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A MILANO c’è un ROSSETTO GIGANTE

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Credits: @Roberto Bracco (FB) Rossetto Milano

Lo sapevi che a Milano c’è un rossetto gigante? Sono ormai 7 anni che tra le vie meneghine c’è questo rossetto rosso intenso, ma probabilmente in pochi lo sanno. Ecco la sua storia.

A MILANO c’è un ROSSETTO GIGANTE

# L’installazione per il Fuorisalone 2015

internimagazine.it
rossetto Design Week 2015

In occasione degli eventi del FuoriSalone, nell’ormai lontano 2015, era stata posta un’installazione all’Università Statale di Milano in via Festa del Perdono 7. Il rossetto gigante è stato realizzato da Alessandro Mendini per il famoso brand di cosmetici Deborah con l’occasione di rendere la cosmetica democratica, sfida che l’azienda si è posta fin dalla sua nascita.

Il brand è sempre stato particolarmente attento al design, tanto che i suoi packages sono spesso creati da designer internazionali e anche in occasione della Design Week milanese ha mostrato il suo interesse verso la materia. La collaborazione tra Deborah Milano e Alessandro Mendini ha dato luogo ad un rossetto gigante alto 8 metri, piaciuto così tanto da essere in città tutt’oggi.

# Un piccolo oggetto che rende ogni donna artista di sé stessa

@Roberto Bracco (FB)
Rossetto Milano

L’installazione è in acciaio e composta da due cilindri di oltre un metro di diametro ricoperti da una pellicola colorata a stampa floreale dove la ninfea fa da padrona. A proposito dell’installazione, l’artista dice “le energie destinate a una vita positiva e creativa sono infinite”, tra queste, c’è anche un piccolo oggetto che rende ogni donna artista di sé stessa, il rossetto.

Oggi il rossetto gigante non è più in centro città, è leggermente decentrato. Si trova in via Angelo Maj, ad est della città direzione quartiere Calvairate, davanti alla sede di Deborah Milano. L’installazione si affaccia sulla strada, quindi, se si passa per quelle zone, lo si può vedere ancora che svetta con il suo rosso intenso.

 

Continua la lettura con: Il CASTELLO di CARTE di MILANO

BEATRICE BARAZZETTI

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l luoghi FISICAMENTE più CURIOSI dell’HINTERLAND milanese

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Piramidi di Montevecchia

Ci sono luoghi nella Città Metropolitana di Milano che riescono a stupire a tal punto da sembrare di trovarsi in un’altra epoca o latitudine. Scopriamo quali sono.

l luoghi FISICAMENTE più CURIOSI dell’HINTERLAND milanese

#1 L’Abbazia Cistercense in stile gotico di Morimondo

Morimondo
Morimondo

Morimondo, nell’elenco dei borghi più belli d’Italia, sembra essere congelato nel tempo, con pittoreschi vicoli, deliziosi edifici e campi verdi. Circondato da percorsi di hiking e ciclismo che portano ai campi e alle fattorie della zona ha il suo centro nell’incredibile Abbazia Cistercense: uno splendido monastero in stile gotico costruito da un gruppo di monaci cistercensi che fondarono il villaggio nel XXII secolo.

 

Leggi anche: 7 STUPENDI BORGHI in Italia che si possono visitare solo a PIEDI

#2 I vigneti di San Colombano al Lambro

@dariussefan IG – Vigneto San Colombano al Lambro

Vigneti a Milano? Strano ma ci sono. Il comune di San Colombano al Lambro è l’unica zona vinicola di Milano. Distaccato fisicamente dal capoluogo dopo la costituzione della provincia di Lodi, rimane ancora parte della Città Metropolitana milanese come exclave. Questo luogo affascinante fa parte di un itinerario speciale chiamato “Strada del vino San Colombano e dei sapori Lodigiani“, che collega Milano a Lodi passando attraverso bellissimi borghi pieni di storia, arte, così come delizie alimentari e vinicole. Gli eccellenti vini rossi e bianchi imbottigliati qui hanno ricevuto il Doc Mark nel 1984

 

#3 Il campo di tulipani ad Arese

@anipao IG – Tulipani Arese

Il primo e più grande campo di tulipani italiano si trova ad Arese, nel Parco della Groane accanto al bellissimo borgo Valera e alla settecentesca Villa Ricotti. Un’oasi di relax dove ogni anno, fino alla fine di aprile, chiunque può entrare per ammirare questo spettacolo della natura e portare a casa un fiore come ricordo dell’esperienza.

#4 Le piramidi di Montevecchia

Montevecchia è celebre come “Il monte di Milano”. Meno note sono le sue piramidi, la cui origine è ancora ammantata di mistero. 
Si tratta di tre formazioni collinari con caratteristiche simili per disposizione e orientamento alle piramidi egizie della Piana di Giza.
Queste colline sarebbero state modellate dall’uomo, realizzate artificialmente operando l’asportazione di centinaia di tonnellate di roccia, e utilizzate come siti astronomici e sacrali. 

 

Continua la lettura con: l luoghi FISICAMENTE più CURIOSI di Milano

FABIO MARCOMIN

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FERMATA DEL GIORNO: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno a LORETO

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https://www.exibart.com/museo-galleria-arte/ikonica-art-gallery/

Uno degli snodi principali della metro di Milano. Dove si incrociano la rossa e la verde. E’ anche un luogo di confine, porta di ingresso nella city e di uscita verso le zone più periferiche del nord Est. Ma cosa si trova di interessante nei pressi della fermata?

FERMATA DEL GIORNO: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno a LORETO

#1 Lo spuntino: Capatoast, la toasteria

In Piazza Argentina 4 si trova una delle sedi di questa catena di toasterie. Qui ci si può gustare un ottimo toast, salato o dolce, preparato con “pane artigianale, rigorosamente senza alcol etilico e farcito con ingredienti di alta qualità e di provenienza esclusivamente italiana”.

#2 Il monumento: Monumento ai martiri

In ricordo della strage del 10 agosto del 44, in Piazzale Loreto è stato eretto questo monumento che merita attenzione se si è nella zona.

#3 Il take away: Braciamoci, carne di qualità

Uno dei migliori take away di panini e carne della città. Si trova in Corso Buenos Aires 86 e sono specializzati in carne fiorentina e Picanha.

#4 La galleria: iKonica Art Gallery

https://www.exibart.com/

In via Porpora 16 apre a giugno una nuova galleria d’arte contemporanea e inclusiva, che dedica spazio ad artisti d’ogni dove e specializzati in tutte le forme che l’arte può assumere.

#5 Le mostre: Spazio Tadini

https://spaziotadini.com/

Presso questa casa museo si trova l’esposizione permanente di Emilio Tadini e vengono spesso anche ospitate mostre temporanee di pittura e fotografia. Si trova in via Jommelli 24.

#6 Spazio lavoro: Coworking lab, un luogo di incontro e condivisione

https://www.coworkinglab.it/

In via Placida 12 si trova il Coworking Lab, un luogo in cui è possibile affittare gli spazi per lavorare, progettare e ideare in uffici temporanei moderni e comodi.

#7 La Casa Museo: Boschi Di Stefano

https://www.casamuseoboschidistefano.it/

Questa dimora storica in via Giorgio Jan 15 e raccoglie una straordinaria collezione d’arte contemporanea del XX secolo. Sono circa 300 in tutti i pezzi che si possono ammirare.

#8 Il Palazzo: Piazza Argentina 3, l’Archistar in Loreto

https://blog.urbanfile.org/

A questo numero civico di Piazza Argentina si trova un bellissimo palazzo decò degli anni 20, ideato in questo stile architettonico sviluppatosi tra lo stile liberty e quello razionalista.

#9 Il ristorante: Le nove scodelle

https://www.lenovescodelle.com/

Le Nove Scodelle è un ristorante cinese in viale Monza 4 che serve piatti tipici del Sichuan in un ambiente rustico e minimalista.

#10 Il negozio: Zari films

http://www.zarifilms.it

Zari Films, in via Soperga 20, è una delle videoteche sopravvissute all’avvento dello streaming. Oltre al noleggio di DVD e VHS, si può anche noleggiare proiettori e offre tanti altri servizi.

Continua a leggere con: La fermata del giorno: 10 cose da fare e vedere intorno alla stazione di PORTA ROMANA

ALICE COLAPIETRA

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La Rooftop Walk, la PASSERELLA SOSPESA per CAMMINARE sui TETTI: da realizzare anche a Milano?

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Credits: World Architecture Community

Scale colorate e installazioni temporanee per il “Festival delle passeggiate sui tetti”, una manifestazione che potrebbe ispirare anche Milano. 

La Rooftop Walk, la PASSERELLA SOSPESA per CAMMINARE sui TETTI: da realizzare anche a Milano?

# Il Festival sui tetti e la sua star

Rofftop Walk NL

Inaugura il Festival denominato Rotterdam Rooftop Days, una manifestazione che ha lo scopo di portare i cittadini a fruire di nuovi spazi.
Superstar del Festival è un’imponente installazione, la Rooftop Walk, che si insinua tra il World Trade Center e i magazzini Bijenkorf.
L’installazione è un tortuoso percorso pedonale che parte dal livello della strada, si arrampica con scale fino sui tetti del Trade Center, attraversa la popolare Coolsingel a strapiombo a 30 metri di altezza ed arriva ai grandi magazzini.
In perfetto stile “Dutch”, la Rotterdam Rooftop Walk è dipinta con il caratteristico colore arancione acceso, che permette all’installazione di stagliarsi tra gli edifici della città olandese.

Leggi anche: 10 OPERE ARCHITETTONICHE SPETTACOLARI che si possono ammirare dall’AUTOSTRADA in Italia

# I Rooftop Days: da importare a Milano?

Love Amsterdam

Rooftop Walk è un’installazione temporanea che si estende per 600 metri complessivi. Oltre ad essere un percorso pedonale, è il cuore di una manifestazione che ha lo scopo di sensibilizzare i cittadini di Rotterdam verso la fruizione di nuovi spazi: i tetti della città.
Durante i Rooftop Days infatti, sui tetti di Rotterdam sarà possibile passeggiare in cima alla città, partecipando ad un numero stupefacente di attività tutte diverse tra loro.

Rotterdam ha così la possibilità di scoprire come fruire di questi spazi, progettando la città del futuro. L’occasione per mettere in gioco grandi superfici offerte dai tetti, da sfruttare per la produzione di energia, cibo, immagazzinamento di acqua o piantumazione di verde.

Leggi anche: OPEN HOUSE MILANO: si aprono al pubblico edifici pubblici e privati di grande valore architettonico

# La passerella verso il “Parco dei tetti”

Girare Liberi Magazine

Il festival di Rotterdam sui tetti, in olandese Rotterdamse Dakendagen, si tiene ogni anno e nel 2022 sono attese molte più presenze e prenotazioni del solito. Per un ritorno in grande stile dei Rooftop Days si è pensato di fornire ai visitatori la passerella arancione.
La struttura è progettata dallo studio di architettura MVRDV e realizzata con un sistema di  di ponteggi da Dutch Steigers.

L’ispirazione è arrivata dopo il 2016, quando MVRDV ha progettato la scala del Kriterion, un’installazione che ha attirato ben 370.000 visitatori. A quel punto Winy Maas, socio fondatore dello studio di architettura, ha rivolto il pensiero a Rotterdamse Dakendagen, pensando non solo a occupare i tetti di Rotterdam e renderli più verdi, ma «anche collegarli in modo da offrire ai Rotterdamers un nuovo parco sui tetti!».  Secondo Maas  «il tappeto arancione e il ponte del Coolsingel sono un bel banco di prova iniziale».

Leggi anche: Passeggiata in 5 tappe nella Milano dei grandi architetti

# Punti di vista e sguardi dal primo grattacielo d’Europa

 Elle

Sono oltre 60 i tetti che “partecipano” all’edizione 2022 del Rotterdamse Dakendagen, 20 dei quali visitabili solo durante il prossimo fine settimana. Si accede ai tetti prenotando attraverso una serie di tour che propongono cene, concerti, mostre e workshop.
Si può salire anche sul tetto del Witte Huis, il primo grattacielo d’Europa.
I Dakpas, i pass per l’accesso ai tetti di Rotterdam, costano circa 8,50 Euro e sono suddivisi in varie categorie. Si può fare il tour in bici o a piedi, si può scegliere il percorso “Center Secrets” alla scoperta dei segreti dei tetti in centro, oppure partecipare a lezioni di yoga.
Immancabili le foto ricordo, per questa passeggiata che promette uno sguardo inedito su Rotterdam, da un punto di vista privilegiato.
Dove si potrebbe organizzare un “Parco dei tetti” milanese?

Continua la lettura con: AVANZANO i lavori per la PASSERELLA SOSPESA sul capolinea della metro: la NUOVA STAZIONE MILANESE a firma di Renzo Piano

LAURA LIONTI

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Il PARCO ACQUATICO più ALTO d’Europa è in LOMBARDIA

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La Lombardia si aggiudica un altro primato: il parco acquatico più alto d’Europa. Sport, divertimento e relax si uniscono a 1816 metri di altezza e danno vita ad uno dei centri benessere più grandi d’Europa frequentato da atleti, coppie e ideale anche per le famiglie.

Il PARCO ACQUATICO più ALTO d’Europa è in LOMBARDIA

# Sport, natura e divertimento

@emiliacavanna

Ci troviamo sull’altopiano più elevato d’Europa, a Livigno. Oltre a ospitare numerose piste di sci e snowboard e numerosi percorsi per fare trekking, sulle sponde del lago di Livigno, immerso nella natura, si trova anche il posto ideale dove divertirsi e rilassarsi tutto l’anno: Aquagranda, uno dei centri più grandi d’Italia e d’Europa.

# Il parco più alto d’Europa

@ciagi_livigno

Ma non è solo la grandezza a rendere Aquagranda così speciale. Infatti, anche se ricopre una superficie di ben 10 mila metri quadrati, a fargli vincere il primato è l’altezza a cui si trova. Posizionato a ben 1816 metri di altitudine, questo centro benessere a 360 gradi, non è solo il più alto d’Italia, ma anche d’Europa.

Oltre alle sue dimensioni, che di certo non passano inosservate, a renderlo ancora più prestigioso sono tutti i servizi che offre. Aquagranda è infatti suddiviso in varie zone, ognuna predisposta per offrire un’attività diversa ai visitatori.

# Quattro zone per un benessere a 360º

@kikkafede88

La struttura è divisa in 4 aree. Per prima si trova l’area Fitness&Pool che dispone di una grande palestra, una pista atletica esterna e una piscina di 25 metri dove si possono seguire svariati corsi come hydrobike e acquagym. Insomma, il posto ideale per allenarsi approfittando dei benefici dell’alta quota e scelta per questo anche da molti atleti professionisti come Federica Pellegrini.

Di seguito, per riprendersi dagli allenamenti o semplicemente per regalarsi una coccola, si passa alla zona Wellness&Relax. Completamente ristrutturata in stile alpino, questa area ospita una Spa riservata agli adulti con all’interno sauna, bagno turco, idromassaggi e percorso kneipp. Inoltre, il parco mette anche a disposizione un’area Health&Beauty per approfittare dell’esperienza di medici e professionisti del benessere. Ma non è finita.

# Il parco acquatico amato da grandi e piccini

@alessandro_viarino

A completare il parco manca l’area più apprezzata da grandi e piccini e che lo rende così speciale: Slide&Fun. Qui si trova il famoso parco acquatico che comprende sia piscine esterne che interne e per questo perfetto per tutto l’anno e anche per i giorni di pioggia. Si possono trovare piscine baby con giochi d’acqua, idromassaggi, lettini, un “castello magico” con scivoli e getti e tre scivoli adrenalinici di 12 metri di altezza e 100 di lunghezza.

E così tra discese, giochi d’acqua e piscine all’aria aperta, all’Aquagranda di Livigno chiunque potrà trovare ciò che fa al caso suo e godersi un giorno all’insegna del divertimento e del relax circondato dal paesaggio mozzafiato di queste valli Lombarde.

 

Continua la Lettura con: Le 7 MIGLIORI TERME del NORD ITALIA

SARA FERRI

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Il NUOVO ASSALTO alle MALDIVE DI MILANO: perchè si chiamano così e la strada per arrivarci

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Sempre più successo. Sempre più turisti. Le «Maldive di Milano» sono di nuovo prese d’assalto. Ma l’amministrazione è intervenuta per potenziare i servizi. Vediamo dove si trovano e che cosa sta succedendo nel ponte di Pentecoste che, tradizionalmente, apre la stagione. 

Leggi anche: Invasione post-lockdown, le «Maldive di Milano» corrono ai ripari

Il NUOVO ASSALTO alle MALDIVE DI MILANO: perché si chiamano così e la strada per arrivarci

Con il Ponte di Pentecoste la Valle Verzasca affronta il nuovo pieno di turisti. Il successo proviene sia da turismo svizzero che da italiani che ormai considerano la valle come le “Maldive di Milano”. Per far fronte a una domanda in sempre maggior crescita l’amministrazione locale e cantonale è corsa ai ripari. 

Credit: https://www.cdt.ch/ticino

# La principale esigenza: i parcheggi

Posa di una segnaletica informativa, agenti di sicurezza 7 giorni su 7 a Lavertezzo, con potenziamento durante il fine settimana, per favorire la fluidità del traffico, la funzionalità della piazza giro bus nella stessa località e la sicurezza in generale. A fine giornata posizionamento di un agente di sicurezza all’imbocco della strada cantonale della valle Verzasca a Gordola. Queste le misure già adottate per far fronte all’incremento dei turisti.

https://www.ticino.ch/

Le novità riguardano però i parcheggi, da sempre il punto cruciale in alta stagione. A Gordola è stato apposto un pannello per informare sulla disponibilità di posti auto. Un secondo è stato posizionato a Tenero. Oltre a questo i mezzi pubblici, da e per la valle, sono stati potenziati.

www.rsi.ch
www.rsi.ch

A Brione c’è un’altra novità: il nuovo semaforo prima della strettoia del nucleo che dovrebbe agevolare il passaggio. Nel frattempo, l’amministrazione si augura che i pannelli luminosi sul piano vengano visti da chi sale in auto. 

Basterà? Ma da dove nasce questa fama ormai quasi leggendaria?

Perchè “Maldive di Milano?”

Le «Maldive di Milano» erano state ribattezzate così qualche anno fa per il colore dell’acqua che richiama quello della celebre meta balneare dell’Oceano indiano.

Le pozze verzaschesi erano state definite dai social network le «Maldive di Milano» per la colorazione verde mare, attirando migliaia di visitatori soprattutto dall’Italia.

Per arrivarci da Milano questa è la strada: Milano Laghi verso Como, attraversare la frontiera a Chiasso, superare Lugano in direzione Locarno, prima di arrivarci prendere il bivio per la Valle Verzasca.

Continua la lettura con: le 10 attrazioni del Canton Ticino più amate dai milanesi

MILANO CITTA’ STATO

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I LUOGHI di Milano NATI come TEMPORANEI ma rimasti per SEMPRE

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Alcuni dei simboli di Milano avrebbero dovuto essere smantellati poco dopo la loro installazione. Ecco quali sono.

I LUOGHI di Milano NATI come TEMPORANEI ma rimasti per SEMPRE

#1 Muro delle Bambole

wall of dolls
Muro delle bambole

Il Muro delle Bambole (in inglese Wall of Dolls) di Via De Amicis 2 è nato come installazione artistica nel 2013 su idea di Jo Squillo ed è diventato simbolo contro i femminicidi e la violenza sulle donne. Una griglia appesa ad un muro cittadino su cui sono affisse foto di alcune delle vittime e bambole in stoffa, realizzata grazie al contributo di 50 stilisti, 20 artisti e 30 associazioni no profit. Il Muro delle Bambole ha acquisito tanta notorietà da diventare un modello di sensibilizzazione anche in altre città e da temporaneo è diventato permanente.

Leggi anche: Wall of Dolls: il muro delle BAMBOLE di Via De Amicis e il messaggio che pochi conoscono

#2 Il Dito di Cattelan in piazza Affari

@francescobarbieri – Dito Cattelan

L’artista padovano Maurizio Cattelan è famoso per le sue opere d’arte irriverenti e dissacranti. Anche con il dito medio in piazza Affari è riuscito nel suo intento. Il nome della scultura L.O.V.E. significa Libertà, Odio, Vendetta e Eternità. Alta 11 metri e realizzata interamente in marmo, sembra possa rappresentare una critica verso il mondo della finanza, oppure al contrario uno sberleffo della stessa verso i cittadini. Inaugurata il 24 settembre 2010, la statua avrebbe dovuto essere rimossa trascorse due settimane ma dopo due anni di dibattito si decise di lasciarla al suo posto, diventando uno dei simboli di Milano. 

Leggi anche: L.O.V.E. – Il dito medio di Cattelan: storia e significato del più celebre dito di Milano

#3 L’Albero della Vita

Andrea Cherchi – Albero della vita

L’Albero della Vita è stato l’icona milanese a livello mondiale per i 6 mesi di apertura dell’Expo 2015. Passate le ipotesi di demolizione e trasloco è stato deciso che dopo il 2025 l’installazione di 35 metri verrà rigenerata. Sfruttando nuove tecnologie ci saranno manutenzioni più leggere e nuovi incredibili spettacoli di luci e suoni per i fruitori del nuovo polo scientifico MIND che sta nascendo sui terreni dell’esposizione universale.

Leggi anche: Rinasce l’ALBERO DELLA VITA: deciso il destino di una delle ICONE DI MILANO

Continua la lettura con: I 7 LUOGHI MIGLIORI dove fare COLAZIONE all’APERTO a Milano

MILANO CITTA’ STATO

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Milano non fa schifo ma… il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

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Credits Andrea Urbano - New Jersey abbandonato binari via Lancetti

Inauguriamo con questo articolo la nuova rubrica “Milano non fa schifo ma…” per mettere in luce le piccole cose che non vanno nella nostra città che, se sistemate, potrebbero migliorare la qualità della vita a Milano e l’immagine per chi la visita. Si parte questa settimana da via Lancetti. 

Milano non fa schifo ma… il JERSEY ABBANDONATO di viale LANCETTI

# Graffiti, verde poco curato e una barriera new jersey abbandonata

Andrea Urbano – New Jersey abbandonato binari viale Lancetti

La capitale mondiale della moda, del design, sinonimo di stile e classe nel mondo, si proietta nel futuro con slancio e dinamismo attraverso grandiosi progetti di recupero urbanistico. Troppo spesso però Milano si perde nella cura dei dettagli.

Prendiamo a riferimento viale Lancetti, tra Derganino e zona Farini, dove c’è anche la fermata del passante. 

Oltre ai vari, e purtroppo frequenti ovunque, scarabocchi presenti sui muri e sui pali, oltre al verde poco curato, anche questo purtroppo frequente a Milano, domina la scena una ingombrante barriera in Jersey abbandonata da lungo tempo lungo i binari. Brutta, voluminosa e totalmente inutile.

 

Vedi qualcosa che non va a Milano? Segnalacelo scrivendo (mettendo foto se possibile) qui: info@milanocittastato.it (oggetto: milano non fa schifo ma…)

Continua la lettura con: Direzione OST BERLIN, prossima fermata BOVISA!

ANDREA URBANO

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L’Analemma Tower: il GRATTACIELO CAPOVOLTO, sospeso nel cielo, itinerante nell’orbita terrestre

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Credits: cloudas.com Analemma Tower

Un progetto al limite dell’impossibile, così ambizioso da non poterci credere. Clouds Architecture Office ha ideato un grattacielo altissimo, la cui altezza esce addirittura dall’atmosfera terrestre. Ad aumentare la straordinarietà del progetto, il grattacielo sarà posizionato a testa in giù, sospeso in aria senza alcuna base, o almeno, senza alcuna base attaccata al suolo. Ecco di cosa si tratta.

L’Analemma Tower: il GRATTACIELO CAPOVOLTO, sospeso nel cielo, itinerante nell’orbita terrestre

# Un grattacielo itinerante nell’orbita terrestre, appeso ad un asteroide

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Analemma Tower

Si chiama Analemma Tower ed è il progetto di Clouds Architecture Office (Clouds AO), uno studio che sfrutta la ricerca e la progettazione legate al design per poter realizzare progetti di più alto grado. L’idea per Analemma Tower è venuta nello specifico ad Ostap Rudakevych, Masayuki Sono e Kevin Huang, tre progettisti che dopo molti studi hanno capito che costruire un grattacielo a testa in giù attaccato ad un asteroide nell’orbita terreste si può fare.

Sì, il grattacielo ideato dal Clouds AO dovrebbe essere posizionato su un piccolo asteroide in orbita sopra la Terra, o meglio, come spiegano i progettisti, “è possibile far scendere un cavo ad alta resistenza verso la superficie terrestre da cui sospendere una torre altissima”.

Il grattacielo sarebbe attaccato quindi a questi cavi e da terra lo si vedrebbe semplicemente sospeso in aria. Il fatto di poterlo attaccare ad un asteroide fa sì che l’Analemma Tower possa essere costruita ovunque e poi posizionata dove meglio si crede. Il grattacielo sarebbe collocato in un’orbita che gli consentirebbe di viaggiare tra l’emisfero settentrionale e quello meridionale con un ciclo giornaliero.

# Una vita da astronauta a 32km di altezza

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Analemma Tower

Se Analemma Tower dovesse vedere la luce per la sua realizzazione, significa che siamo arrivati a progetti così ambiziosi che la mente dell’uomo non può più essere fermata. Clouds AO crede che gli edifici possano svilupparsi ad un’altezza infinita, non c’è quasi limite alla loro costruzione: porli nel cielo significa poter disporre di spazio illimitato. 

La torre sarebbe completamente autosufficiente: grazie ad un rivestimento in pannelli solari ricaverà energia e il sistema dell’acqua sarà un circuito chiuso che riciclerà l’acqua piovana. Se a livello di progettazione non c’è limite all’altezza dei grattacieli, i 32km di altezza che si erano pensati per Analemma Tower potrebbero incontrare qualche problema: “se da un lato può essere utile avere 45 minuti di luce in più a 32.000 metri di altezza, dall’altro la percezione del vuoto e una temperatura che raggiunge i 40°C sotto lo zero impedirebbero alle persone di uscire senza una tuta protettiva” dicono i progettisti. Significa dover vivere come degli astronauti.

Continua la lettura con: Terminata la COSTRUZIONE del GRATTACIELO più SOTTILE del MONDO

BEATRICE BARAZZETTI

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Il PAESE più LONGEVO del mondo? È in ITALIA. Ecco dove si trova

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Credits: @infopoint_perdasdefogu Perdasdefogu

Abitiamo in uno dei Paesi più vecchi del mondo, dove la speranza di vita è molto alta, ma le poche nascite annue continuano a far aumentare l’età media degli italiani. Sarà forse per questo che è stato appena confermato che in Italia c’è il paese più longevo del mondo? Ecco qual è.

Il PAESE più LONGEVO del mondo? È in ITALIA. Ecco dove si trova

# Il paese dei centenari

@infopoint_perdasdefogu
Perdasdefogu

In Sardegna, vicino a Nuoro, c’è un paese che è già la seconda volta che si aggiudica un Guinness dei primati per la sua longevità. Si chiama Perdasdefogu e si trova a circa 600m sopra il livello del mare: è abitato solo da 1778 anime, ma sono proprio loro ad aver fatto vincere al paesino il Guinness World Record nel 2014 e ora nel 2022.

L’età media degli abitanti di Perdasdefogu è piuttosto alta: nel 2014 la famiglia del paese Melis aveva vinto il premio come “famiglia più longeva del globo”: nove fratelli insieme facevano 837 anni con una media di 93 anni ciascuno. Oggi, Perdasdefogu conquista un altro primato, quello di paese più longevo al mondo grazie alla sua più  concentrazione di centenari al mondo. A Perdasdefogu 8 persone hanno raggiunto o superato i 100 anni di vita e questo è pari ad una concentrazione di più di 4 centenari ogni mille abitanti, si parla precisamente del 0,449%. Il più vecchio di tutti ha 104 anni, mentre il più giovane ha appena compiuto un secolo.

# Non si sa ancora il segreto della sua longevità

@infopoint_perdasdefogu
Perdasdefogu

Si chiamano Antonio e Maria Brundu, fratello e sorella, Concetta e Federica Melis, le due sorelle che avevano già vinto nel 2014 il Guinness World Record, e poi Vittorio Spanu, Giovanni Mameli e ancora Bonino e Vittorio Lai. Sono questi i nomi delle persone che hanno portato Perdasdefogu a vincere il Guinness dei primati come paese con la più alta concentrazione di centenari.

Ma qual è il segreto di Perdasdefogu per far vivere i suoi abitanti così a lungo? Perdasdefogu è situato in Ogliastra, una provincia della Sardegna considerata come una delle 5 Blue Zone a livello mondiale in cui la speranza di vita è notevolmente più alta rispetto alla media mondiale. Ricco di bellezze naturalistiche come le grotte di Is Angurtidorgius, Perdasdefogu è un piccolo borgo medievale incastonato tra le montagne e i “Tacchi”, rilievi calcarei dalla forma particolare. Perdasdefogu significa “pietra da fuoco” e tra le sue vie è possibile scorgere case ottocentesche alternate a casette di pietra. Il motivo di questa longevità del paese non si sa ancora, però, chissà quando e se verrà scoperto, Perdasdefogu diventerà uno dei posti più attraenti d’Italia.

 

Fonti: siviaggia.it

Continua la lettura con: Le feste di paese più STRANE d’Italia

BEATRICE BARAZZETTI

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Il RECUPERO della chiesa di Sant’Anna in Castagnedo: un pezzo di storia milanese

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Credits: artribune.com Sant'Anna in Castagnedo

A Milano c’è una piccola chiesetta che sta rischiando di crollare portandosi con sé tutta la sua storia quasi millenaria. In via Toffetti, nel quadrante sud est della città non lontano dagli scintillii della Fondazione Prada, c’è la chiesa di Sant’Anna in Castagnedo che, come tante strutture sparse fra Milano e l’Italia intera, perde pezzi vistosamente e necessiterebbe di un urgente lavoro di restauro. Conoscevate la sua storia? Andiamo a scoprirla assieme.

Il RECUPERO della chiesa di Sant’Anna in Castagnedo: un pezzo di storia milanese

# Una storia che inizia nel 1190

sant’anna in castagnedo

Nell’anno del signore 1190 (come si era soliti riferirsi allo scorrere del tempo nel basso MedioEvo) fra le cascine e le grange di Castagnedo operavano le monache benedettine del monastero di Santa Margherita, che qui avevano una sede secondaria rispetto a quella in centro a Milano. Poi, nel XIII secolo arrivarono le monache dell’ordine degli Umiliati i quali, non troppo lontano, a Monlué, avevano la loro abbazia che ancor oggi è visitabile.

# La lapide miracolosa

Le monache erano dedite alla lavorazione della lana e a quell’epoca l’oratorio cambiò nome da Santa Maria a Sant’Anna. Molto minimale all’esterno, la chiesetta conservava all’interno degli affreschi importanti e alcuni dipinti ed effigi legate anche a vicende miracolose, come la lapide di San Carlo che, si racconta, nel 1601 fece improvvisamente tornare a camminare una persona con paralisi agli arti inferiori.

# Piloni e ladri di opere d’arte

Arrivando ad anni più recenti, nel secondo Dopoguerra nacque il quartiere Grigioni che fagocitò il terreno agricolo delle vecchie cascine, e il progetto di una sede dell’INPS venne studiato proprio per questa zona. Durante i lavori di costruzione un pilone cadde sopra la chiesa che si salvò per il rotto della cuffia ma si ritrovò semisfondata. E come se non bastasse, nel frattempo i preziosi affreschi vennero spogliati e trafugati da qualche ignoto ladro ricettatore di opere d’arte.

# Potrebbero arrivare fondi privati per il restauro

Credits: artribune.com
Sant’Anna in Castagnedo

Fa specie soprattutto pensare che Milano sia ovunque un fiorire di cantieri e nuove ristrutturazioni, di grandi progetti immobiliari, di poli innovativi, di palazzetti dello sport e di recupero di centri storici significativi. Ma la chiesetta di Sant’Anna, sinora, è stata completamente abbandonata. Almeno sino ad oggi. É infatti da tempo avviata la riqualificazione dell’ex scalo merci di Rogoredo ad opera del gruppo Redo che ha già costruito palazzi con il sistema delle connessioni abitative.  Poi, con la pandemia arrivata ormai più di due anni fa, è stato tutto momentaneamente messo in stand-by.

# Un’idea di progetto per il recupero della chiesa

Credits: artribune.com
Sant’Anna in Castagnedo

Occorre un piano per un ripristino e un piano per la gestione. Insomma sarebbe necessario trovare un contenuto per questo spazio che, se una volta era solo religioso, oggi potrebbe diventare un piccolo centro espositivo: si potrebbe pensare di ricordare gli antichi affreschi che campeggiavano nell’oratorio per trasformare la restaurata Sant’Anna in centro internazionale per l’affresco contemporaneo. Ad esempio, ogni sei mesi un artista selezionato da un’apposita commissione potrebbe misurarsi sulle pareti e sul soffitto dell’edificio realizzando un’opera ad affresco, una pratica ormai troppo poco considerata dall’arte contemporanea. Magari un paio di volte l’anno una bella inaugurazione per celebrare i nuovi dipinti, ed ecco ritrovata l’identità di un edificio in rovina che oggi è praticamente parte integrante del centro urbano di Milano, ma che secoli or sono, prima dell’urbanizzazione avvenuta nel XX secolo si trovava in aperta campagna e rappresentava un luogo di culto e di ritrovo per pellegrini.

Infatti anche Castagnedo oggi non esiste più, ma trovava origine nel suo toponimo dalla desinenza in -edo comune a molte zone di Milano ancora esistenti, unitamente alla parte iniziale riferita a un albero in particolare (Rogoredo e Taliedo, ad esempio, derivano da roveri e tigli, mentre Nosedo trova origine del suo nome dalle noci).

 

Continua la lettura con: Il santuario di SANTA MARIA dei MIRACOLI: la chiesa milanese dalla bellezza NASCOSTA

CARLO CHIODO

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Arriva in Lombardia la CICLOVIA DEL CIELO: la PISTA CICLABILE che percorre le montagne

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Credits: @mortirolo_rent Passo Del Mortirolo

In Lombardia nascerà una pista ciclabile che ha come direzione il cielo: il nome stesso suggerisce già questa sua caratteristica. Allora prendiamo la bici, mettiamoci in sella e scopriamo il progetto della Ciclovia del Cielo.

Arriva in Lombardia la CICLOVIA DEL CIELO: la PISTA CICLABILE che percorre le montagne

# La ciclovia che percorre le montagne 

@mortirolo_rent
Passo Del Mortirolo

Il progetto della Ciclovia del Cielo era stato presentato l’estate scorsa e ora “procede spedito” senza intoppi, come riportato dal sito vocecamuna.it. La Ciclovia del Cielo sarà una sorta di gemella della Pista Ciclabile dell’Oglio, quella che costeggia il fiume Po per 280km, ma, anziché scendere, salirà a quote più elevate fino a raggiungere i 1500 metri di altezza.

La nuova pista ciclabile attraverserà boschi, prati, alpeggi e malghe, entrerà quindi in contesti naturali che permetteranno ai ciclisti di vivere a pieno la bassa montagna, ma si passerà anche per borghi e siti archeologici che sottolineeranno l’importanza storica del territorio. La Ciclovia del Cielo sarà infatti in Val Camonica, una delle valli lombarde orientali più estese e conosciuta per i Camuni, un popolo vissuto circa nell’800 a.C.

# Direzione cielo: 16mila metri di dislivello in un percorso ad anello

vocecamuna.it
Ciclovia del Cielo

I ricercatori dell’Eurac Reserach di Bolzano hanno concluso la proposta progettuale insieme ai tecnici della Comunità Montana, la Ciclovia del Cielo sarà uno degli itinerari italiani più affascinanti da percorrere in bicicletta. Si tratterà di 400km di pista con un dislivello complessivo di 16mila metri. Partirà da Boario Terme e percorrerà ad anello la vallata concludendosi quindi nel paese da dove inizia.

Fin dalla sua ideazione si credeva che questa pista ciclabile fosse realizzabile, questo perché i sentieri c’erano già e si trattava semplicemente di riorganizzarli. Il percorso della ciclovia sarà circa questo: partendo dalla stazione di Boario, si arriverà prima ad Angolo Terme, dirigendosi verso l’altopiano di Borno e la località Croce di Salven, per poi andare verso il Pizzo Camino ed i monti di Cerveno, salire fino a Malonno e poi ad Edolo. Saranno organizzati percorsi di varie difficoltà e lungo la pista ci saranno colonnine elettriche per ricaricare le e-bike.

Continua la lettura con: La “Green Road dell’Acqua” eletta “PISTA CICLABILE più BELLA D’ITALIA”

BEATRICE BARAZZETTI

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ESTATE in TRENO: aumentano i FRECCIAROSSA Roma-Milano e i collegamenti con il MARE

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Credits silvyghi IG - Frecciarossa Roma Termini

Domenica 12 giugno entra in vigore l’orario ferroviario festivo di Trenitalia. Come ogni anni arrivano anche delle novità per collegare le città e i borghi italiani e non solo. Vediamo i nuovi collegamenti da Milano verso il resto d’Italia e l’estero.

ESTATE in TRENO: aumentano i FRECCIAROSSA Roma-Milano e i collegamenti con il MARE

# Otto nuovi collegamenti sulla direttrice Milano-Roma

IG @fsitaliane

Il 12 giugno, con l’entrata in vigore dell‘orario ferroviario estivo, aumenta l’offerta per i viaggiatori di Trenitalia. Sulla direttrice più trafficata del Paese, da Milano a Roma, ci saranno 8 collegamenti in più con il Frecciarossa, arrivando a 86 al giorno.

Ritorna anche la fermata del Frecciarossa alla stazione di Milano Porta Garibaldi, mentre crescono i collegamenti tra Milano e Napoli, a cui si aggiungono due nuove corse fra Milano e Bolzano il sabato e la domenica. Sono state rafforzate anche le connessioni tra il capoluogo lombardo e le località marittime delle Liguria. Vediamole nel dettaglio.

# Nuovi treni per la Riviera Ligure

gazzettadellaspezia – Treno del mare

Dopo la riattivazione in primavera dei collegamenti del Cinque Terre Express e di quelli fra Liguria e Lombardia, vengono aggiunte tre coppie di treni Intercity fra Milano e Ventimiglia più due collegamenti con treni regionali e aumentate il numero di corse verso i borghi liguri.

Le stazioni di partenza sono Milano Centrale, Porta Garibaldi e Rogoredo, sia il sabato che la domenica, con destinazioni quali Varazze, Spotorno, Noli sulla Riviera di Ponente e Recco, Camogli, Santa Margherita su quella di Levante

Leggi anche: Tornano i TRENI del MARE: le novità per Levante e Ponente ligure

# Cresce l’offerta anche verso l’estero

gabri_railfr1000 IG – Frecciarossa alla Gare de Lyon

Da dicembre 2021 il Frecciarossa 1000 viaggia sulla tratta Milano-Parigi passando per Lione, con due partenze giornaliere la mattina presto e il primo pomeriggio. Dal primo giugno 2022 sono saliti a 6 i collegamenti tra Parigi e Lione, quest’ultima raggiungibile anche con Tgv. Milano è collegata anche alla Svizzera, tramite Eurocity, fino a Zurigo e anche alla Germania passando per Basilea e proseguendo verso Ginevra, Francoforte e Monaco di Baviera passando per Salisburgo.

Leggi anche: Da MILANO a PARIGI in FRECCIAROSSA: “Un sogno che diventa realtà”

Continua la lettura con: Il “TRENO della MORTE” che attraversa PANORAMI da SOGNO

FABIO MARCOMIN

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I 10 MIGLIORI BORGHI HIPPIE in ITALIA: arte e libertà per sentirsi come i figli dei fiori

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Credits batpax70 IG - Cervara di Roma

Immersi tra le colline o le montagne, oppure in riva al mare, ci sono alcuni piccoli borghi dalle atmosfere magiche e ritrovi di artisti, musicisti, poeti e hippy. Scopriamo dove si trovano.

I 10 MIGLIORI BORGHI HIPPIE in ITALIA: arte e libertà per sentirsi come i figli dei fiori

#1 Bienno, famoso per le sue fucine e i vicoli pittoreschi

Credits katyamangano IG – Bienno

Paesino della Val Camonica di circa 3.600 abitanti, Bienno è un “agglomerato pittoresco di pietre e tegole” immerso nel verde della Val Grigna. Situato a 450 metri s.l.m. sulla cima di una collina circondata dalle vette della Concarena e della Presolana, il borgo, tra i più belli d’Italia, si sviluppa sulla maglia geometrica di un’antica fondazione romana. Famoso per le sue fucine, è anche un museo a cielo aperto con le sue chiese affrescate, vicoletti pittoreschi e fantastici panorami.

 

Leggi anche: I 7 BORGHI più belli della LOMBARDIA

#2 Arcumeggia, il borgo dipinto in provincia di Varese

Credits elenacassella_ IG – Arcumeggia

Arcumeggia, progressivamente abbandonata dopo la Seconda Guerra Mondiale, è una piccola frazione del comune di Casalzuigno in provincia di Varese. Nel 1956 l’Ente Provinciale per il Turismo decise di trasformarla nel borgo dipinto che oggi conosciamo, con quadri e raffigurazioni dipinte sui muri delle abitazioni.

 

#3 Bussana Vecchia, il villaggio degli artisti

Credits delbourgb IG – Bussana Vecchia

Bussana Vecchia è una splendida frazione del comune di Sanremo. Si trova a 200 metri d’altezza e dopo essere stata abbandonata per circa 60 anni a causa di un terremoto è rinata grazie agli artisti. Oggi è una comunità internazionale di artisti, dotata di uno statuto, un vero e proprio covo di menti creative e che si auto-definisce villaggio degli artisti.  

 

#4 Valloria, il borgo delle porte decorate

Credits cristinagrecchi67 IG – Valloria

Rimanendo in provincia di Imperia c’è Valloria, una piccola frazione di 34 abitanti nel comune di Prelà. Conosciuta per la sua arte di decorare porte, sono in totale più di 150 i portoni affrescati nelle case dei residenti.

 

#5 Dozza, il borgo dipinto dell’Emilia Romagna

Credits: @ferrara_eventi
Dozza

Dozza è soprannominato il borgo dipinto dell’Emilia Romagna. Questo piccolo gioiellino sulle colline bolognesi, inserito nell’elenco dei “Borghi più belli d’Italia”, sembra davvero un borgo delle fiabe: i muri, le arcate delle porte, i balconi, attorno alle finestre sorgono oltre 90 murales e 200 storie raccontate.

Leggi anche: Il BORGO DIPINTO, uno dei “posti imperdibili” d’Italia secondo Forbes

#6 Cervara di Roma, il paese scolpito nella roccia o paese degli artisti

Credits batpax70 IG – Cervara di Roma

Cervara di Roma, quasi al confine con l’Abruzzo, è conosciuto per essere il paese scolpito nella roccia e il paese degli artisti. Tra le viuzze del borgo si trovano infatti forme umane scolpite nella pietra, figure e ritratti sulla roccia calcarea e sulle pareti delle case. 

#7 Calcata Vecchia, il borgo hippy nel cuore della Tuscia

Credits arastet_st IG – Borgo Calcata

Calcata Vecchia, nella meravigliosa cornice della Tuscia in cima a uno sperone di tufo, è un piccola frazione dove arte e magia si mescolano. Abbandonato dai suoi abitanti, dagli anni 60 è diventato la casa di tantissimi hippy e artisti: pittori, artigiani, architetti e scultori vivono qui alcuni periodi dell’anno per ritrovare un contatto idilliaco con la natura e l’ambiente e dare sfogo alla loro creatività.

 

Leggi anche: Il PAESINO degli HIPPY nel cuore dell’Italia

#8 Diamante, la città dei murales in Calabria

Credits @mario___dangelo IG – Diamante

Sulla costa calabrase troviamo Diamante, un piccolo paese famoso anche per essere la “città dei murales”. Sui muri delle sue abitazioni ne sono stati dipinti oltre 70, dal 1981 ad oggi, grazie all’opera di artisti provenienti da ogni parte del mondo.

 

#9 Orgosolo, il borgo sardo con murales dalla connotazione politica

Credits ghirotasbiro IG – Orgosolo

Orgosolo è un vero borgo dei murales nel cuore della Sardegna, dove i murales hanno una forte connotazione politica. Risalenti in parte alla fine degli anni Sessanta, i dipinti raccontano infatti l’impegno dei pastori nella difesa delle loro terre, la vita quotidiana nella Barbagia e inneggiano alla pace tra i popoli.

#10 Valle della Luna, con grotte dalle forme stravaganti abitate da una comunità di hippy

Credits fabripepeyzampa IG – Valle della Luna

Rimanendo in Sardegna troviamo la Valle della Luna nel promontorio di Capo Testa, una valle che degrada fino al mare incastonata tra due costoni granitici. Oltre alle meravigliose calette dalle acque turchesi, le rocce rosate e il verde della macchia mediterranea esibisce un paesaggio lunare dalla bellezza primordiale. L’erosione millenaria ha creato grotte dalle forme stravaganti, divenute dimore di una comunità di hippy dalla fine degli anni ’70 del ‘900. A testimoniare la presenza di questa comunità, che qui vive tutto l’anno, ci sono segnali, graffiti e dipinti di vario genere.

 

Fonte: Si Viaggia

Continua la lettura con: I 10 BORGHI di MARE più amati dai milanesi

FABIO MARCOMIN

copyright milanocittastato.it

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Le MIGLIORI CASCINE a Milano e dintorni per una gita INSOLITA

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Credits: conoscounposto - Cascina Guzzafame

Sport, tempo libero, fattoria didattica ed agriturismo sono solo alcune delle anime delle cascine di Milano e dintorni.
Facciamo un ideale tour per scoprirne alcune: dove sono e cosa offrono ai visitatori

Le MIGLIORI CASCINE a Milano e dintorni per una gita INSOLITA

# I nani dello skyline: le cascine di Milano

Le cascine di Milano, che resistono solidamente tra la modernità dei grattacieli, sono un ideale anello di congiunzione tra il passato agricolo del capoluogo e la sua evoluzione architettonica.
Sparpagliate tra i confini della metropoli, ma soprattutto appena fuori porta, da vere e proprie aziende agricole si sono trasformate in moderne strutture ricettive.
È possibile scoprirle, grazie alle numerose attività che permettono di svolgere al loro interno.

#1 Cascina Cuccagna

cuccagna.org – Cascina Cuccagna

Compie 10 anni il 16 giugno uno degli esperimenti rurali meglio riusciti di Milano. Cascina Cuccagna si trova in pieno centro città, a due passi da Porta Romana ed è la location ideale per scoprire il vecchio mondo delle cascine.
Ha gli orti coltivati secondo le antiche tradizioni, immersi nell’architettura del XVII secolo, completamente ristrutturata e a disposizione della cittadinanza.
Lo spazio ospita un interessante mercato agricolo, GAS e convegni. All’interno vive anche la “locanda” Un Posto a Milano, con cucina e alloggi.

Leggi anche: CASCINA POZZOBONELLI: l’ispirazione per il Castello Sforzesco

#2 Cascina Nascosta

Milano Weekend – Cascina Nascosta

Celata nel cuore del Parco Sempione, Cascina Nascosta ha il pregio di essere un moderno monumento alla tradizione agricola milanese.
Gesti e luoghi semplici, come La Latteria di una volta, scelti per ricongiungere Milano al proprio passato, ma anche tradizioni moderne, come gli aperitivi re-interpretati in maniera sostenibile, Cascina Nascosta è anche la sede di attività culturali.

#3 Cascina Merlata

euromilano.net – Cascina Merlata

Cascina Merlata, a pochi minuti dalla MM1 Molino Dorino, è stata riqualificata e recuperata per diventare una delle porte di accesso a Expo 2015. Da allora vive la sua missione di far da ponte tra il quartiere popolare da cui proviene e il futuro di MIND a due passi.
Il Food Hub del Mare Culturale Urbano è uno dei centri più attivi del quartiere, che riesce anche a sfruttare la vecchia corte della cascina, con uno spazio all’aperto di quasi 500 mq.
Gastronomia, pizzeria, birreria e gelateria con pasticceria, sono le proposte per una giornata in cascina.

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# Le cascine fuori porta

Ancora intente nei ritmi e nell’atmosfera agricola, ci sono le cascine facilmente raggiungibili da Milano. Sono la meta ideale per chi vuole staccare dalla città e passare una giornata in campagna, vivendo a volte da protagonista.

#4 Cascina Guazzafame, Gaggiano

conoscounposto – Cascina Guzzafame

Una vera fattoria, completa di coltivazione di riso in asciutto, animali da allevamento e da cortile, Cascina Guazzafame è il luogo dove il tempo sembra essersi fermato.
360 bovini, il cui latte alimenta in caseificio che produce formaggi tipici, oppure da carne pregiata, grazie all’incrocio con Angus scozzese.
Dagli orti della cascina arrivano anche gli ortaggi che completano il menu dell’annesso ristorante.

#5 Cascina Guardia, Vigevano

conoscounposto – Cascina Guardia

Agriturismo ad un’oretta da Milano, Cascina Guardia è la classica cascina della vita di campagna e all’aria aperta.
La location è impreziosita da un laghetto con cigni e anatre, che abitano la cascina insieme ad animali esotici come i cammelli. Altri animali della fattoria sono i daini, maiali, capre e pollame.
Intorno a Cascina Guardia sono rimasti gli arbusti da cui provengono frutti di bosco, che la struttura trasforma in marmellate che poi vende sfuse o come guarnizione alle crostate.
È possibile consumare un pranzo a base di salumi prodotti in cascina, risotti insaporiti dai vegetali locali e vino dell’Oltre Po.

Leggi anche: La CASCINA BOLDINASCO e le cascine di via Gallarate

#6 Cascina Riazzolo, Albairate

Credits: agriturismo.it – Cascina Riazzolo

Architettonicamente ha un’anima rinascimentale, con inserti moderni che ne hanno accompagnato lo sviluppo fino ad oggi. Cascina Riazzolo risale all’epoca di dominazione spagnola ed è diventata una riserva naturale in cui si può passeggiare tra i pioppi e venire in contatto con animali che vivono in ambiente naturale.
C’è anche un acquario d’acqua dolce, con carpe e storioni. Altri animali da fattoria come asini e caprette abitano la cascina. Dopo le escursioni nei boschi, l’appetito è saziato dall’agriturismo annesso, che propone prodotti locali della fattoria e dei campi circostanti.

#7 Cascina S. Ambrogio, Rosate

conoscounposto – Cascina S. Ambrogio

Una vera fattoria didattica che offre a grandi e piccoli l’esperienza della vita di campagna, i cui ritmi sono dettati dalle esigenze di allevamento. Per chi cerca la fattoria con gli animali, Cascina S. Ambrogio è la meta ideale per la gita fuori porta.
Attiva in ogni stagione, la fattoria di Rosate permette di conoscere ovini, pollame, pavoni e cavalli, insieme ai cani della cascina.
Anche a Cascina S. Ambrogio è possibile pranzare, con un abbondante menu stagionale.

Leggi anche: Cascina LINTERNO, l’affascinante storia della villa millenaria dove ha vissuto Petrarca

#8 Cascina di Mezzo, Liscate

Credits: casninadimezzo.it -Cascina di Mezzo

Immersa nel circuito del Parco Agricolo Sud, Cascina di Mezzo ha anche un mulino e un macello. I prodotti dell’attività costituiscono il menu dei pasti o dell’aperitivo, a base di pasta fresca ripiena o condita coi sapori dell’orto, verdure e salumi, che sono disponibili anche nella bottega.
Dalla gita è quindi possibile portarsi a casa insaccati, pasta fatta in casa, verdure dell’orto e dolciumi.

#9 Cascina Caremma, Besate

conoscounposto – Cascina Caremma

Immersa nelle risaie del Parco del Ticino, Cascina Caremma dedica tutto il mese di giugno 2022 a questo cereale, con serate a tema.
La cascina produce anche salumi e insaccati, o farina per polenta, che poi vende insieme al riso Arborio nella bottega della corte.
Cascina Caremma ha attrezzato un angolo relax, con la Spa immersa nella natura. Un plus imperdibile, insieme alla proposta gastronomica del riso, preparato coi sapori della tradizione milanese e lombarda.

#10 Cascina Lago Scuro, Stagno Lombardo

lacucinaitaliana.it – Cascina Lago Scuro

Finiamo con una gita in provincia di Cremona, visitando Cascina Lago Scuro.
Tra le attività della fattoria, con orto e laboratori didattici, spicca l'”Agri Nido”, un asilo molto speciale dove i bambini, tra le attività didattiche, passano le giornate ad imparare la vita di campagna.
La cascina, che risale al 1600, ha ancora la casa padronale e la chiesetta ben riconoscibili nel cortile neo gotico. I prodotti della fattoria sono le uova, il pollame, il pane e le verdure da coltivazione.
Tutto si trova anche nel ristorante, aperto esclusivamente con la bella stagione

Continua la lettura con: 7 GITE FUORI PORTA nei dintorni di Milano da fare almeno una volta nella vita 

LAURA LIONTI

copyright milanocittastato.it

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Voglia di un TUFFO in PISCINA? Il CALENDARIO delle APERTURE a Milano

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Credts: IG @milanosport_official

Non sarà ufficiale, ma ormai si può dire: l’estate è iniziata anche a Milano. Si sa, non è una stagione easy per gli abitanti della City, ma per fortuna i milanesi si sono dati da fare e, per combattere il caldo, hanno fatto spuntare piscine all’aperto in ogni angolo. E quando l’afa si fa sentire, cosa c’è di più rigenerante di una bella nuotata e sorseggiare un drink ghiacciato a bordo piscina?

Per agevolare la scelta, ecco il calendario delle aperture delle piscine esterne a Milano.

Voglia di un TUFFO in PISCINA? Il CALENDARIO delle APERTURE a Milano

# Questione di sopravvivenza: piscine aperte quando e dove

@johnatan_kinoo su IG

É il destino dei grandi centri urbani, come Milano, che distano chilometri dal mare o dai laghi, attrezzarsi per riuscire a sopravvivere alle calde giornate estive. Si può dire che in questo la City abbia fatto un ottimo lavoro. Di strutture, centri sportivi, piscine e acqua park per il benessere e lo svago dei suoi cittadini se ne trovano in ogni zona.

Insomma, l’estate in città non dovrebbe essere così drammatica, soprattutto se si conoscono i giorni di apertura e gli orari in cui andare, ecco un piccolo aiuto.

# Argelati: 2 giugno

 IG @milanosport_official

Il centro balneare Argelati, situato nel cuore dei Navigli giusto alle spalle della storia Porta Genova, venne costruito nel 1962. La particolarità della struttura è offerta dalla suggestiva collocazione delle vasche scoperte. Le piscine sono poste infatti su due differenti livelli, tra alberi, aiuole e lembi di prato ed insieme all’ampio solarium, di circa 500 metri quadri, offre una vera e propria oasi di refrigerio in centro città.

Il centro sarà aperto dal 2 giugno fino al 4 settembre tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00 tranne il lunedì.

# Centro balneare Romano: 2 giugno (con bagno al tramonto)

Credts: IG @milanosport_official

Anche il centro balneare Romano apre la sua piscina esterna di ben 4000 metri il 2 giugno. Siamo in via Ampère 20, in zona Piola, qui è dove questo enorme centro venne costruito nel 1929, rispecchiando lo stile architettonico dell’epoca. Progettata dall’architetto Luigi Secchi, è dedicata a Guido Romano, noto ginnasta italiano. All’interno del centro balneare si può infatti vedere la lapide dedicatagli dal Comune di Milano e dalla famiglia.

Per quanto riguarda l’orario di apertura è dalle 10.00 alle 19.00 con un giorno a settimana di chiusura, il mercoledì.

Ma questa piscina non ha finito di stupirci. Se fosse possibile nuotare anche al tramonto? Dall’11 giugno al 31 luglio, dal lunedì al venerdì, tornerà anche #Sunsetpool in Romano, con chiusura posticipata alle 21 per un bagno al tramonto in questa cornice storica.

# Centri balneari Cardellino: 11 giugno

IG @milanosport_official

L’11 giugno è il giorno d’apertura delle vasche scoperte dei centri Cardellino. Questa piscina si trova all’interno del popoloso quartiere del Lorenteggio, all’interno di uno spazio ricco di verde e dotato di un comodo parcheggio. Qui vengono organizzati corsi di Nuoto, Acquafitness, Fitness e Wellness nelle due vasche disponibili. Una all’aperto di 50 metri dotata di palestra, solarium e l’altra vasca interna di 25 metri.

Il Cardellino è anche il posto ideale anche per organizzare feste di compleanno anche per i più piccoli. Sarà aperto fino al 28 agosto tutti i giorni tranne il martedì. Dalle 10.00 alle 19.00

# Piscina San’Abbondio: 11 giugno 

IG @milanosport_official

Nella stessa giornata si aprono le danze anche per la piscina San’Abbondio. Costruito nel 1976, questo impianto è stato recentemente ristrutturato e le opere di rifacimento di palestra, piscine e servizi hanno completamente cancellato i segni della sua trentennale attività al servizio della Zona 5. 

La piscina di Sant’Abbondio si trova vicino Via dei Missaglia ed è stata costruita alla fine degli anni settanta e ristrutturata nel 2004. Il complesso occupa in totale 1500 metri quadrati ed è formato da due vasche, una interna ed una esterna di 50×21, ed un grande solarium giardino per prendere il sole o per trascorrere un momento in relax. Questo centro è perfetto per andarci in compagnia e sfruttare la palestra, i campi da beach volley e da calcetto per sfidare i propri amici. 

Anche qui l’orario di apertura è dalle 10.00 alle 19.00 con il giovedì come giorno di chiusura 

# Centro sportivo Saini: 11 giugno

IG @lucio.cacciamo.mi

Situato all’estremità del grande parco Forlanini, il Saini è una vera e propria oasi dello sport, grande quasi come 22 campi da calcio messi insieme. Tra i tanti Centri Sportivi di Milanosport, il più ricco e completo quanto ad attrezzature, tanto da essere utilizzato da molte Società dilettantistiche. Vista l’estensione di 160 mila metri quadri il Centro può ospitare ogni genere di attività: dall’atletica al nuoto, dal fitness al tennis, dal calcio al rugby, dal baseball al rollerblade. 

Il centro sarà aperto fino al 31 luglio, tutti i giorni tranne il lunedì dalle 10.. alle 19.00 e con un orario esteso fino alle 21 il martedì, mercoledì e giovedì. 

# Milanosport: al centro dell’estate milanese

IG @milanosport_official

Insomma, sono due le date da tenere bene a mente per godersi l’inizio dell’estate in piscina, ma non è finita qui.

Come abbiamo visto, oltre alle piscine, gli impianti forniscono anche molte altre attività e al centro dell’estate milanese c’è Milanosport. La società comunale che gestisce gli impianti, non riguarda solo le piscine, ma anche il tennis nei centri Lido, Washington e Saini, tennis e padel al Cambini Fossati ed una proposta di corsi estivi nelle piscine indoor, che metteranno a disposizione anche i loro giardini per rilassarsi e prendere il sole.

Continua la Lettura con: Le 7 più BELLE PISCINE all’APERTO di Milano

SARA FERRI

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I 7 PROVERBI milanesi sull’AMORE

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Si sa che il milanese della vecchia guardia, sobrio e un po’ disincantato, ci vedeva lungo anche nelle questioni amorose. Ecco dei proverbi che ne catturano l’ironia tipica a volte al limite della cattiveria ma comunque sempre arguti e in grado di strappare un sorriso.

I 7 PROVERBI milanesi sull’AMORE

#7 Purtà acqua cont le oregge

L’innamorato è disposto a fare qualsiasi cosa pur di accontentare l’amato/a, persino…portare l’acqua con le orecchie.

#6 Fa el sposalizi cont i fichi secch

Fare un matrimonio con i fichi secchi” è un proverbio tipico milanese per indicare qualcuno che si sposa nonostante abbia pochi mezzi per la cerimonia.

#5 L’amur, la fiama e la tuss se fan cugnuss.

L’amore, la fiamma e la tosse non si possono nascondere. Come dargli torto?

Credits: péleles.com

#4 Miée che sècca? Marì che pècca!

Moglie brontolona, marito che pecca lasciandosi tentare…dall’amante.

Credits: IG @aphorismario

#3 Amur e gelusia se fan semper cumpagnia.

Amore e gelosia si fanno sempre compagnia.

E non potevano mancare i due affondo finali per disilludere qualsiasi romantico:

#2 I giurament d’amor duren on dì

I giuramenti d’amore quando durano tanto arrivano anche a un giorno.

#1 Cent’an de murùs, gnanca un dé de spus

Stare fidanzati anche cent’anni ma neanche un giorno da sposati. Il milanese vi ha avvertito poi fate voi…

Continua la Lettura con: 10 perle dai DETTI in Milanese che ci parlano di Milano

SILVIA FUSARI IMPERATORI

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La CITTÀ AUTOSUFFICIENTE nel DESERTO: “l’utopia dell’arcologia”

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Il progetto della città autosufficiente di Paolo Soleri, l’architetto italiano da sempre proiettato verso il futuro e verso progetti sostenibili e innovativi, e padre del concetto di “arcologia”, termine che unisce “architettura” con “ecologia”. I suoi progetti sono definiti come architetture utopistiche: prevedevano infatti ambienti capaci di soddisfare tutti i bisogni energetici della comunità (luce, riscaldamento e condizionamento), ponendo come valori di base la coltivazione delle relazioni sociali e la vicinanza della natura.

La CITTÀ AUTOSUFFICIENTE nel DESERTO: “l’utopia dell’arcologia”

# Una vita di comunità ed equilibri sociali

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Trasferitosi in Arizona, USA, negli anni 70 Paolo Soleri ha iniziato il progetto Arcosanti, una città sperimentale situata tra la città di Phoenix e il Grand Canyon, nel bel mezzo del deserto.

Acrosanti è nata nella mente dell’architetto come una città ecosostenibile, autosufficiente e in grado di ospitare 5 mila persone, anche se nel concreto oggi ne ospita un centinaio.  La vita degli abitanti di Acrosanti si basa su due concetti fondamentali: coesione sociale e sostenibilità: ognuno di loro fa qualcosa per il benessere e il funzionamento della comunità.

# Una città di cupole, terrazze e parità

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La città di Acrosanti, a livello architettonico, è comporta per lo più da abitazioni con tetti a cupola, grandi terrazze ed edifici dalle forme non convenzionali, che già a primo impatto fanno intuire allo straniero che non si tratta del classico concetto di città a cui siamo abituati. Le dimensioni e le altezze delle costruzioni sono “a misura d’uomo“: niente grattacieli o divisioni tra zone del centro – più ricche – e periferie – zone più povere.

# La residenza di Soleri che oggi è diventata un sito sperimentale

Il progetto di Acrosanti ha preso forma nella mente di Paolo Soleri nella sua casa a Paradise Valley, Arizona. La sua residenza e studio, chiamata Cosanti (dall’unione di “cosa” e “anti” cioè “contro le cose”, a simboleggiare il suo odio per le macchine e per la tecnologia invadente) è stata tale fino alla sua morte nel 2013. Oggi è aperta al pubblico e utilizzata come scuola-cantiere da tutti coloro che vogliono tentare una vita di comunità ecosostenibile e autosufficiente, in quanto Soleri progettò dormitori e spazi comuni. Le  strutture stesse sono dei collettori di energia passiva, in grado di raccogliere luce e calore in inverno e schermare dal caldo in estate.

Continua a leggere con: L’ex MARCHIONDI si trasforma in casa di STUDENTI e ARTISTI

ALICE COLAPIETRA

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La linea L1 della METRO di NAPOLI: sarà la prima CIRCLE LINE italiana

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Credits coesionenapoli.it - Linea L1 metropolitana

Prosegue la costruzione della linea L1 della metropolitana del capoluogo campano. Quando sarà inaugurata la stazione Capodichino Aeroporto la linea metterà in connessione tra di loro i principali poli della mobilità cittadina: porto, stazione ferroviaria e aeroporto. Poche città al mondo potranno vantare questo primato. Ma non è questo l’unico record che verrà battuto. Scopriamo tutte le caratteristiche di questa linea metropolitana.

La linea L1 della METRO di NAPOLI: sarà la prima CIRCLE LINE italiana

# Avanzano i lavori per la realizzazione della stazione Capodichino Aeroporto

webuildgrup – Rendering Stazione Capodichino

Sulla linea metropolitana L1 di Napoli proseguono i lavori per portare a termine l’intero tracciato. Il cantiere è in fase avanzata nella stazione di Capodichino – Aeroporto. Realizzata da WeBuild, consentirà agli utenti di arrivare all’interno dell’Aeroporto Internazionale del capoluogo campano a bordo di un treno. Quando la fermata sarà inaugurata Napoli sarà una delle prime città al mondo ad avere una linea metropolitana che collega direttamente i tre grandi poli della mobilità cittadina: Porto alla stazione Municipio, Stazione Ferroviaria alla fermata Garibaldi e Aeroporto Capodichino.

Credits webuildgrup – Interno stazione Capodichino

La stazione è stata progettata dall’Architetto Richard Rogers e, nel solco delle altre stazioni dell’arte, sarà caratterizzata da un particolare sistema elicoidale di scale all’interno con una grande copertura rotonda esterna che permetterà alla luce naturale di arrivare dall’alto nel profondo pozzo centrale.

# Sarà la prima metropolitana circolare d’Italia

Credits coesionenapoli.it – Linea L1 metropolitana

Non sarà però questo l’unico primato della metropolitana L1 di Napoli: diventerà anche la prima linea circolare in Italia. Una volta che sarà realizzato l’ultimo tratto da Capodichino Aeroporto a Piscinola Secondigliano, con 4 fermate intermedie, verrà chiuso l’anello che dal mare arriva alle montagne e poi scende di nuovo a valle.

La linea è nota infatti anche come “metropolitana collinare” in quanto serve diverse zone collinari della città, con un percorso complesso e pendenze elevate a causa della complessità morfologica del territorio napoletano. Attualmente sono 19 le stazioni operative, per un lunghezza di 18 km, mentre a conclusione dei lavori raggiungeranno il numero di 27.

Fonte: Napoli da vivere

Continua la lettura con: Nasce il MAM, il MUSEO APERTO della METROPOLITANA. Ma non a MILANO

FABIO MARCOMIN

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🔴 La M2 accelera verso VIMERCATE

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Credits: moovit

Dopo le scintille tra il Sindaco di Milano e quelli della Brianza sul mancato inserimento nel Pnrr del prolungamento della M2, a causa di una progettualità ancora in fase embrionale, l’Assessore ai Traporti Arianna Censi ha organizzato un summit chiarificatore per fare il quadro della situazione. 

La M2 accelera verso VIMERCATE

# “Tutto non si poteva fare. Abbiamo cercato di portare al governo i progetti in fase più avanzata che potevano essere finanziati.”

Credits mianews – Beppe Sala

Il 2 maggio 2022 a margine della presentazione dell’undicesima edizione di ‘Piano Milano City’ il sindaco di Milano aveva commentato in questo modo la protesta dei sindaci dell’est Brianza per la mancata inclusione nel Pnrr del prolungamento della M2 da Cologno verso Vimercate: “Tutto non si poteva fare. Abbiamo cercato di portare al governo i progetti in fase più avanzata che potevano essere finanziati. Non è solo un problema di avere i soldi, ma anche di capacità progettuale. Se devo giudicare rispetto al programma di prolungamento delle metropolitane abbiamo già tantissimo”. Un’uscita che era piaciuta poco ai diretti interessati e che ha generato una risposta piccata e qualche scintilla tra le istituzioni coinvolte.

# Entro giugno verrà consegnato lo studio di fattibilità

Credits: moovit

Nei giorni scorsi un summit chiarificatore a Palazzo Marino tra l’assessore alla Mobilità di Palazzo Marino Arianna Censi e i sindaci di Brugherio, Carugate, Agrate, Concorezzo e Vimercate ha permesso di fare il quadro della situazione. Il commento dell’assessore milanese: “Non solo non ci siamo mai fermati, ma contiamo di sollevare i Comuni dai costi di progettazione a loro carico: 2 milioni che speriamo di coprire con l’aiuto del Pirellone“. Lo studio di fattibilità di MM dovrà risolvere alcuni nodi critici come le fermate da individuare e le barriere come il casello della tangenziale.

Il primo cittadino di Agrate Simone Sironi spiega il percorso dei prossimi mesi: “Le soluzioni dovranno rispondere a una logica di costi-benefici senza la quale il Governo non dirà mai il sì definitivo al finanziamento dell’opera. I tempi sono stretti: la fine dello studio è fissata per giugno. Poi potremo passare al tema della copertura finanziaria“.

# Il percorso di estensione di 12 km fino a Vimercate sarà realizzato con una metrotranvia veloce o light rail

Prolungamento M2

Il progetto di prolungamento della linea M2 verso Vimercate è stato riconsiderato diverse volte. La scelta è ricaduta su una Light Rail Project, o metrotranvia veloce, che mantiene le caratteristiche della metropolitana classica ma con un percorso meno intenso di fermate. Il tracciato di circa 12 km dovrebbe partire quindi da Cologno Nord con una nuova linea, facendo una rottura di carico dall’attuale capolinea, e mezzi di dimensioni più ridotte rispetto ai treni della metropolitana, più simili a un tram-treno. Tutti i comuni interessati, Brugherio, Carugate, Agrate, Concorezzo e Vimercate, dovrebbero avere almeno una stazione nel loro territorio.

Leggi anche: La LINEA VERDE avanza. Destinazione: Vimercate

Continua la lettura con: “La M6 sarà l’ULTIMA METROPOLITANA di Milano”

FABIO MARCOMIN

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