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Quest’estate tutti all’IDROSCALO: l’elenco dei paesi che vietano o limitano l’accesso ai milanesi

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La lista dei Paesi stranieri che hanno deciso di adottare delle misure restrittive nei confronti dei viaggiatori provenienti dai nostri territori per contenere la diffusione del Coronavirus.

Quest’estate tutti all’Idroscalo: l’elenco dei paesi che vietano o limitano l’accesso ai milanesi

Nazioni off-limits

#1 Giordania

Dal sito di Viaggiare Sicuri del Ministero degli Affari Esteri emerge che la Giordania ha “vietato l’ingresso di tutti i viaggiatori provenienti dall’Italia, salvo i cittadini giordani. Ai viaggiatori che abbiano viaggiato in Italia, Cina, Corea del Sud e Iran nei 14 giorni precedenti l’arrivo in Giordania sarà negato il visto d’ingresso”.

#2 Seychelles

Stessa situazione per le Seychelles dove le autorità hanno “vietato a tutte le compagnie aeree con voli diretti alle Seychelles di imbarcare passeggeri che siano stati in Italia, Cina, Sud Corea e Iran negli ultimi 14 giorni”, ad eccezione dei cittadini delle Seychelles e dei residenti del Paese.

#3 Kuwait

Il Kuwait ha “annunciato la sospensione di tutto il traffico aereo da e per l’Iran, l’Italia, la Corea del Sud e la Thailandia”.

#4 Romania

Sempre sul sito del Ministero si legge che le autorità della Romania stanno adottando  misure di controllo e quarantena domiciliare di 14 giorni per i viaggiatori provenienti dalle località colpite dal Coronavirus. In particolare, all’arrivo in Romania, tutti i “viaggiatori  asintomatici delle aree maggiormente interessate, rispettivamente la provincia cinese dell’Hubei e le località italiane oggetto di specifica ordinanza della Lombardia e del Veneto, saranno collocati direttamente in quarantena, per un periodo di 14 giorni. Ai viaggiatori provenienti da altre località delle regioni Lombardia e Veneto sarà richiesto un isolamento volontario domiciliare per 14 giorni dall’arrivo” nel Paese.

#5 El Salvador

Proibito l’ingresso a chiunque provenga da Italia o Corea del Sud.

#6 India

I viaggiatori italiani o provenienti dall’Italia potrebbero essere sottoposti a quarantena di 14 giorni. 

#7 Kirghizistan

I viaggiatori provenienti dall’Italia saranno sottoposti a un regime di quarantena di 14 giorni in una caserma fuori dalla capitale Bishkek.

#8 Mauritius

Interdetto l’accesso a chi proviene dalla Lombardia, dal Veneto e dall’Emilia Romagna.

#9 Turkmenistan

Sospeso il visto d’ingresso per chi arriva dall’Italia.

#10 Zambia

Alle persone che arrivano all’aeroporto di Lusaka se vengono da zone interessate dal contagio (Lombardia e Veneto) anche se asintomatici viene imposta una quarantena obbligatoria di 14 giorni. 

#11 Malta

Chi arriva da Lombardia, Veneto, Piemonte e Emilia Romagna devono contattare le autorità e mettersi in quarantena volontaria per 14 giorni.

#12 Vietnam

Si riserva di adottare misure restrittive all’ingresso fino al respingimento in frontiera anche senza nessun preavviso per viaggiatori provenienti dall’Italia.

#13 Iraq

Chiuse le frontiere ai viaggiatori provenienti dall’Italia.

#14 Germania

Chi proviene da Paesi a rischio, compreso il Nord Italia, sono obbligati a rimanere nel proprio domicilio e a contattare le autorità sanitarie locali anche se non sviluppano sintomi.

#15 Francia

Chi proviene dalla Lombardia e il Veneto devono rimanere in casa e ridurre le attività non essenziali. 

#16 Regno Unito

Chi proviene dalla Lombardia e il Veneto devono rimanere nella loro abitazione e contattare il Servizio Sanitario Nazionale, anche se senza sintomi.

#17 Bulgaria

Scorrendo l’elenco, che viene aggiornato in tempo reale, emerge che la  Bulgaria richiede “a tutti i passeggeri provenienti dall’Italia la compilazione di un questionario, in presenza di un ispettore sanitario, dichiarando le proprie generalità e se si avvertono dei sintomi. In caso di febbre alta o tosse, verificatesi successivamente all’ingresso nel Paese, si dovrà contattare un medico di base. Le autorità locali raccomandano di non recarsi direttamente all’ospedale senza aver prima preso contatto con il medico. Per tutti i passeggeri in arrivo in Bulgaria che presentassero temperatura corporea superiore ai 37 gradi è prevista una consultazione nella struttura sanitaria specializzata istituita in Aeroporto. La compagnia Air Bulgaria ha comunicato la cancellazione dei voli da e per Milano fino al 27 marzo”.
E ancora il Ministero della Salute di Samoa ha stabilito che i viaggiatori provenienti (o in transito) dall’Italia saranno ammessi nel Paese solo se abbiano trascorso 14 giorni di quarantena in un Paese in cui non siano occorsi casi di coronavirus e posseggano certificazione medica (non piu’ vecchia di 3 giorni) che escluda il contagio.

Nazioni con limiti particolari 

#1 Bielorussia

Hanno prodotto protocolli specifici per viaggiatori provenienti dall’Italia: devono compilare un questionario e all’aeroporto vengono sottoposti alla misurazione della temperatura corporea e chi ha la febbre viene accompagnato in un presidio sanitario ad hoc.

#2 Ucraina

L’Ucraina, invece, ha deciso di aumentare i controlli per i passeggeri.
In particolare “le autorità sanitarie ucraine hanno annunciato il controllo della temperatura corporea per tutte le persone provenienti dall’Italia, sia attraverso i confini terrestri, in particolare quello con l’Ungheria, che negli aeroporti internazionali laddove sono state  predisposte unità epidemiologiche mobili. Le persone che presentino sintomi della malattia verranno poste in temporaneo isolamento e sotto osservazione per essere eventualmente trasferite nei reparti di infettivologia degli ospedali ucraini specializzati”.

#3 Moldavia

In Moldavia il Premier Ion Chicu ha annunciato l’installazione di un termoscanner presso l’aeroporto di Chisinau per esaminare i passeggeri provenienti dall’Italia, “cui seguirà l’installazione di un secondo scanner adibito a controlli generalizzati”.

#4 Brasile

Il Brasile ha adottato una procedura di controllo sui voli diretti in arrivo dall’Italia presso  l’Aeroporto internazionale di San Paolo, che prevede la salita a bordo di alcuni ispettori dell’agenzia, la formulazione di una serie di domande a fini di sanità pubblica, in particolare all’equipaggio, e la lettura, da parte del personale di bordo ai passeggeri, prima dello sbarco, di un messaggio informativo che richiama misure preventive per evitare la  trasmissione della malattia e la necessità di rivolgersi a un medico nel caso in cui si registrino sintomi quali febbre, tosse o difficoltà respiratori”.

#5 Polonia

La Polonia invece raccomanda, “per chi rientra dalle Regioni del Nord Italia” di adottare misure di auto-monitoraggio.

#6 Lettonia

In Lettonia, le autorità locali richiedono ai passeggeri in arrivo su voli provenienti da Milano, Bergamo, Venezia e Verona la compilazione, in aeroporto, di un modulo rilasciato dal Centro di Prevenzione e di Controllo delle Malattie locale, in cui indicare la Regione di provenienza, i luoghi in cui ci si è recati di recente nonché la prevista durata e il luogo di soggiorno” nel Paese.

# Altri Paesi con vincoli

Questi provvedimenti si aggiungono a quelli emanati nei giorni scorsi in particolare dalla Croazia (controlli all’ingresso), dalla Slovacchia (controlli all’ingresso) e il Montenegro (restrizioni all’ingresso per chi proviene dall’Italia). Controlli per chi proviene dall’Italia anche in Egitto, in Libano e Costa D’Avorio.

# Località italiane

Anche delle località italiane pongono vincoli a chi proviene dalle le regioni più colpite, in particolare da Veneto alla Lombardia, tra cui la Calabria (chi arriva dal nord deve contattare le autorità sanitarie e gli viene consigliato di mettersi in quarantena per 14 giorni), la Campania (nel comune di Pago Veiano, in provincia di Benevento, ordinanza contro chi non riferisce gli spostamenti, con multa di 5.000 euro a chi ha soggiornato dal 10 febbraio in Lombardia o in Veneto e non lo ha comunicato alla polizia municipale o al sindaco, Ischia annullata dal prefetto l’ordinanza di divieto di ingresso per chi arriva da Lombardia e Veneto), Molise e Basilicata (in entrambe ordinanza di quarantena obbligatoria di 14 giorni per chi arriva dal nord).

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🔴 BREAKING NEWS: “Non vogliamo i milanesi” Monta la rivolta al sud

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L’isolamento delle regioni del nord per la prevenzione del Coronavirus e la confusione tra le forze politiche e i media sta creando il caos: sale la rabbia al sud contro i viaggiatori del Nord, in particolare i milanesi, accusati di portare il virus. Ai blocchi e controlli decisi in Molise, Puglia, Calabria si aggiunge  la Basilicata.

Mentre si registrano episodi di intolleranza contro i milanesi in Campania e in altre regioni. La situazione sta sfuggendo di mano?

Leggi anche: “Fuori i milanesi”: la folle rivolta del sud (Il Fatto Quotidiano)

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I 10 MEME più divertenti sul Coronavirus

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Ultima cena senza commensali

Per sdrammatizzare il terrore da Coronavirus, come successo in altri casi simili, la fantasia del web ha partorito tantissimi “meme” divertenti con l’intento di vincere la paura. La situazione è drammatica ma non lasciamoci abbattere e ritroviamo il sorriso con:

I 10 MEME più divertenti sul Coronavirus

LA NOSTRA CLASSIFICA

#10 Un nuovo spettro per la civiltà occidentale

Etciù is the new Allah Akbar
 

#9 Corto circuito

#8 Quarantena dreaming

Vendo tampone coronavirus
 

#7 Campanilismo immune al virus

#6 Forse rintracciato il paziente zero

Nascita Coranavirus

#5 Alla ricerca dell’amuchina perduta

Indiana Jones Amuchina

#4 Ci sono mali peggiori del coronavirus

Cinese aggredito da moglie

#3 Pragmatismo milanese

Non andate al pronto soccorso

#2 In nostro soccorso un italiano vero

Toto Codogno

#1 L’ordinanza ha colpito anche loro 

Ultima cena senza commensali
 

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5+1 cose che forse non sapevi sul POLITECNICO di Milano

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È stato fondato prima ancora che l’Italia fosse completamente unita, precisamente nel 1863 con la missione, sancita da uno scienziato che fu anche Senatore e Ministro, Carlo Matteucci, di “dare all’Italia Ingegneri e Architetti”.

Da allora il Politecnico (in gergo “Poli”) è diventato una delle eccellenze milanesi affermatasi in Italia e nel mondo. Ecco qualche sua curiosità.

5+1 cose che forse non sapevi sul Politecnico di Milano

#1 Campus di Architettura

E’ il campus più vicino alla fermata della metro Piola. Ma non solo. E’ anche il protagonista di uno dei più grandi progetti di rinnovamento in città. Da due anni a questa parte, è stato dato il via ai lavori di ristrutturazione e ampliamento del Campus di Architettura sotto il progetto di Renzo Piano, uno degli architetti viventi più celebri in tutto il mondo.

#2 Una fase di rinnovamento

Oltre al cantiere nel campus di architettura, nel campus principale sono in fase di realizzazione le nuove aule esterne munite di panche e tavoli e molto verde. Il cantiere è quasi del tutto terminato: c’è già la pavimentazione ed è stata piantata l’erba. Si può dire: il Politecnico è in totale fase di rinnovamento.

#3 Le squadre sportive

Il Politecnico è molto attivo anche da un punto di vista sportivo. Per esempio offre diverse squadre in diversi sport: atletica, calcetto, pallavolo… 

#4  Il Logo

Il logo ritrae un particolare del quadro di Raffaello “La scuola di Atene”. Nello specifico, si tratta della parte in basso a destra del quadro. I personaggi rappresentati sono Euclide con i suoi allievi: Euclide è intento a spiegare un teorema attraverso l’uso di un compasso.

#5 La nave

Data la sua forma, l’edificio ED 14 con le Aule B viene detto “la Nave”, tanto che, secondo alcuni, la dicitura “B” delle aule sta per “Boat”, appunto nave in inglese.

#5+1 Il sito

Il sito degli Alumni del Politecnico è vasto e affascinante come il ponte di comando di un incrociatore di Star Wars.

ANTONIO BUONOCORE

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La mia GIORNATA nella Milano dell’apocalisse

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Lunedì 24 febbraio 2020. Una giornata che entrerà nella storia di Milano: per la prima volta la città ha chiuso musei, teatri, cinema, scuole, università e vietato occasioni di aggregazione a causa di un virus. Ho deciso di vivere questa giornata documentando quello che mi succede.

La mia GIORNATA nella Milano dell’apocalisse

Giornata libera e primaverile, sembrerebbe un anonimo lunedì, scaldato dal sole. A Milano ci sono ben 17 gradi. Mi chiedo cosa succeda fuori di casa, lontana dalla sicurezza delle mie 4 mura sanificate, in questa prima settimana di divieti e luoghi proibiti.
Probabilmente, mi attendono strade vuote, negozi chiusi, forse potrei addirittura incrociare qualche zombie con mascherina.
Mi arrischio, esco. Andrò a scrivere al primo piano dello Shopping District Citylife, come facevo spesso, prima dell’apocalisse.
Nel caso, addio.

# Macchina o metropolitana?

Se la faccio, mi dico, la faccio bene. Prendo la linea lilla, la linea 5, anche detta leggera perchè senza conducente, che ferma esattamente dentro al centro (Tre Torri Citylife).
Tutto funziona ed è frequentata come al solito, a quest’ora del pomeriggio. C’è un regolare viavài di ragazzi con zaini in spalla e nonni con nipotini. Nonostante l’avvicinarsi della fine del mondo, il costo del biglietto è rimasto invariato.

# Curiosità… la farmacia

Chissà quanto sarà presa d’assalto la farmacia del centro, mi dico fra me e me. Andiamo a buttarci un occhio.
La trovo vuota, ma di un vuoto pneumatico che mi fa sorridere e mi fa pensare che ci sia ancora vita su Marte (e fuori dalla psicosi).

# Il supermercato

Dentro, un tranquillo passaggio di gente rilassata, che fa la spesa per la cena. Prendo un petto di pollo per farlo alla cacciatora, ci aggiungo 2 patate e dei broccoli che fanno bene e alzano le difese immunitarie. Ecco, questo è l’andazzo. Niente carrelli strapieni di scorte prebelliche. Niente scene di panico. Lo scatolame è al suo posto.

# Ma il parco sarà sicuramente vuoto…

Invece no, il parco è pieno! Ragazzi sdraiati sul prato, gelati ovunque, famiglie riunite dalle vacanze forzate, biciclettine e biciclettone, e una mini festicciola di carnevale improvvisata per bimbi che non raggiungono il metro di altezza. Il parchetto dei giochi in piazza Giulio Cesare è brulicante. La Fontana delle Quattro Stagioni, progettata da Renzo Gerla nel 1927, viva e monumentale come sempre.

# Luogo chiuso, io ti evito!

Sì, ma dentro il centro ci sarà l’eco per quanto vuoto. No, nemmeno qui la fobia ha preso piede: i negozi sono aperti, i ristoranti al primo piano pure, i tavoli di coworking sempre occupati, solo il cinema giustamente, secondo ordini superiori, avverte la gentile clientela che: “Citylife Anteo resterà chiuso fino a nuova comunicazione. Se avete già acquistato i biglietti per questa sera, vi preghiamo di recarvi in biglietteria per procedere con il rimborso.”

Se devo ricavare una morale da questa giornata è che, almeno a Milano, le cose si possono fermare, ma le persone no.
Con raziocinio e cautela, evitando i posti chiusi e affollati, seguendo regole igieniche sacrosante, la vita a Milano continua. E bene.

BARBARA VOLPINI

 

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I saccheggi all’Esselunga e altre epiche scene di PANICO

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Panico in banca

Alcuni punti di vendita della grande distribuzione di Milano sono stati presi d’assalto, tanto che girano in rete fotografie con interi scaffali vuoti e carrelli riempiti all’inverosimile, file chilometriche alle casse e gente che litiga per accaparrarsi l’ultimo pacco di maccheroni rigati disponibile. Sembrano qualcosa di assurdo invece possono vantare una gloriosa tradizione nella storia dell’umanità.

esselunga 24/02/2020

I saccheggi all’Esselunga e altre epiche scene di PANICO

Le scene di panico all’Esselunga sono solo una delle tante manifestazioni dell’apocalisse che hanno costellato la storia dell’umanità. Riviviamole alcune.

#1- Il sacco di Roma

La data fu il 6 maggio del 1527, il contesto il lungo conflitto che vide schierati l’imperatore Carlo V e il re di Francia Francesco I. I lanzichenecchi erano soldati mercenari al servizio degli Asburgo ed erano di stanza in Italia per combattere i francesi. Protestanti e sottopagati non ci pensarono due volte a scendere su Roma e saccheggiarla violentemente depredandola di tutto ciò che poteva avere un valore. Non si è più visto in città una saccheggio così cruento dal XI sec. quando papato e imperatore si disputavano le investiture nobiliari.

#2 L’assalto al forno delle Grucce raccontato da Manzoni

Se poi ripensiamo ai banchi di scuola, ecco che ci torna in mente l’assalto al forno delle Grucce raccontato da Manzoni nell’XII capitolo dei Promessi Sposi, e qui il parallelismo non poteva essere più vivido dato anche qui si parla di Milano e il forno sorgeva proprio a pochi passi dal Duomo, come ci ricorda ancora oggi una targa commemorativa.

#3 La marcia delle donne su Versailles

Oltr’Alpe non se la passavano certo meglio. Chiunque mastichi un po’ di storia, ma anche chiunque abbia guardato le ultime puntate di Lady Oscar ricorderà certamente la marcia delle donne su Versailles, quando spinte dalla fame le popolane di Parigi arrivarono fino alle cancellate della reggia, invasero il palazzo e chiesero a Luigi XVI e alla regine Maria Antonietta del pane per sfamare i loro figli.

#4 Il panico alla Banca d’Inghilterra

E in Inghilterra? È solo un film, ma rimane epica la scena di Mary Poppins in cui per un disguido su due penny l’intera upper class di Londra si riversa nella Banca Centrale a ritirare il proprio denaro per paura di un disastro finanziario, tanto che la banca stessa dovette chiudere gli sportelli e nascondere il denaro nelle casseforti.

#5 La follia per gli introvabili Nutella Bisquits

Ma il top l’abbiamo raggiunto a fine dello scorso anno.. quando la Ferrero ha presentato i suoi Nutella Bisquits: ore ed ore in fila in Gae Aulenti per assaggiare gli ormai iconici biscotti che in pochi giorni divennero oggetti di culto, introvabili in qualsiasi supermercato milanese… e non solo.

ROBERTO BRACCO

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10 modi per trascorrere una settimana in una Milano bloccata dal CORONAVIRUS

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Milano è la prima e, ci auguriamo, unica metropoli della storia del mondo occidentale a chiudere per una settimana scuole, università, musei, cinema e teatri causa virus. Un triste primato che non ci rende particolarmente felici. Per fare buon viso a cattiva sorte abbiamo provato a immaginare come trasformare questa settimana da reclusi in qualcosa di avvincente.

10 modi per trascorrere una settimana in una Milano bloccata dal CORONAVIRUS

Premesse: regole, numeri e indirizzi utili per le emergenze

La prima regola, ferrea, è non recarsi al pronto soccorso o dal medico di famiglia se si presentano i sintomi del coronavirus. Tutto questo per non moltiplicare le possibilità di contagio.
La Regione Lombardia ha attivato dei numeri verdi dove si possono segnalare problemi di salute o chiedere semplici informazioni. Eccoli:
numero verde per la Lombardia: 800 894545
Oltre a questo riferimento è in funzione un numero presso il ministero della salute (1500) o il numero generale per le chiamate di emergenza (112).

Per chi invece non avrà bisogno di assistenza questi sono i dieci nostri consigli per vivere al meglio questa settimana:

#1 Mettere in ordine gli armadi

Riordinare casa, riscoprire le faccende domestiche, immaginare quali interventi per renderla un luogo ancora più gradevole. 

#2 Netflix

Per gli orfani dell’Anteo, il ricorso a Netflix è quasi doveroso. In una settimana si può completare un’intera serie. 

#3 Fare un corso online o imparare qualcosa di nuovo

Novità (brutta) chiama novità (bella). Perchè non frequentare un corso online o, comunque, approfittarne per imparare qualcosa di nuovo? Dopo questa settimana si potrà decidere se proseguire o passare ad altro.

#4 Smart working in ciabatte e pigiama


Si prevede un boom delle call. E lavorare in pigiama in mezzo a figli urlanti può rivelarsi un’esperienza intrigante.

#5 Andare in vacanza (o prenotare le prossime)

Molti milanesi prenderanno la palla al balzo e trascorreranno questa settimana in montagna o in un posto esotico, incuranti di fare la figura degli untori. Chi resta a Milano potrà svagarsi prenotando in anticipo le prossime ferie. 

#6 Fare bricolage

Parente stretto delle faccende domestiche anche se un po’ più avvincente. Le occasioni per trovare qualcosa di proprio interesse sono infinite.

#7 Fare qualcosa di creativo

Si narra che Newton abbia elaborato le sue teorie rivoluzionarie mentre era in isolamento dalla peste. Potrebbe essere dunque il momento di tirare fuori quel sogno dal cassetto e provare a mettere a frutto la propria creatività. Iniziare quel libro a lungo rimandato, dipingere, immaginare un’opera d’arte o il business della vita. 

#8 Passeggiare riscoprendo Milano da un’altra prospettiva

Con o senza mascherina ci aspettano giorni per vedere una città insolita. Metro vuota, strade insolitamente prive di traffico. Si può provare con chi si incontra la stessa simpatia che si prova con chi è presente a Milano a ferragosto. 

#9 Provare in qualche modo a essere di aiuto

Nelle difficoltà si riscopre lo spirito di comunità. Ci auguriamo che questi giorni complicati per tutti servano a ritrovare un senso di unità tra i cittadini che da sempre rappresenta la forza di Milano. Anche semplicemente offrirsi di dare una mano può fare la differenza e fornire una bella gratificazione.

#10 Scrivere per milano città stato


Se non trovi di meglio si può sempre contribuire al grande sogno di Milano: un modo per dare voce alla tua creatività e raggiungere 50.000 lettori unici al giorno. Se ti interessa puoi mandarci una mail a: info@milanocittastato.it (Oggetto: ci sono anch’io). Milano (città stato) ha bisogno anche di te.

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Dobbiamo farcela DA SOLI: cosa MANGIARE per rinforzare le difese immunitarie

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nella foto: Andrea Cherchi

Intervento della Dottoressa Debora Cantarutti, nutrizionista, esperta di Ciboterapia (effetti del cibo sull’organismo) e di Nutrigenomica, advisor scientifico di MadebyMilan, founder di Bon, Leggi anche: Corriere della Sera, Cibobuonochefabene, GSA

Al momento non esiste un vaccino né una terapia medica specifica contro il coronavirus. In attesa di soluzioni in campo medico, quello che possiamo fare è cercare di usare i metodi conosciuti che possono servire a rinforzare le nostre difese immunitarie, utili non solo nei confronti del COVID19 ma anche degli altri agenti patogeni influenzali e parainfluenzali con cui veniamo a contatto.

Come funziona il nostro sistema immunitario?

Il termine “immunitario” deriva dal latino immunis, che significa inviolato, intatto, e si riferisce alla capacità del sistema immunitario di proteggere il nostro organismo dagli invasori esterni. Per invasori esterni intendiamo non solo i patogeni di natura virale o batterica ma anche le sostanze esogene presenti nel nostro ambiente o in ciò che assumiamo bevendo, mangiando o respirando.

Per semplificare al massimo, possiamo dire che il sistema immunitario è costituito da diverse tipologie di cellule specializzate nel riconoscimento degli agenti esterni come virus, batteri, funghi, ecc (definiti non-self) al nostro organismo (cellule T), che a loro volta comunicano con cellule che producono anticorpi (cellule B) contro il nemico (agente patogeno) permettendone la distruzione.

Il primo livello di protezione contro gli intrusi è la nostra pelle. Si tratta di una barriera fisica sotto cui si trovano i leucociti, di cui fanno parte i neutrofili i quali sono in grado di attaccare e inglobare direttamente i patogeni che hanno individuato, e i linfociti NK (Natural Killer) che intervengono ogni volta che le cellule subiscono una mutazione di natura tumorale o vengono infettate dai virus.
I linfociti Natural Killer rappresentano la prima linea di difesa rapida contro le cellule infettate dai virus. Sono state definite in questo modo perché non hanno bisogno di essere esposte a un patogeno, a differenza di altri componenti del sistema immunitario. Nel nostro organismo circolano circa 2 miliardi di questi linfociti e agiscono intercettando le cellule che sono state infettate. Le cellule infettate esprimono sulla loro superficie gli anticorpi, ovvero delle speciali proteine costituite dai linfociti B (anch’essi globuli bianchi) che fungono da veri e propri segnalatori in grado di richiamare l’attenzione delle Natural Killer.
Il sistema è così straordinariamente efficace da far sì che ogni linfocita B possa produrre un anticorpo specifico in risposta a una specifica sequenza molecolare degli agenti esterni entrati in contatto con il nostro sistema di difesa.

Perché il nostro sistema immunitario diventa meno efficiente?

Il nostro sistema immunitario si indebolisce anche per un’eccessiva produzione di cortisolo, un ormone indispensabile al nostro organismo ma i cui livelli elevati protratti nel tempo portano a indebolimento immunitario.
Anche l’invecchiamento fa sì che il sistema immunitario diventi più debole. In tutti tuttavia concorrono anche un’alimentazione povera dei nutrienti essenziali (ad esempio vitamina D, zinco, selenio), la carenza di attività fisica, elevati livelli di inquinanti ambientali solo per citarne alcuni.

Esistono numerose evidenze scientifiche su quanto sia importante seguire un’alimentazione ricca di nutrienti per il rafforzamento del sistema immunitario. Il rafforzamento del sistema immunitario può avvenire attraverso il potenziamento dello stesso, oppure aiutandolo grazie all’intrinseco potere antibatterico e antivirale di cui sono dotati alcuni cibi.

Ecco alcune linee guida.

Dobbiamo farcela DA SOLI: cosa mangiare per rinforzare le difese umanitarie 

#1 Kefir

Più che lo yogurt può essere utile consumare quotidianamente il kefir. Kefir significa “benessere”, si tratta di una bevanda ottenuta dalla fermentazione del latte ma che può essere preparata anche con l’acqua. Al suo interno sono presenti almeno 40 tipi diversi di probiotici utili al benessere intestinale, vitamine del gruppo B (in particolare nel kefir da latte), numerosi sali minerali (calcio, potassio, magnesio e fosforo) e proteine. Il kefir a seguito della fermentazione perde il suo contenuto di lattosio e può essere quindi assunto anche dalle persone intolleranti. Alcune ricerche sulle popolazioni caucasiche hanno rilevato che il kefir è indicato per curare i catarri bronchiali e le infiammazioni a carico del fegato e dell’intestino. Il consumo regolare di kefir aiuta ad aumentare la produzione di mucina, una molecola che ricorda per consistenza un gel e che svolge un ruolo protettivo sulla mucosa intestinale. Sceglietelo al naturale e non addizionato di zuccheri. Il momento migliore per consumare il Kefir? A colazione, insieme ai fiocchi d’avena, dopo averli fatti ammorbidire nel Kefir stesso tutta la notte in frigorifero. Questa associazione unisce i benefici del kefir ai betaglucani  presenti nei fiocchi d’avena. L’attività più importante dei betaglucani è l’azione immunostimolante in particolare sull’attivazione dei linfociti Natural Killer. Non solo, diversi studi clinici hanno evidenziato l’attività prebiotica dei betaglucani in quanto favoriscono la selezione e la crescita nell’intestino della flora batterica benefica (bifidobatteri, lattobacilli) la cui fermentazione produce acidi grassi a catena corta (SCFA) che a loro volta rafforzano la membrana intestinale.

#2 Broccoli e recettori Ah

E’ di fondamentale importanza preservare l’integrità del nostro intestino perché in questo modo le cellule del sistema immunitario potranno dedicarsi a scovare ed eliminare più velocemente gli agenti patogeni entrati nell’organismo.

La mucosa intestinale è quindi una delle prime barriere nei confronti degli agenti patogeni. In quest’area del nostro organismo, vi sono dei particolari leucociti definiti intraepiteliali che non solo difendono dai patogeni ma sono deputati alla riparazione della mucosa qualora risultasse danneggiata.
Questi leucociti si attivano grazie alla presenza di particolari recettori definiti Ah presenti sulla loro superficie. La ricerca clinica si è sempre chiesta come fosse possibile attivare queste cellule. Ebbene è stato scoperto che i broccoli (e le verdure appartenenti alla famiglia delle crucifere, cavolo riccio, cavolfiore, verza, cavolini di Bruxelles), sono in grado di attivare i recettori Ah.
Straordinario poi scoprire che queste stesse verdure siano in grado di proteggerci anche dagli agenti inquinanti presenti nell’ambiente.
Il modo migliore di consumare le crucifere? Ripassate in padella oppure associate a un bel piatto di pasta. In entrambi i casi, si prepara un soffritto con aglio o cipolla utilizzando dell’olio extravergine d’oliva. Si versano le cimette di broccoli e si fanno cuocere per 5-8 minuti con coperchio. Alla fine si può aggiungere del peperoncino fresco che arricchirà il piatto di sostanze antibatteriche e di vitamina C.

#3 Frutta, quale?

Gli agrumi in particolare i limoni, utilizzando il succo di limone anche per condire le verdure. E in questo periodo dell’anno anche le fragole perché ricchissime di vitamina C. Se lo trovate ancora, anche il melograno. I sui semi infatti sono ricchi di vitamina C ed A, fondamentale per l’integrità delle mucose. Non solo, i semi una volta masticati sono in grado di favorire la crescita dei batteri buoni nell’intestino.
Un altro frutto da consumare con regolarità è l’avocado che grazie al suo contenuto di glutatione (il nostro antiossidante endogeno più potente) ci aiuta a sostenere i nostri sistemi di detossificazione interna fornendo anche una discreta quota di potassio, sale minerale fondamentale non solo per mantenere a livelli fisiologici la pressione sanguigna ma soprattutto per sostenere l’attività epatica impegnata tra le altre cose anche a smaltire le eventuali tossine derivanti dalla demolizione dei patogeni ad opera delle cellule immunitarie.
Un modo interessante per consumare l’avocado per potenziare le difese è il seguente. Una volta sbucciato e tolto il seme interno di un avocado maturo, si riduce in crema con l’ausilio di un mixer dopo aver aggiunto il succo di un limone spremuto a fresco, poco sale, e mezzo spicchio d’aglio.
Per i più coraggiosi può essere utilizzata spalmata sul pane tostato a colazione oppure in accompagnamento ad altre pietanze durante i pasti principali.

#4 Evitare le associazioni ad alto indice glicemico

E’ noto che gli zuccheri semplici forniscano il substrato ideale alla crescita dei patogeni nel nostro organismo. Del resto affinché il nostro fegato possa svolgere al meglio le sue reazioni metaboliche, sopratutto in presenza di patogeni, è necessario fornire anche una certa quota di carboidrati complessi.
Di questi i migliori sono quelli forniti dalla pasta a basso indice glicemico (scegliere gli spaghetti integrali oppure di farro) oppure il riso basmati, integrale, venere oppure rosso, dalla frutta e dalla verdura. Nel caso della pasta o del riso, facendoli cuocere al dente, potranno essere proposti con aglio, olio e peperoncino, con cavolfiore ripassato, con broccoli ripassati, con fiori di zucca saltati.

#5 I poteri dell’aglio

Nelle nostre cucine abbiamo tutti numerosi rimedi naturali la cui efficacia è stata dimostrata dagli studi scientifici.
Primo tra tutti l’aglio, che andrebbe consumato crudo, togliendo il piccolo germoglio che si trova all’interno per renderlo più digeribile. Perché l’aglio è così importante? Perché i suoi composti solforati, possiedono documentati effetti antibatterici e antivirali.
Non solo, viene aumentata la fagocitosi, ovvero la capacità di alcune cellule immunitarie di “mangiare” e digerire cellule nemiche ed accresce l’attività dei linfociti NK “natural killer” che hanno attività antivirale, antimicrobica e antitumorale. Lo possiamo utilizzare senza esagerare con le dosi perché possiede anche un potente effetto ipotensivo, per cui se soffriamo di pressione bassa, ne dobbiamo moderare l’uso, per evitare spiacevoli episodi ipotensivi.

#6 Le spezie ed erbe aromatiche

Le spezie sono intrinsecamente dotate di potere antibatterico e antivirale. In passato, venivano utilizzate proprio come agenti antibatterici, in particolare i chiodi di garofano, la curcuma, la noce moscata, il peperoncino, la cannella.
Il peperoncino possiede proprietà antiossidanti che proteggono la funzionalità del sistema immunitario, in più generando calore e vasodilatazione blocca la replicazione dei virus. Del resto lo scopo della febbre è proprio quello di bloccare la replicazione virale. Questo aspetto è di fondamentale importanza. Il peperoncino, come ognuno avrà sperimentato, soprattutto se consumato fresco, fa aumentare la temperatura nella bocca e nel naso, fa lacrimare e una parte delle lacrime vengono convogliate tramite il condotto naso-lacrimale nel naso stesso, dove lavano via le cellule infettate dal virus. Inoltre il peperoncino rende fluido il muco nel naso e d’istinto sentiamo la necessità di soffiarlo ripetutamente. In questo modo, allontaniamo una buona parte di cellule infette nel naso e facendo aumentare la temperatura localmente, induciamo un blocco nella replicazione del virus con il risultato che il raffreddore passa prima.
Consumiamo allora gli spaghetti aglio, olio e peperoncino.
Si preparano in questo modo. Prima si trita per bene l’aglio, poi si fa rosolare a fuoco dolce con olio extravergine d’oliva. A parte si prepara il peperoncino che andrà aggiunto alla fine per preservare il suo potere antiossidante e la vitamina C. Si potrà completare il piatto con del prezzemolo tritato che arricchirà il piatto di sali minerali e di altri preziosi nutrienti utili al sistema immunitario.

#7 Una tisana per concludere in bellezza

Infine una tisana che può essere utile per difenderci.
Tisana di chiodi di garofano e cannella (antibatterica e antivirale)
Bollire in circa 250 ml di acqua due chiodi di garofano e un pezzettino di stecca di cannella per 5 minuti. Filtrare e consumare mattino, pomeriggio e sera.

Nel prossimo articolo parleremo degli integratori più efficaci.

DEBORA CANTARUTTI
(debora.cantarutti@gmail.com)

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5 (+1) COSE che forse non sapevi sull’Università Cattolica

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Credits: expedia.it - Università Cattolica

L’università Cattolica di Milano, oltre ad avere una fama rinomata tra le migliori università italiane e internazionali, nasconde anche delle curiosità che non tutti sanno.

5 (+1) COSE che forse non sapevi sull’Università Cattolica

Credits: expedia.it – Università Cattolica

#1 Il certificato di battesimo è obbligatorio

Innanzitutto, se hai intenzione di intraprendere un corso di laurea in questa università, sappi che dovrai presentare il tuo certificato di battesimo, altrimenti dovrai sottoporti ad un colloquio presso il Centro Pastorale con l’Assistente Ecclesiastico Generale.

#2 I riti scaramantici

Questo non basta. Se si vuole arrivare alla propria laurea indenni, bisogna fare attenzione a non dar per scontato le famose regole scaramantiche: seguire sempre i corridoi attorno al cortile, evitando di attraversarlo, e non passare assolutamente in mezzo alle due colonne principali che si incontrano salendo la scalinata che dalla biblioteca, al primo piano della sede di Gemelli.

Solo dopo aver rispettato ogni rito, i neolaureati, con corona d’alloro in testa e tesi alla mano, possono dare il via all’ultima prova scaramantica: il giro del cortile principale di corsa, saltando ad una ad una le siepi.

#3 Il Giardino riservato solo alle ragazze

All’interno dell’Unicatt si nasconde un giardino dove solamente le ragazze possono accedere; è il Giardino delle Vergini, il cui nome suppone che in passato non bastava solo esser donne per poterlo frequentare.

#4 Il mistero della Sala dello Zodiaco

La Sala dello Zodiaco, al primo piano dell’Università, deve il suo nome al fatto che era attraversata diagonalmente dallo Zodiaco, ovvero da una meridiana solare a pavimento, a testimonianza della quale rimane solo una lapide in marmo con l’immagine del Capricorno e la data 1756. Si presuppone che fosse una delle più antiche meridiane, se non la più antica, di Milano.

#5 L’aula dei reperti archeologici

Credits: milano,repubblica.it – Reperti archeologici Università Cattolica

C’è un’aula dell’ateneo che non è adibita solamente a lezioni e incontri accademici ma è diventata luogo di una esposizione di reperti archeologi provenienti da indagini effettuate nei cortili dell’università. Stiamo parlando dell’aula Bontadini, dove sono state allestite 10 vetrine e una ghiacciaia dando vita a questa mostra, frutto di lunghi studi e progetti di ricercatori, docenti e studenti.

#5+1 Il Bagno posseduto

Il bagno posseduto: si trova al primo piano, sopra il polo studenti, e la leggenda che si tramandano gli universitari stessi dice che all’interno di questo bagno si sentano delle voci, o addirittura che una volta usciti non ci si senta bene.

Ridateci la CITTA’ CHE SALE! 10 opere d’arte da RIPORTARE a Milano con la “clausola Partenone”

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Credits: mondofox.it - The monument men

Febbraio 2020. La Grecia ha fatto inserire una clausola nel contratto di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, la cosiddetta “clausola Partenone”. A seguito della decisione voluta dal governo britannico di uscire dall’Europa, le opere elleniche trafugate o vendute agli inglesi nel secolo precedente devono fare ritorno in patria, visto che secondo le regole stabilite dall’Unesco al momento solo quelle portate fuori da una nazione dopo il 1970 possano essere richieste.

Milano può vantare, grazie alla sua storia, un patrimonio storico-artistico di tutto pregio con opere d’arte di fama mondiale come: “la Pietà Rondanini” di Michelangelo, “lo Sposalizio della Vergine” di Raffaello, “l’Ultima Cena” e “il Ritratto di Musico” di Leonardo. Ci sono poi capolavori milanesi e non che sono stati ammirati in questa città per secoli e che oggi si trovano altrove, anziché essere esposti a Brera, all’Ambrosiana o al Castello Sforzesco, solo perché qualche “benpensante” ebbe l’idea di venderle o peggio ancora trafugarle.

La Grecia con l’occasione della Brexit ha chiesto di riportare in patria le sue opere. Ecco un elenco di 10 opere milanesi che potremmo avere il diritto di riportare a casa.

10 opere d’arte che dovrebbero tornare a Milano

#1 “Fanciullo che legge Cicerone” (Vincenzo Foppa – 1464): Londra

Credits: wikipedia.org – Il Fanciullo che legge

Il padre del “rinascimento lombardo” fu incaricato da Pigello Portinari, banchiere fiorentino e rappresentante della famiglia Medici a Milano, di affrescare le sale del Palazzo del Banco Mediceo in zona porta comasina, di cui oggi resta solo quest’opera pittorica.

Sul finire del ’700 il palazzo venne abbattuto e l’affresco staccato e messo in vendita sul mercato antiquario. Mentre il portale del palazzo si trova oggi nelle sale del Castello Sforzesco, questo piccolo capolavoro della Milano sforzesca venne acquistato dai marchesi di Hertford ed oggi si trova alla Wallace Collection di Londra.

#2 “Ritratto Trivulzio” (Antonello da Messina -1476): Torino

Credits: https://cultura.biografieonline.it – Ritratto Trivulzio

Il più famoso ritratto eseguito dal grande artista siciliano ed oggi esposto al museo civico di Torino faceva parte della collezione dei Principi Trivulzio, custodita all’interno dell’omonimo palazzo di Piazza Sant’Alessandro. Nel 1935 il Principe Luigi Alberico Trivulzio decise di cedere la sua collezione scatenando quello che è conosciuto come l’affaire Trivulzio e che vide schierarsi da un lato il Comune di Milano con il Museo del Castello Sforzesco e dall’altro la città di Torino con il Museo di Palazzo Madama.

Alla fine dovette intervenire nella questione lo stesso Mussolini, che decise di collocare la collezione Trivulzio a Milano a patto che un’opera di rilievo, come appunto è il Ritratto d’Uomo, venisse ceduta a Torino. Il capolavoro di Antonello da Messina si dovette così separare dalla splendida collezione Trivulzio, che ancora oggi possiamo ammirare nelle sale del Castello Sforzesco, e dall’ora è esposto nel torinese Palazzo Madama: una sorta di vittoria mutilata.

#3 “La Vergine delle Rocce” (Leonardo da Vinci – 1483/94 – 1494/1508): Parigi e Londra

Credits: arte.it – La vergine delle Rocce

Durante il suo soggiorno milanese Leonardo dipinse ben due versioni della “Vergine delle Rocce” di cui oggi a Milano non ne resta manco una. La prima, realizzata nel periodo 1483/94 su commissione della Confraternita dell’Immacolata Concezione della chiesa di San Francesco Grande, venne probabilmente portata in Francia da Luigi XII durante la sua conquista del ducato di Milano e oggi è esposta al Louvre.

La seconda versione, realizzata nel 1494 e portata a termine nel 1508 durante il secondo soggiorno milanese di Leonardo, venne esposta nella chiesa di San Francesco e nell’annesso convento fino alla sua soppressione nel 1785, quando venne venduta al pittore inglese Gavin Hamilton che la portò a Londra, dove è tutt’ora esposta alla National Gallery.

#4 “La Dama con l’ermellino” (Leonardo da Vinci – 1485/90): Cracovia

Credits: 10cose.it – La dama con l’ermellino

Uno dei quadri più famosi dell’artista, realizzato durante il suo primo periodo milanese su probabile commissione del duca Ludovico Sforza per immortalare una delle sue amanti: Cecilia Gallerani. Il dipinto finì nel mercato antiquario fino a giungere nel tempo nelle collezioni dei Principi Czartoryski a Cracovia Polonia, dove tutt’ora si trova.

#5 “Cristo dolente” (Bramantino -1490/95): Madrid

Credits: https://cordovero.blogspot.com – Il Cristo dolente

La celebre rappresentazione di Cristo da parte di Bramantino è una l’opera lo consacra tra i grandi artisti del rinascimento lombardo. La tela restò a Milano presso la collezione della Porta Pusterla fino a quando venne acquistata nel 1937 dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, dove tutt’ora si trova.

#6 “Madonna col Bambino e otto santi” (Bramantino – 1512/14): Firenze

Credits: wikipedia.org – Madonna col bambino e otto santi

Realizzata all’apice della sua carriera artistica per la chiesa milanese di Santa Maria del Giardino, restò in città fino alle soppressioni napoleoniche del 1810. Venduta sul mercato antiquario al collezionista e mercante d’arte Alessandro Contini Bonacossi che la donó assieme alla sua collezione agli Uffizi di Firenze.

#7 “Adorazione dei Magi” (Bernardino Luini -1520/25): Parigi

Credits: wikipedia.org – Adorazione dei Magi

Questi affreschi furono realizzati per la cappella della villa della nobile famiglia Litta situata nell’attuale quartiere di Greco. Staccati nel 1810 dopo le soppressioni napoleoniche, giunsero in Francia dove, nel 1867, pervennero al museo del Louvre.

#8 “Giove ed Io” (Correggio -1532/33): Vienna

Credits: atuttarte.it – Giove e Io

Questo capolavoro del manierismo italiano è oggi esposto al Kunsthistorisches Museum di Vienna, ma la sua storia è legata al territorio lombardo e a Milano. Commissionata dal Duca di Mantova Federico II Gonzaga, vennero da lui donate all’Imperatore Carlo V, che a sua volta ne fece dono a Leone Leoni.

Leoni portò l’opera nella sua collezione milanese della celebre “Casa degli Omenoni”, dove restò fino al 1601, anno in cui il figlio Pompeo vendette la collezione all’Imperatore Rodolfo II d’Asburgo.

#9 “I quattro Elementi” (Jan Brueghel -1592/96): Parigi

Credits: airtribune.com – I quattro Elementi

Capolavori dell’arte fiamminga, vennero commissionati dal Cardinal Federico Borromeo, mecenate di Brueghel durante il suo soggiorno milanese, ed esposte nella collezione dell’Ambrosiana. I quattro dipinti vennero portati a Parigi nel 1796 per volere di Napoleone e solo nel 1815 parzialmente restituiti.

Oggi a Milano possiamo ammirare “Acqua” e “Fuoco”, mentre restano al Louvre “Terra” ed “Aria”.

#10 “La città che sale” (Umberto Boccioni – 1910/11): New York

Credits: wikipedia.org – La città che sale

Boccioni dipinse quella che è una delle opere più ammirate dai visitatori del MOMA di New York durante il suo soggiorno milanese, raffigurando la Milano moderna ed in continua espansione che vedeva crescere a dismisura dal balcone di casa.

Questo dipinto prettamente milanese venne venduto nel 1912 al musicista Ferruccio Busoni e passò di mano in mano fino all’acquisizione da parte del museo newyorkese.

 

MATTIA GALBIATI

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Anche gli artisti scelgono Milano: TRISHA BAGA da New York all’Hangar Bicocca

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Credits: Roberto Bracco - Quadri su legno

Lo Shed Pirelli apre le porte a Trisha Baga. Questa artista americana di origine filippina che vive e lavora a New York ha scelto Milano come scenario per la sua prima esposizione in Italia tra passato e futuro.

Anche gli artisti scelgono Milano: Trisha Baga arriva da New York

Location: Hangar Bicocca

Credits: Roberto Bracco – Oggetti di uso quotidiano

E quale contesto poteva essere più appropriato dell’Hangar, esempio tangibile di una città che si proietta al futuro ma con un occhio attento alla storia del suo passato incredibile?

Binomio questo sottolineato, fin da subito, dalla serie di ceramiche raffiguranti oggetti di un quotidiano ormai “storico”: microscopi, stampanti da scrivania, cornici e altri oggetti che diventano parti di un museo ideale, come veri e propri fossili di un passato recente ma lontano, da preservare ormai solo per la loro valenza storica più che per quella funzionale.

Artista poliedrica, Trisha presenta in mostra la molteplicità tematica e materica del suo lavoro in un ampio spazio dove, tra luci soffuse e vuoti profondi, sono collocate le opere, in modo che l’osservatore ci si possa immergere dentro con tutti i sensi, per poi uscirne e continuare altrove la propria ricerca, tassello dopo tassello.

Proiezioni 2D e 3D da non perdere

Cinque proiezioni video in 2D e 3D, format che è un po’ il suo cavallo di battaglia, affrontano i più diversi soggetti accumunati tutti dalla riflessione sul moto. Fin dall’inizio della sua carriera infatti indaga quelli che sono i rapporti tra il corpo (ma non solo) e il movimento attraverso il video, che da dieci anni è il suo principale mezzo espressivo.

La videocamera diventa quindi una porta di congiunzione tra i due mondi dove vive l’uomo moderno: quello naturale e quello digitale dove parallelamente si proietta lo scorrere della sua vita. Come lo diventano i quadri fatti su legno utilizzando semi di sesamo per creare un effetto pixel che riprende nuovamente il tema del binomio tra materia naturale e mondo digitale, gli stessi soggetti raffigurati sono contestualmente figure umane che passeggiano su dune di sabbia e pop-up informatici.

L’esposizione è aperta gratuitamente in Hangar fino al 19 luglio, e merita certamente una visita esplorativa e conoscitiva.

ROBERTO BRACCO

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I LUOGHI IMPERDIBILI a Milano (secondo Vogue Francia)

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fourseason spa

La Bibbia dello stile mondiale ha scelto i luoghi supertop di Milano. “La città pullula di luoghi innovativi da esplorare”. Questa è la selezione di Vogue pubblicata il 18 febbraio 2020.
Leggi l’articolo originale: Milan: guide express de nos adresses préférées

I LUOGHI IMPERDIBILI a Milano secondo Vogue

Alberghi

sister hotel

The Sister Hotel
“Con solo nove suite, con un arredamento sofisticato senza mai essere pomposo, i viaggiatori potranno godersi la vita”. Via Scaldasole 7.

Senato Hotel
“L’arredamento firmato dall’architetto Alessandro Bianchi, riuscito mix di materiali nobili (marmo, ottone, legno e velluto) e colori preziosi (nero opaco, verde bottiglia e oro). Il tutto impreziosito da pezzi unici firmati da talenti locali (fiori di Rosalba Piccinni, luci di Bottega Gadda tra cui l’incredibile parete di rame di ginko)”

Hotel Bulgari
“Con il suo giardino privato, le sue accoglienti camere e la sua spa Zen vestita di mosaico dorato e onice verde, l’ospite di Bulgari si ritrova in una bolla di benessere, protetta dai rumori della città”

Caffé e pasticcini

fondazione prada - Ristorante Luce
fondazione prada – Ristorante Luce

Bar Luce
“Nel cuore della Fondazione Prada, questo affascinante caffè tipicamente milanese è stato aperto nel 2015. In un arredamento sapientemente kitsch, con mobili in pelle pastello, jukebox retrò e flipper, il posto è come l’universo cinematografico a colori realizzato dal suo illustre designer Wes Anderson”

Marchesi
“Una vera istituzione milanese, acquisita da Prada nel marzo 2014, Marchesi ha aperto un secondo negozio di Via Monte Napoleone a Milano. La famosa pasticceria milanese è ricca di biscotti, panettoni, castagne, cioccolatini pralinati, mandorle zuccherate colorate…”

 

Ristoranti

migliori rooftop
Credits: ceresio7.com

Ceresio 7
“Per godere di uno dei panorami più belli di Milano, vai al Ceresio 7, la sede di Dsquared2. Un ristorante, una palestra e una piscina sul tetto del palazzo, che attirano la Milano bene alla ricerca di una cucina raffinata e di cocktail fruttati”
Iyo Aalto
“Nuovo ristorante giapponese decorato dall’architetto Maurizio Lai, con colori naturali e mobili raffinati, un bancone di sushi che può ospitare 8 visitatori”

Cracco
“In cima alla lista dei luoghi imperdibili di Milano, la Galleria Vittorio Emanuele II ha un nuovo ristorante dal 2017. Guidato da Carlo Cracco, il luogo decorato dallo Studio Peregalli si estende su tre piani”

The Manzoni
“Il nuovo ristorante di Tom Dixon a Milano. Inaugurato prima dell’estate, vicino al famoso Teatro alla Scala, questo tempio del design funziona come uno showroom in cui tutto è potenzialmente in vendita”

Il Salumaio di Montenapoleone
“Situato di fronte al Four Seasons Hotel, Il Salumaio di Montenapoleone è famoso per il suo grazioso cortile nascosto all’interno del Palazzo Bagatti Valsecchi. Nel menu? Grandi classici della cucina italiana arricchiti con prodotti freschi.”

Carlo e Camilla a Segheria
“Un unico tavolo a forma di croce posto nel mezzo di una grande stanza che ricorda una fabbrica abbandonata. Il menù propone grandi classici rivisitati.”

U Barba
Piatti della cucina genovese “gustati in un’affascinante cornice retrò, dotata di lunghi tavoli in legno, illuminati da lampade industriali e circondati da bauli vintage e vespa vintage.”

Pizza Am
“Pizza fine e croccante, costellata di prodotti italiani freschi al 100%: basilico, burrata cremosa, prosciutto di Parma, melanzane grigliate … Un must”

Bar e club

pacifico

Pacifico
“Pacifico ha aperto le sue porte nel cuore di Brera. Creato da Marsica Fossati, questo ristorante con influenze peruviane ha uno dei bar più belli della città con divani in velluto color anice, lampade grafiche dorate e pareti vestite con carta da parati Hermès”

Armani / Privé
“In combinazione con il ristorante giapponese Armani / Nobu, questo nuovo spazio è stato pensato come il luogo perfetto per bere un drink e incontrarsi dopo cena”

Torre
“Al sesto piano della torre della Fondazione Prada, popolato da opere d’arte firmate Jeff Koons e sculture di Lucio Fontana, su poltrone sovietiche, attorno ai tavoli Tulip di Eero Saarinen. Senza dimenticare la vista spettacolare da ammirare anche al bar, che si apre su una terrazza, con un negroni in mano.”

Musei, ville e gallerie d’arte

Fondazione Prada

“Oltre alla sua sofisticata selezione di opere contemporanee di artisti italiani e internazionali, il luogo ospita attualmente fotografie di Ryan McGinley , Izumi Miyazaki e Joanna Piotrowska”

Galleria Massimo di Carlo a Casa Corbellini-Wassermann

“In una città in cui i musei brillano di classicismo e in cui le gallerie d’arte tendono a essere soppiantate da fondazioni private, la Galleria Massimo de Carlo è uno dei pionieri dell’arte contemporanea a Milano”

Lia Rumma

Lia Rumma ha aperto un nuovo spazio su tre piani a Milano, dove espone, tra gli altri, gli artisti Vanessa Beecroft , Victor Burgin , Kosuth , Spalletti e Kentridge . Un posto bellissimo che riunisce il meglio dell’architettura contemporanea in città.”

Museo del Novecento

“Raccoglie alcuni dei dipinti più belli dell’ultimo secolo. Opere di Lucio FontanaVassily Kandisky o Marino Marini .

Villa Necchi

“Ideale per rilassarsi, sorseggiando un tè a bordo piscina o al campo da tennis, Villa Necchi è una vera oasi a due passi da Milano”

Negozi

Hoepli

“Fondata nel 1870 da Ulrico Hoepli , questa affascinante libreria è considerata la più antica di Milano”

10 Corso Como
“Il concept store italiano più famoso è stato fondato da Carla Sozzani” (…) “mescola sala da tè, boutique di moda, sala espositiva e libreria.”

Cavalli e Nastri

“Offre una raffinata selezione di abiti e accessori vintage delle principali case di moda, ma anche di piccoli designer milanesi”

Bernardini

“Valigie Hermès o Goyard , orologi vintage (Breitling Seventies, Rolex in oro giallo, ecc.), Preziosi gemelli … Bernardini è pieno di pepite di puro lusso, riunite in un negozio di Corso Magenta”

Baxter Cinema

“Trasformato in uno showroom di design, il locale si estende ora su due piani. Un angolo dedicato ai mobili di fascia alta, un bar alla moda, una libreria raffinata o persino una sala di proiezione, tutto respira design”

Indirizzi di bellezza

fourseason spa

La spa del Four Seasons Milano

“Con la sua piscina, le cabine XXL e i soffitti a volta del XIX secolo, la spa Four Seasons , progettata da Patricia Urquiola, si distingue immediatamente come una delle più mozzafiato della città.

L’Officina Profumo Santa Maria Novella

“Fondata oltre otto secoli fa a Firenze, L’Officina Profumo Santa Maria Novella rimane un indirizzo imperdibile a Milano. La ragione? I suoi favolosi prodotti di bellezza, che sono ancora oggi prodotti secondo i processi artigianali stabiliti dai monaci domenicani”

Qui l’articolo completo in originale di Vogue: Milan: guide express de nos adresses préférées

MILANO CITTA’ STATO

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MILANO CITTA’ STUDI: 15 cose da fare nel quartiere del Poli

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Una giornata a città studi: dove si potrebbe andare?

CITTA’ STUDI SUPERSTAR: 15 cose da fare nel quartiere del Poli

Respirare aria di Russia davanti al Cremlino in Piazza Leonardo Da vinci

Un balzo nel futuro alla copisteria automatica Plotino in via Pacini

Farsi un selfie davanti alla casa colorata di via Balzaretti

casa colorata
Credits: gelestatic.it

Un giro alla Casa Museo Boschi di Stefano in Via Jan

Lasciarsi sorprendere all’Orto Botanico di via Golgi

Passeggiare in via della Sila in primavera

Un tuffo alla Piscina Ponzio in estate

Distrarsi al MoBa di via Pascoli

Tenersi in forma al CrossFit Avanguardia

Un giretto in via Plinio per una tipica serata milanese

Un aperitivo con il bomba fragola al Bar Doria di via Plinio

Andare a cena al Cuccuma o Al Less

Al Less
Al Less

Una serata evergreen al Matricola

Dopocena al Birrificio Lambrate o al Gainatt

El Gainatt
El Gainatt

Concludere la giornata sorseggiando uno Sbagliato al Bar Basso

Un ringraziamento speciale a: Marina Lunatici, Elena Carattoni, Manuel Bifari, Gio Gada, Miria Barbati, Flavio Negro, Andrea Tosini, Daniele Cavallini, Simona Garbagnati, Roberta Beghelli, Lorenzo Perevelli, Luca Isabella. 

MILANO CITTA’ STATO

 

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CHOC: nella classifica delle città più ricche in Europa Milano è in CADUTA LIBERA

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Le 20 aree metropolitane più ricche d'Europa 2016 - Espresso

Incensata in Italia, presa a schiaffi in Europa. Questa l’amara sintesi emersa nelle classifiche ufficiali sulle città europee, in particolare dopo le ultime rilevazioni sulla ricchezza prodotta in Europa. La capitale finanziaria italiana sta perdendo posizioni anno dopo anno. Questo nonostante l’Expo 2015, gli investimenti miliardari nel settore immobiliare e il ruolo dominante nel Paese. A rivelarlo l’Espresso che riporta i dati aggiornati al 2016 dell’Agenzia Europea di statistica.

Il PIL di Milano in CADUTA LIBERA negli ultimi 15 anni

Nei primi anni 2000 Milano era al top in Europa

Le 20 aree metropolitane più ricche d’Europa 2001 – Espresso

Nei primi anni del nuovo millennio il capoluogo lombardo era giunto fino a ridosso del podio, in quarta posizione nel 2001, e altre quattro città italiane erano in classifica, con gli abitanti di Bologna aventi un reddito simile a chi stava a Londra, oltre a Roma, Reggio Emilia e Firenze che comparivano in posizioni più marginali.

A Milano si era chiusa da pochi anni la stagione di “Mani Pulite” e delle ultime stragi di mafia, si intravedeva quindi la possibilità di una nuova rinascita.

Il crollo verticale nei successivi 15 anni, l’anno di Expo il peggiore

Le 20 aree metropolitane più ricche d’Europa 2015 – Espresso

Fattori endogeni ed esogeni, tra cui lo scoppio della bolla speculativa della “new economy” o era delle dot.com che terminò a cavallo tra il 2001 e il 2002, Tiscali in Italia fu uno dei casi più eclatanti, con la successiva recessione economica, le conseguenze degli eventi dell’11 settembre 2001 e l’entrata in vigore dell’Euro portarono ricadute devastanti sulla nostra economia.
Una timida rinascita di Milano è ricominciata con l’assegnazione di Expo nel 2008, tenuto nel 2015 con più di 20 milioni di visitatori e la riscoperta del volto turistico della città certificato da milioni di turisti nei mesi e anni a venire, trend ancora in atto, che non ha avuto un riflesso sulla reale ricchezza per i cittadini del territorio, anzi: il 2015 è stato l’anno peggiore perchè la capitale finanziaria era addirittura fuori classifica.

L’ultimo dato disponibile, Milano in 16° posizione

Le 20 aree metropolitane più ricche d’Europa 2016 – Espresso

Una piccola ripresa nell’anno successivo, chiuso lo stesso con un disavanzo di 20 punti rispetto al 2000, che posiziona Milano al sedicesimo posto come unica città italiana presente tra le migliori d’Europa, ma ancora distante dallo story telling quotidiano che la ricopre di premi di ogni sorta.
Nonostante i dati positivi dell’ultimo periodo la città sconta purtroppo il grave problema del basso potere d’acquisto dei suoi cittadini, che a fronte del costo medio della vita elevato dagli affitti agli immobili da comprare, dai ristoranti alle pratiche sportive fino alle cure mediche, le retribuzioni sono molto al di sotto della media europea rendendo la situazione sostenibile ancora per poco.

Il problema casa è quello più sentito e ora anche l’amministrazione sembra sia decisa muoversi per trovare una soluzione, prima o poi però servirà agire con politiche retributive che consentano a tutti di vivere dignitosamente in un contesto competitivo come quello milanese.

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Il Comune lancia la sfida a Airbnb per risolvere il PROBLEMA CASA

FABIO MARCOMIN

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🔴 BREAKING NEWS. Milano Cadorna – Malpensa in 10 minuti: FNM e Hyperloop insieme per un futuro superveloce

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Credits: milanoevents.it - Hyperloop

L’annuncio è arrivato meno di due ore fa: il consiglio di amministrazione di Ferrovie Nord Milano ha sottoscritto una lettera di intenti per avviare, insieme a Hyperloop, uno studio di fattibilità per creare la prima linea in Europa e collegare così Milano Cadorna a Malpensa con un treno ultraveloce.

Milano Cadorna – Malpensa in 10 minuti: FNM e Hyperloop insieme per il trasporto del futuro

Al via lo studio di fattibilità. Se il progetto verrà messo in opera, Milano potrebbe avere due city airport

«FNM è una società aperta alle novità – introduce Andrea Gibelli, presidente di FNM Group – la holding ha superato la sua fase critica e vuole essere in prima fila per valutare tutte le nuove tecnologie che oggi consentono di inventare un nuovo modo di intendere la mobilità. FNM è una società che ha una tratta particolarmente significativa, quella tra Milano Cadorna e Malpensa, ed è questo il motivo per cui siamo i primi in Italia a lanciare questo progetto. Con lo studio di fattibilità vedremo se questo progetto potrà diventare realtà: se così fosse, Milano potrebbe avere due city airport».

In treno come sull’ascensore

«Siamo convinti che nel 2020 le infrastrutture dovrebbero essere “energy positive”, cioè produrre energia e non solo consumarla – afferma Bibop Gresta, presidente di Hyperloop Transportation Technologies -. Hyperloop è una infrastruttura intelligente che unisce la massima tecnologia alla sostenibilità ambientale. Rispetto ad altri sistemi, aumentando la velocità aumenta anche l’efficienza: con questa nuova tecnologia possiamo generare il 15 per cento dell’energia che consumiamo». Il treno in fase di testing è lungo circa 30 metri e lo studio di fattibilità durerà sei mesi, le tempistiche (e i costi) successivi sono ancora tutti da definire. Se tutto andasse per il meglio, il tratto di Milano Cadorna – Malpensa potrebbe avere treni in partenza praticamente senza attesa. «Immaginatevi un ascensore dove nessuno schiaccia il bottone ma il timing è deciso da un’intelligenza artificiale per servire il maggior numero di persone nel minor tempo possibile», conclude Gresta.

Appuntamento tra sei mesi con l’esito dello studio di fattibilità.

VALENTINA SCHENONE

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APERITIVHIT: la classifica dei 10 posti top per un APERITIVO a Milano

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Qual è il posto migliore per un aperitivo a Milano? Questa la domanda bomba sganciata sulla Fan Page di Milano città stato. Dai risultati espressi dai nostri lettori superintenditori abbiamo ricavato questa classifica.

APERITIVHIT: la classifica dei 10 posti top per un APERITIVO a Milano

#10 Al Picchio


Al Picchio. Aperitivo al Picchio. Caffè al Picchio. Birretta al Picchio. Picchio state of mind. Via Melzo 25 (Zona Porta Venezia – Municipio 3)

#9 Millemisture


Cocktail originali, fatti “strabene e veramente particolari”, con pochi eguali a Milano. Via Ugo Bassi 26 (Isola – Municipio 2)

#8 Camparino


Dal 1915 un’istituzione nel cuore di Milano, non si cena, ma hanno ottimi sottaceti accompagnati da un ottimo spritz o altro del genere. Piazza Duomo 21 (Centro – Municipio 1)

#7 Moscow mule


Locale moderno, essenziale, con mattoni a vista. La loro specialità? I Moscow Mule. Via Teodosio 60 (Lambrate – Municipio 3)

#6 Jamaica


Locale leggendario di Brera, fondato nel 1911, dove si sono ritrovati i grandi artisti del novecento milanese. Via Brera 32 (Centro – Municipio 1)

#5 BhangraBar


All’Arco della Pace, con una splendida vista e con 9/10 euro si cena. Corso Sempione 1 (Arco della Pace – Municipio 1)

#4 Princi


Da Princi in piazza XXV Aprile, “quello sì che è un vero aperitivo”. Piazza XXV Aprile (Garibaldi – Municipio 1)

#3 Mag Cafè


Locale bohemien sui Navigli. Ripa di Porta Ticinese, 43 (Navigli – Municipio 6)

#2 Nottingham Forest

Svetta nelle classifiche internazionali dei migliori bar da cocktail del mondo. Ambiente rustico, molto piccolo, difficile trovare posto, cocktail insuperabili. Viale Piave 1 (Porta Venezia – Municipio 3)

#1 Bar Basso


Dove l’aperitivo è stato inventato, il regno del Negroni Sbagliato. Via Plinio 39 (Porta Vittoria – Municipio 3)

MILANO CITTA’ STATO

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🔴 BREAKING NEWS. Ryan Air flirta con LINATE

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Milano Linate

Ryan Air punta su Linate. Questa l’indiscrezione pubblicata su austrianaviation.net il 19 febbraio 2020.

Tutto nasce dalla messa in liquidazione di Air Italy che sta ampliando le possibilità per altri operatori di operare in Italia prendendo il suo posto. Ryan Air sta valutando se prendere il posto di Air Italy scegliendo come base l’aeroporto di Olbia. Questo è l’annuncio ufficiale della compagnia irlandese. Ma il sito austriaco suggerisce che la vera ambizione di Ryan Air sia un’altra: “Ryanair starebbe prestando particolare attenzione all’aeroporto di Milano Linate“.
Air Italy infatti detiene numerosi diritti di decollo e atterraggio, che sono particolarmente preziosi in un aeroporto “fortemente regolamentato”. La compagnia aerea irlandese “ha confermato che esiste un grande interesse per l’ingresso a Linate, ma allo stesso tempo ha sottolineato che i costi in questo aeroporto sono molto elevati”.

Anche se non è stata ancora presa una decisione finale diversi osservatori scommettono su una mossa a sorpresa di Ryan Air che potrebbe non solo vedere aumentare a Linate i voli nazionali e internazionali di Ryan Air ma addirittura l’aeroporto milanese potrebbe diventare la sua base per il mercato italiano.

Qui l’articolo originale di Austrianaviation.net: https://www.austrianaviation.net/detail/ryanair-liebaeugelt-mit-mailand-linate/

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A Brera anche la MERDA è d’artista. Vietato tirare lo sciacquone!

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Credits: airtribune.it - Merda d'artista

Artist’s Shit. Contenuto netto gr.30. Conservata al naturale. Prodotta e inscatolata nel maggio 1961.

Mamma Lina si avvicina, mi chiede se il pancòtt l’ho gradito, ma già conosce la risposta. Lascia il bicchiere. Se il pancòtt è finito, il vino non lo è mai.
Nell’angolo del tavolo che occupo c’è la mia apparecchiatura solita: il quotidiano, un taccuino per gli scarabocchi, un paio di libri di filosofia. Qualche tavolo più in là ci sono Lucio con Giuseppe, che sta raccontando del suo deserto lontano. Di fianco Ugo, che mi punta la macchina fotografica ma la ritira, ridacchiando, non appena interpreta la mia intenzione.
L’idea su cui sto lavorando da mesi è giunta a compimento: oggi è il giorno, lo sento. Mi alzo, respiro profondo, il pancòtt mi scalda le viscere, allungo il passo, apro veloce la porta del bagno e veloce la richiudo dietro di me.

Me lo immagino così il momento della creazione. Una taverna familiare, un momento comune, che ha fatto la storia.

È il 1961.

Lei è Lina, la proprietaria del celebre Bar Jamaica in via Brera 32, curiosa e generosa, che faceva credito a fondo perduto agli artisti in difficoltà e rifiutava i quadri come pagamento per timore di sfruttarli.

Lucio fa Fontana di cognome, che a quel tempo aveva già abbandonato la pittura figurativa per dedicarsi allo spazialismo.

Giuseppe è l’Ungaretti, precursore dell’ermetismo, de: “Io credo che non vi possa essere né sincerità né verità in un’opera d’arte se in primo luogo tale opera d’arte non sia una confessione”.

Ugo è Ugo Mulas, maestro della fotografia che disse del Bar Jamaica: “Ero uno studente, bivaccavo quasi sempre in quella specie di caffè che era allora il Jamaica, una latteria dove si riunivano dei pittori. Qualcuno m’ha prestato una vecchia macchina e mi ha detto: – Un centesimo e undici al sole, un venticinquesimo cinque-sei all’ombra – E io, con un’enorme diffidenza, ho preso in mano questa macchina”.

Lui è Piero Manzoni, uno dei massimi artisti e teorici dell’Avanguardia italiana.

La porta è quella del cesso.

In realtà, proprio come non si sa cosa si celi dentro le famose scatolette denominate Merda d’Artista, così nessuno sa dove siano venuti, a Piero, l’illuminazione e lo stimolo. Certo è che il Bar Jamaica fu la sua seconda casa e che lì si è pensata e fatta l’arte italiana dell’ultimo secolo.
Nel cuore del quartiere bohémien di Brera, e a due passi dall’Accademia delle Belle Arti, fu un autentico laboratorio di avanguardie artistiche.

30 grammi di pupù che vale più dell’oro

Il 21 maggio 1961 Piero Manzoni confezionò 90 barattoli da 30 grammi di escrementi. Ogni barattolo fu firmato, catalogato e intitolato dall’artista, che stabilì che il prezzo di ogni scatoletta corrispondesse a quello di 30 grammi d’oro.

Una mercificazione di sé che rappresentava una provocazione e una denuncia precisa contro il sistema dell’arte contemporanea.
Anche le feci, se d’artista e se ben presentate, potevano essere vendute a peso d’oro.

Nel caotico e folle fermento produttivo del secondo dopoguerra, gli artisti erano spinti dai mercanti d’arte a produrre opere sempre nuove, che soddisfacessero un collezionismo affamato, disposto a strapagare qualsiasi opera, purché firmata e recante un numero di serie.

Passatemi un apriscatole

Perché nessuno ha mai aperto una delle scatolette? Come abbiamo detto i barattoli confezionati furono 90. Manzoni li mise in vendita il 12 agosto 1961 presso la Galleria Pescetto di Albisola Marina a un prezzo che corrispondeva al valore corrente dell’oro, cioè 700 lire al grammo, quindi 21mila lire a scatola, un terzo dello stipendio medio di un impiegato di quegli anni.

Nel 2016 una scatoletta è stata battuta, presso la casa d’ aste milanese Il Ponte, a 275mila euro, oltre 9mila euro al grammo.

Posso tranquillamente asserire che si tratta di solo gesso. Qualcuno vuole constatarlo? Faccia pure. Non sarò certo io a rompere le scatole”. Come disse Agostino Bonalumi, amico di Piero Manzoni, al Corriere della sera, se ne hai una a casa, tieniti la curiosità.

Continua a leggere con: Anche a Milano c’è CAMPO DEI FIORI

BARBARA VOLPINI

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La collezione del Guggenheim di New York a Milano

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E’ attesissima ed il perchè è più che chiaro: la mostra sui capolavori del Guggenheim di New York è un’occasione unica!

Un’occasione unica davvero, perchè qui potrete vedere i grandi capolavori di artisti famosissimi e che sono conservati al Guggenheim di Una occasione unica per vedere i capolavori dei grandi artisti a cavallo tra l’Ottocento e il New York.

Vi aspettano Manet, Monet, Degas, Picasso e molto altri in una unica imperdibile narrazione firmata Narciso d’Autoro!

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