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MILANO a COLORI: i palazzi più variopinti della città (Gallery fotografica)

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Case murales via Balzaretti 3

Spesso viene sottolineato come la nostra città sia grigia, non tanto per le condizioni metereologiche, quanto per l’assenza di colori vivaci sui palazzi. Non mancano però le eccezioni a cui ispirarsi, ecco quali sono.

MILANO a COLORI: i palazzi più variopinti della città (Gallery fotografica)

# La nostra città è grigia? Non come si pensa

Credits: Andrea Cherchi – Palazzo Unicredit

Milano è una città grigia. Un refrain che sentiamo spesso, sia da chi viene come turista o per lavoro sia dai milanesi a prescindere che siano autoctoni o che abbiano scelto di vivere qui. Il tempo atmosferico non sempre clemente fa la sua parte per rendere la nostra città poco “effervescente” a livello cromatico, ma anche i palazzi soprattutto nel centro storico contribuiscono a enfatizzare questa percezione. Le eccezioni però non mancano, vediamo quali sono.

# Ecco gli esempi in città di edifici colorati a cui ispirarsi: da Via Lincoln ai Navigli

 

La nostra città non è comparabile di certo a Burano, l’isola veneziana con le case dai mille colori, ma può comunque smontare in parte la rappresentazione triste che ne viene fatta. Per citare alcuni esempi troviamo: il “quartiere Arcobaleno” di via Lincoln, quanto di più simile alla sopracitata “isola dei merletti”, il palazzo multicolor di Corso Buenos Aires 25 che rispecchia la multiculturalità del quartiere, la “Casa con i rossetti” di Città Studi sede della rivista di Maurizio Cattelan, i grattacieli dell’ex-Villaggio Expo, le case con i murales di Via Ortica oppure quelle colorate sul Naviglio Grande. 

Come si vede anche a Milano esiste il colore, ma si può fare sicuramente molto meglio per allontanare il più possibile la nomea di “città grigia”. Prendendo ispirazione da questi edifici, si potrebbero ravvivare i colori di quelli più anonimi della città e enfatizzare quelli architettonicamente più iconici.

Leggi anche: Le tre aree residenziali con le VILLETTE più belle di Milano

Continua la lettura con: Perché BURANO è così STRAORDINARIA

FABIO MARCOMIN

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Le città più internazionali e aperte al mondo sono delle città stato come #Amburgo#Madrid #Berlino #Ginevra #Basilea #SanPietroburgo #Bruxelles #Budapest#Amsterdam #Praga #Londra #Mosca #Vienna #Tokyo #Seoul#Manila#KualaLumpur #Washington #NuovaDelhi #HongKong #CittàDelMessico#BuenosAires #Singapore

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Il FENOMENO delle FARMACIE ONLINE: il business del futuro anche in Italia?

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pixabay-Tumisu

Le farmacie online che vendono prodotti da banco, senza bisogno di prescrizione medica, sono una realtà sia in Italia sia nel resto del mondo. Sul panorama italiano ci sono alcuni big player che stanno lavorando assiduamente per avere una presenza capillare sia online sia offline: come Dr.Max, la catena di farmacie che attualmente ha sia un e-commerce che vende prodotti farmaceutici in tutta Italia sia una rete di farmacie fisiche attualmente presenti in nove regioni: Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana e Piemonte.

Come dimostra questo marchio, una buona integrazione tra canali fisici e online è possibile, ma andiamo ad indagare in modo più approfondito quale sia la situazione attuale delle farmacie online nel mondo e in Italia, cercando di comprendere se questo possa essere considerato o meno un business interessante anche per il nostro paese.

Il FENOMENO delle FARMACIE ONLINE: il business del futuro anche in Italia?

# La diffusione delle farmacie online nel mondo: +20% in un anno

pixabay-Tumisu

La diffusione delle farmacie online nel mondo riflette una realtà complessa e in rapida evoluzione, caratterizzata da una crescita sostenuta ma anche da alcune sfide significative. Secondo i dati forniti da IQVIA, l’e-commerce nel settore farmaceutico ha chiuso nel mondo il 2023 con un fatturato di 913 milioni di euro, evidenziando un incremento del 20,3% rispetto all’anno precedente e quasi 79 milioni di confezioni di medicinali vendute.

Questi numeri indicano una marcata preferenza dei consumatori per la convenienza, l’accessibilità e, spesso, la maggiore economicità offerta dall’acquisto online di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici. Nonostante i numeri in crescita, è importante considerare il contesto più ampio del mercato globale dell’e-commerce e del suo impatto sul settore farmaceutico.

# L’Italia in ritardo

Farmacie di turno a Imperia

In Italia, ad esempio, l’e-commerce ha registrato una crescita più lenta rispetto ad altre economie, con una penetrazione complessiva del 13% nel retail nel 2023, molto al di sotto dei livelli osservati in Cina (47%), nel Regno Unito (30,6%) e negli Stati Uniti (15,8%). Questa lentezza riflette una serie di sfide uniche nel mercato italiano, ma sottolinea anche una tendenza globale: il settore della farmacia online è in una fase di rincorsa rispetto ad altri segmenti del retail online.

Infatti, guardando al caso italiano, anche se i numeri delle vendite sono in crescita, le vendite online rappresentano ancora una frazione minore del mercato totale, i prodotti farmaceutici commercializzati tramite canali online hanno generato un fatturato complessivo di 11,4 miliardi di euro nel 2022 in Italia. Ciò evidenzia come, nonostante una penetrazione del 6% circa del mercato totale, l’e-commerce in ambito farmaceutico stia guadagnando terreno, sostenuto dalla ricerca di prezzi vantaggiosi da parte dei consumatori e dalla comodità di acquistare da casa.

La spinta verso l’online è evidenziata ulteriormente da un’analisi di IQVIA, che riporta come i prodotti senza obbligo di prescrizione siano stati offerti online con uno sconto medio del 28% rispetto alle farmacie fisiche, mentre i prodotti per la cura personale hanno registrato uno sconto medio del 26%. Questa tendenza ha portato sempre più persone ad avvicinarsi all’acquisto di prodotti farmaceutici senza bisogno di prescrizione online.

# I vantaggi nel servirsi di questi portali invece che delle farmacie fisiche

aid-pixabay – PublicDomainPictures

L’ascesa delle farmacie online ha trasformato il modo in cui i consumatori accedono ai prodotti farmaceutici senza bisogno di prescrizione, e parafarmaceutici, offrendo una serie di vantaggi rispetto alle tradizionali farmacie fisiche. Questi benefici rispondono alle esigenze di un pubblico sempre più incline all’utilizzo di soluzioni digitali anche per la gestione della propria salute. Ecco alcuni dei vantaggi principali.

#1 Comodità

La comodità è forse il beneficio più evidente delle farmacie online. Gli utenti possono navigare, selezionare e acquistare prodotti farmaceutici e parafarmaceutici comodamente da casa o in movimento, 24 ore su 24, senza la necessità di recarsi fisicamente in farmacia. Questo è particolarmente vantaggioso per persone con mobilità ridotta, impegni lavorativi intensi o residenti in aree remote.

#2 Accesso a una gamma più ampia di prodotti

Le farmacie online spesso offrono un assortimento di prodotti più vasto rispetto a quello disponibile nelle farmacie fisiche. Questo include non solo farmaci da banco e prescrizione, ma anche integratori, prodotti per la cura della persona, articoli sanitari, e molto altro. Gli utenti possono quindi confrontare diversi prodotti e marche per trovare esattamente ciò che cercano.

#3 Prezzi competitivi

Grazie alla riduzione dei costi operativi rispetto alle farmacie tradizionali, quelle online sono spesso in grado di offrire prezzi più competitivi. Questo può includere sconti su prodotti specifici, offerte speciali e programmi di fedeltà che consentono ai consumatori di risparmiare significativamente sul lungo termine.

#4 Privacy e discrezione

Per molte persone, acquistare prodotti farmaceutici online offre un livello di privacy e discrezione maggiore rispetto all’acquisto in una farmacia fisica. Questo è particolarmente rilevante per prodotti legati a condizioni stigmatizzate o personali, permettendo agli utenti di sentirsi più a proprio agio durante l’acquisto.

#5 Informazioni e consulenza

Molte farmacie online forniscono accesso a un’ampia gamma di informazioni sui prodotti, inclusi dettagli su effetti collaterali, interazioni e consigli per l’uso. Alcune offrono anche servizi di consulenza online con farmacisti qualificati, permettendo agli utenti di ottenere risposte a dubbi o preoccupazioni senza dover lasciare la propria abitazione.

#6 Risparmio di tempo

Evitando spostamenti, attese in fila e potenziali visite multiple per trovare un prodotto specifico, i consumatori risparmiano tempo prezioso e riescono a ottenere il prodotto desiderato direttamente a casa propria.

# Le problematiche e le prospettive per il mercato italiano

In Italia, il panorama dell’e-commerce farmaceutico conta oltre 1.400 farmacie e parafarmacie autorizzate alla vendita online. Questo dato, se da un lato testimonia una certa vitalità del settore, dall’altro nasconde una realtà di mercato concentrata nelle mani di pochi attori dominanti.

Questi player hanno saputo capitalizzare la maggior parte dei guadagni dell’e-commerce farmaceutico, lasciando poco spazio ai concorrenti minori. La situazione è tale che, esclusi i 10 soggetti più influenti, molti operatori del settore si trovano a lavorare con margini di profitto estremamente ridotti, quando non addirittura in perdita.

Questo scenario indica chiaramente che il mercato farmaceutico online italiano è ancora alla ricerca di un modello di business sostenibile e di una formula di equilibrio tra concorrenza e profitto. La sfida per le nuove farmacie online, o per quelle esistenti che aspirano a espandersi, è quindi complessa. L’ingresso nel mercato o l’ampliamento delle attività online, senza una strategia ben definita e senza un solido background finanziario e logistico, appare sempre meno redditizio.

L’esperienza mostra che, per avere successo, è necessario integrare l’e-commerce con i punti vendita fisici, con una strategia omni-canale efficace. In questo contesto, sembra emergere una dicotomia strategica: da un lato, l’opportunità di sviluppare un e-commerce come parte di un piano di crescita più ampio che includa la vendita fisica, dall’altro, la possibilità di concentrarsi su un approccio più orientato al servizio piuttosto che alla vendita pura. Quest’ultimo percorso sembra offrire maggiori opportunità di differenziazione e di successo, soprattutto per quei player che riescono a offrire servizi digitali innovativi e a valore aggiunto per i consumatori. 

Tuttavia, l’avventura dell’e-commerce farmaceutico in Italia non è priva di ostacoli. La gestione logistica, la conformità alle normative farmaceutiche, la sicurezza dei dati dei clienti e la capacità di offrire un accurato servizio clienti, sono solo alcuni dei tanti aspetti che richiedono investimenti significativi e competenze specializzate.

Inoltre, la competizione con i giganti dell’e-commerce che entrano nel mercato farmaceutico potrebbe intensificarsi, mettendo ulteriormente alla prova la resilienza dei player minori. Dunque, il mercato farmaceutico online in Italia, nonostante le potenzialità, si trova a dover affrontare da un lato le sfide legate alla competizione, alla gestione operativa e alla sostenibilità economica; dall’altro, deve riuscire a comprendere come sfruttare appieno le opportunità offerte dalla digitalizzazione e dall’innovazione nel settore della salute.

REDAZIONE

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Non è ancora FINITA che già si allunga: le NUOVE FERMATE nel futuro della M4

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M4 verso ovest

La notizia del prolungamento degli orari di esercizio fino oltre la mezzanotte a tutta la settimana e l’annuncio dell’avvio dei test su tutta la linea, confermano le ultime previsioni dell’apertura della M4 fino a San Cristoforo Fs entro l’anno. Da tempo però si pensa a come estendere il percorso al di fuori dei confini comunali. Ecco i progetti approvati e allo studio.

Non è ancora FINITA che già si allunga: le NUOVE FERMATE nel futuro della M4

# Verso est già approvato il piano di fattibilità per un’estensione di 3,1 km e 2 fermate

Credits segratecitylab – Hub segrate

Le due principali novità per la linea M4 sono l’estensione degli orari di esercizio oltre la mezzanotte a tutti i giorni della settimana e la partenza dei test a marzo su tutta la linea fino a San Cristoforo. Tutto sembra quindi procedere come previsto dall’ultimo cronoprogramma che prevede l’apertura tutto il tracciato entro settembre 2024, salvo che per alcune stazioni centrali operative invece a dicembre. Nel frattempo si sono studiate diverse ipotesi di prolungamento della linea al di fuori dei confini comunali. 

Credits mm – Planimetria stazione ferroviaria Segrate Porta Est

Quello certo guarda verso est. Nel mese di dicembre 2023 la giunta di Milano ha infatti approvato il Piano di fattibilità tecnica ed economica per il prolungamento della linea di 3,1 km con 2 fermate, Idroscalo e Segrate. Il tracciato parte da Linate, passa sotto il bacino artificiale, e termina alla stazione di Segrate in predicato di diventare la Stazione di Porta Est per l’Alta Velocità, oltre che servire le linee regionali e suburbane. Il finanziamento dell’opera è quasi completo, vanno reperiti 44 milioni di extra costi dovuti all’incremento delle materie prime da aggiungere ai 420 milioni di euro già messi a disposizione. Per la fine dell’anno potrebbe arrivare il progetto definitivo. L’inaugurazione non dovrebbe avvenire prima del 2030.

# A sud-ovest la linea potrebbe spingersi fino a Trezzano sul Naviglio

Credits: giornaledeinavigli.it – Diverse ipotesi di prolungamento M4 a ovest

La linea M4 potrebbe allungarsi anche ad ovest, oltre la futura stazione di San Cristoforo FS e il capolinea di Ronchetto sul Naviglio. Sul tavolo sono state messe 6 ipotesi. Lo scenario più ambizioso porterebbe la linea fino a Trezzano sul Naviglio con fermate con fermate che toccherebbero i comuni di Corsico, Buccinasco e Cesano Boscone. Quelli più conservativi prevedono invece il prolungamento di una/due fermate a Buccinasco e Corsico. 

Credits milanotoday – Percorso breve M4 a Buccinasco

Comune di Milano e Regione Lombardia sembrerebbero preferire proprio una di queste ultime ipotesi, soprattutto quella che ipotizza una sola fermata aggiuntiva. Le ragioni stanno nel costo di realizzazione di appena 150 milioni di euro e dei più bassi costi di esercizio futuri. Pare esclusa una stazione sfruttando i binari del deposito. Al momento non è stata presa nessuna decisione.

Continua la lettura con: M4 APERTA TUTTI I GIORNI fino a NOTTE. Al via anche i TEST fino alla PERIFERIA OVEST

FABIO MARCOMIN

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“MILANO si sta trasformando in una DUBAI italiana”: intervista a DOMENICO WANDERLINGH

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“Entrò al Parco Sempione da via Mario Pagano, ricordando le parole di Sandra…, la sua amica più cara: un uomo ti aspetta alla terza panchina”. È l’incipit del giallo “L’enigma della Carta di Varese (Guanda noir)” scritto da Domenico Wanderlingh. Madre e figlia vengono trovate morte in un lussuoso appartamento di piazza Giovane Italia. Una madre che si suicida e uccide la figlia? No, no. Troppo semplice. Un nuovo caso (il terzo) per Anita Landi, l’ispettrice di polizia a capo dell’Anticrimine in piazza San Sepolcro. Investighiamo i luoghi più da romanzo giallo di Milano, con Domenico Wanderlingh. 

“MILANO si sta trasformando in una DUBAI italiana”: intervista a DOMENICO WANDERLINGH

Ibs – Copertina Enigma della carta Varese

# Incominciamo dal luogo del delitto. Il palazzo in Piazza Giovine Italia esiste per davvero?

Esiste per davvero. Una sera percorrendo la via ho incontrato questa splendida costruzione, che s’affaccia sulla piazza, costruita agli albori del Liberty. Le finestre illuminate al calare della sera attirano sempre la mia attenzione. E inizio a fantasticare, a immaginare la vita che scorre dentro, su ciò che preparano, sulle chiacchiere intorno al tavolo o in salotto. In ogni finestra illuminata c’è una storia. Pianti, litigi, incomprensioni. Bugie e segreti. Amori e tradimenti.

# Il primo giallo “Il passato non si cancella” l’hai ambientato in Porta Venezia

Credits Andrea Cherchi – Porta Venezia

Abitavo allora in quella zona ed è stato naturale ambientare la prima avventura di Anita in Porta Venezia. Ero, e lo sono ancora, affascinato dal quartiere, dalla gente, dai locali e dalle mille sfaccettature. Esiste un racconto come fondamenta di ogni palazzo e vivono mille storie dentro ogni cortile. Pensiamo all’ex cinema Dumont di via Frisi, alle motivazioni che nel 1908 hanno spinto i fratelli Galli a costruire una struttura liberty studiata appositamente per diventare uno dei primi cinematografi in Italia. Purtroppo il cosiddetto progresso ha trasformato l’edificio in parcheggio (nonostante la raccolta firme dei residenti!), ma almeno è stata salvata la facciata e parte dell’ingresso, ora sede di una biblioteca comunale. E questo è solo un esempio di quello che la città nasconde.    

# Dove abiti adesso?

Credits: @ghepensimi.it
porta Romana

In zona Porta romana. In una palazzina di soli tre piani con un bel terrazzino affacciato sul cortile interno. Nel quartiere c’è ancora il meccanico che aggiusta le moto, il vetraio che non è cinese ma è sardo, il calzolaio, un falegname e Walter, il proprietario del bar tabacchi all’angolo tra via Muratori e via Vasari: è uno che parla solo in dialetto milanese fatico a capire ma è troppo divertente. È una Milano che mi piace.

# Il tuo cognome da dove arriva?

Da un trisavolo olandese che si innamorò di una napoletana. Da Napoli si trasferì in Sicilia. Anche io sono nato a Palermo, poi i miei genitori vennero a stabilirsi a Milano. Avevo tre anni. Sono un milanese ormai di lungo corso.

# Il tuo rapporto con Milano, in tre aggettivi?

Malinconico, sentimentale e fantastico. Malinconico perché la Milano che amavo sta scomparendo. Dove c’era una voltai il luna park adesso ci sono i grattaceli. Sentimentale perché ho un baule pieno di tanti bei ricordi. Fantastico perché la città è fonte inesauribile di ispirazione per i miei gialli.

# Il bello di Milano

Mi ha fatto sempre pensare: qui puoi davvero inventare una vita, il futuro che immagini, anche se oggi forse un po’ meno.

# …e Il brutto?

Si sta trasformando in una Dubai italiana

# Cosa manca a Milano?

Il senso di comunità. Il rispetto per gli anziani. Sui tram non c’è un ragazzo che si alzi a cedere il posto. Il rispetto per le istituzioni. Ricordo che quando da ragazzo scorrazzavo per la citta con la mia Vespa 50 bianca elaborata, senza caso con un amico dietro, e venivo immancabilmente fermato dal ghisa, sapevo di avere commesso un’infrazione e avevo soggezione del vigile. Oggi se un agente ti fa una multa, lo si minaccia e si aggredisce.

# Cosa ti innervosisce?

Le biciclette sui marciapiedi. Vabbè, mancano le piste ciclabili ma i esistono ancora i pedoni.

# Pensando alla nostra città, esprimi un desiderio per un prossimo domani.

Non ho dubbi in proposito, ma non è un vero desiderio, credo sia ormai una necessità. Abbiamo bisogno di luoghi ri/creativi, luoghi creati per un “probabile” dialogo dinamico tra persone. Una piazza non è tale se la gente non la abita. Ormai è accertato che un luogo si trasforma in una “piazza”, solo quando la gente se ne appropria e ne modifica visibilmente la sua architettura. Va ripensata da subito una viabilità cittadina a dimensione della persona.

# Il tuo luogo del cuore?

Credits: Andrea Cherchi – Vista dalla Torre Branca

Il Parco Sempione in particolare la Torre Branca, in acciaio, alta 106 metri, progettata da Gio Ponti. Un opera d’arte per la Milano in verticale già nel 1933. E poi adoro la metropolitana. La Pinacoteca Ambrosiana: il museo della meraviglia, dal canestro di frutta di Caravaggio alla teca con una ciocca di capelli di Lucrezia Borgia, dal Codice Atlantico di Lonardo da Vinci ai guanti indossati da Napoleone a Waterloo.

# Il più bel gesto d’ amore per la città dove l’hai visto

Lo vedo ogni mattina, quando davanti alla sua officina per la riparazione delle moto, Italo pulisce con cura il marciapiede e i tombini.

# L’edificio simbolo di Milano?

Credits dimitrisvetsikas1969-pixabay – Teatro alla Scala

La Scala: è il teatro in cui si specchia la nostra grande bellezza emblema della Milano della cultura. Siamo tutti scaligeri. Non si faccia l’errore di concepirla come luogo appannaggio di una elite, a parte la prima di Sant’Ambrogio, dà la possibilità a tutti, dallo studente al pensionato, di andarci a prezzi ragionevoli.

# Locali preferiti?

Al Vecchio Porco in via Messina, soprattutto con la bella stagione, quando si riapre la veranda esterna, dall’ insalata di pere con pecorino sardo all’ossobuco di vitello in gremolada. E Don Gio in via Corio in zona Romana, un ristorante a gestione familiare. Infine, il lounge bar di Alchimia in viale Premuda

Un rito della domenica?

Il brunch scozzese da Salt Food Atelier in via Piero Lombardo

# Come ti muovi per Milano?

A piedi. Camminare fa sempre bene: un regalo quotidiano per la tua salute e le tue tasche, risparmi tempo. Le più belle scoperte di una città si fanno camminando a piedi. In Via Castel Morrone, al numero 7, un giorno alzo lo sguardo e vedo una targhetta, incuriosito leggo: qui ha abitato Umberto Boccioni. Nel modesto palazzo di Via Castel Morrone, il futurista Boccioni dipinse tra il 1910 e il 1911, la sua celebre opera “La città che sale” che si ispira alla costruzione di una centrale elettrica nella periferia di Milano. Il primo capolavoro pienamente futurista che esalta il dinamismo della moderna metropoli. La fede nella tecnologia e nel progresso industriale. Adoro le targhe commemorative che raccontano la città attraverso il ricordo dei principali avvenimenti e protagonisti della nostra storia, dei personaggi che qui hanno vissuto. Chi potrebbe mai pensare che Francesco Petrarca ha soggiornato a Milano per sei anni dal 1353, in via Lanzone 53 dove oggi c’è il collegio delle Orsoline oppure Albert Einstein, in via Bigli 21 come certifica una lapide sul palazzo.

Ufficio stampa – Wanderlingh di Maki Galiberti

Continua la lettura con: I segreti di Casa Manzoni

CRISTINA TIRINZONI

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La METRO più VELOCE del MONDO: come un FRECCIAROSSA sottoterra

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Ph. ariportsdata.net - Stazione di Caoqiao

19 minuti per percorrere 41,4 chilometri: la linea dei record. Che spettacolo se ci fosse anche a Milano.

La METRO più VELOCE del MONDO: come un FRECCIAROSSA sottoterra

# La “Daxing Aiport Express”: a Pechino la metro più veloce del mondo

Credits: Xinhua – Beijing Daxing International Airport

Nel mondo c’è un’altra linea blu della metro che collega l’aeroporto con il centro città. Ma molto, molto più veloce della M4 di Milano. La linea blu dei record è il “Daxing Aiport Express” e collega con Pechino l’Aeroporto Internazionale di Daxing che, peraltro, è il più grande del mondo. La linea ha una lunghezza di 41,4 km: sul percorso i treni raggiungono la velocità record di 160 km/h, circa il doppio rispetto alla media nazionale ed il triplo rispetto alla metro di Milano, che arriva poco sopra i 50 km/h. I passeggeri possono andare così da una parte all’altra della città in soli 19 minuti.

Credits: travelourplanet.com

Ad oggi sono tre le stazioni della linea: le fermate Caoqiao e Cigezhuang oltre il capolinea dell’aeroporto. In futuro la linea raggiungerà anche la stazione Lize Business District di Fengtai, rendendo così il trasferimento al centro città più veloce e facile. 

# Nei vagoni c’è anche la business class

Ph. www.chinaairlinetravel.com

Le corse funzionano dalle 6.30 del mattino fino alle 22.30. I treni della linea metropolitana sono senza conducente e dispongono anche di carrozze di classe business: al loro interno ci sono tavoli pieghevoli e luci di lettura individuali, mentre le carrozze di seconda classe sono più spaziose dando la possibilità di accogliere un numero superiore di passeggeri.

Credits: wikimedia.org – Interni Business Class

Ogni treno riesce a trasportare fino a 1500 passeggeri e utilizzano l’illuminazione a LED per risparmiare energia.

Il video del viaggio da Caoqiao Station all’aeroporto internazionale di Daxing

 

Continua la lettura: Le 10 METROPOLITANE da RECORD MONDIALE

FABIO MARCOMIN

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M4 APERTA TUTTI I GIORNI fino a NOTTE. Al via anche i TEST fino alla PERIFERIA OVEST

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Webuild - Metro M4

Due novità importanti in arrivo per la linea M4. Ecco quando sono previste.

M4 APERTA TUTTI I GIORNI fino a NOTTE. Al via anche i TEST fino alla PERIFERIA OVEST

# I treni dopo la mezzanotte anche da lunedì a giovedì

Ezio Cairoli – Passeggeri in entrata e uscita

Oggi i treni della metro viaggiano oltre la mezzanotte, ultima corsa alle 00.40, solo nei weekend. Da lunedì 19 febbraio 2024 l’orario prolungato viene esteso anche al resto della settimana, quindi dal lunedì al giovedì. L’estensione dell’esercizio della M4 porterà ad aumentare la platea dei suoi fruitori, finora sono saliti a bordo dei treni automatici della blu oltre 7 milioni di persone e una media di 40.000 ogni giorno. La stazione di San Babila è stata la più utilizzata, con una media giornaliera di 18.000 passeggeri, a seguire quella di Linate e Argonne. 

# A marzo via ai test su tutto il tracciato 

Webuild – Metro M4

In previsione dell’apertura integrale della linea prevista entro settembre 2024, al netto di alcune stazioni centrali che dovrebbero essere utilizzabili qualche mese dopo, a marzo partono i test su tutto il tracciato fino al capolinea di San Cristoforo Fs. Le parole di Fabrizio Gelsomino, direttore operations Metropolitana Milanese: “L’apertura completa sarà un importante collegamento tra est e ovest Milano e siamo sicuri che sarà molto utilizzata dai cittadini”. Previsti 30 giorni complessivi di chiusura: l’8, il 9 e il 10 marzo, dal 4 al 10 aprile, altri a a maggio, giugno e luglio. La fase seguente, di pre-esercizio, non prevede chiusure.

# Il deposito si trasferisce a San Cristoforo Fs

Maps – Deposito M4 Ronchetto sul Navigliio

La prova riguarda tutti i 47 treni della flotta, al momento ne girano solo 14, e per questo la linea deve essere chiusa nella prima fase di test. Al termine è previsto lo spostamento dei convogli da Linate, che funge da deposito temporaneo, a San Cristoforo Fs, il deposito vero e proprio. Al suo interno prevista anche una sala operativa, oltre a quella di Monterosa dove vengono monitorate e governate anche le altre 4 linee.

Continua la lettura con: Via libera ai nuovi MAXI CANTIERI di MILANO: METRO M1, METROTRANVIE e “PREFERENZIALE FANTASMA”

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MUSICA: DUE MILANESI nella CLASSIFICA TOP 100 MONDIALE

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Potere di Sanremo. Nella classifica mondiale di Spotify tra i top 100 ci sono anche artisti italiani. Due sono di Milano. 

MUSICA: DUE MILANESI nella CLASSIFICA TOP 100 MONDIALE

# Cinque italiani nella top 100 mondiale

Sanremo sbanca anche nel mondo. In mezzo ai tradizionali cantanti e gruppi inglesi ed americani, nella top 100 della classifica della musica più scaricata svettano ben cinque reduci di Sanremo. Addirittura nei primi 30, in 27esima posizione, dopo Kanye West, Ariana Grande e gli Arctic Monkeys si posizione Mahmood con la sua Tuta Gold. Non si deve scendere molto per arrivare a Geolier, in quarantesima posizione. Testa a testa in 77esima e 78esima posizione tra Annalisa e la vincitrice del Festival, Angelina Mango. Chiude la top 100 direttamente da Baggio Ghali

# In classifica Baggio e Gratosoglio

Aprono e chiudono il gruppetto di italiani nella superhit mondiale due artisti milanesi. Al primo posto tra gli italiani si piazza Alessandro Mahmoud, il trentunenne nato e cresciuto al Gratosoglio, già due volte vincitore del Festival di Sanremo con Soldi e con Brividi. In centesima posizione in classifica c’è Ghali Amdouni, nato 30 anni fa a Baggio, quartiere che ha ringraziato pubblicamente dopo i suo grande risultato al Festival. 

# C’è tanta Milano nella classifica in Italia

Mahmood si posizione al primo posto anche nella classifica che tiene conto solo del pubblico italiano. La cinquina è la stessa della top 100 mondiale, solo che Ghali supera Mango. Nella top 10 italiana c’è ancora Milano: Rose Villain, diplomata al liceo Classico Manzoni, al decimo posto. Non solo: sa di Milano anche il sesto posto di Irama, cresciuto a Monza fin dall’età di 8 anni, e il settimo dei Kolors, nati artisticamente a Milano, in particolare nel mitico locale de “Le Scimmie” ai Navigli nel lontano 2009.  

Continua la lettura: I locali con musica live da non perdere a Milano

MILANO CITTA’ STATO

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Qual è il SUPERMERCATO più amato dai milanesi? I 5 PUNTI VENDITA più popolari in città

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Ph. @martinavinzia IG

Il marchio di supermercati più amato dai milanesi sembra fuori discussione. Ma qual è il punto vendita nel cuore della città? Lo abbiamo chiesto in un sondaggio: questo è emerso tra le oltre 600 risposte. 

Qual è il SUPERMERCATO più amato dai milanesi? I 5 PUNTI VENDITA più popolari in città

#5 Ipercoop in Viale Sarca

Ph. @martinavinzia IG

Aperto tutti i giorni, sette giorni su sette, dalle 8.30 (9.00 la domenica) alle 21, con orario continuato, in via Milanese angolo viale Sarca, al confine tra Milano e Sesto San Giovanni. Il punto vendita top della Coop, ideale per una spesa di qualità: macelleria, pescheria e gastronomia sono tra il meglio che si possa trovare in città. Ma non solo: si trovano anche servizi accessori unici, come il Coop Caffè, Coop Salute e il Prestito Sociale.

#4 Penny in Viale Espinasse

Aperto tutti i giorni, sette giorni su sette, dalle 8.00 alle 20, la domenica dalle 8.30 alle 13.00, in Viale Espinasse 137. I giorni meno affollati sono il lunedì e il mercoledì, oltre alla domenica mattina. Forse il super discount più amato dai milanesi. Prezzi imbattibili, occasioni e qualche marchio insolito. Tra le informazioni degli insider: “Diffidate delle insalate confezionate”. 

#3 Carrefour in Viale Bezzi

Aperto tutti i giorni, sette giorni su sette, dalle 8.00 alle 23.00, senza eccezioni, in Viale Bezzi, angolo Via Trivulzio, tra Gambara e De Angeli. I giorni meno affollati risultano il lunedì e il mercoledì. Gli “insider” segnalano l’altissimo livello soprattutto di carne, frutta verdura e gastronomia. Tra il top di tutta Milano. 

#2 Esselunga in Via Solari

La “più amata dai milanesi” riesce a piazzare il suo più apprezzato punto vendita… “solo” in seconda posizione. Aperto tutti i giorni dalle 7.30 alle 22.00, la domenica dalle 8.00 alle 20.00, in via Solari 29. Inconfondibile per la sua disposizione su due piani con classici servizi di gastronomia, macelleria, pescheria, latticini, salumi e la pasticceria Elisenda. Ma non solo: anche prenotazione piatti gastronomici e Parafarmacia.  

#1 Iper Portello

grandei

Al primo posto l’Iper del Portello. La “grande i” è aperta tutti i giorni dalle 7.30 alle 21.30, senza eccezioni, in Via Don Luigi Palazzolo 20. La regina dei supermercati nasce nel 2004 fa parte del gruppo Finiper. I punti forza sono ampiezza dell’assortimento, qualità e “italianità”. Tra i reparti anche il Pet Food Store.

Questo per i punti vendita. Ma per i marchi di supermercato qual è la classifica a Milano? Continua qui: 

Continua la lettura con: I SUPERMERCATI più AMATI dai MILANESI: quasi un plebiscito

MILANO CITTA’ STATO

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Via libera ai nuovi MAXI CANTIERI di MILANO: METRO M1, METROTRANVIE e “PREFERENZIALE FANTASMA”

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Nuove linee di trasporto a Milano

Dopo anni di attese, i lavori per la realizzazione di alcune delle più importanti opere per la mobilità cittadina sono finalmente ai nastri di partenza. Ecco quali sono e come cambieranno gli spostamenti dei milanesi.

Via libera ai nuovi MAXI CANTIERI di MILANO: METRO M1, METROTRANVIE e “PREFERENZIALE FANTASMA”

# Entro aprile 2024 la gara di appalto per i lavori della M1 fino al Quartieri Olmi

Prolungamento M1

I lavori per un nuovo prolungamento della rete metropolitana si avvicinano a partire: quello della M1 oltre Bisceglie. Entro aprile 2024 è attesa la gara di appalto per realizzare circa 3,5 chilometri di tracciato fino alla Tangenziale Ovest con tre nuove stazioni: Parri-Valsesia, Baggio e Olmi, tutte interrate e all’interno del territorio comunale. Oltre è previsto un nuovo deposito.

Il progetto definitivo è stato realizzato nel 2021, mentre la gara di appalto è slittata più volte, l’ultima a causa dell’aumento dei costi dovuti a quello contestuale di energia e materie prime. Dai 398 milioni di partenza si è passati a 522 milioni di euro. A breve è previsto lo stanziamento dei 124 milioni di euro di extra costi promessi dal governo. Se non ci sono altri intoppi i cantieri dovrebbero partire del 2025, mentre l’inaugurazione è attesa non prima del 2030.

Leggi anche: M1 a BAGGIO e METROTRANVIA Milano-limbiate: incontro Sala-Salvini. Ecco cosa accadrà

# La Milano-Limbiate diventa metrotranvia: 11,6 km e 18 fermate. Gara d’appalto nella primavera 2024

Milano-Limbiate

Altra gara in partenza nei prossimi mesi è quella per la trasformazione della vecchia tramvia Milano-Limbiate in metrotranvia. La storica linea, che a settembre 2022 ha definitivamente interrotto il suo servizio dopo 140 anni a causa di problemi burocratici e finanziari, attende di essere riqualificata in base progetto definitivo deliberato lo stesso anno. Il tracciato, con il 55% in più di doppio binario e oltre la metà a centro strada, prevede uno sviluppo di 11.6 km con 18 fermate e l’attraversamento di 6 comuni: Milano, Cormano, Paderno Dugnano, Senago, Varedo e Limbiate.

All’appello mancano circa 26,9 milioni di extracosti, da aggiungere ai 153 milioni già messi a disposizione, oltre i 59 finanziati ma andati persi per il mancato della scadenza del 30 giugno 2023. Le risorse dovrebbero arrivare dal governo assieme a quelli per la M1. I cantieri avranno un durata di circa 3 anni e mezzo.

# In partenza i primi cantieri della Metrotranvia Interquartiere Nord che collega tutte le metropolitane

Metrotranvia Interquartiere Nord

Sono in partenza invece i primi cantieri per completare la Metrotranvia Interquartiere Nord, finanziata con fondi PNRR per 86,3 milioni, lunga circa 14 chilometri da Certosa Fs a Cascina Gobba M2. La linea mette in collegamento tutte le metropolitane, eccetto la M4, oltre alla citata M2 anche: la M3 ad Affori, la M5 a Bicocca e la M1 a Precotto.  a cui si aggiungono la tranvia 4 verso Seregno e le stazioni dei treni regionali e suburbani a Greco Pirelli, Villapizzone Fs e Certosa Fs.

Tratta Adriano-Cascina Gobba

Sulle cinque tratte previste dal progetto, sono tre quelle da realizzare con risorse europee: quella da Quartiere Adriano e la stazione di Cascina Gobba M2 di 1,3 chilometri con 3 fermate, durata cantieri un anno, la Fulvio Testi-Pronto Soccorso di Niguarda di 1,7 km per 3 fermate, infine la Piazza Bausan-Villapizzone con avvio lavori entro l’estate. Tutte tre dovranno essere operative entro il 2026 per non perdere i fondi. Le due tratte rimanenti dall’ospedale di Niguarda a via Durando e da Villapizzone e Stazione Certosa FS sono in fase di progettazione.

# Cantiere al via per la “preferenziale fantasma” dalla 90-91 a Lotto

Credits milanotoday – Percorso preferenziale stuparich lotto zavattari

Un cantiere atteso dai milanesi da oltre 10 anni, in realtà era partito ma poi si era fermato a causa di tangenti e possibili infiltrazioni mafiose, per chiudere finalmente il percorso circolare protetto della 90/91. Dai 6 milioni di euro iniziali la spesa è salita a 23,4 milioni di euro, come deliberato dalla giunta nel 30 giugno 2023. Un tracciato di 650 metri tra Piazzale Zavattari e Piazza Stuparich, che comprende Viale Migliara e Viale Enrico Elia, con tre rotonde, 2.300 metri quadrati di verde permeabile, 200 alberi, un anello ciclabile bidirezionale perimetrale e una coppia di piste ciclabili monodirezionali

L’Assessore alla Mobilità, Arianna Censi, ha dato l’annuncio dell’avvio del cantiere il 10 gennaio 2024 durante il Consiglio Comunale: dopo l’aggiudicazione della gara e la firma dell’appalto sono ora in consegna le aree. Si parte nelle prossime settimane per una durata dei lavori di circa 3 anni.

Leggi anche: La PREFERENZIALE FANTASMA della 90/91: la DATA di inizio LAVORI

Continua la lettura con: Semaforo VERDE per la METROTRANVIA 7, la “rivoluzione urbana” che collega tutte le METRO di MILANO

Fonte: Repubblica Milano

FABIO MARCOMIN

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Il NUOVO NEGOZIO di MAGLIE d’EPOCA a Milano

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lp_imageandfashion IG - Negozio maglie vintage

Ha aperto a Milano la “Mecca” per gli appassionati di calcio. Però occhio: rimane poco tempo per accaparrarsi la maglietta del proprio beniamino o della squadra del cuore. Ecco tutto quello che si può trovare al suo interno e fino a quando ci si può andare.

Il NUOVO NEGOZIO (temporaneo) di MAGLIE d’EPOCA a Milano

# Centinaia di storiche magliette originali indossate dai più grandi calciatori

lp_imageandfashion IG – Negozio maglie vintage

Ha aperto a Milano il 3 febbraio la “Mecca” per gli appassionati di calcio, in particolare quello dei decenni passati: The Soccer Archive. Nel negozio in Corso di Porta Ticinese 62 si possono trovare tantissime maglie da gioco originali autografate, e non, e indossate dai calciatori, da quelle d’epoca alla più recenti. Dall’Arsenal degli Invincibili al Vicenza di Luca Toni, dal Manchester United al Real Madrid, dal Milan di Ancellotti all’Inter del Triplete. 

# Anche sciarpe, riviste e oggettistica

Nello store si può trovare anche altro. Sciarpe, tute, cappotti, giacche, riviste storiche e oggettistica come le riproduzioni in miniatura caricaturali di alcuni dei giocatori più famosi. I club inglesi saranno in maggioranza, dato che l’iniziativa nasce in Inghileterra, ma non è escluso che si trovi anche qualche maglia rara o introvabile della propria squadra del cuore. Tra le più iconiche nostrane si possono trovare infatti quella del Venezia o quella del Parma di Cannavaro e Buffon.

# Non c’è tempo da perdere

lp_imageandfashion IG – Maglie vintage Cantona e Baggio

L’unica notizia negativa è che il negozio è temporaneo. Rimane aperto fino a domenica 18 febbraio con questi orari: fino a venerdì compreso dalle 11 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00, sabato dalle 11.00 alle 19.00 e infine domenica dalle 11.00 alle 17.00.

Spunto: calcioinglese IG

Continua la lettura con: 7 NEGOZI VINTAGE da non perdere a Milano

FABIO MARCOMIN

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Le 5 CITTÀ MENO CARE d’Italia dove i MILANESI potrebbero andare a VIVERE

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ambolito IG - Campobasso

Di pochi giorni fa la notizia di un altro dipendente ATM, assunto con contratto a tempo indeterminato, che ha scelto di andare via da Milano. Il motivo è sempre lo stesso: l’alto costo della vita. Dato che inoltre lo smart working ha sdoganato il lavoro a Milano anche da grande distanza, può essere quindi utile sapere quali sono le città meno care dove vivere secondo i dati elaborati da Unione Nazionale Consumatori su fonte Istat. Scopriamo quali sono e perché possono piacere ai milanesi. 

Le 5 CITTÀ MENO CARE d’Italia dove i MILANESI potrebbero andare a VIVERE

#5 Caserta, la città della Reggia che ha ispirato la Villa Reale di Monza

libellule789-pixabay – Reggia di Caserta

Partiamo da Caserta. In base ai dati elaborati dall’Unione Nazionale Consumatori su fonte Istat la città campana è risultata la quinta meno cara in Italia con un’inflazione del 4,6% e un aumento di spesa nell’ultimo anno di 895 euro. Per i milanesi che decidessero di sceglierla per lavorare in smart working troverebbero nel suo simbolo, la magnifica Reggia di Caserta, un forte richiamo a un edificio molto noto situato a pochi chilometri da Milano: la Villa Reale di Monza. L’architetto imperiale Giuseppe Piermarini, scelse infatti di realizzare quest’ultima unendo la sobrietà della villa lombarda e la maestosità ricca e lussuosa della reggia campana, al cui cantiere aveva partecipato come allievo di Luigi Vanvitelli.

#4 Campobasso, la città fondata dai Longobardi

ambolito IG – Campobasso

Campobasso, con un’inflazione del 4,8% e una crescita della spesa annua per famiglie di 879 euro, si piazza al quarto posto tra le città meno care d’Italia. A settecento metri di altezza, sulla cima del colle di Sant’Antonio, la cittadina fondata dai Longobardi è una città verde, vivibile e giovane: perfetta per attirare i milanesi. C’è persino l’Università del Molise. Si divide tra la città vecchia con struttura a ventaglio e quella nuova fatta costruire secondo l’ideale ottocentesco della città-giardino.

#3 Reggio Calabria, con “il chilometro più bello d’Italia”

mayumi_roma IG – Lungomare Reggio Calabria

A seguire troviamo Reggio Calabria con un’inflazione del 4,5% e un aumento di spesa di 840 euro rispetto all’anno precedente. Nonostante sia distante da Milano di oltre 1.000 km, in futuro potrebbe essere molto più agevole raggiungerla se verrà realizzata l’Alta Velocità. Per gli appassionati di arte e monumenti ad aspettarli ci sono i Bronzi di Riace nel Museo Archeologico Nazionale, le tavolette di Antonello da Messina e i dipinti di Renato Guttuso nel Teatro Cilea, la Pinacoteca civica, il Duomo e il Castello Aragonese. Immancabile una camminata sul lungomare, definito da Gabriele D’Annunzio “il chilometro più bello d’Italia”

Leggi anche: Da MILANO in SICILIA in un tempo da RECORD: i MINI FRECCIAROSSA per DIMEZZARE il VIAGGIO

#2 Catanzaro, la “città dei due mari”

MH_Stuttgart-pixabay – Catanzaro

A Catanzaro spetta la medaglia di bronzo con il 4,4% di inflazione e 822 euro di aumento annuo di spesa annua. Conosciuta come città del vento e “città dei due mari”, nelle giornate senza nuvole si possono vedere sia il Mar Ionio che il Mar Tirreno. A Milano l’accomuna il fatto di essere stata dominata da diversi popoli, tra cui greci, bizantini e normanni. Di epoca normanna la Cattedrale Santa Maria Assunta, costruita nel 1121. Il “Parco Sempione” della città, anche se di dimensioni quasi doppie, è il Parco della Biodiversità Mediterranea. Merita una visita Villa Margherita con al suo interno il più antico giardino pubblico cittadino, fatto realizzare in occasione della visita in città di Margherita di Savoia a fine ‘800.

#1 Potenza, il capoluogo più alto (e meno caro) d’Italia

Credits arcudiromina IG – Potenza

In cima alla classifica, anche quest’anno, c’è Potenza. Il capoluogo della Basilicata è la città dove costa meno vivere in Italia. Si è registrata infatti qui l’inflazione media più bassa, pari al 3,7%, che ha comportato un aumento di spesa pari a circa 731 euro per ogni famiglia tipo. Come Campobasso anche Potenza ha in comune con la nostra città i trascorsi longobardi. Nonostante la sua bassa latitudine in inverno sembra di essere a Milano, per via delle fredde temperature dovute alla sua posizione a 819 metri sul livello del mare: Potenza è infatti il capoluogo di regione più alto d’Italia. Manca solo la nebbia, anche se in realtà non si vede più nemmeno a Milano. 

Continua la lettura con: 7 Paesi da INCORPORARE nella città metropolitana di Milano

FABIO MARCOMIN

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Lo SPETTACOLARE LAGO INCONTAMINATO a un’ora e mezza da Milano

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Credits paolaxyz IG - Lago di Endine

Questo suggestivo lago incontaminato e incastonato tra le colline conserva il proprio ambiente naturale pressoché intatto e consente di fare numerose attività, tra natura e storia. Scopriamo questa meraviglia a poco più di un’ora da Milano.

Lo SPETTACOLARE LAGO INCONTAMINATO a un’ora e mezza da Milano

# Una delle mete più suggestive della Lombardia

Credits Camera-man-pixabay – Lago di Endine

Il Lago di Endine è una delle mete più suggestive, anche se meno note, della Lombardia. Si trova nella Val Cavallina, nelle Alpi Orobie in provincia di Bergamo, a solo un’ora e mezza di auto da Milano. Tutto il suo perimetro di 14 chilometri si può percorrere a piedi.

Questo spettacolare lago incontaminato incastonato tra le colline conserva il proprio ambiente naturale pressoché intatto, circondato da boschi, valli e montagne.

# Un’avventura tra natura, sport e cucina

Non mancano le attività da fare. Si può scegliere di trascorrere un soggiorno di totale relax in mezzo alla natura, organizzare escursioni avventurose attraverso sentieri, praticare sport come il percorso panoramico di 60 chilometri che da Nembro conduce fino al lago oppure attraversare il Lago di Endine in kayak, usare la canoa o il windsurf. 

Anche gli amanti della buona cucina saranno soddisfatti. Nei piccoli ristoranti con splendida vista sul lago o sulla valle si possono mangiare alcune specialità lombarde e tipiche di montagna, come la polenta con i funghi e la salsiccia, i formaggi, i vini e i pesci di lago preparati nei modi più svariati, tra cui il pesce persico, il luccio e la tinca.

# I borghi da visitare

Endine Gaiano, che dà il nome al lago, oltre al suo lungolago conserva splendide opere d’arte nella Chiesa di San Giorgio. Da questo comune si può vedere anche il lago di Gaiano e la vicina Valle del Freddo, dove a 360 metri sul livello del mare crescono specie di piante presenti di solito ad altitudini elevate.

Il borgo di Bianzano, il paese più piccolo della valle, si compone di un dedalo di vicoli acciottolati ed è circondato da antiche mura medievali. Da vedere il Castello Suardi e il misterioso Santuario di Santa Maria Assunta.

A Casazza c’è un’area archeologica di oltre 1000 metri quadrati, Cavellas, con ritrovamenti di epoca romana, e Palazzo Bettoni che ospitò Garibaldi. Ancora Monasterolo del Castello con il suo Castello medievale, che vanta uno dei giardini più belli del Nord Italia, e la barocca Chiesa del SS. Salvatore o Ranzanico, a cinquecento metri di quota, con una vista panoramica su tutta la Val Cavallina, che nel suo centro conserva le tracce della struttura fortificata originaria e dentro Palazzo Suardi-Re ospita il Museo della seta.

 

Continua la lettura con: Il LAGO MULINO e i tesori nascosti di Zibido San Giacomo

FABIO MARCOMIN

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Quando PARMA aveva un grande SOGNO: la METROPOLITANA

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Parma è una delle città più regali d’Italia. Raffinata, nobile, con un grande passato quando volava in alto tra i salotti che contano in Europa. Ci fu un tempo, nei primi anni del nuovo millennio, in cui la vecchia grandeur di Parma volle rimettere la testa fuori dalla sabbia. La città arrivava da una stagione fortunata, supportata da un decennio di grandi risultati calcistici del miracolo di provincia Parma FC. Qualcosa, però, non andò per il verso giusto.

Quando PARMA aveva un grande SOGNO: la METROPOLITANA

Credits: @vivoparma
Parma 2021

La prima bozza del progetto del 2004 prevedeva tre linee e nel 2005 quello definitivo, prima di essere accantonato, aveva ottenuto anche parte del finanziamento. Vediamo il grande sogno sfumato di Parma per una rete di trasporto europea.

# Il primo progetto con 3 linee, di cui una diretta all’aeroporto

Credits ParmaItaly – Primo progetto metropolitana di Milano

La prima bozza del progetto del 2004 prevedeva tre linee. La terza avrebbe dovuto servire l’aeroporto e la fiera, con un collegamento diretto fino alla stazione ferroviaria, un piccolo hub che negli anni è stata oggetto di una riqualifica a metà, avendo perso l’alta velocità a favore della nuova fermata Mediopadana in prossimità di Reggio Emilia, disegnata dall’archistar Santiago Calatrava.

Il Giuseppe Verdi, piccolo scalo aeroportuale di Parma, ha avuto a sua volta una vita travagliata. Inaugurato nel 1991, attualmente rimane uno scalo secondario, non essendo riuscito a convogliare sufficiente traffico dal bacino d’utenza dei dintorni, penalizzato indubbiamente dalla relativa vicinanza di altri aeroporti più importanti (Linate, Bologna, Orio al Serio).

Anche la Fiera, trainata negli anni d’oro dal Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione, ha visto nel nuovo secolo perdere ingressi in maniera sostanziale. Nessuna sorpresa che a sparire dal grande sogno di Parma per prima sia stata la linea 3, verde come i bellissimi viali alberati che bordano il centro storico di Parma.

# Senza il tre rimane il due (linee)

Credits ParmaItaly – La revisione del progetto metropolitana Parma

Una versione riveduta del progetto prevedeva solo le due linee superstiti. La linea 1, da nord a sud, avrebbe dovuto collegare il parcheggio posto in prossimità dell’uscita autostradale di Parma con il Campus universitario situato nella periferia ai margini della città.

La linea 2, si sarebbe dovuta intersecare con la prima per servire altre zone popolate della città a ovest e a est. La lunghezza delle tratte doveva essere simile: 12 chilometri per la linea 1 (blu), 10 per la 2 (rossa).

Erano previste solo alcune fermate interrate, in corrispondenza del centro cittadino, mentre la maggior parte del tracciato avrebbe dovuto scorrere in superficie. Cruciali in questo senso, per la linea 1 che a regime avrebbe dovuto trasportare circa 50mila passeggeri al giorno, si prevedevano essere le stazioni di Pace (in prossimità del complesso museale della Pilotta) e di Garibaldi, salotto cittadino, oltre a un paio di soste per servire il pittoresco quartiere dell’Oltretorrente, che come il nome suggerisce costituisce la porzione antica della città posta dall’altra parte del Torrente Parma.

La linea 2, destinata a un bacino di passeggeri inferiore per più della metà, avrebbe avuto, tra le altre, le stazioni interrate dell’Ospedale (Gramsci e Abbeveratoia) e del Parco Ducale (Giardino).

# L’ultimo progetto con 1 sola linea

Credits ParmaItaly – Progetto definitivo

Ma anche la linea 2, i cui lavori avrebbero dovuto iniziare solo al completamento della prima linea, fu eliminata dal progetto. Si arrivò dunque al progetto di una sola linea, la fatidica 1 dal tragitto particolarmente sinuoso, che oggi definiremmo quasi una M5 milanese ante litteram.

Grazie alla sponsorizzazione del ministro per le infrastrutture Pietro Lunardi, originario di Parma, nel maggio del 2005 fu deliberato il finanziamento di 210 milioni a fondo perduto. Ma per il grande sogno di Parma servivano molti altri soldi. Di conseguenza ben 96 milioni di euro avrebbe dovuto metterli il Comune di Parma, con la giunta di centrodestra di Ubaldi e Vignali, favorevolissima al progetto, in linea con le ambizioni cittadine dell’epoca. Una società costituita ex novo, la Metro Parma Spa, avrebbe avuto il compito di coinvolgere altri capitali privati. Sembrava proprio una di quelle storie a cui la politica italiana ci ha abituato da sempre: lo sperpero dei soldi pubblici.

# La revoca dei finanziamenti

Credits: barby_nous
IG – Cattedrale di Parma

I conti non tornano, però, praticamente da subito, una volta archiviati i brindisi commemorativi nei saloni degli hotel. Mentre i costi cominciano inevitabilmente a lievitare dalle prime ottimistiche previsioni, si fa finalmente largo l’idea che non sia la metropolitana il progetto adatto per la città di Parma. Il problema del traffico, naturalmente, esiste anche qui. La rete di autobus è particolarmente vecchia e lenta, e la maggior parte della gente si muove con l’auto privata.

Ma i costi di gestione di una rete metropolitana hanno bisogno di essere sostenuti dai numeri dei passeggeri, e a Parma ogni destinazione si può raggiungere facilmente in meno di mezz’ora, anche dall’altra parte della città. Prima del tramonto definitivo di un’idea epocale, qualcuno prova a rilanciare il progetto convertendolo in una tramvia di superficie, una soluzione che verrà attuata di lì a poco in città di dimensioni paragonabili a quelle di Parma (Padova, Cagliari), ma chi la propone ormai è sfiduciato, non ci crede più. Di comune accordo tra comune e governo, il finanziamento viene revocato definitivamente nel 2008, e con esso scompare forse per sempre l’ambizione di Parma di fregiarsi del titolo di città metropolitana.

Continua la lettura con: Progetti di METROPOLITANE abbozzate ma MAI REALIZZATE in altre città italiane

LORENZO ZUCCHI

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Semaforo VERDE per la METROTRANVIA 7, la “rivoluzione urbana” che collega tutte le METRO di MILANO

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Tratta Niguarda-Fulvio Testi

Una metrotranvia tangenziale che collega l’Università Bicocca e il polo ospedaliero del Niguarda. Non solo: collega tutte le linee metropolitane, eccetto la M4. Quando è prevista l’inaugurazione delle tratte attese dai cantieri e la parte di tracciato in fase di progettazione.

Semaforo VERDE per la METROTRANVIA 7, la “rivoluzione urbana” che collega tutte le METRO di MILANO

# La Metrotranvia Interquartiere Nord che collega tutte le metropolitane

Metrotranvia Interquartiere Nord

Un’opera attesa da anni che si prepara a rivoluzionare i trasporti del nord Milano. La Metrotranvia Interquartiere Nord, finanziata con fondi PNRR per 86,3 milioni e lunga circa 14 chilometri, andrà infatti a collegare tutti i quartieri situati ben oltre la circonvallazione. Utile anche in ottica di riduzione del traffico veicolare proveniente da fuori città, grazie al suo capolinea est a Cascina Gobba M2 posto allo svincolo della Tangenziale Est, che porta alla Tangenziale Nord e all’A4, e della Strada Provinciale Padana Superiore. In futuro intercetterà anche i flussi di pendolari in arrivo da Monza tramite M1 e M5.

Un tracciato tangenziale in prevalenza in sede protetta che mette in collegamento tutte le metropolitane: oltre alla citata M2 anche la M3 ad Affori, la M5 a Bicocca e la M1 a Precotto, a cui si aggiungono la tranvia 4 verso Seregno e le stazioni dei treni regionali e suburbani a Greco Pirelli, Villapizzone Fs e Certosa Fs. La linea connette anche diversi punti nevralgici per i servizi dei cittadini come l’Università Bicocca e l’Ospedale Niguarda. 

# Due tratte subito in cantiere: Adriano-Cascina Gobba M2 e Fulvio Testi-Niguarda

In totale sono tre le tratte finanziate tramite il PNRR, sulle cinque previste, con tutti i relativi i cantieri operativi entro l’estate. Eccoli nel dettaglio:

# Adriano-Cascina Gobba M2: 1,3 km per 3 fermate

Tratta Adriano-Cascina Gobba

I primi cantieri a partire sono quelli della tratta tra il Quartiere Adriano e la stazione di Cascina Gobba M2, già in fase avanzata la tratta precedente che parte da Via Anassagora, di 1,3 chilometri con 3 fermate. Prevista anche una passerella di collegamento tra la fermata metropolitana e una ciclabile che affianca la metrotranvia, un tratto di strada che mette in collegamento la rotonda in uscita dalla tangenziale est con via San Mamete e infine la ricostruzione di una parte della rampa che da via Palmanova porta in tangenziale Est, direzione nord, per consentire di allargare il sottopasso di via Padova-via Rizzoli. La durata dei lavori è stimata in circa un anno e prevedono alcune modifiche alla viabilità e interventi temporanei per ridurre il più possibile i problemi di circolazione.

# Fulvio Testi-Pronto Soccorso di Niguarda: 1,7 km per 3 fermate

Tratta Niguarda-Fulvio Testi

La seconda tratta a vedere l’avvio dei lavori è quella tra Viale Fulvio Testi e il Pronto Soccorso di Niguarda, altri 1,7 chilometri e 3 fermate. Attualmente sono in corso le attività di cantierizzazione e a seguire l’esecuzione della bonifica ordigni bellici. Nel progetto si prevede la messa a dimora di oltre 300 nuovi alberi e la sistemazione ad area verde di oltre quattro ettari di terreni.

# Piazza Bausan a Villapizzone

Attesi invece entro l’estate l’inizio dei lavori per la tratta Piazza Bausan-Villapizzone passando per Bovisa FS, l’appalto è stato appena aggiudicato. Il completamento delle opere per tutti i cantieri è programmato per giugno 2026, con le tratte subito pienamente funzionali. 

# Altre due tratte in fase di progettazione

Fonte ufficio stampa Atm – Prove in linea notturne Tramlink

Rimangono poi altre due tratte da realizzare e al momento in fase di progettazione: dall’ospedale di Niguarda e via Durando e tra Villapizzone e Stazione Certosa FS, che mettono il collegamento la parte di tracciato tra Piazza Bausan-Villapizzone. A servire la linea 14 tram bidirezionali Tramlink della della Stadler, acquistati tramite il PNRR. 

Leggi anche: I TRAMLINK BIDIREZIONALI: la grande novità sui binari di Milano

Continua la lettura con: BOLOGNA apre ai TRAM ma sceglie un’ALTRA STRADA: a Milano le FERMATE sono TROPPO VICINE?

FABIO MARCOMIN

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Il PALAZZO SQUARCIATO del centro di Milano sta venendo demolito: cosa sorgerà al suo posto?

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Credits caroline_of_milan IG - Via Santa Marta Milano

Il cantiere avviato nella seconda metà del 2022 sta poco alla volta sanando una delle ferite al cuore della città causate dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Ecco il progetto di rinascita per questo luogo simbolo della devastazione e cosa si sarebbe potuto costruire in alternativa.

Il PALAZZO SQUARCIATO del centro di Milano sta venendo demolito: cosa sorgerà al suo posto?

# La memoria degli orrori dei bombardamenti all’incrocio delle 5 vie

Credits caroline_of_milan IG – Via Santa Marta Milano

Un luogo rimasto abbandonato a se stesso, con la sua aria desolata e a tratti inquietante, mantenendo viva nella memoria dei milanesi gli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Ci troviamo nel quartiere delle 5 vie, il più antico di Milano. Qui ancora oggi è presente un palazzo sventrato dai bombardamenti e una voragine al posto di un altro palazzo andato totalmente distrutto. 

L’area in questione è all’incrocio delle 5 vie, nel punto in cui si incontrano formando una sorta di stella, al civico 1 di via Santa Marta. A questa si aggiungono le vie Santa Maria Podone, Santa Maria Fulcorina, Bocchetto e via del Bollo. Il tempo qui sembra essersi fermato e turisti e milanesi di passaggio camminando velocemente distogliendo lo sguardo, ma fra poco tempo avrà volto completamente diverso.

 

Leggi anche: La storia delle 5 vie, il quartiere a forma di stella

# Il progetto di un nuovo edificio di 5 piani firmato Arassociati

Progetto via Santa Marta – Ara Associati

La rinascita di questo luogo, dopo anni di attese, è sviluppato da FCMA con un progetto firmato Arassociati Studio di Architettura. Si prevede un edificio su un lotto di 247 mq, al posto della voragine, con 5 livelli fuori terra e al piano terra un locale commerciale di 118 mq. A caratterizzarlo un’alternanza tra intonaci e parti lapidee nelle tonalità chiare con serramenti in legno a tutt’altezza. L’estetica dell’edificio è stata studiata per rispettare lotti e volumi preesistenti adeguandosi alle altezze originali. Al suo interno appartamenti di di medie e grandi dimensioni. 

Maps – Via Santa Marta 1

Il cantiere è stato avviato nella seconda metà del 2022. L’immagine in alto si riferisce alla situazione dei lavori nella tarda primavera 2023, dove si può vedere la messa in sicurezza della parete cieca del palazzo di via del Bollo 7. La conclusione e la consegna del nuovo palazzo è prevista entro la fine del 2025.

# Si è persa l’occasione per trasformare il luogo in un museo della memoria a cielo aperto?

GedachtnisKirche, Berlino

Ora che il progetto di rinascita è diventato concreto, con l’avvio dei cantieri, non sarà possibile ipotizzare qualcosa di alternativo al suo posto. In seguito alla conclusione del conflitto mondiale erano state avanzate diverse proposte per ridare vita alla zona devastata. Una di queste prevedeva la messa in sicurezza gli edifici che portano i segni dei bombardamenti per trasformarli in solidi musei della memoria a cielo aperto.

Come successo invece per la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche di Berlino, sarebbe potuto diventare un monumento. La scelta per questo edificio religioso tedesco, in parte distrutto dalle bombe e in predicato di essere demolito per una successiva ricostruzione, fu quella di mantenerne le rovine e valorizzarle costruendo attorno 4 nuovi edifici. La Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche è oggi sotto tutela monumentale e si trova al centro di Breitscheidplatz, per non far dimenticare a chiunque vi transiti vicino la tragedia della guerra.

Continua la lettura con: Porta Vittoria: al posto del CINEMA ABBANDONATO sorgerà il 5 GIORNATE BUILDING

FABIO MARCOMIN

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Sapessi come è bello BACIARSI a MILANO: i 10 luoghi che scatenano la PASSIONE

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credits: pixabay

Senza niente invidiare alla romantica Parigi o alla modaiola Londra, alla tantrica Singapore o alla fiabesca Stoccolma, anche girare per Milano può suscitare improvvise passioni. D’altra parte non può essere certo un caso se il Bacio più famoso del mondo, quello del pittore Hayez, si trova alla Pinacoteca di Brera...

Sapessi come è bello BACIARSI a MILANO: i 10 luoghi che scatenano la PASSIONE

# L’Orto Botanico di Brera

orto botanico di brera
L’orto botanico di Brera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Una chicca, un giardino segreto nel cuore della città. Per un bacio bucolico.

# I Giardini di Palestro

Giardini_Pubblici_Indro_Montanelli_-_Palazzo_Dugnani_-_Milano
I Giardini di via Palestro

 

 

 

 

 

 

 

 

Basta varcare i suoi cancelli e lo stress svanisce. Da abbinare al Planetario per vedere insieme così da vicino cielo e stelle. Per un bacio stellare.

# Sul tetto del Duomo

Gugliatramonto
Una guglia al tramonto

 

 

 

 

 

 

 

 

È una vera emozione perdersi tra le guglie. Con un po’ di fortuna e il cielo terso, ci si può abbracciare davanti alle Alpi. Per un bacio da vertigini.

# Davanti al Bacio di Hayez

El_Beso_(Pinacoteca_de_Brera,_Milán,_1859)
Il Bacio di Hayez

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anche se il significato del dipinto è politico, la scena è molto romantica e sensuale. Per un bacio artistico.

# Sui Navigli

Milano_Naviglio_(Emanuele_Pinna)
Il Naviglio Grande

 

 

 

 

 

 

 

 

Romantici i Navigli? Sì, se ci si arriva lontano dall’ora dell’aperitivo, magari in una serata d’inverno con la scighera e le lucine a festa. Per un bacio da notte insonne.

# Un vecchio tram

Tram milano
Il Tram Milano

 

 

 

 

 

 

 

 

Per fare un tour del centro storico o gustare una cena romantica a bordo di ATMosfera, il tram ristorante. Per un bacio in stile meneghino.

# Il Castello Sforzesco

Il Castello Sforzesco
Il Castello Sforzesco

 

 

 

 

 

 

 

 

Regala escursioni suggestive, come la scoperta dei sotterranei e delle merlate tra le torri, e un parco in cui perdersi tra fiori e laghetti. Per un bacio rinascimentale.

# Il Ponte delle Sirene (Parco Sempione)

Ponte delle Sirene
Il Ponte delle Sirene

 

 

 

 

 

 

 

 

Si dice che baciarsi su questo ponte allontana ogni tradimento. Per un bacio che sancisce un PER SEMPRE.

# La Torre Branca

Torre Branca
La Torre Branca

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco un altro punto “d’avvistamento” del panorama meneghino, lo spazio è piccolo e dunque abbastanza intimo.
In alternativa valgono anche i punti panoramici della città: Palazzo Lombardia, Ceresio 7, Terrazza Martini… Per un bacio ad alta quota.

# Via Mozart

Via Mozart - villa necchi
Via Mozart – Villa Necchi

 

 

 

 

 

 

 

 

E le sue belle ville da ammirare in una delle strade più silenziose e intime della città, appena alle spalle del signorile, ma trafficato corso Venezia. Per un bacio liberty.

Continua la lettura con: 10 LOCALI a Milano dove MANGIARE BENE… SPENDENDO POCO

PAOLA PERFETTI

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Il PRIMO PARCO ACQUATICO al COPERTO d’ITALIA è alle porte di Milano

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acquaworld_ufficiale IG

Un parco acquatico da record a poco distanza. Accessibile tutto l’anno, sempre aperto in estate, con attrazioni per grandi e piccoli dedicate al divertimento e relax. Dove si trova e cosa si può fare.

Milano-Acquaworld

Il PRIMO PARCO ACQUATICO al COPERTO d’ITALIA è alle porte di Milano

# Un parco da record con una superficie di 20.000 mq e 12 vasche e piscine 

Mappa Acquaworld

Il primo grande parco acquatico al coperto ad essere stato realizzato in Italia , per anni anche l’unico, si trova a 30 minuti di Milano, a Concorrezzo. Si chiama Acquaworld e si estende su una superficie di circa 20.000 mq con 12 vasche e piscine interne ed esterne, tutte con acqua fra i 32° e i 35°C, per una superficie d’acqua totale di circa 3.000 metri quadrati. All’interno c’è una temperatura costante di circa 30°C. La copertura è composta da 3 cupole trasparenti di Etfe, un elemento artificiale ricavato dal fluoro, utilizzato anche per l’Allianz Arena di Monaco e il Water Cube di Pechino. La struttura è aperta 12 mesi all’anno, tutti i giorni in estate e con limitazioni nei mesi rimanenti, e fruibile con qualsiasi condizione atmosferica.

# Le due aree del divertimento: Area Scivoli e Area Fun. Attenzione al Black Mamba

Credits acquaworld_ufficiale IG – Scivoli Acquaworld

Il parco propone due aree distinte dedicate al divertimento.  

Nell’Area Scivoli il fulcro è una torre di 18 metri di altezza dotata di 8 scivoli acquatici, l’arrivo sempre al coperto, con pendenze comprese tra il 7% il del 35%: una lunghezza complessiva di ben 1.100 metri lineari. Tra tutti gli scivoli ce ne sono tre da utilizzare con gommoni singoli e/o doppi, uno per i più piccoli dal nome multipista Baby Slide, gli spettacolari Turbo Slide e Ice Express, e infine il più temibile di tutti, l’adrenalinico Black Mamba. 

Credits babina994 IG – Vasca Onde e idromassaggi nel parco Acquaworld

Nell’Area Fun è la Vasca Onde a prendersi la scena: un enorme specchio d’acqua di 1.000 mq con giochi acquatici. Accanto a questa il divertentissimo River, l’Area Miniworld con giochi e scivoli per bambini, l’area idromassaggi, cascate. Anche all’aperto non mancano le zone dove rilassarsi e rigenerarsi con la piscina di 200 mq con giochi d’acqua e idromassaggi, con temperatura costante di 32°C, per le famiglie. 

# Una vera e propria spa nell’area benessere di oltre 2.000 mq 

Credits babina994 IG – Area Benessere Acqua world

L’Area benessere si estende su una superficie totale di oltre 2.000 mq, metà della quale occupata da vasche interne ed esterne. una vera e propria spa con:

  • la Grotta del Temporale Monsonico;
  • vasche di reazione calda (Calidarium) e fredda (Frigidarium);
  • idromassaggi plantari, cervicali e lettini massaggianti;
  • una sauna;
  • una stanza del sale;
  • le stanze del vapore.

I prezzi partono da 19,90 euro, i bambini sotto il metro di altezza entrano gratis.

Continua la lettura con: Il PARCO GIOCHI più bello della Lombardia è a Milano

FABIO MARCOMIN

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È questa la PIZZERIA più ECONOMICA di Milano?

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Credits Pizza e Mozzarella Fb - Entrata pizza e mozzarella

Milano sa essere anche alla portata di tutti come nel caso di questa pizzeria. Ecco dove si trova e quanto si spende.

È questa la PIZZERIA più ECONOMICA di Milano?

# La pizzeria low-cost di Milano

Credits Pizza e Mozzarella Fb – Entrata pizza e mozzarella

Molti sono ancora a bocca aperta quando hanno scoperto il costo esorbitante della pizza margherita a 22 euro del ristorante stellato di Carlo Cracco in Galleria Vittorio Emanuele, a conferma della fama di Milano come città cara d’Italia. Ma non è sempre così, anzi.

Milano sa essere anche alla portata di tutti come nel caso della pizzeria “Pizza e mozzarella” non lontana dai Navigli, in via Carlo Torre 22, a quanto pare la più economica della città oltre a offrire una pizza di ottima qualità.

Leggi anche: L’HOTEL più ECONOMICO di MILANO: 26 euro per una camera

# La pizza più economica: 3,5 euro (anche se si può mangiare con 1,5 euro)

Tutto il menu è low-cost, partendo dal coperto a 50 centesimi. In questa pizzeria si possono provare gli antipasti, come le montanare (strisce di zeppole fritte con pomodoro, parmigiano reggiano e basilico) a soli 1,5 euro, il cuoppo (frittini misti con zeppole di pasta cresciuta, crocchette di patate e scagliozzi) a 2,5 euro. Per una pizza marinara bastano 3,5 euro, appena 4 euro per una margherita, tutte rigorosamente con il cornicione alto come vuole la tradizione napoletana, aggiungendo 2 euro potete accompagnarla con delle patatine fritte. Per chi vuole concludere con il dolce c’è il Tiramisù o la pastiera napoletana a 2,5 euro, a 2 euro gli struffoli al miele e a 1,5 euro delle frittelle calde alla nutella. 

Leggi anche: Il RISTORANTE più ECONOMICO di Milano: MENU completo a soli 8 EURO

 

Continua la lettura con: 10 locali dove mangiare a Milano spendendo poco

FABIO MARCOMIN

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Le 10 CITTÀ più BELLE del NORD Italia: la CLASSIFICA delle CLASSIFICHE

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Credit: @caffeavenezia

Tutto è iniziato per scherzo. Ci siamo detti, per che cosa possiamo essere felici di vivere in Italia? Una delle risposte è stata: perché qui c’è una concentrazione di città bellissime, unica al mondo. A quel punto abbiamo rilanciato: ma se dovessimo stilare una classifica delle 10 città più belle del Nord Italia, quali metteremo? Così abbiamo deciso di mettere insieme i risultati di alcune classifiche esistenti per arrivare a una superclassifica della bellezza. 

Le 10 CITTÀ più BELLE del NORD Italia: la CLASSIFICA delle CLASSIFICHE

Punteggi elaborati dalle classifiche dei seguenti siti: skyscanner, travel365, unesco, expedia, tripadvisor, walksofitaly, tripssavvy, govisity, thetelegraph

#10 Genova (8 punti)

Ph. dexmac – pixabay

#9 Bologna (13 punti)

Credits: @rosarifoggia
Bologna campanile

#8 Parma (14 punti)

Credits: @vivoparma
Parma 2021

#7 Bergamo (16 punti)

Credits: milanoguida.it – Bergamo

#5 Trieste (18 punti)

Credits sovoque-pixabay – Trieste

#5 Mantova (18 punti)

Credit marcobenedettiph IG – Mantova

#4 Torino (19 punti)

Torino

#3 Verona (28 punti)

#2 Milano (42 punti)

Credits Andrea Cherchi – Vista aerea di Milano al tramonto

#1 Venezia (68 punti)

Credit: @caffeavenezia

Note di merito per: Padova, Ravenna e Ferrara.

Continua la lettura con: I 7 piccoli BORGHI più BELLI del NORD Italia

MILANO CITTA’ STATO

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FRECCIAROSSA sempre più a NORD: le due CAPITALI EUROPEE nel mirino

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Skitterphoto-pixabay - Amsterdam centrale

Prima Parigi nel 2021, nel 2026 dovrebbe essere il turno di Monaco di Baviera e poi forse Berlino. Ma l’appetito vien mangiando: Trenitalia vuole estendere ancora di più la propria rete ipotizzando nuovi collegamenti internazionali. Ecco le tratte in valutazione.

FRECCIAROSSA sempre più a NORD: le due CAPITALI EUROPEE nel mirino

# Prima Parigi nel 2021, nel 2026 forse Monaco di Baviera e poi Berlino

MavericksBastelstube-pixabay – Stazione Monaco di Baviera

Il debutto con la tratta Milano-Parigi nel 2021, fra qualche anno la Germania. A marzo 2023 Deutsche Bahn, ÖBB e Ferrovie dello Stato italiane FS hanno annunciato l’ipotesi di un nuovo collegamento con treni veloci e diretti verso Monaco di Baviera da Milano e anche da Roma entro il 2026. L’obiettivo è ridurre i tempi di percorrenza: oggi il viaggio da Milano a Monaco può superare le 7 ore. Con i Frecciarossa la durata potrebbe scendere a poco più di 4 ore. Il passo successivo sarebbe quello di estendere il collegamento fino a Berlino. Ma Trenitalia punta ad espandere ulteriormente la sua rete.

Leggi anche: MILANO-BERLINO col FRECCIAROSSA? Ecco da quando

# Due nuove tratte internazionali per Trenitalia France: Amsterdam e Bruxelles

Amsterdam @pixabay

I piani del Gruppo FS guardano però ancora più a nord. In un’intervista su Il Sole 24ore di Celestina Dominelli a Carlo Palasciano, il chief international officer della società ferroviaria, viene fatto il punto sulle strategie future della compagnia italiana. Dopo la Germania potrebbe toccare a Belgio e Olanda.

Credits frecciarossaofficial IG – Frecciarossa a Parigi

In seguito all’attivazione del collegamento con l’Alta Velocità tra Milano e Parigi avvenuta nel 2021, è infatti in corso la valutazione per espandere la rete di Trenitalia France e aggiungere due nuove tratte internazionali verso Bruxelles e Amsterdam. Rimangono al momento solo alcune verifiche tecniche da ultimare per dare il via libera al progetto.

Continua la lettura con: Col FRECCIAROSSA a SANREMO non solo per il FESTIVAL. Anche da Milano?

FABIO MARCOMIN

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