🔴 Da oggi TEST sierologici (a pagamento) in Lombardia. Sala polemizza: “sindaco responsabile ma senza alcun potere”

Il Sindaco è "responsabile pur non avendo nessun potere"? Insistiamo: signor Sindaco, cosa aspetta a chiedere quel potere?

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Foto: Andrea Cherchi (c)

Chiediamo da tempo che i cittadini milanesi e lombardi possano avere il diritto a fare i test sierologici per sapere se hanno contratto il virus e poter quindi eseguire i tamponi per avere la certezza di avere o meno gli anticorpi al Covid-19. Si potrebbe uscire in sicurezza senza il rischio di contagiare o essere contagiati e riprendere regolarmente il proprio lavoro. Dal 13 maggio, la Lombardia con una delibera rende disponibili i test per chiunque li voglia fare, senza definire un limite di prezzo nelle strutture private. Nel caso in cui il test risultasse positivo, verrebbe effettuato un tampone successivo per verificare se l’infezione è ancora in corso, con un prezzo massimo di 62,89 euro. Divampano subito le polemiche: perchè a pagamento? Perchè questo ritardo? Non avevano detto che i test sierologici non erano affidabili? Tra le critiche si aggiunge anche il Sindaco di Milano. 

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🔴 Da oggi TEST sierologici (a pagamento) in Lombardia. Sala polemizza: “sindaco responsabile ma senza alcun potere”

La Regione Lombardia come da delibera e relativo allegato autorizza i test sierologici a tutto il sistema del privato accreditato senza, senza fissare un prezzo fisso ma fissandolo a 62,89€ per i tamponi successivi in caso di presenza del virus. Da notare anche l’obbligo delle aziende che sottopongono a test i loro dipendenti ad acquistare almeno il 10% di tamponi. Ossia in caso di 100 test sierologici devono garantire l’acquisto di almeno 10 tamponi.

Pertanto dal 13 maggio teoricamente in tutta la Lombardia, ambulatori o cliniche private potranno erogare i test, purchè abbiano un indice di attendibilità sopra il 95%. La delibera fa una cernita dei test in commercio, dando indicazione di usare o quelli in prelievo venoso o solo alcuni dei test “a goccia” ma solo se attendibili in base ai parametri previsti dalla sanità regionale. Viene comunque ribadito che “l’esecuzione di test sierologici, al di fuori di percorsi organizzati di verifica dei risultati ottenuti, riveste scarso significato e può contribuire a creare false aspettative e comportamenti a potenziale rischio nei cittadini interessati.”

Vedi Delibera: 
DELIBERAZIONE N° XI / 3131 Seduta del 12/05/2020
Allegato a delibera sui test sierologici

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# “Il Sindaco è responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio, non avendo nessun potere”

Nel suo video quotidiano, il sindaco Sala si lamenta per le dichiarazioni ondivaghe della Regione: “La Lombardia tramite il suo assessore al welfare dice che c’è un’apertura affinché i privati facciano i test dicendo però che se li pagano loro 63 euro a test e che se ne prendano la responsabilità. Ora è un po’ bizzarro pensando alle parole di pochi giorni fa dello stesso Assessore che invita a non farli” perché inutili.

Ma c’è un altro aspetto che preoccupa il sindaco: la responsabilità che ricade su di lui. “Il Testo Unico dice una cosa importante sul ruolo del Sindaco e dice che il Sindaco è responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio. E’ bizzarro perchè di fatto il Sindaco lo è non avendo nessun potere, ma rimane il fatto che molti dei miei cittadini richiedono di fare i test…ma vi dico di più: sono tanti i miei dipendenti del Comune di Milano che mi scrivono io rientro al lavoro se caro Sindaco mi fai test.

 

# Il Sindaco è “responsabile pur non avendo nessun potere”? Insistiamo: signor Sindaco, cosa aspetta a chiedere quel potere?

Le richieste fatte dal Sindaco sono condivisibili: è da tempo che noi chiediamo che venga fatta luce sui mancati tamponi, l’assenza di un sistema di tracciamento, l’impossibilità di fare test sierologici sia che i responsabili siano Regione, Protezione Civile o Governo, ma il tempo delle lamentele è finito per chi potrebbe agire diversamente.

Il Sindaco sottolinea l’impotenza nel gestire l’emergenza sanitaria perché, nonostante quanto previsto dal Testo Unico sugli Enti Locali, non ha allo stato nessun competenze e potere necessario. La nostra domanda o meglio il nostro invito da tempo è sempre quello: se la Regione ha tutti i poteri per gestire diversi settori della collettività dai trasporti alla sanità, dalle politiche del lavoro all’accesso ai fondi europei, invece che lamentarsi perché non si pretende di far diventare Milano anche’essa una Regione, acquisendo così il potere necessario per soddisfare i bisogni dei suoi cittadini?

Dal 2015 ci battiamo per rendere Milano una città-stato. Malgrado l’impegno scritto di Sala prima delle elezioni comunali, a procedere con l’iter per l’autonomia di Milano (Leggi: La lettera di Sala: Milano città stato? Mi impegnerò personalmente), una volta eletto il sindaco ha oscillato tra timide aperture e chiusure nette a un’autonomia della città in linea con le grandi città del mondo, senza dare mai avvio al percorso promesso in campagna elettorale. 

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Speriamo che i danno che hanno colpito Milano anche a causa della totale dipendenza da organi esterni (Governo e Regione Lombardia) abbiano fatto capire al sindaco che su questo tema non si può scherzare. I tentennamenti del sindaco degli anni passati, i milanesi li hanno pagati in danni e inefficienze sanitarie, da domani rischiano di pagare un conto forse ancora più salato per l’emergenza economica.

Invece quindi di lamentarsi dell’assenza di poteri, utili per dare riscontro alle istanze e esigenze dei cittadini, perché Sala non chiede di far diventare Milano una Regione? Altrimenti per coerenza dovrebbe fare solo una cosa: accettare quanto viene imposto da chi ha il vero potere sulla città, senza sprecare fiato inutilmente.

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FABIO MARCOMIN

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Fabio Marcomin
Giornalista pubblicista. Laurea in Strategia e Comunicazione d’Impresa a Reggio Emilia. Il mio background: informatica, marketing e comunicazione. Curioso delle nuove tecnologie dalle criptovalute all'AI. Dal 2012 a Milano, per metà milanese da parte di madre, amante della città e appassionato di trasporti e architettura: ho scelto Milano per vivere e lavorare perché la ritengo la mia città ideale.