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A Milano il VILLAGGIO delle MERAVIGLIE

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Torna con grandi sorprese in città il parco tematico del Natale: quando inaugura e quali attrazioni si possono provare.

In arrivo a Milano il VILLAGGIO delle MERAVIGLIE 

# Il Christmas Village a Porta Venezia: la superstar è Geronimo Stilton

Geronimo Stilton

Il Villaggio delle Meraviglie arriva alla sua 17esima edizione. Sono i Giardini Indro Montanelli a Porta Venezia ad ospitare il Christmas Village a Milano. Tra le attrazioni del parco a tema natalizio la novità più attesa del 2023 è la presenza fissa del topo più famoso tra i giovani lettori, oltre 180 milioni di copie di libri vendute nel mondo, Geronimo Stilton. Prevista una casetta dedicata di fronte a quella di Babbo Natale per momenti di divertimento, firma copie per i fan e incontri didattici.

# La Casa di Babbo Natale e la pista di pattinaggio da record: 80 metri di lunghezza

Credits villaggiodellemeraviglie IG – Casa di Babbo Natale

All’interno del villaggio c’è anche la Casa di Babbo Natale, con prenotazione online e dove i bambini possono lasciare le proprie letterine, un palco centrale dove gli Elfi e tutti i personaggi propongono momenti di gioco come la celebre baby dance, svariate giostre e la grande pista sul ghiaccio, una doppia pista di pattinaggio in parte coperta e riscaldata e in parte all’aperto adatta a tutti, lunga 80 metri e con una superficie di 1.000 mq, a cui se ne affiancherà una dedicata ai più piccoli. Confermate anche le casette dello street food.

# Ingresso libero e attrazioni gratuite

credits: @grenny_elena IG

L’ingresso al Villaggio delle Meraviglie è libero e tutti i momenti di intrattenimento sono gratuiti. Inaugurazione il 18 novembre e conclusione dell’evento il 7 gennaio 2024. Ogni attrazione prevede orari differenti visionabili sul sito della manifestazione.

Continua la lettura con: Il “VILLAGGIO più BELLO della Svizzera” è a un’ORA da Milano

FABIO MARCOMIN

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Il GOVERNO: 20% di LICENZE TAXI in più per le città più GRANDI. Ora la palla passa al Comune

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radiotaxi_024040 IG

7 Novembre. Arriva la circolare ministeriale che spiega la modalità con cui i comuni italiani possono aumentare le licenze taxi, con regole specifiche per le grandi città. 

Il GOVERNO: 20% di LICENZE TAXI in più per le città più GRANDI. Ora la palla passa al Comune

# La richiesta del Comune di Milano di 1.000 nuove licenze

ph. Affaritaliani – aula consiliare Palazzo Marino

Tutto parte delle richieste dei comuni italiani, in particolare i capoluoghi di regione, che da tempo chiedono di poter aver più licenze taxi per migliorare un servizio spesso carente in alcuni momenti della giornata. Da uno studio del Comune di Milano, presentato all’inizio dell’estate 2023, è emerso infatti che il numero di chiamate inevase in città durante le ore notturne del weekend non scende mai sotto il 40% del totale, nei giorni feriali è invece la fascia 18-20 quella più sguarnita. Per questo motivo, al termine della riunione della commissione di monitoraggio con i sindacati di categoria, l’Assessore alla Mobilità Arianna Censi aveva annunciato di portare in giunta la richiesta di ulteriori 1.000 licenze. 

# L’indagine dell’Antitrust

Coda per i taxi in Centrale – ph. @giannirivieccio IG

A questo si è aggiunta un’attività di indagine da parte dell’Antitrust sul settore dei taxi, in seguito ai problemi riscontrati nel servizio offerto a Milano, Roma e Napoli con sollecitazione ai tre Comuni di adeguare il numero delle licenze alla domanda. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha ipotizzato un cartello tra otto compagnie con extra-costi per 2 miliardi di euro.

# La circolare ministeriale che chiarisce le nuove normative introdotte dal Decreto Asset

Per migliorare la situazione il 10 agosto 2023 il governo ha approvato il Decreto Asset, convertito successivamente in legge il 9 ottobre, che introduce nuove normative e procedure semplificate per consentire ai comuni italiani di incrementare il numero di licenze taxi. La circolare emessa il 7 novembre dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, insieme a quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, fornisce invece i chiarimenti sulle norme introdotte. 

# Cosa deve fare il Comune di Milano per aumentare il numero di licenze

radiotaxi_024040 IG

Per i capoluoghi di regione, le sedi di città metropolitana e di aeroporti è prevista la possibilità di aumentare il numero delle licenze taxi in misura al massimo del 20% di quelle già rilasciate. Per farlo sono state semplificate le regole. I comuni interessati, tra cui Milano, possono indire concorsi straordinari in 15 giorni senza ulteriori interventi normativi, richieste o autorizzazioni e l’Autorità di regolazione dei trasporti avrà altri 15 giorni per dare l’ok alle tariffe. Il Comune di Milano punta ad avere fino a 971 licenze in più rispetto alle circa 4.900 attuali e sta portando avanti uno studio per capire quante doppie guide autorizzare, per non avere troppi tassisti nei periodi in cui scenderà la domanda dei clienti. 

Previsti anche incentivi raddoppiati per l’acquisto di auto sostenibili. I tassisti che ne fanno domanda potranno anche avere la doppia guida sulla stessa auto con una semplice comunicazione ai comuni, la concessione sarà automatica.

Continua la lettura con: I TAXI VOLANTI nel cielo di Milano entro le OLIMPIADI: le 4 FERMATE della “METRO del CIELO”

FABIO MARCOMIN

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#44 – L’orrido di Nesso: il CANYON e le CASCATE a un’ora da Milano

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orrido di nesso
Foto Credit: David Nicholls

Nel Codice Atlantico, il grande Leonardo da Vinci appose questa citazione: “Nesso, terra dove cade per una grandissima fessura di monte”

In effetti, l’Orrido di Nesso é il punto terminale di un canyon fra gole naturali strette e profonde, modellate dallo scorrere incessante delle acque, dove confluiscono due torrenti: il Tuf e il Nosè, che precipitando tra le rocce, formano una ripida cascata. Il dislivello, dall’inizio della cascata alle acque del Lario, è di circa 200 metri.

L’orrido di Nesso: il CANYON e le CASCATE a un’ora da Milano

# Le Cascate di Nesso

orrido di nesso
Foto Credit: Wikiloc

L’attrazione più emozionante e spettacolare sono le cascate. Ma da dove si possono ammirare?

L’orrido di Nesso è visibile:

  • dall’alto da Piazza Castello o dal ponte medievale detto anche ponte della Civera, sulla riva del lago di Como, per usufruire di angolature differenti
  • dal basso scendendo lungo gli oltre 340 scalini che conducono fino sulle rive del Lago, dove ammirare spettacolari e caratteristici scorci

Per tutta la passeggiata si viene accompagnati dallo scroscio delle acque della cascata amplificato dalle pareti del canyon. 

orrido di nesso
Foto Credit: David Nicholls

 

 

 

 

 

 

 

 

L’Orrido è stato di importanza vitale per lo sviluppo, nel paese di Nesso, dell’industria manifatturiera, mulini, cartiere, filatoi, oleifici, tutti alimentati dall’energia idraulica della cascata.

Come arrivarci?

 

Il piccolo e pittoresco borgo di Nesso, di circa 1200 abitanti, si trova percorrendo la tortuosa strada (Sp 583 Lariana) che fiancheggia il lago di Como, in direzione Bellagio venendo dal capoluogo, a circa un’ora in auto da Milano.

Continua la lettura con: La gita più bella #45 – OSTERIA ROMANTICA con VISTA LAGO (non di Como) a un’ora da Milano

FABIO MARCOMIN

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#44 – I 10 LUOGHI più ESOTERICI di Milano

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I luoghi esoterici suscitano un grande fascino tra i più appassionati e un po’ di timore per i meno esperti. Secondo l’esoterismo, elementi naturali, piante, forme e animali, ma anche elementi costruiti dall’uomo come fontane, piazze, statue e strutture architettoniche possono essere, per alcuni iniziati, una via d’accesso ad un mondo invisibile.

Diversi sono i posti a Milano carichi di un simbolismo potente quanto quello esoterico, dove l’invisibile diventa visibile e dove la storia si fonde alla leggenda. Ecco la nostra proposta dei 10 luoghi più esoterici di Milano.

I 10 LUOGHI più ESOTERICI di Milano

#1 La sede del Grande Oriente d’Italia

In via Gian Battista Pirelli 5 si trova la grande casa del Grande Oriente d’Italia, uno dei più celebri gruppi massonici in Italia. Un luogo molto particolare in cui i membri, dopo aver professato giuramento, si ritrovano per “operare per l’elevazione morale e spirituale dell’uomo e dell’umana famiglia”.

Leggi anche: A Milano è nato il Grande Oriente d’Italia: la casa della MASSONERIA è accanto alla Regione

#2 Via del Progresso

Ancora una volta, in questa via del municipio 2, si trova un edificio destinato ad un gruppo massonico. Si tratta della sede principale della Regione massonica Lombardia della Gran Loggia d’Italia. Qui si celebrano riti e pratiche ignote ai più di noi.

#3 Chiesa di San Bernardino alle Ossa

A due passi dal Duomo c’è uno dei luoghi più esoterici di Milano: la Chiesa di San Bernardino alle Ossa che custodisce centinaia di teschi e scheletri umani esposti in bella vista. Qui il contatto con il mondo invisibile, in particolare con il mondo dei defunti, è inevitabile anche per i meno esperti alle pratiche esoteriche.

#4 La fontana dagli “Undici zampilli”

Secondo alcune leggende sulla storia di Milano, la fontana “dagli undici zampilli” sgorgava acqua con effetti miracolosi: aveva cioè il potere di curare ogni male. Una sorta di acqua di Lourdes a Milano. Oggi la fontana è stata collegata alla normale rete idrica della città e ha perso questo effetto soprannaturale.

#5 La colonna del diavolo

sculture

La colonna romana a sinistra della Chiesa di Sant’Ambrogio è nota ai milanesi come Colonna del Diavolo. Si narra che, dopo un’accesa discussione, il diavolo fosse stato cacciato da Sant’Ambrogio con un forte calcio tanto che quest’ultimo fosse finito conficcato con le sue due corna nella colonna nella quale formò i due buchi che ancora oggi si vedono.

#6 Piazza Vetra

Quando passerete da quelle parti, riflettete su quanto accaduto lì qualche secolo fa e la vostra allegra serata da movida milanese sarà sicuramente meno allegra. Per decenni, in Piazza Vetra, si misero al rogo streghe ed eretici. Non a caso la sede dell’Inquisizione era poco distante, presso la Basilica Sant’Eustorgio.

#7 La casa del Diavolo di Porta Romana

Al civico 3 di Corso di Porta Romana si dice ci sia la “Casa del Diavolo”. Troppe coincidenze storiche continuano a far pensare ancora oggi che questa casa non sia stata immune a qualche influenza soprannaturale.

#8 Il fantasma vagante di Porta Nuova

Una delle storie più angoscianti che ha a che vedere con il mondo dell’aldilà è legata alla figura di Bernardina Visconti. O meglio, al suo fantasma. Nata dalla relazione del celebre padre con una cortigiana, la nobile Bernardina si innamorò a sua volta di un cortigiano. Il padre dopo aver scoperta l’oltraggiosa passione, la rinchiuse in una torre di Porta Nuova dove la giovane fanciulla innamorata morì di fame e stenti. Da quel momento il suo fantasma vaga nella zona, facendo qualche saltuaria apparizione con l’abitudine di prendere sotto braccio i passanti.

#9 Stretta Bagnera

Stretta Bagnera è la via più stretta di Milano e una delle più strette di tutta Europa. Ma ciò che davvero la contraddistingue è il lato oscuro della sua storia. Si narra che in questa minuscola via fosse passato e avesse agito per la prima volta il “mostro” di Milano, cioè il primo serial killer italiano. Diversi furono i cadaveri trovati nelle cantine e lasciati decomporre sotto il pavimento.

Leggi anche: La Stretta Bagnera: la via più stretta di Milano nasconde un tragico passato

#10 Cimitero Monumentale

I cimiteri sono per eccellenza i luoghi preferiti dagli amanti dell’esoterismo. Non solo perchè le tombe rappresentano il punto di passaggio verso un mondo dell’aldilà dove regna la vita eterna, ma anche perchè queste sono ricche di figure e simboli che rimandano a usanze e rituali della tradizione esoterica. 

Continua la lettura con: Luogo nascosto #45 – La TORRE delle SIRENE: il luogo abbandonato più strano di Milano?

VALENTINA PETRACCA

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Il TOUR di MILANO sul TRAM 1503

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living_in_milan IG - Tram 1503

I mezzi pubblici di Milano sono una parte importante della nostra vita di tutti i giorni. Li usiamo a qualsiasi ora per andare a lavoro, per raggiungere gli amici per un aperitivo, insomma sono un mezzo fondamentale e particolarmente green per vivere la città. Se proprio vogliamo trovare una cosa negativa è che spesso, anzi direi sempre, quando prendiamo i mezzi pubblici, lo facciamo con tanta fretta e velocità che non ci permette di osservare la nostra città attraverso un vetro di un pullman o di un tram e vi assicuro che è un’esperienza unica nel suo genere.

Il TOUR di MILANO sul TRAM 1503

# Un tram storico

Credits Andrea Cherchi – Cavi, tram e castello

Ancora oggi dopo tanti anni e dopo l’introduzione di nuovi autobus, nuovi filobus, nuovi tram e soprattutto dopo l’inaugurazione della metro blu, capita di vedere e di utilizzare i celebri tram 1928, un mezzo completamente diverso dagli altri perché ancora orgogliosamente conserva gli interni degli anni Venti, decennio in cui sono nati. Talmente celebri e insostituibili perché motivo di vanto dei milanesi, alla stregua di essere un vero e proprio emblema meneghino.

Quando sono comparsi per la prima volta sulle strade della città erano molto diversi da come li conosciamo oggi. Ad esempio, all’inizio avevano solo due porte (centrale ed anteriore) e solo verso la fine degli anni trenta è stata aggiunta una porta posteriore a discapito dell’allora elegante salottino in stile liberty con divanetti imbottiti e ricoperti di velluto rosso.

Anche il loro colore è mutato nel tempo. All’inizio erano di color nocciola, per poi diventare verdi comunale e infine arancione ministeriale.

Tra quelli che girano per la città, uno è particolarmente importante: il 1503.

# Il tour di Milano

Tram 1503 – Credits: MilanoGuida

Da qualche anno a questa parte il 1503 è diventato una vera e propria attrazione per i turisti che arrivano a Milano. L’associazione Neiade in collaborazione con ATM organizza in determinati periodi dell’anno dei e propri tour guidati a bordo di un tram che ha conservato tutto il suo fascino e l’eleganza degli anni Venti.

Neiade – Interno tram

Un viaggio per attraversare la città attraverso affascinanti scorci, vecchie porte romane, viali di platani e antiche insegne di botteghe storiche, infine ammirarla stando seduti comodamente su comode poltroncine in velluto, un modo come un altro per rivivere l’atmosfera retrò degli anni del Liberty. Sicuramente un’esperienza unica nel suo genere e adatta non solo ai turisti, ma anche ai cittadini milanesi che potrebbero, in quest’occasione, riscoprire e rivalutare cose che durante ilo giorno sfuggono per troppa frenesia. Per assaporare meglio il percorso, la velocità del tram è molto più lenta dei suoi “colleghi” e ci sono due opzioni di viaggio: uno pomeridiano oppure quello serale dove Milano si “veste” di un fascino mai visto in altre occasioni.

# Il tragitto e il costo

pablo.amicone IG – Tram 1503

Il prezzo per vivere una serata diversa dal solito è di circa trenta euro (ma ne vale la pena), si parte da Piazza Castello e in due ore si attraversa il Centro storico, il Quartiere Ticinese, zona Repubblica e il Sempione.

Continua la lettura con: Lo SKYWAY, il TRAM-TRENO per andare a sciare sul MONTE BIANCO: il progetto

MICHELE LAROTONDA

copyright milanocittastato.it

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La 90-91 sarà a GUIDA AUTONOMA: dove si faranno i PRIMI TEST

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Guida autonoma filobus

Nell’attesa che partano i lavori per realizzare uno dei tratti di preferenziale mancante, la linea circolare 90-91 guarda al futuro. In quale tratto si sperimenterà la guida autonoma.

La 90-91 sarà a GUIDA AUTONOMA: dove si faranno i PRIMI TEST

# La circolare filoviaria guarda al futuro

Percorso linea 90-91

La linea più lunga della città, con 40 chilometri suddivisi in 65 fermate, si prepara a diventare anche la più tecnologica. Il progetto Living Lab Milano è finanziato con 7 milioni di euro del Pnrr per lo sviluppo della tecnologia Maas (Mobility as a service): consentirà di sperimentare la guida autonoma sulla linea 90-91.

Leggi anche: 90/91: le 7 CURIOSITÀ sulla LINEA più LEGGENDARIA di Milano

# Il tratto oggetto della sperimentazione: tra Città Studi e Bovisa

Percorso test guida autonoma linea 90-91

Per i test della guida assistita avanzata, così viene definita, è stato selezionato un tratto della linea circolare filoviaria: tra Piazzale Piola in Città Studi e Piazzale Lugano alla Bovisa. Si tratta di 5 km, 20 fermate, 19 incroci e 13 semafori. Il sistema utilizza telecamere, sensori e antenne capaci di vedere l’intero tragitto percorso dal filobus e dialogare in tempo reale con i conducenti degli autobus, tramite il 5G, per fornire loro indicazioni sullo stato del traffico e su potenziali ostacoli. Il 5G consente già oggi di pagare il biglietto a bordo in modalità contactless appoggiando carta o bancomat sullo stesso totem dove si passa la tessera ATM.

# Entro quando sono previsti i primi test (senza passeggeri)

mezzi_atm_milano IG – Linea 90-91

La sperimentazione prevede l’assenza di passeggeri all’interno del mezzo. L’obiettivo è avviarla entro il 2026. Per far partire ufficialmente il servizio serviranno poi ancora diversi anni e pesanti modifiche al codice della strada.

Continua la lettura con: UFFICIALE: il PERCORSO INCOMPIUTO della 90-91 sarà (quasi) COMPLETATO

FABIO MARCOMIN

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La “ZUPPA INGLESE” di Milano: archistar o architerror?

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Ph. da @architetturainrivolta

La mania dei sopralzi ha fatto un’altra vittima. Ecco come è stato stravolto un edificio eclettico degli anni ’20. Foto cover: dalla pagina Facebook di architetturainrivolta

La “ZUPPA INGLESE” di Milano: archistar o architerror? Esperti già divisi

# Il sopralzo dell’orrore in via Dezza 48

Credits Urbanfile – Edificio via Dezza 48 all’epoca in cui era isolato

“Orrore in Porta Vercellina”, questo il tono dell’atto di accusa della pagina “architetturainrivolta” rilanciato su tutti i social. Ma procediamo con ordine. Lo Studio Marzorati Architettura ha progettato, assieme allo studio di ingegneria Stefano Rossi, l’ampliamento di due piani dell’edificio in stile eclettico degli anni Venti e Trenta di via Dezza 48 all’interno della Casa di Cura del Policlinico. Il palazzo antico viene quindi uniformato a quello adiacente, più moderno, tramite la realizzazione di un blocco di piani identico nella forma e nel colore.

Credits Urbanfile – Progetto vista principale edificio via Dezza 48

La rimozione delle impalcature di cantiere per il sopralzo e riqualificazione dell’edificio di Porta Vercellina ha rivelato un intervento non troppo riuscito. Anzi, agli occhi di critici e semplici osservatori, è un vero e proprio obbrobrio architettonico.

# La pagina Instagram architerror l’ha soprannominato la “zuppa inglese”

Credits Urbanfile – Edificio via Dezza 48 con impalcature

Come segnalato dal blog Urbanfile, l’edificio riqualificato è entrato a fare parte della raccolta di foto della pagina Instagram architerror, che raccoglie architetture alquanto discutibili, sempre secondo gli autori, con il nome di “zuppa inglese“. Il perché di questo soprannome, che richiama il famoso dolce al cucchiaio italiano, è facile da intuire: per il palazzo d’epoca è stato scelto un colore ocra che richiama al pan di spagna, per il piano di “rottura” un rosso intenso riconducibile al liquore alchermes e infine il colore panna per gli ultimi due piani. Una combinazione di colori difficile da digerire.

E’ ancora più duro il tono dei commenti raccolti dalla pagina @architetturainrivolta che scrive: “Si potrebbero spendere fiumi di parole (e parolacce) per un intervento edilizio tanto mostruoso come quello realizzato, consumatosi con la complicità di amministrazioni pubbliche prone ai più sordidi capricci dei privati. Ma non è il caso di farlo, perché l’eloquenza del risultato rende superfluo qualsiasi commento. In questa sede ci interessa almeno di sottolineare l’assurdo a cui può condurre il malato culto del contemporaneo ed il rifiuto di riadoperare uno stile tradizionale, quale quello dell’edificio preesistente.”

 

Fonti: Urbanfile, Architettura in Rivolta

Continua la lettura con: Il PALAZZO in stile GUERNICA del centro di Milano

FABIO MARCOMIN

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

In Italia la PRIMA AREA di SERVIZIO al mondo ALIMENTATA dalle FRENATE delle auto

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autostrada.it - Simulazione passaggio

Si tratta della prima sperimentazione al mondo di questo sistema. Come funziona e quanta energia potrebbe produrre se implementato nelle barriere autostradali di Milano.

In Italia la PRIMA AREA di SERVIZIO al mondo ALIMENTATA dalle FRENATE delle auto

# La prima sperimentazione al mondo in Toscana

autostrade.it – Passaggio Tir

L’area di servizio Arno Est sull’autostrada A1è diventata la prima al mondo a essere testata con questa tecnologia prodotta da Movyon, centro di eccellenza per la ricerca e l’innovazione del Gruppo Autostrade per l’Italia. Il progetto “Kinetic Energy harvesting from vehicles” (Kehv) prevede l’utilizzo di una piattaforma tecnologica capace di trasformare l’energia cinetica dei veicoli in decelerazione in energia elettrica. In questo modo è possibile illuminare una stazione di servizio o far funzionare un casello invece di farla disperdere in energia termica dopo aver utilizzato i freni.    

Arno Est A1

# Come funziona

quotidianomotori – Funzionamento Kehv

Il progetto Kehv si basa sull’impianto LYBRA sviluppato dalla startup 20energy s.r.l. Al passaggio del veicolo sopra al modulo si attiva un generatore elettromeccanico e l’energia elettrica viene resa fruibile mediante un convertitore elettronico. L’energia prodotta potrebbe essere utilizzata in un’area di servizio per alimentare l’illuminazione, la cartellonistica pubblicitaria e i generatori di ricarica dei veicoli elettrici, in un casello per far funzionare le casse, le sbarre e illuminazione.

# Il prossimo test a un casello

auostrade.it – Passaggio auto

Il prossimo test è previsto proprio nella corsia di un casello. Autostrade per l’Italia vuole arrivare a realizzare una piattaforma capace di produrre energia pulita insieme a quella tipica del fotovoltaico. In base alle analisi, con un passaggio medio giornaliero di 9mila veicoli, un unico modulo produrrebbe 30 Megawattora all’anno pari a una riduzione di 11 tonnellate di CO2. Pari al consumo annuo di elettricità di un condominio di 10 famiglie. In una barriera autostradale come Firenze Ovest verrebbe azzerato il fabbisogno energetico di circa 60 MWh/anno con solo due impianti.

# Nelle barriere di Milano Nord e Milano Sud si potrebbero produrre oltre 400 MWh di energia

autostrade.it – Passaggio veicoli al casello

Sempre in base agli studi effettuati, l’utilizzo di questo sistema nelle barriere di Milano Nord e Milano Sud garantirebbe una produzione annua di energia oltre 200 MWh per ognuna delle stazioni di esazione e un risparmio di 70 tonnellate di CO2/anno. Ogni giorno vi transitano infatti in media circa 8mila veicoli pesanti e 63mila veicoli leggeri.

Fonte: Repubblica Firenze

Continua la lettura con: La RIVOLUZIONE della MOBILITÀ: le 10 NOVITÀ in arrivo a Milano nei PROSSIMI ANNI

FABIO MARCOMIN

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Area C, così ho EVITATO di PAGARE di più: una storia a LIETO FINE

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Come si può ENTRARE in AREA B anche con diesel euro 4 e 5?
Area B Milano

Una storia a lieto fine. Finalmente. Tutto nasce quando sono entrato per la prima volta in Area C. Rischiando di non riuscire più ad uscirne. Ecco come è andata e che cosa fare se dovesse capitarvi lo stesso. 

Area C, così ho EVITATO di PAGARE di più: una storia a LIETO FINE

Credits cheautocompro.it IG – Area C

# L’antefatto: quando l’area C si stava rivelando un abisso kafkiano

Ecco cosa mi è successo al mio primo tentativo di entrare in centro a pagamento. 

Premessa. A causa delle nuove regole in vigore, per poter entrare in area B e area C ho dovuto acquistare una Smart di seconda mano, alimentata a benzina euro5.
Martedì 31 ottobre. Per la prima volta accedo in area C.
Lo stesso giorno procedo al pagamento online sul sito del Comune :il pagamento di 7,50 euro è agile. Ma c’è un ma. 
 
Il “ma” è che si effettua il pagamento del ticket ma senza inserire il numero di targa. Perché una volta acquistato il ticket va attivato. Inserendo appunto il numero di targa. Ma qui la faccenda inizia a complicarsi, almeno per me: perchè quando ho provato ad attivare il ticket inserendo i dati dell’auto, mi è uscita la dicitura: “CLASSE NON RILEVATA”. Quindi ho acquistato il ticket ma non sono riuscito ad abbinarlo alla targa.
 

A quel punto ho provato a telefonare allo 02.02.02 ma gli uffici erano chiusi. Mando una mail a mta.ufficioareac@comune.milano.it. Ma non mi risponde nessuno. Sul sito c’era scritto che avevo tempo fino alla sera del giorno successivo per attivare il ticket. Ma il giorno dopo era festa quindi ho provato a sentire lo 02.02.02 il giorno successivo, il 2 novembre: mi hanno risposto dicendomi che sì con l’Euro 5 benzina posso entrare ma ormai era tardi per attivare il ticket. Mi dice che devo rientrare nel portale e abilitarmi su myareaC per acquistare il ticket differito per regolarizzare l’accesso entro 7 giorni dall’ingresso acquistando e attivando un ticket da 22.5 €. Oltre a quello già acquistato. Gli dico quindi devo pagare 30 euro per un accesso in centro? Mi dicono di fatto di sì.

Ma il problema persiste: seguo le sue indicazioni, vado su myareaC ma mi accorgo che è la stessa schermata di quando avevo provato ad attivare il ticket. Infatti inserendo i dati dell’auto mi esce di nuovo la dicitura: “classe non rilevata”. E ancora una volta mi blocca ogni possibile attivazione. 

A questo punto ritelefono allo 02.02.02, ripeto tutta la storia a un operatore che mi risponde di mandare una mail a mta.ufficioareac@comune.milano.it. Ossia la mail a cui avevo scritto in precedenza senza avere risposta. 

 
 
La gallery con le schermate: 
 

# La soluzione

Così ho scritto di nuovo a mta.ufficioareac@comune.milano.it sperando in una risposta. Che è arrivata dopo poche ore: 

Dopo aver mandato i documenti mi arriva la risposta il giorno successivo:
A questo punto mando il PIN del ticket che avevo acquistato. La mattina di oggi, 6 novembre, mi arriva conferma che il ticket è stato attivato.
 
Quindi in caso di problemi di attivazione, l’iter è di chiamare lo 02.02.02 e di scrivere a questa mail: mta.ufficioareac@comune.milano.it
 

Continua la lettura con: AREA C: anche se PAGHI rischi di pagare di più

 
ANDREA ZOPPOLATO
 

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Da MILANO a ORIO in soli 50 MINUTI! Il rendering della FUTURA STAZIONE

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Credits ecodibergamo - Futura stazione di Orio al Serio

Solo mezz’ora da Milano per arrivare all’aeroporto di Bergamo? Un sogno per molti milanesi e non, ma che ben presto diventerà realtà. Tra i nuovi progetti di Ferrovie dello Stato c’è anche il tanto atteso treno per Orio al Serio.Tutti i dettagli e quando entrerà in funzione il servizio.

Da MILANO a ORIO in soli 50 MINUTI! Il rendering della FUTURA STAZIONE

# Terzo scalo più movimentato d’Italia, eppure raggiungerlo non è così semplice

 

credits: @oriospottedgroup su IG

I milanesi di certo non possono lamentarsi per mancanza di aeroporti, sono ben tre: Malpensa, Linate e Orio al Serio.

Da anni  dal centro di Milano si può raggiungere Malpensa con il treno Malpensa Express: in circa cinquanta minuti si possono raggiungere i terminal dell’aeroporto. Da quest’anno Linate è collegata con il centro di Milano via metropolitana. Manca all’appello il Caravaggio di Bergamo, che pur essendo il terzo scalo italiano per movimento di passeggeri, risulta scomodo per chi proviene da Milano. Ma le cose stanno per cambiare.

# In aeroporto in mezz’ora: non è più un’utopia

 

credits: IG @hey_yo1126

La grande notizia è arrivata con il piano industriale 2022-2031 emanato dalle Ferrovie dello Stato: il collegamento ferroviario tra Milano e l’aeroporto di Orio al Serio si farà e non sarà il solo.

L’obiettivo è di portare un treno ogni mezz’ora a collegare il capoluogo con il “suo” aeroporto. Sarebbero solo 5 chilometri di tracciato aggiunti alla linea Bergamo-Rovato, ma potrebbero rivoluzionare il traffico e gli spostamenti dei milanesi (e non solo). Si tratta di un bando di gara da 121 milioni di euro, parzialmente coperto dai fondi del PNRR. Ma che cosa comporterà la nuova struttura?

Leggi anche: I 5 PROGETTI che trasformeranno BERGAMO

# In 10 minuti di treno da Bergamo, in 50 da Milano

Credits ferrovie.it – Tracciato ferrovia Bergamo-Orio al Serio

L’opera prevede una nuova linea a doppio binario di circa 5,3 chilometri, di cui il primo chilometro in uscita dalla stazione di Bergamo in affiancamento alla linea esistente Bergamo-Montello. Tra le modifiche più importanti al tracciato, come richiesto da enti e cittadini interessati in fase di iter autorizzativo, c’è l’abbassamento della linea ferroviaria in prossimità di via Lunga che non sarà più realizzato a in viadotto ma a raso. Il nuovo collegamento consentirà di andare da Bergamo allo scalo di Orio al Serio e viceversa in 10 minuti e anche Milano avrà una connessione su rotaia diretta con l’aeroporto in circa 50 minuti. La previsione è di un treno ogni 10 minuti, la velocità massima sul tratto di 60 km/h.

Tutti e 3 gli aeroporti milanesi saranno quindi collegati a Milano.

Leggi anche: Da MILANO a ORIO al SERIO in soli 30 MINUTI!

# La stazione di Orio al Serio

Credits ecodibergamo – Futura stazione di Orio al Serio

I lavori per la futura stazione a servizio dello scalo Milano Bergamo sono sulla rampa di lancio, mentre il resto dei cantieri sarà attivato entro i prossimi mesi. La stazione sarà dotata di quattro binari di stazionamento coperti da pensiline, con marciapiedi lunghi 250 metri e alti 55 centimetri. A collegare la fermata all’Aeroporto è previsto un tunnel lungo 80 metri a una profondità di 4 metri e i cui lavori, appaltati all’azienda cremonese Carba, dovrebbero concludersi nel 2024. Per questa specifica opera la Sacbo, la società che gestisce lo scalo, ha investito 5,2 milioni di euro. 

Leggi anche: Come ARRIVARE a Milano dall’AEROPORTO di ORIO al SERIO 

# Inaugurazione entro la fine del 2026

Credits Mood101-pixabay – Frecciarossa in Stazione Centrale Milano

Tra gli obblighi previsti per accedere alle risorse del PNNR, e per non farsele sottrarre, c’è quello di consegnare i lavori entro il 30 novembre del 2026. A partire da quella data lo scalo dovrebbe essere raggiungibile dalla stazione Milano Centrale anche a bordo dei treni dell’alta velocità Frecciarossa. Inizialmente l’opera era stata inserita nel primo decreto relativo alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026, poi però si è scelto di dirottarla tra quelle da finanziare con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Nazionale per beneficiare di un iter velocizzato.

Continua la lettura con: Milano: le idee per ridurre il traffico

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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QUADRUPLICA la RHO PARABIAGO: questo il percorso e cosa cambierà per MILANO

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malpensa24.it - Rho-Parabiago

I benefici per i viaggiatori e quando è prevista l’attivazione della linea.

QUADRUPLICA la RHO PARABIAGO: questo il percorso e cosa cambierà per MILANO

# Aggiudicata la gara per il quadruplicamento ferroviario Rho – Parabiago

malpensa24.it – Rho-Parabiago

Mercoledì 1 novembre 2023 Rete Ferroviaria Italiana, capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, ha comunicato l’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione del quadruplicamento ferroviario Rho – Parabiago. L’opera è finanziata con oltre 259 milioni di euro, in parte anche con fondi PNRR, ed è stata assegnata al raggruppamento di imprese composto da Impresa Luigi Notari, Costruzioni Linee Ferroviarie, S.I.F.E.L, D’Adiutorio Costruzioni, Quadrio Gaetano Costruzioni, Costruzioni Edili Baraldini Quirino. Ma che cosa comporta l’opera?

# Un intervento lungo 9 km di binari sulla Milano – Gallarate: previste anche una nuova fermata e una bretella per Malpensa

fsitaliane.it – Linea Rho-Parabiago

Il tratto ferroviario è parte integrante della linea Milano – Gallarate. Il progetto consiste nel quadruplicamento della tratta Rho – Parabiago, con una lunghezza di circa 9 km, e la realizzazione di un collegamento con l’aeroporto di Malpensa attraverso una “bretella” tra la linea RFI e la linea Ferrovie Nord Milano, all’altezza della stazione di Busto Arsizio. Previsti inoltre da Piano Regolatore Generale interventi nella stazione di Rho, l’istituzione della nuova fermata di Nerviano e l’adeguamento di quella di Parabiago. L’attivazione della linea è programmata per il 2026.

# I benefici a completamento di tutta l’opera: l’attivazione della linea S15 tra Milano Rogoredo e Parabiago

Potenziamento Rho Gallarate

L’opera è stata appoggiata anche da Legambiente e consentirà l’attivazione della linea S15 tra Milano Rogoredo e Parabiago, con un incremento massimo di 2.000 posti/ora tra Parabiago e Milano, e la regolarizzazione del traffico grazie alla separazione dei flussi delle linee S dal traffico dei treni diretti ed Eurocity. Per rendere completa l’infrastruttura manca poi il triplicamento della tratta Gallarate-Rho di 23 km, in fase di progettazione, che dovrebbe portare a un incremento di capacità da 10 treni/ora/direzione dell’attuale linea a 24 treni/ora/direzione sul complesso delle due linee fino a Parabiago.

Fonte: Ferrovie.it

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FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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#45 – OSTERIA ROMANTICA con VISTA LAGO (non di Como) a un’ora da Milano

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A circa un’ora da Milano si possono gustare piatti di ottima qualità con una vista spettacolare su lago, pianura e montagne. Dove si trova, cosa si mangia e quanto si spende.

Milano-Locanda La Tinara

OSTERIA ROMANTICA con VISTA LAGO (non di Como) a un’ora da Milano

# Una vista spettacolare su lago, pianura e montagne

Credits latinaredelbelvedere IG – Osteria vista lago

A Bartesate in provincia di Lecco, fino agli anni ’30 comune autonomo e oggi frazione di Galbiate, si può cenare o pranzare con una vista spettacolare a 360 gradi sul lago, la pianura e le Prealpi.

Credits latinaredelbelvedere IG – B&B

Il lago è quello di Annone, mentre il ristorante, che è anche bed & breakfast, è stato realizzato all’interno di un antico casale del 1500 con soffitti in legno, pavimento in cotto, pareti in pietra, camino e all’esterno una veranda e un terrazzo utilizzabile in primavera e in estate da dove godere del meraviglioso panorama. Stiamo parlando dell’Antica Locanda La Tinara.

# Una cucina fusion creativa

Credits rs76_ingenium IG – Locanda

La cucina si può definire fusion creativa, basata sui tipici sapori e piatti della tradizione locale e lombarda rivisitati dallo chef con una miscela di tecniche e idee innovative e proposte internazionali. Tra gli antipasti troviamo i salumi del territorio o la crema di frutti di mare con caviale, come primi le tagliatelle al ragù di cervo o i pizzoccheri tagliati al coltello o ancora i ravioli fritti. Il costo medio di quasi tutti i piatti è tra i 15 e i 20 euro.

# A circa un’ora da Milano

Locanda Belvedere

Per arrivarci da Milano serve circa un’ora di auto. Si prende la strada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga, poi l’uscita per Rogeno-Molteno e infine le strade provinciali SP49-50-60 e 70 fino a via Madonnina 8, dove ha sede la locanda. Si può lasciare l’auto nel parcheggio interno presente nella struttura.

 

Spunto: simi.larity IG

Continua la lettura: La gita più bella #46 – Le migliori SPIAGGE raggiungibili in poco tempo da Milano (in ordine di vicinanza)

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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#45 – La TORRE delle SIRENE: il luogo abbandonato più strano di Milano?

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@la.tesserissima IG

Uno dei luoghi abbandonati più strani che ci siano a Milano. Scopriamo insieme a cosa serviva la Torre delle sirene.

La TORRE DELLE SIRENE: uno dei luoghi più STRANI di Milano

# La Torre delle sirene: le figure mitologiche non c’entrano nulla  

@milano_mirabilia

La Torre delle sirene è un edificio alto una ventina di metri, in cemento armato e dalla forma cilindrica con il tetto a punta, costruito nel 1939. Si trova nel giardino di Palazzo Isimbardi, tra il palazzo della Provincia e quello della Prefettura, ed è in una posizione poco visibile. La torre infatti non si vede dalla strada, ma si nota solo se si entra nel cortile interno.

Il nome della costruzione non ha nulla a che fare con le affascinanti e misteriose figure mitologiche, bensì con le sirene che suonavano nel momento in cui venivano avvistati aerei nemici durante la Seconda Guerra Mondiale. Nella torre, infatti, era stata installata una centralina con funzioni di vero e proprio allarme per avvisare i cittadini dei possibili bombardamenti.

# Una bicicletta per far funzionare le luci in caso di blackout

@la.tesserissima IG – Interno Torre delle Sirene

La struttura, alta e stretta, era difficile da colpire in caso di attacco aereo per cui risultava un luogo sicuro. Dentro c’era un bunker, dotato di meccanismi per filtrare l’aria e lampade a tenuta stagna. In caso di blackout era presente una bicicletta per far funzionare le luci presenti. Qui durante la guerra si rifugiarono in molti, compreso il prefetto e la sua famiglia.

# Fu il rifugio di Mussolini

Si dice che Mussolini trascorse qui gli ultimi giorni prima di fuggire da Milano, tuttavia la vicenda è ancora avvolta nel mistero.

Continua la lettura con: Luogo nascosto #46 – Gli “Undici Zampilli”: la FONTANA più antica di Milano. Era la nostra acqua di LOURDES

ANDRA STEFANIA GATU

copyright milanocittastato.it

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Perchè i milanesi dicono TAC?

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Voce che imita il rumore secco e breve di uno scatto o di qualcosa che si spezza ~fig. esprime il verificarsi veloce e inaspettato di qualcosa: pensavo di andarmene e invece TAC, mi ha beccato!

Un’espressione tipicamente milanese si è diffusa talmente da entrare nel Dizionario della lingua italiana. Ma molti si chiedono: da dove nasce? 

Perchè i milanesi dicono TAC?

Anche se l’inventore del termine è sconosciuto, certo è che chi ha contribuito a renderlo noto in tutta Italia ha un nome e cognome: Renato Pozzetto.

Un marchio di fabbrica di Renato Pozzetto

Nel cult movie “Il ragazzo di campagna” , in particolare, tra le tante battute diventate celebri e imitate da persone non solo di Milano c’è il famoso TAAAC che sintetizza qualcosa tipo: ecco qua, eccoti servito, guarda qui che roba.

Un maestro del cabaret come Pozzetto ha spesso fatto proprie delle frasi raccolte in giro tra la gente mentre lavorava o nelle sue numerose frequentazioni di bar o osterie insieme ad altri suoi amici e colleghi. 

Anche se altre frasi del film sono passate alla storia (come “Il treno è sempre bello” detta al passaggio del mezzo ferroviario presso la località Casoni, frazione di Carbonara al Ticino che nel film è denominata Borgo tre case) certamente TAAAC rimane la sintesi di un film che, nato senza molte pretese, col tempo è diventato un punto di riferimento per molti giovani che vogliono riscoprire la Milano degli anni ’80.

Il film di poche pretese diventando icona della Milano degli anni ottanta

Tra gli altri momenti di culto del film, la famosa passerella fatta con il trattore in Corso Vittorio Emanuele quando era ancora percorribile oppure il giro in due sulla vespa 50 dietro a Massimo Boldi, il tutto rigorosamente senza casco.

 

Tra le curiosità, non tutti sanno che il protagonista doveva essere Enrico Montesano ma l’attore rifiutò per precedenti impegni presi, lasciando libera la candidatura che arrivò sul tavolo di Pozzetto che del protagonista Artemio fece un personaggio di culto tra tutti i cinefili. Un film che è tornat ora al centro delle cronache per una notizia che sta facendo molto rumore. 

# In vendita la casa di Artemio

Risalente ai primi del Novecento e conosciuto come Casa Badò, il casolare è divenuto noto come “casa di Artemio” per il suo ruolo nel film “Il ragazzo di campagna“. Artemio, interpretato da Pozzetto, nel giorno del suo quarantesimo compleanno, decide di abbandonare il casolare per cercare fortuna a Milano.

L’abitazione si trova nell’area protetta del parco del Ticino, a 15 minuti da Gambolò e a un’ora da Milano. L’abitazione è di 206 metri quadri su un terreno di 5.305 metri quadri.

Nel 2013 un privato l’ha comprata e ristrutturata per ora rimetterla sul mercato. Il casolare e l’intera proprietà sono in vendita a 380mila euro.

Continua la lettura con: le massime del Dogui

ROBERTO BINAGHI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

FASHION FOOD: i CIBI più TRENDY a MILANO

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Avocado

La città della moda lo è anche in cucina. 

FASHION FOOD: i CIBI più TRENDY a MILANO

#1 Zenzero e curcuma: le spezie miracolose

mc.garlet ig – zenzero e curcuma

Qualche tempo fa non si sentiva parlare di altro se non di zenzero. Non c’era giorno che non si dispensassero consigli, vuoi sul web, vuoi in radio o in tv, a cominciare dai benefici della tisana a base di acqua limone e zenzero, ai cocktails a base di zenzero alle pietanze a base di zenzero anche al ristorante. Quasi a pari merito con la curcuma che ha seguito, subito dopo, lo stesso trend evolutivo “della serie più zenzero e curcuma per tutti“.

#2 L’invasione dei pomodorini Pachino… e la nuova tendenza del pomodorino giallo

la_miapiccolacucina IG – Piatto con pomodori pachino

L’invasione dei pomodorini Pachino l’abbiamo vista tutti, in qualunque cucina, da quella casalinga alla tv, sui social e in ogni dove, sembrava quasi che non se ne potesse più fare a meno e che non ci fossimo mai accorti prima della loro esistenza. Di pari passo il pomodorino giallo, che ultimamente invade le nostre tavole, i ristoranti si adeguano e via di pomodorini gialli in qualunque preparazione “della serie scopriamo l’esistenza del pomodoro cuore di bue per favore?” 

#3 Burrata forever (e granella di pistacchio)

designerinthekitchen IG – Burrata

Ne vogliamo parlare? Da semplice formaggio a immancabile guarnizione o accompagnamento di qualsiasi pietanza, pizza in testa, pare che presentare un piatto con la burrata sopra faccia figo come ad esempio i paccheri con gamberetti burrata e, attenzione attenzione, granella di pistacchio. Quasi a pari merito con la granella di pistacchio “che poi Bronte, dove lo si produce è un paese di nemmeno 20mila anime, come lo producono tutto questo pistacchio?” 

#4 Cibo proteico a go go: spopola il Kefir

cuisineenscene IG – Kefir

Di recente sta dilagando la moda dei cibi proteici. Una moda legata al mondo delle diete e dello sport ma che abbraccia sempre di più anche i non sportivi. Ormai si trova in qualunque supermercato a testimonianza di un crescente aumento di questi cibi, come ad esempio, lo yogurt greco, il kefir o il latte proteico “della serie mangia proteico che ti passa”.

#5 Avocado: ormai un evergreen

Avocado

Un frutto tropicale, ma prodotto anche in Italia, noto per le sue proprietà antiossidanti e di rallentamento dell’invecchiamento cellulare, viene utilizzato ad esempio per la creazione della salsa guacamole, o racchiuso nella farcitura dell’avocado toast, l’immancabile ingrediente della poke, utilizzato nella cosmesi o negli shampoo per capelli, “della serie l’avocado ti fa bella e giovane” 

#6 La moda dei mocktails: i cocktail senz’alcol

ac_homecafe IG – Finto Mohito

Sempre più diffusa la tendenza dei mocktails ossia cocktails analcolici che rivisitano i cocktails più classici come moijto e Spritz, ma togliendo l’alcool, oppure se ne creano di nuovi inserendo ingredienti sostitutivi dell’alcool come succhi di frutta o latte di cocco: “della serie datemi uno Spritz” 

#7 I cibi ibridi: cronut, duffin, ramen burger, sushi burrito, trapizzino

figure8byelina IG – Sushiburrito

Recente è la moda dei cibi ibridi, ossia una sorta di incrocio tra un cibo e un altro che porta alla creazione di un cibo nuovo. Qualche esempio? I cronut, un incrocio tra donut e croissant, il duffin, un incrocio tra donut e muffin, il ramen burger, un panino farcito con gli ingredienti del ramen quindi noodles conditi con carne o pesce. Ancora il sushi burrito, gli ingredienti del sushi racchiusi nell’alga Nori che non viene tagliata a rondelle o infine, per restare nel Bel Paese, il trapizzino, tramezzino più pizza “della serie che confusione sarà perché ti mangio”.

Sento nostalgia di un bel piatto di spaghetti tricolore: spaghetti, pomodoro -anche pachino dai-, basilico e grana padano “della serie: nostalgia, nostalgia canaglia”.

Continua la lettura con: Il ristorante più economico di Milano

ALESSANDRA GURRIERI

copyright milanocittastato.it

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VILLA CLEA: la CARROZZERIA di MILANO trasformata in RESIDENZA per ARTISTI

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bmb.livestudio IG - Villa Clea

Dove c’era una carrozzeria oggi c’è una casa per giovani artisti. Scopriamo come è stata trasformata.

VILLA CLEA: la CARROZZERIA di MILANO trasformata in RESIDENZA per ARTISTI

# Villa Clea, un ibrido tra residenza, alloggio e spazio espositivo

bmb.livestudio IG – Villa Clea

L’idea è venuta a Allina e Matteo Corbellini, due architetti milanesi di ritorno da esperienze all’estero che hanno scelto questa zona al confine tra il centro urbano e la prima campagna della Valle della Vettabbia, per dar vita a Villa Cilea. Un ibrido tra residenza, alloggio e spazio espositivo in una zona dove negli ultimi anni sono sorti altri spazi spazi d’arte come Hub/Art, Motelsalieri, Chezplinio e Viafarini.work. Il progetto è sostenuto da Comune di Milano e Fondazione Cariplo. 

# Prima era una carrozzeria

Carrozzeria prima della trasformazione

Un tempo questo spazio era una carrozzeria dotata di un grande forno. Ora invece si compone di loft, atelier e aree comuni tutti affacciati sullo stesso cortile condiviso con il resto del vicinato. Un giardino di erbe mediterranee ha preso il posto del forno, un altro giardino è invece sul tetto della struttura per “offrire a tutti i palazzi attorno un punto di vista migliore, prima vedevano solo il tetto di una carrozzeria”, spiegano i due fondatori. Nel complesso c’è anche la loro casa privata e due piccoli appartamenti disponibili per i progetti di residenza. Tutto ruota attorno all’argilla e a una particolare scelta di colori per pareti, tende, pavimenti, arredi.

# A chi si rivolge

ariskonstanto IG

Villa Clea è aperta a giovani artisti emergenti di volta in volta selezionati, alla comunità locale e a normali ospiti tradizionali con possibilità di affitto anche per brevi soggiorni. Le persone che decidono o sono selezionate per vivere qualche giorno in questa residenza devono essere disposte a condividere e soggiornare insieme. Proprio con questa particolarità Villa Clea vuole differenziare la sua proposta rispetto agli altri spazi espositivi a Milano.

# La prima mostra e la prima residenza

villaclea IG

Il debutto artistico e la prima residenza è di Andrea Smith, classe ’92 che vive e lavora New York, che mostra al pubblico “una parte della sua intimità nella casa, invitando i visitatori a passare tra l’infilata longitudinale delle stanze che, con le sue reliquie personali, rievocano l’infanzia.” Il successivo nome per il mese di novembre è quello del ballerino francese Sulian Rios. 

Fonte: Artribune

Indirizzo: Via Marco d’Agrate, 27

 

Continua la lettura con: BAR BRERA e ACCADEMIA di BRERA brindano alla loro nuova LIASON con un nuovo DRINK ARTISTICO

FABIO MARCOMIN

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La STRADA SOMMERSA dall’OCEANO: può essere PERCORSA solo POCHE ORE al GIORNO

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jb_fortyeight IG - Passage du gois

Stavolta il Seveso non c’entra. 

La STRADA SOMMERSA dall’OCEANO: può essere PERCORSA solo POCHE ORE al GIORNO

# Due volte al giorno viene sommersa dall’acqua dell’Oceano Atlantico

marie_nancy_nantes IG – Passage du Gois

La strada si chiama Passage du Gois ed è molto conosciuta in Francia per il bizzarro fenomeno naturale che la caratterizza. Due volte al giorno viene infatti inghiottita dalle acque dell’Oceano Atlantico.

jb_fortyeight IG – Passage du gois

Si tratta di una strada naturale rialzata lunga 4,125 km che mette in collegamento il comune di Beauvoir-sur-Mer all’isola di Noirmoutier, in Vandea, che con l’alta marea diventa inaccessibile: l’altezza dell’acqua che la ricopre oscilla tra 1,3 e 4 metri. 

# I lavori per renderla transitabile dall’auto

Di Tux-Man – Opera propria, CC BY-SA 3.0 – Passage du Gois

Per consentire il transito alle auto durante il periodo di bassa marea, tra il 1935 e il 1939 è stata realizzata una pavimentazione stradale a copertura del percorso. Si compone di lastre in cemento armato della misura di 40 × 40 × 12 centimetri, posate in diagonale su un letto di sabbia e pietra naturale. 

le_gobeur_dhuitres IG – Passage du gois

Il Passage du Gois è diventata una vera e propria meta turistica dato che consente un accesso privilegiato all’isola di Noirmoutier e anche famosa per la pesca di conchiglie e ostriche. Bisogna prestare comunque sempre attenzione a rispettare gli orari in cui è consentito utilizzare il passaggio, indicato da appositi cartelli che segnalano quando è prevista la successiva bassa marea. Un avvertimento necessario dato che anche in anni recenti sono successi incidenti mortali, l’ultimo nel 2020 quando una donna di 66 anni è annegata mentre si trovava alla guida della propria auto nonostante l’alta marea.

# Le gare sportive: Foulées du Gois e Tour de France

procyclinguk.com – Tour de France 1999

Il passaggio viene utilizzato anche per gare sportive. Ogni anno si tiene infatti la Foulées du Gois, una corsa podistica che parte con l’inizio dell’alta marea. In diverse occasioni la strada è stata utilizzata durante il Tour de France, la più famosa gara ciclistica al mondo. Nel 1999 faceva parte della seconda tappa della corsa, quando ci fu una maxi caduta a causa della superficie scivolosa, mentre nel 2011 il passaggio fu scelto come punto di partenza della prima tappa.

 

Continua la lettura con: La STRADA che ATTRAVERSA il MARE: la più spettacolare d’Italia?

FABIO MARCOMIN

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Le 4 curiosità che pochi conoscono sul PLANETARIO di Milano, il più GRANDE D’ITALIA

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Ph. @lofficina_del_planetario IG

Il planetario milanese è uno degli edifici culturali più frequentati in città, dove andare alla scoperta dei segreti della Terra e delle galassie che ci circondano. Ma oltre a essere il più grande d’Italia ci sono altre curiosità che in pochi conoscono. Scopriamole insieme. Foto cover: @lofficina_del_planetario IG

Le 4 curiosità che pochi conoscono sul PLANETARIO di Milano, il più GRANDE D’ITALIA

# Fu donato a Milano dall’editore Hoepli

Credits Barbara Hoepli – Ulrico Hoepli

All’interno dei Giardini Pubblici Indro Montanelli, in Porta Venezia, trova posto il  Civico planetario “Ulrico Hoepli” meglio conosciuto come Planetario di Milano, voluto dall’editore italo-svizzero Ulrico Hoepli che volle regalarlo alla città. La progettazione fu ad’opera dell’architetto Piero Portaluppi e l’inaugurazione avvenne il 20 maggio del 1930 alla presenza tra gli altri di Benito Mussolini e dello lo stesso Hoepli. Fu in quell’occasione che l’editore comunicò ufficialmente la donazione del planetario alla città.

# La sua struttura è da record: la sala di proiezione misura quasi 20 metri di diametro

Credits ilenia.montiglio IG – Planetario Hoepli

L’edificio del planetario, disegnato in forme classicheggianti, è dotato di una grande cupola, e attrezzato al suo interno con uno strumento chiamato anch’esso planetario che proietta e rappresenta l’immagine degli astri e i loro movimenti sulla volta celeste. La sua struttura a forma ottagonale è stata costruita in muratura continua, con solaio e cupola emisferica in calcestruzzo. La sala di proiezione misura 19,6 metri di diametro per una capienza complessiva di 375 posti facendo del planetario di Milano il più grande in Italia.

# Il nord virtuale non coincide con quello reale

Credits lofficina_del_planetario IG – Interno planetario

I punti cardinali del planetario non combaciano con quelli terrestri e infatti il nord virtuale nella sala di proiezione è in direzione sud-est e coincide con la direzione di uscita dal planetario. Il motivo? La posizione migliore per il relatore è al nord, vicino all’ingresso, perché consente in modo più agevole di illustrare la parte più interessante e variegata della volta celeste, quella a sud per chi vive nell’emisfero boreale.

# All’interno della cupola è rappresentato il profilo della città

credits wikipedia.org – Profilo Duomo

Un’altra curiosità del planetario di Milano è il disegno raffigurante il profilo della città, all’epoca dell’inaugurazione, posto alla base della cupola. Il Duomo è l’elemento più visibile mentre sono assenti per ovvi motivi le costruzioni successive al 1930 e dei giorni nostri come il grattacielo Pirelli, il palazzo Lombardia o la torre Unicredit.

 

Continua a leggere con: La MAGIA a MILANO: apre il museo delle ILLUSIONI

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Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità. 

#46 – Le migliori SPIAGGE raggiungibili in poco tempo da Milano (in ordine di vicinanza)

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varazze. Credits: @nicolecalogiuri IG

Viviamo in una delle poche metropoli europee vicina a così tante spiagge balneabili. Ne abbiamo selezionate alcune raggiungibili entro un massimo di un paio d’ore di auto.

Le migliori SPIAGGE raggiungibili in poco tempo da Milano (in ordine di vicinanza)

#1 Idroscalo

idroscalo
idroscalo

Nato nel 1926 per far atterrare gli idrovolanti, negli anni Sessanta era la stazione balneare di Milano. Oggi si estende su 1,6 chilometri quadrati ed è sede di eventi e manifestazioni sportive. Si possono infatti praticare 22 discipline tra cu : rugby, vela, canoa, pallamano, surf. E’ balneabile solo nelle due piccole isolette, microaree di venti metri quadrati sul lato est con wakeboard, verso l’aeroporto.

surf all'idroscalo
surf all’idroscalo

A 10 chilometri dal centro, raggiungibile in meno di mezzora di auto (in caso di traffico).

Leggi anche: La riscoperta dell’Idroscalo

#2 Medolago Adda (BG)

Medolago Beach
Medolago Beach

L’Adda è uno dei due grandi fiumi che costeggiano Milano. A 41 chilometri (46′ in auto), Medolago sull’Adda è tra le 10 spiagge di Lombardia più amate dagli utenti di Tripadvisor.
Per gli indomiti della tintarella integrale, invece, la meta di riferimento è Cornate d’Adda. Area boschiva ben fronzuta e coperta da occhi indiscreti, per anni è stato il lido preferito da nudisti e naturisti. Leggi anche: le 10 meraviglie dell’Adda

#3 Spiaggia di Pusiano (CO)

pusiano
pusiano

Il lago più vicino a Milano, molto sottovalutato. A 45 chilometri (49 minuti di auto). Nel lago si trova la piccola e incantevole Isola dei Cipressi, di proprietà privata.

#4 Spiagge sul Ticino (Melissa)

Melissa Beach
Melissa Beach

58 chilometri (50′): in località Golasecca (Sesto Calende) c’è Melissa Beach oasi di pace e di divertimento. Struttura attrezzata con bar, spiaggia ad ingresso libero con campo da beach volley. In alternativa, c’è anche il ponte di Vigevano, storica spiaggia sul fiume.
Quello del Ticino è il più grande parco fluviale d’Europa, già inserito nella lista del Patrimonio dell’Unesco. Leggi anche: I percorsi più belli nel parco del Ticino

#5 Castelletto Ticino (NO- Lago Maggiore)

castelleto ticino (cigognola)
castelleto ticino (cigognola)

A 60Km (1h 2′) sulla sponda piemontese del lago Maggiore c’è la Cicognola a Castelletto Ticino. Altre belle spiagge sul lago sono: Dormelletto, il lido di Cannobio e quello di Arona, sul lato piemontese. Sul lato lombardo ci sono Angera, Ispra, Ceresolo, Germignaga e Laveno.

#6 Iseo (BG)

iseo (spiaggetta)
iseo (spiaggetta)

A 87Km (1h 16′) si trova Iseo sull’omonimo lago reso celebre nel mondo dall’installazione galleggiante di Christo. Tra le spiagge la spiaggetta in erba di Iseo oppure la spiaggia detta Thaiti a Marone.

#7 Dervio (LC)

dervio (spiaggia bianca di onno)
dervio (spiaggia bianca di onno)

83 chilometri (1h 12′ in auto). Sulla sponda orientale del lago di Como (si fa anche Kite surf). Sul lago di Como ci sono anche altre spiagge, più vicine a Milano, tra cui Bellagio, il lido di Menaggio, Argegno.

#8 Orta San Giulio (NO)

Orta (Lido di Gozzano)
Orta (Lido di Gozzano)

85 chilometri (1h 11′ in auto). Una delle spiagge dell’incantevole lago d’Orta, il “lago dell’amore” del nord Italia.

#9 Colico (LC)

colico
colico

A 89 km (1h 15′). Ultima spiaggia del lago di Como. Colico, punto di incontro di tre province, è adagiata ai piedi del Legnone, sull’estremità più settentrionale del lago, immersa nel verde, circondata da montagne. Si possono praticare diverse attività, dal wind surf, al kit surfing, al trekking. Leggi anche: Colico, la località più vivace del “lago più bello del mondo”.

#10 Desenzano del Garda (BS)

desenzano (spiaggia desenzanino)
desenzano (spiaggia desenzanino)

A 119Km (1h 31′) il comune più popoloso del lago di Garda. Le spiagge principali sono quattro, tutte sassose: la spiaggia del Desenzanino, la spiaggia Feltrinelli, la Spiaggia d’Oro e la spiaggia di Rivoltella.

#11 Gardone Riviera (Salò – BS)

gardone riviera
gardone riviera

A 130 chilometri (1h 50′) si trova una delle principali località turistiche del lago di Garda, caratterizzata dalla sua tipicità “mitteleuropea”. Famoso nel territorio il Vittoriale degli Italiani, dimora di Gabriele D’Annunzio visitata da circa 210.000 visitatori ogni anno.

La spiaggia di Gardone è anche l’unica tra le spiagge della Lombardia ad avere ottenuto la “bandiera blu”. E’ capace di competere con le migliori spiagge d’Italia.

Leggi anche: Gardone Riviera, la spiaggia lombarda che sfida la Sardegna

gardone riviera
gardone riviera

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

#12 Brugnello sul Trebbia (PC)

Trebbia (spiaggia di Brugnello)
Trebbia (spiaggia di Brugnello)

Indicatissimo per chi non ama la folla. Con i suoi ciottolini bianchi e le numerose discese al fiume, offre un ambiente sufficientemente ampio (ben 50 km). Il non plus ultra del Trebbia è rappresentato da Brugnello, minuscolo borgo del VI secolo distante 110 Km da Milano. Siamo in provincia di Piacenza e qui i residenti sono appena 11. Altra possibilità è la spiaggia di San Salvatore sul Trebbia a 125 chilometri (1h 45′).

#13 Varazze- Riviera di Ponente (SV)

varazze
varazze

Entro le due ore da Milano si arriva anche al mare. A162 chilometri (1h 51′ in auto) sulla riviera di Ponente. Per chi vuole fare qualche chilometro in più meritano Laigueglia e Varigotti.

#14 Recco- Riviera di Levante (GE)

recco
recco

Per arrivare sulla riviera di Levante ci vuole qualche minuto in più, ma se si è fortunati si riesce ad arrivare entro le due ore sulla spiaggia sassosa di Recco (165 chilometri). Tra i benefits l’ineguagliabile focaccia al formaggio. Per chi vuole sforare le due ore in ci sono, nell’ordine, Camogli, Santa Margherita (Paraggi), Cavi di Lavagna (più comoda per i parcheggi) e Sestri Levante (Baia del Silenzio).

Continua la lettura con: La gita più bella #47 – BRESCIA: 10 attrazioni nella città leonessa a mezz’ora di treno da Milano

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#46 – Gli “Undici Zampilli”: la FONTANA più antica di Milano. Era la nostra acqua di LOURDES

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Siamo nei primi anni del 1500. Sulla gloriosa Milano di Ludovico e di Leonardo è calato il sipario per opera dei francesi, aprendo un lungo periodo di dominazioni straniere che si chiuderà solo con la nascita dell’Italia. Solo un miracolo può salvare Milano. 

Gli “Undici Zampilli”: la FONTANA più antica di Milano. Era la nostra acqua di LOURDES

La città era nelle mani del francese Carlo II d’Amboise che secondo la leggenda soffriva di un male cronico che non riusciva a curare in alcun modo. Il governatore venne a sapere che a Milano esisteva una sorgente da cui usciva acqua miracolosa che guariva ogni male. Si mascherò così da mendicante e si recò in mezzo a tanti pellegrini che riempivano brocche da questa sorgente che zampillava nei pressi della porta Comasina.
Il duca bevve l’acqua e si sentì risanato. Per celebrare il miracolo e dimostrare la sua riconoscenza alla Madonna il 29 settembre 1507 decise di edificare una cappella attorno alla fonte.

Da allora esiste una costruzione porticata che sorge in un avvallamento del terreno dietro l’abside della chiesa di S. Maria alla Fontana in via Thaon de Revel. In uno dei due ambienti che la compone, con le pareti rivestite da affreschi del cinquecento, un’ampia breccia custodisce, al riparo di una ringhiera, una rude pietra medievale da cui sgorgano gli “undici zampilli” dell’acqua miracolosa.

Nell’Ottocento la falda venne inquinata e la fonte venne chiusa salvo poi riaprire la fontana che è però collegata alla normale rete idrica della città. Non più miracolosa ma pur sempre la fontana più antica della città.

Fonte: A Milano c’è di Bruno Pellegrino – De Ferrari Editore

Continua la lettura con: Luogo nascosto #47 – Le PIAZZE di Milano un tempo ORRENDE e oggi diventate BELLISSIME

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