In Lombardia, a pochi passi dal confine con la Svizzera, ci si ritrova in scenari simili all’isola prossima al circolo polare artico. Il Ghiacciaio Fellaria in Valmalenco viene considerato l’Islanda d’Italia, a oltre 3.500 metri di altezza. Negli ultimi decenni il ghiacciaio si sta purtroppo ritirando, come succede in diverse parti del mondo, ma è ancora possibile ammirare la sua maestosità.
L’ISLANDA d’Italia è a meno di due ore da Milano
# Il Ghiacciaio Fellaria a 3.500 metri di quota offre il panorama delle cime del Bernina
Il Ghiacciaio Fellaria, o Vedretta di Fellaria, sorge sopra i 3.500 metri nel deserto ghiacciato dell’Altopiano di Fellaria, da dove si possono ammirare alcune delle più importanti cime del Gruppo del Bernina.
Dall’altopiano scendono tre diverse lingue di ghiaccio in diverse direzioni:il Ghiacciaio Palù che scende verso la Svizzera e la Val Poschiavo e visibile anche dal famoso Trenino Rosso del Bernina nella tratta tra Poschiavo e S. Moritz, e il Ghiacciaio Fellaria, diviso in due lingue differenti separate dallo scoglio roccioso del Sasso Rosso, che scende verso Sud (Fellaria orientale) e verso Sud-Ovest (Fellaria occidentale).
# A fine ‘800 si estendeva per 23 kmq. Oggi si è ridotto di oltre il 50%
Nel 1850 il Ghiacciaio Fellaria si estendeva per circa 23 chilometri quadrati fino a scendere a quota 2.100 metri, mentre oggi l’estensione del ghiacciaio si è ridotta a circa 9 chilometri quadrati e il fronte si è spaccato in due, formando il Fellaria Ovest che adesso si trova a quota 2.750 metri e il Fellaria Est che adesso si trova a quota 2.600 metri circa.
# Come raggiungere il ghiacciaio partendo da Milano
Il ghiacciaio Fellaria si può raggiungere a piedi partendo dal Rifugio Zoia situato a Lanzada (SO). Per arrivare al Rifugio Zoia da Milano ci sono due opzioni: la Strada Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga fino a Colico oppure l’autostrada Como Laghi A9 fino a Como Nord per poi percorrere tutta la Strada Regina, seguendo poi le indicazioni per la SS36 fino a Colico.
Da Colico dovete poi prendere lo svincolo sulla SS38 in direzione Sondrio e prima di entrare nel centro città troverete una rotonda con una deviazione sulla SP15 in direzione di Località Campo Moro a Lanzada. Da lì il Rifugio Zoia a 2.021 metri si raggiunge con un piccolo sentiero nel bosco.
In questo momento ci si può aspettare di tutto. Anche che i milanesi vengano rapiti dai marziani. In quel caso vi siete mai chiesti che cosa farebbero?
Le 7 COSE che i MILANESI farebbero in caso di RATTO ALIENO
#1 Si organizzerebbero
Neppure su Marte sopporterebbero l’anarchia e la confusione. Si assegnano compiti, si distribuiscono ruoli.
#2 Cercherebbero di rendere gradevole il luogo inospitale
credits: marsicehouse.com
In una umile pianura i milanesi si sono inventati laghi, fiumi e monti artificiali. E hanno costruito una delle più belle città del mondo diventando una capitale della moda e dell’estetica. Adotterebbero subito accorgimenti da designer per rendere il confino meno triste in una cornice molto più attraente.
#3 Inizierebbero a meditare come trasformare la nefasta novità in un business
credits: barzellettehumor.blogspot.com
Nessuno spazio per la depressione, nè tantomeno per l’ozio a rimirar le stelle. I campioni a trasformare fabbriche abbandonate in locali trendy e bottiglie di plastica in sculture vendibili, progetterebbero eventi marziani ad ingressi esclusivi.
#4 Coltiverebbero fragole sotto vetro e rape su terreno lunare
credits: tsa-tecnology.com
Anche a 5 milioni di anni luce dalla terra troverebbero il modo di far fiorire il lievito madre.
#5 Istituirebbero il book club del giovedì
credits: Instagram – @alienbookclubband
Rinunciare alla pastasciutta ok, ma non rinuncerebbero allo scambio di pareri sull’ultimo libro uscito.
#6 Guardando la Terra da lontano, la troverebbero davvero impoverita della loro presenza
credits: corriere.it
Ogni sera guardando la Terra là in fondo proverebbero un po’ di nostalgia e tanta compassione per chi è rimasto privo della loro presenza. Una Terra senza milanesi diventerebbe un luogo tristissimo.
#7 Forse si rilasserebbero una volta per tutte
Film “The Martian”
Quando sei confinato su Marte, siediti sulla roccia, abdica e sii Re di te stesso.
PAOLA MERZAGHI
Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)
La notizia del giorno è che il 27 novembre Milano e la Lombardia potrebbero passare in area arancione. E la settimana dopo si potrebbe diventare gialli. Ma vediamo i dati del giorno.
🛑 21 novembre. LOMBARDIA: contagi, nuovi ricoveri e tasso di positività in CALO. Stabili i decessi: ITALIA sempre la peggiore in Europa
#1 Stabili i morti in Lombardia (169) e in Italia (692)
Stabili i decessi in Lombardia: dai 175 di ieri ai 169 di oggi. Come riferimento: nel picco del 21 marzo i morti del giorno in Lombardia erano stati 546.
Restano stabili i decessi anche in Italia: dai 699 di ieri ai 692 di oggi.
#2 Italia prima per decessi in Europa nelle ultime 24 ore
Al momento in cui scriviamo l’Italia risulta terza nel mondo, dopo USA e Messico, ma ancora prima in Europa per morti nelle ultime 24 ore. In Europa l’Italia è seguita da Francia (+634)*, Polonia (+574), Russia (+467) e UK (+341). Torna sotto i 100 morti la Germania (+71). In coda la Svezia con +12*.
Con l’asterisco i dati aggiornati al 20 novembre
Nuovi contagi in Europa per 100.000 abitanti/settimana:
(Fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento 18/11/2020).
#3 In calo i nuovi ricoveri in terapia intensiva
Prosegue il calo dei nuovi ricoveri in terapia intensiva: oggi sono stati +6 dai +15 di ieri, per un totale di 936 ricoverati.
Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione è poco sopra al 60%.
Anche in Italia scende il numero dei nuovi ricoveri in terapia intensiva: dai +36 di ieri ai +10 di oggi.
#4 In calo i contagi in Lombardia e in Italia
Torna a scendere anche il numero di nuovi contagi in Lombardia: dai +9.221 di ieri agli 8.853 di oggi. In rapporto agli abitanti le province più colpite sono Varese, Como e Monza e Brianza, tutte e tre prossime ai 1.000 nuovi casi. Scendono i contagi anche in Italia: dai 37.242 di ieri 34.767 di oggi. Stabili i tamponi in Italia: dai 238.077 di ieri 237.225 di oggi. I tamponi in Lombardia sono in crescita: dai 42.248 di ieri ai 44.294 di oggi. Gli attualmente positivi in Italia sono 791.746. Ottima notizia sul fronte guariti: +19.052 in un solo giorno.
#5 Scende il tasso di positività in Lombardia e in Italia
Il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia torna sotto il 20%: dal 21,8% di ieri al 19,9% di oggi.
Scende anche in Italia: dal 15,6% di ieri al 14,6% di oggi.
#6 Tasso di crescita dei contagi: +2,5% in Lombardia
Il tasso di nuovi contagi in Lombardia scende, dal 2,6% di ieri al 2,5% di oggi. Il più alto è ancora in Friuli (+4,5%). Sopra il 4% anche il Molise e la Basilicata (+4,3%).
Fonte dati: Protezione Civile
#7 RT in Lombardia a 1,25
L’indice Rt nazionale è sceso a 1,18 e in quattro regioni è sotto l’1: Lazio, Liguria, Molise e Sardegna. L’ultimo RT di Milano datato 12 novembre è arrivato a 1,06. In Lombardia siamo a 1,25, la metà rispetto a fine ottobre.
L’RT a metà ottobre aveva raggiunto il massimo a Milano: 2,35. Da quel momento la curva ha iniziato a scendere passando sotto il 2 intorno al 25 ottobre e arrivando questi giorni a 1,06.
Da notare che il lockdown è iniziato il 6 novembre. Ossia quando tutti gli indici e le medie mobili erano già in calo a Milano da almeno una settimana.
Milano in alcuni ambiti depone la sua icona di città del design, non tanto per gli interpreti in campo, quanto per la mancanza di stile. Un esempio sono le stazioni della metropolitana non all’altezza delle più belle del mondo. Dopo Albini e Bob Noorda il confronto europeo ci vede in ritardo, riusciremo a recuperare?
Le 10 PIÙ BELLE METROPOLITANE d’Europa a confronto con quella di Milano
# 10 Admiralteyskaya a S.Pietroburgo, la seconda più profonda al mondo
Credits: traevel365.it – Admiralteyskaya a San Pietroburgo
Con i suoi 102 metri la nuovissima stazione Admiralteyskaya di S.Pietroburgo è la seconda più profonda al mondo ed è stata inserita tra le metropolitane più belle d’Europa grazie al perfetto connubio tra lo stile classico ed il design moderno.
#9 Palais Royal/Musée Louvre a Parigi, inaugurata per il centenario della metro francese
Credits: pinterest – Palais Royal/Musée Louvre
L’opera di Jean-Michel Othoniel’s “Kiosque des noctambules” intreccia due cupole in vetro colorato, una rappresenta il giorno e l’altra la notte, sostenute da una struttura di alluminio. Questa architettura poco convenzionale doveva avere un tocco sfacciatamente modaiolo per non essere oscurata dalle attenzioni riservate al vicino Louvre.
#8 Fosteritos a Bilbao, in onore dell’architetto Norman Foster che l’ha progetta, è la terza in Spagna per dimensione
Credits: travel365.it – Bilbao
Tra i primi esempi dello stile moderno e innovativo che contraddistingue tutta la città, la stazione è stata inaugurata nel 1995. Le strutture trasparenti lasciano filtrare la luce naturale di giorno e sono illuminate artificialmente solo di notte.
#7 Bockenheimer Warte a Francoforte, una delle più affascinanti al mondo
Credits: aviewoncities.com – Bockenheimer-Warte
Realizzata dall’architetto Zbigniew Peter Pininski, è stata ricavata da un vecchio vagone in disuso posto in obliquo ed è una delle più affascinanti al mondo. Infatti osservando i passanti dall’esterno, si ha l’illusione che questi entrino all’interno del vagone.
#6 T-Centralen a Stoccolma, dentro una caverna
Sono una ventina gli artisti coinvolti negli anni alla personalizzazione della stazione e che hanno dato vita a opere di stili, materiali e colori diversi tra loro. La più bella della città, per via dei suoi colori sgargianti che favoriscono fantastici giochi di luce, si ha l’impressione di trovarsi dentro una caverna.
#5 Westminster a Londra, la più antica e futuristica allo stesso tempo
Credits: travel365.it – Westminster
La Metropolitana di Londra può essere considerata come la più vecchia antenata di tutte le moderne linee ferroviarie urbane. Proprio per questo motivo, il design futuristico della stazione Westminster è quasi un paradosso.
#4 Olaias a Lisbona, la prima stazione portoghese, considerata un’opera d’arte moderna
Credits: pinterest – Olaias Lisbona
È stata la prima stazione portoghese, inaugurata nel 1998 in occasione dell’Expo e per celebrare 500 anni di invenzioni del Paese le sue pareti e i soffitti sono stati dipinti e decorati da mille colori. Ancora oggi è considerata come una vera opera d’arte moderna.
#3 Komsomolskaya a Mosca, lo stile barocco tra mosaici e lampadari come un sala da ballo
Credits: pinterest – Komsomolskaya
La più classica tra le stazioni presenti in classifica, aperta nel 1952, è caratterizzata da storici mosaici e da caratteristiche architettoniche tipiche dello stile barocco, con grandi lampadari che la fanno assomigliare ad una grande sala da ballo.
#2 Westfriedhof a Monaco di Baviera, una stazione magica
Credits: pinterest – Westfriedhof
Nel 2001 l’artista Ingo Maurer, dopo solo 3 anni dall’inaugurazione, ha fatto installare 11 gigantesche lampade che alternano colori blu, rossi e gialli. Tali colori sgargianti, uniti alle pareti non levigate, rendono assolutamente magico l’ambiente sotterraneo.
#1 Toledo a Napoli, la metro dell’arte e la più profonda d’Italia
Stazione Toledo Napoli
Con il design ispirato all’acqua e alla luce, la stazione Toledo di Napoli che scende a una profondità di 45 metri, può essere considerata la più bella d’Europa. Inaugurata nel 2012 fa parte della rete di stazioni della metro artistiche partenopee e si caratterizza per l’opera chiamata “Light Panels” di Robert Wilson che illumina il corridoio che conduce alla metro come un cielo stellato.
# E Milano? Il design copiato in tutto al mondo di Albini e Bob Noorda
La segnaletica e l’allestimento della metropolitana milanese è un’opera di comunicazione visiva realizzata da Bob Noorda e Franco Albini per conferire un’identità precisa alle strutture ed alla segnaletica della metropolitana di Milano. Tale realizzazione rappresenta tutt’oggi un esempio di opera artistica imitata negli anni per analoghe realizzazioni in tutto il mondo, come a nelle metro di New York. Il progetto valse a Noorda e ad Albini il prestigioso premio Compasso d’oro nel 1964 e l’esposizione dei bozzetti nei migliori musei mondiali.
Credits: wikipedia.org
La stazione di Amendola-Fiera, con il primo logo della metropolitana, le grafiche originali con lo stile Noorda e la pavimentazione Pirelli.
Stazione Amendola Fiera
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Stazione Amendola M1
Oltre al classico design di tutta la linea, nella fermata Amendola sulla M1 venne costruito un ampio mezzanino con copertura trasparente per consentire il deflusso delle folle di visitatori diretti alla fiera. Per questo motivo, la stazione di Amendola ha ottenuto, insieme con la stazione di Caiazzo, la qualifica di bene architettonico tutelato dalla Soprintendenza, in quanto esempio di architettura e design moderno.
# Le nuove stazioni di Tre Torri e Porta Garibaldi sulla M5
Nonostante la qualità non sempre eccelsa dei materiali e design sulla linea M5, inaugurata durante nel 2015, soprattutto nel primo lotto verso nord, ci sono un paio di stazioni che si elevano dalla media e che meritano di essere viste: la fermata Tre Torri e Porta Garibaldi.
Credits: Urbanfile - Stazione Tre Torri
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La prima si trova al centro del nuovo quartiere di Citylife, sponsorizzata da Allianz e Generali che ne hanno curato l’allestimento. Sui pannelli delle pareti sono stati applicate delle illustrazioni che rendono la stazione piena di colori e di fatto una opera d’arte continua.
Stazione Porta Garibaldi M5
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Stazione Garibaldi M5
Porta Garibaldi invece rispetto alle stazioni standard presenta spazi più ampi, soffitti più ampi e un architettura moderna con piloni obliqui che “affondano” nei pavimenti.
Questo ristorante è il massimo per chi non vuole accanto commensali fastidiosi, infatti ha solo un tavolo. Ma non c’è solo questo a renderlo unico nel suo genere.
Questo è il RISTORANTE più PICCOLO d’ITALIA: la capienza massima è di 2 PERSONE!
# Al “Solo per due” si cena al cospetto del poeta Orazio
“Solo per due”: nomen omen.E’ il ristorante più piccolo d’Italia, si trova a Vacone, cittadina nei pressi di Rieti. La sua caratteristica è quella di ospitare solo due persone per ogni pasto, il che lo rende il ristorante più piccolo d’Italia per dimensioni. Senza più file e code interminabili, posti a sedere pieni o qualsiasi tipo di inconveniente, al ristorante “Solo per due” le luci dei riflettori sono puntati solo ed esclusivamente sui commensali all’interno del ristorante con l’obiettivo di garantire un’esperienza unica. La struttura che ospita questo piccolissimo locale risale allo scorso secolo, con il panorama intorno impreziosito dai resti di un’antica villa romana, appartenuta alpoeta Orazio.
# Romanticismo e lusso convivono per un’esperienza indimenticabile
Credits: viedelgusto.it
L’apertura del cancello ha luogo solo in un momento stabilito e una volta varcato si presenta un piazzale e un giardino illuminati da fiaccole che donano all’atmosfera un fascino misterioso ed antico. Una volta terminata la cena è possibile usufruire di serviziextra come il pernottamento in hotel o bed and breakfast ma anche di limousine e Ferrari in affitto, fuochi d’artificio e omaggi floreali per la vostra lei. Si può dire che il romanticismo al ristorante Solo per due non manca di certo.
I bidoni del calciomercato di Inter e Milan sono stati veramente tanti. Sceglierne soltanto 10 è stato difficilissimo, ma alla fine l’hanno spuntata loro. Menzione d’onore a Luther Blissett, il gigante del Milan degli anni ottanta, soprannominato “Luther Miss It”, per via della sua scarsa vena realizzativa. O anche il nuovo Calloni.
Non solo Blissett: la CLASSIFICA delle 10 GRANDI “SOLE” delle squadre milanesi
#10 Krzysztof Piatek
Credits: fanoage.it – Krzysztof Piatek
Acquistato dal Genoa per 35 milioni nel 2019, Krzysztof Piatek è passato in un attimo da colpo di mercato a flop. Dopo un inizio scoppiettante, il giocatore polacco si afflosciato senza più combinare nulla e quando ha salutato tutti per imbarcarsi su un volo diretto a Berlino non lo ha rimpianto nessuno.
Un vero derby di mercato quello che ha visto Milan e Inter contendersi Kondgogbia, che alla fine approda ad Appiano Gentile nel 2016 per 36 milioni di euro. Il calciatore non ripaga la società per l’investimento fatto: prestazioni deludenti, discontinuità e troppe leggerezze. Viene ceduto al Valencia nel 2017 per 22 milioni di euro.
https://www.youtube.com/watch?v=vrLRAr5WbX4
#8 Ciriaco Sforza
Credits: fcinter1908.it – Ciriaco Sforza
“Si però anche tu, ti sembra il caso di dormire con la maglietta di Sforza?”. “Eh, quella di Ronaldo era finita”. L’esperienza in nerazzuro di Ciriaco Sforza passerà alla storia più per questa battuta nel film “Tre uomini e una gamba” piuttosto che per quanto mostrato in campo. Il giocatore è infatti una vera e propria meteora: arriva all’Inter nell’estate 1996 come nuovo Falcao ma va via soltanto un anno dopo, senza mai lasciare il segno in campo.
#7 Nikola Kalinic
Credits: newsmondo.it – Nikola Kalinic
E’ uno dei flop più recenti del calciomercato del Milan. Pagato ben 22 milioni e presentato come il fiore all’occhiello della campagna acquisti del 2017, il croato nel Milan sembra essere solo un lontano parente del giocatore tanto ammirato a Firenze. 6 goal in 41 presenze di campionato e tanti errori che mettono a dura prova la sopportazione dei tifosi. Dopo solo una stagione, l’addio definitivo con il passaggio all’Atletico Madrid che per lui sborsa poco meno di 15 milioni.
#6 José Mari
Credits: corriere.it – Josè Mari
Sembrava uno dei migliori talenti della fine degli anni 90 e il Milan stacca un assegno di ben 40 miliardi delle vecchie lire all’Atletico Madrid per aggiudicarsi il giocatore e strapparlo alla concorrenza delle altre big Europee, Roma in primis. José Mari deluderà in pieno tutte le aspettative: gioca 52 gare in tre anni, segna la miseria di 5 gol e viene rispedito, nell’estate 2002, all’Atlético. Ora si è dato al body building.
#5 Javi Moreno
Credits: tempirossoneri.it – Javi Moreno
Dopo due stagioni strepitose con la maglia dell’Alaves (30 gol in 70 partite di Liga), Javi Moreno arriva al Milan nel 2001 per un cifra leggermente superiore ai 30 miliardi di lire. A Milano però “El Raton”, come veniva soprannominato da bambino Javi Moreno, diventa Topo Gigio: 16 presenze e due soli gol in tutto il campionato. Flop totale e immediato addio nell’estate successiva con trasferimento a titolo definitivo all’Atletico Madrid.
#4 Alessio Cerci
Credits: pianetamilan.it – Alessio Cerci
Una delle più grandi delusioni in rossonero degli ultimi anni. Cerci arriva al Milan nel gennaio del 2015 dall’Atletico Madrid grazie ad uno scambio con Fernando Torres e viene subito accolto con grande entusiasmo a Milanello. Le sue prestazioni in campo sono però deludenti e i fischi a San Siro tanti, cosi il Milan decide di interrompere anticipatamente il prestito e lo rimanda in Spagna. Cerci conclude la sua avventura in rossonero con 33 presenze ed un solo gol segnato al Palermo nell’aprile 2015
#3 Ricardo Quaresma
Credits: tifoblog.it – Ricardo Quaresma
Uno dei flop più importanti della storia dell’Inter e tra le poche ombre della trionfale gestione Mourinho. Arrivato dal Porto nel 2008 per 24,6 milioni di euro, ha giocato 32 partite con l’Inter segnando 1 solo goal con la sua “Trivela”, colpo d’esterno ricco di effetto che lo aveva reso celebre in tutto il mondo.
#2 Gabigol
Credits: gazzetta.it – Gabigol
30 milioni di euro nel 2016 per un giocatore che in Brasile segnava a raffica e che avrebbe dovuto far tremare le difese avversarie. Gabriel Barbarosa Almedia, detto Gabigoal, all’Inter delude tutte le aspettative: 111 minuti di gioco e un solo goal contro il Bologna. Dopo solo una stagione, viene dato in prestito al Benfica per poi tornare al Santos. Nel video il suo colpo migliore nella stagione all’Inter:
#1 Darko Pancev
Credits: serpentsofmadonnina.com – Darko Pancev
Scarpa d’Oro nel 1991, Darko Pancev arriva all’Inter nell’estate del 1992 come uno dei migliori attaccanti d’Europa ma non va esattamente come previsto. Cinque mesi per segnare il primo goal in serie A e solo 10 reti in due anni e mezzo. Ha definito l’Inter “il peggiore sbaglio della mia carriera”. Forse vale anche il contrario come si può rivivere l’anno del ramarro su mai dire gol:
https://www.youtube.com/watch?v=M_9kOMZF0sY
LAURA COSTANTIN
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Fonte: worldometeres.info (classifica decessi nelle ultime 24 ore aggiornata il 20/11 alle 18.06)
La notizia del giorno è che il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che conferma la zona rossa in Lombardia fino al prossimo 3 dicembre. Dopo alcuni giorni incoraggianti oggi giornata in controtendenza in Lombardia. Risale il numero dei decessi, dei contagi e il tasso di positività. Lo stesso accade in Italia. Dati migliori per terapie intensive e l’indice RT.
🛑 20 novembre. Contagi e decessi in crescita in LOMBARDIA e in ITALIA, ancora prima in EUROPA
#1 Crescono i morti in Lombardia (175) e in Italia (699)
Dopo alcuni giorni di calo risalgono i decessi in Lombardia: dai 202 di martedì e i 182 di mercoledì, ieri erano morte 165 persone, oggi invece sono state 175.Come riferimento: nel picco del 21 marzo i morti del giorno in Lombardia erano stati 546.
Dopo il calo di ieri tornano a crescere i morti anche in Italia: dai 653 di ieri ai 699 di oggi.
#2 Italia prima per decessi nelle ultime 24 ore
Al momento in cui scriviamo l’Italia risulta prima per morti nelle ultime 24 ore. In Europa l’Italia è seguita da Polonia (+626) e Russia (+461). Resta sopra i 100 anche la Germania (+119). Rimane in coda la Svezia (+12).
Con l’asterisco i dati aggiornati al 19 novembre
Nuovi contagi in Europa per 100.000 abitanti/settimana:
(Fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento 18/11/2020).
#3 Stabili i nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia: +15
Dopo che per giorni il numero dei nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia sembrava stabilizzato tra i 18 e i 20, da tre giorni risultano attorno la decina, dai 9 nuovi ricoveri di mercoledì e i +12 di ieri, oggi sono +15 per un totale di 930 ricoverati.
Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione è poco sopra al 60%.
In Italia scende il numero dei nuovi ricoveri in terapia intensiva: dai +120 di martedì e i +70 di mercoledì, ieri erano cresciuti di 42 mentre oggi aumentano di 36.
#4 Crescono in contagi in Lombardia e in Italia. Boom di guariti: +21.035
Tornano a crescere anche il numero di nuovi contagi in Lombardia: dai +8.448 di martedì e i +7.453 di ieri oggi sono stati +9.221, di cui circa un terzo nella città metropolitana di Milano (+3.706). Restano vicine ai mille anche Como e Varese.
Salgono i contagi anche in Italia: dai 34.283 di mercoledì e i 36.176 di ieri, oggi sono +37.242. Scendono i tamponi in Italia: dai 250.186 di ieri, vicini al record di circa 254 mila, oggi sono 238.077. I tamponi in Lombardia sono in crescita: dai 37.595 di ieri ai 42.248 di oggi. Gli attualmente positivi in Italia sono 777.176. Ottima notizia sul fronte guariti: +21.035 in un solo giorno, oltre quattromila più di ieri.
#5 Risale il tasso di positività in Lombardia e in Italia
Il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia torna sopra il 20%: dal 19,8% di ieri al 21,8% di oggi.
Sale anche in Italia: dal 14,4% di ieri al 15,6% di oggi.
#6 Tasso di crescita dei contagi: +2,6% in Lombardia
Il tasso di nuovi contagi in Lombardia risale, dal 2,2% di ieri al 2,6% di oggi, il quarto più basso d’Italia. Il più alto è ancora in Friuli (+4,6%). Sopra il 4% anche la Calabria (+4,1%).
Fonte dati: Protezione Civile
#7 RT in Italia a 1,18
L’indice Rt nazionale è sceso a 1,18 e in quattro regioni è sotto l’1: Lazio, Liguria, Molise e Sardegna. L’ultimo RT di Milano datato 12 novembre è arrivato a 1,06.
L’RT a metà ottobre aveva raggiunto il massimo a Milano: 2,35. Da quel momento la curva ha iniziato a scendere passando sotto il 2 intorno al 25 ottobre e arrivando questi giorni a 1,06.
Da notare che il lockdown è iniziato il 6 novembre. Ossia quando tutti gli indici e le medie mobili erano già in calo a Milano da almeno una settimana.
san maurizio al monastero maggoire ph. londarmonica.file.wordpress
Il periodo che stiamo vivendo mette a dura prova la nostra immaginazione della vita nella Milano post covid, le nostre abitudini sono state radicalmente modificate e la nostra mente cerca continuamente di adattarsi a questo vortice di notizie e regole. È una situazione mai provata e senza precedenti, ma se vi dicessi che ci sono cose a Milano che andranno fatte se non le hai mai fatte prima dell’emergenza?
5 cose che se NON LE HAI MAI FATTE vorrai fare DOPO il LOCKDOWN a Milano
#1 Andare a vedere gli unicorni di San Maurizio
san maurizio al monastero maggoire ph. londarmonica.file.wordpress
La chiesa di San Maurizio al monastero custodisce molti tesori ma quello più curioso sicuramente è l’affresco dell’arca di Noè in cui è ben visibile una coppia di unicorni. Basta andare in Corso Magenta e lasciarsi travolgere dalla magia di questo luogo.
#2 Visitare l’orto botanico di Brera in primavera
L’Orto Botanico di Brera
Non tutti sanno che Brera nasconde un paradiso di piante e fiori talmente tranquillo che non sembra nemmeno di essere a Milano.
#3 Andare a caccia dei murales più belli di Milano
Negli ultimi anni la street art milanese si è molto evoluta e ci ha regalato capolavori da andare a scovare e fotografare in giro per la città. La caccia è aperta.
Secondo una leggenda metropolitana il nome di Mediolanum deriverebbe proprio dalla scrofa semilanuta, animale dal “mezzo manto” o “mezza lana”. Potete vederla passeggiando in via dei Mercanti, ritratta nel basso rilievo di uno degli archi di Palazzo della Ragione, oppure raffigurata nello stemma che si trova nel cortile di Palazzo Marino.
San Siro sarà la nuova City Life? Nei prossimi anni l’area di San Siro sarà tra quelle che subiranno il maggior stravolgimento in città. Sono previsti circa 2 miliardi di investimento per far rinascere un intero quartiere, nuovo stadio, nuovo parco, residenze per giovani e il parco termale cittadino più grande d’Italia. Ecco come diventerà.
La RIVOLUZIONE di San Siro: tutti i progetti che trasformeranno la zona
#1 Riqualificazione ex scuderie De Montel: diventerà il più grande complesso termale in una città. Inaugurazione: 2022
Credits: milanoevents.it
Un progetto che non è mai stato fermato, neanche durante la pandemia, è quello della trasformazione delle ex scuderie De Montel a San Siro in nuovo centro termale milanese. Il progetto dello Studio Marzorati Architettura, S+J srl, dopo aver vinto il bando internazionale lanciato da Milano per rigenerare i siti abbandonati e degradati, sembra aver le idee molto chiare. Il progetto infatti non solo vuole preservare gli edifici storici delle scuderie, mossa strategica anche a livello attrattivo, ma vuole riqualificare le decorazione Liberty delle facciate e di utilizzare la presenza di acque termali nel sottosuolo per creare le nuove terme milanesi.
Credits: fondoambiente.it – Lo stato attuale delle scuderie
La realizzazione del più grande complesso termale italiano in una grande città dovrebbe avvenire entro la fine del 2022, sempre se la pandemia lo permetta. Al suo interno saranno presenti vasche, idromassaggi, area beauty e solarium e il centro, aperto tutto l’anno, offrirà tariffe scontate per fasce deboli e scolaresche, così da permettere quest’esperienza a tutti i ceti.
#2 Pronti 1,2 miliardi di euro per il nuovo stadio con annesso parco e centro di ritrovo culturale con attività sociali e ricreative. Consegna prevista: 2024
Credits: sport.sky.it
Il nuovo progetto prevede aree verdi e spazi per attività sportive gratuite raggiungibili grazie anche alla costruzione di aree pedonali e ciclabili. Avrà dimensioni più ridotte che permetteranno una più facile gestione e attenzione ai dettagli. Alcune aree del vecchio stadio verranno conservate come simbolo caratterizzante dell’attuale stadio.
Non sarà più soltanto uno stadio ma sarà anche un centro di ritrovo culturale con attività sociali e ricreative come palestre all’aperto, un uno skatepark, una parete da arrampicata ma soprattutto uno museo dello sport. L’obbiettivo delle due squadre milanesi è quello di avere il prima possibile il nuovo impianto che genererà oltre 3 mila nuovi posti di lavoro, migliorerà la zona urbana e sarà la nuova rampa di lancio per Milano e per il calcio italiano. Senza intoppi dovrebbe essere realizzato entro il 2024.
#3 Hines investirà 400 milioni di euro per 1000 nuovi appartamenti nell’ex trotto, da destinare soprattutto a giovani coppie e all’affitto convenzionato
Credits: conoscimilano.it
Tutta l’area era in disuso dal 2012 e le strutture, oramai fatiscenti, stavano per fare la fine di quelle De Montel vittime dei vandali. L’area, ex Trotto ed ex centro di allenamento di San Siro, è stata acquisita dal colosso statunitense Hines e prevede per la maggior parte edilizia residenziale.In progetto quasi mille appartamenti che saranno dati esclusivamente in locazione, con particolare attenzione alle giovani coppie e all’affitto convenzionato, ma anche alla cosiddetta formula multi-family. I costi si aggirano attorni ai 300-400 milioni di euro tra strutture e un’area verde di oltre 30 mila mq e si prevede la realizzazione nei prossimi 4 anni.
Credits: corriere.it
Le scuderie anni 50 situate sul lato opposto della pista rispetto alle Vietti, dove possiamo trovare la fermata della metro Ippodromo, sono tutelate dalla soprintendenza, pertanto non verranno demolite bensì saranno restaurate per dare loro nuova natura a differenza delle scuderie di fronte allo stadio che diversamente verranno rase al suolo. L’area dell’ex pista del trotto sarà in gran parte edilizia residenziale e terziaria con una cospicua zona a parco pubblico ed ha dei vincoli più stringenti essendoci le scuderie con vincolo diretto. Da sottolineare però che eventuali cambiamenti non sono da escludere dato che il progetto è in continua evoluzione.
A chi parla di modello svedese, la critica più frequente è che rispetto agli altri stati scandinavi la Svezia ha registrato più decessi. Ma in base ad un indice che misura il livello di restrizioni adottate da tutti governi del mondo, Finlandia e Norvegia hanno concesso ai cittadini più libertà della Svezia. Risultato? Una gestione ancora più efficace del virus in termini di vite umane e anche l’economia ha registrato perdite minori. Riportiamo qui sotto la traduzione dell’articolo che riporta questa ricerca insieme ai risultati del “Government Response Stringency Index” che indica la gravità delle politiche restrittive.
Uno studio internazionale: in ITALIA le misure anti Covid più restrittive del mondo. NORVEGIA e FINLANDIA provano che l’approccio svedese FUNZIONA
# Il virus non sembra preoccuparsi delle politiche che vengono messe in atto: Belgio, Spagna e Italia sono tra i paesi più colpiti nella nuova ondata anche se hanno attuato i lockdown più duri
Il coronavirus è arrivato con la sua seconda ondata e molte nazioni in tutto il mondo stanno assistendo ad aumenti allarmanti di casi e morti che in molti casi superano i massimi raggiunti a marzo, aprile e maggio. Dall’inizio della pandemia, i governi di tutto il mondo hanno cercato di domare il virus. Tutti hanno fallito, a vari livelli.
Il virus non sembra preoccuparsi delle politiche che vengono messe in atto. Il Belgio, ad esempio, ha il secondo tasso di mortalità per COVID-19 più alto al mondo anche se ha implementato uno dei lockdown più severi al mondo, con un punteggio di 81,5 su 100. Italia e Spagna hanno avuto lockdown ancora più duri ed entrambi i paesi sono anche tra i più colpiti dal virus.
# Secondo il “Government Response Stringency Index” l’Italia risulta la prima al mondo per durezza di restrizioni con 94 punti. 100 significa lockdown totale.
Indice dei livelli di restrizioni di Ourworldata
Grazie a una funzione creata da “Our World in Data”, un team di ricerca con sede presso l’Università di Oxford, si può capire il grado di restrizioni adottate nei diversi Paesi. Mentre la maggior parte del mondo è entrata in lockdown a marzo, i funzionari svedesi hanno scelto di rinunciare hanno optato invece per un approccio “più leggero” che si basava sulla cooperazione con i cittadini, a cui sono stati forniti informazioni sulla salute pubblica e che sono stati incoraggiati a comportarsi in modo responsabile.
Our World in Data mostra che il rigore della risposta del governo svedese non ha mai raggiunto i 50 punti, con un picco di circa 46 da fine aprile a inizio giugno, mentre Stati Uniti una media di 70 da marzo a settembre e addirittura la Spagna è arrivata a 85 e Italia a 94 punti.
# Nonostante l’approccio soft, la Svezia ha registrato meno morti di Spagna, Belgio e Italia. Ma più dei suoi vicini: Finlandia e Norvegia
Tuttavia, il tasso di mortalità pro capite della Svezia è inferiore a quello di Spagna, Belgio, Italia e altre nazioni nonostante il fatto che non abbia avviato un blocco. Di conseguenza, all’economia svedese è stata risparmiata gran parte dei danni subiti da queste nazioni. Nonostante l’apparente successo della strategia svedese, gli svedesi si sono trovati attaccati perché sebbene la Svezia abbia subito meno morti di molte nazioni europee, ha subito più dei suoi vicini nordici, Finlandia e Norvegia. Questo è vero, ma deve essere contestualizzato.
# Norvegia e Finlandia hanno adottato misure ancora meno restrittive della Svezia, con l’indice massimo a 40 punti
Norvegia e Finlandia hanno alcuni dei tassi di mortalità COVID-19 più bassi al mondo, con 54 morti per milione di cittadini e 66 per milione rispettivamente. Ben al di sotto della media in Europa di 240 per milione e del tasso svedese di 605 per milione. Ciò che questi critici non riescono a capire è che sia la Finlandia che la Norvegia hanno adottato politiche meno restrittive della Svezia per la maggior parte della pandemia, non più restrizioni.
Il rigore delle restrizioni in Norvegia è stato inferiore a 40 dall’inizio di giugno ed è sceso fino a 28,7 a settembre e ottobre. Il rigore delle restrizioni della Finlandia ha seguito un modello simile, fluttuando attorno al 30 per la maggior parte della seconda metà dell’anno, prima di risalire fino a 41 verso la fine di Ottobre. Quindi è vero la Finlandia e la Norvegia hanno un numero di morti inferiore alla Svezia, ma in realtà hanno lasciato ancora più libertà dell’altro Stato scandinavo.
# Anche l’economia dei due Paesi ne ha beneficiato. Nel secondo trimestre la contrazione del Pil di Norvegia e Finlandia è stata inferiore a quella della Svezia e della metà rispetto a quella dell’Unione Europea
Il risultato si è riflettuto anche a livello economico. Nel secondo trimestre del 2020, Norvegia e Finlandia hanno visto le loro economie contrarsi rispettivamente del 6,3% e del 6,4%. Si tratta di circa la metà del calo dell’11,8 per cento dell’Unione europea e ben al di sotto di quello registrato da Spagna -18,5% e Regno Unito -19,1%. È persino inferiore a quello della Svezia, che ha registrato un calo dell’8,6%.
# L’OMS sconsiglia l’utilizzo di lockdown per contenere la diffusione del virus
I lockdown hanno conseguenze impreviste gravi e mortali. Inoltre, si sono dimostrati assolutamente inefficaci nel domare il virus, motivo per cui l’Organizzazione mondiale della sanità ne sconsiglia l’uso. La realtà è che gli esseri umani non sono disposti ad accettare quanto siano impotenti a fermare questo virus. Non sono disposti ad ammettere di non poterlo controllare.
Decenni fa, nel suo discorso di accettazione del premio Nobel, l’economista F.A. Hayek avvertì dei pericoli di tale arroganza. “Se l’uomo continuasse a vivere nell’ignoranza dei limiti della sua conoscenza, genererebbe un “sforzo fatale per controllare la società – uno sforzo che lo rende non solo un tiranno sui suoi simili, ma che potrebbe benissimo renderlo il distruttore di una civiltà … ” Una lezione mai così attuale.
Il mondo videogiochi, in particolare, sta introducendo nelle nostre vite nuovi termini che, anche se di origine inglese, vengono storpiati al punto da renderli “Italianish”. I ragazzi di oggi utilizzano sempre più questi termini anche al di fuori del gioco, rendendo queste parole quasi di uso comune.
10 PAROLE inglesi ITALIANIZZATE dai ragazzi #NOBOOMER
#1 GG
Acronimo inglese di “Good Games”, è un modo per complimentarsi con un altro giocatore o per dire a qualcuno che ha fatto qualcosa di positivo. La traduzione in italiano, seppur non letterale, può essere “bella mossa”. Se qualcuno dovesse rivolversi a voi dicendo “gg” non preoccupatevi, non vi hanno scambiato per un signore di nome Gigi bensì si stanno solo complimentando.
#2 Snitch
Chi nella vita non ha mai avuto a che fare con uno snitch? Forse lo sei stato anche tu almeno una volta. Lo snitch, parola utilizzata sempre più sui social network, serve a indicare una persona che fa la spia, che ti ha tradito o generalmente il cosiddetto “Infame”. C’è chi su questa parola ha costruito la propria fame sui social network e chi invece si discolpa per tale attribuzione.
#3 Killare
Il termine Killare deriva dall’inglese “to kill” ovvero uccidere. Utilizzato principalmente nei giochi di guerra per indicare l’uccisione di un nemico nel gioco, ha anche varie forme come killo e killa. Nonostante questo termine stia prendendo sempre più piede, ci auguriamo di non sentire al telegiornale “è stato killato”.
#4 Boomer
Boomer sono tutti coloro nati tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e la metà degli anni ’60 quindi tutti coloro che hanno beneficiato del periodo di “boom” economico e culturale. I giovani spesso utilizzano l’espressione “ok boomber” per ironizzare sullo scontro generazionale.
#5 Spoilerare
Vi è mai capitato che qualcuno vi dicesse la fine di una serie tv o di un film sapendo che l’avresti visto da li a breve? Ecco, hai avuto a che fare con uno spoilerone, ovvero colui che si fa sfuggire, un po’ per sbadatezza e un po’ appositamente l’epilogo di un qualcosa. Per favore #nospoiler
#6 Bro
Il termine Bro è uno dei più utilizzati tra i ragazzi e non solo. L’abbreviazione di “Brother”, ovvero “Fratello”, è spesso utilizzata quando due persone si incontrano. Solitamente viene anteceduta da “Bella”, che ha sostituito il classico ciao.
#7 Friendzonare
Premetto che stiamo per toccare un tasto doloso. A tutti nella vita è capitato di provarci con una ragazza o un ragazzo e, sul più bello, ti senti dire “ti vedo solo come un amico”. Ecco, BOOM FRIENDZONE! Questo termine viene utilizzato per indicare quella situazione in cui, dopo esserti fatto avanti con la ragazza che ti piace, ti ritrovi ad essere rifiutato in modo gentile ma allo stesso tempo imbarazzante. La traduzione del termine è “zona di amicizia” e leggenda narra che molti faticano ad uscire.
#8 Raidare
Anche questa parola è tratta dai videogiochi di guerra ma viene utilizzata anche in campo militare. Si intende un’azione a sorpresa che solitamente avviene con un numero di mezzi abbastanza ridotto. A differenza del più noto “blitz” è un attacco mirato ma con un rientro programmato alla base. Sul social network Twitch serve per inviare la propria utenza attiva su un altro canale.
#9 Buggato
Il termine utilizzato in informatica, indica l’errore di funzionamento di un sistema o di un programma. Vi è mai capitato di incepparvi in una frase? In quel caso ti sei buggato, ovvero non sei arrivato subito al risultato ma c’è stato un intoppo. Con un mondo sempre più tecnologico ci auguriamo di sentir parlare il meno possibile di questo termine ma che venga soltanto utilizzato come presa in giro ironica.
#10 Laggare
Altro termine informatico, serve per indicare un ritardo nella ricezione di un messaggio. Anche se l’origine della parola serviva per indicare il ritardo tra ciò che si vede a video e quello che sta effettivamente accadendo nel gioco, oggi viene utilizzato per coloro che magari un po’ sovrappensiero, non capiscono immediatamente una domanda o un discorso. Ci arrivi dopo ma ci arrivi.
Ci sono delle giornate particolari a Milano in cui il sole fa splendere le guglie del Duomo e riflette sulle vetrate dei grandi grattacieli. Proprio in questi giorni i più attenti notano la presenza delle Alpi che si stagliano all’orizzonte sul cielo azzurro pastello. Quali sono quelli più belli da vedere dalla nostra città?
I 7 MONTI più belli che si possono VEDERE da MILANO
#1 Gran Paradiso, il gigante bianco a nord ovest
Instagram: giorgioghezzi
Guardando a nord-ovest scopriamo la cima valdostana per eccellenza, il Gran Paradiso, che con i suoi 4.061 metri si staglia all’orizzonte come un gigante bianco.
#2 Monviso, il “Re di Pietra” da cui nasce il Po
Instagram: marcogeo70
In Piemonte chiamato anche “il Re di Pietra”, il Monviso si staglia sull’orizzonte ad ovest con i suoi 3.841 metri ed è uno dei più famosi perché da qui nasce il più grande fiume d’Italia,il Po. Nelle giornate serene è visibile per la sua forma piramidale che si innalza oltre le cime vicine.
#3 Pizzo Stella, disegnato da Leonardo da Vinci nel suo panorama delle Alpi
credits: wikipedia.org
La provincia di Sondrio ci regala una montagna da cartolina, il Pizzo Stella (3.163m). Rispetto ad altre vette è meno spigoloso ma imponente e nei secoli ha attirato l’attenzione tanto che Leonardo da Vincine disegnò la forma quando tracciò il panorama delle Alpi da Milano.
#4 Monte Rosa, il massiccio più esteso delle Alpi
Instagram: davide_s8
Il massiccio del Monte Rosa è il più esteso delle Alpi e comprende diverse cime che all’alba e al tramonto si tingono di rosa. Tuttavia, il suo nome non deriverebbe da questa caratteristica, che condivide con le Dolomiti, ma dal dialetto valdostano. Se siete abbastanza mattinieri e vi trovate nella zona più settentrionale di Milano avrete la possibilità di ammirare lo spettacolo di queste cime compatte e colorate.
#5 Finsteraarhorn, una “freccia” fra le cime delle Alpi Bernesi
Instagram: frafisio77
Nonostante il nome impronunciabile questo monte è molto famoso per la suavetta appuntita che spunta come una freccia fra le cime delle Alpi Bernesi. È alto 4.274 m e nonostante la distanza dalla città riesce a risaltare molto all’orizzonte mostrandosi fra i grattacieli.
#6 Resegone, le 9 punte che danno vita alla sega dei falegnami
Instagram: fabio_pretalli_
Dal tetto del Duomo si può sicuramente vedere il Resegone, alto 1.875m. Con le sue 9 punte che ricordano la lama della sega dei falegnami, da cui deriva il suo nome, è uno dei più visibili essendo situato tra la provincia di Lecco e Bergamo. All’alba regala forti emozioni mostrando il suo profilo maestoso, tipico nel panorama milanese.
#7 Grigna settentrionale, ideale per un aperitivo serale d’estate
Instagram: Skyvasse
La vetta più alta di un gruppo chiamato “le Grigne” di cui ci parla Leonardo nel codice Atlantico. È alta 2.410 m e si trova in provincia di Lecco. Nelle giornate serene si mostra vicinissima come sfondo tra il palazzo dell’Unicredit e quello della regione. Al tramonto creano un’atmosfera magica che risulta perfetta durante un aperitivo.
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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
L’iniziativa “Milano per Milano” intende rispondere ai bisogni dei cittadini che si sono creati a causa del Coronavirus, direttamente e indirettamente. I cittadini chiamano e Milano Città Stato risponde. Hai bisogno di farmaci ma sei impossibilitato a uscire di casa? Ecco le 5 migliori soluzioni per la consegna di farmaci a domicilio.
Consegne FARMACI A DOMICILIO? Cinque servizi utili
In questo periodo sono molte le persone che, per varie ragioni, sono costrette a restare a casa e non possono uscire neppure per andare ad acquistare beni di prima necessità come i farmaci. Sei impossibilitato a uscire ma hai bisogno di farmaci? Noi di Milano Città Stato abbiamo raccolto le 5 migliori soluzioni trovate sul web in questo articolo.
#1 La Croce Rossa Italiana offre il servizio PRONTO FARMACO
Il Comitato Regionale Croce Rossa Italiana in collaborazione con FederFarma, ha messo a disposizione il servizio CRI Pronto Farmaco. Questo servizio coinvolge le circa 3.000 farmacie operative nella Regione, e le attività di 87 Comitati di Croce Rossa Italiana presenti sul territorio. E’ attivo dal lunedì al venerdì dalle 09:00 alle 19:00, e possono usufruirne:
persone con oltre 65 anni;
persone non autosufficienti;
persone sottoposte alla misura della quarantena o risultati positivi al virus COVID-19.
I medicinali vengono recapitati a domicilio senza alcun costo aggiuntivo, semplicemente chiamando il numero 02.388.3350 e indicando gli estremi della prescrizione medica o il codice NRE della ricetta. Il servizio è funzionante grazie ad una vasta rete di volontari che si impegnano a non svolgere solo la loro mansione di consegna ma ascoltano e supportano le persone. Alfredo Smiraglia, responsabile di CRI Pronto Farmaco racconta che “I volontari non si limitano a raccogliere le richieste di medicinali ma si mettono in ascolto, si prestano al dialogo, raccolgono confidenze di chi è in apprensione per la propria salute o quella di qualche famigliare.”
#2 Il centro sociale Cantiere consegna in bici i tuoi farmaci a domicilio
Il centro sociale Cantiere offre alla cittadinanza il servizio Staffette di Mutuo Soccorso che ha come slogan “Pedaliamo contro il virus, diffondiamo solidarietà partigiana”. Unendo la loro voglia di fare politica attivamente sul territorio, permettono a chi lo volesse di essere aiutato e/o aiutare gli altri. Le Staffette di Mutuo Soccorso consegnano farmaci a domicilio in bicicletta, in maniera completamente ecosostenibile, ma offrono anche altri servizi:
Distribuiscono spese solidali per chi è in difficoltà economica, composte da prodotti genuini a km0
Supportano la filiera corta e i piccoli produttori, senza inquinare, rispettando l’ambiente
Difendono il diritto allo studio distribuendo tablet e materiale scolastico
Distribuiscono mascherine
Mettono in circolo libri e cultura indipendente
Per richiedere la spesa (è necessario prenotare) o partecipare al progetto scrivi alla pagina Facebook SMS Spazio di Mutuo Soccorso o manda una mail a paccosolidale@gmail.com
#3 Milano Aiuta: tra i servizi offerti dal Comune anche la consegna dei farmaci a domicilio
Il Contact center del Comune di Milano, attivo 24/24 e 7/7 è stato attivato appositamente per offrire servizi e informazioni ai cittadini. I cittadini potranno chiamare lo 020202 e saranno accolti da operatori che orienteranno le richieste o i bisogni verso i servizi disponibili. Selezionando il tasto 9.6.1 si accede ai servizi offerti dal Comune di Milano per i soggetti a rischio e gli anziani, tra cui il Servizio di Consegna farmaci a domicilio. Per attivare il servizio si può chiamare dal lunedì al sabato, dalle 8.00 alle 20.00. Vengono consegnati farmaci anche con ricetta: il ritiro della ricetta, come la consegna dei farmaci, avviene presso il domicilio del cittadino. A fornire il servizio ci saranno operatori delle farmacie o operatori delle cooperative, in orari limitati durante la settimana e nel fine settimana. Per ulteriori informazioni visitare la pagina web Milano Aiuta.
#4 FederFarma ti mette in contatto con le farmacie disponibili più vicine a te
FederFarma gestisce il numero 800189521dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 17:30 dedicato esclusivamente ai soggetti non deambulanti, per una patologia cronica o grave, che non abbiano a disposizione persone che possano recarsi in farmacia. Gli operatori prenderanno le tue generalità e l’indirizzo al quale recapitare il farmaco, ti metteranno in contatto telefonico con la farmacia disponibile più vicina al tuo domicilio con la quale potrai concordare le modalità e i tempi di consegna del farmaco richiesto.
#5 Trova la farmacia più vicina a te con Pharmap e ordina i tuoi farmaci
Moltissime farmacie milanesi infatti si appoggiano alla piattaforma digitale Pharmap.
Direttamente dal sito www.pharmap.ito scaricando l’app pharmap sul cellulare, è possibile ordinare i propri farmaci.
Si seleziona il farmaco di cui si ha bisogno, per nome, per categoria o per sintomo
Si inserisce l’indirizzo, dove si vorrebbe far recapitare i farmaci
Si sceglie la farmacia disponibile più vicina
Si inoltra la richiesta
Per qualsiasi dubbio o necessità, inoltre, si può contattare il numero messo a disposizione+39 02 871 76 193.
Trovate inoltre tutte le farmacie milanesi aderenti al servizio di consegna a domicilio tramite pharmap, a questo link.
È importante ricordare che, se il farmaco necessita di ricetta medica, viene offerto anche un servizio di ritiro della ricetta medica, presso il richiedente o presso il medico curante, eseguito dal Pharmaper, munito di apposita delega rilasciata dal richiedente.
La ricetta sarà ritirata dal Pharmaper presso il richiedente e/o presso il medico curante in busta chiusa sigillata e, con le medesime modalità, sarà consegnata alla farmacia (nel rispetto della privacy).
Tale servizio non sarà necessario nell’ipotesi in cui il richiedente dichiari che la ricetta si trova già presso la farmacia indicata.
Il costo del servizio di ritiro e consegna dei prodotti all’indirizzo indicato è pari a €1,99 compresa IVA per la consegna a slot e di € 3,99 compresa IVA per la consegna fast entro 60 minuti.
Altra giornata incoraggiante in un trend che nelle medie mobili prosegue ormai da fine ottobre per la Lombardia. In calo tutti gli indici principali: numero di decessi, contagi, tasso di positività. Stabile l’incremento delle terapie intensive. Anche se rimane prima per morti nel giorno in Europa, migliora anche l’Italia: meno 100 decessi rispetto a ieri.
🛑 19 novembre. Contagi, decessi, tasso positività: la LOMBARDIA MIGLIORA. Boom di guariti in ITALIA
#1 Calo dei morti in Lombardia e in Italia (meno 100 rispetto a ieri)
Prosegue il calo dei decessi in Lombardia: dai 202 di martedì e i 182 di ieri, oggi sono morte 165 persone.Come riferimento: nel picco del 21 marzo i morti del giorno in Lombardia erano stati 546.
Dopo un paio di rialzi a livelli record, in Italia i decessi del giorno tornano sotto quota 700: dai 753 di ieri oggi sono cento di meno, 653.
#2 Italia terza al mondo e prima in Europa per decessi nelle ultime 24 ore
Terza al mondo, prima in Europa. Questo il dato al momento in cui scriviamo dei morti nelle ultime 24 ore. Nel mondo l’Italia è superata da USA (+1.683)* e Messico (+712)*. In Europa anche oggi l’Italia si conferma al primo posto, seguita da Polonia (+637), UK (+501), Francia (+425)* e Spagna (+351)*. Torna sopra i 100 la Germania (+123). Rimane in coda la Svezia (+11)*.
Con l’asterisco i dati aggiornati al 18 novembre
Nuovi contagi in Europa per 100.000 abitanti/settimana:
(Fonte ECDC, media delle ultime due settimane, ultimo aggiornamento 18/11/2020).
#3 Stabili i nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia: +12
Dopo che per giorni il numero dei nuovi ricoveri in terapia intensiva in Lombardia sembrava stabilizzato tra i 18 e i 20, da un paio di giorni risultano attorno la decina, dai 9 nuovi ricoveri di ieri ai +12 di oggi, per un totale di 915 ricoverati.
Per un riferimento: negli ospedali lombardi ci sono 1.530 posti letto attivati o attivabili in terapia intensiva. Il tasso di occupazione è poco sotto al 60%.
In Italia scende il numero dei nuovi ricoveri in terapia intensiva: dai +120 di martedì e i +70 di ieri, oggi sono cresciuti di +42.
#4 Calano in contagi in Lombardia, risalgono in Italia. Boom di guariti: +17.020
Prosegue il calo anche dei nuovi contagi in Lombardia: dai +8.448 di martedì e i i +7.633 di ieri, oggi sono +7.453. Salgono invece i contagi in Italia: dai 34.283 di ieri ai +36.176 di oggi. Crescono però anche dei tamponi in Italia: dai 234.834 di ieri ai 250.186 di oggi, vicini al record di circa 254 mila. I tamponi in Lombardia sono in linea con la giornata di ieri: ieri 38.100 oggi sono stati 37.595. Gli attualmente positivi in Italia sono 761.671. Ottima notizia sul fronte guariti: +17.020 in un solo giorno.
#5 Scende il tasso di positività in Lombardia e in Italia
Il tasso di positività (nuovi positivi/tamponi) in Lombardia torna sotto il 20%: 19,8%.
Scende anche in Italia: dal 14,6% di ieri al 14,4% di oggi.
#6 Tasso di crescita dei contagi: +2,2% in Lombardia
Il tasso di nuovi contagi in Lombardia scende ancora, dal 2,3% di ieri al 2,2% di oggi, il terzo più basso d’Italia dopo Liguria e Valle d’Aosta. Il più alto è in Friuli (+5,8%) per la prima volta oltre quota 1.000 nuovi casi in un giorno. Forti rialzi anche in Basilicata (+4,8%) e in Molise (+4,6%).
Fonte dati: Protezione Civile
#7 RT a Milano: scende ancora, secondo le proiezioni siamo sotto a 1
L’ultimo RT di Milano datato 12 novembre dice che, se il valore viene calcolato sui contagi, è arrivato a 1,06. Se invece lo stesso calcolo viene elaborato sui ricoveri, il valore è 1,15. In entrambi i casi, molto vicino alla soglia dell’1. Un limite chiave: se l’RT resta sopra, vuol dire che l’epidemia è ancora in fase espansiva; se scende al di sotto, si è entrati in fase regressiva. Siccome dal 12 novembre sono passati 7 giorni e la tendenza sembra consolidata (con un calo dell’indicatore di 0,3/0,4 ogni 24 ore), tecnici e epidemiologi stimano che ad oggi quell’indicatore sia sceso sotto la soglia dell’1.
L’RT a metà ottobre aveva raggiunto il massimo a Milano: 2,35. Da quel momento la curva ha iniziato a scendere passando sotto il 2 intorno al 25 ottobre e arrivando questi giorni a 1,06.
Da notare che il lockdown è iniziato il 6 novembre. Ossia quando tutti gli indici e le medie mobili erano già in calo a Milano da almeno una settimana.
La Svezia sta rappresentando un unicum nella gestione dell’emergenza. Zero lockdown, zero obblighi e divieti, salvo qualche pallida eccezione, mascherine neppure raccomandate per gli spazi interni. Il mondo si interroga sul modello svedese. Prima ancora di una motivazione culturale c’è un fondamento legale: la legge svedese non consente di mettere in atto uno stato di emergenza neppure per motivi sanitari e tutale la libertà di movimento o di lavoro. Tra gli altri limiti non consente neppure di far chiudere le attività commerciali. Vediamo allora dal punto di vista normativo, quali sono gli spazi di movimento del governo di Stoccolma?
Svezia: LIBERI per COSTITUZIONE
# La Svezia non può mettere in atto uno stato di emergenza, neppure in caso di pandemia
A differenza di Francia, Germania, Spagna o Italia la costituzione svedese non conferisce al governo il diritto di imporre uno stato di emergenza conferendogli poteri speciali per combattere la pandemia. Questo può essere fatto solo in tempo di guerra o almeno quando la guerra incombe. “A differenza di molti altri paesi europei, ci manca una legislazione di emergenza in cui è sufficiente premere un pulsante e dire ‘ora siamo in una tale crisi che dobbiamo autorizzare il governo a fare determinate cose“, spiega Krister Thelin, un giudice in pensione ed ex vice ministro della giustizia. Ciò significa che la Svezia deve seguire i processi legislativi ordinari, inclusa la presentazione di modifiche legislative proposte al parlamento.
# L’articolo 2 della Costituzione protegge i diritti fondamentali, tra cui la libertà di movimento. Questo di fatto esclude la possibile di introdurre la maggior parte delle misure restrittive degli altri Paesi
L’articolo 2 dell’attuale costituzione svedese, del 1974, sancisce diversi diritti fondamentali. Questi includono il diritto “di organizzare e partecipare a raduni per informazione, espressione o altri scopi simili o per l’esecuzione di opere d’arte“, il “diritto alla manifestazione” e il “diritto di viaggiare liberamente nel paese e il diritto di accesso del pubblico.”
I diritti degli individui sono inoltre protetti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, incorporata nel diritto svedese nel 1995. L’articolo 2 del protocollo aggiuntivo 4, ad esempio, protegge la libertà di movimento. A prima vista, queste restrizioni escludono la maggior parte delle misure coercitive sul coronavirus imposte in altri paesi. Significano niente divieti di viaggio, niente coprifuoco e rendono difficile forzare la chiusura di bar, ristoranti, palestre, negozi e centri commerciali.
# L’unica eccezione prevista in caso di malattie contagiose: divieto a tenere riunioni pubbliche in aree specifiche
Sia la legge sulla protezione contro le malattie contagiose che la legge sull’ordine pubblico autorizzano il governo a violare i diritti costituzionali dei cittadini e dei residenti in Svezia.
Il capitolo 2, sezione 15 della legge sull’ordine pubblico consente al governo di vietare le riunioni pubbliche in un’area specifica, se necessario, per prevenire le epidemie. Questa è la clausola utilizzata per limitare gli incontri pubblici a 50 persone in primavera e a otto la scorsa settimana.
C’è anche chi ritiene che il governo possa avere qualche spazio di manovra in più. Ad esempio Kristoffer Strömgren, un consigliere speciale del ministro della salute Lena Hallengren, ritiene che al governo potrebbe essere consentito di chiudere teatri, cinema, servizi religiosi, conferenze, vietare manifestazioni, mercati, conferenze, sport e fermare la vendita di alcolici, ma non potrebbe tenere chiusi negozi, centri commercialicosì come non potrebbe vietare feste private, incontri spontanei e traffico collettivo.
# Risultati: pur mantenendo tutto aperto, la Svezia è tra i principali paesi europei quello con il minor numero di decessi nelle ultime due settimane
Le blande misure di contenimento del virus adottate dallo Stato scandinavo hanno comunque consentito di gestire al meglio l’emergenza causata dal Covid rispetto a tutte le altre Nazioni europee. Nella media delle ultime due settimane infatti, con ultimo aggiornamento alla data di ieri 18 novembre, la Svezia registra meno di un decesso ogni 100.000 abitanti, lo 0,85. Per fare un raffronto in Francia è al 5,95, in Italia al 7,13 e in Repubblica Ceca al 12,4. Ieri in Svezia si sono contati 11 morti, mentre l’Italia con 753 si conferma da giorni la prima al mondo.
Risale addirittura al medioevo e fu scelto da personaggi illustri del nostro passato.
E’ l’Hotel Cavalletto e Doge Orseolo e si trova a Venezia. Scopriamo la sua origine e alcuni dei suoi ospiti illustri.
Questo è L’ALBERGO PIÙ ANTICO d’Italia: ha più di 800 anni!
# Nel 1200 aprì come locanda. Dal 1308 divenne albergo, meta preferita dai dogi come riposo dopo le battute di caccia
Il Cavalletto nacque nel 1200 come locanda ma nel 1308 venne inaugurato come albergo diventando la meta dei dogi che si fermavano a riposarsi in quelle stanze dopo le battute di caccia al cinghiale. Successivamente fu ristrutturato nel 1800 diventando spettacolare.
# Un’atmosfera antica e romantica unica
La posizione di questo albergo è straordinaria: si trova a soli 50 m da piazza San Marco, è immerso nel centro storico e affacciato sul Bacino Orseolo dove si può ammirare l’approdo delle gondole. L’atmosfera è calda e accoglienta, con una hall d’effetto che presenta finestre sul livello dell’acqua e camere in stile veneziano.
# Anche Richard Strauss e Winston Churchill vi soggiornarono
L’Hotel Cavalletto e Doge Orseolo non vanta solo un’ottima accoglienza e le sue 4 stelle ma è anche stato il luogo che ha ospitato personaggi importanti come il Duca d’Aosta, Richard Strauss e Winston Churchill.
Nel 2021 partiranno i lavori per collegare via treno Milano al suo terzo aeroporto: Orio al Serio. Entro il 2024 sarà attiva la tratta ferroviaria che collegherà l’aeroporto di Bergamo con le principali stazioni milanesi. Le partenze saranno ogni mezz’ora. Tutti i dettagli del progetto.
Al via i LAVORI per il TRENO da Milano al suo terzo AEROPORTO: Orio al Serio
# Un treno ogni 30 minuti da Milano per l’aeroporto bergamasco
Si parla di un treno ogni trenta minuti da Milano Centrale e Milano Porta Garibaldi (via Treviglio) e un treno ogni ora da Lecco e Ponte San Pietro. Stando a questa ipotesi d’esercizio, ogni giorno alla nuova stazione di Orio dovrebbero arrivare 146 treni equamente suddivisi tra le quattro “direttrici“ e cioè Milano Centrale, Milano Porta Garibaldi, Lecco e Ponte San Pietro. La maggior parte dei convogli circolerà nelle ore in cui è prevista maggiore affluenza, quindi dalle 6 alle 22.
# Il tracciato sarà lungo 5 km, con partenza ad est della stazione di Bergamo
Tracciato Aeroporto-Stazione dei treni di Bergamo
Sulla documentazione presentata da Rfi per la Valutazione di impatto ambientale, è confermato il tracciato già noto che si estenderà complessivamente per circa cinque chilometri. La sua origine sarà collocata ad est della stazione di Bergamo proseguendo poi per un chilometro in parallelo alla linea per Brescia dalla quale si distaccherà in prossimità della Fiera di Bergamo. Nel progetto è prevista una galleria di circa 600 metri necessaria per evitare l’interferenza con il “cono di volo“ della pista aeroportuale.
# Inizio lavori nel 2021, termine nel 2024. La stazione a servizio dello scalo avrà 4 binari
La futura stazione a servizio dello scalo sarà servita da quattro binari di sosta ed è prevista in superficie sulla sede dell’attuale strada provinciale 116, che sarà delocalizzata a nord della ferrovia. Inizio dei lavori previsti per metà 2021 con conclusione prevista tre anni dopo, nel 2024.
La società di consulenza Demographia ha redatto la classifica delle città più grandi del mondo per estensione, in base alla loro area metropolitana. Ci sono molte sorprese perchè non sempre le megalopoli per popolazioni sono anche le più grandi per estensione. E la nostra città dove si trova?
Le città più GRANDI al MONDO confrontate con Milano
# Quanto è grande Milano?
Foto: Andrea Cherchi
Il Comune di Milano ha un’estensione di 181,8 km²: è il secondo più grande d’Italia dopo Roma 1.285 km². Dietro a Milano ci sono Torino (130 km²) e Napoli (119 km²). Se invece consideriamo l’intera città metropolitana si arriva a 1.575 km², posizionando Milano al primo posto in Italia e al 54esimo posto del mondo. Ma vediamo quali sono le 10 città più grandi del mondo e confrontiamole con Milano.
#10 Dallas, la “città delle mucche”: 3,3 volte l’area della città metropolitana
Instagram: marrrlenee_
Al decimo posto troviamo Dallas nel Texas: quarta area metropolitana più popolosa degli Stati Uniti con una superficie che supera i 5mila chilometri quadrati (5.279), 3,3 volte l’area metropolitana di Milano. Conosciuta in particolare per la sua attività finanziaria, grazie ad una industria petrolifera molto florida, si afferma tra una delle realtà in maggiore crescita tra tutti gli stati Americani.
Dallas, anche conosciuta come il nome di Big D, è la nona città più abitata degli Stati Uniti e famosa in particolare per la sua attività finanziaria, grazie ad una industria petrolifera molto florida.
Una città di sicuro moderna, ma che allo stesso tempo incarna senza dubbio lo spirito di vita texano, infatti per citare una curiosità anche gli uomini d’affari, qui non rinunciano mai ad indossare in giro il tipico cappello da cowboy. Dallas è anche soprannominata “the big D” e “Cowtown“, la città delle mucche. Celebre per i cowboy e per essere la città dell’assassinio del presidente Kennedy, avvenuto il 22 novembre del 1963.
#9 Philadelphia, la “città dell’indipendenza americana”: grande 3,4 volte Milano
Credits: quandovisitare.it
Philadelphia fu uno dei centri più importanti della Rivoluzione Americana, per un breve periodo anche capitale degli USA, e in quella che ora viene chiamata Independence Hall furono firmate sia la Dichiarazione d’Indipendenza (4 luglio 1776) che la Costituzione (nel 1787). La città, con una superficie di 5,4mila chilometri quadrati, ospita inoltre numerose architetture di stampo neoclassico come la Seconda banca degli Stati Uniti d’America, la Borsa e la sede del Girard College.
#8 Washington, la capitale USA: 3 volte e mezza Milano
Instagram: travel_to_nyc
La capitale degli Stati Uniti d’America si estende su una superficie di 5,5mila chilometri quadrati. Il simbolo cittadino e di tutta la nazione è la Casa Bianca, residenza operativa del Presidente degli Stati Uniti. Il parco National Mall è situato nel centro di Washington e data la sua importanza è spesso sede di proteste politiche, concerti, festival e insediamenti presidenziali.
#7 Mosca, la città più grande d’Europa: 3,7 volte Milano
Instagram: russia.explorer
Mosca è la città più grande d’Europa con 5.891 chilometri quadrati di estensione e settima nella classifica mondiale. Il Cremlino, la Piazza Rossa e la Cattedrale di San Basilio, il Teatro Bolshoi e il convento di Novodevichy sono alcuni dei monumenti protagonisti di una città sempre protagonista nella storia del mondo.
#6 Los Angeles, la città delle stelle: 4 volte Milano
Credits: timeout.com
Los Angeles è uno dei centri scientifici ed economici di rilevanza internazionale oltre ad essere capitale mondiale dell’industria cinematografica grazie ad Hollywood. Per questo motivo nei pressi della città risiedono numerosi personaggi del cinema e dello spettacolo provenienti da tutto il mondo. Questa città californiana si estende per oltre 6,3mila chilometri quadrati: immaginiamo di replicare l’area della città metropolitana per 4 volte in lunghezza e avremo l’area di Los Angeles.
#5 Chicago, “la città del vento”: 4,5 volte Milano
Instagram: chicago
La quinta città più grande al mondo è Chicago, sempre negli Stati Uniti. Vasta ben 7.006 km quadrati. La città dell’Illinois, che si affaccia sull’acqua dello sconfinato Lago Michigan, è famosa per il suo tratto artistico come testimonia la presenza dell’Art Institute of Chicago e il Millennium Park nel quale sono presenti molte opere come il Crown Fountain e The Bean. E’ gemellata con Milano.
#4 Atlanta, la città della Coca-Cola: 4,7 volte Milano
Credits: patch.com
Capitale della Georgia, Atlanta conquista il quarto posto nella classifica delle città più grandi al mondo per estensione con un’area di 7.400 km quadrati. Le Olimpiadi del 1996 e il museo World of Coca Cola, dedicato alla bibita più famosa del mondo nata nel 1886 proprio qui, hanno pubblicizzato Atlanta fino a renderla una delle città più conosciute al mondo. Da sottolineare inoltre che la CNN, una delle emittenti televisive più conosciute, ha costruito i propri studi nella capitale della Georgia.
#3 Tokyo, la più grande città dell’Asia: 5,2 volte Milano
Credits: lonelyplanetitalia.it – Tokyo
Con 8.230 chilometri quadrati di estensione Tokyo è terza al mondo e prima in Asia. Passare da una parte all’altra della città è come percorrere dal Ticino all’Adda per più di 5 volte. Nonostante sia ancora ancorata alle tradizioni giapponese, questa metropoli è nota al mondo occidentale per essere una delle città più futuristiche contemporanee. Nella città è possibile visitare templi religiosi ma allo stesso tempo alti grattacieli con vetrine che sponsorizzano ogni tipo di prodotto.
#2 Boston, “la capitale intellettuale degli USA”: 6 volte Milano
Instagram: cityofboston
Boston è la seconda città più grande al mondo per estensione con un’area di 9.538 chilometri quadrati. Celebre per essere la sede del MIT ma soprattutto dell’Università più famosa al mondo, Harvard, custodisce le testimonianze del passato a stelle e strisce. È stata teatro di numerosi eventi della rivoluzione americana, come il massacro di Boston, il Boston Tea Party, la battaglia di Bunker Hill e l’assedio di Boston.
#1 New York, la mela più grande del mondo: quasi 8 volte Milano
New York è la città più grande del mondo per estensione, suddivisa in cinque distretti. La sua area è di circa 12mila chilometri quadrati e comprende Manhattan, Brooklyn, Staten Island, Queens e Bronx. Percorrerla da una parte all’altra è come andare avanti indietro tra Adda e Ticino per ben 8 volte. Conosciuta in tutto il mondo con il nome di la “Grande mela” si affaccia sull’oceano Atlantico. Oltre ad essere la città più grande al mondo è anche quella più popolata negli Stati Uniti. Con i suoi 8,6 milioni di abitanti supera il doppio dei 4 milioni di Los Angeles, seconda città nazionale.
Buone notizie per l’emergenza Milano. Si registra un forte calo di chiamate alle ambulanze, la pressione sui pronto soccorso è in discesa e l’indice Rt è quasi sotto la soglia di rischio. Se il trend positivo verrà confermato anche nei prossimi giorni, la Regione Lombardia chiederà di entrare in zona arancione dal 27 novembre.
🛑 BREAKING NEWS: a Milano l’RT sotto a 1. A fine mese Lombardia in zona ARANCIONE?
#1 L’indicatore RT alla data del 12 novembre è a 1,06 se calcolato sui contagi. Visto il calo giornaliero di 0,3-0,4 punti, oggi dovrebbe essere sotto la soglia rischio di 1
L’ultimo RT di Milano datato 12 novembre dice che, se il valore viene calcolato sui contagi, è arrivato a 1,06. Se invece lo stesso calcolo viene elaborato sui ricoveri, il valore è 1,15. In entrambi i casi, molto vicino alla soglia dell’1. Un limite chiave: se l’RT resta sopra, vuol dire che l’epidemia è ancora in fase espansiva; se scende al di sotto, si è entrati in fase regressiva. Siccome dal 12 novembre sono passati 7 giorni e la tendenza sembra consolidata (con un calo dell’indicatore di 0,3/0,4 ogni 24 ore), tecnici e epidemiologi stimano che ad oggi quell’indicatore sia sceso sotto la soglia dell’1.
#2 Se il trend positivo continua il 27 novembre Fontana chiederà al governo di entrare in zona arancione
In questo scenario, il dibattito sull’arcobaleno di colori oggi entrerà nel vivo, con l’incontro tra il governatore Attilio Fontana e i sindaci. “Se i numeri dovessero continuare ad essere positivi, dal 27 potremo chiedere di essere trasferiti in zona arancione, ma l’errore che possiamo commettere è che finite le restrizioni si ricominci a vivere come se il virus fosse scomparso», ha detto Fontana. Sull’opzione di differenziare le fasce di rischio per provincia, il sindaco di Lodi Sara Casanova spiega: “Da territorio più martoriato a quello più risparmiato, chiederemo di uscire dalla zona rossa già venerdì“.
#3 Le richieste di soccorso sono scese da 2.400 a 1.500 al giorno
Fino a una decina di giorni fa, la centrale operativa di Milano aveva oltre 2 mila richieste di soccorso (con punte di 2.300/2.400 al giorno), con un aumento esponenziale di chiamate per sintomi Covid. Col passare dei giorni, le missioni delle ambulanze sono scese a 1.500. Vuol dire che l’onda delle nuove infezioni si sta riducendo. Ed è un aspetto chiave: se gli ospedali sono in affanno, per permettere al sistema sanitario di curare tutti, è fondamentale ridurre il numero di nuovi pazienti.
#4 L’occupazione di letti attivi per la terapia intensiva è al 70%. A Milano però la pressione sui pronto soccorso è già calata
Le stime riservate in mano al Pirellone prevedevano di arrivare a 10 mila ricoveri nei reparti e 1.400/1.500 in terapia intensiva, una sorta di punto di non ritorno. Ad oggi il sistema registra un’occupazione dei letti intorno al 70%. Il coordinatore delle rianimazioni Covid Antonio Pesenti: “In particolare a Milano, la pressione sui pronto soccorso è già calata: fra una settimana potrebbe iniziare il calo dei ricoveri. Anche sulle terapie intensive potremmo raggiungere il plateau tra i 1.000 e 1.100 posti occupati”.
#5 I ricoveri in terapia intensiva crescono di meno: +9 nella giornata di ieri. Equilibrio ritrovato tra domanda e offerta di letti
Il direttore sanitario dell’Ats Demicheli: “Potremo dire che le cose vanno meglio quando diminuiranno significativamente i ricoveri. Per il momento crescono, meno, ma continuano a crescere”. Come è accaduto ieri, con 9 nuovi pazienti in intensiva e 172 negli altri reparti. E con uno scenario più stabile anche nell’hub della Fiera, con 60 letti occupati e una sorta di equilibrio ritrovato tra domanda e offerta di letti, tanto che Humanitas e Gruppo San Donato, pronti ad entrare da giorni, tengono i loro staff in attesa.
Dalle scuole fumettistiche di Milano sono emersi grandissimi talenti del settore. Ecco il settebello dei fumettisti milanesi forse più talentuosi, sicuramente più noti in Italia e nel mondo.
7 FUMETTISTI milanesi che hanno creato PERSONAGGI noti in tutto il MONDO
#1 Guido Crepax, insieme a Manara il più raffinato tra gli illustratori erotici
credits: wikipedia
Guido Crepax, figlio d’arte con un padre originario del Veneto e di professione violoncellista alla Scala di Milano. Pur laureandosi in architettura coltiva da sempre la vena artistica che lo porta ad essere un grafico pubblicitario di successo. Solo a trent’anni, dopo aver più volte ammiccato ad altre forme d’arte pubblica la sua prima storia diValentina, non unico personaggio della sua matita ma certamente il più famoso. Prendendo ispirazione da una nota attrice del cinema muto americano e dalla sua amata moglie creò un personaggio che nonostante sia nato come compagna del protagonista delle sue prime strisce, il critico d’arte Philip Rembrant, diventò poi il vero protagonista indiscusso per trent’anni di tutta la sua produzione.
Valentina, personaggio libero, sessualmente emancipata e decisamente conturbante, è stata incarnata anche sulla celluloide in alcune occasioni compresa una serie di telefilm che nel 1989 disturbarono il sonno non pochi adolescenti di quegli anni. Crepax muore nel 2003 lasciando un vuoto incolmabile tra tutti gli amanti del fumetto. Contendente con Manara per il primo posto tra gli illustratori erotici, un bel match tra due maestri.
#2 Bruno Bozzetto, inventore del “Signor Rossi”
credits: wikipedia – Bozzetto disegna il Signor Rossi
Precursore di alcune tecniche di animazione ha inventato il Signor Rossi, identificazione dell’italiano medio. Oltre ad alcuni cortometraggi che sono stati la risposta italiana alle megaproduzioni della Disney (che nel 2013 a San Francisco gli tributa una meravigliosa mostra intitolata “Animation, Maestro”) Bozzetto, come detto, studia, analizza e trasferisce in cartone animato le mille sfumature del costume italiano arrivando a collaborare con alcune trasmissioni comprese quelle del più grande divulgatore italiano, Piero Angela. Nato a Milano nel 1938 è tuttora in attività anche se ha decisamente rarefatto la produzione. Lo specchio dell’Italia.
#3 Max Bunker, con il personaggio di Alan Ford diventa il “numero uno”
credits: corriere.it
Luciano Massimiliano Secchi nasce a Milano nel 1939. Uomo colto, amante degli studi di letteratura esordisce come scrittore prima di entrare nel mondo dei fumetti. In collaborazione con Roberto Raviola, disegnatore eccelso più conosciuto con lo pseudonimo di Magnus, crea numerosi personaggi in antagonismo con i supereroi americani. Maschera Nera, molto simile a Tex Willer, Criminali e Satanik fanno parte della sua prima parte creativa e riscuotono un incredibile successo di pubblico ma è con Alan Ford che arriva ad abbracciare il grande pubblico.
Una serie di strampalati personaggi riuniti sotto il Numero Uno che vivono una serie di avventure tra il grottesco, il giallo e il sentimentale. Rimane sempre uno scrittore prolifico e pubblica oltre 15 romanzi che vedono protagonista il milanesissimo detective privato Riccardo Finzi per il quale Renato Pozzetto presterà il proprio volto per l’unica trasposizione cinematografica. Sentimental-grottesco.
#4 Angela e Luciana Giussani, danno vita a Diabolik, il ladro di classe
credits: wikipedia
Pochi personaggi ma uno su tutti: Diabolik. Angela nata nel 1922 e Luciana nel ’28, entrambe a Milano, arrivano al fumetto quasi per caso e al successo dopo un primo fallimentare tentativo di Angela con una trasposizione di una striscia americana. Per puro caso nasce Diabolik e il personaggio monopolizzerà l’intera vita delle sorelle oltre che che il tempo libero degli assidui lettori che vivranno, con il ladro ed efferato assassino, una serie di avventure che porteranno il protagonista a cambiare il modus operandi fino a diventare uno straordinario ladro senza però ricorrere a omicidi se non per difendersi.
Credit: museowow.it – Diabolik
Da sempre nell’immaginario collettivo Diabolik è sinonimo di ladro inarrestabile, sempre un passo avanti all’ispettore Ginko, incarnazione del poliziotto leale e incorruttibile che non molla mai la presa. Le loro avventure nelle quali ovviamente non manca mai Eva Kant, fidanzata storica di Diabolik, sono oggetto di culto e finalmente soggetto di un film di prossima uscita. Le Lady fumetto.
#5 Alfredo Giuseppe Castelli, con Martin Mystère sonda il mondo dell’ignoto e della parapsicologia
credits: wikipedia
Grazie all’intuizione dei fratelli Bonelli pubblica una sua creatura, Martin Mystère, dopo aver collaborato con la casa editrice per molti numeri di Zagor, Mister No e prima di questi aver lavorato per la casa editrice Astorina delle sorelle Giussani sceneggiando alcuni episodi di Diabolik.
Mystere si smarca da tutti i personaggi precedenti e sonda il mondo dell’ignoto e della parapsicologia dando vita ad un filone che ad oggi trova numerosissimi estimatori. Nato a Milano nel 1946 Castelli prosegue ad oggi la professione di saggista ed esperto del fumetto. Il più innovativo.
#6 Giovanni Luigi Bonelli, creatore del fumetto più venduto d’Italia: Tex Willer
credits: Pagina Facebook di Carlo Mucari
Nato a Milano nel 1908 si definirà un romanziere prestato al fumetto (e mai più restituito) e scriverà sceneggiature e romanzi, creerà personaggi ma il suo nome sarà sempre ed indissolubilmente legato a Tex Willer, nato nel 1948 e probabilmente il fumetto più venduto in Italia, sicuramente il numero uno tra gli eroi disegnati dalle matite degli autori italiani.
Dell’eroe senza macchia e senza paura non esiste persona che non ne abbia sentito parlare e, nonostante la rappresentazione cinematografica non molto riuscita benché interpretata da Giuliano Gemma, rimane il personaggio che ancora oggi riesce a vendere centinaia di migliaia di copie. Servirebbe per Bonelli, come per gli autori precedenti, uno spazio ben più ampio per descrivere le qualità, la produzione e il loro insegnamenti ma va da sé che ci concentriamo solo su quello che li ha resi particolarmente famosi. Un americano a Milano.
#7 Sergio Bonelli, l’ideatore di Zagor e Mister No
credits: sergiobonelli.it
Figlio d’arte, nato a Milano nel 1932, crea con lo pseudonimo di Guido Nolitta il personaggio di Zagor dividendo il lavoro con il vignettista genovese Gallieno Ferri. Uomo particolare, grande difensore degli indiani d’America, si batte contro soldati, Lupi mannari e ogni sorta di nemico gli si presenti davanti. Pur essendo pubblicati dalla stessa casa editrice, Tex e Zagor passeranno alcuni anni a contendersi il primato nelle vendite.
A Sergio Bonelli si deve anche la creazione di Mister No, ex pilota militare poco incline alle regole che si ritira in Amazzonia vivendo numerose avventure sempre legate alla difesa dei più deboli. L’ultimo grande papà di personaggi indimenticabili.