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Le migliori STAZIONI d’Europa: Napoli e Roma meglio della CENTRALE

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Stazione di Zurigo

Pubblicato lo European Railway Station Index 2023: il quarto indice annuale delle più grandi stazioni ferroviarie europee. Questi i risultati. 

Le migliori STAZIONI d’Europa: Napoli e Roma meglio della CENTRALE

Stazione di Zurigo

# La ricerca

Nella classifica si valutano cinquanta delle stazioni ferroviarie più grandi d’Europa (misurate in termini di volume di passeggeri) per aiutare i consumatori a scegliere la stazione migliore per il loro prossimo viaggio. I parametri sono: biglietteria, il numero di servizi in stazione, le opzioni di accessibilità, i collegamenti di trasporto, i tempi di attesa, la percentuale di ritardi, la connessione Wi-Fi gratuita, la copertura ferroviaria e il ride-sharing. Questi i risultati.

# Le stazioni migliori

Ai primi posti tutte stazioni di lingua tedesca. Zurigo si conferma al primo posto mentre la stazione centrale di Berlino è al terzo posto, superata da Vienna in grande crescita rispetto all’anno precedente. Al quarto posto un’altra stazione elvetica: Berna, davanti all’olandese Utrecht. Nella top 10 entrano anche Amsterdam, Francoforte, Oslo, Parigi (Gare du Lyon) e Napoli. Zurigo Haupbahnhof, indica il Consumer Choice Center, “spicca per i tanti negozi e chioschi (100), oltre che per i ristoranti e i take-away (59)”. Ma nell’insieme sono valutati positivamente anche i tempi di attesa più brevi per i treni, gli orari di apertura delle biglietterie più favorevoli, l’accesso facilitato agli ingressi, alle banchine e ai servizi igienici.

# Le peggiori

Precipita Monaco di Baviera: dal secondo al ventiduesimo posto. Altre stazioni secondarie tedesche sono tra le peggiori: all’ultimo posto ci sono tre stazioni decentrate di Berlino a causa di “enormi ritardi dei convogli” e dei “lunghi tempi di attesa per i viaggiatori”.

# Le italiane: Napoli e Roma meglio di Bologna e Milano

Senstation on Ice vista Stazione Centrale

Entra nella top 10 Napoli Centrale, in settima posizione con 86 punti. Nella top 20 anche Roma Termini, al 16° posto con 78 punti. Peggio fanno invece Bologna Centrale, al 26° posto (71 punti), e soprattutto Milano Centrale, che scivola al 29° posto (68 punti), davanti a Roma Tiburtina al 31° posto (66 punti) e a Torino Porta Nuova al 35° posto (61 punti). Tra le peggiori 10 d’Europa c’è Firenze Santa Maria Novella al 40° posto (58 punti).

Continua la lettura con: Da Milano a Roma in tempo record con i nuovi Frecciarossa

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#18 – La FUNICOLARE LIBERTY ripartita con ATM

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Funicolare Sacro Monte - Ph. costanza__r IG

E’ ritornata in funzione la storica funicolare liberty che conduce fino al borgo patrimonio dell’Unesco in provincia di Varese. A gestirla anche l’azienda dei trasporti milanesi. 

La FUNICOLARE LIBERTY ripartita con ATM

# Rimessa a nuovo per raggiungere il Sacro Monte di Varese, patrimonio Unesco

Credits: @malpensa24.it
Sacro Monte di Varese

La storica funicolare liberty è stata inaugurata nel 1909, chiusa nel 1953 e poi ricostruita e riaperta nel 2000. Dopo essere stata rimessa a nuovo in seguito all’intervento di manutenzione ventennale è ritornata in funzione. La linea collega la valle del Vellone con il borgo di Santa Maria del Monte di Varese, fino alle pendici del Parco dei Fiori, inserito nell’elenco dei siti patrimoni dell’Unesco.

È uno dei 9 sacri monti prealpini che si trovano nel nord Italia, distribuiti tra Lombardia e Piemonte: una volta arrivati in cima si può ammirare all’orizzonte la Pianura Padana e le montagne lombarde fino a quelle della bergamasca e della Valtellina. Anche se è nella zona di Varese, la funicolare ha anche qualcosa di milanese. 

Leggi anche: I PANORAMI più belli a UN’ORA da Milano

# La gestione è stata affidata ad ATM e AVT

Credits costanza__r IG – Funicolare Sacro Monte

La linea è attiva da agosto 2023. A gestirla l’ATM, l’Azienda Trasporti Milanese, insieme ad AVT Varese. L’affidamento è stato individuato dall’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Varese, Como e Lecco. Il sindaco Davide Galimberti ha spiegato come questa nuova gestione “permette di inserire l’impianto a fune varesino in un contesto territoriale ben più ampio favorendone la promozione turistica, grazie alla collaborazione delle due società di trasporto locale di Varese e Milano”. L’amministratore delegato di Atm, Arrigo Giana, ha dichiarato invece che è “un’opportunità di creare connessioni tra i territori mettendo a disposizione tutta l’esperienza di Atm“.

Leggi anche: Le SLIDING DOORS delle FUNICOLARI: SUPERSTAR in Svizzera, ABBANDONATE in Lombardia

# L’obiettivo del progetto: il pieno sviluppo delle potenzialità turistiche dei territori 

Credits fanfy3.0 IG – Monteviasco

La riattivazione della linea e la sinergia tra territori e società di trasporto differenti rientra in un progetto più ampio di sviluppo delle piene potenzialità turistiche dei territori. In futuro saranno altri gli impianti lombardi coinvolti: uno di questi è la funivia da Curiglia alla frazione montana di Monteviasco, ferma dal novembre 2018 in seguito a un incidente mortale dello storico manutentore, che attende in questi giorni l’aggiudicazione dell’appalto.  

# Le funicolari chiuse o abbandonate

Funicolare Lanzo

Tra le funicolari non più in funzione ricordiamo invece quella liberty che collegava Lanzo d’Intelvi con Santa Margherita. Costruita nei primi del ‘900 e rimasta operativa fino al 1977 prima di essere abbandonata, percorreva il tragitto in 18 minuti colmando un dislivello di circa 600 metri dalla riva del lago sottostante al bellissimo belvedere di Lanzo da cui ammirare un magnifico panorama sul lago di Lugano. Al momento non c’è nessun progetto di ripristino anche se basterebbero 10 milioni di euro, secondo le stime del Comitato che promuove la sua riattivazione.

Un’altra suggestiva funicolare, ferma in questo caso dal 2022, è quella che portava dal lago di Como da Argegno a Pigra. Composta da due cabine da 12 posti, viene considerata la più ripida d’Italia viste le sue pendenze tra il 71% e il 95%. Permetteva di raggiungere in solo 4 minuti, superando un dislivello di 648 metri, il più bel terrazzo nelle prealpi Comasche. Sarebbe dovuta ripartire entro l’estate del 2023, ma il suo futuro è ancora avvolto nel silenzio.

Continua la lettura con: La gita più bella #19 – I SENTIERI più SCENOGRAFICI da percorrere a PIEDI in Lombardia

FABIO MARCOMIN

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Da MILANO a ROMA in tempo RECORD: le due nuove corse FRECCIAROSSA SUPERRAPIDE

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Treno Alta velocità da Milano a Roma

Scopriamo da quando e quanto tempo ci si mette. Record anche nel numero di Frecciarossa: nell’ora di punta la frequenza è da metropolitana.

Da MILANO a ROMA in tempo RECORD: le due nuove corse FRECCIAROSSA SUPERRAPIDE

# Con l’orario invernale salgono a 100 i Frecciarossa al giorno tra Milano e Roma

Credits Mood101-pixabay – Frecciarossa in Stazione Centrale Milano

Con l’introduzione del nuovo orario invernale, a partire dal 10 dicembre, cambia l’offerta dei treni dell’alta velocità proposta da Trenitalia. Salgono infatti a 100 i Frecciarossa giornalieri tra Milano e Roma. In totale oltre 50.000 posti a sedere disponibili. 

# Due treni da record: in sole 2 ore 50 minuti dalla Stazione Centrale a Roma Termini, 10 minuti in meno dei più veloci

Credits trenomania80 IG – Frecciarossa

La notizia più importante riguarda l’introduzione di una coppia di Frecciarossa no-stop da Milano alla capitale in un tempo record: 2 ore e 50 minuti. Gli orari sono i seguenti: il treno numero 9681 con partenza dalla Stazione Centrale alle 20:35 e arrivo a Roma Termini alle 23:25, il treno 9682 con partenza da Roma Termini alle 5:38 e arrivo a Milano Centrale alle 8:30. 

Abbandonate quindi le due stazioni di porta, Milano Rogoredo e Roma Tiburtina, per il servizio no-stop. A questi due viaggi vanno aggiunti i 7 già presenti con una durata di 2 ore e 59 minuti.

# Altri sei Frecciarossa con fermate intermedie trasformano la Milano-Roma in una metropolitana

Credits silvyghi IG – Frecciarossa Roma Termini

Oltre a questi altri 6 Frecciarossa aggiuntivi con tempi di viaggio a partire da 3 ore e 10 minuti, con numero di fermate intermedie variabili in base alla corsa, trasformando il collegamento Milano-Roma in una metropolitana: previsto un treno ogni 15 minuti nelle ora di punta.

Fonte: ferrovie.info

Continua la lettura con: Da MILANO al mare delle MARCHE in TRE ORE e MEZZA: la novità del FRECCIAROSSA

FABIO MARCOMIN

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Il video: REGALI di NATALE, cosa fare e dove comprarli a Milano

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NATALE

Iniziato il conto alla rovescia per Natale. Se per molti la corsa ai regali è già iniziata, altri non hanno la minima idea di cosa regalare ad amici e parenti. Abbiamo chiesto ai milanesi cosa regaleranno quest’anno e dove andranno a prendere il regalo perfetto.
Vediamo cosa ci hanno risposto. In coda al video le risposte alla domanda “Che cosa ami di Milano?”

Il nuovo video di Milano Città Stato di Silvia Arosio e Sabrina Falanga. Iscriviti al canale su YouTube per i video esclusivi.

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

SILVIA AROSIO

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Viaggio nelle STAZIONI da INCUBO della METRO

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Allarme sicurezza

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Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

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FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

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Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

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Evoluzione animata della metro di Milano

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DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

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Il PRIMO PADIGLIONE del NUOVO ORTOMERCATO è in arrivo: come sarà

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itinera-spa.it - Padiglione Ortofrutta

Un primo tassello del nuovo Mercato Agroalimentare del futuro si prepara ad inaugurare. Come sarà e quando è previsto il completamento di tutto il progetto.

Il PRIMO PADIGLIONE del NUOVO ORTOMERCATO è in arrivo: come sarà

# Il primo Padiglione Ortofrutta 1 pronto nella primavera del 2024

sogemispa.it – Cantieri Padiglione 1 Settembre 2023 – Ph. Claudio Manenti

Inaugurate a febbraio 2023 le prime piattaforme logistiche, a fine aprile 2024 è prevista appunto l’inaugurazione del Padiglione Ortofrutta 1, il primo tassello del Nuovo Mercato Ortofrutticolo.

itinera-spa.it – Rendering Padiglione Ortofrutta 1

I numeri della struttura: 450 metri di lunghezza, 91,60 metri di larghezza, superficie costruita di 47.800 mq, 22.000 mq di aree di vendita, per 102 punti vendita e 160 baie di carico. Il nuovo padiglione si sviluppa parallelamente alla ferrovia.

# Il Padiglione 2 pronto a marzo 2025

Padiglione Orto 2

I lavori per il Padiglione Ortofrutta 2 sono invece alle fasi iniziali e insieme al primo in costruzione è chiamato a sostituire le strutture ormai obsolete del 1965. Anche in questo caso la superficie costruita è di 47.800 mq, con termine del cantiere a marzo 2025.

# “Foody 2025”, l’eredità di Expo 2015 grazie a 300 milioni di euro di investimento

Masterplan Foody 2025 con cronoprogramma

Le strutture rientrano nel più grande progetto del nuovo Mercato Agroalimentare di Milano “Foody 2025”, che si pone come obiettivo la creazione del più importante city hub agroalimentare italiano e uno tra i primi in Europa. Il progetto è stato approvato dal Consiglio Comunale di Milano nel 2018 ed è un esempio di come l’eredità di Expo 2015 sia ancora tangibile e concreta: stiamo parlando di un investimento pari a 300 milioni di euro. L’area dell’intervento è di 700.000 mq, 350.000 mq sono di superficie da realizzare, 27.000 mq sono stati realizzati nel 2022 mentre 47.000 mq nel 2023.

Previsto anche il rinnovo di Palazzo Affari e servizi di supporto quali laboratori e centri di formazione alimentare e un impianto di produzione-raffreddamento dell’acqua di condensazione e produzione di energia da fonti rinnovabili per una gestione più sostenibile e in linea con i Sustainable Development Goals.

# Il cambio nel nome del polo logistico nel 2025

Logo foody

Il 2025 è anche l’anno in cui è programmato il cambio ufficiale del nome del polo logistico in Foodyla mascotte di Expo acquisita per 50.000 euro da So.Ge.Mi qualche anno fa e la cui immagine è destinata a diventare il logo distintivo di tutta la struttura

Continua la lettura con: Foody 2025: Milano avrà il più IMPORTANTE CITY HUB AGROALIMENTARE ITALIANO

FABIO MARCOMIN

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La YOSEMITE della LOMBARDIA

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valegll IG - Val di Mello

La più grande riserva naturale della regione. Il motivo del suo soprannome e le bellezze naturali da scoprire.

Milano-Val di Mello

La YOSEMITE della LOMBARDIA

# La più grande riserva naturale della regione

chiara_mountainheart IG – Val di Mello

Siamo a circa 130 km da Milano, un paio di ore di auto dalla più grande riserva naturale della Lombardia: la Val di Mello in provincia di Sondrio, una valle laterale della Val Masino, a sua volta parte della più conosciuta Valtellina.

dario.colombo 72 IG – Val di Mello

La valle è amata dagli scalatori per le sue pareti rocciose lisce e lucenti che circondano bellissimi ruscelli e cascate ed è costellata di massi granitici e laghi cristallini. Un insieme di elementi naturali che l’ha portata ad essere conosciuta come la “piccola Yosemite della Lombardia“.

# Il “Bidet della Contessa”

Ph. credits: valmasino.info – Bidet della Contessa

Il “Bidet della Contessa“ è il punto più famoso della valle ed è proprio qui si iniziano a vedere i grandi massi di granito della Yosemite lombarda. Si tratta di un meraviglioso lago verde smeraldo, con la sua acqua cristallina che riflette i monti circostanti, uno dei primi luoghi suggestivi che si raggiungono lungo il facile percorso di trekking della valle. Il dislivello è infatti di circa 450 metri, nella seconda parte del tracciato, ed è classificato come moderato. Il sentiero quasi tutto lineare si sviluppa lungo circa 5 km a tratta.

# Una foresta incantata

Proseguendo oltre lungo il sentiero ci si spinge all’interno di quello che sembra una foresta incantata, con pietre e tronchi ricoperti di muschio e vegetazione. Salendo tra i massi e gli alberi, seguendo il Torrente Torrone, si arriva al ponticello in legno sopra le Cascate della Chiusa. Da qui partono un serie di tornanti nel cuore della foresta che conducono al punto più panoramico della valle.

# Il belvedere panoramico su tutta la valle

m4rc0.89 IG – Belvedere Val di Mello

Superando infatti la grossa placca in granito e proseguendo la salita, si arriva al belvedere panoramico con una splendida vista sulla Val di Mello. Basta prendere la deviazione a destra per giungere ad ammirare uno spettacolo naturale, appena dieci minuti a piedi prima del Rifugio Alpe Pioda a 1.569 metri, il punto più alto del percorso.

# Come arrivarci

 

Da Milano si prende la Milano-Lecco fino in cima al Lago di Como, nei pressi di Colico. Arrivati qui si esce sulla SS38 che conduce a Sondrio per 20 km circa e ad Ardenno si prosegue sulla SP9 fino alla frazione di San Martino. 

Per visitare la Val di Mello bisogna lasciare l’auto in un parcheggio a pagamento un paio di km più avanti, l’accesso diretto è vietato ai veicoli, per poi proseguire a piedi o con una navetta fino all’imbocco della valle.

Continua la lettura con: La VALLE SEGRETA a due ore da Milano dove si dorme nei FIENILI col tetto di PAGLIA

FABIO MARCOMIN

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Da MILANO in TRENO fino al CIRCOLO POLARE ARTICO con un UNICO BIGLIETTO

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Da Milano al Circolo Polare Artico

Un’esperienza indimenticabile. Dalla Stazione Centrale di Milano ai più estremi fiordi norvegesi. Questo il tragitto e quale biglietto occorre per risparmiare e non impazzire con l’organizzazione del viaggio.

Da MILANO in TRENO fino al CIRCOLO POLARE ARTICO con un UNICO BIGLIETTO

# Un viaggio irripetibile

Credits marci.woanders1435 IG – Narvik

Un’esperienza incredibile da provare almeno una volta nella vita. Non si sale a bordo di un unico convoglio però è possibile farlo con un unico biglietto come vedremo in seguito. Bisogna armarsi di tanta pazienza e essere molto curiosi per scegliere questa avventura. Per viaggiare in treno da Milano al Circolo Polare Artico il percorso principale è quello che attraversa Svizzera, Germania, Danimarca, Svezia per poi arrivare in Norvegia. Vediamo il tragitto nel dettaglio.

# Le tappe: al circolo polare in due giorni

Da Milano al Circolo Polare Artico

La prima tappa è la Svizzera. Dalla Stazione di Milano Centrale ci si può fermare a Zurigo, poco più di 3 ore di percorrenza, o in alternativa a Basilea, con una durata del tragitto di circa un’ora in più. La destinazione successiva è Amburgo: si può optare per il treno notturno ÖBB nightjet, quello diurno ICE o i servizi svizzeri SBB con una durata che varia tra le 6 e 30 minuti da Basilea alle 7 ore e 30 minuti da Zurigo. Da Amburgo a Copenaghen c’è il treno IC diretto che percorre il tragitto in circa 5 ore, poi si può proseguire a bordo dei treni diretti SJ X2000 / Snabbtåg fino a Stoccolma per un viaggio di circa 5 ore. In alternativa c’è un treno diretto della durata di circa 14 ore dalla città portuale tedesca alla capitale danese.

Credits marci.woanders1435 IG – Arrivo a Narvik

A questo punto rimane l’ultimo treno da prendere che conduce fino a Narvik, all’estremità del fiordo Ofot a nord del Circolo Polare Artico, per un viaggio che dura addirittura oltre 18 ore. Se tutto va nel verso giusto, senza ritardi o disservizi con i treni, si arriva al Circolo Polare Artico dopo circa 2 giorni.

# Il pass Interrail

Credits interrail – Logo anniversario 50 anni

Ritorniamo al biglietto. Come visto prima non ne esiste uno specifico ma è possibile utilizzare un pass, che consente di utilizzare i treni notturni e diurni in Europa, da configurare con il numero di giorni necessari a questa “impresa”: il pass Interrail. Il servizio, che ha festeggiato i 50 anni nel 2022 e che è stato molto in voga negli anni ’80 e ’90 prima dell’avvento dei voli low cost, è ritornato in auge e dal 1998 è disponibile per qualsiasi fascia età anche se per gli under 27 il prezzo è scontato. Per un viaggio di questo tipo si può utilizzare il Global Pass, dal costo di circa 260 euro.

Leggi anche: Torna l’INTERRAIL per viaggiare in Europa: per i giovani è GRATIS

Continua la lettura: Da MILANO a ORIO in TRENO: entro l’estate decollano i lavori. Il rendering della FUTURA STAZIONE

FABIO MARCOMIN

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#19 – I SENTIERI più SCENOGRAFICI da percorrere a PIEDI in Lombardia

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Credits: @pa.ola5096 Varenna Passeggiata Degli Innamorati

Viste magnifiche di cui si può godere solo se prima si fa un po’ di fatica, ecco quali sono i 6 sentieri scenografici più belli della Lombardia. Raggiungibili facilmente da Milano.

I SENTIERI più SCENOGRAFICI da percorrere a PIEDI in Lombardia

#1 Il Sentiero del Sole sul lago di Garda

@lorenzoamistadi74
Sentiero Del Sole

Il Sentiero del Sole è uno dei più facili ma anche più affascinanti percorsi di trekking che si può fare in Lombardia. Partendo da Limone sul Garda, raggiungibile da Milano in circa 2 ore e mezza, si prende un sentiero che attraversa una pineta e sale leggermente attraversando il versante della montagna.

Importanti sono le testimonianze storiche che si incontrano lungo il percorso: una trincea, rifugi antiaereo e una postazione militare. Ma il punto forte del Sentiero del Sole è la vista di cui si può godere camminando per quasi tutto il percorso: uno scenario spettacolare sul lago di Garda e il paese di Limone.

#2 La Greenway del Lago di Como

@lauramacauda
Greenway del Lago di Como

Per circa 10 km il sentiero, principalmente in piano, porta da Colonno a Cedenabbia e attraversa alcuni borghi caratteristici. La Greenway del Lago di Como può essere divisa in sette piccole tappe, solitamente viene percorsa tutta in poco meno di 3 ore, ma a volte si sceglie di farne anche solo un pezzo.

Mentre si cammina sulla Greenway si incontrano antichi borghi, ville, giardini, chiese romantiche e barocche nonché un paesaggio naturale e una vista sul Lago di Como imperdibili. Prendendosela con comodo, camminando sulla greenway, si potrebbe anche fare una piccola deviazione che porta all’Isola Comacina, una delle aree archeologiche della Lombardia più interessanti, nonché un isolotto dalla vegetazione lussureggiante.

#3 Sentiero delle Trincee nella val d’Intelvi

@mirkofavero
Monte Generoso

Con il Sentiero delle Trincee la difficoltà si alza. È anche questo un sentiero percorribile da tutti ma il livello inizia ad essere intermedio. Oltre ad una vista spettacolare, il Sentiero delle Trincee regala a chi lo percorre un pezzo di storia. Lungo la camminata si trovano infatti fortificazioni e trincee accompagnate da panorami sul lago di Como e su quello di Lugano. Per percorrere il sentiero bisogna andare quasi fino al confine con la Svizzera, a circa un’ora e mezza da Milano. Il percorso si svolge in val d’Intelvi, nella Foresta del Monte Generoso, e per farlo è consigliabile partire dalla Dogana di Valmara in località Lanzo (a 840 metri sul livello del mare).

Leggi anche: Il Financial Times punta sulla Val d’Intelvi

#4 Antica Strada Valeriana sul lago d’Iseo

@lakeiseohotels
antica strada valeriana

Siamo ancora sul lago ma questa volta quello di Iseo. L’Antica Strada Valeriana, come dice il nome, è una strada di origini remote che per millenni era passaggio obbligatorio per andare verso la Valle Camonica. Diventata inagibile, fu poi recuperata e riportata all’uso turistico.

L’Antica Strada Valeriana parte da Pilzone d’Iseo e arriva a Pisogne ed è sempre accompagnata dalla vista sul Lago d’Iseo e dai monti circostanti. Lungo il percorso si incontrano numerose chiesette, santuari, eremi e cappelle tanto che viene classificato come “sentiero di devozione”. Ma la strada è ricca di storia: lungo la camminata ad esempio si incontrano le Piramidi di Erosione, una testimonianza del passaggio del ghiacciaio durante la glaciazione wurmiana.

#5 La mini Passeggiata degli Innamorati a Varenna

@pa.ola5096
Varenna Passeggiata Degli Innamorati

La passeggiata degli innamorati è una delle camminate più conosciute della Lombardia in quanto una delle più belle. Si parte da Varenna ed è in realtà un percorso molto breve: inizia all’imbarcadero del paese e arriva fino al centro di esso. Si tratta di una semplice passerella a sbalzo sul mare di qualche centinaia di metri ma che regala una vista sul borgo e sul lago imperdibile.

#6 Il Sentiero del Viandante, il più lungo

@orobie_4_you
Sentiero del Viandante

Il Sentiero del Viandante è il percorso più lungo: per farlo tutto bisogna camminare ben 45km. Si tratta infatti di uno dei cammini brevi della Lombardia che gira intorno al Lago di Como, diviso solitamente in 3 o 4 tappe e parte da Lecco e arriva a Colico, anche se esistono alcune varianti. Il Sentiero del Viandante è una camminata fatta dai nostri antenati nel loro quotidiano, una strada percorsa da chi ha costruito i paesi sul lago. La vista? Le sponde lecchesi di quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno.

Continua la lettura con: La gita più bella #20 – Il VILLAGGIO ITALIANO dove si parla un TEDESCO MEDIEVALE (a due ore da Milano)

BEATRICE BARAZZETTI

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#19 – MILANO ROMANA: 13 cose dell’antica Roma rimaste a Milano (MAPPA)

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MAPPA MILANO ROMANA CITTA STATO

Milano è una città archeologica con un sacco di reperti di fattura romana che pochi conoscono. Non è di certo paragonabile a quel museo a cielo aperto che è Roma, lo sappiamo bene, ma anche la città della Madonnina ha i suoi bei perché in fatto di vestigia romane.
Non sono così palesi come nella Città Eterna, perciò abbiamo pensato di elencarvele: potreste aggiungerle al vostro tour tra le cose da far scoprire a chi vi verrà a trovare. No, Porta Romana non vale.

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MAPPA MILANO ROMANA CITTA STATO

LA MAPPA CLICCABILE DELLE CHICCHE ROMANE DI MILANO
e perché sono da scoprire!

 

#1. via de Amicis 13 – Conca del Naviglio

Il grande palazzo costruito negli anni Sessanta l’hanno nascosta ai più. Il degrado delle vecchie case di ringhiera su via Conca del Naviglio hanno messo la ciliegina sulla torta. Comunque, si deve sapere che esattamente dietro alle Colonne di San Lorenzo esiste quel che rimane – poco a dire il vero – dell’anfiteatro romano del I secolo d.C.
Allora quella era la zona extra urbana, fuori dalle mura cittadine.
Sembra difficile credere che in questi pochi ruderi, oggi visitabili dall’ingresso del parco Santa Maria della Vittoria, si disputassero lotte di gladiatori, tra uomini e animali feroci, battaglie navali e ogni genere di atrocità. La struttura era enorme, eretta almeno su quattro ordini, grande quanto l’Arena di Verona.

#2. Corso Magenta 15

E’ uno dei lasciti di Expo: la riemersione dalle nebbie e la riapertura al pubblico della Torre delle mura romane nel chiostro interno del Museo Archeologico di Milano. E’ una torre poligonale, risalente alla fine del III secolo, ovvero della cinta muraria di età massimianea, che reca affreschi medioevali del XIII secolo e può essere tuttora percorsa. Completano la visita la torre poligonale “di Ansperto”, anch’essa di IV secolo d.C, i sotterranei, e ovviamente la visita al Museo Archeologico.

#3. La basilica di San Lorenzo

Era la chiesa di culto ariano, per questo fuori dalle mura urbane per lungo tempo. La sua costruzione di età paleocristiana è ancora in gran parte visibile. Al suo interno è interessante visitare la cappella di Sant’Aquilino risalente al 400 circa d. C.: con corpo ottagonale e un atrio articolato in nicchie decorate è dedicato a San Lorenzo, e da solo vale una visita.

#4. Il sacello di Sant’Aquilino (in San Lorenzo)

Una delle cappelle più antiche e preziose di Milano. Recenti indagini la datano tra 390 e 430 d.C.. Per la sua forma – un atrio a forcipe e un corpo ottagonale all’esterno; un alternarsi di nicchie semicircolari e ottagonali all’interno – e la ricchezza delle decorazioni, per lungo tempo è stato considerato un mausoleo imperiale. Attualmente, nel sotterraneo, è possibile visitare anche la platea di fondazione su cui l’edificio poggia: è formata da blocchi di pietra squadrati, provenienti in gran parte dalla demolizione del vicino anfiteatro. Non ha nulla da invidiare ai mosaici paleocristiani ravennati a cui tutto il mondo guarda, a ragione, estasiato.

#5. Colonne di San Lorenzo

Colonne di San Lorenzo

E’ il luogo più conosciuto della Milano Romana ma forse meno “avvertito” come tale. Parliamo delle colonne di San Lorenzo, oggi centro della movida di Porta Ticinese. Il famoso colonnato fu recuperato da un ignoto edificio pubblico risalente al II sec d.C. Si dice che di queste colonne ne manchi una, perché il Diavolo l’avrebbe nascosta. Molti la cercano negli atri dei palazzi vicini.

#6. Tra via S. Vittore e piazza Affari

Se non ve ne siete accorti non preoccupatevi: siamo sotto la Camera di Commercio e solo su prenotazione si trovano le rovine dell’antico teatro romano di età imperiale (I sec a.C).

#7. Largo Carrobbio 4

L’hanno trovata qui, Porta Ticinensis, unico lacerto rimasto delle otto porte su cui
si apriva la cinta muraria del I sec a.C. Ticinensis perché la direzione era quella di Ticinum, Pavia. Quello che è vero è che per visualizzarla bisogna fare un bello sforzo: incastonata allo sbocco tra via Medici e sul Carrobbio, riuniva “i due tratti di muro augusteo e massimianeo che si erano separati alla porta Vercellina per abbracciare il Circo”. Allora era composta da un doppio fornice (due aperture) con a fianco due massicci torrioni di otto lati ciascuno.

Quello che vediamo oggi non è che uno sperone di muro (nascosto da una bassa costruzione al n.4), parte di una delle torri, e tutta la parte entro terra per m.2,70 sotto il livello strada.
Veniva chiamata la “torre dei malsani”, perché annessa a un lebbrosario, dicono.

#8. Via Morigi 2

E’ un indirizzo che vale da esempio, perché nascosti per Milano con ottime probabilità se ne trovano molte di più. Parliamo degli originali di pavimento romano con tessere di marmo. Nel I secolo a.C. andavano alla moda molto colorate: questa di via Morigi è un prodigio, soprattutto perché risalente a una delle domus più antiche dell’antica Mediolanum.

#9. Largo Corsia dei Servi

Anche in questo caso potreste esserci passati davanti mille volte, ma senza accorgervene.
Il modo migliore per accorgersi che qui ci sono le Terme Erculee di età romana è restare in coda davanti alla Pizzeria Sorbillo.
Solo con un po’ di pazienza, infatti, si vedrà il cartello indicare un muro di pietra in un’aiuola non curata fuori da un parcheggio sotterraneo.
Qualcosa di più si può intravedere dentro la Chiesa di San Vito in Pasquirolo, nascosta dai palazzoni tra Galleria Vittorio Emanuele e Corso Europa.

#10. Via Circo

La toponomastica aiuta: non c’è che dire. Via Circo, tra l’attuale Porta Vercellina e Porta Ticinesea Milano, si chiama così perché qui c’era il Circo con i giochi. Scriveva Ausonio nel suo Ordo urbium nobilium, VII., poeta romano del IV secolo: “A Mediolanum ogni cosa è degna di ammirazione, vi sono grandi ricchezze e numerose sono le case nobili. […] La città si è ingrandita ed è circondata da una duplice cerchia di mura. Vi sono il circo, dove il popolo gode degli spettacoli, il teatro con le gradinate a cuneo, i templi, la rocca del palazzo imperiale, la zecca, il quartiere che prende il nome dalle terme Erculee. I cortili colonnati sono adornati di statue di marmo, le mura sono circondate da una cinta di argini fortificati. Le sue costruzioni sono una più imponente dell’altra, come se fossero tra loro rivali, e non ne diminuisce la loro grandezza neppure la vicinanza a Roma”.

Collocata vicino al decumano massimo (S.Maria alla Porta e S.Maria Fulcorina) ed il cardo massimo (Via Torino), con le imponenti murature del Palazzo imperiale rinvenute nell’attuale piazza Mentana­via Brisa. Proprio qui insiste una struttura e semiciclo: le fondamenta delle terme imperiali. Il foro romano? Sin dall’età repubblicana era a poche centinaia di metri da qui.

#11. Piazza Santo Sepolcro

credits: milanosguardiinediti.com – Cripta di San Sepolcro

Ma anche piazza San Sepolcro, via Cardinale Federico, piazza Pio XI e parte di via Moneta. Il forum di Mediolanum, eccolo è stato recentemente trovato nei sotterranei della Biblioteca Ambrosiana ed aperto al pubblico, ma solo in particolari date.

#12. Piazza S. Nazaro in Brolo 5

Partiamo da qui per un giro delle chiese romane per eccellenza: Sant’Ambrogio, San Simpliciano, e, appunto, la Basilica di San Nazaro in Brolo. Si trova esattamente alle spalle della Università Statale; affacciata sull’inizio di Corso di Porta Romana con la Cappella Trivulzio e la galleria delle spoglie dei Trivulzio e dei Colleoni.

Questa resta una delle chiese fondate dal vescovo Ambrogio, oggi patrono della città, nel IV secolo, ed è probabilmente la più antica chiesa a croce latina dell’arte occidentale. Pesantemente modificata in età romanica e cinquecentesca, conserva oggi importanti opere a partire dall’età paleocristiana.

#13. Dentro la Basilica di Sant’Ambrogio

La seconda chiesa di Milano, la prima “romana”, intitolata al nostro patrono. Lungo la navata centrale a sinistra, si nota il Sarcofago di Stilicone atto a reggere il pulpito.
Stilicone era un generale romano di origine germanica: il luogo e il modo in cui fu ucciso non si sa, ed il nome di questa tomba si deve probabilmente a tradizione popolare.
Ciononostante, questo molosso di marmo riccamente decorato con le storie della Natività risalente IV secolo è una delle poche testimonianze rimaste della basilica così come fu voluta da Sant’Ambrogio.

L’argomento è comunque sotto l’attenzione di molti: non è dunque un caso se 4 università ed enti milanesi hanno lavorato in team per dare vita a Milano Archeologia: la app – tour che propone percorsi virtuali e itinerari per recuperare “il paesaggio culturale di una città che non c’è più”. Ma che piace molto ancora a tanti.

Foto dal web

Continua la lettura con: Luogo nascosto #20 – I 7 MONUMENTI più CURIOSI di Milano

PAOLA PERFETTI

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Da MILANO il VOLO DIRETTO per il CIRCOLO POLARE ARTICO

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Ph. arcticroadtrips IG

Da qualche settimana si può prendere un volo diretto per andare a trovare Babbo Natale. Scopriamo da quando e in quali giorni della settimana.

Da MILANO il VOLO DIRETTO per il CIRCOLO POLARE ARTICO

# Due voli settimanali: in meno di 4 ore si arriva da Babbo Natale

Credits Visit Rovaniemi – the Official Hometown of Santa Claus fb – Ryanair

Nella nuova offerta di voli della compagnia irlandese Ryanair si aggiunge quello diretto con destinazione Circolo Polare Artico. Partendo dall’Aeroporto di Orio al Serio, il terzo aeroporto del bacino milanese, si atterra dopo poco meno di 4 ore all’Aeroporto di Rovaniemi-Lapponia. Appena a nord della cittadina di Rovaniemi, capoluogo amministrativo della regione lappone, passa infatti il Circolo Polare Artico. Il servizio di Ryanair prevede due voli settimanali il martedì e il sabato, con debutto il 4 novembre 2023. 

# Si può incontrare Babbo Natale

Credits visitrovaniemi IG

Rovaniemi è conosciuta da tutti per essere la “residenza ufficiale” di Babbo Natale. Nella cittadina troviamo il grande parco tematico del Santa Park, chiamato anche “The Home cavern of Santa Clauscon”, con un ingresso incredibilmente suggestivo e che costituisce forse il punto di interesse principale: un lungo tunnel che scende verso le profondità della Terra, buio e popolato di grida di lupi. All’interno del parco ci sono: la galleria dei negozi, la mostra delle sculture in ghiaccio, il laboratorio segreto degli elfi di Babbo Natale, il laboratorio segreto di Babbo Natale, la cucina di pan di zenzero, il ristorante, il parco giochi per i bambini, gli spettacoli degli elfi, l’ufficio postale e la stanza dove viene conservata la slitta di Babbo Natale.

Rovaniemi

A circa 8 km di distanza c’è il Santa Clause Village dove è possibile incontrare personalmente Babbo Natale e visitare il suo studio o l’ufficio postale dove ogni anno arrivano le lettere dai bambini di tutto il mondo. Ci sono altre numerose attrazioni da vedere e sul pavimento è simbolicamente contraddistinto il punto esatto in cui secondo le coordinate di latitudine è situato il Circolo Polare Artico.

Leggi anche: Rovaniemi: il paese di Babbo Natale

# Ci si può fare trainare dalle renne e godere della meraviglia dell’Aurora Boreale

Credits lucas.feng2 IG – Ivalo aurora

Per gli amanti dell’avventura è possibile immergersi nel paesaggio innevato e incantato della Lapponia, dormendo in alberghi a forma di igloo, nell’hotel di ghiaccio che da 20 anni viene realizzato a Kemi nel Golfo di Botnia, partecipare a escursioni in motoslitta trainate da husky e renne attorno al passaggio del Circolo Polare Artico e per i più fortunati assistere al magico spettacolo naturale di luci dell’Aurora Boreale.

Leggi anche: Il TRENO che insegue l’AURORA boreale

Continua la lettura con: Da MILANO in TRENO fino al CIRCOLO POLARE ARTICO con un UNICO BIGLIETTO

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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M2: arriverà una NUOVA FERMATA della METRO?

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Nuova stazione M2

La richiesta di una nuova stazione della linea verde è stata avanzata da uno dei comuni dell’hinterland, che con 3 eguaglierebbe il record di altri due comuni. Le motivazioni della proposta e dove verrebbe realizzata la stazione.

M2: arriverà una NUOVA FERMATA della METRO?

# La richiesta del Comune di Cernusco sul Naviglio per una terza fermata metropolitana: eguaglierebbe il record di altri due comuni

Credits: structurae.net – Fermata Cernusco sul Naviglio

Le ultime notizie risalgono al 2021 quando, nella fase di pubblicazione del Pums della Città Metropolitana di Milano, l’amministrazione comunale di Cernusco sul Naviglio era riuscita a far passare la proposta di un’ulteriore fermata nel proprio territorio sulla linea M2. Un passaggio fondamentale per gli eventuali passi successivi, in quanto il Piano urbano della mobilità sostenibile è lo strumento con il quale viene definita la strategia della mobilità di tutta la Città Metropolitana di Milano.

Con l’aggiunta di una terza fermata il comune di Cernusco andrebbe ad eguagliare il record di altri due comuni, Cologno Monzese e Gorgonzola, entrambi con tre fermate.

# L’area individuata per la nuova stazione della linea M2: Cascina Melghera

Credits: wikipedia.org – M2 con nuova fermata

Per la nuova stazione della linea M2 è stata scelta una zona che si trova circa a metà strada tra la fermata di “Cascina Burrona” del Comune di Vimodrone e quella di “Cernusco sul Naviglio”, nei pressi di Cascina Melghera, all’altezza di via Melghera. L’intervento necessiterebbe di sforzi economici e costruttivi ridotti dato che la struttura sarebbe totalmente in superficie, quindi senza bisogno di scavare e realizzare manufatti, come tutte quelle esistenti sul ramo esterno della linea verde da Cimiano fino al capolinea di Gessate e del ramo con le fermate di Cologno Monzese.

# Perché è stata fatta questa richiesta

primalamartesana.it – Ex Albergo Melghera

Il motivo della richiesta da parte dell’amministrazione di Cernusco sul Naviglio è dettata dalla posizione strategica della futura fermata. Risponderebbe a diverse esigenze di quella parte di territorio comunale compreso l’utenza del complesso immobiliare in costruzione in via Melghera. L’area ospitava uno degli alberghi incompiuti per i Mondiali di calcio degli anni ’90 tenuti in Italia, un altro è stato demolito negli anni scorsi a Milano, un ecomostro di 100mila metri cubi. Abbattuto per due terzi, al suo posto residenze residenze per circa 130 appartamenti, una RSA o uno studentato nella porzione di edificio non demolita e degli spazi verdi. 

Continua la lettura con: La M4 punta a EST: il CAPOLINEA sarà oltre LINATE

FABIO MARCOMIN

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Alla scoperta di NOM: il QUARTIERE della NUOVA MILANO

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residenze NOM

Sulla scia di Nolo, Napa e Soupra sta arrivando un nuovo quartiere già pronto a far parlare di sé. Dove si trova e come si sta sviluppando.

Alla scoperta di NOM: il QUARTIERE della NUOVA MILANO

# Il nuovo quartiere nascente nella Grande Milano: North of Milano

NOM

A Milano c’è Nolo, Napa, Soupra e altri quartieri diventati famosi per il loro acronimo. Al confine nord della città, nel primo hinterland a Novate Milanese, ne sta arrivando un altro: NOM, North of Milano. A due fermate dalla stazione ferroviaria della Bovisa e limitrofo ai quartieri milanesi di Vialba e Quarto Oggiaro si prepara a sfidare le zone più cool di Mlano.

# Cosa significa il suo acronimo: Natura, Orizzonti, Metropoli

Nom Milano

Il nuovo quartiere sta vedendo lo nascita di un progetto che porta lo stesso nome, NOM, una sigla che sta per Natura, Orizzonti, Metropoli. Sviluppato da Varallo RE Group, gestito da Colliers Global Investors Italy e a firma dello studio MCA – Mario Cucinella Architects, si pone l’obiettivo di mettere al centro la qualità della vita degli abitanti e la coesione sociale tramite l’integrazione territoriale, agevolando la socializzazione, attraendo valore e rivitalizzando il territorio. 

# Un quartiere car-free, con giardini e piazze pubbliche

MCA – Quartiere Nom

Per favorire il benessere delle persone gli spazi aperti sono stati concepiti per essere in prevalenza composti da aree pedonali e car-free, con piazze pubbliche per favorire la socialità e aree verdi con piante ad alto fusto. Edifici per servizi ricreativi, culturali, educativi, didattici e centri affiancano la parte residenziale nell’intervento di rigenerazione urbana.

# Le residenze “verdi” con ampie logge e terrazze

MCA – Residenze Nom

Anche le abitazioni mettono al centro le persone e la qualità della vita. Sono state infatti progettate per garantire i migliori standard in termini di efficienza energetica e dotate di ampie logge e terrazze

residenze NOM

I bilocali partono da 210.000 euro fino, i trilocali da 306.000 e i quadrilocali da 394.500 euro, tutti con terrazza o giardino. 

# Uno studentato da 928 camere e 1.100 posti letto

Cx Novate

In costruzione anche uno studentato, frutto della collaborazione di Campus X con Techbau come General Contractor e Fabrica X, sotto il marchio CX (CX Milano – NoM), con un totale di 928 camere, per un totale di 1.100 posti letto, di cui 30 dedicate allo short stay. Si trova fianco del nuovo quartiere e a pochi minuti a piedi dalla stazione Quarto Oggiaro del Passante ferroviario, da dove in 5 minuti di treno si può arrivare nella sede di Bovisa del Politecnico e in soli 11 minuti al MIND.

A questo si aggiungono aule studio e spazi per il tempo libero, palestra, lavanderia, cucina comune e sala cinema, ristorante e minimarket. Presenti anche ampi spazi verdi e un rooftop panoramico. Prevista poi la realizzazione di un parco cittadino e di un avanzato sistema di orti urbani.

Continua la lettura con: Un QUARTIERE di MILANO è uno dei più COOL del MONDO secondo Time Out

FABIO MARCOMIN

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7 STUPENDI BORGHI in Italia che si possono visitare solo a PIEDI

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Credits: xdome77, IG

Sette bellissimi paesi che non sono raggiungibili né con i trasporti pubblici né in automobile. La loro posizione garantisce la possibilità di apprezzare la solitudine e di vivere un’esperienza unica. 

7 STUPENDI BORGHI in Italia che si possono visitare solo a PIEDI

# 1 Chamois (Valle d’Aosta), il comune senz’auto

Tra i monti della Valle d’Aosta, in Valtournenche, si trova un paesino che è diventato famoso proprio perché irraggiungibile se non a piedi. Si tratta di Chamois, parola francese per camoscio. La località ha origini medievali e diversi luoghi di interesse culturali, ed è raggiungibile con una passeggiata lungo la mulattiera, che parte dal paese di Buisson, oppure in bici dal villaggio di La Magdeleine. Per godere del panorama mozzafiato si può sfruttare anche la funivia. Il luogo è l’ideale per passeggiate d’estate e sciate d’inverno, infatti, sono numerose le piste nei dintorni.

Credits: pragaviaggi.it

Leggi anche: il paese raggiungibile solo con la funivia

# 2 Ginostra (Sicilia), l’ex piccolo porto più piccolo del mondo

Il villaggio di Ginostra, sull’isola di Stromboli, è raggiungibile solo via mare e fino a pochi anni fa deteneva il record del porto più piccolo del mondo. Il porto del paese, che si trova ai piedi del vulcano, infatti, poteva accogliere solamente una barca alla volta.

Le viuzze del paesino arroccato sulla pendice di Stromboli sono percorribili a piedi, ed è ricco di spiagge balneabili. La vegetazione è rigogliosa e i fondali sono magici: nella zona antistante alla chiesa si trova addirittura il relitto di una vecchia nave militare. Il paesino isolato, nel vero senso della parola, è simbolo della vita marittima senza tempo.

Credits: flikr.com

Leggi anche Le 7 ISOLE più STRANE del mondo (mappa e immagini) 

# 3 Codera (Lombardia) e il sentiero scavato nella roccia

Nel cuore della Lombardia si trova la Val Codera, una valle secondaria della Valchiavenna che non possiede alcun tipo di strada asfaltata, ma che nasconde un paese da favola. Il paese di Codera è raggiungibile solamente tramite un sentiero di gradini scavati nella roccia, oppure un percorso più pianeggiante, percorribile anche in bicicletta, chiamato il Tracciolino. Questo percorso viaggia attraverso gallerie, ponti e le vecchie rotaie della ferrovia, ed è adatto anche ai bambini. La strada congiunge San Giorgio a Verceia, passando per altri paesini della Valchiavenna, tra cui Codera.

Credits: outdootest.it

# 4 Civita di Bagnoregio (Lazio), la “città che muore”

Civita di Bagnoregio è un paesino quasi disabitato, che si trova in provincia di Viterbo, Lazio e fa parte dei borghi più belli d’Italia. Lo scrittore Bonaventura Tecchi, che vi ha vissuto la giovinezza, lo ha definito “la città che muore”, anche a causa delle erosioni a cui il tufo su cui è costruito è soggetto, il che rischia di farlo scomparire per sempre. Proprio a causa di questa erosione il paesino è rimasto isolato dal resto della valle, così nel 1965 è stato costruito un ponte pedonale, che è l’unica via per raggiungere il paesino, permettendo agli abitanti di essere collegati al resto della civiltà viterbese.

Civita di Bagnoregio (Ph. Asso74- pixabay)

Leggi anche I LUOGHI più BELLI nei dintorni di Milano dove ABITARE in COLLINA

# 5 Borgo di Monteviasco (Lombardia), il paesino “appeso ad un filo”

Al confine con la Svizzera si trova un paesino “appeso ad un filo”, si tratta del borgo di Monteviasco, secondo la leggenda fondato da quattro soldati di stanza a Milano durante il dominio spagnolo. I soldati si rifugiarono qui per sfuggire al dominio straniero, rapendo delle donne dalla vicina Bieno diedero vita al paese, che per anni è stato raggiungibile solamente tramite il filo, appunto, della funivia. La funivia non è più attiva, per questa ragione la meta, caratteristica per le sue case fatte di pietra, è raggiungibile solamente tramite una scalinata di un migliaio di gradini, che solo i visitatori più coraggiosi si impegnano a percorrere.

Credits:lagomaggioredintorni, IG

# 6 Cornello dei Tasso (Lombardia), la culla del Tasso fermo al Medioevo

Sempre in Lombardia si trova un paesino fermo nell’epoca medievale, si tratta di Cornello dei Tasso, in Val Brembana. Perfettamente conservato, le amministrazioni regionali hanno sempre ritenuto necessario non alterare la sua bellezza passata, si è quindi deciso di optare solamente agli interventi di ristrutturazione meno invasivi possibili. Sempre per lo stesso motivo non si è mai costruita una strada carrozzabile, il paese, terra dei Tasso, famiglia del celebre scrittore, resta quindi isolato, raggiungibile solamente tramite due sentieri a piedi. Cornello è oggi uno dei borghi più belli d’Italia, e mantiene ancora il suo antico splendore di quando rivestiva il ruolo di punto di sosta per la corrispondenza durante il periodo medievale.

Credits: gee_or_geee, IG

Leggi anche I 10 LUOGHI migliori dove vivere dopo la PENSIONE 

# 7 Savogno (Lombardia), il paese che vive solo d’estate

Il tempo non passa neppure a Savogno, frazione del comune di Piuro, in Val Bregaglia, Lombardia. Il borgo, anch’esso di origine medievale è posto su un terrazzo naturale, poco sopra le cascate dell’Acquafraggia, fiume che parte dalla Svizzera e qui si interrompe. Tutto intorno al paesino si trovano solo boschi, non ci sono strade carrozzabili ed è raggiungibile solamente salendo i gradini di una vecchia mulattiera. A causa del suo isolamento e della sua altitudine Sovogno è abitato solamente d’estate, stagione in cui accoglie piccoli gruppi di turisti desiderosi di godere delle bellezze della montagna.

Credits: xdome77, IG

Fonte: siviaggia.it

Continua la lettura con Il paese europeo che ha 5 STAGIONI 

SARAH IORI

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VenTo, la “SUPER-CICLABILE” da Venezia a Torino: Milano già al traguardo, ma il resto?

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Lotti cantieri VenTo

Conclusi i lavori per realizzare il tratto milanese della pista ciclabile che attraverserà la Pianura Padana collegando Venezia con Torino. All’appello ne mancano ancora 400 per terminare il progetto. Vediamo gli ultimi aggiornamenti sui cantieri.

VenTo, la “SUPER-CICLABILE” da Venezia a Torino: Milano già al traguardo, ma il resto?

# 705 km di pista ciclabile da Venezia a Torino passando per Milano

Vento-pista-ciclabile-d
VENTO: pista ciclabile – Politecnico di Milano

Vanno avanti a rilento i cantieri per costruire la “superstrada” a due ruote VenTo: una pista ciclabile di 705 km, di cui 264 dentro aree naturali protette, che collegherà Venezia a Torino passando da Milano. Il progetto ideato dal Politenico di Milano nel 2010, a cui sono seguite successive migliorie tecniche e diversi incontri pubblici, è inserito all’interno dell’itinerario ciclabile europeo Eurovelo 8, da Cadice in Spagna a Limassol, a Cipro. Nel 2016 è entrato a far parte del Sistema Nazionale di Ciclovie Turistiche, nel 2020 è stata avviata la progettazione definitiva ed esecutiva dei primi quattro lotti funzionali della ciclovia, uno per le quattro regioni coinvolte: Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto..

In futuro passerà da Milano anche l’itinerario Europeo Eurovelo 5 Londra-Roma-Brindisi, che attraverserà il centro storico della città attraverso la direttrice Certosa-Sempione per uscire verso Pavia lungo il percorso del Naviglio. 

# Il punto sui cantieri, Milano ha fatto il suo, ma mancano ancora 400 km di piste

Lotti cantieri VenTo

Al momento il 20% dell’opera è ancora da finanziare, stanziati 137 milioni sui 182 milioni necessari, il 18% è da progettare. Tra le interventi da fare troviamo: la costruzione di sottopassi, di passerelle che attraversano i fiumi e gli espropri di alcuni terreni in Piemonte, con alcune problematiche causate da situazioni particolari come nell’area dell’ex centrale nucleare di Trino Vercellese.

Sui circa 700 km in totale ne mancano 300. Il 55% delle piste mancanti si trovano lungo il corso del Fiume Po e sono quasi tutte da costruire ex novo. I primi due tratti completati sono in Lombardia, la Pavia-San Rocco al Porto e la Scanio Lombardo-Viadana. L’Aipo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, auspica inoltre di recuperare circa 100 caselli idraulici inutilizzati da riadattare per ospitare i ciclisti. 

A regime, una volta terminati i lavori, si prevedono oltre 400.000 visitatori, 2.000 nuovi posti di lavoro e un indotto di 100 milioni di euro sul territorio. Rimane comunque perentorio il rispetto del termine del giugno 2026 per non perdere i fondi assegnati tramite il PNRR.

Leggi anche: La Dream Route d’Italia, la CICLABILE SOSPESA tra gli ALBERI: sarà la più bella del mondo?

# Terminato il tratto milanese, lungo 5,14 km, dalla Darsena fino al confine con Assago

Credits Comune di Milano – Tratto VenTo da realizzare

Un percorso travagliato e accidentato durato più di treni ma che, a metà ottobre 2023, è stato portato a termine. In totale il tratto milanese della ciclovia è lungo 5,14 km dei 350 km di tutta la Lombardia, con inizio in Darsena e arrivo ad Assago, lungo l’asta dell’Alzaia Naviglio PaveseDa qui la pista si collega alle altre presenti lungo il Naviglio Pavese, pur se da riqualificare, e all’altezza di Zibido si sposta sul lato sinistro del Naviglio per poi proseguire e giungere fino a Pavia. Entro il 2026 dovrebbe connettere la nostra città con la Ciclovia VEnTO.

# Un investimento di 6,5 milioni di euro

Vento Milano

Inaugurata qualche anno fa l’area pedonale tra la Darsena e via Darwin, il progetto ha visto la realizzazione di 4,27 km di tracciato partendo da via Darwin, con una suddivisione dei lavori in 3 lotti per un un costo complessivo di 6,5 milioni di euro: il primo tratto 2,5 milioni di euro, di cui 750.000 euro provenienti da un finanziamento statale erogato dalla Regione Lombardia e il residuo coperto delle casse del Comune di Milano così come gli altri due lotti, ognuno avente un costo di 1,5 milioni di euro.

Leggi anche: Il BICIPLAN METROPOLITANO: il progetto di 750km di ciclabili tra Milano e hinterland

# Come è stata realizzata

ilsudmilano – Ciclabile VenTo a Milano

La ciclabile è stata realizzata in sede protetta riservata percorribile in doppio senso di marcia dall’ex porto milanese fino alla fine del territorio comunale, con almeno un metro e mezzo dal Naviglio, ciclisti e pedoni hanno spazi separati.

Credits Urbanfile – Ciclabile VenTo Milano

La pista è affiancata da un nuovo marciapiede con il reimpiego di masselli del pavé e sampietrini lungo la sponda del canale, a cui si aggiunge il rallentamento del traffico in carreggiata, oltre ad aiuole alberate e spazi di sosta per auto, moto e biciclette.

Leggi anche: VenTo: iniziati a Milano i lavori per la PISTA CICLABILE più LUNGA d’Italia

Continua la lettura con: La “PISTA CICLABILE più BELLA D’ITALIA” pedala verso il TRAGUARDO : si completa l’anello sospeso sull’ACQUA

FABIO MARCOMIN

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Il “NIGHT JET”: ogni sera da Milano parte un TRENO per VIENNA e MONACO DI BAVIERA

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Ph. Jameeee16

Ogni sera si può andare a letto a Milano e svegliarsi davanti a una Sacher a Vienna oppure a Monaco di Baviera. Questo l’orario e il costo dei biglietti.

Il “NIGHT JET”: ogni sera da Milano parte un TRENO per VIENNA e MONACO DI BAVIERA

# Il treno EuroNight 235: dal mare al cuore d’Europa

credits: travel.fanpage.it -La Spezia

Compie un anno il treno EuroNight 235 che mette in connessione Milano con Vienna e Monaco. Il collegamento parte dal mare: si parte da La Spezia alle 17.10 e dopo Genova si arriva a Pavia alle ore 21:06. Poi è la volta di Milano: da Rogoredo parte alle 21.26. Le tappe successive sono: Brescia, Desenzano, Peschiera, Verona, Vicenza, Padova e Tarvisio fino a Villach in Austria dove le carrozze si separano: una va in direzione Vienna con arrivo alle 8:52 del mattino seguente, l’altra arriva a Monaco di Baviera alle 9:22 sempre del mattino successivo.

Il viaggio di ritorno parte da Vienna alle ore 19:18 e da Monaco di Baviera alle 20:09, con arrivo a Milano prima delle 8.00 del giorno dopo. 

# Quanto costa il biglietto del “Night Jet”

Credits touringclubitliano – nightjet_new_2021

Il servizio viene esercitato tramite i “Night Jet” delle ferrovie austriache, formati da carrozze con posti a sedere di 2° classe, da carrozze cuccette e da vetture letto. Il biglietto di sola andata con prenotazione del posto, e partenze da Milano, Vienna o Monaco, parte da 30 euro e si può acquistare sul sito di Trenitalia o di Obb. L’opzione cuccetta costa 20 euro in più, per il vagone letto si devono aggiungere invece 40 euro.

Continua la lettura con: Da MILANO all’AEROPORTO di ORIO AL SERIO in TRENO: approvato il progetto definitivo

FABIO MARCOMIN

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#20 – Il VILLAGGIO ITALIANO dove si parla un TEDESCO MEDIEVALE (a due ore da Milano)

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Credits: symbolicadirobytanz IG - Alagna

Una lingua che rischia di scomparire ma che gli abitanti del luogo si stanno impegnando a preservare. Ecco dove si trova e a chi si deve questa tradizione storica.

Il VILLAGGIO ITALIANO dove si parla un TEDESCO MEDIEVALE (a due ore da Milano)

# Il popolo Walser ha iniziato la sua storia in Valsesia attorno alla metà del XIII secolo

Credits: Alagna FB

Inizia attorno alla metà del XXI secolo la storia del popolo Walser in Valsesia, un gruppo di piccoli coloni originari della Sassonia, che arrivarono nelle valli a sud del Monte Rosa in diversi momenti, sviluppando poi gli attuali insediamenti. Il nome Walser è una derivazione del tedesco “Walliser”, vallesano quindi abitante del Canton Vallese. Rimasti isolati per secoli sono riusciti a ricreare delle comunità nonostante il territorio impervio a 1.200 metri d’altezza, adattandosi a vivere in luoghi difficili, con inverni lunghi e freddi e poche risorse a parte il bestiame e pochi ortaggi ricavati coltivando la terra.

Fonte: Invalsesia

# Cosa è rimasto delle colonie Walser a sud del Monte Rosa

Credits: invalsesia.it

Sono sei le colonie Walser ancora presenti nelle valli del Monte Rosa: Riva Vaddobbia, Rima San Giuseppe, Carcoforo, Rimasco, Ribella e Alagna. Quest’ultimo è forse il comune che più di tutti ha preservato l’eredità culturale dei Walser, rimangono ancora le sue case caratteristiche, i suoi vecchi mulini, la segheria ad acqua.

Credits: alagna.it – Museo Walser Alagna

Per ricordare la storia e osservare la cultura e lo stile di vita di questo antico popolo rurale si può visitare il museo realizzato verso la fine degli anni ’70 del secolo scorso all’interno di una delle abitazioni dei Walser.

  

# Titzschu: il tedesco medievale parlato ancora a Alagna Valsesia

 

La tradizione più distintiva del borgo di Alagna però è lo titzschu, una sorta di tedesco medievale, che sta pian piano scomparendo e di cui gli abitanti del luogo si stanno impegnando a mantenerne la memoria attraverso incontri di lettura dei testi antichi con le generazioni più giovani. Nello specifico è una variante del tedesco meridionale chiamato “altissimo alemanno” che contiene molti richiami alla forma arcaica del dialetto svizzero tedesco. Altre varianti sono il titsch di Gressoney-Saint-Jean e di Macugnaga, il töitschu di Issime.

Continua la lettura con: La gita più bella #21 – Il CASTELLO MEDIEVALE a un’ora da Milano: celebre per l’ARIA PURA e i PIATTI tipici (ed economici)

FABIO MARCOMIN

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#20 – I 7 MONUMENTI più CURIOSI di Milano

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statue

La nostra bella Milano, come le stelle, è trapuntata di statue, celebri e non. Per parlare di tutte bisognerebbe fare un trattato, quindi abbiamo scelto alcuni monumenti particolari, senza seguire un ordine cronologico preciso. Da dove iniziare?

I 7 MONUMENTI più CURIOSI di Milano

#1 El Signurun de Milan

statueIn via San Dionigi si trova  ‘El Signurun de Milan’, una enorme statua di Cristo che sorregge una croce con una mano e con l’altra benedice. Fino a poco tempo fa la mano che benediceva non esisteva più poiché troncata da una ruspa in movimento. La statua è posta a protezione di una casa abbandonata. La sua origine è incerta: c’è chi dice che comparve una notte dalle acque della Roggia Vettabbia, chi dice che fu recuperata da un carrettiere che la trovò tra gli scarti di uno scultore. Quello che è certo è che il luogo in cui si trova la statua un tempo si affacciava sull’acqua e la statua doveva apparire a dare il benvenuto a chi entrava a Milano.

Leggi anche: El Signurun, il Cristo dimenticato di Milano ha ritrovato la sua mano

#2 Monumento dedicato a Evita Peron

statueSe vi dicessi che a Milano c’è un monumento dedicato a Evita Peron? Ebbene sì, pochi lo sanno ma le spoglie della celebre moglie di Juan Domingo Peron, presidente argentino, hanno riposato per molti anni a Milano. Come è possibile? Facciamo un piccolo passo indietro. Nel 1952 Evita Peron muore. Per l’Argentina è un duro colpo, la paladina dei descamisados, attenta ai problemi sociali e per questo molto amata non c’è più. Il suo corpo avrebbe dovuto essere posto in una cappella, ma nel 1955 Peron è costretto a scappare e i nuovi leader argentini si affrettano a far sparire il corpo di Evita per evitare che si formi una sorta di culto. Addirittura si dice che lo nascondano in armadi. Nel 1957 il suo feretro sta ancora girando finché, su consiglio di un prete italiano, il 13 maggio 1957 arriva al cimitero di Musocco e poi viene traslato e sepolto al cimitero Monumentale in una tomba a nome Maria Maggi de Magistris. La vicenda cade nel dimenticatoio fino al 1970 quando un gruppo di peronisti attraverso una vicenda rocambolesca riportano il corpo a Peron, che nel frattempo era a Madrid. Egli conserverà le spoglie della defunta moglie fino al 1974, anno in cui la riporterà in Argentina. Da allora è meta di un incessante pellegrinaggio. A Milano, a ricordo di questa vicenda nel 2005 è stato inaugurato un monumento alla sua memoria, a pochi metri dal luogo in cui ha riposato per anni.

Leggi anche:Evita Peron è stata sepolta in gran segreto a Milano

 

#3 Monumento alle streghe

Ph. @alessandro.barra.988 IG

Spostandoci in piazza Vetra, in quello che è conosciuto come il Parco delle Basiliche, troviamo un particolarissimo monumento. È una struttura in ferro che sale verso il cielo e in cima reca la scritta ‘Pax’. Esso ricorda il punto esatto dove venivano eseguite le condanne a morte, in particolare quelle delle streghe. Ariberto da Intimiano, vescovo di Milano, fu un grande persecutore e inizio lui a tenere qui i roghi di purificazione. Nei secoli l’usanza si consolidò. Il Tribunale dell’Inquisizione si trovava a pochi passi, in piazza Sant’Eustorgio e le vittime condannate passavano su un ponticello di legno sul fiume Vetra, che scorre ancora sotto il parco, conosciuto da tutti come ponte dei sospiri. Molte donne morirono qui fino al 1641 quando furono bruciate le ultime due, Maria Palmolea e Margarita Martignana.

Leggi anche: Vetra, i segreti della piazza più fumosa di Milano

#4 Statua di Pinocchio

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Credits: duomo24.it

Un omaggio ai piccoli. In corso Indipendenza sorge la statua di Pinocchio. L’opera del 1955 di Attilio Fagioli è in realtà una fontana anche se non più in funzione da anni. Raffigura un Pinocchio, diventato bambino che guarda il burattino che giace ai suoi piedi circondato dal gatto e dalla volpe. 

 

#5 Ago, filo e nodo

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L’Ago, filo e nodo di Claes Oldenburg e sua moglie Coosje Van Bruggen in pochi anni è diventata una delle istallazioni più conosciute (e criticate) di Milano. Erroneamente si dà la maternità di quest’opera a Gae Aulenti che in realtà ha risistemato solo piazza Cadorna. Il monumento è stato collocato qui nel 2000 in occasione appunto della risistemazione da parte della Aulenti. Il suo significato ha dato adito a molte interpretazioni: il filo rosso verde e giallo è senz’altro un richiamo ai colori delle linee metropolitane meneghine, la sinuosità del filo poi rimanda al simbolo dei Visconti, il serpente con il bambino in bocca. Infine sicuramente l’installazione vuole essere un omaggio alla laboriosità milanese e al mondo della moda peculiare alla nostra città.

 

#6 Monumento alle V Giornate di Milano

statueAl centro della Piazza V Giornate vi è un obelisco eretto in ricordo dei fatti del marzo 1848. Tale obelisco è circondato da un leone, un’aquila e cinque donne che rappresentano le cinque giornate. Molte curiosità sono nate attorno a questo monumento. Pare infatti che l’autore non riuscisse a trovare una donna veramente disperata da ritrarre. Cosi tornando a casa disse a sua moglie che aveva deciso di lasciarla per un’altra donna. La moglie, disperata, pianse fino allo sfinimento e lui la ritrasse. Solo al termine le rivelò che era una messinscena.

Il vero problema fu però il leone perché l’ autore non voleva ritrarre un animale impagliato, ma all’epoca non era semplice reperire un leone in carne ed ossa. Il Comune allora, che era il committente, consentì all’artista di acquistarne uno. L’autore quindi acquistò il leone Borleo da un circo. Quando tutto fu pronto per il ritratto però l’artista si rese conto che la povera bestia non aveva indole feroce, ma era come un grosso gattone. Per cercare di aizzarlo il Grandi gli tirò addosso pezzi di creta, gessi ed altro ma la bestia si limitò a inghiottire tutto procurandosi però una occlusione intestinale. Alcuni amici allora costruirono un  tubo con attaccato un mantice per poter ‘aiutare’ il leone. All’inizio dell’operazione l’animale era tranquillo ma quando azionarono il mantice che pompava acqua e sapone nell’intestino del leone esso fece un ruggito tremendo. Il nostro autore era pronto a ritrarlo come lo possiamo ammirare oggi.

 

#7 Statua di Giuseppe Missori

statueLast but not least, come direbbero gli inglesi, troviamo la statua a Giuseppe Missori, patriota garibaldino e consigliere del comune di Milano. Il monumento a lui dedicato rappresenta un fiero cavaliere su un cavallo che sembra sfinito. Tra i milanesi tale statua divenne subito nota come “quella del cavallo stanco”. In breve tempo infatti il cavallo di Missori divenne una attrazione e ci fu chi propose di intitolare la piazza non a Missori bensì al suo destriero!

Continua la lettura con: Luogo nascosto #21 – Le meravigliose CASE MUSEO STORICHE di Milano

GIULIA PICCININI

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Il 5 DICEMBRE è la GIORNATA MONDIALE del SUOLO

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Salviamo il Suolo - Sadhguru

Presso il padiglione Salva il Suolo alla COP28 di Dubai, i principali scienziati del suolo di tutto il mondo si sono riuniti in una serie di tavole rotonde. Per la prima volta, la salute del suolo riceve l’attenzione dovuta come soluzione ai problemi climatici.

Il 5 DICEMBRE è la GIORNATA MONDIALE del SUOLO

# Per il suolo e per ciò che fornisce agli 8 miliardi di persone sulla Terra non ci sono alternative

La Prof.ssa Bridget Emmett, OBE, responsabile dell’Area Scientifica, Suoli & Uso del Suolo, Centro di Ecologia e Idrologia del Regno Unito, in occasione della tavola rotonda Salva il Suolo alla COP28 spiega come non ci siano soluzioni alternative per il suolo e per ciò che può produrre: “Mentre abbiamo altre soluzioni per il cambiamento climatico, come le risorse energetiche rinnovabili, non abbiamo alternative per il suolo e per ciò che ci fornisce, ovvero il 95% della nostra produzione alimentare, per i nostri 8 miliardi di persone, la regolazione del flusso dell’acqua e l’habitat del 25% della biodiversità globale“. 

# Il movimento Salva il Suolo, fondato da Sadhguru

Il movimento Salva il Suolo, fondato da Sadhguru, intende sostenere i governi di tutto il mondo per stabilire politiche sulla salute del suolo. I principali esperti sono d’accordo che un suolo sano sarà la chiave per affrontare la crisi climatica. Secondo un recente studio di Salva il Suolo un suolo agricolo sano potrebbe sequestrare il 27% del carbonio necessario per mantenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi.

Lo yogi indiano Sadhguru, fondatore di Salva il Suolo (sostenuto da UNCCD, UNEP, IUCN, Programma Alimentare Mondiale e UNFAO) sta conducendo una serie di colloqui sul clima alla COP28. Nella Giornata mondiale del suolo Sadhguru è anche l’ospite principale di “The Wake Up Experience”, uno straordinario evento di proiezione multimediale presso l’Al Wasl Dome nella Giornata mondiale del suolo (5 dicembre), organizzato da Impact Nest per la COP28 in collaborazione con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che metterà in luce i modi per affrontare il problema della migrazione causata dal cambiamento climatico.

# L’obiettivo è mantenere un minimo di 3-6% di sostanza organica nel suolo agricolo

La raccomandazione politica complessiva di Salva il Suolo è quella di mantenere un minimo di 3-6% di sostanza organica nel suolo agricolo, in modo da garantirne la salute e la prosperità. Nei terreni agricoli italiani la media di sostanza organica è di appena il 2%. Un dato quindi  al di sotto della soglia minima accettata. Il movimento mira a sostenere il governo nell’adottare una politica del suolo.

Rivolgendosi al pubblico del padiglione Salva il Suolo, la dott.ssa Rosa M. Poch, presidente del Gruppo Tecnico Intergov. sui Suoli, ha detto: “È giunto il momento di riconoscere che, occupandoci del suolo, il più grande ecosistema vivente del mondo, e prendendocene cura, potremmo trovare le risposte che abbiamo sempre cercato“.

Altre informazioni sugli eventi di Salva il Suolo alla COP28 sono disponibili su: savesoil.org/cop28

MILANO CITTA’ STATO

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La METRO del futuro a Milano: il SOGNO M6 da MIND a…? Le DUE IPOTESI per il CAPOLINEA

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L’apertura integrale della M4 è programmata per la fine del 2024. Ma il Comune di Milano non si ferma: lavora insieme al Governo per espandere la sua rete sia all’interno dei suoi confini che nell’hinterland. Sono previsti oltre 2,5 miliardi di investimenti per 28 km di metropolitane: si fa sempre più concreto il sogno M6. Anche se Comune e Governo sembrano avere idee diverse sul percorso. Il punto sui progetti.

La METRO del futuro a Milano: il SOGNO M6 da MIND a…? Le DUE IPOTESI per il CAPOLINEA

# Due prolungamenti per la M1 con oltre 5 km e 5 fermate

Partiamo dalla prima linea di Milano, la M1 o linea rossa. Sono due i prolungamenti attesi: uno a nord di 1,9 km e due fermate (Sesto Restellone e Cinisello/Monza Bettola), un altro ad ovest di 3,3 km e tre fermate (Parri, Baggio e Quartiere Olmi).

Credits: urbanfile.org – Prolungamento M1 Monza-Bettola

Il primo è partito nel 2011 e ha subito numerosi stop, per motivi burocratici ed economici, ma la ripartenza di alcune lavorazioni circa un mese ha riacceso la speranza di vederlo terminato. Se nei prossimi mesi la società che ha rinunciato all’incarico ritorna sui suoi passi e vengono trovati 30 milioni di extra costi, potrebbe inaugurare nel 2027.

Credits Comune di Milano – Estensione M1 Quartiere degli Olmi

Il secondo è in attesa della gara di bando, dopo la conferma della copertura di 40 milioni di extra costi, che dovrebbe avvenire nel 2024 con avvio dei cantieri nel 2025. Poi previsti almeno 5-6 anni di lavori.

# Per la M2 probabile estensione a nord con metrotranvia di 12 km 

Prolungamento M2

Pare accantonata invece di allungare la M2 verso nord, perlomeno come metropolitana. Tutti i comuni interessati (Brugherio, Carugate, Agrate, Concorezzo e Vimercate) hanno optato per una metrotranvia di 12 chilometri e 10 fermate per un spesa investimento di 600 milioni di euro. Al momento è in corso il progetto preliminare e non si hanno orizzonti certi.

# La linea M3 aggiunge due fermate a sud, altre 8 di metrotranvia

Tracciato M3 fino a Paullo

Per la M3 a sud è in corso la stesura di un piano di fattibilità tecnica ed economica per un prolungamento di 4,4 chilometri da San Donato fino a Peschiera Borromeo, con da due fermate: San Donato-De Gasperi e Peschiera. Circa 500 milioni di euro l’investimento. Fino a Paullo si dovrebbe proseguire con un metrotranvia di 8 fermate.

Oltre Comasina prevista invece la riqualificazione delle metrotranvia fino a Limbiate attraverso Cormano, Paderno Dugnano, Senago e Varedo per 11,5 km. Confermati dal MIT i 30 milioni di euro per coprire gli extra costi.

Leggi anche: LINEA GIALLA fino a PAULLO: è la volta buona?

# La linea M4 fino a Segrate a est, in valutazione estensione ad ovest

Credits segratecitylab – Hub segrate

A fine 2024 attesa la completa apertura della M4. Nel frattempo la giunta di Milano ha approvato il Piano di fattibilità tecnica ed economica per il progetto di estensione della linea fino a Segrate, un tracciato di 3,1 km con 2 nuove fermate: Idroscalo-San Felice e Segrate punta Est. La linea passa sotto il lago artificiale e poi è previsto l’interscambio con la futura stazione AV di Segrate. Mancano 44 milioni di euro dei 470 necessari. I prossimi passi: progetto definitivo, esecutivo, indizione bando e avvio lavori. Inaugurazione non prima del 2030.

Credits milanotoday – Percorso breve M4 a Buccinasco

Ad ovest possibili due scenari: il prolungamento di una/due fermate a Buccinasco e Corsico o il potenziamento del servizio da parte di Trenord dalla linea ferroviaria Milano-Mortara oggi disastroso.

Leggi anche: La M4 punta a EST: il CAPOLINEA sarà oltre LINATE

# La M5 raddoppia con estensione del tracciato a nord, probabile allungamento anche dopo San Siro

Credits ascuoladiopencoesione.it – Tracciato M5

La linea M5 ha già pronto il progetto esecutivo per raddoppiare il tracciato, 11 fermate e 13 chilometri di nuovo tracciato a nord fino al Polo Istituzionale di Monza. Vanno trovati 300 milioni di euro, maturati a causa dell’aumento delle materie prime, da aggiungere ai 900 milioni già stanziati. Inaugurazione tra il 2029 e il 2030.

Rispetto alle ipotesi più ambiziose la linea potrebbe allungarsi ad ovest di sole due fermate, Quarto Cagnino e Quinto Romano, e non fino a Settimo Milanese quindi oltre i confini comunali. Lo studio di fattibilità di MM ha ipotizzato un percorso aggiuntivo di 2,5 km per un investimento di 350 milioni di euro.

# Il sogno di M6 da MIND a Santa Giulia o… Opera?

Credits: Urbanfile

La novità più importante per il futuro riguarda una linea che ancora non c’è: la M6 o linea rosa. Un’idea che nasce già da prima di Expo2015, era tra le opere inserite nel dossier di presentazione anche se con un tracciato diverso da quelli allo studio oggi. Il Comune di Milano ha ottenuto le risorse per realizzare lo studio di fattibilità per un tracciato che copra in modo orizzontale l’area sud della città per poi proseguire ad ovest chiudendo idealmente il percorso della futura Circle Line. Da MIND a Santa Giulia intercetterebbe tutte le linee metropolitane esistenti incrociando la Circle Line alla stazione MIND-Merlata, la M1 e M5 ad ovest, la M4 a sud ovest, la M2 e la M3 a sud con probabile interscambio a Lodi T.I.B.B. a servizio dello Scalo Romana.

Credits: milanosud.it

L’altra ipotesi, che sembra godere dei favori del Governo italiano, prevede un tracciato a sud lungo l’asse di Via Ripamonti per servire il quartiere Vigentino, lo IEO, Noverasco e fare capolinea nel Comune di Opera, dove verrebbe realizzato il deposito-officina e un hub dell’Alta Velocità per i Frecciarossa e gli Italo Treno diretti a Genova. 

Di certo esiste il prolungamento di 1,3 km del tram 24, previsto in futuro come linea di forza e quindi trasformato in metrotranvia, di una fermata fino al quartiere Selvanesco per servire l’Istituto Europeo di Oncologia.

Fonte: Il Giorno

Continua la lettura con: Si sale sulla METRO si scende al MARE: il NUOVO HUB METRO-TAV sarà a OPERA

FABIO MARCOMIN

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I più BEI VILLAGGI di NATALE della LOMBARDIA

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Credits Andrea Cherchi - Mercatini Milano

Dove vivere la magia del Natale tra luci, attrazioni e mercatini con prodotti gastronomici e artigianali. Scopriamo la selezione per il Natale 2023.

I più BEI VILLAGGI di NATALE della LOMBARDIA

MILANO

# Fiera degli Oh Bej! Oh Bej! in Piazza Castello

Credits oshka_milano IG – Oh bej Oh Bej

Il più tradizionale e storico degli appuntamenti natalizi di Milano, da oltre cinque secoli. La Fiera degli Oh Bej! Oh Bej!, tra Piazza Castello, Piazza del Cannone e Via Minghetti, apre giovedì 7 chiude domenica 10 dicembre 2023. Oltre 200 espositori con bancarelle di prodotti artigianali, gastronomici e per bambini. Tra questi rigattieri, fioristi, artigiani, mestieranti, venditori di stampe e libri, maestri del ferro battuto, giocattolai, venditori di dolci, caldarroste e “Firunatt” o “Firòn.    

Continua la lettura con: Oh Bej! Oh Bej!: perché si chiama così?

# I mercatini attorno al Duomo 

Credits Andrea Cherchi – Mercatini Milano

Un altro classico mercatino milanese è quello di Natale attorno al Duomo, dall’1 dicembre al 6 gennaio 2024, con 78 casette espositive. Disposti lungo il lato sinistro e il retro della cattedrale negli chalet si possono trovare prodotti enogastronomici provenienti da varie regioni e oggetti di artigianato natalizio come decorazioni, palline per alberi di Natale, presepi e calze della befana, e di abbigliamento come sciarpe, cappelli, guanti e cappotti.

# Il Villaggio delle Meraviglie ai Giardini di Porta Venezia

Credits eve_starb IG – Villaggio delle Meraviglie

Il Villaggio della Meraviglie, con la sua pista di pattinaggio da record, ha aperto i battenti il 18 novembre e chiude il 7 gennaio 2024. Un luogo magico per i bambini nei Giardini Indro Montanelli con la Casa di Babbo Natale, quella di Geronimo Stilton, un palco centrale dove gli Elfi e tutti i personaggi propongono momenti di gioco come la celebre baby dance, svariate giostre e il mercatino per lo shopping natalizio con street food e idee regalo.

Leggi anche: A Milano il VILLAGGIO delle MERAVIGLIE

# A Christmas Magic, il parco di Natale più grande d’Italia al MICO

Parco di Natale MICO

Dal 7 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 Allianz MiCo di Citylife ospita “A Christmas Magic”: il parco di Natale più grande d’Italia. Un “Paese dei Balocchi” per i più piccoli con luci, tecnologia e installazioni inedite a tema natalizio e numerose attrazioni tra cui la mongolfiera “Luna Express”, la fabbrica dei giocattoli, il bosco incantato, la nuvola stellare e il calendario dell’avvento.

# Green Christmas in Fonderia Napoleonica

milanosguardinediti.it – Fonderia Napoleonica

In Fonderia Napoleonica si tiene la decima edizione del mercatino più verde: il Green Christmas. Due giorni, il 16 e 17 dicembre 2023, dove viene fatto spazio a chi fa economia circolare, utilizzando materiali di scarto, riciclati e riciclabili con la possibilità di comprare regali sostenibili e di alta qualità artigiana.

# La Boutique dei Nasi Rossi in zona Precotto

avs_associazionivolontaricolnasorosso IG – La boutique dei nasi rossi

La Boutique dei Nasi Rossi è il mercatino natalizio dell’Associazione Veronica Sacchi ODV (AVS) di Milano, organizzato negli spazi dell’associazione in via Guanella 11-2/4, zona Precotto. Si tiene dall’1 al 24 dicembre con più di 200 mq dove scoprire abbigliamento nuovo e vintage, giocattoli, libri, prodotti per la cura del corpo e oggettistica ma anche golosità gastronomiche e del commercio equo, birra artigianale, ottimi vini di diverse regioni e produzioni artigianali.

# Il Banco di Garabombo in Paganp

Mercato di Garabombo

Nel piazzale di via Marco Pagano c’è il mercato natalizio Banco di Garabombo. Dal 4 novembre al 7 gennaio 2023, dalle 9 alle 20, si possono trovare molte idee regalo, dagli accessori e capi di moda etica, alla cosmesi naturale, articoli per la casa e i libri per tutte le età ma anche prelibatezze culinarie.

# L’Artigiano in Fiera nei padiglioni di Rho

Credits: comocity.it – Artigiano in fiera

L’Artigiano in Fiera per l’edizione 2023 è ancora più grande: 2.550 espositori suddivisi in 8 padiglioni provenienti da 86 Paesi. Dal 2 al 10 dicembre a Rho FieraMilano si può fare il giro dell’Italia e del mondo sperimentando le cucine locali, acquistando i prodotti tipici, dal cibo ai prodotti per casa e arredo, dai prodotti di bellezza all’abbigliamento fino a soluzioni per il tempo libero. 

# La Magia del Natale al Carroponte di Sesto San Giovanni

La magia del Natale al Carroponte

Sempre alle porte di Milano anche quest’anno il Comune di Sesto San Giovanni organizza la “Magia del Natale”, al Carroponte, nel Parco archeologico industriale ex-Breda. Un villaggio a tema natalizio di oltre 23mila mq con un milione di luci colorate dove incontrare elfi e coloratissimi soldatini Schiaccianoci, scrivere una lettera a Babbo Natale, visitare la sua casa e la Fabbrica dei Giocattoli, girare tra le casette del mercatino di Natale o bere una cioccolata calda. Aperto dal 18 novembre 2023, chiude il 7 gennaio 2024.  

Leggi anche: I 10 MERCATINI di NATALE più belli d’Europa: le info per raggiungerli da Milano

COMO

# La Città dei Balocchi a Cernobbio

martabefana IG – Città dei Balocchi

Uno spettacolo incredibile di luci e immagini che “anima” gli edifici del borgo di Cernobbio, installazioni e giochi nel parco di Villa Erba, a Villa Bernasconi e nelle frazioni di Piazza S. Stefano e Rovenna. Fino qualche anno fa organizzato a Como, la Città dei Balocchi festeggia la sua 30esima edizione dal 7 dicembre al 7 gennaio 2024.

# Il Parco di Natale a Erba

ilparcodinatale.it – Giostre

Dall’8 dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 si tiene a Erba il Parco di Natale di Lariofiere dove grandi e piccini possono trascorre un giornata all’insegna della magica atmosfera del Natale e del divertimento. Tra le attrazioni ci sono la pista di pattinaggio su ghiaccio, gli autoscontri, i gonfiabili, il labirinto incantato e la casetta di Babbo Natale.

BRESCIA

Prolococarpenedolo – Fiera del Torrone

La Fiera del Torrone di Carpenedolo in provincia di Brescia ha una tradizione secolare, le sue radici affondano nel Settecento. In quell’epoca gli ambulanti di Cremona si spostavano a Carpenedolo per vendere il celebre dolce natalizio. Aperto il 7 e 8 dicembre nel centro storico del paese. 

Continua la lettura con: Il REGALO di NATALE LAST MINUTE: 4 idee per salvarsi all’ultimo minuto

FABIO MARCOMIN

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