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Come i cani

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Ph. Lepale (pixabay)

Da alcuni giorni un nuovo fenomeno è stato avvistato in città.
Si tratta di persone che non potendo entrare in un bar per prendere un caffè non hanno più a disposizione nessun tipo di servizio igienico e quindi i condizioni di emergenza sono obbligate a espletare i loro bisogni fisiologici nei pressi di un albero.

Del resto, non è vietato neanche ai cani espletare i loro bisogni all’aperto.
Le diverse normative stanno creando un sottobosco di cittadini che non hanno accesso a nulla e che sono costretti a vivere nell’ombra. E di questo il resto della popolazione non se ne accorge neanche.

Il fatto di essere costretti a fare i loro bisogni all’aperto è la punta di un iceberg di una situazione che sta diventando completamente fuori controllo e al di là di qualsiasi mondo civile. Paradossalmente, fare la pipì all’aperto è l’unico modo per rendere visibile questa situazione drammatica alle altre persone che non si rendono conto che persone come loro sono costrette ad adottare comportamenti più consoni ai cani che ad esseri umani.

Forse costringere persone a ridursi come animali potrà risvegliare il senso di umanità nei cittadini.

Continua la lettura con: L’uscita dignitosa

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Candida MORVILLO: “La mia Milano sarà PIÙ VISIONARIA E PIÙ UMANA”

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Candida Morvillo

Candida Morvillo. Direttrice, opinionista, scrittrice, una delle firme di punta del Corriere della Sera, con la dote unica di trovare la gemma di valore in chiunque intervisti.
Nata a Sorrento, diventata grande a Milano.

Candida MORVILLO: “La mia Milano sarà PIÙ VISIONARIA E PIÙ UMANA”

Candida Morvillo

La cosa che ami di più di Milano?

La facilità di spostarsi con i mezzi più diversi, anche in sharing.

Quella che invece ti piace di meno?

Il fatto che sia tremendamente cara e quindi poco accessibile, per esempio, a studenti e giovani.

Il tuo locale preferito?

Tutti quei locali “vecchia Milano” che sono ancora in zona Brera.

Il tuo passatempo preferito a Milano?

Camminare nel Parco Sempione, gironzolare in Triennale.

La canzone su Milano a cui sei più legato/a?

Un romantico a Milano, di Baustelle.

Il luogo dei dintorni di Milano che ami di più?

Il Lago di Como, la Val d’Intelvi.

Credits: @discovery_valleintelvi IG

La cosa più bella che ti è capitata a Milano?

Ritrovarci per caso qualcuno conosciuto e perso dall’altra parte del mondo.

La fermata della metro a cui sei più affezionato (e perché)?

Conciliazione, perché è la mia e sa di casa.

La cosa più curiosa che hai visto a Milano?

La transumanza stagionale dell’eccentrico popolo della moda e del design.

Il quartiere che ami di più?

Porta Ticinese, quello del mio arrivo a Milano oltre 25 anni fa.

Caro Sala ti scrivo… (cosa chiederesti al sindaco per rendere Milano ancora migliore)?

Di elaborare una visione di Milano nuova, slegata dai cliché pre-pandemici.

Milano città stato: sei a favore oppure no a che Milano abbia un’autonomia simile a una regione o a una provincia autonoma, come l’hanno le principali città d’Europa?

Favorevole. Decisamente.

Candida Morvillo

Se dovessi lasciare Milano in quale città ti piacerebbe vivere?

Fra le città italiane, in nessun’altra.

Se avessi due miliardi per Milano che cosa faresti?

Interventi su verde e inquinamento e nuovi poli di sviluppo e ricerca per Cultura, Tecnologia, Ecosostenibilità, con strumenti che facilitino l’arrivo di giovani intelligenze e con politiche di sostegno a donne e mamme.

Un sogno per Milano: qual è il tuo più grande auspicio per il futuro di Milano?

Che il suo motore sia l’innovazione evitando il rischio di disumanizzazione.

Ogni giorno Milano Mia su milanocittastato.it: l’intervista a personaggi innamorati di Milano

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo #Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest #Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul #Manila #KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico #BuenosAires #Singapore

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Le STRISCE PEDONALI più creative del mondo da realizzare anche a Milano

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Arte Zip Credits: Pinterest

Nella vita perdiamo tempo ed energie concentrandoci sui dettagli sbagliati, quando basterebbe capovolgere il punto di vista. Quanto stiamo dilapidando, ad esempio, per trovare soluzioni al traffico, alternative a ciclabili, monopattini e semafori di Milano? Quando basterebbe ribaltare il paradigma, vediamo come.

Le STRISCE PEDONALI più creative del mondo da realizzare anche a Milano

# L’anello debole della catena

Il passo dell’oca Credits: Pinterest

Sia chiaro che, a livello generale, è giusto concentrarsi sui problemi del traffico, ma per il troppo impegno messo fin qui nella lotta senza quartiere alle auto, sta facendo perdere di vista l’anello più debole della catena, i pedoni.
In alcune città del mondo, invece, un po’ per campagne di sicurezza e sensibilizzazione e un po’ per urbanismo tattico, alcuni attraversamenti pedonali sono stati trasformati in opere d’arte.
Vogliamo scommettere che alcuni di questi attraversamenti potrebbero ispirare la capitale della moda e del design?

Leggi anche: La rivoluzione di VIA PADOVA: prima tappa, il TUNNEL BOULEVARD

# La tastiera del pianoforte (Milwaukee- USA)

#1 Piano Credits: Pinterest

A Milwaukee la parte di città denominata East Town, è anche conosciuta come la città del jazz. East Town è da sempre il punto di riferimento per gli appassionati di questo genere musicale.
Gioco forza che i creativi della zona abbiano chiesto (e ottenuto) di dipingere le strisce pedonali intorno a Cathedral Square, trasformandole in una tastiera del pianoforte.
Questo tipo di disegno è stato poi replicato altrove.
Potrebbe essere una novità inaugurata con Piano City da mettere magari al semaforo di Via Manzoni, lato Teatro alla Scala.

Leggi anche: La SUPER AGENDA di PIANO CITY: il calendario degli appuntamenti da non perdere (dalle 5 di sabato 26 alle 16 di domenica 27)

# Le patatine (Zurigo)

#2 Fries Credits: Reddit

Una nota catena di fast food ha dipinto, a Zurigo, le strisce pedonali di giallo, replicando sull’asfalto le sue patatine fritte, che fuoriescono dalla confezione in cui vengono notoriamente servite.
Ecco la creative city art declinata ad uso commerciale. Sicuramente un “omaggio” che unisce urbanismo tattico (la superficie colorata con la confezione rossa) e sensibilizzazione all’attraversamento pedonale. A Milano ci sono già gli spazi verdi e le aiuole curate dalle multinazionali, anche questa potrebbe essere un’idea accattivante che potrebbe rinvigorire le casse del Comune fornendo anche una creatività suggestiva.

Leggi anche: I PIATTI della cucina italiana DISGUSTOSI all’estero

# Le strisce 3D (Tbilisi)

#3 3D Tbilisi Credits: The Guardian

Nascono da una vera e propria campagna di sensibilizzazione e con il contributo creativo dell’Accademia dell’arte, le eclettiche strisce pedonali 3D di Tbilisi, Georgia.
Si trovano nel distretto di Didube e, oltre ad essere appariscenti per segnalarne la presenza agli automobilisti, recano una scritta sulla parte bianca dell’attraversamento. Il messaggio, che è dedicato ai pedoni, recita: “Per la vostra sicurezza”.
La scelta logistica di un messaggio così impattante a Milano, dovremmo lasciarla alla Polizia Locale, che aggiorna di continuo le stime sulla pericolosità delle strisce pedonali, mettendole in una “lista nera” da presidiare con attenzione.

Leggi anche: Milano avrà un STAZIONE dei VIGILI da ARCHISTAR: ecco dove e come sarà

# Gli arcobaleni urbani

#4 Rainbow NJ Credits: advocate.com

In tutto il mondo, è una tradizione consolidata quella di abbinare l’arcobaleno alle manifestazioni che le comunità LGBT+ organizzano per coinvolgere la società sui problemi di discriminazione.
Ormai dal decennio scorso sono apparse a Tel Aviv, San Francisco, New York ecc. le strisce pedonali trasformate in “rainbow e, secondo noi, la sequenza colorata dell’arcobaleno, a Milano sarebbe perfetta in Porta Venezia.

Leggi anche: Il QUARTIERE ARCOBALENO: la NOTTING HILL MILANESE?

# Le strisce sospese (Zhejiang)

#5 Luoyuan village Credtits: The Guardian

Ciò che hanno realizzato a Zhejiang, un piccolo villaggio della Cina, per incrementare il flusso turistico, è un effetto 3D pazzesco. I pedoni sembrano sollevati dal manto stradale, grazie alla creazione di un effetto per cui la striscia proietta a terra la propria ombra.
Nei nuovi distretti di Milano come City Life o Porta Nuova, ai campus di Bocconi e Bicocca o a Santa Giulia, questo effetto potrebbe essere dirompente, oltre che divertente.

Leggi anche: Un nuovo BUSINESS DISTRICT cambia il volto di SANTA GIULIA. Sarà la CityLife della periferia?

# Per le isole pedonali

#6 Seattle Credits: Flickr

Un modo per armonizzare le isole pedonali potrebbe essere quello di ricreare il pattern del pavè, dei sampietrini o tutta la storica pavimentazione in pietra presente o rimossa.
In realtà a Jet City Orange, Seattle, questa forma di attraversamento pedonale fa parte di una valorizzazione delle strisce attraversate da giovani studenti.
A Milano si può e si deve abbellire l’asfalto, non solo con l’urbanismo tattico. E se i semafori ai confini delle isole pedonali fossero coniugati a strisce pedonali come quelle di questa foto?

Leggi anche: PIAZZA FREUD diventa PEDONALE: più VERDE e in continuità con la BIBLIOTECA DEGLI ALBERI

# Forme d’arte

Arte Zip Credits: Pinterest

Ci sono quasi infinite forme d’arte che si possono associare ad altrettanti messaggi corrispondenti all’uso delle strisce pedonali, perché per chi impegna l’incrocio ci sono tante attenzioni da osservare.
I veicoli veloci devono rallentare e i pedoni devono prestare attenzione, guardare prima a sinistra e poi a destra, togliere lo sguardo dal telefonino, non distrarsi e fermarsi se il semaforo diventa giallo, ecc.
Ognuno di questi messaggi potrebbe essere “dipinto per terra” con uno stencil, a mano libera, con le tecniche degli artisti di strada.
La street art orizzontale, il landscape architecture che sostituisce lo scolorito urbanismo tattico, lanciando un duplice messaggio importante: la città si fa più bella, prestando attenzione ai suoi pedoni.
Che aspettiamo a farlo a Milano?

Continua la lettura con: I pro e i contro dell’URBANISMO TATTICO, la nuova moda importata a Milano dalle piazze di New York

LAURA LIONTI

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🛑 Cinema, alberghi e ristoranti a picco: “CLIENTI in FUGA e ZERO TURISTI”

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Ristorante deserto

Omicron e Super Green Pass rischiano di dare il colpo di grazia ad alcuni settori che rappresentano l’identità del tessuto sociale nazionale. Le ultimi norme decise riguardo la gestione della pandemia sottraggono clienti alle strutture ricettive e tagliano fuori i turisti e gli operatori stranieri che non sono vaccinati o provenienti da paesi i cui vaccini non sono riconosciuti dal nostro governo. La situazione si fa ogni giorno più drammatica. 

🛑 Cinema, alberghi e ristoranti a picco: “CLIENTI in FUGA e ZERO TURISTI”

# Le sale cinematografiche sono vuote e gli incassi crollati: -63% rispetto al periodo delle festività natalizie pre-pandemia

Credits: IG wonderful_milan – Cinema Odeon

L’inasprimento delle regole, con l’introduzione del Super Green Pass e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina ffp2, ha sortito l’effetto contrario rispetto a quanto previsto dal governo italiano: i cinema si sono svuotati perché mancano i non vaccinati che prima potevano accedere tramite tampone negativo e i vaccinati che non intendono rimanere seduti ore davanti allo schermo con una mascherina poco traspirante. A questo si è aggiunta la crescita dei contagi e relative quarantene di infetti o contatti stretti, nonostante oltre il 90% di cittadini over 12 con almeno una dose di vaccino o che hanno avuto il Covid da meno di 6 mesi.

Gli incassi sono crollati, durante le feste Cinetel ha registrato una perdita del 63% rispetto allo stesso periodo pre-pandemia, le distribuzioni impaurite hanno deciso di bloccare l’uscita di titoli importanti a data da destinarsi e le ricadute negative si stanno propagando a tutto l’indotto.

# “Vuoti nel primo giorno di Super Green Pass. Siamo affrontando, di fatto, un nuovo lockdown. Siamo al disastro economico

Credits ata211-pixabay – Bar vuoto

Anche le strutture ricettive sono in ginocchio. Tni Italia, che rappresenta circa 40mila imprese del mondo Horeca, ha evidenziato la situazione disastrosa del settore alberghiero e della ristorazione. “Alberghi e ristoranti vuoti nel primo giorno di super green pass. Non mancano solo i non vaccinati, mancano i turisti e moltissime sono le famiglie bloccate a casa tra isolamenti e quarantene“. Le stime sui fatturati sono drammatiche: “mediamente da oggi le imprese della ricettività e della ristorazione perderanno una nuova fetta del loro fatturato: un -20% ulteriore che si va a sommare al -40% perso da Natale in poi“.

Il presidente di Tni Italia Raffaele Madeo dice che il settore è come se stesse affrontando un nuovo lockdown: “Siamo affrontando, di fatto, un nuovo lockdown e senza aiuti inizieranno a chiudere le aziende e fioccheranno i licenziamenti. Solo i nostri associati hanno dichiarato 10mila esuberi. Siamo al disastro economico.”

# Le città d’arte sono di nuovo in crisi, decine di migliaia i posti a rischio

Credits: museicapitolini.org

Il direttore generale della Fipe Roberto Calugi all’ANSA denuncia il quadro drammatico in cui sono ripiombate le città d’arte: “Nelle città d’arte e in particolare nei centri storici, la situazione è tornata di grandissima crisi. Solo nel 2020 hanno chiuso in Italia 20mila aziende in Italia tra i pubblici esercizi e nel 2021 ne stimiamo altrettante. Mancano i turisti, il ritorno dello smart working impatta e le attività chiudono. E a questo vanno aggiunte le chiusure temporanee a causa di Covid o quarantene“. Sono decine di migliaia di posti a rischio: “Saltano le aziende di catering, i ristoranti di aeroporti e stazioni, le mense per non parlare di discoteche e sale giochi.

Fonte: Ansa

Continua la lettura con: RIALZO RECORD dell’energia: RISCHIO BLOCCO per alcune FILIERE INDUSTRIALI italiane

FABIO MARCOMIN

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🛑 RIALZO RECORD dell’energia: RISCHIO BLOCCO per alcune FILIERE INDUSTRIALI italiane

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Credits Tama66 -pixabay - Industria

L’industria italiana sta affrontando una delle maggiori crisi degli ultimi decenni, nonostante la ripresa economica, a causa della crescita in tripla cifra del costo delle bollette energetiche. 

RIALZO RECORD dell’energia: RISCHIO BLOCCO per alcune FILIERE INDUSTRIALI italiane

# Rincari fino al 300% delle bollette mettono a rischio la sopravvivenza delle imprese italiane

Credits Tama66 -pixabay – Industria

L’industria italiana è messa a dura prova del rincaro delle bollette energetiche, di luce e gas, con un’impennata dei costi energetici che arriva superare il 300%. Nonostante la ripresa economica sono diverse le filiere a rischio.

Dalla fine di dicembre 2021 molte aziende del manifatturiero, dalle fonderie a quelle di vetro, carta, ceramica e automotive hanno deciso di fermare la produzione per qualche settimana, per evitare il tracollo. Anche le migliori imprese dell’agroalimentare sono davanti al bivio drammatico di chiudere per non accumulare ulteriori ingenti perdite di bilancio per via di una situazione diventata insostenibile. Come sottolinea Ivano Vacondio presidente di Federalimentare, il settore è costituito spesso da aziende di trasformazione medio piccole che lavorano con bassi margini, che vengono azzerati dal costo delle bollette.

# Nel distretto delle ceramiche il costo dell’energia non è assorbibile dalle vendite

Credits legambiente Emilia Romagna – Distretto Ceramico

Tra i settori dove l’impatto del rialzo record dell’energia è maggiore c’è quello delle ceramiche, che concentra tra Reggio Emilia e Sassuolo uno dei maggiori distretti al mondo. La bolletta del gas per questo comparto nel 2022 sarebbe pari a 1,25 miliardi di euro, un valore prossimo a un quarto del fatturato secondo Confindustria Ceramica: “un costo chiaramente non assorbibile per un fattore di produzione che pesa già oggi più del 25% dei costi di fabbricazione“.

Con il costo delle bollette triplicato dall’inizio dell’anno per le aziende del distretto è più conveniente fermare la produzione, come fatto in queste ultime settimane, perché pur con alti ordinativi è insostenibile economicamente lasciare accesi i forni e assumere altro personale, mettendo però a rischio la futura tenuta occupazionale degli attuali dipendenti. 

Leggi anche: Il distretto dell’ORO BIANCO che il mondo ci invidia

Continua la lettura con: Glaciazione, carenza risorse, crollo in Borsa: in arrivo in inverno la MADRE di tutti i DISASTRI?

FABIO MARCOMIN

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Come si dice OUTFIT in milanese?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: come si dice BOWL in milanese?

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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🛑 L’EMA avverte: i BOOSTER ripetuti potrebbero INDEBOLIRE il SISTEMA IMMUNITARIO

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Credits geopatrinos IG - EMA

L’EMA frena sui vaccini. Secondo l’Agenzia europea per i medicinali ripetere le dosi di richiamo ogni quattro mesi “potrebbe indebolire la risposta immunitaria e stancare le persone.”

L’EMA avverte: i BOOSTER ripetuti potrebbero INDEBOLIRE il SISTEMA IMMUNITARIO

Estratto traduzione articolo: Bloomberg

# EMA: ripetere le dosi di richiamo ogni quattro mesi potrebbe indebolire la risposta immunitaria

Credits geopatrinos IG – EMA

Le autorità di regolamentazione dell’Unione europea hanno avvertito che frequenti iniezioni di richiamo di Covid-19 potrebbero influire negativamente sulla risposta immunitaria e potrebbero non essere fattibili. Ripetere le dosi di richiamo ogni quattro mesi potrebbe con il tempo indebolire la risposta immunitaria e stancare le persone, secondo l’Agenzia europea per i medicinali. I Paesi dovrebbero lasciar passare più tempo tra i programmi di richiamo e legarli all’inizio della stagione fredda in ciascun emisfero, in base a quanto stabilito dalle strategie di vaccinazione antinfluenzale, ha affermato l’agenzia.

Il consiglio è indirizzato ai Paesi che considerano la possibilità di offrire alle persone una seconda dose di richiamo nel tentativo di fornire ulteriore protezione contro l’aumento delle infezioni da omicron. All’inizio di questo mese Israele è diventata la prima Nazione a iniziare a somministrare un secondo booster agli over 60. Il Regno Unito ha affermato che i booster stanno fornendo buoni livelli di protezione e al momento non è necessario un secondo richiamo, ma esaminerà i dati man mano che si evolvono.

# I richiami possono essere fatti al massimo due volte

Credits fernandozhiminaicela-pixabay – Vaccinazione Covid

Nella conferenza stampa di martedì 11 gennaio 2022 Marco Cavaleri, il responsabile dell’EMA per le minacce per la salute biologica e la strategia dei vaccini, ha dichiarato che i booster “possono essere fatti una, o forse due volte, ma non è qualcosa che possiamo pensare debba essere ripetuto costantemente. Dobbiamo pensare a come possiamo passare dall’attuale ambiente pandemico a un ambiente più endemico“.

Estratto traduzione articolo: Bloomberg

Continua la lettura con: Nuovo studio: più l’ARIA è INQUINATA più si DIFFONDE il COVID

FABIO MARCOMIN

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L’uscita dignitosa

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tragedia greca

Sono due anni che i tentativi dei governi di risolvere i problemi vanno a vuoto e in questo momento siamo all’apoteosi del distacco tra il pensiero e la realtà.

Quello che pare ovvio diventa difficilissimo senza una onorevole exit strategy.
Perché anche in una situazione in cui è evidente che si sta procedendo in modo sbagliato attivando comportamenti autolesionisti e anacronistici non è così semplice uscire perché nessuno vuole perderci la faccia.

Nel mondo anglosassone, nord Europeo e orientale, le persone sono più avvezze a considerare l’errore come un percorso normale e ad assumersene le responsabilità anche con un certo orgoglio. Quindi basta riconoscere che quello che si stava facendo non ha conseguito i risultati sperati per cambiare strategia e impostare un nuovo percorso.

La mentalità latina è invece più orgogliosa e incapace di assumersi le responsabilità, perché gli errori commessi sembrano togliere credibilità agli individui che si identificano con il ruolo ricoperto. Tendenzialmente si adottano due possibili strategie di uscita.

La prima più roboante è quella della tragedia greca o napoletana dove alcuni aspetti dei problemi vengono amplificati in un climax che porta alla catastrofe salvifica.
Il disastro collettivo riporta le persone a riconciliarsi amorevolmente, dimenticando le esagerazioni e le responsabilità passate.

L’altra strategia di uscita è quella di Don Abbondio. Ceare un caos e una confusione indicibile in un polverone di norme e contronorme, decreti e controdecreti che rendono inintellegibile la realtà fino all’intervento provvidenziale dell’autorità stessa che, eliminando in un colpo solo tutto il castello di regole che ha posto in essere, salverà tutti, rendendo impossibile qualunque indagine retrospettiva per accertare ogni responsabilità.  

Speriamo che il delirio normativo attuale sia solamente l’exit strategy di questa situazione.

Continua la lettura con: Il mattino ha l’oro in bocca

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🛑 Nuovo studio: più l’ARIA è INQUINATA più si DIFFONDE il COVID

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Livelli di inquinamento da PM2.5 Arpa Lombardia 18-03-2020

Dopo le prime evidenze emerse fin dall’inizio della pandemia, una nuova ricerca ha evidenziato come l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico aumenterebbe il rischio di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2. Vediamo i risultati.

Nuovo studio: più l’ARIA INQUINATA più si DIFFONDE il COVID

# L’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico aumenterebbe il rischio di infezione da SARS-CoV-2

Inquinamento Pianura Padana

Fin dall’inizio del periodo di pandemia è stato osservato come, anche in Italia, le aree più esposte all’inquinamento atmosferico come la Pianura Padana erano anche quelle con tassi di infettività da SARS-CoV-2 più elevati. Uno studio portato condotto da Epimed, il Centro di Epidemiologia e medicina preventiva dell’Università dell’Insubria, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista online Occupational & Environmental Medicine, del gruppo editoriale Bmj, ha evidenziato come l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico aumenterebbe il rischio di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2. Lo studio ha preso in esame la popolazione adulta della città di Varese (62.848 persone), dall’inizio pandemia a marzo 2021, in quanto crocevia importante del trasporto aereo, su ferro e su gomma, con la presenza di molti hub di logistica, aziende, un aeroporto e il transito dei frontalieri da e per la Svizzera. 

# I risultati dello studio: l’aumento di 1 microgrammo di PM 2.5 è associato a una crescita del 5% delle infezioni

Credits Surprising_Shots -pixabay – Donna con mascherina

Lo studio ha considerato molte delle caratteristiche cliniche e demografiche che possono aumentare la suscettibilità a SARS-CoV-2 oltre all’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico. I risultati che sono emersi indicano che l’aumento di 1 microgrammo/metro cubo nel livello medio annuo di PM2.5 era associato ad un aumento del 5% dei tassi di infezione, corrispondente a 294 ulteriori casi di positività da Covid-19 per 100mila abitanti/anno. Simili relazioni si sono avute anche con altri inquinanti quali PM10, NO e NO2.

# La prima solida prova empirica del legame tra inquinamento e diffusione del Covid

Livelli di inquinamento da PM2.5 Arpa Lombardia 18-03-2020

Il professor professor Marco Ferrario, uno dei docenti che ha seguito lo studio, ha spiegato l’importanza della ricerca e dei dati emersi: “I nostri risultati da soli non sono in grado di stabilire il nesso di causa-effetto, ma forniscono la prima solida prova empirica in merito al legame finora solo ipotizzato che collega l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico con l’incidenza di Covid-19. Per questo meritano una futura generalizzazione in diversi contesti

Continua la lettura con: FRANCIA: no obbligo vaccinale. SPAGNA: Covid va trattato come un’influenza, l’Europa si adegui

FABIO MARCOMIN

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Il GRATTACIELO che sembra un GIOCATTOLO

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Credits: www.mvrdv.nl

Sta per sorgere un grattacielo dalla forma curiosa: il progetto sembra infatti imitare i giocattoli per bambini. Vediamo dove e quali sono le caratteristiche del progetto. 

Il GRATTACIELO che sembra un GIOCATTOLO

# Incastro di cubi

Giochi ad incastro, dadi, lego, i giochi per bambini ispirati alle forme geometriche sono numerosi, sviluppano l’intelligenza logica e motoria, e divertono grandi e piccini. Lo studio olandese MVRDV sembra essersi ispirato a questo tipo di giocattoli nella progettazione del palazzo Candid-Tor. L’idea è quella di un palazzo formato da sette sezioni, simili a cubi che si appoggiano uno sull’altro secondo un ordine non lineare. Sembra proprio che un bambino di dimensioni gigantesche abbia dimenticato di mettere a posto i suoi giocattoli.

Credits: www.mvrdv.nl

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# La torre sorgerà a Monaco

Importante sarà la presenza del verde, infatti, su ogni cubo saranno presenti terrazze con giardini, e spazi verdi saranno anche posti ai suoi piedi. Lo scopo della costruzione è quello di rivalutare l’area circostante. Il palazzo sorgerà a Monaco, in Germania, vicino alla fermata della metropolitana Candidplatz, area soggetta a diversi progetti di riqualificazione e riadattamento, la vicinanza alla tangenziale aveva infatti fatto in modo che questa zona venisse tralasciata. Gli edifici precedenti saranno mantenuti e rinnovati, ciò renderà il processo di costruzione più sostenibile. La sostenibilità, oltre all’utilizzo di materiale riciclato sarà rispettata grazie all’istallazione di pannelli solari, che garantiranno la fornitura di energia necessaria per l’edificio.

Credits: www.mvrdv.nl

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# Un gioco nuovo

L’aria giocosa del palazzo sarà data anche dalla luminosità dello stesso, che sarà coperto da piccole finestre rettangolari e vetrate lungo tutta la sua superficie. Tale luminosità combinata al colore bianco, renderà il palazzo ben visibile all’interno dell’area e le darà aria di nuovo, allontanandosi dai colori scuri che caratterizzavano i palazzi precedenti.. La forma, che ricorda i lego, contribuirà a rendere il palazzo adatto ad ospitare un asilo nido, un centro comunitario e culturale, oltre ad un centro servizi per anziani, ristoranti e una sala fitness. La fisicità giocosa del palazzo renderà quindi la struttura ancora più adatta alle personalità che la frequenteranno.

Credits: pixabay.com

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SARAH IORI

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Il PAESE SVIZZERO poco oltre il confine che ti paga fino a 70.000 euro per andare a viverci

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Credits in_love_with_albinen IG - Albinen neve

Per chi è stanco della vita frenetica della città, in Svizzera c’è un piccolo villaggio a 80 chilometri dall’Italia che paga chi sceglie di andare a viverci. Ecco le condizioni previste e i requisiti richiesti per chi vuole cambiare vita.

Il PAESE SVIZZERO poco oltre il confine che ti paga fino a 70.000 euro per andare a viverci

# Un sostegno economico per contrastare il calo demografico

Credits in_love_with_albinen IG – Albinen

Il regolamento comunale di Albinen ha introdotto nel 2017, entrato poi ufficialmente in vigore a gennaio 2018, un sostegno economico per le persone e per le famiglie che scelgono di andare ad abitarci. L’obiettivo dichiarato è quello di combattere il calo demografico che aveva determinato addirittura la chiusura della scuola locale.

# A 80 chilometri dal confine con l’Italia

Credits Mutinka-pixabay – Terme leukerbad

Il paesino è l’ideale per chi vuole scappare dallo stress e dalla frenesia della città. Si trova a 80 km oltre il confine italiano, immerso nella natura più selvaggia e mozzafiato, non mancano le attività da fare tra escursioni, scii, slittini o rilassanti passeggiate. Poco distante dal villaggio si trova la località termale di Leukerbad, conosciuta sin dai tempi dell’Impero Romano.

Scopriamo le condizioni per chi vuole cambiare vita e trasferirsi tra le montagne svizzere.

# I benefici per chi sceglie di abitare ad Albinen

Credits bnyfeler IG – Albinen

Il comune versa a singoli, coppie e famiglie disposti a costruire o acquistare una casa un contributo una tantum per il sussidio abitativo di:

  • 25.000 franchi, circa 24.000 euro, in caso di singoli
  • 50.000 franchi, circa 48.000 euro, a coppie
  • in aggiunta 10.000 franchi, circa 9.600, per ogni bambino già nato o entro i 10 anni di età, per massimo due figli.

# Le condizioni da rispettare per ricevere il contributo

Credits in_love_with_albinen IG – Albinen neve

Per essere idonei a ricevere gli incentivi del piccolo comune svizzero bisogna però rispettare delle condizioni molto rigorose:

  • i membri della famiglia devono avere meno di 40 anni;
  • devono rimanere a vivere nel paese almeno 10 anni;
  • l’immobile da acquistare, ristrutturare o costruire deve avere un valore minimo di 200.000 franchi, circa 192.000 euro, e deve essere un’abitazione permanente, non una seconda residenza;
  • il 70% dei lavori in caso di costruzione o ristrutturazione dell’immobile devono essere assegnati a società con sede nel Cantone;
  • gli stranieri devono avere un permesso svizzero C valido.

# La disponibilità per un massimo di 10 famiglie

Gli incentivi sono sotto forma di rimborso e pertanto verranno versati al termine dell’acquisto dell’abitazione o al termine dei lavori per ristrutturarla o costruirla. Nel caso che i beneficiari decidano di trasferirsi da Albinen prima dei 10 anni dovranno restituire il contributo, eccetto quello erogato per i figli. 

Il comune ha affermato che “al massimo da cinque a dieci giovani famiglie” potranno beneficiare del supporto economico. La prima famiglia a rispondere ai requisiti e a ottenere il contributo ha traslocato alla fine del 2018.

Albinen

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FABIO MARCOMIN

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Come si dice BOWL in milanese?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: come si dice SHAKERATO in milanese?

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Solo macchine elettriche a Milano: sì o no?

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Solo macchine elettriche: sì o no?

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MILANO CITTA’ STATO

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Debutta il primo BUS-TRENO

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Credits FuturoProssimo.it

Essere o non essere?
Nessuno è impazzito e i mini-bus non hanno una coscienza. Non ancora.
Hanno però le possibilità per interpretare più tracciati. Vediamo come possono essere utili e scopriamo anche una chicca milanese

Debutta il primo BUS-TRENO

# Un veicolo col doppio fondo?

Credits: @takeshi_inoue_ IG

Un mini bus dotato di grande personalità, quello che si presenta a Kaiyo, nella prefettura di Tokushima. Il veicolo, nato per il trasporto pubblico locale della città giapponese, ha la doppia caratteristica di muoversi su strada, con dotazione di gomme, quando però arriva di fronte ad un percorso rotabile, ecco che si trasforma in treno: uno speciale carrello scende dal ventre del bus, si aggancia ai binari sostenendo il telaio e solleva le gomme da terra, iniziando a viaggiare su rotaia.
Sono i VDM, veicoli a doppia modalità, che si apprestano a rivoluzionare il TPL.

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# Tutte le strade vanno bene

Credits: @awadronework_tokushima IG

Immaginate la brochure commerciale per la presentazione di un veicolo VDM? Piena di elogi e improntata ad esaltare tutti gli itinerari percorribili?
In effetti sembra proprio questa la principale caratteristica di questo debutto. Il minibus nasce come ogni altro mezzo destinato al piccolo TPL, come può essere quello che coinvolge gli spostamenti a livello di quartiere. Dopo aver percorso il suo tratto di strada asfaltata, però, può innestare la corsa sulle rotaie, come possono essere quelle del treno.

La rivoluzione che si desidera ottenere riguarda una provincia giapponese, soprattutto la parte costiera dell’isola di Shikoku, con il compito di collegare tra loro alcune zone rurali, le cui strade hanno appunto questa caratteristica: dividersi tra asfalto e rotaia.

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# Uno sguardo verso il domani

Credits: @hiroyuki_dodo IG

C’è un altro parametro che gli amministratori giapponesi della provincia stanno valutando, ed è quello del progressivo invecchiamento della popolazione.
In questa provincia e, soprattutto, lungo la striscia costiera, la popolazione sta – per fortuna – allungando l’aspettativa di vita. Si renderà pertanto indispensabile agevolare gli spostamenti dei residenti, tra una città e l’altra, favorendo il su e giù da bus e treni.
Il VDM eliminerà i cambi necessari, percorrendo asfalto e binari, portando cittadini alle zone commerciali e riportandoli a casa.

La scommessa servirà anche alla compagnia del trasporto locale delle piccole città, come Kaiyo, che a causa dei fattori appena analizzati, faticano a fornire servizi adeguati ai cittadini, che si traducono in mancati introiti per loro.

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# Le caratteristiche

Credits FuturoProssimo.it

Il veicolo nasce come mini bus a 21 posti, e potrà percorrere tutte le strade dei piccoli centri, pensato per il trasporto pubblico locale. Una volta a settimana, o quando vi è richiamo di persone in un unico luogo, trasporta i passeggeri lungo la ferrovia, facendole giungere al mercato, ad esempio, o alla festa.
Shigeki Miura, CEO di Kansai Bus, che ha acquistato i veicoli prodotti da Asa Coast Railway, ha dichiarato che per Kaiyo si prevede che questa sarà «una fantastica forma di trasporto pubblico» proprio perché adatta alle «aree rurali con una popolazione anziana».

Su strada può raggiungere la velocità massima di 67 Km/h, mentre su rotaia la velocità di punta prevista è di 100 Km/h.

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# Cosa c’entra Milano?

Anche a Milano abbiamo già un paio di VDM, veicoli doppia modalità, che girano su gomma e sulle rotaie: sono quelli che si occupano di una certa manutenzione dei binari del tram, le molatrici nello specifico.
Sono camioncini nati per spostarsi su strada, che però ad un certo punto vengono innestati sulle rotaie, trasformandosi in una specie di buffo rotabile, con il compito di percorrere la linea del tram, facendo il filo ai binari.
Una piccola chicca per gli amici di Milano Città Stato, che magari vi sveleremo nelle prossime settimane. Intanto godetevi due immagini e aguzzate l’occhio, cercando questi VDM al lavoro sui pavè milanesi.

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LAURA LIONTI

Copyright milanocittastato.it

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In arrivo la MOTO VOLANTE

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Credits blainjett - Simulazone moto volante

Un mezzo che potrebbe contribuire a rivoluzionare la mobilità cittadina, riducendo il traffico privato stradale. Ecco come funziona e quando potrebbe volare nei nostri cieli.

In arrivo la MOTO VOLANTE

# Hoverbike Horizon: la moto elettrica ibrida a tecnologia eVTOL, Vertical Take Off and Landing

Credits blainjett – Simulazone moto volante

Horizon Aeronautics sta lavorando, in collaborazione con Blainjett Aviation, una startup che studia nuove tecnologie di propulsione aerodinamica, allo sviluppo di una soluzione innovativa chiamata Dynamic Variable Pitch (DVP). Si tratta di una tecnologia brevettata di un rotore emisferico a passo variabile che consente di generare velocità più elevate con dimensioni molto più ridotte rispetto al classico rotore e si adatta perfettamente ad un velivolo come una moto volante, perché ha necessità di restare dritto durante il volo. Questo nuovo mezzo di trasporto sarà un hoverbike elettrico ibrido eVTOL, Vertical Take Off and Landing, quindi a decollo verticale come i futuri taxi volanti.

# Le caratteristiche della moto volante

Credits blainjett – Struttura Hoverbike

Le caratteristiche di struttura e design fanno assomigliare l’Hoverbike di Horizon a una moto d’acqua. Il velivolo peserà circa 380 kg, sarà lungo 2,70 metri e largo 1,20 metri, verrà alimentato appunto da un motore ibrido-elettrico compatto e potrà ospitare da uno a tre passeggeri a bordo. Rispetto ad avere i rotori completamente esposti come su un elicottero, metà di ciascun rotore a più pale si “richiude” all’interno del corpo dell’hoverbike, con le pale che aumentano il passo quando attraversano la metà esterna della moto volante e lo riducono quando passano attraverso la carenatura interna.

In questo modo, come spiega il presidente di Blainjett Cary Zachary, il velivolo è “2-3 volte più efficiente con una densità di potenza 2-3 volte maggiore e a parità di spazio. C’è anche una riduzione della resistenza aerodinamica nel volo in avanti”.

# Il lancio di un prototipo funzionale è previsto entro la fine del 2022

Credit futuroprossimo.it – Hoverbike Horizon

Il lancio di un prototipo completamente funzionale che integri il design a rotore emisferico è stato programmato da Horizon Aeronautics per la fine del 2022. In caso di successo dei primi voli, come riporta Futuroprossimo, dovrebbe entrare in produzione negli anni successivi per poi affiancarsi ai taxi volanti tra i mezzi che rivoluzioneranno la futura mobilità cittadina.

Continua la lettura con: I TAXI VOLANTI in arrivo a Milano: da Malpensa alla Stazione Centrale in 15 minuti

FABIO MARCOMIN

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Finiti i tunnel per la CIRCLE LINE più GRANDE del MONDO

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Tracciato Big Circle Line di Mosca

Quando tutta la linea entrerà in funzione sarà il più grande anello metropolitano al mondo, battendo il primato della Second Circle Line della metropolitana di Pechino. Scopriamo i numeri di questa opera mastodontica e dove si trova.

Finiti i tunnel per la CIRCLE LINE più GRANDE del MONDO

# Conclusi i lavori per la “Big Circle Line”, il più grande anello metropolitano al mondo

Credits tunnel.engineering IG – TBM nella Big Circle Line di Mosca

Negli ultimi giorni del 2021 è terminata la realizzazione dei tunnel del Moscow Metro Big Circle Line, in meno di 10 anni sono stati costruiti più di 140 km di gallerie, tra i più grandi progetti di metropolitana esistenti e il più grande anello metropolitano in assoluto al mondo. Si snoda per 70 km, superando i 57 km della Second Circle Line della metropolitana di Pechino.

Leggi anche: La LINEA METROPOLITANA più LUNGA al MONDO

# La terza linea circolare di Mosca avrà 31 stazioni, tre depositi e decine di interscambi tra metropolitane radiali, linee suburbane e stazioni ferroviarie

 

Credits: mos.ru – Big Circle Line

Oltre alla Koltsevaya line, l’anello circolare interno lungo 20 km, e alla Moscow Central Circle estesa 52 km, è in arrivo la terza linea circolare moscovita. La BCL “Big Circle Line” formalmente denominata Linea 11 lungo il suo percorso avrà tre depositi e 31 stazioni.

La linea avrà interscambi con 20 stazioni su 11 linee metropolitane radiali, tre stazioni sulla ferrovia Moscow Central Circle (MCC), 13 stazioni delle linee suburbane Moscow Central Diameters e 11 stazioni ferroviarie. I principali snodi di transito saranno Delovoi Tsentr, Nizhegorodskaya, Savyolovskaya e Ulitsa Novatorov. Parzialmente già in funzione, l’intero tracciato sarà attivo entro la fine del 2022

# A regime sarà utilizzata da 2,25 milioni di persone al giorno

Credits nikitos_bukin IG – Interno stazione Big Circle Line Mosca

L’apertura integrale della linea semplificherà il movimento di 3,3 milioni di residenti in 34 distretti della città. Tutte le 22 stazioni che sono state aperte finora sono già utilizzate da quasi 500.000 persone ogni giorno. In futuro, quando il Big Ring sarà completamente chiuso, sarà utilizzato da circa 2,25 milioni di persone al giorno lavorativo.

Continua la lettura con: La TERZA RIVOLUZIONE di Mosca

FABIO MARCOMIN

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🛑 Triplice fischio: chiude la storica LIBRERIA dello SPORT

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Credits libreriadellosport FB - Messaggio chiusura Libreria dello Sport

Un altro doloroso addio in città, l’unica libreria nel suo genere in Italia. Questo luogo di culto per gli appassionati di letteratura sportiva chiude per sempre i battenti. Ecco la sua storia. 

🛑 Triplice fischio: chiude la storica LIBRERIA dello SPORT

# Dopo quasi 40 anni finisce un’era, chiude la “Libreria dello sport”, un luogo di culto per gli appassionati di letteratura sportiva

Credits libreriadellosport FB – Messaggio chiusura Libreria dello Sport

La Libreria dello Sport di via Carducci a Milano, dopo quasi 40 anni di attività, chiuderà i battenti. Fondata nel 1982 da Paolo Frascolla, alla fine di questo mese smetterà di essere un punto di riferimento per la cultura e lo sport in città, un vero luogo di culto per gli appassionati di letteratura sportiva. È stata uno dei primi book-shop dedicati a un unico genere letterario in Italia ed era l’unica libreria in Italia specializzata nello sport. Il messaggio di addio sulla pagina facebook del negozio: “Alle soglie del quarantesimo anno di attività, il triplice fischio dell’arbitro ha sancito la fine del match. Non sono bastati i tempi supplementari. Il negozio di via Carducci a Milano chiude. Ringraziamo tutti voi che ci avete supportato in questi anni“.

# Dall’e-commerce alla creazione della casa editrice

Credits libreriadellosport FB – Libri

Nella sua lunga storia la libreria si è evoluta, aprendo l’e-commerce su Ebay negli anni ’90 e diventando anche casa editrice. Tra le sue pubblicazioni biografie e autobiografie dei campioni dello sport, manuali di didattica delle discipline sportive e narrativa sportiva. 

# La svendita prima della chiusura

Credits libreriadellosport FB – Libreria dello Sport

Prima che la Libreria dello Sport chiuda per sempre, gli affezionati e non potranno acquistare le rimanenze di magazzino con sconti tra il 50 e il 75 per cento. Tra i titoli disponibili ci sono quelli dedicati alla storia dello sport, delle singole discipline, dei campioni e delle squadre. Non mancano poi veri e propri romanzi a tema sport o lavori dedicati alle culture che gravitano intorno allo sport e al tifo, fino a testi più tecnici come quelli legati alla medicina sportiva, alla scienza applicata allo sport, alla legislazione sportiva e anche i manuali di allenamento fisico.

 

Continua la lettura con: ADDIO anche alla leggendaria MARIPOSA di Porta Romana

FABIO MARCOMIN

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I 5 LUOGHI più sperduti del MONDO e come raggiungerli

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Credits: @svalbard_adventures IG

Il posto più remoto della Terra, quello più freddo, i più avventurosi da raggiungere, il centro amministrativo più a Nord del mondo o l’isola dove i giornalisti devono dichiarare di dire la verità. Quali sono i posti più isolati del pianeta abitati dall’essere umano? E come si può raggiungerli?

I 5 LUOGHI più sperduti del MONDO e come raggiungerli

# Staccare la spina

Credits: @istrazujemo_ostrva IG

Il sogno di sempre, la vacanza perfetta in un luogo completamente diverso da quello di provenienza, isolato dal resto del mondo e in cui farsi avvolgere da culture completamente alternative alla nostra.
Questo ed altro si può ottenere in quelli che sono considerati gli insediamenti urbani più remoti di tutta la Terra. Distanti da tutto, perfino da sé stessi, ognuno può offrire esperienze di rottura rispetto agli altri, hanno due caratteristiche in comune: si possono raggiungere, alcuni più facilmente di quanto si creda, ma soprattutto offrono l’ambiente perfetto per staccare la spina dalla vita di città.

# 1 L’isola del Bounty: 1 volo alla settimana + viaggio in nave (solo 4 volte all’anno) che dura 32 ore

Credits: @pitcairnislandstourism IG

Le isole Pitcairn sono di bandiera Britannica e si trovano al centro dell’Oceano Pacifico, a migliaia di chilometri dalle isole più vicine, Tahiti o l’Isola di Pasqua, nonché a metà strada tra la Nuova Zelanda e il Cile.
Non esiste in mezzo al mare un luogo più remoto delle Pitcairn, che sono le 4 isole su cui si sono rifugiati gli ammutinati del Bounty quando si sono ribellati al loro comandante nel 1789. Capitale è Adamsworth, che vanta una bassa densità abitativa, circa 15 abitanti per km².

A Pitcairn si arriva solo via mare, passando prima da Tahiti per poi fare tappa  all’isola di Mangareva, con un volo che passa una sola volta a settimana. Il viaggio diventa avventuroso perché occorre raggiungere il villaggio di Rikitea, approdo dell’imbarcazione Claymore II, che parte ogni tre mesi per raggiungere Pitcairn in un viaggio in mare che dure circa 32 ore.

Leggi anche: Le ISOLE più BELLE del MONDO nel 2021: una è italiana

# 2 Il posto più freddo della Terra: 7 ore di volo da Mosca + 5 giorni in auto

Ojmjakon Credits: @andrea_grimaldi__ IG

Con le sue temperature rigide, che in inverno scendono sempre sotto i 50 gradi sotto zero, con punte storiche di -71,2°C un secolo fa o un più “modesto” -62°C registrato anni fa, Ojmjakon detiene il record assoluto di città abitata più fredda del pianeta.
In inverno tutto a Ojmjakon congela. Capita all’acqua corrente, che per vivere si ottiene sciogliendo i blocchi di ghiaccio messi a disposizione dalla natura, i motori delle automobili, che quando sono in funzione non devono mai essere spenti se non a destinazione, per finire con le parti del corpo, come ciglia, sopracciglia e la saliva.

Ojmjakon, scritto anche Oymyakon, è in Siberia nella regione della Jacuzia e la popolazione residente di circa 800 abitanti, ha fatto del freddo una ragione di vita.
Alcuni intrepidi esploratori ne hanno fatto anche una ragione di viaggio spingendosi fino a questo villaggio, per essere ospitati dai residenti e condividere con loro le meraviglie dell’inverno e le temperature più estreme per l’esser umano.
Per arrivarci bisogna fare 7 ore di volo da Mosca a Yakutsk. Poi 5 giorni di guida. 

Leggi anche: Il TURISMO del BRIVIDO: dormire nella CITTÀ PIÙ FREDDA del mondo

# 3  Desolation Islands: 28 giorni via mare

Kerguelen Credits: @audeschreiber IG

L’arcipelago delle Kerguelen si trova nell’Oceano Indiano, ad oltre 3.300 Km dalla terra più vicina che è il Madagascar.
Di bandiera francese, è di sicuro il posto più difficile da raggiungere. Non c’è un aeroporto e per raggiungerla c’è solo un traghetto che parte una volta ogni 3 mesi dall’Isola di Riunion, distante 28 giorni di navigazione.

Si dice che alle Kerguelen non ci sia un giorno senza pioggia, ma nemmeno uno senza sole, per questo presenta le condizioni ideali per la stazione meteorologica e di ricerca presente sull’isola, che non offre altre possibilità di civilizzazione a dispetto del paradiso in cui si trova.
Il nome dell’arcipelago è stato dato dal suo scopritore, l’Ammiraglio Joseph Yves de Kerguelen Trémarec. Convinto di portare l’equipaggio alla scoperta del paradiso terrestre, al ritorno da un luogo plumbeo e inospitale è stato incarcerato per 6 lunghi anni, come punizione per non aver portato i tesori promessi.

Leggi anche: DESOLATION ISLAND: l’isola più isolata del mondo

# 4 Tristan de Cunha, 6 giorni di nave da Cape Town

Tristan Credits: @istrazujemo_ostrva IG

Un altro arcipelago, ritenuto dagli esperti il più remoto del pianeta e che si trova nell’Atlantico, al largo del Sud Africa. Il territorio è Britannico e di tutte le isole solo Tristan De Cunha è abitata. Alte isole sono le Nightingale e l’Isola Inaccessibile.
L’arrivo avviene solo via mare, con imbarcazioni che trasportano passeggeri e merci destinate all’isola che partono da Città del Capo e percorrono il tragitto in sei giorni. 

Non servono visti per sbarcare a Tristan de Cunha, servono tanta pazienza, avventura e sincerità. Il Governo dell’isola deve sapere, ad esempio, se i viaggiatori sono giornalisti o intendono scrivere una storia su questo isolotto. Registi e video maker devono ottenere anche un permesso speciale per effettuare riprese, che è a pagamento di una tariffa di 5.000 sterline. Rispettando tutte queste regole, ci si potrà imbarcare da Città del Capo alla volta di Tristan da Cunha con un peschereccio, una nave da ricerca o un più comodo traghetto da crociera. 

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# 5 Il più a Nord del mondo: Longyearbyen

Credits: @runawaytravelmilan IG

A giugno e luglio gode della luce del sole per 24 ore al giorno, mentre il sole di mezzanotte è presente da aprile ad agosto, a Longyearbyen nelle isole Svalbard, che vanta il primato di distretto amministrativo più a Nord del mondo, tra la Norvegia e il Polo Nord.
Nell’insediamento di Longyearbyen affascinanti sono le colorate casette dei pescatori, che con la loro attività contribuiscono a rifornire il ristorante di sushi più a nord della Terra.
Tutti questi primati fanno, della capitale delle Svalbard, la cittadina abitata più a nord del mondo e la star indiscussa del luogo, così vicino al polo, è senza dubbio l’aurora boreale.

Molto curiosa la compagine sociale di quest’isola. Abitata inizialmente da avventurieri norvegesi alla ricerca del carbone, poi da pescatori, vede oggi una composizione di una cinquantina di nazionalità, arrivati da queste parti anche grazie alla realizzazione di un comodo aeroporto locale. Il piccolo centro ha anche un’università di ricerca e un paio di musei, tra cui il Museo del Polo Nord. Per arrivare da Milano ci vogliono circa 3 giorni di viaggio. Una volta atterrati, sull’isola ci si sposta in bicicletta e in taxi, da soli o in tour guidati. 

Servono tenacia e tanta pazienza negli spostamenti, che possono sembrare difficoltosi. In realtà sono semplicemente avventurosi e, ne siamo certi, una volta giunti a destinazione, i piaceri saranno così tanti da sovrastare le abitudini cittadine.
Quel posto è più bello? Cliccate sulla mappa e scegliete il vostro

Continua la lettura con: Gli INCONTATTATI: le TRIBÙ ISOLATE che vivono sulla Terra

LAURA LIONTI

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Il mattino ha l’oro in bocca

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Nelle malattie mentali il problema non è la logica di chi è preda della follia, ma la premessa che innesca quella logica.

Ad esempio, se uno crede che tutte le altre persone lo vogliano uccidere, sulla base di questa premessa assurda si comporta poi in modo perfettamente logico, leggendo tutti gli avvenimenti come un pericolo per la sua incolumità e cercando in ogni modo di sfuggire alle aggressioni.
Questo fa parte di uno dei principi della mente umana che è chiamata a interpretare l’ambiente e a reagire di conseguenza. La razionalità umana è lo strumento per reagire all’ambiente in cui si opera.

Ma se la lettura della realtà è sbagliata, il cervello automaticamente giustifica tutti i fatti con questa chiave di lettura, comportandosi con logica razionale anche se questa è la conseguenza di qualcosa di falso.
Se la premessa da cui parte la logica individuale è dissociata dalla realtà a quel punto si parla di psicosi.

Se un governante parte dalla premessa infondata che i mali di un Paese derivino da uno sparuto gruppo di cittadini, tutte le azioni che saranno messe in opera verteranno sul contrasto dei poveri malcapitati. Non solo, se questa premessa venisse accettata dall’opinione pubblica, si giustificherebbe ogni tipo di sopruso e di persecuzione attivata dal governo perché sarebbe ritenuta come il modo per eliminare qualunque tipo di problema.

E la inevitabile incapacità del governo di risolvere i problemi con questo tipo di procedure porterebbe ancor più a dare la colpa al gruppo scelto come capro espiatorio, rafforzando così il convincimento della premessa in un crescendo senza fine, esattamente come nella malattia mentale.

Se per affrontare una psicosi non si interviene correggendo la premessa sbagliata, nessun tipo di terapia può risultare efficace.

Continua la lettura con: La pozione magica

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I 10 QUARTIERI di Milano dove le CASE si sono RIVALUTATE di più del 30%

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Credits: immobiliare.it - Prezzo al mq immobili Milano

+30%: questo il valore medio di incremento per le case a Milano negli ultimi 5 anni. Ma quali sono i quartieri che hanno registrato la crescita maggiore a Milano? E qual è il tipo di abitazioni più richieste in Lombardia? Lo vediamo in questi studi appena usciti. 

I 10 QUARTIERI di Milano dove le CASE si sono RIVALUTATE di più del 30%

# Milano la città più ricercata in Lombardia per una nuova abitazione: +28%. Boom delle case indipendenti: quasi +100% in un anno

Casa.it, portale che raccoglie oltre 3 milioni di annunci immobiliari ogni anno, ha reso note le preferenze degli utenti lombardi sulla ricerca di una nuova abitazione, analizzando sia il dato sulle compravendite che quello degli affitti. I risultati indicano quali sono le città più richieste nella nostra regione, la tipologia di immobile che va per la maggiore, i prezzi medi e gli spazi desiderati nel mese di settembre di quest’anno, facendo un confronto rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Sul gradino più alto del podio, tra le città più ricercate in termini assoluti, c’è Milano. Il capoluogo lombardo segna un aumento delle ricerche del 28% anno su anno, seguita da Brescia, che registra una crescita dell’interesse del 20%. In terza posizione Monza, con un aumento delle ricerche sul portale che raggiunge il 45%. Gli appartamenti sono al primo posto delle tipologie abitative più ricercate, con il trilocale al 34% ei bilocali al 23%, ma sono sono le case indipendenti a registrare un aumento della domanda del 98%.

Ma se si parla delle compravendita, qual è l’andamento del mercato a Milano?

# Negli ultimi 5 anni il prezzo medio per l’acquisto di un’abitazione è salito del 30%: 4.756 euro al mq 

Credits: immobiliare.it – Prezzo al mq immobili Milano

Il 30% in più rispetto a cinque anni fa: è in media quanto deve mettere in conto chi desidera oggi acquistare casa nel capoluogo meneghino. L’analisi, realizzata dal nuovo Ufficio Studi del portale Immobiliarie.it ha preso in considerazione tutta l’offerta di annunci immobiliari residenziali della città e ne è emerso che, includendo anche gli immobili di prestigio, il prezzo medio per gli immobili in vendita a Milano è di 4.756 euro al metro quadro, contro i 3.672 del 2015. La mappa della città mostra una sorta di ciambella con un centro popolato da immobili dai costi elevatissimi, mediamente a 9.625 euro/mq, +23% in cinque anni, e cerchi concentrici in cui man mano che ci si allontana si riducono i costi.

# I 10 quartieri top della crescita: vince il Nord

Credits: quotidianodelcondominio.it – Classifica primi 10 quartieri

L’aumento dei prezzi, nel quinquennio considerato, segue un disegno diverso da zona a zona. Le aree in cui si sono registrate le rivalutazioni più forti non sono solo quelle centrali, ma quelle oggetto di importanti interventi, progetti e iniziative di riqualificazione. Ci sono infatti aree dove la crescita dei valori ha sfiorato il 50% in cinque anni.

Il quartiere che si è rivalutato di più è “Maggiolina-Istria”, dove dal 2015 gli immobili si sono rivalutati del 49%. Sul podio ci sono anche “Cenisio, Sarpi, Isola” e “Centrale, Repubblica” con un +43%. Quarta è “Pasteur, Rovereto” con +41%, quinta “Città Studi, Susa” con +38%.

Tutte zone nella parte nord di Milano. Se si scende dalla sesta alla decima posizione appaiono i primi quartieri della zona Sud: “Corvetto, Rogoredo“, “Navigli” e “Napoli, Soderini“.

# Le 10 aree meno rivalutate: “Bisceglie, Baggio, Olmi” e “Ponte Lambro, Santa Giulia” sotto all’8%

Credits: quotidianodelcondominio.it – Classifica ultimi 10 quartieri per variazioni di prezzo

Le aree della città che hanno una crescita più contenuta, anche se comunque quasi sempre in doppia cifra, si trovano nelle parti più periferiche. Nelle ultime 5 posizioni troviamo “Udine,Lambrate” con una crescita del 22% nell’ultimo quinquennio, “San Siro, Trenno” si ferma alla metà con l’11%, poi “Forlanini” al 10% e infine “Bisceglie, Baggio, Olmi” al 7% e “Ponte Lambro, Santa Giulia” nella periferia sud-est con un aumento di solo il 4%. Saranno queste le zone protagoniste della crescita nel futuro?

Qualche segnale negli ultimi mesi, soprattutto per Forlanini, San Siro e Santa Giulia, sembra indicare proprio questo. 

Continua la lettura con: SORPRESA: ci sono zone a MILANO in pieno BOOM IMMOBILIARE. Più 50% in tre anni

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