce Magico.
  • Rach Festival #2: prosegue la rassegna dell’Auditorium di Milano, dedicata ai 150 anni della nascita del compositore russo Rachmaninov. Dirige la Sinfonica di Milano e il solista Alexander Romanovsky, il Maestro Claus Peter Flor dalle ore 16.00.
  • I me ciamava per nome. 44.787 Risiera di San Sabba: Dino Sarti da voce e interpreta, insieme a Rossana Mola, alle storie dimenticate dei deportati nel lagher nazista di Trieste. In scena alle 19.30 al Teatro LabArca.
  • Una solitudine troppo rumorosa: degustazione letteraria nel foyer del Teatro Manzoni. Reading di Matilde Facheris, accompagnata dalla chitarra di Massimo Betti alle ore 20.00. A seguire degustazione di vini selezionati da A.I.S. Lombardia.
  • I Cugini di Campagna: ritrovati dopo l’ultimo Sanremo, la band anni ‘70 si presenta al grande pubblico in tour. A Milano si possono incontrare al Teatro Repower di Assago a partire dalle ore 21.00.
  • New Noise Night: evento del Legend Club che vede insieme, sul palco, le band Sense of Urgency, Abeyance, Elkir ed Eralise. Inizio alle ore 21.00.
  • Russ Millions: rap inglese vecchia maniera, che tocca Milano per l’unica data italiana del tour europeo. È atteso al Fabrique per le 21.00.
  • Lo Stato Sociale: la band è in tour con una serie di concerti speciali, che annunciano l’uscita di un disco a maggio. Lo show si intitola L’atteso tour di anteprima di un disco bellissimo ed è alle 21.30 ai Magazzini Generali.

#Tutto il we: Sicilia & Sardegna

Paolo Fresu – Credits: Musica Jazz
  • Accademia dei bambini: laboratori e gioco per famiglie e bambini, sabato 15 e domenica 16 alla Fondazione Prada. 3 slot gratuiti in diversi orari per ogni giornata, prenotazione obbligatoria. Età consigliata: dai 2 ai 99 anni. Info QUI.
  • Superpaesaggio: performance sonora collettiva, itinerante tra le strade di Chiaravalle, che si inserisce nel programma di FOG. Studiata appositamente per il quartiere rurale di Milano, si replica sabato e domenica alle 11.30, 15.30 e 18.30.
  • Wine See Sicily: l’evento è un tour di degustazione enogastronomica dedicato alla Sicilia, che arriva per la prima volta a Milano. Si tiene allo spazio C30 OneDay Group, in viale Cassala 30, venerdì 14 e sabato 15 dalle 17.00 alle 23.00.
  • Le sacre du printemps: danza e performing di Dewey Dell, nell’ambito di FOG Triennale. In scena la metamorfosi della vita e della morte, sul palco di viale Alemagna, sabato alle 19.30 e domenica alle 16.00.
  • L’Avaro: tutti gli errori che si possono fare inseguendo il falso mito della ricchezza, secondo il capolavoro di Moliere. In scena Andrea Buscemi e Eva Robin’s al Teatro San Babila 14 e 15 aprile alle 20.00, domenica 16 alle ore 15.00.
  • Il Calapranzi: dialoghi irrazionali, autoritarismo e domande vuote, disegnati da Harold Pinter per la regia di Riccardo Italiano. In replica tutto il fine settimana al Factory 32: venerdì e sabato alle 20.00, domenica alle 16.00.
  • Di morte e altre idiozie: le relazioni tra viventi che parlano tutto il giorno di morte e aspiranti suicidi. Il paradossale Ufficio protocollo suicidi è in scena al Teatro AltaLuce il 14 e 15 aprile alle 20.30, in replica anche domenica 16 alle 17.30.
  • Historia, tango nuevo ai confini del jazz: musica dal vivo, passi a due e narrazione dell’Argentina anni ‘30, con Samuel Peron e Veera Kinnunen. Lo spettacolo è programmato all’EcoTeatro sabato 15/4 (ore 20.45), in replica domenica 16 aprile alle 16.00.
  • Gina Francon, la portinaia di Palazzo Chigi: scritto, diretto e interpretato da Annagaia Marchioro, ecco la figura chiave delle decisioni prese dal governo in occasione dell’emergenza pandemica. In scena al Teatro Delfino sabato alle 21.00 e domenica alle 20.00.
  • Raduno Nazionale di Risiko!: da venerdì 14 alle 20.30, con il cocktail di benvenuto, alle gare di sabato e domenica, all’Hotel Habitat di Giussano si svolge la qualificazione al Campionato Nazionale.
  • Les Ballets Trockadero de Monte Carlo: irriverente o di classe? La compagnia americana di danza si esibisce al Teatro degli Arcimboldi, sabato alle 21 e domenica alle 17.00.
  • Paolo Fresu: il grande virtuoso della tromba si accomoda sul palco del Blue Note per l’intero fine settimana. Tre serate da venerdì a domenica, con proposte diversificate. La formula sempre la stessa: doppio spettacolo alle 20.30 e 23.00.

Continua la lettura con: Le località del giorno per una GITA da MILANO

LAURA LIONTI

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Entro il 2026 arriverà la TORRE BOTANICA: il nuovo grattacielo che cambia COLORE in ogni stagione

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Credits Urbanfile - Torre Botanica

Rendering copertina: Urbanfile

L’investimento complessivo sarà di poco inferiore al miliardo di euro, con un nuovo grattacielo e il “Pirellino” riqualificato, dopo la riduzione dell’indice volumetrico che porterà alla cancellazione o a un forte ridimensionamento del “ponte serra” in connessione tra i due edifici, con annessi spazi culturali. Vediamo, al netto del mutato scenario, come si trasformerà questa zona del distretto finanziario milanese.

Entro il 2026 arriverà la TORRE BOTANICA: il nuovo grattacielo che cambia COLORE in ogni stagione

# Per il nuovo progetto immobiliare di Pirelli 39 è previsto investimento di poco inferiore al miliardo di euro

Credits: Coima

Nel 2021 Coima Sgr, proprietaria del “Pirellino” ha assegnato a Diller Scofidio + Renfro (DS+R) e Stefano Boeri Architetti il concorso internazionale di architettura per l’edificio di Via Pirelli 39 in una competizione che vedeva 70 raggruppamenti composti da 359 studi di archittettura provenienti da 15 Paesi. Pirelli 39 è collocato al centro dell’area Porta Nuova Gioia in una posizione strategica fra la stazione Centrale, a est, e scalo Farini, a ovest, e rappresenta il punto di accesso a Porta Nuova provenendo da nord verso il centro città. La sua riqualificazione si inserisce nel processo di rigenerazione dell’area su scala di quartiere iniziato con Gioia 22 e che si completerà nei prossimi anni con lo sviluppo dei progetti di Pirelli 35 e Gioia 20.

Pirelli 39 sarà il primo progetto italiano interamente misurabile secondo criteri ESG tra cui: certificazioni LEED Platinum, WELL Gold, WiredScore, zero uso di combustibili fossili, livello di emissioni operative di CO2 già allineato con gli obiettivi EU 2050, recupero edilizio >70% dell’edificio esistente e contenimento delle emissioni di costruzione.

# Il complesso perderà un pezzo rispetto al progetto originario, ci saranno un nuovo grattacielo e il “Pirellino” riqualificato ma niente “ponte serra”

Credits Urbanfile – Progetto Pirelli39 senza ponte

In base al progetto presentato ci sarebbero dovuti essere tre elementi: un nuovo grattacielo, il ponte serra e il “Pirellino” riqualificato. Vediamo invece come cambierà l’area a ridosso della Biblioteca degli Alberi se venisse confermata la cancellazione del ponte.

Leggi anche: BRACCIO DI FERRO sulla TORRE BOTANICA: che succederà?

#1 La “Torre botanica” che cambia colore in ogni stagione è il nuovo grattacielo di Porta Nuova, alta 110 metri e con 1.700 mq di verde

Credits: Coima

Il nuovo grattacielo sarà un vero e proprio polmone verde in grado di produrre 9 tonnellate di ossigeno l’anno e assorbire 14 tonnellate di anidride carbonica grazie ai 1.700 metri quadrati di vegetazione distribuiti su più piani. Una sorta di sandwich di verde composto da piante e alberi in grado di “mangiare” lo smog e produrre ossigeno, un’evoluzione del “Bosco Verticale” di cui proprio Stefano Boeri è il progettista.

La torre residenziale di 110 metri d’altezza cambierà il colore della facciata con l’alternarsi delle stagioni per via della diversità di piante presenti. Inoltre la torre sarà parzialmente autonoma: con 2.770 metri quadri di pannelli fotovoltaici l’edificio sarà in grado di produrre il 65% del proprio fabbisogno energetico.

#2 Il “Pirellino” riqualificato ospiterà una terrazza panoramica e sarà alto circa 95 metri

Credits: Coima – Pirellino

L’oggetto principale del concorso internazionale di architettura è il “Pirellino”, al civico 39 di via Pirelli, che fino qualche anno fa era occupato dagli uffici tecnici del Comune di Milano. Le opere di rimozione dell’amianto e “svestizione” dell’edificio sono arrivate a conclusione. Manterrà la sua struttura originale, ma subirà una pesante riqualificazione, per renderlo moderno e rispondente ai più alti standard di efficienza, rivestito di vetrate e con una terrazza panoramica all’ultimo piano che porterà a circa 95 metri l’altezza dell’edificio.

#3 Il ponte a scavalco di Melchiorre Gioia verrà demolito o riqualificato senza serra e spazi culturali

Credits Urbanfile – Serra in Porta Nuova

Il ponte a scavalco su via Melchiorre Gioia avrebbe dovuto subire una radicale trasformazione diventando, a detta di Coima un nuovo hub a servizio della città, uno spazio aperto per eventi, mostre ed esposizioni, con aree incontri e wellness dedicato ad essere un laboratorio sull’impatto climatico e ambientale, ed estensione della Biblioteca degli Alberi”. La vera chicca della riqualificazione sarebbe stata la Green house: una vera e propria serra della biodiversità dove vivere un’esperienza immersiva, educativa, interattiva e innovativa tra svariate specie vegetali.

La bocciatura alla Consulta della Legge Regionale, che prevedeva in caso di recupero immobiliare un incremento volumetrico del 25% se il palazzo oggetto di riqualificazione risultava abbandonato da più di 5 anni, costringerà Coima a rivedere al ribasso tutto il progetto eliminando la parte pubblica e quindi il “ponte serra” o ridimensionandone la rigenerazione. L’incremento volumetrico stabilito dalla giunta milanese, l’ente titolato a stabilirlo, è stato infatti ridotto al 10% e questo non consentirà di proseguire con la riqualificazione prevista in origine. Con ponte o senza ponte la nuova area dovrebbe essere pronta entro il 2026.

Leggi anche: Un sogno breve ma intenso: NO al PONTE SERRA di Porta Nuova

Fonte: Coima Sgr

Continua la lettura: Un NUOVO GRATTACIELO per gli uffici di REGIONE LOMBARDIA?

FABIO MARCOMIN

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Torna il FRECCIAROSSA NOTTURNO Milano-Reggio Calabria per i ponti di PRIMAVERA

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Milano-Reggio Calabria

Ritornano operativi anche quest’anno i viaggi notturni sui treni ad alta velocità che collegano Milano a Reggio Calabria nel massimo del comfort e con tutti i servizi. Le date disponibili e il prezzo del biglietto. 

Torna il FRECCIAROSSA NOTTURNO Milano-Reggio Calabria per i ponti di PRIMAVERA

# Torna attiva la tratta notturna ad alta velocità Milano-Reggio Calabria per i ponti di primavera

Frecciarossa notturni

Anche quest’anno si può viaggiare di notte a bordo dei treni Frecciarossa da Milano a Reggio Calabria. Una tratta operativa già nel 2021 e 2022, sia in primavera che in estate, e tornata attiva nel 2023 nel weekend del 5-6 aprile e in quello pasquale. Le prossime date previste sono 21, 25, 28 aprile, 1 maggio, 1 e 4 giugno, per consentire di viaggiare durante i prossimi ponti primaverili tra le due città. Sono previsti due collegamenti, uno di andata e uno di ritorno, dalla stazione di Milano Centrale a Reggio di Calabria Centrale.

# Partenze alle ore 21.20 da Milano e prezzi a partire da 39,90 euro

blog.trainline.it – Carrozza Frecciarossa

Con il massimo del comfort e dei servizi i treni dell’alta velocità percorreranno tutto lo stivale con partenza da Milano alle 21.20 e arrivo a Reggio Calabria alle 8.07 e in direzione opposta con partenza da Reggio Calabria alle 22.19 e arrivo a Milano alle 8.50 della mattina dopo

L’offerta Speciale AV Notte consente di viaggiare con prezzi a partire da 39,90 euro scegliendo le carrozze con servizio standard, da 44,90 euro con quello premium e da 54,90 con quello business.

# Da una parte all’altra dell’Italia in meno di 11 ore

Milano-Reggio Calabria

Il collegamento notturno con Frecciarossa prevede diverse fermate intermedie: Milano Rogoredo, Reggio Emilia AV, Bologna Centrale, Firenze S.M.N., Paola, Lamezia Terme Centrale, Rosarno e Villa S. Giovanni. La durata del viaggio è di poco meno di 11 ore partendo da Milano e di 10 ore e mezza partendo dalla città calabrese.

Continua la lettura: Arriva il biglietto TRENO-AEREO

FABIO MARCOMIN

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Le 5 cose della NAPOLI di OGGI che i MILANESI AMMIRANO di più

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Stazione Università, Napoli

Fuori dai luoghi comuni ci sono cose della Napoli di oggi che i milanesi ammirano. Non solo: ci piacerebbe che fossero a Milano. Ecco quali. 

Le 5 cose della NAPOLI di OGGI che i MILANESI AMMIRANO di più

#1 Il Design delle fermate della metro

Credits: IG @dormireanapoli_suitspa

Milano ha la metropolitana più estesa e più efficiente in Italia. Non c’è dubbio su questo. Ma sull’estetica non sempre siamo all’altezza. Non almeno di Napoli. Già, perché la metropolitana di Napoli è considerata tra le più belle al mondo, almeno in alcune sue fermate. Non solo: la metropolitana dell’arte di Napoli continua a stupire. La linea metropolitana L1 del capoluogo campano dopo le stazioni Università, Museo, Vanvitelli e soprattutto Toledo, progettata da Oscar Tusquets, che nel 2012 è stata premiata come “la più bella al mondo”, ha inaugurato alla fine della scorsa estate un altro capolavoro: la stazione Duomo progettata da Massimiliano e Doriana Fuksas. La cupola esterna dovrebbe essere terminata entro la fine del 2023.

La gallery:

Leggi anche: Le 10 PIÙ BELLE METROPOLITANE d’Europa a confronto con quella di Milano

#2 La prima circle line d’Italia

Credits coesionenapoli.it – Linea L1 metropolitana

Proseguiamo sul pezzo forte di Milano. C’è un altro punto debole della metropolitana: la circle line. Il grande sogno di Milano di avere una linea che faccia da raccordo circolare a tutte le altre linee sembra in fase di realizzazione…a Napoli. Sulla linea metropolitana L1 di Napoli proseguono i lavori per portare a termine l’intero tracciato. Il cantiere è in fase avanzata nella stazione di Capodichino – Aeroporto. Realizzata da WeBuild, consentirà agli utenti di arrivare all’interno dell’Aeroporto Internazionale del capoluogo campano a bordo di un treno. Quando la fermata sarà inaugurata Napoli sarà una delle prime città al mondo ad avere una linea metropolitana che collega direttamente i tre grandi poli della mobilità cittadina: Porto alla stazione Municipio, Stazione Ferroviaria alla fermata Garibaldi e Aeroporto Capodichino.

Non sarà però questo l’unico primato della metropolitana L1 di Napoli: diventerà anche la prima linea circolare in Italia. Una volta che sarà realizzato l’ultimo tratto da Capodichino Aeroporto a Piscinola Secondigliano, con 4 fermate intermedie, verrà chiuso l’anello che dal mare arriva alle montagne e poi scende di nuovo a valle. La linea è nota infatti anche come “metropolitana collinare” in quanto serve diverse zone collinari della città, con un percorso complesso e pendenze elevate a causa della complessità morfologica del territorio napoletano. Attualmente sono 19 le stazioni operative, per un lunghezza di 18 km, mentre a conclusione dei lavori raggiungeranno il numero di 27.

Leggi anche: Circle Line: cosa manca per chiudere il grande cerchio di Milano

#3 La fermata del BUS “più bella del mondo”

@eccellenzemeridionali

Non solo la metro. Anche le fermate degli autobus a Napoli riescono a essere bellissime. Addirittura c’è quella che è stata definita “la più bella del mondo”.  La vista di via Posillipo, che inquadra Castel dell’Ovo, il Vesuvio e buona parte del Golfo di Napoli: la posizione sembra scelta da uno dei maestri della fotografia. Suggestiva e di impatto, la prospettiva che si gode in cima alla macchia mediterranea di Posillipo è impreziosita da un piccolo arredo urbano: la pensilina della fermata del bus 140, studiata appositamente per godere della vista e del momento di “quasi magia”.

Il 140 arriva in cima ad una terrazza panoramica, creata come belvedere di Posillipo, ed effettua la sua fermata, che non è una qualunque: è stata definita “la più bella del mondo”. La trasparenza di una pensilina normale diventa l’inquadratura di un momento insolito.

Via Posillipo è una lunga strada panoramica molto famosa, che si arrampica offrendo uno scenario spettacolare. La “fermata dell’autobus più bella del mondo” si trova all’altezza del civico 229 ed è preceduta da una gemella posizionata verso piazza San Luigi. Entrambe le fermate offrono la vista sul golfo, studiate dagli architetti nella giusta maniera per non impattare il panorama e sembrare delle cartoline.
Di frequente i turisti salgono fino in cima a Posillipo, proprio per scattare la foto perfetta e condividerla sui social network. 

Ma esiste anche un’altra cosa “più bella del mondo” a Napoli. 

#4 L’università “più bella” del mondo 

Credits: @tony_ci90
vista da Villa Ferretti

L’università di Napoli Federico II è una delle università più antiche del mondo. Fu fondata il 5 giugno 1224 dall’imperatore del Sacro Romano Impero e Re di Sicilia Federico II di Svevia e diventò nel tempo l’ateneo più rilevante del capoluogo campano. Ed è proprio una delle sedi dell’Università statale di Napoli a essere stata definita da molti come l’”università più bella del mondo”.

Dal letame nasce il fiore. Anzi, una magnifica università. Sì, perché il primo cittadino di un comune della città metropolitana di Napoli ha deciso di rendere un bene confiscato alla mafia polo universitario per i giovani studenti campani. Si tratta di Villa Ferretti a Bacoli, ai piedi del Castello di Baia in una città di mare dal grande patrimonio archeologico, e tra poco anche città universitaria. Villa Ferretti è una dimora storica risalente al periodo Ottocentesco e il suo punto forte, che sarà ben gradito dagli studenti, è la magnifica vista mare che la villa regala. 

È stata inaugurata come sede universitaria il 27 ottobre 2023 alla presenza del sindaco di Napoli e del comune di Bacoli e ospiterà parte del Dipartimento di Studi umanistici dell’Ateneo di Napoli Federico II, nello specifico i corsi di digital humanities. Ma perché è così affascinante?

È certamente il panorama mozzafiato di cui si può godere dal balcone e dalle finestre di Villa Ferretti che rendono la dimora storica, ormai polo universitario, l’Università più bella del mondo, come è stata definita da alcuni siti specializzati. Bacoli fin dall’antica Roma era stato definito come un “paradiso terrestre”, un luogo dalla straordinaria bellezza che era meta vacanziera dagli antichi romani e, in seguito, dai ricchi signori dell’Ottocento.

Dalla villa si può ammirare un panorama senza eguali e, oltre a ciò, la villa è dotata di una spiaggetta privata e di un parco molto ampio. Così, gli studenti potranno andare a fare delle pause caffè godendosi il rumore del mare o rilassarsi tra una lezione e l’altra seduti su salviette distese sulla spiaggia. Un’immagine invidiabile, che rende l’università di Bacoli la più bella del mondo e gli studenti che la frequentano i più fortunati di tutti.

#5 L’hotel più alto d’Italia

Credits: tripadvisor.com
nh-napoli-panorama

Dove potrebbe essere l’hotel più alto d’Italia? Mentre molti potrebbero aspettarselo nella città più europea e più contemporanea del BelPaese, Milano, in realtà l’hotel più alto d’Italia si trova nel capoluogo campano. Un grattacielo poco più basso della Torre Velasca, ma il più alto in assoluto in Italia ad essere stato adibito ad hotel. Alto 100 metri e con ben 33 piani il grattacielo ospita l’NH Hotel: con le sue 222 camere occupa dal 15° al 30° piano. Quasi ogni camera ha viste mozzafiato sulla città e sul golfo di Napoli, fino ad arrivare ad ammirare l’isola di Capri.

Continua la lettura: Che cosa i milanesi pensano dei napoletani 

ANDREA ZOPPOLATO

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Il BAR più ECONOMICO d’ITALIA? «Un CAFFÈ, per favore» «Sono 30 CENTESIMI, grazie»

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Credits Aurelio Giorgio Google - Listino prezzi

Riuscire a trovare un bar dove il caffè costi meno di 1 euro è quasi una missione impossibile, anche se in alcuni casi si può trovarlo a 80 centesimi. Ma c’è un caso ancora più eccezionale: il bar più economico d’Italia. Ecco dove si trova e perché riesce a tenere dei prezzi stracciati.

Il BAR più ECONOMICO d’ITALIA? «Un CAFFÈ, per favore» «Sono 30 CENTESIMI, grazie»

# “Un caffè, per favore” – “Sono 30 centesimi, grazie”

Credits kirby parsons – Ideal Bar

Il bar più economico dove fare colazione in Italia? Il Bar Perrone, nel piccolo comune di Alia in provincia di Palermo. Dove per bere un caffè espresso bastano 30 centesimi. Fino a qualche anno fa il prezzo era ancora più basso, 20 centesimi. La famiglia Perrone, che gestisce il locale, per far quadrare i conti ha adottato la strategia di comprimere drasticamente i margini di guadagno e puntare sui prodotti del territorio. Il tutto senza compromettere la qualità, partendo dall’espresso, un caffè proveniente da una torrefazione del vicino comune di Mussomeli. Ma anche gli altri prodotti del bar hanno prezzi imbattibili, compresi dolci e prodotti di gastronomia. Ecco quanto costano.

# Pizza e panini a 80 centesimi

Credits Aurelio Giorgio Google – Listino prezzi

Ma come è possibile una tale economia di costi? Il merito va ricercato nella conduzione familiare dell’azienda. Al banco ci sono infatti Mariagrazia insieme alla figlia, mentre nel laboratorio di specialità dolci e salate il marito insieme al figlio, per portare avanti una gestione che dura da 60 anni. In questo modo anche gli altri prezzi rimangono bassi: il caffè macchiato a 40 centesimi, il caffè freddo 60 centesimi così come i cornetti artigianali, panini, pizza e sfincione a 80 centesimi al pezzo. Mariagrazia Perrone racconta quando è nata la tradizione: “Quella dei prezzi bassi è una tradizione inaugurata dai miei suoceri. Negli anni ’60 un espresso costava 300 lire. Adesso abbiamo arrotondato a 30 centesimi”.

# Gli ordinativi di dolci arrivano anche dal nord Italia

Credits kirby parsons – Bancone Ideal Bar

Il duro lavoro è premiato anche oltre regione, gli ordinativi di dolci arrivano anche dal nord Italia: “Un lavoro che ci costa tanta fatica. Anche 18 ore al giorno ma tutto è ripagato dal successo della clientela e dagli ordini per dolci e paste di mandorla che arrivano dagli altri paesi e persino dal nord Italia”. Tra le dolcezze non mancano i cannoli alla ricotta e paste e brioches ai vari tipi di crema e marmellata.

 

Fonte articolo: Cominicaffe, SicilianFan

Continua la lettura: Il BAR più ANTICO di Milano

FABIO MARCOMIN

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7+1 PROGETTI MAI REALIZZATI che potevano RIVOLUZIONARE Milano

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Non sono pochi i progetti che se fossero stati realizzati a Milano avrebbero contribuito a cambiarle il volto in meglio, a migliorare la vita dei cittadini e rendere la città più internazionale. Abbiamo selezionato i 7 più significativi, tra i quali una truffa, oltre a un raddoppio mancato e un progetto impossibile.

7+1 PROGETTI MAI REALIZZATI che potevano RIVOLUZIONARE Milano

#1 Riapertura dei 7,7 km di Navigli interrati negli anni ’30

Nonostante oltre il 90% di votanti abbia scelto il “Sì” a referendum del 2011, il ripristino della funzionalità delle Conche di Viarenna e dell’Incoronata, così come i lavori per la riapertura di Navigli non sono mai partiti. Anche il sindaco Sala l’aveva indicata come priorità e il Politecnico di Milano ne aveva già predisposto il progetto, con relativi costi da sostenere poco inferiori a 500 milioni di euro. La completa riapertura dei canali, interrati negli anni’30, avrebbe previsto la completa navigabilità con avrebbe un’estensione totale di 7,7 chilometri, con itinerari navigabili e ciclabili tra i fiumi Ticino e Adda.

I concomitanti cantieri della M4 avrebbero consentito di operare delle parziali riaperture, insistendo il tracciato della metropolitana sulla cerchia dei Navigli, ma ora con la conclusione degli scavi delle gallerie e la successiva copertura dei cantieri che seguirà, il sogno di vedere di nuovo i Navigli si fa sempre più remoto.

Credits: repubblica.it – Progetto riapertura navigli

Leggi anche: Da Gioia alla Darsena: in volo sopra Milano sul percorso dei vecchi NAVIGLI (VIDEO)

#2 Il porto di Porto di Mare: la nuova Darsena di Milano

Credits: naviglireloading.eu – Progetto Darsena a Rogoredo

Già dalla fine dell’800, la Darsena di Milano risultava ormai insufficiente per ospitare la grande mole di materiali trasportati dai barconi che scendevano dal Lago Maggiore o risalivano il Po, rispettivamente tramite il Naviglio Grande ed il Naviglio Pavese. Per questo motivo nel 1907, il Genio Civile presentò un progetto che prevedeva un porto a Rogoredo, a sud di Porta Romana, punto naturale di convergenza delle acque che colano dalla città. Nel 1917 il progetto venne approvato, l’anno dopo si costituì l’azienda portuale e in quello successivo, il 1919, cominciarono i lavori.

Con la chiusura delle 12agenzie portuali padane da parte di Mussolini nel 1922, i lavori si fermarono, l’area oggetto si riempì di acqua di falde, finendo per diventare un laghetto per la pesca.

Dopo alcune rivisitazioni e ampliamenti del progetto, venne costituito il Consorzio Canale Milano-Cremona e nel 1972 cominciarono gli scavi di 20 sui 65 km del progetto complessivo, tra Cremona e l’Adda, che vennero interrotti a 16 km del Po. Nel 1973 il Comune di Milano decise di prendere in affitto la cava del Porto di Milano, ribattezzata dai milanesi “Porto di Mare”, dal Consorzio del Canale e destinarla a discarica mettendo la pietra tombale al progetto della nuova Darsena al “Porto di Mare”. La realizzazione della tangenziale est nel 1986 e la chiusura del Consorzio Canale Milano-Cremona chiuse definitivamente la vicenda.

Leggi anche: Il PORTO di Mare a Milano: la storia e il progetto di rilancio

#3 La linea M6, l’ultima metro radiale mancante a Milano

La linea M6 con le varianti previste nel PUMS
La linea M6 con le varianti previste nel PUMS

Il progetto di base, ipotizzato già nel 2010 dalla Giunta Moratti, prevedeva 37 fermate con partenza dall’area di Certosa-Rho fiera-Stephenson e sotto l’asse del Sempione, con direzione Noverasco o Ponte Lambro.

L’ultima versione delle linea del 2016, ora colorata di rosa, avrebbe l’obbiettivo di collegare la periferia nord-ovest e quella sud-est di Milano, passando per il centro della città. In questo modo: dopo avere intersecato Domodossola FN-M5, scenderebbe verso il nodo di Cadorna e poi avrebbe due possibilità, o incrociarsi a Missori con la M3 o con la linea verde, per poi passare dalla fermata dello spicchio di “circle-line” Tibaldi e infine avrebbe due alternative: andare fino a Noverasco verso sud lungo Ripamonti oppure fino a Ponte Lambro incrociando la M3 a Rogoredo. Si coprirebbero così due aree importanti, ad oggi scoperte, come quella compresa tra Quarto Oggiaro-Certosa-Sempione a nord ovest e quella del municipio 5 a sud con la sola fermata di Piazza Abbiategrasso.

Leggi anche: M6: la favola della metropolitana ROSA

#4 Tunnel stradale Expo-Linate per “sotterrare” il traffico

tunnel
Il progetto per potenziare l’offerta di mobilità tra Linate e la Fiera

Il progetto pensato sempre durante la Giunta Moratti consisteva in un tunnel di 14.5 chilometri che dall’aeroporto di Linate avrebbe dovuto portare al quartiere dell’Expo per poi concludersi a Molino Dorino con 9 ingressi, con relativi svincoli e varchi, che dovrebbero drenare parte del traffico di superficie. L’investimento di 2 miliardi di euro, dei quali il 40% pubblici, venne archiviato in sede di approvazione del Pgt nel 2012.

#5 Corso Sempione trasformato negli Champs-Elysées di Milano

Un progetto datato 2012 dell’architetto portoghese Alvaro Siza che avrebbe potuto essere pronto per Expo, e avrebbe risolto problemi di parcheggi, vivibilità e decoro del corso più suggestivo di Milano. 7 marzo 2012. In sintesi era prevista la soppressione della carreggiata centrale, da destinare a grande giardino, “un sistema da comprendere in quello di riqualificazione delle strade cittadine dirette all’area dell’Expo 2015, la cosiddetta “via di terra”.
Tutta la Zona Sempione avrebbe beneficiato di questo intervento, trasformandosi in una combinazione di arte, grazia urbana, edifici residenziali, con Via Tommaso Agudio cuore del progetto nella porzione orientale del sistema. Ecco il video esplicativo della riqualificazione di Corso Sempione.

Leggi anche: Corso Sempione, gli Champs-Elysées di Milano: in futuro sarà così?

#6 Il Ponte di Porta Romana, per ricucire i quartieri separati dallo scalo

Il progetto del Ponte di Porta Romana del 2016, proposto dal Centro Studi TAT avrebbe consentito di ricucire due porzioni di quartieri del sud di Milano separati da uno scalo ferroviario. Il ponte sarebbe stato “realizzato con una struttura a secco e con limitati elementi fondazionali”, senza richiedere “opere di bonifica o di trattamento preventivo dei suoli“, con una pendenza del 5%, un’ossatura modulare prefabbricata in acciaio, un piano di calpestio in legno e con illuminazione notturna. 

Il percorso di circa 250 metri sarebbe partito dall’attuale Largo Isarco, accanto all’ingresso di Fondazione Prada, e, superando l’area dismessa e oggi inaccessibile dello Scalo Romana, sarebbe arrivato oltre la ferrovia, in zona Piazza Trento-Viale Isonzo.  

Leggi anche: Il ponte di Porta Romana: un progetto per collegare le aree attorno all’ex scalo ferroviario

# 7 Il Monte Stella doveva essere alto il doppio

Credits: milanoalquadrato.com – Monte Stella in realizzazione

L’unico monte di una città di pianura, il Monte Stella o Montagnetta di San Siro, è una collinetta artificiale con un’altezza di quarantacinque metri sul piano sottostante. Nel progetto originario del 1946, avrebbe dovuto essere alta il doppio, ma venne limitata a causa di spinte laterali del terreno che potevano creare problemi ai vicini edifici di via Isernia, sul lato orientale.

#7+1 La grande truffa: Il grattacielo più alto del mondo

Negli anni sessanta mentre con il Grattacielo Pirelli si superava per la prima volta in altezza i 108 metri della sommità della Madonnina sul Duomo, si lavorò su un progetto incredibile:  un supergrattacielo di 500 metri che se fosse stato realizzato sarebbe diventato a quei tempi il più alto del mondo, e ancora oggi tra i più alti. Purtroppo il progetto del tal Mario Palanti non era altro che una truffa. Questo il parere del procuratore di Milano, in accoglimento alla denuncia di uno dei finanziatori del progetto che aveva sborsato 160 milioni di lire per il progetto rimanendo con un pugno di mosche.

Leggi anche: Quando a Milano un SUPERGRATTACIELO di 500 metri osò sfidare la Madonnina

# Special guest: abbattimento del Passo del Turchino per eliminare la nebbia in Pianura Padana

L’originale proposta è da ascrivere a Piero Diacono, già tranviere ATM, protagonista di una memorabile asserzione durante una puntata del 1978 di Portobello, trasmissione condotta da Enzo Tortora. Ecco quanto si può vedere anche dal video:  “Il principio è semplice: è lo stesso che cambiare l’aria in una stanza. Che cosa facciamo noi? Apriamo o due finestre o una porta e una finestra. In questo caso si crea un movimento circolatorio d’aria e si cambia l’aria in una stanza”. Proseguendo quindo con “aprire una finestra in Val Padana, in quanto la porta ce l’abbiamo già, da Trieste nelle Venezie. C’è un solo punto in cui aprire una finestra: qui, sul Passo del Turchino.”    

Il Passo del Turchino è un valico appenninico situato tra Varazze e Genova, a 600 metri d’altezza e circa 12 km dal mare. In sostanza, Diacono propose di spianarlo per liberare la Pianura Padana dalla piaga della nebbia grazie ai venti che sarebbero arrivati dal Mar Tirreno.

Da riscoprire per vincere la grande piaga di Milano: l’inquinamento?

Continua la lettura con: Per migliorare l’aria di Milano: tecnologie mangiasmog o ABBATTERE IL TURCHINO?

FABIO MARCOMIN

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Il NUOVO MEGA BIKE PARK in arrivo a un’ora da Milano

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Ph. @Jibberist IG

A un’ora da Milano gli amanti dello sport in bicicletta potranno cimentarsi nel nuovo mega bike park tra le montagne. Quando verrà realizzato e le caratteristiche delle piste.

Il NUOVO MEGA BIKE PARK in arrivo a un’ora da Milano

# Un impianto di 8 piste e un percorso totale di 13 km

Credits RobertoSFR-pixabay – Valle d’Intelvi

Sarà in Val d’Intelvi: un mega bike park adatto a tutti i livelli di esperienza per gli amanti dello sport in bicicletta. Dopo alcuni imprevisti legati soprattutto alle condizioni meteorologiche poco favorevoli, il cantiere si sarebbe dovuto aprire a novembre, il direttore dei lavori ha annunciato il via per la costruzione dell’impianto con conclusione in circa un mese e mezzo. Sul Monte Sighignola, dove si trova “il Balcone d’Italia”, verranno realizzate 8 piste, due per coloro che hanno un’esperienza medio-bassa, mentre le restanti sei, oltre a cambi di pendenza, saranno caratterizzate da ostacoli e dossi. Potranno essere utilizzate sia per chi usa la mountain bike, sia per chi pratica downhill. Il percorso totale sarà di 13 km.

Leggi anche: Il Balcone d’Italia

# Un investimento di 203.000 euro

Credits VyacheslavLn-pixabay – Donwhill

L’investimento complessivo per realizzare l’impianto è di 203.000 euro, 60.000 euro provenienti dal bilancio del Comune di Alta Valle d’Intelvi, i restanti 143.000 euro dal fondo europeo Agricolo per lo Sviluppo Locale tramite un accordo con il Gal (Gruppo di Azione Locale). Il bike park è stato pensato per essere aperto tutto l’anno, meteo permettendo. Come confermato a Como Zero dal vicesindaco Fabrizio Vitali, il comune sta valutando chi si dovrà occupare della sua gestione, che con molta probabilità sarà data in concessione, visto che il progetto prevede anche delle stazioni dove poter prelevare e depositare le biciclette, in cui verranno regolati gli accessi al parco.

 

Continua la lettura: Val d’Intelvi, l’isola tra i laghi

FABIO MARCOMIN

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Questo è il BORGO più bello d’EUROPA (il secondo è in Italia)

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Credits: @_work.travel.eat.repeat_ Giethoorn

Tesori nascosti in ogni angolo del Vecchio Continente stupiscono ogni volta milioni di visitatori. Sono i borghi europei, che dietro mura antiche celano la storia del loro Paese. Ma tra tanta bellezza, qual è il borgo che spicca e che potrebbe essere definito il più bello del continente? Travel365 ha provato a rispondere a questa domanda e, effettuando un sondaggio su un campione di oltre 46.000 utenti della community, ha risposto alla nostra domanda stilando una classifica dei 10 borghi più belli d’Europa. Per visitare il paesino più bello del Vecchio Continente bisognerà salire su un aereo, ma il secondo è facilmente raggiungibile in macchina o treno, sì perché è in Italia.

Questo è il BORGO più bello d’EUROPA (il secondo è in Italia)

# Giethoorn nei Paesi Bassi, il borgo delle fiabe

Credits: @butnomatter.theroadislife
Giethoorn

A poco più di 100km da Amsterdam, in Olanda, nel Parco Nazionale Weerribben-Wieden c’è un borgo che ti fa catapultare nel mondo delle fiabe o nella Terra di Mezzo degli Hobbit. In una zona in parte paludosa, ricca di laghi e corsi d’acqua e popolata da moltissime specie animali, come è quella del Parco Weerribben-Wieden, c’è Giethoorn, il borgo più bello d’Europa. Conosciuto anche come la Venezia del Nord, Giethoorn è un paesino di fitti boschi, laghetti, canali, tanti ponti di legno e ancora case e fattorie con tetti costruiti con canne e paglia. Qua i quasi 3000 abitanti e i turisti non si muovono con le macchine, ma con barche, le classiche imbarcazioni sono chiamate punter, o battelli.

Giethoorn è facilmente visitabile in giornata, ma una volta entrati in paese, la pace e la tranquillità che si respirano all’interno ti convinceranno a non andartene più. Il simbolo del borgo più bello d’Europa sono i suoi ponti di legno, se ne contano ben 170, e il centro storico del paese è molto grazioso, con casette con tetti coperti di paglia, balconcini ricchi di fiori e un silenzio invidiabile. Una volta fatto il giro in barca per i canali della Venezia del Nord e visitato il paese, per riempire la giornata, si possono visitare anche i musei del borgo. A Giethoorn ci sono infatti il museo geologico, un museo della storia del borgo allestito in una fattoria ottocentesca e un museo del mare.

# Il secondo: Alberobello e i suoi trulli

Credits: @micheizzo
Alberobello

E se per andare a vedere il borgo più bello d’Europa bisogna salire su un aereo, programmare un viaggetto ad Amsterdam e inserire come gita una visita a Giethoorn, raggiungere il secondo borgo più bello del Vecchio Continente è molto più semplice. Siamo in Italia e precisamente in uno dei borghi più unici e iconici al mondo, Alberobello. Dal 1996 inserito nella lista dei beni Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO, la particolarità di questo borgo sono naturalmente i suoi trulli. Nel borgo ce ne sono oltre 2000, ma come sono nate queste abitazioni così particolari che ricordano le case degli gnomi? La storia racconta che, ai tempi, i conti proprietari del terreno (dove ora c’è la città) avevano imposto ai contadini del luogo di costruirsi case con materiale a secco. I contadini decisero allora di utilizzare solo pietre e scelsero la forma rotonda e i tetti a cupola per rendere il più stabile possibili gli edifici, che al contrario i proprietari volevano fossero “facilmente distruttibili”.

Mentre i proprietari terrieri si staranno mangiando le mani perché i trulli sono ancora in piedi, Alberobello è diventata una cittadina conosciuta in tutto il mondo. Il paese è diviso in borghi e quelli assolutamente da visitare sono il borgo dell’Aia, quello dove si respira più autenticità, e il Rione Monti, il più antico. Interessanti da vedere sono anche la Parrocchia di Sant’Antonio di Padova, costruita tra il 1926 e il 1927 riprendendo le fattezze dei trulli, e la Basilica Minore Pontificia Santuario Parrocchia SS. Medici Patroni.

# Gli altri top borghi più belli d’Europa

Credits: @lwgray
Ronda

Alberobello è l’unico borgo italiano inserito nella classifica, ma anche tutti gli altri borghi europei nella top10 sono degni di essere citati. Rimanendo sempre sul podio troviamo Ronda, in Andalusia, Spagna. L’antica città risalente al IX secolo che deve la sua fama al fatto di essere arroccata sulla gola di El Tajo, profonda circa 100 metri. Segue al quarto posto Colmar, nell’Alsazia francese. Un susseguirsi di canali, angoli pittoreschi, dedali di viuzze caratteristiche e case color pastello che fanno innamorare i turisti. Arriviamo ora a metà classifica e, al quinto posto, giungiamo in Grecia, precisamente a Oia, Santorini. È la classica Grecia, quella delle cartoline, con case bianche, tetti piatti o a cupola di un colore blu intenso, quella dei muri pieni di bouganville e delle splendide terrazze affacciate sul mare. Una Grecia caratteristica, un po’ stereotipata e anche un po’ cara, ma sempre bella.

Credits: @bledslovenia
Bled

Uscendo dai confini, ma senza doversi spostare troppo, il sesto borgo più bello d’Europa si trova in Slovenia ed è Bled. Cittadina romantica e dalle bellezze naturali, quando si arriva a Bled bisogna per forza inserire nel proprio itinerario una passeggiata sul lungolago, simbolo distintivo del borgo, e un giro sull’isola di Santa Maria. Se si ha tempo, l’ideale sarebbe anche combinare la visita del borgo all’esplorazione delle Grotte di Postumia. Al settimo posto c’è poi il suggestivo Hallstatt, in Austria. Incastonato nei paesaggi delle alpi svizzere, il borgo si trova nell’area patrimonio UNESCO del Salzkammergut. Sembra che Halsatt sia stato il borgo da cui si sono ispirati i creatori di Frozen.

# Gli ultimi gradini della classifica

Credits: @nextriptheworld
Trakai

Arriviamo ora agli ultimi posti della classifica dei 10 borghi più belli d’Europa. Per l’ottavo più bello siamo in Lituania, precisamente a Trakai. In mezzo a foreste laghi e scorci naturali incredibili, a 30km dalla capitale Vilnius, compare Trakai. Il punto forte del borgo è certamente il suo castello, risalente al XIV secolo e situato su un isolotto al centro del Lago Galvé. Caratteristico è anche il castello del nono borgo più bello del Vecchio Continente, Obidos, in Portogallo. Qui le mura ben conservate e la fortezza con spalti merlati e torri fanno respirare la storia del borgo. E infine, all’ultimo posto della classifica, c’è il paesino svizzero situato a 1606 metri d’altezza nel Canton Vallese, Zermatt.

# Gli altri borghi più belli d’Italia

Credits: @bapt_ou
Vernazza

E se nella top10 non compaiono altri borghi del Bel Paese oltre ad Alberobello, l’Italia rimane una terra meravigliosa e i suoi borghi hanno sempre un pezzo di storia da raccontare. Proprio per questo anche se non sono entrate nei 10 più belli del Continente, nella classifica generale compaiono altre bellezze italiane. Quali? La magnifica città verticale della costiera amalfitana, Positano, caratterizzata da ripide scalinate e sentieri tortuosi ma che, insieme alle sue casette, la rendono patrimonio UNESCO. C’è anche la famosa “città che muore” di Civita di Bagnoregio, nel territorio della Tuscia, Viterbo. Non mancano poi la cittadina cinta da mura in provincia di Pisa, Volterra, e la coloratissima Burano. Infine, sempre in classifica, c’è la ligure Vernazza. Uno dei paesi più belli delle Cinque Terre, incastonate tra rocce e mare.

Fonti: travel365.it

Continua la lettura con: Il “BORGO dei CELTI” a tre ore da MILANO

BEATRICE BARAZZETTI

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🔴 In GERMANIA l’ABBONAMENTO LOW COST per tutti i MEZZI PUBBLICI: quando in ITALIA?

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Credits stadtbusnormagen - Abbonamento lowcost

# Per metro, treni e bus

Credits jakob5200-pixabay – Metro Berlino

Nello specifico si possono fare viaggi illimitati su metropolitane e treni suburbani, tram, autobus urbani e regionali, treni regionali (Interregio Express (IRE), Regional Express (RE), Regionalbahn (RB). Sono esclusi invece i treni a lunga percorrenza. Il Deutschlandticket si può caricare sulla tessera oppure acquistare via smartphone, temporaneamente anche in formato cartaceo con un codice QR. L’abbonamento si rinnoverà alla scadenza salvo che l’utente decida di interromperlo in modo anticipato.

Continua la lettura: Anche su BUS e TRAM di Milano si potrà PAGARE col CONTACTLESS

FABIO MARCOMIN

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