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Il FESTIVAL dei QUARTIERI: i tre dove non mancare a giugno

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Credits: @YesMilano-TurismoMilano Campagna Porta Venezia

La diversità dei suoi quartieri rinforza l’identità di Milano. È forse anche questo che ha fatto partire la campagna di Neighborhood by Neighborhood lanciata da YesMilano per riscoprire la città attraverso un viaggio nelle sue zone più caratteristiche. Ogni mese alcuni quartieri si colorano di luci, manifesti, eventi e feste speciali. Ecco i tre quartieri che a giugno diventano il centro della vitalità di Milano. 

Il FESTIVAL dei QUARTIERI: i tre dove non mancare a giugno

La campagna è partita a maggio con i quartieri di Baggio, Isola e Chiaravalle. A giugno tocca a Brera, Bovisa e Porta Venezia. Attraverso una serie di eventi, una campagna pubblicitaria e un tocco di originalità, come il fatto che ogni quartiere abbia una propria playlist musicale, dopo la pandemia si riscopre una Milano tutta da vivere. Ecco gli eventi per giugno.

# Brera, quartiere borgo degli artisti 

Credits: @YesMilano-TurismoMilano
Brera eventi

L’anima artistica di Brera ritorna anche negli eventi organizzati nel quartiere. Nelle viottole bohémien della zona ci saranno eventi dove l’arte e la cultura sono le protagoniste: visite alla palazzina Appiani organizzate dal FAI, mostre, un ricco palinsesto delle Case degli Artisti e cinema e teatri tornano ad accogliere le persone con una ricca programmazione.

E per quanto riguarda la playlist per Brera, non manca anche qui quel tocco artistico. È stata proprio l’Atelier Musicale della Casa degli Artisti a preparare una colonna sonora che raccontasse le persone che hanno reso Brera quel punto di ritrovo di artisti e intellettuali. In più, alcuni degli stessi artisti hanno collaborato con Atelier Musicale e racconteranno il quartiere durante un evento della Casa degli Artisti.

# Porta Venezia, il Pride arcobaleno 

Credits: mymovies.it
Porta Venezia Pride Week

Questo giugno Porta Venezia si colora. Nel mese del Pride, ovvero dell’orgoglio della comunità LGBT+, dal 18 al 24 giugno sarà organizzata la Pride Week 2021. Non si potrà fare la classica parata tutti ammassati, ma non mancano incontri e eventi di ogni genere per festeggiare la comunità arcobaleno. Se invece si vuole scoprire la storia del quartiere afro-milanese e queer, il 24 giugno, grazie alla Cineteca Milano Meet, sarà proiettato il documentario “Porta(le) Venezia”, dove le voci dei suoi abitanti raccontano come Porta Venezia sia diventata il quartiere della sperimentazione e dell’inclusione.

La campagna di eventi sarà accompagnata dalle canzoni di Nava, cantante iraniana cresciuta proprio nel quartiere.

# Bovisa, Poli Urban Colors

Credits: jamesmagazine.it
Poli Urban Colors

Anche a Bovisa i colori saranno i protagonisti del mese di giugno. L’evento principale organizzato nel quartiere industriale di Bovisa sarà il Poli Urban Colors. Oggi la zona ospita opere di urban artist e writer che sono stati incaricati per questi primi 10 giorni di giugno di colorare le strade della zona; opere che saranno inaugurate venerdì 11. Inoltre, è proprio con il Poli Urban Colors che è nato il progetto “Un nome in ogni quartiere”, il cui obiettivo è quello di rendere ancora più caratteristiche le zone di Milano, realizzando su un muro di ogni quartiere il nome di esso.

Anche per Bovisa, poi, la musica non può mancare. Il quartiere vuole entrare nel mood estivo con suoni esotici e tropicali grazie alla colonna sonora dell’etichetta discografica indipendente Artetetra.

Fonti: mentelocale.it

Continua la lettura con: La LUSILOREULA: a Milano la PASSEGGIATA tra le LUCCIOLE

BEATRICE BARAZZETTI

Leggi anche: Festa della Filosofia: per la prima volta anche a Cinisello Balsamo

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10 modi di FARE LA SPESA al SUPERMERCATO a Milano

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A Milano il super è uno stile di vita.

10 modi di FARE LA SPESA al SUPERMERCATO a Milano

#1 Quello da inverno nucleare

Svuota il supermercato.

Credits: dissapore.it – Esselunga svuotato

#2 Quello della lista

Tiene stretto in pugno il foglietto come fosse la Magna Carta. E’ una persona priva di libero arbitrio: non si azzarda ad acquistare nulla che non sia scritto sulla lista.

#3 Quello del qui e adesso

Non riesce a comprare niente che non consumi nello stesso giorno.

#4 Quello delle etichette

Si aggira tra gli scaffali come in mezzo alla giungla. Diffida di tutto. Spesso esce poi senza comprare.

#5 Quello dei pronti in tavola

Non sa cucinare. Per lui esiste solo quel reparto.

#6 L’abitudinario

Entra come un razzo, punta dritto ai suoi obiettivi che non cambia mai. Anche se potrebbe comprare in anticipo per almeno un mese, acquista solo l’indispensabile.

#7 Quello che broccola

Una leggenda metropolitana. Non si è mai visto, neppure a Papiniano pre Covid. E’ un prodotto dell’ufficio marketing.

#8 Quello che prende il biglietto

Non riesce a stare in coda, prende il numero e poi va a fare gli acquisti, spesso salta il suo numero, non gli serve neanche ma lui ha l’ansia di averlo.

#9 Quello che compra solo gli alcolici

Che paga in monetine.

#10 Quello che lascia passare

Perché vede che hai di meno. E’ il jolly dei supermercati.

Continua la lettura con: Quello che non sai dell’Esselunga

MILANO CITTA’ STATO

Il fuoco e la caverna

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Disegni di persone rupestri. Credits: https://it.sodiummedia.com/

In psicologia si studia che ogni essere umano ha due istinti fondamentali. L’istinto alla sopravvivenza e l’istinto evolutivo.

In ogni momento della nostra vita abbiamo questi due istinti vitali. Sono gli istinti che ci portano a trovare da mangiare e a rendere migliore la nostra vita e l’ambiente in cui operiamo.
Sono parte della nostra identità e a volte sono in contrapposizione. Fa parte di un processo di maturazione quello di dare sempre più spazio all’istinto evolutivo.

In questo periodo pare che l’unico istinto da assecondare sia quella della conservazione, della sopravvivenza. Mentre ha perso voce quello della crescita.
Siamo in un periodo di ritirata sociale ed esistenziale.

Questa emergenza ha messo in crisi l’idea di crescita della società che avviene attraverso la crescita delle persone. Una crescita che spesso avviene proprio attraverso il confronto con pericoli e rischi. 

Come un bravo genitore arriva a dare al figlio la libertà di prendersi dei rischi per poter crescere, così un vero governante che pensa al benessere del popolo, deve lasciare ai cittadini l’autonomia della scelta, anche e soprattutto di fronte ai pericoli della vita.

Una società che, di fronte all’esperienza del fuoco preferisce non viverla, rischia di coltivare una umanità che si oppone al principio evolutivo preferendo la sicurezza della caverna.

In cui la vita non è esperienza diretta ma consumo di tempo.  

Continua la lettura con: L’energia è la misura della civiltà

MILANO CITTA’ STATO 

copyright milanocittastato.it

Quello che UNISCE e quello che DIVIDE Milano dal resto del NORD ITALIA

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Credit: @milanoatmosphere

Oggi ci concentriamo non tanto sul carattere dei milanesi, quanto sulle distanze dai nostri vicini. Vediamo assieme dunque, con spirito critico e il massimo dell’umiltà, cosa ancora divide Milano e i suoi cittadini dal resto d’Italia, dividendo per sezioni unione/divisione e concentrandoci prevalentemente sul Nord.

Quello che UNISCE e quello che DIVIDE Milano dal resto del NORD ITALIA

# Cosa divide i milanesi dal resto del Nord? La velocità

Credit: @milanoatmosphere

A Milano è tutto ancor più rapido, veloce, e in evoluzione costante. È vero, è un aspetto che mettiamo sempre in primo piano, ma tutti sanno che è la verità.

Professionalmente e personalmente, se si vuole crescere in Italia si deve passare da qui. Anche se in altre città del nord (l’operosissima Brescia, l’industriale e imprenditoriale Torino, il Veneto stakanovista e tuttofare) in cui la maggior parte delle professioni viene mediamente svolta con perizia e impegno, quello che distingue Milano è che qui si spinge ancora più sull’acceleratore perché è la città stesso a richiederlo.

Lavorare velocemente, e lavorare al meglio delle proprie potenzialità. E non solo sul lavoro. Qualunque cosa a Milano viene fatta all’insegna della velocità. Al limite della fretta. 

# Cosa divide i milanesi dal resto del Nord? Il provincialismo

Non parliamo di abbigliamento, bensì di usanze e costumi. È una cosa difficile da spiegare, ma a mio parere e senza peccare di presunzione, sono convinto che il provincialismo inteso come chiusura mentale e una certa idea superficiale della vita cresca a macchia d’olio allontanandosi da Milano,  che è invece la città con la mentalità più aperta d’Italia (e se qualcuno ancora non ci crede, fatevi un giro da queste parti e giudicherete con i vostri occhi).

# Cosa unisce i milanesi al resto del Nord? La vicinanza con l’Europa

Credit: milano.repubblica.it

Al di là della vicinanza geografica, che già di per sé rappresenta uno stimolo a pensarla in un determinato modo, ci si rende conto che tutto il settentrione ha una versione (mediamente) più europeista dell’idea che abbiamo sull’Italia, con Milano e il Triveneto in vetta ai rapporti con gli stati a noi confinanti.

Per non parlare di Cortina, in coppia con Milano alle prossime Olimpiadi invernali del
2026.

Una spaccatura non netta, ma che in 75 anni di storia repubblicana rispecchia comunque le
idee del popolo italiano, che già nel dopoguerra erano ben diverse fra nord e centro sud, per ragioni storiche note a tutti . All’epoca, infatti, quasi tutto il nord votò compatto a favore della repubblica, mentre più si scendeva, più l’idea della monarchia la faceva da padrone.

# Cosa divide i milanesi dal resto del Nord? Squadre vincenti in Europa

Credit: eurosport.it

Forse v’immaginavate qualcosa di più nobile di un argomento come lo sport come punto
conclusivo, ma per fortuna (o purtroppo) alcuni sport come ad esempio il calcio sono diventati ormai fenomeni sociali e commerciali talmente rilevanti da meritare in certi casi la stessa attenzione di economia, politica o società (vedi recente vicenda Superlega).

Diciamo che, per ricollegarsi al punto precedente, in quanto a mentalità europea Milano non scherza affatto. Fra Milan e Inter, infatti, ci si fregia di ben 10 Coppe dei Campioni o Champion’s League che dir si voglia (7 al Milan, 3 all’Inter), senza contare le intercontinentali, mentre nella rivale calcistica per antonomasia (Torino) la Juventus plurivincente in Italia, ha vinto molto meno con due sole Champions, e il Grande Torino del dopoguerra non andò oltre una coppa Mitropa.

Se non è una divisione fra Milano e il resto del nord questa…

Restate sintonizzati, perché fra non molto dalle nostre pagine spunteranno articoli che riguardano le differenze fra nord e sud. Intanto, come sempre, aspettiamo i vostri commenti.

Continua la lettura con: 5 cose che fanno RIDERE SOLO i MILANESI

CARLO CHIODO

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Come è strano DORMIRE in una CAPSULA nel centro di MILANO

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Credits: booking.com Ostelzz Milano

Non sono una novità per gli aeroporti, ma solamente poche città stanno abbracciando questo nuovo concept di ospitalità in una più larga scala, ampliandolo come format di hotel per la città. Si sta parlando del poter dormire in capsule, dove l’unica cosa che c’è è il letto e se va bene un tavolino dove poter appoggiare i propri oggetti personali. Forse si conoscono principalmente gli ostelli con capsule giapponesi, ma, in realtà, anche Milano ne ha uno.

Come è strano DORMIRE in una CAPSULA nel centro di MILANO

# Si pensava fosse un concept di ospitalità da adottare solo negli aeroporti

Credits: booking.com
ZZZleepandGo Malpensa

Si chiama ZZZleepandGo ed è forse stato il primo modello di ospitalità smart e veloce comparso in Italia, precisamente all’aeroporto di Malpensa. Si tratta di capsule dove poter dormire quando si è obbligati a trascorrere la notte in aeroporto, sicuramente più comode delle sedie in sala d’attesa. Tuttavia, sembrava una tipologia di soggiorno che sarebbe stata limitata ai passeggeri notturni dei voli in aeroporto. Non è stato così. Infatti, non solo in Giappone, ma anche a Milano è comparso un ostello in pieno centro che riproduce lo stesso concept: dormire dentro a delle capsule.

# Social Hostel: tecnologia e ospitalità

Credits: booking.com
Ostelzzz

Abbracciando la filosofia giapponese degli capusle hotel, Ostelzzz è il primo ostello che oltre ad un’ospitalità veloce utilizza la tecnologia per offrire un soggiorno migliore. Si chiamano social hostels e diffondono la filosofia dello “stare insieme” offrendo allo stesso tempo tutti i comfort necessari.

L’ostello milanese Ostelzzz è un edificio di 1100 metri quadrati distribuiti su 5 piani con 100 posti letto che si trova in via Giorgio Jan, fermata Lima. Le capsule, o micro-stanze, impilate una sopra e l’altra, contengono principalmente solo un letto; si potrebbe definire un nuovo modo di concepire i classici letti a castello di un ostello, garantendo però più privacy e sicurezza.

# Come funziona?

Credits: it.hotels.com
Area comune Ostelzzz

Ad Ostelzzz è quasi tutto virtuale: non c’è la reception e il check-in lo si fa da soli, non ci sono chiavi perché è l’impronta digitale ad aprirti la capsula e gli ospiti comunicano tra loro tramite un social network interno. In ogni stanza sono presenti luci a LED e schermi touch e ogni 6 cabine c’è un bagno in comune. Il punto forte di Ostelzzz è però la sua area comune: un intero piano dove poter giocare, chiacchierare, utilizzare il proprio PC o tablet, ma soprattutto interagire con gli altri ospiti.

L’obiettivo è quello di far diventare Ostelzzz nella zona tra Centrale e Porta Venezia il primo dei tanti. Milano, Londra, Parigi abbracceranno sempre di più questo nuovo modo di offrire ospitalità. Le condizioni necessarie per aprire nuovi ostelli di questo genere, però, sono: posizione ottima, preferibilmente in centro città, offrire i comfort di un hotel e rendere la tecnologia protagonista della proposta.

Fonti: siviaggia.it

Continua la lettura con: DORMIRE APPESI ad un MONTE: si può fare a poca distanza da Milano

BEATRICE BARAZZETTI

Leggi anche: Hotelturist (Th Resorts): società, azionisti, management

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Lo PSICOAPERITIVO: l’APERITIVO cambia con la PERSONALITÀ

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Credit: @hotelluise

Vi sedete al vostro tavolo, avete una conversazione simpatica col barista che vi consiglia un cocktail nuovo, vi annuncia sarà il più buono che avete mai provato. Per quanto riguarda il cibo invece? Lui vi dice che ogni giorno lo chef prepara un piatto misto a seconda degli ingredienti del momento, vi piacerà, vi assicura.

Inutile dire che gli credete e che aspettate con ansia il vostro aperitivo.

E poi arriva. Le acciughe sulla focaccia non vi piacciono ma soprattutto, perché c’è dell’ananas nel vostro drink?

Non sempre fare aperitivo è un’esperienza a lieto fine ma c’è chi ha deciso di porre rimedio: basta drink che non vi rappresentano e cibo che non vi piace, ora l’aperitivo viene fatto su misura a seconda della vostra personalità.

Lo PSICOAPERITIVO: l’APERITIVO cambia con la PERSONALITÀ

# Lo psicoaperitivo: l’aperitivo in base alla tua personalità

Credit: vologratis – twitter

Non sempre fare aperitivo è un’esperienza a lieto fine ma c’è chi ha deciso di porre rimedio grazie allo psicoaperitivo, l’aperitivo in base al test di personalità.

Una volta entrati nel ristorante viene consegnato un foglio con qualche domanda sul carattere da compilare e il gioco è fatto: i drink (che possono essere analcolici) e anche il cibo che vengono serviti sono pensati su misura del cliente.

Ma non è tutto, a fine serata viene data anche una cartolina con un consiglio di vita, sempre in base alla personalità. 

Ma ora la domanda più importante: dove si trova lo psicoaperitivo?

# A Riva del Garda l’aperitivo su misura della personalità

Credit: @hotelluise

Lo psicoaperitivo si può trovare all’Hotel Luise, un hotel quattro stelle a Riva del Garda, in Trentino-Alto Adige.

Questo hotel elegante ha deciso di mettere a disposizione dei suoi clienti un’offerta un po’ stravagante e sul loto sito spiegano anche perchè.

Come scrivono: “Un bravo barman è anche una sorta di psicologo, ed è in grado di comporre il drink perfetto, nel momento perfetto, per la persona giusta.”

Le risposte del test di personalità contano quindi come un piccolo aiutino in questo lavoro di per sè già complicato.

Lo psicoaperitivo si può fare tutti i giorni dalle 17 ma solo su prenotazione.

Siete pronti a bere il drink perfetto per voi?

Continua la lettura con: All’OSTERIA SENZA OSTE dove si fa il conto da soli

ARIANNA BOTTINI

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🛑 Malpensa Express e treni per i LAGHI con una FREQUENZA (quasi) da METROPOLITANA. Ecco da quando

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Credits: @ilkalle IG

Con l’introduzione dell’orario estivo Trenord aumenta l’offerta e la frequenza dei treni da e per l’aeroporto di Malpensa e le località sui laghi. Ecco il nuovo servizio per l’estate con grossa novità.

🛑 Malpensa Express e treni per i LAGHI con una FREQUENZA (quasi) da METROPOLITANA. Ecco da quando

# Il Malpensa Express avrà quattro corse all’ora 

Treno per Orio al Serio sarà come il Malpensa Express
Credits: malpensa24.it – Treno per Orio al Serio sarà come il Malpensa Express

Il nuovo orario estivo di Trenord, che entrerà in vigore domenica 13 giugno, prevede un potenziamento del servizio ferroviario sulla tratta Milano-Malpensa. Il Malpensa Express avrà di nuovo un collegamento con cadenza ogni 30 minuti sia da Milano Cadorna che da Milano Centrale.

Oltre a questo è prevista la riattivazione dell’ultima corsa serale da Milano Centrale a Malpensa Aeroporto, con partenza alle ore 23:25 e arrivo al Terminal 1 di Malpensa alle 00:16. In totale ci saranno 4 corse ogni ora per direzione tra il capoluogo lombardo e lo scalo internazionale, con attestazione di treni solo al Terminal 1 in attesa della riattivazione dei voli anche dal Terminal 2.

# La nuova offerta destinazione laghi

Credits: pepitaviaggi.com – Lago di Como

Anche sulla direttrice Milano-laghi ci sarà un arricchimento dell’offerta. Vediamo nel dettaglio:

  • fino al 29 agosto cinque corse, tra Milano, Colico e Lecco. In particolare il treno da Milano Porta Garibaldi alle 7.22 per Colico, provincia di Lecco, e quella di ritorno da Colico delle 18.37, nei giorni festivi;
  • sulla linea Milano-Lecco-Sondrio-Tirano tutte le corse effettueranno la fermata di Mandello del Lario, al minuto .48 per i treni diretti a Milano Centrale e al minuto .12 per i treni diretti a Sondrio e Tirano;
  • per milanesi diretti sul Lago di Garda, sarà attivo fino al 29 agosto il nuovo treno da Milano Centrale con partenza alle 8.50 verso Verona Porta Nuova, il sabato e nei festivi. Negli stessi giorni rimangono sempre attivi i treni partenza da Verona P.N. alle 11.15 e arrivo a Milano C.le alle 13.05 e quello con partenza alle ore 18.16 e arrivo alle 20.05;
  • sempre fino al 29 agosto sulla linea Milano-Gallarate-Luino saranno attivate nelle giornate festive due nuove corse: quella da Gallarate alle 10.19 per Luino e quella da Luino alle 10.44 per Gallarate.

# Inaugura la nuova stazione di Como Camerlata: snodo di interscambio tra le linee verso la Svizzera e la Milano-Saronno-Como Lago

Credits: comozero.it – Nuova stazione Como Camerlata

Una grossa novità riguarda l’attivazione di una nuova fermata, Como Camerlata, che darà vita a uno snodo di interscambio fra le linee di collegamento con la Svizzera e la linea Ferrovienord Milano-Saronno-Como Lago. La fermata andrà a sostituire la Albate Camerlata sulle linee S11 Rho-Milano-Como-Chiasso, Lecco-Molteno-Como, S40 Como-Mendrisio-Varese, S10 Bellinzona-Mendrisio-Como.

Fonti: MilanoToday, Il Giorno

Continua la lettura con: FRECCIAROSSA: il progetto per RADDOPPIARE i TRENI da Milano per l’Umbria

FABIO MARCOMIN

Leggi anche: Cosmesi italiana, botta da 50 milioni per Intercos. La famiglia Ferrari maledice le mascherine

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Le migliori AZIENDE del MONDO: tre sono di MILANO

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Credits: businesspeople - GlobarRankRep 2021

La classifica Global Reptrak 100 raggruppa le aziende con la migliore reputazione globale. L’Italia ne piazza 7 in classifica e di queste quasi la metà sono di Milano. Vediamo quali sono.

Le migliori AZIENDE del MONDO: tre sono di MILANO

# Tra le 100 migliori aziende al mondo per reputazione, 7 sono italiane di cui 3 milanesi

Credits: businesspeople – GlobarRankRep 2021

La Global Reptrak 100, la classifica delle aziende con la migliore reputazione globale, è giunta quest’anno alla sua undicesima edizione. Per stilarla viene utilizzato il “Reputation Score” che in modo matematico produce una sintesi della percezione che il pubblico ha nei confronti di uno specifico brand in base a parametri quali produzione e servizi, innovazione, posto di valore e leadership.

La scala dei punteggi va da 0 a 100. In occasione dell’edizione 2021 è entrato a far parte della valutazione un altro parametro, l’Esg Score, che analizza il rapporto con l’ambiente, le attività legate alla responsabilità sociale e anche la governance. 

L’Italia ne piazza 7 in classifica e di queste ce sono 3 di Milano. Vediamo quali sono.

#1 Pirelli

Credits: sicilianews24.it – Sede Pirelli

Alla posizione numero 25 della classifica troviamo Pirelli, la storica multinazionale produttrice di pneumatici e prima azienda milanese in classifica. Nonostante sia in calo di qualche posizione rispetto all’anno scorso è stabile al primo posto nel suo settore.

#2 Armani

Credits Andrea Cherchi – Sede Giorgio Armani Spa

La seconda azienda di Milano tra quelle con la migliore reputazione globale è la Giorgio Armani Spa, alla posizione numero 61 nella classifica generale. La maison precede il colosso informatico Adobe Systems e il gruppo del lusso francese LVMH Group. Il fondatore e proprietario dell’azienda, Giorgio Armani, risulta anche sul terzo gradino del podio tra i miliardari italiani, dopo Leonardo Del Vecchio e Massimiliana Landini.

#3 Prada

Credits: conoscimilano.it – Prada in Galleria

La terza milanese in classifica è un altro brand del fashion internazionale, Prada, di proprietà di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli. Riconosciuto in tutto il mondo, occupa l’84esima posizione davanti a colossi come Nestlé, Hilton Hotels e Roche e al settimo tra i marchi italiani.

Continua la lettura con: Forbes: 12 HOTEL di Milano tra i MIGLIORI del MONDO

FABIO MARCOMIN

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La LUSILOREULA: a Milano la PASSEGGIATA tra le LUCCIOLE

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credits: milanoperbambini.it

Vedere le lucciole a Milano? Sembra impossibile per la realtà milanese, invece non è così. C’è un luogo dove è possibile passeggiare in mezzo a queste creaturine luminose e vederle danzare. Scopriamo dove si trova e fino a quando si può ammirare lo spettacolo.

La LUSILOREULA: a Milano la PASSEGGIATA tra le LUCCIOLE

#  Il luogo delle lucciole

Milano quest’estate ci offre nuovamente un magico ed emozionante appuntamento tutto al naturale: una passeggiata nel bosco in mezzo alle lucciole. Non c’è niente di più romantico.

Il luogo dove vivere questo incontro spettacolare è il Parco delle Cave, nella zona Ovest. Sarà quindi possibile osservare questi insetti luminosi volare spensierati nella notte milanese ed essere testimoni di un momento cruciale nella vita di questi insetti.

credits: ig @raw.ros

# Perchè le lucciole fanno luce?

La passeggiata guidata dai membri dell’Associazione “Amici Cascina Linterno” prende il nome di Lusiloreula e ci permetterà di assistere ad un momento incantevole ed estremamente intimo: la Danza Nuziale delle lucciole.

Quest’evento, iniziato lunedì 7 giugno e si protrarrà fino al 13, ci fa vivere un’esperienza sensoriale a 360° dove al magico bagliore delle lucciole si uniscono anche i suoni della natura, come il rumore dei nostri passi esitanti sul sentiero, il fluire dell’acqua del laghetto, il gracidare delle rane e i profumi tipici del bosco.

La luce emessa serve per la riproduzione: maschi e femmine si “chiamano”, si attirano nel buio per accoppiarsi. Il periodo di accoppiamento avviene nei mesi di giugno e luglio, di solito tra le 22 e mezzanotte. 

Le femmine aspettano illuminate i maschi anche per due ore: se non arriva nessuno, si ritirano nel loro nascondiglio e ci riprovano la notte successiva. Possono ripetere questo per 10 notti consecutive, fino al momento in cui hanno fortuna e si accoppiano.

La  bioluminescenza  è causata dall’azione di due composti chimici: la “luciferina”, un composto organico che emette luce, e  la “luciferasi”, un enzima catalizzatore che facilita la reazione chimica.

credits: Valli di Argenta su fb

# Vietato disturbare le lucciole

La danza nuziale delle lucciole è un momento estremamente delicato per l’ecosistema notturno e per questo motivo richiede di camminare in religioso silenzio e in maniera accorta per non disturbarle nelle loro faccende e soprattutto per non calpestare le lucciole femmina che, a contrario dei maschi, rimangono a terra. A tutto questo, sfortunatamente, si aggiungono le restrizioni relative al Covid-19 (quindi obbligo di mascherina e distanziamento sociale), ma l’ultimo allentamento del coprifuoco ci permetterà di vivere questa notte come Cenerentola e di goderci lo spettacolo delle lucciole un po’ più a lungo, fino alle 24.

Fonte: Milano Events – La lusiroeula 

Continua a leggere con: i segreti del parco della Cave

SELENE MANGIAROTTI

Leggi anche: Gig economy, significato e non solo: tutto quello che c’è da sapere

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🛑 Nuova data per l’INAUGURAZIONE della M4: che sia la volta buona?

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Credits: primalamartesana.it - Metro M4

Una storia che sta imbarazzando non poco i vertici della città potrebbe giungere alla fine. Si tratta dell’inaugurazione del primo mini tratto della M4. Doveva avvenire a gennaio, poi a febbraio, quindi ad aprile, infine scomparso nel nulla. Silenzio. Ora il sindaco ci riprova: questa la nuova data per vedere sfrecciare i primi vagoni della linea blu. 

Leggi anche: inaugurazione fantasma

Nuova data per l’INAUGURAZIONE della M4: che sia la volta buona?

Tra ritardi vari, pandemia, ritrovamenti di interesse storico e archeologico (ultimo in zona de Amicis) pare che finalmente potremo assistere all’inaugurazione del primo tratto della tanto attesa Linea 4. La linea che collegherà l’aeroporto di Linate alla città con un percorso che andrà da est a ovest per concludersi, almeno per quanto riguarda il progetto iniziale, con la fermata di San Cristoforo, in pratica all’incrocio tra Ludovico il Moro e il cavalcavia di via Pietro Giordani verso Corsico.

La nuova data è fissata per il mese di luglio, questa la promessa del sindaco Sala. 

Alcuni numeri

Credits: wiikipedia.org

Caratterizzata dal colore Blu, attesa come una chimera perché sarà funzionante dopo che da anni in funzione la linea 5 (la Lilla), la linea 4 darà un’ulteriore spinta di internazionalizzazione di Milano che avrà finalmente, come molte città europee, un collegamento tramite metropolitana tra la città e l’aeroporto. 21 fermate, intersezioni con linea 1, 2, 3 e la futura circolare, 15 km circa di tracciato, 40 veicoli bidirezionali composti da 4 casse intercomunicanti, circa 90 secondi tra un veicolo e quello successivo negli orari nervralgici, questi alcuni numeri della linea più attesa a Milano.

Le mancate inaugurazioni

Credits: www.affaritaliani.it

Dopo i primi proclami che facevano intendere una inaugurazione entro il 2015, anno dell’Expo, le date sono state dichiarate e smentite diverse volte: gennaio, febbraio, infine aprile. Certamente sia il Covid che i continui stop, dovuti a vari problemi e ritrovamenti archeologici, non hanno giovato al completamento dei lavori. Questa volta, però, il sindaco Sala sembra intenzionato a mantenere la promessa e rendere fruibile il primo breve tratto della linea 4. Se è vero che sarebbe meglio fare una apertura unica per tutto il percorso è altrettanto vero che in previsione di una riattivazione quasi totale delle attività aeroportuali di Linate avere un servizio aggiuntivo ai bus e taxi dovrebbe essere un plus che Milano non può più attendere.

Contributo ecologico

Non meno importante è l’impatto ambientale che la M4 garantirebbe una riduzione di circa 30 milioni di spostamenti annui su auto, 2% di emissioni e 16 milioni di tonnellate di petrolio. Inoltre è prevista, per fine lavori, una piantumazione aggiuntiva di 1900 alberi oltre a quelli abbattuti (molti secolari…) per effettuare i lavori di realizzazione delle gallerie.

Che dite, sarà la volta buona?

Continua la lettura con: 7 cose che non sapete sulla M4

ROBERTO BINAGHI

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Un anno di MEZZI di TRASPORTO pubblico GRATIS? Questi sono i RISULTATI

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Mezzi pubblici Lussemburgo
Mezzi pubblici Lussemburgo

Un anno fa la mossa del Lussemburgo: rendere disponibili i mezzi pubblici gratis. Questi i risultati riscontrati. 

Un anno di MEZZI di TRASPORTO pubblico GRATIS? Questi sono i RISULTATI

# Il caso Lussemburgo, il primo paese al mondo con trasporto pubblico gratuito

Lussemburgo. Credits: @city_savvy_lux IG

Il primo marzo 2020, il Lussemburgo è diventato il primo Paese al mondo a rendere completamente gratuita la fruizione del trasporto pubblico.

Il Lussemburgo è lo Stato che ha più automobili pro-capite di qualsiasi Paese europeo, pertanto è il luogo dove la congestione del traffico è un problema più serio che in qualsiasi altro stato del nostro continente.
Le autorità hanno cercato la soluzione e a tutt’oggi il Lussemburgo è l’unico paese al ad avere mezzi pubblici gratis per tutti. Residenti, lavoratori frontalieri e turisti.

# L’impatto di una storica decisione

Ad un anno dalla clamorosa iniziativa, il portavoce del Ministero della Mobilità e dei lavori pubblici, ha fatto il punto della situazione dichiarando che «i risultati sono positivi nonostante il fatto che, con il confinamento e il telelavoro, tutto non funzioni ancora al 100%».  
Nel primo anno di entrata in vigore, sono stati tenuti sotto osservazione i tram come mezzo di trasporto pubblico più significativamente utilizzato in Lussemburgo, ma la misura è comunque in vigore su bus, treni e metropolitane

# I numeri della rivoluzione

Andros Poma – Busvia Francia

I numeri snocciolati dallo stesso Governo sono impressionanti.
A febbraio 2020 la media giornaliera dei passeggeri sui tram era di 31.000 presenze al giorno, ridotta a 1.400/giorno durante il lockdown. Ha poi iniziato a salire appena i cittadini sono tornati a muoversi, passando a una media di 38.000 giornalieri, con picchi di 42.000. Dati del 2020, quindi senza la “normalità pre Covid”
Nel 2021 sono in media 45.000 i cittadini che scelgono di lasciare a casa l’auto e salire su un tram lussemburghese, avanti di questo passo entro il 2025 l’incremento sarà di un ulteriore 20%.
Numeri che stanno mostrando che la gratuità sta portando a un cambiamento epocale: i cittadini del Lussemburgo si stanno spostando dal trasporto privato a quello pubblico, come riporta il sito greenme.it.

# Il “caso Milano”

Credit: metronews.it

Ma come, la città di S. Ambrogio è così perfetta per «voi di Milano Città Stato» e adesso venite a dirci che esiste un “caso Milano”?
Come tutti i milanesi innamorati della propria città, ci siamo allenati ad ammirare il bello di Milano, ma ciò non impedisce di vedere i problemi che attanagliano la città meneghina. Quindi la risposta è sì! – esiste un caso, confermato dai dati. Non è possibile che l’aria di Milano sia respirabile soltanto alcuni mesi l’anno.
Ne abbiamo già parlato anche in questo articolo perché riteniamo inoltre che la mobilità cittadina, sia un diritto da sfruttare in maniera paritaria per tutti.

Inserire l’incentivo della gratuità significa anche passare da una guerra fatta di multe, divieti e restringimento della carreggiata contro il trasporto privato a un supporto per il trasporto pubblico che, invece, si fa negli anni sempre più caro. 

Milano e i suoi abitanti sono il luogo ideale e i cittadini perfetti per attuare questa “rivoluzione gentile” ed essere di esempio per tutta Italia.
Diminuire il traffico a Milano è un obiettivo fattibilissimo, da perseguire con politiche adeguate, programmando bene ogni passo, comunicandolo in maniera adeguata, sapendo di avere già l’infrastruttura adatta per farlo, l’ATM. E senza per forza utilizzare metodi punitivi. 

# Come si può fare a Milano?

Come dite? Stiamo dimenticando qualcosa? I fondi?
No, quelli proprio non mancano. Milano è la città con il residuo fiscale più alto al mondo. Con l’autonomia di Milano, anche fiscale, si possono realizzare infiniti progetti, come un numero impressionante di ospedali o linee metropolitane ogni anno. Rendere i mezzi pubblici gratuiti per residenti, cittadini della città metropolitana e turisti, non sarebbe minimamente un problema sotto questo aspetto. Non almeno se si inizia a guardare alla politica romana senza complessi di inferiorità.

Continua la lettura con: Mezzi pubblici gratis a Milano

LAURA LIONTI

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La PORTA DIGITALE che unisce gli abitanti di DUE CITTÀ lontane. Portiamo il mondo a Milano?

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Credit: @vilniustech_linkmenufabrikas

Molto spesso gli altri paesi ci appaiono lontani, diversi, e non riusciamo mai davvero a capirli fino a quando non ci andiamo. Sentiamo le notizie al telegiornale, vediamo qualche foto su Instagram e ci facciamo un’idea, molto spesso sbagliata.

Per conoscere veramente un paese bisogna assaporare la sua quotidianità, incrociare lo sguardo dei suoi abitanti, osservare da spettatore il movimento di un paese che non è il nostro, solo così ci si può sentire davvero vicini.

E se ci fosse un modo per collegare due città a centinaia di chilometri l’una dall’altra in tempo reale? Impossibile, servirebbe un portale magico.

É esattamente quello che è stato creato.

La PORTA DIGITALE che unisce gli abitanti di DUE CITTÀ lontane. Portiamo il mondo a Milano?

# Portal: il portale digitale che collega due città in tempo reale

Credit: @vilniustech

E se ci fosse un modo per collegare due città a centinaia di chilometri l’una dall’altra in tempo reale? Impossibile, servirebbe un portale magico.

Da qui sono partiti i creatori di Portal, un portale digitale che collega due città in tempo reale. Lo scopo del progetto artistico di Benediktas Gylys, presidente della Fondazione Benediktas Gylys e ideatore del progetto, è quello di incoraggiare le persone a “ripensare al significato dell’unità”.

Ma dov’è finita l’unità? Come spiega Benediktas Gylys: “Se guardiamo da vicino, non è la mancanza di brillanti scienziati, attivisti, leader, conoscenza o tecnologia a causare queste sfide. È il tribalismo, la mancanza di empatia e la percezione ristretta del mondo, che spesso è limitata ai nostri confini nazionali. Questo è un invito a superare pregiudizi e disaccordi che appartengono al passato”.

Serve qualcosa per collegare le persone lontane e quella cosa è Portal. Ma come funziona?

# Vilnius e Lublino nella stessa città

Credit: @vilniustech

In ognuna delle città c’è un grosso schermo con diverse telecamere che trasmettono immagini in diretta tra due città, anche se molto distanti tra di loro.

Al momento “Portal” è il ponte digitale che “collega” Vilnius, in Lituania, a Lublino, in Polonia, a circa 600 chilometri l’una dall’altra.

E così passeggiando per le strade di Lublino di fronte al portale si potrà salutare una signora con le borse della spesa che sta tornando a casa, a Vilnius.

Una cosa così semplice come guardarsi e salutarsi può smuovere mari e monti ed eliminare le barriere ferme da secoli.

Il design è progettato dagli ingegneri del Creativity and Innovation Center della Vilnius Gediminas Technical University e non è casuale: il grande cerchio è pensato per essere associato ad una sorta di viaggio nel tempo.

Il portale è un progetto congiunto con la Fondazione Benediktas Gylys, la città di Vilnius, la città di Lublino e il Crossroads Center for Intercultural Creative Initiatives.

É un progetto ambizioso che richiede un team poliedrico e che nasce dalla voglia di fare la differenza del mondo.

# Portiamo il mondo a Milano? Le porte digitali presso le porte storiche della città

Credit: @ziemekde

A volte basta poco per fare una grande differenza e sarebbe bellissimo se ci fossero sempre più portali a collegare diverse città lontane.

Potrebbe finalmente farci sentire tutti parti della stessa città: la terra.

Perchè quindi non portare Portal anche a Milano? Io vorrei avere la possibilità di osservare una città che ha un ritmo diverso dalla mia, diverse tradizioni, diversi colori, un modo per vedere occhi diversi dai miei.

Immaginiamo se si mettessero più “porte digitali”, presso tutte le porte fisiche della città, ognuna collegata con una città diversa del mondo. Sarebbe un modo per rendere Milano ancora più internazionale facendola sentire unita con il pianeta. 

E voi? Con che città vorreste collegarvi?

Fonti: today.it

Continua la lettura con: La FORESTA TEMPORANEA di Londra. Prossima tappa a Milano?

ARIANNA BOTTINI

Leggi anche: Spesa a domicilio sempre più rapida? Con Blok in 10 minuti arriva, anche a Milano

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

L’energia è la misura della civiltà

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Il sole consente la sopravvivenza del mondo vegetale e, di conseguenza, del mondo animale. L’energia rappresenta l’elemento base di organizzazione della vita.

Gli alberi sono in competizione per la luce. La sfida tra predatore e preda è una lotta di energia. Chi ne ha di più sopravvive. La vitalità equivale al livello di energia di un organismo. Gli alimenti si misurano in base alle calorie, ossia all’energia che sviluppano nel corpo.
Ma l’energia non è solo una misura biologica: è anche fondamento della società.

Nel 1964 Nikolaj Kardashev ha classificato le civiltà dell’universo in tre grandi gruppi. Al livello più basso, nel grado 1, ci sono le civiltà capaci di utilizzare tutta l’energia del pianeta in cui vivono. Al grado due quelle che utilizzano tutta l’energia della loro stella. Al grado tre quelle capaci di utilizzare tutta l’energia della loro galassia.
Karl Sagan sulla base di questa classificazione ha dimostrato che la civiltà umana attuale non è arrivata neppure al grado uno.

Come può l’energia costituire una misura del grado di civiltà?

La civiltà si basa su relazioni di scambio. Qualunque scambio avviene in base a un modello energetico. E qualunque società prospera se riesce ad espandere l’energia che è capace di utilizzare, mentre va in declino se disperde e quindi riduce l’energia che è in grado di utilizzare. A quel punto avviene l’implosione.

Adottare il criterio dell’energia per misurare le relazioni di scambio e l’organizzazione della nostra società potrebbe fornirci una valutazione preziosa. Molto più esaustiva rispetto al PIL e ad altri parametri normalmente impiegati che spesso non rappresentano lo stato di salute di un paese né la sua sostenibilità nel tempo. 

Continua la lettura con: La necessità del cattivo

MILANO CITTA’ STATO 

Il progetto del TUNNEL SOTTOMARINO più LUNGO del mondo per collegare Emirati Arabi e India

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Gli Emirati Arabi e l’India potrebbero essere collegati direttamente grazie ad un mezzo di trasporto sorprendente: non è un treno e nemmeno un aereo, si tratta di un tunnel sottomarino.

Il progetto del TUNNEL SOTTOMARINO più LUNGO del mondo per collegare Emirati Arabi e India

# Emirati Arabi e India: finalmente collegati?

India ed Emirati Arabi potrebbero essere unificate con un mezzo di trasporto futuristico e sorprendente: un tunnel sottomarino attraverso l’oceano.

Il tunnel sarà riservato a treni ultra veloci che consentiranno di mettere in collegamento tra loro i due Paesi asiatici, che altrimenti sono raggiungibili soltanto per mezzo di voli internazionali.

I treni metteranno in collegamento diretto l’Emirato di Fujairah, che si affaccia sul Golfo dell’Oman e quindi sull’Oceano Indiano, con Mumbai, la città più grande di tutta l’India.

Il risultato sarà una rete di scambi che potrebbe ampliare di molto la relazione tra questi due paesi.

# Il tunnel sottomarino più lungo del mondo: 40 volte l’Eurotunnel

L’idea futuristica porta questo progetto tra i primati mondiali ma la sua lunghezza lo porta senza dubbi al primo posto.

Il progetto prevede infatti che la costruzione del tunnel sottomarino raggiunga i 1200 miglia, un dato che supera di molto tutti i progetti già esistenti.

Per far capire le sue dimensioni, questo tunnel sarà 40 volte più lungo rispetto a quello che connette Regno Unito e Francia e che attraversa il Canale della Manica.

Il canale avrà una profondità di 15mila piedi al di sotto della superficie dell’Oceano Indiano.

I treni che dovranno percorrere il tunnel, una volta costruito, sono treni ultra veloci a levitazione magnetica capaci di raggiungere la velocità di 375 miglia orarie.

# Incrementare gli scambi commerciali

 

Abdullah Alshehhi ha spiegato che la speranza legata a questo progetto è quella di incrementare gli scambi commerciali tra i due Paesi e di aumentare il quantitativo d’acqua dolce importato negli Emirati Arabi, che notoriamente soffrono di gravi carenze idriche.

I fautori del progetto sono i membri dell’Ufficio Consultivo Nazionale di Abu Dhabi e del Gulf Cooperation Council.

Al momento non sono stati completati gli studi necessari per verificare la fattibilità del progetto ma è sicuro che se verrà realizzato sarà il numero uno al mondo.

Fonti: newnotizie.it

Continua la lettura con: I 7 TUNNEL più straordinari del MONDO (immagini)

ARIANNA BOTTINI

Leggi anche: Dario Scannapieco in Cdp, tremano gli Hotel a 5 Stelle. Rumors

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Nella METRO di Milano spunta l’OCEANO

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Credits: milanotoday.it Mare vuoto a Cairoli

Un messaggio chiaro e che arriva diretto, senza troppe possibilità di fraintendimento. Oggi, 8 giugno, è la Giornata mondiale degli Oceani e l’organizzazione ambientalista Essere Animali lancia un grido d’allarme.

Nella METRO di Milano spunta l’OCEANO

# Hai paura di questo vuoto?

Credits: milanotoday.it
Mare vuoto a Cairoli

Hai paura di questo vuoto? È questo che ti chiede il cartellone comparso nella stazione della metro rossa Cairoli. Nessun pesce, niente di niente, solo l’acqua di un mare o di un oceano; e poi in mezzo a tutto questo blu compare una scritta che, pensandoci, ti fa rendere conto di quanto la situazione sia allarmante. Molte specie marine si stanno estinguendo e se si continua così lo scenario potrebbe essere tragico e si potrebbe raggiungere il punto di non ritorno.

La soluzione per evitare tuto questo c’è ed è proprio quello che spera di ottenere con queste affissioni l’organizzazione Essere Animali. Ovviamente la campagna di sensibilizzazione è solo l’inizio, ma rimane un invito a mangiare meno pesce così da salvaguardare quelle specie a rischio di estinzione.

# Servono scelte alimentari più responsabili

Credits: greenplanner.it
emergenza ittica

Non solo l’inquinamento, aggravato dall’uso di mascherine e guanti monouso a causa dell’irresponsabilità del genere umano, e la presenza delle plastiche nei fondali causano l’estinzione di alcune tipologie di pesce, ma anche l’acquacultura e la pesca artificiale. Per sostenere la sempre maggiore richiesta di pesce da parte della popolazione mondiale, dovuta principalmente ad un aumento demografico, l’attività della pesca intensiva si è rapidamente espansa in tutto il mondo. Servono scelte alimentari più responsabili, altrimenti il risultato è che 1.414 specie di pesci, pari al 5% delle totali oggi conosciute, sono a rischio estinzione. La pesca intensiva ha causato l’estinzione del 90% dei pesci predatori e, se si pensa poi agli squali, sembra che ogni ora ne vengano uccisi 30mila.

Quindi alla domanda “Hai paura di questo vuoto?” la risposta deve essere un generale “sì”.

Continua la lettura con: Il “FIUME INCANTATO”: RINATO grazie ai cittadini

BEATRICE BARAZZETTI

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In Lombardia si sta costruendo il PONTE TIBETANO più LUNGO del MONDO

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Credits: ecodibergamo.it - Rendering del Ponte Tibetano di Dossena

Solo per cuori impavidi sarà percorribile il più lungo ponte tibetano al mondo di questo tipo. Ecco quando e dove verrà inaugurato.

In Lombardia si sta costruendo il PONTE TIBETANO più LUNGO del MONDO

# Manca poco all’inaugurazione del ponte dei record: 505 metri di lunghezza

Credits: ecodibergamo.it – Rendering del Ponte Tibetano di Dossena

Pare che prima dell’inverno sarà ultimata questa ennesima opera ingegneristica, il ponte tibetano a pedata discontinua e senza tiranti laterali più lungo del mondo, che permetterà ai non deboli di cuore di percorrere oltre mezzo chilometro di ponte stando sospesi nel vuoto con un’altezza massima di 121 metri.

Sarà obbligatorio indossare una speciale imbragatura e assicurarsi ad uno dei 7 cavi che compongono la struttura portante del ponte tibetano. Uno dei due capi della struttura è al centro di Dossena mentre l’altro è situato al cosiddetto Roccolo della Corna Bianca. Nel tragitto si passerà sopra la vecchia cava di gesso mentre si potranno ammirare le vette delle Prealpi e il gruppo delle Grigne, con la vetta delle Grigna che domina con i suoi 2410 metri.

# Una operazione che vede coinvolte istituzioni e cittadini

Credits: bergamonews.it

Con un contributo della Regione Lombardia e della Cassa Depositi e Prestiti l’opera sarà un punto attrattivo e un grande strumento di rilancio per una zona che sta pagando duramente il periodo pandemico. La necessità di rilanciare il turismo che è anche una delle voci predominanti della Val Brembana ha convinto investitori e maestranze di completare quanto prima il ponte. A seguire ci saranno numerosi interventi volti a rimodernare le numerose strutture ricettive della zona. Purtroppo nonostante l’abbondante neve caduta lo scorso inverno le comunità montane hanno accusato duramente lo stop imposto e hanno assolutamente bisogno di rimettere in funzione tutta la macchina turistica che ha dato tante soddisfazioni nei tempi passati.

# Uno degli obiettivi primari è evitare lo spopolamento di queste zone

Credits korsivobike IG – Dossena

Questa di Dossena è una grande sfida ma c’è molto ottimismo da parte degli addetti al settore e delle istituzioni che credono molto in questo ambizioso progetto che, come ulteriore punto a favore, servirà ad evitare uno spopolamento di queste zone cercando anzi di ripopolarle considerando anche una qualità della vita che si addice sempre più a una popolazione che lentamente sta spostando le proprie priorità verso una sempre maggiore attenzione verso ritmi più lenti, qualità dell’ambiente e una economia circolare sempre molto presente in queste vallate.

Continua la lettura con: Il PONTE SOSPESO più ALTO d’Europa si trova a due ore da MILANO

ROBERTO BINAGHI

copyright milanocittastato.it

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🛑 Sul TETTO del DUOMO di NOTTE: esteso l’orario per godersi Milano al TRAMONTO

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Credits: @brightpull IG

La bella stagione entra nel vivo, le giornate si scaldano, si allungano e tutti gli operatori del settore culturale e turistico, iniziano a snocciolare uno per uno tutti gli eventi da gustare. Una meraviglia assoluta di Milano, instagrammata a non finire da milanesi e turisti, è la famosissima “ora blu”, anticipata da un tramonto eccezionale e un crepuscolo mozzafiato. Ecco da quando potremo goderci le Terrazze del Duomo by night. 

Sul TETTO del DUOMO di NOTTE: esteso l’orario per godersi Milano al TRAMONTO

# Il tramonto per eccellenza: dalle Terrazze del Duomo

Credits: milanopost.info

Milano oggi ha molti posti suggestivi in cui ci si può immergere nell’ora blu. Da quando la città ha il suo caratteristico skyline, alcuni tra questi sono i tetti e tutte le terrazze panoramiche che agevolano la goduria di questo spettacolo della natura. Ce n’è uno che è lì da secoli, magari lo diamo per scontato, ed è il Duomo. Dalla sua posizione centrale, la Cattedrale controlla tutta la città ed ora si potrà sfruttare questo vantaggio. Dal 10 giugno, ogni giovedì, le Terrazze del Duomo rimarranno aperte fino alle 22:00 e, per l’occasione, la Biglietteria 1 rimarrà aperta fino alle 21:00 mentre l’ultima salita con ascensore è programmata alle 21:10.

titolo_scheda_terrazze_duomo ph. visiteguidateamilano.it

Un’esperienza unica, da fare almeno una volta nella vita è appunto ammirare il tramonto frastagliato tra le guglie del Duomo, per ammirare tutti gli scorci più iconici di Milano, in compagnia dell’amata Madonnina. Inoltre, per celebrare questa apertura serale, ogni giovedì sarà attivata l’illuminazione di gala della Cattedrale, così che anche dagli altri punti panoramici, o dalla strada, sarà possibile ammirare il Duomo agghindato con la veste migliore

# La magia da scoprire

Terrazze del Duomo

Come recita il sito ufficiale «Le Terrazze della Cattedrale non conoscono lo spegnersi della luce: le statue del Duomo al crepuscolo sembrano prendere vita e liberarsi dagli ancoraggi, “bisbigliandoti all’orecchio antiche e segrete storie”, come avvertì il poeta Heinrich Heine quasi due secoli fa». Il marmo di Candoglia, nei tramonti d’estate, mostra uno spettacolo per certi versi inedito, perché riflette ogni singolo raggio di sole tingendosi di incanto. Meglio non lasciarsi sfuggire l’occasione, per cui è fortemente consigliato l’acquisto del biglietto online (qui https://www.duomomilano.it/it/buy-tickets/). Il costo del biglietto intero è di 14,00 Euro, ridotto 7,00 €.

# Nei weekend proseguono le “Passeggiate tra le Guglie” 

Credit: viaggi-lowcost

Proseguono inoltre nei fine settimana, le famose “Passeggiate tra le Guglie”, un percorso guidato di un’ora per viaggiare attraverso la storia e allenare lo sguardo all’infinita ed eterna bellezza del Duomo. In questo periodo è possibile usufruire di una promozione per scoprire i segreti della Cattedrale, attraverso le visite guidate ufficiali della Veneranda Fabbrica del Duomo con uno sconto del 20%. L’offerta è valida fino al 30 giugno utilizzando il codice sconto: R3opened_21.

I weekend dedicati alla Passeggiata tra le Guglie sono calendarizzati per il 12-19 e 26 giugno, oppure sabato 3 e 10 luglio, partenza alle 17:30. Durata 60 minuti, biglietto intero 20,00 € o, a seguire, i ridotti 6-11 anni e 12-18 anni. È possibile anche organizzare perfino visite individuali, programmando attraverso il portale ufficiale: https://www.duomomilano.it/it/infopage/tour-individuali/34/. Dopo questa esperienza, nessuno avrà il coraggio di dire che Milano non è romantica. Anzi: possiamo già scommetterci, che si moltiplicheranno gli innamorati. Innamorati tra loro e di questa fantastica città

Per info Duomo Info Point: Piazza Duomo 14/a – 20122 Milano Tel.+39.02.72023375 info@duomomilano.it

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Continua la lettura con: Il Duomo ha un GEMELLO NASCOSTO a pochi chilometri da Milano

LAURA LIONTI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

🛑 A MILANO arriva la TERRA

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In concomitanza col grande evento dell’eclissi solare anulare che si terrà giovedì 10 giugno, si verificherà un secondo avvenimento di non minore importanza che continuerà ad incuriosire astronomi, scienziati e appassionati per ben 45 giorni. Ma di cosa si tratta?

Leggi anche: arriva l’eclissi di sole: dove si potrà vederla al meglio?

A MILANO arriva la TERRA

# GAIA, la Terra in miniatura sospesa dal suolo

L’artista Luke Jerram porta per la prima volta a Base Milano una delle sue più grandi installazioni: GAIA. Il progetto realizzato insieme al team Threes, un team conosciuto per la sua bravura nel mescolare sapientemente suono, arte e paesaggio all’interno delle proprie opere, mette in mostra una versione decisamente più piccola del nostro pianeta rispetto alle sue dimensioni reali, ma pur sempre troppo grande per non impallidire dinnanzi ad essa.

L’installazione rappresenta una “miniatura” del pianeta dal diametro di ben 6 metri, sospesa dal suolo ed illuminata dall’interno. La scelta del nome Gaia non è casuale: James Lovelock fu il primo a pensare alla Terra come un essere vivente ispirandosi alla divinità Gaia che personificava la Terra. Pertanto, tutte le creature che vi abitano sono parte di Gaia e di conseguenza sono potenzialmente importanti per il suo benessere.

credits: mentelocale.it

# FAROUT, la prima edizione che riunisce 38 artisti da tutto il mondo

Viene, quindi, inaugurata la prima edizione del festival FAROUT, unico nel suo genere, dedicato alla creazione contemporanea che presenta al pubblico performing art e installazioni affascinanti. Questo evento spettacolare avrà inizio il 10 giugno e si protrarrà fino al 24 luglio 2021.

45 giorni di full immersion per scoprire i progetti di 38 artisti nazionali e internazionali che permetteranno al pubblico di osservare la Terra da più angolazioni e vederla da “fuori”. L’effetto che l’artista cerca di ottenere è il senso dello straniamento e del profondo stupore provato dagli astronauti quando vedono la Terra dallo spazio e, allo stesso tempo, vuole far cogliere l’esatto momento in cui l’uomo si rende consapevole del proprio Pianeta e della necessità di salvaguardalo.

credits: ig @ nasaastronauts

# Immaginare un futuro di CONVIVENZA

Il progetto di Luke ha una missione molto importante: far riflettere su nuove forme possibili di convivenza e di co-abitazione, co-esistenza e co-creazione tra artisti, le loro creazioni e la natura. L’essenza di questa missione è racchiusa nel nome del progetto, Farout, che richiama il pianeta più distante dal sistema solare finora scoperto e ci invita, dunque, a pensare a noi stessi e al nostro pianeta in maniera differente. Allo stesso tempo cerca di mettere l’accento sull’interdisciplinarietà dei generi artistici con progetti e sperimentazioni che hanno l’obiettivo di integrare linguaggi e suoni connessi alle nuove tecnologie, rompendo le categorie tradizionali.

credits: Base Milano

# Milano, la città della Luna

La Terra arriva nella città della Luna. Già perchè in città la luna è di casa. Pochi sanno che a Milano si trova un frammento originale di Luna al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci, l’unico del suo genere in Italia. Appartiene alla roccia che venne battezzata “Goodwill Rock”, ovvero la roccia della speranza: Eugene Cernan e il collega Harrison Schmitt, nella missione Apollo 17 avevano raccolto un grande pezzo di roccia che ritenevano significativo. Uno di quei pezzi fu donato dal Presidente Nixon a Milano. 

credits: corriere.it

Ma non solo. A Milano la Luna si è anche materializzata in una installazione in piscina. Grazie a “Museum of the Moon”, il progetto artistico itinerante dell’artista britannico Luke Jerram, allestito dal 15 al 23 giugno 2019 alla Piscina Cozzi. L’imponente installazione misurava 7 metri di diametro ed era una sfera che riproduceva fedelmente la superficie lunare, grazie alle cartografie fornite dalla Nasa. Un’installazione che sarebbe stato bellissimo trasformare da temporanea in permanente. Ma a volte chiedere la luna è un po’ troppo. Anche per Milano.

Luna Piscina Cozzi

Continua a leggere con: Arriva l’ECLISSI di SOLE: queste le zone dove si potrà vederla al meglio

SELENE MANGIAROTTI

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🛑 Inaugura oggi il NUOVO LINATE: ecco come è stato TRASFORMATO

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Dopo il restyling della facciata e i lavori all’interno iniziati nel 2019, oggi, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella e delle cariche regionali lombarde più illustri, viene inaugurata la nuova area imbarchi dell’Aeroporto di Linate.

🛑 Inaugura oggi il NUOVO LINATE: ecco come è stato TRASFORMATO

Nonostante la pandemia, i lavori di ristrutturazione di Linate sono proseguiti per tutto il 2020 e il primo semestre 2021, così da rispettare i tempi di consegna. Una grande responsabilità, ma è avvenuto tutto in sicurezza, come riporta il presidente di Sea (la società di gestione di Linate e Malpensa). E ora il nuovo Linate è pronto per essere inaugurato. Ma come è stato trasformato?

# Design moderno e neuroscienza

Credits: ilgiorno.it
interno nuovo aeroporto di Linate

Il nuovo aeroporto di Linate non è solamente molto più moderno, ma, per la prima volta in un aeroporto europeo, durante la riprogettazione architettonica sono state applicate le regole della neuroscienza. Nell’area check-in è stato inserito un controsoffitto a doppia altezza con doghe di legno alternate a vele in cartongesso, sono stati cambiati i banchi, ora in ottone e lega di rame, e sono stati inseriti alcuni giardini pensili. Nel momento di massimo stress del passeggero, ai metal detector, i nuovi colori caldi e i rivestimenti in legno tranquillizzano il passeggero; una volta superato questo passaggio, si è più calmi e quindi i colori diventano più chiari (bianco e verde).

# Sistemi di controllo sempre più tecnologici

Per i controlli veri e propri sono state adottate tecnologie di ultima generazione. Ora,  grazie ad un sistema di Tac che rileva i vari oggetti automaticamente, si potrà evitare di separare i liquidi e gli apparecchi elettronici dal bagaglio e non verrà più richiesto di mostrare i documenti di imbarco, perché sarà fatto tutto con il riconoscimento facciale.

# Un aeroporto trasformato

Credits: milano.corriere.it
interno nuovo aeroporto di Linate

Ma  il lavoro sicuramente più impegnativo è stata la demolizione della vecchia zona dell’aerostazione, ora ricostruita completamente. È questa che sarà inaugurata oggi. Si tratta di una nuova area di 10mila mq distribuiti su 3 piani. Non mancano però l’ampliamento delle sale di imbarco con un aumento dei gate, i 29 nuovi negozi e il rifacimento dell’area ristorazione.

Prima di partire, inoltre, si potranno ammirare alcune opere d’arte di designer italiani grazie alla collaborazione con la Triennale. Per chi invece, soprattutto in tempi di pandemia, ha un po’ paura dei germi che ci possono essere in un aeroporto, i corrimano sono rivestiti con un rame con proprietà anti-microbiche.

Continua la lettura con: Le NUOVE ROTTE di Ryan Air e Wizz Air da LINATE

BEATRICE BARAZZETTI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

 

La FORESTA TEMPORANEA di Londra. Prossima tappa a Milano?

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Credit: @londondesignbiennale

Per la nuova edizione della London Design Biennale è stata creata la “Forest for Change”: una foresta temporanea volta a sensibilizzare le persone sui problemi del mondo.

Un luogo dove “entri come una cosa e ne esci come un’altra”. Dove potremmo farla a Milano?

La FORESTA TEMPORANEA di Londra. Prossima tappa a Milano?

# Forest for Change

Credit: @somersethouse

In occasione della riapertura della nuova edizione della London Design Biennale, l’artista britannica Es Devlin ha pensato di creare una cosa mai vista: una foresta.

Ha infatti riempito di alberi il cortile della Somerset House per la sua installazione “Forest for Change”.

La Forest for Change di Devlin si trova al centro della sede della biennale Somerset House ed è stata creata in collaborazione con il paesaggista Philip Jaffa e Scotscape.

Devlin, direttore artistico della London Design Biennale di quest’anno, ha descritto Forest for Change come “un luogo di trasformazione”.

Per fare questa foresta temporanea la designer si è ispirata alle foreste di Shakespeare in cui “entri come una cosa e ne esci come un’altra”.

# 17 porte per 17 grandi obiettivi

Credit: @londondesignbiennale

L’installazione mira ad aumentare la consapevolezza degli obiettivi globali delle Nazioni Unite.

Proprio per questo è infatti conosciuta anche come “The Global Goals Pavilion” ed è presentata in collaborazione con Project Everyone, un’agenzia no-profit che mira a far conoscere meglio l’iniziativa delle Nazioni Unite Global Goals.

Ufficialmente noti come Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite, gli obiettivi globali sono 17 obiettivi che mirano a fornire un mondo migliore entro il 2030.

I visitatori della foresta possono esplorare le 17 porte colorate al centro della radura, dove i problemi sono mostrati attraverso citazioni e fatti su pilastri colorati a specchio.

L’atmosfera che si crea è surreale: nel mezzo della città ci si trova all’interno di una radura e al centro si leggono i grandi problemi e gli obiettivi del mondo.

Gli obiettivi presentati sui pilastri sono problemi complessi eppure posti in mezzo alla radura su pilastri di colore acceso tutto sembra possibile.

L’obiettivo della designer è proprio questo: arrivare al centro e sentirsi meno sopraffatti da questi problemi.

# Come nasce l’idea della foresta

Credit: dezeen.com

L’idea di presentare i pilastri all’interno di una foresta è nata circa due anni fa, quando Devlin è stata portata in giro per l’edificio e ha detto cosa poteva e non poteva fare con lo spazio.

Quando Jonathan Reekie, il direttore del Somerset House Trust, le mostrò il giardino le  vietò di fare solo una cosa: piantare alberi.

Questa condizione era stata scritta nel patto architettonico dell’edificio, basato sui principi dell’Illuminismo palladiano del trionfo del design umano sulla natura, per cui non si possono mettere alberi viventi in giardino.

La risposta della designer britannica? “Faremo una foresta allora!”.

# Ognuno può lasciare il proprio messaggio nella foresta

La foresta è formata da ventitré specie di alberi che si trovano comunemente nel Regno Unito e nell’Europa settentrionale, per un totale di 400 alberi.

Si è cercato di fare una foresta il più possibile ricca di biodiversità nell’ambito di ciò che è possibile, soprattutto considerando il periodo di pandemia.

Ogni cosa è curata nel dettaglio, il musicista Brian Eno ha curato una raccolta di canti di uccelli che suonano in tutta la foresta e presenta uccelli provenienti da tutto il mondo, registrati nell’arco di 24 ore.

Ma c’è una cosa che stupisce ancora di più di questa foresta: i visitatori dell’installazione di Forest for Change sono invitati a registrare il proprio breve messaggio su quale cambiamento vogliono vedere per aiutare a raggiungere un obiettivo globale.

Il messaggio verrà aggiunto a un’installazione musicale in riproduzione nella radura. Le voci di tutti risuoneranno tra gli alberi rendendo quest’esperienza ancora più unica.

# Dove potremmo farlo a Milano?

Credit: eventimilano.it

La Forest for Change avrà un impatto positivo anche a livello ambientale.

Secondo gli organizzatori gli alberi compenseranno l’impronta di carbonio dell’installazione tre volte dopo la Biennale, poichè verranno infine donati ai quartieri di Londra e piantati come parte dell’iniziativa di piantagione di alberi The Queen’s Green Canopy.

Ha un impatto positivo sull’ambiente, è bella, è un’esperienza molto forte a livello emotivo e permette di dire i propri pensieri riguardo al mondo in cui viviamo.

La facciamo anche a Milano? Ci sono molti luoghi che si prestano perfettamente. Queste le nostre tre proposte per la foresta temporanea

#1 Piazza Duomo per un effetto dirompente

#2 Piazza Gino Valle per darle una botta di vita

#3 Davanti a Casa Manzoni per creare un’oasi incantevole nel cuore della città

Voi dove la fareste?

Fonti: dezeen.com

Continua la lettura con: A New York è comparsa una FORESTA FANTASMA

ARIANNA BOTTINI

Leggi anche: I Disney store chiudono, ma la crisi sanitaria non c’entra nulla. Sulla stessa scia H&M e Zara Inditex

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