Le 7 curiosità che forse non conosci sulla linea verde.
M2: 7 record curiosi che forse non sai della metro dell’hinterland di Milano
#1 E’ la metropolitana più lunga d’Italia… e tra le più lunghe d’Europa
Credits: wikipedia.org -Linea M2
La linea verde, inaugurata nel 1969, è la linea della metro più lunga tra quelle attualmente in servizio a Milano, per un totale di 35 stazioni e 40,4 km di estensione. Un primato che detiene anche a livello italiano. Non solo: è anche tra le più lunghe anche in Europa.
#2 L’unica metropolitana milanese a uscire allo scoperto
Stazione in superficie di Cascina Gobba
Un altro fattore di unicità della seconda linea milanese è quella di essere l’unica che corre anche in superficie: a est, dopo la fermata di Udine i binari della M2 proseguono in superficie verso le due diramazioni che terminano una a Cologno Nord e l’altra a Gessate. Nel ramo opposto, in direzione sud-ovest, scorre invece prevalentemente in superficie il tratto aperto nel 2011 da Famagosta ad Assago Forum.
#3 L’unica con i treni con una luce posteriore lampeggiante
Essendo la linea verde l’unica a viaggiare per alcuni tratti in superficie c’è la necessità che il treno sia sempre ben visibile. Per questo motivo tutti i convogli della linea hanno una luce posteriore che lampeggia, così da poter essere individuabili durante le giornate di nebbia.
#4 La metropolitana dell’hinterland: 15 fermate fuori dai confini comunali
Celeri Adda
Oltre a essere la metropolitana più estesa è anche quella che si spinge di più fuori dal Comune di Milano, contando ben 15 fermate di cui 13 a nord e 2 a sud. Questo anche perché la diramazione verso Gessate un tempo era un tracciato ferroviario, con capolinea a Gorgonzola, utilizzato dalla “Linee Celeri dell’Adda” e previsto dall’ATM come collegamento verso Bergamo e Brescia.
#5 Ha il capolinea più lontano dal centro di Milano…
Metro Gessate
La linea M2 detiene anche il primato del capolinea più lontano in assoluto dal centro: separato da 23 fermate da Cadorna M2 e 25 km ovvero quasi il doppio della distanza della seconda stazione in classifica. Questo tratto di linea verde preso da solo sarebbe lungo quasi come tutta l’intera M1 che si estende per 27 km.
Il capolinea di Piazza Abbiategrasso è in assoluto il più vicino al centro di Milano, ad appena 5 chilometri e solo 5 stazioni lo separano dalla fermata di Cadorna. Un capolinea che ha un’altra particolarità curiosa: si trova nella diramazione a sud-est della linea che è costituita da appena una stazione, il capolinea stesso.
#7 Una metro musicale: i Coma_Cose citano una fermata della M2 in una loro canzone
Nella canzone Granata il duo Coma_Cosa cita una fermata della linea: “Mai una gioia tranne la fermata prima di Centrale”. Il riferimento è alla fermata Gioia sulla linea verde tra Garibaldi e Centrale.
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Il ristorante più economico di Milano è sempre lui, almeno secondo Tripadvisor. La qualità dei piatti secondo i diversi portali di recensioni risulta essere nella media, i prezzi invece sono da record, pur essendo leggermente saliti negli ultimi anni. Scopriamo dove si trova e cosa si mangia.
Il ristorante più a buon prezzo di Milano: la cifra record per un menù completo
# Il ristorante più economico in città è una trattoria che propone una cucina italo-cinese
Credits Oscar Bettinelli tripadvisor – La Pergola
È la trattoria “La Pergola” il ristorante di Milano più economico in assoluto secondo tripadvisor: propone una cucina italo-cinese. In base alle recensioni sul web la valutazione sulla qualità del cibo e del servizio in generale è nella media: su google si arriva a 3,7 su 5. i proprietari hanno deciso di tenere i prezzi più bassi possibili per riempire sempre il locale e sfruttare quindi il ricambio rapido dei clienti.
# Per un menu completo bastano 9 euro
Google maps – Ristorante La Pergola
Nell’ultimo periodo il prezzo del menu completo è salito leggermente, anche se di appena 50 centesimi, passando da 8,5 euro a 9 euro. Stiamo parlando comunque di prezzi da record per Milano. Bastavano addirittura soli 6,80 euro fino a qualche anno fa. La proposta, disponibile solo a pranzo, include coperto primo, secondo, contorno e 1/2 litro d’acqua o 1/4 di vino. Con pochi centesimi si possono ordinare inoltre i piatti speciali e con soli altri 2 euro in più si può avere il dolce. Secondo le recensioni il cestino del pane è sempre pieno e i primi sono abbondanti.
# I piatti più costosi, come i gamberoni alla griglia o l’anatra alla piastra, vengono 6,5 euro
Credits Oscar Bettinelli tripadvisor – Listino prezzi La Pergola
Se non si approfitta della promozione del menu completo, anche il prezzo dei piatti è competitivo: i più costosi arrivano a 6,5 euro, come i gamberoni o l’anatra alla piastra. I primi piatti costano al massimo 4,5 euro, se si opta per le tagliatelle alla carne e gamberetti o quelle ai frutti di mari, mentre i secondi di carne o di pesce variano dai 5 ai 6,5 euro. Il ristorante è al Gallaratese, periferia nord-ovest della città, non distante della metro M1 di San Leonardo e dal nuovo quartiere di Cascina Merlata.
Sono a pieno regime i lavori per la realizzazione di questa linea extraurbana tanto attesa: sono passati oltre 20 anni dalla sua prima progettazione. Cosa prevede il progetto e tutti i numeri dell’opera.
La Milano-Brianza avanza: quando sarà la prima corsa
# I cantieri sono tutti attivi: l’opera pronta entro il 2026
Credits Urbanfile– Cristian1989 – Cantiere metrotranvia a Cusano Milanino
Dopo oltre 20 anni dalla sua prima progettazione, sono partiti a maggio del 2023 i lavori per la costruzione della metrotranvia Milano-Seregno FS, che connetterà Milano e la Brianza e consentirà di ridurre il traffico veicolare privato. Oggi i cantieri sono attivi in tutti i comuni interessatie per tutta la lunghezza della tratta.
Tramlink
L’investimento complessivo è di 258 milioni e nel progetto è previsto anche un nuovo deposito tranviario Desio-Seregno, al confine fra i due comuni, un capolinea intermedio con un anello di ritorno al confine tra Cusano Milanino e Nova Milanese, l’acquisto di 18 nuovi tram bidirezionali Tramlink della Stadler e un nuovo parcheggio di interscambio a Paderno Dugnano allo svincolo della A52 / Tangenziale Nord. La durata complessiva dei lavori è stimata in 28 mesi con inaugurazione tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026.
# Una nuova linea lunga 14,3 km per 25 fermate e 8 comuni attraversati
Credits: MM – Metrotranvia Milano Seregno
La nuova linea sostituisce la dismessa tranvia extraurbana Milano – Desio, senza ricalcarne il tracciato, proseguendo fino a Seregno. Il tracciato misura 14,3 chilometri con 25 fermate distanti tra loro in media 540 metri e otto comuni attraversati: Milano, Bresso, Cormano, Cusano Milanino, Paderno Dugnano, Nova Milanese, Desio e Seregno fino alla stazione per i collegamenti con Saronno, Como, Carnate e Monza. Sono previsti diversi interscambi: con la stazione Seregno al capolinea nord, con quella di Milano Maciachini M3 al capolinea sud, mentre a Niguarda alla metrotranvia 4 e alla nuova metrotranvia Cascina Gobba-Certosa. Si prevede una frequenza di 10 minuti negli orari di punta e 30 negli orari di morbida.
Si tratta di una ricostruzione totale, con una progettazione all’avanguardia, parterre tranviari protetti e inerbiti quasi tutti a centro carreggiata, e fermate con marciapiedi alti e pensiline in linea con quelle installate nella rete milanese. Nello specifico è prevista la demolizione del dismesso obsoleto impianto tranviario, il rifacimento integrale dell’attuale struttura di armamento e trazione elettrica e l’installazione dell’innovativa tecnologia impiantistica e di segnalamento. Anche la viabilità verrà ricostruita integralmente, comprese le piste ciclabili, il verde urbano, e i canali lungo il corridoio interessato dai lavori.
# Gli interventi nelle singole tratte
Città Metropolitana di Milano – Milano-Paderno metrotranvia
Il tracciato non sarà realizzato tutto con le stesse caratteristiche, data l’alternanza di tratti a singolo binario ad altri a doppio binario. La prima parte della linea sarà a doppio binario, nei comuni di Milano, Bresso e Cusano Milanino, e collegherà il Parco Nord con Paderno Dugnano località Calderara (7,9 km).
Città metropolitana di Milano - Paderno-Seregno metrotranvia
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Città metropolitana di Milano - Paderno-Desio metrotranvia
Città metropolitana di Milano - Desio-Seregno metrotranvia
La seconda parte della linea, da Calderara a Seregno FS (6,4 km), è prevista invece a singolo binario anche se intervallata da tratte ancora a doppio binario e raddoppi agli incroci, con il tratto Desio-Seregno di nuova costruzione.
A bordo di un treno dell’alta velocità con prezzi da regionale. Queste le caratteristiche dei convogli, i prezzi dei biglietti e le destinazioni raggiunte.
ll primo treno low-cost che va a 300 Km/h: il prezzo e le destinazioni raggiunte
# In servizio in Spagna il primo treno veloce lowcost
Credits ivancasanovarivas IG – AvLo
Nell’estate del 2021 la compagnia spagnolaRenfe ha lanciato il primo servizio di treni low cost ad alta velocità con il brand AvLo:Alta Velocità Low Cost. I primi viaggi sono partiti il 23 giugno 2021 con cinque i treni della serie 112 ristrutturati. I colori della livrea sono il viola, l’azzurro e l’arancione, quelli interni il bianco e l’arancio. Lo slogan della compagnia per questo nuovo concetto di viaggio è: “viaggiare con tutti i confort al prezzo migliore“.
# Aumentano i posti disponibili
Credit: mobilita.org
Anche se i prezzi sono da regionale i servizi per i passeggeri sono da prima classe, tra cui:
connessione Wi-Fi a bordo;
la piattaforma di contenuti multimediali Play Renfe;
distributori automatici in diversi punti del treno;
sedili con tappi e rivestimenti curati con colori chiari.
Il convoglio della compagnia spagnola è stato unificato in classe economica per il servizio di AvLo facendo a salire il numero di posti a 438 posti: un aumento della capacità del 20%.
# In viaggio a 300 km/h con biglietti a partire da 7 euro
Credit: ferrovie.info
Il servizio è partito con quattro corse giornaliere tra Madrid e Barcellona, la prima tratta a entrare in funzione. In seguito si sono aggiunte Madrid-Valencia e Madrid-Alicante. I biglietti per viaggiare su qualsiasi tratta a 300 km/h, con un bagaglio a mano incluso, partono da 7 euro. Questi prezzi stracciati sono stati da subito un successo, nei primi tre mesi ne sono stati venduti oltre 1,5 milioni, e il sistema di vendita funziona in modo dinamico per offrire in ogni momento il miglior prezzo disponibile per il viaggio prescelto.
Al costo di partenza è possibile aggiungere servizi aggiuntivi come la selezione del posto, modifiche o cancellazioni e il bagaglio aggiuntivo. Per bambini di età inferiore ai 14 anni si paga 5 euro, se accompagnati da un adulto, e sono disponibili anche sconti per famiglie numerose.
# Le nuove fermate
Credits: pixabay.com – Malaga
Alle fermate già attive tra Madrid e Barcellona, tra cui Guadalajara, Calatayud, Saragozza, Lleida, e tra Madrid e le due città di Valencia e Alicante, l’offerta è stata ampliata con l’aggiunta di queste nuove fermate per i treni verso Malaga e Valencia: Ciudad Real, Puertollano, Villanueva de Córdoba, Córdoba, Puente Genil e Antequera.
Dopo il treno notturno per Reggio Calabria è ai nastri di partenza anche un Frecciarossa per il Salento. Quando parte e per quanto tempo rimane attivo il servizio, la cadenza dei treni e le fermate previste.
Cena a Milano e colazione in spiaggia: arriva il nuovo Frecciarossa notturno per il Salento
# Da Milano in Alta Velocità lungo la costa adriatica
intercity_train e marco.fr8819 IG – Frecciarossa Sanremo
La prima corsa è programmata per il 21 giugno. Dopo il collegamento notturno con il Frecciarossa per Reggio Calabria anche la costa adriatica viene servita da un treno dell’Alta Velocità con destinazione Lecce. Previsto il servizio con gli ETR 500, con il numero 9561 in partenza da Milano alle ore 22.45 e arrivo Lecce 07.57. C’è anche il viaggio notturno in direzione opposta: il numero 9562 in partenza dal Salento alle ore 21.05 e arrivo in Centrale alle 07.35.
# Il servizio attivo fino a inizio settembre quasi ogni weekend
Un Frecciarossa a Ostuni
Il servizio prevede corse quasi ogni weekendfino ad inizio settembre e nello specifico in queste date:
21, 22, 28, 29 Giugno;
12, 13, 19, 20 Luglio;
02, 03, 09, 10 Agosto;
06, 07 Settembre.
Il venerdì e il sabato notte il Frecciarossa fa il percorso da Milano Centrale a Lecce Centrale, il percorso inverso il sabato e la domenica.
# Dodici fermate intermedie lungo il percorso, tra cui Brindisi, Monopoli e Ostuni
Credits outrinette82 IG – Ostuni
Lungo il percorso, in un viaggio che dura poco più di 9 ore, sono dodici le fermate intermedie sia all’andata che al ritorno: Milano Rogoredo, Parma, Reggio Emilia,
Modena, Bologna Centrale, Foggia, Barletta, Bari Centrale, Monopoli, Fasano, Ostuni e Brindisi.
Non erano solo negozi, ma punti di riferimento per appuntamenti e ritrovi in genere, luoghi in cui molti si sono identificati.
I negozi più mitici della Milano di un tempo
# Le vetrine di Cagnoni, il paradiso dei bambini
ph. milanodavedere
Era il paradiso dei bambini nati fino all’inizio degli anni Novanta. C’è stato un momento in cui Cagnoni è stato la la versione milanese di Fao Schwarz. I bambini che oggi fanno la fila da Fao, probabilmente sono accompagnati dai genitori che, da piccoli, sognavano davanti alle vetrine di Corso Vercelli.
L’emporio misurava 500 m² di giocattoli, che in alcuni punti arrivavano fino al soffitto. Montati o chiusi nelle scatole, Cagnoni offriva qualsiasi soluzione per il Natale e i compleanni. Era nato nel 1921 come emporio di casalinghi e tutto per la casa, dopo la guerra è diventato il più grande e magico negozio di giocattoli di Milano fino alla chiusura nel 2001, quando Fiorella Cagnoni, nipote del fondatore, decide che è arrivato il momento di cambiare strada per dedicarsi alla scrittura.
# I tempietti della musica: Prina, Messaggerie Musicali, Stradivari, Mariposa
credits: deagostinivynil.com – Mariposa in Galleria S. Radegonda
Una delle passioni della Milano di ieri: i dischi. Di tutti i generi, pop o di nicchia, i giovani degli anni ’80 e ’90, probabilmente richiamati in Piazza Duomo dal fenomeno di MTV live, hanno sempre investito in musica. All’ombra della Madonnina sono fioriti moltissimi punti di riferimento, per soddisfare questo trend: Messaggerie Musicali in Corso Vittorio Emanuele, il Virgin Mega Store lato Via Torino, Mariposa che da Porta Romana apre un punto in galleria Santa Radegonda (sotto la metropolitana). Bigi, Metropolis, Rasputin e Bonaparte sono altri nomi di negozi di dischi.
Più lontano, verso Loreto, Stradivari è stato il riferimento della Milano da Porta Venezia a Monza. Oggi non ci sono più, così come i negozi di strumenti musicali, come Prina.
Fenomeno molto “Made in Milano“, quello di un imprenditore di nome Pietro Fioravanti, che internazionalizza il suo nome trasformandolo in un nome che ha fatto epoca: Peter Flower’s.
Inizia ad importare calzature dall’estero e la sua attività diventa un vero e proprio brand. Da Peter Flower’s, in Via San Michele del Carso, potevi trovare i Camperos e le Dr. Maertin’s appena uscite. In giro per Milano era impossibile non trovare qualcuno con in mano il suo sacchetto bianco con la stampa blu. Peter Flowers diventa anche un’emittente radiofonica (Radio Peter Flowers) e trasmetteva in FM sui fm.104,500 e 96,900.
Il luogo delle bigiate e delle fughe di migliaia di studenti milanesi negli anni Ottanta e Novanta. Astra Games era il paese dei balocchi, una enorme sala giochi non lontana dal Duomo, sotto i portici di Vittorio Emanuele, raggiungibile solo a piedi dietro al Cinema Astra. Non aveva insegna, l’entrata era quasi segreta, una scalinata conduceva all’ “antro infernale”, un locale buio illuminato solo dai display dei videogames. Ha chiuso nel 2000.
# Fiorucci
Ph. Amalia del Ponte
Ritrovo, appuntamento e fornitore di vestiti e accessori. Tutto in un unico, mitico, punto, il negozio di Fiorucci. Anche Fiorucci interpreta Corso Vittorio Emanuele come centro nevralgico e lo caratterizza con le sue creazioni. La proposta di Fiorucci è sempre stata il punto di riferimento per i giovani di un tempo, quindi oggi viene ricordato con tanto affetto, una punta di nostalgia per i tempi andati e per le emozioni che ha saputo regalare. “Felicità” è il sinonimo più ricorrente, scatenato dal ricordo delle sue vetrine.
Quanti appuntamenti vi siete dati davanti alle vetrine di questi mitici negozi?
La gallery del primo quartiere-museo che racconta la storia di Milano. Di quale zona si tratta e quali tappe ripercorre?
Il quartiere che racconta la storia di Milano (FotoGallery)
Nella periferia est di Milano c’è un quartiere che attraverso i murales sui suoi muri racconta ai visitatori la storia dell’intera città. Il progetto, unico in tutta Italia, ha trasformato una periferia in un museo a cielo aperto grazie a 20 opere murarie. Scopri di quale quartiere si tratta e, scorrendo la gallery, rivivi la storia di Milano.
# L’Ortica: il primo quartiere-museo d’Italia racconta la storia di Milano
Credit: siviaggia.it
Il quartiere di cui stiamo parlando è l’Ortica, che sta cercando di crearsi una nuova fama dopo un lungo e chiacchierato passato. Oggi l’atmosfera che si respira è di tranquillità, una quotidianità circondata dalla fitta vegetazione che le ha donato il suo nome. Infatti da sempre quest’area della città è stata caratterizzata dal verde, tra orti ed erba alta. Il progetto che vede come protagonisti 20 murales ha trasformato il quartiere ai bordi di periferia in un’attrazione per turisti e cittadini: il primo quartiere-museo in Italia a raccontare la storia di un’intera città. Dalla Madonnina alla guerra, i volti dei personaggi più celebri che rappresentano la nostra città, la storia di Milano in un quartiere. In una gallery.
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Milano e il design sono un binomio indissolubile e con l’apertura graduale della M4 viene da chiedersi: le uscite delle stazioni sono degne della capitale del design? I rendering proposti durante la prima fase di progettazione avevano fatto sperare in uscite in vetro trasparente per scale mobili e ascensori, un design ricercato e in grado di integrarsi alla perfezione con il contesto circostante, soprattutto per quanto riguarda il centro storico. La realtà di oggi rispecchia le aspettative?
Il nuovo video di Milano Città Stato di Francesca Monterisi. Iscriviti al canale su YouTubeper i video esclusivi.
Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)
I prolungamenti già nelle idee dei vari progettisti pensano alla blu che si estenda oltre l’aeroporto e l’Idroscalo e l’M1 che raggiunga Baggio o Cinisello Balsamo. C’è però un’area trascurata da tutti: la periferia sud-est di Milano.
La metro che non c’è: una linea nuova che colleghi le zone dimenticate di Milano
# Il quartiere Forlanini
__simonarusso__ IG – Piazza Ovidio
La zona Forlanini – Taliedo è nota ai milanesi per essere il quadrante sud orientale della città, un quadrante che da solo ha numerosi punti nevralgici attorno a cui si sviluppano buona parte delle principali attività del capoluogo lombardo. Siamo infatti nella zona dei Corrieri Espresso, a due passi dall’Aeroporto di Milano Linate, vicini all’Idroscalo e in piena area dei mercati all’ingrosso come quello del pollame, dei fiori, il mercato ortofrutticolo e il mercato del pesce di via Lombroso, il più grande d’Europa. La piazza che racchiude e cinge come fosse una cintura tutti questi luoghi è piazza Ovidio, una piazza tonda recentemente riqualificata dove passa lo storico tram 27 (una volta era il 12), e i bus 66, 45 che, soprattutto quest’ultimo, tagliano come una lama nel burro la pacifica zona residenziale di via Zante e via Pecorini. Di una fermata Metro, però, non si parla.
# La zona attorno a Piazza Ovidio tagliata fuori da progetti di metropolitane
Piazza Ovidio
Se di recente la metro blu è arrivata sino a Repetti e chiude con il nuovo capolinea della fermata di Milano Linate, e più a sud-est c’è la roccaforte dei trasporti della Metro gialla San Donato (che è anche un crocevia del trasporto pubblico nazionale e internazionale via autobus) a piazza Ovidio non si parla di metro perché a quanto sembra buona parte del sottosuolo presenta delle falle, che anni or sono (ricordi da bambino) ogni tanto presentava delle buche nell’asfalto nelle torride giornate di agosto. Nonostante i palazzi e le costruzioni di zona siano tutt’altro che obsoleti e anzi, in via Salomone ci sono degli edifici residenziali nuovi di zecca e tutt’altro che economici.
Quel che è certo è che a ottobre del 2024 apriranno nuove fermate della metro M4. Entro l’autunno infatti toccherà alle stazioni di Santa Sofia, Vetra, De Amicis, Coni Zugna, California, Bolivar, Tolstoj, Frattini, Gelsomini, Segneri e San Cristoforo. In teoria dovrebbero aprire anche le fermate Sforza-Policlinico e Sant’Ambrogio, ma in questi ultimi casi i lavori sono stati rallentati a causa del ritrovamento di alcuni reperti archeologici. Di Piazza Ovidio e dintorni, però, ancora nessuna traccia.
Il New York Times T Magazine ha pubblicato un reportage su Milano. Viene esplorata la sua scena gastronomica sottolineando il fatto che nell’ultimo anno si è assistito all’apertura di numerosi locali capaci di farsi spazio nel già ricco panorama gastronomico della città. Eccone alcuni.
I 7 migliori locali appena aperti a Milano secondo il New York Times
# Trattoria del Ciumbia
Credits: @trattoriadelciumbia (IG)
Nel cuore di Brera la tradizione gastronomica regionale e locale viene proposta in chiave contemporanea. La sua grande particolarità sono gli interni di design progettati da Dimorestudio.
Via Fiori Chiari, 32.
# Bicchierino Bar
Credits: @loren_stalder (IG)
Wine bar situato nel quartiere di Giambellino. Idea nata da cinque amici provenienti da diversi ambiti creativi, come per esempio la fotografia. Il fine del loro progetto è era quello di realizzare uno spazio intimo per la loro community.
In Porta Vittoria si trova questo locale dai gusti particolari. Oltre a molte interessanti proposte offre gelati e sorbetti dai gusti particolari, come orchidea, gelsomino o caramello al caffè. Prodotto di spicco sono le caramelle Loukoum, fatte a mano e tipiche del Medio Oriente.
Via Filippo Corridoni, 1.
# Via Stampa
Credits: @viastampa_milano (IG)
Caratterizzato da un menù essenziale che rispecchia la semplicità e l’eleganza dell’arredamento in pieno centro città. Il loro punto forte è la stagionalità e l’offerta di piatti semplici ma ben eseguiti.
Ex-gommista trasformato in enoteca di vini naturali in città studi. I due fondatori, provenienti dal mondo della moda, hanno affidato i lavori del locale allo studio Milanese Sagoma.
Via Cesare Saldini, 2.
# Pan
Credits: @panmilano (IG)
In zona Risorgimento si trova questa panetteria, caffetteria e bistrot fondato dalla ristoratrice Alice Yamada e dallo chef Yoji Tokuyoshi. È specializzato nella produzione di specialità dolci e salate, provenienti dal mondo giapponese e nord-europeo.
Lo scorso settembre gli ex gestori di enoteca/naturale con lo chef Tommaso Melilli hanno aperto in zona Ticinese quella che può essere definita una “trattoria contemporanea”. La proposta prevede un menù stagionale che quotidianamente viene aggiornato.
Dopo l’approvazione di una determina alla fine del 2023, che ha dato il via libera definitivo al progetto esecutivo, il cantiere è entrato nel vivo all’inizio del 2024. Ecco come viene trasformata tutta l’area e quando è prevista l’inaugurazione nella nuova veste.
Il “gemellino dell’Idroscalo”: avviato il cantiere del nuovo Lido di Milano
# Il lido parlerà spagnolo
Flickr Comune di Milano – Lido di Milano
Finalmente sono entrati nel vivo i cantieri per dare nuova vita al Lido di Milano, chiuso da oltre quattro anni. Un percorso tortuoso che ha portato all’avvio di un processo di riqualificazione tanto atteso. Tutto parte alla fine del 2020, quanto il Comune di Milano approva un progetto di partenariato pubblico-privato per la riqualificazione del complesso, progettato alla fine degli anni ’20 dall’ingegnere Cesare Marescotti e inaugurato nel 1931.
Nel 2021, il bando di gara emesso da Palazzo Marino per la gestione e la riqualificazione dell’intero impianto è stato vinto dalla cordata Go Fit Life Science And Technology S.A, guidata dalla società spagnola Ingesport Health and Spa Consulting. A ottobre 2023 le chiavi sono state consegnate ai nuovi proprietari, subentrati a Milanosport, che gestiranno il “nuovo lido” per i prossimi 42 anni. Infine i primi lavori all’inizio del 2024.
# Sarà un “parco sportivo fruibile tutto l’anno, non solo durante i tre mesi estivi”
Credits Comune di Milano - Nuovo edificio del Lido di Milano
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Credits Comune di Milano - Vista laterale nuovo edificio del Lido di Milano
Credits Comune di Milano - Nuovo edificio del Lido di Milano
L’investimento per realizzare il progetto, a carico del gruppo societario spagnolo, è salito è salito dai 25 milioni di euro di partenza alla cifra di 26.628.400 euro. A tale somma va aggiunto canone d’affitto annuo di 80mila euro a favore del Comune di Milano pari e il costo per l’assunzione di 50 dipendenti. Una volta completati i lavori, il Lido di Milano diventerà un “parco sportivo fruibile tutto l’anno, non solo durante i tre mesi estivi”, con tariffe scontate per giovani, famiglie e anziani. È prevista una completa revisione degli spazi e dei servizi del Lido.
# Un piccolo gemello dell’Idroscalo dove praticare canoa e kayak e altri sport
Credits Comune di Milano – Nuovo Lido di Milano
Dalla profonda ristrutturazione nascerà un piccolo gemello dell’Idroscalo. Al posto dell’attuale piscina sarà realizzato uno specchio d’acqua per la pratica di canoa e kayak tutto l’anno, come nel famoso bacino artificiale di Linate, a cui si affiancheranno diverse altre attività di fitness. Prevista poi una nuova vasca estiva di circa 750 mq e una “nuova palazzina che ospiterà un centro ludico-sportivo ben attrezzato” dedicato al fitness.
Il Padiglione delle Cabine sarà demolito e ricostruito. Nei circa 6.000 mq di spazi interni ci saranno zone wellness, cardiofitness e spogliatoi. In questo modo, tutta l’area tornerà a essere dedicata allo sport, seguendo l’inaugurazione dell’Allianz Cloud, il palazzetto sportivo casa del Volley Milano, nell’estate del 2019.
# Previsti due anni e mezzo di lavori, inaugurazione rinviata al 2026
Credits Comune di Milano – Vista area nuovo Lido di Milano
Il cantiere viene suddiviso in più fasi e durerà oltre due anni e mezzo, con primi primi 24 mesi dedicati alla trasformazione dell’attuale piscina, alla costruzione della nuova vasca e alla manutenzione degli edifici esistenti. Gli ultimi 7 mesi saranno dedicati alla demolizione e ricostruzione del padiglione delle cabine individuali. L’inaugurazione, inizialmente prevista per il 2025, è stata posticipata almeno al 2026.
Urbanfile-duepiedisbagliati - Cantiere Lido di Milano
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Urbanfile-duepiedisbagliati - Lido di Milano
Urbanfile-duepiedisbagliati - Cantiere Lido di Milano
Queste le tariffe mensili che dovrebbero essere applicate: si parte dai 39 euro per disabili, pensionati, studenti e orari mattutini, passando per i 59 euro per l’individuale, per arrivare a 75 e 89 euro, rispettivamente per famiglie con figli e famiglie senza figli. Per gli ingressi singoli i prezzi dovrebbero essere gli stessi di Milanosport.
La classifica dei piccoli centri italiani più gettonati è stata elaborata da Holidu, tra i più noti portali di prenotazione di case e appartamenti vacanza d’Europa. In classifica anche cinque borghi lombardi.
Questi sono i piccoli borghi italiani preferiti per una vacanza: 5 sono in Lombardia
# Small Cities 2024: i piccoli centri italiani più ricercati per una vacanza
regionesiciliana IG – Favignana
Quali sono i piccoli centri preferiti dagli italiani per una vacanza? A realizzare una classifica con i 30 più amati ci ha pensato Holidu, tra i più noti portali di prenotazione di case e appartamenti vacanza d’Europa. Nella graduatoria “Small Cities 2024” si trovano le località italiane con meno di 5000 abitanti più ricercate online dagli italiani, ordinate in base al volume di ricerca medio mensile nel 2023 su Google. Scopriamo quali sono e dove si piazzano quelle lombarde.
La “Small City” d’Italia è Favignana:oltre 92 mila ricerche medie mensili. L’isola siciliana, la più grande dell’Arcipelago delle Egadi, è una meta turistica sempre più celebrata in tutto il mondo: nel 2022 il National Geographic ha inserito una delle sue spiagge nella classifica delle più belle d’Italia. Si caratterizza per un mare cristallino, un territorio brullo e selvaggio con 570 specie diverse tra flora e fauna tipicamente mediterranea e anche per le tipiche case bianche con le aperture azzurre e verdi.
# San Vito lo Capo e Portofino insidiano la regina
San Vito Lo Capo – credits Luiz Cent via Unsplash
Al secondo posto si piazza un’altra località siciliana, San Vito Lo Capo, con un volume di ricerca simile, mentre al terzo si trova la Perla del Tigullio, Portofino, con circa 91mila ricerche e da poco salita in testa della graduatoria dei comuni più ricchi d’Italia. Seguono poi con un volume di ricerca compreso tra i 75 e i 74mila:
4. Courmayeur,
5. Positano,
6. Maratea
7. Amalfi
# Nella top 10 anche una lombarda
Ph. robi_ciaffoni IG
La prima località lombarda è Bormio, all’ottavo posto e unica in top ten, con poco più di 61.400 ricerche. In nona e decima posizione ci sono: Sperlonga e Roccaraso. Nelle prime trenta in classifica in totale sono cinque i borghi lombardi. vediamoli.
# Top 30: la Lombardia è la regione più rappresentata con 5 località
ph. travelspot – pixabay
Sono cinque in totale le località della Lombardia in classifica: è la regione più rappresentata. Dopo Bormio vede al 12mo posto Bellagio, sul lago di Como. Al 15mo si trova Limone sul Garda, dove si producono i limoni più a Nord al mondo, al 19mo Ponte di Legno e al 20mo San Pellegrino Terme.
Dopo la Lombardia ci sono il Trentino-Alto Adige con tre località, Canazei al 17mo posto, Andalo al 21mo e Moena al 29mo. Con due ciascuna ci sono: Sicilia, Campania, Toscana, Lazio, Piemonte, Puglia e Sardegna. Una soltanto infine per la Valle d’Aosta, la Basilicata, la Calabria e le Marche.
La “metropolitana di superficie” della riviera romagnola collega Rimini a Riccione, lungo 9,8 km e 17 fermate. Come funziona e i progetti di sviluppo futuri.
La metromare: le fermate attuali e le estensioni previste per la “metropolitana” della Riviera Romagnola
# Il tracciato attuale è lungo 9,8 km, interamente in sede protetta, e conta 17 fermate
Ph. aleromanorn IG – Filobus Metromare
Il Metromare è il servizio di Bus Rapid Transit della Riviera Romagnola, conosciuto anche come “Trasporto Rapido Costiero”, e affianca la ferrovia Bologna-Ancona. La sua inaugurazione è avvenuta “ufficiosamente” alla fine del 2019, anche se inizialmente esercitato da bus su gomma a basso impatto ambientale ibridi e a metano. Solo a ottobre 2021 tutti i 9 filobus acquistati, dei modelli snodati da 18 metri Exquicity costruiti dall’azienda belga Van Hool e attrezzati anche per il trasporto bici, sono entrati in funzione. I mezzi viaggiano in corsia riservata, come una metropolitana di superficie.
Ph: wikipedia
Il tracciato attuale si compone di 17 fermate, compresi i due capolinea di Riccione e Rimini dove avviene l’interscambio con le rispettive stazioni ferroviarie, e si sviluppa lungo 9,8 km. I mezzi percorrono il tragitto in 23 minuti, con una frequenza media di 10 minuti e 7,5 minuti nelle ore di punta con l’impiego contemporaneo di 8 mezzi.
# Partite le lettere di esproprio per la tratta di 4,2 km fino a Rimini Fiera: conclusione dei lavori entro giugno 2026
newsrimini.it – Metromare fino a Rimini Fiera
Il progetto di estensione del tracciato a ovest, dalla Stazione ferroviaria di Rimini alla fiera, è stato approvato e finanziato con un costo salito da 49 a 60 milioni di euro. Il tracciato aggiuntivo del Metromare sarà lungo 4,2 km e i passaggi avranno una frequenza di 7 minuti e mezzo.
chiamamicitta.it – Riminifiera
Sono sei le fermate intermedie: Principe Amedeo, San Giuliano, Rivabella, Sacramora, Popilia, Fiera Est-Teodorico. I tempi di percorrenza sono stimati in 9 minuti, mentra le frequenza in 5 minuti. Con questa estensione il tracciato della Metromare arriverà a 14 km, per un totale di 23 fermate, percorso in 31 minuti.
L’inizio dei lavori è programmato per l’estate 2024, sono partite da qualche mese le lettere di esproprio, con conclusione entro il 30 giugno 2026 dato che l’opera è stata finanziata tramite risorse del Pnrr.
# Presentato il protocollo d’intesa per il prolungamento da Rimini Fiera a Santarcangelo
Rete attuale e sviluppi futuri metromare
Ha fatto dei passi avanti il progetto per estendere il tracciato ad ovest fino alla stazione di Santarcangelo di Romagna. In seguito all’approvazione di uno specifico atto di indirizzo da parte delle due giunte comunali è attesa per la fine di maggio la firma del protocollo d’intesa. Entro tale date dovrà essere predisposto il documento di fattibilità delle alternative progettuali, con l’analisi costi-benefici e una prima bozza del progetto di fattibilità, al fine di individuare la migliore soluzione tecnica per il prolungamento, sia per quanto riguarda la progettazione esecutiva che per la realizzazione dell’opera.
Dopo essere stato bocciato nel 2021, sta per essere invece ripresentato il progetto per allungare la Metromare verso est collegando la zona del Parco le Navi a Cattolica e Misano Adriatico con la stazione di Riccione.
Il quartiere “newyorchese” è uno tra gli interventi di rigenerazione urbana più riusciti in città, sorto sulle ceneri della vecchia fiera campionaria, e tra i preferiti dai ragazzi milanesi: moderno, verde e con ogni tipo di servizio. Scopriamo insieme le cose più interessanti da vedere e quelle in arrivo nel prossimo futuro. Foto cover: @bernasconiadriano IG
10 cose da vedere a Citylife, dove Milano sembra New York
# Piazza sei febbraio: la porta d’accesso intitolata alla Rivolta di Milano
Nella Piazza Sei Febbraio, nota per essere il punto d’ingresso storico alla Fiera Campionaria, si trova l’accesso principale. Ma quanti conoscono veramente la storia di questa piazza? Il suo nome si riferisce alla “rivolta di Milano” del 6 febbraio 1853.
Quel giorno, l’ultima domenica di Carnevale, si tentò un’azione audace contro le truppe austriache, sperando di coglierle di sorpresa durante il giorno di festa. L’attacco iniziò alle 16.45, guidato da circa mille persone, in gran parte operai e artigiani, che risposero all’appello di Mazzini, allora in esilio a Londra. Nonostante le speranze di mobilitare le masse milanesi, le cose non andarono come sperato. Molti milanesi osservarono gli eventi con distacco, mentre altri gruppi annunciati non si presentarono.
I rivoltosi, in numero esiguo e con azioni disorganizzate, furono facilmente repressi e arrestati dall’esercito austriaco. La rivolta si concluse prima dell’alba del giorno successivo. Il bilancio fu pesante: 10 morti e 47 feriti tra i soldati austriaci, mentre 895 insorti furono arrestati. Sedici di loro furono giustiziati in Piazza Castello, dove oggi una lapide commemora l’eccidio.
Qualche giorno dopo Marx così scrisse dell’episodio: “E’ ammirevole in quanto atto eroico di un pugno di proletari che, armati di soli coltelli, hanno avuto il coraggio di attaccare una cittadella e un esercito di 40.000 soldati tra i migliori d’Europa”.
La piazza che ricorda il tentativo di insurrezione proletaria è oggi la porta d’accesso del quartiere più alto borghese di Milano. Vediamo le principali attrazioni.
#1 Torre Allianz, il grattacielo “infinito” con il più grande murale del mondo
Credits Andrea Cherchi – Grattacielo Allianz
La Torre Allianz, conosciuta anche come il “Dritto”, spicca come il più alto edificio d’Italia per altezza del tetto, raggiungendo i 209 metri e contando ben 50 piani. La sua struttura, che sembra estendersi senza fine, le è valsa il soprannome di “endless tower”. Considerando anche l’antenna, la sua altezza raggiunge i 260 metri.
Come da tradizione, sulla cima della torre troneggia una copia della Madonnina. Il progetto, ideato dall’architetto giapponese Arata Isozaki in collaborazione con Andrea Maffei, ospita al suo interno una vera e propria meraviglia: il più grande murale del mondo, intitolato “Il giro del mondo in 50 piani”. Quest’opera, realizzata dai dipendenti del gruppo Allianz, si snoda lungo le scale che conducono fino alla cima, offrendo una straordinaria esperienza visiva lungo tutto il percorso.
#2 Torre Hadid, lo “storto” che sembra scomparire nel cielo
Credits pietmassuger – Lo Storto
Lo “Storto”, noto anche come la Torre Hadid, si erge come il secondo edificio più alto di Citylife. Frutto del genio della compianta Zaha Hadid, questo grattacielo si distingue per la sua caratteristica torsione, che diventa sempre più evidente man mano che si sale verso la cima, fino a scomparire completamente negli ultimi piani. Con i suoi 177 metri d’altezza e i suoi 44 piani, la Torre Hadid rappresenta un’icona di design e innovazione architettonica.
#3 Torre Libeskind, il “curvo” con la corona che si ispira alle cupole rinascimentali
Credits: @deangelinadia (INSTG)
Il “Curvo”, conosciuto anche come la Torre Libeskind, è l’ultimo arrivato tra i grattacieli di Citylife, completato nel 2021. Con i suoi 175 metri d’altezza e i suoi 30 piani, ospita circa 3.000 dipendenti della società di revisione PwC. Questo edificio presenta un profilo distintivo che, man mano che ci si avvicina alla cima, si distacca sempre di più dalla forma iniziale, piegandosi verso l’interno.
Sulla sua sommità si erge una corona ispirata alle cupole rinascimentali italiane: un blocco di vetro e acciaio alto oltre 30 metri, che completa il profilo curvo della struttura, conferendo un’impressionante presenza architettonica al panorama urbano del quartiere.
#4 Lo shopping district, il centro commerciale urbano più grande d’Italia
Citylife Shopping District
Proprio sotto le “Tre Torri” sorge il City Life Shopping District, il più grande distretto commerciale urbano d’Italia. Con i suoi 80 negozi, un supermercato, 20 ristoranti e bar, e 7 sale cinematografiche che offrono un totale di ben 1.200 posti a sedere, oltre a un poliambulatorio Humanitas, questo distretto è un vero e proprio punto di riferimento per lo shopping e il tempo libero.
Progettato da Zaha Hadid Architects, One Works e lo studio Mauro Galantino, il City Life Shopping District si estende su tre aree interconnesse, occupando complessivamente una superficie di 32.000 metri quadrati. Al centro di tutto ciò si trova una piazza all’aperto, circondata da locali e negozi, che crea un’atmosfera accogliente e dinamica per residenti e visitatori.
#5 Le Residenze Hadid, le grandi residenze di lusso a forma di scocca navale
Residenze Hadid Citylife
Nel nuovo quartiere milanese, oltre agli spazi commerciali e agli uffici, alcune aree sono riservate alla residenza. Le Residenze Hadid, conosciute anche come “City Life Milano Residential Complex”, comprendono sette imponenti palazzi, con altezze variabili dai 5 ai 13 piani, che abbracciano uno stile distintivo dove design, natura e tecnologia si fondono armoniosamente. Occupando una superficie di 38.000 metri quadrati, questi edifici presentano linee fluide e ampi balconi curvati che evocano l’eleganza delle navi da crociera. Al centro di questo complesso residenziale si estende un grande giardino, offrendo un’oasi di tranquillità per chi vive in appartamenti di lusso.
#6 Le Residenze Libeskind, con imponenti facciate dalle geometrie asimmetriche
Le residenze Libeskind, terminate alla fine del 2023, si distinguono per le loro facciate imponenti, caratterizzate da geometrie asimmetriche che dialogano visivamente con le residenze Hadid, creando un contrasto dinamico nel panorama architettonico. Progettate con uno stile costruttivista voluto dal loro creatore, questo complesso residenziale è composto da otto palazzi, con altezze che variano dai 5 ai 13 piani. Con un totale di 380 appartamenti di varie dimensioni, le residenze Libeskind occupano uno spazio di oltre 150.000 metri quadrati, cui si aggiunge un rigoglioso giardino interno.
#7 Palazzo delle Scintille, l’edificio “superstite” della fiera in Art Nouveau
Credits: Andrea Cherchi – Palazzo delle Scintille
L’unico edificio rimasto della vecchia fiera è il suggestivo Palazzo delle Scintille, un esempio dell’Art Nouveau, costruito nel lontano 1923 su progetto dell’architetto Paolo Vietti Violi per accogliere un velodromo all’interno della fiera campionaria. Dopo anni di disuso, il palazzo è stato restaurato grazie a un intervento di conservazione e dovrebbe diventare uno spazio multifunzionale dedicato ad eventi espositivi, intrattenimento, concerti e manifestazioni sportive.
#8 Gli orti fioriti, la campagna all’ombra dei grattacieli
Credits Andrea Cherchi – Orti Citylife
La natura ritorna in città con gli Orti Fioriti di City Life. Questo progetto, realizzato in collaborazione con l’associazione Orticola Lombarda, mira a valorizzare il patrimonio di conoscenze e tradizioni italiane legate all’orticoltura e al giardinaggio. L’area, estesa su 3.000 mq, è gestita dalla società responsabile dello sviluppo di City Life e curata con amore dalla Cooperativa del Sole. All’interno di questo spazio, il visitatore può immergersi in un ambiente rigoglioso e scoprire una vasta gamma di fiori, piante e ortaggi, creando l’illusione di trovarsi in aperta campagna, pur restando all’ombra dei grattacieli.
#9 Parco City Life, uno dei più grandi parchi cittadini che accoglie la varietà del paesaggio lombardo
Parco Citylife
Il quartiere di Citylife vanta la più ampia area pedonale di Milano e una delle più estese in Europa, offrendo agli abitanti e ai visitatori uno spazio urbano unico. Al suo interno si trova anche uno dei parchi più grandi della città, oggi si estende per circa 160.000 mq di verde pubblico sui 174.400 mq totali previsti dall’intero progetto di riqualificazione. Il progetto paesaggistico è ispirato alla varietà del paesaggio lombardo, ricreando il microcosmo di Milano e del suo territorio. Tra prati e zone boscate, il parco offre numerose aree di sosta, uno spazio dedicato al fitness e connessione Wi-Fi gratuita, offrendo un’oasi di relax e svago nel cuore della città.
#10 ArtLine, la galleria di arte moderna all’aperto nel parco
Coloris
All’interno del parco si trova una galleria di arte moderna all’aperto chiamata ArtLine, un’iniziativa promossa dal Comune di Milano. Si tratta di un percorso che comprende oltre 20 opere permanenti, tra cui 8 selezionate tramite un concorso dedicato agli artisti under 40 e altre realizzate da artisti internazionali di fama consolidata. Queste opere possono essere visitate gratuitamente 7 giorni su 7, offrendo ai visitatori l’opportunità di scoprire queste creazioni mentre passeggiano lungo i vialetti del parco.
Tra le opere presenti, spiccano il “Beso”, un bacio scolpito tra due imponenti rocce, “Coloris” che raffigura il planisfero terrestre con cento pali metallici dai colori pastello, una reinterpretazione delle classiche fontanelle milanesi con i “draghi verdi”, “Hand and foot for Milan”, una gigantesca mano e un piede costruiti in mattoni, e “Rudere” di Adrain Paci, pensata come uno spazio di riflessione sul rapporto tra uomo e natura
Nei prossimi anni sono attese altre architetture iconiche ad arricchire il quartiere, oltre al completamento del parco con l’aggiunta anche di nuove sculture.
Citywave
La più scenografica è quella di CityWave, già soprannominato “lo sdraiato”, è il quarto e ultimo edificio di Citylife in costruzione ed è stato progettato dallo studio di architettura BIG. Si caratterizza per un lungo porticato sospeso di 140 metriche collega due edifici di 50 e 110 metri di altezza e mette a disposizione spazi di lavoro, negozi, ristoranti, due corti private ed un rooftop bar con piscina. L’inaugurazione dovrebbe avvenire entro le Olimpiadi Invernali 2026.
skysport – Padel Pavillon
In continuità visiva con le architetture preesistenti è il progetto dell’Atlante Arena, il Padel Pavillon curato da Novembre Studio. L’edificio si contraddistingue per un grande sbalzo con un aggetto curvo di 17 metri e sviluppa su un’altezza di 12 metri e 2.800 mq di superficie dell’edificio con all’interno: 7 campi da padel, un’area ristoro e uno spazio multifunzionale rialzato. La conclusione dei lavori è programmata per il 2025.
A picco sul mare, tra boschi e vigneti, c’è un borgo molto suggestivo che quasi fa paura. Isolato, quasi disabitato e raggiungerlo non è facile. Un borgo con una spiaggia da brividi. Foto cover: @monesteroli_wild IG
1000 gradini (senza ringhiera) per arrivare al mare: la spiaggia più avventurosa d’Italia
# Il paese sul mare con soli 2 abitanti
Ph. @monesteroli_wild IG
Nascosto in una delle aree costiere più belle d’Italia, c’è un paesino ligure. Ma non si tratta del solito borgo turistico: non sono molti infatti quelli che si spingono a visitarlo. Si tratta di Monesteroli e si trova ad ovest di Campiglia Tramonti, in provincia di La Spezia.
Si trova all’interno del Parco nazionale delle Cinque Terre, ma a differenza dei paesi vicini non è molto frequentato. Anzi, qui, oltre a non esserci turisti, quasi non ci sono neanche gli abitanti. Monesteroli conta infatti solo 2 abitanti, rimasti soli soletti in un borgo quasi fantasma, che ha solo qualche casa abbandonata. Un tempo, nel borgo c’erano delle cantine dove si vinificava l’uva, oggi però anche questa attività è stata abbandonata, e alcune di queste cantine sono state trasformate in case di villeggiatura, per i coraggiosi turisti che decidono di raggiungere Monesteroli. E il coraggio è la costante per chi si avventura in questo posto. Già perché il paese si trova sul mare, letteralmente. E arrivarci non è affatto facile.
# La “Scalinata Grande”: stretta e senza ringhiera per raggiungere il mare
Credits: foto di Selene Folli @gitefuoriportainliguria Scalinata Monesteroli
Non è solo il fatto di essere un borgo fantasma a rendere Monesteroli così sfuggente. Il paese è il punto di arrivo, o di partenza, di un sentiero molto suggestivo ma che mette paura a chiunque lo percorra.
Si tratta della cosiddetta Scalinata Grande, 1200 gradini ripidissimi, da percorrere facendo molta attenzione: non c’è neppure la ringhiera. Il sentiero si snoda tra vigneti e tratti a picco sul mare, ma ci sono tratti dove bisogna stare particolarmente attenti, anche perché i gradini si restringono. Questo sentiero a gradini ha una storia molto lunga: un tempo veniva percorso dai contadini con le gerle sulle spalle. Strano che non sia mai stato reso più sicuro, ma forse è proprio questa la sua particolarità.
# “Monesteroli è un luogo tra realtà e fantasia”
Credits: @sharon_photo_ Monesteroli
Monesteroli fa parte anche dei “Luoghi del Cuore” del FAI. Quest’ultimo lo descrive come “Un borgo unico al mondo che domina il mare azzurro, ai confini tra realtà e fantasia. Soltanto il rumore della natura del vento e delle onde rompe il silenzio in questo borgo incantato, aggrappato alla roccia, sul filo del mare”.
Un paese molto suggestivo, ma per quanto bello, un po’ di paura la evoca. Se si guarda il rovescio della medaglia: dopo essere sopravvissuti a fatica alla scalinata si arriva in un borgo fantasma, dove il silenzio fa da padrone. E si gode la vista del mare che da Monesteroli è unica al mondo.
Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.
Un maestro di doppiaggio, di recitazione e di cultura del linguaggio del corpo, con una carriera incredibile tra teatro, televisione e cinema.
Gianni Bonagura, il maestro milanese del doppiaggio
# Una figura di spicco nel mondo della recitazione italiana
Di sconosciuto – Radiocorriere, Pubblico dominio, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=4464357 – Raffaele Pisu, Pierluigi Pelitti, Paolo Ferrari, Gianni Bonagura e Nino Manfredi nella compagnia del teatro comico musicale della Rai di Roma nel 1954
Era Amedeo, il ragioniere del Totocalcio, nell’ “Audace colpo dei soliti ignoti”, ha interpretato l’avvocato Sallustio Giordana in “Detenuto in attesa di giudizio”, è stato Papa Pio IX ne “In nome del popolo sovrano”. Sua è la voce di Danny De Vito ne “La guerra dei Roses”, di Marty Feldman in “Frankenstein Junior” e di Walter Matthau in “Genio per amore”. Gianni Bonagura nel mondo sconfinato della recitazione è stata una delle figure più interessanti espresse dal nostro paese. E dalla nostra città.
Infatti nacque a Milano il 27 ottobre 1925, sin da giovanissimo capisce che la strada che vuole intraprendere è quella del Teatro così, quando già si era trasferito a Roma, frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica nella capitale e si diploma con un esame che prevedeva l’interpretazione de “Il Ventaglio” di Carlo Goldoni. Per sei mesi lavora nella Compagnia di Prosa di Radio Torino. Viene poi ingaggiato da Antonio Gandusio che nel frattempo con la sua compagnia fa tappa a Torino, al Carignano. Gandusio è contento di Gianni (all’anagrafe Gianfelice) e lo fa recitare in tre opere, dopo di che lo inserisce come caratterista, in compagnia di un altro illustre milanese, Alberto Lionello.
# Dal cinema a uno dei primi alfieri della televisione
Bonagura
E’ in 1954 e in Italia si “accende” la Tv: Gianni Bonagura è uno dei primi testimoni del piccolo schermo, in compagnia di Nino Manfredi, Elio Pandolfi e Paolo Ferrari. Cinque anni prima aveva debuttato nel mondo del cinema con “Contro la legge”, un film poliziesco di Flavio Calzavara, mentre nel 2001 chiuse la carriera con il grande schermo, con “Due e mezzo compreso il viaggio”, di Samad Zarmandili. In totale ha recitato in trentacinque film per il cinema, tra il grottesco, il drammatico e il comico, lui prediligeva i ruoli più ironici.
# Un mostro sacro del doppiaggio dei grandi di Hollywood
Di Toglenn di Wikipedia in inglese, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4475226 – Danny DeVito al Beverly Hills Film Festival 2008
In Tv ha recitato in venticinque serie, tra cui in “L’adorabile Giulio” e “Nero Wolfe”. Ma Bonagura è stato un mostro sacro del doppiaggio, regalando la voce ad una cinquantina di divi del Grande schermo, tra cui il già citato De Vito, Sydney Lassik (in “Qualcuno volò sul nido del cuculo”), Harris Yulin (in “Ghostbusters”), Rod Steiger e Gene Wilder.
Bonagura è stato un maestro di doppiaggio, di recitazione e di cultura del linguaggio del corpo, era anche un grande interprete di testi più ricercati, per circa vent’ anni ha partecipato ai Tè letterari del teatro Vittoria di Roma. Nella sua casa aveva una biblioteca con diecimila volumi, che custodiva e studiava con forte e certosina passione.
Morì a Milano l’ 8 ottobre 2017, gli ultimi anni li trascorse a contemplare i propri libri e a rilasciare interviste, che rappresentano vere e proprie lezioni di recitazione e di storia del mondo dello spettacolo.
Il primo passo per il progetto di rigenerazione urbana dell’ Ex Scalo Romana a sud della città. Il Villaggio Olimpico è stato creato come spazio primario per le Olimpiadi Invernali 2026, ma verrà poi donato alla comunità cittadina e riconvertito in studentato. Vediamocome procedono i lavori.
Il nuovo video di Milano Città Stato di Anna Albini. Iscriviti al canale su YouTubeper i video esclusivi.
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Prosegue l’odissea per portare la metropolitana a Monza. Entrambe le estensioni previste continuano ad accumulare ritardi. Le ultime novità emerse dalla Commissione Territorio del Consiglio regionale aprono qualche spiraglio.
La storia infinita della metropolitana a Monza: le nuove date per la M1 e per le 7 fermate della M5
# L’eterna attesa per i prolungamenti verso Monza
M1 e M5
Durante la Commissione Territorio del Consiglio regionale del 16 maggio 2024 è stato fatto il punto sulla situazione dei due prolungamenti di M1 e M5 in direzione Monza. Nel primo caso i cantieri sono aperti da oltre 12 anni, nel secondo caso siamo solo alla fase degli espropri. Ad aggiornare sui progetti, con notizie per nulla confortanti, sono stati la Direzione Infrastrutture del Comune di Milano e i vertici di MM.
Per quanto riguarda la M1, con un tracciato di 1,9 km e le due fermate di Sesto Restellone e di Cinisello Bettola al confine con Monza, la firma dell’accordo di programma risale addirittura a febbraio 2001 e al momento i cantieri sono sostanzialmente fermi. In corso solo alcune lavorazioni nel futuro capolinea.
Roberto di Milano FB – Cantiere Bettola
Dopo la rinuncia dell’azienda incaricata di realizzare l’opera occorre indire una nuova gara d’appalto e reperire 17 milioni di euro mancanti sui 38 milioni di extra costi, 21 milioni di euro sono stati accordati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Risolti questi due problemi si potranno riprendere i lavori che hanno una durata prevista di circa 4 anni e che non termineranno quindi prima del 2029.
Di diverso avviso è Martina Sassoli, consigliera regionale di Lombardia Migliore, che ritiene fattibile un’apertura del prolungamento non prima del 2031 anche se venissero trovate le risorse mancanti, a causa dei possibili ricorsi e di tutte le tempistiche necessarie alla ripartenza dei cantieri.
Il progetto di estensione della M5 a nord prevede l’attraversamento i comuni di Milano, Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni e Monza, raddoppiando la lunghezza attuale con i 13 km di binari aggiuntivi e 11 fermate, di cui 7 nel territorio di Monza. Nello specifico il tracciato sarà di 7,5 km e, oltre alla futura stazione di Cinisello Monza con interscambio tra M1 e M5, prevede le fermate di: viale Campania, via Marsala (angolo via Goldoni), Monza FS, piazza Trento e Trieste, Parco e Villa Reale, Ospedale San Gerardo (piazza della Resistenza) e capolinea al polo istituzionale in via Grigna.
In questo caso l’accordo di programma è stato siglato nell’ottobre 2016. Il 30 novembre 2023 è stato pubblicato l‘avvio del procedimentodegli espropri e pertanto il 2024 sembrava essere l’anno buono per il bando. Purtroppo, a causa di aggiornamenti progettuali e quelli relativi al piano finanziario dell’opera da concludersi proprio entro la fine del 2024, quest’ultimo slitterà probabilmente al 2025, con i cantieri operativi non prima del 2026. La durata è stimata è di circa 7 anni e quindi i treni non viaggerebbero prima del 2033.
Da Milano a Trieste a bordo di un treno dell’alta velocità? Bisogna attendere ancora qualche anno ma i cantieri previsti stanno andando avanti, o sono prossimi alla partenza, e nuovi progetti sono allo studio per concludere l’intero tracciato. Vediamo i progetti approvati e i cantieri in corso.
Da Milano a Trieste in treno a 200 all’ora: le tre grandi tratte
# Presto da Milano a Verona a tutta velocità
Tav Brescia Verona
Da Milano Lambrate fino a Brescia si viaggia con l’Alta Velocità già da qualche anno: l’attivazione dell’ultimo tratto da Treviglio e Brescia è avvenuto nel 2016. La tratta attualmente in costruzione è quella che collega la “Leonessa d’Italia” a Verona, lunga 48 chilometri, che parte da Mazzano in provincia di Brescia e comprende l’interconnessione “Verona Merci” di collegamento con l’asse ferroviario Verona – Brennero. In questo punto è previsto un nuovo bivio, per separare la nuova linea ferroviaria dalla tratta convenzionale Milano – Venezia, affiancandola per 2 km fino al bivio di Verona Ovest, situato all’altezza di Sommacampagna. In questo punto i binari dell’Alta Velocità/Alta Capacità si ricongiungeranno alla linea ferroviaria convenzionale Milano-Venezia.
Lungo l’A4quasi tutte le aree di cantiere vedono lavori in corso. L’opera ha raggiunto il 63% della sua realizzazione. I lavoridella linea ad alta velocità spaziano dalla realizzazione dei nuovi cavalcavia, alle opere propedeutiche alla costruzione della nuova sede ferroviaria, all’abbattimento di edifici per lasciare spazio alla costruendo ferrovia. Vengono attraversate 2 Regioni, 3 Province e 11 Comuni. La conclusione dei cantieri è prevista per il 2026, data obbligata dal Pnrr, mentre il quadruplicamento in uscita Est da Brescia nel 2028.
# La tratta tra Verona e Padova attende l’avvio di tutti i cantieri
Credits Ego l’hub – corriere – Tav veneta
A questa tratta si unisce la successiva sezione tra Verona e Padova, lunga 76,5 km, a quelle già in esercizio dal 2007, la Milano-Treviglio e la Padova-Venezia, e dal 2016, la Treviglio-Brescia. La velocità massima prevista per i treni in viaggio è di 250 km/h.
La tratta Verona-Padova prevede l’attraversamento di 22 Comuni (8 in provincia di Verona, 10 in provincia di Vicenza e 4 in provincia di Padova) con partenza della stazione di Verona Porta Vescovo e conclusione in corrispondenza dell’asse del fabbricato viaggiatori della Stazione di Padova. Le altre stazioni della linea saranno Montebello Vicentino, Vicenza, Lerino, Grisignano di Zocco, Mestrino e Rubano. L’opera è stata suddivisa nei seguenti tre lotti funzionali:
il primo è il Verona-bivio Vicenza con attivazione prevista a dicembre 2026, con Verona Ingresso Ovest e Verona Ingresso Est attivi rispettivamente nel 2028 e nel 2030;
il secondo è l’attraversamento di Vicenza pronto a settembre 2032;
il terzo è il Vicenza-Padova in fase di progettazione definitiva con inaugurazione nel 2029.
Complessivamente, l’investimento previsto per tutti i 152 km di percorso Brescia-Padova è di 9,2 miliardi di euro.
# Tra Venezia e Trieste è in corso un potenziamento della linea per far correre i treni a 200 km/h
Il Sole 24ore – Venezia – Trieste
Il tratto tra Padova e Venezia, lungo 29 chilometri, è stato inaugurato a marzo del 2007. Rimarrebbe quindi da completare il percorso fino a Trieste per terminare l’intera infrastruttura ferroviaria dell’Alta Velocità da Milano. Al momento, pur non escludendo la possibilità di una nuova linea veloce, si è scelto di potenziare la tratta esistente, con l’obiettivo principale di ridurre i tempi di viaggio tra Venezia e Trieste. Si prevede un risparmio di tempo di 10 minuti grazie all’aumento della velocità di percorrenza fino a 200 km/h, l’incremento di capacità e regolarità di esercizio e il miglioramento delle prestazioni della linea.
Nello specifico sono programmati: un aggiornamento tecnologico della tratta Mestre – Ronchi Sud, la soppressione di alcuni passaggi a livello, interventi alle opere d’arte di linea, due nuovi Posti di Movimento, varianti di tracciato a Portogruaro, Latisana, sul Fiume Isonzo e tra Ronchi dei Legionari e Aurisina. La conclusione dei lavori è fissata per il 2026.
In occasione della giornata internazionale della luce, il 16 maggio è stato inaugurato il Parco della Luce. Al suo interno ha aperto anche una collezione permanente dedicata. Scopriamo il nuovo parco nel “campus urbano” progettato da Renzo Piano.
Il Parco della Luce è stato inaugurato a Milano
# Nel “campus urbano” di Renzo Piano inaugurato un parco di 10mila mq
enricocano IG – Monterosa 91
Nel complesso di Monte Rosa 91, rinnovato di recente dal Renzo Piano Building Workshop che l’aveva progettato solo 20 anni fa e che ha visto il trasferimento da Sesto San Giovanni della sede di Coca Cola, è stato inaugurato il Parco della Luce. L’occasione è stata la giornata internazionale della luce, che si celebra dal 2018 ogni anno il 16 maggio. Il parco si estende su una superficie di 10mila mq all’interno del campus urbano in cui è stato trasformato l’edificio, gestito da AXA IM Alts.
# Il Parco della Luce: la grande corte e il bosco integrati con il rinnovato edificio
enricocano IG – Parco Monterosa 91 dall’alto
Nella riqualificazione dell’edificio il rinnovo dell’area verde, con la creazione del Parco della Luce, è stato ideato da AG&P greenscape e punta a ristabilire i corridoi ecologici urbani valorizzando il patrimonio verde esistente e introducendo nuovi elementi naturali per aumentare la biodiversità. Questo crea un ambiente naturale accessibile non solo ai lavoratori dell’edificio, ma anche alla comunità urbana.
Enrico Cano - Parco della Luce
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pano-bamsphotocredits-bams - Parco della Luce
Enrico Cano - Parco della Luce
Enrico Cano - Percorso Monte Rosa 91
La nuova configurazione verde la grande corte e il bosco integrati con il nuovo edificio per uffici e fungere da collegamento tra il complesso e la città, offrendo al contempo un significativo beneficio di welfare aziendale. Nel dettaglio il progetto ha visto il recupero di oltre 93 alberi esistenti, la piantumazione di 42 nuovi alberi, 60 grandi arbusti e 13.800 tra piccoli arbusti e piante perenni. A contribuire nell’allestimento del giardino hanno lavorato Cardex, leader nell’interior design e nel contract, insieme a con Colos e Magis come partner specializzati.
# L’obiettivo è “creare esperienze multisensoriali e benessere diffuso per chi lavora e per tutti i frequentatori del Parco della Luce”
Credits Enrico Cano – Parco della Luce
L’obiettivo è, come spiega Emanuele Bortolotti, Founding Partner di AG&P greenscape, quello di “creare esperienze multisensoriali e benessere diffuso per chi lavora in Monte Rosa 91 e per tutti i frequentatori del Parco della Luce, attraverso l’integrazione di elementi naturali come piante, alberi e materiali sostenibili, offrendo una connessione tangibile con la natura, promuovendo la sostenibilità ambientale e sociale e contribuendo così a definire il carattere distintivo di questo parco unico nel suo genere.”
# Il percorso permanente di opere d’arte site-specific “Prima Luce”
studioloriscecchini IG – The orbital promenade
L’inaugurazione del parco è stata anche l’occasione per un’altra presentazione: ha aperto ai visitatori il percorso permanente di opere d’arte site-specific “Prima Luce”. Il progetto, concepito e curato da Helga Marsala per Artribune Produzioni, è accessibile gratuitamente e si snoda intorno al campus, in particolare nella zona della collina artificiale, tra il Parco della Luce e l’edificio adiacente destinato ad attività professionali e servizi. Le tre opere principali che si possono ammirare sono: Mario Airò («Ottava d’oro, ottava di piombo», 2023), Stefano Arienti («Filari di pioppi», 2023) e Loris Cecchini («The orbital promenade, chorus of solstices», 2023).
Le installazioni dialogano strettamente con l’architettura e sono il frutto di una ricerca sviluppata attraverso la collaborazione tra artisti, curatori e i progettisti del Renzo Piano Building Workshop. Il tema della luce è nel cuore del progetto e si pone in simbiosi con quello della natura, creando un contesto ricco e multidisciplinare che spazia tra scienza, estetica, poesia e filosofia. Le opere, espresse attraverso sculture e pitture, creano un percorso luminoso che si sviluppa dagli spazi chiusi del pianterreno fino alla sommità della collina. Il viaggio della luce inizia dalle frequenze artificiali dei LED per culminare nella luce naturale, che penetra all’interno attraverso il soffitto vetrato.