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Milano ha la stessa BANDIERA dell’Inghilterra: entrambe hanno copiato

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Secondo giorno dei mondiali e scende in campo l’Inghilterra. Unico caso di nazionale che in realtà non corrisponde a uno Stato: Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord, infatti, hanno una loro nazionale pur appartenendo allo stesso Stato, la Gran Bretagna. Ma questa non è l’unica stranezza consentita al Paese che ha dato origine al calcio. L’altra grande stranezza è nella bandiera: nelle partire della nazionale inglese i milanesi vedono sventolare sugli spalti una bandiera a noi familiare. La stessa, identica, di Milano. Entrambe l’hanno copiata. 

Milano ha la stessa BANDIERA dell’Inghilterra: entrambe hanno copiato

# La prima fu Genova

stemma di genova
stemma di genova

Milano e Inghilterra condividono la stessa bandiera con la croce di San Giorgio. L’uso di questo vessillo risale a epoche remote. La prima che la utilizzò come propria bandiera fu Genova e faceva riferimento alla piccola chiesa di San Giorgio. La prima prova certa è del 1096.

# Era la divisa dei crociati

simboli delle quattro repubbliche marinare
simboli delle quattro repubbliche marinare

La stessa croce venne poi usata dai crociati che vennero chiamati in questo modo proprio per il vessillo da loro utilizzato. Lo usarono per tre ragioni: perché Genova era tra i principali finanziatori della spedizione, perché la bandiera serviva per percorrere senza problemi il mar Mediterraneo in direzione terra santa, visto che gran parte delle coste erano nelle mani dei genovesi, e perché Genova possedeva la città di Bisanzio che costituiva la base principale delle operazioni sul territorio.

# L’Inghilterra: uso della bandiera in cambio di un tributo

bandiere di inghilterra scozia e gran bretagna
bandiere di inghilterra scozia e gran bretagna

Per lo stesso motivo dei crociati, ossia di poter viaggiare nel Mediterraneo e sul Mar Nero liberamente, godendo della protezione delle navi genovesi contro gli atti di pirateria, anche l’Inghilterra chiese a Genova di potersi dotare della sua stessa bandiera, pagando in cambio un tributo annuale alla Repubblica. Tributo che col tempo smise di pagare. 

# Come mai è diventata la bandiera di Milano?

prima traccia della bandiera di milano (1155)
prima traccia della bandiera di milano (1155)

Nella storia di Milano si sono succeduti diversi vessilli, di regola raffiguranti lo stemma della famiglia che regnava sulla città, anche se ognuno di questi si affiancava allo stemma ufficiale di Milano, con la croce di San Giorgio. A questi due vessilli si aggiungeva il Vexillum populus, lo stendardo del popolo, con l’effigie di sant’Ambrogio.

Secondo una leggenda, la croce di San Giorgio venne data come insegna ai milanesi da papa Gelasio I per combattere Teodorico, re degli Ostrogoti, ma è priva di qualunque verifica storica.
Altra leggenda è che fosse stata usata come vessillo identificativo dei crociati milanesi, ma anche in questo caso non esistono prove dell’uso della croce di San Giorgio a Milano precedente alla prima crociata. Quindi c’è chi presume che la sua adozione fosse seguita al ritorno a Milano di crociati milanesi che la estesero al resto della città, anche se la maggioranza degli storici sono convinti che la bandiera sia un atto di devozione a Gesù Cristo, senza alcun riferimento alle crociate.

La più antica testimonianza che cita la bandiera di Milano nella forma di una croce rossa in campo bianco è del 1155: appare in una lettera spedita dai tortonesi ai consoli di Milano. Su questo documento la bandiera di Milano è una croce con le braccia che si allargano alle estremità.

# Da Milano a simbolo di libertà e di autonomia in tutta Italia

il carroccio

Il primo evento storico che ha portato alla notorietà questo simbolo ebbe luogo nel 1160 quando sul Carroccio di Milano svettava «un grandissimo vessillo bianco colla croce rossa», che comparve anche sul Carroccio utilizzato nella battaglia di Legnano (29 maggio 1176), che vide la vittoria della Lega Lombarda sull’esercito del Sacro Romano Impero di Federico Barbarossa. La Lega Lombarda scelse infatti come bandiera lo stendardo bianco crociato di Milano.
Dopo la battaglia di Legnano l’emblema crociato milanese diventò simbolo di libertà ed autonomia e molte città del Nord Italia lo adottarono, tra cui Alessandria, Bologna, Mantova, Varese, Padova e Milano. Il motivo per cui è simbolo di libertà risale proprio alle origini quando questo stendardo consentiva alle navi di tutta Europa di navigare liberamente sulle acque del Mediterraneo. 

# Genova copiata in tutto il mondo

All’estero adottano l’antico simbolo di Genova stati come Australia o Georgia, e città come Barcellona, Montreal, Friburgo, Montreal e York.

Continua la lettura con: i simboli di Milano

MILANO CITTA’ STATO

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La disastrosa situazione dei PARCHEGGI: la giungla delle auto sul marciapiede

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Auto parcheggiate sui marciapiedi

La situazione dei parcheggi a Milano è oramai drammatica, trovare posto per l’auto è un’impresa sempre ardua, in certi orari quasi disperata, i pochi parcheggi a pagamento, molto cari, sono spesso al completo. Risultato? La giungla delle auto sul marciapiede. 

La disastrosa situazione dei PARCHEGGI: la giungla delle auto sul marciapiede

# Le strisce blu per i cittadini di serie A

Auto parcheggiate sui marciapiedi

Le strisce blue (i posti auto riservati per i cittadini di serie A) non riescono nemmeno a soddisfare tutte le necessità dei privilegiati che hanno il diritto di lasciarci l’auto in sosta. Questa giunta pare molto determinata a contenere e limitare il traffico automobilistico, il che potrebbe anche andare bene ma solo dal momento che vengano offerte soluzioni efficaci: proibire e basta serve a poco e, spesso, è controproducente. 

# Cartelli e divieti che senso hanno se non vengono fatti rispettare?

Auto parcheggiate sui marciapiedi

Senza parcheggi diventa inevitabile lo scempio delle automobili sui marciapiedi. Mettere cartelli che puntualmente vengono ignorati, imporre divieti senza poi farli rispettare che senso ha?

La scena immortalata nella foto è nei pressi di una sala bingo, la sera, soprattutto nei fine settimana numerosissime auto vanno ad aggiungersi alle tante parcheggiate dei residenti e il risultato è sotto gli occhi di tutti… Ci sarebbe da chiedersi intanto come mai vengano rilasciati permessi per attività, che per forza di cose non possono che attirare automobili visti gli orari di chiusura a notte inoltrata senza che queste attività non siano in strutture con un numero di posti auto sufficiente.

Ci si domanda poi come mai non si potenzi il servizio notturno e la vigilanza sui mezzi pubblici, se si vuole spingere le persone ad utilizzarli al posto dell’auto.

Ci si domanda inoltre come mai non si vedano mai vigili elevare sanzioni in tarda notte dove le auto parcheggiano in maniera molto fantasiosa praticamente ogni giorno…

ANDREA URBANO

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FERMATA DEL GIORNO: 7 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di PALESTRO

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Una fermata che entrata nella cronaca nera con la celebre strage compiuta dalla mafia il 27 luglio del 1993 che costò la vita a 5 persone. Si trova al centro di una delle aree più raffinate di Milano. Queste 7 cose interessanti da vedere scendendo a questa fermata della M1. 

FERMATA DEL GIORNO: 7 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di PALESTRO

# Villa Reale 

Nonostante probabilmente la più famosa Villa Reale della Lombardia è quella di Monza, anche Milano può vantare la presenza, in via Palestro 16, di una villa tutta sua. Risalente al 700, la villa reale milanese è in stile neoclassico e le sue facciate sono impreziosite da numerose statue e rilievi di soggetti mitologici, che si affacciano o sul cortile interno all’inglese oppure sui giardini di Porta Venezia, dedicati a Indro Montanelli. Le sale e gli spazi interni, che ospitano mostre ed eventi consultabili sul sito, sono altrettanto maestosi e ricchi di dettagli, come i famosi stucchi dell’Albertolli.

# Al Mercato Steaks & Burgers

https://www.scattidigusto.it/

In via Sant’Eufemia 16 si trova la steakhouse milanese a ispirazione statunitense in un locale in cui avviene una contaminazione franco-americana sia per quanto riguarda la cucina sia per il servizio e gli interni: come si legge sul loro sito, il servizio di sala si ispira all’eleganza francese, mentre la proposta gastronomica si declina in una serie di piatti iconici mentre l’atmosfera è tipica della città di New York nei primi del ‘900.

# Museo Civico di Storia Naturale

https://fondoambiente.it/

In Corso Venezia 55 troviamo uno dei più importanti musei naturalistici d’Europa. Per accedere è necessario entrare nei giardini Indro Montanelli ed è il luogo perfetto per una dei pomeriggi uggiosi tipici della stagione in cui ci stiamo addentrando. Oltre alle numerose esposizioni permanenti, tra cui quella dedicata ai dinosauri, ai minerali e agli animali invertebrati e non, ogni anno il Museo propone tantissime nuove esperienze.

# Nottingham Forest

https://www.corsiperbarman.it/nottingham-forest-milano/

Il Nottingham Forest, in viale Piave 1, è il famoso cocktail bar che serve uno dei propri cocktail all’interno di una vasca da bagno in miniatura, con schiuma compresa. Il nome proviene da una rumeria dei caraibi, una volta situata a Nelson Bay nell’isola di Antigua. L’arredamento e lo stile del locale si ispira molto non solo ai caraibi ma in generale al “tropico”, con contaminazioni asiatiche e africane.

# I fenicotteri di Milano

https://www.filieracasa.it/

Si tratta di una delle attrazioni più originali e particolari della città. Questi fenicotteri abitano il giardino della Villa Invernizzi in via dei Cappuccini 9, una villa privata appartenuta al Cavalier Invernizzi, tanto amante di questi animale da volerne una colonia nella propria dimora. Con la morte del proprietario, i fenicotteri sono rimasti ad abitare la villa, tutelati e curati dalla Fondazione Invernizzi. Essendo una villa privata, l’unico modo per ammirare gli animali è sbirciare tra le siepi all’interno del giardino, attendendo in rispettoso silenzio la loro comparsa.

# La Spacca, il fast food italiano

https://valeriaglutenfree.com/

Si trova in via Modena 3 ed è un fast food all’italiana, il terzo della omonima catena nella città di Milano. La principale proposta culinaria è, appunto, la Spacca: una focaccia, cotta al forno, croccante che si chiude a forma di piadina per riempirsi di sapore.

# Palazzo della società Buonarroti-Carpaccio-Giotto

https://structurae.net/

In Corso Venezia è stato costruito negli anni ’20 dello scorso secolo questo palazzo residenziale famoso per essere la porta d’entrata per il Quadrilatero del Silenzio. L’imponente arco a tutto sesto collega i due corpi simmetrici della residenza, le cui facciate sono arricchite da statue, lesene e cornici, in sintonia con lo stile secessionista e Art déco del palazzo.

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Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale

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Credits: @Fabu022 Giuseppe Meazza

Qualcuno lo considera il calciatore più bravo di tutti i tempi, altri sono un po’ meno generosi nella valutazione e lo inseriscono tra i migliori cinque, altri tra i dieci più forti. Certamente Giuseppe Meazza è entrato nel mito del football nazionale (e non solo), con la vittoria di due titoli mondiali, diventando una delle figure intramontabili di questo fantastico gioco. 

Peppin MEAZZA: il più grande MITO MILANESE del calcio mondiale

# Nato a Porta Vittoria, scartato dal Milan, goleador a 17 anni con l’Inter

Credits: @interclubmadrid_
Giuseppe Meazza

Era nato a Porta Vittoria, il 23 agosto 1910. La mamma, Ersilia Borghi, vendeva la verdura, il padre morì nella prima Guerra Mondiale. Giuseppe, anzi Peppino, anzi Peppin, tira i primi calci al pallone sui campi del suo quartiere, tra fossi e stagnetti che si gonfiavano d’acqua ad ogni pioggia. E bisognava fare attenzione, allora, a non fare andare la “sfera” in questi specchi paludosi, perché il pallone era fatto di stracci.

Nelle tasche di mamma Ersilia soldi ce n’erano pochi e quei pochi servivano per le esigenze primarie, figuriamoci se ce n’erano per comprare le scarpe da calcio a Peppino. La leggenda racconta che fu un osservatore di piccoli talenti a comprargliene un paio: in un primo provino il Milan lo scarta, perché troppo gracile fisicamente, l’Inter invece lo fa proprio. Nel 1927 esordisce in nerazzurro nella gara precampionato contro l’US Milanese, in un torneo a Como. Segna due reti e, appena diciassettenne, diventa già un riferimento per quella squadra. I più esperti diranno: “ma ora all’Inter fanno giocare pure i Balilla?”. Un termine divenuto popolare proprio in quel ventennio fascista, ma che i giocatori nerazzurri intendevano legato al nomignolo dato al patriota genovese Giovan Battista Perasso, nel ‘700.

# Due volte campione del mondo

Credits: Agora Vox Italia
Giuseppe Meazza

Nella stagione 1927-28 segna 11 reti, nei due anni successivi (28-29 e 29-30) rispettivamente 33 e 31 (in una trentina di partite a campionato), diventando capocannoniere per due volte di fila. Quest’ultima tappa si sovrappone al terzo scudetto dell’Inter. Di quel tricolore dichiarerà: “era il 15 giugno del ’30, giocavamo in casa contro il Genoa, allora lo Stadio era in via Goldoni: alla fine del primo tempo eravamo sotto 2 a 3, nella ripresa segnai la rete del 3 a 3 e vincemmo lo scudetto“. Meazza ha velocità impareggiabile, capacità nel dribbling e ha la propensione a segnare scartando gli avversari, trovandosi a tu per tu col portiere e dribblando pure lui.

Nel maggio del 1930, con la maglia della Nazionale, segna tre reti nella vittoria esterna contro l’Ungheria: “ero l’unico milanese in azzurro e al ritorno da Budapest, in Stazione Centrale, mi aspettarono acclamandomi in 20 mila”.

Poi arrivarono i successi nei mitici mondiali del 1934 e del 1938: nel primo giocava da attaccante puro, nel secondo lasciò il posto del reparto offensivo a Silvio Piola (di tre anni più giovane) indietreggiando a metà campo. A proposito Giuseppe Meazza, in un’ intervista degli anni sessanta, confidò: “ho fatto il centravanti per vocazione e la mezzala per necessità”.

# Un allenatore-giocatore

Credits: @mainsport.it
Giuseppe Meazza

Poi un serio problema di salute: una vasocostrizione di un’arteria, che non gli fa arrivare il sangue al piede, lo tiene fermo una stagione; ripresosi, sarà ceduto al Milan. Poi la sua carriera passa per la Juventus, per il Varese, l’Atalanta e, a 36 anni, di nuovo all’Inter. È la stagione 1946/47, per i nerazzurri è una stagione balorda, pochi risultati utili e serio rischio di retrocessione. Meazza quella sua avventura la raccontava così: “siamo riusciti a salvarci solo nelle ultime giornate, facevo l’allenatore-giocatore, forse ero più attento a guidare la squadra come trainer che a giocarci come atleta, così realizzai solo due reti in tutto il campionato. Per fortuna c’erano giovani validi che segnarono anche per me”.

Meazza, appese le scarpe al chiodo nel 1947, intraprese anche la carriera da allenatore, ma con poco successo.

# Se n’è andato in silenzio, come un gatto

Dopo una lunga sofferenza, legata ad un tumore al pancreas, Meazza si spegne il 21 agosto 1979, pochi mesi lo scudetto della stella del Milan. Il giorno dopo la sua morte il grande Gianni Brera scrive così: “se n’è andato in silenzio, vergognoso di morire come si dice dei gatti, alla cui specie sorniona apparteneva”.

Un anno dopo, lo Stadio di San Siro prende il suo nome, con una targa che recita così: “A Giuseppe Meazza espresso dal suo cuore generoso il popolo di Milano intitola questo glorioso stadio più volte illuminato dalle sue gesta d’atleta”.

Continua la lettura con: Sandra MONDAINI: uno dei punti fermi della televisione italiana

FABIO BUFFA

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Crap de la Parè: il “FIORDO NORVEGESE” a tre ore da Milano

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Credits ste.fy_b IG - Crap de la Parè

A poco più di tre ore da Milano ci si ritrova in un paesaggio scandinavo. Come arrivarci e quali panorami si possono ammirare.

Milano-Crap de la Parè

Crap de la Parè: il “FIORDO NORVEGESE” a tre ore da Milano

# Il bacino artificiale tra Italia e Svizzera che ricorda un fiordo norvegese

Credits ste.fy_b IG – Crap de la Parè

Nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio, al confine tra Italia e Svizzera, si può ammirare un paesaggio che ricorda le atmosfere del Nord Europa grazie al bacino artificiale del Lago di Livigno che si incunea tra le Alpi lombarde. Il punto ideale per osservarlo è Crap de la Parè a 2.393 metri d’altezza, un meraviglioso poggio roccioso panoramico, Crap nel dialetto locale significa sasso, che sovrasta il “fiordo norvegese” 600 metri più in basso. 

Da qui si ha una vista grandiosa a 360 gradi che spazia dalla val Federia alla Vallaccia, dagli impianti di risalita del Mottolino a quelli del Crosello 3000, dalla val Saliente fino alla val Pila.

# Come raggiungere questo luogo panoramico

Credits alessandracignetti IG – Percorso a piedi fino a Crap de la Parè

Per arrivare a Crap de La Paré ci vogliono poco più di 3 ore da Milano. Il percorso più rapido è tramite la strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga e poi la SS38 dello Stelvio. Dopo aver parcheggiato a passo Eira in località Trepalle, frazione di Livigno e località più fredda delle Alpi con il record i -38 gradi raggiunto nel 1956, bisogna percorrere un sentiero per circa un’ora: la segnavia 134. La passeggiata è adatta a tutti e lungo il percorso si trovano tutte le indicazioni oltre a grandi croci che indicano come questa strada sia anche una via Crucis.

 

Leggi anche: TREPALLE di nome e di fatto: è il paese più FREDDO d’Italia

Continua la lettura con:  Le località del giorno (per una gita da Milano)

FABIO MARCOMIN

Vedi anche: AddaBiella, Brescia, BrunateGenova, ComoOrrido di NessoCrespi d’AddaTorrechiara, Dossena, CivateOasi Zegna, Bormio, le Marmitte dei GigantiIsolino VirginiaLuganoPomponescoMeranoMorcote, MantovaIncisioni Rupestri della ValcamonicaLecco, l’Acquaworld, la “Casa dei Maghi”, la Pozza di LeonardoMartelloGrimselwelt, le “FilippineItaliane”Lodi, PaviaVigevanoBobbio, Cumiana, MonzaValsassinaBardinetoValle d’Intelvi, Maranello, Tremosine, Ricetto di Candelo, Madonna di CampiglioVal VigezzoPunta SassoBubble Room, Portofino, BellagioLegnanoSottomarinaLe 5 TerreBroloPreda RossaLomelloBergamoMadruzzoGaggioPusianoGera LarioChamoisLerici

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L’AUTOSTRADA del FUTURO: dal test sul tratto milanese dell’A4 via libera alla prima interconnessione bidirezionale

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Entro il 2030 tutti i veicoli italiani saranno interconnessi. Il primo test è stato eseguito sul tratto milanese della A4 dove si è testata la mobilità intelligente. Questo sarà il futuro delle nostre autostrade. 

L’AUTOSTRADA del FUTURO: dal test sul tratto milanese dell’A4 via libera alla prima interconnessione bidirezionale

# Le autostrade si fanno smart

Credits Ness.Sk – Smart Mobility

Il futuro è composto da “cose intelligenti“. Dopo che i dispositivi di comunicazione “smart” sono diventati delle vere e proprie protesi degli esseri umani, diventano smart anche le case, le auto, le scuole, grazie ad una fitta rete di connessioni wi-fi e interconnessioni tra mille dispositivi diversi che parleranno tra loro. Perché dovrebbero essere escluse le autostrade? Il primo test eseguito sul tratto milanese dell’A4 potrebbe avvicinarci al futuro. 

# Da “one-to-many” a “all-to-all”

Credits Anas- Autostrade intelligenti

Le autostrade diventeranno intelligenti, connesse e sostenibili: la grande innovazione sarà un dialogo costante e in tempo reale con i veicoli in transito, sentinelle di sé stesse per allertare gestori e viaggiatori in transito di ogni minimo cambiamento rispetto alla normalità.

Milano è già nel futuro, grazie al test che si è concluso nel tratto Arluno-Rho della A4 in entrambe le direzioni di marcia. Il progetto si basa sulla piattaforma Emeras, che è in grado di supportare l’interconnessione e la cooperazione in tempo reale tra tutte le parti in transito (infrastruttura e utenti) in maniera bidirezionale, cambiando per sempre il paradigma di comunicazione “one-to-many” odierno in “all-to-all”. In questo scenario comunicativo aperto, operatori e utenti si scambieranno informazioni real time tramite Emeras e il risultato sarà un traffico ottimizzato, minor numero di incidenti, code ed emissioni tossiche

# Il test in A4 tra Arluno e Rho

Credits corriere – Traffico autostradale

Il test ha avuto inizio alla fine dell’anno scorso tra Arluno e Rho grazie ad una Golf con tecnologia “Car2X” integrata, grazie al supporto di Volkswagen in collaborazione con ASTM Group, quindi presentato in un incontro alla PWC Tower. Il piano di comunicazione tra Emeras e la Golf ha attivato immediatamente un piano di risposta attraverso messaggi geolocalizzati, avvisando il veicolo, quindi il conducente a bordo, di anomalie lungo il percorso. Il raggio di azione dell’interconnessione, arriva alla prossimità di 800 metri, abbastanza per avvisare il conducente che c’è una coda o un pericolo davanti o dietro a sé, geolocalizzando l’anomalia, in modo da far intraprendere la strada alternativa migliore e la decisione più giusta.

Ciò è reso possibile proprio dall’integrazione della tecnologia CAR2X, oggi già disponibile su diversi modelli di auto del gruppo tedesco, che ha intenzione di investire 27 miliardi di Euro entro il 2025. Man mano che cresce il numero dei veicoli dotati di questa capacità connettiva, si stima di abbattere tutti i parametri che oggi sono difetti delle autostrade. “Le auto sono sempre più device su ruote e sempre più connesse tra loro, con l’infrastruttura e l’ambiente circostante. I potenziali benefici in termini di sicurezza, sostenibilità e user experience sono evidenti, così come è evidente il ruolo cruciale del software” afferma Massimo Nordio, che di Volkswagen è Vice President Group Government Relations and Public Affairs.

# Previsioni per il futuro

Credits it.motor.com – crusotto del futuro

Le previsioni entro il 2030 parlano di milioni di veicoli che circoleranno in strade e autostrade in maniera sempre più interconnessa con ogni aspetto della vita delle persone. Solo il gruppo tedesco stima in circa 40 milioni i propri veicoli, dotati di questa tecnologia, in circolazione in Europa – circa 3 milioni solo in Italia, sugli attuali oltre 51 milioni di veicoli). Lo scenario apre non soltanto a fornire una soluzione tecnologica alla sicurezza stradale, ma anche, come dichiara Massimo Nordio “a nuovi scenari di business, supportando efficacemente l’integrazione totale con i centri di controllo del traffico.”

Il futuro? Per quanto riguarda questo specifico settore, sono le auto a guida autonoma. Quelle a cui impartire il comando: “Cià, dem a càa che sunt strac”. 

Continua la lettura con: Nasce in Lombardia l’AUTOSTRADA del FUTURO: ricarica i veicoli mentre la PERCORRONO

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

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Da MILANO a MONACO in meno di TRE ORE? Il progetto per completare l’alta velocità tra le ALPI

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Corridoio Ten-t Scandinavo-Mediterraneo

In un pacchetto di emendamenti presentati al Parlamento Europeo in Commissione Trasporti c’è anche la proposta di completamento della linea ferroviaria dell’Alta Velocità tra Milano e Monaco di Baviera. Vediamo il progetto e in quanto tempo ci si potrebbe spostare tra le due città.

Da MILANO a MONACO in meno di TRE ORE? Il progetto per completare l’alta velocità tra le ALPI

# Da Milano a Monaco in meno di tre ore con l’Alta Velocità

Credits Mood101-pixabay – Frecciarossa in Stazione Centrale Milano

Nel pacchetto di emendamenti depositato dall’eurodeputato di Forza Italia Massimiliano Salini in Commissione Trasporti al Parlamento Europeo, per “sfruttare al massimo le potenzialità dei corridoi strategici,” e aprire “ad un’estensione capillare dell’alta velocità tra tutte le capitali economiche europee”, c’è anche la proposta di completamento della linea ferroviaria dell’Alta Velocità tra Milano e Monaco. 

Salini chiede: “di inserire la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria tra Milano e Monaco di Baviera nelle reti strategiche transeuropee Ten-T, attualmente in fase di revisione“. Le due città potrebbero essere collegate in meno di 3 ore “in modo sostenibile per l’ambiente e a costi contenuti”.

Credit Mathias Gastel, Grüne Bahnstrategie – Particolare della rete ferroviaria notte transeuropea proposta dai Verdi tedeschi

L’opera si inserirebbe nel complessivo sviluppo delle infrastrutture al centro dei progetti di mobilità strategica dell’Europa e del Next Generation Eu dove i trasporti a lungo raggio e le ferrovie ad alta velocità sono considerati fondamentali per aumentare la connettività dei sistemi europei, rilanciare i traffici merci e di persone tra i grandi poli dell’Europa e permettere una coesione più forte tra le regioni più sviluppate.

Leggi anche: I TRANS-EUROP EXPRESS: i nuovi treni notturni per andare all’estero

# Milano – Berlino in sette ore

Corridoio Ten-t Scandinavo-Mediterraneo

Nello specifico l’infrastruttura farebbe parte del corridoio Ten-T Scandinavia-Mediterraneo, sulla direttrice ferroviaria Milano-Verona-Innsbruck-Monaco e avrebbe il via libera con la costruzione dei tratti ad alta velocità sulla direttrice Verona-Milano via Brescia e Treviglio. In questo modo verrebbe connesse quattro province cruciali per l’economia e l’industria nazionali: Milano, Brescia, Bergamo e Verona. 

Tra i benefici collaterali dell’Alta Velocità Milano-Monaco ci sarebbe il decongestionamento dell’Autostrada A4, su 100.000 veicoli che transitano quotidianamente il 40% sono commerciali, deviando parte del traffico su ferrovia per puntare l’obiettivo italiano di alzare dall’11-13% al 30% il trasporto merci via ferrovia nel Paese. In questo modo verrebbero abbattute sensibilmente le emissioni inquinanti, si faciliterebbe uno sviluppo integrato e sostenibile avvicinando l’Italia all’Europa.

Non solo. Milano sarebbe collegata con la rete di alta velocità a Nord delle Alpi: per arrivare a Berlino, ad esempio, ci vorrebbero circa sette ore. 

Continua la lettura con: Dopo Parigi le altre 5 città d’Europa da collegare a Milano con l’alta velocità

FABIO MARCOMIN

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I QUARTIERI della NOTTE: dove ci si diverte di più a Milano

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Ph. Medi2Go

Una ricerca realizzata dall’operatore immobiliare Engel & Völkers Commercial in partnership con Ubri ha fatto una fotografia delle zone di Milano con la maggior vocazione al divertimento notturno. Vediamo quali sono insieme a quelle emergenti.

I QUARTIERI della NOTTE: dove ci si diverte di più a Milano

# La mappa del divertimento di Milano

credits: @andreacherchi_foto

Il secondo «Food & Beverage Retail Market Report 2022» realizzato dall’operatore immobiliare Engel & Völkers Commercial, una ricerca effettuata in partnership con Ubri, Unione brand della ristorazione italiana, ha identificato ogni macro area della città dal punto di vista della densità dei ristoranti e dei locali nei quartieri del divertimento.

In questa mappa viene evidenziata la percentuale di attività notturne rispetto al totale degli esercizi commerciali e fa una fotografia delle zone calde della notte milanese inquadrando i quartieri emergenti e quelli dove la saturazione di locali rende difficile la vita dei cittadini. 

# La regina del divertimento? La zona Arco della Pace- Sempione 

Credits withub-corriere – Incidenza bar e ristroranti nei quartieri

La zona dell’Arco della Pace-Sempione ha tutti i numeri per essere definita quella con la maggior vocazione al divertimento notturno. Se l’area dei Navigli detiene il record assoluto di numero di locali, 187 su 354 attività sono nel settore della ristorazione e dei bar, nel «distretto» Arco-Sempione c’è la percentuale di densità più alta rispetto ai criteri della ricerca: 58%. Anche per la visibilità delle vetrine è primo con oltre il 70%.

# Sul podio anche Navigli e Tortona-Savona

A seguire per densità di locali troviamo l’area Navigli-Darsena con il 53%, al terzo posto quella di Tortona-Savona, prediletta da chi è alla ricerca di esperienze enogastronomiche raffinate.Pur con una densità minore di locali, tra i quartieri milanesi by night per eccellenza oltre ai Navigli ci sono Isola e Porta Venezia

# NoLo guida i quartieri emergenti 

Credits: @nolomilano IG
– zona ricreativa in Via Venini

Tra i quartieri emergenti e con le maggiori potenzialità di crescita troviamo Nolo, con il 22% di locali dedicati al food & beverage, il distretto di di Porta Nuova che conta il 34% di attività, Citylife e il quartiere di Chinatown-Paolo Sarpi che ha visto migliorare la sua vocazione per l’aperitivo e la cena, grazie ai locali di street food, e per il vino con lo sviluppo crescente delle enoteche

Fonte: Corriere Milano

Continua la lettura con: MILANO sempre più CAPITALE dei SINGLE: il quartiere con più persone sole e quello con più famiglie

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BUENOS AIRES PEDONALE sì o no?

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Buenos Aires pedonale sì o no?

Tra i progetti a medio-lungo del termine del Comune di Milano c’è la pedonalizzazione di Corso Buenos Aires. Molti degli interventi in corso stanno andando in quella direzione, dall’ampliamento dei marciapiedi alla realizzazione di una pista ciclabile in sede protetta. Saresti d’accordo sulla sua pedonalizzazione?

Buenos Aires pedonale sì o no?

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La risposta è volontaria e sarà mantenuta anonima. I risultati non hanno alcun valore statistico. 

Altri sondaggi:

Sondaggio: Sei a FAVORE o CONTRO ad ALZARE il TETTO all’utilizzo del CONTANTE?

Sondaggio: Sei d’ACCORDO a una PACE FISCALE?

Sondaggio: MILANO sta diventando una CITTÀ solo per RICCHI?

Hai mai SUBITO una forma di AGGRESSIONE o un ATTO VANDALICO a Milano?

Sei D’ACCORDO con le NUOVE REGOLE per entrare in area B e in area C?

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Il video del giorno: le 3 strade più TRAFFICATE di Milano

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Quali sono le tre strade più trafficate di Milano? Il video di RPM Highways

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

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ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

Avvisi storici sul tram

La sfida: di corsa contro la metro

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milano

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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La CHIESA più CORTA di Milano che vanta anche un altro record curioso

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Ph. alessandro.barra.988

A due passi dal Duomo, la più grande chiesa gotica del mondo, si trova il suo opposto: la chiesa più corta di Milano. Non solo: risulta anche quella più corta al mondo.  e vanta anche un altro record curioso.

La CHIESA più CORTA di Milano che vanta anche un altro record curioso

# Alle pendici della chiesa gotica più grande del mondo c’è il suo opposto

Ci troviamo in via Giulini, all’angolo con via Porlezza, quella che viene definita “la via più bizzarra di Milano“. Il Duomo è a poche centinaia di metri e svetta imponente come cattedrale gotica più grande del mondo. Forse fatta proprio per irriderlo, qui è stata costruita una chiesa che si caratterizza per essere il suo opposto. 

Innanzitutto per il credo. Al simbolo della chiesa cattolica romana si contrappone una parrocchia di credo ortodosso. Dietro la facciata alta 12 metri, si apre un locale lungo sei metri, grande come un monolocale milanese. La posizione dell’altare è insolita: sulla destra rispetto al portone d’ingresso, separato da una iconostasi. Quindi è una Chiesa più larga che lunga. Ma non è il solo elemento curioso. 

# Una chiesa tagliata in due

Si tratta di una chiesa tagliata in due: è infatti la parte superstite della chiesa di San Vincenzino che fondata accanto al monastero benedettino fondato, secondo tradizione, dalla moglie di Desiderio, re dei Longobardi, in origine era molto più lunga. Sotto Napoleone il monastero venne soppresso e le opere d’arte ivi custodite confiscate.  

La chiesa venne trasformata in un deposito fino a diventare, nel 1908, un cinema. L’atto finale si compie nel 1964 quando chiesa e monastero vengono demoliti. Venne conservata la facciata che venne spostata in via Giulini, insieme ad alcuni affreschi di pregio di cui alcuni di Aurelio Luini e un Cristo Pantocrator attribuito al Bergognone collocato sulla volta.

La chiesa è stata presa in affitto dalla comunità ortodossa russa che negli anni Novanta l’ha ricostruita e, da allora, ospita i fedeli del culto orientale.

Nell’interno si trovano degli affreschi di Aurelio Luini, risalenti al Cinquecento. Ma la lunghezza non è il suo unico primato. 

# La chiesa più corta con il nome più lungo

Un altro primato cittadino è nel nome. La chiesa è intitolata ai santi Vincenzo di Zaragoza, San Giorgio di Randonez e a San Serafino di Radov. Nel resto d’Italia ci sono tre altre sole chiese dedicate a tre santi: la Chiesa della Fontana a Roma, la Chiesa di San Jacopo ad Altopascio e i Tre Santi di San Fratello su Monte Vecchio. 

Continua la lettura con: Le tre stranezze di via Porlezza, la strada più bizzarra di Milano

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Quali sono le strade più LUNGHE di Milano?

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Ripamonti

A Milano ci sono in totale 1.937 km di strade (dato Tele Atlas). Come arrivare a Stoccolma. Vediamo i primati in città.

Quali sono le strade più LUNGHE di Milano?

La strada più lunga è via Ripamonti, che con i suoi 6,7 km collega il centro cittadino con la campagna alla periferia sud della città.

Ripamonti

Qualche curiosità sulle altre strade più note: le strade che corrono lungo i navigli (Grande, Pavese e Martesana) hanno una lunghezza totale di 25,8 km.

La strada senza soluzione di continuità più lunga è la circonvallazione esterna: 19,5 km, mentre quella interna 11,2.

circonvallazione
circonvallazione

La strada più corta? Via Città del Messico: 12 metri, nella zona della ex fiera di Milano.

Continua la lettura con: a Milano la ciclabile più corta del mondo

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Il weekend che anticipa il NATALE: gli appuntamenti da non perdere dal 18 al 20 novembre (#ToDOMilano)

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Villaggio Delle Meraviglie - Credits: buongiornoonline.it

Inizia ufficialmente il Natale dei milanesi, in un weekend con tanti tributi musicali, i 20 anni di carriera per una leggenda musicale italiana, tanto teatro in un mare di libri. Scopriamo il weekend di metà novembre a Milano

INIZIA IL NATALE nel prossimo weekend: #To-DO Milano dal 18 al 20 novembre

#Indice

#Venerdì 18/11: esordio del weekend con musica jazz e R&B, il tributo ai 50 di una mitica casa discografica e un biblio aperitivo a base di birra 

Alberto Camerini – Credits: rollingstone.it
  • Orlvndo: il pop, rap e R&B del veronese Orlando Capasso è protagonista sul palco del 21WOL di via Enrico Nöe 24. Inizio spettacolo alle ore 18.30.
  • Bevi birra e sai cosa bevi: biblio aperitivo spiritoso e divertente, per riassaporare storie, aneddoti e musiche da molto lontano. Alle 19.30 presso la Sala Conferenze di Cascina Grande, in viale Togliatti 105 a Rozzano.
  • Con tutto il mio rumore: recital con pianoforte e monologo di Chiara Claudi, per scoprire la vita della cantante brasiliana Regina Ellis. In scena all’Auditorium San Fedele di via Hoepli 3 alle ore 20.30.
  • Andy Sheppard e Marco Tindiglia Duo: da Bristol a Genova, un viaggio jazz con repertorio e improvvisazione. Alle 20.30 al Rosetum di via Pisanello 11.
  • Cramps Records 1972-2022: 50 anni per la storica casa discografica, celebrati al Teatro Lirico – Giorgio Gaber. Sul palco alcuni degli artisti della Cramps: Alberto Camerini, Lucio Fabbri & Friends, Eugenio Finardi ed altri. Sipario alle 20.45.
  • Gregory Porter: uno dei re del soul jazz è a Milano in concerto. Al Teatro Dal Verme di via San Giovanni sul Muro alle ore 21.00.
  • I Gogliardi: ensamble vocale che si esibisce nella Sala Falcone e Borsellino, ex Chiesa degli Angioli, di corso Garibaldi 27. L’esibizione è preceduta da un talk critico e approfondito, che inizia alle 21.00.
  • Shinedown: evento per i 20 anni della band rock americana, che si esibisce al Fabrique di via Fantoli. Inizio alle ore 19.00, con la partecipazione di Asking Alexandria e la band degli Zero 9:36.
  • Anna Carol: il repertorio R&B della cantante di Bolzano, poi globetrotter europea, arriva a Milano all’Ostello Bello Grande di via Medici 4, a partire dalle 21.30.

#Sabato 19/11: è Natale a Milano con il Villaggio delle Meraviglie, visite ai segreti del Teatro Carcano e di via Lincoln, 20 anni di carriera degli Eiffel 65

Eiffel 65 – Credits: theverge.com
  • Il Villaggio delle Meraviglie: apre ai milanesi e turisti il parco tematico delle vacanze invernali. Con la pista di pattinaggio più grande d’Italia, la casa di Babbo Natale e tutta l’atmosfera che ci terranno compagnia fino all’8 gennaio.
  • Le case colorate di via Lincoln: tour della Milano operaia e piccolo borghese, tra le vie di Porta Vittoria/5 Giornate, per proseguire verso la “Casa 770” e il Liberty milanese. Dalle ore 10.30 con ritrovo in piazza V Giornate.
  • Veronica (dentro al Carcano, in pè!): partenza di un progetto che porterà per 22 date il Carcano ad ospitare visite guidate con spettacolo incluso. La visita ripercorre le tappe fondamentali dello storico teatro, coincidenti con alcune date della storia di Milano. Prenotazioni e info QUI .
  • Quando il teatro era un cinema: il Teatro Dal Verme di via S. Giovanni sul Muro organizza la proiezione del film “I promessi sposi”, con la colonna sonora dal vivo interpretata dall’Orchestra I Pomeriggi Musicali. La bacchetta è quella di Valter Silviotti, con sipario alle ore 16.00.
  • Claudio Gilio in concerto con Marco Vincenzi: all’interno dell’Atelier Musicale della Camera del Lavoro, nella sala Di Vittorio di Porta Vittoria, la viola solista di Claudio Gilio in duo con Vincenzi al pianoforte. Inizio alle ore 17.30.
  • Exodus, tributo a Lucio Battisti: alle ore 20.00 al Bonaventura Music Club di via Modena 15 a Buccinasco, concerto in omaggio al grande autore di Poggio Bustone. Conducono gli Exodus di Nicola Labombarda, Mauro Berton, Emilio Bianchi, Daniele Colombo, Carlo Giangrande e Gian Luca Lini.
  • Musica al Tempio: al Tempio Valdese di via Francesco Sforza 12, concerto per organo in omaggio a Cesar Franck, nel bicentenario della nascita. Matteo Venturini esegue il programma, dalle ore 20.30.
  • Hey! Mr Bacharach: progetto di Nick The Nightfly & Orchestra, che viene presentato in anteprima al Blue Note di via Borsieri 37. Per tutto il fine settimana, con inizio alle ore 20.30 e alle 23.00.
  • Phantom of the Opera e Motorqueens: rispettivamente tribute band di Iron Maiden e Motorheads, si alternano sul palco del Rock ‘n’ Roll di via Magenta 77 a RHO. Inizio spettacoli alle 21.15.
  • Sotterranea: interessante proposta di Sabotage che porta alla Santeria Toscana (vial Toscana 31) una selezione delle novità underground e un po’ “sotterranee” del groove milanese. Imperdibile occasione per scorgere il nuovo trend musicale, con Slow Fire Disco Machine Alle 22.00.
  • Jumping Jive: serata di Holy Swing allo Spirit de Milan di via Bovisasca 59. Dalle 22.30 il repertorio della band anni ’30 e ’40. A seguire swing dj-set con Swingin’ Simon.
  • 90 all’ora: serata tributo all’Alcatraz di via Valtellina. Alle ore 23.00 esplosione degli anni ’90, con tribute band Live Queen.
  • Eiffel 65: la band, che ha all’attivo il brano italiano più famoso nel mondo, è sul palco del Fabrique di via Fantoli a partire dalle 23.30. Eiffel 65 celebra così 20 anni di carriera.

#Domenica 20/11: ancora tribute band agli Abba e De Andrè, caccia alle streghe e ai tesori culturali di Milano, la Festa del Cioccolato a Inarzo (VA) per chiudere con le musiche di Star Wars

Viva De Andrè – Credits: articolo21.org
  • Festa del cioccolato: le vie del centro storico di Inarzo (VA) si trasformano per ospitare la più dolce delle sagre. La X edizione della Festa del cioccolato si tiene dalle 9.00 alle 18.00 co ingresso libero.
  • El Mercatel su la Martesana: consueto incontro tra vintage e curiosità, nel mercatino che gode della vista del Naviglio della Martesana. Dalle ore 10.00 a sera, all’altezza di via Tirano 28.
  • Cindarella – il musical: debutta al Teatro Nazionale di piazza Piemonte, la favola che resterà a Milano fino al 6 gennaio prossimo. Spettacoli alle 10.30 o alle 12.00 per diverse date, nella riduzione in musical di Giuseppe Galizia, con coreografie di Sabrina Pedrazzini.
  • Street Art Tour: incontro tra arte e cultura pop e urbana, organizzato da Madama Hostel & Biastrot. Il tour si svolge dalle 11.00 alle 14.00, con ritrovo in via Benaco 1. Info QUI.
  • Caccia alle Streghe: visita guidata in una Milano oscura, quella delle superstizioni popolari. Il percorso inizia presso la Chiesa di Sant’Eustorgio alle ore 15.30 e termina in Piazza dei Mercanti.
  • Tour Quiz Porta Venezia: una caccia al tesoro culturale in programma domenica dalle ore 14.00. Uno dei classici di X City Tours: la caccia ai giardini nascosti e alle curiosità di Porta Venezia e i Quadrilateri della moda e del silenzio. Ritrovo davanti all’Arengario e info QUI.
  • Visita a casa Boschi/di Stefano: eccezionale apertura di una collezione privata, che si trova nell’appartamento dove la coppia Boschi e di Stefano ha vissuto la sua grande storia d’amore. Dalle ore 15.00 in via Jan 15.
  • Musica Maestri!: concerto di musica barocca al Conservatorio Verdi di via Conservatorio 12. Stefano Bagliano al flauto, Alberto Grazzi al fagotto, Thomas Chigioni alla viola da gamba e Anna Fontana al cembalo, alle ore 18.00.
  • Star Wars & Classics: l’Auditorium di Largo Mahler ospita John Axelrod e l’Orchestra Sinfonica di Milano, alla scoperta delle musiche di Guerre Stellari di John Williams. Ci sarà anche una parata di personaggi ispirati alla saga di George Lucas. Inizio alle ore 18.00.
  • Viva De Andrè: concerto racconto ispirato alla vita del cantautore genovese. Non mancano i riferimenti alla libertà, alla vita politica e all’impegno civile, nello spettacolo che Luigi Viva e la band propongono al Blue Note di via Pietro Borsieri.
  • Laura Fedele Quartet: omaggio a Ray Charles, dagli esordi alle composizioni mitiche dei grandi successi. Allo Spirit de Milan in via Bovisasca, dalle 19.30, Laura Fedele in quartetto con Marco Mistrangelo al contrabbasso, Germano Zenga al sax e Giancarlo Cova alla batteria.
  • Abba Fever: tribute band degli Abba, in concerto al Rock ‘n’ Roll di Rho (via Magenta 77) a partire dalle ore 20.00.

#Per tutto il weekend: Bookcity, auto senza tempo in Fiera, la musica di Candle Light Experience e di Electroclassic Festival… e una pandemia che dura fino al 2039

Collezione Alfa Romeo – Credits: Museo Cozzi Legnano
  • BookCity: dal 16 al 20 Novembre #BCM22, la nuova edizione del festival diffuso dedicato ai libri. Tutti gli eventi sono gratuiti. Qui il programma
  • Milano Auto Classica: il Salone che espone le auto classiche e d’epoca, è di scena per tutto il fine settimana nei padiglioni della Fiera di Rho-Milano. In programma grandi raduni, marketplace per collezionisti e mercato dei ricambi e automobilia.
  • Elettroclassic Festival: quando la tecnologia elettronica incontra le sonorità degli strumenti classici, nasce la quarta edizione del Festival che si svolge tra la Fabbrica del Vapore e il Mare Culturale Urbano. In città fino al 27 novembre.
  • Candlelight Experience Milano: fino a sabato 19 musicisti provenienti da tutto il mondo si esibiranno a lume di candela, nella cornice di alcune suggestive location. Info e prezzi QUI.
  • Venere/Adone: al Teatro Fontana di via Boltraffio 21, arrivano i fatti dell’amore e della natura umana. Tratto da Shakespeare con Danilo Giuva one man show.
  • Hotel Blanco: fino a domenica al Teatro Linguaggicreativi di via Villoresi 26, lo spettacolo che vede Edoardo Ribatto e Sarah Pesca nel 2039, in un “non luogo” dove la pandemia non si è mai arrestata.
  • La Gilda: Laura Marinoni, in scena e alla regia, e Alessandro Nidi al pianoforte, interpretano La Gilda del Mac Mahon di Testori. Presso il Teatro Gerolamo di piazza Beccaria.

Appuntamento a lunedì 21, buon weekend!

Continua la lettura con:  Le località del giorno (per una gita da Milano)

LAURA LIONTI

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Il SOTTOPASSO del Ponte Crepax da film splatter degli anni Settanta

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sottopassaggio del Ponte Crepax

Troppo spesso Milano si perde nella cura dei dettagli che delle volte dettagli non sono. Ne è un esempio la poco cura che ha di alcune sue strade o sottopassaggi. Spesso i cittadini sono costretti a cambiare direzione per evitare la sensazione di poca sicurezza che si prova in alcune vie o per non camminare in mezzo allo sporco. Ecco il sottopassaggio del Ponte Crepax le ha entrambe: sporco e poco sicuro.

Il SOTTOPASSO del Ponte Crepax da film splatter degli anni Settanta

# Vomito, urina, escrementi e rifiuti di vario genere

Il sottopassaggio del Ponte Crepax

Il sottopassaggio del Ponte Crepax lungo il Naviglio è da sempre una latrina e uno scarico di rifiuti di varia natura. Passano gli anni e le giunte ma quel luogo, fa sempre schifo!

La puzza ti assale non appena ci sia avvicina, l’immondizia la si intravede già sulle scale di accesso. Oltre che dalla puzza però, il malcapitato passante costretto a percorrere quei pochi metri, viene assalito da un senso di angoscia e insicurezza. Spesso si preferisce evitare di transitarci ma dalla fermata della filovia per recarsi in Via Ludovico il Moro lungo il Naviglio, zona con numerosi locali molto frequentati, non resta che quel passaggio obbligato.

# Il set ideale per un film anni ’80 sul degrado Newyorkese

Il sottopassaggio del Ponte Crepax

Lo spettacolo che offre il sottopasso completamento sudicio e scarabocchiato è ideale per un film sulla criminalità americana ma indegno per la città di Milano.

Di fronte all’inciviltà degli idioti si può fare poco, ma si potrebbe intanto incominciare a fare una pulizia approfondita, installare delle telecamere ed aumentare la vigilanza.

ANDREA URBANO

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Più CICLABILI o più PARCHEGGI a Milano?

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Più ciclabili o più parcheggi a Milano?

L’eterna lotta tra ciclisti e automobilisti continua a infiammare il dibattito cittadino. A conferma di questo fatto c’è la lunga fila umana che il 10 novembre si è messa a protezione della pista ciclabile di viale Monza, per protestare contro la sosta irregolare su marciapiedi, ciclabili e le auto un doppia fila. Da un lato ci sono quindi i ciclisti che vorrebbero più piste ciclabili, dall’altro gli automobilisti che vorrebbero più parcheggi. Di cosa avrebbe più bisogno Milano? Vota il sondaggio.

Più ciclabili o più parcheggi a Milano?

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Il video del giorno: in TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

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Le curiosità del video: Corso Vittorio Emanuele intasato dal traffico, i taxi gialli, le moto dei vigili, le auto dei primi anni Ottanta…

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10 SEGRETI di PORTA VENEZIA (sconosciuti anche a chi ci vive)

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Credits: mymovies.it Porta Venezia Pride Week

Si può passeggiare per tutta la vita lungo Corso Venezia, fino ai noti caselli daziari, senza nemmeno sapere come mai questa zona è così importante per Milano (e non solo per lo shopping).

Arte, storia, mistero e curiosità rendono il quartiere di Porta Venezia uno dei più affascinanti della città, come testimoniano questi 10 segreti.

10 SEGRETI di PORTA VENEZIA (sconosciuti anche a chi ci vive)

#1 La Porta un tempo non si trovava dove la vediamo oggi

Porta Orientale

Conosciuta in passato come Porta della Riconoscenza o Porta Orientale, Porta Venezia si trovava leggermente spostata rispetto a dove invece è ora: si trovava infatti all’incrocio tra Corso Venezia e Via Senato.

#2 È un quartiere ricco di case Liberty

porta venezia

Partendo dal celebre Palazzo Castiglioni, il quartiere di Porta Venezia è ricco di edifici Art Nouveau e di palazzi con fini decorazioni liberty, risalenti alla fine dell’Ottocento e all’inizio del Novecento. Da ammirare sono sicuramente l’Hotel Diana (in Piazza Oberdan) e Casa Galimberti (all’angolo tra Via Malpighi e Via Sirtori), facilmente riconoscibile dalle colorate donne in maiolica.

#3 Era la zona del Lazzaretto, infestato da oscure presenze

porta venezia

Poco fuori dall’allora Porta Orientale venne costruito il Lazzaretto, descritto anche dal Manzoni nel suo I Promessi Sposi. Qui venivano confinati gli infermi particolarmente gravi, specialmente se affetti da malattie fortemente contagiose come la peste e la lebbra. Si racconta che ancora oggi, in Via Lazzaretto, si possano sentire i lamenti dei malati che non sono mai più usciti.

#4 Viene considerato il quartiere veg di Milano

https://www.ascoltitv.it/le-iene-i-tumori-e-lalimentazione-licenziata-la-dottoressa-de-petris/

Complice anche il fatto che nella zona di Porta Venezia viva una ben consolidata comunità eritrea ed etiope (con una cucina particolarmente veg-friendly), il quartiere ospita parecchi locali veg, o comunque attenti alla cucina vegetariana e vegana. 

Leggi anche: L’Asmarina di Buenos Aires

#5 Era la dimora di letterati e personaggi celebri

porta venezia

Corso Venezia e i suoi dintorni ospitarono numerosi personaggi famosi, primo tra tutti Napoleone Bonaparte. Prima di spostarsi a Monza, il Re d’Italia scelse come base per il suo seguito Palazzo Serbelloni, al n°16 di Corso Venezia. Ma la zona fu dimora soprattutto di letterati: come Henry Beyle (più noto con lo pseudonimo di Stendhal), che pur essendo francese gli piaceva autodefinirsi milanese, e Filippo Tommaso Marinetti, il futurista ricordato da una targa sulla sua casa in Corso Venezia n°23: “Questa è la casa dove nel 1905 Filippo Tommasi Marinetti fondò la rivista Poesia, da qui il movimento lanciò la sua sfida al chiaro di luna specchiato nel Naviglio”. La targa fa riferimento al Manifesto del Futurismo intitolato “Uccidiamo il Chiaro di Luna”.

#6 Il portone “ferito”

Milano fu protagonista della storia nel 1848, quando il popolo si ribellò agli austriaci e riuscì a scacciarne l’esercito (anche se solo momentaneamente) nelle celebri 5 giornate. Corso Venezia ricorda il valore dei milanesi e la repressione austriaca all’altezza del n°13, dove si può notare una colonna, ai lato di un portone, che reca ancora i segni di quegli scontri. In questo punto gli austriaci risposero alla ribellione del popolo milanese con colpi di cannone, senza tuttavia riuscire a sopraffarlo.

#7 Il fantasma sul balcone

Ugo Foscolo amò molte donne, ma poche così intensamente come la nobile Antonietta Fagnani Arese. La donna, che si racconta fosse particolarmente affascinante, abitava in Palazzo Arese di Corso Venezia, oggi demolito, ad eccezione di un balcone. Qui il fantasma di Antonietta si sporge ancora, nelle notti in cui la luna non è nascosta dalle nuvole.

#8 Si trovava qui la prima piscina pubblica di Milano

porta venezia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come molti sanno, in Piazza Oberdan si trova l’Albergo Diurno Venezia, conservato dal FAI e periodicamente aperto per visite guidate: si tratta di un vero e proprio gioiello dell’art deco, dove un tempo i milanesi e i turisti potevano fermarsi per farsi una doccia, andare alle terme, passare dal barbiere o fermarsi per una manicure. Pochi sanno, invece, che in piazza c’erano i Bagni di Diana (dove oggi sorge l’Hotel Diana), la prima piscina pubblica milanese, progettata nel 1842 e aperta al pubblico fino al 1908. I Bagni inizialmente erano accessibili esclusivamente agli uomini, ma dal 1886 anche le donne poterono entrare (ma solo la mattina).

#9 Qui pianse la Madonna

https://www.massimopolidoro.com/
https://www.massimopolidoro.com/

In Via San Gregorio sorge la Chiesa Ortodossa di San Nicola, all’interno della quale è custodita un’icona di legno raffigurante la Madonna che tiene in braccio Gesù. Nel 2010 si sarebbe compiuto un miracolo, a detta di alcuni fedeli: la Vergine si sarebbe messa a piangere! Il caso aveva interessato anche il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale (CICAP) che però, facendo delle analisi sul liquido ritrovato sul volto della Madonna, non trovò traccia di DNA umano.

#10 Si nasconde l’unica casa 770 d’Europa

porta venezia

In Via Poerio 35 si può avvistare un edificio diverso dagli altro che lo circondano: è la Casa 770, in stile gotico, che prende ispirazione da un edificio di New York che si trova al n°770 di Eastern Parkway. La casa venne fatta costruire da una comunità ebraica ed oggi ne esistono ben 16 riproduzioni nel mondo, tra Brasile e Israele, Australia e Cile (solo per citarne alcune). La Casa 770 di Milano è l’unica in Europa, oltre a quella in Ucraina.

Continua la lettura con: 7 cose da fare e da vedere attorno alla fermata di Porta Venezia

VANESSA MARAN

copyright milanocittastato.it

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La “DIABOLICA” stazione dei vigili in Alto Adige

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Credits: blog.premioarchitettura.it

Un luogo scuro che riporta all’idea di un incendio, ma in realtà questa stazione dei vigili è perfettamente funzionale.

La “diabolica” stazione dei vigili in Alto Adige

# Nero Bruciato

La stazione dei vigili del fuoco di Magré, in provincia di Bolzano, è un luogo scuro, fatto di grotte e posto a ridosso della montagna, che offre un magico sfondo. Il setto di cemento nero che si appoggia sulla parete rocciosa restituisce l’inquietudine di un palazzo carbonizzato dalle fiamme, ironico visto che si tratta di una caserma dei pompieri. La struttura però è pensata con uno scopo estremamente funzionale: è una protezione anti caduta, per questo è molto resistente e in grado di sostenere grandi pesi. Il suo colore nero bruciato è dato dalla polvere del carbone di faggio.

Credits: pinterest, europaconcorsi.com

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# Grotte e paesaggio

All’interno di questa struttura carbonizzata si trovano tre grandi grotte collegate da cunicoli che permettono l’agile passaggio dei vigili. Due delle caverne contengono veicoli e macchinari, con lo spazio necessario per uscire in velocità, nella terza invece si trova una sala amministrativa. L’interno rotondeggiante e bianco contrasta la struttura squadrata e nera dell’esterno. Le vetrate riempiono le caverne di luce, trasformandole da luogo di mistero a stanze ospitali, inoltre permettono di godere del paesaggio circostante, nel quale il palazzo si integra perfettamente mimetizzandosi con la parete di roccia a cui si poggia.

Credits: pinterest, cdn.homedit.com

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# Il diavolo dal cuore d’oro

La struttura è stata realizzata nel 2010, e nonostante il suo aspetto diabolico dato dal nero delle pareti esterne e l’interno che ricorda grotte residenza di pipistrelli, la caserma è pensata per essere il più funzionale possibile. Nero bruciato fuori e bianco pulito dentro, la stazione permette ai vigili del fuoco di lavorare in efficienza e sicurezza. L’aspetto diabolico della struttura esterna contrasta infatti il nobile lavoro che viene fatto d chi abita il luogo.

Credits: ideasgn.com

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SARAH IORI

copyright milanocittastato.it

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🔴 Milano avrà un nuovo grattacielo: si chiamerà SISTEMA

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Le immagini in anteprima del nuovo grattacielo di Regione Lombardia a Isola. 

Milano avrà un nuovo grattacielo: si chiamerà SISTEMA

Palazzo Sistema è il suo nome. Un nuovo luogo di lavoro per Regione Lombardia, ma non solo. Sarà il perno di un processo di rigenerazione urbana del quartiere, anche grazie al verde diffuso accessibile da parte dei cittadini. 

La nuova torre sarà di 26 piani per un’altezza di circa 100 metri, con terrazze verdi a doppia e tripla altezza, insieme a specchiature modulari di vetro fotovoltaico. Sulla copertura del corpo più basso ci sarà un grande tetto di giardino pensile.

L’area colpita dal progetto è all’Isola, tra via Pola, via Rosellini, via Taramelli e via Abbadesse

Progettato secondo i principi del Dry Garden, sarà un giardino autosufficiente con avvallamenti nel terreno per permettere la raccolta di acque piovane, favorendo la mitigazione climatica. Il parco sarà aperto a tutti i milanesi. 

Continua la lettura con: La Milano futura: i progetti all’orizzonte

MILANO CITTA’ STATO

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🔴 Il GEMELLO dell’IDROSCALO: il progetto per il NUOVO LIDO

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Credits Comune di Milano - Nuovo Lido di Milano

Du Idroscalo is megl che one? Questo in sintesi l’avveniristico progetto per il Lido di Milano che è approdato in giunta. La rivoluzione sarà totale e consentirà attività sportive durante tutto l’anno. Vediamo come diventerà e quando verrà inaugurato.

Il GEMELLO dell’IDROSCALO: il progetto per il NUOVO LIDO

# Il Lido di Milano parlerà spagnolo

Credits: www.milanodavedere.it – Lido di Milano

La piscina del Lido di Milano è chiusa da ormai tre anni, inutilizzata anche a causa di scarsa manutenzione in parte dovuta anche alla pandemia. Tutto il Lido è off limits dalla fine di questa estate. A fine 2020 il Comune di Milano aveva accolto il progetto di partenariato pubblico-privato per il la riqualificazione del complesso progettato alla fine degli anni Venti dall’ingegnere Cesare Marescotti e inaugurato nel 1931. 

Il bando lanciato dall’amministrazione comunale aveva visto vincitori gli spagnoli della Ingesport Health and spa consulting, in cordata con altre società, che lo avranno in gestione per 42 anni rilevandola da Milanosport. L’investimento è a loro carico, per trasformare il Lido di Milano in un “parco sportivo fruibile tutto l’anno e non solo nei tre mesi estivi”, e sarà di 25 milioni di euro

Leggi anche: I 7 QUARTIERI di Milano con le MAGGIORI POTENZIALITÀ per il futuro

# Da piscina a “specchio d’acqua”: il Lido diventerà un piccolo gemello dell’Idroscalo per praticare canoa e kayak e altri sport

Credits Comune di Milano – Nuovo Lido di Milano

Il Lido di Milano verrà trasformato in un piccolo gemello dell’Idroscalo. Secondo le anticipazioni pubblicate da La Repubblica, l’attuale piscina, “che comporta un notevole spreco di risorse perché sprovvista di un adeguato impianto filtrante”, lascerà il posto a uno specchio d’acqua dove poter praticare canoa e kayak tutto l’anno, come nello storico bacino artificiale adiacente a Linate, oltre ad altre attività di fitness. 

Verrà poi realizzata un’altra vasca estiva, una “nuova palazzina che ospiterà un centro ludico-sportivo molto attrezzato” dedicato al fitness e verrà demolito e ricostruito il Padiglione delle Cabine.

# Quando partiranno i lavori e quando verrà inaugurato il nuovo Lido

Credits Comune di Milano – Vista area nuovo Lido di Milano

Il via libera al progetto definitivo, già presentato dalla società spagnola, dovrebbe arrivare in giunta comunale entro la fine del 2022, a cui seguirà la firma del contratto e  il progetto esecutivo. I lavori per il nuovo Lido dovrebbero partire da gennaio 2023 e prevedono cantieri in più fasi per oltre due anni e mezzo. L’inaugurazione è prevista per il 2025 e i gestori promettono prezzi scontati per giovani, famiglie e anziani. 

Continua la lettura con: Portrait Milano: in arrivo il nuovo POLO del LUSSO del QUADRILATERO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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