🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

Priorità di un piano sensato è a questo punto intervenire sulle tre fonti dei focolai della malattia: RSA, ospedali e isolamento dei contagiati dai loro familiari

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Credits: ilfattoquotidiano.it - Brusaferro

Ora abbiamo la certezza: i contagi durante il lockdown si sono originati in tre ambiti. RSA, ospedali e in famiglia. Marginali le infezioni sui luoghi di lavoro e non c’è traccia di contagi presi in giro o da persone che non rispettavano l’ordinanza. La certificazione arriva dall’Istituto Superiore di Sanità che il 24 aprile ha finalmente rivelato da dove si sono originati i contagi durante il lockdown.

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🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

L’Istituto Superiore di Sanità ha restituito i dati sulla provenienza dei contagi registrati nell’ultimo mese: si è evidenziato come su un numero di 4.500 casi notificati tra l’1 e il 23 aprile, il 44,1% delle infezioni si è verificato in una Rsa, il 24,7% in ambito familiare, il 10,8% in ospedale o ambulatorio e il 4,2% sul luogo di lavoro.

Queste informazioni sono il risultato di uno studio eleborato dall’Iss sulle fonti di contagio in lockdown, presentati venerdì 24 aprile in conferenza stampa. Nel frattempo, come ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, il numero dei casi “si sta riducendo dappertutto, ma è ancora necessaria prudenza rispetto alle misure di riapertura perché la situazione è diversificata nel Paese“. L’indice di contagiosità si è stabilizzato sotto l’1 con molte regioni che riportano un fattore tra 0.2 e 0.7.

Fonte: corriere.it

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# Un’informazione importante per pianificare al meglio la riapertura

Abbiamo sempre manifestato perplessità che la causa dell’aumento della curva dei contagi, e la successiva stabilizzazione con numeri comunque consistenti, si potesse addebitare allo spostamento di cittadini irresponsabili e irrispettosi delle regole. Una tesi supportata dal flusso di movimenti a Milano registrato negli ultimi 2 mesi, con solo il 3% di milanesi in giro rispetto alla normale vita quotidiana come riportato dall’Economist e Citymapper e la percentuale dei sanzionati e denunciati ai controlli in tutta Italia, sotto il 3% come descritto nel report della Polizia di Stato.

Ora che finalmente si sono isolate le principali fonti di contagi, si può procedere con maggior buonsenso nella fase della riapertura. Priorità di un piano sensato è a questo punto intervenire sulle tre fonti dei focolai della malattia: RSA, ospedali e isolamento dei contagiati dai loro familiari. 

Rilanciamo in questo caso l’invito ai governanti a stare attenti ad adottare restrizioni per cittadini e imprese che siano più penalizzanti rispetto a quelle che vengono prese all’estero. E aggiungiamo anche che possa essere utile seguire i modelli di riapertura di Paesi come la Germania con Berlino che dopo aver dimostrato una superiore capacità di gestire l’emergenza potrebbero darci indicazioni utili anche per la fase della riapertura.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.