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Il BAR più ECONOMICO di Milano: un caffè? 50 centesimi

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Credits: Francesca Cento - Bar mio caffè

Nella città più cara d’Italia c’è un bar dove una tazzina di caffè non supera i 50 centesimi, un vero record. Scopriamo il suo segreto e dove si trova.

Il BAR più ECONOMICO di Milano: un caffè? 50 centesimi

# Milano è da anni la città più cara d’Italia e anche sul caffè non scherza: può sfiorare i due euro. Ma c’è un’eccezione nel centro di Milano

credit: comunicaffe.it – Pasticceria Marchesi in Galleria Vittorio Emanuele II

Per capire se una città è cara basta guardare il costo di una tazzina di caffè: in media a Milano non scende mai sotto 1 euro e più ci si sposta in direzione del centro più il prezzo si impenna anche a causa della location: da Cracco e Marchesi in Galleria e da Lavazza in Piazza San Fedele si paga € 1,30, così come le nuove piccole torrefazioni dedicate agli specialty coffee, da Starbucks in Cordusio si arriva € 1,80. Ma dal 2017 c’è un eccezione, dietro piazza del Duomo: Bar Mio Caffè. Ecco il loro segreto.

# Il segreto? I proprietari comprano i chicchi di caffè dal Centro America e li tostano direttamente al bar

Credits: Francesca Cento – Bar mio caffè

La “rivoluzione del caffè”, questo il claim della società milanese “Il Caffè del mio bar” che ha aperto a giugno 2017 il suo primo locale a due passi dal Duomo in via Gonzaga 7. Un’iniziativa di successo che ha portato ad inaugurare altri due locali a Sesto San Giovanni. Laura Fabio è una dei soci e spiega come i loro bar riescano a tenere il prezzo di un caffè a soli 50 centesimi: “Vendiamo la tazzina a 50 centesimi. Come ci riusciamo? Siamo noi i produttori diretti del caffè: lo compriamo dal Centro America, lo tostiamo, lo impacchettiamo e in tutti questi passaggi riusciamo a risparmiare tanto da poter vendere il prodotto finale a 50 centesimi e ad aver anche un piccolo guadagno“. 

# Anche le altre bevande sono a prezzi record

Credits Jonathan Pellicanò Google – Prezzi il caffè del Mio bar

Non è però solo il caffè a costare poco per la media di Milano. Anche l’orzo e il ginseng hanno un prezzo di 50 centesimi. I cappuccini, dal classico a quello a soia, così come l’orzo in tazza grande e il marocchino si pagano solo 1 euro.

 

Continua la lettura con: Il BAR più ECONOMICO d’ITALIA? Bastano 30 CENTESIMI per un caffè

FABIO MARCOMIN

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La fermata del giorno: 7 cose da vedere e fare intorno a MONTENAPOLEONE (M3)

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https://www.building-gallery.com/building/news/

Basta il nome per immaginare il luccichio di prodotti di lusso. Una guida speciale per la fermata del lusso di Milano. Quando pure la Metropolitana sembra una location della Fashion Week.

La fermata del giorno: 7 cose da vedere e fare intorno a MONTENAPOLEONE (M3)

# Il PERCORSO: il quadrilatero della moda

https://www.in-lombardia.it/it/turismo-in-lombardia/milano-turismo/milano-quadrilatero-della-moda

Scendendo a Montenapoleone, è assolutamente consigliato farsi un giro per il Quadrilatero della Moda, anche solo per una passeggiata tra il lusso e l’eleganza degli atelier. Infatti qui sono quasi tutte concentrate le migliori e più lussuose gioiellerie, boutique e showroom della Moda, tra Via Monte Napoleone, Via Manzoni, Via della Spiga e Corso Venezia.

 

# Il PALAZZO STORICO: Palazzo Morando, il museo della moda

https://www.milanopocket.it/palazzo-morando-costume-moda-immagine-milano/amp/

In Via Sant’Andrea si trova il palazzo Morando, un edificio storico che oggi è la sede del Museo di Milano e della collezione Costume Moda Immagine. All’interno si possono visitare delle stanze stupende, come il Salottino Dorato e la sala egizia.

 

# La CASA MUSEO: Museo Bagatti Valsecchi, il museo delle arti decorative

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Museo_Bagatti_Valsecchi

Si tratta di una delle case-museo meglio conservate in tutta Europa. Ospita le collezioni d’arte rinascimentale e gli oggetti d’arredo rinascimentale e neorinascimentale raccolti da Fausto e Giuseppe, i fratelli Bagatti Valsecchi che fecero costruire questo palazzo come propria dimora.

 

# Il GARDINO SEGRETO: Paper moon Garden

https://flawless.life/it/italia/milano/paper-moon-giardino/

Con lo splendido giardino segreto, il Paper Moon Garden è un ristorante raffinato ed elegante che si trova all’interno di un altrettanto elegante palazzo in via Bagutta. La cucina che offrono è una cucina tipica milanese, tradizionale ma anche attuale e contemporanea.

 

# Il RISTORANTE MODERNO: Zelo, cucina italiana dallo stile eclettico

https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187849-d716299-Reviews-Zelo-Milan_Lombardy.html

In via Gesù si trova questo bellissimo ristorante: una cucina italiana d’altissima qualità tra pezzi di arredamento dallo stile eclettico e moderno.

 

# IL RISTORANTE TRADIZIONALE: Don Lisander, il regno del risotto

https://www.mitomorrow.it/online/ultime/milano-don-lisander-conte-ristoratori/

Questo ristorante prende il nome da Alessandro Manzoni, chiamato affettuosamente dai milanesi Don Lisander. La cucina è tipica milanese e lombarda.

 

# Il NEGOZIO: Antichi Ricordi

http://www.antichiricordiantiquariato.it/

Questo è uno dei negozi storici di antiquariato di Milano, con un’ampia offerta per gli amanti dell’antiquariato e del retró.

 

# La GALLERIA D’ARTE: Building Gallery

https://www.building-gallery.com/building/news/

È un luogo dedicato all’arte in tutte le sue forme ed espressioni. Come si legge sul sito, si tratta di “una nuova concezione di galleria d’arte, libera da ogni limitante definizione, in cui cultura e mercato avanzano paralleli, la cui ricerca comprende non solo artisti affermati ma anche giovani protagonisti della scena artistica internazionale” (https://www.breradesigndistrict.it/location/building-gallery/).

 

# L’EDICOLA: il chiosco Vogue

https://www.building-gallery.com/building/news/

Per i cercatori dei posti più instragrammabili di Milano: il chiosco Vogue è sicuramente il posto che non sapevate di voler trovare. Si tratta semplicemente di un chiosco-edicola con una grande insegna di Vogue, ma è diventato uno dei luoghi simbolo della nostra città della moda.

 

# Il LUOGO ICONICO: Armani’s properties

https://www.armani.com/it-it/experience/armani-hotels

Questa zona è famosa anche per essere la zona di Armani: le sedi amministrative, i negozi, gli hotel e i ristoranti di Armani si trovano quasi tutti concentrati intorno a Via Montenapoleone. Anche solo osservare da fuori gli stupendi edifici che ospitano queste attività è una delle cose da fare se ci si trova in zona. Su tutti il megastore di Armani proprio all’uscita della fermata di Montenapoleone.

Continua a leggere con: La FERMATA DEL GIORNO: 10 cose da fare e vedere intorno alla stazione WAGNER

ALICE COLAPIETRA

copyright milanocittastato.it

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L’ARCHI-VACANZA: le CASE più INCREDIBILI realizzate da ARCHISTAR in cui ognuno può DORMIRCI DENTRO

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Credits Airbnb Host Sarah - Ex of In House

Dimore lussuose, icone architettoniche, case bizzarre. Ecco quali sono le più incredibili e quanto costa dormirci.

L’ARCHI-VACANZA: le CASE più INCREDIBILI realizzate da ARCHISTAR in cui ognuno può DORMIRCI DENTRO

#1 La Muralla Roja in Spagna, l’iconico complesso di appartamenti postmoderni di Ricardo Bofil da 120 euro a notte

Credits Zhifei Zhou-unsplash – Muralla Roja

La Muralla Roja è un complesso di appartamenti postmoderni realizzato a Manzanera, Calpe, Spagna e progettato dall’architetto spagnolo Ricardo Bofill per il cliente Palomar S.A. nel 1968. Terminato nel 1973 è stato inserito nell’elenco delle opere più iconiche dell’architetto. Si caratterizza per la sua imponenza, la scala magrittiana e i colori che sfumano dal rosa al rosso, all’azzurro del cielo e del mare. Per soggiornare una notte il prezzo è di 120 euro.

 

#2 Cube House progettata da Piet Blom a Rotterdam: per dormire in un cubo servono 200 euro a notte

Credits: @davewlbg
case Rotterdam

Progettata dall’architetto olandese Piet Blom, Cube House o Kubuswoningen a Rotterdam si compone di una fila di 38 case di colore giallo acceso a forma di cubo, più due più grandi, una accanto all’altra e sopraelevate da terra. La loro inclinazione di 54,7 gradi crea un effetto visivo surreale sia dall’interno che dall’esterno. L’architettura crea anche un passerella pedonale su una delle strade più trafficate della città. Il costo di un pernottamento è di 200 euro.

 

Leggi anche: Le CASE CUBICHE: baracconata o d’ispirazione anche per Milano?

#3 Ex of In House dell’architetto Stevan Hall, la casa geometrica nel bosco da 450 euro a notte vicina a New York

Credits Airbnb Host Sarah – Ex of In House

Ex of In House è una villa progetta nel 2016 da Steven Hall a Rhineback, circa due ore da New York. Realizzata come una scultura organica che esplora un linguaggio spaziale che cerca di collegare l’energia degli spazi interni con l’ecologia del sito. La geometria della casa, alimentata esclusivamente tramite energia solare, è composta da un’intersezione di trapezi e sfere. I visitatori vengono accolti da uno sfera di legno intagliato lo cui forma caratterizza la facciata, mentre gli spazi interni generati sono caratterizzati da grandi volumi. Per dormire in questa curiosa struttura, disponibile su Airbnb, ci vogliono 450 euro a notte.

 

#4 Palais Bulles, il palazzo a bolle da 1.000 euro a notte di Anti Lovag in Francia

Credits sardvnix IG – Palais Bulles

Il Palais Bulles è un edificio costruito dall’architetto ungherese Anti Lovag tra il 1975 e il 1989 per conto dell’industriale francese Pierre Bernard. Si trova a Cannes e si presente come uno spazio avvolgente e scultoreo di cemento sui toni della terra. Acquistato dallo stilista Pierre Cardin alla morte del proprietario che l’aveva commissionato, dal 1999 è nella lista dei Monumenti Storici del Ministero della Cultura francese. Oggi è possibile pernottarvi all’interno di questo complesso, diventato hotel, al prezzo di 1.000 euro a notte.

 

#5 Villa Leoni dell’architetto Pietro Lingeri sull’Isola Comacina si può affittare per 3.000 a notte

Credits villaleoni_lagodicomo IG – Villa Leoni

Villa Leoni sull’Isola Comacina è stata progettata nel 1938 dall’architetto Pietro Lingeri per la famiglia Leoni Malacrida, proprietaria di uno stabilimento dolciario sulla sponda occidentale del Lago di Como. Classificata come monumento storico dal Ministero dei Beni Culturali la villa è organizzata in questo modo: il soggiorno al piano terra e le camere al primo piano si affacciano a sud verso il lago con ampie vetrate, i locali di servizio sono distribuiti sul lato rivolto verso la montagna. Un altro elemento distintivo sono i colori: la facciata principale è rifinita in stucco color guscio d’uovo, le cornici in abete sono verde oliva, le travi del patio sono rosa salmone e gli interni sono dipinti di azzurro, verde e rosa chiaro. Per affittarla una notte servono ben 3.000 euro.

Leggi anche: Un PARADISO TERRESTRE abitato solo da UN UOMO a 1 ora e mezza da Milano

Fonte: DomusWeb

Continua la lettura con: ARCHISTAR in tempo di guerra: i BUNKER di LUSSO più straordinari del mondo

FABIO MARCOMIN

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I 5 TRENI più LUNGHI del mondo

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https://www.justaustralia.it/viaggiare-australia/ghan-train-attraversare-laustralia-stile/

“Ma quanti vagoni ha?”

“Come i treni a vapore, di stazione in stazione”, cantava in un suo famoso pezzo Ivano Fossati. E nonostante oggi, rispetto a un recente passato, la maggior parte delle persone preferisca viaggiare in aereo grazie anche all’esplosione delle low cost, il treno resta sicuramente il più romantico fra i mezzi di trasporto.

In Italia e in Europa ci sono convogli decisamente rapidi e di ultima generazione che quasi ci hanno tolto questo romanticismo, ma nel mondo, e in particolar modo in alcune zone di viaggio remote, i treni sono l’unico mezzo per spostarsi su centinaia e centinaia di chilometri di territorio. In alcuni di questi paesi, a causa della fiumana di persone che utilizzano questo mezzo di trasporto, i treni sono di una lunghezza smisurata. Scordatevi quindi lo sketch di Pozzetto e dei suoi amici campagnoli che ammiravano il passaggio di un piccolo minuto treno di provincia nel giro di dieci secondi ne “Il Ragazzo di Campagna”. Chiudete le valigie e saltate su a bordo con me.
Ecco a voi i treni più lunghi del mondo.

I 5 treni più lunghi del mondo

# In Giappone troviamo il Tokaido Shinkansen N700 (400 metri)

By MaedaAkihiko – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=109777828

Opera sulla linea Tokaido Shinkansen, una linea ferroviaria ad alta velocità gestita dalla JR Central (Central Japan Railway Company). Questo percorso è stato ufficialmente aperto nel lontano 1964 e la tratta completa collega la capitale Tokyo a Osaka.

Il Tokaido, in linea col paese che gli ha dato vita, è indubbiamente il più tecnologico fra i treni della nostra rassegna odierna. Al massimo della sua espansione può raggiungere 16 carrozze, che una dopo l’altra e con gli spazi fra di esse permettono di raggiungere la lunghezza complessiva di ben 400 metri.

# Tra Mosca e San Pietroburgo si viaggia a bordo del Sapsan (mezzo chilometro)

https://www.railwaypro.com/wp/knorr-bremse-to-equip-sapsan-high-speed-trains/

Il treno Sapsan è il treno elettrico russo ad alta velocità che opera tra Mosca e San Pietroburgo, in Russia.
Lanciato a dicembre 2009, può raggiungere la velocità di 250 km/h ed è lungo circa 500 metri. Come per tutto ciò che di recente gravita attorno al mondo russo (notizie comprese) l’incertezza regna sovrana a causa del conflitto con l’Ucraina che sta mettendo in ginocchio non solo gli ucraini, ma anche le centinaia di milioni di russi che non appoggiano l’operato del governo.

# Il SJ classe Rc svedese, un convoglio elettrico sia per passeggeri sia per merci (529 metri)

https://www.flickr.com/photos/treflyn/

É il treno elettrico più usato in Svezia. Ma in realtà, l’SJ è un convoglio che viene utilizzato sia come treno passeggeri che come treno merci. Le locomotive di penultima generazione Rc furono introdotte per la prima volta in Svezia in 1967 per sostituire le locomotive di classe Ra del 1950 e, con l’occasione, anche la lunghezza dei treni fu ampliata. Il treno Rc più lungo può trainare fino a 17 carrozze: il record però si è raggiunto nel 2012, quando questo imponente convoglio in occasione di un importante viaggio merci era composto da ben 22 carrozze, raggiungendo la lunghezza di 529 metri.

# Il “The Ghan” in Australia, la più lunga tratta nord-sud del mondo (1,2 chilometri)

https://www.justaustralia.it/viaggiare-australia/ghan-train-attraversare-laustralia-stile/

Ovvero, l’unico treno passeggeri che corre tra Darwin e Adelaide in Australia, coprendo una distanza di 2978 km in circa 54 ore. L’intero treno tira una media di 26 vagoni, che sono fatti interamente di acciaio. La lunghezza massima complessiva è di circa 1 chilometro e 200 metri. Il Ghan prende il nome dai conducenti di cammelli provenienti dall’Afghanistan che sono arrivati in Australia durante gli ultimi anni del XIX secolo.

# Il treno SENZA NOME della Mauritania (2,5 chilometri anche se con una sola carrozza passeggeri)

https://ilnuovociclismo.forumfree.it/?t=48001912

In assoluto, il vincitore della nostra classifica è un serpentone infinito che si trova in Mauritania: è lungo addirittura 2,5 Km e, come è giusto che sia, si prende la medaglia d’oro della nostra categoria odierna e anche un po’ più di spazio rispetto ai suoi più corti colleghi.

Questo treno senza nome collega il centro minerario di Zouérat, situato nel nord del paese, con il porto di Nouadhibou, che si trova sulla costa nord-occidentale. La ferrovia su cui viaggia è di vitale importanza per la Mauritania perché la sua industria mineraria, in particolar modo quella del ferro, copre oltre metà delle esportazioni del paese.
Considerando che in ogni vagone possono essere trasportate fino a 85 tonnellate di minerali ferrosi, a pieno carico può trasportare oltre 20.000 tonnellate di minerali.
Inoltre, fino a poco tempo fa l’unico modo per viaggiare su questo treno era quello di saltare su un vagone appena possibile, in quanto non era prevista la presenza di vagoni passeggeri.

Per far fronte alle innumerevoli richieste di turisti, travel blogger, curiosi e amanti dei treni di recente è stato inserito un vagone passeggeri alla fine del treno. Nell’unica carrozza destinata ai passeggeri ci sono presenti cabine da 6 posti ciascuna. Il biglietto costa poco meno di 3 euro, prezzo più che onesto vista la quasi totale assenza di confort. Il treno di solito è molto affollato, soprattutto quando parte dalla costa per raggiungere il centro minerario. Questo perché per molti abitanti risulta essere il modo più veloce ed economico per andare a trovare i parenti o arrivare a determinati mercati per vendere le proprie mercanzie. Non di rado, nei vagoni merci vuoti, è possibile intravedere persone accompagnate da bestiame. E la durata? Un viaggio da un capo all’altro della ferrovia varia in base al carico trasportato. Vuoto, il treno impiega circa 16 ore per
percorrere il tragitto, invece, se carico, la durata del viaggio arriva a oltre 20 ore.

Continua a leggere con: La FORTEZZA del DESERTO: in arrivo l’HOTEL più GRANDE del mondo

CARLO CHIODO

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NO PERDITEMPO: come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Il Green Poker: i 4 migliori LOCALI VEGANI a Milano

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Vegamore

Milano è senza dubbio la città più vegan friendly d’Italia e, fino a pochi anni fa, in molti ristoranti l’opzione “piatto vegano” era una proposta di cucina vegetale volta ad accontentare tutti e ad evitare di perdere una fascia di mercato.

Negli ultimi anni però i ristoranti esclusivamente vegani di Milano si sono moltiplicati come funghi. E pur essendo il veggie considerato da molti ancora alla stregua di una “moda”, nella nostra rassegna di oggi, udite udite, non troverete catene di locali o franchising. Mi sembrava giusto menzionare gli indirizzi che mantengono fieramente la loro
milanesità.

Ecco a voi dunque la migliore scelta di ristoranti vegani di Milano (con qualche
eccezione vegetariana).

Il Green Poker: i 4 migliori LOCALI VEGANI a Milano

# Altatto, un ristorante che rispetta la naturalità degli ingredienti (Zona Greco)

https://www.finedininglovers.it/articolo/altatto-milano-la-nuova-cucina-vegetariana-e-misura-di-bistrot

Tappa a dir poco obbligata per chi è alla ricerca di un’esperienza gastronomica completamente green, questo bistrot in via Comune Antico (zona Greco) ha un design urbano sui toni del grigio e del bianco, rischiarato da globuli regolabili per far luce sul menu. Il quadro visivo è completato dall’arredamento essenziale dei tavoli in metallo da condividere con tutti i commensali. Al resto ci pensa la cucina di Altatto che, come si intuisce dal nome, gioca con il principe dei cinque sensi. Ma è soprattutto il gusto della sorpresa ad essere stuzzicato dalle tre giovani chef, i cui piatti trasmettono stagionalità, ingredienti ricercati e collaborazioni fusion. La certezza è la qualità di una cucina veggie che, seppur ricercata, non ricorre agli artifici dei soliti escamotage da imitazione dei piatti per onnivori, ma reinterpreta gli ingredienti rispettandone la naturalità.

 

# Rosmarino, un ristorante in cui poter anche fare una spesa green (Porta Nuova)

https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g187849-d2441920-Reviews-Rosmarino_Gastronomia_Naturale_e_Vegana-Milan_Lombardy.html

Una delle peculiarità della scena vegana a Milano è la presenza preponderante delle gastronomie. Locali piccoli e informali, prezzo al peso e una vastissima scelta di verdure, legumi e cereali. In questo senso Rosmarino è da più di due lustri un’istituzione in materia: il locale dalle dimensioni modeste è l’oasi di cucina completamente vegetale che apre le porte di Chinatown e delle ghiandole salivari (di vegani e non).

La varietà di piatti al bancone è impressionante, e ancor di più lo è la disponibilità dei gestori a spiegarli tutti uno per uno. Dieci tipi di cereali a cui aggiungere decine di contorni, salse, polpette di legumi e derivati della soia, creme di verdure e tanto altro ancora. E non dimentichiamo i dolci: un golosissimo assortimento di torte, crostate, ciambelloni e creme al cucchiaio. Da Rosmarino si può pranzare e cenare con acqua e tè offerti dalla casa, oppure si usufruisce del servizio take-away disponibile fino alle 23. E se avete dimenticato qualcosa dalla vostra lista della spesa (biologica e senza glutine si intende) basta guardarvi intorno. Gli scaffali di Rosmarino sono ben forniti di bevande vegetali, cereali equo-solidali, farine alternative e birre artigianali.

In viale Pasubio (Porta Nuova). 

 

# PanGhea, il ristorante plant-based dalle specialità crudiste (Porta Genova)

http://www.gheavegetariano.it/gallery

In zona Porta Genova, PanGhea tenta a modo suo di ripristinare il circolo uomo-ambiente-natura. L’ecosistema da riequilibrare trova il suo fulcro nella cucina, una proposta completamente plant-based che spinge sulle specialità crudiste. Parentesi: il crudismo è quella branca del veganesimo che non ammette cibi trattati a più di 42°C e meno di 1°C, soglia di denaturazione dei nutrienti e in particolare delle proteine. Per “cuocere” gli alimenti si preferiscono metodi come essiccazione, marinatura e riscaldamento per centrifuga.

Da PanGhea, dunque, gli amanti della cucina grezza troveranno pane per i loro denti: fermentini di frutta secca al posto del formaggio, gnocchi di zucca senza glutine e cottura, spaghetti vegetali al sugo, semifreddi non congelati. Dal menu è possibile
ordinare i piatti singoli oppure lanciarsi sui percorsi di degustazione tematica, ad esempio “detox” o “fusion” con la scelta di quattro portate a base di specialità crude e cotte.

 

 

# VegAmore, un bistrot dall’atmosfera intima e romantica (Porta Romana)

https://www.facebook.com/media/set/?set=a.210500442328490&type=3

In zona Porta Romana. Il nome e l’atmosfera fanno di Vegamore il bistrot romantico che
accompagna gli appassionati di cucina vegana, dalla colazione fino alla cena. Il locale, nato sulle ceneri del fu progetto Mudra che univa cibo vegetale a yoga e discipline filosofiche indiane, offre un mix vincente di atmosfera intima, ricette cruelty-free e prezzi molto competitivi. A cena, ad esempio, il menu fisso a scelta tra più combinazioni costa la bellezza di 9 euro. Se poi volete aggiungere un dolce, il conto sale a circa 12 euro. Un affare che non ha nessuna fregatura nascosta: piatti semplici e genuini realizzati con ingredienti freschi che raggiungono vette di golosità in particolare con i dessert. Per un pranzo veloce o una cena low-cost, Vegamore è un altro della nostra rassegna di sfiziosi indirizzi veggie che fa per voi.

E se lo dice un non-vegano come il sottoscritto, potete crederci 😉

 

Continua a leggere con: Il RISTORANTE di Milano dove si MANGIA solo PATATA

CARLO CHIODO

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PONTE o MONTAGNE RUSSE? In auto come al LUNA PARK

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Credits: @safetyindonesiaku Ponte Eshima Ohashi

Percorrerlo non è di certo una delle cose aspirate da tutti, anzi, probabilmente, dopo aver visto qualche foto di questo ponte, quello che vorrebbero fare tutti è evitarlo. Immaginatevi qualcuno obbligato a guidare su questa strada per andare al lavoro, sembrerebbe quasi come andare sulle giostre ogni giorno, ma, oltre al fatto che non a tutti piacciono le montagne russe, questo ponte più che divertire mette i brividi.

PONTE o MONTAGNE RUSSE? In auto come al LUNA PARK

# Il ponte delle montagne russe

Credits: @travel_worldcities
Ponte Eshima Ohashi

Si chiama ponte Eshima Ohashi e si trova in Giappone, collega la città di Matsue nella prefettura di Shimane con la città di Sakaiminato nella prefettura di Tottori ed è famoso per la pendenza sorprendente della sua salita e della sua discesa.

Il ponte viene soprannominato “Il Ponte delle Montagne Russe” e non c’è nome più azzeccato di questo. Più precisamente si tratta di un ponte a telaio (il più grande ponte a telaio rigido del Giappone e il terzo più grande al mondo), è alto circa 44 metri e ha una pendenza del 6,1% da un lato e del 5,1% dall’altro. Largo 11,4 metri e lungo 1,7km il ponte Eshima Ohashi è stato realizzato in questo modo per poter facilitare il passaggio delle grandi navi cargo dirette verso il mare.

Costruito tra il 1997 e il 2004, il ponte Eshima Ohashi sembra una giostra mancata, ma almeno sulle montagne russe si è saldamente legati.

# Tutta questione di angolazione

Credits: @lubasha_live
Ponte Eshima Ohashi

Percorrerlo in macchina sembra una delle ultime cose che si voglia fare nella propria vita, ma se invece questo ponte non fosse così tanto da brividi? In realtà il ponte Eshima Ohashi è diventato virale online perché, se ripreso da una certa angolazione, fa veramente paura. Sembra che le macchine che lo attraversano stiano per cadere da un momento all’altro, sembra stiano partendo in picchiata verso la strada, pronte a schiantarsi a terra. Eppure, visto nel suo complesso la salita e la discesa del ponte non sembrano così tanto pendenti, nonostante si sia d’accordo sul fatto che siano più ripide di quelle di molti altri ponti.

Continua la lettura con: Il “cammino della morte”: la STRADA PIÙ PERICOLOSA del mondo

BEATRICE BARAZZETTI

copyright milanocittastato.it

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OFF SHORE: come si dice a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

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METRO ROSA: come immaginare il LATO NORD

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Ipotesi alternative M6 verso nord

Le possibilità per Milano di avere una nuova linea metropolitana, M6 o linea rosa, si sono fatte più concrete dopo il finanziamento del progetto preliminare per individuare il tracciato migliore e capire se il rapporto costi/benefici possa risultare favorevole. Al momento è stato ipotizzato solo il lato sud della linea: come potrebbe essere se proseguisse verso nord? 

METRO ROSA: come immaginare il LATO NORD

# Il nuovo tracciato della futura M6: da sud-est a sud-ovest e 12 stazioni con interscambi con M2, M3 e passante/circle line

Credits metromilano – Nuova M6

Per il potenziamento delle sue linee metropolitane il Comune di Milano ha ottenuto 4,5 milioni di euro dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili per studiare un percorso che invece di andare lungo la direttrice nord-sud, come da ipotesi iniziale, collegherà la zona di sud-est della città con quella di sud-ovest.

Nel tragitto, che è ancora da individuare con precisione, ci sarebbero 12 stazioni, dal capolinea ad est a Ponte Lambro, per poi avere fermate alla futura Arena di Santa Giulia, nel quartiere di Morsenchio, a Zama intersecando il passante e la futura Circle Line, a Piazzale Cuoco e a Lodi T.I.B.B. con interscambio con la linea M3. 

La linea dovrebbe proseguire con ulteriori stazioni lungo viale Ortles, nel quartiere Fatima e nell’area tra via Ferrari e via Monte Sabini, incrociare la M2 a Piazza Abbitategrasso per terminare con la fermata nei pressi delle Cartiere Binda e infine fare capolinea ad ovest all’Ospedale San Paolo in zona Barona. 

A beneficiare di questa nuova riformulazione del tracciato sarebbe il Municipio 5 che da tempo chiede l’arrivo di una linea metropolitana per questa zona della città e soprattutto nuove fermate visto che ad oggi è presente solo quella di piazza Abbiategrasso sulla M2. Ma in molti protestano: perchè lasciare sguarnito l’emisfero nord di Milano? Come potrebbe proseguire la linea verso nord?

# Le alternative di tracciato verso nord della M6

Coperto il lato sud da Ponte Lambro alla Barona, si potrebbero ipotizzare due alternative per la prosecuzione della nuova linea M6 verso nord oppure un tracciato con due diramazioni.

#1 Prosecuzione su Corso Sempione e Viale Certosa fino a Baranzate

Tracciato M6 ipotesi interna

La prima ipotesi, di tracciato più interno, potrebbe prevedere l’estensione della metropolitana verso ovest incrociando la stazione di San Cristoforo M4-FS, poi una stazione nel quartiere Ebraico, una a Pagano per intersecare la linea M1 nel bivio verso l’attuale capolinea Bisceglie e quello di Rho Fiera, una stazione nei pressi dell’Arco della Pace e una a incrociare Domodossola M5 FN. Il tracciato seguirebbe quindi lungo Corso Sempione con fermate in Piazza Firenze e Piazzale Accursio e poi per viale Certosa con fermata anche al Cimitero Maggiore.

L’ultimo tratto della linea metropolitana potrebbe avere una stazione nel quartiere Stephenson interscambiando con quella della futura Circle Line, una nei pressi dell’Ospedale Sacco e infine il capolinea nel comune di Baranzate a servizio anche degli utenti in uscita dalla Tangenziale Nord.

#2 Un tracciato più esterno, affiancato alla tangenziale ovest, con capolinea a Rho Fiera

Ipotesi M6 esterna

La seconda ipotesi di linea verso nord, più esterna, potrebbe intersecarsi sempre con la stazione di San Cristoforo M4-FS e dirigersi verso il nuovo capolinea della M1 nel quartiere Olmi nei pressi della tangenziale ovest con una fermata nel Comune di Cesano Boscone.

A quel punto potrebbe coprire il lato ovest escluso dalla futura Circle Line e, affiancando la tangenziale, fare una fermata nei pressi del Parco delle Cave tra Baggio e Quinto Romano, un’altra fermata su via Novara per incrociare la linea M5 in caso di futura estensione verso Settimo Milanese e servire anche Figino, infine attestarsi al capolinea della linea M1 Rho Fiera, già stazione di treni regionali, suburbani e dell’alta velocità e nei prossimi anni probabile terminale nord nella Circle Line.

#3 Un tratto comune fino a San Cristoforo e poi una biforcazione interna e una esterna

Ipotesi alternative M6 verso nord

In alternativa si potrebbe mantenere il tratto comune della linea fino a San Cristoforo M4-FS e realizzare entrambe le ipotesi di percorso con una biforcazione: un ramo terminerebbe a Rho Fiera e l’altro nel comune di Baranzate.

Continua la lettura con: M6: cambia il tracciato della METRO ROSA?

FABIO MARCOMIN

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Il CAFFÈ più BUONO d’ITALIA

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credits: pexels

Chiedete agli italiani di rinunciare a tutto, ma non al caffè. Quando si va all’estero è una vera impresa riuscire a trovare un buon espresso, ma anche in Italia non è detto che vada sempre bene al primo colpo. E per chi si fosse mai chiesto dove bere il caffè italiano più buono, ecco svelato il mistero.

Il CAFFÈ più BUONO d’ITALIA

# Milano ospita la champions dell’espresso

credits: IG @stefanocevenini

Che sia fatto con la moka, con la macchinetta o preso al bar, non c’è miglior sveglio del profumo del caffè. Da tempo ormai un rito per la stragrande maggioranza degli Italiani, esistono guide e classifiche per aiutare gli italiani fuori casa a trovare i migliori bar e caffetterie per bere un buon caffè. Esiste addirittura una gara in suo onore: L’Espresso Italiano Champion, dove ogni anno migliaia di baristi partecipano per vincere la medaglia di miglior espresso. La domanda sorge spontanea, ma dove si può bere il miglior caffè italiano? Sorprendentemente non a Napoli ma…

# Bologna è la capitale italiana del caffè

credits: IG @stefanocevenini

…a Bologna. Ebbene si, l’ultima edizione della gara nel 2019 è stata vinta da Stefano Cevenini, barista bolognese di soli 19 anni. Il campionato si è svolto presso la Mumac Academy, l’accademia della macchina per caffè di Binasco, a sud di Milano. Stefano, dopo aver battuto altri tredici baristi connazionali, si è aggiudicato il titolo di miglior barista alla sesta edizione del campionato internazionale baristi, promosso dall’Istituzione espresso Italiano (Inei).

Un orgoglio per la sua città e per l’intero Paese. Infatti, grazie a questa vittoria, Stefano Cevenini ha potuto anche rappresentare l’Italia alle finali mondiali del campionato aggiudicandosi ancora una volta il primo premio. Il giovane campione ha anche svelato la ricetta migliore per l’espresso italiano: “Una miscela bilanciata che sappia rendere una tazzina complessa nei profumi e rotonda al palato”. Cevenini ha anche spiegato di aver lavorato molto sulla temperatura della macchina per “ottenere un espresso rotondo ed equilibrato tra acidità e amaro”.

# Bollente, ristretto e nerissimo

credits: pexels

Nonostante in Italia ormai la preparazione del caffè sia un culto, stupirà scoprire che sia solo al quinto posto fra i maggiori importatori di caffè e al decimo posto in Europa per consumo pro-capite. Il maggior consumatore è la Germania, ma ciò che conta è la qualità e non la quantità. Per gli italiani il caffè è da consumarsi alla mattina, dopo pranzo, mentre in altri paesi è diventato una bevanda da consumarsi nell’arco della giornata. Ma sulla qualità del gusto, non ci sono paragoni. In Italia il caffè va servito bollente, ristretto, nerissimo e amaro, negli altri paesi è una bevanda più allungata e acquosa. I gusti son gusti ma, provate a dare un americano ai veri intenditori.

Continua la Lettura con:  Il CAFFÈ più ANTICO del mondo è in Italia

SARA FERRI

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Le CASCATE COLORATE: un’idea per i Navigli?

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https://www.wonews.it/post/il-progetto-neon-luminance-illumina-magicamente-le-cascate-della-california

Già di per sé le cascate sono uno di quei fenomeni spettacolari donati dalla Natura, che ammaliano con la loro potenza e ritmo. C’è un luogo però dove ci sono delle cascate che sono state ulteriormente spettacolarizzate. Un’idea che potrebbe ispirare anche la città dell’acqua?

Le CASCATE COLORATE: un’idea per i Navigli?

# Il progetto delle cascate che si illuminano

https://www.wonews.it/post/il-progetto-neon-luminance-illumina-magicamente-le-cascate-della-california

Sono due fotografi di San Francisco i creatori di questo progetto, chiamato Neon Luminance, che prevede l’installazione di luci colorate sotto l’acqua, in posizioni ben precise e calcolate. Queste luci sono le cosiddette lightstick, delle luci di emergenza spesso usate dai pescatori che contengono delle sostanze chimiche che tingono la luce di colori accesi come il verde, rosso e il giallo. Il tutto in totale sicurezza, prendendo tutte le precauzioni possibili per evitare una contaminazione delle acque. 

https://www.wonews.it/post/il-progetto-neon-luminance-illumina-magicamente-le-cascate-della-california

Le cascate sono poi state fotografate a lunga esposizione, così da immortalare il movimento e la forza dell’acqua. Queste fotografie sono le uniche testimonianze del progetto, poiché si è trattato di una installazione temporanea, in quanto set fotografico privato. 

https://www.wonews.it/post/il-progetto-neon-luminance-illumina-magicamente-le-cascate-della-california

# Le cascate di FUOCO della California

https://viaggi.corriere.it/eventi/cascate-fuoco-parco-yosemite-california/

Sempre in California esistono delle cascate all’interno del parco Yosemite le cui acque, con il tramontare del sole, si tingono di rosso e diventano le “cascate di fuoco”.  Si tratta di un’illusione ottica dovuta alla posizione del sole durante il crepuscolo, che si verifica però solo due settimane l’anno durante il mese di febbraio. 

https://www.iconaclima.it/estero/yosemite-national-park-lo-spettacolo-delle-cascate-di-fuoco-foto-e-video/

# Uno Stato che si ILLUMINA di notte

https://www.lastampa.it/viaggi/2020/01/24/video/quando_il_mare_s_illumina_di_blu_cosi_il_plancton_colora_l_acqua_in_tutto_il_mondo-67341/

Questo stato degli USA è decisamente ricco di spettacoli di luci, naturali o no. La costa della California, in particolare nei pressi di San Diego, è infatti una tra le poche coste marittime al mondo in cui si può assistere al fenomeno naturale della sabbia bioluminescente, grazie alla presenza di un plancton che permette alla spiaggia di illuminarsi di notte. 

Giochi di luce per rendere l’acqua ancora più spettacolare: possono essere un’ispirazione per i Navigli?

Continua a leggere con: Le CASCATE di GHIACCIO a due ore da Milano

ALICE COLAPIETRA

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PIACIONE: molti lo sono, anche a Milano. Ma come si traduce?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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I 10 MEGAPROGETTI in costruzione più IMPRESSIONANTI del mondo

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https://www.dohanews.co/qatar-restarts-ambitious-katara-towers-project-in-lusail-city-2/

Si stanno affacciando nel mondo 10 nuove meraviglie. Vediamole in anteprima. 

I 10 MEGAPROGETTI in costruzione più IMPRESSIONANTI del mondo

# La NUOVA CAPITALE d’Egitto

https://www.ilpost.it/2020/02/18/nuova-capitale-egitto/

A 45 km dall’attuale capitale egizia, Il Cairo, sorgerà il nuovo centro urbano di riferimento del paese. Il progetto di questa nuova città, ancora senza nome, prevede che avrà un’estensione capace di ospitare fino a 7 milioni di abitanti e la maggior parte delle funzioni amministrative dello Stato, in modo tale da togliere un po’ di peso dalle spalle del Cairo, ormai congestionata ed eccessivamente popolata.

L’obbiettivo dello Stato egizio è quello di creare una città dominata da grattacieli, monumenti paragonabili alla Torre Eiffel o al monumento di Washington, enormi aree verdi, centinaia di moschee e ospedali, un parco a tema di dimensioni quadruple rispetto a Disneyland, campi di pannelli solari a perdita d’occhio, 10.000 km di nuove strade, una ferrovia elettrificata che la colleghi con Il Cairo, e un nuovo aeroporto internazionale.

# Il centro urbano verticale di JEDDAH, Arabia Saudita

https://www.jec.sa//en/9_17/portal/Media/Photo_Gallery/

La ristrutturazione e ottimizzazione della città di Jeddah, in Arabia Saudita, viene finanziata e seguita da un principe saudita, uno degli uomini più ricchi e influenti nel mondo (secondo il Time). Il progetto consiste nella trasformazione dell’attuale città in un centro urbano verticale: una smart city che rifletterà perfettamente l’era che stiamo vivendo, padroneggiata dalla tecnologia, dalla velocità, dall’interconnessione e continua evoluzione.

# Il Padma Bridge, il ponte a DUE LIVELLI in Bangladesh

https://www.youtube.com/watch?v=NSk0fXWBGc4&t=215s

Il cambiamento climatico ha messo a dura prova il Bangladesh, che negli ultimi anni sta vivendo delle distruttive e massicce inondazioni che mettono a dura prova le città e il popolo. Il progetto di maggiori dimensioni e importanza ideato per affrontare questo problema è la costruzione del Padma Bridge, un ponte a due livelli (sotto una ferrovia e sopra strada asfaltata) che collegherà la capitale Dhaka al sud del paese, per una lunghezza totale di più di 6 km, assicurando così almeno lo spostamento di merci e beni.  Inizialmente finanziato dalla Banca Mondiale, il ponte peserà unicamente sulle finanze del Bangladesh, poiché i finanziamenti internazionali previsti sono stati ritirati per accuse di corruzione interne al paese.

# New Clark City, la NUOVA CAPITALE delle Filippine

https://thepirec.com/2019/10/03/451/

La costruzione di una nuova capitale per il paese delle Filippine ha motivazioni alla base molto differenti rispetto al medesimo progetto in Egitto. L’attuale capitale, Manila, si trova nella cintura di fuoco del pacifico, una zona soggetta a frequenti terremoti ed eruzioni vulcaniche. Di conseguenza, il paese ha dovuto far fronte alla possibilità che un giorno Manila potrebbe non essere più in grado di compiere le funzioni di capitale, ed è così che è nato il progetto di New Clark City. La nuova capitale, che sarà in grado di dare casa a più di un miliardo di persone, sarà anche lei una smart city, tecnologica ed ecosolidale.

# La GALLERIA di BASE del Brennero, Italia – Austria

https://www.youtube.com/watch?v=NSk0fXWBGc4&t=215s

Con una lunghezza pari a 64 km, questo tunnel sotterraneo collegherà l’Italia all’Austria, passando sotto il passo del Brennero. Questo progetto si differenzia da quelli già esistenti poiché è prevista una maggior capacità ferroviaria e un’altra serie di migliorie che velocizzeranno e ottimizzeranno il trasporto di merci e passeggeri in Europa. I lavori dovrebbero terminare nel 2032, dopo 25 anni di lavori.

# La Merdeka Tower: sarà il secondo più alto grattacielo al mondo

https://quicktelecast.com/merdeka-118-the-worlds-second-tallest-building-is-now-complete-reaching-a-height-of-2227ft/

Con i suoi 678,90 metri di altezza, sarà il grattacielo più alto della Malesia e il secondo al mondo. All’interno saranno presenti 100 piani affittabili da aziende private, dei quali una buona parte diventeranno uffici, altri diventeranno camere di un albergo e i piani rimanenti saranno adibiti a centro commerciale. Lo spazio non affittabile conterrà invece per lo più parchi interni e un parcheggio da 8500 posti auto che occuperà i 5 piani interrati. Il progetto è stato ampiamente criticato dai moltissimi cittadini, che avrebbero preferito vedere spesi i 2.5 miliardi per il popolo e le varie emergenze umanitarie del paese, invece che per la Merdeka Tower.

# Lusail City, il paradiso artificiale del Quatar

https://www.dohanews.co/qatar-restarts-ambitious-katara-towers-project-in-lusail-city-2/

La 22esima edizione dei campionati di calcio mondiali si terranno in Qatar. Nonostante le pesanti accuse di corruzione, sfruttamento dei lavoratori e violazione dei diritti umani, il paese si è subito mosso per poter ospitare l’evento e tutte le persone che attirerà. Ed è così che sorgerà la città pianificata, chiamata Lusail City, grande abbastanza per accogliere 450.000 persone, aree residenziali, centri commerciali, resort, isole artificiali e lo stadio dove di giocheranno le partite di calcio del mondiale.

# L’International Business Center con i 15 GRATTACIELI a Mosca

https://www.expresstorussia.com/guide/moscow-international-business-center-moscow-city.html

Anche chiamato Crystal Island, sarà un quartiere d’affari nella città di Mosca. Comprenderà 15 grattacieli in 60 ettari di territorio. Il progetto è in atto dal 1997 e per ora sono state completate 8 delle mega costruzioni verticali previste.

# L’isola energetica danese

https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/02/09/news/la_danimarca_costruira_la_prima_isola_che_produrra_energia_con_il_vento-286560238/

Nel 2020 è stato approvato il progetto della costruzione di un’isola energetica in Danimarca, che avrà lo scopo di produrre energia elettrica per alimentare milioni di case sfruttando il vento in mare aperto, così da raggiungere la “neutralità climatica” entro il 2050. Con i suoi 120mila metri quadrati e 200 turbine eoliche giganti, l’energia sembra non essere destinata unicamente alla Danimarca, ma i paesi che ne beneficeranno sono per ora ignoti.

# La ristrutturazione dell’aeroporto di New York City

In uno dei più grandi e frequentati aeroporti del mondo, il JFK di New York City, verrà costruito un nuovo enorme terminal 1, che sostituirà l’attuale primo, secondo e il terzo terminal. Il progetto prevedere la realizzazione di un modernissimo e spaziosissimo terminal, che oltre a rispondere alle funzioni di qualsiasi aeroporto, sarà anche una autocelebrazione della città, in quanto verranno esposti iconiche e famose pietre miliari, come i vecchi taxi e fotografie della vecchia NYC.

Continua a leggere con: I PROGETTI IMPOSSIBILI della Milano “fascistissima”

ALICE COLAPIETRA

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La TOP 10 degli OTTICI di MILANO

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In una città come Milano o si conosce un professionista di fiducia o risulta quasi più facile tirare a sorte da quante sono le possibilità di scelta. Ma se invece ci affidassimo ad un amico che di ricerche è un esperto? Pronta per l’evenienza, ecco una top list degli ottici stellati di Milano secondo le recensioni Google.

La TOP 10 degli OTTICI di MILANO

credits: pexels

#10 Ottica Arnaldo Chierichetti

4,9 Stelle (17 recensioni) Largo della Crocetta, 1, Milano MI; 02 5412 1912

“Mi sono rivolta a loro per acquistare il mio primo paio di lenti a contatto. Consulenza professionale e accurata, cortesia e disponibilità anche per la prova e il successivo acquisto. Comodissima anche l’app per comunicare in tempo reale.” B.G.

#9 Ottica Gandolfo

4,9 Stelle (22 recensioni) Via del Liri, 3, Milano MI; 02 503438

“Marco, il proprietario è davvero un professionista competente e sempre cordiale, sempre gentile e disponibile e con prezzi sempre adeguati alla qualità dei prodotti e del servizio.” Cristian R.

#8 Ottica San Carlo

4,9 Stelle (32 recensioni) Via Pattari, 2, Milano MI; 02 798827

“Molto gentili e molto professionali! il nostro punto di riferimento, il nostro ottico di fiducia!  CONSIGLIATISSIMO!!” Andrea C.

#7 Ottica San Maurilio

5,0 Stelle (4 recensioni) Via S. Maurilio, 14, Milano MI; 02 3659 4909

Occhiali stupendi e una grande capacità nell’aiutare a scegliere il modello più adatto al proprio viso.” Tommaso C.

#6 Ottica Quercetti & Vanzina

5,0 Stelle (11 recensioni) Via S. Raffaele, 3, Milano MI; 02 805 2293

“Davvero un’ottima esperienza e prodotti eccellenti. Persone cordiali e competenti. Un ringraziamento particolare a Valentina che con molta pazienza mi ha aiutato a trovare gli occhiali che cercavo. Occhiali con lenti “su misura” pronti in meno di 24 ore, davvero super!” Cristian F.

Ph. Daniel Sampaio (Pixabay)

#5 Manzoni Ottica Milano

5,0 Stelle (11 recensioni) Via Alessandro Manzoni, 12, Milano MI; 02 794649

“Professionalità, negozio stiloso con ampia scelta di modelli e marche, prezzi competitivi, personale cordiale e preparato” Maurizio R.

#4 Ottica del Corso Milano

5,0 Stelle (13 recensioni) Corso di Porta Ticinese, 58, 20123 Milano MI; 02 5810 1525

“Professionisti d’eccellenza, cordiali e pazienti. È sempre un piacere entrare ed ammirare occhiali sempre alla moda sia da vista che da sole. Lo consiglio vivamente” Stefania R.

#3 G-Spectacles Milano

5,0 Stelle (22 recensioni) Via Cesare Correnti, 22, Milano MI; 329 008 0755

“Sinceramente i migliori occhiali mai avuti. Ormai da almeno 8 anni, 4 modelli, mai deluso.” Antonio P.

#2 Ottica Barello

4,9 Stelle (776 recensioni) Via Torino, 25/5, Milano MI; 02 8646 1391

“Mi sono trovata benissimo presso ottica Barello, personale molto gentile e disponibile, e in poco tempo ho avuto un paio di occhiali nuovissimi e perfetti, ma soprattutto ad un prezzo fantastico! Consigliatissimo” Anita D.

#1 Ottica Imperatore Milano

5,0 Stelle (500 recensioni) P.za Imperatore Tito, 4, Milano MI; 02 3984 4059

“Servizio eccellente, gentilezza e professionalità. acquistate lenti per rallentare la miopia per la mia nipotina. Una piccola boutique con una padrona di casa molto gentile e professionale. Acquistato sia io che mia moglie occhiali progressivi perfetti e confortevoli. Vasta scelta di montature. Molto consigliato.” David D.

Continua la Lettura con:  La TOP 10 dei CALZOLAI di MILANO

SARA FERRI

copyright milanocittastato.it

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I palazzi più ALTI nei paesi più PICCOLI d’Europa

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https://www.giurisprudenzapenale.com/2021/02/07/la-corte-di-giustizia-ue-sulla-legittimita-del-mae-alla-luce-del-diritto-ad-un-ricorso-effettivo-ex-art-47-della-carta-dei-diritti-fondamentali-dellue/

Sono piccoli ma hanno alti palazzi. Vediamo quali grattacieli e quali altri palazzi più alti conquistano il primato nei 12 stati più piccoli d’Europa (in ordine crescente di superficie).

 I palazzi più ALTI nei paesi più PICCOLI d’Europa

# Città del Vaticano: Basilica di San Pietro (a un passo dai grattacieli)

https://www.vaticanstate.va/it/

Con i 136,5 metri della famosa cupola della Basilica di San Pietro, chiamata affettuosamente ‘er cupolone’, il microscopico stato pontificio sfiora la fatidica quota dei 150 metri, entry level dei grattacieli che vengono anche misurati nelle due categorie successive 200+ e 300+.

# Principato di Monaco: la Tour Odéon (170 metri)

https://www.merusonline.com/tour-odeon-monaco/

La Tour Odéon, uno dei più alti grattacieli (170 metri) a uso residenziale d’Europa, completata nel 2015, si trova nel comparto di Monte-Carlo del Principato di Monaco. Esternamente è caratterizzata da una superficie vetrata che riveste finestre e terrazzi incassati. La decorazione ondivaga in vetro azzurro e le sommità oblique conferiscono ulteriore slancio all’intera struttura.

# San Marino: World Trade Center (40 metri)

https://www.gatteiimpianti.com/world-trade-center-san-marino/

Il World Trade Center di San Marino si trova a Dogana, curazia (frazione) di Serravalle, a soli 100 m dal confine con l’Italia ed è il centro direzionale della Repubblica. Progettato dallo studio Foster + Partners di Londra con la collaborazione dello Studio Antao della Città di San Marino, fu inaugurato nel 2004: 11 piani per soli 40 metri di altezza.

# Liechtenstein: il condominio in Schwefelstrasse (39 metri)

https://www.volksblatt.li/nachricht.aspx?id=36636&src=vb

Il principato, così avanti in molti aspetti della sua visione del mondo libertaria, risulta ancora refrattario alla sfida lanciata ai cieli. A oggi, l’edificio più alto risulta essere un (brutto) condominio residenziale in Schwefelstrasse 25 (https://www.inconsult.li/standort), alla periferia della capitale Vaduz: 39 metri.

# Malta: Mercury House Tower (97,5 metri)

https://www.maltatoday.com.mt/business/business_news/97198/mercury_tower_92_of_apartments_on_promiseofsale

Qui la sfida si gioca tutta nella incantevole località di St. Julian’s, dove la Sicilia incontra Monte-Carlo. Al momento la palma va alla Portomaso Business Tower, complesso di uffici portato a termine nel 2001.

Nel 2020, però, la vicina Mercury House Tower progettata da Zaha Hadid e tuttora in costruzione, ha superato i 97,5 metri della Portomaso, che però, a differenza del nuovo palazzo residenziale, è dotato di una lunga antenna sul tetto. Chi la spunterà?

# Andorra: la Piramide della Caldea (80 metri)

https://www.viaggideimesupi.com/2014/07/13/caldea-la-spa-piu-bella-del-mondo-in-andorra/

Difficile non notare, visitando il bel principato pirenaico, lo splendido edificio termale a vetri della Caldea, situato nella località doppia di Escaldes-Engordany, in quella che è l’appendice commerciale della capitale Andorra La Vella, il cui territorio comunale è confinante. La piramide astratta del grosso complesso termale, terminato nel 1994, raggiunge quota 80 metri.

# Lussemburgo: Corte Europea di Giustizia (115 metri)

https://www.giurisprudenzapenale.com/2021/02/07/la-corte-di-giustizia-ue-sulla-legittimita-del-mae-alla-luce-del-diritto-ad-un-ricorso-effettivo-ex-art-47-della-carta-dei-diritti-fondamentali-dellue/

Qui il palazzo più alto è costituito dal terzo edificio della Corte Europea di Giustizia, completato nel 2019 su progetto di Dominique Perrault. La terza torre appare costituita da due volumi contigui e leggermente ruotata rispetto all’orientamento delle prime due. Il primo volume dorato richiama l’aspetto delle due torri esistenti, il secondo di vetro smaltato nero evoca l’edificio ad anello che circonda il palazzo di giustizia. E’ alta 115 metri.

# Cipro: ONE Limassol (165 metri)

https://www.quarryandconstructionweb.it/rubriche/cave-cantieri/potain-tower-cranes-supporta-e-sostiene-il-progetto-trilogy-sulla-costa-di-limassol-a%20cipro.htm

Nell’importante città portuale di Limassol, libera dai problemi politici della capitale Nicosia (divisa a metà con lo stato non riconosciuto turco), si stanno concentrando i nuovi investimenti immobiliari, e il lungomare è tutto un fiorire di gru e grattacieli di nuova ideazione. Appena completato, l’edificio residenziale dell’ONE Limassol si è preso subito il primato di edificio più alto di tutta Cipro con i suoi 165 metri di una bella struttura concava.

# Montenegro: Bulevar Mitra Bakica Towers (65 metri)

https://virtualglobetrotting.com/map/bulevar-mitra-bakica-towers-tallest-buildings-in-montenegro/

La piccola capitale di Podgorica, la “città dei cipressi”, detiene il primato degli edifici più alti del paese. In questo caso ben 3: le Bulevar Mitra Bakica Towers, polverosi edifici residenziali degli anni ’70, ruotati di trenta gradi rispetto alla strada e circondati da ampi giardini. I loro 18 piani raggiungono quota 65 metri.

# Slovenia: Kristalna palača (89 metri)

https://images.skyscrapercenter.com/building/crystal-palace_http-www-sloveniatimes-com-btc-city-ljubljana1.jpg

Il Crystal Palace (Kristalna palača) è un edificio di Lubiana situato nel distretto di Jarše, a poca distanza dal centro cittadino e nei pressi dell’area commerciale BTC. La sua costruzione fu completata nel 2010: ha un’altezza di 89 metri e ospita negozi, un centro benessere ed una sala congressi.

# Macedonia del Nord: Sky City Towers (136 metri)

https://www.dansuk.com.tr/en/is/sky-city-skopje/

Alla periferia della capitale Skopje, sono stati completati nel 2016 dall’investitore turco Cevahir i tre edifici residenziali di lusso delle Sky City Towers, dotate di vari sistemi all’avanguardia come il Wi-Fi, l’accesso alle zone comuni con carta magnetica, una portineria 24/7, telecamere di sicurezza e l’immancabile centro commerciale annesso. La più alta delle tre misura 136 metri.

# Albania: Arena Center Tower (112 metri)

Inaugurata nel 2019, l’Arena Center Tower è parte di un edificio polivalente situato nel cuore di Tirana, che comprende anche il nuovo complesso dello Stadio Nazionale, che ospiterà a maggio la prima finale della Conference League di calcio, neonata manifestazione sportiva continentale. Ospita il Marriott Hotel (5 stelle) ed è alta 112 metri.

Continua a leggere con: Il “PARCO più PICCOLO del mondo” con i folletti e la piscina per le farfalle

LORENZO ZUCCHI

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Ne abbiamo tutti un gran bisogno: come si dice PORTAFORTUNA a Milano?

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Come si traducono parole contemporanee in milanese?

Ogni giorno su milanocittastato.it la parola tradotta del giorno. Per tenersi sempre aggiornati, anche in milanese. 

Continua con: Tutte le parole tradotte in milanese pubblicate finora

A cura di STEFANO CORRADA in collaborazione con LAURA LIONTI e BEATRICE BARAZZETTI 

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Estensione Metro più Stazione Alta Velocità a SEGRATE: le ULTIME NOVITÀ sull’HUB del futuro di Milano

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Credits mm - Hub Segrate Porta Est

Procede l’iter per la realizzazione del Milano East Gate Hub. Il progetto prevede il prolungamento della M4 fino a Segrate dove verrà realizzata una stazione dell’alta velocità. Ecco la situazione aggiornata.

Estensione Metro più Stazione Alta Velocità a SEGRATE: le ULTIME NOVITÀ sull’HUB del futuro di Milano

# Nel 2021 è stato presentato il progetto di fattibilità per il “Milano East Gate Hub”

Credits mm – Hub porta Est

Nel 2020 Regione Lombardia tramite una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Mobilità sostenibile ha finanziato 400.000 euro in aggiunta ai precedenti 110.000 euro, sui 2,5 milioni necessari, per la seconda fase del progetto di fattibilità tecnica ed economica del nodo di interscambio ‘Hub metropolitano Segrate Porta Est Milano – Prolungamento M4 a est di Linate’. Il rimanente delle risorse è arrivato da fondi europei, il 50% del totale, e dallo Stato.

Il progetto complessivo, per un investimento previsto di oltre 500 milioni di euro, vede coinvolti Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano, Rfi, lo stesso Comune di Segrate, Sea S.p.a., Westfield Milan S.p.a. MM, incaricata alla redazione del progetto di fattibilità, lo ha presentato ufficialmente nel 2021 con il nome di “Milan east gate hub”.

Leggi anche: EAST HUB: le novità sulla PROSSIMA PORTA di INGRESSO di Milano

# Ass. Trasporti della Regione Terzi: “L’obiettivo è realizzare una stazione di Porta per l’Alta Velocità ferroviaria”

Credits mm – Alta velocità Porta Est

Il commento dell’Assessore Regionale ai Trasporti Terzi sulla realizzazione della nuova porta d’accesso a est per Milano: “L’obiettivo è realizzare una stazione di Porta per l’Alta Velocità ferroviaria, in analogia a Milano-Rogoredo e Rho-Fiera, che possa servire l’asse ferroviario ad est di Milano. La linea AV Milano-Brescia è una realtà, la sua prosecuzione verso Venezia lo sarà nei prossimi anni con i lavori sulla tratta Brescia-Verona. Il nuovo Hub metropolitano di Segrate Porta Est, in sostituzione dell’attuale fermata ferroviaria di Segrate, si candida a diventare un nodo di interscambio tra treni suburbani, treni a lunga percorrenza, treni ad Alta Velocità e trasporto pubblico locale. In quest’ottica è determinante prevedere il prolungamento della M4 tra Linate e Segrate. Il tutto dovrà integrarsi con le trasformazioni urbanistiche previste nella zona, attraverso un efficientamento anche della mobilità stradale e ciclopedonale. Un lavoro rilevante che andrà a potenziare l’accessibilità dell’aeroporto di Linate, uno dei principali scali a livello nazionale”.

# Finanziata l’estensione della M4 fino a Segrate con 420 milioni di euro

Credits mm – Prolungamento M4 Segrate

La parte del progetto relativo alla realizzazione del prolungamento della M4 fino a Segrate è pronta a partire. Nell’ultima finanziaria sono stati infatti assegnati 420 milioni necessari alla sua costruzione assieme al sottopasso pedonale di collegamento alla nuova stazione dell’alta velocità ferroviaria di Segrate e alcune opere accessorie. Il tracciato di 3,1 km della linea M4 proseguirà dall’Aeroporto di Linate in sotterranea all’Idroscalo con due fermate, nel territorio di Segrate, Idroscalo-San Felice e Segrate punta Est. I tempi saranno però più dilatati del previsto, con l’inaugurazione che non avverrà più entro il 2026 ma molto più probabilmente nel 2029.

# Mancano circa 100 milioni di euro per la stazione dell’alta velocità e i terminal bus

Credits mm- Integrazione nodo East Hub

All’appello mancano ancora circa 100 milioni di euro per costruire la stazione dell’alta velocità, la bretella stradale SP160-via Mondadori, il parcheggio e terminal bus nelle due stazioni della M4 e le passerelle meccanizzate. Tra le opere collaterali ci saranno:

  • il completamento della Cassanese bis, una bretella di collegamento tra la BreBeMi e la tangenziale Est di Milano. Il primo lotto già realizzato e a carico di Serravalle, il secondo tratto completato al 90% Westfield, mentre i cantieri del terzo lotto verranno avviati nei prossimi mesi;
  • dei percorsi ciclopedonali per realizzare un sistema di mobilità dolce integrato attorno all’area del nuovo hub e da e verso Milano e Segrate.

Continua la lettura con: M3 fino a PAULLO: finanziato il progetto per una “METRO a METÀ”

FABIO MARCOMIN

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Il primo TRAM-TRENO in partenza nella città Ticino: lo stesso modello in arrivo a Milano per le OLIMPIADI

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Credits laregione.ch - Tram treno Lugano-Stresa

Il “trenino” Lugano-Ponte Tresa verrà sostituito nei prossimi anni dal primo tram/treno, lo stesso modello che arriverà a Milano entro le Olimpiadi Invernali 2026. Ecco come cambierà la mobilità del Ticino.

Il primo TRAM-TRENO in partenza nella città Ticino: lo stesso modello in arrivo a Milano per le OLIMPIADI

# Nel 2021 consegnati i primi nove convogli che circoleranno inizialmente sull’attuale linea ferroviaria

Credit: rttl.ti.ch

Nel 2021 sono stati consegnati i primi nove convogli che circoleranno inizialmente sul tracciato dell’attuale linea ferroviaria Ponte Tresa-Lugano. Prodotti nello stabilimento della svizzera Stadler a Valencia, questi nuovi modelli andranno a sostituire quelli in funzione oggi, che hanno alle spalle ormai 40 anni di servizio. Stadler fornirà anche i nuovi Tram alla città di Milano in occasione delle prossime Olimpiadi invernali del 2026. 

Leggi anche: Per le OLIMPIADI Milano diventa più SVIZZERA

# I nuovi Tram/Treno: veloci come treni, silenziosi come tram sospesi

Con i nuovi mezzi c’è un deciso salto di tecnologie, che del passato hanno mantenuto, a testimoniare la loro storia, soltanto un sorriso dipinto sul frontale del treno. Sono infatti i primi mezzi veloci come un treno, ma nel contempo silenziosi per essere idonei a viaggiare anche nel centro cittadino. Lunghi 45 metri e larghi 2,4 metri possono ospitare fino a 600 passeggeri.

# Il nuovo percorso Ponte Tresa–Lugano e i futuri prolungamenti

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La tratta Bioggio-Ponte Tresa resterà la stessa attualmente in funzione, saranno invece cambiati i collegamenti con Manno e con Lugano. La galleria che congiungerà la piana del Vedeggio con il centro di Lugano sarà certamente l’opera più impegnativa. Si aprirà direttamente su corso Pestalozzi, dove sorgono palazzi e lo snodo principale di tutta la rete di trasporti del Luganese alla attuale pensilina Botta.

Le tappe successive di sviluppo della rete Tram/Treno del Luganese prevedono inoltre l’estensione dell’utilizzo della linea a nord verso Cornaredo e a sud verso il Pian Scairolo. I lavori per il nuovo percorso inizieranno tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 per concludersi nel 2029, mentre si andrà oltre il 2030 per i prolungamenti. L’investimento complessivo previsto è di 47 milioni di franchi e i Tram/Treno avranno una cadenza a regime tra i 7 e i 10 minuti. 

Continua la lettura con: I 7 motivi perché CITTÀ TICINO si può considerare una METROPOLI

FABIO MARCOMIN

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Perché RESTARE in ITALIA? Le 10 MOTIVAZIONI più FORTI

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fonte: affaritaliani.it
fonte: affaritaliani.it

Anno dopo anno, tra problemi interni ed esterni e un declino che pare non avere capolinea, vivere nel nostro Paese si sta rivelando un’impresa sempre più titanica. Molti se ne vanno ma moltissimi tengono duro e rimangono. In un sondaggio abbiamo posto questa domanda: “Perché restare a vivere in Italia?”. Questa la classifica delle motivazioni che hanno ricevuto il maggior consenso. 

Perché RESTARE in ITALIA? Le 10 MOTIVAZIONI più FORTI

#10 Per la speranza di cambiare la classe politica

Sala e Draghi

Apre la top 10 la voglia di cambiamento. Il bersaglio non può che essere la classe politica, problema ancestrale che vede da decenni il Paese perdere di vista i meglio amministrati. Classe politica corrotta, incapace, inadeguata, serva di interessi estranei?

Perché ho sempre la speranza che sia possibile eliminare questa classe politica corrotta incapace” Cit. Paola R.

#9 Per Milano

Credits Simone Daino-unsplash – Milano tramonto

Restare in Italia per Milano è un’altra tra le motivazioni più votate dai nostri lettori. Solo qui si ha il privilegio di sentirsi in Europa rimanendo nel nostro Paese. E andarsene sarebbe uno smacco che la città, che più di ogni altra cerca di non mollare, non merita. 

Perché c’è Milano” Cit. Valeria C.

#8 Per la creatività degli italiani

week milanesi
Credits: cameramoda.it

Per la fantasia, le risorse e la creatività degli italiani, capaci di creare cose incredibili dalla moda alla cultura, dal cibo all’arte e di riuscire a trovare risorse inesauribili anche nei periodi più difficili. L’idea che con un colpo ad effetto, con una rocambolesca rovesciata si possa infilare il pallone nel sette e risolvere i problemi cronici appartiene alla nostra cultura. Funzionerà davvero?

Perché è bella, fantasiosa, piena di risorse.” Cit. Camilla C.

#7 Per il clima

Credits ottaviodegre IG – Polignano a Mare

Tra le motivazioni non poteva mancare il clima mediterraneo e temperato che permette di vivere bene tutto l’anno e il fatto che in Italia non manchi nulla: ci sono le montagne più alte d’Europa, i laghi più scenografici e i mari dal sapor dei caraibi. Un paese così meraviglioso che ci fa arrabbiare ancora di più per non essere capaci di amministrarlo alla sua altezza. 

Per il clima temperato“. Cit. Fabrizio C.

#6 Perché è casa

Perché l’Italia è casa e questa sensazione si avverte ancora di più quando si è oltreconfine. Vivere in terra straniera, sentirsi sempre ospiti, è una sensazione che logora e che alla lunga si può rivelare insopportabile. 

Perché è casa mia? Ho vissuto all’estero e so cosa vuol dire essere lontani da casa.” Cit. Sonia C.

#5 Per migliorare il Paese

Credits: @roberto_fraddosio (INSTG)

Tra le motivazioni più gettonate c’è il dovere di provare a migliorare i difetti che ci sono nel nostro Paese e trovare le soluzioni ai problemi. Se qualcosa non va bisogna darsi da fare il doppio. Scappare è spesso un atto di codardia. 

Perché è il paese più bello del mondo, se ha difetti dobbiamo cercare di migliorarlo e non certo scappare !” Cit. Matilde C.

#4 Perché fieri di essere italiani

Credits moritz320-pixabay – Bandiera italiana

Per l’orgoglio di essere italiani, di rimanere a vivere nella propria patria, una delle più belle nazioni del mondo. L’orgoglio di appartenere a un popolo che se impara a stare unito, invece che a dividersi in scontri fratricidi, può superare ogni difficoltà. 

Perché è la nostra patria, bella, maltrattata, ma è pur sempre una delle nazioni più belle del mondo!! Io sono fiera di essere italiana!!” Cit. Nory B.

#3 Perché tutto il mondo è paese

Londra 2018 (foto di Martina Mazzotta)

Tra le motivazioni più votate c’è quella che alla fine anche andando all’estero la vita non sarebbe così diversa e non mancherebbero i problemi. L’erba del vicino sembra più verde solo a distanza ma spesso ci si accorge che magari è davvero più verde ma a ben guardare nasconde altri difetti o marachelle fastidiose. Ogni luogo ha problemi. Anzi, spesso dove i problemi sembrano maggiori ci sono anche maggiori stimoli per l’intelligenza. 

Perché penso che altrove non sarebbe poi così diverso.” Cit. Sabrina C.

#2 Per rimanere vicini alla famiglia e agli amici

Credits natik_1123 -pixabay – Famiglia

Una delle motivazioni più forti che spinge a rimanere in Italia è l’amore per i propri cari, per la famiglia e gli amici, per la vicinanza a tutti gli affetti che verrebbero a mancare trasferendosi all’estero. Il valore delle relazioni umane è uno dei fattori chiave del vivere in Italia. 

Perché famiglia e amici danno senso alla vita. Nessuno dovrebbe essere costretto a lasciare i propri affetti” Cit. Rosa M.

#1 Per la “Grande Bellezza”

Credits Skitterphoto-pixabay – Roma al crepuscolo

La motivazione più votata è la “Grande Bellezza” che il nostro Paese riesce a regalare. La meraviglia dei suoi paesaggi naturali, la ricchezza dei suoi siti artistici e culturali Patrimonio dell’Unesco e la bontà della cucina riconosciuta universalmente come una delle migliori in assoluto. Vivere in mezzo al bello costruito attraverso secoli di genialità è qualcosa di unico e di ispirante che difficilmente si trova altrove. La Grande Bellezza è soprattutto una qualità della vita, fatta di luoghi, di cibo, di atmosfere che l’intero mondo ci invidia. 

Perché è un posto troppo bello per lasciarlo agli sciacalli!” Cit. Martina L.

Continua la lettura con: La Dream Route d’Italia, la CICLABILE SOSPESA tra gli ALBERI: sarà la più bella del mondo?

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

A NAPOLI c’è l’HOTEL più ALTO d’Italia

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Credits: @___gianniornella nh napoli panorama

Dove potrebbe essere l’hotel più alto d’Italia? Mentre molti potrebbero aspettarselo nella città più europea e più contemporanea del BelPaese, Milano, in realtà l’hotel più alto d’Italia si trova nel capoluogo campano. Un grattacielo poco più basso della Torre Velasca, ma il più alto in assoluto in Italia ad essere stato adibito ad hotel. Ecco qual è.

A NAPOLI c’è l’HOTEL più ALTO d’Italia

# 100 metri di altezza per 33 piani

Credits: napolidavivere.it
NH Napoli

“Pugno in un occhio” per molti e per molto tempo, nel capoluogo campano il NH Napoli Panorama è l’hotel più alto d’Italia. Prima della costruzione del centro direzionale di Napoli (un insieme di moderni grattacieli sorti nel quartiere Poggioreale, vicino alla stazione di Napoli Centrale, che costituiscono una sorta di cittadella) l’attuale NH Napoli Panorama era uno degli unici due grattacieli della città. Alto 100 metri e con ben 33 piani, si credeva che il grattacielo stonasse nello skyline della città, eppure è forse proprio il suo essere stato quasi l’unico palazzo così alto ad averlo reso un simbolo.

Inizialmente l’hotel era la sede della Società Cattolica di Assicurazioni, ma già negli anni ’80 divenne albergo. Cambiò più volte nome e gestione, passò dall’essere Ambassador, a Jolly Hotel e dal 2000 divenne NH Napoli Panorama.

# 222 camere di hotel

Credits: @campaniadavivere
panorama da NH Napoli Panorama

L’NH Hotel non copre tutti i piani del grattacielo, ma con le sue 222 camere occupa dal 15° al 30° piano. Quasi ogni camera ha viste mozzafiato sulla città e sul golfo di Napoli, fino ad arrivare ad ammirare l’isola di Capri.

Credits: tripadvisor.com
nh-napoli-panorama

Il NH Napoli Panorama fa parte naturalmente del gruppo di hotellerie NH Hotel che richiede alti standard qualitativi a tutti i suoi hotel. L’albergo più alto d’Italia è infatti un hotel 4 stelle che celebra il suo record e la sua altezza con le sue ampie vetrate nelle camere. All’interno dell’hotel ci sono anche una palestra, 8 sale meeting che ospitano fino a 200 persone e un ristorante e Lobby Bar che offrono le specialità campane.

Continua la lettura con: L’HOTEL più PICCOLO del MONDO

BEATRICE BARAZZETTI

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