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10 REGALI da farsi a Milano

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Zip Line in Centrale. Foto @Andrea Cherchi
Zip Line in Centrale. Foto @Andrea Cherchi

La moda del Natale 2019 a Milano sembra essere questa: regalare qualcosa a se stessi. Le nostre dieci proposte per festeggiare il Natale senza rischiare di sbagliare regalo.

10 REGALI da farsi a Milano

#1 Biglietto aereo per qualunque destinazione

In tedesco la chiamano Vorfreude. Significa la gioia che si prova nell’attesa di un evento felice. Non c’è niente di meglio in una fredda giornata di dicembre che innescare la Vorfreude acquistando un biglietto aereo per la prossima primavera estate. Sul podio ci sono: 3. Sharm 2. Marrakesh 1. Tel Aviv.

#2 Un massaggio al Mandarin Hotel

Per liberarsi di ogni rigidità che ci siamo aggrovigliati in questo 2019. Alternativa più affollata: una serata alle Terme.

#3 Prendere qualcosa di super da Peck

Sentirsi milionari con il paté d’anatra, l’hummus del deserto del Negev o un formaggio da 100 euro.

#4 Fare una donazione

Fare un gesto di generosità disinteressata. Aiutare qualcuno a caso, di nascosto, una soddisfazione bellissima.

#5 Acquistare il biglietto della Lotteria Italia

Per illudersi con qualche sogno grandioso a capodanno e per vedere se c’è sempre il baracchino del cieco vicino al’ingresso della Galleria.

#6 Le caldarroste

Passeggiare per il centro e regalarsi qualcosa di tipico, un panzerotto di Luini, un sacchettino di caldarroste, le stesse di quando eravamo piccoli.

#7 Volare sulla zip line alla Centrale

Per chi non si accontenta del brivido di arrivare in stazione con l’ultimo treno della sera.

#8 Cinema alla Cozzi

Per scoprire come si fa a vedere un film mentre si nuota.

#9 Bagni Misteriosi

Pattinare ai Bagni Misteriosi o in qualunque altro posto. Mai come questo Natale si trovano piste da pattinaggio ovunque.

#10 Il libro di Milano città stato

Una volta letto non avrete più dubbi.

It’s Bobino Christmas Time

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Con la serata It’s Bobino Christmas Time il venerdì sera è al top, te lo dico io.

Per tutti, aperitivo con Dinner Buffet, dalle 19 alle 22.

Non dimenticare che questa sera c’è anche la Drink Exclusive Experience con l’International Cocktail Selection del Bobino!
Subito dopo Double Party, TGIF main floor & Upstairs Ballroom: si balla con doppio Dancefloor e Doppio Party: DJ Set by DJ Mirko Tola e Sandro Bani
!

Are U ready to dance With Jack Daniel’s?
Il Bobino si è fatto conoscere per la selezione commerciale che mette d’accordo tutti.

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La collezione Thannhauser dal Guggenheim a Milano

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GUGGENHEIM
La collezione Thannhauser. Da Van Gogh a Picasso…a Palazzo Reale a Milano dal 17 ottobre 2019 al 1 marzo 2020

Una cinquantina di opere che attraversano un secolo di storia dell’arte.

Collezionati per passione dalla famiglia di ricchi imprenditori ebrei Thannhauser affascinati dalle avanguardie, vengono poi donati al Guggenheim che qui a Milano, a Palazzo Reale, le espone assieme ad alcune delle sue proprietà storiche.

Vediamo così come cambia il ritratto a cavallo tra impressionismo e post impressionismo, dall’Uomo a braccia conserte di Cezanne alla donna con pappagallino di Renoir. Per la prima volta, dopo un importante restauro  possiamo così ammirare anche l’eleganza della Donna con vestito a righe di Manet, rimasto incompiuto alla morte dell’artista e completato poi da mani ignote. La donna di Picasso invece è essenziale, tonda e biondissima…

Le stesse variazioni di stile sono molto evidenti nei paesaggi: da Monet, che a Venezia rimane sicuramente influenzato dalle visioni di Canaletto …ai paesaggi espressionisti di Marc, alle  città cubiste di Delaunay…

Gli anni passano e tutto si modifica, anche le nature morte diventano cubiste come quella di Braque con chitarra, bicchiere e piatto di frutta così diversa da quella di Cèzanne di una quarantina di anni prima.

Una mostra con opere forse meno conosciute di altre ma di autori immensi che ci permettono di immergerci realmente in un mondo in continua evoluzione…

Se volete vedere altre opere o volete saperne di più…sbirciate l’articolo dedicato a questa mostra nel mio blog, QUI

Apophis Club per intenditori

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Sappiate che ci si accede con iscrizione, ma io penso che questo luogo valga la pena di mille iscrizioni.

Apophis Club apre i battente durante la Fashion Week del 2017, e sorge sulle ceneri di un vecchio night. Vi avviso, è di classe: poca luce, solo un fascio di led, minimal e chic.

Luce non serve, perchè l’Apophis è un club e quello che si fa è ballare, con una programmazione settimanale a sorpresa di dj.

La vera chicca di questo posto per intenditori è l’offerta alcoolica. Si punta su tequila e gin ed il risultato sono cocktail strepitosi, come il Martini Moon con tequila con infusione di camomilla, succo di limone, sciroppo di miele, albume d’uovo e assenzio.

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Turnè? Turnè!

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Una serata al Turnè è quello che fa per tutti.

Nella frenesia milanese, ci si deve rilassare ogni tanto… ci si deve concedere una pausa in un locale accogliente e sempre pieno zeppo di gente!

Dicono che a Milano sia difficile farsi dei nuovi amici: troppe cose da fare, tutti sempre di corsa… Beh, io i miei amici più cari li ho incontrati al Turnè, chiacchierando un po’ a caso e trovando attorno a me facce sorridente ed allegre.

Perché sì, il Turnè non è solo un locale in cui fare un ottimo aperitivo, bere ottimi cocktail -il Moscow Mule è eccezionale-, ma è quel posto in cui tutti sono sereni, amichevoli e con tanta voglia di chiacchierare!

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Nella CASA COLORATA di Città Studi c’è lo zampino di Cattelan

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casa colorata
Credits: gelestatic.it - Casa colorata di Città Studi

Se si passa in via Balzaretti (Città Studi) non si può fare a meno di essere catturati dall’insolita casa al numero 4.

Incastonata tra gli altri palazzi, si distingue subito per la sua stravagante facciata: tre colori e quattro mani con altrettanti rossetti scarlatti fra le dita. Bianco, rosso e blu sono le tinte protagoniste di questo quadro gigante, meta ambita da tutti i turisti o dai millennials milanesi per essere perfettamente instragrammabile.

Ma chi è che ha l’onore di vivere in questa suggestiva casa? O cos’è?

casa colorata
Credits: rivistastudio.com

Pensandoci bene, non poteva che essere la sede di Toilet Paper, l’originale magazine creato dal fotografo Pierpaolo Ferrari e dall’artista contemporaneo Maurizio Cattelan. È una rivista composta interamente da immagini dalla palpitante carica ironica e provocatoria realizzate dai due artisti, con l’idea di creare un nuovo concetto di relazione tra linguaggio artistico e pubblicitario, arte e moda.

Anche l’interno della casa colorata riporta infatti questo loro stile: entrando ci sembrerà di essere catapultati nel magazine stesso, circondati dagli oggetti più strani che compongono l’arredamento della casa.

ALESSIA TARABINI

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I 5 migliori spot per godersi il FOLIAGE a Milano

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foliage

Tra pochi giorni, il 22 dicembre, la magica stagione autunnale delle splendide sfumature giallo-arancio cederà il posto al gelido e bianco inverno. Per tutti gli appassionati del foliage, per i tecnici “cromatismo autunnale”, ecco i 5 luoghi più incredibili di Milano da visitare prima che l’autunno finisca.

 

#1 Il Bosco Verticale

foliageEbbene sì, anche le foglie del bosco più famoso di Milano si tingono di arancio.

 

#2 Giardino della Villa Comunale

foliageAll’interno del Giardino della Villa Comunale lungo il muro di recinzione si trova un esemplare solitario di Platanus x hybrida. È probabilmente l’albero più vecchio di Milano.

 

#3 Giardino della Guastalla

foliageNel Giardino della Guastalla si trova un gruppo di Fagus sylvatica vicino all’ingresso da via Commenda.

 

#4 Giardini Pubblici Indro Montanelli

foliageNei pressi dell’ingresso da piazza Cavour si trova un gruppo di Ginkgo biloba.

 

#5 Biblioteca degli Alberi (BAM)

foliageProgetto della Fondazione Riccardo Catella, attiva a Milano nella promozione di progetti civici e culturali aperti alla cittadinanza per diffondere la conoscenza della sostenibilità, ha già dedicato una giornata all’autunno, chiamata proprio Foliage Day, allo spettacolo della natura, ai suoi nuovi colori e profumi.

 

LETIZIA DEHÒ

 

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Multe intelligenti a Milano: occhio all’OCCHIO DI AQUILA

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multa

Da lunedì 11 novembre, il nuovo servizio intelligente – gestito da ATM – per multare le auto in divieto.

Si chiama “occhio di aquila”, la telecamera posta sopra un’auto bianca e rossa con la scritta “controllo sosta” e logo ATM che, da qualche settimana, controlla le vetture in divieto di sosta o irregolari a Milano.

Un passaggio rapido per la via, la scansione delle targhe in pochi secondi, i dati inviati al server centrale che, in tempo reale, verifica la regolarità dei parcheggi, sia strisce blu, che gialle.

Dati incrociati sia con i parcometri, che da mesi prevedono l’inserimento della targa nel ticket o nell’sms per la sosta dei veicoli su strisce blu, sia con i database dei permessi auto, ad esempio quelli per i residenti. In caso di irregolarità, il cervellone fa scattare subito la multa.

Così, ai “controllori” basterà verificare soltanto le auto nei parcheggi disabili, in quanto alcuni permessi sono associati alle targhe, ma altri a persone.

Gli automobilisti sono avvisati: le probabilità di prendere una multa per una sosta non pagata, si impennano.

 

SILVIA BOCCARDELLI

 

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PARTYamo in Tram

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PARTYamo è un party davvero unico, un live show esclusivo, e sapete perchè? Perché il tutto si svolge in tram!

Una serata dalle sonorità indie pop, dance e synth che accontenteranno anche quelli con i gusti più difficili! Si parte dal deposito Atm di BAggio, si farà un giro in città di quasi due ore. Con una fermata in centro città!

E cosa si farà? Si ballerà, canterà, e non mancherà l’aperitivo ed il buffet con ben 2 consumazioni a testa.

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Marriage Story

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Oggi è un giorno qualsiasi e tu rendilo speciale: vai al cinema, anzi al Cinemino!

Per questo, nella cornice del Cinemino di via Seneca, vicino alla suggestiva zona di Porta Romana, potete godervi un momento di sano relax prima di tornare alla vita di tutti i giorni.

Il film “Marriage Story” !

Marriage Story è il ritratto intenso della fine di un matrimonio e di una famiglia, diretto dal regista candidato all’Oscar Noah Baumbach, che dice “è una storia d’amore che si rivela proprio durante la sua crisi. Volevo mostrare la relazione attraverso gli occhi di entrambi i personaggi. In ogni storia ci sono molti aspetti e il film abbraccia questi diversi punti di vista al fine di trovare la verità condivisa”.

Non perdetevelo!

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Un ETS di cittadinanza: chi inquina paga, chi non inquina ci guadagna

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credit: insella.it
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ETS è l’acronimo di Emission Trading System: gli appassionati delle questioni ambientali ne avranno sicuramente sentito parlare. È un meccanismo che prevede un sistema per lo scambio delle quote di emissione dell’Unione Europea nei principali settori industriali e nel comparto dell’aviazione. Nato nel 2003 per contrastare i cambiamenti climatici, oggi è diventato il primo mercato mondiale della CO2.
Come funziona in estrema sintesi? Il meccanismo è di tipo “cap&trade”, ovvero viene fissato un tetto alla quantità totale di alcuni gas serra emessi dagli impianti che rientrano nel sistema.

Emission Trading SystemEntro questo limite, le imprese ricevono o acquistano quote di emissione: possono scambiarle tra di loro oppure acquistare crediti internazionali da progetti di riduzione delle emissioni di tutto il mondo (compensazione). Poiché il quantitativo complessivo di quote disponibili per gli operatori (cap) diminuisce nel tempo, si impone di fatto una riduzione delle emissioni di gas serra nei settori ETS. Se un’impresa riduce le proprie emissioni, può mantenere le quote inutilizzate per coprire il fabbisogno futuro, oppure venderle a un’altra impresa che ne abbia bisogno*.

Se funziona per le imprese, potrebbe funzionare anche per i cittadini?

Emission Trading SystemL’idea sarebbe di assegnare a ciascun cittadino maggiorenne la propria quota di emissioni consentite. La quota individuale verrebbe conteggiata, ad esempio, sulle emissioni di:

impianti di riscaldamento (caldaie, stufe e caminetti, che sono responsabili di più del 60% delle polveri sottili): ad esempio le emissioni della caldaia condominiale verrebbero ripartite tra i condomini in base ai consumi effettivi di ogni appartamento/numero abitanti maggiorenni;

mezzi di trasporto a motore (macchine; motocicli; barche; velivoli; etc): le emissioni verrebbero elaborate sulla base dei km effettuati, computati in sede di revisione del veicolo, per il consumo di ciascun tipo di motore;

utenze di luce e gas domestiche: i consumi delle bollette (chi si approvvigiona da fonti rinnovabili, a parità di consumo, beneficerà di emissioni ridotte).

Si andrebbe quindi a definire una “carbon footprint” del Cittadino, avviando un percorso per classificare e standardizzare le misure necessarie a definire quanto necessario, presso un Ente preposto.

Chi avrà un conteggio totale superiore alla propria quota di emissioni consentite potrà:

acquistare quote da altri cittadini (il prezzo verrebbe definito in modo analogo a quanto implementato per le quote dell’ETS);

acquistare quote da progetti di riduzione delle emissioni a livello locale (questo incentiverebbe un mercato locale di progetti ad hoc);

acquistare quote da un ente pubblico che destinerà i proventi al potenziamento di misure volte a favorire il miglioramento della qualità dell’aria (esempio: mezzi pubblici, piantumazione del verde urbano, sussidi per il rinnovo del parco auto e caldaie, etc).

Emission Trading SystemI vantaggi andrebbero così a favore di chi gestisce al meglio la propria quota di emissioni, ad esempio:

chi emette poco può vendere le proprie quote a chi invece ne utilizza molte;

– chi ha un’auto vecchia, ma la usa poco, non sarà costretto a cambiare auto, perché percorrendo pochi chilometri potrebbe comunque rientrare nel proprio tetto di emissioni consentite o magari trova più conveniente acquistare poche quote a compensazione;

– chi emette molto con il proprio mezzo di trasporto, ma si approvvigiona di fonti rinnovabili o vive in abitazioni energeticamente efficienti, potrebbe bilanciare autonomamente le proprie emissioni/quote.

Emission Trading SystemI cittadini diverrebbero maggiormente consapevoli e responsabili della propria “carbon footprint”, incentivando comportamenti ecologicamente sostenibili.

Non esiste un diritto a inquinare gratis: chi inquina paga, chi non inquina ci guadagna!

* Credits https://ec.europa.eu/clima/policies/ets_it; https://www.minambiente.it/pagina/emission-trading

 

MICHELA PARLATO

 

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Carlo Cattaneo DISPREZZAVA i Savoia

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carlo cattaneo

Carlo Cattaneo, nostro illustrissimo concittadino, protagonista delle gloriose Cinque Giornate, economista e scrittore, odiava profondamente i Savoia più di quanto non odiasse gli austriaci, considerava il Piemonte parte di un regno socialmente ed economicamente arretrato e riteneva Torino una città provinciale.

Citiamo testualmente:

“È chiaro che l’indipendenza è la conquista della Lombardia. Ma la Lombardia non sarà presa se non in nome della libertà; essa è più progredita del Piemonte nelle idee. Non ha il culto del re ha mai prestato orecchio ai vaneggiamenti dell’ultracattolicismo piemontese.“

“Milano centro del rinascimento italiano ha conservato la sua fierezza anche fra le catene e mai un sovrano assoluto potrà reggerne il governo.“

“Ed ecco ricader tosto a condizione provinciale quella città di Torino, fatta grande per forza artificiale d’una corte che in quella assoluta obbedienza poteva tutto e faceva tutto.“

“Ora, se Torino doveva rimanere capitale, toccava dunque a Milano di esinanirsi a vita provinciale. Altra difficoltà non minore. Si supponga per un momento che Brusselle, unita alla Francia, volesse farsi capitale di Parigi. Egli sarebbe assurdo, quando anche Parigi avesse un quarto solamente della sua presente popolazione. Orbene altrettanto era assurdo, che Torino potesse primeggiare in Italia sovra Milano.”

“Sognavano di ripristinare anche tra noi le esenzioni e ineguaglianze d’ogni maniera, che la corte di Torino così stentatamente ha trascinato seco fino a questo secolo; come se noi dovessimo aver combattuto, non per avere la libertà, ma per discendere più basso nel pendio della servitù”

“La delazione che sotto l’Austria scorreva solo per meati immondi, cominciò sotto gli asupicii dei gesuiti torinesi a infilarsi dentro le vene della società.“

“La Casa di Savoia è stata mille volte peggiore dell‘Austria…”

Carlo Cattaneo si ritirò a Lugano e non sedette mai in Parlamento per non giurare fedeltà ad un re. 

 

ANDREA URBANO

 

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La sfida di GRECO: portare nel futuro il passato di Milano

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QUARTIERE SOSPESO tra passato e futuro

A pochi passi (o a poche fermate di 43) dai nuovissimi grattacieli di Porta Nuova sorge quello che anticamente era un comune autonomo, ovvero il quartiere Greco.

quartiere sospeso tra passato e futuro
La Chiesa di San Martino (oggi e nei primi del 900)

In questa area di Milano convivono costruzioni di ultima generazione e vecchie costruzioni, alcune delle quali risalenti ai primi del 1900 quali ad esempio lo stabile sito al civico 5.

un quartiere sospeso

 

Mentre il resto della città sembra correre ad una velocità sempre crescente, in questa piccola area a est della metropoli permangono ancora angoli e realtà che la rendono più simile ad un paese a se’ stante. L’incantevole angolo dove il naviglio Martesana culmina il suo percorso esterno per transitare poi al di sotto del manto stradale sembra appartenere ad un borgo campestre. Un tempo e storicamente sede del bar “Martesana”, ospita ora una birreria frequentata da un pubblico che comprende trasversalmente più fasce di età.

quartiere tra passato e futuroIl ritmo serrato di crescita a cui corre la metropoli sta coinvolgendo lentamente anche quest’area della città; numerosi cantieri stanno costruendo abitazioni di ultima generazione, cedendo quindi anche quest’aera alla cementificazione sempre crescente che sta coinvolgendo la nostra metropoli.

La peculiarità del quartiere risiede nella contraddizione insita tra le vie, tra palazzi vecchi e nuovi. Nel tentativo di resistere all’avanzata dell’urbanizzazione permangono piccole botteghe nelle quali è ancora possibile respirare l’aria di una volta, come lo storico macellaio della piazza o la piccola gelateria Meloni nella quale è possibile degustare uno dei gelati migliori della città.

quartiere tra passato e futuroIl primo tratto della pista ciclabile lungo la Martesana costituisce la linea di demarcazione, il confine naturale del quartiere e in questo tratto la frenesia della città è udibile solo in lontananza. Risalendo sul ponte pedonale di via Rimembranze di Greco e percorrendo a piedi pochi metri sta prendendo piede un nuovo “borgo nel borgo”, ovvero un complesso residenziale di ultima generazione, perfettamente integrato nel contesto urbano. Nei prossimi mesi sorgerà una piazza nuova dove in origine era collocata la più antica cascina di Greco.

Le vestigia del passato visibili all’osservatore più attento testimoniano che, nonostante il tempo scorra, il quartiere Greco sembra conservare una volontà di rimanere ancorato ad un tempo remoto, in antitesi alla rappresentazione della moderna metropoli che si sviluppa sempre più verticalmente.

È questa l’anima di Greco, un ponte tra presente, passato e futuro.

 

VALERIA CAPPONI

 

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The first cars were… ELECTRIC!

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auto elettriche
Jenatzi a bordo della Jamais Contente

Many consider electric mobility as something innovative, almost out of a science-fiction novel or film.
Truth be told, electric cars predate the much more common internal combustion cars by several years.

And this is because, considering and comparing their engineering, developing an electric car, requires far less design and components than a petrol- or diesel-fuelled car. The engine, or, more precisely, the engines, must only spin a wheel, using the energy held within the battery. On the other hand, combustion engines feature many more components than their electric counterparts and must “contain” the explosion following fuel ignition. Therefore, they are heavier and more cumbersome than electric engines.

 

The electric locomotive

In 1828, Ányos Jedlik invented the first, still rudimentary, electric engine and installed it on a small car he himself had built.
In order to give some useful historical context, it is worth noting that , Napoleone Bonaparte had died a mere 7 years before and Italy was to remained a fragmented nation for another 33 years.
A few years later, in 1837, Robert Davidson, a Scottish chemist, designed the first electric locomotive ever fuelled by galvanic cells (the batteries of the time). Even if it was somewhat underperforming compared with the old steam engine locomotives, this was the first instance of a commercial application of electric engines.

 

The first electric cars

However, electric mobility still had a great unknown quantity to contend with at the time: how could energy be effectively stored in order to ensure a suitable driving range for cars?

The answer to this question arrived in 1859, following the invention of lead-acid batteries by Frenchman Gaston Planté, that were then improved by one of his countrymen, Camille Faure, in 1881. These inventors and their breakthroughs allowed the storage significant quantities of electric power, thus warranting tens, when not hundreds, of kilometres of driving range.
Electric cars did also break several automotive records. Indeed, in 1899, the first vehicle to break the 100 km/h barrier was the one called “Jamais Contente” (literally, never content) by Camille Jenatzi. This vehicle had a very streamline shape, resembling a missile, being a tangible result of the first studies on aerodynamics.

 

The golden age of electric engines

Between the end of the XIXth Century and the early 1900s, electric cars became the most common engine vehicles on European streets.
This was made possible as the mass production of petrol- and diesel- fuelled cars by Mr. Ford were still far in coming and a logistical network to recharge electric cars, worthy of admiration even today, was blossoming.
The problem of a network of recharging station, still heartfelt in 2019, was already a burden on electric mobility more than 100 years ago. Therefore, several producers started offering vehicles featuring quickly replaceable batteries (this concept was repurposed within the Fiat Centoventi concept car).

La concept car Fiat Centoventi, presentata nel 2019

Even since 1896, the Hartford Electric Light Company offered a service by means of which owners could, by paying a monthly fee, substitute exhausted batteries with newly charged ones when visiting company stations. So much for car sharing!
The taxi services in many cities, such as London or Paris, used electric cars and the latter were used together with petrol-fuelled cars and horse-drawn coaches. Electric taxis in London were also called “hummingbirds” because of the rustling noise coming from their electric engines.

 

The decline of electric engines

auto elettriche
Thomas Edison con un’auto elettrica nel 1913

Following the mass industrialization of the automotive sector and the establishment of assembly and production lines, several car producers began offering competitively priced petrol-fuelled cars.
Every day, new oil fields were discovered, within the most remote corners of the world. This allowed to have low-cost fuel during a period when, as cities and factories began using electric power, the price of electric current kept on spiking.
The Ford, Daimler-Benz, and many other, still existing, companies, were the forebearers of a kind of mass mobility which, for logistics- and production-based reasons, chose internal combustion, rather than electric engines.
In conclusion, one may very well think that electric mobility, that is a much discussed topic today, is by no means revolutionary, but rather an idea “resurfacing” from the past, as the benefits connected with electric engines are more appreciated nowadays.

 

ALESSANDRO BIANCHI MAIOCCHI

Translated by Antonio Enrico Buonocore

Qui l’articolo in Italiano: Le prime auto erano… ELETTRICHE!

 

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Hai visto un gatto cinese?

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“Trova i gatti cinesi in Via Sottocorno.”
Hai presente i gatti cinesi, no?
Dai, sono quelli gialli con la zampa alzata che fa su e giù.

Ma cosa ci fanno dei gatti cinesi in via Sottocorno?

Ma, soprattutto, perchè li devi trovare?

Questo è proprio quello che devi scoprire.

Quindi, se riuscirai a individuare i gatti cinesi in Via Sottocorno troverai il luogo che stai cercando.

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Cosa fare a Milano a Sant’Ambrogio quest’anno che non c’è il PONTE

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Ogni duemila anni c’è la congiunzione astrale che porta a fare coincidere il ponte di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata con il weekend. Per fortuna c’è l’alternativa: stare a Milano.

Cosa fare a Milano a Sant’Ambrogio quest’anno che non c’è il PONTE

#1 Fiera oh bej! oh bej!

Per tradizione. Poi si trova sempre qualche chicca.

#2 La prima della Scala

Perché siamo appassionati di lirica.

#3 Artigianato in Fiera

Per trovare l’idea originale a poco prezzo e per chi ha nostalgie dell’Expo.

#4 Albero in Duomo

Si documenta la costruzione dell’albero in Duomo che anticipiamo anche quest’anno sarà meglio di quello di Roma.

#5 Andare in una trattoria milanese tipica

Perché è giusto conservare le tradizioni gastronomiche milanesi. Obbligatorio mettere le gambe sotto al tavolo e assaporare l’oss büs cunt el risott giald.

#6 Fare l’albero di Natale

A Sant’Ambrogio si fa l’albero di Natale in casa e lo si inaugura in piazza Duomo.

#7 Shopping natalizio

Si va a vedere quello che si comprerà con i saldi.

#8 Si commentano le luminarie in centro

Per vivere l’atmosfera dei giorni di festa come nei Paesi del nord. 

#9 Si vede un film

Film canonico per respirare l’atmosfera natalizia. O si va al cinema. O si va a vedere Inter Roma, ad alto valore simbolico.

#10 Andare a ritirare l’Ambrogino

Il primo atto formale di Milano città stato non poteva che avere luogo il giorno di Sant’Ambrogio. Vi aspettiamo al Teatro Dal Verme per ricevere insieme a noi l’attestato di benemerenza civica.

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Le 5 ragioni che rendono Milano una capitale mondiale del FORMAGGIO

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formaggi
Credits: runvsfood.com

Anche se Bergamo è stata nominata capitale europea del formaggio e ha ospitato nei mesi scorsi le più famose manifestazioni casearie, Milano tra gli addetti ai lavori è ritenuta una grande capitale dei formaggi, non solo in Italia, per diverse ragioni che la rendono unica.

#1 Il concorso “all’ombra della Madonnina”

Innanzitutto Milano è sede del famoso concorso “All’ombra della Madonnina”, dove si selezionano i migliori produttori di formaggi di capra e la delegazione Onaf organizza corsi per diventare maestri assaggiatori e degustazioni.

#2 Il negozio tra i primi al mondo

A Milano, inoltre, si trova la famosa “Baita del Formaggio”, segnalata anche dal Financial Times come uno dei cinque migliori negozi di formaggio del mondo, grazie soprattutto alle varietà esclusive che vengono proposte, abbinate a salse e composte per accompagnarle.

#3 Al centro di una regione leader mondiale

Non solo, la Lombardia è considerata la regione dei formaggi per eccellenza, per la produzione variegata e il maggior numero di prodotti Dop.

Questo titolo è dovuto principalmente alla strutturazione geografica del nostro territorio, alla sua natura, alle tradizioni. Godiamo infatti di un paesaggio che si snoda tra vaste pianure e allevamenti, vallate, alpeggi in quota, che hanno dato vita ai numerosi stabilimenti, grandi e piccoli, che ben rappresentano l’identità e la qualità della storia casearia lombarda.

Alcuni dei nomi più importanti e riconosciuti formaggi sono il Salva Cremasco Dop, il Taleggio D.O.P., il Bitto D.O.P. e il Valtellina Casera, il Provolone Valpadana D.O.P., il Quartirolo Lombardo D.O.P., oltre ai primati di due formaggi noti in tutto il mondo che sono proprio nati nel milanese.

#4 La città del Grana Padano

Proprio nell’estremo sud del Comune di Milano, nei campi coltivati attorno all’Abbazia di Chiaravalle, c’è stata la nascita di uno dei formaggi più famosi al mondo: il Grana Padano, il cui nome deriva dalla sua pasta compatta e punteggiata di granelli bianchi. In quel periodo, l’eccesso di produzione di latte da parte delle mucche, spinse i monaci a trovare un metodo di conservazione. Da lì, maturò l’idea di cuocerlo a lungo, aggiungendo un po’ di caglio e successivamente sottoponendolo a salatura. Così nacque il formaggio a pasta dura: questo “cacio” ruvido e consistente iniziò ad essere prodotto nelle caldaie dei monasteri che divennero così i primi veri e propri caseifici della storia.

#5 La città del Gorgonzola

Narra la leggenda che un mandriano, arrivato a Gorgonzola, lasciò in un recipiente del latte cagliato. Essendo sprovvisto degli utensili necessari per la lavorazione del latte, in un momento successivo aggiunse alla prima cagliata un’altra cagliata. Dopo diversi giorni si accorse di aver ottenuto un formaggio con delle venature verdi molto appetitoso. Nell’Ottocento la produzione di questo formaggio crebbe sensibilmente ed esso venne esportato in diverse parti d’Europa. Nel 1996, il formaggio gorgonzola è stato riconosciuto dalla Comunità Europea e registrato nella lista dei prodotti DOP.

Non c’è modo migliore per concludere se non con quest’antico detto che i nostri avi, da buoni intenditori, ci hanno lasciato: “La bòca l’è minga stràca se la sa nò de vàca”, un’esortazione a terminare il pranzo col formaggio.

 

ALESSIA TARABINI

 

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Avanzi di Balera!

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Nemmeno con il freddo, l’inverno e la pioggia potete liberarvi degli Avanzi di Balera!

E come potreste? Quella che vi attende è una festa degna delle più grandi aspettative, se stavate pensando di partire per le vacanze: rimandate!

Al Serraglio organizzano una Balera, come quella cantata da Battiato, piena di lucine, musica, balli, cocktails, vino e tanta allegria!

Cosa troverete lo sapete già…dalle canzonette anni ‘50 che facevano ballare i nostri nonni, al rock dei Doors, CCCP, miscelati in una formula che piacerebbe anche ai nonni del futuro.

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Friday Sant’Ambroeus Dance

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Con la serata Bobino Friday Sant’Ambroeus Dance il venerdì è salvo, te lo dico io.

Per tutti, aperitivo con Dinner Buffet, dalle 19 alle 22 con specialità di stagione e una scelta di Cocktail, vini e birre top.

Subito dopo, Double Party, TGIF main floor & Upstairs Ballroom.
Non pensare che sia finita qui, dopo cena: Double Party,DJ Set by DJ Davide Povia e Sandro Bani. E, per chi ama ancheggiare…. Studio Gem Ballroom – Salsa y bachata!
Il Bobino si è fatto conoscere per la selezione commerciale che mette d’accordo tutti.

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Gli eventi del 31 dicembre a Milano da non perdere

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capodanno

La notte di Capodanno è sicuramente uno dei momenti più attesi dell’anno, ed è importante trascorrerla nel modo più divertente. La città di Milano è da sempre molto attenta a offrire le migliori soluzioni per festeggiare  gli eventi e gli appuntamenti più importanti.

Moltissime sono le proposte che offre il variegato palinsesto milanese per vivere al meglio l’ultima notte dell’anno in compagnia di amici, parenti o del proprio partner in attesa del nuovo anno.

Per districarsi al meglio tra le molteplici proposte puoi rivolgerti a capodannoamilano.com, una vera e propria guida on line dove che ti offre innumerevoli programmi per il fine anno a Milano tra cui scegliere.

Il portale è suddiviso in diverse categorie, a ogni locale è dedicata un’intera pagina con la descrizione della serata, gli eventuali menù, i prezzi e la possibilità anche di prenotare direttamente on line il proprio tavolo. In tutta comodità e sicurezza.

 

I migliori eventi in programmazione a Milano

Per chi arriva da fuori città, o più semplicemente vuole vivere una lunga notte di festeggiamenti, potrà scegliere la programmazione più in linea con i propri gusti nella categoria dedicata agli Hotel. Per l’occasione i locali organizzano dei veri e propri party che finiscono solo il primo giorno del nuovo anno.

Gran cenoni, o in alternativa ricchi buffet, sono spesso accompagnati da special show per poi proseguire nel dopocena con il vero e proprio party con tanti intrattenimenti, i migliori Dj del momento e tante sorprese. Finita la festa si può optare per prenotare il pernottamento in una delle splendide camere delle strutture, dotate di ogni comfort e agio. Spesso gli Hotel organizzano anche menù dedicati e animazione specializzata per i bambini, che dopo la festa potranno soggiornare in camera con i propri genitori. I pacchetti proposti dalle strutture hanno dei prezzi convenzionati e agevolati, per permettere a tutti di vivere un Capodanno indimenticabile.

I più festaioli opteranno per trascorrere la loro lunga notte di fine anno in una delle meravigliose discoteche di Milano, location alla moda e trendy, conosciute in tutto il mondo per i loro eventi. Per Capodanno le strutture si addobbano a tema creando atmosfere di festa, calde e conviviali. Si potrà iniziare la festa con un ricco buffet di aperitivo o in alcuni casi con un gran cenone servito. Nel dopocena i più bravi Dj Set nazionali e internazionali del momento faranno scatenare tutti in pista con la migliore musica del momento.
Spesso le feste in discoteca terminano con una bella colazione con caffè e brioches.

Gli amanti della buona tavola, coglieranno l’occasione del Capodanno per degustare una buona cena in uno dei tanti ristoranti di Milano che per l’occasione propongono menù ancora più ricchi del solito.
Tante sono le diverse tipologie di cucine proposte: dai ristoranti dalla classica cucina Italiana, alle più ricercate cucine Regionali, fino alle proposte di cucine più particolari, come quelle etniche e orientali.

Anche le atmosfere proposte sono variegate: dalle più semplici e conviviali dove si respira un’aria famigliare, alle più eleganti e raffinate dove nulla è lasciato al caso. Anche in queste strutture spesso vengono proposti menù dedicati per i bambini e animazioni dedicate come la baby dance e il trucca bimbi. Per un fine anno da condividere con tutta la famiglia, anche i più piccoli!

 

Atmosfere uniche, dove vivere un fine anno indimenticabile

Per coloro che ricercano un atmosfera unica, quasi magica, da condividere con le persone più amate, potrà trovare la soluzione più in linea con i proprio gusti nella sezione dedicata alle Ville e Castelli. Luoghi magici, dove degustare raffinati gran cenoni in sale con camini, luci soffuse e candele e dove vivere un’esperienza unica con i party proposti nel dopocena, spesso nel corso di feste a tema, dove è richiesta la maschera. Non c’è nulla di più romantico che trascorrere l’ultima notte dell’anno circondati dalla magia di un castello!

Tanti sono anche gli eventi in programmazione nelle diverse piazze di Milano per festeggiare il Capodanno 2020. Il Concerto in Piazza Duomo è un evento gratuito e tanto atteso da migliaia di persone. Per l’edizione di quest’anno, la piazza ospiterà un concerto-spettacolo sostenibile dal titolo “Milano Capodanno For Future”. Un punto di partenza per pensare in maniera diversa e innovativa, valorizzando la partecipazione del pubblico. Alla conduzione del concerto ci sarà Filippo Solibello di Rai Radio2. Sul palco si alterneranno diversi artisti, tra cui la band Lo Stato Sociale. Anche quest’anno il concertone in piazza si conferma un’imperdibile serata di festa per iniziare al meglio l’arrivo del nuovo anno.

Per qualsiasi dubbio o domanda potrete contattare lo staff di Capodanno a Milano, sia online sia telefonicamente, 24h su 24h (call center informazioni & prenotazioni: 02 84571125).

 

REDAZIONE

 

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