Home Blog Pagina 120

I 7 tipi più odiosi di Milano (e non solo)

1

Le grandi città sono contenitori di scambi culturali, crocevia di opportunità, garantiscono evasione mentale, interazione sociale e ci rendono quel tanto internazionali da renderci speciali agli occhi della provincia. Ma le città sono anche il crogiolo dello stress e delle frustrazioni che a fatica si cercano di gestire, compatibilmente con un’apparenza educata e cordiale tipica delle civiltà evolute. Premettendo che nessuno di noi è esente dalla frustrazioni, ci sono persone che esternano la loro rabbia in un modo davvero poco compatibile con il vivere in comunità. 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

I 7 tipi più odiosi di Milano (e non solo)

#1 Automobilisti e scuteristi insofferenti allo scorrere del tempo

Quelli che neanche è scattato il verde e son già pronti a suonare il clacson in via preventiva per poi superarti e insultarti così, perché davi l’impressione di un perditempo. Inutile dire che detestano i pedoni che ai loro occhi è gente che vaga senza direzione.

#2 I negozianti che non sopportano i clienti

Sono li che aspettano una qualsiasi domanda per risponderti con tono acido, screditante. Godono nel farti sentire un cretino per mettersi in tasca a fine giornata un “pari patta” che riequilibri la loro frustrazione di star lì fino a sera senza guadagnare un granché.

#3 Gli impiegati degli uffici pubblici che ti trattano a pesci in faccia

Fonte: ilmessaggero.it

Prima di attirarmi le ire di mezzo mondo è il caso che specifici che non si può generalizzare. Nello specifico parlo di quelli che, sfiniti da vecchietti sordi e quesiti sempre uguali, dopo aver posto la tua di domanda ti trattano a pesci in faccia facendoti pagare per le mille persone che ti hanno preceduto. Cioè scusate, mica è colpa mia se non sono li a disquisire sul Rinascimento. A me interessava solo capire che francobollo ci vuole per spedire un cartolina in Australia.

#4 Gli insegnanti delle materie NON di indirizzo con manie di protagonismo

Quelli che li avevi messi nella categoria degli ininfluenti ai fini dell’esito scolastico dei tuoi figli e te li trovi con i denti alla giugulare. Caricano di compiti gli alunni al punto che non rimane tempo per seguire le materie per quali li avevi iscritti ad un liceo piuttosto che ad un altro. Potessi dare un consiglio direi di iscrivere un figlio bravo in disegno al linguistico, uno bravo in matematica all’artistico ed uno bravo in latino allo scientifico.

#5 Gli invidiosi che godono delle disgrazie altrui

Qui ci sarebbe da scrivere un romanzo. Te li trovi ovunque, pure sotto al divano. Loro invidiano per invidiare. Se hai i capelli rossi te li invidiano ma se li hai gialli pure. Sei hai la bici invidiano il tuo essere ecologico ma se hai il suv invidiano le tue comodità. Sono persone irrecuperabili. L’unica via è scappare a gambe levate. Arrivano anche ad invidiare le tue disgrazie perché possiedi pure quelle e loro no.

#6 Quelli di mezza età che vorrebbero restare giovani per sempre

Sarebbe facile parlare delle donne rifatte da capo a piedi che competono con le figlie ma soffermiamoci sugli uomini Peter Pan che non accettano assolutamente di invecchiare. Si fanno la ceretta, si mettono il costume aderente e fanno i piacioni con le liceali. Gli specchi in casa sono deformati da occhi ormai colmi di frustrazione. Qualora una ragazza subisse il loro fascino, in genere basta che tocchi i 35 anni e il foglio di via è assicurato.

#7 Gli haters dei social

hater- Crozza

Inizi a poterli classificare nella categoria dei frustrati quando, invece di portare un parere opposto o una semplice critica, inveiscono come belve insultando, sputando fuoco senza contegno. La cosa lampante è che è tale il bisogno di sfogare rabbia che non colgono né l’ironia ma ancor meno l’autoironia dello scrittore. Ciò gli permetterebbe di vedere che il primo a prendersi in giro è chi ha scritto il testo e non sarebbe necessario aggiungere altro. Ma forse più che contro gli altri ce l’hanno contro se stessi.

E ora, amici haters, potete dare fuoco alle ceneri!

Continua la lettura con: L’austerity alla milanese: tagliate altre linee di bus

PAOLA MERZAGHI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

L’austerity alla milanese: tagliate altre linee di bus

0
Deposito ATM Molino Via Padova

30 settembre: nuovo taglio alle linee di superficie. Il problema è sempre quello, mancano gli autisti: si risolverà la situazione all’inizio del 2025 come promesso dall’AD di ATM Arrigo Giana?

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

L’austerity alla milanese: tagliate altre linee di bus

# La manifestazione di protesta non ha sortito effetti

Locandina Fake week

Non è bastata la Fake week, la manifestazione di protesta contrapposta alla alla Green week che si è tenuta nelle giornate del 26, 27 e 28 settembre. Una tre giorni con al centro tematiche riguardanti i Giochi Olimpici Invernali 2026, il Consumo di Suolo e il Trasporto Pubblico e che ha visto la partecipazione del Gruppo Comitati #la73nonsitocca, il gruppo AspettaMI e i lavoratori #ATM in collaborazione con Rete dei Comitati della Città Metropolitana di Milano. Le linee di trasporto di superficie hanno infatti registrato l’ennesimo taglio da parte di ATM.

# Le linee tagliate sono passate da 76 a 90, sulle 130 totali

Il 30 settembre è partita la nuova sforbiciata alle frequenze delle linee di superficie. Una strategia messo in campo da ATM che avuto inizio nel mese di novembre 2023 e che ad agosto di quest’anno vedeva coinvolte 76 linee su 130. Con i nuovi orari se ne sono aggiunte un’altra trentina, portando il totale delle linee tagliate a 90 su 130. Il motivo è dettato principalmente dalla carenza di autisti e per questo motivo l’Azienda Trasporti Milanesi ha deciso di rimodulare gli orari, riducendo i passaggi, per limitare l’accumulo di ritardi e l’insoddisfazione degli utenti costretti a vedere attese anche di oltre 30 minuti e corse saltate. Il risultato è che i bus passano sempre con una frequenza più rarefatta, ma almeno chi è seduto a guardare la pensilina ha la sensazione che il servizio sia efficiente. Almeno nelle intenzioni di ATM.

# Frequenze fino a 18 minuti, escluse le linee di forza e gli orari di punta

Credits Andrea Cherchi – Tram e Metro dall’alto

Tra le linee soggette a rimodulazione non sono coinvolte le cosiddette linee di forza, quelle che trasportano più passeggeri, e i tagli non riguardano gli orari di punta. Tra queste troviamo i tram 2, 5, 33, gli autobus 61 e 54, per un totale di 15 nuove linee, e altre 15 che avevano già registrato una riduzione delle frequenze. La speranza è che, come auspicato da Arrigo Giana, AD di ATM, la situazione possa tornare alla normalità entro il primo trimestre del 2025, con il progressivo ingresso in azienda di 500 nuovi autisti. 

Fonte: Repubblica Milano

Continua la lettura con: AspettaMI: cresce la protesta dei milanesi contro ritardi e corse soppresse dei mezzi pubblici

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I bunker nascosti sotto Milano: il video

0

Scopriamo un pezzo dimenticato della storia di Milano, una città che oggi brilla ma che ha vissuto momenti cupi durante la Seconda Guerra Mondiale. In questo video, esploriamo i rifugi antiaerei che hanno protetto i milanesi dai bombardamenti, raccontando storie di timore, resistenza e speranza. Dalle cantine trasformate in bunker ai rifugi storici, scopri come Milano ha affrontato la devastazione e come questi luoghi portano ancora i segni di un passato indelebile. Un viaggio emozionante per non dimenticare.

Il nuovo video di Milano Città Stato di Matteo Respinti. Iscriviti al canale su YouTube per i video esclusivi di Milano Città Stato.

 

Hai un video di Milano da inviarci o segnalarci? Scrivici su info@milanocittastato.it (video del giorno)

MATTEO RESPINTI

ALTRI VIDEO DEL GIORNO A MILANO:

Video: il «muro invisibile» che divide Milano est e Milano ovest

Video: i ristoranti dove si canta e si balla a Milano

Da Milano a Parigi con l’Alta Velocità del TGV

Le aree di Milano da rigenerare

Aree da rivalorizzare

I tre quartieri di Milano da ricostruire da zero

Video: le future estensioni delle linee M1 e M5

Prolungamenti M1-M5

Video: si sale sulla METRO, si scende al MARE

Il PROGETTO di SUPER 90/91, la METRO di SUPERFICIE sulla CIRCONVALLA

VIDEO: I due TUNNEL che risolverebbero il problema del TRAFFICO di Milano

Il PARCO ORBITALE: a Milano il parco urbano più grande del mondo? (video)

La STAZIONE FUTURISTICA di RENZO PIANO (video)

I TAXI VOLANTI a MILANO: il tragitto della “metropolitana del cielo” (VIDEO)

MILANO in CUCINA: i piatti tipici più amati (VIDEO)

Cosa si fa a MILANO quando PIOVE (VIDEO)

REGALI di NATALE, cosa fare e dove comprarli a Milano

NATALE

Viaggio nelle STAZIONI da INCUBO della METRO

Metro da incubo

I QUARTIERI più AMATI di MILANO

i SUPERMERCATI più AMATI di MILANO

i MIGLIORI MERCATI di MILANO

ALLARME SICUREZZA? Lo abbiamo chiesto ai commercianti di Milano 

Allarme sicurezza

i TRUCCHETTI per SPENDERE POCO a MILANO

MILANO è una città per RICCHI?

Come e dove si DIVERTONO i GIOVANI OGGI a MILANO

A MILANO conviene essere UOMO o DONNA?

MILANO senza AUTOMOBILI: è possibile?

SICUREZZA a MILANO: i TRE LUOGHI più TEMUTI

FUGA da MILANO, in quale CITTÀ dell’HINTERLAND vorrebbero andare a vivere i MILANESIDove le MILANESI comprano ABITI di BUONA qualità a POCO PREZZO?Copertina Negozi

L’ESTATE a Milano all’inizio degli anni SESSANTA (a colori)

Le GRIDA nelle STRADE di MILANO (1973)

INFRASTRUTTURE, i 5 GRANDIOSI PROGETTI in arrivo in Italia

L’ADDABAHN, le linee CELERI dell’Adda

Compresenza di veicoli tranviari e metropolitani lungo via Palmanova a Milano (settembre 1970)

Il TRAM di Milano che si crede una METRO

Credit combat tram YT – Tram 7 in sotterranea

La Milano degli anni Sessanta

MILANO è PEGGIORATA in questi ULTIMI ANNI

M1 vs M2, qual è più VELOCE?

ODISSEA sulla GENOVA – VENTIMIGLIA

Com’è la PIZZA dei nuovi DISTRIBUTORI AUTOMATICI di Milano?

In MOTO sulle STRADE più PERICOLOSE di Milano

Vivo solo tra le montagne

Ho riprogettato il biglietto della metro

I metallari di Milano negli anni Ottanta

Come sarà il nuovo PIAZZALE LORETO (Rendering)

La COPPIA che si è trasferita da MILANO per VIVERE in MEZZO a un BOSCO


La TRATTA più LUNGA senza FERMATE della METRO di Milano

Le STRADE SOLARI, la nuova VIA per il futuro di Milano?

La nascita di Milano

Il TUNNEL STRADALE che doveva passare sotto MILANO

Sulla METRO di MILANO nel 1982, l’anno dei MONDIALI

Una GIORNATA in CENTRO a Milano. Con soli 10 EURO. È possibile?

M4 San Babila: MILANO prende il VOLO (foto e video dell’inaugurazione)

VOLANDO sui NAVIGLI di MILANO

Il Naviglio in secca

STAZIONE CENTRALE 1995, com’era trent’anni fa

I TALENTI EMERGENTI sulla SCENA MUSICALE di MILANO

Curiosità e futuro della LINEA VERDE di Milano

MILANO nell’OTTOCENTO

Le tre PIZZE più COSTOSE di Milano

8 progetti del FUTURO della METRO di Milano

La STRADA “TAPPO” di Milano

CHRIS MARTIN (Coldplay) canta OH MIA BELA MADUNINA a San Siro

STEFANIA e le MACCHINE GIGANTI che hanno scavato i TUNNEL della metro 4

“RUBARE è il nostro LAVORO”

La PAURA fa 90. Una notte sulla “linea più pericolosa” di Milano

PERCHE’ VIVI a MILANO?

Il metodo RUMENO per la sicurezza sulla METRO

A bordo di un TAXI VOLANTE

L’EVOLUZIONE di PIAZZA DUOMO nel TEMPO

“Milano è la metafora dell’amore”

I fantasmi di Milano

Emergenza passaporti a Milano

VICOLI SCOMPARSI del centro di Milano

ABBATTERE il TURCHINO per eliminare la NEBBIA e lo SMOG a MILANO

ECCEZZZIUNALE… VERAMENTE, le 7+1 SCENE ICONICHE di un film chiave della commedia italiana

Alla scuola della BIDELLA PENDOLARE da NAPOLI per scoprire la verità

I TRENI della METRO di ogni linea di Milano

AGGRAPPATO al BUS sulla tratta Lodi-sant’Angelo

La via con più DIVIETI DI SOSTA del mondo

MI GUARDO e mi specchio vanitosamente in questi palazzi

Misteri e superstizioni di Milano

Il campanile medievale all’interno di un condominio

VIVAIO e MILANO CITTA’ STATO, le attività per il 2023. Vuoi unirti anche tu?

I mezzi pubblici a Milano negli anni ottanta

FINE ANNO in coda al PANE QUOTIDIANO

Milano – Roma: più veloce in treno o in aereo?

La passerella di Piano sulla M1

Un anno da pendolare sulla Milano Cremona

Dove andavano, cosa facevano i GIOVANI MILANESI nella Milano degli anni ’80

TIBALDI-BOCCONI, la prima stazione della CIRCLE LINE di Milano

La grande nevicata dell’85

La Milano di inizio Novecento

il SUPERATTICO sul tetto della TORRE

M4 – Dateo, la STAZIONE più PROFONDA di Milano

5 angoli INSOLITI da scoprire a MILANO

Un giro sul TurboKart

Il ciclista spericolato

Che cosa pensano i milanesi dei napoletani

Cosa pensano i napoletani di Milano e dei milanesi

3 esperienze gratis da fare nel periodo natalizio a Milano

Quanto spendono gli studenti di Milano?

Il panino più famoso di Milano

In volo sopra i Navigli nascosti

I paninari davanti al Burghy

L’ASFALTO “FERITO” di Milano, la denuncia del comico STORTI

Inaugurazione dell’M4

BAGNI BELLI e GRATIS in CENTRO a Milano

M4: la quiete prima dell’inaugurazione 

L’Italia costruisce la sua Tech Capital

Camminare sul cielo a Milano

Ho aperto un falso ristorante in piazza Duomo

Milano, una città che costruisce METROPOLITANE come nessun’altra

Le tre strade più trafficate di Milano

In TRATTORE in CENTRO a MILANO (scena cult)

Milano ha carenza di posti letto per i senza dimora

Sciare in Porta Nuova

La Ciclabile Umana

Paninari a Milano

Le 10 moto più belle a EICMA

La protesta degli studenti contro la legge anti-rave

Calenda canta Bella Ciao all’Arco della Pace

Quanto paghi d’affitto a Milano

EMO & TRUZZI, i RAGAZZI di MILANO di VENT’ANNI FA

Un milanese a Genova

L’aperitivo più economico a Milano Centro

Milano, risse ai Navigli

Una GIORNATA ALTERNATIVA a Milano

L’arrivo di Totò e Peppino a Milano

Nel regno delle zucche alle porte di Milano

La M4 in anteprima

Cosa succederebbe se scoppiasse una bomba atomica a Milano?

Da DUOMO a LINATE, bus 73 contro METRO 4. Qual è più VELOCE?

48H da LADRO a Milano

Quanto spendo in una settimana a Milano

La trattoria milanese più economica della città

Milano, caldo fuori stagione

Quarto Oggiaro: la periferia che spaventa Milano

Da Milano a Lecco sulla ciclabile

“RE NUDO”: la WOODSTOCK ITALIANA al PARCO LAMBRO. Dove è successo di tutto

Come funziona la linea senza conducente

La Metropolitana Milanese nei secoli

In volo di notte sui grattacieli di Porta Nuova

Le borseggiatrici della metro

Le intrusioni dei maranza

I nuovi poveri di Milano

Ultima corsa della Milano – Limbiate

Le reazioni degli automobilisti al blocca di via Palmanova

Street Style a Milano

Da Milano a Londra con una moto super sportiva

L’incrocio con semaforo rotto e il senso civico dei milanesi

Circle Line: la quasi metropolitana per Milano

La TOP 10 delle cose da vedere vicino a MILANO

NavigaMi, in CROCIERA a MILANO

Avvisi storici sul tram

Cose da NON FARE per trovare una CASA in AFFITTO a Milano

La sfida: di corsa contro la metro

INSEGUO le BORSEGGIATRICI sulla METRO

L’arena di Milano dimenticata da 25 anni

Manzoni occupato contro Giorgia Meloni

Lo show di Moncler in Piazza Duomo

La domenica di Milano vs di Roma

Milano del Futuro: 16+ edifici in arrivo 

Milano alla fine degli ANNI OTTANTA

10 ATTRICI MILANESI che hanno fatto la storia del cinema e del teatro

Tutte le stazioni della metro di Milano in un giorno

Il mio primo mese a Milano: quanto ho speso?

M6 – Il percorso della futura metropolitana di Milano

La mostra più INSTAGRAMMABILE di Milano

Mi sono trasferita a Milano

Gli Ultras della Dinamo Zagabria in giro per Milano

Tour dei chiostri notturni di Milano

Evoluzione animata della metro di Milano

Milano e Vincenzo

I locali più instagrammabili di Milanoa

DA MILANO A CAPO NORD IN BICI A FIN DI BENE

IL MODO PIU’ ECONOMICO DI MANGIARE A MILANO

Lezioni di danza in Piazza Duomo

Lo spot della Milano da Bere

LA CODA per la FAME

UN ROMANTICO A MILANO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

L’ultima rivoluzione di Elon Musk: porterò in Italia Starlink a questo prezzo “super low cost” 

0
pixabay - Satelliti, Terra

Sarebbe una rivoluzione nel mercato delle connessioni internet. Scopriamo come funziona, i vantaggi del servizio e in quanto tempo potrebbe approdare in Italia.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

L’ultima rivoluzione di Elon Musk: porterò in Italia Starlink a questo prezzo “super low cost” 

# Starlink a soli 10 euro

starlink

Elon Musk avrebbe lanciato la proposta al governo di Giorgia Meloni di portare in Italia  Starlink, il suo innovativo servizio di Internet satellitare, con piani di abbonamento a meno di 10 euro al mese. Una rivoluzione nel mercato delle connessioni per il nostro Paese, sia per via dei costi, il servizio sarebbe estremamente competitivo rispetto ai competitor attuali, che del sistema utilizzato, non tanto diverso delle altre proposte di internet satellitare ma con una soluzione tecnologica migliorativa.

# Come funziona

pixabay – Satelliti, Terra

Andiamo quindi a vedere come funziona e le differenze con gli altri sistemi. Per prima cosa i servizi di connessione internet satellitari esistenti utilizzano satelliti che si trovano molto più lontano dalla Terra rispetto a quelli di Starlink. Quest’ultimo infatti sfrutta una vera e propria costellazione di piccoli satelliti lanciati nell’orbita bassa, a circa 500 km di distanza, che lanciano il segnale verso il basso poi catturato da una piccola parabola sull’abitazione del cliente. I satelliti sono dotati di 4 antenne piatte che puntano verso la Terra e consentono di trasmetter un segnale che arriva alla velocità di 610 Mbps utilizzando 3 diverse bande di frequenza.

Non solo, per ovviare alla maggiore velocità dei satelliti nell’orbita bassa gli stessi vengono fatti orbitare continuamente per garantire la connessione sempre in qualsiasi momento.

# I vantaggi del sistema

Parabola starlink

Il vantaggio principale rispetto alle soluzioni esistenti risiede nel minor tempo di latenza, che in sostanza è il tempo di risposta a un comando dopo che è stato ricevuto. La maggior velocità e la minore lunghezza del tracciato percorso dal segnale, dato che i satelliti sono posizionati più vicini alla Terra, consentono di ridurlo sensibilmente rispetto agli altri servizi. Questo consente di fornire una connessione ad alta velocità, in linea con quello della fibra. 

L’altro vantaggio, questo in realtà offerto anche dagli altri fornitori seppur con connessioni internet più lente, è l’eliminazione del digital divide potendo servire le aree remote o rurali dell’Italia, dove l’implementazione di infrastrutture terrestri risulta costosa e complessa. Il sistema è già stato implementato con successo in Ucraina, consentendo connessioni nonostante il conflitto, e Zimbabwe.

# Oltre 6mila satelliti in orbita

selectra- Satelliti Starlink

Nel 2019 l’avvio del programma di lancio dei satelliti, in collaborazione con Space X. Un piano in continua evoluzione che ha portato ad oggi a realizzare una costellazione di oltre 6.000 satelliti in orbita, capaci di fornire servizi Internet in tutto il mondo collegando utenti in oltre 70 Paesi. Di recente è stata superata la quota 4 milioni di abbonati a livello mondiale.

# In quanto tempo potrebbe arrivare in Italia e gli ostacoli 

Secondo Elon Musk sarebbero necessari tra i 6  e i 9 mesi per introdurre il servizio in Italia. Per farlo opterebbe per un co-finanziamento tra fondi del Pnrr e investimenti privati provenienti dallo stesso Musk. Gli ostacoli sarebbero però diversi. Al netto dell’avvallo da parte di Giorgia Meloni, il cui lavoro politico è stato elogiato da parte dell’imprenditore sudafricano naturalizzato americano anche in occasione della sua consegna a New York del ‘Global Citizen Award 2024’ al nostro primo ministro, c’è da convincere il suo partito e il governo.

Un altro ostacolo potrebbe arrivare dalla raccolta di parte dei fondi tramite il Pnrr, quelli per la digitalizzazione sono stati infatti già assegnati a NetCo e Open Fiber. Questi ultimi insieme a TIM sono inoltre tra i principali competitor proprio di Starlink, che quindi non vedrebbero di buon occhio l’ingresso del nuovo servizio facendo, con molta probabilità, pressioni allo stesso governo. Riuscirà Musk nell’impresa?

Continua la lettura con: Parigi: le nuove costruzioni pubbliche saranno al 50% in legno (o in materiale biologico)

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il «Campus urbano digitale»: in Bicocca l’università del futuro?

0
Credits: chatgpt.com

Bicocca, con la sua identità di polo accademico e residenziale, potrebbe diventare il campus universitario-urbano digitale del futuro.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Il «Campus urbano digitale»: in Bicocca l’università del futuro?

# Sorgerà una città digitale, sostenibile e sicura per gli studenti?

Credits: initalia.virgilio.it

Bicocca potrebbe rivoluzionare l’architettura degli spazi universitari e accademici, trasformandosi in un campus dove le residenze studentesche e gli spazi di lavoro condiviso si mescolano senza soluzione di continuità. Le strade, immerse nelle aree verdi, sarebbero rigorosamente pedonali.

  • Smart buildings (edifici intelligenti) e digitalizzazione avanzata: la trasformazione del campus passerebbe da una digitalizzazione totale che ridefinisca la concezione stessa di “edificio intelligente”. Ogni edificio sarebbe dotato di tecnologie avanzate come il 5G e l’Internet of Things (IoT), consentendo la partecipazione immediata a laboratori virtuali, spazi di ricerca e aule interattive.Gli smart buildings dovrebbero includere sistemi automatici di gestione energetica per ottimizzare i consumi, oltre a interfacce intelligenti e realtà aumentata (AR) per fornire supporto immediato sia nello studio e nella ricerca che nella gestione quotidiana della casa.
  • Mobilità interna sostenibile e innovativa: per garantire una mobilità efficiente, si potrebbero utilizzare veicoli elettrici dotati di intelligenza artificiale che si spostano su richiesta (tramite app). Il sistema, simile a quello già impiegato in alcuni modelli Tesla negli Stati Uniti, potrebbe essere programmato per ottimizzare i percorsi in base alle esigenze di spostamento del momento.

# Spazi ricreativi, sostenibilità e sicurezza saranno imprescindibili

Credits: Carlo Stanga – Università Biccocca, mappa del Campus
  • Spazi ricreativi 2.0: si potrebbero creare “piazze digitali” dotate di schermi interattivi per assistere a eventi culturali, mostre, presentazioni o trasmissioni rilevanti in tempo reale da altre parti del mondo. Come modello per questo esperimento potrebbe essere preso il New York–Dublin Portal.
  • Verde, sostenibilità e eiciclo: un campus così innovativo non potrebbe prescindere da edifici progettati per essere carbon-neutral, dotati di pannelli solari, sistemi per la raccolta dell’acqua piovana e tetti verdi. La gestione dei rifiuti, utili anche alla ricerca, potrebbe essere affidata a un sistema tecnologico che utilizza l’analisi dei dati per ottimizzare la raccolta e il riciclo.
  • Sicurezza avanzata e intelligente: una rete di telecamere intelligenti e sensori di movimento, che utilizzano l’analisi dei dati per monitorare l’ambiente in tempo reale, garantirebbe la protezione del campus da possibili pericoli e problemi. Questi sistemi, integrati con gli smart buildings del campus, potrebbero regolare l’accesso agli spazi riservati, offrendo una protezione avanzata per studenti e personale.

Un campus così strutturato potrebbe diventare un gioiello di Milano, forse invidiato anche all’estero. Integrando innovazione, sostenibilità e vivibilità al servizio dell’ambiente accademico, Bicocca diverrebbe la CityLife dell’istruzione.

Continua la lettura con: La FERMATA del GIORNO: 10 cose interessanti da fare e vedere intorno alla stazione di BICOCCA

MATTEO RESPINTI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La Centrale è tra le «più belle stazioni d’Europa»: i 5 punti forza della sua estetica spettacolare

2
elasilop IG - Stazione Centrale Milano

Quali sono le stazioni ferroviarie più belle d’Europa? Sono queste 15 secondo Viviendumonde, che ha realizzato una classifica combinando le valutazioni di Lonely Planet e TripAdvisor. La Centrale di Milano si conferma tra le meraviglie architettoniche d’Italia. Scopriamo perché.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

La Centrale è tra le «più belle stazioni d’Europa»: i 5 punti forza della sua estetica spettacolare

# La Stazione Centrale tra le più belle del Vecchio Continente, l’unica italiana

TheOtherKev-pixabay – St Pancreas

Secondo Viviendumonde la Stazione Centrale è una delle più belle d’Europa. Dalla combinazione delle valutazioni espresse da Lonely Planet e su TripAdvisor sono risultate queste 15 stazioni: in coda troviamo quella di Sirkeci, il principale scalo ferroviario di Istanbul, a seguire la Gare du nord di Parigi, e le stazioni di Budapest Keleti, Limoges-Bénédictins e Atoca Madrid.

viviendumonde IG – Classifica stazioni più belle

Apre la top ten la Stazione Centrale di Lucerna, poi quella di Lipsia, la stazione di Porto São Bento e quelle centrali di Lisbona e Rotterdam. In quinta posizione troviamo la Centrale di Milano, unica italiana: meglio di lei solo la Delft City Hall and Train Station e le stazioni centrali di Amsterdam, Anversa e St Pancreas a Londra, ritenuta la più bella di tutte.

Ma quali sono i motivi che rendono la nostra stazione così bella? Ecco i più importanti.

#1 La Cattedrale del Movimento, un edificio monumentale dallo stile Liberty e decò

elasilop IG – Stazione Centrale Milano

La Stazione Centrale di Milano è considerata un capolavoro architettonico per diversi motivi. Inaugurata nel 1931, fu progettata da Ulisse Stacchini e soprannominata “Cattedrale del Movimento” per la sua imponenza e monumentalità rappresentata dalla facciata di circa 200 metri in marmo bianco. Lo stile, ironicamente definito “Assiro Milanese”, unisce elementi del liberty e del decò, ma si distingue soprattutto per le sue dimensioni e la ricca decorazione che include immagini di animali e motivi simbolici.  

Credits Andrea Cherchi – Fontane Stazione Centrale

Tra questi i cavalli alati, collocati sulla sommità della facciata principale, statue di Pegaso alte ben otto metri che simboleggiano potenza e velocità, teste di leone e chimere, e due fontanoni realizzati in pietra con due mascheroni dal vago aspetto assiro-babilonese.

Leggi anche: La CATTEDRALE del MOVIMENTO: la STAZIONE CENTRALE fu progettata in stile “ASSIRO MILANESE”

#2 La Galleria delle Carrozze al piano strada

Stazione_Centrale_Milano_ingresso-metropolitana

Al piano strada si viene accolti dall’imponente Galleria delle carrozze. Un enorme galleria, illuminata da vetrate e sovrastata da volte in ferro e vetro, che crea una sensazione di vastità e grandiosità. È uno dei punti più iconici della stazione, dove i passeggeri si trovano circondati da mosaici e decorazioni sontuose, che combinano la funzionalità con il puro piacere estetico e dove un tempo transitavano le carrozze.

#3 Il “Transatlantico”, la grande galleria con vetrate e mosaici al piano binari

Credits: blog.italotreno.it

Al piano binari troviamo il “Transatlantico”, un’altra galleria illuminato da grandi vetrate, con statue e rilevi alle pareti oltre a mosaici anche sui pavimento. Durante il boom economico, era un luogo di incontro per i milanesi, e prende il nome da un modellino di nave che un tempo adornava questo spazio. Il “Transatlantico” rappresenta un luogo nostalgico, carico di storia e significati culturali.

Leggi anche: QUANDO a Milano ci si dava APPUNTAMENTO al TRANSATLANTICO

#4 La volta in ferro battuto sopra i binari

turraletizia IG – Stazione Centrale

Non si può fare a meno di citare la volta in ferro battuto sopra i binari della stazione. Composta da cinque arcate in ferro e vetro, questa struttura è un esempio di ingegneria avanzata dell’epoca, progettata per coprire l’intera area dei 24 binari della stazione. La copertura non solo protegge i viaggiatori dalle intemperie, ma lascia filtrare la luce naturale, creando un effetto di luminosità e leggerezza che contrasta con la monumentalità della stazione stessa​.

#5 La “Sala del Re”, un ambiente lussuoso con lampadari di cristallo e marmi 

Credits villeegiardini.it – Sala Reale Stazione Centrale

Infine eccoci a una delle curiosità meno conosciute: la “Sala Reale”, una sala d’attesa riservata alla famiglia reale Savoia, alla quale era riservato un trattamento speciale per ragioni di sicurezza. Questo ambiente lussuoso è decorato con marmi, mosaici e lampadari di cristallo, e presenta persino un passaggio segreto nascosto dietro uno specchio nei bagni, costruito per garantire una via di fuga ai reali in caso di pericolo​. Si accedeva 

Leggi anche: La SALA del RE nascosta nella STAZIONE CENTRALE: visitabile GRATIS (ancora per pochi giorni)

Continua la lettura con: Questi sono i 10 parchi «più popolari d’Europa»: sì, c’è anche Milano!

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Così si costruisce in Italia il tunnel più lungo del mondo: le prime immagini

0
ingegneria.italia IG - Cantieri Galleria Brennero

Avanzano i lavori per realizzare un’opera incredibile tra le Alpi, con vantaggi sensibili in termini di tempi di viaggio sia per i treni passeggeri che per i treni merci. Le prime immagini dal cantiere e i numeri dell’opera.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Così si costruisce in Italia il tunnel più lungo del mondo: le prime immagini

# Le immagini all’interno dei cantieri e della Tbm

Ingegneria Italia e Rfi ci portano alla scoperta della galleria in costruzione, sia dal lato austriaco che da quello italiano. Nel video vengono illustrate le due principali tecniche di scavo: il drill and blast che prevede la realizzazione di fori nella roccia e l’inserimento di esplosivi per abbattere le pareti, usata per tunnel brevi, e la TBM, quest’ultima consente inoltre di realizzare la galleria con la posa dei conci in cemento armato durante l’avanzamento. I conci vengono realizzati con buona parte del materiale di scavo.

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Un post condiviso da Ingegneria Italia (@ingegneria.italia)

# I numeri della galleria da record

Galleria di Base Brennero

La Galleria di Base del Brennero sarà un’infrastruttura da record, vediamo alcuni numeri del dettaglio:

  • sarà il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo del mondo con i suoi 64 km, di cui 55 km tra Fortezza e Innsbruck e 12,7 km di parte della “Galleria della Valle dell’Inn”, una circonvallazione ferroviaria a sud di Innsbruck;
  • sarà posta a una quota di 794 m s.l.m. sotto il valico del Brennero;
  • è previsto un tunnel composto due gallerie principali a binario singolo del diametro di 8 metri;
  • in totale tra tunnel esplorativi e altre gallerie secondarie sono 230 i km da scavare;
  • ogni 20 km ci sono stazioni per evacuare i passeggeri;
  • per il traffico passeggeri tempi di percorrenza ridotti di quasi il 70%, passando dagli attuali 80 minuti a 25, per quello merci da 105 a 35 minuti;
  • potranno transitare treni a una velocità superiore a 200 km/h, e treni merci più lunghi, più pesanti e in numero più elevato;
  • nove le talpe utilizzate;
  • i conci per i rivestimenti delle gallerie possono pesare anche 9 tonnellate. 

# Inaugurazione nel 2032

ingegneria.italia IG – Galleria Brennero

Il termine dell’ultimo cantiere di scavo è programmato per il 2028. Per l’attrezzaggio e l’installazione degli impianti tecnologici è previsto la progettazione esecutiva e l’avvio dei lavori nel 2027 con conclusione nel 2032.

Continua la lettura con: Da Milano a Capo Nord senza interruzioni: le novità sul futuro tunnel sottomarino più lungo del mondo

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Perché viale delle Rimembranze si chiama così anche se è… una piazza?

1
Rimembranze di Lambrate
Rimembranze di Lambrate

È forse il viale più piazza del mondo: viale delle Rimembranze di Lambrate. Una piazza perfettamente circolare che prende il nome di viale. Come mai, si chiede il viandante che capiti da quelle parti? Nel quartiere della Lambretta e di via Ventura, molti rispondono a spallucce, senza sapere la risposta. Ma noi la risposta l’abbiamo trovata.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Perché viale delle Rimembranze si chiama così anche se è… una piazza?

Le Rimembranze si riferiscono al “rimembrare”, ovvero al ricordo. Ma di cosa?

Oggi la piazza-“viale” delle Rimembranze unisce le due parti in cui era divisa fino all’inizio del XX secolo: Lambrate di sotto, che includeva via Conte Rosso (ex corso Vittorio Emanuele, quella in cui si trova La Cappelletta di età romana e sulla quale cadde una bomba durante la Seconda Guerra Mondiale che forò il tetto, non deflagrò e diede origine al “miracolo locale”) e Lambrate di sopra.

Autorevoli guide alla toponomastica meneghina ricordano: [Foto sotto]

Quindi il “Rimembranze” non fa riferimento a quando Lambrate era ancora un comune autonomo da Milano – correva l’anno 1923 – bensì all’ingente numero di abitanti di Lambrate, 114, che persero la vita al fronte nella Grande Guerra.

“La porta d’ingresso di Lambrate”

La piazza di Viale delle Rimembranze, definita da molti “la porta d’ingresso di Lambrate”, è allora da considerare come un giardino della memoria, “al quartiere che ha pagato un forte tributo di vite, rappresentate dai platani che, con tre cerchi concentrici, orlano il centro della piazza. È ampia circa 5000 metri quadrati e ha un diametro di circa 80 metri”, spiega il sito www.z3xmi.it.rimembranze+di+lambrate

Oggi questo non-luogo occupato solo dal traffico delle auto e dal transito della linea tranviaria 33 viene sporadicamente usato, ma occorre premettere che la vera e propria strage prodotta dalla Prima Guerra Mondiale (in ci persero la vita oltre 600.000 soldati italiani vi persero la vita), portò alla realizzazione, in moltissime località, di un monumento a ricordo dei caduti. Spesso, secondo tradizione, al posto di una scultura, si dava vita a un viale alberato in cui a ogni pianta corrispondesse un caduto. Sempre per restare in ambito milanese, un viale simile è presente a Greco Milanese, ch’era anch’esso, all’epoca, comune autonomo.

Nel caso di Lambrate, forse per dare maggior enfasi all’immane tragedia, si optò per la realizzazione di un rondò, dove furono messi a dimora 114 platani, ognuno di essi a rappresentare un caduto del quartiere.

Passati molti anni e scomparse le generazioni che avevano vissuto quei momenti si rischiava che il “Viale” delle Rimembranze fosse vissuto come un normale rondò cittadino. Per evitare ciò, qualche anno fa, il consiglio di zona decise di ripristinare le targhette con il nome dei caduti (anche in carattere Braille) sul tronco dei platani. Come a dire che Milano non dimentica”.elenco-caduti-GG01

Supporta la tesi twbiblio.wordpress.com:

“I caduti del Comune di Lambrate, annesso nel 1923 a Milano, morti nella Grande Guerra furono 114. Per ricordarli fu creato il Viale delle Rimembranze di Lambrate. Ma, contrariamente a quanto avvenuto in altri luoghi, dove al posto di un monumento a ricordo dei caduti è stato realizzato un viale alberato e ogni pianta venne messa a dimora in memoria di un caduto, a Lambrate il viale non fu alberato: lungo il suo asse venne sfruttato un rondò realizzato quale capolinea dei tram
rondò viale rimembranzae su di esso furono piantati 114 platani.
Sulla facciata della ex scuola elementare Maroncelli lungo il viale, non sul rondò, vi sono due lapidi che riportano i nomi dei caduti, non tutti leggibili perché capita che le corone messe annualmente ne impediscano la vista.

Passati gli anni i platani sono cresciuti ma alcuni sono inevitabilmente morti. E poiché quel luogo della memoria a chi lo attraversava non evocava il significato di quei platani il Consiglio di zona 3, nel 2005, decise di ripristinare, sui tronchi dei platani, le targhette con il nome dei caduti, indicandoli anche in carattere Braille. Peccato che delle 114 targhe ne siano rimaste solo 16.

Continua la lettura con: Lambrate policentrica

PAOLA PERFETTI 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Chi l’ha visto? Speciale puntata sugli autobus di Milano

0

1 ottobre 2024. Salgono a mezzo milione i mezzi privati che non possono più circolare a Milano. Entrano in vigore le nuove regole per l’area B e l’area C. Diventa sempre più dura girare in auto sulle strade di Milano. Ma niente paura: basta prendere l’autobus. 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Chi l’ha visto? Speciale puntata sugli autobus di Milano

Autobus? Aumentano le segnalazioni di milanesi che ritraggono ritardi record dei bus di Milano, soprattutto in periferia. Tra scioperi e tagli delle corse serve una puntata di Chi l’ha visto? da dedicare ai bus milanesi. 

# I commenti dei milanesi ai super-ritardi degli autobus

Ph. Enrico Fedrighini

Tra i più attivi è Enrico Fedrighini che segnala il ritardo di 23 minuti del 16 in Piazzale Segesta (periferia Ovest): «Quasi mezz’ora di attesa in una fascia oraria di punta per chi deve andare a lavoro, a scuola, ovunque» è il suo commento. «Ho la netta sensazione che questo non sia il modo migliore per incentivare l’uso del trasporto pubblico al posto dell’auto», conclude. Rilancia Roberto De Giorgis che segnala: «Con il 12 navetta siamo intorno a 40/50 minuti con un bus che contiene meno della metà del tram jumbo! Considerando che la 90/91 rallenta per la strettoia fra piazza Stuparich e Zavattari, il centro Mac Mahon è tagliato fuori dal mondo!». Disagio su quel tratto confermato anche da Federico Viola. E non va meglio per le alternative: «Anche la coda di oltre mezz’ora in Centrale per un taxi ieri sera non aiuta. Molte persone hanno chiamato amici/parenti per riuscire a tornare a casa.» lamenta Liliana Taverna. 

# «Almeno un elemento positivo c’è: Milano non sarà mai una “città 15 minuti”»

Ph. Enrico Fedrighini

Sempre Fedrighini aveva postato il ritardo di 30 minuti della 68, commentando con ironia: «Diciamo che c’è almeno un elemento positivo, uno solo: Milano non sarà mai una “città 15 minuti”». Risponde scherzando Alessandro Cornali: «Città a 15 minuti o a multipli di 15». Meno ironica Anelisa Starck: «Eppure è un autobus importantissimo per muoversi in zona. L’altra volta 40 minuti sotto il sole!». C’è chi propone l’alternativa della bici (pur “a rischio della vita”, ricordano), anche se Carlo Aldighieri replica: «Uno di 90 anni che deve muoversi va in bici o deve aspettare l’autobus 30 minuti ad esempio? Sono tutti Bartali?». E Luca Ciffo, postando questa foto, rilancia:

Ph. Luca Ciffo FB

«Ora 19.20, dovrebbe passare ogni 9 minuti da orario. (…) Lo devono dire chiaramente che hanno tagliato le corse, così uno si regola». E sottolinea che: «Quando sono arrivato erano 21 i minuti». E chiude con questa immagine, Silvia Manzo:

Ph. Silvia Manzo FB

Continua la lettura con: Milano sta perdendo l’autobus: la riduzione di oltre 400.000 corse in un anno

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

I 10 bar più belli di Milano: la fotogallery

0
Bar Luce - Ph. @bene_detta IG

Lo abbiamo chiesto direttamente ai milanesi. Scopriamo quali sono i più belli della città.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

I 10 bar più belli di Milano: la fotogallery

# Il Camparino

credits: IG @camparinoingalleria

Uno dei bar più famosi di Milano. Oltre a trovarsi in una location scenografica nel cuore della città, con vista Duomo e Galleria, conserva tutta l’allure dei bar di un tempo, caratterizzato da lusso discreto dal bancone agli eleganti specchi alle pareti. Qui è nato l’aperitivo. 

Indirizzo: piazza del Duomo, 21

# Bar Magenta

Credits Andrea Cherchi – Bar Magenta

Uno dei locali più storici della città, aperto da oltre 100 anni. Il suo bancone retrò, i lampadari di vetro ricercati e quell’atmosfera della Milano di una volta fanno di questo bar uno dei più belli in assoluto.

Indirizzo: via Giosue Carducci, 13

# Bar Basso

Credits albertocanella IG – Bar Basso

Il Bar Basso non è solo il locale dove è stato inventato il negroni sbagliato e che affolla di gente anche le vie limitrofe nella bella stagione, ma è anche uno dei bar più eleganti della città.

Indirizzo: via Plinio, 39

# Bar Luce

Credits didieryhc IG – Bar Luce

All’interno del complesso della Fondazione Prada trova spazio il Bar Luce. Nella sua progettazione è stato coinvolto il regista americano Wes Anderson e il risultato è un ambiente che richiama l’atmosfera di uno storico caffè milanese, dalla decorazione del soffitto e delle pareti ispirati alla Galleria Vittorio Emanuele all’arredo interno dal gusto retrò.

Indirizzo: largo Isarco, 2

# Gattullo

credit: flawless.life – Bar Gattullo

Nasce negli anni ’60 il bar-pasticceria Gattullo, punto d’incontro per più di mezzo secolo per famosi e meno famosi, artisti e sportivi, oltre agli abitanti della zona e agli studenti della vicina Università Bocconi. Conserva il fascino dei classici bar milanesi, con pareti, bancone e arredamento in legno come un tempo.

Indirizzo: Piazzale di Porta Lodovica, 2

# Sant Ambroeus

Sant Ambroeus

Altro bar elegante e chic di Milano. Una vera istituzione, aperto dal 1936 e incastonato in un meraviglioso palazzo in Corso Matteotti. Il recente restyling ha preservato e amplificato la location originaria conferendogli un tocco internazionale, con divanetti in velluto, sedie che sono in perfetta sintonia con il pavimento e il legno presente sia nelle pareti, dove si aggiungono inserti decorativi, che nei quadri e negli specchi.

Indirizzo: Corso Matteotti, 7

# Cova

Credits roberta_dna IG – Cova Montenapoleone

Non poteva mancare il bar-pasticceria Cova, meta imprescindibile per chi vuole fare colazione nel Quadrilatero. Una delle storiche eccellenze milanesi, che dopo il passaggio al gruppo del lusso francese LVMH ha esportato il suo brand nel mondo, con i suoi grandi lampadari di cristallo, il parquet a spina di pesce e le sedute trapuntate in velluto viola.

Indirizzo: via Monte Napoleone, 8

# Marchesi

i locali più top
Pasticceria Marchesi

Il bar pasticceria Marchesi in Galleria Vittorio Emanuele ha mantenuto il fascino in stile art déco dello storico locale in Corso Magenta, in chiave leggermente moderna. Spiccano la carta da parati e le sedute tutte in colore verde pistacchio.

Indirizzo: Galleria Vittorio Emanuele II

# Quadronno

Credits leodainelli IG – Bar Quadronno

Il Bar Quadronno è stato la prima paninoteca a tenere aperto fino a tarda notte in città e dove fu inventato qui il panino imbottito agli inizi degli anni ’60. Allo stesso tempo è uno dei bar più caratteristici e raffinati di Milano per il suo stile e il suo arredamento.

Indirizzo: Via Quadronno, 34

Leggi anche: Dove si mangiano i 10 PANINI più BUONI di Milano

# Biffi

Pasticceria Biffi

Da non confondere con il ristorante in Galleria Vittorio Emanuele, il bar pasticceria Biffi in Corso Magenta nasce nel 1847. Una location sofisticata, con lampadari di cristallo, sedie di velluto blu, bancone in legno di un marrone intenso, quasi ebano, e la teca con profili dorati.

Indirizzo: Corso Magenta, 87

Continua la lettura con: Il COCKTAIL BAR dove si BEVONO le FERMATE della METROPOLITANA di Milano

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

La classifica delle 10 parole del dialetto milanese più usate (con i significati)

3
Credits: @francescapanaioli IG

Il milanese presenta delle caratteristiche curiose. Ci sono più vocali in milanese che in italiano. Mentre quasi tutte le parole italiane di più di una sillaba terminano in vocale, le terminazioni in consonante sono estremamente comuni in milanese: molte parole che in italiano sono piane, in milanese diventano tronche.
Abbiamo ordinato in una classifica le 10 parole del dialetto milanese che vengono più utilizzate nel linguaggio corrente, insieme ai loro significati che possono rivelare sorprese.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

La classifica delle 10 parole del dialetto milanese più usate (con i significati)

#10 Tel chì (tel lì)

Eccolo qui, eccolo lì. Modo di dire reso celebre da “Tel chi el telùn”, lo spettacolo teatrale di Aldo, Giovanni e Giacomo.

#9 Disciules!

Si scrive “dis’cioles” e si legge “dis’ciùles!”, viene dal verbo “dis’ciolass” (pron. dis’ciulàss) che vuol dire “sbrigarsi, svegliarsi”. Dis’ciolaa (-ada) = sveglio, smaliziato. Fuori Milano diventa Desciules.

#8 Vada via i ciap!

Vai a dare via le chiappe. Viene usato per mandare a quel paese.

#7 Tusa

Ragazza. Bela tusa.

#6 Sciura

Signora.

#5 Ciapa!

Ciapà significa prendere e viene dal celtico hapà. Ciapa su (Tié), Va a ciapa’ i ratt (vai a quel paese).

#4 Ciula

Persona dotata di intelligenza prossima allo zero. Viene dal verbo “ciulare” che significa “fare sesso”, “truffare” o “rubare”. Es. Mi hanno ciulato il motorino.

#3 Bauscia

il dogui, il principe, (anche se non era di Milano)

Baüscia significa sbruffone, viene dal tedesco bauschen (pronuncia bauscien) che vuole dire gonfiarsi.

#2 Sghei

Nonostante quello che si pensa è milanese. Viene da scheid, abbreviazione del tedesco Scheidemünze, “moneta divisionale”. Questa veniva pronunciata popolarmente come schei, leggendo come in italiano la parola.

#1 Pirla

Pirla, stupido. In origine significava trottola, da cui anche il verbo pirlare, cioè gironzolare senza scopo, e poi è passato a indicare l’organo sessuale maschile.

Continua la lettura con: Sei un Pirla: sai cosa significa?

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il nostro sogno per l’Italia? Un’Italia federale, con forte autonomia per le aree urbane e i territori omogenei. Un Paese che premi il fare rispetto al non fare, con una forte propensione all’innovazione, che valorizzi le sue eccellenze distintive e che miri a essere sempre migliore, mettendo al centro il cittadino libero e responsabile verso la comunità.

Divieti e Bonus per Area B e Area C: le novità dal primo ottobre 2024 a prova di stupidi

0
Ideogram Ai - Nuovi divieti

Muoversi a Milano diventa ancora più complicato. Dal primo ottobre scattano nuovi divieti alla circolazione. Queste le nuove regole per residenti e non.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Divieti e Bonus per Area B e Area C: le novità dal primo ottobre 2024 a prova di stupidi

# Nuova girandola di divieti alla circolazione: sale a mezzo milione il numero di veicoli esclusi da Milano

Credits Claudio Agostoni Fb- Area B

Milano sempre più off limits per chi non ha un mezzo di ultima generazione. Dal primo ottobre 2024 scattano nuovi divieti alla circolazione. Facendo un calcolo di tutti le categorie di veicoli già interdette e quelle previste con le nuove regole è di circa 500mila il numero di mezzi privati che non possono più accedere e muoversi a Milano. Ecco quali sono nel dettaglio.

# In Area C stop agli Euro 3 benzina

Area C

Partiamo da Area C, la congestion charge, ricompresa nel perimetro del Municipio 1, attiva dal lunedì al venerdì dalle dalle 7.30 alle 19.30. Dal primo ottobre si aggiungono le Euro 3 a benzina tra le categorie di veicoli ritenuta fuori norma, per i residenti, taxi e ncc fino a nove posti concessa deroga fino al 2025, e gli autobus adibiti al trasporto pubblico di linea con le seguenti alimentazioni:

  • Euro II benzina
  • Euro III, IV diesel con FAP di serie e con campo V.5 carta circolazione <= 0,01 g/kWh
  • Euro 0, I, II, III, IV diesel con FAP after-market installato entro il 31.12.2018 e con classe massa particolato pari almeno a Euro IV
  • Euro V diesel senza FAP
  • Euro V diesel con FAP di serie e con campo V.5 carta circolazione > 0,01 g/kWh oppure senza valore nel campo V.5 carta circolazione;
  • Euro V diesel con FAP after-market e con classe massa particolato inferiore a Euro VI

# In Area B stop a diverse categorie di veicoli destinati al trasporto cose e autobus

Credits: milanopost.info
Area B

A questo giro i nuovi divieti di Area B, che comprende la quasi totalità del territorio comunale con gli stessi orari di funzionamento di Area C, non colpiscono auto ma veicoli destinati al trasporto cose e autobus con le seguenti alimentazioni.

Per i primi non possono più circolare e accedere:

  • Benzina Euro 2
  • Diesel Euro 3-4 leggeri (N1) con FAP di serie e campo V.5 <= 0,0045 g/km
  • Diesel Euro III-IV pesanti (N2-N3) con FAP di serie e campo V.5 <= 0,01 g/kWh
  • Diesel Euro 0-1-2-3-4 leggeri (N1) e Euro 0-I-II-III-IV pesanti (N2-N3) con FAP after-market installato entro 30.04.2019 e classe massa particolato pari almeno a Euro 4-IV
  • Diesel Euro 5 leggeri (N1)
  • Diesel Euro V pesanti (N2-N3) senza FAP
  • Diesel Euro V pesanti (N2-N3) con FAP di serie e campo V.5 > 0,01 g/kWh o senza valore
  • Diesel Euro V pesanti (N2-N3) con FAP after-market e classe massa particolato < Euro VI

Per gli autobus per trasporto persone:

  • Benzina Euro II – Diesel Euro III-IV con FAP di serie e campo V.5 <= 0,01 g/kWh
  • Diesel Euro 0-I-II-III-IV con FAP after-market installato entro 31.12.2018 e classe massa particolato pari almeno a Euro IV
  • Diesel Euro V senza FAP3
  • Diesel Euro V con FAP di serie e campo V.5 > 0,01 g/kWh o senza valore
  • Diesel Euro V con FAP after-market e classe massa particolato < Euro VI

Inoltre possibile fine delle deroghe per categorie specifiche come lavoratori turnisti, autoscuole, agenti di commercio, volontari sociosanitari, medici e pediatri.

# Rimangono invariati i bonus di accesso per residenti e non residenti

Per gli accessi in deroga in Area C rimangono invariati i bonus concessi ai residenti con mezzi inquinanti per muoversi: 50 transiti gratuiti annuali e dal 51° transito si paga un ticket di giornaliero di 3 euro.

A questa pagina le informazioni dettagliate e il link per la richiesta dell’agevolazione online.

Per Area B restano disponibili per i residenti 25 giornate di accesso per i proprietari/utilizzatori di veicoli trasporto persone. Sono invece 5 le giornate bonus per non residenti proprietari/utilizzatori di veicoli trasporto persone.

Gli stessi bonus valgono rispettivamente per imprese con sede a Milano e con veicolo per trasporto cose intestato/nella disponibilità dell’azienda e per quelle con sede fuori città.

Per usufruire delle giornate in deroga occorre la registrazione prima del primo accesso utilizzando il sito di Area B e associando la targa del veicolo al permesso. Maggiori istruzioni a questo link

# Sensori per l’angolo cieco obbligatori per altre due categorie di veicoli

vadoetornoweb – Sensore Angolo cieco

Il primo ottobre entra in vigore anche l’obbligo del sensore per l’angolo cieco, dispositivo che segnala al conducente del mezzo la presenza di pedoni e ciclisti non visibili dagli specchietti, per altre categorie in aggiunta a quelli in essere di camion e autobus N3 e M3:

  • veicoli con più di otto posti a sedere (M2), si tratta dei furgoni destinati al trasporto di persone con massa massima non superiore a 5 tonnellate;
  • autocarri di peso tra le tre tonnellate e mezzo e le 12 tonnellate (N2), adibiti al trasporto merci.

# Multe automatiche da 95 euro anche per chi è sprovvisto di sensore

Altra novità riguarda le sanzioni automatiche, elevate grazie alle telecamere di Area B, per chi non ha installato il sensore per l’angolo cieco. L’unico modo di evitarle è comunicare l’adeguamento del mezzo al nuovo obbligo utilizzando il servizio online di Atm sul sito di Area B. L’importo è di 95 euro, lo steso previsto anche per i trasgressori di Area C ed Area B, inviata entro 90 giorni dall’infrazione.

# In attesa della ztl del “super” Quadrilatero della Moda e dell’Area C attiva nei weekend

Ztl Milano centro

Ci sono però ancora almeno un paio di grandi cambiamenti attesi nei prossimi mesi. Il primo riguarda l’attivazione della ztl su un’area che comprende il Quadrilatero della Moda e altre vie limitrofe tra Corso Matteotti e Corso Vittorio Emanuele. In totale sono previsti 9 varchi elettronici, 5 per l’ingresso e 4 per l’uscita, dovrebbero essere installati entro la fine di ottobre. Per l’attivazione della ZTL bisogna attendere il via libera ministeriale, che potrebbe avvenire entro la conclusione del 2024.

Entro l’inizio del 2025 è confermata l’attivazione di Area C anche nel fine settimana, esclusi i residenti che il sabato e la domenica continueranno ad accedere.

Leggi anche: Iniziati i lavori per il «super centro» di Milano: i nuovi varchi off limits e le prossime restrizioni alla circolazione

Continua la lettura con: Palasharp, quando Milano non ce la fa: un nuovo capitolo nero della storia infinita

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

E se il futuro di piazza Duomo fosse una fontana?

0
Milano sparita e da ricordare - Foto Mauro Pozzoli - Fontana temporanea in piazza Duomo

Nel corso della sua storia sono stati fatti alcuni tentativi. Ma sempre provvisori. E pensare che in occasione della riqualificazione della piazza per la costruzione della linea M3 fu presentato un progetto per una fontana monumentale. Perchè non riprovarci con qualcosa di ancor più scenografico?

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

E se il futuro di piazza Duomo fosse una fontana?

# Le fontane gemelle illuminate di notte degli anni ’30

In più di un’occasione sul sagrato sono state installate delle fontane nel corso del ‘900. La prima è stata nel 1934 quando due fontane gemelle, illuminate di notte, sono state inaugurate per la visita Capo del Governo e dello Stato Italiano, accompagnate dai simboli del partito politico, Una (la “torta nuziale”) fu poi trasferita davanti al Castello Sforzesco nel 1936, l’altra di fronte all’ingresso della Triennale, in occasione della manifestazione “VII Triennale” nel 1940.

# L’installazione temporanea degli anni ’90 con gli zampilli che ricreavano la forma del Duomo

Milano sparita e da ricordare – Foto Mauro Pozzoli – Fontana temporanea in piazza Duomo

La terza fontana provvisoria in Piazza del Duomo fu realizzata durante il periodo dalla giunta Comunale guidata dal sindaco Marco Formentini nel 1994. Fu installata vicino a Palazzo Carminati, davanti all’aiuola. I getti d’acqua della fontana riprendevano la forma delle guglie del Duomo insieme al ritmo di musica, con diverse coreografie che si alternavano fino a ricreare il profilo completo della cattedrale.

# Il progetto degli anni ’80 mai realizzato per una fontana monumentale

gianlucabresciablog.wordpress.co – Plastico piazza Duomo con Fontana di Gardella, prima versione

Nel 1989 l’architetto Ignazio Gardella aveva presentato un progetto per realizzare una fontana monumentale, nell’ambito della riqualificazione della piazza previsto dopo la realizzazione della linea M3. Si prevedeva la costruzione di un monumento con cascate, inizialmente di una lunghezza di 89 metri, una larghezza di 9 metri e un’altezza del basamento di 6,4 metri rivestito da lastre rettangolari di mamo di Candoglia. L’obiettivo era di riportare lo spazio alle proporzioni previste dal progetto del Mengoni e celare palazzo Carminati, da sempre considerato inadatto alla grandiosità della piazza.

 
gianlucabresciablog.wordpress.com – Progetto Gardella fontana aggiornato

Nel progetto rivisto nel 1990 le sei arcate erano state trasformate e ridimensionate, diventando simili ai portici dell’Arcivescovado, mentre le campate dedicate alle fontane venivano diminuite ad una sola. Previste inoltre che le semi-arcate fossero a 20 metri di altezza, con una discesa della cascata d’acqua pari a 8 metri, con la possibilità di accedere all’interno del monumento grazie a due scale. La terza variante fu un ritorno al progetto originario con modifiche minori, ma naturalmente mai realizzato.

# Una fontana scenografica per il futuro della piazza al posto delle aiuole?

Oasi nel mondo Zegna

Negli ultimi anni nell’aiuole del sagrato abbiamo visto banani e palme, ora è il turno di boschetti di canfore a cespuglio alternati a rododendri dall’autunno alla tarda primavera e Philadelphus nel resto dell’anno con il progetto “Oasi Zegna nel mondo”. Per i prossimi tre anni questo sarà l’allestimento della parte della piazza di fronte a Palazzo Carminati. Terminato questo periodo si potrebbe immaginare di costruire finalmente una fontana scenografica per rendere caratterizzare ancora di più piazza del Duomo e arricchire la città di un nuovo simbolo.

Si potrebbe rimanere sul classico con facendo il verso alle fontane romane, dove a spiccare sarebbe la composizione artistica al centro, oppure una fontana con una scultura d’arte moderna circondata da zampilli lungo tutto il perimetro esterno. In alternativa si potrebbe guardare a una fontana con una scultura che richiama il Duomo nelle sue tipiche sporgenze dove sono posizionati i gargoyles, infine un inno alla modernità: colonne verticali, al centro della vasca, disegnate per ricostruire il profilo della cattedrale. 

Il futuro di piazza Duomo sarà quindi una fontana?

Continua la lettura con: Gli “Undici Zampilli”, la fontana più antica di Milano: era come l’acqua di Lourdes

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

La Milano di oggi: da città delle opportunità a modello d’esclusione sociale?

0
Credits: Santuario Santa Rita da Cascia Milano

Nell’immaginario comune, Milano è simbolo di crescita, innovazione e opportunità: la città della Madonnina incarna per davvero queste caratteristiche. Purtroppo, però, c’è anche una faccia oscura della medaglia.

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

La Milano di oggi: da città delle opportunità a modello d’esclusione sociale?

# Le due facce della medaglia di Milano: innovazione e esclusione

Credits: Asap Italia

Le contraddizioni che animano la Milano di oggi sono sotto gli occhi di tutti i cittadini. Da un lato, Milano continua ad attrarre talenti, imprenditori e studenti. Dall’altro, la città alimenta dinamiche di esclusione che colpiscono fasce sempre più ampie della popolazione.

Le politiche urbanistiche, economiche e sociali degli ultimi anni, pur apprezzate da una parte dei milanesi, hanno contribuito ad ampliare una spaccatura tra chi può accedere alle opportunità offerte dalla metropoli e chi, invece, ne viene gradualmente escluso.

Leggi anche: Come ci si sente a vivere a Milano? I tre grandi pregi e… i due motivi di disagio

# Accesso ai servizi pubblici: un divario sempre più marcato tra centro e periferie

Credits ilgiorno.it – Coda fuori dalla fermata Pasteur

L’accesso ai servizi pubblici è uno dei primi indicatori di inclusività o marginalizzazione. Milano, pur essendo una delle città meglio servite d’Italia, presenta forti disuguaglianze tra il centro e le periferie. La distribuzione ineguale dei servizi essenziali, come trasporti, sanità e istruzione, penalizza i quartieri periferici, dove la rete di trasporti pubblici è meno capillare, le scuole sono spesso meno qualificate e l’accesso a cure mediche di qualità può essere limitato.

Questa disparità nell’accesso ai servizi rende più difficile per le persone con redditi più bassi migliorare la propria situazione economica e sociale. Le politiche pubbliche potrebbero, quindi, concentrarsi su un riequilibrio dell’offerta di servizi, potenziando l’accessibilità delle aree periferiche e promuovendo la coesione sociale, evitando che Milano diventi una città per pochi privilegiati.

Leggi anche: Cosa serve per migliorare Milano? Le 5 priorità dei milanesi

# Area B e Area C: la divisione dei milanesi in serie A (centro), serie B (periferie) e serie C (hinterland)

Credits cheautocompro.it IG – Area C

Le politiche urbane di Milano, come Area C e Area B, hanno come effetto quello di migliorare la qualità della vita di chi ha abita nelle vicinanze del centro. Ma finiscono necessariamente per colpire in modo sproporzionato chi abita nelle periferie o, ancor peggio, nell’hinterland. Soprattutto le fasce più deboli. 

Questi cittadini si trovano costretti a pagare per accedere al centro o a cambiare veicoli per conformarsi alle norme ambientali, aggravando ulteriormente il divario tra chi può permettersi di abitare nelle zone centrali e chi, invece, è confinato nelle periferie.

Le cose si fanno ancora più dure per quelli che, oltre a stare in zone lontane da Area C, non possono permettersi l’acquisto di auto di ultima generazione. Ad esempio, un pensionato che abiti al di fuori dei confini di Milano, è costretto a muoversi dentro la città in bicicletta o con i mezzi pubblici, a volte deficitari nell’hinterland, mentre un ricco residente del centro con il suo SUV può girare liberamente dentro e fuori la città.   Una città che premia con più diritti e libertà le persone più ricche, mentre limita il diritto di circolare ai meno abbienti, non può ergersi a modello di inclusività.  

Leggi anche: Area C, Area B, parcheggi a pagamento e strade 30: le novità in arrivo

# Invecchiamento della popolazione: inclusione a rischio

Credits: Sabine van Erp – Pixabay

Milano sta affrontando una crescita costante della popolazione anziana, l’osservatorio yournextmilano afferma: “nel 2031 ci saranno +55mila residenti, ma 1 su 4 sarà over65“.

Questo richiede un aumento di servizi sanitari e di assistenza e rischia di spingere molti anziani verso l’isolamento sociale, specialmente nelle periferie. Le politiche urbane, molto concentrate su giovani e sui lavoratori attivi, spesso trascurano le esigenze degli anziani, che si ritrovano ai margini di una città che si evolve velocemente. La mancanza di reti di supporto comunitario, in molte aree urbane, rende questo problema ancora più acuto.

Un ulteriore ostacolo per gli anziani è rappresentato dalla crescente digitalizzazione dei servizi pubblici. Senza adeguate competenze digitali, molti rischiano di non poter accedere a servizi essenziali come la sanità e i trasporti, aumentando il loro isolamento. Milano potrebbe affrontare questo tema investendo in soluzioni che promuovano l’inclusione digitale degli anziani, attraverso progetti di alfabetizzazione tecnologica, che permettano loro di usufruire dei servizi moderni senza essere esclusi dalla trasformazione digitale.

La digitalizzazione, se da un lato rende più efficienti i servizi, dall’altro rischia di escludere anche le famiglie a basso reddito che non possono permettersi dispositivi adeguati. Questa nuova forma di disuguaglianza tecnologica crea un divario tra chi ha accesso alle opportunità offerte dal digitale e chi, invece, ne rimane escluso. Politiche pubbliche mirate a garantire l’accesso diffuso alla tecnologia e programmi di alfabetizzazione digitale potrebbero essere fondamentali per evitare che Milano diventi una città in cui l’innovazione divide piuttosto che unire.

Leggi anche: MILANO è la più ANZIANA tra le grandi città internazionali

# Il fenomeno dei senza tetto: un’emergenza visibile

Credits: Santuario Santa Rita da Cascia Milano

Uno dei fenomeni più evidenti della marginalizzazione è rappresentato dalle persone senza dimora, un problema che ha raggiunto proporzioni allarmanti. A Milano, secondo l’ultimo censimento ISTAT, si contano oltre 8.500 persone senza dimora.

La composizione di questa popolazione è particolarmente drammatica: molti sono stranieri, disoccupati o vittime di sfratti. La città, nonostante i suoi progetti per affrontare questa emergenza, non è riuscita a risolvere il problema alla radice.

Milano ha bisogno di politiche strutturali che affrontino l’emergenza abitativa, passando dal sostegno psicologico all’inclusione sociale, fino alla lotta contro la precarietà lavorativa. Progetti come Milano senza Dimora, che cercano di sensibilizzare la popolazione attraverso l’arte, possono forse rappresentare un punto di partenza, ma non possono essere l’unica risposta a una crisi così profonda.

Leggi anche: Cosa pensi e cosa ti chiedi quando incontri un SENZATETTO per strada?

# La turistificazione e la gentrificazione: chi può ancora permettersi Milano?

Credits Maxim Klimashin-unsplah – Turisti Milano

L’espansione del turismo e il processo di gentrificazione stanno rendendo Milano una città sempre più inaccessibile per i residenti locali. L’aumento degli affitti, soprattutto nelle zone più centrali e turistiche, ha spinto molte persone a spostarsi fuori città, aggravando ulteriormente la crisi abitativa.

I quartieri storici sono sempre più dominati da case vacanze e alloggi a breve termine, rendendo difficile per i milanesi trovare un alloggio a prezzi accessibili. Questo fenomeno colpisce in modo particolare i giovani, gli studenti e i lavoratori precari, per i quali vivere a Milano sta diventando un lusso.

Leggi anche: Nel lusso, piccolo è bello: i due paesi italiani che superano Milano nel mercato delle case di pregio

# Marginalizzazione economica e lavorativa: la precarietà come norma

Credits: Janno Nivergall – Pixabay

Milano si presenta come il cuore pulsante dell’economia italiana, ma la realtà per molti lavoratori è fatta di precarietà e instabilità. Contratti a tempo determinato, part-time o stage mal retribuiti sono diventati la norma, e chi riesce a ottenere un impiego stabile spesso si trova a fare i conti con salari che non tengono il passo con il costo della vita.

Secondo un’analisi del Codacons del 2024, la città si colloca al secondo posto in Italia per il costo della vita, con affitti che superano i 900 euro al mese e spese alimentari in costante aumento.

Nonostante salari mediamente più alti della media nazionale, il divario tra redditi e spese è tale da rendere Milano una città ostile, soprattutto per i giovani: la soglia di povertà per loro si attesta a 1.175 euro mensili, mentre il reddito necessario per un tenore di vita decoroso sfiora i 2.000 euro.

Leggi anche: Affitti, Sala: «Piano da 10.000 case», ma il Comune rifiuta i soldi del Governo

# Quale futuro per Milano?

Per evitare che la città delle opportunità si trasformi in una città delle marginalizzazioni potrebbe essere necessario ripensare le politiche urbane ed economiche, con un’attenzione particolare all’inclusione degli abitanti delle periferie e degli anziani, al fine di ridurre le disuguaglianze sociali ed economiche. Solo così Milano potrà continuare a essere un luogo in cui tutti, indipendentemente dall’estrazione e dell’età possono prosperare.

Continua la lettura con: Come ci si sente a vivere a Milano? I tre grandi pregi e… i due motivi di disagio

MATTEO RESPINTI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Il «parco sportivo del futuro»: a San Siro palestre sotterranee e sport all’aperto?

0

I nuovi quartieri di Milano, come Porta Nuova o CityLife, si caratterizzano per un’identità molto forte. Se questo modello fosse replicato a San Siro, quale potrebbe essere la sua nuova veste?

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Il «parco sportivo del futuro»: a San Siro palestre sotterranee e sport all’aperto?

Credits: Google Maps

L’identità di San Siro non può che essere lo sport. Ma come estendere il concetto non solo agli spettatori ma anche a chi lo pratica? Queste le possibili linee di azione.

# Il Parco degli Sportivi

Credits: architetturaecosostenibile.it

Come primo passo, si potrebbe sviluppare attorno allo Stadio una vasta area verde, valorizzando l’architettura esistente. Questo spazio ospiterebbe campi da gioco multifunzionali, piscine all’aperto, spazi per il fitness e angoli riservati alla meditazione e alle pratiche fisico-spirituali.

# Piste per jogging e atletica

Il secondo passo della trasformazione prevedrebbe la pedonalizzazione completa dell’area circostante. Le strade sarebbero dedicate a chi desidera cimentarsi nell’atletica, nel jogging o nell’uso delle piste ciclabili. Questo favorirebbe un ambiente attivo e salutare, promuovendo uno stile di vita dinamico.

# Palestre e aree fitness sotterranee

Credits: immobiliaremondani.it

Per preservare l’area verde, palestre e spazi tecnici potrebbero essere costruiti sotto la superficie. Ogni palestra sarebbe dotata di un “centro fitness” per monitorare e migliorare le prestazioni atletiche di amatori e professionisti. I parcheggi, anch’essi sotterranei, sarebbero collocati ai limiti dell’area verde.

# Il Centro di Ricerca Sportiva Comunale

Il cuore del progetto potrebbe essere il Centro di Ricerca, un polo innovativo frutto di collaborazioni tra università, team calcistici e attività commerciali del parco. Questo centro svolgerebbe attività di ricerca avanzata sulle performance atletiche e il benessere fisico, contribuendo allo sviluppo di nuovi approcci all’allenamento sportivo.

# Luoghi per lo sport estremo

Se, oltre al quartiere, si volessero rivoluzionare anche le pratiche sportive, tra il parco e gli spazi sotterranei, si potrebbero dedicare alcune aree agli sport estremi e d’avventura, attirando così appassionati e atleti da tutto il mondo.I muri dello Stadio stesso potrebbero essere ripensati per l’arrampicata (con percorsi acrobatici sospesi), mentre le torri e le rampe potrebbero essere adibite al parkour, ospitare arrampicata, zip line e bungee jumping.

Sotto la superficie, invece, potrebbero trovare posto piste di allenamento di mountain biking, skate park, per freeride e downhill, con circuiti e salti anche adatti a competizioni internazionali.

La trasformazione del quartiere San Siro in un Parco Sportivo non solo rivoluzionerebbe il concetto di spazio sportivo a Milano, ma posizionerebbe la città come leader mondiale nell’innovazione urbana. Questo progetto potrebbe ispirare altre capitali europee, ridefinendo il modo in cui vengono concepiti e utilizzati gli spazi sportivi.

Continua la lettura con: San Siro sarà «il Colosseo di Milano»? Ringhierone, nuovi sport, arena supergreen…

MATTEO RESPINTI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Italia al palo da 20 anni: perché? Le 5 aree di intervento per far ripartire il Paese

0

Negli ultimi vent’anni, l’Italia ha registrato una crescita economica molto modesta, marcando (in negativo) un distacco sempre più ampio rispetto agli altri Paesi europei. Perché è successo e come si inverte la rotta? 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Italia al palo da 20 anni: perché? Le 5 aree di intervento per far ripartire il Paese

# l’Economia italiana cresce poco o niente rispetto a quelle europee: i dati

A una valutazione superficiale, potrebbe sembrare che, negli ultimi tempi, la crescita italiana abbia superato quella di nazioni come Francia e Germania, ma, per avere un quadro completo, è importante osservare un arco temporale sufficientemente esteso.

Per esempio, considerando il lasso temporale 2000 – 2024, si nota che l’economia italiana è cresciuta complessivamente di meno del 10%, mentre le economie di Francia e Germania hanno registrato un incremento del 25%, con quella spagnola che ha addirittura toccato il 40%.

Perché l’Italia è rimasta ferma mentre le altre economie europee, tutto sommato, sono cresciute? Le cause di questa stagnazione sono complesse e affondano le radici nella struttura stessa del sistema economico italiano. Individuare correttamente le cause è il primo passo per comprendere quali strategie siano necessarie per rilanciare la crescita economica del Paese.

#1 La stagnazione della produttività

Credits: Janno Nivergall – Pixabay

Uno dei problemi più gravi e persistenti dell’economia italiana è la stagnazione della produttività. Nel Rapporto Inapp 2023 si legge: “A partire dalla seconda metà degli anni Novanta la crescita della produttività è stata di gran lunga inferiore rispetto ai Paesi del G7, segnando un divario massimo nel 2021 pari a 25,5%“. Dagli anni ’90 in poi, la produttività del lavoro in Italia è rimasta praticamente invariata, mentre negli altri Paesi europei è cresciuta costantemente.

Questa stagnazione potrebbe essere legata alla mancanza di investimenti in tecnologie, digitalizzazione e innovazione, e a processi di produzione datati o addirittura obsoleti. Le imprese italiane, in particolare le piccole e medie imprese (PMI), spesso rinomate come patrimonio dell’economia italiana, che costituiscono oltre il 75% (circa 760mila aziende) del tessuto industriale italiano, non riescono a tenere il passo con le sfide globali.

La mancata trasformazione digitale del tessuto imprenditoriale italiano potrebbe aver impedito alle imprese di modernizzare i propri modelli di business e di integrare tecnologie avanzate come automazione o intelligenza artificiale.

Come aumentare la produttività? Due strategie “semplici” ma chiave per migliorare la produttività potrebbero essere:

  1. Incentivi per la digitalizzazione: offrire agevolazioni fiscali e, magari, garantendo un accesso facilitato ai fondi europei per le imprese che scelgono di investire in tecnologie avanzate.
  2. Collaborazioni tra PMI e università: creare reti di collaborazione tra le piccole imprese e i poli universitari (o centri di ricerca), per sviluppare nuove tecnologie e spingere le PMI verso forme di consorzio e collaborazione.

#2 Le imprese troppo piccole rischiano di essere troppo poco competitive

Credits: scuola.psbconsulting.it

Il tessuto economico italiano è caratterizzato da una grande frammentazione. Le PMI, che costituiscono l’ossatura dell’economia, hanno spesso difficoltà a espandersi e a competere a livello internazionale. Le piccole dimensioni limitano la capacità di praticare economie di scala, di accedere a nuovi mercati e di investire in ricerca e sviluppo.

Sotto questi aspetti, le PMI italiane risultano meno competitive rispetto ai grandi conglomerati presenti in Paesi come Germania e Francia. L’aggregazione di risorse e competenze permetterebbe alle imprese di affrontare meglio le sfide del mercato globale e di avere accesso a capitali maggiori.

Strategie per rendere le imprese più competitive:

  1. Sostegno all’internazionalizzazione: le Istituzioni potrebbero favorire l’accesso ai mercati globali per le imprese italiane, attraverso accordi commerciali e iniziative concrete per promuovere il Made in Italy.
  2. Facilitare l’accesso ai capitali: creare strumenti finanziari dedicati alle PMI e piattaforme digitali per facilitare l’accesso al credito e agli investitori internazionali.

#3 Il declino demografico e la fuga di cervelli

Credits:
Think-tank Tortuga

Altro fattore che contribuisce alla stagnazione economica italiana è il declino demografico. L’Italia ha uno dei tassi di natalità più bassi d’Europa: secondo Istat, nel 2023 sono nati appena 379.000 bambini (11° record consecutivo di minimo di nascite), e al 1° gennaio 2024, la popolazione residente in Italia è scesa a 58.990.000 unità, in calo di 7.000 unità rispetto all’anno precedente.

Questo comporta una riduzione della forza lavoro e un aumento dei costi legati al sistema pensionistico e sanitario. Il calo demografico limita la possibilità di una crescita sostenibile.

A ciò si aggiunge la “fuga di cervelli”, con 36.000 giovani italiani che nel 2022 hanno lasciato il Paese (dati Censis). La perdita di capitale umano qualificato impoverisce ulteriormente il tessuto produttivo italiano.

Come invertire il trend demografico e frenare la fuga di cervelli?

  1. Politiche per la natalità: introdurre incentivi economici e agevolazioni fiscali per le famiglie.
  2. Incentivi per il rientro dei talenti: creare condizioni favorevoli per il ritorno, come sgravi fiscali e sostegni per l’avvio di nuove imprese.

#4 Cultura imprenditoriale e innovazione

In Italia, l’imprenditoria e l’innovazione sono frenate da un sistema burocratico complesso e una cultura che scoraggia il rischio. Nel 2023, un’indagine sull’avversione al rischio riportava un indice medio di 60,2 su 100. Avviare un’impresa richiede tempi lunghi e costi elevati, scoraggiando potenziali imprenditori.

Promuovere una cultura imprenditoriale dinamica e moderna, incentivando l’innovazione e il rischio, a partire dalle scuole, potrebbe portare a un aumento delle nuove imprese.

Incentivi per l’innovazione:

  1. Riduzione della burocrazia: semplificare i processi per l’apertura e la gestione delle imprese.
  2. Creazione di ecosistemi di startup: sostenere poli tecnologici e parchi scientifici, replicando il modello di Milano nelle altre città italiane.

#5 Il sistema educativo e le riforme necessarie

Credits: Apiceuropa

Uno dei punti più cruciali per rilanciare la crescita economica italiana è la riforma del sistema educativo. L’Italia soffre di un forte disallineamento tra istruzione e mercato del lavoro. Nel 2022, solo il 23,8% dei giovani italiani tra 24 e 35 anni possedeva una laurea in discipline STEM.

Strategie per una riforma educativa:

  1. Corsi di formazione continua: promuovere programmi di aggiornamento professionale con un focus su competenze richieste dal mercato.
  2. Alternanza scuola-lavoro: rafforzare i programmi di tirocinio e creare vere partnership tra scuole e imprese.

L’Italia ha enormi potenzialità, ma per tornare a crescere è necessario un piano incisivo. Con riforme strutturali, investimenti mirati e una nuova cultura imprenditoriale, l’Italia potrebbe ritrovare la sua competitività.

Continua la lettura: Affitti, Comune e Governo si dividono su Milano

MATTEO RESPINTI

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

Parigi: le nuove costruzioni pubbliche saranno al 50% in legno (o in materiale biologico)

0
olympics.com - Aquatics Centre Parigi

Questo l’indirizzo voluto dal governo francese. Il primo banco di prova c’è stato con gli edifici realizzati per le Olimpiadi del 2024. Ecco cosa prevede la norma e quando si applica. E se Milano copiasse Parigi anche in questo?

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Parigi: le nuove costruzioni pubbliche saranno al 50% in legno (o in materiale biologico)

# Cosa dice la norma voluta dal governo francese

archi_urbainpage IG – Palazzo dell’Eliseo

Il governo francese ha introdotto un regolamento che impone a tutti gli edifici pubblici finanziati dallo stato di essere costruiti con almeno il 50% di legno o altri materiali naturali. Oltre al legno si possono utilizzare materiali di origine biologica realizzati con materia derivata da organismi viventi, come canapa e paglia, data l’impronta di carbonio incorporata significativamente inferiore rispetto ad altri materiali come cemento e acciaio. 

# Tra i primi edifici quelli delle Olimpiadi 

generazione Lombardia – Paris 2024 Opening Ceremony Athletes Parade

La proposta è in linea con il piano Città sostenibile della Francia lanciato nel 2009 e anche con l’impegno del presidente Emmanuel Macron affinché il paese sia carbon neutral entro il 2050. Il primo banco di prova sono state le Olimpiadi 2024 di Parigi, con gli edifici destinati all’evento: il Villaggio Olimpico tanto contestato, il Media Village e l’Aquatics Center. In linea con questa visione sono stati annunciati 20 milioni di euro di investimenti per la costruzione di 100 fattorie urbane nelle periferie della città, con la più grande d’Europa realizzata sui tetti del padiglione 6 dell’area fieristica Paris Expo Porte de Versailles.

# L’Olympic Aquatics Center realizzato con materiali edili di origine biologica

olympics.com – Aquatics Centre Parigi

Tra gli edifici che seguono le direttive volute dal governo francese c’è l’Olympic Aquatics Center, utilizzato durante le Olimpiadi del 2024 da nuotatori, giocatori di pallanuoto e tuffatori nel 2025, e nel 2025 destinato a scolari e adulti per praticare il nuoto. Il centro si sviluppa su 5.000 mq ed è stato realizzato con materiali edili di origine biologica con una struttura in legno e il tetto coperto con pannelli fotovoltaici. Gli arredi interni invece sono costruiti con materiali riciclati. E se Milano copiasse Parigi anche in questo?

Continua la lettura con: Cosa resterà a Milano dei Giochi Olimpici? Le 7+1 scommesse per il futuro

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Puoi iscriverti, ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

La Cristiania di Milano: il quartiere della libertà

0

La tendenza più preoccupante degli ultimi anni in Italia è evidente: vietare, limitare, restringere la libertà d’azione dell’individuo. Diverse città nel mondo hanno dei luoghi in cui le regole si attenuano e si favorisce la sperimentazione libertaria. Tra i tanti esempi vengono in mente Amsterdam con il quartiere a luci rosse, Zurigo, Uzupis a Vilnius, c’è perfino Liberland, la Libera Repubblica di Liberandia, la terra della libertà tra Serbia e Croazia. 

Tra tutti però il luogo simbolo del quartiere superfree in una città è Cristiania, nel cuore di Copenaghen, ritrovo di giovani affamati di libertà. Un luogo che non è solo sede di autogestione e di sperimentazione ma è diventato un potente strumento di marketing territoriale, una delle principali attrazioni della capitale danese.
Anche Milano ha avuto un luogo dove vigevano regole diverse dal resto del territorio (e dal resto del Paese): Expo.

In un’epoca in cui la libertà sembra sotto attacco, perché non realizzare anche a Milano un quartiere simbolo del motore della civiltà occidentale? Se volessimo creare un quartiere della libertà, dove lo faremmo? E, soprattutto, cosa ci faremmo?

La Cristiania di Milano: il quartiere della libertà

uzupis
uzupis

# Il quartiere extra liberal di Milano: dove farlo?

Assegnato ormai ad altri destini il sito di Expo, bisogna innanzitutto trovare un luogo coerente. Si potrebbe scegliere un posto nell’hinterland, da rilanciare, a Cusago, Muggiano o nel Parco Agricolo, a contatto con la natura. Un’alternativa è scegliere un quartiere periferico da risollevare in città, come Rogoredo, il Gratosoglio o Cagnola.

Una volta scelto lo spazio, cosa ci si potrebbe fare è potenzialmente illimitato. Unico orizzonte: superare ogni altro quartiere liberal per fare parlare tutto il mondo. Attirando turisti e, magari, riportando a casa anche qualcuno dei nostri giovani più affamati di libertà.

# La forma è sostanza

Il punto di partenza è progettare uno stile inconfondibile. Innanzitutto nell’ingresso. Si deve avere la netta sensazione di entrare in una nuova terra promessa. Occorre poi una architettura landmark esuberante e d’avanguardia molto riconoscibile, tipo Camden Town di Londra nord. Altri elementi iconici che ci vengono in mente sono le grandi scarpe del quartiere inglese, la scritta Cristiania, “you are leaving Europe“, la zona di Vilnius dove chiedono il passaporto. Nei segni distintivi noi siamo trai più bravi al mondo, siamo quelli del filo e del’ago di Cadorna o del dito di Cattelan. Potremmo fare qualcosa di grandioso.

# Un mondo nuovo

Varcato l’ingresso choc si accederebbe a un mondo stupefacente. Scontata la droga libera, ormai è una premessa per tutti questi luoghi. Così come i graffiti sui muri e gli spazi per la libera espressione. Nel progettarlo però ci dobbiamo ricordare che ci troviamo comunque a Milano, Milano è Milano, non si può cedere alla perdizione distruttiva e alle brutture tipiche dei paesi barbari. Milano è la città dello stile, per cui anche il quartiere della superlibertà dovrà avere una sua classe ed eleganza. Libera, anarchica, ma stilosa.

# Libertà milanese style

L’avamposto della libertà milanese vedrebbe skate park, negozi di canapa, immobili da occupare con l’obbligo di ristrutturarli. Nessun limite di decibel nè di orario, sarebbe un luogo che pulsa 24h al giorno, tra deep bar nei sotterranei e libere feste sui tetti.

La capitale economica dovrebbe imporre poi un regime di libertà fiscale da fare impallidire il Lussemburgo con una tassazione zero per chi svolge attività commerciali. Il commercio di questo quartiere sarebbe esso stesso attrazione per i turisti, sul modello di Expo.

Libertà totale va oltre anche il senso del pudore. Ci sarebbe un bordello con tariffe altissime, quello sì ultra tassato per finanziare tutto il quartiere, insieme al ricavato delle droghe. Legali, dunque tassate. Tutte le attività oggi giudicate criminali o dannose per la salute sarebbero tassate, mentre tutte le altre sarebbero tax free.

# Sperimentazione senza limiti

Ma a Milano niente è gratis, soprattutto la libertà. In cambio di un regime ultra agevolato il quartiere dovrebbe diventare il luogo della sperimentazione totale, la galleria del vento, l’R&D, il laboratorio di Archimede Pitagorico della città. Si sperimenterebbe di tutto con scienziati ovunque per misurare gli effetti di cibo fatto di insetti, di pastiglie per gli astronauti, di sistemi di monitoraggio sensoristico umano. Si sperimenterebbero soluzioni per distruggere l’inquinamento e avere aria, acqua e luoghi puliti come in alta montagna, si testerebbe qualunque farmaco.
Sarebbe un centro di sperimentazione mondiale anche per le arti, con teatro d’avanguardia e la produzione di musica e di film super sperimentali: anche per loro tasse zero a condizione di offrire originalità al 100%.

Per rendere la sperimentazione totale ci sarebbe la trasmissione video 24h di tutto ciò che accade in tempo reale, tipo Truman Show.
Ogni persona che accede al quartiere della libertà saprebbe di essere libero di fare ciò che vuole mostrando al mondo quale uso fa della libertà. Ognuno si sentirebbe ambasciatore della libertà di azione e della sperimentazione per la diffusione di nuova conoscenza nell’umanità. Sarebbe il primo reality con impunità totale, il più grande esperimento umano nella storia del mondo.

Continua la lettura con: Lugano: profumo di libertà a un’ora da Milano

MILANO CITTA’ STATO

copyright milanocittastato.it

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Il cavalier cortese: 5 complimenti d’altri tempi per sedurre le milanesi

0

Nessuna potrebbe resistergli.
Presentiamo i 5 complimenti del cavalier cortese, un uomo che con poche parole riusciva ad avere le milanesi ai suoi piedi. Oltre un secolo fa.

5 cose che dice il corteggiatore milanese

Stendhal
Stendhal

#1. Bel ‘me el sô

Bella come il sole.
Un classico, buono per tutte le stagioni.

#2. Bella tusa

Tusa = ragazza
Un po’ più ardito. Da esclamare prolungando il suono della u.

#3. Bel è fai su col crusé

Sei così bella che sembri fatta con l’uncinetto.
Un colpo di fioretto per donne raffinate.

#4. Complimenti a la mama

Un evergreen di sicuro successo, come una canzone di Johnny Dorelli

#5. Quand t’han fat a tti hann buttà via lu stappin

Quando ti hanno fatta hanno buttato via lo stampino.
Definitivo. Fa leva sul desiderio di unicità di ogni donna milanese. Con questa la conquista è certa.

Continua la lettura con: Sulla metro di Milano nel 1982

MILANO CITTA’ STATO

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/

 

Palasharp, quando Milano non ce la fa: un nuovo capitolo nero della storia infinita

0
coordinamentotutelaparcoovest IG - Palasharp

La figuraccia olimpica: l’impianto era destinato ad ospitare le partite di hockey su ghiaccio femminile alle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, poi dirottate nei padiglioni di Rho Fiera data l’impossibilità di riqualificarlo in tempo. Ma ancora non basta. La struttura che doveva essere uno dei lasciti dell’evento rimane in completo degrado e si trova al centro di guerra di carte bollate, fatta di ricorsi e controricorsi. Vediamo che succede al luogo simbolo di una Milano che non ce la fa. 

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Palasharp, quando Milano non ce la fa: il nuovo capitolo nero della storia infinita

# La figuraccia olimpica dopo le modifiche al progetto richieste dal Cio

Credits: @gallaratese_today IG

La situazione dell’ex Palasharp sta sprofondando nel ridicolo. Chiuso da oltre dieci anni, avrebbe dovuto ospitare le partite di hockey su ghiaccio femminile alle Olimpiadi, ma il tutto si è concluso con una figuraccia a livello planetario. TicketOne-Mca Events, vincitrici del bando per la realizzazione e gestione dell’impianto, avrebbero dovuto costruire un palazzetto con una capienza di 8-9 mila posti per poter ospitare varie manifestazioni sportive, tra cui l’hockey su ghiaccio, e concerti. Avrebbero dovuto, ma le successive richieste del Cio di prevedere per la futura Milano Hockey Arena due piste di ghiaccio, una per le partite ufficiali, l’altra per il riscaldamento degli atleti, 12 spogliatoi e tre sale hospitality, hanno cambiato le carte in tavola. Queste modifiche avrebbero ridotto la capienza da 8.000 a 5.000, non consentendo di realizzare la seconda tribuna, e determinato un aumento insostenibile dei costi secondo le due società, che sarebbero così difficilmente rientrate dall’investimento. 

# Il primo ricorso, quelle delle Suore della Riparazione

Accanto il Cio la successiva grana era arrivata dalle Suore della Riparazione, l’istituto adiacente all’ex Palasharp, che avevano presentato ricorso contro la costruzione del nuovo impianto. Un ricorso che secondo Palazzo Marino non sarebbe stato ostativo per i lavori, ma che ha messo ulteriore carne al fuoco su un processo complicato.

# La rinuncia alla costruzione, con il decadimento dall’assegnazione, e il ricorso al Tar di TicketOne-Mca Events

Credits emanuele_fitdaddy IG – Interno Palasharp prima della trasformazione in moschea

TicketOne-Mca Events, a causa di questi problemi, in primis degli extracosti, hanno deciso di rinunciare portando a decadere dall’assegnazione, anche per l’indisponibilità da parte del Comune a tornare al vecchio progetto antecedente la decisione del CIO. Una scelta non condivisa e che ha portato al quinto ricorso di tutta la vicenda, in questo caso dei proponenti, diretto al Tar e con il quale è stato chiesto: l’annullamento del provvedimento di decadenza firmato dal Comune, l’accertamento del suo diritto a vedere attivato il procedimento di revisione del piano economico finanziario o, in subordine, la condanna di Palazzo Marino al risarcimento del potenziale danno subito. 

# La risposta di Palazzo Marino, costituita in giudizio contro i proponenti

ph. Affaritaliani – aula consiliare Palazzo Marino

La risposta del Comune di Milano non si è fatta attendere: con la costituzione in giudizio ritornando al mittente tutte le accuse. Questo quanto scritto dall’avvocatura di Palazzo Marino come riportato dal Corriere della Sera: «Il provvedimento con cui è stata disposta la decadenza, la segnalazione all’Anac e l’escussione della cauzione è stato assunto a fronte del rifiuto del raggruppamento temporaneo di imprese di sviluppare il progetto in linea con l’offerta economica di gara con lo stralcio delle opere olimpiche e della contestuale richiesta da parte del medesimo Rti di una rilevante modifica del piano economico finanziario oggetto di gara, con riconoscimento di un ingente contributo pubblico e riduzione del canone concessorio». 

Il Comune di Milano ha ritenuto inoltre inammissibili le modifiche delle condizioni economiche fatte dai proponenti del progetto «in quanto avrebbero comportato una sostanziale variazione dei presupposti e delle condizioni della procedura ad evidenza pubblica espletata e aggiudicata, che prevedeva il totale autofinanziamento da parte dell’operatore, senza alcun contributo pubblico».

Sugli extracosti ha poi evidenziato come avrebbero fatto salire la spesa a circa 40 milioni di euro, più del doppio della stima iniziale: «L’anomalo incremento dei prezzi di costruzione lamentato dal Rti ricorrente non trova riscontri e, in ogni caso, lo scostamento dei costi rientra nei rischi a carico del concessionario».

# Il nuovo ricorso di TicketOne-Mca Events

Dopo il rifiuto delle richieste fatte a TicketOne-Mca Events di realizzare comunque il progetto previsto e la conseguente decadenza dall’assegnazione, Palazzo Marino ha interpellato l’operatore risultato primo in graduatoria con l’obiettivo di riqualificare l’ex Palasharp. Il raggruppamento di imprese ha però impugnato anche i provvedimenti che hanno portato a questa azione da parte del Comune di Milano. In sintesi, invece che il pattinaggio al Palasharp è di scena la lotta greco-romana di denunce e controdenunce. E, probabilmente, anche dopo 10 anni rischiamo di essere solo all’inizio. 

Fonte: Corriere.it

Continua la lettura con: Quel pasticciaccio brutto della M3 fino a Paullo: MM e Regione Lombardia divise sul progetto

FABIO MARCOMIN

Milano città stato è anche su Youtube: clicca qui per il canale con i video su Milano. Iscriviti: ti aspettiamo

Clicca qui per il libro di Milano Città Stato

Clicca qui per la guida: 50 LUOGHI ALTERNATIVI da vedere in ITALIA almeno una volta nella vita

Se vuoi collaborare al progetto di Milano Città Stato, scrivici su info@milanocittastato.it (oggetto: ci sono anch’io)

ENTRA NEL CAMBIAMENTO: Ti invitiamo a iscriverti alle newsletter di milanocittastato.it qui: https://www.milanocittastato.it/iscrizione-newsletter/


TLAPSE | Your Project in Motion