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🔴 Novità: I sette TRENI DEL MARE tra Milano e la Liguria

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Camogli

Ce n’era già uno. Ora ne arrivano altri sette: i treni del mare, frutto dell’accordo tra la Regione Lombardia e la Liguria per collegare Milano con le spiagge.

Questi gli orari e le destinazioni:
-partenza da Milano Porta Garibaldi alle 6.43 e arrivo a Ventimiglia alle 11.20
-partenza da Milano Porta Garibaldi alle 8.17 e arrivo a Sestri Levante alle 11.28
-partenza da Milano Porta Garibaldi alle 8.43 e arrivo ad Albenga alle 12.54
-partenza da Monterosso alle 17.09 e arrivo a Milano Porta Garibaldi alle 20.55
-partenza da Albenga alle 17.30 e arrivo a Milano Porta Garibaldi alle 21.42
-partenza da Ventimiglia alle 18.05 e arrivo a Milano Porta Garibaldi alle 22.47.

Il 7 giugno era già stato attivato il regionale veloce delle 17.10 tra La Spezia e Milano Centrale con arrivo alle 21.32.

«I turisti sono i benvenuti in Liguria – ha detto l’assessore ai trasporti e al turismo della Regione Liguria, Gianni Berrino – Dopo la ripartenza dei ’treni del mare’ col Piemonte inauguriamo la stagione anche di quelli con la Lombardia. Gli ospiti saranno accolti dai nostri operatori turistici con la cortesia di sempre e da quest’anno ovviamente le spiagge sono attrezzate con tutti i dispositivi sanitari previsti affinché il soggiorno non solo sia piacevole, ma anche sicuro».

Per l’assessore lombardo Claudia Maria Terzi l’accordo è «il simbolo di una ripartenza, di un progressivo ritorno alla normalità rispettando le norme di sicurezza, oltre che il ritorno di un servizio molto apprezzato dai cittadini».

Fonte: www.ilcittadinomb.it

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EDILIZIA SOCIALE: 5 spunti internazionali per migliorare la realtà milanese

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Vediamo 5 diversi scenari di trattare l’edilizia pubblica partendo dalla suggestione del ritorno ai borghi di Boeri passando per Vienna, Singapore e New York e una nuova versione berlinese di recente concezione che potrebbe essere interessante in cui privato e pubblico hanno trovato un perfetto equilibrio.

EDILIZIA SOCIALE: 5 spunti internazionali per migliorare la realtà milanese

#1 Boeri “Dare più importanza a borghi o rioni”

Ho deciso di iniziare l’articolo partendo dalle ultime parole dell’architetto Boeri, noto soprattutto per il suo Bosco Verticale, su Milano che dovrebbe rinascere dando più importanza ai suoi numerosi borghi o rioni. Ogni borgo dovrebbe avere una sua specifica realtà in modo tale che la città possa continuare a riflettere e mantenere il suo tessuto urbano eterogeneo ed unico.Tuttavia, uno dei tanti quesiti è come i quartieri possono essere migliorati al fine di mantenere o sviluppare ulteriormente la loro identità architettonica, sociale ed economica?

Oggigiorno, il quartiere deve mantenere un suo equilibrio e ciò può essere garantito sia da investimenti pubblici che privati, anche se notiamo uno sbilanciamento sempre più a favore di quest’ultimi. L’anima dei borghi è garantita soprattutto dal benessere residenziale e sociale, sia l’edilizia pubblica che privata dovrebbero coesistere in modo da sviluppare una sinergia perfetta ma la realtà è leggermente diversa e nota a tutti.

A Milano, la bilancia non è in equilibrio, infatti uno dei settori in sofferenza cronica è senza ombra di dubbio l’edilizia sociale gestita dalle società pubbliche ALER e MM. È noto che l’accesso ad un social housing di qualità migliora la salute pubblica e l’educazione civile e se è vicina al luogo di lavoro migliora la produttività delle persone. Tuttavia, il caso milanese, ma in generale quello italiano, si trova a metà tra il tipo americano e quello di città regioni come Vienna e Singapore.

#2 Singapore: 90% case di proprietà, non in affitto

A Singapore, l’housing development Board ha sempre incoraggiato i residenti all’acquisto degli immobili. In gestione ne contiamo circa 900.000, a differenza di Milano dove per l’ultimo progetto di San Siro si prevede esclusivamente l’affitto. A Singapore, 9 persone su 10 possiedono la loro unità, le rimanenti 50.000 unità sono destinate per coloro che non hanno altre possibilità perché possiedono un reddito prossimo alla fascia di povertà.

L’edilizia pubblica per Singapore rappresenta un metodo per promuovere la crescita economica perché pone il benessere dell’individuo al centro, fornendoli uno spazio esaustivo con i minimi servizi e collegamenti. In Italia, l’edilizia pubblica dovrebbe rientrare agli stessi livelli in cui ad ogni crisi economica si lanciano nuovi piani infrastrutturali come ponti, autostrade per garantire il livello occupazionale.

Tornando a Singapore, il comune offre fino a 60.000 dollari di incentivi per il primo acquisto di un’unità HDB. Il Singaporean social security program permette una riduzione dei canoni mensili, sia sul costo dell’appartamento che sulle installazioni essenziali, e l’80% dei residenti non paga direttamente la rata ma l’importo viene prelevato dal CPF ossia il Central Provident Fund, un fondo di previdenza dove vengono dirottati i contributi sia personali che del datore di lavoro.

Fonte: mom.gov.sg

#3 Municipal Department 50, Vienna: un quarto delle case nelle mani del Comune

Il concetto dell’housing sociale viennese può essere espresso in questa frase: “l’edilizia sociale è un diritto umano e non dovrebbe essere soggetto a meccanismi di libero mercato “.Da questa frase si può capire perché il comune di Vienna possiede oltre un quarto degli dei condomini in città. L’edilizia sociale viennese ha inizio dopo gli anni 20 ed è sempre rimasta un elemento importante per la città. Il dipartimento è finanziato prettamente da fondi federali, circa 450 milioni di euro all’anno, formati dalle corporate taxes e dai contributi pagati da tutti i lavoratori in Austria.

Tuttavia, il vero punto di forza dell’housing viennese è che riesce a modulare il mercato privato. Avere oltre un quarto degli immobili in città funziona come un margine contro l’inflazione dei cannoni d’affitto rallentando così l’effetto speculativo immobiliare da parte dei privati.

Il suo obiettivo è quello di mantenere un social mixing che è la base essenziale per la vita in ogni quartiere e quindi nella la città stessa. Il rischio è lo svuotamento sociale del quartiere lasciando spazio solo ad un’economia immobiliare basata su affitti brevi e prezzi al metro quadro fuori dal reddito medio della popolazione, innescando un vortice negativo come la diminuzione dei servizi essenziali e un’economia di quartiere basata sempre di più dalla domanda esterna. Venezia, a causa del Covid-19, si è trovata completamente priva della fonte di reddito principale ossia il turismo portando alla luce tutte le fragilità del suo sistema dipendente completamente dalla domanda esterna.

#4 New York: l’idea di destinare il 20% di ogni nuovo progetto al social housing

Il tema delle case popolari a New York è un tema particolare. In generale le case popolari in USA sono viste come un modello di assistenza sociale scorretto e spesso associato alla povertà senza capirne gli effetti positivi come avviene a Singapore. A causa dell’inflazione eccessiva del mercato immobiliare e la mancanza di edilizia pubblica per le fasce deboli, ovvero coloro che si trovano sotto i 23.150 dollari l’anno di reddito lordo, il sindaco De Blasio ha portato alla stipula di un nuovo piano di edilizia pubblica.

Il comune non avendo più alloggi metteva gli abitanti negli alberghi arrivando comunque a non soddisfare la domanda. Il problema principale è che gli edifici di questo tipo a New York sono visti come un elemento di decrescita per il quartiere. Il social housing è considerato come una soluzione che non rende profitto non tanto per l’edificio in sé ma per l’impatto negativo che può avere per il quartiere e ne rallenta lo sviluppo portando un peggioramento della vita sociale.

Nonostante ciò, recentemente ha suscitato da un lato scandalo e dall’altra stupore, la proposta di costruire un condominio con 274 appartamenti, di cui 55 in social housing, con due entrate separate. Potrebbe essere un’alternativa logica per evitare la ghettizzazione di quartiere e se per ogni nuova costruzione, il 20% fosse social housing per legge al di sopra di numero specifico di unità. Idea troppo socialista o estremamente sensata?

Fonti:
Politico.com
Casaeclima.com

#5 Baugruppen, Berlino: modello di edilizia sostenibile co-creato dai residenti

Baugruppen

Per concludere, ecco un’alternativa privata nata a Berlino dove l’intesa tra privato e pubblico ha trovato una nuova soluzione.

Nato in Germania, il Baugruppen è un modello sostenibile di edilizia sociale co-disegnato, co-creato e co-posseduto dai suoi stessi residenti che formano una specie di comunità. Il modello è nato a Berlino. Ogni progetto si differenzia in base all’esigenza del gruppo sostenendo soluzioni green e di condivisione comune, la cui più grande sfida è l’acquisizione del terreno. Tuttavia, il governo di Berlino può consentire il differimento del pagamento su un terreno fino a quando i gruppi non saranno completamente formati e avranno l’approvazione della pianificazione.

Fonte: sharebale.net

MATTIA GAVA

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HINTERLAND: quali sono i COMUNI più VICINI al centro di Milano? E quelli più LONTANI?

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Città metropolitana: quali sono i comuni più VICINI al centro di Milano? E quelli più LONTANI?

HINTERLAND: quali sono i COMUNI più VICINI al centro di Milano? E quelli più LONTANI?

I 10 comuni più VICINI al centro di Milano

#10 Cusano Milanino: 8.5 Km

Cusano – Credits: libertynetwork.milano IG

#9 Sesto San Giovanni 8.5 Km

Biopiattaforma Sesto San Giovanni

#8 Pero 8.2 Km

#7 Buccinasco 7.8 Km

Buccinasco mr.andreachessa IG

#6 Cesano Boscone 7.7 Km

#5 Corsico 7.7 Km

#4 Baranzate 7.3 Km

#3 Cormano 7.1 Km

#2 Novate 7 Km

#1 Bresso: 7 km

Il comune più lontano dal centro di Milano è San Colombano (54,7 km), esterno alla seconda corona

I comuni più distanti dal centro di Milano nella seconda corona sono: 

#3 Cisliano 15,3 Km

#2 Pogliano milanese 15,8 Km

#1 Lainate 16,8 Km

Credits: @ComunediLainate
Lainate

Nota: Monza è a 13,9 Km dal centro di Milano

Continua la lettura con: San Colombano è una COLONIA di Milano: anche se è lontana 22 Km appartiene alla città metropolitana di Milano

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🔴 Dati 14 giugno. LOMBARDIA: meno decessi (21) più nuovi contagi (+244). L’Italia scende sotto quota 50 morti giornalieri (44)

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credit: Andrea Cherchi (c)

14 giugno 2020. Prosegue il calo dei decessi (21) mentre crescono i nuovi contagi (+244) e l’indice positivi/tamponi (dal 2,2% al 2,6%). In Italia otto regioni a zero nuovi contagi. In UE l’Italia resta sempre l’unico paese con oltre 15 morti nelle ultime 24 ore (44) e secondo per nuovi positivi (dietro la Polonia). 

Crescono nelle ultime 24 ore i contagi giornalieri: +244 dai +210 di ieri. Stabili i tamponi: 9.336 dai 9.474 di ieri. Aumenta l’indice positivi/tamponi che passa dal 2,2% di ieri al 2,6% di oggi. La quota di nuovi contagi in Lombardia sul totale nazionale sale al 72% dal 60% di ieri. 

Stabili i decessi: 21 dai 23 delle 24 ore precedenti. A livello nazionale la quota della Lombardia nei decessi giornalieri sale al 47% dal 41% di ieri.

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. I decessi giornalieri scendono a 44 dai 56 di ieri. I nuovi contagi scendono a +338 dai +346 di ieri. Altre 1.505 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 1.780). 11 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -7). Insieme alla Lombardia restano sopra i 10 nuovi contagi tre regioni: Emilia, Piemonte e Lazio. otto regioni non registrano nessun nuovo contagio: Umbria, Molise, Valle d’Aosta, Puglia, Basilicata, Sardegna, Friuli e Calabria. 

Mondo. In calo la curva dei i decessi giornalieri mondiale (vedi immagine sotto): nessun paese conta più di 1000 morti giornalieri e sono solo cinque i paesi con oltre 100 morti giornalieri. In Unione Europea nelle ultime 24 ore rimane solo l’Italia (44) sopra i 15 morti giornalieri.  
Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore è il Brasile (+923), seguito dagli USA (+559), poi il Messico (+424). Sopra i 100 morti ci sono anche Russia (+119) e Iran (+107). Per numero totale di morti, primi gli USA (117,5 mila), poi Brasile (42,8 mila) e UK (41,7 mila). Al quarto posto c’è l’Italia (prima in UE), davanti a Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primi gli USA (+23mila), poi il Brasile (+20mila) e la Russia (+9mila) davanti al Pakistan (+7mila). In UE sopra i 100 nuovi contagi ci sono Polonia (+375), Italia (+338), Romania (+320), Portogallo (+227), Olanda (+143) e Belgio (+111). Per contagi totali gli Stati Uniti sempre al primo posto: oltre 2 milioni e 146 mila positivi, seguono Brasile (con 851mila) e Russia con 529mila. Poi India, UK, Spagna e Italia.

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
1/6: +50 (+0,05%)***
2/6: +187 (+0,2%)
3/6: +237 (+0,2%)
4/6: +84 (+0,1%)
5/6: +402 (+0,4%)
6/6: +142 (+0,1%)
7/6: +125 (+0,1%)
8/6: +194 (+0,2%)
9/6: +192 (+0,2%)
10/6: +99 (+0,2%)
11/6: +252 (+0,3%)
12/6: +272 (+0,3%)
13/6: +210 (+0,2%)
14/6: +244 (+0,3%)
Totale: 91.658

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
1/6: +19 (+0,1%)
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +29 (+0,2%)
4/6: +29 (+0,2 %)
5/6: +21 (+0,1%)
6/6: +27 (+0,2%)
7/6: +21 (+0,1%)
8/6: +32 (+0,2%)
9/6: +15 (+0,1%)
10/6: +32 (+0,2%)
11/6: +25 (+0,1%)
12/6: +31 (+0,2%)
13/6: +23 (+0,1%)
14/6: +21 (+0,1%)
Totale: 16.449

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)
1/6: +18 (+0,07%)***
2/6: +45 (+0,2%)
3/6: +37 (+0,2%)
4/6: +31 (+0,2%)
5/6: +99 (+0,3%)
6/6: +59 (+0,2%)
7/6: +43 (+0,2%)
8/6: +29 (+0,1%)
9/6: +46 (+0,2%)
10/6: +27 (+0,1%)
11/6: +71 (+0,3%)
12/6: +88 (+0,3%)
13/6: +97 (+0,3%)
14/6: non aggiornati
Totale (al 13): 23.766

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
1/6: +8 (+0,1%)***
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +14 (+0,1%)
4/6: +16 (+0,1%)
5/6: +52 (+0,4%)
6/6: +29 (+0,2%)
7/6: +23 (+0,2%)
8/6: +15 (+0,1%)
9/6: +17 (+0,1%)
10/6: +10 (+0,1%)
11/6: +34 (+0,2%)
12/6: +56 (+0,3%)
13/6: +38 (+0,2%)
14/6: non aggiornati
Totale (al 13): 10.112

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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🔴 Dati 13 giugno. LOMBARDIA: CALANO decessi (23) e nuovi contagi (+210). In UE Italia unico paese sopra i 20 morti giornalieri (56) e secondo per nuovi contagi

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credit: Andrea Cherchi (c)

13 giugno 2020. Migliora la situazione in Lombardia: calano i decessi (da 31 a 23) e i nuovi contagi (da 272 a 210). Milano resta l’unica provincia sopra i 50. In Italia dieci regioni senza decessi, sette a zero nuovi contagi. In UE l’Italia resta l’unico paese con oltre 20 morti nelle ultime 24 ore (56) e secondo per nuovi positivi (dietro la Polonia). 

Calano nelle ultime 24 ore i contagi giornalieri: +210 dai +272 di ieri. Diminuiscono anche i tamponi: 9.474 dai 14.837 di ieri. Aumenta l’indice positivi/tamponi che passa dall’1,8% di ieri al 2,2% di oggi. La quota di nuovi contagi in Lombardia sul totale nazionale scende al 60% dal 69% di ieri. 

In calo anche i decessi: 23 dai 31 delle 24 ore precedenti. A livello nazionale la quota della Lombardia nei decessi giornalieri scende al 41% dal 55% di ieri.

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Calano di 105 (ieri erano calati di 131) i ricoveri: restano ricoverati non in terapia intensiva 2.252 persone. In terapia intensiva calano di uno (ieri erano invariati) per un totale di 96 ancora in cura. I guariti in un giorno sono stati +426 (dai +557 di ieri). 

Situazione delle province. L’unica provincia ancora sopra i 50 nuovi positivi resta Milano: in Città Metropolitana i nuovi contagi crescono da +88 a +97,  mentre in città scendono da +56 a +38. Tutte le altre province sono sotto i 25 nuovi positivi. Sei province sono sotto quota 10: Como, Lecco, Varese, Sondrio, Lodi e Mantova. 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. I decessi giornalieri salgono a 78 dai 53 di ieri, ma sarebbero 56 a cui si aggiungono 23 decessi di marzo e aprile del Lazio non ancora conteggiati. I nuovi contagi scendono a +346 dai +393 di ieri. Altre 1.780 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 1.744). 7 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -9). Insieme alla Lombardia restano sopra i 10 nuovi contagi quattro regioni: Emilia, Piemonte, Veneto e Lazio. Sette regioni non registrano nessun nuovo contagio: Umbria, Molise, Valle d’Aosta, Puglia, Basilicata, Sardegna e Campania. 

Mondo. In calo la curva dei i decessi giornalieri mondiale (vedi immagine sotto): nessun paese conta più di 1000 morti giornalieri. In Unione Europea nelle ultime 24 ore rimane solo l’Italia (56) sopra i 20 morti giornalieri. Al secondo posto c’è la Svezia con 20 morti, poi la Polonia con 15 e la Romania con 14. Gli altri Paesi UE sono sotto i 10. 
Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore è il Brasile (+952), seguito dagli USA (+852), poi il Messico (+504). Sopra i 100 morti ci sono anche Cile (+231), India (+219), UK (+181) e Russia (+114). Per numero totale di morti, primi gli USA (116,9 mila), poi Brasile (41,9 mila) che supera l’UK (41,6 mila). Al quarto posto c’è l’Italia, davanti a Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primi gli USA (+29 mila), poi il Brasile (+25,4 mila) e la Russia (+8,7 mila). In UE sopra i 200 nuovi contagi ci sono Polonia (+440), Italia (+346), Portogallo (+283) e Romania (+275). Tutti gli altri Paesi sono sotto i 200 nuovi contagi. Per contagi totali gli Stati Uniti sempre al primo posto: oltre 2 milioni e 123 mila positivi, seguono Brasile (con 831 mila) e Russia con 520,1 mila. Poi India, UK, Spagna e Italia.

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
1/6: +50 (+0,05%)***
2/6: +187 (+0,2%)
3/6: +237 (+0,2%)
4/6: +84 (+0,1%)
5/6: +402 (+0,4%)
6/6: +142 (+0,1%)
7/6: +125 (+0,1%)
8/6: +194 (+0,2%)
9/6: +192 (+0,2%)
10/6: +99 (+0,2%)
11/6: +252 (+0,3%)
12/6: +272 (+0,3%)
13/6: +210 (+0,2%)
Totale: 91.414

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
1/6: +19 (+0,1%)
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +29 (+0,2%)
4/6: +29 (+0,2 %)
5/6: +21 (+0,1%)
6/6: +27 (+0,2%)
7/6: +21 (+0,1%)
8/6: +32 (+0,2%)
9/6: +15 (+0,1%)
10/6: +32 (+0,2%)
11/6: +25 (+0,1%)
12/6: +31 (+0,2%)
13/6: +23 (+0,1%)
Totale: 16.428

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)
1/6: +18 (+0,07%)***
2/6: +45 (+0,2%)
3/6: +37 (+0,2%)
4/6: +31 (+0,2%)
5/6: +99 (+0,3%)
6/6: +59 (+0,2%)
7/6: +43 (+0,2%)
8/6: +29 (+0,1%)
9/6: +46 (+0,2%)
10/6: +27 (+0,1%)
11/6: +71 (+0,3%)
12/6: +88 (+0,3%)
13/6: +97 (+0,3%)
Totale: 23.766

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
1/6: +8 (+0,1%)***
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +14 (+0,1%)
4/6: +16 (+0,1%)
5/6: +52 (+0,4%)
6/6: +29 (+0,2%)
7/6: +23 (+0,2%)
8/6: +15 (+0,1%)
9/6: +17 (+0,1%)
10/6: +10 (+0,1%)
11/6: +34 (+0,2%)
12/6: +56 (+0,3%)
13/6: +38 (+0,2%)
Totale: 10.112

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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🔴 Lombardia: esteso l’OBBLIGO di MASCHERINA anche all’aperto almeno fino al 30 giugno (unici in Europa)

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Credit: https://qz.com/
La Regione Lombardia ha emesso una nuova ordinanza, valida dal 15 al 30 giugno. Tra le novità ci sono le regole sulla riapertura dei centri estivi per bambini e adolescenti da 0-17 anni, dei cinema, dei teatri, delle sale giochi e le sagre locali. Sotto il profilo della sicurezza non ci sono novità di rilievo sulla gestione dei contagi: manca ancora un sistema organizzato di test, tracciamento e trattamento dei positivi come è stato attivato con successo in altri paesi e in altre regioni. Invece si conferma l’impostazione ormai in vigore solo nella nostra Regione di rovesciare sui cittadini ogni responsabilità nel contenimento dei contagi, proseguendo a imporre l’obbligo di mascherina anche all’aperto, almeno fino al 30 giugno. 
 

Leggi anche: 🔴 Fontana porta la Lombardia sempre più fuori dal mondo: mascherine OBBLIGATORIE fino al vaccino

Basta camminare in Friuli o in Veneto, così come in tutti i paesi dell’Unione Europea, per vedere chi ha saputo gestire l’emergenza Covid e lo ha fatto senza mortificare i suoi cittadini. E questo accade quando, come dichiarato dalla stessa Regione, nelle RSA lombarde ci sono 30% di positivi al covid, contro il 5% di quelle Veneto. Il problema è tutto qui, perchè il virus ha girato nelle residenze per anziani come ostie in sagrestia.

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Questa la conseguenza di aver rispedito nei primi mesi dell’emergenza i malati non gravi dagli ospedali nelle RSA ed essersi più impegnati a chiudere in casa i cittadini che a isolare i contagiati: a distanza di oltre tre mesi dall’inizio dell’emergenza manca ancora l’applicazione del metodo di individuazione, isolamento e trattamento dei contagiati che è stato messo in atto con successo nel resto del mondo e anche nelle regioni italiane più efficienti (ieri il veneto ha registrato contagi zero). 

La Regione Lombardia persegue nell’affrontare il problema sviandolo: i contagi sono nelle RSA (ormai blindate)? Come risposta si persegue con l’obbligo assurdo di mascherine all’aperto per i cittadini. Assurdo perché:
1. Non esiste caso scientifico che dimostri di contagiati in strada
2. Gli altri paesi anche senza mascherine obbligatorie, come Svizzera, Germania o Svezia (seguite ormai da tutti gli altri) hanno ottenuto risultati migliori della Lombardia che le mascherine le ha obbligatorie ormai da un mese e mezzo (ma non, lo ricordiamo, a marzo quando il virus era più fuori controllo).

Allora delle due l’una: o le mascherine sono realmente salvifiche e allora bisogna chiedere conto alla Regione per averle rese obbligatorie solo ad aprile, quando la curva dei contagi era già discendente. Oppure, se sono inutili, bisogna rendere conto del fatto che vengano mantenute obbligatorie perfino in circostanze considerate inutili, come camminare da soli all’aperto. 

Le mascherine obbligatorie non sono un finto problema. Innanzitutto imporle anche in esterno è un modo di manifestare un tipo di rapporto paternalistico, in cui il governante nonostante i gravi errori fatti impone ai suoi cittadini obblighi da sudditi, invece che lasciare loro libertà di scelta, anche imponendo comportamenti che altrove sono ritenuti sbagliati o inutili. Ma c’è anche un danno più evidente. 
Mascherine all’aperto e ossessiva attenzione al distanziamento tra cittadini che, fino a prova contraria (dovrebbe essere una priorità verificarla) sono sani, significa bloccare i rapporti sociali, alimentare il senso di diffidenza e di paura reciproca tra le persone, trasmettere l’immagine di una terra malata e bloccare qualunque possibilità di arrivo dei turisti: provate a immaginare, se voi foste in un paese normale, vorreste andare in un luogo dove bisogna acquistare e indossare h24 delle mascherine chirurgiche?

Invece di imporre ai lombardi obblighi da paese autoritario e stupido, fingendo di scaricare su di loro la responsabilità dei risultati disastrosi ottenuti nella regione, è ora che arrivi il momento della responsabilità: di riconoscere gli errori alla base di risultati che non hanno eguali in Italia per evitare che possano essere mai più ripetuti. Siete voi che ci governate, non i lombardi, ad aver dimostrato irresponsabilità. Ridate ai cittadini la libertà di decidere sui loro comportamenti e forse questa regione tornerà a risplendere.

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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Estate alternativa: le 7 DELIZIE della ex-provincia italiana di POLA

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Credits - www.np-brijuni.hr/it - Isole Brioni

L’ex provincia italiana di Pola, oggi situata prettamente in territorio croato, conserva molte tradizioni nostrane, con una comunità italiana molto attiva soprattutto nelle grandi aree urbane di Pola, Parenzo, Rovigno e Buie. In Istria, il bilinguismo è molto diffuso e questo permette agli italiani vacanzieri di sentirsi ancora in Italia. È una terra che attrae per il suo buon cibo, per le numerose cantine vinicole che offrono ottimi vini e per una vacanza sinonimo di attività a contatto con la natura.

Luogo amato fino dai tempi degli Asburgo con un clima mite anche in estate, l’Istria potrebbe essere una valida alternativa per una breve vacanza o lungo weekend partendo da Milano quest’estate. Oggigiorno, per andare in Istria basta una prenotazione presso qualsiasi struttura ricettiva, cosa non da poco in queste speciali circostanze.

Ecco i 7 luoghi più incantevoli della penisola.

Estate alternativa: le 7 DELIZIE della ex-provincia italiana di POLA

#1 Brioni

Credits – www.np-brijuni.hr/it – Isole Brioni

Isola nota fin dai tempi della serenissima repubblica per la pietra bianca d’Istria, utile per erigere ponti e palazzi, e un tempo meta per l’élite aristocratica austriaca, oggi l’arcipelago delle Brioni è un parco nazionale protetto con un open safari e campi da golf. Famosa per essere stata la residenza estiva di Tito, conserva i resti di una ben conservata villa bizantina.
Tra i personaggi famosi che hanno potuto visitarla ricordiamo Sofia Loren, Gina Lollobrigida, Richard Burton e Carlo Ponti.

#2 Rovigno

Credits: croazia.info – Rovigno

Forse il paese più iconico dell’Istria, Rovigno conserva una forte identità di origine veneziana e tutti gli anni attrae molti turisti affasciNanti dalla sua atmosfera da paese costiero formato da un labirinto infinito di calli, piccole piazzette e botteghe artigiane. Famosa per la bellezza della chiesa di Sant’Eufemia da cui si possono vedere panorami unici durante il tramonto, è una meta imperdibile per chi visita l’Istria. Offre anche hotel di lusso e SPA perfette per rigenerarsi.

#3 “La Parenzana”: Linea ferroviaria Trieste-Parenzo

Credits: myporec.com – Parenzana

Un tempo collegamento ferroviario tra Trieste Campo Marzio, stazione prossima a diventare museo storico e primo hub europeo per treni storici, e Parenzo, oggi è possibile percorrere in bicicletta il percorso da Muggia in Italia fino al capolinea attraversando paesaggi incantevoli come la saline di Sicciole, le colline di Montona e i vigneti di Visignano. Il percorso in totale è lungo circa 130 km e vi sono presenti luoghi di ristoro e riposo.

#4 Premantura e Pola

Credtis: agoda.com – Premantura

Situata all’estremo sud dell’Istria, offre spiagge di ciottoli e roccia uniche che rendono il mare perfetto per chi adora le immersioni. La vegetazione cresce rigogliosa in quanto l’area è prossima al parco protetto di Kamenjak. A 30 minuti d’auto troviamo la città di Pola famosa per il suo anfiteatro romano e la sede principale della comunità italiana d’Istria. Non lontano troviamo la grotta Gradina nota per le sue incisioni rupestri risalenti fin dai tempi della preistoria.

#5 Parenzo

Credits: vrbo.com – Parenzo

Di notevole bellezza come Rovigno, è una città costiera sempre di stampo veneziano e naturalmente è una delle mete imperdibili per chi vuole visitate l’Istria. Da notare il complesso episcopale della basilica Eufrasiana di epoca bizantina.

#6 Grisignana, Verteneglio, Montona

Credits: istra.hr – Grisignana

Borghi medioevali arroccati tra le dolci colline carsiche offrono un’esperienza di vita unica. Si può ancora respirare la tranquillità e le serenità di un tempo perduto. Ottimi luoghi per degustazioni di prodotti locali come formaggi, salumi, vini, oli e tartufi. Per di più uscendo da questi paesi, con l’auto, si può passare attraverso frazioni abbandonate che aspettano solo di ospitare una nuova vita quotidiana.

#7 Parco del Monte Maggiore

Credits: istra-culture.com – Parco del Monte Maggiore

Area protetta dal 1999, questo parco situato tra la provincia di Pola e quella del Carnaro (Fiume) è l’ideale per le escursioni a piedi. Offre una natura unica e incontaminata ancora sconosciuta al turismo di massa. Dalla vetta del Monte Maggiore si possono osservare le isole della Dalmazia, la piana di Bogliuno e la cima del Monte Nevoso. I monumenti naturali di origine carsica sono uno spettacolo della natura.

MATTIA GAVA

 

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🔴 Dati 12 giugno. LOMBARDIA: crescono decessi (31) e nuovi contagi (+272). Veneto a zero nuovi contagi. In UE Italia prima per morti e seconda per nuovi contagi nelle ultime 24 ore

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Credit: Andrea Cherchi (c)

12 giugno 2020. In crescita decessi (55% sul totale Italia) e i nuovi contagi (69% del totale Italia). Lieve calo dell’indice positivi/contagi (1,8%). Crescono i contagi a Milano, unica provincia sopra i 50. In Italia anche il Veneto a zero nuovi positivi nelle ultime 24 ore. In UE l’Italia resta l’unico paese con oltre 50 morti nelle ultime 24 ore, mentre è il secondo per nuovi positivi (dietro la Spagna). 

Crescono nelle ultime 24 ore i contagi giornalieri: +272 dai +252 di ieri. Crescono anche i tamponi: 14.837 dai 13.376 di ieri. Scende l’indice positivi/tamponi che passa dall’1,9% di ieri all’1,8% di oggi. La quota di nuovi contagi in Lombardia sul totale nazionale risale al 69% dal 66% di ieri. 

In lieve crescita i decessi: 31 dai 25 delle 24 ore precedenti. A livello nazionale la quota della Lombardia nei decessi giornalieri sale al 55% dal 47% di ieri.

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Calano di 131 (ieri erano calati di 77) i ricoveri: restano ricoverati non in terapia intensiva 2.357 persone. In terapia intensiva sono invariati (ieri era -1) per un totale di 97 ancora in cura. I guariti in un giorno sono stati +557 (dai +744 di ieri). 

Situazione delle province. L’unica provincia ancora sopra i 50 nuovi positivi è Milano:  in Città Metropolitana i nuovi contagi salgono da +71 a +88,  mentre in città passano da +34 a +56. Tre province sono sotto quota 10: Cremona, Lecco e Mantova. 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. I decessi giornalieri sono stabili a 56 dai 53 di ieri, mentre i nuovi contagi salgono a +393 dai +379 di ieri. Altre 1.744 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 1.399). 9 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -13). Insieme alla Lombardia restano sopra i 10 nuovi contagi tre regioni: Emilia, Piemonte e Lazio. Sette regioni non registrano nessun nuovo contagio: Umbria, Molise, Valle d’Aosta, Veneto, Basilicata, Calabria e Sicilia. 

Mondo. Stabile la curva dei i decessi giornalieri mondiale (vedi immagine sotto). In Unione Europea per morti nelle ultime 24 ore solo l’Italia (con 56) resta sopra i 50 morti giornalieri. Al secondo posto c’è la Svezia con 40 morti e la Romania con 11. Gli altri Paesi sono sotto i 10. 
Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore è il Brasile (+1.258), seguito dagli USA (+938), poi il Messico (+587). Sopra i 100 morti ci sono anche India (+217), UK (+202), Russia (+183) e Pakistan (+107). Per numero totale di morti, primi gli USA (116,1 mila), poi UK (41,4 mila) e Brasile (41 mila) poi l’Italia, davanti a Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primo il Brasile (+30 mila), poi gli USA (+24 mila) e Russia (+9 mila). In UE sopra i 500 nuovi contagi c’è la Spagna (+502). Poi ci sono Italia (+393), Polonia (+376), Portogallo (+270), Romania (+222), Olanda (+210), Svezia (+205). Tutti gli altri Paesi sono sotto i 200 nuovi contagi. Per contagi totali gli Stati Uniti sempre al primo posto: oltre 2 milioni e 94 mila positivi, seguono Brasile (con 805,6 mila) e Russia con 511,4 mila. Poi India, UK, Spagna e Italia.

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
1/6: +50 (+0,05%)***
2/6: +187 (+0,2%)
3/6: +237 (+0,2%)
4/6: +84 (+0,1%)
5/6: +402 (+0,4%)
6/6: +142 (+0,1%)
7/6: +125 (+0,1%)
8/6: +194 (+0,2%)
9/6: +192 (+0,2%)
10/6: +99 (+0,2%)
11/6: +252 (+0,3%)
12/6: +272 (+0,3%)
Totale: 91.204

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
1/6: +19 (+0,1%)
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +29 (+0,2%)
4/6: +29 (+0,2 %)
5/6: +21 (+0,1%)
6/6: +27 (+0,2%)
7/6: +21 (+0,1%)
8/6: +32 (+0,2%)
9/6: +15 (+0,1%)
10/6: +32 (+0,2%)
11/6: +25 (+0,1%)
12/6: +31 (+0,2%)
Totale: 16.405

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)
1/6: +18 (+0,07%)***
2/6: +45 (+0,2%)
3/6: +37 (+0,2%)
4/6: +31 (+0,2%)
5/6: +99 (+0,3%)
6/6: +59 (+0,2%)
7/6: +43 (+0,2%)
8/6: +29 (+0,1%)
9/6: +46 (+0,2%)
10/6: +27 (+0,1%)
11/6: +71 (+0,3%)
12/6: +88 (+0,3%)
Totale: 23.669

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
1/6: +8 (+0,1%)***
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +14 (+0,1%)
4/6: +16 (+0,1%)
5/6: +52 (+0,4%)
6/6: +29 (+0,2%)
7/6: +23 (+0,2%)
8/6: +15 (+0,1%)
9/6: +17 (+0,1%)
10/6: +10 (+0,1%)
11/6: +34 (+0,2%)
12/6: +56 (+0,3%)
Totale: 10.074

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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🔴 UPDATE Covid: l’incredibile RECORD della LOMBARDIA. Il resto d’Italia alla pari dell’Olanda e meglio di Francia e Svezia

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Dopo un mese dall’ultimo aggiornamento, il dato del tasso di mortalità della Lombardia confrontato con quello dei diversi paesi del mondo non varia. Anzi peggiora. Al contrario il ranking complessivo dell’Italia migliora ulteriormente se si toglie dal computo l’impatto della Regione Lombardia.
N.B.: i dati considerano le Nazioni con almeno un milione di abitanti.

Leggi anche: 🔴 Coronavirus: l’incredibile record della LOMBARDIA. Il resto d’Italia meglio di Svezia e Olanda

🔴 UPDATE Covid: l’incredibile RECORD della LOMBARDIA. Il resto d’Italia alla pari dell’Olanda e meglio di Francia e Svezia

# Lombardia: 1.612 morti per milione di abitanti. Italia senza Lombardia: 353

# UPDATE: LOMBARDIA SEMPRE PRIMA PER MORTI PER MILIONI DI ABITANTI (IL DOPPIO DELLA SECONDA)

Con 16.349 morti se la Lombardia fosse una nazione rispetto a un mese passerebbe dal sesto al settimo posto al mondo per numero complessivo di decessi, poco sotto al resto d’Italia. Ma il dato più impressionante rimane il numero di morti rapportato alla popolazione: ogni milione di abitanti la Lombardia ha 1.612 abitanti, il doppio del secondo paese, il Belgio, che è a 831. L’Italia ha quasi 5 volte di meno il numero di morti per milioni di abitanti della Lombardia: il resto d’Italia, senza questa regione, passerebbe da quarto a nono paese più colpito, meglio di Olanda e Svezia. Tutte le cause del disastro.

Le possibili cause di un disastro senza eguali

#1 Contagiati nelle RSA (per mancati controlli, scarse protezioni e delibera di spostamento dei positivi dagli ospedali)

La delibera dell’8 marzo e altre mancanze precedenti e successive hanno favorito la presenza di malati da Covid-19 nelle RSA, favorendo il contatto di contagiati con i numerosi anziani con pregresse patologie ospitati. A questo si aggiunge la carenza di dispositivi di protezione e una approssimativa e ritardata politica di test nelle RSA: perfino negli ultimi giorni si sono segnalati comuni lombardi che hanno dovuto acquistare i tamponi fuori regioni per eseguirli nelle loro RSA.

Fonte: I 5 BUCHI NERI della sanità lombarda che potrebbero avere favorito il coronavirus

#2 Focolai negli ospedali: per i troppi ricoveri in ospedali inizialmente privi di adeguati sistemi di protezione

I pazienti affetti da Coronavirus o con sintomi che ipotizzassero il loro contagio sono stati inizialmente curati negli ospedali e senza isolare i reparti, favorendo così la proliferazione del virus anche agli altri malati ricoverati per altre patologie. I medici e infermieri non avendo a disposizione gli strumenti adeguati di protezioni potrebbero avere contribuito a loro malgrado a trasmettere il virus ai loro pazienti. L’isolamento domestico, inoltre, invece che in strutture apposite, ha favorito anch’esso il Covid-19 anche tra i familiari. I dati sulle origine dei contagi segnalano infatti che la stragrande maggioranza dei contagi ha avuto origine nelle RSA, negli ospedali e in famiglia. 

Leggi anche: 🔴 Finalmente i dati sull’ORIGINE dei contagi in lockdown: il 44% sono stati infettati nelle RSA, il 25% in famiglia

#3 No altre zone rosse dopo Codogno

Nonostante i buoni risultati ottenuti a Codogno, zona rossa insieme a Vo’ Euganeo all’inizio dell’epidemia, successivamente non sono state create altre zone controllate allo stesso modo. In particolare a Nembro e Alzano Lombardo, i due focolai bergamaschi che hanno registrato la più alta concentrazione di contagiati e morti, non sono stati chiusi nelle fasi iniziali dei contagi. Una responsabilità che è stata rimbalzata tra Regione Lombardia e Governo.

Fonte: Covid-19: tutti gli scontri Governo-Regione. Chi ha RAGIONE?

#4 Nessuna politica di tamponamento e di tracciamento dei contagi

🇰🇷 In Corea si fanno 89 tamponi per ogni caso (un mese fa erano 64)

🇩🇪 In Germania si fanno 25 tamponi per ogni caso (erano 18 un mese fa)

🇨🇦 In Canada si fanno 21 tamponi per ogni caso (15 nell’ultima rilevazione)

🇮🇹 In Italia si fanno 11,5 tamponi per ogni caso (10 il mese scorso)

✅ in Veneto si fanno 18 tamponi per ogni caso (20 un mese fa)

❌ in Lombardia si fanno 5 tamponi per ogni caso (invariato dal mese scorso)

La Regione non ha consentito un sistema di test a sintomatici e asintomatici con un  tracciamento dei contagi, per ricostruire dei contatti a ritroso in modo da gestire e limitare la linea di diffusione. Ancora oggi i tamponi vengono fatti solo ai soggetti sintomatici e ai loro contatti solo sintomatici mentre i test sierologici non sono ancora ritenuti validi dal sistema sanitario regionale: questo non consente né di stabilire chi è immune né chi ha gli anticorpi ma potrebbe essere ancora positivo.

Fonte:La telenovela di TAMPONI e TEST in Lombardia: si fanno, non si fanno, a che punto siamo?

# UPDATE: DAL 13 MAGGIO 2020 LA REGIONE LOMBARDIA HA AUTORIZZATO I TEST SIEROLOGICI A PAGAMENTO, MA TAMPONI SEMPRE SOLO AI SINTOMATICI

Dal 13 maggio, la Lombardia con una delibera rende disponibili i test per chiunque li voglia fare, senza definire un limite di prezzo nelle strutture private. Nel caso in cui il test risultasse positivo, verrebbe effettuato un tampone successivo per verificare se l’infezione è ancora in corso, con un prezzo massimo di 62,89 euro. Viene comunque ribadito chel’esecuzione di test sierologici, al di fuori di percorsi organizzati di verifica dei risultati ottenuti, riveste scarso significato e può contribuire a creare false aspettative e comportamenti a potenziale rischio nei cittadini interessati.

🔴 Da oggi TEST sierologici (a pagamento) in Lombardia. Sala polemizza: “sindaco responsabile ma senza alcun potere”

Conclusioni: anche se è tardi, occorre intervenire per correggere gli errori

La sensazione di molti è che lo sforzo maggiore in Regione sia stato fatto per cercare di dimostrare di “avere fatto tutto bene e di rifare tutto se si tornasse indietro” (dichiarazione del presidente Fontana). Al netto di misure più o meno restrittive adottate dalle altre regioni italiane o dagli altri Stati nel mondo, il dato della mortalità per milione di abitanti in Lombardia non può essere imputato solo alla cattiva sorte e ciò che preoccupa di più è che a due mesi e mezzo dall’inizio dell’emergenza, anche se si è intervenuti in modo positivo su ospedali e nelle RSA, manca ancora una strategia di tamponamento, tracciamento e isolamento per mettere finalmente sotto controllo l’emergenza sanitaria.

Leggi anche:
La telenovela di TAMPONI e TEST in Lombardia: si fanno, non si fanno, a che punto siamo?
I 5 BUCHI NERI della sanità lombarda che potrebbero avere favorito il coronavirus

# UPDATE: NELL’ULTIMO MESE SI E’ REGISTRATO UN AUMENTO NEL NUMERO DI TAMPONI ESEGUITI, CON LA REGIONE LOMBARDIA PRIMA PER NUMERO ASSOLUTO CON 845.618 E SECONDA DIETRO IL VENETO PER TAMPONI IN PROPORZIONE AGLI ABITANTI

La Regione Lombardia ha visto crescere il numero dei tamponi fino al totale 845.618 e delle persone sottoposte a controllo di 502.047, ma rimane comunque un numero troppo piccolo per essere realmente utile a testare la situazione della popolazione. A Wuhan ad esempio, città con gli stessi abitanti, sono stati fatti controlli a tutti i cittadini in soli 10 giorni.

Leggi anche: A Wuhan TAMPONI a 10 MILIONI di abitanti con 300 asintomatici: esempio da imitare per la sicurezza e l’immagine della LOMBARDIA

FABIO MARCOMIN

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Il boomerang delle MISURE DI PREVENZIONE: 4 esempi di quando invece di proteggere aiutano la diffusione del virus

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Credits: milano.repubblica.it - Guanti sui mezzi

In queste ultime settimane caratterizzate da un’elevata attenzione verso il rispetto delle misure di prevenzione, mi è capitato di osservare attentamente l’utilizzo di guanti, mascherine, distanze di sicurezza, ecc. all’interno di luoghi pubblici, come ristoranti, centri commerciali, in posta, ecc.

Se lo scenario appare e si prevede davvero nero per l’economia italiana schiacciata da scelte e imposizioni distanti da quelle di altri Paesi, purtroppo ho riscontrato alcune disattenzioni verso l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza, tali da farne il primo veicolo di trasmissione del Virus. I guanti, ad esempio, se non sostituiti o disinfettati adeguatamente tra un cliente e un altro, sono il primo veicolo.

Il boomerang delle MISURE DI PREVENZIONE: 4 esempi di quando invece di proteggere aiutano la diffusione del virus

# I camerieri in un ristorante che non si disinfettano i guanti tra un cliente e un altro

Dotati di mascherine e guanti, i camerieri servono con attenzione i pochi commensali presenti, ma ahimè, sono veicolo di trasmissione del virus se non si disinfettano con attenzione tra un servizio e un altro. Ad esempio, servendo un bicchiere di vino, subito dopo aver sparecchiato il precedente tavolo. D’altronde, è impensabile che ciascun cameriere serva un solo tavolo alla volta, dall’inizio a fine pasto ad esempio, senza toccare piatti e bicchieri di altri tavoli. Purtroppo, nella mia esperienza personale, di rado ho visto cameriere disinfettarsi i guanti o cambiarli tra lo sparecchiare un tavolo e servirne un altro. Occorre fare più attenzione.

# Le cassiere che toccano i soldi e danno resti

In queste settimane, mi è capitato più volte di recarmi in supermercati e centri di elettronica. Le cassiere sono tutte dotate di guanti e mascherine, ma, tra un cliente e un altro, non ho visto mai nessuna disinfettarsi o cambiare i guanti. Ricevere il pagamento di un cliente prendendo i suoi soldi, e, subito dopo, prendere i contanti e dare il resto al cliente successivo è un passaggio semplice di trasmissione del virus. Occorrerebbe disinfettarsi sempre i guanti tra un cliente e un altro.

# Menu & condimenti tra un tavolo e l’altro

In alcuni ristoranti sono presenti menu QR o consultabili sul sito oppure menu in fotocopie monouso. Queste sono soluzioni ottime per evitare il passaggio di oggetti tra commensali. In molti locali, esiste ancora però il menù cartaceo, così come l’abitudine di servire al tavolo i condimenti come sale, olio, pepe, ecc. subito dopo averli “prelevati” da un altro tavolo. Attenzione a questi passaggi di oggetti.

# Tavoli in strada e passanti curiosi

Se le nuove disposizioni prevedono la possibilità di allargarsi in strada, è vero anche che spesso i passanti non sono separati dai tavoli e le distanze di sicurezza non sono garantite. Siamo sicuri che il passante starà a distanza di sicurezza e non starnutirà sul tavolino del ristorante posizionato in strada?

Di fronte ad uno scenario così disattento e solamente “formalizzato” per la sicurezza delle persone – sulla base della mia strettissima esperienza personale e del gruppo di Milano Città Stato – siamo davvero certi che queste misure siano la strada giusta e più efficace per limitare i contagi tra le persone? L’ambiente, inoltre, ne risentirà presto.

SILVIA BOCCARDELLI

 

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Dopo le restrizioni anti-covid, la Turingia (Germania) CANCELLA anche l’obbligo di DISTANZIAMENTO SOCIALE

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Credits: germania.info - Erfurt

Dopo l’eliminazione delle restrizioni anti-covid come l’obbligatorietà dell’uso delle mascherine all’interno dei negozi o dei mezzi pubblici, lo stato della Turingia, sarà il primo land in Germania a eliminare le regole di distanziamento sociale imposte per arginare la diffusione del Coronavirus.

Leggi anche: La Turingia (Germania) dal 6 giugno toglie le RESTRIZIONI anti-Covid

Dopo le restrizioni anti-covid, la Turingia (Germania) CANCELLA anche l’obbligo di DISTANZIAMENTO SOCIALE

Il 6 giugno la Turingia aveva già fatto un passo in avanti nell’allentare le misure di restrizione per l’emergenza Coronavirus facendo decadere l’obbligo di utilizzo delle mascherine nei luoghi chiusi, all’aperto non era mai esistito, quali negozi o mezzi di trasporto. Il governo federale tedesco e i 16 governi dei Länder avevano inizialmente concordato di prorogare le restrizioni sul distanziamento fino al 29 giugno, ma già diversi Länder hanno allentato le regole, tra questi la Turingia che con il nuovo regolamento che entrerà in vigore sabato 13 giugno cancella anche le norme che obbligano il distanziamento sociale.

Leggi anche: La Turingia (Germania) dal 6 giugno toglie le RESTRIZIONI anti-Covid

# Cosa prevede il nuovo regolamento

La nuova regola consentirà la riapertura di un numero maggiore di strutture come piscine coperte e piscine per il tempo libero, centri termali, saune e cinema, a condizione che i loro piani di controllo delle infezioni siano prima approvati dal governo statale. Tutti i parchi di divertimento potranno ritornare operativi e sarà nuovamente possibile organizzare le feste di paese e cadrà l’obbligo di mantenere la distanza di sicurezza tra le persone. Solo i grandi eventi riprenderanno dopo il 31 Agosto in tutta la Germania, così come I teatri e le orchestre finanziate dallo Stato. Invece, i bordelli, le discoteche e i club di scambisti continuano a rimanere chiusi.

# Nonostante alcuni timori, aver tolto le restrizioni a inizio giugno non ha causato la ripresa della curva dei contagi

Quando a fine maggio il governatore della Turingia Ramelow aveva proposto una strategia per affrontare il Coronavirus, con allentamento delle misure da inizio giugno, secondo la quale non avrebbero dovuto più esserci restrizioni sul Coronavirus ma regole locali decise dai comuni, si erano sollevate critiche e polemiche. Il motivo era la paura che l’improvviso rilassamento potesse portare a un aumento dei numeri di contagi e morti ma, dopo essere stata accolta con favore da più parti, i risultati gli hanno però dato ragione infatti la curva dei contagi non è più ripresa e anzi la Germania intera è stato uno dei primi Stati europei ad uscire dalla fase critica con una gestione che è stata comunque sempre sotto controllo.

Fonte: berlinomagazine.com

 

FABIO MARCOMIN

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🔴 Dati 11 giugno. LOMBARDIA: calano i decessi (25), risalgono contagi (252) e indice positivi/tamponi. L’Italia ancora prima in UE per decessi e contagi giornalieri

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Credit: Cherchi (c)

11 giugno 2020. Calano i decessi (sempre metà del totale Italia), ma risalgono i contagi: 2 su 3 di nuovi positivi italiani è in Lombardia. Milano e Brescia tornano sopra quota 50 nuovi contagi. L’Italia ancora prima in UE per decessi (52) e nuovi contagi giornalieri (379).

Più che raddoppiano nelle ultime 24 ore i contagi giornalieri: +252 dai +99 di ieri. Crescono anche i tamponi: +13.376 dai 9.305 di ieri. Quasi raddoppia anche l’indice positivi/tamponi che passa dall’1,1% di ieri all’1,9% di oggi. La quota di nuovi contagi in Lombardia sul totale nazionale risale al 66% dal 49% di ieri. 

Calano però i decessi: 25 dai 32 delle 24 ore precedenti. A livello nazionale la quota della Lombardia nei decessi giornalieri stabile al 47% dal 45% di ieri.

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Calano di 77 (ieri erano calati di 95) i ricoveri: restano ricoverati non in terapia intensiva 2.488 persone. In terapia intensiva c’è un ricoverato in meno (ieri erano più due) per un totale di 97 ancora in cura. I guariti in un giorno sono stati +744 (dai +507 di ieri). 

Situazione delle province. Due province tornano sopra i 50 nuovi positivi: Brescia (+81) e Milano. In Città Metropolitana i nuovi contagi salgono da +27 a +71,  mentre in città passano da +10 a +34. Sette province sono sotto quota 10: Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Pavia e Sondrio. 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. La dinamica in Lombardia incide sull’andamento nazionale. I decessi giornalieri scendono a 53 dai 71 di ieri, mentre i nuovi contagi salgono a +379 dai +202 di ieri. Altre 1.399 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 1.293). 13 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -14). Insieme alla Lombardia restano sopra i 10 nuovi contagi tre regioni: Emilia, Piemonte e Lazio. Quattro regioni non registrano nessun nuovo contagio: Umbria, Molise, Valle d’Aosta e Sicilia. 

Mondo. Stabile la curva dei i decessi giornalieri mondiale (vedi immagine sotto). In Unione Europea per morti nelle ultime 24 ore solo l’Italia (con 53) resta sopra i 20 morti giornalieri. Al secondo posto c’è la Svezia con 19 morti. Gli altri Paesi sono sotto i 10. 
Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore è il Brasile (+1.318), seguito dagli USA (+951), poi il Messico (+708). Sopra i 100 morti ci sono anche Russia (+174), UK (+151) e Pakistan (+101). Per numero totale di morti, primi gli USA (115,2 mila), poi UK (41,1 mila) e Brasile (39,8 mila) poi l’Italia, davanti a Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primo il Brasile (+32 mila), poi gli USA (+11 mila) e Russia (+9 mila). In UE sopra i 200 nuovi contagi ci sono, insieme all’Italia (con +379), Polonia (+359), Portogallo (+310) e Romania (+237). Tutti gli altri Paesi sono sotto i 200 nuovi contagi. Per contagi totali gli Stati Uniti sempre al primo posto: oltre 2 milioni e 70 mila positivi, seguono Brasile (con 775,6 mila) e Russia con 502 mila. Poi UK, India, Spagna e Italia che sta venendo avvicinata dal Perù.

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
1/6: +50 (+0,05%)***
2/6: +187 (+0,2%)
3/6: +237 (+0,2%)
4/6: +84 (+0,1%)
5/6: +402 (+0,4%)
6/6: +142 (+0,1%)
7/6: +125 (+0,1%)
8/6: +194 (+0,2%)
9/6: +192 (+0,2%)
10/6: +99 (+0,2%)
11/6: +252 (+0,3%)
Totale: 90.932

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
1/6: +19 (+0,1%)
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +29 (+0,2%)
4/6: +29 (+0,2 %)
5/6: +21 (+0,1%)
6/6: +27 (+0,2%)
7/6: +21 (+0,1%)
8/6: +32 (+0,2%)
9/6: +15 (+0,1%)
10/6: +32 (+0,2%)
11/6: +25 (+0,1%)
Totale: 16.374

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)
1/6: +18 (+0,07%)***
2/6: +45 (+0,2%)
3/6: +37 (+0,2%)
4/6: +31 (+0,2%)
5/6: +99 (+0,3%)
6/6: +59 (+0,2%)
7/6: +43 (+0,2%)
8/6: +29 (+0,1%)
9/6: +46 (+0,2%)
10/6: +27 (+0,1%)
11/6: +71 (+0,3%)
Totale: 23.581

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
1/6: +8 (+0,1%)***
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +14 (+0,1%)
4/6: +16 (+0,1%)
5/6: +52 (+0,4%)
6/6: +29 (+0,2%)
7/6: +23 (+0,2%)
8/6: +15 (+0,1%)
9/6: +17 (+0,1%)
10/6: +10 (+0,1%)
11/6: +34 (+0,2%)
Totale: 10.018

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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CONTE IN PROCURA per Alzano e Nembro: quando l’Italia diventò tutta “zona protetta” (senza più zone rosse o arancioni)

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Le zone arancioni: durarono solo 24 ore

Il premier Giuseppe Conte verrà ascoltato dai magistrati della Procura di Bergamo per rispondere alle domande sulla mancata istituzione delle zone rosse di Nembro e Alzano Lombardo. Domande a cui hanno già risposto il presidente della Regione Lombardia Fontana e l’Assessore al Welfare Gallera, dove si sono registrati i focolai più gravi di tutta l’emergenza Covid-19. In quell’occasione il PM si è espresso dicendo che si trattava di una responsabilità del governo. In quei giorni di inizio marzo il governo cambiò più volte direzione: prima istituendo delle zone arancioni al posto delle zone rosse e, dopo appena 24 ore, cancellando tutto per istituire un’unica area protetta grande tutta Italia. Cerchiamo di ripercorrere come è andata e quali sono state le conseguenze di quella scelta.

CONTE IN PROCURA per Alzano e Nembro: quando l’Italia diventò tutta “zona protetta” (senza più zone rosse o arancioni)

# Conte: “Sono sereno con la mia coscienza, abbiamo fatto tutto il possibile per salvaguardare la comunità nazionale

In un’intervista rilasciata ieri 10 giugno di fronte a Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio Conte ha risposto alle domande dei giornalisti in merito alla mancata istituzione delle zone rosse di Nembro e Alzano Lombardo e alla prossima convocazione davanti ai magistrati della Procura di Bergamo. Queste le sue parole: “Il mio è un atteggiamento sereno, ma non frutto di sicumera, abbiamo preso delle decisioni difficili, ma sono sereno con la mia coscienza, abbiamo fatto tutto il possibile per salvaguardare la comunità nazionale“.

Il presidente della Regione Lombardia Fontana ha sempre sostenuto, e ha continuato a farlo di fronte ai pm bergamaschi, che le zone rosse sarebbe dovute essere state istituite dal Governo ed essendo già stato predisposto l’esercito per lui era “pacifico” che questo avvenisse. Ripercorriamo tutte le tappe di quelle concitate settimane.

Fonte: bergamo.corriere.it

# Le prime zone rosse: Codogno e altri 9 comuni lodigiani insieme a Vo’ Euganeo

Dopo la scoperta del “paziente zero”, poi diventato “paziente uno” a Codogno e il primo decesso per Covid-19 a Vo’ Euganeo, la paura di una diffusione incontrollata del virus si stava diffondendo in parte della popolazione italiana e soprattutto nel Governo. Per impedire che la paura si trasformasse in evidenza concreta con un DPCM vennero istituite le zone rosse a Codogno e altri 9 comuni del lodigiano e a Vo’ Euganeo, quali primi centri di focolai, la zona rossa significava: esercito a bloccare tutte le uscite e filtrare gli accessi, nessuno in strada, scuole e attività chiuse, nessun autobus e treno poteva passare.

# 8 marzo: istituzione di un’unica “zona arancione” nelle aree più colpite (e fine alle zone rosse)

Qualche giorno dopo ci furono le prime avvisaglie di possibili nuovi focolai nelle provincia bergamasca, nei comuni di Nembro e Alzano Lombardo, e per questo con l’intensificarsi del contagio il governo aveva inviato l’esercito per bloccare i paesi come fatto per Codogno e Vo’ Euganeo. Quando tutto sembrava deciso, l’8 marzo il Governo ha preso una scelta diversa, cancellando tutte le zone rosse e individuando un’unica zona arancione per le zone più colpite: una differenza “cromatica” che potrebbe avere provocato danni irreparabili.

Con un nuovo DPCM veniva istituita dall’8 marzo una zona arancione in tutta la Lombardia, Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini in Emilia Romagna, Pesaro e Urbino nelle Marche, Venezia, Padova, Treviso in Veneto e Asti, Vercelli, Novara, Verbano Cusio Ossola e Alessandria in Piemonte. Codogno e i comuni del Lodigiano, in Lombardia, e Vo’ Euganeo, in Veneto, con questa decisione avevano riacquistato più libertà con la sparizione dei posti di blocco che per 14 giorni filtravano entrate e uscite nei loro territori. Le aree blindate non esistevano più, avendone create altre più grandi che le ricomprendono al loro interno. Aree chiuse e a mobilità ridotta, nelle quali muoversi soltanto per indifferibili motivi di lavoro o emergenze.

# 9 marzo: “Tutta Italia sarà zona protetta”

Il giorno successivo, anche su pressioni di altre regioni, dei media e dei principali esponenti politici, si decise che la zona arancione venisse estesa a tutta l’Italia. Conte a proposito disse: Non ci sarà più una zona rossa, ma ci sarà tutta l’Italia zona protetta” con le misure di lockdown e distanziamento sociale estese a tutta la Nazione. Aggiungendo che “Siamo ben consapevoli di quanto sia difficile cambiare tutte le nostre abitudini. Ma non abbiamo più tempo: c’è una crescita importante dei contagi e delle persone decedute. Quindi dobbiamo rinunciare tutti a qualcosa per il bene dell’Italia e lo dobbiamo fare subito.” Il nuovo DCPM, entrato in vigore il 10 marzo, si basava su un principio poi rivelatosi assurdo: siccome tutta Italia era zona rossa, non aveva senso mantenere o istituire delle vere zone rosse con posti di blocchi nelle aree in cui il virus era al massimo della potenza di contagio.

Non solo quindi i cittadini dei primi focolai si sono ritrovati a circolare con meno restrizioni, ma i nuovi e più attivi focolai bergamaschi senza alcun blocco hanno visto circolare il virus in una vasta area, innescando una serie drammatica di contagi e di decessi. 

# Le due gravi conseguenze della decisione del Governo

I risultati di quelle scelte sono purtroppo tristemente noti: l’Italia ancora oggi è seconda per numero di morti giornaliere in Europa e a fine di questa emergenza l’economia sarà tra le peggiori in assoluto. Se si analizza quanto fatto in Italia rispetto ai Paesi che hanno saputo controllare la diffusione dell’epidemia, come Germania, Taiwan o Corea del Sud, le conseguenze più drammatiche della decisione presa sono queste:

  • rendere tutta Italia zona rossa, anche se di fatto arancione, penalizzando le zone meno colpite sia dal punto di vista sociale che economico 
  • allentare l’attenzione e le misure restrittive nei confronti dei comuni più colpiti, non prevedendo le misure più focalizzate, fatte di blocchi totali attorno ai nuovi singoli focolai come avvenuto nel Paesi più virtuosi.

Quando Conte per giustificare la mancata adozione di misure restrittive ad hoc per le aree più colpite parla di salvaguardare la comunità nazionale, cosa intende? Significa aver sacrificato le comunità più colpite come Nembro e Alzano Lombardo a beneficio di tutti gli altri?

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La gestione del COVID e dei suoi effetti: l’Italia a confronto con gli altri paesi. Siamo tra i MIGLIORI o tra i PEGGIORI?

FABIO MARCOMIN

 

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Il CITTADINO non è un NEMICO

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Credits: ilfattoalimentare.it

Fin da subito in Italia abbiamo adottato le regole più repressive contro i cittadini. Un lockdown senza eguali in Europa a cui sta seguendo una “fase due” fatta di obblighi e divieti molto più restrittivi. Mentre gli altri paesi europei riprendono una vita normale in Italia vige la regola base del distanziamento sociale. Ma sarebbe un errore considerare questo come effetto del Covid: in realtà si tratta di qualcosa di più profondo. Per capirlo facciamo qualche passo indietro. A quando si invocava il “chiudiamo tutto”. 

Il CITTADINO non è un NEMICO

Il lockdown o, meglio, la chiusura totale, con cui l’Italia ha basato la sua lotta al virus non è stata una iniziativa presa in autonomia dal governo o dalle autorità. Alle prime avvisaglie di pericolo è stata la stessa collettività, i media, i cittadini, tutte le forze di opinione hanno alzato la richiesta del “chiudiamo tutto”. A quel punto la scelta politica è stata una conseguenza. Analizzando a posteriori quello che è successo dobbiamo farci diverse domande. La prima è questa: se siamo stati i primi e gli unici a chiudere con queste restrizioni così dure, come è possibile che ci ritroviamo ad essere dopo tre mesi ancora il Paese nell’Unione Europea dove ci sono i morti giornalieri più alti (e non di poco)? E non solo non ne siamo ancora usciti negli aspetti più drammatici, i decessi, ma siamo anche quelli che sono rimasti più lontani dal riprendere una vita normale. 

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Ma soprattutto che ripresa può esserci in un Paese in cui la regola cardine del vivere in comune è quella del distanziamento sociale? In un paese in cui mascherine, termometri, strumenti di protezione e di allontanamento ricordano in ogni momento che ogni persona è un potenziale pericolo per gli altri? Ma forse la cosa più grave per il futuro è quella che stiamo innescando un’ “economia della disgrazia”, alimentando la produzione e la vendita di beni e servizi che non sono finalizzati al miglioramento della qualità della vita delle persone, ma all’opposto: di un suo progressivo peggioramento.  

STIAMO alimentando la produzione E LA VENDITA di beni e servizi che non sono finalizzati al miglioramento della qualità della vita delle persone, ma all’opposto: di un suo progressivo peggioramento. 

Il rischio di alimentare un’economia che distrugge il valore invece di crearlo

Come molti esperti di economia sanno non è la domanda a creare l’offerta, bensì l’opposto: è l’offerta il motore che alimenta la domanda. Non si sono prodotte le automobili quando i consumatori si sono stancati dalle carrozze, ma è dall’invenzione delle auto che si è innescata la domanda di questo nuovo mezzo di trasporto. Lo stesso vale per ogni innovazione, dal computer agi smartphone. Che sia l’offerta a creare la domanda lo abbiamo visto anche nell’emergenza Covid. Pensiamo alle mascherine.

Oggi sono rese obbligatorie e da diverse settimane sono un vero e proprio cavallo di battaglia nell’opinione pubblica. Si sono criticate manifestazione pubbliche misurandole su quante persone indossassero la mascherina e si dibatte ogni giorno su quanto sia importante utilizzarle per sconfiggere il virus. Eppure questo capita in un momento in cui l’epidemia sta volgendo al tramonto, con numerose regioni italiane che segnano nuovi contagi pari a zero. Se facciamo qualche passo indietro vediamo che non è sempre stato così, anzi. Proprio a marzo, nel momento in cui l’epidemia era al suo massimo, le mascherine non erano obbligatorie e l’attenzione sul tema era molto bassa, senza che nemmeno si pretendesse l’obbligo. L’unico motivo per cui non lo si faceva era che non c’era un eccesso di produzione: la domanda di mascherine era superiore alla produzione.

Quando la produzione è diventata tale da poter essere smaltita attraverso un massiccio impiego, a quel punto le mascherine sono state rese obbligatorie e sono diventate uno strumento di dibattito politico, addirittura di misurazione del grado di civiltà di un popolo. Poco conta che superando la frontiera ci si ritrovi in paesi dove non solo non vige l’obbligo di indossare le mascherine ma che vederle in esterno sia un fatto piuttosto insolito.
La realtà è che una produzione eccessiva ora spinge al suo consumo. Purtroppo con alcune gravi conseguenze: la prima è di tipo sociale. In una società in cui le persone vivono in costante pericolo gli uni verso gli altri, è una società che non consente nessun vivere civile. E’ respingente per i turisti e alla lunga per le sue migliori intelligenze che hanno bisogno di una società più sana per prosperare. In secondo luogo l’eccessiva produzione di dispositivi più “igienici”, come mascherine, guanti, materiali usa e getta, produrranno una quantità di inquinanti tale da generare rischi ambientali, potenzialmente devastanti soprattutto per un Paese come il nostro. 

Un sistema basato sulla cultura delle diffidenza

Ma quello delle mascherine o del lockdown invocato da tutti non è colpa del Covid: è segno di un tipo di cultura più profonda e radicata che si è radicata nel nostro paese. La cultura della diffidenza. 
L’allarme vero non è nel virus o nei dispositivi di protezione. L’allarme è che stiamo costruendo una società dove non è in discussione il vivere, ma il vivere con gli altri.

Il modo di combattere il virus ha portato infatti alla luce un sistema anti-umano che già prosperava. Un sistema per cui il cittadino è un potenziale pericolo, un soggetto inferiore, colpevole e incapace. Da questo presupposto deriva tutto il nostro sistema burocratico, costituito da una quantità record di leggi, regolamenti e procedure, di controlli e autorizzazioni preventive, dell’obbligo di intermediari parastatali. Tutto il nostro sistema si fonda sul principio che l’altro è il tuo nemico. Il problema è che anche ognuno di noi è l’altro e quindi tutti noi siamo considerati un nemico dagli altri.
 
Questo non determina solo una società culturalmente malata che si dimostra tale nel modo di affrontare il virus trattando tutti da untori invece che isolare chi è contagioso. Ma ha anche gravi effetti economici: l’economia prospera in diretta correlazione con il grado di fiducia. Se non c’è fiducia tra le persone, l’economia va in crisi perché il sistema di controlli e di burocrazia rende tutto inefficiente. Le mascherine di cui ho scritto in precedenza sono un simbolo perfetto: persone a cui per il 99,9% non servono, sono costrette a comprare qualcosa che peggiora la qualità della loro vita, in nome di un potenziale pericolo rappresentato dagli altri. Ognuno paga per peggiorare la sua vita, altra conseguenza di questo sistema malato.
 
La vera guerra di cui tanti hanno parlato a proposito del virus, è ora una sfida di civiltà. Tra chi vuole cedere a una società fatta di tutti contro tutti, basata sulla diffidenza verso l’altro dove questo altro è anche la persona a noi più vicina, e chi invece non si rassegna a questo: vuole invece rilanciare il principio di fiducia e di socialità come elemento fondamentale del vivere. Non per ideologia o per ambizioni egoiche, ma unicamente perché si tratta di affermare un bisogno essenziale della natura umana.

 

ANDREA ZOPPOLATO

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🔴 Dati 10 giugno. LOMBARDIA: risalgono i decessi (32), meno di 100 contagi giornalieri (99), solo 10 a Milano. Si dimezza l’indice positivi/tamponi (1,1%)

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Credit: Andrea Cherchi (c)

10 giugno 2020. Per la terza volta dall’inizio dell’emergenza Covid, i contagi giornalieri sono meno di 100, il 50% del totale nazionale. Si dimezzano in 24 ore, così come l’indice positivi/tamponi (1,1%). Tutte le province sono sotto i 30 nuovi positivi, a Milano città sono solo 10. Risalgono i decessi, da 15 a 32 (il 45% del totale nazionale). In Italia oltre alla Lombardia restano solo quattro regioni con più di 3 contagi giornalieri. in UE con 71 l’Italia resta insieme alla Svezia l’unico Paese al di sopra dei 25 morti giornalieri. 

Si dimezzano nelle ultime 24 ore i contagi giornalieri: +99 dai +192 di ieri. Su un numero di tamponi simile: +9.305 dai 9.848 di ieri. Si dimezza quasi anche l’indice positivi/tamponi che passa da quasi il 2% di ieri all’1,1% di oggi. La quota di nuovi contagi in Lombardia sul totale nazionale scende al 49% dal 67% di ieri. 

Risalgono però i decessi: 32 dai 15 delle 24 ore precedenti. A livello nazionale la quota della Lombardia nei decessi giornalieri risale al 45% dal 19% di ieri.

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Calano di 95 (ieri erano calati di 48) i ricoveri: restano ricoverati non in terapia intensiva 2.565 persone. In terapia intensiva ci sono due ricoverati in più (ieri erano calati di 11) ma il totale resta sotto i 100 (98). I guariti in un giorno sono stati +507 (dai +1.199 di ieri). 

Situazione delle province. Tutte le provincie sono sotto i 30 nuovi contagiati. In Città Metropolitana i nuovi contagi scendono da +46 a +27,  mentre in città passano da +17 a +10. Sette province sono sotto quota 10: Como, Lecco, Lodi, Mantova, Pavia, Monza e Brianza e Sondrio (a zero). 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. I decessi giornalieri scendono a 71 dai 79 di ieri, anche se ieri il numero era “gonfiato” da 32 morti pregressi non conteggiati dell’Abruzzo. I nuovi contagi calano a +202 dai +282 di ieri. Le uniche regioni ad avere più di 3 nuovi contagi, oltre la Lombardia, sono Piemonte (26), Emilia (24), Liguria (20) e Lazio (+18). Sette regioni non hanno nuovi contagi.  Altre 1.293 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 2.062). Altre 14 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -20). 

Mondo. Continua a calare la curva dei i decessi giornalieri mondiale (vedi immagine sotto). In Unione Europea per morti nelle ultime 24 ore solo la Svezia (78) e l’Italia con 71 restano sopra quota 25. Terza la Polonia con 23. 
Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore è il Brasile (+1.238), seguito dagli USA (+1.145), poi il Messico (+596). Sopra i 100 morti ci sono anche India (+277), UK (+245) e Russia (+216). Per numero totale di morti, primi gli USA (114,3 mila), poi UK (41,1 mila) e Brasile (38,5 mila) poi l’Italia, davanti a Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primo il Brasile (+36 mila), poi gli USA (+30 mila) e l’India (+10 mila). In UE sopra i 200 nuovi contagi ci sono Portogallo (+294), Polonia (+282) e Italia. Tutti gli altri Paesi sono sotto i 200 nuovi contagi. Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 2 milioni e 59 mila positivi, seguono Brasile (con 743 mila) e Russia con 493 mila. Poi UK, Spagna, India e Italia.

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
1/6: +50 (+0,05%)***
2/6: +187 (+0,2%)
3/6: +237 (+0,2%)
4/6: +84 (+0,1%)
5/6: +402 (+0,4%)
6/6: +142 (+0,1%)
7/6: +125 (+0,1%)
8/6: +194 (+0,2%)
9/6: +192 (+0,2%)
10/6: +99 (+0,2%)
Totale: 90.680

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
1/6: +19 (+0,1%)
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +29 (+0,2%)
4/6: +29 (+0,2 %)
5/6: +21 (+0,1%)
6/6: +27 (+0,2%)
7/6: +21 (+0,1%)
8/6: +32 (+0,2%)
9/6: +15 (+0,1%)
10/6: +32 (+0,2%)
Totale: 16.349

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)
1/6: +18 (+0,07%)***
2/6: +45 (+0,2%)
3/6: +37 (+0,2%)
4/6: +31 (+0,2%)
5/6: +99 (+0,3%)
6/6: +59 (+0,2%)
7/6: +43 (+0,2%)
8/6: +29 (+0,1%)
9/6: +46 (+0,2%)
10/6: +27 (+0,1%)
Totale: 23.510

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
1/6: +8 (+0,1%)***
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +14 (+0,1%)
4/6: +16 (+0,1%)
5/6: +52 (+0,4%)
6/6: +29 (+0,2%)
7/6: +23 (+0,2%)
8/6: +15 (+0,1%)
9/6: +17 (+0,1%)
10/6: +10 (+0,1%)
Totale: 9.984

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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NUOVA DARSENA ancora in ALTO MARE: i passi da compiere per completare la riqualificazione

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foto andrea cherchi
foto andrea cherchi - Darsena

La Darsena è stato uno dei simboli della rinascita di Milano in occasione dell’Expo2015, voluta fortemente dal Sindaco Pisapia, a seguito delle lunghe vicende giudiziarie legate al progetto di costruzione di un parcheggio sotto il vecchio porto milanese, ridando lustro a un acquitrino misto a vegetazione selvaggia e fauna varia.

NUOVA DARSENA ancora in ALTO MARE: i passi da compiere per completare la riqualificazione

# Il “porto di Milano” in abbandono per anni

Darsena prima dei lavori

L’immagine della Darsena prima dei lavori di rifacimento (foto in alto) non era certamente una cartolina da far vedere ai milioni di turisti che sarebbero arrivati da tutto il mondo per visitare la manifestazione fieristica e la città.
Per questo l’amministrazione comunale, con l’allora Sindaco Pisapia, mise in campo ogni sforzo possibile per chiudere a proprio favore la causa in corso tra il Comune e l’azienda che avrebbe dovuto realizzare un parcheggio a pagamento a servizio dell’area dei Navigli proprio sotto la superficie dell’acqua.

# Il progetto di restyling del porto

Credits: riaprireinavigli.it – Progetto restyling Darsena

Il progetto di restyling ha previsto la realizzazione di una banchina allargata rispetto all’originale Darsena, per permettere passeggiate ed eventi, l’installazione di bar e la costruzione del nuovo mercato rionale in sostituzione di quello precedente demolito, la riapertura del Ticinello a ridosso di Piazza 24 Maggio e la pedonalizzazione di quest’ultima.

Dalla parte opposta, sul lato opposto alla Canottieri Milano, è stato pensato un ponticello di attraversamento tra le due sponde e un’area verde per con attracchi per piccole imbarcazioni. In mezzo, sul lato di Viale D’Annunzio un altro ponticello con la predisposizione sottostante al collegamento con la Conca di Viarenna.

# Un progetto suggestivo, ma di qualità mediocre e con alcune note dolenti

Tutto molto bello, all’apparenza, ma passare dal disegno su carta a una realizzazione concreta porta con sè sempre incertezze e questo caso non ha fatto eccezione.
Esaminando nel dettaglio il restyling approvato, è saltata subito all’occhio una grave mancanza data per certa prima dell’avvicinarsi alla progettazione definitiva: l’apertura del collegamento con la Conca di Viarenna e la sua rifunzionalizzazione.
Arriverà in futuro? Al momento sono state spese solo belle parole e poco più.

Foto Credit: https://www.milanodavedere.it
Foto Credit: https://www.milanodavedere.it – Conca di Viarenna

Veniamo però alle vere note dolenti:

#1 Scelta di un design già vecchio

Credits: milano.repubblica.it – Scritte in Darsena

I mattoni in pietra non si possono proprio vedere, in più non richiama in nessun modo lo stile architettonico milanese, e fa da sponda al secondo problema.

#2 Manutenzione insufficiente che causa degrado

Credits: Urbanfile – Degrado in Darsena

La prima cosa che è venuta in mente a molti, una volta realizzate le pareti, è che sarebbero state prese d’assalto dai writer (foto sopra), quasi fossero delle belle tavolozze da dipingere. La mancanza di una rapida pulizia delle scritte, da parte degli operatori dell’Amsa, ha amplificato la situazione di degrado e oggi la Darsena è ricoperta di scarabocchi su ogni superficie. Inoltre la manutenzione insufficiente peggiora l’estetica e crea pericolo: i faretti sulle banchine mal tenuti, i listelli di legni rotti sulla banchina, gli ascensori per i disabili a supporto dell’attraversamento tra le due sponde mai entrati in funzione, balaustre completamente rovinate, panchine e molto altro.

#3 Utilizzo di materiale di pessima qualità

Ponticello ammalorato e arrugginito

In aggiunta a tutto questo, le poche risorse a disposizione per il progetto e la sua implementazione e la concomitante scarsa lungimiranza hanno fatto il resto, ovvero la scelta di materiali di scarsa qualità con il risultato che:

  • le balaustre in legno sono da tempo ammalorate, con evidenti segni di usura nonostante la recente datazione dell’opera
  • la pavimentazione della banchina d’attracco sarebbe già da sostituire
  • numerosi faretti a bordo banchina sono rotti
  • i lampioni dall’orrendo design persino in un’area industriale
  • panchine realizzate con legno di bassa qualità
  • il ponticello con la struttura già gravemente arrugginita

Questo e altro nella galleria di foto in basso:

# Bisogna completare il percorso

Rimettere mano al progetto iniziale, aprendo un nuovo bando internazionale per rivisitarlo con materiali e arredo urbano degni di Milano e della sua storia. La “nuova Darsena” è il classico esempio di “vorrei ma non posso” che pervade troppo di frequente le amministrazioni quando bisogna investire seriamente i soldi della comunità, ovvero massimo risparmio e qualità misera.
Lo spreco di soldi non è accettabile, ma nemmeno quello di un’occasione unica: trasformare un luogo iconico e storico della città in qualcosa di meraviglioso e non solamente apprezzabile.
Siamo ancora in tempo per rimediare, speriamo ci sia anche la volontà.

Continua la lettura con: Dove sono i ciclo-parcheggi? 5 idee per una Milano bike-friendly

FABIO MARCOMIN

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“Un federalismo delle città per rilanciare l’Italia”

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Credits: nuioveverrine.it

“Un federalismo delle città per rilanciare l’Italia”

 
Il pensiero federalista non progetta davanti a sé un’utopia […] che si tratterebbe semplicemente di raggiungere, o dei piani statici che bisognerebbe realizzare in quattro o cinque anni aggredendo in modo spietato le realtà vive che ostacolano il piano. Essa cerca al contrario il segreto di un equilibrio delicato e costantemente in costruzione tra i gruppi: i quali vanno composti nel loro pieno rispetto, e non affatto sottomessi gli uni agli altri, o distrutti uno dopo l’altro
 
In questa lucida visione, v’è una parola che spicca sulle altre: equilibrio. Il federalismo, infatti, non è un’asettica e immutabile formula matematica, bensì una costante ridefinizione degli equilibri: è un concetto forte e dinamico. La contraddittorietà e la genericità delle motivazioni che sono state addotte negli ultimi trent’anni non ha mai consentito di fissare dei punti cardine dai quali partire per delineare quale tipo di percorso federalista dovrebbe intraprendere l’Italia e quali vantaggi dovrebbe portare.
 

# In 10 anni la competitività della Lombardia è crollata: ora è la 128esima regione più competitiva d’Europa

 
Un fattore spesso completamente ignorato in sede di analisi è chiedersi se l’attuale assetto territoriale, amministrativo e giuridico dell’Italia sia attualmente il migliore possibile e se, in una prospettiva futura, le unità che compongono tale assetto possano essere lo scheletro di una repubblica federale. La risposta è, in entrambi i casi, negativa. L’attuale suddivisione territoriale, che assegna un ruolo primario alle regioni e che, nonostante i tentativi di riforma, continua a ricalcare il modello napoleonico e centralista adottato al momento dell’unità d’Italia, non ha la legittimità storica e politica delle unità federali classiche e non riflette nemmeno la grande varietà di socio-culturale del territorio. Inoltre, è da registrare un aspetto fondamentale in chiave funzionale: il regionalismo italiano mostra una palese perdita di competitività. Nell’Eu Regional Competitveness Index, elaborato nel 2013 dalla Commissione Europea, l’Italia figura in 18 esima posizione, dietro Cipro e Portogallo. La Lombardia, che fino al 2010 si trovava tra le cento regioni europee più competitive, è finita al 128 esimo posto su 262.

# Un federalismo per l’Italia deve ripartire dal livello più basso: dalle città

Pertanto, qualsiasi discorso su di un federalismo per l’Italia non può prescindere da una radicale riorganizzazione territoriale. All’Italia serve un federalismo che nasca dal basso: dalle tradizioni, identità e peculiarità dei territori. Un federalismo dei municipi in grado di governare la globalizzazione. Carlo Cattaneo, nel saggio La città come principio ideale delle istorie italiane, pubblicato nel 1858 sulla rivista Il Crepuscolo, ricostruisce mirabilmente l’evoluzione storica delle città italiane, delineando un federalismo che germoglia dalle identità municipali. La città non è solo un luogo fisico, ma un crocevia di relazioni umane, di sviluppo e commerci, di aggregazione sociale, di mutua integrazione, di radicamento popolare. I municipi nascono, fioriscono, vengono soggiogati dai barbari, ma resistono e preservano il loro retaggio linguistico, culturale e religioso: sono la culla della società cristiana e conoscono lo splendore dell’età comunale. 

Cattaneo, nella sua ampia produzione letteraria, torna successivamente a ragionare su di un ordinamento federale per l’Italia nelle Considerazioni sul primo volume dell’Archivio triennale del 1850: «Il numero delle parti non importa, purché abbiano tutte egual padronanza e libertà: e l’una non abbia titolo a far servire a sé alcun altra, tirandola a sé, e distraendola dal nodo generale. Tra la padronanza municipale e la unità nazionale non si deve frapporre alcuna sudditanza o colleganza intermedia, alcun partaggio».

Da: Ripartire da Cattaneo e dal “federalismo dei municipi”

FEDERICO CARTELLI 

 

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🔴 Dati 9 giugno. LOMBARDIA: si dimezzano i decessi (15) e l’indice contagi/tamponi (1,9%). In rialzo i decessi nel resto d’Italia

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Credit: Andrea Cherchi (c)

9 giugno 2020. Si dimezzano i decessi (da 32 a 15) e l’indice positivi/tamponi (torna sotto al 2%). Meno di 100 restano ricoverati in terapia intensivi e in un giorno sono oltre mille i guariti. Crescono i decessi nel resto d’Italia (ma dovuti in parte a morti non conteggiati dei giorni scorsi in Abruzzo): in UE con 79 l’Italia si conferma l’unico Paese al di sopra dei 30 morti giornalieri. Per nuovi contagi primo il Portogallo. 

Stabili i contagi giornalieri: +192 dai +194 di ieri. Però su un numero doppio di tamponi: +9.848 dai 4.488 di ieri. Scende molto l’indice positivi/tamponi che passa dal 4,3% di ieri all’1,9% di oggi. La quota di nuovi contagi in Lombardia sul totale nazionale scende al 67% dal 70% di ieri. 

Si dimezzano i decessi: 15 dai 32 delle 24 ore precedenti. A livello nazionale la quota della Lombardia nei decessi giornalieri scende al 19%, la quota più bassa dall’inizio dell’emergenza.

Leggi anche: 🔴 “Nelle RSA il 30% POSITIVI al tampone”: sempre più chiara la causa dei morti record in Lombardia

Dagli ospedali. Calano di 48 (ieri erano calati di 93) i ricoveri: restano ricoverati non in terapia intensiva 2.660 persone. In terapia intensiva calano i ricoverati di 11 (ieri erano rimasti invariati) e scendono finalmente sotto i 100 (sono 96). I guariti in un giorno sono stati +1.199 (dai +263 di ieri). 

Situazione delle province. Sopra i 50 nuovi resta solo Bergamo (+52). In Città Metropolitana ci sono nuovi contagi a +46,  mentre in città passano da +15 a +17. Sette province sono sotto quota 10: Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Pavia, Sondrio e Monza e Brianza. 

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

Italia. Aumentano i morti giornalieri nel resto d’Italia ma anche a causa di un conteggio di decessi di giorni precedenti in Abruzzo. I decessi giornalieri salgono pertanto a 79 dai 65 di ieri, nonostante il vistoso calo della Lombardia. I nuovi contagi sono stabili a +282 da +280 di ieri. Altre 2.062 persone hanno lasciato gli ospedali nelle ultime 24 ore (ieri 747). Altre 20 persone hanno lasciato la terapia intensiva (ieri -4). 

Mondo. Continua a calare la curva dei i decessi giornalieri mondiale (vedi immagine sotto): solo gli USA sopra i 500 morti giornalieri e cinque nazioni sopra i 100. In Unione Europea solo l’Italia resta sempre sopra i 50 decessi giornalieri (sono 79), davanti alla Svezia con 23. Gli altri Paesi sono sotto i 20. 
Il primo paese per decessi nelle ultime 24 ore sono gli USA (+731), poi il Messico (354) e UK (+286). Sopra i 100 morti la Russia e il Pakistan (105). Per numero totale di morti, primi gli USA (113,2 mila), poi UK (40,8 mila) e Brasile (37,3 mila) poi l’Italia, davanti a Francia e Spagna. 
Per contagi giornalieri primi gli USA (+19 mila), poi il Brasile (+18 mila), poi la Russia (+8,5 mila). In UE sopra i 500 nuovi contagi non ci sono paesi. AL primo posto il Portogallo (+421). Tutti gli altri Paesi sono sotto i 300 nuovi contagi. Per contagi totali gli Stati Uniti fanno il vuoto: oltre 2 milioni e 29 mila positivi, seguono Brasile (con 711,7 mila) e Russia con 47 mila. Poi Spagna, UK, India e Italia.

Aiutiamoci da soli. Se vuoi aiutare a fornire un pasto alle famiglie di Milano che in questo momento sono più in difficoltà, puoi partecipare a #aggiungiunpastoatavola iniziativa di #milanopermilano. Puoi donare qui (il 100% del ricavato viene usato usato per acquistare cibo dalla Fondazione Comunità di Milano): milanopermilano.it/dona

DATI DALL’INIZIO DEL LOCKDOWN TOTALE

Contagi Lombardia (giornalieri)*
11/3: +1489 (+25,7%)
12/3: +1445 (+19,8%)
13/3: +1095 (+12,6%)
14/3: +1865 (+18,9%)
15/3: +1587 (+13,5%)
16/3: +1377 (+10,3%)
17/3: +1571 (+9,6%)
18/3: +1493 (+9,2%)
19/3: +2171 (+12,2%)
20/3: +2380 (+11,9%)
21/3: +3251** (+14,6%)
22/3: +1691 (+6,6%)
23/3: +1555 (+5,7%)
24/3: +1942 (+6,7%)
25/3: +1643 (+5,0%)
26/3: +2543 (+7,2%)
27/3: +2409 (+6.9%)
28/3: +2117 (+5.6%)
29/3: +1592 (+4,0%)
30/3: +1154 (+2,8%)
31/3: +1047 (+2,4%)
1/4: +1.575 (+3,6%)
2/4: +1.222 (+2,6%)
3/4: +1.455 (+3,1%)
4/4: +1.598 (+3,3%)
5/4: +1.337 (+2,7%)
6/4: +1.079 (+2,0%)
7/4: +791 (+1,5%)
8/4: +1.089 (+2,0%)
9/4: +1.388 (+2,5%)
10/4: +1.246 (+2,2%)
11/4: +1.544 (+2,7%)
12/4: +1.460 (+2,5%)
13/4: +1.262 (+2,1%)
14/4: +1.012 (+1,6%)
15/4: +827 (+1,3%)
16/4: +941 (+1,5%)
17/4: +1.041 (+1,6%)
18/4: +1.246 (+1,9%)
19/4: +855 (+1,3%)
20/4: +735 (+1,1%)
21/4: +960 (+1,4%)
22/4: +1.161 (+1,6%)
23/4: +1.073 (+1,5%)
24/4: +1.091 (+1,5%)
25/4: +713 (+1,0%)
26/4: +920 (+1,2%)
27/4: +590 (+0,8%)
28/4: +869 (+1,1%)
29/4: +786 (+1,0%)
30/4: +598 (+0,7%)
1/5: +737 (+0,9%)
2/5: +533 (+0,6%)
3/5: +526 (+0,6%)
4/5: +577 (+0,7%)
5/5: +500 (+0,6%)
6/5: +634 (+0,8%)
7/5: +689 (+0,8%)
8/5: +609 (+0,7%)
9/5: +502 (+0,6%)
10/5: +282 (+0,3%)
11/5: +364 (+0,4%)
12/5: +614 (+0,4%)
13/5: +394 (+0,4%)
14/5: +522 (+0,6%)
15/5: +299 (+0,3%)
16/5: +399 (+0,4%)
17/5: +326 (+0,4%)
18/5: +175 (+0,2%)
19/5: +462 (+0,5%)
20/5: +294 (+0,3%)
21/5: +316 (+0,3%)
22/5: +293 (+0,3%)
23/5: +441 (+0,5%)
24/5: +285 (+0,3%)
25/5: +148 (+0,1%)
26/5: +159 (+0,2%)
27/5: +216 (+0,3%)
28/5: +382 (+0,4%)
29/5: +354 (+0,4%)
30/5: +221 (+0,2%)
31/5: +210 (+0,2%)
1/6: +50 (+0,05%)***
2/6: +187 (+0,2%)
3/6: +237 (+0,2%)
4/6: +84 (+0,1%)
5/6: +402 (+0,4%)
6/6: +142 (+0,1%)
7/6: +125 (+0,1%)
8/6: +194 (+0,2%)
9/6: +192 (+0,2%)
Totale: 90.581

Decessi Lombardia (giornalieri)*
9/3: 76 (+29,7%)
10/3: 135 (+40,5%)
11/3: 149 (+31,8%)
12/3: 127 (+20,6%)
13/3: 146 (+19,6%)
14/3: 76 (+8,5%)
15/3: 252 (+26,0%)
16/3: 202 (+16,6%)
17/3: 220 (+15,5%)
18/3: 319 (+19,5%)
19/3: 209 (+10,7%)
20/3: 381 (+17,6%)
21/3: 546** (+21,4%)
22/3: 361 (+11,7%)
23/3: 320 (+9,3%)
24/3: 402 (+10,6%)
25/3: 296 (+7,1%)
26/3: 387 (+8,6%)
27/3: 541 (+11,1%)
28/3: 542 (+10,0%)
29/3: 416 (+7,0%)
30/3: +458 (+7,2%)
31/3: +381 (+5,6%)
1/4: +394 (+5,5%)
2/4: +367 (+4,8%)
3/4: +351 (+4,4%)
4/4: +345 (+4,2%)
5/4: +249 (+2,9%)
6/4: +297 (+3,3%)
7/4: +282 (+3,1%)
8/4: +238 (+2,5%)
9/4: +300 (+3,1%)
10/4: +216 (+2,2%)
11/4: +273 (+2,7%)
12/4: +110 (+1,0%)
13/4: +280 (+2,6%)
14/4: +241 (+2,2%)
15/4: +235 (+2,1%)
16/4: +231 (+2,0%)
17/4: +243 (+2,1%)
18/4: +199 (+1,7%)
19/4: +163 (+1,4%)
20/4: +163 (+1,3%)
21/4: +203 (+1,6%)
22/4: +161 (+1,3%)
23/4: +200 (+1,6%)
24/4: +166 (+1,3%)
25/4: +163 (+1,2%)
26/4: +56 (+0,4%)
27/4: +124 (+0,9%)
28/4: +126 (+0,9%)
29/4: +104 (+0,8%)
30/4: +93 (+0,7%)
1/5: +88 (+0,6%)
2/5: +47 (+0,3%)
3/5: +42 (+0,3%)
4/5: +63 (+0,4%)
5/5: +95 (+0,7%)
6/5: +222 (+1,5%)
7/5: +134 (+0,9%)
8/5: +94 (+0,6%)
9/5: +85 (+0,6%)
10/5: +62 (+0,4%)
11/5: +68 (+0,5%)
12/5: +62 (+0,4%)
13/5: +69 (+0,5%)
14/5: +111 (+0,7%)
15/5: +115 (+0,7%)
16/5: +39 (+0,3%)
17/5: +69 (+0,4%)
18/5: +24 (+0,2%)***
19/5: +54 (+0,3%)
20/5: +65 (+0,4%)
21/5: +65 (+0,4%)
22/5: +57 (+0,4%)
23/5: +56 (+0,4%)
24/5: 0 (0%)***
25/5: +34 (+0,2%)
26/5: +22 (+0,1%)
27/5: +58 (+0,4%)
28/5: +20 (+0,1%)
29/5: +38 (+0,2%)
30/5: +67 (+0,4%)
31/5: +33 (+0,2%)
1/6: +19 (+0,1%)
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +29 (+0,2%)
4/6: +29 (+0,2 %)
5/6: +21 (+0,1%)
6/6: +27 (+0,2%)
7/6: +21 (+0,1%)
8/6: +32 (+0,2%)
9/6: +15 (+0,1%)
Totale: 16.317

Contagi Milano città metropolitana (giornalieri)*
11/3: +333 (+55,4%)
12/3: +221 (+23,7%)
13/3: +152 (+13,2%)
14/3: +244 (+18,6%)
15/3: +200 (+12,8%)
16/3: +233 (+13,3%)
17/3: +343 (+17,2%)
18/3: +318 (+13,6%)
19/3: +634 (+23,9%)
20/3: +526 (+12,2%)
21/3: +868** (+22,8%)
22/3: +424 (+9,0%)
23/3: +230 (+4,5%)
24/3: +375 (+7,0%)
25/3: +373 (+6,5%)
26/3: +848 (+13,9%)
27/3: +574 (+8,2%)
28/3: +314 (+4,2%)
29/3: +546 (+7,0%)
30/3: +348 (+4,1%)
31/3: +235 (+2,7%)
1/4: +611 (+6,8%)
2/4: +482 (+5,0%)
3/4: +387 (+3,8%)
4/4: +428 (+4,1%)
5/4: +411 (+3,7%)
6/4: +308 (+2,7%)
7/4: +249 (+2,1%)
8/4: +252 (+2,1%)
9/4: +440 (+3,6%)
10/4: +269 (+2,1%)
11/4: +520 (+4,0%)
12/4: +412 (+3,1%)
13/4: +481 (+3,5%)
14/4: +189 (+1,3%)
15/4: +325 (+2,2%)
16/4: +277 (+1,8%)
17/4: +325 (+2,1%)
18/4: +269 (+1,7%)
19/4: +279 (+1,7%)
20/4: +287 (+1,8%)
21/4: +408 (+2,5%)
22/4: +480 (+2,9%)
23/4: +277 (+1,6%)
24/4: +412 (+2,3%)
25/4: +219 (+1,2%)
26/4: +463 (+3,1%)
27/4: +188 (+1,0%)
28/4: +278 (+1,4%)
29/4: +284 (+1,5%)
30/4: +216 (+1,1%)
1/5: +364 (+1,8%)
2/5: +249 (+1,2%)
3/5: +118 (+0,6%)
4/5: +186 (+0,9%)
5/5: +144 (+0,7%)
6/5: +243 (+1,1%)
7/5: +182 (+0,8%)
8/5: +201 (+0,9%)
9/5: +178 (+0,8%)
10/5: +104 (+0,5%)
11/5: +114 (+0,5%)
12/5: +136 (+0,6%)
13/5: +105 (+0,4%)
14/5: +169 (+0,7%)
15/5: +66 (+0,3%)
16/5: +75 (+0,3%)
17/5: +110 (+0,5%)
18/5: +71 (+0,3%)
19/5: +102 (+0,4%)
20/5: +48 (+0,2%)
21/5: +83 (+0,3%)
22/5: +73 (+0,3%)
23/5: +88 (+0,3%)
24/5: +64 (0,3%)
25/5: +46 (+0,2%)
26/5: +38 (+0,1%)
27/5: +68 (+0,3%)
28/5: +76 (+0,3%)
29/5: +74 (+0,3%)
30/5: +62 (+0,3%)
31/5: +32 (+0,1%)
1/6: +18 (+0,07%)***
2/6: +45 (+0,2%)
3/6: +37 (+0,2%)
4/6: +31 (+0,2%)
5/6: +99 (+0,3%)
6/6: +59 (+0,2%)
7/6: +43 (+0,2%)
8/6: +29 (+0,1%)
8/6: +46 (+0,2%)
Totale: 23.483

Contagi Milano città (giornalieri)*
11/3: +113
12/3: +92
13/3: +83
14/3: +98
15/3: +79 (+12,5%)
16/3: +102 (+14,3%)
17/3: +151 (+18,5%)
18/3: +127 (+13,1%)
19/3: +287 (+18,5%)
20/3: +172 (+12,4%)
21/3: +279 (+12,4%)
22/3: +210 (+11,8%)
23/3: +137 (+6,7%)
24/3: +121 (+5,5%)
25/3: +141 (+6,1%)
26/3: +310** (+12,7%)
27/3: +261 (+9,5%)
28/3: +150 (+4,9%)
29/3: +247 (+7,8%)
30/3: +154 (+4,5%)
31/3: +96 (+2,6%)
1/4: +159 (+4,3%)
2/4: +203 (+5,3%)
3/4: +166 (+4,1%)
4/4: +178 (+4,2%)
5/4: +171 (+3,9%)
6/4: +112 (+2,4%)
7/4: +99 (+2,1%)
8/4: +80 (+1,6%)
9/4: +155 (+3,2%)
10/4: +127 (+2,5%)
11/4: +262 (+5,1%)
12/4: +193 (+3,5%)
13/4: +296 (+5,3%)
14/4: +57 (+0,9%)***
15/4: +144 (+2,4%)
16/4: +102 (+1,6%)
17/4: +166 (+2,6%)
18/4: +95 (+1,6%)
19/4: +128 (+1,9%)
20/4: +160 (+2,4%)
21/4: +246 (+3,6%)
22/4: +161 (+2,3%)
23/4: +105 (+1,4%)
24/4: +246 (+3,4%)
25/4: +80 (+1,0%)
26/4: +241 (+3,1%)
27/4: +79 (+1,0%)
28/4: +149 (+1,8%)
29/4: +86 (+1,0%)
30/4: +56 (+0,7%)
1/5: +177 (+2,1%)
2/5: +115 (+1,3%)
3/5: +41 (+0,4%)
4/5: +48 (+0,5%)
5/5: +50 (+0,5%)
6/5: +91 (+1,0%)
7/5: +86 (+0,9%)
8/5: +101 (+1,1%)
9/5: +98 (+1,1%)
10/5: +54 (+0,6%)
11/5: +52 (+0,6%)
12/5: +51 (+0,5%)
13/5: +63 (+0,6%)
14/5: +66 (+0,6%)
15/5: +30 (+0,3%)
16/5: +34 (+0,3%)
17/5: +56 (+0,6%)
18/5: +24 (+0,2%)
19/5: +49 (+0,5%)
20/5: +8 (+0,1%)
21/5: +38 (+0,4%)
22/5: +35 (+0,3%)
23/5: +40 (+0,4%)
24/5: +32 (0,3%)
25/5: +27 (+0,3%)
26/5: +14 (+0,1%)
27/5: +41 (+0,4%)
28/5: +39 (+0,4%)
29/5: +32 (+0,3%)
30/5: +25 (+0,2%)
31/5: +13 (+0,1%)
1/6: +8 (+0,1%)***
2/6: +12 (+0,1%)
3/6: +14 (+0,1%)
4/6: +16 (+0,1%)
5/6: +52 (+0,4%)
6/6: +29 (+0,2%)
7/6: +23 (+0,2%)
8/6: +15 (+0,1%)
9/6: +17 (+0,1%)
Totale: 9.974

*Nota: tra parentesi la variazione rispetto all’ammontare totale del giorno prima (di contagi o decessi).
**Numero più elevato dall’inizio dell’emergenza
***Percentuale più bassa di incremento

Fonte: dati Regione Lombardia

Leggi anche: Covid: Le 5 DOMANDE di noi lombardi alla Regione (o alla Protezione Civile)

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🔴 CHI SONO i nuovi MALATI Covid: più giovani, meno gravi, contagiati IN FAMIGLIA. “Non risultano contagi legati alla riapertura”

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Credits: iene.ediaset.it - Mascherine in piazza duomo

L’ultimo rapporto sui malati Covid chiarisce ancora di più come sta evolvendo la malattia in Italia. I dati sembrano confermare le previsioni più ottimistiche legate alla riapertura. Secondo il rapporto la stragrande parte di nuovi positivi sarebbero in realtà nuove diagnosi di pazienti contagiati settimane prima.  Cambia anche il profilo anagrafico dei malati: i nuovi positivi sarebbero in maggioranza pazienti più giovani, con sintomi meno gravi e che hanno contratto il virus in famiglia. Altro dato interessante: non risulterebbero contagi determinati dalle politiche di riapertura. Ma procediamo con ordine.

Leggi anche: Chi sono i nuovi contagiati?

🔴 CHI SONO i nuovi MALATI Covid: più giovani, meno gravi, contagiati IN FAMIGLIA. “Non risultano contagi legati alla riapertura”

# Si tratta di contagiati vecchi di settimane

Soprattutto in Lombardia si registrano ancora centinaia di casi giornalieri, eppure solo una piccola parte dovrebbero essere considerate esattamente “nuove infezioni”, ma si tratterebbero per lo più di nuove diagnosi. Tracciando un identikit delle segnalazioni, scopriamo che i nuovi contagi sono rarissimi, come spiega Matteo Bassetti primario della clinica di Malattie infettive ligure: “Al San Martino di Genova non arrivano praticamente più casi “freschi” da dieci giorni. Abbiamo avuto un cluster in una Rsa dove abbiamo ricoverato cinque nonnine che sono già tutte uscite. Una sola aveva un quadro più impegnativo, ma niente a che vedere con quello che c’era a marzo. Ci sono tanti soggetti che definiamo “grigi”, arrivano con sintomi respiratori e rimangono per un paio di giorni. Le posso dire che su una trentina di soggetti, negli ultimi 15 giorni neanche uno era Covid“.

Le stesse informazioni arrivano da Milano dove Sergio Harari, pneumologo all’Ospedale San Giuseppe MultiMedica conferma che: “Anche da noi nessun ricovero per Covid nelle ultime due settimane. In realtà non ci sono casi ospedalieri“. Rilancia anche Alberto Zangrillo, direttore della terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano: “Noi non ricoveriamo un paziente in terapia intensiva dal 16 aprile“.

# L’identikit dei malati: più giovani, meno gravi e contagiati in famiglia

Quali sono le caratteristiche dei nuovi contagi:

  • I malati sono più giovani e meno gravi: a dirlo è Patrizio Pezzotti, l’epidemiologo che coordina i report, esperto di Modelli matematici e Biostatistica all’Istituto superiore di Sanità (Iss), che osserva una diminuzione dell’età media: “Sono persone più giovani di quelle che vedevamo prima, 55 anni rispetto a 60 anni di media. Essendoci meno infezioni, le capacità del sistema di fare diagnosi sulle persone meno sintomatiche è aumentata“. Anche Massimo Galli conferma “sono pazienti un po’ più giovani con caratteristiche di minore gravità. C’è ancora qualche polmonite di una certa entità in persone avanti con gli anni, ma sono infezioni vecchie“. Alberto Zangrillo: “È un dato di fatto fuori di ogni dubbio che le persone che adesso ricoveriamo, innanzitutto sono poche e poi stanno meglio”. Bassetti supporta questi dati: “Non credo sia solo una questione statistica: i quadri devastanti che abbiamo visto nella prima fase non li vediamo più da un mese, un mese e mezzo“.
  • I contagi avvengono in famiglia. L’Ats di Milano, diretta da Vittorio Demicheli, sui nuovi casi fa una distinzione precisa: “Nella settimana all’inizio di giugno circa il 5% dei casi sono venuti dalle Rsa, il 3% dagli operatori sanitari, il 10% dai test sierologici positivi e l’82% sono “civili”, categoria generica che esclude le altre. Nessuno può dire dove si sono contagiati i nuovi infetti. In gran parte, però, dovrebbero essere contagi di origine famigliare contratti, finora, durante il lockdown“. L’Istituto Superiore di Sanità conferma che: “I cluster familiari sono quelli che vediamo più facilmente perché identifichiamo e tamponiamo tutti i membri della famiglia. La Lombardia ha molti più focolai di questo tipo rispetto ad altre regioni. Poi, continuiamo a vedere casi tra gli operatori sanitari, ma non si tratta di un aumento delle infezioni, bensì di un maggiore controllo. Ci sono ancora focolai, infine, nelle case di cura“.

# Non ci sono segnali di contagi legati alle riaperture

Sempre Pezzotti l’epidemiologo dell’Istituto Superiore di Sanità sottolinea come non ci siano segnali preoccupanti dopo le riaperture: “Non ci sono evidenze per ora, ma siamo cauti, perché non avere segnali non vuol dire che non ci siano infezioni. Se ci fossero focolai tra i giovani, sarebbero casi asintomatici e se infettassero i loro cari lo sapremmo tra 2-3 settimane. Al momento da ambiti lavorativi non abbiamo casi: sono convinto che le aziende stiano rispettando le regole, c’è più rilassatezza di comportamenti nel tempo libero”. Galli dell’Ospedale Sacco pone l’attenzione sul fatto che il lockdown possa avere amplificato i contagi, invece che ridurli: “Qui a Milano i contagi arrivano da casa: si sono ammalati prima della chiusura o, in casa loro, durante la chiusura. Le nuove diagnosi sono semplicemente persone che finalmente sono riuscite a farsi un tampone. Per molti ha richiesto parecchio tempo. Non è finita la malattia, abbiamo finito la prima ondata”.

Un quadro dunque positivo con pochi ambiti a rischio e che sembra escludere dalle nuove infezioni dalle attività rese libere dopo il lockdown. Il distanziamento sociale e le misure restrittive ancora in atto per tutte le attività potrebbero pertanto apparire ormai superate. 

Fonte: Corriere della Sera

Leggi anche: 🔴 Breaking News. Annuncio dell’OMS: il contagio dagli asintomatici è “MOLTO RARO”

FABIO MARCOMIN

 

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🔴 Breaking News. Annuncio dell’OMS: il contagio dagli asintomatici è “MOLTO RARO”

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Credits: ilmessaggero.it - OMS

Annuncio a sorpresa dell’Organizzazione mondiale della Sanità. Dopo il balletto sulle mascherine e la notizia dell’8 maggio sulla dannosità dei guanti che sarebbero veicolo di virus, ora arriva la dichiarazione che gli asintomatici non sono un pericolo. Un annuncio che mette in discussione gran parte delle modalità di protezione e di distanziamento messe in atto nel nostro Paese che si basano sull’assunto che anche chi è senza sintomi potrebbe contagiare gli altri. 

Fonti:
Asymptomatic spread of coronavirus is ‘very rare,’ WHO says

🔴 Breaking News. Annuncio dell’OMS: il contagio dagli asintomatici è “MOLTO RARO”

# Van Kerkhove dell’OMS: “Le risposte del governo dovrebbero concentrarsi sull’individuazione e l’isolamento delle persone infette con sintomi e sul monitoraggio, il contagio da asintomatici è molto raro

Lunedì 8 giugno 2020 i funzionari dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno affermato che, anche se è possibile che si verifichi la diffusione asintomatica, costituisce questo un evento molto improbabile.
La dottoressa Maria Van Kerkhove, a capo dell’unità emergente dell’OMS per le malattie e la zoonosi, durante una conferenza stampa ha dichiarato che: “Dai dati che abbiamo, sembra ancora raro che una persona asintomatica trasmetta in realtà a un individuo secondario. È molto raro.“, aggiungendo che “Le risposte del governo dovrebbero concentrarsi sull’individuazione e l’isolamento delle persone infette con sintomi e sul monitoraggio di chiunque possa essere entrato in contatto con loro. Se effettivamente seguissimo tutti i casi sintomatici, isolando quei casi, seguendo i contatti e mettendo in quarantena quei contatti, ridurremmo drasticamente l’epidemia.”

Stavolta è la scienza a dire di non esagerare. Le conseguenze di quanto dichiarato dall’organo supremo della sanità internazionale sarebbero enormi  visto che un rapporto del CDC, ovvero centro per la diagnostica e controllo delle malattie statunitense, pubblicato il 1° aprile ha citato il “potenziale di trasmissione asintomatica” come motivo dell’importanza del distanziamento sociale. Su questo si è basata la “strategia” italiana per affrontare l’emergenza Coronavirus ovvero lockdown totale, con massime misure di isolamento, che già diversi studi hanno rivelato inutili, e tutte le politiche di sicurezza che sono centrate sulla possibilità che ogni persona possa potenzialmente essere veicolo di infezione per le altre.

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Asymptomatic spread of coronavirus is ‘very rare,’ WHO says

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# Le giravolte dell’OMS: dalle mascherine ai guanti. E se ora la strada sia, dopo che sono già stati informati adeguatamente, lasciare liberi i cittadini di proteggersi come meglio credono?

#1 Partiamo dalle mascherine.
Dopo le iniziali dichiarazioni da parte dei referenti dell’Oms dell’inutilità dell’utilizzo delle mascherine per chi non fosse malato, all’obbligo in tutti i luoghi pubblici anche per le persone sane, è arrivato il consiglio finale ai governi “incoraggiare il pubblico a indossare le mascherine dove si registra un’ampia trasmissione del virus e l’allontanamento fisico è difficile da mantenere, come sui trasporti pubblici, nei negozi o in altri ambienti affollati”. Anche in Italia il balletto è stato simile: Paese che dopo aver lasciato fino ad aprile facoltà di non indossarle, ora è è il più intransigente con regioni, come la Lombardia, che prevedono l’obbligo di mascherine anche all’aperto. 

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#2 La contagiosità degli asintomatici: prima non pericolosi, poi sì, infine di nuovo no
A Marzo, secondo l’OMS, non era obbligatorio sottoporre a tamponi gli asintomatici perchè non contagiosi, poco dopo invece si è stabilito che questi soggetti fossero pericolosi come i positivi con sintomi. Ieri 8 giugno è arrivata una nuova correzione, sempre dall’OMS, che la persona asintomatica molto raramente è contagiosa e pertanto è inutile sia sottoporla ai test sia obbligarla al rispetto delle regole previste per i positivi sintomatici.

#3 Utilizzo dei guanti
I guanti inizialmente non erano obbligatori perché il virus sulle superfici sembrava non avesse carica sufficiente ad infettare, in seguito è stato disposto l’utilizzo nei supermercati, nelle altre attività commerciali e sui mezzi pubblici. Ieri 8 giugno ennesimo dietrofront dell’OMS che nelle sezione “Domande e Risposte” riporta quanto segue: “non raccomanda l’uso dei guanti nei luoghi pubblici, come i supermercati, per contrastare la diffusione del Covid-19. Anzi, l’uso dei guanti può essere anche dannoso quando si toccano superfici contaminate e poi il proprio viso. Pertanto nei luoghi pubblici, come i supermercati, oltre alla distanza fisica, raccomandiamo l’installazione di distributori per l’igiene delle mani all’entrata e all’uscita“. I guanti non sono più obbligatori, anzi dannosi, basta usare liquido igienizzante.

A fronte di questo mutato scenario il Governo italiano, che si è sempre rifatto alle misure più estreme indicate dall’OMS e di riflesso del Comitato Tecnico Scientifico, vederemo se per coerenza procederà ad allentare le misure di restrizione imposte ai cittadini e alle attività commerciali, così come già hanno fatto tutti gli altri Stati Europei che lasciano diritto di scelta ai loro cittadini.

Non considerare gli asintomatici un veicolo di contagio significa niente più mascherine all’aperto, nessun utilizzo di guanti, stop a tutte le misure adottate per il distanziamento, nello specifico: tavoli e posti nei locali come prima del lockdown, in spiaggia senza mascherina e con lo stesso numero di ombrelloni, rimozione dell’ingresso contingentato nei supermercati e in tutte la attività commerciali, nei musei, teatri e cinema e ripresa della scuola a settembre senza costrizioni.

Soprattutto decadono le motivazioni scientifiche che hanno portato a mettere da parte la libertà di cittadini che, anzi, dovrebbe tornare a essere un pilastro fondamentale di un Paese civile, oltre che il principio cardine per fare ripartire l’economia.

Fonte: Coronavirus: per Oms l’uso dei guanti è inutile

FABIO MARCOMIN

 

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