La MAGIA di GAUDÌ nel CASTELLO FATATO a due ore da Milano

Barcellona in Valtellina

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Credits: @wild_chia Castello di Gaudì in Lombardia

Ricorda molto Casa Batlò e il giardino catalano del famoso Antoni Gaudì, eppure non è molto lontano da Milano. A circa 2 ore e mezza dalla città meneghina c’è infatti il castello di Gaudì lombardo, che di fatti è stato costruito da un “Gaudì”, ma non quello che conosciamo tutti.

La MAGIA di GAUDÌ nel CASTELLO FATATO a due ore da Milano

# Mosaici coloratissimi e architettura onirica

Credits: @debora__nana
Castello di Gaudì in Lombardia

Grosio è un piccolo paesino in provincia di Sondrio, nella parte nord-orientale della Valtellina, con circa 3500 abitanti e a 600 metri di altitudine. È proprio qua che si trova un giardino incantato che negli anni è diventato sempre più famoso e che ha iniziato ad essere conosciuto come il Castello di Gaudì lombardo. Tra mosaici coloratissimi realizzati con materiali di vario tipo, soprattutto trovati in discarica, una volta arrivati a Grosio, si può visitare il piccolo Eden personale che Nicola di Cesare si è costruito. Dopo circa quarant’anni di lavoro, l’artista è riuscito a trasformare quello che era un ammasso di rocce tipico di un ambiente montano, in un “castello incantato”, dove, ovunque ti giri, puoi scorgere vasi, sculture, fontane e mosaici coloratissimi. Un mix di arte naif e architettura onirica approdata in Lombardia in un paesino ai piedi delle montagne, ma chi è Nicola di Cesare e da dove gli è venuta l’idea di realizzare un luogo così?

# La storia del Gaudì Lombardo

Credits: @wild_chia
Castello di Gaudì in Lombardia

Nicola di Cesare nasce in Abruzzo nel 1950 ma si trasferisce a Grosio per amore già negli anni ’70. Dopo aver lavorato come cuoco e ferroviere, anche in Svizzera, decide di costruirsi la propria casa sulle pendici delle Alpi Retiche e non soddisfatto del progetto propostogli dai costruttori dedica tempo e fatica per lavorarci lui stesso. È così che inizia ad imbattersi nelle difficoltà di costruire una casa su una rocciosa montagna, ma ben presto il primo muro prende forma. È un muro decorato con un mosaico, il primo dei tanti che caratterizzeranno poi la casa. Certo non si può dire che Nicola di Cesare non sia un uomo pratico e che non abbia voglia di lavorare, e tanto meno che non sia dotato di grande creatività, perché oggi il giardino di Nicola è diventato una vera e propria opera di Land Art. Seppure l’uomo dica di non essersi ispirato all’architettura catalana per questo giardino, Nicola ha iniziato ad essere chiamato il “Gaudì di Grosio” e ad essere sempre più ammirato da compaesani e turisti.

# Tasselli di mosaici realizzati con bottiglie e fanali rotti delle macchine

Credits: @kettyortalli
Castello di Gaudì in Lombardia

207 scalini di sentieri, grotte, vigne, arcate, mosaici, vasi e oggetti creati solo con materiale di riciclo, è questo il Castello (anche se poi vero e proprio castello non è) del Gaudì lombardo. I tasselli rossi dei mosaici sono ricavati da frammenti di fanali di auto incidentate e il blu invece è realizzato con pezzi di bottiglie di vetro di succhi di frutta. Elemento importante è la natura, da cui l’artista ha ricavato alcuni materiali, ma soprattutto che grazie a fiori e piante fa da contorno all’opera architettonica. Altra particolarità del “castello” di Grosio sono le scritte incise su parapetti, specchi, scalini e sulle pavimentazioni in pietra, qui si possono leggere detti popolari, pensieri o auguri. Il giardino lo si può trovare in fondo alla via Rovaschiera (sulla sponda rocciosa circa a metà paese), è rimasto comunque proprietà privata, ma il proprietario lo fa visitare a richiesta.

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BEATRICE BARAZZETTI

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Beatrice Barazzetti
Nata nel 1999, mentre studio Economia e Turismo scopro il mondo. Sono una sognatrice ambiziosa, solare e sempre pronta a mettermi in gioco.